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SYMPOSIUM

lug-dic 2011 (anno 4, nr 13)

di Carmelo muscato

Editoriale
LAICIt SACRALIt
E NON DUALIt

l tema di questo numero di Symposium, laicit e sacrali- non si avrebbe che una sola religione, da un lato sarebbero
t, riguarda due atteggiamenti opposti e tuttavia ugual- scongiurati i conflitti religiosi ma dallaltro aumenterebbe
mente necessari. Persino il laicissimo Armando Plebe molto il rischio di snaturare il senso della visione religiosa.
afferma che impossibile per un uomo non avere niente di Infatti la visione religiosa la rappresentazione di una realt
sacro: se ama davvero qualcosa, quel qualcosa ha per lui una trascendente, ma in essa sempre presente il rischio di scamsua sacralit. Daltra parte la storia ci mostra troppi esempi biare la rappresentazione per la realt rappresentata. Nel
in cui la religione ha costituito un pretesto per compiere gran- caso di una rappresentazione unica questo rischio molto pi
forte. E con esso pi forte il rischio del dogmatismo e del
di scelleratezze.
Si presenta allora un problema: possibile conciliare laici- fanatismo. Dover accettare che una visione religiosa diversa
t e sacralit? LOccidente secolarizzato ha stabilito la separa- dalla propria possa avere pari dignit potrebbe non essere
zione tra politica e religione, assegnando allo Stato una solo lesigenza pratica imposta dalla convivenza con il diverdimensione essenzialmente laica e relegando alla sfera priva- so, ma un espediente biologico per preservare la religione dal
suo deterioramento dogmatico.
ta la dimensione religiosa. ma, come
Paolo Crocchiolo ricorda come lapavverte Luigi Alfieri, questa soluzione sofRaphael
proccio razionalista a cui oggi ci siamo abifre di unillusione ottica, poich la vera
tuati, secondo cui di tutti gli dei uno solo
libert religiosa non quella di pensiero
IL SENTIERO
quello vero e dunque tutti gli altri falsi, non
ma quella di associazione. La prospettiva
DELLA NON-DUALIT
lunico modo possibile di concepire la
religiosa implica una specifica visione
(Advaitavda)
religione. In questo senso esemplare la
metafisica che richiede necessariamente
coesistenza pacifica nella tradizione
una precisa affermazione nella sfera pubvedica dei sei darana, o punti di vista,
blica. E pretendere che le divergenze di
che costituiscono altrettante visioni diverquesto tipo possano essere risolte semplise del divino ma tutte ritenute legittime. In
cemente con la laicit dello Stato, significhe modo visioni diverse possono essere
cherebbe concepire il laicismo come una
tutte vere? Lo possono essere solo nella
sorta di abusiva contro-religione.
misura in cui sono anche tutte false. In
Sarebbe perci una pia illusione preeffetti uno di questi sei darana, il vednta
tendere di organizzare uno spazio politico
non-duale (Advaita), ritenuto la pi alta
sulle basi di una pura razionalit che
speculazione metafisica, non manca di sotgarantisca una pacifica convivenza pretolineare questultimo paradossale punto.
scindendo dalle diversit delle opzioni etiPer esempio ankara, il codificatore
che e religiose. Come sostengono
Giovanni Reale e Leonarda vaiana, affrontando il problema dellAdvaita vednta, nel Vivekacdmani afferma: vano lo
sotto il profilo specifico e scottante della bioetica, non sono studio delle sacre scritture fino a quando sconosciuta la suprema
realt. Esso ancora pi vano una volta che si conosce direttamenpossibili una scienza neutrale e unetica neutrale.
ma se la laicit esige che lo Stato rimanga estraneo alle te la realt. E ci comprensibile, perch se la Realt supredecisioni di valore, nei cui confronti dovrebbe valere il prin- ma uno senza secondo, ogni visione, ogni dottrina, ogni rapcipio della libert di coscienza, anche vero che il rapporto presentazione comportano una ingannevole dualit. In altri
tra laicit e sacralit si profila come un compito ben pi diffi- termini, quando si dice Dio o si utilizza un altro nome che
cile di quello prospettato dalla secolarizzazione della politica. indichi il Sacro, occorre ricordarsi che ci che veramente
Piuttosto che tentare soluzioni a questo difficile proble- Sacro sempre al di l della sua espressione o rappresentama, introducendo questa discussione vorrei porre una zione. In questo senso la laicit pu essere intesa anche come
domanda e riflettere su un ulteriore aspetto: potrebbe la laici- la consapevolezza del limite e del carattere intrinsecamente
t non essere solo uno strumento per fronteggiare il pericolo prospettico di ogni visione religiosa.
Nellottica della non-dualit, poi, sarebbe scongiurato
dei conflitti religiosi? In tal caso potrebbe addirittura essere
anche il rischio del conflitto: se non c un secondo, a chi conintesa come una salvaguardia per la stessa religione.
Se per un attimo, facendo un esperimento mentale, imma- trapporsi?*
giniamo unumanit esente dalle differenze culturali, per cui

Edizioni RAM VidY

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