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Noam Chomsky

Avram Noam Chomsky (Filadelfia, 7 dicembre 1928) un linguista, filosofo, teorico della
comunicazione e anarchico statunitense.
Professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology riconosciuto come il
fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, spesso indicata come il pi rilevante
contributo alla linguistica teorica del XX secolo.[1]
La teoria della grammatica generativa, alcuni dei cui elementi essenziali sono gi presenti
nell'opera Syntactic Structures del 1957, si caratterizza per la ricerca delle strutture innate del
linguaggio naturale, elemento distintivo dell'uomo come specie animale, superando la concezione
della linguistica tradizionale incentrata sullo studio delle peculiarit dei linguaggi parlati.
L'influenza del pensiero di Chomsky va ben al di l della stessa linguistica, fornendo interessanti
e fecondi spunti di riflessione anche nell'ambito della filosofia, della psicologia, delle teorie
evoluzionistiche, della neurologia e della scienza dell'informazione.[1]
A partire dagli anni sessanta, grazie alla sua forte presa di posizione contro la guerra del Vietnam
e al suo notevole impegno politico e sociale, Chomsky si affermato anche come intellettuale
anarchico e socialista libertario[2]. La costante e acuta critica nei confronti della politica estera di
diversi paesi e, in particolar modo, degli Stati Uniti, cos come l'analisi del ruolo dei mass media
nelle democrazie occidentali, lo hanno reso uno degli intellettuali pi celebri e seguiti della sinistra
radicale americana e mondiale.[1]
A partire dalle proteste per la guerra in Vietnam, l'attivismo di Chomsky lo ha portato a prendere
parte attiva a numerosi incontri e dibattiti sui pi disparati temi sociali, da problematiche di politica
internazionale alla critica al neoliberismo (tema centrale dei suoi incontri e dei suoi scritti), inteso
come dottrina economica basata sulla radicalizzazione della centralit del mercato che, secondo
Chomsky, ha portato a vari disastri sociali, come il crescente divario tra ricchi e poveri (in
particolar modo nei paesi dell'America latina) e la perdita di controllo sul potere statale da parte
dei cittadini. Tali temi sono affrontati in vari scritti di attivismo chomskiano, spesso nati da
trascrizioni di registrazioni d'interviste e incontri pubblici.[1] Oltre a vari libri incentrati sul pensiero
politico di Noam Chomsky, sono stati realizzati un documentario e un'opera di teatro musicale:
Manufacturing Consent (1992) di Mark Achbar e Peter Wintonick e Conversazioni con Chomsky
(2010), "talk-opera" del compositore Emanuele Casale.
Noam studia linguistica alla University of Pennsylvania sotto la guida di Zellig Harris, fondatore
del primo dipartimento di linguistica in una universit americana. Qui ottiene il Bachelor (B.A.) nel
1949 e il Master (M.A.) nel 1951 con la tesi Morphophonemics of Modern Hebrew. Nel 1949
discute la tesi di dottorato sempre alla University of Pennsylvania, Transformational Analysis
(1955), bench dal 1951 al 1955 svolga la sua attivit di ricerca come Junior Fellow presso
l'Harvard University a Cambridge, presso Boston, Massachusetts. Nel 1949 Chomsky sposa la
linguista Carol Doris Schatz, matrimonio che dura fino alla morte della moglie nel 2008.[1] Nel
1955 inizia la sua carriera come "assistant professor" al Massachusetts Institute of Technology
(MIT), nella stessa Cambridge, istituzione dove tuttora opera e insegna.[1]
Il 16 aprile 2004 ha ricevuto la Laurea honoris causa in Lettere dallAteneo fiorentino, quale
riconoscimento allo studioso eminente nel campo delle scienze del linguaggio e delle capacit
cognitive e allintellettuale da sempre impegnato in difesa della libert di pensiero.[3]
Il 1 aprile 2005 ha ricevuto la Laurea honoris causa in Psicologia dall'Universit di Bologna.[4]
Il 17 settembre 2012 ha ricevuto un PhD honoris causa in Neuroscienze conferitogli dalla Scuola
Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste.[5][6] Anche se di famiglia ebraica, Chomsky
considerato un antisionista e afferma di essere "illuminista" e scettico; la sua posizione religiosa
potrebbe essere definita agnostica; al contempo riconosce ad alcune persone religiose un ruolo

positivo nella storia.[7][8]


Chomsky, dopo qualche articolo, pubblica nel 1957 il volume Syntactic structures (Le strutture
della sintassi), che contiene in nuce la sua teoria rivoluzionaria sulla grammatica generativotrasformazionale.[1]
Nel 1959 pubblica una lunga e ormai classica recensione del volume di Burrhus Skinner, allora il
pi noto esponente del comportamentismo, Verbal behavior: lo scritto contiene una critica
esplicita e argomentata del comportamentismo, dal quale Chomsky aveva preso le distanze.[1]
Tra il 1965 e il 1966 escono le due opere che fissano in maniera quasi definitiva sia le posizioni
specificamente linguistiche, sia le posizioni e le ascendenze filosofiche generali dell'autore:
Aspects of the theory of syntax nel 1965 e Cartesian linguistics nel 1966.[1] Una ulteriore
precisazione di tali posizioni proposta in Language and mind, del 1968. Chomsky, a questa
data, ormai il pi influente studioso di linguistica sia nel suo paese, sia in gran parte del mondo.
Lo studioso non cessa di approfondire e difendere le sue teorie, nei dibattiti frequenti e vivaci dei
successivi anni, in numerosi articoli e saggi, talvolta raccolti in volume. Alcuni fra i pi significativi
sono: The logical structure of linguistic theory del 1975, Reflections on language del 1976,
Language and problems of knowledge del 1988.[1]
Nelle opere del 1957 e del 1965 Chomsky offre una descrizione formalizzata, di un livello e di una
strutturazione quasi matematici, della grammatica e delle strutture sintattiche del nostro
linguaggio.[1]
La creativit viene considerata come una delle caratteristiche fondamentali del modo di usare il
linguaggio: rispetto al numero limitato di parole e di regole esistenti, noi tendiamo a creare
qualcosa di nuovo, non riducibile in maniera meccanica alle regole grammaticali, anche se da
esse, in qualche modo, "generato". La grammatica quindi, "genera" enunciati, nel senso che sta
alla loro base, ma non li produce in maniera meccanica una volta per tutte. Poich la conoscenza
di una lingua per Chomsky capacit di produrre e comprendere un numero virtualmente infinito
di frasi, cio anche frasi nuove, mai prodotte o udite prima, di questo deve dar conto una
grammatica.[1]
La posizione di Chomsky nel campo della linguistica tuttora quella di un innovatore radicale che
ha fatto scuola in tutto il mondo, ma il suo pensiero non si limitato alla linguistica.[1] Chomsky
noto anche come pensatore anarchico e per le sue prese di posizione politiche. Lui si definisce
"socialista libertario" e simpatizzante dell'anarco-sindacalismo"[9] e ha duramente denunciato
l'ingiustizia e la profonda immoralit su cui si fondano i sistemi di potere americani ed
internazionali, la strumentalizzazione della totalit dei mezzi d'informazione statunitensi, da parte
delle potenti lobby economiche esistenti in quel Paese, e la politica imperialista e militarista delle
amministrazioni USA, da Roosevelt in poi (American power and the new mandarins - 1969, At
war with Asia - 1970, Human rights and american foreign policy - 1978).[1]
Chomsky ha affermato di essere riuscito, grazie ad un minuzioso lavoro di studio e
interpretazione di un'immensa mole di ogni tipo di documenti, a smascherare numerosi casi di
utilizzo fraudolento delle informazioni, nonch a evidenziare la piattezza conformistica dei media.
[1]
Il meccanismo attraverso cui si attua questo livellamento, costituito dalla "fissazione delle
priorit": esiste un certo numero di mezzi di informazione che determinano una sorta di struttura
prioritaria delle notizie, alla quale i media minori devono pi o meno adattarsi a causa della
scarsit delle risorse a disposizione. Le fonti primarie che fissano le priorit, sono grandi societ
commerciali a redditivit molto alta, e nella grande maggioranza sono collegate a gruppi
economici ancora pi grandi. L'obiettivo quello che Chomsky definisce come la "fabbrica del

consenso", ossia un sistema di propaganda estremamente efficace per il controllo e la


manipolazione dell'opinione pubblica (Manufacturing consent: the political economy of the mass
media - 1988, Understanding power: the indispensable Chomsky - 2002).[1]
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le
conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle lite dominanti. Grazie alla biologia,
la neurobiologia, e la psicologia applicata, il sistema ha goduto di una conoscenza avanzata
dellessere umano, sia nella sua forma fisica sia psichica. Il sistema riuscito a conoscere meglio
lindividuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei
casi, il sistema esercita un controllo maggiore e un gran potere sugli individui, maggiore di quello
che lo stesso individuo esercita su se stesso.[1]
Nonostante sia da alcuni criticato per le sue posizioni altermondiste vicine al movimento antiglobalizzazione, i maggiori organi d'informazione dimostrano grande considerazione e stima per
lo studioso. Il New York Times scrive:[10]" "Egli anche un intellettuale fastidiosamente bipartito.
Da un lato vi un ampio corpus rivoluzionario di eruditi studi linguistici altamente tecnici, in gran
parte troppo difficili per chiunque non sia linguista professionista o filosofo; dall'altro, un corpus
altrettanto considerevole di scritti politici, accessibili a qualsiasi persona alfabetizzata, spesso
esasperatamente ingenui. Il "problema Chomsky" quello di spiegare come questi due aspetti
combacino". The Nation: "Noam Chomsky una fonte inesauribile di sapere". The Guardian:
"Insieme a Marx, Shakespeare e la Bibbia, Chomsky tra le dieci fonti pi citate nella storia della
cultura".
Ha di recente appoggiato, per le elezioni politiche italiane del 2008, la lista anticapitalista e
trotskista di Sinistra Critica[11][12]
anche membro del Comitato consultivo ad interim dell'Organizzazione per una societ
partecipativa (IOPS).[1]
Inoltre, nel dibattito sulla pena di morte, Chomsky ne un convinto oppositore.[13]
In nome dell'anti-imperialismo ha dichiarato la sua ammirazione per lo scomparso presidente
venezuelano Hugo Chvez; queste posizioni sono state criticate da alcuni anarchici[14], cos
come avvenuto per le sue dichiarazioni su vari regimi comunisti: sostenne ad esempio nel 1979
che i racconti sulle violazioni dei diritti umani e i massacri del governo nazional-comunista della
Kampuchea Democratica di Pol Pot (il cosiddetto genocidio cambogiano) fossero inverosimili e
frutto di propaganda[15], pur non supportando mai il regime[16], prima di cambiare idea
successivamente alla diffusione di documenti e testimonianze inoppugnabili[16]; dichiar inoltre
(riprendendo alcuni scritti di Amartya Sen) che, al fine di una valutazione obiettiva del maoismo,
non si potevano attribuire a Mao Tse-tung tutti i morti del grande balzo in avanti, poich molti dei
milioni di vittime della carestia che colp la Cina nel 1959-1962 non furono voluti (come era
accaduto con Stalin e l'holodomor in Ucraina), ma frutto della situazione contingente e di errori
politici.[17]
Bibliografia
Linguistica[modifica | modifica wikitesto]
Morphophonemics of Modern Hebrew, tesi di Master, University of Pennsylvania, 1951; New
York: 1979. Versione riveduta della tesi di Bachelor del 1949, presso la University of
Pennsylvania.
Logical Structure of Linguistic Theory, 1955; Chicago: 1975.
Transformational Analysis, tesi di dottorato (Ph.D.), University of Pennsylvania, 1955.
Noam Chomsky, Morris Halle e Fred Lukoff, "On accent and juncture in English", in For Roman
Jakobson, The Hague: Mouton, 1956.
Three models for the description of language, "I.R.E. Transactions on Information Theory", vol. IT2, no. 3: 113-24 (1956).

Syntactic Structures. The Hague: Mouton, 1957; Berlin and New York: 1985.
Current Issues in Linguistic Theory, 1964.
Aspects of the Theory of Syntax. Cambridge: The MIT Press, 1965.
Cartesian Linguistics. New York: Harper and Row, 1965; ristampato come Cartesian Linguistics. A
Chapter in the History of Rationalist Thought Lanham, Maryland: University Press of America,
1986.
Topics in the Theory of Generative Grammar, 1966.
Noam Chomsky e Morris Halle, The Sound Pattern of English. New York: Harper & Row, 1968.
Language and Mind, 1968; edizione ampliata, New York: Harcourt Brace, 1972.
Studies on Semantics in Generative Grammar, 1972.
The Logical Structure of Linguistic Theory, 1975.
Reflections on Language, 1975.
Essays on Form and Interpretation, 1977.
Rules and Representations, New York: Columbia University Press, 1980.
Lectures on Government and Binding: The Pisa Lectures, Holland: Foris Publications, 1981;
Berlin and New York: Mouton de Gruyter, 1993.
Some Concepts and Consequences of the Theory of Government and Binding, 1982.
Language and the Study of Mind, 1982.
Noam Chomsky on The Generative Enterprise, A discussion with Riny Hyybregts and Henk van
Riemsdijk, 1982.
Modular Approaches to the Study of the Mind, 1984.
Knowledge of Language: Its Nature, Origin, and Use, 1986.
Barriers. Linguistic Inquiry Monograph Thirteen. Cambridge (MA): The MIT Press, 1986.
Language and Problems of Knowledge. The Managua Lectures, Cambridge, Mass., The MIT
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Language and Thought, 1993.
The Minimalist Program. Cambridge (MA): The MIT Press, 1995.
On Language, 1998.
New Horizons in the Study of Language and Mind, 2000.
The Architecture of Language, 2000
On Nature and Language, a cura di Adriana Belletti e Luigi Rizzi, 2001.
Noam Chomsky e U.T. Place, "The Chomsky-Place correspondence 1993-1994", a cura e con
un'introduzione di T. Schoneberger, "The Analysis of Verbal Behavior", 17, 7-38.
Politica[modifica | modifica wikitesto]
American Power and the New Mandarins, 1969.
Edizione italiana: I nuovi mandarini, Milano: NET, 2003.
Notes on Anarchism, in New York Review of Books, 1970.
At war with Asia, 1970.
Edizione italiana: La guerra americana in Asia.
Two Essays on Cambodia, 1970.
Chomsky: selected readings, 1971.
Problems of Knowledge and Freedom, 1971.
Edizione italiana: Conoscenza e libert, Torino: Einaudi, 1973.
Counter-revolutionary violence:Bloodbaths in fact and propaganda, 1973.
Edizione italiana: Bagno di sangue, Milano: Ed. Il formichiere, 1975.
For Reasons of State, 1973.
Edizione italiana: Per ragioni di stato, Torino: Einaudi, 1977.
Peace in the Middle East? Reflections on Justice and Nationhood, 1974.
Intellectuals and the State, 1976.
Human Rights and American Foreign Policy, 1978.
con Edward Herman, After the Cataclysm: Postwar Indochina and the Reconstruction of Imperial
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Language and Responsibility, 1979.
con Edward Herman, The Washington Connection and Third World Fascism, 1979.
Radical Priorities, 1981.
Superpowers in collision: the cold war now, 1982.

Towards a New Cold War: Essays on the Current Crisis and How We Got There, 1982.
The Fateful Triangle. The United States, Israel, and the Palestinians, 1983.
Turning the Tide: U.S. intervention in Central America and the Struggle for Peace, 1985.
Edizione italiana: La quinta libert, traduzione di Roberto Ambrosoli e Gisella De Amici, Milano:
Eluthera, 1987, 2002; con un'introduzione di Gianni Ferracuti, Rimini: Il Cerchio, 1989.
Pirates and Emperors: International Terrorism in the Real World, 1986.
The Race to Destruction: Its Rational Basis, 1986.
The Chomsky Reader, 1987.
On Power and Ideology, 1987.
Turning the Tide. The U.S. and Latin America, 1987.
The Culture of Terrorism, 1988.
Language and Politics, 1988.
Edizione italiana: Linguaggio e politica, Roma: Di Renzo Editore, 1998; con Riflessioni sul mondo
dopo l'11 settembre, Roma: Di Renzo Editore, 2002.
con Edward Herman, La fabbrica del consenso: l'economia politica dei mass media, Milano, Il
Saggiatore, 2008.
Necessary Illusions, 1989.
Edizione italiana: Illusioni necessarie. Mass media e democrazia, traduzione di Roberto
Ambrosoli, Milano: Eluthera, 1992, 2003.
Terrorizing the Neighborhood, 1991.
What Uncle Sam Really Wants, 1992. Edizione italiana: I cortili dello Zio Sam, a cura di David
Barsamian, Roma: Gamberetti Editrice, 1995.
Chronicles of Dissent, 1992.
Deterring Democracy, 1992.
Letters from Lexington. Reflections on Propaganda, 1993.
The Prosperous Few and the Restless Many, 1993.
Edizione italiana: Il club dei ricchi, a cura di David Barsamian, Roma: Gamberetti Editrice, 1996.
Rethinking Camelot: JFK, the Vietnam War, and U.S. Political Culture, 1993.
Edizione italiana: Alla corte di re Art. Il mito Kennedy, traduzione di Andrea Ferrario, Milano:
Eluthera, 1994, 2002.
World Order and Its Rules: Variations on Some Themes, 1993.
Year 501. The Conquest Continues, 1993.
Edizione italiana: Anno 501, la conquista continua. L'epopea dell'imperialismo dal genocidio
coloniale ai giorni nostri, prefazione di Lucio Manisco, Roma: Gamberetti Editrice, 1993.
Keeping the rabble in Line, 1994.
Secrets, Lies, and Democracy, 1994.
Edizione italiana: Il golpe silenzioso, a cura di David Barsamian, Casale Monferrato: PIEMME,
2004.
World Orders, Old and New, 1994.
Powers and Prospects: Reflections on Human Nature and the Social Order, 1996.
Edizione italiana: Il potere. Natura umana e ordine sociale, Roma: Editori Riuniti, 1997.
Class Warfare, 1996.
Media Control. The Spectacular Achievements of Propaganda, 1997.
One Chapter, The Cold War and the University, 1997.
The Culture of Terrorism, 1998.
The Umbrella of US Power, 1999.
The New Military Humanism: Lessons from Kosovo, 1999.
Edizione italiana: Il nuovo umanitarismo militare. Lezioni dal Kosovo, traduzione di Sabrina
Fusari, Trieste: Asterios Editore, 2000.
Profit over People, 1999.
Edizione italiana: Sulla nostra pelle, traduzione di Stefano Rini, Milano: Marco Tropea Editore,
1999.
The Fateful Triangle, 1999.
Rogue States. The Rule of Force in World Affairs, Cambridge (MA): South End Press, 2000.
Edizione italiana: Egemonia americana e stati fuorilegge, prefazione di Salvo Vaccaro, Bari,
Edizioni Dedalo, 2001

Propaganda and the Public Mind, 2001.


9-11, New York: Seven Stories Press, 2001.
Edizione italiana: 11 settembre, Milano: Marco Tropea Editore, 2001.
Understanding Power: The Indispensable Chomsky, 2002.
Edizione italiana: Capire il potere, a cura di Peter R. Mitchel e John Schoeffel, Milano: Marco
Tropea Editore, 2002.
Media control, 2002.
Power and Terror. Post-9/11 Talks and Interviews, New York: Seven Stories Press, 2003.
Edizione italiana: Dopo l'11 settembre, Milano: Marco Tropea Editore, 2003.
Deux heures de lucidit, ditions des arnes, 2001.
Edizione italiana: Due ore di lucidit, Milano: Baldini e Castoldi, 2003.
Hegemony or Survival: America's Quest for Global Dominance, New York: Metropolitan Books,
2003.
Edizione italiana: Egemonia o sopravvivenza. I rischi del dominio globale americano, Milano:
Marco Tropea Editore, 2005, ISBN 88-438-0460-X.
Deep Concerns, 2003.
Chomsky on Anarchism, 2005.
Government in the future, Seven Stories Press, 2005.
Edizione italiana: Il governo del futuro, Milano: Marco Tropea Editore, 2009.
Imperial Ambitions - Conversations on the Post-9/11 World, 2005.
Failed States: The Abuse of Power and the Assault on Democracy, 2006.
con Gilbert Achcar, Perilous Power. The Middle East and U.S. Foreign Policy. Dialogues on
Terror, Democracy, War, and Justice, Boulder (CO): Paradigm, 2006, ISBN 978-1-59451-313-8
Siamo il 99%. Traduzione di Andrea Aureli, edizioni nottetempo, 2012.ISBN 978-88-7452-373-3
Biografie[modifica | modifica wikitesto]
Robert Barsky, Noam Chomsky: A Life of Dissent, Cambridge (MA): The MIT Press, 1997
Wolfgang B. Sperlich, Noam Chomsky, London: Reaktion Books, 2006
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Modello di propaganda di Chomsky ed Edward S. Herman
Gerarchia di Chomsky
Grammatica trasformazionale
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
(EN) Sito ufficiale
(EN) La pagina ufficiale-istituzionale presso il MIT
Intervista Radio su Obama, Cuba, Israele 2010
Noam Chomsky : " L'austerit nega il futuro ai giovani"
Ricca raccolta di scritti, interviste di N. Chomsky
Noam: Chomsky: " il debito estero il vero colpevole degli squilibri mondiali" Intervista di
Alessandra Farkas - Corriere della Sera - 16 aprile 2000.
Dibattito tra Michel Foucault e Noam Chomsky sottotitolato in italiano - Parte I
Dibattito tra Michel Foucault e Noam Chomsky sottotitolato in italiano - Parte II

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