Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
In questo numero
Editoriale
Pag. 1
Il dcoupage. Parte II
Pag. 16
Pag. 1
Pag. 21
Pag. 3
Scultura
Pag. 22
Pag. 6
Pag. 26
Pag. 9
Il panettone
Pag. 30
Pag. 14
Pag. 34
Novembre-Dicembre 2014
Novembre-Dicembre 2014
Novembre-Dicembre 2014
Lo spazio centrale
stato riempito con
una stella che avevo
gi preparato in precedenza, e che stata scelta dalla committente. La stella stata
realizzata con legno di
rovere e wenge aventi
spessore 5 mm, i quali
sono stati alternati in
modo opportuno (vedi figura a fianco). Infine sono stati incollati su un foglio di compensato da
3mm. La stella dona un tocco geometrico che si
intona con il disegno del piano stesso.
Prima di spianare il
piano con la rotorbitale, ne ho segnato accuratamente tutta larea.
Le traverse del telaio
erano tarlate, non tutte per la verit, due si
salvavano. Ne ho sostituite due, e quelle
nuove le ho realizzate in abete, selezionando pezzi senza nodi e
sacche di resina.
Avendo in precedenza
risanato la gola delle
gambe, ho inserito le
traverse nelle loro sedi fissandole con colla
e viti interne mettendo
anche un triangolo di
legno per dare pi stabilit. Il tavolo era dotato di un solo cassetto
ben conservato rispetto al resto. Ho sostituito il fondo che era malandato e ho dovuto rifare
le guide (in legno) con un po di rovere. Queste
ultime erano consumate e tarlate.
Il piano in toulipier
stato realizzato in base
ad un disegno di massima realizzato dalla
committente. Esso
composto di due riquadri simmetrici realizzati con perline da 10cm
e tagliate con un angolo di 45. In questo modo sono gradualmente
arrivato alla chiusura del riquadri. Lessenza
stata scelta per la sua leggerezza e per il fatto che
la venatura assomiglia a quella del noce.
Novembre-Dicembre 2014
Il cavallo e il maiale
Un contadino possedeva un cavallo
che da alcuni
giorni giaceva sdraiato rifiutandosi di
lavorare. Allora il contadino chiam il
veterinario che visit il cavallo per il
quale prescrisse una cura ricostituente,
facendo presente che se dopo una settimana la cura non avesse avuto leffetto
desiderato si sarebbe dovuto sopprimere lanimale. Il maiale, che aveva
sentito il colloquio tra il medico ed il
contadino, inform di questo fatto il
cavallo che per non vi diede alcun
peso.
Dopo una settimana il contadino inform il dottore che la situazione non era
cambiata, dunque il dottore comunic
al contadino che avrebbe praticato uniniezione letale al cavallo. Il maiale,
ascoltato il colloquio tra il padrone ed
il medico, si affrett ad informare il cavallo. Quando il medico arriv trov il
cavallo che galoppava tranquillamente
nel recinto mostrando chiari segni del
suo benessere. Cos liniezione letale
non fu praticata ed il contadino euforico per lavvenimento decise di offrire un
pranzo a tutto il paese e per loccasione
uccise il maiale. Morale della favola: in
ogni caso meglio farsi i c. . . i propri!
Giuseppe (lapin)
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Novembre-Dicembre 2014
(Gerrit van Honthorst, San Giuseppe e il giovane Ges, olio su tela, 1620 CA., Museo Ermitage, San Pietroburgo)
Sono nato 57 anni fa sotto il segno dello scorpione da persone normali. Ho cominciato a fare
il falegname insieme a mio padre in un altro periodo della mia vita, tanto tempo fa. Quando
ero ragazzo ho fatto il falegname in maniera inconsapevole, perch ero attratto da altre cose
in primis la passione per le motociclette e le vespe. Ne ho modificate tante e smontata una
tutti i giorni. Adesso lavoro nella falegnameria a tempo pieno e con molta responsabilit.
Quando lavori dalle 50 alle 60 ore a settimana ti rimane un po difficile trovare tempo per
coltivare altre passioni. Il forum concilia un po queste due cose. Conoscere persone che amano
veramente questo lavoro fa piacere e tiene compagnia. Mi piace il laboratorio pulito e spero
veramente di poterlo finire di attrezzare come desidero. Spero veramente di recuperare molto
sulluso degli attrezzi manuali.
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del falegname?
In effetti sei stanco anche se la palestra ti rilassa e
conosci gente.
Il rapporto di un professionista con i forum a
tema appare molto interessante ai non addetti
ai lavori. Ad esempio fino a 15 anni fa, o poco pi, i forum a tema di fatto non esistevano.
Quando hai iniziato a frequentare un forum, e
cosa vuol dire per te frequentare un forum che
tratta argomenti legati al tuo lavoro?
Il forum una grande cosa, non si finisce mai
dimparare. Ci sono persone che si mettono in
gioco e danno qualcosa agli altri. Ho cominciato
leggendo qualcosa qua e la su internet. Rende
bene lidea questa frase: Chi suona stona chi non
suona critica
A conti fatti,
con la comparsa dei forum,
cosa cambiato per i professionisti? E
per gli hobbisti? Adesso hanno maggiori opportunit di
imparare?
Facile che un professionista prenda facilmente la
paga da un dilettante di grandi capacit e idee.
La forza sta nel sapere apprendere da chiunque e
di non credersi mai intoccabile. Professionista pu
dire molto e dire niente, ad esempio il recupero
dellarte amanuense una prerogativa dellamante e non del professionista il quale sempre di
corsa. Personalmente ho fatto molti lavori recuperando attrezzi manuali che non usavo pi e che,
finemente settati, sono per certi lavori meglio di
un centro a controllo numerico.
Al di l del fatto tecnico e professionale, che
cosa rappresenta per te un forum dal punto di
vista umano?
Molti amici e molti r.c. forse la cosa reciproca
ma il tempo galantuomo e le persone vere vengono fuori sempre forum o non forum. Gli amici
si ritrovano.
Frequenti solo forum legnosi o anche altri in
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Fabrizio (fabrizio979)
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Ferramenta Trifiletti
La societ Trifiletti vanta una tradizione che risale al 1906,
arrivando cos alla quarta generazione di famiglia. In tutti questi anni il magazzino stato costantemente ampliato
mediante linserimento di nuovi articoli nuovi, senza pero tralasciare quelli tradizionali. Questo modo di operare
permette di offrire ai Clienti sia nuove soluzioni che articoli
difficilmente reperibili sul mercato attuale.
La ricerca di articoli di ferramenta sui mercati europei ha permesso
di importare merce da Francia, Austria, Inghilterra. La ferramenta
Trifiletti vanta un magazzino di circa 30.000 articoli, indirizzati principalmente sul complemento dellarredamento di interni, restauro,
falegnameria e tanto altro ancora, con i migliori marchi del mercato.
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hobbysti sempre pi esigenti.
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e soluzioni in tempi accettabili, oltre ad rapporto qualit/prezzo dei prodotti impeccabile. Inoltre
potrete trovare grande competenza e manualit, ad esempio rifacimento chiavi su serrature antiche,
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combinazione con il platorello flessibile brevettato crea una finitura perfetta,
senza cicatrici, graffi o macchie. Le aree che in precedenza potevano essere
carteggiate solo a mano possono ora essere rifinite rapidamente. La levigatrice progettata per adattarsi ad una smerigliatrice angolare portatile da
100 o 110 millimetri, ma non si adatta al prodotto Arbortech Mini-Grinder.
Contour Sander efficace, grazie al bordo esterno molto flessibile del disco
abrasivo, si ottiene un ottimo lavoro di levigatura sulle superfici curve.
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Ferramenta Trifiletti
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Email
Sito web
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Nome
Sgorbia da Sgrosso (Roughing Gouge)
Sgorbia da Scavo (Bowl Gouge)
Sgorbia a Profilare (Spindle Gouge)
Troncatore (Parting Tool)1
Scalpello Obliquo (Skew Chisel)2
misura
32mm
13mm
10-13mm
3mm
25mm
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Il mio Al
Questo libro raccoglie gli articoli
scritti da Gianni
Min su Cassius
Clay-Muhammad
Ali dal 5 marzo
1971 ad oggi. Min, per il Tg2
della Rai, seguiva, dallinizio degli anni 70, lavventura umana e
sportiva del mito americano con
la faccia nera,
il pi prestigioso
pugile del secolo appena trascorso. Una sorta di
diario accompagnato dagli articoli, dettati a braccio nella notte, da Los Angeles o da Las Vegas, da
Kinshasa o da Manila, al Corriere dello Sport e
poi anche a la Repubblica e altri giornali. Queste
cronache delle sfide pugilistiche di The Greatest
con Frazier, Norton e Foreman caratterizzavano
gli Stati Uniti di quegli anni, quelli del riscatto
degli afroamericani, di Malcolm X, di Martin Luther King, delle conquiste de laltra America,
lAmerica che lottava per laffermazione dei diritti
civili.
Cassius Clay, che per abbracciare la fede musulmana aveva cambiato il suo nome in Muhammad
Ali, non solo fu al centro di questi eventi sportivi e
sociali, ma ne fu in molti momenti uno dei protagonisti. Da allora fino a tempi pi recenti quando,
nel 1991, si impegn perfino per la liberazione di
alcuni cittadini nordamericani sequestrati in Iraq
da Saddam Hussein. Lidea di questo viaggio, nei
ricordi di quellepoca professionale di Min, nata
quasi casualmente dalla curiosit di sua moglie
Loredana che, mettendo in ordine alcuni passaggi
dello sterminato archivio cartaceo del giornalista,
si imbattuta in alcune cronache delle imprese del
campione di Louisville e ne ha scoperto il fascino,
segnalandolo acutamente nella postfazione. Per
capire il fenomeno sufficiente considerare che, dopo il suo rifiuto, negli anni 60, di andare a fare
la guerra in Vietnam, stata cambiata negli Stati
Uniti la legge sullobiezione di coscienza. Min ha
sempre avuto unattenzione particolare per campioni complessi come Maradona, Mennea, Tommy
Smith, Lee Evans, Baggio e Tomba. La sensibilit sulla vicenda di Cassius Clay, anche ora che il
campione afflitto dal morbo di Parkinson, ne la
prova e conferma la singolarit del libro, che, non
a caso, introdotto da un prologo di Mina, artista
somma, ma anche indiscutibile esperta di boxe.
Fonte: Rizzoli (RCS)
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Il dcoupage - Parte II
Per anni il dcoupage tradizionale stato realizzato quasi esclusivamente su oggetti di metallo
laccato; tuttora gli oggetti di metallo (zinco, alluminio, latta, rame, ferro e ghisa) sono tra i supporti preferiti da utilizzare con
questa particolare tecnica decorativa. Non tutti questi materiali si comportano
nello stesso modo quando vengono rivestiti con la
carta ed per questo che presentano difficolt di
lavorazione differenti.
Pi semplice il dcoupage su metalli dipinti come bricchi, catinelle e vari tipi di pentolame facilmente reperibili sul mercato. Gli oggetti pi
difficili da lavorare sono quelli smaltati industrialmente, molto lisci e lucidi offrono una superficie
sulla quale colla e carta rischiano di scivolare. Al
contrario gli oggetti dipinti manualmente sono
pi semplici da rivestire, soprattutto se trattati
con una base di cementite che rende la superficie
pi irregolare e idonea allincollaggio dei ritagli.
Gli oggetti di metallo grezzo pi
utilizzati per il dcoupage sono di
zinco e alluminio,
in particolare annaffiatoi, tinozze e
secchi fatti di questi materiali. Le
superfici vengono
generalmente dipinte o laccate ma
si possono decorare anche direttamente, la diffiFigura 1. Ciotola in rame, primer, effetto craquel, dcoupage colt sta soprattutto nella patinatu3d, finitura lucida allacqua.
ra industriale alla quale vengono sottoposti per evitare che
arrugginiscano.
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In alto, da sinistra: vassoio di peltro, portatovaglioli, vassoio in acciaio. In basso, da sinistra: vassoi,
svuotatasche in ottone. Per una descrizione pi dettagliata vedi pagina seguente.
Figura 3.
Il vassoio di peltro stato trattato con due mani di primer, successivamente allasciugatura sono state
date due mani di colore acrilico rosato, quindi stato posizionato il ritaglio e fissato con una vernice
di finitura lucida. Portatovaglioli: una base di primer, quindi lacrilico avorio, il ritaglio di carta riso
e qualche ritocco di dcoupage pittorico, finitura opaca. Il vassoio in acciaio stato ottenuto con la
stessa procedura. I vari vassoietti sono stati ottenuti sempre con la stessa tecnica (base con primer,
acrilico, ritagli, pittorico, finitura allacqua), mentre lo svuotatasche in ottone stato ottenuto con
primer, acrilico avorio, ritagli da tovagliolo, effetto puntinato, vernice di finitura lucida.
La ceramica lucida non oppone resistenza alla
colla e attaccare i ritagli di carta non particolarmente difficile. Nel trattamento finale di oggetti
di ceramica colorata, il flatting si potr stendere
normalmente a pennello, mentre se loggetto in
ceramica bianca meglio usare una vernice finale spray che risulta completamente trasparente e
mantiene il colore di base.
Il vetro permette decorazioni in trasparenza di
grande effetto. Prima di iniziare occorre pulire gli
oggetti con lalcool. Il dcoupage pu essere fatto
sopra o sotto vetro, a seconda delluso che faremo
delloggetto.
Nel dcoupage sotto vetro, per poter vedere le
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In alto, da sinistra: zuccheriera, ritagli di carta sottovetro, svuotatasche natalizio. In basso, da sinistra:
decorazione sottovetro con sabbie colorate, scatoline preparate per Natale, cartone pressato (vecchie scatole
cellulari).
Figura 4.
Altri tipi di supporti tradizionali sui quali realizzare il dcoupage sono: terracotta, ceramica e
vetro. Le maggiori difficolt si presentano nella
decorazione di superfici lisce non porose, tanto
da venir spontaneo pensare che sia impossibile
far aderire la carta su questo tipo di materiale.
In realt si tratta sempre di superfici naturali che
mantengono una microporosit che permette di
realizzare delle decorazioni di grande effetto.
La terracotta essendo molto porosa, un ottimo
supporto, occorre per fare attenzione ad un particolare: quando si incollano i ritagli di carta, la
colla va passata su tutta la superficie in modo da
isolare perfettamente la terracotta dalla vernice
finale ed evitare la formazione di macchie. Ottima
anche la plastica, meglio quella leggermente satinata poich trattiene meglio la colla, altrimenti
se la superficie lucida meglio utilizzare prodotti
spray. A Natale si possono decorare con grande
facilit le palline trasparenti, la decorazione pu
essere fatta allinterno o allesterno e con linserimento di piccoli personaggi, saranno comunque
decorazioni personalissime. Il sughero offre unotArca Magazine N.1
tima base per la decorazione. Semplici da realizzare sono i sottopentola, con una base di gesso
acrilico, un ritaglio di carta riso o tovagliolo e dcoupage pittorico per riempire gli spazi, finitura
allacqua lucida. Polistirolo e cera, per terminare
la galleria dei materiali, sono spesso usati nel periodo natalizio per confezionare palline e candele
profumate. A Natale il dcoupage d il meglio di
s stesso con una gamma infinita di piccoli e grandi oggetti da realizzare con materiali nuovi o di
riciclo. . . un occhio al dono e uno al portafoglio!
Lo stile Shabby Chic, detto anche effetto decapato, dal francese decap che vuol dire raschiato,
permette di invecchiare un oggetto strofinando
sulla superficie una spazzola di ferro o della carta abrasiva in modo da togliere in alcuni punti il
colore. Si realizza con una decapatura dai colori
tenui, quando, in genere, prevale il bianco o lavorio. Nello stile provenzale prevalgono invece
i colori caldi e pastellati, con immagini di fiori.
Una lavorazione che ricorda le case di campagna
Vecchia Inghilterra, un modo di bilanciare chiaro
e scuro e non appesantire gli interni.
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Figura 5.
In alto, da sinistra: scatolette varie, decorazioni natalizie. In basso, da sinistra: decorazioni natalizie
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In alto, da sinistra: lattiera (fondo carta riso, ritagli da tovagliolo, pittorico, finitura). Vaso (decorazione
sopravetro, fondo con carta riso e successive immagini applicate, finitura allacqua lucida). Contenitori profumi
(decorazione sopravetro su carta riso bianca, finitura con vetrificante allacqua).
Figura 6.
anticato.
A volte, anzich usare una tinta scura come colore
di base, si preferisce il colore legno chiaro per un
contrasto pi delicato, in questo caso dopo aver
carteggiato la superficie si stenderanno due mani
di turapori, quindi lacrilico del colore preferito e
una volta asciutto, si proceder a strofinare nei
punti dove si vuol far trasparire il colore del legno.
Nel prossimo numero di Arca Magazine vorrei
parlare di costi e prodotti per risparmiare, delle
tecniche di invecchiamento e ancora di materiali,
inserendo qualche progetto su tela per realizzare
quadri senza essere pittori e su paralumi.
Auguro Buone Feste a tutti e rinnovo lappuntamento nel nuovo anno con la stessa voglia di ricercare e creare, fare poesia e raccontarci con mille
sfumature.
Tiziana
Luscita del prossimo numero dipender, come sempre, dal contributo di tutti coloro che vorranno contattare
la redazione di Arca Magazine per inviare del materiale da pubblicare.
Le indicazioni dettagliate sullinvio di articoli e materiale di qualsiasi tipo, si possono trovare nelle FAQ che
abbiamo predisposto appositamente.
Scriveteci allindirizzo email redazione.arcamagazine@arcadilegno.it ed avrete tutte le risposte che non
avrete trovato nella FAQ.
Fabrizio - Caporedattore (fabrizio979)
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Scultura
Scolpire, un verbo che mi ha sempre affascinato suscitando una profonda voglia di provare a
creare qualcosa con gli attrezzi che vedevo maneggiare allo zio materno Oreste. Quando da
bambino gli chiedevo ..mi fai provare??, ogni volta ricevevo la stessa risposta, sei piccolo..ti fai male.
Me ne andavo con la promessa a me stesso che se
fossi riuscito a capire dove nascondeva la chiave
del suo laboratorio-magazzino, dove lavorando
creava piccoli oggetti in legno per la casa, lavrei
fregato, infilandomi a riempirmi di trucioli e polvere contro il suo volere. Ma non ci sono mai
riuscito, e cos, diventato pi grande, ho iniziato a scavare tronchi per fontane e fioriere con la
fantasia (tanta) tuttavia cerano pochi attrezzi
A sinistra, Barba: tronco in noce nazionale. Dimensioni: diametro 28 cm, altezza 75 cm, lavoro su
commissione raffigurante un personaggio che la leggenda dice si aggiri nei nostri boschi di nome BARBA
(cio zio). Lattrezzatura usata unelettrosega per la sgrossatura, alcune sgorbie da scultura grandi,
medie e piccole per la rifinitura. Finitura cera Novecento neutra;
Al centro e a destra, Gnomo dei Chiapivi: tronchetto in legno di melo, diametro 20 cm, altezza 40 cm,
base in pietra, lavoro su commissione raffigurante uno gnomo con passero sul cappello . . . si dice abiti
nella frazione Chiapili Superiore nel nostro paese. Lattrezzatura impiegata per la realizzazione una
sega nastro per lo sgrosso, alcune sgorbie da scultura medie e piccole per la rifinitura. Finitura cera
Novecento neutra.
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Dopo vari
approcci al
mondo dellintaglio, attraverso corsi organizzati dalla Comunit montana, ebbi la
fortuna di andare con amici a vedere la Fiera di S.
Orso ad Aosta e qui cambi veramente la mia vita.
Girovagando attraverso i numerosissimi espositori
valdostani ebbi come una folgorazione quando mi
avvicinai al banco di quello che divent poi il mio
Maestro: conobbi Giuseppe Binel!
A sinistra, Gallo: tronco in ciliegio dimensioni in scala 1/1 raffigurante un gallo, eseguito su commissione per il
Ristorante del Gallo, attrezzatura usata elettrosega per la sgrossatura, sgorbie da scultura grandi,medie e piccole
per la rifinitura,tecnica tuttotondo,colore acrilico rosso per evidenziare cresta e bargigli,finitura cera Sintyilor
color ciliegio.
Al centro, S. Grato: pala in noce nazionale dimensioni 30x75x6, lavoro su commissione raffigurante San Grato
Vescovo, attrezzatura usata seghetto alternativo per tagli tangenziali al disegno, sgorbie da scultura medie e
piccole per la rifinitura ,tecnica altorilievo,finitura cera Sintylor neutra.
A destra, Ernesto e . . . la crota: tavola di pino cembro (cirmolo..) dimensioni 150x42x10. La foto ritrae una
parte del pannello dove ho eseguito, su commissione, la figura di Ernesto, suocero del committente e falegname
di 92 anni ancora in attivit, il resto del pannello raffigura uno scorcio di cantina in pietra, due grappoli duva,
ed infine una scritta in piemontese. Lattrezzatura usata lelettrosega e disco carver per la sgrossatura, alcune
sgorbie da scultura medie e grandi per la rifinitura. La tecnica usata laltorilievo, infine finitura cera Novecento
neutra.
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A sinistra, cofanetti torniti in noce nazionale diam. 32 cm,la foto ritrae i particolari intagliati dei due coperchi
dei cofanetti,attrezzatura usata tornio,sgorbia da scultura n.8/7 e 12/6 per i fiori,coltello da intaglio Codega n. 7
per i particolari intagliati; finitura turapori Tower,lana dacciaio 00 e poi cera Novecento neutra.
A destra, Gotico: tavola di ciliegio antico fine 700, porzione di anta di una finestra di dimora signorile, dimensioni
25x80x3. La foto ritrae la parte centrale del lavoro, importante evidenziare la possibilit di recuperare un pezzo
storico che sembrava destinato al camino. Lattrezzatura usata composta di alcune sgorbie da scultura e la
tecnica usata quella della scultura a basso-rilievo. La finitura cera Novecento color ciliegio.
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ARCA MAGAZINE
Direttore Responsabile
Direttore Editoriale
Antonio Tavilla
Amedeo Scotti
Redazione
Fabrizio Messina (Caporedattore)
Francesco Pecci (Correzione di bozze)
Davide Gordini
(Falegnameria professionale)
Giuseppe La Scala (Falegnameria hobbistica)
John Leach
(Falegnameria amanuense)
Antonio Orifici
(Tornitura)
Giuseppe La Scala (Cultura e svago)
Amedeo Scotti
(area commerciale)
Hanno collaborato a questo numero: Roberto, Tiziana, Tony, Giuseppe, Amedeo, Antonio, Fernando,
Sandro, Marco, Vittorio, Francesco.
Editore
Amedeo Scotti
Email: redazione.arcamagazine@arcadilegno.it
Fotografie a cura della Redazione.
Fotografie e manoscritti anche se non pubblicati non si restituiscono.
Anno I Numero I, in corso di registrazione presso il Tribunale di Lecco.
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In alto, da sinistra a destra: a-Lie Nielsen low angle, b-progetto, c-fase della lavorazione. In basso, da
sinistra a destra: df fasi di lavorazione
Figura 7.
Il progetto prevede una parte della suola anteriore mobile per aumentare o ridurre alloccorrenza
lapertura della bocca dove fuoriesce la lama come si vede dal disegno, in seguito parzialmente
modificato (Fig. 7b).
Il corpo di questa pialla costruito con acciaio da
carpenteria Fe 430 (spess. 5mm) tramite incastri
a coda di rondine ribattuti. Ho usato seghetto e
trapano, ripetuti controlli e infine la struttura
stata assemblata (Fig. 7cf e Fig. 8a).
Costruire la suola mobile implica eseguire unaArca Magazine N.1
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In alto, da sinistra a destra: a-struttura assemblata, b-c-d seduta a 12, e-f struttura rinforzata e appoggio
della lama
Figura 8.
Figura 9.
Lever cap
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Figura 10.
A questo punto viene il lavoro pi pesante: sgrossare con la smerigliatrice, la lima bastarda e la
carta vetrata grana 40, 60, 80 il fondo e i fianchi
con carte ancora pi fini e quasi ci siamo (Fig. 11c,
12ac, 13a). La lama lultimo pezzo rimastomi di una lama per taglierina industriale molto
resistente allaffilatura, spessore 5mm (Fig.13-b).
Per la regolazione della lama ho usato il sistema
Figura 11.
Da sinistra: ribattitura degli incastri, sgrossatura con smerigliatrice, finitura con lima
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In alto, da sinistra: a-finitura con carte abrasive, b-lama, c-apertura della bocca. In basso, da sinistra:
de-regolazione della lama, f-montaggio finale
Figura 12.
Figura 13.
ho costruito.
Come ho scritto allinizio, bastano pochi utensili
manuali e un po di pazienza. Se qualcuno fosse
interessato ad una costruzione simile si senta libero di usare il disegno e le indicazioni dellarticolo.
Dunque Buon lavoro!
Vittorio (vitto)
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Il panettone
Da una quindicina danni questo il tempo in cui
preparo il panettone. Ho sempre accarezzato lidea di fare il panettone; tutti i prodotti lievitati mi
hanno sempre attratto: pane, pizza, focacce, ecc.
Ho iniziato a fare il panettone usando il solo lievito di birra; i risultati erano apprezzabili, ma non
buoni. Poi ho avuto la fortuna di avere a lezione il
figlio di un noto pasticcere della provincia di Verona che mi ha fatto conoscere il padre e lo zio che
mi hanno introdotto nellarte di fare il panettone
e regalato un pezzettino della loro pasta acida. Da
allora sono cambiate le mie tecniche di facitura, che ho affinato a pi riprese, fino a diventare
quasi un automatismo. In maniera assai poco modesta dico che oggi il risultato assicurato! Cos
ho pensato di illustrare il percorso di costruzione del panettone. Gli ingredienti, come vedrete
sono tanti, ma quello direi strategico la pasta
acida (lievito naturale). Quindi la costruzione del
panettone inizia da qui.
La pasta acida
La partenza:
lavare in acqua calda 150 g di uva sultanina;
ridurre in poltiglia luva con il mixer aggiungendo dellacqua calda. Deve avere la
consistenza di una minestra di semolino;
grattugiare una piccola mela, possibilmente
ben matura, ed aggiungerla alla poltiglia di
uva secca;
aggiungere il composto a 150/200 g di farina tipo Manitoba 00 (farina ricca di glutine
del tipo utilizzata per il pane soffiato): limpasto deve avere la consistenza di una crema
soda;
mettere limpasto in un contenitore in luogo caldo (la temperatura dellimpasto si dovrebbe mantenere sui 30 - io utilizzo una
jogurtiera di cui regolo accensione e spegnimento con un timer ad orologio, accensione
15 minuti per ora). Pu essere utile anche
uno scalda biberon; in questo caso limpasto
lo si pone in un vasetto di vetro;
dopo 2/3 giorni il composto dovrebbe
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amalgamato e non appiccicarsi alle mani) per essere avvolto nel panno. Per evitare che il lievito si
attacchi al panno cospargere questultimo con un
po di farina.
Rinfreschi successivi. sul pane di lievito si forma
una sottile crosta che deve essere tolta prima di
prelevare la massa per il rinfresco. Conviene munirsi di un coltello seghettato (tipo shogun): la
crosta deve essere tolta senza premere sulla massa
altrimenti si costipano gli alveoli del lievito. Affettare (ca. 1 cm di spessore) il salamino di lievito e
mettere le fette in una bacinella dacqua. Lacqua
deve essere a temperatura ambiente con laggiunta di un po di zucchero (un cucchiaino da caff
per litro dacqua). Il lievito deve galleggiare. In
caso contrario (probabilmente) stato costipato
durante la sbucciatura. Lasciare il lievito a bagno
per circa 15 minuti (NON DI PIU), poi strizzarlo
con le mani, trattenere la solita quantit per il rimpasto, aggiungere lo stesso peso di farina e acqua,
pari al 42% della farina aggiunta ed impastare. E
possibile usare acqua e latte (2/3 di acqua e 1/3
di latte). Avvolgere il lievito nel panno e tenerlo in
un luogo non freddo, ma nemmeno molto caldo.
Quando il lievito prende forza si noter che tende
a fuoriuscire dal panno.
Conservazione del lievito. Il lievito pu essere
conservato in frigorifero, rinfrescandolo almeno
una volta per settimana. In questo caso la farina
che si aggiunge nei rinfreschi pu essere il doppio
del peso del lievito, utilizzando sempre farina di
tipo Manitoba 00. Un diverso modo di conservare
il lievito, ad esempio per utilizzarlo per la panificazione, di conservarlo in un vaso di vetro chiuso
in frigorifero in forma semiliquida (diluizione al
100%), 100 g di lievito, 100 g di farina e 100 g di
acqua, rinfrescandolo con un intervallo massimo
di una settimana. Naturalmente questa diluizione si otterr con il procedere dei rinfreschi. Se
usato per la panificazione necessario procedere
ad un rinfresco almeno 3 ore prima dellimpasto.
Per panificare il lievito deve essere pari a circa il
30% del peso della farina che si utilizza (1 kg di
farina, 300 g di lievito con diluizione 100%). Ma
del pane e della pizza ne parliamo poi.
Arca Magazine N.1
PRIMO IMPASTO
Ingrediente
Quantit (gr.)
pasta acida
80
biga
50
zucchero
33
burro
64
tuorli
22
latte in polvere
4
farina
198
acqua
75
SECONDO IMPASTO
Ingrediente
Quantit (gr.)
farina
87
zucchero
30
burro
22
tuorli
35
latte in polvere
4
acqua
25
TERZO IMPASTO
Ingrediente
Quantit (gr.)
farina
50
zucchero
37
burro
33
tuorli
33
latte in polvere
3
acqua
12
uvetta
165
arancia candita
58
cedro candito
30
(Tabella 1)
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Innanzi tutto ho ridotto gli impasti a 3, intervallandoli in maniera tale che partendo alle 7 di mattina,
alle 7 di sera, dopo il terzo impasto, introduco la
pasta nei pirottini e lascio lievitare per tutta la
notte, o quasi. Poi ho modificato i momenti di
introduzione degli ingredienti. Nei testi di importanti ed affermati panettonai, si legge che
gli ingredienti devono essere introdotti nellimpastatrice, seguendo precise modalit. Allinizio
cercavo di seguirle, ora non pi, e il risultato non
cambia. Lunica regola che seguo quella di inserire il burro, che deve essere sempre a temperatura
ambiente, mai freddo, per ultimo. Quindi inizio
alle 7 di mattina con il primo impasto, introducendo nellimpastatrice tutti gli ingredienti necessari
(vedi Tabella 1). Oltre al mio lievito, la sera precedente preparo la cos detta biga, che utilizzo
nel primo impasto. La biga la ottengo impastando
la sera precedente 250 g di farina (Manitoba 00,
una farina ricca di glutine che sopporti tempi di
lievitazione molto lunghi), 2/3 grammi di lievito
di birra in polvere sciolto in poca acqua tiepida,
50/60 g di pasta acida e 125 g di acqua (a questa
quantit deve essere sottratta quella utilizzata per
sciogliere il lievito di birra in polvere). Limpasto, ricoperto con una pellicola (non avvolto) lo
pongo in un contenitore chiuso ermeticamente,
per evitare che si formi una crosta sulla superficie.
I tempi del primo
impasto
possono variare con limpastatrice utilizzata. Sicuramente sono necessari almeno
Figura 15. Dopo il primo impasto
una decina di
minuti, tenendo presente che a fine impasto la
pasta deve essere liscia e lucida e non attaccarsi
assolutamente alle mani (vedi Fig 15). In genere
sulla mia catena di montaggio ci sono 4 panettoni;
in tutto ne produco una dozzina, suddivisi in tre
riprese. In luogo fresco si conservano per lungo
tempo (anche 3 mesi e pi).
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Il risultato della
terza lievitazione
si pu vedere in
Fig. 20. Se non
trovate gli stampi di carta, potete
ricorrere a degli
stampi di allumiFigura 22. I panettoni da mezzo
nio, imburrandochilo
li preventivamente, o antiaderenti, o di silicone. Limportante
che abbiano una forma che ricordi quella del
panettone alto, o basso.
Per i panettoni da
chilo utilizzo gli
stampi bassi perch il forno in
cui li cuocio non
molto alto e
non mi consente
di usare i pirottini
Figura 23. Alveolatura
alti. Per la cottura ideale un forno ventilato. Prima di introdurre
il panettone nel forno, fare dei tagli a raggera sulla sua superficie, profondi qualche millimetro e
porre al centro un pezzetto di burro.
Quando il forno
a temperatura,
introdurre il panettone nel piano pi basso. La
temperatura con
cui cuocio di
170
gradi centiFigura 24. I panettoni da 1 chilo
gradi per 40 minuti (questi valori possono leggermente variare
da forno a forno, soprattutto il tempo).
Una volta tolto dal forno il panettone va messo a
raffreddare a testa in gi (vedi Fig. 21). Uso dei
supporti di legno e degli aghi da lana dismessi. Al
posto dei supporti di legno si pu utilizzare una
pentola abbastanza profonda e larga da contenere
il panettone. Nelle Figure 22, 23, 24 sono visibili
i prodotti finiti e lalveolatura interna.
Buon Natale con il panettone!
Francesco (pesso)
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Tornire il legno verde significa utilizzare legname fresco di taglio; possibile utilizzare legno
proveniente da un albero appena abbattuto, oppure dopo qualche giorno dallabbattimento. In
questo modo il tornitore ha modo di entrare in
intimo contatto con lalbero, con quello che lambiente ha determinato nella crescita, con le sue
qualit pi nascoste.
Unavventura affascinante, non facile, che richiede la volont di apprendere una serie di tecniche
e di accorgimenti che permettono di sfruttare con
successo le differenze fra alburno e durame, gli
intrecci di fibra dovuti alle diramazioni dei rami.
Tornire legno fresco di taglio permette di abbandonarsi ad unesperienza altamente creativa, dove
sperimentazione e ricerca di nuove tecniche sono
la norma.
Ad esempio, nel settore delle ciotole e dei vasi,
nelle ultime due decadi molte opere importanti ed innovative sono state create utilizzando legno verde. In effetti questo materiale permette
una libert di espressione e di design difficilmente raggiungibile con il legno stagionato ed inoltre vi una pi ampia possibilit di esaltare le
caratteristiche intrinseche del tipo di legno scelto.
Possiamo scegliere sostanzialmente fra due vie:
una via pi artistica con la quale si lavora il legno senza soluzione di continuit, dallabbattimento al prodotto finito; la seconda opzione prevede invece uno step intermedio,
poich, dopo aver dato una forma grossolana al
manufatto, si far una stagionatura breve (grazie
al fatto di aver asportato molto materiale), cui
seguir la lavorazione definitiva. Questa seconda via sempre seguita quando il prodotto finale
debba avere precise forme geometriche; il caso
delle scatole, ad esempio.
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