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Lavoro Filosofia

studiare)

20/01/15

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La rivoluzione scientifica degli anni Cinquanta (di questo secolo)


descrive l'avventura intellettuale che va da Niccol Copernico a
Isaac Newton. Per la prima volta la natura fu concepita come un
meccanismo che procede conformemente a leggi matematiche e
che si interroga per ottenere risposte significative.
Il modello di natura pi diffuso nel Rinascimento era quello
dell'organismo, le cui parti risultano legate da rapporti di simpatia e
antipatia; sono legate da principi qualitativi.
Le domande sulla scoperta delle leggi di natura e sulla loro
interpretazione hanno creato agli uomini di scienza molti problemi,
anche di natura metafisica e teologica.
La scoperta delle leggi di Natura
Nel campo della filosofia naturale, le scoperte e le concquiste
scaturiscono da diverse dottrine, fisiche e metafisiche, e sono il
frutto di pregiudizi ed errori.
Se si procede da un lato a un elenco dei principi basilari sulla nuova
immagine del mondo e dall'altro a una lista di grandi filosofi cinque
e seicenteschi si noterebbero molte anomalie.
La teoria eliocentrica non difesa solo da Galileo Galilei e da
Giovanni Keplero ma anche da Giordano Bruno.
I sistemi astronomici di Copernico, Tycho Brahe, Keplero e Galielo
non prevedono l'infinit dell'universo. Copernico concepisce le
orbite come corpi cristallini circolari, Galileo limita la validit del
principio di inerzia ai moti circolari, considerati pi perfetti di quelli
rettilinei, e quindi propri dei corpi celesti. Galileo ignora la prima
legge di Keplero*: non poteva piacergli perch considerava l'ellisse
un cerchio distorto.
*Appunto sulla prima legge di Keplero
La prima legge afferma che:

L'orbita descritta da un pianeta un'ellisse, di cui il Sole occupa uno dei due fuochi.
Keplero propone un modello eliocentrico in cui non vengono pi dette le orbite circolari, le
forme perfette, ed supportato nel farlo dai dati sperimentali ottenuti da Tycho Brahe.

Le opere di Galileo (e Newton) sono scritte in caratteri


matematici.
Gli ideali di ordine, regolarit e semplicit hanno un'importanza
fondamentale.
Le scoperte dei filosofi prima citati (Galileo, Keplero, Cartesio,
Newton, Copernico*) valgono sia nell'ambito della fisica terrestre,

sia in quello della fisica celeste.


*Scoperte dei filosofi:
- Copernicane: ipotesi eliocentrica;
- Galileiane: leggi del moto rettilineo uniforme e uniformemente
accelerato + osservazioni astronomiche per confermare
l'eliocentrismo);
- Cartesiane: leggi del moto terrestre: principi di inerzia e di
conservazione della quantit di moto, natura rettilinea del moto;
- Keplero: leggi del moto planetario;
- Newtoniane: principio di inerzia, legge del moto uniformemente
accelerato, principio di azione e reazione, legge di gravitazione
universale.
Quanto all'ipotesi eliocentrica,
Copernico ne sostenne la validit sulla base di prove empiriche* a
posteriori e di ragionamenti per assurdo.
Galilei addusse i risultati dell'osservazione diretta, attraverso il
cannocchiale.
Keplero trov le leggi del moto di rivoluzione dei pianeti.
Newton unific la fisica terrestre a quella celeste in virt del
principio di gravitazione universale, al quale cerc una causa fisica
rifiutandosi di considerarlo una priorit essenziale dei corpi.
*Prove empiriche
Con il termine ricerca empirica s'intende un tipo di ricerca che basa le conclusioni
sull'osservazione diretta o indiretta dei fatti. L'osservazione dunque la prova della
realt: da essa il ricercatore ricava le proprie deduzioni.

La continuit tra le scoperte si colloca all'interno di immagini del


mondo e della scienza: l'anima del Sole essenziale al cosmo di
Keplero (costituito da rapporti tra i cinque solidi regolari), il mondo
di Cartesio formato da vortici materiali (sfere deformate in assenza
di vuoto), il mondo gravitazionale di Newton formato da vuoto
materiale ed extracosmico.
Cartesio, a differenza di Newton, ritiene che la fisica non abbia
soltanto il compito di studiare le leggi di un mondo creato da Dio
cos come lo vediamo, ma debba considerare anche il processo
attraverso il quale il mondo si formato (una serie infinita di
combinazioni atomiche del tutto casuali).
Il passaggio dal caos all'ordine non richiede una mente divina. Tale
contrapposizione tra il modello cartesiano e quello newtoniano del
cosmo rappresent una grande alternativa teorica per i filosofi del
Settecento.
L'interpretazione delle leggi di Natura
Cartesio aveva presentato la sua fisica come una favola. Avuta

notizia della condanna di Galileo, Cartesio rinunci a pubblicare Il


Mondo*.
*Il Mondo
Nel trattato sul Mondo Cartesio propone le sue ipotesi sulla struttura corpuscolare del
mondo fisico: parla della natura della luce, della teoria dei vortici di materia eterea al
centro dei quali ruoterebbero in cielo stelle e pianeti, espone le leggi del moto (tra cui la
legge d'inerzia), la sua fisiologia, anatomia e psicologia.

Il delicato problema tra la cosmologia biblica e quella dei filosofi,


richiedeva da parte di questi ultimi un'estrema cautela (avanzo
mascherato). Il destino di quei filosofi che non vollero indossare
alcuna maschera, come Galileo o Bruno, fu tragico e amaro.
Le nuove scoperte fisiche e astronomiche ponevano il filosofo in
difficolt: per accettare la verit di quei principi occorreva
reinterpretare alcuni passi biblici, altrimenti bisognava interpretare
le leggi della fisica come ipotesi.
La verit era anche una questione di cattedre: il professore di
matematica aveva il compito di trovare procedure di calcolo sempre
pi snelle e coerenti con i fenomeni, mentre il professore di filosofia
naturale doveva dire la verit sull'universo quindi il filosofo naturale
colui che spiega i fenomeni.
Ecco perch il teologo Andreas Osiander si preoccup di chiarire le
intenzioni di Copernico, allo scopo di metterlo al riparo da
un'eventuale condanna ecclesiastica. (Come anche prov Roberto
Bellarmino a Galileo).
Galileo fa un altro passo avanti: alle dimostrazioni necessarie,
con l'uso di sensate (sensibili) esperienze, che spetta la priorit
nella trattazione dei problemi fisico-cosmologici. La Bibbia passa al
secondo posto: la sua autorit non pi assoluta. La teologia
rimane la regina delle scienze quanto alla dignit del suo oggetto
(che la salvezza umana), ma non pu essere considerata tale
quanto ai contenuti delle singole scienze. Le scoperte dei filosofi
naturali non sono compatibili con alcuni passi biblici, quindi sar il
teologo a rivedere la sua interpretazione, non il fisico ad
abbandonare le sue dottrine: nessuno pu decidere di non vedere
ci che vede o di non essere convinto della verit di conclusioni
tratte per via dimostrativa.
La tesi sostenuta da Galileo non poteva essere accettata dalla
chiesa controriformista efu costretto ad abiura (1633).
Mentre in Inghilterra Robert Boyle teorizza sulla conciliabilit tra
scienza e fede, purch si distingua tra l'origine del cosmo dal
successivo corso dell'universo.
Boyle distingue tra dottrine e persone: non vi sono dottrine che
possono rendere un uomo ateo, ma uomini atei che abbracciano
determinate dottrine.

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