Sei sulla pagina 1di 8

Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n.

649004

Copia 1,00 Copia arretrata 2,00

LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 77 (46.619)

Citt del Vaticano

venerd 4 aprile 2014

La visita ad limina dei vescovi nel ventennale del genocidio nel Paese africano

Nelle donne vittime di violenza

Per un Rwanda riconciliato

Il volto di Cristo
di GUALTIERO BASSETTI*

Il cammino lungo e richiede pazienza, rispetto reciproco e dialogo


Il perdono delle offese e la riconciliazione autentica sono un dono che
possibile ricevere da Cristo, mediante la vita di fede e la preghiera,
anche se il cammino lungo e richiede pazienza, rispetto reciproco e
dialogo. con il pensiero al ventennale del genocidio in Rwanda
che Papa Francesco si rivolge ai vescovi del Paese africano. Ricevendoli
la mattina del 3 aprile, in occasione
della visita ad limina Apostolorum, il Pontefice ricorda lanniversario dellinizio dellorribile tragedia che ha provocato tante sofferenze e ferite, ancora lungi dallessersi rimarginate. E unendosi personalmente al lutto nazionale, assicura la propria preghiera per le
comunit spesso lacerate, per tutte le
vittime e le loro famiglie, per lintero
popolo, senza distinzione di religione, di etnia o di opzione politica.
In proposito ribadisce che la Chiesa ha un posto importante nella ricostruzione di una societ riconciliata. Per questo esorta i presuli rwandesi ad andare risolutamente avanti, rendendo senza posa testimonianza alla verit.
Nel discorso in lingua francese
consegnato nel corso delludienza,
Papa Francesco si dice consapevole
del fatto che venti anni dopo quei
tragici eventi, la riconciliazione e la
guarigione delle ferite restano la

priorit della Chiesa in Rwanda.


Da qui lincoraggiamento allepiscopato a perseverare in questo impegno, gi assunto attraverso numerose
iniziative. Infine il vescovo di Roma rievoca un altro anniversario: la
celebrazione, il 6 giugno prossimo,

del cinquantesimo delle relazioni diplomatiche, che afferma pu


essere loccasione per ricordare i
frutti benefici che tutti possono
aspettarsi da tali relazioni, per il bene del popolo rwandese. Perch,
spiega, un dialogo costruttivo e au-

a recente condanna dei vili


aggressori di Lucia Annibali,
a cui stato devastato il viso
con lacido, interroga profondamente la coscienza di ogni persona
e non pu lasciare muta la Chiesa
di fronte a tali atti miserabili. bene dirlo con estrema chiarezza e
semplicit: noi tutti siamo Lucia
Annibali. E siamo anche Tanya St.
Arnauld, Kate Piper, Patricia Lefranc, Zakia Parveen, per ricordare
solo alcuni nomi in un drammatico
elenco di giovani donne vittime in
ogni parte del mondo della stessa
violenza.
Nel volto di queste donne noi
vediamo il volto di Dio. Nelle piaghe di queste sofferenze, nella carne di queste persone noi troviamo
il corpo di Cristo. Deriso, calunniato, umiliato, flagellato, crocifisso, Ges ci ha insegnato lamore.
Un amore sconfinato e gratuito,
concreto e generoso, che ci possiede totalmente, che riempie i vuoti dice Papa Francesco e le
voragini negative che il male apre
nel cuore e nella storia.
Un amore che, invece, in queste
storie atroci di violenza, viene irrimediabilmente negato da unatavica concezione nella quale la donna
ridotta a oggetto da possedere e
da disprezzare. Concezione resa
ancor pi violenta da una diffusa
mentalit maschilista e individualista che finisce per indurire i cuori.
Ecco allora esistenze alienate in cui

tentico con le autorit non potr che


favorire lopera comune di riconciliazione e di ricostruzione della societ
attorno ai valori della dignit umana, della giustizia e della pace.
PAGINA 8

Un terzo della produzione alimentare finisce nei rifiuti

Spreco di cibo nel mondo affamato

y(7HA3J1*QSSKKM( +&!"!&!z![!

Un milione
di profughi siriani
in Libano
GINEVRA, 3. I profughi siriani registrati nel vicino Libano sono ormai pi di un milione. Il dato
stato fornito oggi da Antnio Guterres, alto commissario dellO nu
per i rifugiati, in un comunicato
che parla di record disastroso,
aggravato dal fatto che le risorse
si stanno esaurendo rapidamente
e le comunit che li ospitano sono vicine al punto di rottura. In
effetti, un milione di persone rappresentano secondo le stime
dellOnu un quarto della popolazione attualmente residente in Libano (lultimo censimento ufficiale risale al 1970, quando i libanesi
erano poco pi di due milioni).
Un afflusso di tale portata si
legge nel comunicato sarebbe
imponente per qualsiasi Paese.
Per una Nazione piccola e attraversata da difficolt e dissidi interni come il Libano, limpatto
sconcertante.
In Siria, intanto, i combattimenti non sinterrompono e, anzi,
si segnalano riprese di scontri armati anche su alcuni fronti relativamente tranquilli nelle ultime
settimane. il caso dellarea settentrionale di Damasco: unintensa attivit militare in corso da
ieri intorno a Jawbar, nella stessa
zona dove, in marzo, era stata
concordata una tregua tra lesercito governativo e gli insorti.

BUCAREST, 3. Nel mondo ogni anno un miliardo e trecento milioni di tonnellate di cibo, un
terzo della produzione mondiale di alimenti,
vengono sprecate, tra rifiuti e perdite nella filiera di distribuzione.
Un rinnovato allarme su questo aspetto,
inaccettabile di fronte a un miliardo di persone che sopravvivono a stento tra fame, malnutrizione e insicurezza alimentare, giunto da
Jos Graziano da Silva, il direttore generale
della Fao, il fondo dellOnu per lalimentazione e lagricoltura, allapertura, ieri a Bucarest,
della 29 sessione della Conferenza regionale
per lEuropa. Su questo particolare settore
della lotta alla fame si confronteranno oggi diversi ministri dellAgricoltura e dello Sviluppo

rurale di Europa, Caucaso e Asia centrale. La


lotta agli sprechi di cibo riguarda sia aspetti
tecnici infrastrutture, stoccaggio e commercializzazione degli alimenti sia questioni pi
propriamente politiche, quali la promozione
di unagricoltura sostenibile e dello sviluppo
rurale, oltre che delle regole dei mercati internazionali, oggi fortemente penalizzanti per i
Paesi pi poveri. Al tempo stesso, in Europa e
pi in generale nei Paesi ricchi, passa anche
per una revisione di abitudini e stili di consumo e di vita.
Limitare lo spreco di cibo avrebbe un forte
impatto anche sullambiente, in termini di
energia, terra e risorse idriche impiegate per
produrlo. Ogni anno, infatti, si stima che ven-

gano emesse 3,3 miliardi di tonnellate di gas


serra per produrre alimenti che non vengono
mangiati.
Con la crescita della popolazione mondiale,
che nel 2050 dovrebbe raggiungere i 9 miliardi, una riduzione delle perdite alimentari e dei
rifiuti anche solo della met significherebbe
che la quantit di cibo necessaria per sfamare
il pianeta dovrebbe aumentare solo del 25 per
cento e non del 60, come gli esperti dellO nu
stimano attualmente.

Udienza al primo ministro di Capo Verde


Jacqueline Pires Ferreira, consigliere
diplomatico, e il signor Augusto Veiga, direttore del Protocollo.
LAccordo che consolida ulteriormente i vincoli di amicizia e di collaborazione esistenti tra le due Parti,
si compone di trenta articoli e stabilisce il Quadro giuridico e normativo di riferimento; riconosce le domeniche come giorni festivi e regola vari ambiti di comune interesse, quali:
la tutela dei luoghi di culto e delle
celebrazioni; gli effetti civili del matrimonio canonico e delle sentenze

*Cardinale arcivescovo
di Perugia - Citt della Pieve

NOSTRE
INFORMAZIONI

Scambio degli strumenti di ratifica dellaccordo tra Santa Sede e la Repubblica africana

Il Santo Padre Francesco ha ricevuto


in udienza questa mattina, gioved 3
aprile, nel Palazzo Apostolico, il primo ministro della Repubblica di Capo Verde, Jos Maria Pereira Neves,
il quale si poi incontrato con il
cardinale Pietro Parolin, segretario
di Stato, accompagnato dallarcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Successivamente, nella sala dei
Trattati del Palazzo Apostolico, il
cardinale segretario di Stato e il primo ministro hanno proceduto allo
scambio degli strumenti di ratifica
dellAccordo tra la Santa Sede e la
Repubblica di Capo Verde sullo statuto giuridico della Chiesa cattolica
in Capo Verde, firmato a Praia il 10
giugno 2013.
Erano presenti alla cerimonia:
per parte della Santa Sede: gli arcivescovi Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati,
e Luis Mariano Montemayor, nunzio
apostolico in Capo Verde; i monsignori Jos Avelino Bettencourt, capo
del Protocollo, Roberto Lucchini e
Robert Murphy, officiali della Segreteria di Stato;
per parte della Repubblica di Capo Verde: i signori Jorge Borges, ministro degli Affari esteri ed Emanuel
Antero Garcia da Veiga, ambasciatore presso la Santa Sede, la signora

lessere umano tragicamente smarrisce la gioia ed sempre pi incapace di amare laltro. Incapacit
che paralizza lo spirito, riduce
leros a puro atto consumistico,
mercifica gli affetti e arriva a compiere violenze indicibili.
Papa Francesco nellesortazione
apostolica Evangelii gaudium scrive
che sono doppiamente povere
quelle donne che soffrono situazioni di esclusione, maltrattamento
e violenza, perch spesso si trovano
con minori possibilit di difendere
i loro diritti. Oggi guardiamo con
fiducia alla giustizia dei tribunali
civili e nello stesso tempo ci rivolgiamo allo Spirito creatore perch
induca un cambiamento profondo
nel cuore di chi ha compiuto questi
atti abbietti.
Certamente le difficolt e le ingiustizie subite fanno amara la vita
di ogni persona. Le violenze possono addirittura renderla insopportabile e difficile da comprendere.
Tuttavia, il senso profondo della
nostra esistenza non si pu smarrire se seguiamo la bussola della vita: Ges, sempre, lago calamitato che indica la direzione nel vortice di un mare in burrasca ed lui
a indirizzarci verso il Padre.
Con Ges di Nazareth il Verbo
di Dio si incarnato ed entrato
nella storia dellumanit. Senza la
consapevolezza di questa presenza
carnale si rischia di ridurre il cristianesimo a una religiosit dal vago sapore sociale o, allopposto, si
arriva a costringerlo in un angusto
orizzonte di valori e di precetti morali. I valori e i precetti, invece, acquistano senso compiuto solo se
incarnati in una persona.
Mai come oggi, infatti, fondamentale andare verso luomo
perch, come scriveva Emmanuel
Mounier, lessere umano lunica
realt che ci sia dato di conoscere
e, in pari tempo, di costruire
dallinterno. E mai come oggi
doveroso, oltre che necessario, difendere le persone pi deboli. A
partire da quelle donne che hanno
subito una violenza cieca e odiosa
che, inesorabilmente, recide la comunione di Dio con lintera umanit.

ecclesiastiche in materia; garantisce


le istituzioni cattoliche di istruzione
e di educazione; linsegnamento della religione nelle scuole; lattivit assistenziale e caritativa della Chiesa;
la cura pastorale nelle forze armate,
nelle strutture penitenziarie e negli
ospedali, nonch il regime patrimoniale e fiscale.
LAccordo entra in vigore nel
trentesimo giorno dallo scambio degli Strumenti di ratifica.
PAGINA 2

Il Santo Padre ha ricevuto nel


pomeriggio di gioved 3 aprile,
nello Studio dellAula Paolo VI,
Sua Maest la Regina Elisabetta II di Inghilterra, con Sua Altezza Reale il Duca di Edimburgo, e Seguito.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza:
Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Angelo
Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi;
le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori:
Thadde Ntihinyurwa, Arcivescovo di Kigali (Rwanda),
in visita ad limina Apostolorum;
Philippe Rukamba, Vescovo di Butare (Rwanda), Amministratore Apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis di Gikongoro, in visita ad
limina Apostolorum;
Servilien Nzakamwita, Vescovo di Byumba (Rwanda), in
visita ad limina Apostolorum;
Jean Damascne Bimenyimana, Vescovo di Cyangugu
(Rwanda), in visita ad limina
Apostolorum;

Smaragde Mbonyintege,
Vescovo di Kabgayi (Rwanda),
in visita ad limina Apostolorum;
Antoine Kambanda, Vescovo di Kibungo (Rwanda), in visita ad limina Apostolorum;
Alexis Habiyambere, Vescovo di Nyundo (Rwanda), in
visita ad limina Apostolorum;
Vincent Harolimana, Vescovo di Ruhengeri (Rwanda),
in visita ad limina Apostolorum.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua
Eccellenza il Signor Jos Maria
Pereira Neves, Primo Ministro
di Capo Verde, e Seguito.
Il Santo Padre ha accettato la
rinuncia al governo pastorale
dellArcidiocesi di Mandalay
(Myanmar), presentata da Sua
Eccellenza
Reverendissima
Monsignor Paul Zinghtung
Grawng, in conformit al canone 401 1 del Codice di Diritto
Canonico.
Gli succede Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Nicholas Mang Thang, Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

venerd 4 aprile 2014

Il segretario di Stato al primo ministro di Capo Verde

I vescovi paventano una deriva autoritaria e chiedono dialogo nazionale

Segno tangibile
della cultura dellincontro

Cresce la preoccupazione
per la crisi venezuelana

Pubblichiamo il testo dellintervento


del cardinale Pietro Parolin, segretario
di Stato, in occasione della cerimonia
per lo scambio degli strumenti di ratifica dellAccordo tra la Santa Sede e
la Repubblica di Capo Verde, svoltasi
in Vaticano nella mattinata di gioved
3 aprile.
Signor Primo Ministro,
Eccellenze,
Distinti Membri della Delegazione
di Capo Verde,
Monsignori,
La cerimonia odierna ci offre la felice opportunit di guardare con
soddisfazione al tempo trascorso
dallallacciamento delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la
Repubblica di Capo Verde, nel
1976, poco dopo lindipendenza.
Durante questi anni si compiuto un cammino cordiale e fecondo,
si sono poste le basi per una collaborazione sempre pi efficace,
pronta a rendere ragione di antiche
attese, cos come di rispondere convenientemente alle domande pastorali e sociali di oggi.
Di certo, il solenne Atto che stiamo celebrando non costituisce un
punto di arrivo, quanto piuttosto
un rilancio dellimpegno delle due
Parti per il bene di tutto il popolo
capoverdiano. Per la Chiesa in Capo Verde esso assume poi il valore
di un evento storico, segno dellot-

tima collaborazione tra le Autorit


politiche e la Comunit cattolica.
Come ebbe modo di sottolineare
S.E. Monsignor Mamberti, a Praia
il 10 giugno dellanno scorso, al
momento della firma: Non sar
mai dimenticato che questo Accordo stato voluto, preparato e firmato guardando al bene dei capoverdiani cattolici che sono cittadini
dello Stato e fedeli della Chiesa
Cattolica.
Signor Primo Ministro, lAccordo
tra la Santa Sede e Capo Verde
segno tangibile di quella cultura
dellincontro di cui il Santo Padre
Francesco non si stanca di richiamare limportanza, anzi, lurgenza
nellattuale contesto internazionale.
dunque quello di oggi anche un
momento di gratitudine e di speranza. Di gratitudine, per il buon
lavoro compiuto, con piena soddisfazione sia da parte civile sia da
parte ecclesiastica. Di speranza,
perch il presente Accordo ci incoraggia a guardare al futuro con un
buon quadro normativo di riferimento, ma anche aperto ad ogni
possibile miglioramento futuro per
il bene di tutta la Societ.
Con tali sentimenti desidero rinnovarLe il ringraziamento della
Santa Sede per la Sua presenza a
Roma, mentre formulo i migliori
voti perch il Signore assista e benedica tutti i capoverdiani. Grazie.

La polizia disperde una manifestazione a Caracas (Afp)

CARACAS, 3. Si fa sempre maggiore


la preoccupazione, interna e internazionale, per la crisi che si protrae in
Venezuela da due mesi e ha provocato finora, stando a dati ufficiali,
39 morti e duecento feriti, oltre duemila arresti e denunce di abusi da
parte delle forze di sicurezza. Una
crisi nella quale non sembrano profilarsi soluzioni basate sul dialogo al
muro contro muro tra sostenitori e
oppositori del Governo.
La responsabilit di questultimo
stata richiamata ieri dai vescovi venezuelani, in una dichiarazione del
comitato permanente della Conferenza episcopale firmata tra gli altri,
oltre che dal suo presidente, larcivescovo di Cuman, monsignor Diego
Rafael Padrn Snchez, dal cardinale Jorge Liberato Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, Santiago de Venezuela. Secondo i presuli, le proteste antigovernative nel Paese sono
state innescate dalla volont delle
autorit di portare avanti un piano
politico che nasconde la promozione di un sistema di governo totalitario. Al contrario, per uscire dalla
crisi i vescovi chiedono un dialogo
sincero del Governo con tutti i settori del Paese, con unagenda concordata e in parit di condizioni. I
vescovi sottolineano altres che difficile indicare lorigine dei fatti violenti poich molte azioni delittuose

Sviluppo, commercio e ambiente tra i temi del vertice a Bruxelles

Cordoglio del Papa per le vittime

LEuropa punta
sulla sicurezza in Africa

In Cile
la terra trema ancora

BRUXELLES, 3. Il vertice tra Unione


europea e Unione africana tenuto
ieri a Bruxelles ha visto i partecipanti complessivamente unottantina di delegazioni governative ribadire la volont di avere rapporti
sempre pi stretti sui diversi piani
dello sviluppo, della tutela ambientale e dei rapporti economici e
commerciali.
Tra i termini di tale partenariato,
comunque, per la prima volta c
stata una particolare accentuazione
sugli interventi militari, messi in
agenda alla voce sicurezza. Vi hanno fatto riferimento, tra gli altri, il
presidente francese, Franois Hollande, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, in una conferenza
stampa congiunta al termine del
vertice. Ho proposto unalleanza
tra i nostri due continenti attorno a
tre nodi: la sicurezza, quindi la pace, ma anche lo sviluppo, quindi la
crescita, e infine lambiente, quindi
il cambiamento climatico, ha detto
Hollande, il cui Governo si impegnato negli ultimi anni in diverse
operazioni militari in Africa. Germania e Francia possono agire e
animare questa alleanza tra i due
continenti, ha sottolineato Hollande, ricordando che lEuropa pu
fornire allAfrica, tra laltro, le sue
forze armate per evitare conflitti,
massacri e lottare contro il terrorismo.
Merkel ha confermato che i due
Paesi vogliono giocare un ruolo
motore per lo sviluppo e la sicurezza del continente africano, inquadrando a sua volta in questambito il nuovo impegno militare tedesco, con la partecipazione alle
missioni in Mali e ora nella Repubblica Centroafricana. Secondo Merkel, servono pi scambi commerciali e pi investimenti per permettere agli africani di risolvere da soli
i problemi dellAfrica e gli europei
possono fornire aiuto in tutti i campi, dallo sviluppo al commercio e
allindustria, ma anche per le forze
di polizia e lesercito.
La decisione di inviare nella Repubblica Centroafricana una missione militare europea, chiamata
Eufor Rca, aveva preceduto di poche ore linizio del vertice, al quale
intervenuto anche il segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon, ma
ne ha in gran parte occupato i lavo-

ri, in particolare con una riunione


ad hoc. Secondo il presidente del
Consiglio europeo, Herman Van
Rompuy, la priorit immediata resta
la situazione della sicurezza e quella umanitaria e per questo sono
necessari pi sforzi e contributi a
favore delle missioni militari internazionali nel Paese, dalla francese
Salgaris, allafricana Misca e allEufor Rca. Van Rompuy ha ricordato
che sul piano umanitario a oltre la
met della popolazione centroafricana, cio a due milioni e mezzo di
persone, occorre assistenza demergenza che la situazione di insicurezza rende in molti casi impossibile.
Non mancano, peraltro, perplessit sui comportamenti delle truppe
straniere dispiegate nella Repubblica Centroafricana. Centinaia di residenti dei quartieri settentrionali
della capitale Bangui, per lo pi
cristiani, continuano a trovare riparo nei campi profughi. Il nuovo
flusso di sfollati stato provocato
dalle violenze dello scorso fine settimana, quando soldati ciadiani della Misca hanno aperto il fuoco contro civili nel municipio di Bgoua,
causando 24 morti e decine di feriti. Il contingente Misca ha dovuto
rispondere ad attacchi commessi
con bombe a mano, ha dichiarato
ieri il primo ministro di transizione,
Andr Nzapayak, confermando la
versione dei militari ciadiani.

LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

00120 Citt del Vaticano


ornet@ossrom.va
http://www.osservatoreromano.va

SANTIAGO, 3. La terra trema ancora


in Cile. Altri due terremoti di magnitudo 7,8 e 6,4 sulla scala Richter
sono stati registrati nella notte
nellestremo nord del Paese sudamericano. Le autorit hanno immediatamente ordinato lo sgombero lungo
tutto il litorale del Paese e anche del
vicino Per.
Dopo nuove forti scosse allindomani di quella di 8,2 gradi della
scala Richter, che ieri ha colpito la
stessa zona, provocando 6 morti e
numerosi feriti la presidente, Michelle Bachelet, stata fatta allontanare da un hotel di Arica, 213 chilometri a sud dellepicentro. Lo riportano i media locali, ricordando che
Bachelet oggi nelle zone colpite
dal terremoto per visionare le operazioni dei servizi demergenza e i soccorsi alla popolazione.
Un telegramma stato inviato dal
Papa allarcivescovo di Santiago del
Cile, Ricardo Ezzati Andrello, presidente della Conferenza episcopale.
Profondamente colpito dalla notizia del sisma che ha causato vittime
e feriti, cos come danni materiali e
numerosi sfollati in quellamato Paese, attraverso te desidero fare giungere a tutti i cileni la mia vicinanza
e profondo affetto. Prego Dio che
conceda leterno riposo alle persone
morte, doni consolazione a chi ha
subito gli effetti di una disgrazia cos triste e al tempo stesso ispiri in

tutti sentimenti di speranza per affrontare le avversit. Al contempo,


chiedo fortemente alle comunit cristiane, le istituzioni civili e le persone di buona volont, che in questi
momenti cos dolorosi offrano un
aiuto efficace alle persone coinvolte,
con spirito generoso e carit fraterna. Mentre invoco lamorevole protezione di Nostra Signora del Car-

sono state provocate da persone o


gruppi infiltrati con lo scopo di snaturare e screditare le proteste.
Da parte sua, il presidente Nicols Maduro, in un articolo pubblicato sul quotidiano statunitense The
New York Times, ha parlato di distorsione della realt da parte dei
media stranieri, sostenendo che il
Governo ha teso la mano allopposizione e accettato le raccomandazioni dellUnione delle nazioni sudamericane, intervenuta per promuovere il dialogo fra le parti.
Al tempo stesso, il Governo ha respinto categoricamente le dichiarazioni dellalto rappresentate per la
politica estera e di sicurezza comune
dellUnione
europea,
Catherine
Ashton, sulla situazione nel Paese,
definendole parte di una serie di infamie emesse da autorit europee
dallo scorso febbraio. La settimana
scorsa, la portavoce di Ashton aveva
detto che lUe era allarmata e preoccupata per le misure giudiziarie
adottate contro sindaci e deputati
oppositori in Venezuela. Secondo
Caracas, ci costituisce un trattamento insolente delle nostre istituzioni democratiche. Un comunicato del ministero degli Esteri afferma
che il Venezuela noto come difensore a oltranza dei diritti umani
integrali di tutti i suoi cittadini.

Mondiale
brasiliano
dei ragazzi
di strada

men, impartisco la mia benedizione


come segno di cordiale affetto al nobile popolo cileno, tanto presente
nel mio cuore. Un forte terremoto
ha anche colpito Panam. Lepicentro del sisma, di magnitudo 5,8,
stato localizzato una sessantina di
chilometri a sud di David, terza citt del Paese. Per il momento non
sono state segnalate vittime o feriti.

Abolito negli Stati Uniti


il tetto ai contributi politici
WASHINGTON, 3. La Corte suprema degli Stati Uniti, con un voto
di misura (cinque contro quattro),
ha stabilito ieri di abolire ogni limite ai contributi alle campagne
elettorali. La sentenza stabilisce
che porre un tetto ai versamenti a
un candidato o a un partito
incostituzionale e che, quindi, ogni
donatore potr versare quanto denaro vorr. In particolare, la Corte
ha dato ragione a un uomo daffari
repubblicano dellAlabama rispetto
alla Federal Election Commission,
che lo aveva accusato di avere oltrepassato il limite previsto dalla
legge di 123.000 dollari per contri-

buti personali da parte di un singolo donatore a un partito o un


candidato nellarco di due anni.
Cancellando il tetto, la sentenza
permette, di fatto, ai grandi miliardari di versare dollari a piacimento
a ogni organizzazione che fa campagna elettorale. Insomma, si tratta di una decisione dal valore enorme, che va al di l del singolo caso, dando libert ai grandi paperoni di condizionare liberamente
il processo elettorale. Negli Stati
Uniti, i limiti al finanziamento dei
partiti politici erano in vigore da
circa quarantanni.

RIO DE JANEIRO, 3. A poco pi


di due mesi dallinizio del campionato mondiale di calcio in
Brasile, a Rio de Janeiro se ne sta
gi giocando un altro di particolare significato. Si tratta della
Street Child World Cup (coppa
del mondo dei ragazzi di strada),
organizzata da organizzazioni
non governative di tutto il mondo. Gi il fatto stesso di scendere
in campo una vittoria per tutti
questi ragazzi, di et compresa
tra i 14 e i 17 anni, e poco importa se la classifica finale vedr prevalere la squadra dei padroni di
casa o quelle di altri Paesi, perch
il punto vero laffratellamento
attraverso lo sport. Lo ha ricordato, in dichiarazioni allagenzia di
stampa Misna, Ruth Peacock, la
portavoce dellevento al quale
partecipano 19 squadre nazionali
sia maschili sia femminili.
Significativa di questa impostazione stata la dichiarazione che
lallenatore del Burundi, Dieudonn Nahimana, ex ragazzo di
strada fondatore dellassociazione
caritativa New Generation, ha rilasciato dopo la partita vinta della sua squadra su quella delle Filippine. In squadra e in panchina abbiamo sia hutu sia tutsi: vogliamo mostrare che si pu vivere
insieme, in pace, superando i
conflitti e lodio del passato.

Accordo sulle risorse idriche del bacino dello Zambesi

Una diga in territorio mozambicano

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

direttore generale

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
segreteria@ossrom.va

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

HARARE, 3. A una gestione integrata delle risorse idriche dello Zambesi, il quarto fiume
africano, punta la neocostituita Commissione
per lo Zambesi, un organismo intergovernativo
che riunisce gli otto Paesi rivieraschi del fiume.
Con il loro contributo, la Commissione ha il
compito di favorire la realizzazione di un piano strategico approvato nel 2011. Attraverso
un uso condiviso e sostenibile delle risorse
idriche del bacino dello Zambesi si legge nel
documento Angola, Botswana, Malawi, Mozambico, Namibia, Tanzania, Zambia e Zimbabwe riusciranno a garantirsi uno sviluppo
economico e sociale maggiore e pi equo.
Come sede della Commissione stata stabilita Harare, la capitale dello Zimbabwe, e se ne

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

attende la ratifica da parte del Parlamento locale. Il ministro dellAmbiente, Saviour Kasukuwere, ha sottolineato che lorganismo regionale un fatto rilevante, in particolare per il
contributo decisivo che il fiume d in termini
di forniture di energia.
Il bacino dello Zambesi, che sfocia
nellOceano Indiano, ha unestensione di un
milione e 390.000 chilometri quadrati, di poco
inferiore a quello del Nilo. Lo Zambesi offre
attrazioni turistiche, come le Cascate Vittoria,
ma anche forniture di elettricit fondamentali
per tutta lAfrica australe. Le dighe pi importanti sono Kariba e Cahora Bassa. La prima
serve Zambia e Zimbabwe, la seconda Mozambico e Sud Africa.

Concessionaria di pubblicit
Il Sole 24 Ore S.p.A
System Comunicazione Pubblicitaria

Aziende promotrici della diffusione de


LOsservatore Romano

Intesa San Paolo

Alfonso DellErario, direttore generale


Romano Ruosi, vicedirettore generale

Ospedale Pediatrico Bambino Ges

Sede legale
Via Monte Rosa 91, 20149 Milano
telefono 02 30221/3003, fax 02 30223214

Societ Cattolica di Assicurazione

segreteriadirezionesystem@ilsole24ore.com

Banca Carige
Credito Valtellinese

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 4 aprile 2014

pagina 3

Indette riunioni straordinarie dei negoziatori israelo-palestinesi e della Lega araba

Per negoziare sul prezzo del gas

Diplomazia al lavoro
per salvare i colloqui di pace

Delegazione di Kiev
a Mosca

TEL AVIV, 3. La diplomazia internazionale si messa subito al lavoro


nel difficile tentativo di fare ripartire
i colloqui di pace tra israeliani e palestinesi. Linviato statunitense per il
Vicino Oriente, Martin Indyk dopo che la Casa Bianca si detta ieri
delusa dagli ultimi sviluppi, bollando come controproducenti le azioni
inutili e unilaterali attribuite a
israeliani e palestinesi ha infatti
convocato una riunione di emergenza con lobiettivo di salvare il negoziato tra le due parti, faticosamente
ripreso lestate scorsa. Lo riferisce il
sito di notizie israeliano Walla. Lincontro, al quale parteciperanno
lisraeliana Tzipi Livni e il negoziatore palestinese Saeb Erekat avr
luogo a Gerusalemme.
E per valutare lo stallo nei colloqui di pace, anche la Lega araba ha
convocato un vertice straordinario
dei ministri degli Esteri per il 9 aprile prossimo. Nel corso dellincontro,
ha spiegato il segretario generale
Nabil Al Arabi, si discuter del rifiuto di Israele di rilasciare il quarto e
ultimo gruppo di detenuti palestinesi, in carcere da prima degli accordi
di Oslo (1993). Una scelta che secondo il Governo israeliano non sarebbe stata obbligata, visto che i colloqui erano praticamente fermi dal
novembre scorso. Israele ha quindi
vincolato la liberazione alla promes-

Il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat, a destra, con Abu Mazen (LaPresse/Ap)

sa dei palestinesi di prorogare i


negoziati oltre la scadenza del 29
aprile.
La decisione ha immediatamente
spinto i palestinesi a riprendere la

Islamabad nega allex presidente il permesso di espatrio

Musharraf
sfugge a un attentato
ISLAMABAD, 3. Lex presidente del
Pakistan, Pervez Musharraf, incriminato luned scorso per alto tradimento, sfuggito questa mattina a
un attentato a Islamabad. Una bomba nascosta in una tubatura dellacqua sotto il ponte Faizabad esplosa dopo il passaggio del convoglio
sul quale viaggiava lex capo dello
Stato. Musharraf aveva lasciato listituto di cardiologia, dove ricoverato
dallinizio di gennaio, per trasferirsi
nella sua villa a Chak Shahzad.
Nellattacco non vi sono state vittime. Secondo fonti della sicurezza, a
provocare la deflagrazione sono stati
sei chilogrammi di esplosivo.
Lattentato si verificato il giorno
dopo che il Governo ha respinto la
richiesta di Musharraf, avanzata dai
suoi legali, di recarsi allestero per

Allarme Onu
sullIraq segnato
dalle divisioni
BAGHDAD, 3. Nel secondo giorno
di campagna elettorale in vista
delle legislative del 30 aprile, le
violenze, ieri, hanno nuovamente
insanguinato il territorio iracheno.
Un attentatore suicida si fatto
esplodere di fronte a un centro di
reclutamento dellesercito: sei giovani, in procinto di arruolarsi, sono rimasti uccisi. Pi di venti i feriti. Sempre ieri linviato speciale
delle Nazioni Unite, Nickolay
Mladenov, ha manifestato il timore che le elezioni possano far
precipitare la situazione politica,
anzich migliorarla, portando cos
il Paese a una lunga fase di stallo. Linviato speciale ha quindi
rilevato il rischio che la campagna
elettorale possa dividere ulteriormente lIraq, gi profondamente
segnato dalla rivalit fra sciiti e
sunniti. Con le elezioni legislative che si avvicinano, ribadisco ancora una volta la necessit di
unirsi contro la violenza e le minacce terroristiche in Iraq ha dichiarato Mladenov.
Le legislative vedranno il primo
ministro, lo sciita Nouri Al Maliki, in corsa per il terzo mandato
consecutivo. Intanto Baghdad,
dove le violenze non danno tregua, gi da giorni tappezzata di
manifesti dei candidati che si sfidano per uno dei 328 seggi del
Parlamento.

curarsi e per andare al capezzale della madre, negli Emirati Arabi.


A formulare, luned, laccusa contro Musharraf stata la corte composta da tre giudici e guidata da
Faisal Arab, della corte suprema di
Sindh. I fatti in questione risalgono
al 2007, quando, in qualit di presidente, Musharraf dichiar lo stato di
emergenza, sospese la Costituzione
ed esautor i giudici della Corte suprema.
Lex presidente, al momento del
pronunciamento da parte del tribunale, era presente in aula: se non si
fosse presentato, avrebbe rischiato di
essere arrestato perch i giudici avevano emesso, nei giorni scorsi, un
mandato che sarebbe divenuto subito esecutivo in caso di sua assenza.
Lex presidente, dopo essere stato
incriminato per alto tradimento, si
dichiarato non colpevole.
In passato Musharraf era scampato per tre volte ad attacchi condotti
da miliziani islamici legati ad Al
Qaeda. Gli stessi talebani hanno minacciato di volerlo uccidere. Il settantenne Pervez Musharraf ha guidato il Pakistan dal 1999 al 2008.
tornato in patria nel marzo dello
scorso anno dopo un esilio autoimposto per partecipare alle elezioni
generali, ma gli stato impedito di
candidarsi.

pressione diplomatica per il riconoscimento internazionale, gettando in


una nuova impasse le trattative. I
palestinesi hanno comunque chiesto
agli Stati Uniti di continuare a fare

Al bando
nello Sri Lanka
le organizzazioni
filo-tamil
COLOMBO, 3. Utilizzando la risoluzione 1373 del consiglio di sicurezza dellOnu, sostenuta dagli
Stati Uniti dopo lattacco dell11
settembre del 2011, il Governo
dello Sri Lanka ha messo al bando 16 organizzazioni straniere.
Laccusa di essere gruppi di
terroristi con legami con le Tigri
per la liberazione dellEelam tamil (Ltte) e sostenitori di uno
Stato separato per i tamil nel
nord del Paese asiatico. Poich la
risoluzione delle Nazioni Unite
prevede unassistenza reciproca
per combattere il terrorismo, lo
Sri Lanka chieder ai Paesi che
ospitano queste organizzazioni
(Stati Uniti, Canada, Norvegia,
Italia, Svizzera, Francia e Australia) di investigare sulle loro attivit e prendere i provvedimenti dovuti. Come conseguenza della
messa al bando, anche i cittadini,
le organizzazioni e i partiti politici dei tamil nello Sri Lanka non
potranno avere contatti o ricevere
finanziamenti. Il Governo ha dichiarato che la messa al bando
delle 16 organizzazioni stata
presa in seguito a prove certe, che
indicano come i fondi, il sostegno
e lassistenza al Ltte stiano rafforzando e favorendo la riorganizzazione del gruppo separatista.

pressioni per arrivare a un accordo


di pace con Israele. Speriamo che
gli sforzi del segretario di Stato
Kerry continueranno anche nei prossimi giorni, in quanto conosce bene
la nostra realt, ha dichiarato
Yasser Abed Rabbo, esponente
dellEsecutivo
dellO rganizzazione
per la liberazione della Palestina.
Marted sera il presidente palestinese, Abu Mazen, aveva chiesto
ladesione a quindici organizzazioni
delle Nazioni Unite e ad altri organismi internazionali, compresa la
Convenzione di Ginevra sulla protezione dei civili.
La decisione palestinese, fino a ieri solo minacciata, ha fatto segnare
una imprevista quanto brusca battuta darresto nei colloqui di pace, tanto che il segretario di Stato americano Kerry, gi giunto nella regione,
ha annullato la prevista visita a Ramallah. Il Governo israeliano ha subito reagito, ventilando lannessione
di alcuni territori della Cisgiordania,
ma non ha chiuso definitivamente la
porta. Non so ha ammonito il
ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman se questa crisi sia vera oppure artificiale, ma conosceremo la
risposta in un paio di giorni. Noi
abbiamo fatto tutto il possibile per
sostenere un accordo. La palla ora
nel campo dei palestinesi.

Alla vigilia delle elezioni legislative in Indonesia

Mortale agguato
nella provincia di Aceh

cembre, la bolletta energetica di


Kiev potrebbe aumentare ancora.
E, infatti, luned Gazprom ha
aumentato il prezzo del gas venduto allUcraina, portandolo da 268,5
a 385,5 dollari per mille metri cubi.
Ad annunciarlo stato il presidente di Gazprom. Il prezzo del gas
per Kiev, ha spiegato Miller, nel
secondo trimestre dellanno sar di
385,5 dollari. Lo sconto di dicembre non pu pi essere applicato.
Questa decisione era stata definita
precedentemente ed una conseguenza del fatto che lUcraina non
ha mantenuto il proprio impegno
di saldare il debito per il gas distribuito nel 2013.
Nello stesso tempo, le tariffe per
il transito del gas russo attraverso
lUcraina, ha detto ancora Miller,
aumenteranno dal secondo trimestre dellanno corrente in poi. Lincremento sar del 10 per cento, come previsto dalla formula inclusa
nel contratto di transito del 2009,
che considera il prezzo corrente del
gas. Gazprom si impegna a pagare
la tariffa di transito aumentata e a
rispettare pienamente gli obblighi
contrattuali.
Ad aggravare la crisi c il fatto
che i Paesi europei non potranno
contare sul gas statunitense per coprire il fabbisogno e ridurre la loro
dipendenza dalla Russia prima del
prossimo anno. Lo ha detto il segretario di Stato americano, John
Kerry, che ha partecipato ieri a
Bruxelles a un meeting bilaterale
sullenergia fra Stati Uniti e Unione europea, dove si discusso
dellargomento alla luce della crisi
diplomatica con Mosca per lannessione della Crimea.
Nessun Paese, ha ammonito
Kerry, dovrebbe usare le forniture
di gas come arma politica o strumento di aggressione. Nessuna nazione dovrebbe usare lenergia per
ostacolare le aspirazioni di un popolo. LUcraina consuma cinquanta miliardi di metri cubi di gas
ogni anno, dei quali venti prodotti
internamente e trenta importati
dalla Russia. Ma, cosa pi importante, i gasdotti ucraini portano 65
dei 133 miliardi di metri cubi allanno utilizzati dai ventotto Paesi
membri dellUnione.
La direttrice operativa del Fondo
monetario internazionale, Christine
Lagarde, in un discorso pronunciato ieri a Washington presso lUniversit John Hopkins, ha sottolineato che la crisi politica in Ucraina una minaccia per lintera economia mondiale. Proprio la scorsa
settimana lFmi ha annunciato un
ambizioso programma da 14-18 miliardi di dollari per il risanamento
economico dellUcraina.

Manifestazione politica nella provincia di Aceh (Ansa)

JAKARTA, 3. Non si ferma londata


di violenza collegata alla scadenza
elettorale del 9 aprile in Indonesia. Ignoti su una motocicletta
hanno esploso colpi di arma da
fuoco contro un veicolo utilizzato
per la campagna elettorale del
partito maggioritario nel Governo
autonomo della provincia di Aceh.
Tre i morti, tra cui un bambino e
una donna. Un grave atto intimidatorio, che ha mostrato ancora

Nelle consultazioni si parler di sicurezza e di cooperazione economica

Missione di Kerry in Algeria

Kerry con il ministro degli Esteri algerino Ramtane Lamamra (LaPresse/Ap)

MOSCA, 3. LUcraina e la Russia


avviano oggi dei delicati negoziati
sul gas. Il ministro ad interim per
lEnergia ucraina, Yuri Prodan, e il
presidente di Naftogaz Ukraina,
Andrei Kabolev, accompagnati da
parlamentari ucraini, avranno per
interlocutore a Mosca il presidente
di Gazprom, Alexei Miller.
Il presidente russo, Vladimir
Putin, ha firmato ieri la legge che
revoca i trattati bilaterali con
lUcraina del 1997 e del 2010 sulla
concessione della base della Flotta
del Mar Nero di Sebastopoli in
Crimea. Lintesa sottoscritta da
Viktor Ianukovich a Kharkiv subito dopo la sua elezione a presidente, il 21 aprile del 2010, oltre a
estendere laffitto dellinfrastruttura
di 25 anni, dopo la scadenza (nel
2017) degli accordi sanciti nel 1997,
a un canone di circa 1,8 miliardi di
dollari lanno, prevedeva laggiunta
di fondi supplementari ottenuti
da una riduzione del costo delle
forniture di gas russo allUcraina
del trenta per cento, per cifre inferiori ai 330 dollari per mille metri
cubi, a un cento dollari per costi
superiori, con un calcolo effettuato
alla fine di ogni anno. Dopo il
mancato rinnovo dello sconto del
40 per cento che Ianukovich aveva
concordato con Putin lo scorso di-

ALGERI, 3. iniziata ieri sera ad Algeri la visita di due giorni del segretario di Stato americano, John Kerry.
Durante gli incontri ha spiegato il
portavoce del ministero degli Esteri
algerino, Sherif Abdelaziz Benali
saranno sul tavolo non solo questioni di sicurezza. Con i funzionari del Governo di Algeri, Kerry parler infatti anche di cooperazione
economica, commerciale e politica,
ha precisato Benali. Tra i temi in
agenda ci saranno inoltre i problemi
del Sahel, con particolare riferimento alla crisi in Mali e alla questione
del Sahara occidentale, regione sotto
il controllo marocchino ma sulla
quale il popolo sahrawi, con lappoggio di Algeri, rivendica lindipendenza. Gli Stati Uniti svolgono
un ruolo fondamentale per la risoluzione della questione del Sahara occidentale, ha chiarito Benali.

una volta lanimosit che accompagna il percorso verso il voto in


questa provincia allestremit settentrionale della grande isola di
Sumatra, a quasi un decennio dalla fine del sanguinoso conflitto tra
separatisti e truppe governative,
che ha provocato oltre 25.000
morti. Sono 15 i partiti in lizza in
tutto il Paese per conquistare
20.000 seggi nelle assemblee nazionali, provinciali e distrettuali.

Depenalizzato
in Italia il reato
di clandestinit
ROMA, 3. La Camera dei deputati
italiana ha approvato ieri il disegno di legge sulle misure alternative al carcere che contiene al suo
interno labolizione del reato di
immigrazione illegale. Si tratta, fra
laltro, della prima legge di iniziativa parlamentare e non governativa varata in questa legislatura. In
carcere per tale reato non mai finito nessuno, ma la presenza della
norma nella legislazione aveva
contribuito in modo rilevante ad
appesantire il lavoro di magistrati
e forze dellordine. La presidente
della Camera, Laura Boldrini, ha
parlato di segno di maturit del
Parlamento, prova della volont
politica di voltare pagina rispetto
al pensiero dominante degli ultimi
anni che ha criminalizzato i migranti.

Telefono Azzurro
e la piaga
delle violenze
sui bambini
ROMA, 3. Diciotto milioni di bambini e adolescenti in Europa sono
vittime di violenza sessuale, 44 milioni di violenze fisiche e 55 milioni
di violenze psicologiche. Negli Stati Uniti, oltre 600.000 casi di violenza, sfruttamento o maltrattamento di minori sono stati segnalati nel corso del 2012.
Secondo una stima del dipartimento della Salute statunitense,
nello stesso anno ci sono stati 1.640
bambini morti in seguito a una
violenza o a gravi forme di trascuratezza. A rilanciare lallarme sulla
condizione infantile lassociazione italiana Telefono Azzurro, nata
nel 1987 allo scopo di difendere i
diritti dellinfanzia. In occasione,
ieri, del lancio della campagna
Non stiamo zitti, lassociazione
ha reso noto che negli ultimi cinque anni in Italia le violenze su
bambini e adolescenti sono aumentate, passando dal 22,3 per cento
del 2008 al 33,4 del 2013.
In questo lasso di tempo come
risulta dai dati il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro ha gestito 16.298 richieste di
consulenza riguardanti bambini e
adolescenti in difficolt. La tipologia di violenza pi segnalata e diffusa labuso psicologico, in particolare riferito a situazioni di conflittualit nella famiglia.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

venerd 4 aprile 2014

Una donna
e i suoi bambini a Napoli
Sul manifesto attaccato
alla credenza
si legge
Cibo, salute, speranza

Un collaborazionista francese
viene picchiato
dopo la liberazione di Rennes
(Bretagna, agosto 1944)

LEuropa alla fine del secondo conflitto mondiale

Un continente selvaggio
Non una storia di ricostruzione ma di sprofondamento nellanarchia

di GAETANO VALLINI
uno sforzo di immaginazione
quello che Keith Lowe chiede al
lettore allinizio del libro Il continente selvaggio. LEuropa alla fine
della seconda guerra mondiale (Bari, Laterza, 2013, pagine 498, euro 25). Vuole
che immagini un mondo senza istituzioni, in
cui i confini fra Paesi sembrano dissolti lasciando uno spazio sterminato senza ordine
e legge; un mondo privo di riferimenti, nel
quale difficile avere il senso di ci che
giusto o sbagliato, e dove chiunque un potenziale nemico. Non c denaro, non ci sono negozi, del resto non c roba da vendere, neppure cibo. Molti edifici sono ridotti a
cumuli di macerie. I trasporti sono praticamente inesistenti, le informazioni non arrivano. Uomini in armi vagano per le strade,
arraffando ci che pi gli aggrada e minacciando chiunque intralci il loro cammino.
Donne di tutte le classi ed et si prostituiscono per avere cibo e protezione. Non c
vergogna. Non c moralit. C solo sopravvivenza.
Ebbene, quello che oggi apparirebbe fantasioso anche per un film hollywoodiano del
genere catastrofico, ci che vissero milioni
di persone nel cuore di quella che per decenni era stata considerata come una delle
pi stabili e sviluppate aree della terra. La
ricercata frammentazione delle comunit
aveva seminato unirreversibile diffidenza fra
vicini; e la carestia universale aveva reso la

ci vollero mesi, se non anni, perch terminasse, e la fine arriv a tappe, in momenti
diversi nelle diverse parti dEuropa. Anzi,
alcuni a Est sostengono che sia finita realmente addirittura in tempi molto pi recenti: il conflitto era iniziato con linvasione dei
loro Paesi da parte dei nazisti prima e dei
sovietici poi, quindi non lo si poteva dire
concluso fino a che lultimo carro armato sovietico non avesse lasciato il suolo patrio;
cosa che avvenne solo a partire dal 1989 e
per diversi anni.
Nellimmediato, come sempre al termine
di una guerra, le persone erano pi interessate alla sopravvivenza che a restaurare le
basi della societ. Affamate, spogliate di tutto e incattivite da anni di sofferenza, prima
di sentirsi motivate a ricostruire dovevano
far sbollire rabbia e rancore. E ci non fu
indolore.
Dopo la guerra scrive Lowe ondate
di vendette e punizioni si riversarono su tutte le sfere della vita europea. Nazioni furono
private di territori e disponibilit finanziarie,
governi e istituzioni furono sottoposti a epurazioni, e intere comunit furono terrorizzate
a causa di quello di cui, secondo lopinione
corrente, si erano rese responsabili durante
la guerra. A subire le peggiori vendette furono soprattutto singoli individui.
In tutta Europa, civili tedeschi furono
percossi, arrestati, impiegati come schiavi da
fatica o semplicemente assassinati. Soldati e
poliziotti che avevano collaborato con i nazisti furono arrestati e torturati. Donne che
erano andate a letto con soldati tedeschi furono denudate, rasate e fatte circolare per le
strade coperte di catrame. Donne tedesche,
ungheresi e austriache furono violentate a
milioni. Lungi dal ripulire la lavagna, il primo dopoguerra vide al contrario un diffondersi dei torti fra le comunit e fra le nazioni, e molti di essi sono vivi tuttora.
Inoltre la fine della guerra non signific
una nuova armonia tra le varie etnie. Anzi,
sottolinea lo storico, in alcune aree le tensio-

ni etniche si inasprirono: Gli ebrei continuarono a essere perseguitati, esattamente


come lo erano stati durante la guerra. Dappertutto le minoranze divennero di nuovo
obiettivi politici, e in qualche zona ci port
ad atrocit altrettanto ripugnanti quanto
quelle commesse dai nazisti.
In sostanza, la tesi di Lowe, quella
dellEuropa nellimmediato dopoguerra non
fu una storia di ricostruzione e riabilitazione,
ma piuttosto una storia di sprofondamento
nellanarchia. E questa una storia che non
mai stata scritta veramente. In effetti gli
studi che affrontano il periodo post bellico

prendono in esame un arco di tempo molto


pi ampio dei cinque anni approssimativamente dal 1944 al 1949 presi in considerazione da questo libro. Unopera importante,
quindi, che tenta di colmare in parte la lacuna. Perci nella lettura non ci si imbatter
ad esempio nei processi di Norimberga, o
nel piano Marshall, perch lattenzione
concentrata su un momento precedente,
quando la maggior parte dellEuropa era
ancora estremamente volatile, e la violenza
poteva divampare di nuovo alla minima provocazione. In un certo senso ammette Lo-

Grecia, 1948

we io tento limpossibile: tento di descrivere il caos.


Un tentativo che eludendo il rischio di
rimanere impigliato in una ristretta visione
occidentale, prevalente nella maggior parte
degli studi su questo periodo coglie nel
segno attraverso un racconto minuzioso, vivido, a tratti agghiacciante, delle vendette,
delle rappresaglie, delle pulizie etniche che
continuarono a insanguinare lEuropa. Il tutto con due scopi dichiarati dallo stesso Lowe. Il primo sostenere che questi furono
in realt gli ultimi spasmi della seconda
guerra mondiale, e in molti casi costituirono
un trapasso quasi senza soluzione di continuit allinizio della Guerra Fredda. Il secondo, forse il pi importante, di illuminare un sentiero attraverso il labirinto di miti che si sono diffusi sul dopoguerra. Molti
dei massacri su cui ho investigato spiega
lo storico si rivelano, a un pi attento esame, molto meno drammatici di quanto siano
di solito rappresentati. Allo stesso tempo, alcune atrocit assolutamente sbalorditive sono state rabberciate, o sono andate semplicemente perdute sotto la ramazza di altri avvenimenti storici. Se forse impossibile scoprire lesatta verit che sta dietro ad alcuni di
questi eventi, almeno possibile eliminare
alcune delle falsit.
Sono quelle falsit usate da quanti ancora
oggi vogliono sfruttare odio e risentimento a
proprio vantaggio, cercando di distorcere il
giusto equilibrio della storia. Da loro mette
in guardia in ultima analisi Lowe, che chiede
uno sforzo di onest intellettuale: Dobbiamo mostrare come visioni concorrenti della
storia possono esistere luna accanto allaltra.
Dobbiamo mostrare come le passate atrocit
sinquadrano nel loro contesto storico, e come la vergogna non sia di una parte soltanto
ma di tutte le varie parti. Dobbiamo sforzarci sempre di scoprire la verit, soprattutto
quando si arriva alle statistiche e la verit diventa incontrovertibile. Dopotutto, storia,
e non le si dovrebbe consentire di avvelenare
il presente.

Cristina Borgogni racconta la sua Ildegarda di Bingen

La sibilla del Reno


di SILVIA GUIDI
Uno spettacolo curato nei minimi particolari ma essenziale, giocato tutto sullintensit e la ricchezza visiva
delle parole della protagonista, la profetessa della Germania, proclamata dottore della Chiesa nel 2012, a cui
Cristina Borgogni ha dedicato una pice teatrale da lei
scritta e interpretata.
Com nato Ildegarda, la sibilla renana?
La nave Exodus 47
carica di ebrei diretti in Palestina

moralit personale un fattore irrilevante,


scrive Lowe, aggiungendo: Che lEuropa
sia poi riuscita a tirarsi fuori da questo pantano, e ad avanzare fino a diventare un continente prospero e tollerante, appare poco
meno di un miracolo.
E in effetti, guardando alla ricostruzione,
facile essere attratti solo dallaspetto di un
innegabile progresso. In questottica la conclusione della guerra segn non solo la fine
della repressione e della violenza, ma anche
la rinascita spirituale, morale ed economica
dellintero continente. Ma non ci vuole
molta fantasia sottolinea tuttavia lo studioso per capire che questa una visione
troppo rosea della storia del dopoguerra. Intanto, la guerra non fin appena sconfitto
Hitler. Un conflitto di cos vaste proporzioni
quale era stata la seconda guerra mondiale,
con tutti i focolai di contese civili minori che
inglobava, non poteva arrestarsi di colpo, e

Da qualche anno, dopo aver recitato Maddalena al


Premio Salerno, ho cominciato a sentire il bisogno di
parlare nel mio lavoro anche di temi spirituali, e di condividere con il pubblico la ricerca sulle grandi domande
della vita. Mentre in me nasceva questa urgenza, spesso
mi capitava di incontrare il nome di questa donna
straordinaria che nel 1100 era, oltre che una mistica raffinatissima, anche una scienziata, musicista e scrittrice, e
predicava davanti a Papi e imperatori. La sua figura mi
incuriosiva sempre di pi e piano piano trovavo sempre
pi segnali che mi spingevano verso di lei. Allora ho
cominciato a cercare se gi esistesse un testo teatrale su
Ildegarda e non avendone trovato ho deciso di mettermi a studiare tutto quello che potevo trovare su di lei
per poi scrivere un testo. Mentre lavoravo, sentivo la
mano che correva veloce e dalle parole nato tutto il
resto. Dario Arcidiacono ha fatto una ricerca sulla sua
musica e sui suoni che pensavamo lei sentisse nel suo
ambiente; per i costumi mi sono lasciata guidare dalle
immagini dipinte sulle miniature. Mio marito, lattore
Paolo Lorimer, che nello spettacolo interpreta Volmar, il
monaco che lha aiutata a scrivere i suoi testi, mi ha dato una mano nella stesura. Ho cercato di raccontare la
storia avventurosa della vita di Ildegarda, i suoi sentimenti, le sue fragilit di donna, il suo rapporto incredibile con i Papi, con il Barbarossa che la stimava e temeva, le sue doti di manager, diremmo oggi, sempre per-

vase da un grande equilibrio e da un grande amore per


le persone.
La reazione degli spettatori dopo il debutto?
Anche il pubblico era emozionato e commosso perch ha sentito il fascino di Ildegarda, mentre io mi sentivo lo strumento delle sue parole e dei suoi pensieri
sorprendentemente profondi. Ha ancora tanto da dire a
tutti noi e sono felice di contribuire a farla conoscere.
Ildegarda parla spesso della viriditas, la forza vitale immessa in tutta la creazione dal soffio divino; noi oggi
potremmo chiamarla lenergia positiva che c nella
creazione e si riversa in tutto ci che ci circonda. Per il
suo eclettismo e la sua genialit pi che a una donna
contemporanea mi fa pensare a Leonardo da Vinci,
mentre per la sua carit e il suo amore concretissimo
verso tutti mi ricorda madre Teresa.
Dove sar portata in scena Ildegarda?
Fino al 20 aprile al teatro Due a Roma, poi in tourne in molte citt italiane. La scorsa estate gi stato
presentato al teatro Argentina e ai giardini della Filarmonica, e poi a Firenze, sia al festival di Villa di Vico
che alla Pergola. Penso sia uno spettacolo particolare,
direi di guarigione, chi lo vede esce in pace, toccato nel
cuore. Mio marito e io ci siamo messi a sperimentare
molti piatti suggeriti da Ildegarda, per me diventata
un punto di riferimento, tanto che spesso in situazioni
difficili o semplicemente in momenti di dubbio mi chiedo cosa farebbe lei al posto mio. Ma naturalmente la
differenza abissale, lei anche se malata era una donna
fortissima, io sono insicura. Una cosa in comune ce
labbiamo: delle emicranie terribili. Una spiritualit profonda e la ricerca di Dio sono molto importanti nella
mia vita, con tutto il seguito inevitabile di incertezze e
dubbi. Mi sento una ricercatrice; mi piacerebbe avere la
fede sicura di Ildegarda ma sono ancora in cammino.

Ildegarda e Volmar, miniatura tratta dal Liber Divinorum Operum


(Lucca, Biblioteca Statale)

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 4 aprile 2014

pagina 5

Sandro Chia,
Il buon pastore (2011)

Le novit della Evangelii gaudium

Non un libro
di ricette
di HUMBERTO MIGUEL YEZ
o scopo della Evangelii
gaudium di Papa Francesco quello di invitare a
una nuova tappa evangelizzatrice e di indicare vie per il cammino della Chiesa
nei prossimi anni (documento programmatico).
Lintroduzione presenta i temi
principali: la gioia dellevangelizza-

Padre Bergoglio ci invitava


a non accontentarci
della nostra esperienza personale
Ma ci spronava a ricercare
anche le esperienze degli altri
zione, citando in primo luogo la
esortazione apostolica Gaudete in
domino e subito dopo la Evangelii
nuntiandi, ambedue di Paolo VI,
entrambe molto stimate da padre
Bergoglio quando era provinciale
e pi tardi rettore del collegio
Mximo di San Miguel. Non si
tratta, per, della mera ripetizione
di temi ormai trattati per ricordarli, ma di una reinterpretazione e
di un approfondimento per andare avanti, per progredire nellautocomprensione della Chiesa come
una Chiesa la cui identit , appunto, levangelizzazione.
Tutto questo viene espresso con
un linguaggio originale: una

Chiesa in uscita. Infatti, se la


Chiesa non evangelizza, non pi
Chiesa; se un cristiano non evangelizza, non pi cristiano: Invito a
una nuova tappa dellevangelizzazione (Evangelii gaudium, 287).
In che senso inizia una nuova tappa dellevangelizzazione? Occorre ricordare che il documento , allo
stesso tempo, un frutto del magistero latinoamericano che, in sei conferenze generali tenutesi dal 1955, anno in cui fu creato il
Cela (Consiglio episcopale latinoamericano), ha steso cinque
documenti. Tra questi,
sono soprattutto Puedi pastori bla e Aparecida a essere alla base della proposta di Papa Francesco. Questo magistero
aveva assunto come
metodo quello di vedere-giudicare-agire a contatto con
le comunit, che venivano consultate
prima del raduno dei vescovi. Costoro, dunque, partivano da un documento di lavoro che raccoglieva ci

che si rifletteva allinterno del popolo cristiano a diversi livelli: comunit, parrocchie, istituzioni educative e
accademiche, conferenze episcopali.
Il nostro documento , dunque, il
documento finale di un sinodo di
vescovi sulla nuova evangelizzazione: noi latinoamericani non dimentichiamo le parole che Giovanni Paolo
II disse a Puebla, quando chiese una
evangelizzazione nuova nelle sue
forme, nei suoi metodi, nel suo ardore.
Aparecida, come conclusione della
Conferenza dei vescovi dellAmerica
latina e dei Caraibi, chiama a una
missione continentale. Sappiamo
che il cardinale Bergoglio era il preside del comitato di redazione del
documento: quanti di noi lo hanno
conosciuto da rettore delle facolt di
filosofia e teologia o lo hanno visto
fondare parrocchie, hanno sentito il
suo invito a uscire, ad andare alle
case, ai pi poveri, per evangelizzare! A mio avviso, proprio per questo motivo che il documento di Aparecida attira: perch trabocca di
esperienza pastorale, di esperienza

Le radici
Pubblichiamo linizio e la conclusione di una relazione tenuta lo
scorso 28 marzo a Roma, nella Pontificia universit gregoriana, al
convegno Le radici di Papa Francesco. Il concilio Vaticano II in
America latina. Lautore, teologo gesuita, stato alunno di padre
Bergoglio al collegio Mximo di San Miguel in Argentina.

di Dio, di esperienza di essere Chiesa.


Esperienza sua personale in quanto pastore, ma non solo, perch chi
ha la propria esperienza non si accontenta di essa, ma alla ricerca
delle esperienze degli altri. E perci
lo fa in uno stile profetico, perch
necessaria una voce profetica
(Evangelii gaudium, 218). un testo
che interpella la Chiesa e il mondo
di oggi, e riprendendo le parole di
Bergoglio rivolte ai religiosi un
testo che vuole risvegliare il mondo, ma anche la Chiesa stessa. Un
testo che non fornisce ricette, ma
che fa pensare. Un testo che interroga il cuore della Chiesa e la chiama
a intraprendere la sua missione essenziale.
Evangelii gaudium: si tratta della
gioia di esperimentare lamore di
Dio per ognuno di noi, il suo perdono e la sua tenerezza. Una gioia che

Gli autori del Malleus maleficarum in un saggio della storica israeliana Tamar

Streghe o sante vive?


di ANNA FOA
Uno studio impeccabile dal punto di vista del rigore filologico e scientifico quello che la storica Tamar Herzig, docente
alluniversit di Tel Aviv, ci offre in questo volume Christ transformed into a
Virgin Woman. Lucia Brocadelli, Heinrich
Institoris and the Defence of the Faith (Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2013,
pagine 330, euro 48) pubblicato in inglese nella collana diretta da Gabriella
Zarri Scritture nel chiostro.
Lo studio tocca uno dei nodi pi interessanti della storia religiosa dellultimo
Quattrocento e dellinizio del Cinquecento, limpegno inquisitoriale nella caccia
alle streghe e nella difesa della fede, collegandolo da vicino con il problema del
culto delle sante vive, per usare
lespressione dellimportante studio del
1990 di Gabriella Zarri, quelle terziarie
cio dellordine di san Domenico, lontane
seguaci di Caterina da Siena, che nellItalia della seconda met del secolo XV offrirono un modello di estremo ascetismo,
non senza suscitare allinterno della Chie-

sa, accanto a ferventi devozioni, anche


dure opposizioni: Lucia Brocadelli da
Narni, Stefana Quinzani e Colomba da
Rieti, tutte e tre beatificate tra Sei e Settecento e assai controverse in vita, in particolare la Brocadelli che manifest le
stimmate, suscitando la forte opposizione
dei francescani.
A mettere insieme lattivit inquisitoriale in difesa della fede e in particolare nella repressione della stregoneria con lattenzione per questi modelli di santit,
troviamo una figura assai nota, quella
dellinquisitore alsaziano Heinrich Institoris, conosciuto soprattutto come uno
dei due domenicani autori del Malleus
maleficarum, il pi noto manuale inquisitoriale contro le streghe di tutta la storia,
il libro de chevet di ogni inquisitore o giudice laico interessato alla repressione della stregoneria, infinite volte ristampato in
gran parte dEuropa fra il 1487, data della
sua prima pubblicazione, e lintero Seicento.
In anni recenti molti studi hanno teso
a ricostruire il contesto della pubblicazione del Malleus e la figura dei suoi autori,
sottolineando il ruolo dominante di Insti-

Albrecht Drer, La strega (incisione su rame, particolare, 1500 circa)

toris, in confronto a quello di colui che


passa per esserne il coautore, Jacob
Sprenger. La ricostruzione minuziosa che
nella prima parte del libro Tamar Herzig
fa della figura di Institoris contribuisce a
rendere pi chiaro il suo ruolo e la sua
importanza come inquisitore e poi, a partire dal 1500, come nunzio di Alessandro
VI in Boemia con il compito di reprimere
il movimento hussita, e a sottolineare le
discrepanze che lanalisi attenta delle sue
battaglie in difesa della Chiesa fa emergere. La sua opera come inquisitore delle
streghe e come autore del Malleus, in cui
sulla scia del suo predecessore Nider
lautore di un manuale dinquisizione
contro le streghe, il Formicarius, da lui
molto utilizzato leg strettamente
allaccusa di stregoneria una forte carica
misogina, che individu il reato come essenzialmente femminile. E che insomma
molto contribu a far nascere limmagine,
troppo spesso generica e unidirezionale,
che la caccia alle streghe sia stata lesito
della secolare ostilit della Chiesa contro
le donne.
Accanto a questo, c anche una entusiastica accettazione del misticismo delle
sante vive e unintensa opera di diffusione del loro culto fuori dallItalia, in un
contesto in cui molte delle accuse rivolte
alle mistiche riguardavano proprio la
mancanza di obbedienza allautorit religiosa maschile. A spiegare questa contraddizione tra la sua scarsissima considerazione delle donne e, al tempo stesso,
lesaltazione della santit di Lucia da
Narni e delle sue consorelle, Herzig introduce una spiegazione affascinante: pi
carnali e pi deboli, le donne sarebbero
per Institoris pi soggette a subire tanto
linfluenza del male, divenendo streghe,
tanto quella del bene, dal momento che
potevano raggiungere, in quanto donne,
un grado perfetto di imitazione di Cristo.
In sostanza, mentre leresia intellettuale, teologica per Institoris un reato tipicamente maschile, leresia delle streghe
un reato tipicamente femminile, in cui a
essere al centro dellattenzione il corpo,
la sessualit. Cos come, dallaltro verso,
la volont delle mistiche di imitare Cristo
si esprime nel digiuno e nelle stigmate,
che toccano appunto il corpo e non la fede consapevole. Unimitazione di Cristo
che giungeva come scriveva nel 1501 il

smo, ma attraverso lattrazione che


genera la proclamazione del Vangelo, lo stile di vita cristiano, i valori
che sono promossi da una autentica
evangelizzazione della cultura e da
una inculturazione del vangelo.
La novit della Evangelii gaudium
sta nel fatto di collegare nel magistero
pontificio
levangelizzazione
allopzione preferenziale per i poveri. Non una novit nella tradizione
della Chiesa, ma piuttosto ripropone
un tema biblico-patristico e lo attualizza nelle odierne circostanze storiche. Si evidenzia un dinamismo che
parte dal Vangelo e sbocca e si compie nellopzione preferenziale per i
poveri. Questa non unaggiunta
allesperienza di fede cristiana, bens
la sua coerente conseguenza, il suo
ambito necessario per viverla in pienezza, e perci, uno dei suoi test decisivi riguardo alla sua autenticit. Si
tratta, infatti, di una categoria teologica assunta prima dal magistero la-

trova le sue radici nella predicazione


profetica dellAntico Testamento soprattutto nei testi messianici dove si
annuncia un nuovo futuro, e nel
Nuovo Testamento nella figura di
Maria come figura del povero
anawim: si veda il
Magnificat dove
si annuncia il comLa Chiesa non cresce con il proselitismo
pimento delle promesse.
E
nella
Cresce invece attraverso lattrazione generata
Chiesa
nascente,
dai valori promossi da unautentica
come anche nellultima
cena
e
evangelizzazione della cultura
nellesperienza dele da una inculturazione del Vangelo
la Risurrezione,
latteggiamento
con cui viene descritto levangelizzatore. Infatti, la fi- tinoamericano da Medelln fino ad
gura del Risorto presente dallini- Aparecida, lungo un percorso in cui
si andata purificando da qualsiasi
zio della esortazione (20).
Vi poi anche la distinzione tra fraintendimento ideologico, e ha
evangelizzare e fare proselitismo. La chiarito la sua radice biblica-teologiChiesa non cresce grazie al proseliti- ca e la sua portata morale.
Occorre considerare il povero
non soltanto nella sua carenza e negativit, ma anche nella sua potenzialit: la sua fede il suo tesoro, il
quale disponibile a condividerlo.
Papa Francesco ci invita come gi
Herzig
avevano fatto i vescovi latinoamericani a Santo Domingo a udire il
grido dei poveri, il grido dei miseri,
di quelli che attendono di essere riconosciuti da fratelli nostri.
Non la loro qualit morale ad
attirare la nostra attenzione, ma la
cardinale Ippolito dEste in una lettera
loro oggettiva situazione di svantagutilizzata da Institoris nel suo opuscolo
gio. Lirruzione del povero nelle noStigmifere virginis, pubblicato in appendistre vite quindi un dato che non
ce al volume a parlare di Christum Ihepossiamo negare nei nostri discernisum in virgine quadam transformatus, di
menti personali, comunitari e sociali.
Cristo trasformato in una vergine. Una
piena esaltazione della spiritualit di queste sante mistiche, che Institoris utilizza,
diffondendola in Europa, al servizio della
battaglia contro tutti gli eretici e gli infedeli, dai musulmani, nella propaganda
Cuba e il Vaticano
per la Crociata, agli ebrei, contro cui Institoris oper concretamente a Trento e a
Innsbruck, alle streghe.
Limmagine che emerge di questo periodo della storia religiosa tanto in Italia
che in Europa certo complessa, molto
pi composita e fitta di contraddizioni di
quanto non appaia generalmente. Per non
parlare delle controversie feroci tra franUna mostra a Roma ricorda i mocescani e domenicani a proposito della
menti salienti del dialogo tra la Sanstigmatizzazione di queste sante, o delle
ta Sede e LAvana; il 2 aprile scorso
lotte tra conventuali e osservanti allinterlambasciatore di Cuba presso la
no dellOrdine domenicano: unimmaSanta Sede, Rodney Alejandro Lgine che ci mostra ad esempio, nella stopez Clemente che ha presentato a
ria dellinquisizione medioevale ai suoi
Papa Francesco le sue lettere credenultimi passi, unistituzione pi vitale di
ziali lo scorso 23 dicembre ha
quanto non siamo abituati a considerarla
inaugurato nella Chiesa di SantAne impegnata non solo nella caccia alle
drea al Quirinale una rassegna fotostreghe, ma anche contro gli eretici e gli
grafica dedicata allisola caraibica.
infedeli.
Liniziativa prepara le celebrazioni,
Ugualmente complessa appare poi la
previste per il 2015, degli ottantanni
figura stessa di Institoris, accusato dai
dei rapporti diplomatici ininterrotti
suoi nemici, quali il vescovo Golser a
tra LAvana e il Vaticano, e vuole riBressanone, di essere dedito allalcool, ma
nonostante ci un personaggio di primo
percorrere con un itinerario visivo i
piano in Curia, dove si recava assai spestre momenti pi significativi della
so, protetto dai Papi, da Innocenzo VIII a
storia recente dei due Stati. Il primo
Alessandro VI. Insomma, un personaggio
la visita in Vaticano e lincontro
di primo piano della Chiesa di quegli ancon Giovanni Paolo II del presidente
ni difficili prima della Riforma, prima
Fidel Castro nel 1996; il secondo avdellInquisizione romana, prima del Sacvenimento documentato dalla moco di Roma, prima insomma della grande
stra la storica visita a Cuba di Giotrasformazione del Cinquecento.
vanni Paolo II due anni dopo, viagUnimmagine, inoltre, in cui la questiogio durante il quale visit Santa Clane della donna e del genere emerge inara, Camaguey, Santiago di Cuba e
spettatamente in primo piano fino addiLAvana. Lultima sezione illustra la
rittura a definire lesistenza di eresie femvisita di Benedetto XVI dal 26 al 28
minili ed eresie maschili. E a porre lacmarzo 2012, composta da due tappe
cento sullimportanza di quellaltro granprincipali: Santiago de Cuba e la cade fenomeno della fine del Quattrocento
pitale. Il viaggio si inser nelle celee dellinizio del Cinquecento che il mibrazioni dei primi quattrocento anni
sticismo femminile, nella sua diffusione in
dal ritrovamento della statua della
Italia come in Germania e nella Spagna
delluniformit religiosa.
Madonna della Caridad del Cobre.

Cos lontani
e cos vicini

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

venerd 4 aprile 2014

Congregazione delle Cause dei santi

Promulgazione
di decreti
Oggi, 3 aprile 2014, il Santo Padre
Francesco ha ricevuto in Udienza
privata Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Nel corso dellUdienza, il Santo
Padre, accolte le relazioni dellEminentissimo Prefetto, ha iscritto nel
catalogo dei Santi e ha esteso alla
Chiesa Universale il culto liturgico
in onore dei seguenti Beati:
Francesco de Laval, gi Vescovo
di Qubec; nato a Montigny-surAvre (Francia) il 20 aprile 1623 e
morto a Qubec (Canada) il 6 maggio 1708;
Giuseppe de Anchieta, Sacerdote professo della Compagnia di Ges; nato a San Cristobal de La Laguna (Tenerife, Isole Canarie) il 19
marzo 1534 e morto a Reritiba (Brasile) il 9 giugno 1597;
Maria dellIncarnazione (al secolo: Maria Guyart), Fondatrice del
Monastero delle Orsoline nella citt
di Qubec; nata a Tours (Francia) il
28 ottobre 1599 e morta a Qubec
(Canada) il 30 aprile 1672;
Allo stesso tempo, il Santo Padre
ha autorizzato la Congregazione a
promulgare i Decreti riguardanti:
il miracolo, attribuito allintercessione del Beato Giovanni Antonio Farina, Vescovo di Vicenza, Fondatore dellIstituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori; nato a Gambellara (Vicenza, Italia) l11 gennaio 1803 e morto
a Vicenza (Italia) il 4 marzo 1888;
il miracolo, attribuito allintercessione del Beato Ciriaco Elia Chavara, Sacerdote, Fondatore della
Congregazione dei Carmelitani della
Beata Vergine Maria Immacolata;
nato a Kainakary (Kerala, India) il
10 febbraio 1805 e morto a Koonammavu (Kerala, India) il 3 gennaio
1871;
il miracolo, attribuito allintercessione del Beato Nicola da Longobardi (al secolo: Giovanni Battista
Clemente Saggio), Oblato professo
dellOrdine dei Minimi; nato a Longobardi (Cosenza, Italia) il 6 gennaio 1650 e morto a Roma (Italia) il
3 febbraio 1709;
il miracolo, attribuito allintercessione della Beata Eufrasia del Sacro Cuore (al secolo: Rosa Eluvathingal), Suora professa della Congregazione delle Suore della Madre
del Carmelo; nata nel villaggio di
Kattoor (Kerala, India) il 17 ottobre
1877 e morta a Ollur (Kerala, India)
il 29 agosto 1952;
il miracolo, attribuito allintercessione del Venerabile Servo di Dio

Luigi della Consolata (al secolo:


Luigi Bordino), nato a Castellinaldo
(Cuneo, Italia) il 12 agosto 1922 e
morto a Torino (Italia) il 25 agosto
1977;
le virt eroiche del Servo di
Dio Francesco Simn Rdenas,
dellOrdine dei Frati Minori Cappuccini, Vescovo titolare di Echino,
gi Vescovo di Santa Marta; nato a
La Aparecida (Alicante, Spagna) il 2
ottobre 1849 e morto a Masamagrell
(Valencia, Spagna) il 22 agosto 1914;
le virt eroiche del Servo di
Dio Adolfo Barberis, Sacerdote diocesano, Fondatore dellIstituto delle
Suore del Famulato Cristiano; nato
a Torino (Italia) il 1 giugno 1884 ed
ivi morto il 24 settembre 1967;
le virt eroiche del Servo di
Dio Maria Clemente (al secolo: Giuseppe Staub), Sacerdote professo
della Congregazione degli Agostiniani dellAssunzione, Fondatore della
Congregazione delle Suore di Santa
Giovanna dArc; nato a Kaysersberg
(Alsazia Lorena, Francia) il 2 giugno
1876 e morto a Sillery (Qubec, Canada) il 16 maggio 1936;
le virt eroiche del Servo di
Dio Sebastiano Elorza Arizmendi,
Laico
professo
dellOrdine
di
SantAgostino; nato a Idiazbal
(Spagna) il 31 ottobre 1882 e morto
a Santa Mara de La Vid (Spagna)
l8 dicembre 1942;
le virt eroiche della Serva di
Dio Maria Teresa di Ges Eucaristico (al secolo: Dulce Rodrigues dos
Santos), Fondatrice della Congregazione delle Piccole Missionarie di
Maria Immacolata; nata a So Paulo
(Brasile) il 20 gennaio 1901 e morta
a So Jos dos Campos (Brasile) l8
gennaio 1972;
le virt eroiche della Serva di
Dio Clara della Concezione (al secolo: Giovanna della Concezione Snchez Garca), Monaca professa
dellOrdine di Santa Chiara; nata a
Torre de Cameros (Logroo, Spagna) il 14 febbraio 1902 e morta a
Soria (Spagna) il 22 gennaio 1973;
le virt eroiche della Serva di
Dio Maria Maddalena di Ges Sacramentato (al secolo: Maria Giuseppina Teresa Marcucci), Religiosa
professa della Congregazione della
Passione di Ges Cristo; nata a San
Gimignano - Ponte Moriano (Lucca,
Italia) il 24 aprile 1888 e morta a
Madrid (Spagna) il 10 febbraio
1960;
le virt eroiche del Servo di
Dio Luigi Rocchi, Laico; nato a Roma (Italia) il 19 febbraio 1932 e morto a Macerata (Italia) il 26 marzo
1979.

questi ultimi dallalcol e dallo sfruttamento di cui erano oggetto da


parte dei mercanti di pelli. Favor
la loro istruzione, difese il loro lavoro, promosse la loro dignit umana. La sua attivit pastorale e missionaria si estendeva dal Canada fino alle regioni meridionali a nord
del Messico, con lerezione di parrocchie e seminari per la formazione del clero.

di NICOLA GORI
A poco pi di tre settimane dalla
canonizzazione di Giovanni XXIII e
Giovanni Paolo II, Papa Francesco
procede ad altre tre canonizzazioni
equipollenti dopo quelle di Angela
da Foligno (9 ottobre 2013) e di
Pietro Favre (17 dicembre 2013). Tra
i decreti promulgati oggi spiccano
infatti i nomi di Francesco de Laval
(1623-1708), primo vescovo di Qubec, di Giuseppe de Anchieta (15341597), missionario gesuita originario
delle isole Canarie, e di Maria dellIncarnazione (1599-1672), orsolina
francese, che il Pontefice iscrive nel
catalogo dei santi estendendone il
culto alla Chiesa universale. Ne abbiamo parlato con il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

E lorsolina Santa Maria dellIncarnazione?

Il cardinale Amato parla delle tre canonizzazioni equipollenti

Apostoli
dellAmerica

Perch e cosa significano queste canonizzazioni equipollenti?


Conviene ricordare che gi il 22
giugno 1980 Giovanni Paolo II aveva proclamato beati cinque servi e
serve di Dio, protagonisti dellevangelizzazione nelle Americhe: tra
questi, oltre a Francesco de Laval,
Giuseppe de Anchieta e Maria
dellIncarnazione, vi erano il terziario francescano Pedro de San Jos
de Betancur (1626-1667), originario
delle Canarie e missionario in Guatemala, nonch fondatore dei Fratelli Betlemiti, e la giovane nativa
americana, Kateri Tekakwitha (16561680), di etnia irochese-mohawk-algonchina. Si tratta di un gruppo
esemplare di battezzati, che manifestano la molteplicit delle vocazioni
nella Chiesa: un vescovo, due religiosi, una religiosa e una laica. Tutti
hanno dato con il loro esempio e il
loro apostolato un contributo incomparabile
allevangelizzazione
americana.
Due di loro sono gi stati formalmente
canonizzati: Pedro de San Jos de Betancur, il 30 luglio 2002, da Giovanni Paolo II, e Kateri Tekakwitha, il
21 ottobre 2012, da Benedetto XVI.
Perch per gli altri tre si procede ora
alla canonizzazione equipollente, che,
per dirla in modo semplice, sembra
omettere la considerazione del miracolo?
In realt Papa Francesco, venendo incontro ai desideri e alle molte
petizioni di vescovi e fedeli americani, che sognavano di vedere canonizzati gli altri tre beati, ha proceduto alla loro canonizzazione in
modo equipollente. Tale canonizzazione non arbitraria ma ben motivata. Essa, infatti, pu aver luogo
solo quando si verificano tre precise

condizioni: possesso antico del culto, costante e comune attestazione


di storici degni di fede sulle virt o
sul martirio e ininterrotta fama di
prodigi. questa la dottrina plurisecolare della Chiesa, ben teorizzata
da Papa Benedetto XIV nella sua famosa opera sulla beatificazione dei
servi di Dio e sulla canonizzazione
dei beati. In questi casi ancora
dottrina di Benedetto XIV il Sommo Pontefice, di sua autorit, pu
procedere alla canonizzazione equipollente, cio allestensione del culto alla Chiesa universale, tramite la
recita dellufficio divino e la celebrazione della messa, senza alcuna
sentenza formale definitiva, senza
aver premesso alcun processo giuridico e senza compiere le consuete
cerimonie proprie di ogni canonizzazione. Come si vede, la fama dei
miracoli non affatto assente da
questa canonizzazione, che ricompone il quintetto dei santi testimoni
dellevangelizzazione
americana,
quasi a evidenziare che ogni evangelizzazione, antica e nuova, ha come premessa e sorgente indispensabile la santit di una vita virtuosa.
Di Giuseppe de Anchieta ha parlato
Papa Francesco lestate scorsa a Rio
de Janeiro. Che cosa ci pu dire della
sua figura?
Durante il viaggio in occasione
della giornata mondiale della giovent il Pontefice, parlando ai giovani, disse che il missionario gesuita

aveva appena diciannove anni


quando part per il Brasile. Aggiunse anche che lo strumento migliore
per evangelizzare i giovani un altro giovane. Comunque lAnchieta
fu uomo di grande cultura, insegnante, negoziatore di pace, direttore spirituale, benefattore dei poveri
e degli ammalati. Svolse una intensa attivit missionaria tra le trib
indigene dellentroterra, incontrandole e convertendole. Fu anche
scrittore prolifico. Scrisse grammatiche in alcune lingue locali (tupi e
guaran), catechismi, prediche, canti, poesie, drammi religiosi, promuovendo unautentica evangelizzazione inculturata. Ma soprattutto fu
un apostolo di straordinaria vita interiore e di genuina santit.
Al Canada appartengono invece gli
altri due santi. Chi era Francesco de
Laval?
Apparteneva a una delle pi antiche e nobili famiglie di Francia.
Nominato da Papa Alessandro VII
vicario apostolico della Nouvelle
France, come allora si chiamava il
Canada, fu il primo vescovo a raggiungere il Nord America. Per
trentanni esercit un fecondo ministero pastorale per organizzare la
Chiesa cattolica in un Paese ancora
in stato di missione, svolgendo una
straordinaria attivit apostolica e
missionaria, sia a favore dei pochi
francesi ivi residenti sia soprattutto
a favore dei nativi americani. Difese

Concluso il convegno delle Caritas diocesane italiane

lentemente sulle urgenze ed emergenze, occorre che le Caritas cerchino percorsi e proposte che siano a
lunga scadenza, senza lossessione
dei risultati immediati volti a iniziare processi pi che di possedere spazi. In questo senso, ha assicurato,
rimaniamo disponibili a verificare

lesistente, prefigurando e sperimentando modalit nuove di evangelizzazione del sociale, a partire da alleanze inedite o rilanciate, con tutti
coloro che vogliono vivere questa
sfida di una carit che diviene criterio fondativo, testata dangolo di
ogni percorso di vita, di ogni comu-

nit. Nel suo discorso, di fronte a


oltre seicento tra direttori e collaboratori delle duecentoventi Caritas
diocesane italiane, don Soddu ha
dunque indicato alcune linee di
azione per un cammino comune,
raccogliendo le sollecitazioni emerse
durante i quattro giorni di convegno
sul tema Con il Vangelo nelle periferie esistenziali. Le Caritas che sono in Italia, ha assicurato, sono
consapevoli di dover operare un
decentramento in vista di una costante conversione pastorale; con
tutta la fatica della ricerca, dellinterpretare i segni dei tempi, ma nella unanime consapevolezza di voler

raggiungere, rinnovati, la carne viva del Signore che vive in questo


nostro tempo. Allargando lo sguardo a livello continentale e mondiale,
don Soddu ha evidenziato che oggi impossibile pensare di concepire unEuropa a prescindere dalle migrazioni e che sempre pi lEuropa
dovr mettere al centro luomo e
non la finanza, le comunit e non le
lobby, i poveri e non i potenti. Occorre, infatti, una nuova stagione
dei diritti per tutti, anche a livello
mondiale, in vista del 2015, quando
verr definitivamente misurato il livello di conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio.

Raccolta alimentare
per i poveri di Roma
ROMA, 3. Aiuta una famiglia in
difficolt lo slogan che accompagna la raccolta alimentare promossa per sabato 5 dalla Caritas
diocesana di Roma. Volontari saranno presenti per lintera giornata
allingresso di oltre cinquanta supermercati della capitale invitando
i consumatori a devolvere parte
della spesa alle famiglie in difficolt assistite dalla Caritas. La raccolta sinserisce nel quadro delle mol-

Qual stato il suo contributo alla costruzione della societ canadese?


Nel 2008, anno del quarto centenario della citt di Qubec, le celebrazioni hanno offerto loccasione
di sottolineare lapporto anche civile dei fondatori religiosi, tra i quali
un posto privilegiato occup Maria
dellIncarnazione. Ella contribu
alledificazione di una Chiesa e di
una societ in un nuovo mondo
dalle condizioni difficili, dove tutto
era da inventare per assicurare la
sopravvivenza. Inoltre ebbe un ruolo considerevole nellincontro con le
popolazioni autoctone, accogliendo
incondizionatamente
le
giovani
amerindiane e le loro famiglie. Ne
studi le lingue, scrisse il primo dizionario urone-francese, compose
preghiere in urone e algonchino,
prepar opere di metodologia missionaria per consorelle e sacerdoti
per una corretta opera di evangelizzazione inculturata.
Si tratta comunque di santi, che, almeno in Europa, non sono molto noti.

Il criterio decisivo per ogni comunit


CAGLIARI, 3. C un compito, una
conversione pastorale, che attende la rete organizzativa delle Caritas
in Italia. Ed la necessit quasi di
contagiare il mondo delleconomia, della politica, delle professioni
e della cultura per diffondere una
nuova sensibilit e iniziare nuovi
percorsi di azione che, al di l delle
situazioni di emergenza, sappiano
farsi costantemente carico dei temi
della povert e della condivisione.
parlando di questa principale pista
di lavoro che il direttore di Caritas
Italiana, don Francesco Soddu, ha
concluso questa mattina a Quartu
SantElena (Cagliari) il trentasettesimo convegno nazionale delle Caritas diocesane. I poveri e le nostre
realt ecclesiali ha detto don Soddu sono e resteranno i destinatari
privilegiati della nostra azione; tuttavia, la prospettiva che dobbiamo
assumere in maniera sempre pi
consapevole sar piuttosto unanimazione inclusiva.
Occorre, infatti, che le Caritas si
pensino organicamente come un
soggetto ecclesiale che sceglie di
parlare di povert e condivisione al
mondo delleconomia, della produzione, delle professioni, della scuola,
delluniversit, senza la pretesa di
avere un ruolo istituzionale. Conseguentemente, ha proseguito il sacerdote citando le indicazioni fornite da Papa Francesco nella Evangelii
gaudium, davanti alle azioni che
sembrano essere indirizzate preva-

Marie Guyart questo il suo


nome di battesimo a diciotto anni
si spos e poi ebbe un figlio. Morto
il marito, si rifiut di passare a seconde nozze. Invitata dalla sorella,
inizi a lavorare nel commercio, accorgendosi di avere grandi doti manageriali e amministrative. Non le
mancava un po di civetteria femminile. Nel segreto coltivava, per, il
sogno di una vita interamente consacrata al Signore, anche perch inizi ad avere straordinarie esperienze
mistiche. Abbandon cos una certa
eleganza nel vestire ed emise il voto
di castit perfetta. Si pu chiamare
questa una prima conversione: dalla
vanit alla semplicit e al raccoglimento. Particolarmente frequenti
erano le visioni della Trinit, che la
portarono a maturare una vita di
unione col Signore in convento.
Cos entr tra le orsoline di Tours e
questa la seconda conversione della sua vita, alla quale ne segu una
terza, quando ella decise, sentendosi
chiamata da Dio, di recarsi come
missionaria in Canada, dove si impegn in particolare nella istruzione
e formazione cristiana delle giovani
indigene. Questo suo lodevole apostolato le procur lappellativo di
apostola e madre spirituale della
Chiesa canadese.

te iniziative programmate dalla


diocesi in vista della Giornata della carit. Infatti, la quinta domenica di Quaresima dedicata dalla
diocesi di Roma al sostegno dei
poveri. In tutte le chiese si svolger la colletta in favore delle attivit
della Caritas che in 36 centri cittadini vedono impegnati 200 operatori e pi di 3.000 volontari, i quali forniscono sostegno e conforto a
circa 62.000 persone.

La fama dei tre nuovi santi ancora oggi viva e diffusa. Limitandomi, ora, a Maria dellIncarnazione,
si pu affermare che, oltre a una
grande devozione popolare legata
alla sua santit (i pellegrini alla sua
tomba nel monastero delle orsoline
di Qubec sono decine di migliaia
ogni anno), la sua figura e la sua
opera sono state celebrate da film,
opere teatrali e molti mezzi di comunicazione. Nel film intitolato
Folle de Dieu (2008), di Jean-Daniel
Lafond, era protagonista Marie Tifo, una delle attrici canadesi pi note. Dalla pellicola stato tratto uno
spettacolo teatrale, con la stessa
Marie Tifo, che sulle prime era titubante nellaccettare il ruolo della
santa. Per, dopo il grande successo
dellopera, in cartellone sia in Canada sia in alcune citt francesi lattrice ha parlato con entusiasmo di
questa donna fuori del comune.
C un filo comune che lega queste figure?
I tre santi sono ancora oggi testimoni coerenti e audaci di Cristo il
solo santo. C urgenza di apostoli
coraggiosi del Vangelo. Nella loro
comune vocazione missionaria c la
traccia della fede immensa di Abramo e di Maria nellobbedire a Dio e
alla sua parola. Questo abbandono
alla divina provvidenza fece fruttificare le loro opere, che proprio per
questo divennero opere di Dio: opera Dei. I santi sono strumenti docili
ma indispensabili perch Dio compia le sue meraviglie.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd 4 aprile 2014

pagina 7

Giuseppe de Anchieta

Il poema scritto
sulla sabbia

di JACQUES LEMIEUX*
La storia degli inizi della Chiesa ci fa
vedere come spesso a partire dai
bisogni della gente che i primi apostoli hanno risposto alla missione affidata loro da Cristo. E nel corso dei
secoli altri apostoli hanno agito nello
stesso modo. Cos Francesco de Laval ha voluto a sua volta seguire
lesempio di Ges e rispondere alla
sua vocazione, che lha portato fino a
Qubec, culla della Chiesa in Canada e in America del nord.
Quando arriva a Qubec, nel 1659,
come vicario apostolico della Nuova
Francia, ha gi dietro di s una lunga e accurata preparazione alla missione che gli stata affidata. Mentre
prosegue i suo studi, si dedica anche
a curare i malati, a visitare i poveri e
a compiere le opere di carit proprie
dellepoca. nella privazione e nella
preghiera che accetta la vita missionaria, rinunciando a quel futuro brillante che le sue origini familiari gli
consentivano di prevedere nel suo
Paese.
difficile immaginare la vastit
del territorio di missione che gli viene affidato. Gli esploratori dellepoca
non conoscono ancora i confini delle
terre dove sono stati inviati. La sua
diocesi
comprende
gran
parte
dellAmerica del nord, con leccezione delle colonie britanniche del litorale dellAtlantico e delle colonie
spagnole, a sud del continente.
Una delle preoccupazioni principali di Francesco de Laval, al suo arrivo a Qubec, sar di percorrere, nei
limiti del possibile, quelle vaste regioni. Nelle zone pi lontane, come
la Louisiana e lAcadia, manda dei
missionari, che sa incoraggiare e ai
quali d preziosi consigli. Ai coloni
francesi e agli indiani che lo vedono
presto come un padre, annuncia il
Vangelo, dispensa i sacramenti e prodiga parole di conforto. Nel corso
delle numerose visite pastorali che
compie per recarsi da tutti i suoi fedeli, deve superare la stanchezza e
affrontare molti pericoli.
Nel 1659, anno in cui inizia il suo
ministero nella Nuova Francia, si trovavano gi l diversi missionari che
da oltre quarantanni lavoravano per
impiantare il cristianesimo. Francesco
de Laval sostiene le istituzioni e le
opere gi esistenti. Si sforza soprattutto di conferire un impulso pi vigoroso alla giovane Chiesa della quale ora il primo pastore. Per farlo,
moltiplica le iniziative. Fa costruire
un seminario e ne fa il fulcro della
sua Chiesa, riunendovi tutto il suo
clero e affidandogli la formazione dei
sacerdoti. Organizza le parrocchie,
fonda scuole, risponde ai bisogni
delle missioni indiane pi lontane.
Alla sua morte si lascia dietro cinquantanni di episcopato, di cui trenta come vescovo della Chiesa a Qubec. In tutto quel tempo realizza
unopera missionaria la cui influenza
decisiva per il futuro della fede in
quella parte dellAmerica. Grazie alla
sua intelligenza, alla sua energia e alla sua forza di carattere, riesce a
creare le istituzioni e le strutture che
permetteranno di mantenere la Chiesa e di diffonderla in una parte cos
importante del continente nordamericano.
Con la sua vita coraggiosa e segnata dalla fede in Dio, Francesco de
Laval indica un cammino.
Esorta a prestare attenzione agli
altri, ai loro bisogni, alle loro miserie. I poveri, i bisognosi, gli anziani
hanno ricevuto da lui stima e considerazione. Egli ha saputo capire langoscia degli uni e lo sconforto degli
altri. andato incontro a tutti coloro
che attendevano il suo aiuto. Il suo
esempio un invito a scoprire attorno a noi quanti aspettano di essere
soccorsi e confortati.
Francesco de Laval insegna anche
a non aver paura di essere evangelizzatori dellambiente in cui si vive. In
ogni tempo, in ogni occasione, ha saputo far conoscere il nome di Dio,
ha proclamato il suo amore per
lumanit, ha annunciato la salvezza
che egli dona agli uomini di buona
volont.
Insegna anche a riporre la nostra
fiducia in Dio. Nella sua vita ha dato
prova di grande audacia nelle sue
iniziative; ha vissuto diverse esperienze che avrebbero potuto sopraffarlo. Ma non ha mai ceduto allamarezza, e ancora meno alla disperazione. Dobbiamo riporre tutta la nostra fiducia e la nostra forza in Dio
amava dire alle persone a lui vicine.
Dobbiamo lasciarci guidare dalla
sua Provvidenza ripeteva spesso.
Francesco de Laval invita inoltre a
non preoccuparsi dellavvicendamen-

di MONTSE GIRBAU

Francesco de Laval

Primo vescovo
di Qubec
to sacerdotale, religioso e missionario. La formazione dei sacerdoti
stata una delle sue preoccupazioni
principali e proprio per rispondervi
ha fondato il seminario. Questa sua
preoccupazione deve diventare anche
la preoccupazione di ogni cristiano.
Con la preghiera, si pu chiedere a
Dio di dare ai giovani il coraggio e
la generosit di rispondere alla sua
chiamata, domandandogli anche di
ispirare alle famiglie e alle comunit
cristiane quei gesti che favoriscono il

risveglio e la crescita delle vocazioni


sacerdotali in tutta la Chiesa.
Lasciandosi guidare da quel pastore illuminato quale era Francesco de
Laval, oggi la Chiesa comprende che
occorre avere laudacia di proclamare
la fede in Dio, il coraggio di amare
gli altri come Ges li ha amati, il desiderio di edificare la Chiesa per rendere migliore il mondo.
*Vice postulatore della causa

stato missionario in Brasile, dove


ha fondato la citt di San Paolo,
ma anche poeta, letterato, drammaturgo, linguista, tanto da essere
considerato uno dei padri nobili
della cultura del Paese. il gesuita
Giuseppe de Anchieta, grande
evangelizzatore del Brasile e strenuo difensore dei diritti delle popolazioni indigene.
Nacque il 19 marzo 1534 a San
Cristbal de la Laguna, nellisola
di Tenerife. Suo padre, Juan de
Anchieta, era un basco originario
di Urrestilla, Azpeitia, terra di
santIgnazio di Loyola, con la cui
famiglia era imparentato. Sua madre, Mencia Daz de Clavijo, era
nativa di Las Palmas e discendente
della nobilt canaria.
Nel 1548 Giuseppe de Anchieta e
suo fratello si recarono in Portogallo per studiare alluniversit di
Coimbra, retta dai gesuiti, una delle universit pi prestigiose dellepoca. Nel 1550 il provinciale del
Portogallo, Simn Rodrgues, uno
dei primi compagni di santIgnazio, lo ammise nella Compagnia di
Ges. Anchieta, animato dalle lettere che Francesco Saverio inviava
dallIndia, decise di diventare missionario.
Termin il noviziato allet di 19
anni e, malgrado i suoi problemi di
salute, venne destinato alle missioni
del Brasile. Il 13 luglio 1553 giunse
nel porto di Bahia. Inizi cos per
lui una vita apostolica straordinaria
e intensa, che condivise in gran
parte con il gesuita Manuel de Nbrega, provinciale del Brasile, a cui
fu legato da profonda amicizia.
La sua prima destinazione fu
So Vicente, dove viveva la maggior parte dei gesuiti del Brasile.
Durante il percorso limbarcazione
su cui viaggiavano sub dei danni,
per cui dovettero rifugiarsi sulla
terraferma. Qui entrarono in contatto con gli indios e il giovane gesuita approfitt del tempo necessa-

Maria dellIncarnazione

Una casa in Canada


di RAYMOND BRODEUR*
Papa Francesco presenta Maria dellIncarnazione come una apostola del nuovo mondo. Gi nel 1980, in
occasione della sua beatificazione, Giovanni Paolo II
laveva definita la madre della Chiesa canadese,
spiegando: Non solamente perch stata storicamente la prima. Ma innanzitutto a causa dellorientamento
spirituale della sua vita e della sua azione. per questo che bisogna seguirla. Trecento anni prima, poco
dopo la sua morte, era stata chiamata dal missionario
Jean de Brbeuf e dal vescovo Bossuet la Teresa del
nuovo mondo. Siamo alla presenza di una donna la
cui vita contemplativa, nutrita dalla frequentazione assidua della parola di Dio, stata sempre allorigine
delle sue azioni e delle sue opere, in ogni condizione
di vita: come sposa, come madre, come vedova e come
religiosa.
Maria dellIncarnazione, al secolo Marie Guyart,
nasce il 28 ottobre 1599 a Tours, in Francia. Figlia di
Florent Guyart, maestro panettiere, e di Jeanne Michelet, ha uninfanzia felice in una famiglia profondamente cattolica. Come per gli altri fratelli e sorelle, i
genitori si preoccupano che venga istruita e formata
spiritualmente attraverso la preghiera e leducazione
religiosa.
A sette anni, in sogno vede Ges che la invita a seguirla e al quale confida il desiderio di donare tutta la
sua vita. Sebbene, intorno ai quindici anni, desideri
diventare religiosa, obbedisce alla volont dei suoi genitori e sposa Claude Martin, con il quale ha un figlio, Claude. Sei mesi dopo, nellautunno del 1619, resta vedova.
Nonostante sia ancora animata dal desiderio di abbracciare la vita religiosa, dedica tuttavia i primi anni
della vedovanza a educare il figlio e mette a profitto i
suoi talenti al servizio della sorella e del cognato nella
loro impresa di trasporti. Occupa i suoi momenti liberi con la preghiera e la meditazione. In quegli anni riceve la grazia di esperienze mistiche di cui parla al
suo direttore spirituale. Lunione mistica con lo sposo
divino animer il resto della sua esistenza.
Quando Claude compie dodici anni, lo affida alla
sorella e ai padri gesuiti. Il 25 gennaio 1631 entra nel
convento delle orsoline di Tours. Due anni dopo pronuncia i voti perpetui, prendendo il nome di Maria
dellIncarnazione. Per tre anni sar incaricata di cate-

chizzare le giovani novizie. Nel gennaio 1635 un rapimento mistico le apre il cuore e la mente alla sua vocazione particolare: Ti ho fatto vedere il Canada; devi andare l e costruire una casa a Ges e a Maria. A
quellepoca, era quasi impensabile che una monaca di
clausura lasciasse il proprio monastero per recarsi nel
nuovo mondo.
Nel 1639 Maria dellIncarnazione abbandona definitivamente il monastero di Tours per andare in Canada.
Qui dedicher 33 anni della sua vita alla missione. Fin
dal suo arrivo, il 1 agosto, insieme con due compagne
accoglie giovani amerindie affidate loro dai gesuiti affinch le istruiscano. Intraprendono rapidamente la
costruzione del monastero delle orsoline e aprono una
scuola per le ragazze amerindie e francesi. Lincontro
con diversi popoli autoctoni la interpella profondamente. Si dedica con tenacia allapprendimento delle
loro lingue, redigendo dizionari, grammatiche e catechismi utili ai missionari e alle religiose. Ritiratasi dal
mondo nel suo monastero, vi accoglie, fino alla sua
morte, nel 1672, le ragazze autoctone e le loro famiglie, i missionari, i coloni, gli esploratori, i commercianti, gli stessi governanti e il vescovo di Qubec,
monsignor Franois de Laval.
La sua vita spirituale e le sue opere ci sono note
grazie alle testimonianze dei suoi contemporanei e ai
suoi scritti, che comprendono due autobiografie, alcune note personali, come i suoi colloqui catechetici, e
unabbondante corrispondenza con il figlio Claude,
divenuto monaco benedettino nella comunit SaintMaur. Questultimo voleva sapere tutto ci che sua
madre viveva, sia sul piano materiale sia spirituale; e
lei, consapevole della sofferenza che gli aveva causato
lasciando il mondo per seguire la chiamata di Dio, era
pronta a rispondere a ogni sua domanda. Desiderava,
pi di ogni altra cosa, aiutarlo a comprendere le vie di
Dio che lei stessa aveva vissuto e scoperto seguendo la
sua chiamata. Gli aveva chiesto di distruggere i suoi
scritti dopo averli letti, ma, rendendosi conto del loro
grande valore spirituale, teologico e storico, Claude
decise di pubblicarli dopo la sua morte. Ancora oggi
il contenuto e lo stile di quei testi, scritti in gran parte
sotto forma di colloquio intimo, interpellano le donne
e gli uomini nel loro desiderio di incontrare Dio e di
contribuire a edificare un mondo migliore.
*Universit Laval, Qubec

rio alla riparazione


della nave per imparare la lingua tupi. In quei giorni
di sosta obbligata,
mentre si abituava
anche a cibarsi dei
prodotti locali, dedic tutte le sue
energie allapprendimento della lingua e dei costumi
delle
popolazioni
indigene, cosa che
sar fondamentale
per la successiva
opera in Brasile.
Il 25 gennaio 1554
fece parte del gruppo di portoghesi
che a Piratininga
fondarono lattuale
metropoli di San
Paolo. L Giuseppe
de Anchieta costru
una maloca, una casa tradizionale comunitaria destinata
a essere un centro
missionario, che divenne un luogo di
assistenza e di accoglienza per gli indigeni. In essa apprendevano il mestiere di falegnami e
di artigiani, mentre
i bambini imparavano a leggere e a
scrivere. Da parte
sua, Anchieta apprese dagli indigeni
tecniche curative, nozioni di botanica e le propriet delle piante, che
inizi a utilizzare sia per fini medici
sia per ottenere fibre per la fabbricazione di calzature e di oggetti
artigianali. Incoraggi anche la costruzione di case di fango e mattoni.
Riusc in breve tempo ad essere
padrone della lingua indigena.
Scrisse anche la prima grammatica
della lingua tupi, che fu poi utiliz-

zata dai suoi compagni. Questa


grande opera fece di lui un missionario di missionari. Gli vengono attribuite anche la creazione e
la traduzione di tre catechismi e di
altre opere sulla realt del Brasile e
dei popoli indigeni. Anchieta fu
inoltre poeta e drammaturgo, e
scrisse in latino, spagnolo, portoghese e tupi. LAccademia brasiliana delle lettere e lIstituto storico e
geografico brasiliano lo annoverano tra le grandi figure della cultura
del Paese.
Nellaprile del 1563, insieme al
provinciale gesuita Manuel de Nbrega, intraprese una spedizione
per preservare la pace con la federazione degli indios tamoios. Nbrega e Anchieta si addentrarono
nel territorio degli indios e si presentarono a Iperui, dove viveva il
pi importante cacicco tamoio,
Caoquira. Tra i tamoios i due compagni gesuiti vissero unesperienza
fatta di sforzi, di dialogo, di pericoli e di minacce, di apprendimento e di santit. Tutti i loro tentativi
fallirono, ma Anchieta si guadagn
lammirazione e lamicizia di alcuni
dei cacicchi pi importanti. E durante la sua permanenza fra i tamoios nacque il Poema a la Virgen,
scritto sulla sabbia della spiaggia e
da lui stesso memorizzato. Fu uno
dei pi agguerriti capi indigeni,
Cuanbebe, a riportarlo a So Vicente dopo diversi mesi di prigionia.
Poco dopo si trasfer nella baia
di Guanabara dove i francesi, alleati dei tamoios, resistevano allattacco dei portoghesi. Durante le battaglie, assistette i feriti di entrambi
i fronti.
Giuseppe de Anchieta si trasform cos in un difensore dei diritti
degli aborigeni e dei meticci, e
condann la caccia agli indios e il
mercato degli schiavi. Nel 1566
venne ordinato sacerdote e torn a
Rio, dove era gi stata fondata la
missione di San Sebastiano. Qui,
insieme a Nbrega, ormai anziano,
fond un collegio.
Nel 1577 fu nominato provinciale
e per otto anni percorse varie volte
limmenso territorio del suo Paese.
Una delle sue preoccupazioni principali era di assistere e aiutare i
malati e i moribondi. Mentre era
provinciale, invi in Paraguay i primi missionari, nucleo originale delle famose reducciones.
Mor il 9 giugno 1597 a Reritinga, che oggi ha assunto il nome di
Anchieta proprio in suo onore. Il
popolo e la Chiesa in Brasile lo
hanno sempre considerato il loro
grande evangelizzatore. Il 22 giugno 1980 stato beatificato da
Giovanni Paolo II.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

venerd 4 aprile 2014

La visita ad limina dei vescovi nel ventennale del genocidio nel Paese africano

Per un Rwanda riconciliato


Il Papa chiede pazienza, rispetto reciproco e dialogo
Papa Francesco si unisce di tutto
cuore al lutto nazionale col quale nei
prossimi giorni il Rwanda
commemorer il ventesimo
anniversario dellinizio dellorribile
genocidio che ha provocato tante
sofferenze e ferite, che sono ancora lungi
dallessersi rimarginate. Lo ha
assicurato ai presuli della Conferenza
episcopale del Paese africano, ricevuti
in udienza stamattina, gioved 3 aprile,
in occasione della visita ad limina
Apostolorum. Di seguito una nostra
traduzione italiana del discorso
in francese consegnato ai presuli.
Cari Fratelli Vescovi,
Vi porgo il benvenuto a Roma, in
occasione della vostra visita ad limina Apostolorum. Auspico di tutto
cuore che, con lintercessione di san
Pietro e di san Paolo e alla luce della loro testimonianza, possiate rinnovare nel vostro cuore la fede e il coraggio necessari alla vostra esigente
missione pastorale. Ringrazio Sua
Eccellenza Monsignor Smaradge
Mbonyntege, Presidente della vostra
Conferenza episcopale, per il cordiale messaggio che mi ha appena rivolto. Attraverso di voi esprimo il
mio profondo affetto ai sacerdoti, ai
religiosi e alle religiose, ai fedeli laici
delle vostre diocesi, come pure a tutti gli abitanti del vostro paese.
Il Rwanda tra qualche giorno
commemorer il ventesimo anniversario dellinizio dellorribile genocidio che ha provocato tante sofferenze e ferite, che sono ancora lungi
dallessersi rimarginate. Mi unisco di
tutto cuore al lutto nazionale, e vi
assicuro della mia preghiera per voi,
per le vostre comunit spesso lacerate, per tutte le vittime e le loro famiglie, per lintero popolo rwandese,
senza distinzione di religione, di etnia o di opzione politica.
Venti anni dopo quei tragici eventi, la riconciliazione e la guarigione
delle ferite restano certamente la
priorit della Chiesa in Rwanda. Vi
incoraggio a perseverare in questo
impegno, che avete gi assunto attraverso numerose iniziative. Il perdono delle offese e la riconciliazione

autentica, che potrebbero sembrare


impossibili allocchio umano dopo
tante sofferenze, sono tuttavia un
dono che possibile ricevere da Cristo, mediante la vita di fede e la preghiera, anche se il cammino lungo
e richiede pazienza, rispetto reciproco e dialogo. La Chiesa ha dunque
un posto importante nella ricostruzione di una societ rwandese riconciliata; con tutto il dinamismo della
vostra fede e della speranza cristiana, andate quindi risolutamente
avanti, rendendo senza posa testimonianza alla verit.
Dobbiamo per ricordare che solo
se siamo uniti nellamore possiamo
fare s che il Vangelo tocchi e converta i cuori nel profondo: perch
siano perfetti nellunit e il mondo
sappia che tu mi hai mandato e li
hai amati come hai amato me (Gv
17, 23), ci dice Ges. dunque importante che, superando i pregiudizi
e le divisioni etniche, la Chiesa parli
con una sola voce, manifesti la sua
unit e riaffermi la sua comunione
con la Chiesa universale e con il successore di Pietro.
In questa prospettiva di riconciliazione nazionale, anche necessario
rafforzare i rapporti di fiducia tra la
Chiesa e lo Stato. La celebrazione, il
6 giugno prossimo, del cinquantesimo anniversario dellavvio delle relazioni diplomatiche tra il Rwanda e
la Santa Sede, pu essere loccasione
per ricordare i frutti benefici che tutti possono aspettarsi da tali relazioni, per il bene del popolo rwandese.
Un dialogo costruttivo e autentico
con le Autorit non potr che favorire lopera comune di riconciliazione
e di ricostruzione della societ attorno ai valori della dignit umana,
della giustizia e della pace. Siate una
Chiesa in uscita, capace di prendere liniziativa (cfr. Evangelii gaudium,
n. 24), e di stabilire la fiducia.
Non abbiate paura di mettere in
evidenza lapporto insostituibile della Chiesa al bene comune. So che il
lavoro svolto, in particolare negli
ambiti delleducazione e della salute,
considerevole. A tale proposito, saluto lopera perseverante degli Isti-

In un messaggio del dicastero per i migranti

Vangelo
e integrazione degli zingari
Non solo Vangelo, ma anche integrazione. limpegno della Chiesa
nei confronti degli zingari, ribadito
nel messaggio che il Pontificio Consiglio per la pastorale per i migranti
e gli itineranti ha inviato ai membri
del Comit catholique international
pour les tsiganes (Ccit), riuniti in
convegno a Cavallino Treporti (Venezia), fino a domenica 6 aprile.
Nel messaggio a firma del cardinale Antonio Maria Vegli e
dellarcivescovo Joseph Kalathiparambil, rispettivamente presidente e
segretario del dicastero viene ricordato come lintegrazione passi attraverso leducazione, la salute, il lavoro, lalloggio. Gli zingari, si legge
nel documento, hanno bisogno
dellumanit delle societ in cui vivono per sentirsi membri della famiglia umana e per usufruire dei diritti di cui godono gli altri membri
della comunit nel rispetto della loro
dignit e della loro identit. Per
questo, i rom hanno il diritto di essere riconosciuti almeno come minoranze etniche nei Paesi in cui vivono, dato che nellUnione europea
sono la minoranza pi numerosa.
necessario, pertanto, abbattere
i muri dellisolamento e dellesclusione: sfida evangelica di una dinamica
sociale, come recita il tema del convegno. A questo proposito, nel messaggio viene lanciato un invito far
crollare i muri che dividono i popoli dello stesso continente, genti
dello stesso Paese o persone della
medesima citt. Un fenomeno che
purtroppo si registra anche tra i Paesi europei, alcuni dei quali sono tuttora negativamente influenzati nelle
loro scelte politiche verso i rom.
Al contrario Ges, ricorda il messaggio, ha portato la buona notizia a

tutti gli uomini, facendosi carico anche delle loro condizioni, abbattendo porte e mura di divisione e di
inimicizia. Allo stesso modo sono
chiamati ad agire gli operatori pastorali che si occupano degli zingari.
fuori dubbio, si legge nel testo, che
per abbattere i muri si deve cominciare dal cuore, primo spazio dove
includere laltro, e finch i cuori
non saranno aperti, non sar facile
realizzare una societ inclusiva.
Occorre dunque un lavoro tenace e
paziente da parte di tutti per raggiungere lintegrazione.
In questo senso, la Chiesa pu
essere dispirazione e pu far confluire gli sforzi in un impegno comune per affrontare i problemi
maggiori che sono alla base dei disagi umani dei rom. Tra questi,
vengono indicate le condizioni abitative precarie, dovute a problemi economici aggravati dalla crisi. Vivere
nelle baraccopoli e sui marciapiedi
delle citt sottolinea il messaggio
soggetti allinquinamento, nei
pressi delle autostrade e delle zone
industriali, abitare in alloggi fatiscenti, anche senza acqua potabile,
n elettricit, n sistema di raccolta
dei rifiuti, uno scandalo che non
si pu ammettere.
I rom incontrano poi difficolt
nellaccesso allistruzione e nel campo del lavoro. Senza dimenticare che
in molti Paesi europei ci sono differenze tra gli indicatori di salute dei
rom e quelli della popolazione maggioritaria, anche per la mancanza
di documenti di identit, che complica laccesso ai servizi sanitari ordinari, o causa di discriminazioni da
parte degli stessi operatori sanitari,
che talvolta rifiutano di recarsi nei
quartieri o nei campi rom.

tuti religiosi, che, con tante persone


di buona volont, si dedicano a tutti
coloro che la guerra ha ferito, sia
nellanima sia nel corpo, in particolare alle vedove e agli orfani, ma anche alle persone anziane, ai malati,
ai bambini. La vita religiosa, attraverso lofferta delladorazione e della
preghiera, rende credibile la testimonianza che la Chiesa rende a Cristo
risorto e al suo amore per tutti gli
uomini, specialmente per i pi poveri.
Leducazione dei giovani la
chiave del futuro in un paese dove
la popolazione si rinnova rapidamente. Questa giovent un dono
e un tesoro di Dio, di cui tutta la
Chiesa riconoscente al Signore della vita. Occorre amare questa giovent, stimarla e rispettarla (Africae
munus, n. 60). altres dovere della
Chiesa formare i bambini e i giovani
ai valori evangelici che troveranno
soprattutto nella familiarit con la
Parola di Dio, che sar allora per essi come una bussola che indicher
loro la rotta da seguire. Che imparino a essere membri attivi e generosi
della societ, poich su di essi che
poggia il suo futuro. Per questo occorre rafforzare la pastorale nelluniversit e nelle scuole, cattoliche e
pubbliche, cercando sempre di unire
la missione educativa e lannuncio
esplicito del Vangelo, che non devono mai essere separati (cfr. Evangelii
gaudium, n. 132, 134).

Nel compito dellevangelizzazione


e della ricostruzione i laici hanno un
ruolo fondamentale. Vorrei qui in
primo luogo ringraziare calorosamente tutti i catechisti per il loro
impegno generoso e perseverante. I
laici sono profondamente coinvolti
nella vita delle Comunit Ecclesiali di
Base, nei movimenti, nelle scuole,
nelle opere caritative, come pure nei
diversi ambiti della vita sociale.
Unattenzione particolare deve essere
quindi rivolta alla loro formazione e
al loro sostegno, sia nella vita spirituale sia nella formazione umana e
intellettuale, che deve essere di alta
qualit. Di fatto, il loro impegno
nella societ sar credibile nella misura in cui saranno competenti e
onesti.
Unattenzione del tutto particolare
deve essere rivolta alle famiglie, che
sono le cellule vitali della societ e
della Chiesa, e che oggi si ritrovano
profondamente minacciate dal processo di secolarizzazione; inoltre, nel
vostro paese, tante famiglie sono state divise e ricomposte. Esse hanno
bisogno della vostra sollecitudine,
della vostra vicinanza e del vostro
incoraggiamento. innanzitutto
allinterno stesso delle famiglie che i
giovani possono sperimentare i valori autenticamente cristiani di integrit, di fedelt, di onest e di dono di
s, che permettono di conoscere la
vera felicit secondo il cuore di Dio.

Tengo infine a esprimere la mia


gratitudine ai sacerdoti che si donano generosamente nel ministero. Il
loro compito ancor pi gravoso in
quanto non sono ancora molto numerosi. Vi esorto a perfezionare costantemente la formazione umana,
intellettuale e spirituale dei seminaristi. Che abbiano sempre come formatori modelli gioiosi di realizzazione sacerdotale. Siate molto attenti a
stare accanto ai sacerdoti, ad ascoltarli, a essere disponibili. Il loro
compito difficile e hanno assolutamente bisogno del vostro sostegno e
del vostro incoraggiamento personale. Non trascurate la loro formazione
permanente e vi esorto a moltiplicare le occasioni di incontro e di contatto fraterno.
Cari Fratelli, vi assicuro nuovamente del mio affetto per voi, per le

vostre comunit diocesane, per lintero Rwanda, e vi affido tutti alla


protezione materna della Vergine
Maria. La Madre di Ges ha voluto
manifestarsi nel vostro paese a dei
bambini, ricordando loro lefficacia
del digiuno e della preghiera, in particolare la recita del Rosario. Auspico vivamente che possiate far s che
il Santuario di Kibeho irradi ancora
di pi lamore di Maria per tutti i
suoi figli, in particolare per quelli
pi poveri e pi feriti, e che sia per
la Chiesa in Rwanda, e al di l di
essa, un appello a volgersi con fiducia verso Notre Dame des Douleurs, affinch accompagni ognuno
nel suo cammino e gli ottenga il dono della riconciliazione e della pace.
Vi imparto di tutto cuore la Benedizione apostolica.

Messa a Santa Marta

Un amico con cui pregare


Pregare come parlare con un amico: per questo la preghiera deve
essere libera, coraggiosa, insistente, anche a costo di arrivare a
rimproverare il Signore. Con la
consapevolezza che lo Spirito Santo
c sempre e ci insegna come fare.
lo stile della preghiera di Mos
quello che Papa Francesco ha riproposto nella messa celebrata gioved
mattina, 3 aprile, nella cappella della Casa Santa Marta.
Questo piccolo manuale della
preghiera stato suggerito al Pontefice dalla lettura del passo del libro
dellEsodo (32, 7-14), che racconta
la preghiera di Mos per il suo
popolo che era caduto nel peccato
gravissimo dellidolatria. Il Signore ha spiegato il Papa rimprovera proprio Mos e gli dice: Va,
scendi, perch il tuo popolo, che
hai fatto uscire dalla terra dEgitto,
si pervertito.
come se in questo dialogo Dio
volesse prendere le distanze, dicen-

do a Mos: Io non ho niente a che


fare con questo popolo; il tuo,
non pi il mio. Ma Mos risponde: Perch, Signore, si accender la tua ira contro il tuo popolo,
che hai fatto uscire dalla terra
dEgitto con grande forza e con
mano potente?. E cos, ha affermato il Santo Padre, il popolo come in mezzo a due padroni, a due
padri: il popolo di Dio e il popolo
di Mos.
Ecco allora che Mos inizia la
sua preghiera, una vera lotta con
Dio. la lotta del capo del popolo per salvare il suo popolo, che
il popolo di Dio. Mos parla liberamente davanti al Signore. E
cos facendo ci insegna come pregare: senza paura, liberamente, anche con insistenza. Mos insiste,
coraggioso: la preghiera deve essere cos!.
Dire parole e niente pi non vuol
dire infatti pregare. Si deve anche
saper negoziare con Dio. Pro-

Marc Chagall (1887-1985), Il riposo di Mos

prio come fa Mos, ricordando a


Dio, con argomentazioni, il rapporto che ha con il popolo. Dunque
cerca di convincere Dio che se
scagliasse la sua ira contro il popolo
farebbe una brutta figura davanti
a tutti gli egiziani. Nel libro
dellEsodo si leggono infatti queste
parole di Mos a Dio: Perch dovranno dire gli Egiziani: Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire
tra le montagne e farli sparire dalla
terra? Desisti dallardore della tua
ira e abbandona il proposito di fare
del male al tuo popolo.
In buona sostanza Mos cercava
di convincere Dio a cambiare atteggiamenti con tante argomentazioni. E queste argomentazioni va a
cercarle nella memoria. Cos dice
a Dio: tu hai fatto questo, questo e
questo per il tuo popolo, ma se
adesso lo lasci morire nel deserto
cosa diranno i nostri nemici?. Diranno prosegue che tu sei cattivo, che tu non sei fedele. In questo modo Mos cerca di convincere il Signore, ingaggiando una
lotta nella quale pone al centro
due elementi: il tuo popolo e il
mio popolo.
La preghiera ha successo, perch
alla fine Mos riesce a convincere il Signore. Il Papa ha rimarcato che bello come finisce questo
brano della Scrittura: Il Signore
si pent del male che aveva minacciato di fare al suo popolo. Certo,
ha spiegato, il Signore era un po
stanco per questo popolo infedele.
Ma quando uno legge, nellultima
parola del brano, che il Signore si
pente e ha cambiato atteggiamento deve porsi una domanda:
Chi cambiato davvero qui?
cambiato il Signore? Io credo di
no stata la risposta del vescovo
di Roma: a cambiare stato Mos.
Perch egli ha affermato il Pontefice credeva che il Signore avrebbe distrutto il popolo. E cerca nella sua memoria comera stato buono
il Signore con il suo popolo, come
lo aveva tolto dalla schiavit
dellEgitto per portarlo avanti con
una promessa.
appunto con queste argomentazioni che cerca di convincere
Dio. In questo processo ritrova la
memoria del suo popolo e trova la
misericordia di Dio. Davvero, ha
proseguito il Papa, Mos aveva
paura che Dio facesse questa cosa
terribile. Ma alla fine scende dal
monte con una grande consapevolezza nel cuore: il nostro Dio mi-

sericordioso, sa perdonare, torna indietro nelle sue decisioni, un padre!.


Sono tutte cose che Mos gi
sapeva, ma le sapeva pi o meno
oscuramente. nella preghiera che
le ritrova. Ed anche questo che
fa la preghiera in noi: ci cambia il
cuore, ci fa capire meglio com il
nostro Dio. Ma per questo, ha aggiunto il Pontefice, importante
parlare al Signore non con parole
vuote come fanno i pagani. Bisogna invece parlare con la realt:
ma, guarda, Signore, ho questo problema nella famiglia, con mio figlio,
con questo o quellaltro... Cosa si
pu fare? Ma guarda che tu non mi
puoi lasciare cos!.
La preghiera prende e richiede
tempo. Infatti pregare anche
negoziare con Dio per ottenere
quello che chiedo al Signore ma
soprattutto per conoscerlo meglio.
Ne viene fuori una preghiera come
da un amico a un altro amico. Del
resto la Bibbia dice che Mos parlava al Signore faccia a faccia, come
un amico. E cos deve essere la
preghiera: libera, insistente, con argomentazioni. Persino rimproverando un po il Signore: ma tu mi
hai promesso questo e non lhai fatto!. come quando si parla con
un amico: aprire il cuore a questa
preghiera.
Papa Francesco ha anche ricordato che, dopo il faccia a faccia con
Dio, Mos sceso dal monte rinvigorito. Ho conosciuto di pi il Signore. E con quella forza che gli
aveva dato riprende il suo lavoro di
condurre il popolo verso la terra
promessa. Dunque la preghiera
rinvigorisce.
Il Pontefice ha concluso chiedendo al Signore che dia a tutti noi la
grazia, perch pregare una grazia. E ha invitato a ricordare sempre che quando preghiamo Dio,
non un dialogo a due, perch
sempre in ogni preghiera c lo
Spirito Santo. Dunque non si
pu pregare senza lo Spirito Santo:
lui che prega in noi, lui che ci
cambia il cuore, lui che ci insegna
a dire a Dio padre.
allo Spirito Santo, ha aggiunto
il Papa, che dobbiamo chiedere di
insegnarci a pregare come ha pregato Mos, a negoziare con Dio
con libert di spirito, con coraggio. E lo Spirito Santo, che
sempre presente nella nostra preghiera, ci conduca per questa
strada.

Potrebbero piacerti anche