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linearit: si sviluppa nel tempo, prima e dopo, non invertibili (rima =/ mani)
discretezza: mentre quello animale continuo, gli elementi si distinguono per limiti ben definiti
(aut aut, o batto o patto, o un fonema o un altro)
doppia articolazione: (duality) possibilit di formare catene infinite di segni (ossia significante pi
significato) con pochi elementi privi di significato, ma che distinguono linguaggio scomponibile
in piccoli elementi distintivi e significativi
ricorsivit: espediente che supplisce alla finitezza di segni, inserendo frasi nuove in frasi precedenti,
teoricamente all'infinito principio somma algebrica
dipendenza dalla struttura: dietro alla linearit agisce un livello astratto non lineare ma
gerarchico (mentre i linguaggi dell'informatica sono indipendenti)
il segno linguistico si caratterizza per la biplanarit: piano del significante (piano dell'espressione,
successione di suoni e segni grafici) e piano del significato (piano del contenuto)
rapporto sintagmatico: anfora/canto, non c-a-n-t-o ma canto, relazione tra suoni in praesentia
[n] cambia foneticamente in base alla consonante successiva.
rapporto paradigmatico: stolto, tra [s] e [o] pu esserci altri suoni, che intrattengono tra loro un
rapporto paradigmatico, ossia in absentia: dove c' uno, non c' l'altro. Rapporto che riguarda anche
la morfologia paradigma viene formato da parte comune (radice) e desinenze che si escludono
ossia, qualsiasi unit intrattiene rapporti sintagmatici con le unit vicine ma paradigmatici con le
unit assenti che avrebbero potuto essere realizzate l
genealogico: fanno parte dello stesso gruppo se derivano dalla stessa lingua originaria (romanze
< latino), e poi fanno parte di un gruppo e poi di una famiglia linguistica (indoeuropeo)
tipologico: caratteristiche comuni su vari livelli (inglese e cinese, per esempio, che
genealogicamente sono distinti)
areale: affinit non genealogiche, ma nate dal contatto in una stessa area geografica lega
linguistica, tipo cinese e giapponese o lingue balcaniche ('assenza dell'infinito'=voglio che mangio)
poi dravidica (tamil e telegu, sud dell'India), austro-asiatica (khmer e vietnamita), austronesiana
(malgascio, ossia Madagascar, e lingue indonesiane tipo bahasa), amerindiane, basco, giapponese
e coreano
tipologia sintattica: dai lavori di Greenberg, importanza dell'ordine delle parole. Pr o Po, SVO SOV
VSO, AN o NA, GN o NG con questa interrelazione, universali implicazionali:
- VSO/Pr/NG/NA (semitiche arabe celtiche)
- SVO/Pr/NG/NA (lingue romanze)
- SOV/Po/GN/AN (giapponese e altaiche)
- SOV/Po/GN/NA (basco)