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LINGUISTICA

CHE COS'E' UNA LINGUA CAP II


caratteristiche del linguaggio:

linearit: si sviluppa nel tempo, prima e dopo, non invertibili (rima =/ mani)

discretezza: mentre quello animale continuo, gli elementi si distinguono per limiti ben definiti
(aut aut, o batto o patto, o un fonema o un altro)

doppia articolazione: (duality) possibilit di formare catene infinite di segni (ossia significante pi
significato) con pochi elementi privi di significato, ma che distinguono linguaggio scomponibile
in piccoli elementi distintivi e significativi

ricorsivit: espediente che supplisce alla finitezza di segni, inserendo frasi nuove in frasi precedenti,
teoricamente all'infinito principio somma algebrica

dipendenza dalla struttura: dietro alla linearit agisce un livello astratto non lineare ma
gerarchico (mentre i linguaggi dell'informatica sono indipendenti)

differenza lingua e linguaggio:

linguaggio facolt genetica, capacit umana di sviluppare sistema di comunicazione con


caratteristiche di cui sopra

lingua la realizzazione concreta, pratica e storicamente/geograficamente definita di questo sistema


di comunicazione articolato su pi livelli linguistici: fonologia, morfologia, sintassi, semantica. Il
parlante possiede competenze su questi livelli e le sa sfruttare

il segno linguistico si caratterizza per la biplanarit: piano del significante (piano dell'espressione,
successione di suoni e segni grafici) e piano del significato (piano del contenuto)

rapporto sintagmatico: anfora/canto, non c-a-n-t-o ma canto, relazione tra suoni in praesentia
[n] cambia foneticamente in base alla consonante successiva.

rapporto paradigmatico: stolto, tra [s] e [o] pu esserci altri suoni, che intrattengono tra loro un
rapporto paradigmatico, ossia in absentia: dove c' uno, non c' l'altro. Rapporto che riguarda anche
la morfologia paradigma viene formato da parte comune (radice) e desinenze che si escludono

ossia, qualsiasi unit intrattiene rapporti sintagmatici con le unit vicine ma paradigmatici con le
unit assenti che avrebbero potuto essere realizzate l

LE LINGUE DEL MONDO CAP III


il numero delle lingue sui 6000. Linguasphere l'organo che propone un indice di classificazione in dieci
ordini di grandezza, in base al numero di parlanti. Distinzioni pi utili sono di tre tipi:

genealogico: fanno parte dello stesso gruppo se derivano dalla stessa lingua originaria (romanze
< latino), e poi fanno parte di un gruppo e poi di una famiglia linguistica (indoeuropeo)

tipologico: caratteristiche comuni su vari livelli (inglese e cinese, per esempio, che
genealogicamente sono distinti)

areale: affinit non genealogiche, ma nate dal contatto in una stessa area geografica lega
linguistica, tipo cinese e giapponese o lingue balcaniche ('assenza dell'infinito'=voglio che mangio)

le famiglie linguistiche pi importanti e studiate sono:

indoeuropea: che a sua volta si divide in pi gruppi


- indo-iranico (sanscrito, vedico, hindi, urdu // persiano, avestico, curdo, afghano)
- tocario (due lingue morte, A e B, in Xinjiang)
- anatolico (ittita)
- armeno (armeno, dal V sec. d.C.)
- albanese (dal XV sec.)
- slavo (russo bielorusso ucraino // polacco ceco slovacco // bulgaro macedone serbocroato sloveno

antico bulgaro del IX sec)


- baltico (lituano e lettone, prussiano antico)
- ellenico
- italico (osco umbro sannita, orientale // latino, falisco)
- germanico (gotico // svedese danese norvegese islandese feroico // frisone inglese // nederlandese
tedesco)
- celtico (gaelico = irlandese, britannico = gallese, cornico, bretone)

afro-asiatica: egiziano antico, arabo ed ebraico anche camito-semitica

uralica: finlandese, estone, ungherese (parentela che la prima dimostrazione)

sino-tibetana: cinese mandarino, tibetano e lolo-birmano

nigerkordofaniana: swahili, lingue sotto il Sahara

altaica: mongolo e turco

poi dravidica (tamil e telegu, sud dell'India), austro-asiatica (khmer e vietnamita), austronesiana
(malgascio, ossia Madagascar, e lingue indonesiane tipo bahasa), amerindiane, basco, giapponese
e coreano

le classificazioni tipologiche possono essere di tre tipi:

tipologia morfologica: tipi isolanti (mancanza di morfologia, sostituita da particelle e da ordo


verborum cinese ed inglese), agglutimanti (tanti affissi quante sono le relazioni grammaticali,
turco), flessivi (relazioni espresse da un unico suffisso, indoeuropeo flessione interna faccio feci,
apofonia; ho fatto tipo analitico, feci sintetico), polisintetici (tutte le relazioni di una frase, eschimese)

tipologia sintattica: dai lavori di Greenberg, importanza dell'ordine delle parole. Pr o Po, SVO SOV
VSO, AN o NA, GN o NG con questa interrelazione, universali implicazionali:
- VSO/Pr/NG/NA (semitiche arabe celtiche)
- SVO/Pr/NG/NA (lingue romanze)
- SOV/Po/GN/AN (giapponese e altaiche)
- SOV/Po/GN/NA (basco)

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