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LUNEDI 27 OTTOBRE 2014

GEOMETRIA

Nelle puntate precedenti


Come gi visto, abbiamo definito che una funzione tra due insieme e
condizione:

si dice lineare o k-lineare se soddisfa la

per qualsiasi
e
. Si potrebbe anche avere che questa relazione non soddisfatta sempre ma solo
per un particolare sottoinsieme di K o di V. Per esempio la funzione coniugato definita nel campo dei complessi
non -lineare ma solamente -lineare.

Omomorfismi
Quando si ha unapplicazione che sia lineare tra e
omomorfismi sul corpo viene indicato come:

Dati ,

si dice che si ha un omomorfismo tra

dunque sempre possibile calcolare per

e linsieme degli

quindi ogni omomorfismo anche esprimibile come combinazione lineare di due funzioni, e cio nella forma di

Sotto queste regole dunque linsieme degli omomorfismi sul corpo assume la struttura di uno spazio vettoriale su
. Supponendo inoltre di avere anche un altro insieme che sia K-spazio vettoriale, e di avere due funzioni, una funzione
da a ed una funzione g da a , allora si che
una funzione lineare da a e se e sono -lineari
allora -lineare anche
. Si ha inoltre che loperazione di composizione di funzioni associativa, e cio si ha
sempre che:

Endomorfismi
I casi che risultano essere tuttavia pi interessanti matematicamente sono i casi in cui linsieme di arrivo uguale
allinsieme di partenza, cio in cui
. In questo caso si ha che lomomorfismo prende il nome di endomorfismo
sul campo K applicato sullinsieme V, e si ha che:
linsieme degli endomorfismi di V.
Gli endomorfismi sono particolarmente interessanti in quanto possiedono diverse propriet, come la somma, la
moltiplicazione per uno scalare e la composizione , arrivando ad ottenere una struttura algebrica del tipo
, la quale per comincia ad essere troppo complessa per essere studiata insieme. Si ha per per esempio
che togliendo loperazione di prodotto per uno scalare la struttura
assume le caratteristiche di un anello,
mentre la struttura definita con tutte le operazioni viene chiamata k algebra.
Lanello degli endomorfismi che abbiamo visto prima inoltre possiede alcune propriet interessanti, infatti nonostante
loperazione di composizione non sia commutativa, esiste sempre lelemento neutro e viene definito come:

Lanello degli endomorfismi inoltre possiede anche un gruppo moltiplicativo. In generale infatti si ha che dato un anello
viene definito come
quindi un gruppo moltiplicativo che possiede lelemento neutro
e si ha inoltre che dati
,
allora

Theodore94

Automorfismi
Definendo linsieme
degli elementi invertibili rispetto alloperazione
, viene automaticamente introdotto un altro
gruppo di applicazioni lineari con propriet particolarmente rilevanti, e cio il gruppo degli auto morfismi di , che viene
formalmente definito come:

e spesso viene indicato come


.
Esempio. Prendiamo un omomorfismo
con
in 5. Allora lunica funzione che verifichi lipotesi la funzione

e una funzione -lineare da


infatti si ha che

in

tale che manda 1

Si ha dunque che linsieme degli endomorfismi possiede la stessa cardinalit dellinsieme su cui applicato, infatti si
ha sempre che
e che, similmente per gli automorfismi,

Esempio
Sia dato uno spazio vettoriale
, che per comodit pu essere pensato come il comune spazio euclideo . Quali
sono dunque gli endomorfismi in questo spazio vettoriale?
Innanzitutto bisogna ricordare che per sapere come funziona unapplicazione lineare basta sapere in che modo vengono
trasformate le basi. Infatti si ha che
e questo sufficiente per definire lapplicazione infatti si
ha che, essendo un endomorfismo:
e quindi si pu riscrivere lapplicazione lineare come
quindi si ha sempre che le funzioni che creano endomorfismi possono essere messere in corrispondenza diretta con le
matrici, cio definire la matrice A significa determinare lapplicazione lineare.
Si pu quindi dire che:

Applicazioni lineari con le matrici


Grazie alla definizione precedente possiamo anche stabilire una struttura algebrica del tipo
, che
costituisce un anello, e si ha inoltre che
, cio il gruppo delle matrici invertibili di dimensione
2x2 un gruppo di ordine 2.
Si pu anche facilmente verificare come la composizione di funzioni sia uguale al definire il prodotto di matrici
definito nella struttura algebrica di prima. Infatti avendo una funzione associata ad una matrice ed una funzione
associata ad una matrice , si avrebbe che
,
e quindi alla composizione delle funzioni si assocerebbe
un'altra matrice C. Si ha quindi che:
Quindi si ha che facendo la composizione di due funzioni si sta esprimendo un vettore in funzione del prodotto
delle matrici A e B delle singole funzioni., quindi assegnare una composizione equivale ad eseguire il prodotto di due
matrici. Si ha dunque che gli automorfismi sul corpo k dello spazio vettoriale
sono corrispondenti ai gruppi
lineari di ordine due ed inoltre lidentit di questo spazio vettoriale uguale ad una matrice identit.

Theodore94

Operazioni negli spazi vettoriali, somma diretta ed isomorfismi


Supponendo di avere due sottospazi vettoriali e su uno spazio vettoriale su , si possono formare altri due
sottospazi vettoriali
e
. In particolare il sottospazio
pu essere espresso come
o come il pi piccolo sottospazio di che contenga sia che .
La scrittura
non per detto che sia unica, infatti per esempio
si pu scrivere in infiniti modi come somme
di elementi di Z. Due sottospazi invece si dicono indipendenti se il sottospazio
uguale allinsieme vuoto. Se
verificata questa condizione allora in questo la scrittura di prima,
, unica.
Se infatti se ce ne fossero due possibili e
, allora si avrebbe che
, e quindi
. I vettori
e
appartengono rispettivamente agli spazi Z e W, ma poich abbiamo detto che lintersezione
di questi spazi , allora entrambi i vettori devono essere uguali al vettore nullo, quindi si ha che
e
,
assurdo poich va contro lipotesi che esistano due modi diversi per esprimere lo stesso vettore
.
Se si hanno due sottospazi e di uno spazio vettoriale
si pu scrivere
e viene definita come

allora la somma
una somma diretta e
, e sia ha per esempio che
.

Grazie a queste definizioni si ha che due spazi vettoriali A e B si dicono isomorfi se esistono applicazioni lineari da A
a B e da B ad A che sono morfismi inversi luno dellaltro.
Il morfismo che si stabilisce tra due spazi vettoriali pu assumere diverse caratteristiche: pu essere iniettivo, suriettivo,
biettivo.
Si ha un morfismo iniettivo quando dati
, suriettivo quando per ogni
e biettivo quando esiste unapplicazione tra gli spazi e che sia un omomorfismo,
cio che
. Si ha inoltre che se una funzione k-lineare possiede una funzione inversa allora questa
funzione inversa sicuramente k-lineare.

Theodore94

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