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POTENZA PICENA
PROVINCIA DI MACERATA
PROGETTO
COMMITTENTE
PSP srl
N. ALLEGATO
ALLEGATO 25
OGGETTO
ALLEGATI:
1. Relazione sugli aspetti faunistici (Dott. Paolo Perna, Dott. Carlo Nardi)
2. Relazione integrativa sul tema delle polveri e dei rumori (Dott. Chim. Maurizio Di Marino)
3. Relazione sulle opere di mitigazione e compensazione a verde (Dott. Agr. Gianni
Belluccini)
I tecnici
Ing. Paolo FERRANTI
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Punto 1)
Descrizione della coerenza del progetto in relazione alle previsioni degli strumenti pianificatori, di
Settore e Territoriali, nei quali inquadrabile il progetto stesso, ed in relazione alla vocazione del territorio
deducibile dagli stessi.
Dalla cartografia sopra riportata, sia allinterno dellarea oggetto di intervento che in un
intorno significativo, non risultano presenti usi del suolo di pregio riscontando
esclusivamente la tipologia di seminativo e seminativo erborato. Nello specifico, larea
oggetto di intervento interessata dalla presenza di pochi ulivi che saranno ricollocati in
zona periferica nella stessa.
Punto 2)
Rilevato che le attivit di gestione rifiuti in capo alla Ditta, una esistente e l'altra di progetto,
appaiono localizzate a breve distanza e nel medesimo contesto territoriale, si chiede di
fornire chiarimenti in merito alle effettive esigenze produttive, all'eventuale mantenimento
di attivit nel sito originario pi o meno necessarie a seguito del progetto in oggetto, agli
eventuali interventi ed attivit da delocalizzare presso il sito in oggetto, agli eventuali
interventi di ripristino ambientale presso il sito originario, etc..
La ditta proponente attualmente esercita lattivit di gestione rifiuti (R13) nellarea sita
in c.da Varco localizzata a breve distanza dal sito in cui si intende realizzare limpianto in
progetto. A tal proposito la ditta intende, una volta reso operativo questultimo, dismettere
lattivit attualmente in essere in c.da Varco unificando lattivit di gestione rifiuti nel nuovo
impianto.
Relativamente agli eventuali interventi di ripristino ambientale da eseguirsi presso il
sito originario, la ditta svolger ogni azione prevista dalle norme nel caso di specie. La
necessit di unopera di bonifica sar quindi correlata alleffettivo stato del sito al momento
della cessazione dellattivit: in quella data saranno comunque messi in atto, se necessari,
tutti quegli interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica che consentano di
recuperare il sito alla effettiva e definitiva fruibilit per la destinazione duso conforme agli
strumenti urbanistici in vigore, assicurando la salvaguardia della qualit delle matrici
ambientali.
Punto 3)
In relazione agli effetti da considerare sull'assetto territoriale, manca l'analisi del contesto
territoriale di riferimento del progetto, che indichi gli impatti negativi diretti su usi e
fruizioni delle aree interessate dal progetto (uso abitativo, consumi di aree per cui sono
previste finalit pi pregiate dal punto di vista territoriale) ed eventuali effetti cumulativi
rispetto ad attivit similari e/o trasformazioni in atto poste in adiacenza al sito di cui trattasi.
(Si segnala, per gli opportuni approfondimenti, che in adiacenza al sito Foglio 31 p. 21 - 55 risulta
una iscrizione RIO ai sensi dell'art. 216 del D.Lgs. 152/2006 rilasciata nel dicembre 2013 alla ditta
Scocco Nello, di cui non si conosce lo stato dei lavori n viene data menzione nella
documentazione)
Il contesto territoriale in cui si inserisce limpianto in progetto del tipo agricolo con
abitazioni sparse, i nuclei residenziali esistenti sono localizzati a distanze rilevanti,
comunque non visibili reciprocamente, sia per lorografia del terreno che per la
vegetazione esistente (vedi trattazione punto 4).
In un intorno significativo del sito in esame non risultano presenti aree con usi di
pregio, sia dal punto di vista agricolo che abitativo, nonch aree con finalit pi pregiate
dal punto di vista territoriale (colture DOC, DOGP, DOP, ecc).
Le immagini sotto riportate, reperite in rete (Bing e Google) mostrano la presenza
prevalente di terreni non destinati alla coltivazione agricola intensiva, limitate aree con
piantumazione di ulivi, nonch unarea destinata alluso militare.
Si conferma inoltre la presenza, nella parte subito a sud-ovest dellarea in esame, in zona
ad essa limitrofa, di un progetto di ripristino ambientale di una ex cava, gi citata nella
documentazione depositata, autorizzato dal Comune di Potenza Picena.
Nellarea in questione la propriet ha anche ottenuto autorizzazione ai sensi dellart. 216
del D.L 152/06 per lutilizzo di terre e rocce da scavo come ulteriore materiale per il
ritombamento.
Considerato che lattivit di recupero ambientale viene svolta da un altro soggetto rispetto
alla ditta proponente, si pu evidenzia che la stessa in corso di esecuzione.
Si ribadisce a tal proposito che la scelta del sito di localizzazione dellimpianto in progetto,
stata valutata anche in virt della presenza della ex cava nonch di aree limitrofe
comunque antropizzate in conformit ai criteri previsti nel Piano Regionale di gestione dei
rifiuti, il quale privilegia tali zone per la localizzazione di impianti di trattamento inerti.
Punto 4)
Integrazione della documentazione fotografica con fotosimulazioni del progetto, da punti di
vista
localizzati
presso
recettori
sensibili
(zone
residenziali/abitazioni
rurali),
punti
panoramici e strade panoramiche individuate dal PRG e dal PPAR, con riferimento ad un
ambito significativo ai fini della visibilit del sito
A tal proposito si allega di seguito uno stralcio del PRG adottato, Tav. n. 4, "Carta del
patrimonio storico culturale e viste panoramiche", comprendente un ambito molto ampio
attorno al sito in esame, dove sono ricomprese alcune strade panoramiche individuate
come tali dallo strumento urbanistico.
Esse sono la strada provinciale n. 101 Potentina che collega labitato di Potenza
Picena con quello di Porto Potenza Picena, la strada provinciale n. 102 che da Potenza
Picena scende verso il Bivio Regina, passando per la frazione di San Girio, e la strada
provinciale n. 75 che da potenza Picena scende verso la costa passando per la frazione di
Montecanepino.
In tutti i casi, percorrendo le suddette vie di comunicazione, come dimostrato dalle
immagini di seguito allegate, non si trova una visuale libera verso il sito oggetto di
intervento.
Al fine di dimostrare quanto sopra si allega di seguito una immagine acquisita tramite
il software Google Earth Pro che consente di individuare le aree di visibilit rispetto ad un
punto preciso tenendo conto dellorografia del terreno.
Assegnando quindi quale punto di riferimento quello posizionato in corrispondenza
dellarea oggetto di intervento, sopraelevato di circa mt 2,00 dal suolo al fine di simulare la
quota di progetto, si ottiene la seguente immagine.
Dalla stessa emerge quindi chiaramente ed in maniera univoca che le aree visibili
sono localizzate in un intorno molto ristretto rispetto al sito e pertanto non vi nessuna
visuale reciprocamente libera tra il futuro impianto e qualunque punto posto lungo le
strade panoramiche sopra individuate.
SP 102
Oltre a quanto sopra esposto occorre aggiungere inoltre che il software utilizzato si
basa esclusivamente sulla orografia del terreno senza tener conto della presenza di
elementi antropici e/o naturali (edifici, vegetazione), tale aspetto quindi avvalora
ulteriormente la tesi per la quale non vi alcuna visibilit tra limpianto e le vie
SP 101
panoramiche da PRG. SP 75
Aree di visibilit
Relativamente alla vista del sito rispetto a recettori sensibili, quali abitazioni e/o zone
residenziali, posti in un intorno significativo rispetto al sito in esame, acquisisce un rilievo
maggiore, oltre all orografia del terreno, anche il fattore vegetazione, la cui presenza o
meno condiziona significativamente la visibilit dellimpianto.
A tal proposito vengono esibite una serie di immagini fotografiche ognuna delle quali
mostra la specifica situazione di ogni sito preso in esame.
FOTO 6
FOTO 5
FOTO 4
FOTO 3
FOTO 10
FOTO 9
FOTO 7
FOTO 8
FOTO 2
FOTO 1
Area in oggetto
Area in oggetto
La stessa situazione si ripropone nella foto n. 3 e nella foto n. 4 dove il sito in oggetto
rimane nascosto dietro la vegetazione e comunque dietro il profilo del versante.
Area in
oggetto
FOTO 3: Punto di vista lungo la direttrice tra il sito in oggetto e la zona residenziale
Area in oggetto
FOTO 5: Punto di vista posto nellarea antistante (limite di propriet) una abitazione sita a Nord
FOTOINSERIMENTO
FOTO 6: Punto di vista posto nellarea antistante (limite di propriet) una abitazione sita a Nord
FOTOINSERIMENTO
FOTO 7: Punto di vista posto nellarea antistante (limite di propriet) una abitazione sita ad Ovest
FOTOINSERIMENTO
FOTO 8: Punto di vista posto nellarea antistante (limite di propriet) una abitazione sita a sud
FOTOINSERIMENTO
FOTO 9: Punto di vista dallinterno dellarea in direzione di unabitazione posta verso nord
FOTOINSERIMENTO
FOTO 10: Punto di vista dallinterno dellarea in direzione di unabitazione posta verso Ovest
FOTOINSERIMENTO
Punto5)
Produrre elaborato grafico relativo all'impianto in esame inserito in un idoneo intorno
significativo, per poter meglio comprendere la viabilit di accesso allo stesso nonch la
presenza di abitazioni ed altre attivit nell'area circostante
mt 60
mt 80
mt 130
mt 70
mt 120
Area oggetto di recupero ambientale ex cava
Iscrizione R10 Scocco Nello
SITO IN OGGETTO
SP 101 Potentina
Punto 6)
In merito alla gestione delle terre e rocce da scavo, pur condividendo il riutilizzo in sito, si
evidenzia che deve essere certificata la non contaminazione e il bilancio dei materiali
escavati, dimostrando il riutilizzo con apposite sezioni sterro/riporto, come da vigente
normativa
Committente:PSPSNC
Localit:ContradaTergiPOTENZAPICENA(MC)
TerrenoVegetale
SabbialimosaeLimosabbiosocolor
nocciola-brunastroconvenaturebiancastre
equalcheconcrezionecalcarea.
Damediamentecompattaacompatta.
Prelevatocampionetra0e1.0metriRapportoprova6858(Camp.1Scavo1)
Prelevatocampionea2.5metri
Rapportoprova6859(Camp.2Scavo1)
Committente:PSPSNC
Localit:ContradaTergiPOTENZAPICENA(MC)
TerrenoVegetale
SabbialimosaeLimosabbiosocolor
nocciola-brunastroconvenaturebiancastre
equalcheconcrezionecalcarea.
Damediamentecompattaacompatta.
Prelevatocampionetra0e1.2metriRapportoprova6860(Camp.3Scavo2)
Committente:PSPSNC
Localit:ContradaTergiPOTENZAPICENA(MC)
TerrenoVegetale
SabbialimosaeLimosabbiosocolor
nocciola-brunastroconvenaturebiancastre
equalcheconcrezionecalcarea.
Damediamentecompattaacompatta.
Prelevatocampionetra0e1.3metriRapportoprova6861(Camp.4Scavo3)
Committente:PSPSNC
Localit:ContradaTergiPOTENZAPICENA(MC)
TerrenoVegetale
SabbialimosaeLimosabbiosocolor
nocciola-brunastroconvenaturebiancastre
equalcheconcrezionecalcarea.
Damediamentecompattaacompatta.
Prelevatocampionetra0e1.2metriRapportoprova6862(Camp.5Scavo4)
Committente:PSPSNC
Localit:ContradaTergiPOTENZAPICENA(MC)
TerrenoVegetale
SabbialimosaeLimosabbiosocolor
nocciola-brunastroconvenaturebiancastre
equalcheconcrezionecalcarea.
Damediamentecompattaacompatta.
Sabbiagrossolanaeciottoliconsubordinata
matricelimosa.
Ciottoliarrotondatidinaturacalcarea
eterometrici.
Prelevatocampionetra0e1.2metriRapportoprova6863(Camp.6Scavo5)
Committente:PSPSNC
Localit:ContradaTergiPOTENZAPICENA(MC)
TerrenoVegetale
SabbialimosaeLimosabbiosocolor
nocciola-brunastroconvenaturebiancastre
equalcheconcrezionecalcarea.
Damediamentecompattaacompatta.
Prelevatocampionetra0e1.3metriRapportoprova6864(Camp.7Scavo6)
Committente:PSPSNC
Localit:ContradaTergiPOTENZAPICENA(MC)
TerrenoVegetale
SabbialimosaeLimosabbiosocolor
nocciola-brunastroconvenaturebiancastre
equalcheconcrezionecalcarea.
Damediamentecompattaacompatta.
Prelevatocampionetra0e1.3metriRapportoprova6865(Camp.8Scavo7)
Punto 7)
In relazione al calcolo della invarianza idraulica, si chiede di integrare lo stesso con
spiegazioni in merito all'adozione dei coefficienti applicati
Punto 8)
Chiarire le incongruenze sul corpo recettore dello scarico, che viene individuato a volte
come Fosso dell'Acquabona (ovvero nella relazione geologica presente come 100 m pi a
valle), a volte come Fosso vicinale
Relativamente alle incongruenze riscontrate sul corpo ricettore dello scarico, si precisa
che il Fosso di cui trattasi un ramo secondario in destra idrografica del Fosso
dellAcquabona, il cui ramo principale scorre effettivamente a 100 metri circa ad Est a valle
idrografica rispetto al punto di immissione delle acque di scarico.
Pertanto si ritiene corretto che le acque di scarico confluiscono nel Bacino Imbrifero
del Fosso dellAcquabona come riportato nella relazione geologica . Si allega di seguito
corografia tratta dal CTR della Regione Marche dalla quale si evince graficamente quanto
sopra descritto.
Sulla base di successive valutazioni rispetto allavvio del procedimento di VIA, la ditta
proponente ha ritenuto di escludere dal progetto in esame, limpianto di lavaggio dei mezzi
dopera rinunciando quindi definitivamente alla sua realizzazione.
Ci premesso quindi risulta evidente linutilit di approfondimenti e valutazioni
specifiche sugli impatti che tale impianto possa avere sul suolo, sulle acque sotterranee e
superficiali.
Altrettanto superflua quindi una specifica valutazione sulle modalit di trattamento
delle acque di scarico provenienti da tale impianto.
Per maggiori dettagli vedere planimetria generale aggiornata (Allegato 26)
Punto 11)
Descrivere le modalit di gestione dei materiali in sospensione del piazzale di manovra, in
terra battuta, che potenzialmente possono essere trascinati con le acque meteoriche; va
tenuto in debita considerazione il fatto che, come emerge dalle sezioni e dal piano quotato,
risulta che la pendenza in progetto tale da convogliare il deflusso delle acque e dei
materiali sospesi verso le propriet limitrofe
Punto 12)
Indicare le fonti di approvvigionamento delle acque potabili nonch la stima delle quantit
di acque utilizzate
Punto 13)
Con riferimento alla analisi del traffico, si chiede di approfondire la valutazione analizzando
l'uso della strada di accesso anche da parte di altre attivit e di quantificare il traffico medio
giornaliero stimato da parte della nuova attivit in progetto
Considerando la richiesta della ditta di un quantitativo di messa in riserva dei rifiuti pari
a 7547,00 ton/anno in ingresso dallimpianto e valutando che gli stessi vengano nello
stesso arco temporale conferiti ad altre destinazione (o come materiali recuperati o come
rifiuti destinati ad altre attivit di recupero), considerando la portata media di un mezzo
destinato a tali trasporti pari a circa 20 ton., si ottiene:
(7547x2)/20= 755 viaggi/anno
Considerando 220gg/anno lavorativi si ha:
755/220=3,50 viaggi/giorno come valore medio annuale comunque valutato sulla
massima potenzialit dellimpianto.
Fermo restando la valutazione media sopra riportata si pu inoltre affermare che
eventuali picchi di traffico saranno contenuti in valori paragonabili a quelli gi riscontrati nel
sito di c.da Varco dove la ditta esercita da tempo lattivit di R13, con quantitativi
autorizzati similari a quelli di cui la presente istanza, e desumibili dai propri registri dai
quali risultano un numero massimo di conferimenti giornalieri pari a 8 viaggi/giorno,
accaduti in 2/3 giorni nellarco degli ultimi 3/4 anni.
Volendo invece considerare il valore medio del numero dei conferimenti giornalieri,
sempre nellimpianto di c.da Varco, questo risulta essere pari a 3,25 viaggi/giorno;
considerando che tale valore stato desunto considerando solo i giorni con effettivo
conferimento, il valore medio giornaliero riferito allintero anno lavorativo, risulterebbe
decisamente inferiore.
Relativamente invece allattivit di recupero ambientale da parte della ditta Scocco
Nello, con la quale si condivide parte della strada di accesso, al fine di eseguire un
ragionamento analogo a quello adottato per la PSP, dal progetto di cui al Permesso di
Costruire rilasciato al sig. Scocco risulta una quantit complessiva stimata di materiale da
conferire pari a circa 15.000 mc.
Considerato che lattuazione del progetto avvenga in anni 3, si ha che annualmente il
conferimento medio pari a circa 5.000 mc corrispondenti, secondo il criterio anche sopra
utilizzato, si ha:
(5.000mc x 1,6 ton/mc) / 20ton / 220gg/anno = 2 viaggi/giorno.
Punto 14)
Dalle immagini desunte nella documentazione agli atti si evince che la strada di servizio per
l'accesso al sito risulta in terra o materiale similare, il quale pu generare dispersioni di
polveri negli ambienti circostanti. Si chiede di chiarire tali aspetti e quali mitigazioni si
intendono adottare per la riduzione di eventuali rischi nonch documentare lo stato attuale di
efficienza di tale infrastruttura
Per questo secondo tratto occorre precisare che, nellambito del progetto di recupero
ambientale della cava, di cui al Permesso di Costruire n. 138 del 481/08 e successiva
SCIA prot. n. 3514/2013 del 07/02/2013, entrambe pratiche intestate al sig. Scocco Nello,
previsto lampliamento del tracciato stradale e la manutenzione straordinaria dello
stesso operando quindi un allargamento del piano viabile fino a mt 5,00 e la
depolverizzazione dello stesso, nonch opere di regimazione delle acque piovane.
La ditta PSP srl si dichiara disponibile fin dora, alla realizzazione, prima dellinizio
dellattivit di conferimento nel proprio sito, di tali opere, qualora non risultino ancora
eseguite. (Tratto di colore rosso nella figura sottostante)
Punto 15)
In merito alla viabilit, si evidenzia
in C.da Tergi apparirebbe non
in quanto dovrebbe essere previsto
come scelta progettuale per ambo
fornire valutazioni in merito
Con riferimento a tale aspetto si rileva che si tratta di due strade, S.P. 101 Potentina
e S.C. di C.da Tergi, che per un breve tratto hanno un andamento pressoch parallelo e
ravvicinato tant che il raggio di curvatura in corrispondenza dellintersezione risulta
essere inferiore a mt 10,00.
Le foto mostrano come, nonostante lo stretto raggio di curvatura della corsia stradale,
i mezzi attualmente in uso dispongono di una capacit di sterzata tale da poter eseguire la
manovra con ampio margine di sicurezza, senza occupare la corsia adibita allaltro senso
di marcia, questo anche grazie allampiezza della carreggiata in corrispondenza
dellintersezione stradale.
Punto 16)
Progetto delle opere di mitigazione
dell'inserimento delle opere nello specifico
firma di un tecnico abilitato
Si allega di seguito la relazione tecnica redatta dal Per. Agr. Gianni Belluccini oltre ad
un elaborato grafico progettuale specifico (Tav. n. 9 Opere di mitigazione e
compensazione a verde. Allegato 28).
RELAZIONE TECNICA
Committente
Indirizzo:
Codice fiscale:
Partita IVA:
RELAZIONE TECNICA
Premessa
Il sottoscritto Per. Agr. Gianni Belluccini, iscritto allOrdine dei Periti Agrari con il numero 429, con
studio a Potenza Picena in C/da San Girio n. 28, stato incaricato dalla Societ PSP srl di Pirro
Franco, Stacchietti Stefano, Pesci Mirko e C. con sede in Via Varco, comune di Potenza Picena
(MC), di redigere un Progetto per la mitigazione ambientale visiva di un impianto di recupero
rifiuti speciali non pericolosi (art. 208 D. Lgs. 152/2006) operazione R5 R13 recupero materiali
edili, parte integrante della presente relazione.
Larea con superfice di circa 9.000 mq sita in posizione collinare, ricade in area agricola ed
usufruisce dei contributi AGEA per laiuto ai seminativi.
Nellarea sono inoltre presenti n.7 olivi secolari, attualmente produttivi, oltre ad altri posti subito
fuori larea oggetto di intervento.
Obiettivi progettuali
creare nuove entit verdi come siepi arbustive allevate in forma libera, accanto a fasce vegetali
arboree-arbustive che, nel lungo termine, saranno capaci di equilibri dinamici che
comprendano necessariamente lazione umana;
riqualificare il paesaggio, ferito dalla presenza del nuovo complesso produttivo, attraverso un
sistema verde continuo tra la nuova vegetazione e le aree agricole circostanti in modo da
favorire gli scambi di biocenosi tra le stesse. Tali realt verdi, opportunamente gestite,
avranno un importante ruolo nello sviluppo ecosostenibile, svolgendo funzioni sia
naturalistiche che di controllo degli agenti inquinanti;
coniugare al meglio larticolazione degli spazi e la componente vegetale con la nuova attivit,
attraverso la creazione di forme e volumi percepibili in tutte le stagioni dellanno, usando
specie arboree, arbustive ed erbacee caratterizzate da forme, altezze, tessiture e cromatismi.
La tipologia della sistemazione proposta di tipo paesaggistico, basandosi sui criteri di uniformit
e di integrazione con le caratteristiche del paesaggio circostante, evitando di costituire una
sovrapposizione priva di legami e collegamenti.
Interventi di progetto
Premesso che, la zona di lavorazione e stoccaggio dei materiali sar definita da una recinzione
dellaltezza di cm 180, realizzata con paletti in ferro e rete metallica plastificata di colore verde
scuro, lattivit svolta allinterno sar completamente occultata da una fascia vegetale arbustiva
realizzata con Laurus nobilis, specie arbustiva sempreverde tipica della macchia mediterranea.
Le piante di alloro, saranno acquistate in vaso da cm 24- 36 di diametro in modo da garantire il
massimo attecchimento indipendentemente dal periodo dimpianto, saranno poste alla distanza di
cm 100 circa sulla fila. Verranno realizzate due file distanti tra loro circa cm 50-60 in modo che, nel
tempo, si ottenga un unico e compatto corpo vegetale grazie alla posizione sfalsata degli arbusti
luno rispetto allaltro. Le piante, libere di crescere, formeranno una siepe di altezza superiore ai 34 metri. Per la siepe informale, la distanza dimpianto ridotta a 0,5-1 metro.
Scheda Tecnica:
Lalloro si presenta, poich spesso sottoposto a potatura, in
forma arbustiva di varie dimensioni ma un vero e
proprio albero alto fino a 10 m. una pianta sempreverde,
perenne.
Il fusto
eretto,
la corteccia verde
nerastra.
Le foglie, ovate, sono verde scuro, coriacee, lucide nella
parte superiore e opache in quella inferiore e molto
profumate.
I frutti sono drupe nere e lucide (quando mature) con un
solo seme. L impollinazione prodotta dal vento.
scasso a trincea ad una profondit non inferiore ai 60/70 cm lungo tutto il perimetro;
Cos facendo sin da subito si avr una schermatura ad altezza umana del sito di lavorazione e
stoccaggio e si garantir un rapido accrescimento della siepe di alloro che, libero di crescere in
forma libera, arriver rapidamente ad unaltezza superiore a 3 m.
La siepe monospecifica di alloro, su parte dei lati nord, ovest e sud della propriet verr integrata
da una fascia vegetale di tipo arboreo-arbustiva sia per incrementare la mitigazione visiva che per
ridurre linterruzione della frammentazione ecologica.
La funzione naturalistica resa efficace dalla presenza di specie ad alto fusto tipiche del paesaggio
agrario, come querce, olmi e aceri campestri, e di arbusti a portamento cespuglioso con rami bassi
e ricadenti che formano ripari per la fauna grazie alla densa copertura.
Il criterio che verr privilegiato per coniugare al meglio larticolazione degli spazi, necessari per lo
svolgimento della nuova attivit produttiva, con la componente vegetale al fine di ristabilire gli
equilibri ecologici, sar quello di rendere complessa e variata la compagine, usando specie arboree
ed arbustive caratterizzate da forme, altezze e tessiture diverse. Nel tempo si avr una struttura
come quella della foto sottostante, tipica del paesaggio agricolo marchigiano.
Gli olivi secolari presenti sul fondo verranno spostati e posizionati allinterno dellarea a solo scopo
ornamentale.
Conclusioni
Gli interventi progettuali proposti con la sistemazione verde, siepi arbustive e fasce vegetali di tipo
arboreo-arbustivo, saranno nel tempo capaci di minimizzare limpatto ambientale legato alla
realizzazione del nuovo impianto coniugando le esigenze produttive legate al trattamento,
recupero e smaltimento di rifiuti non pericolosi, con la qualit paesaggistica del contesto
territoriale.
Inoltre attraverso un sistema verde continuo tra la nuova vegetazione e le aree agricole circostanti
non solo salvaguarder la fauna gi presente ma favorir gli scambi di biocenosi tra le stesse.
Redatta in quattro copie in carta semplice per gli usi consentiti dalla legge, dal Perito Agrario
Gianni Belluccini residente a Potenza Picena in C/da San Girio n 28, iscritto allAlbo Professionale
dei Periti Agrari della provincia di Macerata al n 429.
Potenza Picena l 07/10/2014
______________________________
Per Agr. Gianni Belluccini
Punto 17)
Pareri e Osservazioni
Dare riscontro ai pareri e alle osservazioni di seguito riportati, pervenuti ai sensi della L.R. 312012 e
della legge 24171990, allegati alla presente:
A) ARPAM nota prot. n. 21927 del 27/0612014 (assunta al ns. prot. n. 42484 del 27/0612014);
B) ASUR nota prot. n. 35159 del 30/04/2014 (assunta al ns. prot. n. 30761 del 08/0512014);
C) Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle Marche di Ancona nota
prot. n. 8328 del 30/0512014 (assunta al ns. prot. n. 36371 del 03/06/2014);
D) Dott. Leonardo Marotta, Osservazioni trasmesse in nome e per conto di alcuni residenti
nelle immediate vicinanze del sito scelto per l'ubicazione dell'impianto e/o proprietari di
immobili situati in adiacenza o in prossimit a detto sito, pervenute con nota datata
13/06/2014 (assunta al ns. prot. n. 39294 del 13/0612014)
Punto 17 a)
Con riferimento alle note ARPAM si precisa quanto segue:
Matrice Acqua
Al fine di eliminare leventuale trasporto solido al recettore finale delle acque piovane
derivanti dal dilavamento delle aree scoperte di stoccaggio di cumuli di materiale trattato si
ribadisce quanto gi descritto precedentemente, ovvero la realizzazione di due fossi di
scolo da scavare in prossimit del ciglio superiore della scarpata in progetto, uno lungo il
confine Est ed uno lungo il confine Sud dellarea.
Matrice Aria
Nel prendere atto della adeguatezza dello studio proposto si ribadisce limpegno al
rispetto delle procedure di lavorazione e nellattuazione delle misure di mitigazione
compensazione gi previste.
Matrice Rifiuti/suolo
Nel prendere atto della adeguatezza dello studio proposto si ribadisce limpegno al
rispetto dellart. 185 del D.L. 152/2006.
Punto 17 b)
Con riferimento alle note ASUR, nel prendere atto del parere favorevole, si precisa
che:
In merito ai rumori e polveri gli studi specifici presentati dimostrano il rispetto
dei limiti di legge, tuttavia prevista lapplicazione di presidi atti a limitarne la
diffusione (alberature perimetrali, irrigazione dei cumuli/strade potenzialmente
polverose, sistemi di nebulizzazione sul trituratore);
Il manufatto adibito ad ufficio/servizi sar dotato di spogliatoio e bagno con
doccia ed acqua calda per il personale, nonch di deposito dei DPI di legge. Le
acque di scarico provenienti dal WC saranno trattate mediante idonei sistemi
gi descritti nel progetto (vasca imhoff e subirrigazione);
Relativamente alle aree di stoccaggio dei rifiuti si ribadisce che prevista una
pavimentazione impermeabile con sistema di raccolta e/o trattamento dei reflui
di percolazione.
Punto 17 c)
Con riferimento alle note della Soprintendenza per i Beni Archeologici e paesaggistici
delle Marche di Ancona, nel prendere atto del parere favorevole, si precisa che, in
adempimento alle condizioni impartite:
la rete perimetrale di recinzione sar di colore verde scuro;
Punto 17 d)
Quadro di riferimento Programmatico.
Nel SIA redatto (cap. 6) si evidenziato come larea in esame ricade allinterno di unarea
individuata dal Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti come non idonea andando ad
analizzare le motivazioni per cui stata posta in essere lesclusione da parte di tale
strumento.
La metodologia di costruzione del PPGR, evidente dalla lettura stessa del Piano
Provinciale del 2000, evidenzia che lo stesso, redatto sulla base dello studio condotto
dallUniversit di Ancona, deriva da una trasposizione dei diversi strumenti di
programmazione esistenti sul territorio dellarea vasta.
In particolare per il sito in esame stato evidenziato come il vincolo derivi dal D.Lgs.
42/2004 tanto che la stessa forma dei due limiti risulta molto similare.
Inoltre, dalla analisi condotta degli altri strumenti di pianificazione regionale e provinciale
(PAI e PTC), sia evidente la non sussistenza di altre tipologie di vincolo sullarea in esame.
In definitiva, nello Studio di Impatto Ambientale si ribadisce che con lottenimento del
parere positivo da parte sella Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali per il
superamento del vincolo del D.Lgs. 42/2004, ovvero il rilascio di una autorizzazione
paesaggistica favorevole da parte degli organi competenti, di fatto superi limpostazione
vincolistica adottata nel PPGR per lapposizione del vincolo.
Oltre a ci, lo studio di impatto ambientale ha predisposto idonee analisi delle matrici
ambientali e dei presidi adottati al fine di garantire la protezione delle matrici stesse con
lattuazione dellintervento (gestione delle acque, pavimentazioni, aree coperte, .).
In merito allubicazione dellarea in zona agricola E, si evidenzia come lattuale normativa
di settore (D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.) non impone che la realizzazione di impianti di
smaltimento e recupero dei rifiuti debba avvenire necessariamente ed esclusivamente in
aree industriali, cos esprimendo una previsione tendenziale e di massima. Del resto
agevole intuire la ratio di un simile criterio direttivo, volto a sottolineare la natura industriale
di tali impianti, collocandoli quindi preferibilmente, in coerenza con il disegno urbanistico
delineato dallo strumento di governo del territorio, nella zona da quest'ultimo individuata
per le attivit industriali; tuttavia, la circostanza che tale collocazione costituisca solo una
indicazione di massima ovvero un criterio preferenziale confermata dalla espressa
previsione che essa deve essere comunque compatibile con le peculiari caratteristiche
dell'area: insomma il legislatore ha inteso fissare una indicazione preferenziale, salvo poi a
demandare in concreto la verifica e la valutazione della sua compatibilit.
Di per s, quindi, il fatto che l'area su cui stata prevista la realizzazione dell'impianto,
non fosse urbanisticamente classificata quale zona industriale non pu costituire motivo
ostativo al rilascio dell'approvazione, n impone al proponente di provare l'impossibilit di
collocare l'impianto da realizzare in zona industriale, spettando piuttosto
all'amministrazione il potere/dovere di verificare comunque la compatibilit del sito
prescelto con l'impianto da realizzare; si evidenzia, inoltre, come lattivit in oggetto ha una
durata limitata nel tempo, coincidente con la durata dellautorizzazione, confermata dalla
presenza di un Piano di Ripristino dellArea da attuare alla fine delle attivit. Larea
dovr, alla fine dellattivit, ritornare alla sua destinazione principale anche se, per un
lasso di tempo avr differente destinazione compatibilmente con i presidi ambientali e il
rispetto della salute umana.
A tal fine non pu essere invocata la circostanza che l'area su cui era stata prevista la
realizzazione dell'impianto fosse urbanisticamente classificata, come zona agricola E.
E' sufficiente ricordare, al riguardo, che secondo un consolidato indirizzo giurisprudenziale,
dal quale non vi motivo di discostarsi, la destinazione agricola di una determinata area
volta non tanto e non solo a garantire il suo effettivo utilizzo a scopi agricoli, quanto
piuttosto a preservarne le caratteristiche attuali di zona di salvaguardia da ogni possibile
nuova edificazione, con la conseguenza che, salvo diverse specifiche previsioni, essa non
pu considerarsi incompatibile con la realizzazione di un impianto di gestione rifiuti, tanto
pi che quest'ultimo deve essere ragionevolmente localizzato al di fuori della zona abitata
(C.d.S., sez. V, 1 ottobre 2010, n. 7243; 16 giugno 2009, n. 3853).
Risulta inoltre consolidato che il potere di pianificazione del territorio non pu precludere,
del resto, dalla presenza di insediamenti industriali in zone a destinazione agricola, salvo
che in via eccezionale, quando cio si sia in presenza di un assetto agricolo di particolare
pregio, consolidato da tempo remoto ovvero favorito da opere di bonifica, ci anche in
considerazione del fatto che la destinazione agricola ha in realt lo scopo di impedire
insediamenti abitativi residenziali e non gi quello di precludere in via assoluta e radicale
qualsiasi intervento urbanisticamente rilevante (C.d.S., sez. V, 18 settembre 2007, n.
4861).
In questa ottica si inserisce la previsione contenuta nel sesto comma dell'art. 208 del
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, secondo cui "L'approvazione sostituisce ad ogni effetto visti,
pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, costituisce,
ove occorra, variante allo strumento urbanistico e comporta la dichiarazione di pubblica
utilit, urgenza ed indifferibilit dei lavori".
Essa invero sarebbe ultronea e priva di qualsiasi utilit se l'impianto da realizzare dovesse
essere collocato obbligatoriamente ed esclusivamente in zona industriale, laddove la
ricordata previsione normativa ne permette invece la collocazione anche in una zona che,
secondo le previsioni urbanistiche, non la tollererebbe, subordinatamente al riscontro ed
alla valutazione di compatibilit in concreto da parte dell'amministrazione.
Quanto sopra risulta espresso dal Consiglio di Stato Sez. V, Sentenza, 28-06-2012, n.
3818 con la quale si ribadisce che un Impianto RIFIUTI risulta compatibile con ogni
destinazione urbanistica.
A parere degli scriventi si ribadisce quanto gi scritto nel SIA in merito al Quadro
Programmatico e seguenti specificando, nuovamente, che larea individuata risulta gi
oggetto di modificazioni dello stato originario dei luoghi, per la presenza di precedente
attivit estrattiva, ed caratterizzata, a livello urbanistico, dal vincolo del D.Lgs. 42/2004
recepito dal PPAR della Regione Marche e dal PPGR della Provincia di Macerata.
Ottenuta una valutazione positiva da parte delle Autorit competenti in materia di
Salvaguardia Paesistico Ambientale (Soprintendenza ai Beni Archietttonici e Ambientali) si
ritiene che la problematica connessa con la non idoneit del sito venga a decadere,
previsti i necessari presidi di sicurezza ambientali (trattamento e raccolta acque,
abbattimento delle polveri, rumore,.)
Oltre al discorso Paesaggistico si evidenzia come l'insediamento di industria insalubre sia
subordinato al parere favorevole ai sensi dell'art. 216 r.d. 27.07.1934 n. 1265 che, nel
prescrivere che le industrie insalubri di prima classe devono essere isolate dalle
campagne e tenute lontane dall'abitazione, non fissa specifiche distanze; pertanto, se il
titolare dimostra che, per l'introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, l'esercizio
dell'attivit non reca nocumento alla salute del vicinato, le distanze, eventualmente
prescritte dal p.r.g., possono essere derogate.
In definitiva gli art. 216 e 217 r.d. 27.07.1934 n. 1265 conferiscono al Comune ampi poteri
in materia di industrie insalubri, anche prescindendo da situazioni di emergenza e
dall'autorizzazione a suo tempo rilasciata, a condizione, per, che siano dimostrati, da
congrua e seria istruttoria, gli inconvenienti igienici e che si sia vanamente tentato di
eliminarli.
Ai sensi dell'art. 216, comma 5, R.D. 1265/1934 consentita la permanenza di un'industria
insalubre di prima classe nell'abitato, allorch sia provato che il suo esercizio, per le
speciali cautele introdotte, non rechi danno alla salute dei residenti: pertanto,
l'insediamento di un'attivit insalubre nell'ambito di centri abitati o di aree
paesaggisticamente sensibili non vietato in assoluto, essendo subordinato alla verifica di
compatibilit dell'impianto con il contesto di riferimento (cfr. TAR Brescia, sent. n.
420/2010 e n. 671/2008) (TAR Lombardia-Milano, Sez. II, sentenza 02.09.2011 n. 2150).
Quadro di riferimento Progettuale.
Come riportato al capitolo 4) del SIA si rimarca che il sito in esame stato scelto dalla
Ditta Proponente in relazione alla sua ubicazione, funzionale alle esigenze generali della
P.S.P. SrL, e dalla positiva valutazione della disponibilit e situazione morfologica
dellarea. Infatti tale sito risulta gi, da un punto di vista morfologico ed ambientale, essere
stato modificato ed antropizzato in quanto utilizzato per la realizzazione di sito di cava di
estrazione, oggi dismessa e che risulta ancora visibile come sistemazione attuale
topografica dellarea.
La scelta adottata porta a definire la casistica di tipo
Con tale tipologia si definisce lo Studio Ambientale che riguarda un progetto gi ben
definito per il quale si vogliono attuare interventi che, dal punto di vista ambientale,
tendono ad ottimizzare lo stesso riducendo gli impatti previsti e mitigando gli impatti
residuali che si generano dalla attuazione dellopera.
Ricadendo lopera in unarea gi antropizzata per la presenza di morfologie modificate a
seguito della precedente attivit di escavazione, si ritiene che il progetto presentato vada
ad inserirsi proprio in un contesto come quello sopra descritto ottimizzando la morfologia
esistente alle esigenze della attivit di recupero rifiuti inerti.
Per quanto riguarda lattuale sito di attivit della ditta PSP Scavi risulta, da una semplice
visione di Google Maps, ubicato allinterno di unarea a maggiore presenza di abitazioni ed
in unarea che non permette di ottimizzare gli spazi per un progetto di attivit di recupero
inerti. Infatti la morfologia in pendenza del sito collinare ha gi dovuto subire modifiche per
linserimento dellattuale attivit svolta dalla PSP Scavi con la realizzazione di gradonate e
sbancamenti che per ottimizzare gli spazi andrebbero a rendersi maggiormente invasivi e
determinerebbero una maggiore alterazione dello stato dei luoghi.
La ditta, gi in precedenza aveva inoltrato istanza per una nuova localizzazione della
gestione di recupero rifiuti inerti da demolizione in un sito poco distante a dimostrazione
della propria volont di migliorare gli spazi destinati a tale attivit.
Larea scelta risultata non idonea in virt di problematiche connesse con il superamento
del vincolo paesistico e della vicinanza con una specifica tutela integrale ai sensi dellart.
40 edifici e manufatti del PPAR che ne comport il parere contrario espresso dalla stessa
Soprintendenza.
Tutto ci a dimostrare come la ditta, nel rispetto delle proprie valutazioni, ha valutato di
delocalizzare limpianto attuale che non permette uno sviluppo dellattivit anche in
relazione allattuale regime normativo, sempre pi severo, in merito alla produzione di
inerti da demolizione e delle terre e rocce da scavo che ricadono nellambito delle attivit
di gestione dei rifiuti.
Quadro di riferimento Ambientale.
Il SIA presentato si compone dello studio e degli allegati quali la relazione geologicageotecnica, le valutazioni previsionali in merito alle emissioni in atmosfera e sullimpatto
acustico. Tali documenti, insieme a tutti gli altri depositati costituiscono la documentazione
progettuale per inerente listanza di Valutazione di Impatto Ambientale.
Di conseguenza si ritiene che le risposte alle varie problematiche ambientali sono state
compiutamente affrontate ed analizzate nei diversi elaborati tecnici specialistici, anche
basati su modellistica, e tutti a firma di professionisti abilitati ed iscritti ad albi professionali.
In tali studi, condotti secondo le vigenti normative e linee guida di settore, risulta che
limpianto sar dotato di idonei sistemi di raccolta e trattamento delle acque sia per quanto
concerne la verifica di compatibilit idraulica che per la stessa invarianza idraulica. Che
sono stati assunti e idoneamente dimensionati i sistemi di trattamento delle acque reflue
che vanno a dilavare il cumulo di rifiuti in attesa di lavorazione sia quelle di scarico per i
servizi igienici tramite trincea drenante a dispersione.
Cos come risulta pretestuoso e senza costrutto volere equiparare lattivit di recupero
condotta con lausilio del frantumatore mobile per inerti ad una attivit estrattiva cosa che
ci lascia estremamente perplessi sulla valutazione effettivamente svolta dei documenti agli
atti. In merito si evidenzia che il macchinario che la PSP Scavi intende utilizzare al fine del
recupero dei rifiuti da Costruzione e Demolizione quello gi autorizzato dalla Provincia di
Macerata ai sensi dellart. 208 del D.Lgs. 152/2006 come ampiamente scritto nel SIA.
Tale macchinario costituito da trituratore REV e da unit vaglio pu, in virt
dellautorizzazione conseguita, essere utilizzato, ai fini del recupero di materiali inerti,
presso qualsiasi sito dove si ha la diretta produzione del rifiuto senza alcuna necessit di
procedure di VIA ma con apposita istanza di campagna mobile.
Tale istanza prevede che si definisca il luogo dove si intende procedere con lattivit, la
documentazione inerente lex D.Lgs. 626/94 per i rischi e le misure di sicurezza degli
operatori, una documentazione relativa alla localizzazione del sito, una dichiarazione dei
valori di emissione in atmosfera, autorizzazione allo scarico reflui il tutto secondo
specifiche note previste dalla modulistica provinciale.
La documentazione gi oggi agli atti risulta contenere tutte le specifiche previste al fine di
depositare una istanza di campagna mobile nel sito in esame che per, non venendo
effettuata nel sito di produzione del rifiuto stesso, oggi sarebbe comunque sottoposta ad
una procedura di verifica di valutazione di impatto ambientale.
Alla luce di quanto sopra si ritiene ribadire che quindi luso, seppur in una zona non
oggetto di produzione dello stesso rifiuto, degli stessi macchinari nella zona in progetto
non deve e non pu essere in alcun modo equiparata ad una attivit estrattiva n possono
valere limiti di distanze che nulla hanno a che vedere con le norme che regolano la
situazione nel territorio provinciale.
Relazione paesaggistica ed impatti sul paesaggio.
Si evidenzia come gi detto in precedenza che allistanza sono allegati documenti tecnici
ed elaborati che nel loro insieme forniscono un quadro generale del progetto sottoposto
alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
In tale documentazione risulta anche la Relazione Paesaggistica redatta sulla specifica
modulistica prevista dalla Regione Marche per interventi di grande impegno territoriale
scheda tipo C.
Risulta ancora necessario rilevare come le osservazioni fatte risultino poco attinenti alla
luce della intera documentazione agli atti che permette di analizzare il progetto nella sua
interezza e nel suo completo inserimento paesaggistico.
Al fine di fornire maggiori chiarezze allintervento previsto in progetto stata prodotta la
documentazione di cui sopra atta ad illustrare come lintervento in progetto venga ad
inserire in una zona morfologicamente nascosta dalle aree di maggiore visuale
inserendosi in una depressione che difficilmente risulta visibile.
Inoltre le opere di mitigazione previste e linserimento del progetto morfologico permettono
di ridurre ulteriormente la visuale indotta dallattivit sul paesaggio circostante cos come
la scelta tipologica dei fabbricati previsti in progetto con tetti a due falde tipici del costruito
agricolo delle zone circostanti.
In ultimo si vuole sottolineare come la ditta PSP Scavi, od i suoi soci, operi nel settore di
recupero rifiuti da inerti e demolizione da diverso tempo come testimoniano le precedenti
autorizzazioni ottenute ai sensi delle cos dette procedure semplificate negli anni
precedenti senza avere mai recato danni ambientali o pregiudizi allambiente.
Per quanto concerne la precedente istanza di delocalizzazione dellattivit di recupero
inerti si ribadisce che, come risulta agli atti della Provincia di Macerata, il sito individuato
stato dichiarato non idoneo a seguito del vincolo del PPAR per la presenza dellarea di
influenza di un edificio di importanza rilevante che ha portato ad una espressione negativa
da parte della Soprintendenza recepita dalla stessa Provincia di Macerata.
A ulteriore riscontro dei pareri ed osservazioni di cui al punto 17) si allegano di seguito alla
presente le relazioni su temi specifici: quella sugli aspetti faunistici, redatta dal Dott. Paolo
Perna e dal Dott. Carlo Nardi; quella ad ulteriore integrazione, sul tema delle polveri e dei
rumori, a firma del Dott. Chim. Maurizio Di Marino.
I tecnici
Ing. Paolo FERRANTI
__________________
__________________
___________________
Collaborazione
Carlo Nardi
Data:
08/10/2014
Versione del
IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI IN C.DA TERGI
08/10/2014
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Versione del
IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI IN C.DA TERGI
08/10/2014
Scendendo nei particolari limpianto, verr realizzato in unarea in abbandono dove sono
evidenti i primi processi di rinaturalizzazione che hanno portato allo sviluppo di un incolto
erbaceo. La superficie occupata dallimpianto risulta essere inferiore ad 1 ettaro.
.........................
Versione del
08/10/2014
Per quanto riguarda laspetto faunistico, dallo Studio di Impatto Ambientale (SIA)
presentato al Comune di Potenza Picena non si evidenzia la presenza di specie tutelate da
Leggi Nazionali o Direttive Europee.
Dalle osservazioni pubblicate successivamente, si segnala la presenza di alcune specie
come il Gruccione, Falco pellegrino, Quaglia comune, Allodola, Averla piccola e Gufo
comune.
LISTA ROSSA 2011
FENOLOGIA
CATEGORIE DI
TUTELA
Falco
pellegrino
Gruccione
M reg, B
SPEC3, Berna II
Averla piccola
M reg, B
Gufo comune
M reg, B, W
PP, Berna II
Allodola
SB, M reg, W
SPEC3
Quaglia
M reg, B
SPEC3
SPECIE
Direttiva 09/147/CEE
Conservazione Uccelli
CATEGORIA
Selvatici
GLOBAL
ASSESSMENT
LC
LC
LC
LC
VU
LC
LC
LC
II
VU
LC
II
DD
LC
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Versione del
IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI IN C.DA TERGI
08/10/2014
.........................
Versione del
IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI IN C.DA TERGI
08/10/2014
I Gruccioni hanno una buona tollerabilit al disturbo arrecato dalluomo, infatti sono in
grado di portare a termine e crescere la covata anche lungo le scarpate stradali con elevata
densit di traffico; inoltre il gruccione una specie migratoria, quindi sarebbe presente
nellarea di studio solamente nel periodo primaverile-estivo. Nello Studio di Impatto
Ambientale (SIA) sono previste delle opere di mitigazione, come la piantumazione di specie
arboree e arbustive autoctone lungo tutto il perimetro dellopera da realizzare. Tale
mitigazione ampiamente sufficiente per proteggere la piccola colonia di gruccioni presenti
(potenzialmente una/due coppia) e ridurrebbe al minimo gli eventuali impatti anche in
considerazione del fatto che essa al di fuori dellarea di intervento.
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Versione del
IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI IN C.DA TERGI
08/10/2014
La specie nidifica in quasi tutta l'Europa, un uccello insettivoro, come tutte le averle ha
l'abitudine di infilzare la preda sulle spine dei rovi. Il nido viene costruito nei cespugli nei
pressi delle aree aperte, dove depone 4 alle 6 uova. Larea collinare circostante allarea di
studio, prevalentemente agricola, con elevata presenza di siepi ed alberi, crea un ambiente
idoneo alla presenza dell Averla piccola. Confrontando la conformazione e il mosaico
paesaggistico di tutta larea collinare del Comune di Potenza Picena, con la piccola area dove
si prevede la realizzazione dellopera, si pu dedurre che lopera crei pochissimo impatto alla
specie in esame anche perch la vegetazione che vi si sviluppata, un incolto legato alle
successioni post abbandono, non presenta per le sue caratteristiche strutturali e di
composizione caratteri particolarmente idonee ad essa. Un elemento che favorir certamente
la specie, se le aree agricole circostanti saranno gestite in modo corretto, sono le opere di
mitigazione consigliate nello Studio di Impatto Ambientale (SIA) e cio la piantumazione lungo
il perimetro dellopera di specie arboree ed arbustive autoctone, mitigazione che
aumenterebbe le zone di rifugio ed alimentazione dellaverla piccola.
.........................
Versione del
IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI IN C.DA TERGI
08/10/2014
estensivi con presenza di siepi ed arbusti per cui la principale causa di diminuzione della
popolazione nelle aree agricole sono da un lato linte nsivizzazione delle pratiche con
conseguente incremento delluso di sostanze chimiche e modifica dei cicli colturali e dallaltro
labbandono delle pratiche agricole che comporta la progressiva evoluzione della vegetazione
verso incolti non adatti alla loro sopravvivenza. Larea di studio gi in precedenza era
sottoposta a disturbo per cui originariamente non presentava caratteristiche idonee ad esse e
i processi di rinaturalizzazione in corso hanno portato allo sviluppo di formazioni erbacee per
la loro struttura e composizione non utilizzabili; la tutela di queste specie nellarea non
dipende quindi dallutilizzo del sito in oggetto ma da una corretta conservazione delle aree
agricole circostanti nelle quali deve essere evitata leliminazione di siepi e filari e deve essere
favorita la riduzione delluso di biocidi..
Per concludere, si pu affermare che lopera oggetto di studio, non crea impatto con
lavifauna potenzialmente presente, in quanto, la superficie occupata dallopera, cio inferiore
ad 1 ettaro, risulta irrilevante rispetto allambiente circostante, ambiente ad indirizzo agricolo
cerealicolo, con una buona connessione ecologica apportata dalla presenza di siepi ed alberi.
Inoltre le caratteristiche della vegetazione presenti non sono tali da avere caratteristiche
particolarmente idonee a nessuna delle specie segnalate o di altre di interesse
conservazionistico. Inoltre le mitigazioni consigliate sullo Studio di Impatto Ambientale (SIA)
sono idonee per diminuire al minimo leventuale impatto arrecato dalle strutture da realizzare.
.........................
StudioIGES
H. S. E. Consultin
Consultin
sulting
g & Management
Relazione Tecnica
di riscontro alla nota della Provincia di Macerata
Prot. 46228 del 14/07/2014)
Committente
PSP S.r.l.
Ubicazione
Stabilimento
Elaborato
Data Valutazione
26/09/2014
Attivit
Settembre 2014
Via Lorenzoni,18
StudioIGES
H. S. E. Consulting & Management
Sommario
1
Premessa ..................................................................................................................................................2
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StudioIGES
H. S. E. Consulting & Management
Premessa
La presente relazione tecnica viene redatta in ottemperanza a quanto richiesto al punto 17 d) della
nota Prot. n. 46228 inviata dalla Provincia di Macerata in data 14/07/2014. Essa volta a fornire i
dovuti chiarimenti a quanto riportato nel documento, a firma del Dott. Leonardo Marotta,
Osservazioni trasmesse in nome e per conto di alcuni residenti nelle immediate vicinanze
del sito scelto per lubicazione dellimpianto e/o proprietari di immobili situati in adiacenza
o in prossimit a detto sito, pervenute con nota datata 13/06/2014.
pag. 2/8
StudioIGES
H. S. E. Consulting & Management
In relazione alla Valutazione Previsionale di Impatto Acustico Prot. N. 206/13 PIA, opportuno
richiamare, in questa sede, alcuni elementi distintivi sulla base dei quali essa stata elaborata:
1. le sorgenti sonore sono state individuate nella motopala gommata che opera la
movimentazione dei materiali (S1), nel trituratore di materiali inerti (S2) e nei mezzi in transito
allinterno del sito (S3);
2. per ciascuna di esse stato stimato il contributo di rumore presso i ricettori a partire dai livelli
di potenza sonora dichiarati dal costruttore, per le sorgenti S1 ed S2, e da dati bibliografici per
S3 (vedi par. 6.1 della relazione Prot. n. 206/13 PIA);
3. il livello di pressione sonora continuo equivalente (LAeq) presso i ricettori sensibili stato
stimato sommando energeticamente il contributo sonoro di ciascuna sorgente, ipotizzando
cautelativamente che tutte le sorgenti emettessero contemporaneamente e nella
condizione di massima emissione sonora (attuazione simultanea delle operazioni di
movimentazione del materiale inerte, transito di mezzi in ingresso e uscita per lo scarico di
materiale, carico dei mezzi per la consegna del materiale, funzionamento del frantumatore
inerti). Tale situazione non certamente quella pi rappresentativa delle condizioni operative
aziendali ma di gran lunga quella pi penalizzante, sulla quale stato impostato il modello
di simulazione nella valutazione previsionale. A titolo di esempio, nella seguente tabella si
riporta una simulazione in cui stato ipotizzato il funzionamento del solo frantumatore,
situazione assolutamente compatibile con la realt e con la tipologia di attivit che si intende
realizzare:
Livello assoluto di
Contributo
Rumore
Livello assoluto di
S2 dB(A)
residuo dB(A)
immissione d(BA)
RC1
35,1
41,0
42,0
44,4
-2,4
RC2
34,4
41,3
42,1
45,0
-2,9
RC3
37,3
41,3
42,8
44,7
-1,9
RC4
35,5
41,6
42,5
44,7
-2,1
RC5
31,0
41,1
41,5
42,3
-0,8
Ricettore
immissione d(BA)
Prot. 206/13
Differenza
dB(A)
Dal confronto con i risultati ottenuti nella valutazione previsionale, si evince immediatamente
come le condizioni in essa considerate siano penalizzanti rispetto a quella appena descritta, che
si verificher per significativi periodi di tempo.
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StudioIGES
H. S. E. Consulting & Management
Tutte le ipotesi descritte sono state inserite nel modello di calcolo al fine di verificare quale fosse la
quantit massima di rumore che pu arrivare presso i ricettori individuati nelle condizioni lavorative
pi cautelative possibili.
Per quanto concerne la geomorfologia dellarea, tale da poterla classificare come complex terrain,
opportuno precisare quanto segue:
1. il terreno di tutta larea circostante il sito della PSP un terreno di tipo poroso, con un Ground
Factor pari a 1 su una scala 0<G<1 (vedi ISO 9613-2). Tralasciando i dettagli fisico-matematici
della norma, esso costituisce il massimo grado sulla base del quale calcolare il fattore di
attenuazione per assorbimento del suolo, che dipende anche dallaltezza dal suolo della
sorgente e del ricettore. In definitiva, suoli di questo tipo sono caratterizzati pi da
propriet fonoassorbenti che riflettenti, qualit per cui quando unonda sonora colpisce la
superficie, la maggior parte dellenergia si disperde nel mezzo assorbente e lenergia residua
origina unonda riflessa non percepibile per effetto del fenomeno del mascheramento
sonoro;
2. larea esaminata, vista in pianta, ricorda vagamente una U, con il sito della PSP al centro ed i
ricettori lungo i lati (vedi fig. 3 della relazione Prot. 206/13 PIA). Il terreno degrada verso la
costa (Est) e si apre nella direzione frontale al sito lasciandosi i ricettori alle spalle ed ai lati. La
presenza di alberature e siepi (es: RC2 ed RC3) d luogo anche ad effetti barriera che sono
stati trascurati nella relazione previsionale. Le pareti dei due crinali a destra e sinistra del
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StudioIGES
H. S. E. Consulting & Management
sito sono caratterizzate da una lieve pendenza, tale da non costituire un piano frontale che
possa riflettere il suono nella medesima direzione andando ad alimentare un potenziale
campo riverberante. Semmai, vista la posizione del sito, le onde riflesse, per quanto deboli,
verrebbero reindirizzate verso lapertura della U e verso lalto, creando fenomeni di
interferenza, in allontanamento dai ricettori.
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StudioIGES
H. S. E. Consulting & Management
delle
ricadute
in
modalit
Short-Term per
ricercare
le
massime
StudioIGES
H. S. E. Consulting & Management
Macerata, l 26/09/2014
Il Tecnico
Per accettazione
___________________________________
(Il legale rappresentante)
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