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NUMERI PRIMI

I numeri naturali godono di varie propriet, rispetto alle quali i numeri stessi si dividono in due classi: quelli che ne
sono dotati e quelli che ne sono privi. Per es. esiste la propriet di essere pari o la propriet di essere un quadrato
perfetto ma la suddivisione di gran lunga pi importante [] quella tra i numeri che sono PRIMI e quelli che non lo
sono (in genere detti:composti).
Il numero 1 un caso speciale e per convenzione non lo si considera primo. Il motivo principale per cui i numeri primi
sono cos importanti era gi noto al matematico greco Euclide (ca 350-300 a.C.), il quale nel libro IX dei suoi Elementi
(una summa di 13 volumi di tutto lo scibile matematico di allora) dimostr quello che oggi noto come teorema
fondamentale dellaritmetica: ogni numero naturale maggiore di 1 o primo , o pu essere espresso come prodotto di
numeri primi in modo unico, a parte lordine in cui questi sono disposti. (questo prodotto si chiama scomposizione in
fattori primi del numero: poich essa unica, si potrebbe dire che i fattori primi che la compongono rappresentano in
qualche modo il codice genetico del numero, qualcosa che appartiene soltanto a quel numero e lo identifica). Il
teorema dice che i numeri primi sono i mattoni con cui sono costruiti tutti i numeri naturali La conoscenza della
scomposizione in f. p. di un numero offre al matematico informazioni quasi complete su quel numero.
Il primo quesito a proposito dei n. p. quanto siano frequenti. Osservando la tabella in cui n il numero di primi
minori di n e n / n la loro densit
n
n
n / n
1000
10000
100000
1000000

168
1229
9592
78498

0.168
0.123
0.096
0.078

si nota una progressiva rarefazione dei numeri primi man mano che si procede nella sequenza dei numeri naturali. Ma
finiscono per esaurirsi completamente? La risposta no. Anche questo fatto fu dimostrato da Euclide , usando un argomento
che a tuttoggi rimane un modello di eleganza del ragionamento matematico. Immaginiamo i numeri primi disposti in ordine
crescente: p1 , p2 , p3 ... si tratta di dimostrare che questa successione deve continuare allinfinito,ovvero, che per ogni n,
avendo enumerato p1 , p2 ,... pn deve esistere un altro numero primo, pi grande di pn . La dimostrazione procede per
assurdo: supponiamo che i numeri primi siano finiti e mostriamo che questo porta ad una contraddizione. Il trucco consiste
nel considerare il numero N p1 * p2 * ... * pn 1 ottenuto moltiplicando fra loro tutti i numeri primi fino a pn e poi
sommando 1 al risultato. Ovviamente N > di pn , cosicch se N fosse primo sapremmo che esiste un numero primo oltre

pn che quanto vogliamo dimostrare. Daltro canto, se N non fosse primo, sarebbe divisibile per qualche primo, diciamo p.
Ma se si prova a dividere N per uno qualunque tra i numeri primi p1 , p2 ,... pn si ottiene sempre resto 1, il medesimo 1 che
era stato aggiunto nella costruzione di N: quindi p (bench primo) non pu essere uno dei fattori del prodotto
p1 * p2 * ... * pn . Cos il nostro divisore primo p deve essere un numero primo diverso da quelli della lista e dunque i
numeri primi del prodotto menzionato sopra non sono tutti i numeri primi. Pertanto, in ogni caso ci sar un numero primo
maggiore di pn , il che ci permette di concludere che la lista dei numeri primi continua allinfinito.
Facciamo un esempio: se tutti i numeri primi fossero quelli dellinsieme P[3,5,7] il numero della dimostrazione sarebbe
3*5*7+1=105+1=106. N effettivamente un numero composto 106=2*53 il cui sottomultiplo 53 primo e non certamente
un divisore del prodotto 3*5*7 infatti i divisori che lo compongono (3,5,7) non possono dividere esattamente 106 perch
darebbero resto 1 e quindi non contenuto fra i suoi fattori primi. 53 un nuovo numero primo maggiore di quelli
dellinsieme iniziale P, che quindi non pu rappresentare linsieme di tutti i numeri primi.
In effetti nessuno sa se ci sia un numero infinito di numeri primi della forma di N n viceversa un numero infinito di numeri
composti della stessa forma: questo soltanto uno dei tanti quesiti sui numeri primi di cui non conosciamo la risposta. Uno dei
pi famosi quesiti irrisolti sui numeri primi la congettura di Goldbach, in cui si ipotizza che ogni numero pari >2 sia somma
di 2 numeri primi ad es. 4=2+2, 6=3+3, 8=3+5, 10=5+5, 12=5+7; grazie ai calcolatori, la congettura di Goldbach stata
verificata per tutti i numeri pari fino a 400 miliardi ma ad oggi non ne stata dimostrata definitivamente la verit o la falsit.
Gli ultimi anni hanno visto un notevole sviluppo di metodi che consentono di appurare se un numero primo o meno (test di
primalit). Un metodo detto della divisione per tentativi quello di controllare se il numero divisibile successivamente per 2,
per 3, per 5, per 7 e cos via: se si arriva a n senza trovare un numero che divida n ,allora n deve essere primo. Questo
processo funziona abbastanza bene per numeri relativamente piccoli, ma diventa di difficile applicazione quando entrano in
gioco numeri molto grandi. (per un n di 10 cifre istantaneo, per un numero di 20 cifre, due ore per un numero di 50 cifre ci
vorrebbe un miliardo di anni usando il pi veloce calcolatore esistente). Una applicazione pratica si trova nel campo della
crittografia.
Liberamente tratto da Keith Devlin Dove va la matematica Bollati Boringhieri e da L. Prosperino B. Isonni Storie di
Matematica Ghisetti e Corvi editori.

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