Nei primi anni del Trecento, l'Europa entr in una fase fredda, caratterizzata da un notevole aumento della piovosit, rovinando i raccolti. L'intero Occidente si vide di fronte ad una carestia, che pi avanti fu seguita da una lunga serie di crisi alimentari: nei momenti in cui il cibo scarseggiava, il popolo si sfamava con una dieta scadente, comportando l'indebolimento del corpo e quindi erano pi vulnerabili alle malattie.
1.2 L'epidemia del 1347-1350 Nel XIII secolo i mongoli, aventi un grande impero, controllavano ormai anche l'intera Asia centrale, facilitando i commerci, che nel versante europeo videro interessate Genova e Venezia. Con le merci, circolavano anche diverse malattie, tra cui quella che sar protagonista in questo periodo: la peste. Non a caso l'epidemia ebbe origine in una colonia genovese chiamata Caffa: un esercito mongolo che assediava la colonia dovette rinunciare a causa della decimazione della popolazione a causa della peste. Prima di ritirarsi per, l'esercito catapult alcuni cadaveri infetti che avrebbero contagiato i coloni genovesi. Da li i mercanti Genovesi presero il mare contagiando la peste nell'impero Bizantino e nell'intera Sicilia, da li dilag in tutta l'Italia. La peste era provocata da un bacillo chiamato Yersinia pestis, scopero in Cina. Esistevano due forme di peste: quella bubbonica (proveniente dai ratti neri) che provocava grossi bubboni alla base degli arti con una mortalit che oscillava dal 40 al 70%, quella polmonare che colpiva l'aparato respiratorio la quale aveva una mortalit del 100%.
2.3 Gli effetti della peste in Europa Nel giro di due anni la peste colp tutta l'Europa, anche se alcune grandi citt non vennero colpite (Milano, Gand), ma in seguito vennero colpite dal morbo. La peste provoc la morte di circa un terzo della popolazione europea
2.4 Le conseguenze economiche della peste Gli storici, studiando le campagne del XIV secolo sono rimasti colpiti dal fenomeno dei "villaggi scomparsi". Con questi termini si indicano i villaggi che venivano abbandonati dai contadini, i quali nel corso del XIII secolo erano abitati. Le cause di questo abbandono era principalmente la scarsa rendita dei terreni. In seguito al calo demografico di questo periodo queste terre furono abbandonate per prime. La peste si era diffusa maggiormente nelle citt,questo port a una migrazione di contadini nelle citt, nelle quali i salari aumentarono a causa della scarsit di manodopera. Il tempo della giornata di lavoro non andava pi dall'alba al tramonto e non dipendeva pi dalle stagioni, ma a prescindere da esse costante durante tutto l'anno e prende nome di "tempo del mercante" (in contrapposizione a quello della chiesa.
2.5 Rivolte sociali, nelle citt e nelle campagne Nelle regioni in cui era attiva una fiorente industria tessile, il Trecento fu un secolo di violenti conflitti sociali, a causa delle ordinanze emanate da dalla autorit cittadine e dai principi, che prevedevano la riduzione delle retribuzioni o gruppi di operai e artigiani che restavano senza lavoro. A Firenze ci fu il "tumulto dei ciompi", la rivolta pi importante: il prezzo dei cereali dopo il periodo della peste cal, ma non calarono le fiscalit dei sovrani e le richieste dei padroni, che causarono la rivolta dei contadini. L'episodio pi famoso avvenne in Francia, quando le regioni a nord di Parigi erano state saccheggiate. Questo episodio venne chiamato "jacquerie bonhomme" dal nomignolo con cui veniva definito il contadino delle campagne francesi. Di notevole importanza ci fu anche la rivolta dei contadini inglesi nel 1381: la protesta dei lavoratori dei campi fu appoggiata da numerosi predicatori itineranti, i "lollardi".
2 Le conseguenze della peste sulla mentalit collettiva
2.1 La peste come punizione dei peccati umani In Germania ci fu la ripresa del fenomeno dei flagellanti: movimento nel quale uomini e donne si infliggono dolore. Il gesto era comprensibile dal fatto che la peste era considerata come una punizione di Dio, infatti il peccatore cercava di manifestare a Dio la piena consapevolezza della propria indegnit, oppure cercava di espiare i peccati con la pi severa delle penitenze. L'obbiettivo era l'invocazione della misericordia divina, affinch ponesse fine alla penitenza e concedesse la salvezza eterna al penitente. La peste riport in primo piano il tema della salvezza ultraterrena, cio della morte. A partire dalla met del Trecento dunque la morte fu il tema principale della religiosit europea. Alcuni elementi ricorrenti furono: il Trionfo della morte: la morte era rappresentata con corone o altri simboli di potere: di fronte a lei tutti devono inchinarsi. la danza macabra: sequenza in cui si alternano uno scheletro e un umano, dove la fila viene aperta dalla morte(sotto forma di scheletro) e gli umani vengono disposti in modo gerarchico.
2.2 La Vergine e i santi La vergine in et medievale aveva il ruolo di avvocato: supplicava Dio affinch provasse misericordia per gli uomini. Anche i santi avevano un ruolo importante: erano gli intermediari fra l'umanit peccatrice e Dio. Infatti visitare e rendere omaggio alle reliquie dei santi permetteva di avere la remissione di un certo numero di anni in purgatorio. Moltissimi fedeli cercavano di accumulare il maggior numero possibile di indulgenze, mentre i principi e i vescovi avevano delle vere e proprie collezioni di reliquie.
2.3 La ricerca di un capro espiiatorio Non sempre la peste, la carestia e le altre disgrazie erano attribuite alla collera divina, altre volte erano poste in relazione con Satana, che agiva sotto forma di agenti umani. Tra il 1348e il 1349, gli ebrei furono accusati di aver avvelenato i pozzi e gli sterminatori della cristianit. Inoltre l'arrivo delle malattie venivano accompagnate con il massacro degli ebrei residenti in quelle zone. In questi casi siamo di fronte al capro espiiatorio che viene attivato da una comunit quanto colpita da una crisi di identit nascosta. Nell'individuazione del colpevole i pi credibili erano gli ebrei perch erano accusati di essere gli strumenti di Satana e gli assassini di Cristo.
2.4 Gli indizi della caccia alle streghe La strega era colei che era accusata di aver stipulato un patto con il diavolo, averci avuto rapporti sessuali in cambio di poter operare il male con strumenti sopranaturali. La strega e lo stregone rivestivano il ruolo di capro espiatorio per tutti gli incidenti che investivano un individuo o una piccola comunit. In una societ dove il poter era gestito dai maschi la donna era una figura marginale e quindi adatta a questo ruolo.