Sei sulla pagina 1di 6

Gli stereotipi di genere: politica, cronaca, media.

2009

INTRODUZIONE (CONCLUSIONE/RIEPILOGO PER L’ESPOSIZIONE ORALE)

Ovviamente la traccia proposta risultava “infinita”: tanti temi (5), tutti immensi, con milioni di
interconnessioni e possibili sviluppi e/o deviazioni/derivazioni;

altissimo il pericolo di scadere o nel banalissimo o nel super “copiato/compilativo”;

anche la scelta della forma non era facile (testo, metatesto, racconto, power point).

Così mi sono sforzato di preparare qualcosa di originale e personale INIZIANDO con una
presentazione (pag 2) di chi sono, giocata sugli stereotipi di genere, PROSEGUENDO con una
analisi sintetica (pagg 3, 4, 5), per sommi capi, dei “temi/fattori” in gioco”, INDIVIDUANDO
contemporaneamente i trends evolutivi ed i drivers di cambiamento, ma CONCENTRANDOMI,
infine, sulla PROPOSTA di SOLUZIONI DI MIGLIORAMENTO (pag 6), mettendo un accento
particolare sull’opportunità New Media!

Tutto ciò mi ha stimolato e consentito una grande ricerca (numerose fonti), un successivo,
più selettivo, approfondimento (su alcuni temi, quelli più sconosciuti) e la esplosione di un
desiderio di ulteriore impegno a conoscere e comprendere per riuscire poi a FARE.

C’è un filo conduttore: l’assoluta certezza che

1) Si può CAMBIARE solo favorendo e velocizzando un processo, che già esiste ma è


ancora troppo lento: quello della COMPLETA INCLUSIONE delle donne, in particolare nel
mondo del lavoro, dell’impresa e della politica per arrivare ad una società DUALE

2) Che detto obiettivo sarà raggiunto nel momento in cui gli uomini inizieranno, e saranno
aiutati ed invogliati, a svolgere “con naturalezza” compiti per ora “riservati” (lavoro di
cura in generale): ciò obbliga ad agire in primis nella distruzione degli stereotipi di
genere maschile

3) Che il rapido raggiungimento dell’obiettivo è realizzabile solo attraverso la costruzione


di forte movimento PARITARIO, dove le donne siano protagoniste ma che COMPRENDA
uomini, pionieri, testimoni e propugnatori del nuovo modello equamente partecipativo

4) Che solamente il grande coinvolgimento ed impegno anche di uomini potrà accelerare il


passaggio da un sistema organizzativo maschiocentrico ad uno realmente paritario,
proprio perché la sottorappresentanza politica femminile è mancanza di democrazia

5) Che l’inarrestabile diffusione di nuovi strumenti di comunicazione, abbinata alla


contaminazione culturale sempre più diffusa, favorirà il progressivo dissolversi di
tantissimi stereotipi fra cui quello per cui l’uomo risulta poco adatto al lavoro di cura

6) Che solo Educazione e Formazione Continua, incentrate sulla Comunicazione e sulla


Valorizzazione della Diversità, possono favorire la costruzione di un modello di vita più
sostenibile basato sul dialogo e sul rispetto sia delle persone che delle cose

Pagina |1 DPI 2009 m. cavazzoni


Gli stereotipi di genere: politica, cronaca, media. 2009

Aiutoooo!!!! Ho paura !! Da dove INIZIO???

Smettila di fare la femminuccia, prendi una decisione!

OK, sarò forte, partirò con una PRESENTAZIONE!

Io, lo stereotipo, il genere!


Sono una persona, bianca, autonoma, indipendente, intraprendente, cacciatrice, autoritaria, prevaricatrice, sicura,
sportiva, competitiva, lettrice incallita di giornali, amante della sfida, a cui piacciono i film di avventura e di
guerra, abituata ad affrontare razionalmente un tema alla volta,

ah, un uomo, maschio! …

Ma curiosa, emotiva, chiacchierona, a cui piace fare la spesa e fare da mangiare, che fa il bucato, che si occupa
della mamma e della famiglia, desiderosa sia di imparare che di insegnare, amante dello shopping, che non legge le
cartine stradali ma si ferma a chiedere, che piange vedendo un film al cinema o alla tv o ascoltando una canzone,

Ah, una donna, femmina!

Mia mamma mi diceva “non devi piangere mai”, mio papà mi diceva “impara ad occuparti della famiglia”…

Sono arrivato a 47 anni ed ho deciso di iscrivermi ad un Corso dal titolo Donne, Politica, Istituzioni……

Non so più se sono Femmina o se sono Maschio! Sono cresciuto dovendo FARE IL MASCHIO ma ho scoperto che potrei
migliorare DIVENTANDO FEMMINA!

Ah, allora sei gay!

Per l’anagrafe mi chiamo MAURIZIO, la voce, gli ormoni ed i genitali sono indubbiamente maschili!

Come farò a ESSERE veramente UOMO? Come farò a CONCILIARE la DONNA che c’è in me??????????????????

Facciamo così: dimmi di cosa ti occupi, dove lavori e vedrai che scopriremo meglio chi sei

Mi occupo di tecnologia e new media


Sempre più UOMO!

E ti piace la politica e vuoi occupartene? se no non ti iscrivevi!


No, mi fa un po’ schifo, troppo “sporca”, troppo “individuale”, poco dedita alla CURA del BENE di TUTTE LE
DONNE, GLI UOMINI E LE COSE!

Allora vedi che sei DONNA!

Beh, visto che mi è stato posto un TEMA, che da buon maschio razionale logico e matematico trasformo in un
PROBLEMA a cui dobbiamo trovare una SOLUZIONE, faremo delle RICERCHE per definire le VARIABILI in gioco,
le ANALIZZEREMO separando l’utile dall’inutile, e, attingendo alla esperienza di massaia, prima metteremo
tutto ASSIEME, condiremo con un filo di “cronaca”, per poi aggiungere quel Q.B. segreto che, con un pizzico di
BRAVURA e FORTUNA, ci permetterà di FARE la Magia che terrà tutto in EQUILIBRIO!

Stereotipo

Pagina |2 DPI 2009 m. cavazzoni


Gli stereotipi di genere: politica, cronaca, media. 2009
modello ricorrente e convenzionale di comportamento, di discorso e sim. |
(psicol.) opinione precostituita, non acquisita sulla base di un'esperienza diretta e
scarsamente suscettibile di modifica

nasce perché è fantastico per generare sicurezza e combattere la paura quindi si abbina ad una
grandissima difficoltà di “cambiamento”;
si sviluppa e si autoalimenta in maniera massiccia all’interno dei “gruppi”, generando così divisioni e
costruendo barriere e confini protettivi;
è favorito dal “relax”, in particolare di quello mentale, quindi è più tipico di ambienti poco istruiti o poco
aperti e permeabili.

E’ un bel problema! MA ogni problema ha al suo stesso interno anche la SOLUZIONE!


PER AFFRONTARE E COMBATTERE (ahi, il maschio) LO STEREOTIPO bisogna lavorare
sull’INNOVAZIONE, abbinando un serio programma di PROTEZIONE dai rischi; bisogna
puntare su AZIONI di FORMAZIONE CONTINUA, Individuale e di Gruppo, favorendo
l’eliminazione di ogni barriera; bisogna riuscire a far capire che “staccare la spina” e
“distrarsi” è il pericolo più grande che possiamo correre. La parola chiave è APERTURA
(PERMEABILITA’) CONTINUA

Il genere come “costruzione sociale”

• In quanto “costruzione sociale”, il genere non mira ad annullare le differenze


biologiche esistenti tra i due sessi bensì a evidenziare le trasformazioni che “l’idea” di
uomo e di donna subisce in relazione al periodo storico, al contesto culturale, ai
modelli educativi.

È quindi un concetto che si fonda sulla innegabile “diversità” biologica, congenita e quindi statica, fra
uomo e donna,
ma la rende dinamicamente e continuamente NUOVA,
adattandosi alla NATURALE MODIFICAZIONE che ogni azione/evento produce nell’AMBIENTE.
AHI, AHI, con questo secondo elemento il problema si complica
La Diversità, abbinata allo Stereotipo, tenderebbe ad essere incentivata, muovendosi nella direzione
della “separazione”; la sua Dinamicità, poi, la porta ad essere in netto contrasto con la sostanziale
ricerca del “riposo”, tipica dello stereotipo, quindi un grave rischio e pericolo.
L’Idea di Genere, pur essendo originariamente, proprio perché in continuo movimento, antitetica
rispetto allo stereotipo, diventa invece, in particolare nei momenti Storici di Caos e di Pericolo, fin
dall’Antichità, terreno fertile e fattore di “rinforzo” per lo stereotipo, proprio di genere; la Donna cura la
Casa e l’Uomo esce a Caccia! Estremizzo ma è il Peccato Originale che crea il Primo Stereotipo
Fondante!

Ancora una volta però la SOLUZIONE sta nel PROBLEMA: cosa possiamo fare?
Bisogna fare leva sulla grande capacità naturale di ADATTAMENTO della specie umana, EDUCANDO,
ENTRAMBI i generi, alla diversità, non solo biologica, come VALORE POSITIVO, MOLTIPLICATIVO (dove
un fattore a zero, rende zero il valore complessivo dell’operazione); bisogna formare alla logica DUALE,
BINARIA, dell’integrazione, del “win-win”; bisogna, a mio avviso, fare attenzione piuttosto che al concetto di
Uguaglianza alla parola chiave che è PARITA’ (che quindi aggiungiamo ad APERTURA CONTINUA).

(Mass) Media

Pagina |3 DPI 2009 m. cavazzoni


Gli stereotipi di genere: politica, cronaca, media. 2009
loc. sost. m. pl. il complesso degli organi di stampa e dei mezzi audiovisivi
(cinema, radio, televisione ecc.) che sono in grado di raggiungere e
influenzare con i loro messaggi un pubblico molto esteso. Mezzi di
comunicazione di massa

I concetti su cui porrei l’attenzione sono

1) Mezzo/i per raggiungere, quindi trasferimento da/a


2) Massa, nella sua particolare accezione di pubblico, quindi di “destinazione finale” del
trasferimento di cui sopra (media broadcasting, one to many)
3) Influenzamento, molto più forte quanto più è pervasivo (e credibile) il mezzo di comunicazione;
tema della reputazione e dell’uso del potere di “mediazione”
4) Fonte (emittente, organo): riconosciuta, credibile, abile alla diffusione
5) Massa, intesa in senso più generale, quindi anche come potenziale “punto di partenza” del
messaggio trasferito dal media (mi riferisco in particolare alla novità dei nuovi media)

Meno numerosi, più limitati, meno diffusi, più lenti sono i media e minore sarà il potere di
influenzamento;
più acquisiscono potere influenzante e più diventano strumento di “mercato”, indirizzando e
rinforzando le scelte della massa;
più saranno a disposizione di poche fonti ma della massa del pubblico e più saranno influenzanti
più devono “vendere” e più devono essere “uguali” ed “adatti” al pubblico a cui si rivolgono;
più sono difficili da “diffondere” e più sono costosi; più sono costosi e più devono essere “in/pro
target”, per poter essere comprati;
tutto ciò fa sì che siano degli ottimi propagatori di stereotipi, in particolare di quelli nati in e gestiti da
gruppi pre-potenti (i forti si chiudono e si difendono diventando sempre più forti)
Lo strumento di comunicazione più potente è quello visivo che suscita emozione; ecco perché la tv
generalista è così com’è.
I New Media, innovativi e digitali, ribaltano la situazione: ciascun “utente” non è solamente “ricevente”
ma può essere esso stesso “emittente”, quindi può diventare editore in proprio; il rapporto non è più
solamente da uno a tanti ma può essere da uno a uno, da tanti a uno, da tanti a tanti.

Terzo “problema” con soluzione integrata,“embedded”:


favorire il passaggio dalla comunicazione di massa alla “massa di comunicazioni”; favorire il
diffondersi della comunicazione inter – personale attraverso media neutri (che svolgono solo
la funzione di trasporto); formare alla capacità di uso degli strumenti tecnologici utili a
“produrre” comunicazione “dal basso”, quindi diversificare le fonti; favorire il proliferare di
una massa di nicchie (diversificazione di stereotipi di tribù, cioè di piccoli gruppi/comunità)
per far sì che la “pubblicità” debba rivolgersi ad una miriade di mercati, e diventare sempre di
più “su misura”(“tailor made”). La parola, anzi, le parole chiave qui potrebbero essere
ACCESSO DIFFUSO BIDIREZIONALE.

Per inciso il web, l’uso di IM (instant messaging), il blog, il social media è molto giovane e femmina (su
Facebook fra i 14 ed i 18 anni ci sono più donne che uomini) e la categoria 14 – 30 vale ben più del
doppio della categoria 30 – 56. La politica italiana più “presente” in FB è MariaS. Gelmini; la donna di
“spettacolo”, Maria De Filippi; la “giovane” A. Amoroso di Amici

Politica

Pagina |4 DPI 2009 m. cavazzoni


Gli stereotipi di genere: politica, cronaca, media. 2009
teoria e pratica che hanno per oggetto l'organizzazione e il governo dello stato;
insieme dei fini cui tende uno stato e dei mezzi impiegati per raggiungerli ...

stato: popolo (gruppo numeroso/cittadinanza), territorio (confini), sovranità (stabilità)


individuare e perseguire i FINI (COMUNI) di un gruppo numeroso e ben definito (inizialmente solo i
cittadini) su un territorio definito con esigenze di stabilità
necessità del CONSENSO: ricerca (indagare i fini maggiormente condivisi), incremento (influenzare) al
fine del mantenimento (sicurezza e controllo)
rapporto fra il bene di tutte/i e quello di parti o di singole/i
l’organizzazione deve garantire il rapporto fra pubblico (tutta la cittadinanza) e privato (singoli cittadini
o gruppi di essi) e fra maggioranza e minoranze; tema della prevalenza del bene pubblico
il governo deve garantire il corretto impiego dei mezzi per il raggiungimento dei fini.
Come può il governo di una PARTE garantire l’equilibrio necessario per il bene di Tutte/i?
Può e deve la Politica ANTICIPARE ed essere attrice di ADATTAMENTO E CAMBIAMENTO, quindi
orientare i fini, o deve piuttosto SEGUIRE solo ed esclusivamente il SENTIRE COMUNE, quindi
governare i mezzi?
La Politica preferirà coltivare stereotipi o estirparli?
Esiste un nucleo base/MODELLO della Politica? Secondo me sì, e può essere la FAMIGLIA!
PER garantire l’equilibrio è necessario che
le “minoranze” (non solo numeriche/quantitative) riescano ad essere così FORTI da
influenzare la “maggioranza” nel tener conto ANCHE degli interessi “particolari”
la maggioranza sia il più possibile “inclusiva” e attenta/sensibile ai segnali deboli;
fare in modo di facilitare la SPINTA ALL’INNOVAZIONE, che viene sempre da “fuori”, da
“lontano”, dal “diverso”, da minoranze capaci di COINVOLGERE su VISIONI,
fare in modo di “limitare” la maggioranza con la sua naturale tendenza ad essere auto
protettiva e conservativa.
Le parole chiave per una BUONA POLITICA sono, a mio avviso, ASCOLTO RECIPROCO per
DECISIONI CONDIVISE!

ALCUNI SPUNTI DALLA CRONACA DEGLI ULTIMI GIORNI!

Il caso Serracchiani: Donna, sconosciuta alcuni mesi fa, scoperta grazie al web, ha raccolto quasi
200mila preferenze grazie ad una campagna condotta fra web e contatto diretto; oggi è in pectore la
leader del Partito Democratico (quotidiani vari)

Le “elette” al Parlamento Europeo (senza le rinunce) sono 12: 7 nel Pdl (24%), 5 nel Pd (22%);
probabilmente ne entreranno almeno altre 2/3, per arrivare ad un 20% della rappresentanza; (0 Udc,
probabilmente 1 Idv, forse 1 Lega, forse 1 o 2 in più nel Pdl) (risultati elezioni europee 2009)

Caso della Iraniana universitaria, dottoressa RAHANAVARD, moglie del candidato presidente Mousavi,
ex consigliera politica del precedente presidente: ha fatto comizi da sola o tenendo per mano il marito
sostenendo l’importanza di esprimere talenti, maschi o femmine che siano (Corriere.it)

Donne sull’Everest (l’arrampicata è tipicamente maschile): più resistenti ed adatte degli uomini
(Corriere.it)

Pagina |5 DPI 2009 m. cavazzoni


Gli stereotipi di genere: politica, cronaca, media. 2009
Web e Lotte fra BANDE AL FEMMINILE: minacce via messenger e successive aggressioni fisiche; il
rischio è quello di una “cattiva mascolinizzazione” (da Corriere.it)

Valore D: network in rosa (da il Mondo del 29 maggio)

Addio Maschio, il Futuro è Donna (da il Mondo del 12 giugno)

Fattore D. (da Nordest Europa , fondazione CUOA)

RIASSUNTO DELLE PAROLE CHIAVE UTILI ALLA SOLUZIONE DI SINTESI

APERTURA CONTINUA, PARITA’, ACCESSO DIFFUSO AI MEDIA BIDIREZIONALI,


ASCOLTO RECIPROCO

Cosa traggo dal corso e dall’esercizio del tema finale?

Una forte ASPIRAZIONE

di un sicuramente MASCHIO molto attento e rispettoso della pari diversità della DONNA

per iniziare un’azione positiva di RINNOVAMENTO della società italiana ed europea

che può passare solo attraverso la realizzazione di un NUOVO PARTITO APERTO (trasversale),
PARITARIO (50/50), CONVINCENTE (focalizzato sul “vincere assieme”)

capace di utilizzare bene i NUOVI MEZZI DI COMUNICAZIONE per DIFFONDERE LA VISIONE di una
società dove le DECISIONI siano prese in maniera CONDIVISA basandosi su una grande capacità di
ASCOLTO e RECEPIMENTO delle istanze di TUTTE E TUTTI!

TUTTO CIO’ può avvenire attraverso un CONTINUO PROCESSO DI FORMAZIONE, in ambiente MISTO,
che consenta di favorire la COMPRENSIONE reciproca, il trasferimento di COMPETENZE fino ad oggi
CONFINATE nei generi, l’estirpazione di stereotipi di genere attraverso una EDUCAZIONE alla parità
nella valorizzazione della diversità.

INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE MINIME

Emanuela Sala – Donne, uomini e potere – FrancoAngeli 2008

Maria Caterina Cifatte (a cura di) – Sensibilità Maschili – Gabrielli Editori 2008

Francesca Zajczyk – Una resistibile ascesa delle donne in Italia – Il Saggiatore 2007

Pagina |6 DPI 2009 m. cavazzoni

Potrebbero piacerti anche