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Ormai da più di una decina d’anni si sente parlare continuamente del concetto
di società dell’informazione, (information society) e più recentemente
l’attenzione generale è stata posta soprattutto sul concetto di società della
conoscenza (knowledge society). Questi termini, in effetti, corrispondono a
profondi cambiamenti della nostra società, del nostro modo di lavorare, ma
anche del nostro modo di vivere la vita quotidiana: hanno certamente un
impatto ed una pervasività senza precedenti. Va sottolineato comunque che i
due termini hanno un significato diverso, ed il concetto di società della
conoscenza è più ‘forte’: c’è qualcosa di più nel concetto di conoscenza
rispetto al concetto di informazione, e anche su questo desidero focalizzarmi
in questa breve relazione, il cui obiettivo specifico è illustrare quali nuovi
settori dell’informatica possono contribuire alla realizzazione della società
della conoscenza.
Una visione tradizionale dell’Informatica può identificare in sintesi tre elementi caratterizzanti:
I. il calcolatore come veloce esecutore di programmi di calcolo, caratteristica che nel tempo è
stata ottenuta con prestazioni sempre più elevate a costi sempre più ridotti, e
II. il calcolatore come archivio di dati e informazioni, che analogamente alla precedente
caratteristica, ha visto un’evoluzione verso memorie sempre più capaci, con tempi di
accesso e costi sempre più ridotti.
Queste due caratteristiche, emerse fin dai primi esperimenti con l’informatica, comportano degli
importanti e significativi vantaggi: precisione e velocità nell’esecuzione dei calcoli, riduzione
degli errori, possibilità di memorizzazione di grandi masse di dati, bassi costi ed economicità.
Questi benefici sono in effetti la principale motivazione del grande successo delle tecnologie
informatiche e della loro enorme diffusione.
Le aree di ‘naturale’ applicazione delle tecnologie informatiche in base a queste due
caratteristiche sono ovviamente tutte le discipline che hanno sviluppato negli anni (anche nei
secoli precedenti all’avvento dell’informatica) dei modelli matematici (più o meno complessi,
con formule più o meno sofisticate) sui fenomeni di loro specifico interesse. Gli esempi sono
moltissimi: la fisica, l’ingegneria, la matematica, l’economia, la chimica, la biologia, per
nominarne solo alcuni. E ancora: tutte le discipline che trattano grandi quantità di dati, che
sfruttano il calcolatore fondamentalmente come un deposito di informazioni, vasto, ad accesso
veloce ed economico.
Negli anni ottanta si è sviluppata un’ulteriore caratteristica importante, che ha raggiunto negli
anni novanta effetti assolutamente eclatanti, ossia:
Questo aspetto permette la virtualizzazione del tempo e dello spazio, il superamento delle
distanze ed un grande risparmio di tempo. I vantaggi sono ovvi e sono sotto gli occhi di
ciascuno di noi.
Quindi, nell’accezione appena proposta l’avere conoscenza significa saper usare l’informazione
e saper risolvere problemi adattandosi alle situazioni, che è ben di più del semplice ‘essere
informati’.
1
In questa relazione tratteremo in particolare solo sistemi software.
Potrei continuare con altri esempi (nel campo dell’e-learning, del knowledge management,
ecc.), ma non riesco per motivi di tempo. Desidero invece evidenziare a chi possono essere utili
strumenti come i motori di ricerca intelligenti.
4. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
In conclusione, ho cercato di farVi percorrere un cammino, che ci ha portato dalle prestazioni
tradizionali dei sistemi informatici, a supporto della Società dell’Informazione verso nuove
frontiere, verso l’automazione di attività legate alla conoscenza, per fornire strumenti
informatici nuovi e più potenti, seguendo l’esempio dei paesi e delle regioni più progredite.
Questi strumenti possono dare un contributo decisivo alla realizzazione della Società della
Conoscenza, all’aumento della competitività delle nostre regioni ed in ultima analisi al
miglioramento della qualità della vita di tutti noi.
BIBLIOGRAFIA
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