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The way things go un flm darte di circa 29 min


di due autori svizzeri. Qui viene documentata una
lunga catena casuale con effetto domino formata da
oggetti di uso quotidiano come pneumatici sacchet-
ti, sapone, fusti ecc con effetti pirotecnici usati come
inneschi. La catena situata in un magazzino ed
lunga 100 m.
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Nasce dalla rifessione dellautore sui vizi legati a
penne e matite, in particolare quello di mordere il
retro di esse. La sua soluzione stata unire la liquiri-
zia in legno masticabile alla penna. Valore aggiunto
al progetto: il fatto che la penna venga mangiata la
rende pi personale e quindi nessuno andr a ruba-
re una penna morsa da un altro.
La edible pen quindi una penna masticabile e gra-
devole, e allo stesso tempo dotata di antifurto.
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Artista donna di origine libanese che realizza uno
zerbino con la scritta welcome interamente con i
chiodi. Lo zerbino il primo passo di accoglienza, in
genere di consistenza morbida; lei lo realizza con un
materiale metallico appuntito, d un senso di inquie-
tudine, un oggetto pericoloso, un azione crudele nei
confronti di chi viene accolto. Si tratta di un progetto
paradossale.
Mona ha vissuto il periodo delle guerre, la Polonia e
con le sue opere vuole ricordare le tragedie viste e
vissute in modo che non vengano dimenticate. Lo-
pera in s lascia spiazzati, il signifcato di zerbino
non coincide con i materiali e le sensazioni trasmes-
se dallopera che lo rendono qualcosa di inaspetta-
to.
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La storia di Sonora la storia di una forma geometri-
ca pura, la semisfera, perseguita da Magistretti per
quasi trenta anni come unossessione e declinata in
numerosi materiali e dimensioni. Il nome Sonora de-
riva dal fatto che inizialmente la cupola era fatta in
alluminio tornito e poteva suonare come una campa-
na, nel 1990 viene proposta in vetro soffato acidato
e nel 2003 in metacrilato toccando una dimensione
di 133 cm, ponendosi come dimostrazione di ecce-
zionalit tecnologica.
Questa lampada concentra tutta la luce sul piano la-
sciando in resto in penombra grazie alla sua caratte-
ristica di rimaere bassa. D sia luce che ombra nello
stesso momento.
Sonora, una delle lampade pi amate da Magistret-
ti che riconosceva in essa la capacit di illuminare,
e soprattutto di caratterizzare, un intero ambiente:
sorta di volume contenuto in un altro volume che
la stanza.
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Artista e nota designer del XX secolo, approvata da-
gli olandesi del De-Stijl e architetti del calibro di Le
Corbusier. Casetta fatta per lei e per il suo compa-
gno in costa azzurra. Focus sulla scala interna: pi
stretta del normale a causa delluso saltuario. Utiliz-
za il vuoto vicino alla scaletta aggiungendo quindi
uno spazio senza costruirlo. Nella realt si possono
creare pi soluzioni luna diversa dallaltra.
Interessante anche come sono correlati i tubi dei
corrimani: tre tubi uno orizzontale, uno verticale e
dei corsetti che li uniscono con un corrimano spesso
20-30 cm. Lidea che qualsiasi cosa si pu sempre
fare in un altro modo, non bisogna per forza seguire
le regole.
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Oggetti in cartoncino che hanno tra i loro antenati gli origami
giapponesi. Questi ultimi sono per differenti in un aspet-
to fondamentale: non prevedono il taglio della carta. Munari
invece introduce questa possibilit sia come variante, sia
come elemento essenziale. Origami+kirigami due arti giap-
ponesi che Munari vuole unire in questopera. Ossimoro:
scultura da viaggio (statico + dinamico).
Le prime sculture da viaggio nascono allinizio degli anni
cinquanta come sculture pieghevoli e di fatto vengono re-
galate o spedite come biglietti di auguri; successivamente,
a partire dal 1958, prendono il nome defnitivo di sculture da
viaggio. E un gadget dellera del marketing, una soluzione
innovativa nella storia della scultura e della cultura italiana.
Nessuno aveva mai pensato ad una scultura trasportabile,
pieghevole, economica e facilmente riproducibile. La scultu-
ra da viaggio nasce con tutte le caratteristiche tipiche delle-
ra moderna: low-cost, pratica, volendo anche mono-u-
so, al servizio del moderno nomade che abita pi case
o che talvolta abita a diverse latitudini, democratica, by
design, leggera, quando viene esposta non ha bisogno di
grandi spazi.
Prima di spegnere la luce osservate come questa illumina le
varie parti sporgenti o rientranti, le parti piene e quelle vuote.
Voltatela dallaltra parte, cambia aspetto, i vostri pensieri da
pratici diventeranno lentamente estetici, non vi domandere-
te pi cusa l chel rob ki e vi addormenterete felici.
Pensiamo ad un viaggiatore moderno. Un viaggiatore gio-
vane di fuori e anche di dentro. Un tipo che appartiene ad
una cultura internazionale, non un analfabeta culturale. E
siccome una persona non completa se non cura tutte le
parti di se stessa, non solo lapparenza ma anche la sostan-
za, ecco che nasce da un certo punto, quasi chiamata dalle
esigenze vitali pi complesse, la scultura da viaggio.
[Bruno Munari, Codice ovvio, Einaudi]
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Questo lavoro rappresenta un passaggio per una citt, li-
dea parte da un suo disegno fatto a china: triangoli allun-
gati neri che si intrecciano con altrettanti triangoli allungati
bianchi.
Arte optical, con i suoi giochi in positivo-negativo, gli effet-
ti ottici e i giochi prospettici.
Ho fatto tutta la vita delle linee in bianco e nero, superfci
in cui il bianco e il nero si equivalgono al 50 %. Il problema
che quando uno vede quelle opere dice sempre che
sono a linee nere su fondo bianco, ma perch non dice il
contrario? Perch siamo abituati ai fogli bianchi su cui si
disegna con il nero, mentre per me questa realizzazione
costituita dal 50% di bianco e dal 50% di nero. Pensa,
il nero in genere non lo vedi se non c il bianco, mentre
il bianco lo vedi anche se non c il nero. Quindi, non
un operare estetizzante, ma sempre un operare che ha
una logica di una fondamentale esistenza. Queste opere
servono a sollecitare il cervello che, per quanto riguarda il
visivo e le sue fenomenologie, fn troppo sotto utilizzato.
Comunque ffty-ffty una costante del mio operare, la-
voro a sollecitazioni sottili per disporre e non certo per vio-
lentare. Quindi, questa situazione di negativo-positivo lho
applicata anche allo spazio-tunnel dellex Aurum, dove si
va da unentrata allaltra passando dal bianco al nero e
viceversa. Per me tutta la vita, sia nelle opere sino alle
relazioni umane, 50% e 50%.
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Per catturare i tre frammenti di cerchio che futtua-
no liberamente nello spazio costituito dalla veduta
di Bellinzona e del suo intorno, losservatore deve
trovare il giusto punto di vista verso Castelgrande.
E il punto di vista da cui lautore ha proiettato il suo
disegno, il tracciato che losservatore ha gi avuto
modo di conoscere attraverso le superfci di colore
rosso, accidentali e fra loro prive di coerenza. Solo
un attimo prima, limmagine dei tre archi di cerchio
appariva ancora scaglionata su diversi piani, pronta
a disperdersi nello spazio mutevole dei nostri spo-
stamenti quotidiani; solo da questa fnestra immo-
bilizzante, la somiglianza di colore dei frammenti, la
continuit di direzione delle linee e la buona forma
del cerchio partecipano alla messa a fuoco e muo-
vono verso una soluzione necessaria, di schiaccian-
te evidenza. Lintervento intitolato Segni e carat-
terizza i lavori di Felice Varini dalla fne dagli anni
Settanta a oggi. Varini agisce come un pittore nello
spazio tridimensionale che viola lessenza spaziale
dellarchitettura, a cui la pittura ancorata, provo-
cando un ribaltamento della logica prospettica at-
traverso la riduzione dello spazio alla sua immagine
bidimensionale. Afferma anche la nostra partecipa-
zione al senso di ci che si sta manifestando, at-
traverso i movimenti nello spazio dato e in questa
diversit di punti di vista: sintetizzando direi in un
punto di vista, centomila punti di vista.
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Del 1981 invece il divano pi provocatorio e,
forse per questo, il pi amato da Magistretti,
Sindbad di Cassina: una semplice coperta da
cavallo nei colori delle scuderie inglesi, posa-
ta elegantemente su una struttura imbottita.
La poltrona mantiene la sua morbida connota-
zione di un riconoscibile aggetto darredo. Ap-
parente e felice causalit, nasce dal pensiero
che divani e poltrone sono spesso ricoperti da
tessuti che a volte vengono tagliati per assu-
mere la forma della struttura, il progettista lo
ritiene un peccato per il materiale: nulla bello
come il gesto di chi li getta, e per dare lidea
di oggetto fnito, li sistema con la mano otte-
nendo un effetto pi naturale del cucito. Una
coperta appoggiata come un tappeto volante
che prende terra sulla poltrona. Viene fssata
con due bottoni e la coperta rimovibile per
stagioni o fantasie. Lo chiama Sindbad come il
marinaio delle Mille e una Notte, non avr mai
volato ma lo ricorda in qualche modo.
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Questoggetto per Danese Milano, del 1971,
uno degli esempi della fusione tra ricerca for-
male e funzionale che permea lopera di Mari. Si
tratta di un cestino per la carta, a forma di parte
terminale di tubo che sporge -inclinato- dal pavi-
mento su cui viene poggiato. Il nome, In attesa,
si riferisce alla funzione del cestino, che appun-
to attende il lancio di palle di carta verso la sua
bocca inclinata. Permette di nascondere a chi lo
osserva nel lato lungo il contenuto e facilitare il
gesto di chi lo utilizza. La sezione mostra come
sia stato realizzato in modo tale da mantenere
lequilibrio. Un cilindro in polipropilene stampato,
a iniezione, che si differenzia dalla produzione
corrente di cestini getta carte grazie al taglio tra-
sversale della base. Tale taglio determina unin-
clinazione discreta del contenitore, che meglio
favorisce la sua funzione di raccoglitore.
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Attraverso la scomparsa dei monumenti, si inten-
de richiamare lattenzione sul fatto che, se da una
parte i monumenti rimandano a determinati eventi
storici, dallaltra non possono mai sostituirsi allim-
pegno pubblico e individuale della memoria critica e
della commemorazione responsabile. Nel 1986 han-
no eretto una stele alta 12 metri rivestita in piombo
su una passerella pedonale ad Amburgo. Defnita
monumento contro il fascismo e la guerra, a prima
vista questa opera a forma di colonna richiamava
vagamente un monumento tradizionale. Allo stesso
tempo, per, gli artisti invitavano i passanti a incidere
commenti personali o politici sulla stele. Il monumen-
to fu abbassato nel corso degli anni seguenti, fno a
quando, nel 1993, fu fatto completamente interrare
per poter essere ammirato esclusivamente da una
fnestra. Il monumento, secondo Gerz, non pu eso-
nerare i cittadini dalla responsabilit di sviluppare
una coscienza politica attiva e critica, poich, come
si pu leggere sulla lastra a lato del monumento in-
terrato, nulla pu elevarsi a lungo contro lingiusti-
zia al nostro posto. Gli artisti hanno utilizzato questo
concetto per creare unimmagine rappresentativa
della scomparsa del monumento.
E un monumento creato dal popolo con le memorie
di cittadini che hanno vissuto il momento e vogliono
condividere le esperienze e i sentimenti con chiun-
que lo osservi. Gli spazi vuoti lasciati dai monumenti
negativi di Hoheisel e Gerz non fanno solo riferimen-
to a fratture e perdite storiche, ma delegano anche
direttamente ai visitatori la missione della memoria e
dellazione giustifcata dalletica.
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Serie di 6 cuscini bordati di micro-storie, delle di-
mensioni di 70 x 70cm.
Sui bordi dei cuscini del Libro letto non si trovano
storie vere e proprie ma solo brevi frasi in grado di
scortarvi nei migliori sogni. I cuscini sono scomponi-
bili e possono essere assemblati in maniere diverse
per comporre di volta in volta nuove storie.
Trapunta scritta che sia libro che letto.
Libroletto lho frmato con Munari. E un letto per
bambini, un libro abitabile, le pagine possono stac-
carsi dal libro e disporle come si vuole, le brevi frasi
sono combinabili tra loro in storie sempre diverse.
Ogni libro letto, ma ogni letto non anche un libro,
con tutte le pagine staccate messe in fla sul pavi-
mento si compone una storia tattile e la si cambia
a piacere. E un libro perch si girano le pagine, un
bambino si pu riposare e ascoltare le favole perch
contiene delle frasi che sono degli inizi di storie. Poi
continua il genitore. Insieme al bambino si possono
mettere in relazione le storie con i colori, le texture, i
materiali, alle altre frasi. E pensato per far tornare gli
adulti a giocare con i bambini.
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Larte ha a che fare con la luce, proprio come
nellarchitettura il vuoto ha a che fare con il pieno.
Per me la luce racconta la realt, una metafora
dellarte e ha anche unimplicazione con la tecno-
logia.
Limpiego di un evento luminoso collegato a
dei sensori che comunicano la partecipazione di
qualcuno e la sua complicit solidale allopera.
E un opera narrativa, Ai nati oggi appare quasi
immateriale e limitato allaccensione di una lam-
padina nel momento in cui nasce un bambino
nellospedale della citt. Eppure, quando imma-
gino questopera, penso a un padre che pigia il
pulsante, in uno stato di agitazione, emozionato.
Credo che la nativit tema classico dellarte
sia di per s un evento narrativo, comune a tutti,
che attraverso lopera viene celebrato e reso vi-
sibile. La semplice accensione della lampadina
assume allora un altro valore; una miccia che
innesca una serie di relazioni allinterno del tes-
suto della citt e coinvolge lo spazio mentale e
limmaginazione dello spettatore.
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Danese considerata lazienda tra le pi visionarie e sof-
sticate del design italiano, che sino ai primi anni Novanta
ha creato oggetti che univano arte, tecnica, artigianato e
grafca, luogo di sperimentazione e un contesto di costante
evoluzione. Vaso Camicia, pezzo di arredo da ascrivere
nella sfera dei classici, che risulta essere di grande effet-
to e tuttora sorprendentemente moderno. Il vaso presenta
una forma semplicissima di grande eleganza. Lartista ha
puntato sullessenzialit degli elementi di cui il prodotto si
compone. In effetti il pezzo consta di due componenti in-
dipendenti e di materiale differente ma che nello stesso
tempo risultano essere strettamente connessi: nella parte
interna, un cilindro di vetro trasparente; allesterno, un tubo
di alluminio anodizzato e opaco, senza fondo.
Caratteristica di questo rivestimento esterno il taglio ver-
ticale che percorre tutta laltezza del vaso, conferendo al
pezzo un carattere originale ma al contempo estremamen-
te funzionale dal momento che permette di poter osservare
interamente i fori collocati nel recipiente interno. Il diame-
tro del vaso di 12 cm e con unaltezza di 28 cm.
Iniziamo dal vaso per fori Camicia, del 1961, con il quale
ho proseguito i miei studi sui semilavorati. In questo caso, il
materiale di partenza un semplice tubo di alluminio: inse-
rendovi un cilindro di vetro soffato e fresandone una por-
zione verticale al centro, o una porzione circolare a met, si
lascia intravedere anche la parte di un fore che di solito
nascosta, cio lo stelo immerso nellacqua. Un ribaltamen-
to. Interessante come i vuoti sullalluminio permettano di
mettere a fuoco dettagli del fore su cui di solito non ci si
sofferma, come il gambo, creando una cornice che va a
valorizzarlo.
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Tra eleganti palazzi ottocenteschi e la settecentesca
chiesa che d il nome alla piazza, infatti, da ormai quasi
cinque anni si staglia, dal quarto piano di uno di questi
raffnati edifci, un piercing. In un clima elegante e so-
brio appare un oggetto che stupisce i passanti e che
appartiene a tuttaltro mondo, a tutt altra estetica: il gi-
gantesco anello che macchia di gocce di sangue, un
po rosso e un po blu lopera, dal titolo Baci urbani,
doveva costituire solo un terzo di quella che potremmo
defnire una trilogia darte urbana.
Ispirata ai principi della body art prevedeva, infatti, al-
tri due atti: lapertura di un chiosco itinerante di bibite
come luogo di ritrovo per i pi giovani, e la possibilit
di tatuare un altro edifcio. Soltanto il piercing ha potuto
trovare la sua collocazione connubio tra sobriet e irri-
verenza, raffnatezza e provocazione, passato e futuro.
I passanti formulano sul suo signifcato o sul signifcato
delle gocce, per esempio: acqua; sangue blu; un
modo per dire che Torino una citt giovane; indica che
la citt viva e respira, proprio come noi, i suoi abitanti.
Baci urbani per lunione di due generazioni diverse che
si incontrano con un bacio e i due colori diversi delle
gocce di sangue lasciano intendere il rapporto tra due
persone di origini diverse (il sangue blu e rosso).
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E un vaso molto solido, che diffcilmente si ro-
vescia, lavorato per fresatura da un artigliano
che segue uno schizzo di Mangiarottti. Netto
contrasto tra un materiale duro che il marmo
e la natura fragile che contenuta al suo inter-
no. Ogni vaso unico.
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Galeria h2o chair un sedia realizzata su commissione
della galleria darte contemporanea H2o (Barcellona).
una seduta/opera darte che instaura una forte connes-
sione col libro, ironizzando sul comportamento di sedersi
su una pila di libri: laltezza della seduta, di partenza mol-
to bassa, adattabile allaltezza dellutente aggiungendo
o togliendo libri su di essa. Questo sistema ideale per i
bambini, perch laltezza della seduta si adatta alla loro
altezza durante crescita. Dopo aver tolto o aggiunto libri
dalla pila sulla seduta, lutente si siede su di essa, princi-
palmente per leggere un libro estratto dalla pila. Dopo la
lettura lutente riporr il libro nella pila sulla seduta. Quan-
do non assolve alla funzione di seduta diventa mobile per
appoggio ed esposizione di libri, con alto valore simbo-
lico. Lartefatto composto da un unico pezzo stampato
ad iniezione di resina rinforzata con fbre di vetro. Ha una
forma semplice, organica, che fa riferimento alla forma
delle spalle umane, ma essenziale. Tuttavia le parti della
seduta sono sproporzionate tra loro: le gambe sono sotto-
dimensionate, mentre lo schienale e sovradimensionato.
Lartefatto svolge funzione di seduta e di mobile per la
riposizione ed esposizione di libri, assumendo contempo-
raneamente anche un signifcato pi simbolico, dopera
darte, e ironico, di caricatura di un comportamento, so-
prattutto infantile, quello di utilizzare una pila di libri come
seduta. Dal punto di vista dellergonomia, sia fsica che
cognitiva, ha delle carenze: senza libri impilati sul pia-
no di seduta la destinazione duso non risulta chiara, a
causa della sproporzione gambe/schienale e del piano
di seduta troppo basso. Parte fondamentale del progetto
il lungo ciclo di vita del prodotto: pu essere utilizzato
dallutente per tutta la sua vita, da quando ha pochi anni
di vita, adattando la seduta aggiungendo i libri letti nel
corso degli anni.
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Delocazione" che ho realizzato nel 1970 era un
lavoro nato dall'osservazione di uno spazio, dove
le uniche presenze erano le impronte degli oggetti
che avevo rimosso. Un ambiente di ombre, om-
bre di tele rimosse dalle pareti, ombre di ombre,
come veder dietro un velo un'altra realt velata
(...) e cos via perdendosi all' infnito, cercando un'
immagine.
Avevo presentato questo ambiente di ombre come
opera: un luogo dell'assenza come luogo dell'ani-
ma. E un opera questa, fatta di cenere, unopera
immateriale, fatta di silenzio e con la materia del
tempo.
Un allegoria, una metafora, un percorso da una
dimensione fsica ad una dimensione metafsica.
Vorrei anche sottolineare, limportanza che ha per
me lo spazio. Non solo lo spazio dellopera ma
lopera dello spazio. Sottoposte, non solo metafo-
ricamente, al passaggio del fuoco, in una dimen-
sione dove il tempo sembra essersi fermato, delle
forme e delle immagini non restano che tragiche
ombre.
La realt di unopera comincia al di l di ci che di
essa visibile. Loggetto non c ma se ne perce-
pisce la profondit, una tridimensionalit del nulla.
Non lombra di una forma fsica ma la forma fsica
dellombra. Ci che resta della memoria quando
tutto bruciato. Questo particolarissimo genere
di opere, che rifettono sul tema dellassenza e del
passare del tempo nelle sue tracce visibili.
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Poltrona alta e poltrona bassa interamente realizzate
in feltro di lana spesso. Nella parte inferiore, il feltro im-
pregnato di resina termoindurente garantisce rigidit
e resistenza. Il sedile fssato alla struttura mediante
legacci di canapa che proflano anche la parte supe-
riore, morbida, della seduta. La poltrona completata
da un materassino in tessuto trapuntato, accoppiato
con ovatta di poliestere, disponibile in vari colori.
Un trono che richiama alla memoria immagini arcai-
che e lidea di un abitare primitivo. Realizzati con un
tecnica di produzione per cui nel 1987 fu depositato
un brevetto, i Feltri esprimono una volont di indagi-
ne sui materiali e sono frutto di una ricerca fgurativa
giocata su un terreno ibrido, fra arte e utilit. Parte
della collezione I Contemporanei di Cassina, I Feltri
una delle poltrone che hanno contribuito a rinnovare
il design italiano. Creata da Gaetano Pesce nel 1987
e caratterizzata dallo schienale avvolgente, la seduta
allude con ironia alle sedie regali combinando speri-
mentazione, cenni davanguardia e maestosit. in-
teramente realizzata in feltro di lana spesso, materiale
fessibile che permette infnite variazioni della forma,
dando la sensazione del movimento continuo della
vita e diversifcando loggetto per renderlo unico.
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Un oggetto cult del design post-moderno ita-
liano. Nel 1987 Alessandro Mendini con Studio
Alchymia crea la poltrona Proust, in stoffa e dal-
la forma barocca con una decorazione a mac-
chie di colore. Le macchie del motivo pointillista
erano una metafora per lo scrittore Proust, da
qui il nome della sedia. La riedizione prodotta
da Cappellini realizzata con struttura in legno
scolpito decorato a mano e rivestito in tessuto
multicolor che riprende i decori della struttura,
prodotta in due versioni cromatiche: multicolor
azzurro/grigio/giallo e multicolor nero/verde/ros-
so. La poltrona di Proust non ne un progetto
nuovo ne contiente materiali innovativi, la strut-
tura gi esistente e ben riconoscibile nella sua
storia, e li abbina al legno e alla tela. Il motivo
che decora la tela ispirato ad un quadro di
Signac.
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Tessuto Stampato per lazienda Assia che d il
compito a Munari di realizzare un disegno per
loro. Munari visita lazienda e cerca di capire
come funziona la produzione analizzando lo
schema di produzione ed i macchinari utilizzati.
Nota come questi facciano sgocciolare del co-
lore e prende spunto da questo per creare la
trama dei suoi tessuti creando degli effetti che
non possono essere ripetuti e che rendono uni-
co ogni pezzo. Tema del contrasto fra la mac-
china che produce in serie (la regola) e il caso
delle gocce di colore che cadono casualmente
creando effetti unici e originali. Macchina che si
lega al concetto di serie e unicit insieme. Per
ogni campionatura viene segnato su un foglio la
descrizione del tessuto in numero di gocce, la-
distanza di queste ecc. Da una regola che quel-
la di farle gocciolare il colore, la casualit della
caduta della goccia.
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Ad Arienti interessa in particolar modo laf-
forare del disegno e il suo imporsi libero da
qualsiasi rimando che non sia allinterno delle
categorie dellarte.
Questo processo avviene anche nellopera
che lartista presenta negli spazi di via Eusta-
chi. Qui Arienti cambia il materiale su cui inter-
viene, usando tappeti tinti dello stesso colore
che riempiono lo spazio della galleria.
In realt il disegno del tappeto non viene com-
pletamente ricoperto dalla tintura ma affo-
ra nella sua struttura essenziale cos come il
colore originale, che si intravede osservando
attentamente. La trama delle forme viene in
questo modo quasi esaltata dalla patina mo-
nocroma che le ricopre in parte.
I tappeti impiegati sono di tipo comune e pro-
vengono da tutto il mondo. Attraverso la tintu-
ra in un solo colore essi vengono privati di tutti
gli elementi che ne costituiscono la riconosci-
bilit e la storia.
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La mappa su carta di Boetti, realizzata sosti-
tuendo alla geografa politica degli Stati del
planisfero la loro bandiera, la prima (1969/70)
di una serie di mappe ricamate di varie misu-
re, concepite in modo diverso a seconda della
situazione politica mutevole e provvisoria della
storia contemporanea. Egli commissiona alle
donne afghane diversi tipi di manufatti, opere
da lui disegnate e ricamate secondo la tradi-
zione locale. Boetti utilizza ci che nella realt
gi esiste, ma per la prima volta attraverso un
meccanismo che differenzia i soggetti coinvol-
ti nel progetto (lartista) e nellesecuzione (le
afghane). Nel 1974 Boetti dir: il lavoro del-
la Mappa ricamata per me il massimo della
bellezza. Per quel lavoro io non ho fatto niente,
non ho scelto niente, nel senso che: il mondo
fatto com e non lho disegnato io, le bandie-
re sono quelle che sono e non le ho disegnate
io, insomma non ho fatto niente assolutamente;
quando emerge lidea base, il concetto, tutto il
resto non da scegliere.
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In Mondo, Lorenzo Damiani inventa un atlante
in cui lincanto dellazzurro del mare viene ripre-
so in ogni sua profondit e la terra resta come
sospesa, composta da frammenti di un antico
disegno persiano.
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Tappeto che rappresenta una stanza in pianta. Gli ar-
redi sono disegnati, sono bidimensionali e sono morbi-
di. Ironia nellappoggiare degli oggetti come lampade
su comodini tracciati in pianta. Sembra un progetto
per la distribuzione degli arredi interni. Tutte le misure
degli arredi sono reali, puoi sederti sul divano o di-
stenderti nel letto. Questo lavoro si propone di guidare
il confne tra funzione letterale e la rappresentazione
della funzione o, per usare le parole dellartista, hi-
ghligh (ting) lo slittamento tra spazio rappresentato e
lo spazio letterale. Si libra tra lessere una rappresen-
tazione di qualcosa (pu appendere al muro o posare
sul pavimento) e la cosa vera e propria, ed pensato
per essere utilizzato come qualsiasi mobile.
Fin dai primi anni 1990 sono stato affascinato dai di-
versi modi con cui creiamo categorie, defnizioni e re-
gole come un modo per generare ordine e signifcato
in un mondo apparentemente caotico e spesso diffci-
le da navigare. Su un livello pi fondamentale, mi chie-
do come noi attribuiamo ruoli come tavolo o banco
per una superfcie orizzontale sulla quale le cose pos-
sono essere collocate, o arte ad un elemento piano
che appeso al muro, al fne di essere guardato. La
mia intenzione non quella di comprimere queste ca-
tegorie e sistemi di valori, ma piuttosto di rivelare il loro
signifcato trascurato e di capire il nostro bisogno psi-
cologico inerente a dare oggetti rilevanza personale e
sociale.
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Tappeto caratterizzato da sequenze di elementi
ugali che si ripetono e ricombinano creando una
sequenza di immagini sempre nuove date an-
che dalla presenza di fli neri mobili che si spo-
stano al passare della persona.
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Poltrona caratterzzata da una seduta rialzata
da una pedana ricoperta da un tappeto che
quando non tocca terra crea delle ombre quasi
fosse sollevato per magia. Sopra a questo tap-
peto, composta da 4 pezzi diversi, la poltrona
che futtua nellaria. Gli elementi della poltrona
sono tutti diversi: una seduta verde, uno schie-
nale rosso e un poggiolo rosso a righe nere, tutti
imbottiti e con forme che ricordano i grandi cu-
scini dei paesi esotici. Lultimo bracciolo ha ca-
ratteristiche pi funzionali, un piccolo bracciolo/
tavolino in legno.
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Unidea di Vico Magistretti (2004) basata sul ge-
sto di appoggiare un rivestimento unico, pre-
zioso ma non ostentato, su una struttura di asso-
luta semplicit costruttiva.
Magellano una seduta-relax la cui forma pu
essere rapidamente modifcata: divano o chai-
se longue con appoggio per le gambe, o piano
morbido da usare indifferentemente come gran-
de pouf o letto singolo e matrimoniale.
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Si tratta di un divano con le sembianze di un
gomitolo arrotolato. un imbottito e intrecciato
su se stesso. Essendo privo di struttura il modo
di sedersi pu essere vario e informale, qui il ri-
vestimento e la struttura sono la stessa cosa.
un intreccio che forma una sorta di divano in cui
ci si pu stendere o addirittura inflare in mezzo.
Ricorda un nido ed composto da un tubolare
unico di 100 m riempito di poliuretano e piume.
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Age of reason:
Lartista parte da una seduta tradizionale per
due persone con una decorazione in stile Che-
sterfeld e la modifca creando un rigonfamne-
to sullo schienale verso la parte della seduta,
rendendo la proltrona praticamente inutilizzabi-
le. La forma allude a quella della pancia di una
donna in cinta.
Ever Onwards:
Bracciolo che sporge in avanti piegando di con-
seguenza tutta la poltrona, ricorda il movimento
di un braccio che si allunga assumendo una ca-
ratteristica antropomorfa. La fgura di partenza
della poltrona tutta via riconoscibile ma perde
anche qui la sua funzione, non pi utilizzabile.
Wasting 1998:
In questa opera lo schienale sta volta a pie-
garsi come se la poltrona si stesse sciogliendo.
Ha una rotella bloccata e perde sangue sul pa-
vimento.
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la met di un divanetto, poltrona con due
schienali di pari altezza imbottiti, dallaltro lato
esce una protuberanza da una forma non iden-
tifcabile come divano, mobile, non ha strut-
tura interna e permette di sedercisi sopra come
consiglia la fantasia. Gobbalunga (2007) comin-
cia citando il divano tradizionale ma fnisce in
uninedita forma totalmente destrutturata. Il relax
non si vive solo seduti ma anche allungati, sdra-
iati, avvolti in questa forma che sembra inizia-
re nel territorio della razionalit per inoltrarsi in
quello della fantasia.
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Il mio progetto casa coreana era di trasporta-
re lo spazio da un posto allaltro. Io davvero non
capisco la nostalgia di casa pi di tanto, ma ho
notato che ho questo desiderio di un particolare
spazio e voglia di ricrearla o portarla ovunque io
vada. Quindi la scelta del materiale stato tessu-
to. Ho dovuto fare qualcosa di leggero e traspor-
tabile, qualcosa che si pu piegare e mettere in
una valigia e portare con me tutto il tempo. Che
in realt quello che successo quando ho fatto
Seoul Home / LA casa. La casa perfetta, secon-
do lartista contemporaneo Do Ho Suh, galleggia
nel mezzo dellOceano Pacifco. Infatti, uscire di
casa mi ha fatto pensare a casa per la prima vol-
ta. Una volta lasciato a casa, il concetto di casa
non mai pi lo stesso.
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Il progetto, concepito specifcatamente per lo
spazio architettonico de Palazzo Grassi, coin-
volge atrio, primo e secondo piano, pi di 5.000
metri quadri. Per la prima volta, lintero spazio
del museo dedicato a un unico artista, sia con
opere inedite sia con creazioni degli anni pas-
sati, esposte insieme a una grande installazione
site-specifc. Lesposizione la pi importante
mostra monografca europea dedicata a Rudolf
Stingel.
La mostra presenta una selezione di oltre trenta
dipinti, alcuni di propriet dellartista, altri prove-
nienti dalla collezione Pinault e da altre collezio-
ni internazionali. Molti sono stati creati apposita-
mente per questo progetto negli studi di Merano
e New York. Si articola lungo tutte le sale del
palazzo, su cui stato steso - a ricoprire per la
prima volta lintera superfcie sia del pavimento
sia delle pareti un tappeto stampato a motivo
orientale.
La moquette stampata con lo stesso motivo
che ricopre le pareti, facendo cos perdere le
proporzioni e le forme delle stanze e creando
una prospettiva distorta. Questa soluzione attu-
tisce i suoni conferendo al percorso un atmosfe-
ra particolare.
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Una serie di strati di magliette sovrapposti , la
forma un anomalia, qui questa forma coincide
con la parte utilizzabile nel suo soggiorno, dove
non c la moquette o mobili. Messo a terra ci
racconta di uno spazio, in questo caso non un
elemento secondario appoggiato al suolo ma
lui che raccotna. In questa, come in altre opere
lartista si confronta con il tema della spazialit:
larchitettura la grande madre senza cui le
arti visive non sarebbero mai esistite. Lo spazio
viene indagato da un punto di vista del signifca-
to -Stanza di soggiorno.
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Quando si pensa ad un tappeto ci si immagina
qualcosa capace di attenuare i suoni, questo
invece ha intrecciato al suo interno delle barre
rigide che quando vengono calpestate creano
rumore, rebaltando lusuale concezione che si
ha del tappeto tradizionale.
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Tappeto che si trova allingresso di un castello, in
un punto inaspettato. Questo grande tappeto riporta
stampato in pianta il logo del formaggio del bel pa-
ese Galbani. Formaggio morbido tappeto morbido.
Cattelan spesso spiazzante come artista. Lopera
Il Bel Paese che Cattelan realizza appositamente per
la mostra Soggetto-Soggetto, allestita al Castello di
Rivoli, rientra nelle strategie perturbative, ammantate
di auto-ironia, con cui lartista interviene nelle istitu-
zioni artistiche. Lopera consiste in un semplice tap-
peto che i visitatori del museo possono calpestare e
che assume i caratteri dellartisticit esclusivamente
grazie al contesto museale in cui calato. In questo
modo Cattelan pone in causa listituzione come di-
spositivo di attribuzione del valore. Limmagine che
appare sul tappeto il logo del formaggio che no-
toriamente reca limmagine dellItalia, detta appunto
il Bel Paese con unironia che allorigine questo at-
tributo non aveva. Assumendo un logo pubblicitario
che tradizionalmente non aspira a possedere qualit
artistiche e riportando lironia sulla nazione italiana,
Cattelan tende a discutere linnegabile seriet che
solitamente circonfonde lopera darte. La logica
dellartista sempre di essere trasversale, anche ri-
spetto alle forze politiche, di mettere in campo pro-
prio quanto il pubblico non si aspetta e non vuole.
Belpaese da calpestare proprio perch, infatti,
un tappeto. E sotto il tappeto c la terra, il suolo, la
nazione. Cose, anchesse, che calpestare inevita-
bile dal momento in cui le si abita e ci si vive sopra.
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Riprende un principio di pavimento composto da tes-
sere in marmo che ne creano il decoro. Il disegno che
crea leffetto del marmo dato da disegni di insacca-
ti che disposti in un certo modo e intagliati opportu-
namente danno lillusione di un pavimento in marmo
tassellato. Utilizzo dei materiali inusuali negli interni
dallimmagine non abbiamo la percezione dellodore.
Della celebre serie Marble Floors sono i collage di af-
fettati, mosaici vivi, stampati a colori su alluminio; fet-
te di salame, tranci di mortadella, strisce di prosciutto,
creano composizioni e schemi decorativi.
Con laccostamento e lincastro di insaccati di vario tipo
Delvoye realizza complesse strutture modulari, dando
lillusione delleffetto marmoreo. Esposti in occasione
della mostra Et voil les cochons, gli originali pavi-
menti di marmo mescolano e attraggono gli opposti:
sacro e profano, passato e presente, la decorazione e
la funzionalit. Torna inoltre la fgura del maiale come
metafora socio-culturale, qui con un rimando inevita-
bile alle restrizioni alimentari legate alle religioni dove
vi la prescrizione di non mangiare carne di maiale,
considerato impuro e immondo.
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Nel Il giardino di Monet di Stefano Arienti un puz-
zle viene applicato sopra un poster raffgurante
la suddetta opera che appare cos raddoppiata
in un gioco di sovrapposizione intermediale. Qui
sopravvive un principio di invenzione: artisti che
modifcano mediante un intervento sullimmagi-
ne lopera darte con cui dialogano. Il passaggio
dal quadro originale alla sua riproduzione, docu-
menta lintermedialit alla quale soggiace ogni
opera darte e come in questo rimando di diver-
si media, loriginale si defnitivamente perdu-
ta e trasformata la percezione dellosservatore.
Alternarne il contenuto un invito a riguardare
quelle immagini che spogliate del processo di
degrado diventano improvvisamente altro cattu-
rando nuovamente lattenzione.
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Uso, non proprio di un oggetto comune. Il tap-
petino da bagno serve per non appoggiare i
piedi dopo la doccia su un pavimento che di so-
lito freddo, e dopo esserci salito, di solito lo si
trascina in giro per non sgocciolare. Da qui lui
interviene mettendo delle aperture sul tappeto
incrociando cos il concetto della ciabatta con
quello del tappetino. In questo caso lo posso
usare anche solo come tappetino poich non
necessariamente un uso in implica laltro.
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Artista pi orientata verso una produzione di
serie di oggetti pratici che possono facilmente
entrare nel quotidiano. Lei sembra rifettere su
ogni gesto progettuale e caricare di senso an-
che lintervento pi minimo per trasformare in
inediti gli oggetti che abbiamo sotto gli occhi
tutti i giorni Il suo ragionamento per questo pro-
getto parte dalle briciole. Parte da due soggetti
che hanno usi differenti: lasse su cui si taglia il
pane e il contenitore per alimenti. Mette insieme
i due elementi ottenendo un tagliere che diven-
ta anche contenitore dove possibile tagliare il
pane in porzioni grazie a dei fori lineari laterali.
Loggetto composto da un asse con uno spes-
sore maggiore e il contenitore con spessore pi
sottile.
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Anche questo autore ci porpone un progetto
che strettamente legato ad un gesto comune
e quotidiano, di una semplicit imbarazzante,
un gesto a cui spesso non si fa caso ma che
ripensato mette in luce piccoli disagi quotidiani.
Ragni diaftti pensa ad un ditale dotato di due
piccole alette che indossato aiuta a tenete aper-
te le pagine del libro mentre lo si legge, azione
che abitualmente dovremmo fare con due mani
o imprimere una forza maggiore sulla rilegatura
del libro. Lo spunto per questo progetto parte
dallosservazione delle persone che leggono
per strada.
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Lampada da comodino di plastica bianca, non
trasparente, con forma e un obiettivo preciso. A
partire da un brevetto di una luce che si accen-
de e si spegne tramite il peso, ottengono questa
lampada. Questa lampada non ha allinterno del
flo un elemento che la accende (interruttore).
In realt la lampada coincide con lintenzione.
Quando la lampada appoggiata a sinistra si
accende a destra si spegne. Utilizzare i pesi per
azionare la lampada risolve il problema di trova-
re linterruttore al buio, grande come la mano
e comoda.
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Altro progetto che premia la semplicit funzio-
nale. Pensato per un negozio di scarpe, un pic-
colo specchio posizionato a terra che permette
di vedere dallalto limmagine rifessa della scar-
pa corrispondente anche sul piede che non la
indossa. Permette in oltre di guardare la scapra
da pi punti di vista essendo inclinato cos da
facilitare la scelta.
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Modo leggero per affrontare un tema importan-
te. Parte dal concetto che lacqua un bene
prezioso e che importante essere responsabili
durante il suo utilizzo. Collega quindi il cubetto
di ghiaccio al lingotto doro creando uno stampi-
no che lasciasse impressa la forma rettangolare
tipica del lingotto assieme alla scritta Gold.
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Questo progetto consiste in una serie di bicchie-
ri della stesso forma cilindrica che progressiva-
mente aumentano la loro concavit. A seconda
della concavit il bicchiere pu contenere quan-
tit diverse di liquido. Il cilindro aumenta conca-
vit e anche diamentro. A seconda di quanto
la capacit un bicchiere conterr liquidi diversi
con diverse funzioni.
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Intervento pittorico su un frammento di spa-
zio: soglia della porta e intorno. Si muove nello
spazio che contiene la porta accorgendosi che
quella non lentrata nello spazio. Utilizza due
gialli differenti per colorare lasta e la porta che
separa lasta dalla parete per il suo ragionamen-
to spaziale.
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Lampada che parte da unidea ingegneristi-
ca. Esternamente si presenta come un grande
parallelepipedo tutto nero. Allinterno rivesti-
to di materiale rifettente con una lampadina
che nasconde allinterno un meccanismo di
accensione. Annuale perch si accende ogni
anno 11 secondi quando vuole. Progetto non
utilizzabile, non dipende dal proprietario ne
funzionale, non al nostro servizio. Si stacca
dalla quotidianit, siamo noi che aspettiamo
che si accenda e non il contrario.
Nei quarantacinque anni trascorsi dalla sua
creazione, nessuno ha ancora visto accesa
la Lampada annuale realizzata da Alighie-
ro Boetti per la sua prima mostra personale.
Nemmeno lartista. Composta di una sempli-
ce scatola di legno contenente una lampadi-
na coperta da una lastra di vetro, la lampada
collegata a un timer programmato per farla
accendere solo una volta lanno, per appe-
na undici secondi. Il meccanismo non solo ci
pone in una condizione di misteriosa attesa,
ma provoca una defunzionalizzazione parzia-
le delloggetto, introducendo la categoria di
tempo, un tema ricorrente nel percorso radi-
cale dellartista torinese, tra i pi geniali espo-
nenti dellarte concettuale italiana.
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Progetta una serie di tavoli con piano dappog-
gio in cristallo regolare con circa 180 gambe in
corda che reggono il piano. Di queste gambe
solo quattro hanno una funzione portante, collo-
cate nei punti strategici, mentre tutti gli altri ele-
menti, visivamente uguali, cadono, si lasciano
andare. Le altre gambe sono morbide quindi se
mi devo sedere si spostano. Di primo impatto
sembra un progetto complesso ma di per s
funzionale.
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Il design del tavolino Cumano stato ideato a par-
tire dalle forme dai classici tavolini per il t o per il
caff che venivano utilizzati durante lottocento negli
ambienti esterni e che ancora oggi sono rimasti un
classico sia dellarredamento dei giardini e delle ve-
rande sia dellarredamento dei bar o dei ristoranti. Si
tratta infatti di un tavolino di forma circolare sostenuto
molto semplicemente da tre gambe. Le linee di que-
sto classico tavolino sono state rese per molto pi
semplici ed essenziali rispetto ai tavoli di un tempo
tanto che lo potremmo defnire un tavolino minimali-
sta. Linee dritte e decise si accompagnano infatti a
superfci lisce e prive di alcun tipo di decorazioni. La
superfcie del tavolino Cumano di Achille Castiglioni
interamente realizzata in lamiera verniciata mentre
le gambe sono in tondino dacciaio. La caratteristica
pi importante di questo tavolino che pu essere
richiuso con estrema semplicit grazie ad un giun-
to rotante che permette di muovere la terza gamba
del tavolo. Una volta chiuso il tavolino assume una
dimensione talmente sottile che pu essere riposto
veramente ovunque. Ma la vera innovazione consiste
nel fatto che il tavolino Cumano viene venduto insie-
me ad un apposito gancio da fssare alla parete di
casa a cui il tavolino pu essere appeso con estrema
semplicit. Achille Castiglioni vuole infatti che questo
tavolino venga considerato come un complemento di
arredo da tenere in bella vista anche quando chiuso
e inutilizzato.
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Consiste in una struttura tradizionale per lespo-
sizione di cartoline, al posto delle cartoline ven-
gono posizionate delle superfci rifettenti. Scelto
un luogo questa struttura a trepiedi vieni posi-
zionata in modo tale che al posto delle cartoline
vengono catturate tante immagini del contesto
come se fossero fotogrammi dellintorno. E in-
teressante come ogni dettaglio che ci circonda
possa assumere importanza e fnire in quella che
idealmente dovrebbe essere la rappresentazio-
ne migliore di quel luogo. In oltre offre un ottimo
spunto per una rifessione rigurdante i punti di
vista; linclinazione delle cartoline puntano verso
il basso e con una vista generale delloggetto
si avr un immagine frastagliata composta da
tanti piccoli dettagli che non formano unimma-
gine uniforme o meglio ci da un insieme di tante
prospettive unite grazie alla struttura.
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Un piccolo, prezioso, saggio sul design. Concentrato di
freschezza. Pura e inconfutabile. Come la natura. Leggero.
Chiaro. Ironico. Ma pregno. Come solo Munari.
Larancia e il pisello come metafore del buon design. Og-
getti attraverso i quali descrivere (con lievit inarrivabile)
concetti che hanno rivoluzionato lapproccio al design.
Larancia quindi un oggetto quasi perfetto dove si ri-
scontra lassoluta coerenza tra forma, funzione, consumo.
Un mini-saggio scritto nel 1963 che esalta, tra laltro, per
lattualit dello stile e del linguaggio.
Sapienza condita da ironia, creativit, etica.
Pillole di sensata leggerezza. Perfette. Come i piselli.
A far da contraltare a questi 2 brillanti esempi di design
bello e utile, ecco la rosa. Oggetto che, nonostante sia di
grandissima produzione, formalmente molto coerente e
piacevolmente colorato, per Munari oggetto inutile, non
giustifcato, perfno immorale. Un prodotto che porta in s
troppe imperdonabili lacune tra cui errori di progettazione
(le spine), futilit o quantomeno parzialit (un oggetto solo
da guardare o tuttalpi da annusare) e costi elevati, per
poter essere apprezzato dalle classi di consumatori con in-
teressi non differenziati.
Good Design di Bruno Munari un giacimento tascabile
che dovrebbe accompagnare la quotidianit di tutti coloro
che progettano o devono progettare qualcosa.
Come si dice? Tutto gi in natura, basta saperla osserva-
re. Ecco, Munari lo ha fatto. Sintetizzando in 31, divertenti,
preziose paginette milioni di parole e decenni di rivoluzione
culturale nel mondo del design.
Forma. Funzione. Consumo.
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Nella casa in Sardegna realizzata in pietra e ce-
mento amrato Levi vuole sottolineare il rapporto
con il paesaggio circostante realizzando una f-
nestra con vetro fsso che ricalca la forma del-
la montagnia che lascia vedere in lontananza.
Questa fnestra dal proflo approssimato ha una
mensola che non disturba la vista. Nella fase
dei lavori, sul pavimento stata disegnata una
croce che sta ad indicare il punto dal quale
possibile osservare i due profli coincidere per-
fettamente.
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La natura di installazione ambientale di alcuni
lavori di Lavier, e testimoniata da Nobilis del
1985 che interviene sulle pareti dello spazio con
lapplicazione di carta da parati.
Esposizioni fatte a casa delle persone che si
prestavano e mettevano a disposizione i loro
spazi domestici. Si tratta di una cornice dorata
appoggiata ad una tappezzera preesistente, in
quel punto dove la cornice appoggiata la tap-
pezzeria cambia colore diventando arcobaleno.
Si introduce cos il tema della cornice con un
opera che spiazza e stupisce.
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Si tratta di un francobollo che da un lato ha una
stampa raffgurante del cibo e dallaltra, nella
parte adesiva, ha laroma del suddetto.
E un opera che Guix dedica alla sua terra, il
concetto che il progetto pu stare ovunque,
anche in un francobollo, rende il francobollo
qualcosa di buono.
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L artista e il marito nudi fotografati luno di fronte allaltro,
bloccavano il passaggio di una porta della mostra. La gen-
te per entrare doveva passare vicino ai corpi nudi dei due
artisti. Progettista: sapere dove mettere le cose e dove
mettere le opere facendo in modo che tutti le incontrino,
corpo come tema principale dellopera.
Allepoca i performer erano solo due, rispondevano ai nomi
di Marina Abramovi e Ulay; le nudit erano chiare, limpi-
de, totali: ha fatto epoca la loro Imponderabilia, performan-
ce che obbliga il pubblico del museo a sgomitare, inflar-
si, strusciare tra i corpi spogliati della coppia, passaggio
obbligato per spostarsi da una sala a quellaltra. Ci che
il pezzo vuole esplorare la reazione del pubblico con i
due artisti. Non la nudit sfacciata e imperturbabile che
cattura lattenzione, ma la reazione del pubblico alla si-
tuazione in cui si trovano. Ogni visitatore del museo deve
prendere due decisioni importanti. In primo luogo, si deve
decidere se entrare o meno nel museo. Secondo, deve
decidere quale fgura affrontare nel momento in cui dovr
passare attraverso lingresso. La natura tab della nudit
rende questa decisione molto critica.
Osservando i visitatori che entrano nel museo, diventa
subito chiaro che la maggior parte di essi scelgono di af-
frontare lAbramovic, suggerendo che il modulo di nudo
femminile meno minaccioso rispetto al nudo maschile.
I visitatori passano in fretta e non accennano a un minimo
contatto visivo con Abramovic e Ulay, raramente guardano
dietro dopo che sono passati. La caratteristica della vul-
nerabilit che normalmente accompagna la fgura nuda
stata trasferita completamente al visitatore vestito, messo
in analisi.
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Cibo per pesci rossi a forma di sommozzatore.
Ribaltamento della consuetudine: sono i pesci
che mangiano gli umani. Tema del cibo che pu
prender qualsiasi forma, progettualmente si pu
ridimensionare anche la forma del cibo. Ogni
cosa si pu progettare.
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Lampada che risolve un problema progettuale:
la mancanza di un punto luce a sofftto, si trat-
ta di una lampada alimentata a terra dalla fgu-
ra molto esile e slanciata che consente al suo
punto luce di rimanere sospeso permettendo
agevolmente il passaggio sotto ad essa. Il suo
grande arco in acciaio regolabile in lunghez-
za, per consentire pi possibilit di posiziona-
mento della luce. La sua base costituita da
un blocco di marmo in modo tale da consentire
la stabilit con un adeguato contropeso, in oltre
questa ha gli angoli smussati, cos da non ferirsi
nel caso di urto, e due buchi dove possibile
inserire un asta per poter sollevare in due facil-
mente il grosso peso. Il paralume composto
da due parti: una gabbia forata che permette
il passaggio dellaria in modo da non far surri-
scaldare la lampada e un paralume che poggia
su di essa, libro, cos da poter essere spostato
per dare diverse inclinazioni e creare nuovi coni
luce. Il diametro del paralume consente lillumi-
nazione di una persona e la porzione di spazio
che la circonda.
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Specchio con la forma della venere di Milo che
viene retto da una struttura nascosta da un ten-
daggio cos da creare stupore con lidea che
questo possa essere sospeso.
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Le compagne pubblicitarie di Moschino erano
famose per essere anomale come modelle che
sflano con vestiti sporchi di sugo al pomodoro
e pesto verde con la scritta scusate sono italia-
na. Su questa gonna da uomo sono raffgurati
dei pantaloni. Tema del corpo sul corpo. E una
linea di vestiti realizzati in un periodo di forte rigi-
dit nel settore, dove le produzioni erano ancora
tropo legati agli standard.
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Loghi delle grandi aziende disegnati sul cibo.
Lidea di Guix era quella di far si che questi cibi
potessero essere regalati, il marchio pagava il
cuoco per poi distribuire il cibo come gadget.
Facciamo in modo che i creativi possano vivere
sempre nella loro arte, che possano compiere
un percorso unicamente creativo, senza pensa-
re a come guadagnarsi il cibo.
Provocazione: facciamo in modo che ai giovani
artisti il cibo sia regalato dagli sponsor.
Fin dagli anni 90 Guix ci mostra come sia pos-
sibile, applicare al cibo gli strumenti classici del
progettista: ergonomia, funzionalit, usabilit,
problem solving.
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Orologio blu scuro che presenta sul quadran-
te dischetti contenenti i numeri delle ore che si
muovono allinterno. Avevea realizzato un pro-
getto simile con la sveglia. Ore libere di muo-
versi.
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Famoso per i suoi quadri specchiati dove chi
li osserva si trova automaticamente allinterno
dellopera, diventa lopera.
La sua struttura in legno ed di grandi dimen-
sioni, tanto da permettere di entrare e sedercisi
siopra. Una volta entrati nellopera questa di-
venta completa.
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Multifunzionale, lo spazio si trasforma a secon-
da dellesigenza, casa su misura per una o due
persone. Ottimizzazione degli spazi, gli oggetti
della vita quotidiana vengono inseriti in un con-
testo di unicit.
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Dormitorio per persone in diffcolt caratterizza-
to da piani sfalsati contenenti dei letti con un p
di spazio per stare in piedi, durante la notte lo
spazio occupato minimo. Nasce da una situa-
zione di emergenza, situato sulla Senna e offre
riparo a persone in diffcolt.
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Si tratta di un contenitore situato sul sofftto, in
pratica un controsofftto attrezzato che alloccor-
renza tiriamo fuori. Progetto che fuonziona con
la sezione: nelle abitazioni c un sacco di spa-
zio che non sappiamo esistere e che non viene
sfruttato.
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Parallelepipedo di metallo a sezione quadrata,
permette di modifcare i punti luce. La luce pi
forte in alcuni punti funzionali. Le altezze diffe-
renti della luce servono per ottenenre qualit
ambientali differenti, alcuni ambienti non devo-
no essere illuminati come se fosse pieno giorno,
non serve quasi mai. Uso funzionale della luce.
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Importanza dei lavandini: il lavandino attutisce il
rumore in quanto strutturalmente accompagna
la caduta del getto in modo da non infastidire il
vicino di stanza.
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Per quanto riguarda la Cappella di Santa Maria
dos Anjos (immagini superiori), Lina Bo Bardi ha
progettato un cubo fatto di blocchi di cemento
circondato perifericamente da un portico che
protegge laccesso e accompagna il visitatore.
Allinterno lasse nord-sud defnisce lingresso
verso laltare. Il porticato creato con tronchi di
albero ed interessante la soluzione di tagliare
i due lati del quadrato di base per il posiziona-
mento dellingresso e dellaltare.
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Questo spunto nasce dallosservazione di gesti
che sembrano scontati. Prende spunto da una
tesi di laurea e crea questo biscotto a forma
di ditale in pastafrolla che pu essere intinto e
mangiato.
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Si tratta di un mappamondo che ha come ba-
samento uno specchio. Mentre lo scorriamo
dallalto riusciamo a vedere anche la parte bas-
sa della sfera, ci sta ad indicare limportanza di
quella parte del mondo che sta al di sotto delle-
quatore e che viene poco considerata. Odom
sta di fatto a signifcare mondo al contrario.
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Si tratta di una ciotola in ceramica caratterizzata
da delle linee che ricordano quelle dei tratteggi
per dividere i fogli. Questo decoro infatti non ha
solo una funzione estetica, ma essendo il vaso
in terracotta un oggetto tendenzialmente fragile,
se dovesse rompersi, queste linee aiuterebbero
i pezzi ad avere una nuova forma, e non divider-
si in schegge indefnite. Il suo ragionaento parte
dal fatto che quando un vaso si rompe i cocci
non servono pi a nulla, mentre col suo progetto
i cerchi che si staccano posso essere riutilizzati
in un altro modo ed avere difatto una seconda
vita.
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Ciotola realizzata a partire da un foglio di lamie-
ra tagliato lungo 4 linee e ripiegato su se stesso.
Nel complesso si presenta elegante sottile e
morbido nella forma capiente, nonostante il ma-
teriale di partenza sia rigido. Il principio costrut-
tivo parte da un foglio dalla forma quadrata, il
che ci porta a rifette sullessenzialit delle cose,
in linea con una visione pi orientale (in giap-
ponese mu-nari signifca fare dal nulla). Munari
parte dalla tecnica non dalla forma.
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Si tratta di una pedana in legno con delle im-
pronte di scarpe in feltro. Se larte non porta-
trice di un messaggio e lopera darte non esi-
ste pi come oggetto concreto che pu essere
esibito in un museo o venduto in una galleria,
il pubblico non pu restare confnato nel ruolo
passivo di spettatore.
Anche il pubblico chiamato ad essere uno-
pera darte, seguendo le orme dellartista e par-
tecipando alla natura magica del suo corpo. Il
gesto artistico che eleva lo spettatore dellopera
in arte riproposto e automatizzato dalla Base
magica: chiunque salga sul piedistallo magico
deve essere considerato, per il tempo che vi ri-
mane, unopera darte.
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Per leggere questopera bisogna mettersi a te-
sta in gi,poich il titolo si mostra capovolto su
questo piedistallo in ferro.
Lultimo vincolo, quello temporale, rimosso
dalla Base del mondo: il piedistallo, capovolto,
sorregge il mondo intero.
Adesso tutto unopera darte.
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Il corpo fondamentale per il mio lavoro. Si tratta di
uno strumento di rifessivit. Come ci si sente ad es-
sere vivi? Che cosa essere coscienti? Dov la vita
inizia e fnisce? Ci sono solo due soggetti in arte: lo
spazio e gli oggetti. Loggetto pi potente e intelligen-
te che occupa spazio sembra essere il corpo umano.
E interessante il fatto che noi oggi chiamiamo il cor-
po e non la fgura, questultimo il veicolo di arte
fgurativa, mentre il primo suggerisce unindagine di
una condizione primordiale. Nel 1980, quando ho ini-
ziato a fare stampi di mio proprio corpo, nessun altro
lo faceva. Era stato un argomento tab nel 1970. Le
ideologie dominanti nellarte poi erano preoccupati
con le strategie concettuali e minimali analizzare la
sintassi strutturale del linguaggio visivo. Se siete inte-
ressati a mettere in discussione lesistenza si dovreb-
be usare la propria esistenza e ho iniziato ad usare
il mio corpo come materiale, strumento e soggetto.
Sembrava inutile inventare un corpo quando ho avuto
un vero e proprio gi uno. Sono interessato al para-
dosso centrale che siamo fniti, materiale, organico,
esseri biologici con esperienza fnita spazio / tempo,
eppure noi abbiamo questa capacit immaginativa
di superare gli orizzonti della nostra limitazione fsi-
ca attraverso lattivit mentale e immaginativa; una
contraddizione in termini, ma uno che eternamente
coinvolgente. Ragionamento tra uomo e spazio. Trac-
ciare col proprio corpo lo spazio. Posiziona uomini di
ferro o acciaio su spiagge, immersi in acqua con la
marea che li nasconde. Idea delluomo che fa parte
del paessaggio e che rimane immobile mentre tutto
passa.
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I-Cakes sta per Information Cakes, un progetto
del 2000, in cui risulta chiaro che le cose dovreb-
bero essere pi trasparenti, pi dirette, le infor-
mazioni che sostituiscono la decorazione della
torta sono un modo di percepire come il cibo
dovrebbe essere creato, in modo contempora-
neo. Parte dalla grafca dei diagrammi a torte,
rappresentando le quantit degli ingredienti. La
torta ha un unico sapore, il rivestimento ester-
no che cambia e comunica col pubblico.
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Prende tutti i giornali che trova in edicola e li ri-
taglia, li incastra e infne li colora, prende poi il
bozzetto e lo manda in Afghanistan per ricrear-
lo in un arazzo. Lunica indicazione che stata
data al produttore di usare il colore nelle stes-
se quantit, in modo da non far prevalere nes-
sun colore su di un altro facendo cosi in modo
tale da non far prevalere il suo gusto e inventare
un sistema che scegliesse per lui. Losservazio-
ne individuale poi far prevalere colori e forme
rispetto ad altre.
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Fa dei campioni di vari tipi di oli su vari tipi di
tela: olio di lino su tela di dino ecc.
Si tratta di una provocazione, un lavoro astratto,
ma rimane pur sempre olio su tela. Sono passati
30 anni dal suo lavoro sui monocromi, e mentre
prima cercava il colore unico perfetto ora toglie
il colore e lascia solo lolio.
Restano lolio su tela. Olio su tela. La tela con i
suoi colori raffnatissimi, dalla tela di canapa a
quella di lino, a quella di cotone, a quella sotti-
lissima di batista.
Gli olii da quello di lino a quello di papavero, a
quello di mandorle, a quello di ricino, colori ap-
pena visibili.
Molto pi raffnati del banale rosso e verde ban-
diera.
Olio su tela, olio puro, tela senza telaio, olii su
tele.
Quando limmagine presente, inutile che il
pennello la fnisca.
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Si tratta di un foro sul sofftto che viene coperto
da un coperchio che, spostato manualmente,
permette alla luce di entrare, creare una penom-
bra o di bloccarla a seconda delle necessit.
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Sedia caratterizzata dalla seduta inclinata, leg-
germente scomoda per una sosta prolunga-
ta ma adatta a una pi breve. Permette quindi
di appoggiarsi alleviando parte del peso sulle
gambe, ma contiene nella sua forma un implici-
to invito a non soffermarsi troppo, senza risulta-
re scortese.
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Consite in elementi darredo per il giardino che
si possono staccare da un classico steccato.
Doppia funzione: delimitano il giardino e sono
utilizzabli come arredi facilmente riordinabili.
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Questa casa pu contenere diversi oggetti dar-
redo che dallinterno possono essere spinti in un
vano con la loro forma che fuoriesce dalla pa-
rete, rendendo lo spazio interno pi libero. Pu
essere ordinata su corrispondenza.
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Stanza multifunzionale, gli arredi si scompongo-
no e vengono considerati come le superfci.
Divano che si trasforma in poltrona, poi letto poi
cheslong. Si pu fare in un altro modo.
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Il normale pavumento viene alzato di 40 cm in-
ghiottendo tutti gli arredi in se, quello che ne ri-
mane una vista prospettica che permette di
vedere solo la parte superiore degli arredi, sen-
za che chi entra nella stanza si accorga della
pedana.
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Casa che risale al dopoguerra. Lopera consiste nel creare
un negativo dei vuoti delledifcio. Questopera stata molto
contestata dagli abitanti del quartiere tanto che venne demo-
lita prima del previsto.
Non pi una casa, ma il fantasma di una perpetuato in arte.
Non ha porte, senza fnestre, senza pareti e senza tetto. E
stato fatto, riempiendo una casa di cemento liquido e poi
strippato lo stampo lontano da esso. Il risultato potrebbe es-
sere descritto come lopposto di una casa. E temporalmente,
cos come spazialmente, deformante. E come guardare un
oggetto dal presente che si improvvisamente lanciato lon-
tano nel futuro o lontano nel passato, leffetto complessivo
di estrema semplicit primitiva. Casa, essendo una casa sen-
za mobili, una casa ridotta alla forma dellaria che una casa
contiene, serve a ricordare che siamo tutti, su un unico livello:
le creature che hanno sempre cercato rifugio, un tetto sopra
le nostre teste. Whiteread ha reso unimmagine di come noi
tutti viviamo, in bilico tra solitudine e socialit, fuori dalle celle
separate ma adiacenti delle stanze in una casa. E un para-
dosso concretizzato poich un monumento fatto di spazio
vuoto, una cosa costruita con lassenza di cose. E sia una
reliquia e una richiesta alla fantasia cos come una scultura
che viene caricata con un profondo senso di perdita.
Rappresenta il passato ed anche la irrecuperabilit del pas-
sato, il fatto che ci che accaduto non pu essere fatto rivi-
vere. Morte, infne, il suo tema. La scultura ha una peculiare
qualit quasi antropomorfa, o almeno le tracce di umanit,
tracce dei materiali impressi sul cemento. Qualcosa che una
volta era pieno di vita, aperti alla luce e suono e movimento,
stato terminale placata, fatto muto e cieco e inerte.
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Nasce da uno schizzo di Pio Manzu ripreso da
Castiglioni dopo la sua morte che decide di
realizzarlo e frmarla anche col nome del ra-
gazzo.
1) Eliminazione della struttura tubolare e so-
stituzione con un cavo in tensione attaccato a
sofftto e paviemnto.
2) Eliminazione del volume del corpo cilindrico
(la scatola)
3) Aggiunta di un neon verticale
4) Sostituzione del neon con una lampadina
sorretta da una deviazione del cavo metallico,
il flo diventa lelemento portante, inserisce un
peso che permetta al cavo di restare in tensio-
ne
5) Aggiunta di un disco nella parte di attacco
a sofftto che nasconde quella soluzione, lele-
mento verticale di sostegno viene risolto con la
parentesi: un tubolare che devia in due punti il
cavo portante che gli scorre dentro e gli per-
mette, quando il cavo in tensione, di rima-
nere bloccato. Allentando la tensione questa
parentesi pu essere spostata verticalmente.
Cambia il sostegno della lampadina.
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Lampade in vetro soffato con base in metallo,
da tavolo.
Le sue forme sono morbide e il colore va dal tra-
sparente al bianco opaco, questo dato grazie
al soffaggio del vetro, che permette di nascon-
dere la lampadina che occupa una posizione
centrale in modo tale che non dia fastidio guar-
dando la lampada accesa.
Quindi nelle parti pi trasparenti la luce fuorie-
sce limpida, mentre nei punti opachi la luce si
rifette e rimbalza allinterno della lampada ren-
dendola luminosa ma creando anche fasci di
luce che fuoriescono dal basso grazie a questo
sistema di rifessione interna. Il rigonfamento
verso il basso della parte alta dato dalla natu-
rale discesa del vetro.
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Ciotole di plastica in 4 dimensioni diverse. A lato
sono caratterizzate da due fori che possono es-
sere utilizzati per inflarci le dita e sollevare la
ciotola.
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Gioiello, medaglietta, ciondolo. un dischetto di
metallo. Collabora con una gioielleria storica di
Brescia. Cos che le persone possono sentire
proprio? Per questo si interessa di un segno zo-
diacale che pu essere personale ma allo stes-
so tempo riguardare tutti. Piccolo diametro che
variava tra uomo e donna. Ottiene un gioiello
per sottrazione al contrario del solito non viene
aggiunto un brillante ma viene tolto un pezzo di
gioiello. Viene forato.La parte preziosa di questa
medaglietta data proprio dai fori che prendo-
no la loro luce dalla pelle sottostante, siamo noi
il gioiello. Si pu fare sempre in un altro modo.
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Supporto di legno che sorregge una radiolina
Philips. Una lente di ingrandimento posizionata
sul microfono. La lente cerca di ingrandire suo-
no, ma non ci riesce, non ingrandisce il suono
ma solo la radiolina. La lente in questo caso rap-
presenta lepistemologia, il metodo scientifco,
mentre il fatto che provi ad ingrandire il suono
emesso dalla radio rappresenta il salto. Il tutto
sorretto da una base di legno dalla forma irre-
golare poich proviene da pezzi di scarto, nella
quale ognuno pu vederci la forma che vuole.
Questo lavoro viene ripreso da due lavori pre-
cedenti: Una raccolta di cinque radio Philips
agganciate per i cordini e sincronizzate su se-
quenze diverse. Questopera in paesi diversi
prender frequeze diverse.
La seconda opera una base di legno Su cui
viene un dipinto anonimo che ricordi quello de-
gli anni 60, anche qui viene montata una lente
che Invita a guardare bene in quel punto del di-
pinto, nonostante non vi sia nulla di particolare.
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Bar vicino al teatro smeraldo, smantellato di re-
cente, dove Levi stato chiamato a fare un in-
tervento decorativo. In quel pub gli amici anda-
vano a vedere le partite in diretta, il bar funziona
quand pieno quindi non aveva senso interve-
nire sul pavimento o sugli arredi perch non sa-
rebbero stati notati. Cos sceglie il sofftto, in alto
si guardano le stelle, cos decide di posizionarci
gli astri del calcio. Dipingel le magliette delle
squadre del calcio amate dagli amici, trasfor-
mandoli in un opera che tutti avrebbero potuto
comprendere e vedere, anche quando il pub
era affollato. Il pab presenta anche una secon-
da sala dedicata, meno affollata, dova la gente
si sedeva per mangiare. Il gestore quindi chiede
un secondo intervento anche per questa sala e
Levi in questa sala decide di cambiare registro
visivo e tematico: non pi calcio ma dei rettan-
goli colorati che vanno a riprendere un motivo
che ricordano una skyline.
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Anello nuziale, simbolo di due persone che si
incastrano, che fanno parte luno dellaltra, ma
che possono anche tornare a essere singoli.
Solo se lanello non indossato si pu dividere
in due partiperche dotato di un incastro partico-
lare, chiamato giunto a coda di rondine.
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Si tratta di un tavolino alto 55 cm, meno di un
tavolo da pranzo e pi di un tavolo da caff. La
sua struttura data sa un foglio di compensato
curvato che presenta dei fori dalle forme curvi-
linee, per evitare eventiali fratture che possono
essere causate dalla presenza di angoli. Que-
sto foglio appoggia a terra in tre punti: due con
piedini in ottone e uno con il materiale stesso
nella parte pi sottile. Il ripano in cristallo e
poggia sulla struttura in tre punti (Per tre pun-
ti passa un unico piano) dove viene bloccata.
Il piano in questo caso blocca la tendenza del
compensato di tornare nella sua forma originale,
evita una deformazione per fessione e compie
un lavoro di trazione. Ad aiutarlo ce un secon-
do ripiano pi piccolo nella perte bassa, sorretto
da tre ganci sempre in ottone che permettono al
tutto di rimanere ben saldo. Paradosso dato dal
cristallo: materiale tendezialmente fragile che
ha una funzione strutturale, si presenta come un
materiale rigido.
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Bicchiere progettato per rallentare larrivo del
ghiaccio alla bocca. In questo modo il ghiac-
cio rimane sul fondo a raffreddare la bibita. Il
bicchiere inclinato, questo asseconda lazione
del bere: osservare i comportamenti e progetta-
re in base alle funzionalit.
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Nel 1957, alcune opere canoviane di Possagno tro-
varono una pi adeguata sistemazione grazie ad un
nuovo edifcio, costruito da Carlo Scarpa. Questo
nuovo spazio espositivo ricco della luce solare che
piove dallalto, ammirato ogni anno da migliaia di
visitatori che vogliono studiare i materiali, i modelli
progettuali e la disposizione delle opere che Carlo
Scarpa ha sapientemente collocato nellalta sala a
torre e nel corpo allungato che si restringe fno alla
visione della piscina, di fronte alla quale stata collo-
cata la scultura de Le Grazie. Obiettivo del progetto
era quello di valorizzare tutto il patrimonio canoviano
non esposto, giacente nel deposito, e, soprattutto,
predisporre unopportuna esposizione per i bozzetti
in gesso ed in terracotta. Riusc a mettere in atto una
scenografca rappresentazione nel disporre quegli
assoluti capolavori darte coreografcamente e distri-
buendoli su lucidi livelli sfalsati, collocati allinterno
di un involucro architettonico che consente alla luce
di fltrare dallalto. Il problema che dovevo affronta-
re nella sistemazione della Gipsoteca era la luce: si
trattava non di quadri, ma di sculture, e le sculture
non erano di marmo o di legno, ma di gesso, mate-
riale amorfo che non soffre solo delle intemperie ma
che ha anche bisogno di luce, e quindi ha la neces-
sit di un posto al sole. E il sole, movendosi su una
scultura, non d mai effetti negativi.
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Eros sono una serie di tavoli in marmo caratteriz-
zati da una o pi gambe dalla forma troncoconi-
ca e un ripiano, perfettamente incastrati, grazie
ad un giunto a secco che funziona grazie alla
gravit.
I punti di incastro possono essere centrali o
estremi, fa diversi studi e diversi tavoli speri-
mentando con le forme dei piani e nota che pi il
giunto va verso lesterno e pi il materiale limitro-
fo sollecitato. Risolve questo problema elimi-
nando di fatto quella parte che non necessaria
al giunto semplifcandolo con una linea curva.
Toglie ci che non serve, quello che si fatto in
pi, disegnando cos il pi bel giunto.
Lascia il necessario affnch il cono non possa
essere sflato.
Il marmo si lavora bene con forma fuide per tor-
nitura, le forme si sposano col materiale, biso-
gna ascoltare la materia: lei ti dice cosa puoi
fare, usa le sue caratteristiche come pregi non
come difetti.
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I tavoli Incas del 1978 sono levoluzione dei ta-
voli Eros, si aggiungono 4 gambe con lo stesso
principio di giunto ma con una forma troncopi-
ramidale. Queste gambe sono caratterizzate da
due lati verticali e due inclinati che pongono re-
sistenza. Cono lo stesso metodo dei tavoli Eros,
pi il giunto si avvicina al bordo e pi lo apre, in
questo caso un lato completamente scoperto,
e ovviemnte si tratta di quello dritto, senza fun-
zione portante.
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Risolve le gambe dei tavoli Incas tenendo solo
il piano inclinato. Questa nuova serie di tavoli
formata da tre lastre piene di ugual spessore,
sottili, ma varia nel materiale: la pietra Serena
non sarebbe stata in grado di svolgere le funzio-
ni strutturali, quindi utilizza il granito, decismente
pi resistente. Si presenta con due latre divati-
cate come sostegno e utilizza sempre un inca-
stro a gravit dove il piano non scorre grazie a
due punti di contatto fondamentali. Con lutilizzo
del granito pu raccordare i bordi.
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Ultima evoluzione di questi studi sugli incastri e
sulle gambe.
Il tavolo si risolve con una lastra in granito sottile
e 4 gambe circolari in acciaio, divaricate.
Le gambe svolgono tutto il lavoro di sostegno: si
incastrano nel piano in una forma troncoconica
e poi vengono tagliate per non avere una spor-
genza sul piano, ottenendo una forma ellittica in
superfce che non consente alle gambe di ruo-
tare.
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Il tavolo Eccentrico caratterizzato da un unica
gamba cilidrica tagliata alle estremit in modo
da otterne due forme elllittiche.
Tutti i tavoli precedenti vivevano di questo prin-
cipio: una forma divaricata su cui viene posato
un piano.
Il cilindro non cambia la sezione (principio
delleccentricit), il piano orizzontale e in cor-
rispondenza del foro per la gamba il piano ta-
gliato in modo da avere la stessa inclinazione
del cilindro, poiche la sezione non varia, e quin-
di, teoricamnte, scorrere libero lungo esso.
Nelle versioni precedenti, nel punto di attacco
cera una sezione divergente, per la conicit
della gamba.
Per non far scorrere il piano usa le caratteristi-
che del materiale: usa il peso del piano a sbalzo,
che spinge nella sua estremit pi lontana verso
il basso, e allarga il foro di qualche mm in modo
tale che possa poggiarsi senza scorrere. Una
perfetta complanarit col giunto. Per spostare il
piano basta sollevare leggermente il piano ed
accompagnarlo lungo il cilindro.
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A Brema, in Germania, costruisce un edifcio
di abitazione temporanea chiamato torre Neue
Vahr (1958-62) in una zona di riqualifcazione,
edifcio di 22 piani, 9 alloggi a piano, con un
andamento a conchiglia, in modo che gli ap-
partamenti avessero ognuno con una piccola
loggia per non far sentire la piccola dimensio-
ne dellalloggio. Il progetto composto da due
corpi diversi, uno a parallelepipedo con atrio e i
servivi da cui si entrano nei vari alloggi. I singoli
appartamenti sono caratterizzati da un ingresso
pi stretto, che da sulla stanza, che via via va
ad ingrandirsi, questa soluzione spaziale per-
mette di avere una sensazione di apertura en-
trando nellalloggio, mentre al contrario, quando
si esce, esso si restringe come se uscendo lui si
chiudesse automaticamente alle nostre spalle.
La parte con le vetrate sapientemente posta a
sud, e la forma a conchiglia permette di usufru-
ire della luce solare per tutto larco della giorna-
ta. Due elementi fssi caratterizzano lappartem-
tento: la presenza di un ripostiglio posto vicino
alla soglia di entrata, in modo da aumcreare una
sorta di ingresso, e un terrazino dalle diemen-
sioni ridotte, a causa delle basse temperature e
del suo scarso sfruttamento, posto nellangolo
opposto.
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Libro a forma di macchina contenente fotogra-
fe fatte da lei, oggetti che si possono incontra-
re lungo la strada, mappe stradali, immagini e
schizzi impaginati.
La forma delle pagine non quella tradiziona-
le, cambia per esempio lei utilizza la forma del-
la macchina che usato nel suo viaggio. Anche
il libro stesso e il modo in cui si impagina pu
essere speciale, come ci mostra lei variando lo
schema grafco di ogni pagina o coppia di esse,
non necessariamente solo perch si tratta di un
libro deve essere scontato.
Ci dimostra che anche prendere appunti richie-
de un progetto, come fare un libro.
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Giovane artista che partecipa al movimento
dellarte povera. I suoi ragionamenti partono dal
contesto, nella sua opera si fa fare lenti a contat-
to specchiate cos che gli altri possano vedere
rifesso quello che lartista vede, compreso chi
lo osserva. I suoi occhi diventano i nosrti occhi,
possiamo vedere dietro e attorno a noi, diventa-
no una sfera di cristallo.
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Luniversit di Trento gli da una laurea ad ho-
noris causa in comunicazione per i meriti che
lartista ha ottenuto tramite i suoi lavori.
Durante il suo discorso alla consegna, si pre-
senta ingessato e fa leggere il suo discorso ad
un professore. Fa posizionare un asino, simbolo
dellignoranza, fuori delluniversit.
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Ritratto di Cattelan dentro una cornice Raffgu-
rante lui che disegna un cuore con le mani pro-
prio li dove sta il cuore. Rifessioni personali.
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Untiled uno dei titoli pi utilizzati nellarte con-
temporanea, un titolo senza titolo.
Limmagine mostra 5 mani che formano una
stella, sono segni che si possono realizzare con
il linguaggio del corpo.
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La struttra composta da una serie di cornici
dal colore grezzo allesterno e dorate nel lato in-
terno, che disegnano una stanza con una porta
per accedervi e tante cornici incastrate di forme
quadrate. Queste cornici sono vuote, sono per-
meabili alla vista, sia se guardate dallesterno
che dallinterno della stanza. Questa struttura
viene posizionata in un contesto naturale, per-
mettendo allosservatore di entrare in contatto
con lambiente grazie alle diverse inquadrature
costrette da queste cornici. Il paesaggio viene
quindi messo a fuoco da tanti punti di vista gra-
zie al focus dato dalla cornice in se. Ci mette di
fronte ad una rifessione sullosservazione, det-
tagli che si perderebbero senza linquadratura
costretta, senza il punto di vista necessario.
Il fatto che la cornice sia dorata mette ancor di
pi laccento su quanto sia prezioso ci che os-
serviamo, gli conferisce un valore aggiunto.
Tema fondamentale della cornice: la sua strut-
tura pu avvicinarci o allontanarci dallopera, la
caratterizza. Doro dal barocco, valore, ricchez-
za.
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Progetto mai realizzato perch bloccava due
isolati Canal street e la Broadway. Lopera con-
sisteva in un blocco, molto presente, che bloc-
cava interamente lincrocio e la circolazione di
queste due vie. Obbligava i passanti e le mac-
chine a tornare indietro e percorrere unaltra
strada.
Si tratta di un monumeto che altro rispetto alla
statua esplicativa di personaggi storici.
Parla una lingua diversa, nuova, un parallelepi-
pedo fatto praticamente di nulla ma che ti obbli-
ga ricordarlo. E uno scontro aperto con la pro-
pria coscenza, lostacolare in s va a toccare le
emozioni di chi riesce a percepire il signifcato,
rimanendo impresso ed esaudendo lo scopo
per il quale stato creato. Approccio fsico e
sentito alla memoria.
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Linstallazione consiste in un antenna posiziona-
ta allinterno di un parco, la sua cima sorregge
un intreccio di frasi leggibili solamente se ci si
posiziona al di sotto e si pone lo sguardo verso
lalto. Questa scritta molto ingenuamente, ti rac-
conta quello che stai facendo in quel momento.
Lopera vuole essere un invito a prendersi un p
di tempo per se stessi, porta le persone a fare
qualcosa: niente, solo vivere e percepire il mon-
do esterno. Una volta risolto questo messaggio
continuerai ad essere immerso nella natura, in
contatto con essa.
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Cartoncino 80 x 60, forma rettangolare.
Sfondo bianco con scritta verticale contenten-
te le informazioni di base della mostra: luogo,
data e tema, il tutto con un carattere elementare,
semplice, senza grazie. Tra le lettere un taglio,
che divide di qualche mm la parte centrale della
scritta dividendo a met le lettere che la com-
pongono. E il taglio che caratterizza le opere di
Fontana. Il cartoncino non contiene nientaltro,
elimina anche il segno della tipografa. Risolve
con una semplicit imbarazzante il tutto, rispec-
chia lautore e le sue opere e contiene tutte le
informazioni necessarie a chi vuole visitare la
mostra. Geniale.
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1,4x16 m, casa alla quale stata ristretta una di-
mensione, deformando cos tutti gli oggetti o le
sue parti coinvolte in questa dimensione. Ha le
sembianze di una casa tradizionale, con oggetti
e stanze tipiche, ma ogni cosa deformata, ri-
stretta o tagliata.
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La costruzione del quartiere popolare di Cesate fra gli
episodi pi signifcativi del primo settennio (1949-1956)
del programma INA Casa: qui infatti il Comune commis-
siona ad un gruppo di professionisti il progetto per un
nuovo insediamento estensivo, in risposta allalta doman-
da di abitazioni e allalto tasso di disoccupazione. Albini
cura personalmente lintero iter progettuale di due cortine
destinate a residenze unifamiliari in linea di tipo duplex.
Le due schiere convergono verso Nord, dove un portica-
to continuo le unisce e chiude idealmente il cortile, con-
notando i differenti ruoli degli spazi aperti: di carattere
pubblico lo spazio centrale, pi intimi gli spazi retrostanti
destinati a orti e giardini privati.
Ogni schiera non si esaurisce nellaccostamento di cel-
lule identiche, ma lesito progettuale dellinterpenetra-
zione di volumi e superfci.
Ogni unit viene incastonata nella vicina assumendo uno
sviluppo ad L, che permette di garantire il doppio af-
faccio al soggiorno, sito al piano terra, e distribuire a ven-
taglio le camere del primo piano. La distribuzione della
zona notte avviene a partire da un corridoio centrale a
cui si accede per mezzo di una scala a chiocciola in gra-
niglia di cemento, incastonata al piano inferiore nel punto
di snodo del soggiorno. La generatrice romboidale della
pianta di ogni alloggio viene infatti smussata negli angoli
esterni generando una successione di volumi a base ot-
tagonale compenetrati, il cui accostamento permette alla
copertura ununica linea di gronda e un minor costo di
realizzazione, non che una quantit maggiore di luce na-
turale. Verso il cortile comune una loggia funge da fltro
allo sguardo del passante, mentre verso lorto un ampio
terrazzino si sporge a permettere la contemplazione del-
la verzura.
Si entra con uno scalino di riposo, la porta si apre verso il
muro, il che offre una certa relazione con lambiente e chi
lo vive. Scala scostata dallasse, gradino che costringe a
spostarsi oltre che a ruotare.
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Gianni tra i due fratelli era la personali pi arti-
stica. In questa lampada che producono insie-
me, la luce nascosta nella base di metallo che
fa da base a un parallelepipedo ricurvo in plexi-
glass di grosso spessore. La luce rimbalza nel
materiale e fuoriesce dalla fessura fnale.
Sapiente uso del materiale e semplicit delle
forme caratterizzano questo progetto.
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La collaborazione molto ftta dei 3 progettisti ha
dato luce ad una struttura di grandi dimensioni
caratterizzata da un elemento trasversale che si
sviluppa in lunghezza unito ad elementi inclinati
che si spingono verso lalto.
Si tratta di un condotto interno dove le persone
si inflano, quando lo stand funziona al meglio, la
moltitudine di gente che lo percorre attribuisce
valore allopera, funzionando come forza attratti-
va per altra gente. Lopera quindi non viene smi-
nuita ma viene esaltata.
Le sporgenze del passatoio vanno a catturare
la luce per portarla nella struttura, fungono da
cannocchiali.
La struttura in metallo verniciato con una scrit-
ta in tutta lunghezza su uno dei due lati.
Ledifcio che lo contiene trasparente, acces-
sibile, non viene chiuso in modo tale da mostra-
re interamente la struttura allinterno.
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Autore danese, lavora sullo spazio. Volumi ta-
gliati e colorati. Sono percorribili, questo piccolo
interno diventa una lezione di architettura per-
ch nonostante le forme di questo blocco siano
irregolari la nostra mente va a ricostruire i pezzi
mancanti grazie alesperienza. Uno spazio con
parti vesticali e altre orizzontali per la nostra
mente rappresentano una protezione. Quindi
anche se le forme non sono quelle tradizionali
che noi conosciamo la nostra mente le associa
cmq ad un o spazio protetto.
Ogni stanza combacia con tutte le altre, sono
tutte collegate grazie a 4 muri che incastrati tra
loro e 8 aperture su di essi permettono ad ogni
stanza di comunicare con quella vicina.
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Progetto per unabitazione per quattro persone.
Due alloggi per ogni piano, o vano scala; pia-
nerottolo in condivisione. Particolare attenzione
sulle pareti a soffetto che permettono allap-
partamente di cambiare la forma delle camere
da letto, ampliandole, unendole ecc. La con-
formazione dellingresso invita a procede verso
la zona giorno dalla quale posso vedere tutta
la casa. La facciata si allarga a trapezio dan-
do aria aglia ambienti. Bagno posizionato in an-
golo, unico ambiente che rimane pi chiuso e
squadrato, per il resto tutti gli angoli non sono
mai a 90 per far si che lappartamento sembri
pi ampia e che la vista non si blocchi e defni-
sca lo spazio.
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Riferimento a parete piena di puntini che in real-
t sono fototessere di tutti coreani diversi.
Pavimento sollevato da omini di plastica con lo
sguardo rivolto verso lalto.
Lastre di cristallo sollevate da soldatini con le
braccia alzate.
Grande lezione sulla modularit: un elemento ri-
petuto che moltiplica le sue capacit di resisten-
za e possibilit.
Dietro a questopera ce un grande artista che
costruisce spazi con tessuto ecc.
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Pazzo che si fa portare sui ghiacciai con vasi di
colori naturali, li spruzza sullambiente e lo foto-
grafa.
Grande sforzo per una cosa cos effmera che
dura poche ore.
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Pezzo di straccio attaccato allo specchietto re-
trovisore che mentre sventola, pulisce.
E lo straccetto del camionista, fa al meglio il
suo lavoro, nn infastidisce il conducente e tiene
pulito lo specchio. Fa parte di un sapere popo-
lare che si sta perdendo. Munari avrebbe det-
to compasso doro agli ignoti, ha raccolto e
fotografato oggetti tradizionali, da cosa nasce
cosa qui descrive questi oggetti anonimi.
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Quadretto fatto alluncinetto, realizzato da altri
perch lui si sarebbe annoiato, un quadrato di
7x7 con dentro lo spelling delle singole lettere
che formano 1970 con lettura orizzontale, le sin-
gole caselle sono 49 ovvero 7x7.
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Maglietta con dipinti due punti doro li dove si
trovano i capezzoli. Tema delloro.
Parte da una maglietta anonima bianca del mer-
cato, d una pennellata doro, aggiungendo ad
una materiale povero un segno di un colore o
materia preziosa, lo aggiunge in un punto preci-
so del corpo che va ad alludere sessualit e lo
espone. Lavoro e fonte di ispirazione per Franco
Moschino che da li ha iniziato il suo lavoro da
stilista mentre per corrado una tappa dei suoi
tanti lavori. Le opere sono tanto pi importanti
per chi le sa vedere, davanti alla stessa opera
ognuno ha una sensazione diversa e attribuisce
un signifcato personale. Un lavoro pu rappre-
sentare un punto di inizio per la propria strada,
mentre per altri pu essere solo un passaggio.
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Un titolo molto poetico serie di merli disposti ad intervalli rego-
lari lungo gli spalti di una muraglia: una sequenza di telegrammi
ingialliti, messi in linea orizzontale sotto un foglio di plexiglass, con
uno spazio lasciato vuoto allestrema destra della bacheca, per un
ulteriore telegramma...
Il primo telegramma indirizzato allamico gallerista torinese Gian
Enzo sperone dice: Due giorni fa era il 2 maggio 1971, frmato
Alighiero Boetti, il secondo, sempre a Sperone, dice: quattro gior-
ni fa era il 2 mabbio 1971poi diventano 8 giorni, 16,32,64, ecc.
Gli intervalli tra una spedizione e laltra diventano mesi, poi anni...
Il telegramma di fresca data (lo scorso 5 ottobre 1993) corrispon-
de all8192 esimo giorno rispetto alla data di partenza. Il prossimo,
per lo spazio lasciato libero, era previsto per lanno 2017. la pro-
gressione di quel raddoppio tanto pi vertiginosa quanto non si
tratta qui del tempo puramente matematico, ma del TEMPO ESI-
STENZIALE.
Boetti in questopera, gioca con il tempo della propria vita e que-
sta DILATAZIONE DEL TEMPO visuto contribuisce una specie di
Autoritratto dellArtista.
Nulla di pi povero, di pi semplice sul piano creativo, di un tele-
gramma delle poste italiane. Gli spalti della muraglia del TEMPO
sono dunque irregolari, travagliati: formano davvero un muro con-
tinuo, una specie di muraglia cinese che va verso linfnito sfdan-
do il tempo e nel contempo accettano lineluttabile legge.
Qui il Boettiano gioco delle moltiplicazione o proliferazione di se-
gni e gesti viene spinto fno allesterno dalla rarefazione materiale.
E dalla potenza suggestiva di una idea. Questo bellissimo lavoro,
una MEDITAZIONE SUL MURO DEL TEMPO invisibile ed impal-
pabile..ma si tratta soprattutto del TEMPO FRAGILE di un io auda-
ce che si mette in gioco sul serio, per verifcare il TEMPO della
proliferazione dei giorni e delle notti della vita, fno alla fne.
Secondo una progressione infnita, che dovr inevitabilmente in-
contrare la fne: il merlo fnale.
Il lavoro dei telegrammi, termine il 24 aprile 1994, e lultimo spazio
a destra sotto il vetro rimarr per sempre vuoto.
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Dipinge sul muro dei segni direttamente con la
spatola che fnisce un p sulla parete e un p
sulla porta. Aprendo la porta lopera si trasfor-
ma, entro nellopera, lopera anche lopera in-
terrotta, chiudo la porta e lopera completa.
Lopera dialoga, in relazione con noi, con chi
sta al di la ecc
Tutte le presenze in uno spazio si mettono in
gioco.
Lopera li e si muove grazie alluomo e gli per-
mette di farne parte.
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Bandiera americana rossa e nera e verde.
Artista pericolare che in un suo precedente la-
voro voleva vendere le palle di neve.
Interviene sui colori, sostituisce i colori originali
con quelli del suo paese, tutto si pu fare in un
altro modo, innescando una serie di variabili, in
questo caso come il tema politico e raziale.
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Chiama una serie di amici chiedendo di portargli
tutte le cinture usate che avessero. Oggetti che
fanno parte della vita delle persone che portano
i segni delluso ecc.
Le appende ad unaltezza di 160 circa in modo
che fossero sospese e fungessero da schermo
per coprire in parte, ma essere anche potenzial-
mente permeabili.
Appese su un cavo di acciaio non perfettamen-
te a met della stanza ma che divide lo spazio
in due parti. Disposte in modo tale da dare un
incipit di uso: passarci sotto, attraversarle ed
entrarne in contatto.
Opera che parte dal corpo, dal desiderio, che
allude alluso proprio della cintura che sorreg-
ge i pantaloni, senza, i pantaloni cadono, quindi
suggestione erotica.
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Lettura di parole,16 per la precisione, ordine e
disordine, gioca sulla sommatoria.
Ha una struttura molto ordinata, ma la prima
lettura tradizionale non torna, devo trovare una
nuova chiave di lettura. Lordine tradizionale
non c, ma mantiene lordine in una cosa molto
frammentata.
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Si parte da una sorta di cornice, un modulo divi-
so in elementi, 5x3 quadrati che fanno da guida
al corniciaio a cui viene affdato il lavoro.
Da questa forma di partenza ricava tutte le for-
me richieste da Levi, senza dirgli che sono let-
tere ma dandogli il modulo con diverse combi-
nazioni.
Poi lascia una colatura sulla tela allinterno delle
cornici.
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Galleria dove lui intervenuto appendendo una
lastra di un certo spessore distante dal resto
delle pareti. In pratica appende un sofftto che
galleggia nello spazio vuoto abbassando lori-
ginale. D unidea precisa della stanza che si
viene a creare al di sotto della lastra, anche se
non ci sono le pareti e il perimetro della stanza
dato dal bordo della lastra. Crea un volume
ideale. Quando sei sovrastato da una superfcie
il tuo corpo percepisce una sensazione di chiu-
sura e sicurezza, di protezione.
Spesso il nostro corpo che completa le in-
formazioni mancanti con lesperienza, come in
questo caso.
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Si tratta di un locale dove toglie tutto, persino gli
intonaci. Lo spazio mostra la sua vera essenza.
In un altro suo lavoro sposta semplicemente gli
elementi che gi sono presenti.
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Gibellina in sicilia nel 68 venne colpita da un ter-
remoto: la citt si trovava su un piano inclinato
di una collina. Burri decise di accumulare le ma-
cerie in tanti blocchi con una rete di metallo per
poi versarci sopra una colata di cemento bian-
co. Dallalto sembrano le crepe che si formano
su un terreno argilloso in un periodo di siccit,
nella sua tavola fa dei rettangoli con la colla
vinilica e una volta seccato si formano natural-
mente queste crepe. Andamento delle crepe a
Gibellina che riprendono le vie della vecchia cit-
t. Queste vie sono percorribili, i blocchi sono
10x20 m e sono alti 1,60. Una cosa importante
che sulla superfce dei blocchi si intravedono
ancora i pezzi delle macerie coperte dal cemen-
to bianco.
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E una zolletta di zucchero che una volta mes-
sa nella tazza, inizia a scioglersi, leffetto ricorda
quello di una barchetta che sprofonda.
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Lavora sui fuochi dartifcio. La sfda quella
di mettere la bellezza su qualcosa che ha una
durata brevissima. Altre sue performance sono
delle esplosioni, dei fuochi, allinterno di stanze
le cui pareti erano ricoperte da teli. Le bruciatu-
re che riportano i teli sono dei disegni.
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Sono delle lampadine che cadono dal sofftto e
continuano sul pavimento. Lopera prevedeva
che le lampadine venissero accese e fosser-
lo lasciate a se stesse, fno alla loro morte. Le
lampadine spente rimangono li come simbolo di
una vita che termina.
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Il padiglione accessibile dai due lati ed ca-
ratterizzato da una pavimentazione frastagliata,
che calpestata causa rumori. Lallestimento
sollevato e costringe a salire scontrandosi con
una fotografa di 60 anni fa di Hitler che visita il
padiglione Tedesco.
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0Disegna un cerchio con la china e dentro a que-
sto disegna tutti i simboli che gli venivano in
mente in quellistante (svastica, olimpiadi, ani-
mali..).
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Si tratta dello stesso materiale satinato che a se-
conda dellinclinazione prende una tonalit di-
versa, infatti la luce che illumina i 4 pannelli la
stessa.
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Prende del piombo fuso e lo getta nel punto di
contatto tra pavimento e parete di una cantina.
Potrebbe essere considerato come uno zocco-
lino. Non ha forma defnita, la forma del gesto.
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Una caratteristica dellautore la sua sensibilit
per il colore. Trepiede che come seduta ha un
libro.
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Si tratta si una pallina da tennis imbevuta in ver-
nice blu che viene lanciata e fatta rimbalzare
sulle pareti bianche di una stanza di una galle-
ria darte, dove questa lascia delle tracce. Mano
a mano le tracce diventano sempre pi deboli.
Viene descritta come una costellazione inversa.
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Lopera composta da una pila di libri di Bruno
Vespa tenuti tra due piani, uno pi piccolo alla
base e pi grande sopra, da una cinghia, for-
mando un tavolino. Il piano pu essere sia circo-
lare che rettangolare.
I libri sono impilati alternati per mantenere unal-
tezza costante.
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Crea delle bandiere di vari paesi con pezzi di
indumenti che fanno rifettere sui valori e sulla
divisione degli stati.
Pensiero sulluso di un materiale povero come
indumenti per creare un simbolo di patriottismo.
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Dettaglio dei balconi della sua casa studio: 4
moduli mobili singoli che schermano la fnestra,
quando sono chiusi lasciano trapassare un di-
segno du luce a forma di croce.
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Sale su una torre e scrive dei fogli contenenti
delle istruzioni per piegare in modi diversi dei
pezzi di carta che andranno a volare in modi di-
versi. Questo il suo modo per mostrarci laria.
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71 porta che chiude due aperture e 2 stanze al-
tenativamente.

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