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Indice
RICERCA ESOTERICA......................................................................................................................2
AZIONE TEURGICA.....................................................................................................................2
IL NODO.........................................................................................................................................6
IL RITO..........................................................................................................................................10
LESOTERISMO OPERATIVO....................................................................................................13
MAGIA E TEURGIA....................................................................................................................16
CRISTO LA FEDE LA VIA.............................................................................................................21
COMUNICAZIONI ED ISTRUZIONI.........................................................................................21
LA FASE PRINCIPIALE DELLA RICERCA: condizioni e difficolt.........................................37
LA METODOLOGIA ESSENZIALE...........................................................................................42
LALLEANZA...............................................................................................................................48
NOTE SULLALLEANZA...........................................................................................................52
PUNTUALIZZAZIONI SULLA VIA...........................................................................................55
SULLA LIBERTA.........................................................................................................................57
MAESTRO E ALLIEVO...................................................................................................................59
DOMANDA SULLEROS.............................................................................................................59
DOMANDA SULLE ENTITA.....................................................................................................62
FINALITA....................................................................................................................................65
INFORMAZIONI RIASSUNTIVE...............................................................................................69
PRESUPPOSTI DELLOPERATIVIT.......................................................................................71
PREVARICAZIONI......................................................................................................................76
SPECIFICAZIONI.........................................................................................................................78
MEDITAZIONE.................................................................................................................................80
IL SILENZIO.................................................................................................................................80
INTUIZIONE E AUTORAPPRESENTAZIONE..........................................................................82
LASCOLTO INTERIORE............................................................................................................89
MEDITAZIONI.............................................................................................................................92
RICERCA ESOTERICA
AZIONE TEURGICA
Lazione teurgica riguarda lacquisizione della capacit dazione sui piani sottili,
riguarda quindi il campo esteriore e non solo quello etico e spirituale.
Agire teurgicamente significa quindi non solo modificarsi interiormente nei
propri riferimenti etici, sconfiggere lego e agire secondo amore, significa non solo
modificarsi a livello spirituale centrandosi sempre pi nel proprio centro atmico
attraverso lascolto interiore e lapertura dello stesso alla volont divina, alla sua
energia damore, ma anche acquisire la capacit di apprendere lazione a livello
sottile per intervenire nel mondo esteriore.
Agire a livello teurgico possibile solo nel momento in cui la nostra esistenza si
fonda non pi solo sulla nostra personalit, sulle nostre credenze, sul nostro vissuto,
ma viceversa si apre a ricevere contenuti universali in base ai quali una scelta viene
compiuta non solo sulla base di fattori individuali, ma bens globali. Agendo cio
perch unazione utile al campo personale e globale generale.
Compiere questazione significa essere in continuo ascolto interiore, poich una
scelta pu essere valida solo rispetto al momento in cui viene percepita a livello
interiore, nel qui ed ora.
La scelta deve essere cio percepita sempre nel presente del proprio momento
vitale e in questo mantenuta. Naturalmente questo avviene attraverso errori,
correzioni e discriminazioni continue.
E infatti fondamentale lo sviluppo delle capacit di discriminazione tra
unazione fondata sullego ed una che invece espressione damore.
Ecco perch estremamente importante lascolto interiore: fondare le nostre
scelte su motivazioni conscie, desideri pi o meno consci, su rappresentazioni mentali
di noi stessi, degli altri e dei nostri obiettivi, non pu che fallire il compito in quanto
per far ci dovremmo gi aver pienamente risolto il nostro inconscio e avere anche
sotto controllo i fattori a livello globale che concernono la nostra scelta e la nostra
conseguente azione. In pratica significa che dovremmo essere Dio, e se crediamo di
esserlo, tradiamo il Suo Amore e noi stessi, quindi pura illusione e falsificazione.
Lerrore del nostro passato tutto qui: nel crederci capaci di agire senza il Suo
fondamento, nella presunzione di poter esistere senza il Suo amore, di poterci dare la
nostra realt senza il suo sostegno. Questo il profondo tradimento che compimmo e
tuttora compiamo, tradimento di ci che pi profondamente eravamo, siamo e
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saremo.
Quindi concludendo solo con lestremo sostegno del Padre che possiamo agire,
anche perch sua lenergia, sua la direzione e suo il risultato. Nostro solo lo sforzo
di fondarci in Lui, di intuire nel nostro centro le scelte da compiere.
Acquisire questo tipo dazione significa essere tramiti denergia divina: ci che
indispensabile apprendere il profondo stato dabbandono al Padre, quello
esemplificato nella Baghavad Gita con lagire senza agire e che difficilmente
attualizzabile con i mezzi ordinari.
Agire senza agire significa agire come se agisse Dio, quindi con amore e per
amore.
Lamore intuizione dunit, risoluzione dellinganno della separativit, unit
polare senza annullamento nellaltro, espressione di s nella propria nota
fondamentale.
Lamore senso dunit a livello intuitivo e quindi spirituale nella
differenziazione a livello di coscienza, la coscienza autorappresentazione.
E indispensabile agire non per un risultato, ma per Amore, per volont di
fondarsi nella realt del Padre, per essere amore nellAmore. Se noi compiamo
unazione in vista di uno scopo non siamo comunque fondati nellamore poich
questo deve essere e pu essere il solo scopo delle nostre azioni.
Leffetto solo dono. Il dono probabilmente arriva sempre, perch il Padre vuole
la gioia della sua creatura, ma esso arriva nel tempo e nello spazio del Padre ed egli
tiene inoltre conto del campo intero, quindi il quando e il come gli effetti della nostra
scelta si manifestino mistero divino, mistero damore.
Occorre attivamente direzionare la propria globalit (non solo lo spirito, ma
anche tutto il complesso energetico che da questo emerge) nel Cuore di Dio. E
occorre dimenticanza di tutto ovviamente come si sa fare per incentrarsi in Lui
nel profondo silenzio della mente.
Ma occorre anche avere un profondo senso di Fede nellatto e nel suo
Destinatario. E occorre anche mantenere questo silenzio attivo con la massima
purezza, pace e serenit possibile.
Far tacere la mente possibile solo affidandosi a Dio nel cuore richiamandolo in
noi. Il silenzio solo un suo dono.
Il Maestro deve agire per liberare lallievo dal male, ed incontrare il male non
necessario, per questo nel Padre Nostro si dice non cindurre in tentazione, ma
liberaci dal male. Se lallievo fa la sua parte il Maestro pu evitargli lincontro con
il male. LAmore del Padre fa s che non dobbiamo ripercorrere il nostro tradimento a
ritroso, ma che risolviamo i nodi che ci hanno condotto allallontanamento dalla
manifestazione del Padre. Il karma ha pertanto questo significato, e cio quello che
noi possiamo incontrare il dolore del nostro tradimento e attraverso di esso con il
Padre scegliamo la nostra realt e la nostra gioia.
E indispensabile comprendere quindi che lincontro con il male pu essere
evitato, ma il pu della creatura in quanto se essa non fa la sua parte, se non
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porta la propria croce, il Padre non pu far altro che riflettergli la sua realt, o meglio
la sua distorsione perch egli vuole evitare alla creatura il dolore, che tra laltro,
ferita per la Sua Manifestazione, ferita che Lui sostiene e subisce.
Il peso maggiore del nostro tradimento, infatti, se lo assume il Padre perch
altrimenti sarebbe il nostro annientamento. Come dice quella storia tu vedi solo le
tue orme sulla sabbia, nei momenti pi difficili della tua esistenza, non perch ti ho
lasciato solo, ma perch esse sono le mie impronte, in quei momenti ero io che ti
portavo in braccio.
Cos il Maestro non pu toglierci tutto il nostro dolore, ma anzi deve rendere
evidenti gli schemi e le storture in noi che lo causano, cos si fa irrazionale,
contraddittorio non perch lo sia in s, ma perch deve riflettere la nostra irrazionalit
e la nostra contraddizione allo scopo di far s che noi ci rendiamo capaci di fondarci
su ci che tutto fuorch irrazionale e contraddittorio, ovvero il nostro S, il nostro
Atman, il Padre in noi.
Cos quando dice che una sua azione pu dipendere da un nostro comportamento
e allo stesso tempo dal suo contrario questo che fa: rende evidente attraverso la
contraddizione, solo mentale, il nostro stato, per fondarci sullunica verit e realt
possibili.
E necessario, infatti, che noi conosciamo la natura della nostra mente, lei che
pu entrare in contraddizione se senza fondamento, essa , infatti,
autorappresentazione di s, ma se il S manca diventa unicamente riverbero infinito
di echi.
Ecco perch il Maestro fa promesse, le smentisce, egli non d illusioni, ma rende
evidenti le illusioni in noi.
Nella nostra esistenza incontriamo eventi e persone che sono leco, il simbolo di
antichi fatti, antiche esistenze, antichi incontri, li abbiamo traditi e offesi perci oggi
che il Padre ci salva e ci dona la possibilit di rimediare, li riviviamo, probabilmente
in minima parte per Amore Infinito del Padre e ritroviamo con il Suo Sostegno la
nostra Realt, il superamento dei conflitti, il giusto significato dei legami presenti nel
nostro ambito, il senso vero e profondo della nostra esistenza fondata nellAmore del
Padre.
Questa non davvero lunica realt, lunica manifestazione possibile e farci
credere ci opera del Demiurgo e nostra responsabilit il crederlo.
Cominciare a comprendere queste cose per rende indispensabile centrarsi nella
Fede del Padre poich sinizia ad intuire la portata del tradimento compiuto e il
dolore creato.
Il vostro campo vede gli aerei diventare strumenti di sterminio e gli offesi
rendersi a loro volta nuovamente sterminatori. Campo che fomenta gli odi, e non
lontano dallo scatenare malattie epidemiche per pura vendetta. A questo punto il Kaliyuga pu attivarsi, con effetti oltre ogni timore.
E necessario che voi abbiate mezzi di difesa sottile, tali da consentire anche
quella formale. Non credo che il Kali-yuga sia prossimo. Guai se lo fosse! Ma che i
tempi possano rendersi duri, lo temo molto.
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Quindi, se il vostro stato attuale perdurer, bene: fatene buon uso. Altrimenti
dovrete in breve raggiungere un sufficiente stato di autoprotezione da consentirvi di
agire in tutela e in difesa di quelli che Dio vi doner. Non dovete temere nulla.
Dovete avere fede, anche se le cose sembrano negarla.
Il Kali-yuga cominciato un paio di millenni or sono, quando Ges fu
crocifisso. Prima erano in atto le condizioni tragiche ed inique che condussero gli
uomini (tutti!) a quellatto estremo, ma il Padre sosteneva i vostri stati in un modo
sottilmente differente, ed essi non erano ancora in un momento probabilmente
terminale come adesso sono. Il Kali-yuga lemersione di un Karma immenso, che
va oltre ogni prevedibilit, e che si accumulato per molteplici eoni. Comprende la
vostra zona e le zone sottili dinterferenza, pi di voi coinvolte in questevento. La
tragica ostinazione di entit del centro di Yesod contro voi nasce proprio dalle
situazioni di crisi del loro ambito che sta diventando poco vivibile e sostenibile. Ma
esse vincolpano di non saper fare ci per cui - secondo loro - siete nati: e cio
sostenerle per la loro vita con le vostre esistenze. Ci sono miti mesopotamici ed egizi,
arcaici in modo addirittura favoloso. E tutti dicono che i cosiddetti dei fecero gli
uomini per usarli a loro placito. Per togliere loro la fatica di esistere. Ma le entit
possono essere combattute e vinte, e allora devono mutare.
Lunica vittoria quella che rende amico lantico nemico, e dissolve per sempre
un antichissimo dissidio.
1/01/2003
IL NODO
Il problema dellesistenza non pu prescindere dalle radici sulle quali essa si
fonda e dalle vicende conseguenti, determinate tanto dalle nostre scelte che dai nostri
abusi.
In termini pi espliciti, affermiamo che i nostri stati non hanno cause efficienti
esclusivamente rintracciabili in questa vita, ma fattori che risalgono ad un passato
assai incompreso, esteso e difficilmente intellegibile in generale. Questa proposizione
si ricollega al noto concetto induista di karma, ma con ulteriori e precise
specificazioni, la principale delle quali questa: sussistono nel presente nodi che
esprimono rapporti costituitisi in tempi pi o meno remoti (e perfino remotissimi), i
quali sono gli effettivi portatori di molti squilibri genericamente attribuiti al caso
(nome che in genere diamo a tutto quello che non comprendiamo), e che provocano
appunto lemersione karmica o meccanicamente nel caso di karma generale o
per aliena volont di potere, possesso e perfino vendetta. Possiamo ulteriormente
specificare che il cosiddetto karma globale implica sempre la nostra responsabilit
diretta, originata da atteggiamenti ed arbitri che sono rifluiti nel continuum
esistenziale con effetti scompensanti e ben oltre le nostre supposizioni. Possiamo
anche affermare che il karma generale il quadro portante di quello pi precisamente
individuale, reso possibile ed attivo proprio dal contesto in cui effettivamente emerge.
Il karma manifesta sempre un rapporto di per s sbagliato: in senso verticale,
un arbitrio nei confronti del Primo Fattore Causale; in senso orizzontale, in quelli del
nostro prossimo e dellInterit. Notiamo che un atteggiamento erroneo provoca
sempre la reazione di quanti ne subiscono limpatto, i quali a loro volta si rendono
autori e protagonisti didentici errori. Per conseguenza sorigina una catena di cause
ed effetti, che non tarda troppo a legare tutto lambito esistenziale in una fitta e
pressoch inestricabile rete di disagi ed infelicit.
Il karma mente, ed esige per la sua costituzione e per il successivo
affioramento lattivit mentale: o passiva, nel senso che ne subiamo limpatto per
una colpevole inadeguatezza a difenderci, o attiva, quando noi stessi diventiamo gli
artefici dattivit scompensate, riferite allego e quindi produttrici di nuovo karma.
Se analizziamo la nostra condizione presente, possiamo conferirci con il
cosiddetto senso comune (considerato in genere e a torto buon senso)
motivazioni imperfette e provvisorie, la cui evidente inadeguatezza provoca
frustrazione, delusione, cinismo e - spesso - volont di rivalsa. In genere
razionalizziamo lesistente nei modi pi differenti, fraintendendolo: cos come
insegna tanta parte della storia del pensiero filosofico e delle vicende concrete. In
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non ci dilungheremo.
La soluzione del nodo karmico cos definito fondamentale per lesistenza
nostra come del campo generale, e costituisce la profonda motivazione dellevento
cristico nella storia particolare e in quella globale dellInterit. Lindividuazione dei
protagonisti del fattore polare cosa specificatamente esoterica, che non pu essere
tentata senza un effettivo Maestro atmico e che in ogni caso esige tempo, sacrificio e
costanza. In tal modo ritroviamo la necessit della vera Fede, e del conseguente
mantenimento del sentiero che oseremo intraprendere. Sempre. 24 agosto 2003
A grandi linee, i fattori interferenti nel nostro ambito possono essere considerati
il pleroma della caduta in questa dimensione formale. Questo pleroma si colloca poi a
differenti gradi dautocoscienza, che nellinsieme costituiscono una piramide
gerarchica rovesciata, nella quale le personalit pi oscurate si sono collocate al
vertice del potere e del dominio. Valutando questinsieme pi dettagliatamente (ma
sempre con grande approssimazione alle situazioni concrete) identifichiamo una vasta
area completamente ostile allidea di Dio e dintegrazione armonica fra entit
esistenti, e conseguentemente una prevalenza involutiva gravissima e degenerante.
Qui le personalit assumono qualifiche pressoch diaboliche (in effetti si sentono esse
stesse dio), e la loro intromissione nella nostra mente provoca gravi effetti anche
dordine fisico. Oltre queste zone sussiste per un ambito alquanto equivoco,
formulato da entit che pretendono dessere e di mantenersi in ideazioni
razionalmente elevate, che sovente non escludono lidea di un Dio supremo e remoto,
in genere non interferente con le zone formali. Questa concezione fortemente
intellettualistica ed astratta, e nuovamente osserviamo che manca del tutto
lintelligenza della presenza divina nella Manifestazione, e conseguentemente
lintelligenza dellamore. Dio in genere considerato in una visione dualistica e
separativa: esiste un universo formale e un fattore di potenzialit o di creativit
remoto e incomprensibile, che non si prende alcuna cura del primo. Dio talvolta
giudicato un immenso potere imperscrutabile, che tuttavia la base del potere
individualistico capace dimitarne la totale arbitrariet: la quale cos reperisce una sua
giustificazione razionalistica.
Queste aree vogliono assumere una configurazione giusta ed illuminata, e
talvolta (non sempre!) appaiono tali. Tuttavia la base che si danno deviata, e la loro
struttura egocentrica le conduce inevitabilmente, quando sono contestate, ad un
durissimo irrigidimento ed ad una conseguente involuzione. In un processo esoterico
che voglia risolvere il problema esistenziale nella luce di Cristo queste aree si
rendono pi o meno velocemente ostiche o nemiche, fino a confondersi con quelle
pi decisamente oscurate. Dove , allora, il Regno?
Il Regno esiste, ed splendido: ma costituito solo da quelle personalit che
hanno risolto a fondo il problema del rapporto con Dio in unideazione di vero
amore. Che hanno, in termini espliciti, risolto il dramma della caduta ed intrapreso la
via del ritorno la quale, superando loscurit di Yesod, sindirizza alla Sephirah
Tiphereth e, alla lunga, la realizza. Noi siamo certi che non esista altra metodologia o
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sentiero fuori di quello fondato sulla volont creativa del Padre e sul Suo amore.
Finch le entit - per potenti o generalizzanti che siano le loro facolt - non si
collocano in questottica, sussiste larbitrio della caduta: magari sotterraneo e
insidiosamente larvato. Ma sussiste.
Cos il miste che voglia superare la propria lontananza da Dio finisce con lo
scontrarsi con lantinomia dei cosiddetti campi sottili, e la sua rinascita implica
sempre il loro superamento. Che il processo esoterico implichi poi un beneficio per le
personalit che sincontrano certo. Tuttavia immensamente problematico rendere
questeffetto attuale nel nostro tempo odierno perch, in effetti, labisso quasi
incomprensibile nella sua vastit e interdipendenza e la sua risoluzione comporta
sempre un atto di scelta della creatura. Difficilissimo, in queste condizioni.
In sintesi, infrangere lopposizione dei campi decaduti si puntualizza nel loro
affidamento al Padre, alla Sua Misericordia che tuttavia qui assume la configurazione
della Giustizia e del Rigore: ma come espressioni limitari del Suo amore, e non come
la soluzione di un rigido atto di riequilibrio (occhio per occhio e dente per dente,
insomma).
Nessunillusione nellallievo di Cristo: occorre solo il mantenimento dellascolto
interiore nella fede, e la precisa volont di essere con il Cristo in tutto il divenire della
sua esistenza. Nullaltro serve, qui.
24/08/2003
IL RITO
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LESOTERISMO OPERATIVO
Lesoterismo operativo insieme il banco di prova delle idee acquisite e la
necessaria esperienza daspetti sottili del reale. Conseguentemente lazione soterica, o
magica o teurgica, ha molti scopi, non ultimo dei quali quello formativo dadeguate
personalit.
Precisiamo che azione teurgica in senso stretto quella che savvale
dellEnergia primaria, e cio propriamente divina; azione magica quanto utilizza
forze e valenze proprie delle creature, le quali ne sono depositarie e possono quindi
farle fruttare.
Noi intendiamo servirci soltanto dellEnergia primaria, ossia agire nel Nome e
nel Segno di Dio.
Perch?
Perch linvoluzione controlla troppo da presso le energie del nostro ambito
esistenziale, e questo fattore pu determinare linsorgenza di rischi non facilmente
prevedibili, e molto sottili. Allopposto, con lenergia divina questo non accade mai e
per nessuna ragione; ma la teurgia rappresenta anche la pi difficile prova che un
allievo possa incontrare.
LEnergia basale, infatti, esige la purificazione delle tendenze tanto consce che
inconsce, il ch significa compiere un viaggio entro il proprio mondo pi intimo
alla ricerca del Cuore e del Valore.
Ovviamente, il Maestro pu richiederci soltanto una seriet dintenti ed attivit
consone al nostro stato attuale demancipazione; e quindi deve sostenerci quasi
completamente, in principio, allentando linterferenza proporzionalmente ai nostri
effettivi progressi. Tuttavia Egli mira sempre a far s che noi stessi sappiamo renderci
"nostri maestri", e che nel Segno divino sappiamo apprendere molto con le nostre
specifiche forze.
Lazione duplice: interiore ed esteriore, e la seconda (che anche la pi
appariscente) richiede sempre la prima. Conseguentemente ci necessario apprendere
innanzi tutto le condizioni delloperativit esatta in modo teorico, e in seguito
renderle nostre cos come lIstruttore stesso ci indicher.
Il primo passo il sentire il proprio centro cardiaco, ma sentire non per
niente visualizzare, Sentire percepire qualcosa che oltre, che immanente ed
insieme trascendente, e che pu essere solo amato. In effetti, sentire amare con il
proprio S: provare amore, voler amare localizzandoci nel Centro cardiaco.
Questa tecnica attualizzabile soltanto nel sostegno divino, pi in l dogni
esercizio o tentativo dordine differente. Esige la ferma volont, la costanza ed il
mantenimento della direzione spirituale intrapresa, checch accada. C una
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concomitanza fra la nostra fatica e quella di Dio, che ci vuole fuori del presente stato.
C quella alleanza cos fraintesa nella storia fra Dio e lUomo: alleanza damore,
dempatia e di fiducia.
Per agire nel Centro cardiaco occorre la FEDE, e lintelligenza della Fede.
Cosa , allora, la Fede? E il rifugio, la fermissima forma interiore che ci
avvicina al Padre, lassenza di qualsivoglia attaccamento al relativo ed anche nelle
specie di un risultato auspicabile.
La Fede puntualizza la fiducia del figlio nel Padre, oltre ogni idea, ogni timore
od ogni supposizione. Il Maestro ha gi esposto altrove questi principi, e
conseguentemente rimandiamo il lettore a quelle parole.
Con la Fede (che sempre a livello atmico e quindi non mentale) noi potremmo
utilizzare qualcosa anche nel presente e, con tempo, renderci assai pi liberi. Questo
tuttavia accadr soltanto se noi, non irretiti dal potere magico ed egocentrico, saremo
insieme distaccati e purificati.
La libert dellattore teurga non comprensibile per chi non ne abbia una
qualche esperienza, e conseguentemente il Maestro ci deve condurre al nostro limite
di libert, per ampliarlo nel corso del processo soterico. Parlare di Dio facile, dirsi
che Lo si ama alquanto semplice, in apparenza. Trovarsi concretamente nel Suo
amore, nel Suo potere damore, cosa sconvolgente per chi non sia in giusta misura
preparato. Accadr solo se lo vorremo davvero, e tali ci valuter: ed allora Egli ci
dar molti doni che notiamolo attentamente non sono il compenso per le nostre
fatiche ma un atto libero, spontaneo e completamente gratuito del Cristo.
Se il Padre pesasse le nostre anime nel Suo modo di Giustizia, nulla potremmo
ricevere se non il senso della nostra caduta. Ma il Padre pesa con la bilancia
dellAmore, e non guarda il passato (estremo o recente, e sovente immensamente
oscuro) che gli abbiamo imposto. Egli guarda il presente, sempre.
Siamo al dunque: con pesante fatica i campi yesodici sono stati smembrati, e
moltissime formulazioni di potere involutivo allontanate. Moltissime per, e non
tutte: una su mille pu ora come ora considerarsi sufficientemente consapevole
da ammettere la sua permanenza nel nostro ambito. In tal modo sussiste la presenza
di un modestissimo numero dentit sephirotiche indirizzate in questo vettore
esoterico, molto in difficolt per lenorme distanza spirituale che ci differenzia.
Precisiamo quindi un principio interpretativo fondamentale nellesoterismo
teurgico: non esiste alcun metodo che possa prescindere se operativo dalle
Potenze Elementali, le quali hanno la capacit dindirizzare le correnti energetiche
grossolane e sottili del piano manifestato.
Certamente lIstruttore potrebbe metterci in rapporto con altre zone, molto pi
facili, belle e buone. Perch, allora, non accade?
La ragione c, ed assorbente: Egli deve salvare tanto noi che le figlie oscurate
esistenti in altri piani, e deve ottenere un tale risultato con un unico atto soterico,
capace di riscattarci da un reciproco debito riconducendoci (in potenza o in atto) nel
Regno di Dio.
Conseguentemente noi dobbiamo risolvere il problema della caduta, che
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personale ma che anche del nostro vero campo globale, comune e sottile.
Le entit condensatesi in Yesod hanno con noi nessi arcaici, ed impersoniamo in
qualche modo il loro passato, il presente e auspicabilmente il futuro. Per logica
conseguenza, noi dobbiamo agire con loro in un comune vettore iniziatico, che da
Malkuth (la quale anche la loro Sephirah!) conduca a Tiphereth, sotto il sole di
Kether.
Yesod, in altre parole, deve risolversi in Tiphereth e recuperare in tal modo il
proprio cuore reale, il S. Quando tutto questo accadesse, noi avremmo un quadro
approfondito del Mondo manifestato, dei Sentieri e delle Sfere di vita che racchiude.
Non potremmo essere pi che stranieri nel nostro ambito presente, in questa attuale
dimensione planetaria: ma stranieri che sono portatori di luce.
Stiamo attenti: cosa ardua portare questa Luce in tenebre che saddensano ogni
giorno di pi. Il tragitto iniziatico deve renderci capaci di tanto, e per questo
insieme lungo e rigoroso. Ma anche la sola speranza per tutti quelli che amiamo,
figli o parenti o amici: compagni di cammino mai casuali. Noi dobbiamo far s che
essi non si condannino ad unindefinita trasmigrazione nel samsara.
Poi, c lutilizzo dellEnergia anche per nostro sollievo, per gioco damore, per
insegnamento di gioia e di letizia: Dio ama la Vita, tutta la vita che saffida a Lui, e di
questo necessario pi che mai, adesso parleremo ancora.
Dio ama, non che Amore.
28/08/2003
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MAGIA E TEURGIA
In questo contesto vogliamo considerare alcuni presupposti dellazione
magica, tenendo ben presente che qui, per magia, intendiamo loperativit
fondata sullesatto rapporto con il Divino, e che per noi magia equivale dunque
a teurgia.
Lazione necessaria e fondamentale tanto per fornire utili concettualizzazioni
alla mente, tramite lesperienza di s e del campo, quanto per cooperare nei limiti
che ci sono ora concessi allo svelamento dellIdea divina, e cio allattualizzazione
della volont di Dio.
Presupposti dellazione sono il distacco dagli esiti, i quali devono essere
COMPLETAMENTE affidati al Padre: Egli, infatti, sa come si configura il Campo
e quali le capacit ed i limiti che presenta. La nostra intenzionalit, per altro
necessaria, insufficiente a cogliere gli innumeri nessi che collegano un qualsiasi
dato, un fattore dellesistente, ad ogni altro; pertanto solo la Sapienza pu e vuole
agire nel rispetto delle nostre scelte per il conseguimento prossimo o remoto del
suo Fine.
Occorre anche ricordare che il campo si definisce nel Continuum divino, e che
di conseguenza il Padre insieme trascendente ed immanente.
Questo fatto comporta che la nostra ideazione (similmente a quanto implicito
nel concetto di Heka dellantico Egitto) deve rappresentare, se vuole essere giusta,
una vera coerenza con il Divino e potersi quindi richiamare a Lui perch possa
rendersi forma.
Forma che compare, che si svela nellambito dellesistente, modificandolo in
molte guise: anche sottili, e nascoste alla nostra comune visione; che dunque
devono essere considerate dal Maestro nelle loro pi sottili implicazioni tanto
positive che negative.
Infatti, un atto che modifichi la direzione vettoriale attualmente attiva possiede
effetti vicini ed echi lontani, i quali possono anche rallentare ed impedire la
dinamicit dellinsieme, in alcune o in tutte le sue qualificazioni.
Questo spiega perch molte volte lesito di unintenzionalit teurgica riesce
differente da quanto ci si poteva aspettare. Il Maestro prende in considerazione il
Bene reale, e la nostra volont positiva che cerca di renderlo forma e che
elemento fondamentale e fine stesso dellazione. Egli conduce a compimento questo
Bene, impersonalmente: anche molto oltre, nello spazio e nel tempo, le nostre
previsioni ed aspettative e senza mai sopraffare le scelte che ne costituiscono la base.
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Per ottenere questa capacit dudire la sua Voce occorre tuttavia superare
vecchie barriere (i veli di maya), vincere ostacoli interiori ed esterni, antichi e
contemporanei. Occorre trascendere in giusta misura la distanza che noi abbiamo
frapposto fra il nostro cuore ed il Padre, e che non solo nostra, individuale: del
globale in cui esistiamo, ed al quale siamo intimamente collegati.
Incontriamo difficolt, cos come le ebbe Arjuna quando dovette risolversi a
combattere (con Krisna) laggressione dei suoi parenti ed amici. Difficolt che ci
opprimono, perch nel piccolo e nel grande con esse affatichiamo il Padre nel Suo
amore, e per un tempo difficile da essere compreso.
Tutto questo indica che la fatica necessaria al recupero delle naturali capacit
autorealizzative e teurgiche grande, e non pu essere superata che con il Fattore di
Realt: Kether, o Brahma o Cristo, comunque Egli sia nominato.
Il Fattore di Realt pu essere raggiunto e realizzato solo con il Suo stesso
amore, che si esplica nel Suo sostegno. LAmore ed il Sostegno del Padre sono il
Cristo, il Figlio Unigenito che appunto il Ponte fra lAssolutezza emanante e la
Relativit emanata.
Ponte ontologico, come abbiamo indicato. E cosa implica di particolare tutto
ci?
Implica che il Padre, lAmore dellAssoluto in Cristo, il fattore connettivo
essenziale che converge linfinita specificazione del Mondo creato in unit fattuale e
coscienziale; e che tutti i rapporti che intessiamo con altri nel corso della nostra
esistenza, ed in particolare quelli che ci associano alle personalit pi vicine e che pi
amiamo (il prossimo) devono essere sostenuti e vitalizzati dalla presenza divina, in
noi ed oltre noi.
Il simbolismo egizio corrispondente quello di Nut e Geb, separati (ricordiamo
il mito di Adamo?) ma sostenuti ed uniti dalla costante presenza di Shu; essi sono
posti alla base del momento emanativo in Nomi e Forme, e sono interpretabili come
gli Archetipi riflessi dal Pleroma Divino: Uomo e Donna viventi secondo la legge
ciclica di Polarit.
Come abbiamo avuto occasione di analizzare, il Ciclo esprime la necessita, per
chi vivente come limite, della sintesi e della conseguente analisi ad opera degli
enti fra loro polari, onde pervenire nel piano esistenziale a nuova e pi ampia sintesi.
Questo vero per tutta la Manifestazione, soprattutto nel suo aspetto
dautocoscienza direzionale pi generale, lAdam che Uomo/Donna, polarit in
atto. E, questa, la pi alta magia consentita alla creatura, che cos si rende elemento
daffioramento e concretizzazione del Piano Manifestante, in nome e per conto di
Dio.
Lascolto interiore, naturale e continuo, comporta la spontaneit della vita,
perch conduce alla scelta precisa nel momento e nel luogo adatti. La teurgia ardua
se la si codifica in leggi astratte e norme rigide, che ne costituiscono poi il pi grave
fraintendimento. La Magia Vita, e deve essere recuperata come tale.
Gli esempi che ci provengono dallantichit, quando la religione era teurgia (e
qui non alludiamo ai suoi fraintendimenti) ci sembrano eccessivi? Li consideriamo,
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conferisce; la lancia nel costato poi simbologia del tremendo tentativo duccidere
Dio nel Suo stesso atto manifestante, per impossessarsene.
Le piaghe del corpo, per concludere questa sommaria descrizione, sono gli
infiniti stati di decadenza che i mondi emanati, i cieli delle Sephirah, evidenziano.
Tuttavia quello che ora deve essere sottolineato che lUomo globale (Adam)
non virile ma androgine crocifigge il suo Creatore, e che questo delitto atroce
attuale. Accade dovunque lamore lascia il posto allego, ovunque si scelga il proprio
individualismo contro lIdea fondamentale dellunione spirituale.
Allinizio del processo ci apparentemente poca cosa; col trascorrere del
tempo diventa terrore, angoscia ed estremo dolore.
Gli uomini generalmente non sanno nulla sugli stati di condizionamento che
esistono, da tempi pressoch immemorabili, nel loro inconscio. Sono stati mortali,
indotti da persone che furono nel loro passato e che subirono eguale, tremendo dono.
Stati che nel sentiero del ritorno possono e devono essere compresi, e che stupiscono
per la loro estensione, profondit ed imprevedibilit. Essi costituiscono zone inibenti,
vettori di condizionamento psichico e poi fisico; sono travestimenti dolorosi
generalmente malvagi del vero atto interiore, che sempre damore.
Ma come fare per convincere luomo comune che il suo impegno deve essere
totale se vuole liberarsi dal presente stadio dinvoluzione, che s intermedio fra il
Bene ed il male ma proprio per questo contaminato?
Le persone affermano che devono sapere: ed il Maestro sottolinea che occorre
essere per sentire in noi stessi la verit delle cose, per discriminare esattamente
quello che veritiero da quello che falso.
Se la gente si trastulla tristemente con le proprie istanze, con i loro pseudoproblemi (tipo gelosia, tipo insoddisfazione, tipo negligenza verso valori essenziali)
essa la vittima consapevole ed inconsapevole dellincombente dolore. Coloro che,
al contrario, affrontano il sentiero del ritorno, possono superare questo stato nefasto
ed insieme assumono una particolare responsabilit nei propri confronti e in quelli del
maestro, perch possono affrontare gli stati involuti ben pi concretamente ed
incisivamente. Tuttavia molti potenzialmente iniziandi restano oscurati perch
vogliono ignorare le enormi implicazioni del loro stesso vissuto, ed in questo non
possono dichiararsi innocenti. Sovente sorvolano sugli stessi stati esteriori che
incontrano (situazione politica, degrado ambientale, malattie, infelicit diffusa,
morte), che sono simbologie di quelli interiori propri ed altrui, non visti o non
compresi.
Il Maestro dona parole, esempi e tutto un sistema organico atto
allinterpretazione dellesistente. Egli conferisce un quadro molto esteso, ricco
dimplicazioni e che traduce al livello degli allievi le altissime idee del Padre: ma
qual la rispondenza?
Gli allievi meditano poi sulle cose che hanno conosciuto? Creano un vero
cerchio di corrispondenze e dapprofondimenti? Comprendono e si comprendono?
Sanno amare?
Ecco, succintamente esposti, i problemi basali. Gli allievi, che non sono tali
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certo per puro caso, possiedono i mezzi intellettuali adatti ad una ricapitolazione e ad
una vera rinascita: ma occorre renderli al Cristo, per attualizzarli.
Occorre ascoltare, e non pensare. E necessario guardarsi dentro senza timore,
e saper chiedere aiuto al Padre: sopratutto necessario convincersi che si
generalmente alloscuro dei veri termini del problema esistenziale, proprio e di quelli
che pure si amano.
Gli allievi hanno madri e padri, fratelli e parenti, amici: sono tutti a grave
rischio. Occorre allora meditare su questo stato, e decidere di agire per donare a
qualcuno un minimo di vera speranza: la semplice conoscenza dei problemi , infatti,
quasi un nulla sotto il profilo emancipativo.
Lallievo deve essere tale, e lo diventa lottando contro se stesso e contro le
proprie innumeri imperfezioni, proprie ed indotte, giorno e notte, con semplicit e
costanza. Egli non mai solo.
La zona dordinaria esperienza sotto i demoni della caduta. Cos emergono i
drammi della Bosnia, dellAfrica; cos compare la mafia in ogni zona del pianeta, le
malattie e lestrema infelicit.
Molto compromesso, e non sar possibile che lenire, per molto tempo, che gli
effetti della piaga. Ma molto pu essere tentato in unottica veramente emancipata, e
nei secoli pu ricomporsi un principio di reale armonia nella nostra vita.
Tuttavia, se coloro che incontrano una occasione (e quella delliniziazione
immensa) tacciono o sassentano, che dir di loro il Padre?
Ecco la personalissima responsabilit dintraprendere il cammino del reintegro
nella Volont creatrice, ed ecco il comune, vero problema.
Il Padre chieder conto dei talenti donati.
seguire.
Accettare Dio. Ma non facile, oggi.
Oggi sussiste un lungo cammino di dolore e dallontanamento a monte, ed un
campo di vita devastato da troppo ego e dalle sue feroci conseguenze. Cos accettare
il Cristo prima di tutto affrontare i mali che ci affliggono a livello interiore, e
conseguentemente a livello esterno.
Ritornare a Cristo implica una profonda purificazione dalle scorie del nostro
passato, allontanare ed elidere da se stessi tutti i fattori mentali ed intellettuali che
nel tempo trascorso si sono sedimentati sul cuore interiore. E un compito immenso,
proprio perch immenso il comune passato.
A questo punto sevidenzia il conflitto con lambito ordinario delle nostre
esistenze, con le forze che lo distorcono e con noi stessi. Ed allora quello che nel suo
pi intimo significato semplice e normale diventa nel nostro tempo attuale difficile,
complicato e fuori del comune senso delle cose.
In tal modo sevidenziano i dubbi, le tante difficolt, le fatiche che sembrano
non finire; ma elidere in poco tempo (e poco un decennio, un trentennio o una vita)
quello che per migliaia di secoli s incessantemente accumulato impresa ardua,
dura ed alta.
Queste puntualizzazioni sono importanti per quei pochi che cercano la Parola
del Padre, che sono in ascolto e che tuttavia mancano nel poco o nel tanto alle
condizioni reali che un Maestro richiede. E sono fondamentali per le entit che
vivono nel campo sottile e tramite la mente nel nostro.
Occorre dunque essere allievi degni di questo nome, e meditarne il senso. Se i
piani di realt savvicineranno, sar per amore e non per tecniche, per astrusit rituali
o per lesercizio di un qualche supposto potere:
Certo, i piani devono ritrovare la loro unit, ma questultima non che
lespressione di un amore condiviso e veramente tale.
Occorre tener ben presente che le entit del piano sottile cercano costantemente
di creare un carico mentale, che particolarmente ostativo alla ricerca ed al
conseguimento della libert. Questo accade nellerronea convinzione che un
impedimento insistentemente provocato possa sempre nel tempo disarmare il
supposto avversario, se la ripetizione condotta fino in fondo.
La puntualizzazione del fenomeno precisa, e tuttavia occorre discriminare:
infatti, sempre la ripetizione di un comportamento erroneo che alla fine deve
cedere, e non la difesa da tale prevaricazione. In questi casi le entit del campo sottile
partono da un effettivo dato desperienza che generalizzano, e in tal modo nel corso
del processo soterico pervengono ad un nuovo dato che contraddice il primo: cos
se ne chiedono il perch.
Tutto questo stolto? Effettivamente lo , ma le suddette persone considerano
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per scontato che le loro elucubrazioni ed i loro metodi siano esatti senza eccezione,
mentre essi si dimostrano efficaci soltanto in un ambito che sia coerente con le loro
concettualizzazioni. Se tale non , se il campo si rivela conflittuale con i preconcetti
sephirotici prevale presto o tardi laspetto reale, e quello irreale si elide. In tal modo
le entit fanno difficoltosa esperienza del loro stato effettivo, assurdo quanto
arbitrario, nel quale assumono con alterigia e superficialit postulati per nulla
suffragati da adeguate esperienze, frammischiati confusamente con altri pi
concretamente vissuti per trarne norme di comportamento falsificate e falsificanti,
che poi pretendono dapplicare ben oltre le loro effettive capacit danalisi.
Cos le entit di campo confondono le loro metodologie con il valore, il reale
con lirreale, e per conseguenza assumono se stesse come metro perfetto di verit.
Il punto fondamentale perch le strutture della Manifestazione si fondano su di
un Atto dAmore e non sopra unegocentrica volont di potere. Se, infatti,
interpretiamo il mondo fenomenico sotto lesclusivo profilo del potere e della sua
estrinsecazione pi o meno meccanica ci affidiamo ad una metodologia che pu
anche sembrarci logica, ma che , in effetti, astraente cos come astratto il potere
senza il valore che lo informi. Ne deriva allora un mondo falsificato e falsificante, ed
il nostro , appunto, il mondo demiurgico, del potere senza un perch.
Alla base di questo potere c quello che le entit non vogliono ammettere: un
irrazionale impulso egotico che trova gratificazione non nellattualizzazione di valori
fondanti ma soltanto in se medesimo, autorappresentandosi come dominio e possesso
dellaltro.
Alla base delle configurazioni molto deludenti ed arbitrarie del nostro ambito
esistenziale sussiste dunque un fattore gravemente deviante ed irrazionale
rappresentato dallespansione egotica, il qual a sua volta il frutto di un altro
elemento completamente irrazionale: lidentificazione della personalit con il proprio
ego, il qual invece lindispensabile strumento di direzione e relazione con il
campo, tanto interiore che esterno.
Questa deviante concettualizzazione accade al centro della guaina intellettuale e
mentale, la quale appunto si concentra sul punto io per darsi un termine di
riferimento nelle proprie autorappresentazioni, effetto dei rapporti con quanto
incontriamo nel corso delle nostre esperienze esistenziali. La confusione fra il S
centro della guaina spirituale e lego implica la perdita del tramite dunione con il
Fattore Causale della Manifestazione, il Padre. Infatti, Egli percepibile soltanto
mediante quanto gli veramente affine, e cio tramite lo Spirito inteso come
intelligenza intuitiva del Reale, Amore.
Lintelletto/mente privo di spiritualit si riflette necessariamente su se stesso,
illudendosi di possedere un centro di sostentamento che , invece, il medesimo
intelletto. In questo caso la supposta realt di unideazione semplicemente
quellidea esaminata da un diverso punto dosservazione. E tautologia, come
affermare che un determinato fatto cos perch cos, e non pu essere che cos
proprio perch non pu essere diverso da cos.
In questi ragionamenti ci si creano soltanto illusorie certezze, scompensi e
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conflitti, e si cade conseguentemente molto fuori del piano di Realt del Padre: si
ego e non amore.
Lego , in effetti, il mostro contro cui si lotta, qui come altrove. Ma la lotta
persa in partenza se non siamo con il Cristo e nel suo amore. Se presumiamo di
vincere legocentrismo senza quanto veramente oltre lego, cadiamo in unaporia
insidiosissima: siamo ego e ci sconfiggiamo da soli.
Ecco perch le entit del piano sottile sono cos ardue, dure e spietate: esse
sidentificano con legotismo a livelli talvolta veramente abissali, ed allora si rendono
demoniache nei nostri confronti.
Ne consegue che il nostro compito davvero grave e pesante: infatti, incontrare
le sfere dei piani sottili (il ch fondamentale per lintelligenza vera del problema)
anche affrontare il vero nemico della nostra esistenza, il demiurgo. Il quale
demiurgo proprio laspetto del mondo archetipico principiale oscuratosi nellego
fin dallantichit pi remota. Questa proposizione ci indica che il demiurgo un
coacervo dentit involute (prevalentemente femmine) e non un unico ente.
Il Demiurgo proprio quella legione di personalit in qualche modo
agglomerate da un unico fattore: lodio per tutto quello che differente da loro, e da
cui conseguentemente si sentono minacciate. Questo stato di coscienza implica da un
lato la brama di dominio e dallaltro laggressivit nei confronti dogni vera
espressione dellamore, che vorrebbero eliminare. In effetti, al limite le entit
yesodiche involute cercano di uccidere Dio nella sua manifestazione.
Le personalit di campo sottile di pi immediato contatto sono legate ad altre
secondo un criterio rigido di gerarchia del potere, che alla lunga pone ai vertici del
sistema proprio le pi involute e disperate. Adottando linduzione mentale come
normale strumento di controllo e di dominio esse sono condizionate e condizionano
le sottoposte ad aggredire tutto quello che anche impercettibilmente differente da
loro, sopratutto se si rende ben pi amore che egotismo, e questo fatto concerne
soprattutto la nostra area dimensionale. La stato di conflitto che ne consegue recide
tuttavia molti vincoli mentali disgregandoli nel confronto con idee ben pi reali, e
conseguentemente alla lunga anche queste formulazioni di femminilit possono
ritrovare la loro vera identit di creature, figlie di Dio che amore.
Occorre tuttavia specificare che soltanto per poche, o pochissime, questesito
attualmente configurabile, poich le molte sono scisse dal loro S e quindi troppo
oltre la Volont salvifica del Padre. Cos il Maestro costretto ad allontanarle
progressivamente, secondo un criterio che consenta ad ognuna di fare appropriata
esperienza della propria situazione esistenziale.
Trattenerle oltre un certo limite (ricordiamo le settanta volte sette del perdono
di Cristo!) pu arrecare, infatti, un danno enorme a loro stesse, alle altre personalit
del campo sottile e a noi. Quando la libert di scelta positiva scompare resta soltanto
la volont di distruggere, ed allora il campo esistenziale si vanifica nel precipizio
dellegotismo pi aspro.
Ecco la Croce di Cristo: Egli deve riprendere in S quanto ormai contro la Sua
volont al punto da rendersi soltanto odio, bramosia e maledetto dolore. Eppure, Egli
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Tratteremo in queste righe alcuni argomenti dinteresse generale, e
puntualizzeremo il rapporto esistente fra il fattore intuitivo e autorappresentativo che
del primo la naturale conseguenza.
Il fattore intuitivo riveste particolare rilievo anche per le entit di campo in fase
emancipativa, che in molte aree dimensionali non possiedono una precisa conoscenza
di questaspetto e che quindi devono assolutamente comprenderlo, tanto sotto il
profilo teoretico quanto nel suo momento operativo.
Lintuizione, in effetti, accade nel silenzio, e la pratica per ottenere questo
dono la meditazione rivolta al Centro atmico. Tutto questo comporta che col tempo
si rende necessario un momento di meditazione quotidiana, da condurre con costanza
e secondo principi rigorosi desecuzione.
Occorre dedicare a tale ricerca un poco del proprio tempo, e non le ore di chi ha
altri compiti e altri problemi; in pratica, venti o trenta minuti ma con regolarit, e
qualcosa di pi saltuariamente, quando sia necessario.
Il silenzio della mente deve essere conquistato, e questesito comporta da un
lato la sottomissione dellorgano mentale al nostro atto dintrospezione, e dallaltro
lato il progressivo risveglio del Centro cardiaco.
A questo punto opportuno sottolineare che questo silenzio si ottiene per
grazia, per dono del Maestro atmico; non certo con la propria attivit separata dal
Principio anche se si adottano tecniche di qualsivoglia tipo.
Solo per dono del Padre si pu restare per un tempo significativo in questo
profondo stato, che dissolve il karma e apre le porte dellincognito. Nellinconscio
c poi di tutto: oltre alle stratificazioni karmiche (insospettabilmente vaste)
incontriamo per esempio le strutture negative dellintelletto, gli istinti irrisolti e il
temibile atto dinduzione delle zone limitrofe, assurdamente ostili.
Il silenzio non il niente. Il silenzio al contrario attivit teurgica
oltre la mente, che si colloca nel campo della spiritualit e quindi per noi pressoch
priva di forma specifica. Precisiamo: priva di forma autorappresentativa che
possiamo conoscere dialogicamente. Infatti, il silenzio non il discorso interiore,
non la comune riflessione sui nostri stati e problemi, non percezione volontaria
dimmagini, di ricordi o di particolari stati di coscienza. Del silenzio pi facile
dire quello che non di quello che : esso , infatti, assenza di forma in tutte le
direzioni, fuorch una. In concreto, il silenzio si risolve in un effettivo e
consapevole abbandono di s allamore di Dio con il proprio amore.
Il silenzio quindi un momento informale che noi deliberatamente rendiamo a
Chi oltre la mente creata, al Padre. Egli ha Forma, ma Forma assoluta, e
quindi appare alla creatura come un nulla di forma o come Luce infinita, nella quale
scompare il senso dellio/tu ed emerge lUno nella Sua essenza totale e lUno come
specificazione infinita della propria Realt.
Il secondo punto che consideriamo costituisce lesperienza del samhadi, che pu
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esserci donata quando il Padre sa che abbiamo raggiunto il nostro stato naturale
secondo la Sua volont allesatto livello. Il samhadi anche il momento di
dissoluzione della maya irreale, ed il punto dindividuazione di quella reale: la Maya
compresa come la Creativit di Dio, e cio la Madre.
Il primo aspetto (il Silenzio/Nulla) conseguentemente il sentiero che apre la
porta del secondo, e in questo da accesso allincontro con personalit del Campo
reale, che altrimenti non sono compatibili con questa nostra attualit.
In quelle zone della Manifestazione si annullano (temporaneamente) i campi
troppo oscurati e si chiarificano quelli in vera fase evolutiva. In effetti, questa laula
della Dea Maat, il luogo della discriminazione del vero dal falso che apre le porte
dellInterit, e consente la nostra intromissione nella vera vita. Certo, in principio a
livelli assai limitati per quanto significativi, che tuttavia implicano il loro costante
superamento.
Al limite, potrebbero essere percepite le Entit Angeliche che sono gli Archetipi
fondamentali della Manifestazione, creature cos alte da essere chiamate Dei
costruttori del mondo emanato: Dei per conto di Dio.
Questo , allora, il punto danalisi odierno: per essere silenzio occorre sapere
cosa effettivamente il silenzio di cui parliamo. Saperlo concettualmente per poter
addivenire alla sapienza concreta, che nasce dalla sola esperienza dello stato.
Il silenzio il fattore dimmissione del nostro esistere particolare nellEssere,
concretamente lamore di Dio che ci raggiunge per condurci alla personale
percezione dellAmore che Dio.
Possiamo allora ottenere il silenzio solamente amando. Amando chi?
Amando la fonte eterna dellamore, che Via, Verit e Vita: amando e facendo
nel tempo esperienza dellAmore, ossia della Realt.
Amare intuire lunit sostanziale nel momento di specificazione che si pone
come io ed altro da me: amare dunque sentirci insieme nellEssere (Unit) e
nellEsistere (Dualit).
Come simpara ad amare?
C in noi qualche seme damore, che nasce dalla stessa esperienza vitale di cui
siamo partecipi (e giova qui riflettere su un altissimo concetto induista: il dinamismo
del Dharma). Ebbene, conduciamo questo seme ad un certo grado dinformalit,
amando senza la causa motivante del sentimento damore.
Amiamo dunque abbandonando qualsiasi direzione specifica del nostro amore,
ogni colorazione di stati specifici e puntualizzati, ogni particolare causalit. Allora
agisce il Cristo, la Misericordia salvifica di Dio. E a Lui basta la nostra sincera
intenzione perch le segrete oscurit dellanima siano superate.
Il silenzio intuizione del nesso che ci unifica a Dio, e quindi immersione
nel Suo essere secondo le nostre capacit attuali e le condizioni in cui operiamo. E
quindi il momento identificante, e nellunit spirituale possiamo percepire qualcosa
della Realt. Quale Realt?
Quella che Dio vuole che intuiamo, e che ci indica nel Suo sostegno e nel Suo
amore: che noi coerentemente facciamo nostra scegliendola in Lui, attualizzandola
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veramente involuti.
Conseguentemente, il nostro primo passo fondamentale puntualizza la
consapevolezza di unimpossibilit allapplicazione dei metri di giudizio ordinari - o
a noi pi consoni - per un problema che va di per s ben oltre lesperienza normale. E
che comporta la necessaria acquisizione di un modus operandi e di una forma mentis
assolutamente differenti e specificatamente iniziatiche.
La conoscenza della struttura dellEmanazione deve allora essere
sommariamente completata. Oltre alle zone infere in senso stretto ne esistono altre
variamente configurate, alcune delle quali possiedono un loro valore e una loro realt,
e che tuttavia sono difficilmente assimilabili allIdea di Polarit, quella che individua
nel vero Malkuth il proprio tramite sintetico.
Queste zone sono costituite, negli strati bassi, da innumeri entit variamente
involute. Le quali vogliono appropriarsi (in questo rendendosi simili ai demoni veri e
propri) dellapporto energetico di chi possa essere asservito, e sfruttano quindi un
loro subdolo potere induttivo.
Sono aree dimensionali estese, molto estese, e qualsiasi iniziando deve fare in
molti modi i conti con loro.
Non essendo possibile alcun vero rapporto con queste formulazioni esplicative
dellideazione di potere che altro per adesso non sono esse devono essere
allontanate. Questa per unimpresa di grave momento, prioritaria ad ogni altra e
perseguibile soltanto in un lungo itinerario di purificazione (nostra e loro) e sotto la
stretta conduzione del Maestro atmico.
Non esiste altra possibilit: o in un modo o nellaltro secondo il Sentiero che
pi corrisponde alle qualificazioni degli allievi gli iniziandi devono affrancarsi da
queste interferenze, neutralizzandone lassillante presenza nei loro stati.
Fatto questo, o almeno ottenutolo ad un grado che renda possibile il
proseguimento del cammino, lallievo deve saper discriminare a fondo.
Il suo apparente rapporto e contatto con le zone eteriche non presenta forse esiti
negativi rilevanti e rilevabili: resta comunque lopposizione e la conseguente fatica.
Cosa dunque va compreso?
Va compreso che lorigine delle difficolt diversa da quella precedente, e
deriva da un fattore ostativo che insieme reale ed irreale a vari gradi di
commistione.
In altri termini, le entit che hanno superato la prima fase di purificazione sono
sufficientemente evolute da non potersi pi considerare veramente negative, ma
conservano idee, intenzioni o intellettualismi ancora impedienti (non dirimenti, ma
semplicemente impedienti!) che rendono ostico un possibile rapporto ogniqualvolta
esso debba concretarsi in qualcosa di fattuale, di vero e dimmediato.
Nella Manifestazione (l come qui) c chi ama e cerca Dio, ma un Dio che
frutto danalisi intellettuali, unidea di Dio condizionata psicologicamente dalle
vicende personali delle singole persone, e che quindi non corrisponde che in parte
alla Verit divina.
Dio non una concettualizzazione da filosofi o da speculatori, una Realt
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Sono momenti difficili. Irreale ed affaticato appare tutto il processo soterico, che
coinvolge molti piani in reciproca interazione. E che naturalmente deve essere
perfezionato e risolto con un atto continuo dincentramento nel S, nellAtma e nella
Sua Volont, che poi il Brahma in Krisna, in Cristo.
Lesito positivo di questo processo richiede pertanto sia lesatta identificazione
del problema sia quella dei metodi di confronto. Richiede il Maestro, quello vero.
Date le condizioni generali in cui ci dibattiamo, occorre sapere almeno questo:
emergono senza posa fattori di confusione artatamente indotti. Essi sono i falsi
profeti denunciati nei Vangeli di Ges, laspetto mendace e volutamente ingannevole
di un Glifo che si crede luce nella sua tenebra.
Liniziando, per agire con efficacia, deve mantenere ben presente e quanto pi
pu il senso profondo dellAmore: deve sapersi conservare nel Centro Cardiaco di
notte e di giorno, nella veglia e nel sonno. L , infatti, il Cuore di tutta la sua
personalit, e l esiste il punto di scelta, il S.
Solo in queste condizioni (che sono sempre dono) egli pu resistere e,
resistendo, agire induttivamente sulle componenti femminili (tante) e maschili
(poche) dei piani di tangenza.
Solo cos pu addivenire alla rimozione in Cristo (quindi non nelle loro menti
come sono adesso, ma incentrate nella Misericordia di Dio!) di tutte le
concettualizzazioni e strutture che risultano effettivamente incompatibili con il
Sentiero salvifico, ottenendo conseguentemente una maggior facilit ad accordarsi
con quelle personalit che gi si riconoscono in Cristo, e che conseguentemente
vorrebbero ripristinare lantica unit del Mondo manifestato.
Unit che presuppone, secondo lesatta Legge di Polarit, un rapporto di fiducia
e di collaborazione con lente di tramite virile, e la conseguente comprensione degli
eventi che hanno in tempi lontani condotto a questo stato di separazione.
Questo il momento che segna, se si attualizza, il vero passaggio dalla zona
involuta a quella che si sa emancipare. Passaggio fondamentale, da volersi e da
cercarsi: e che necessariamente non ottiene per quanti sforzi si facciano un
risultato immediato, pieno e chiarificante.
Pu accadere che lopposizione sia davvero irriducibile, e che molte
forme/pensiero del mondo di Yesod - ancora pi o meno confuse con le altre - non
vogliano rinunciare ai loro poteri.
In questo caso la continuit con il passato (mantenutasi sia pure in forme
conflittuali per un tempo incalcolabile) pu venire meno. Allora il processo, pur
riuscendo ad elidere molte incidenze karmiche della caduta, esige nuove
formulazioni empatiche ed operative.
In altri termini, gli antichi nessi si riassorbono nella Potenzialit divina, e il
Padre deve integrare gli allievi fedeli, e coloro che sono a vario titolo coinvolti in
questiter salvifico, in nuove e differenti formulazioni.
Quali esse saranno, dipende da molti fattori che appartengono in ampia misura
al nostro futuro, e cio al tempo del reintegro nellIdea principiale, quella che apre il
nuovo Sentiero.
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16/10/2001
LA METODOLOGIA ESSENZIALE
La metodologia essenziale per la propria autorealizzazione consiste
semplicemente nellamore per Dio, lasciando a Dio stesso la facolt quanto pi
ampia possibile di provvedere ad ogni occorrenza. Nullaltro che un empito dolce
ed informale damore per il Padre, mantenuto per con fermissima coerenza.
Informale, e cio senza alcuna specifica qualificazione, che verr poi. Questa
la base dogni successivo approfondimento meditativo, che il Maestro atmico
indicher volta per volta. Ed base di Fede.
Cosa dunque la Fede?
La Fede riconoscimento di realt, ed il riconoscimento precede
lattualizzazione di quanto si voglia operare. La Fede passiva soltanto come
silenzio nellascolto interiore, e veramente attiva come scelta di realt a livello
informale, che diventa scelta specifica soltanto nellistante pre-coscienziale
(coscienza di veglia, naturalmente) del mistero che il rapporto unitivo con Dio; e
che assume laspetto formale del senso di compiuta armonia e dadeguato
completamento realizzativo come sapienza. Sapienza che indotta da Dio, ma che
liberamente accettata e voluta dallente.
Queste cose rappresentano il fondamento delliniziazione, la quale processo
lungo e difficile che si risolve poco a poco. Liniziato sa quello che il non iniziato
non pu capire, ed quindi normalmente incompreso e affaticato da coloro che
incontra. Tuttavia liniziato prosegue nel suo cammino per massima parte segreto, e
procedendo cambia quel che incontra. E lavoro duro, perch il Maestro utilizza le
capacit dellallievo, e non altro. Nellazione estroversa, che il rapporto con laltro,
sussiste un costante, basilare stato dintrospezione, e qui sovente lasino inciampa.
Lintrospezione deve essere rigorosa ma non rigida, e questo difficile quando non si
con il Maestro che in modo approssimativo. Cos linizio del sentiero lento, e
serve molto il comportamento autoimpostosi capace dinfrangere vecchi schemi e
di innovare i parametri del giudizio che forgia le basi per lazione esoterica vera e
propria.
Ecco perch lo Yoga insegna lo Yama ed il Niyama, e cio quel che deve essere
fatto e quel che deve essere tralasciato.
Sinsegna in tal modo un altro procedimento autorappresentativo al mentale,
suscettibile dignorare gli schemi autoindotti e le interferenze che li sostengono. In
seguito il processo mentale risulta agevolato, perch lorgano che lo compie comincia
a recepire lo Spirito, e nello Spirito c lAmore di Dio.
A questo punto lintrospezione rende evidenti i limiti della coscienza, i quali
devono essere necessariamente superati. I limiti si elidono solo affidandoli, con un
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atto damore interiore e concreto, al Padre: non esiste altro modo per rimuoverli,
perch conoscerli semplicemente rende s possibile affrontarli, razionalizzarli o
reprimerli, ma essi troveranno sempre altre vie daccesso allinteriorit, pi oscure e
temibili.
Solo Dio pu fare luce nelle tenebre dellinconscio.
La psicanalisi ha un solo vero merito: quello di rendere noto che esiste lignoto,
almeno in qualche misura, e di far comprendere come lignoto sia attivo nel noto
della comune coscienza di veglia. E molto, molto davvero.
Ma se lanalista presume dandare oltre ad un transitorio senso di benessere
dellanalizzato, in errore. Lanalizzato, se si trasforma interiormente, si pu mettere
in grado damare la vita, e quindi attinge ad un maggior grado di libert, che pu
essere anche risolutivo perch lamore di Dio in noi. Tuttavia, se egli non compie
questa fondamentale trasformazione, che precipuamente di sua iniziativa, in poco o
in molto tempo ogni vantaggio acquisito si disperde, ed altri problemi insorgono.
Un certo tipo danalisi pu donare pace e voglia di vita, ma certamente non evita
i problemi del nostro corso esistenziale: il dolore fisico e la morte, per esempio. Ed
allora, se manca un reale stato iniziatico in atto - e con incidenza davvero notevole
il dolore e la morte sono ostacoli davvero insuperabili, perch rappresentano la
presenza del male nel Bene che Dio. E la Caduta che mostra il suo volto
distruttivo, e solo Dio lo pu cancellare.
Ecco un punto di conoscenza che deve essere meditato. La psicologia e la
psicoanalisi sono illusione se non sono ascolto interiore.
divino.
Ma cosa allora questo affidamento al Maestro, che diversificato ed identico
all abbandono al Padre?
Sostanzialmente, latto daccettazione (atto continuo) che la Misericordia di
Dio insegni ad affrontare, nellammaestramento degli avvenimenti, il proprio ego,
la propria separazione dal Centro, la propria possessivit. Ma non basta.
Labbandono atto dinamico, non statico. Affidarsi al Maestro attivare
lascolto interiore con totale ricettivit (secondo le proprie vere capacit) e scegliere
costantemente quanto sevidenzia nel luogo pi intimo della coscienza, nel S che il
Punto dintersezione fra lAmore eterno e la nostra, personalissima intelligenza
dellAmore.
In questo caso labbandono scelta continua dellamore, e quindi estrema
dinamicit.
Se si vuole qualcosa, bisogna lottare appropriatamente per questo qualcosa. Se
si cerca soltanto il proprio appagamento, laltro diventa sempre un oggetto sotto la
nostra disponibilit, e quindi accettato se ed in quanto corrisponda al nostro volere.
Il quale volere non per n chiaro n univoco al nostro intelletto, perch in massima
parte fondato e composto da fattori inconsci. Conseguentemente laltro risulta per
necessit del nostro mentale, oltre che per le sue pi o meno evidenti insufficienze
sempre inadeguato al nostro voler laltro.
Occorre poi aggiungere qualcosa. Il nostro mentale non mai scevro - almeno
nelle personalit non eccezionali - da interferenze dogni tipo: interferenze nostre se
inconsce, ed ogni tanto consce. E in tal modo lidea, in certe circostanze centrale, di
rapporto empatico con laltro messa al vaglio continuamente, logorata oltre le
nostre stesse intenzioni e da noi stessi, in primo luogo. Ma offesa anche da altre
idee, che non sono nostre ma che tali diventano se, ascoltandole inconsapevolmente,
le accettiamo e ci identifichiamo con esse.
Sono, infatti, idee del globale, dure e possessive, che esigono sovente
lavventura erotica non impegnativa, il passatempo non innocente, il piacere facile e
laffermazione del proprio io su quello altrui. Tutto questo , per il polo maschile,
conquista di quel che ancora non proprio, e la conquista del nuovo rende in genere
obsoleto il vecchio.
Per la donna seduzione: ed in genere la nuova vittoria si aggiunge a quel che
essa gi possiede e vive, ed ella non rimuove il passato finch sussista nei suoi
confronti un certo tipo dinteressamento. Diciamo interessamento e non amore,
affetto o qualsivoglia altro sentimento daffezione. Interesse che pu poi essere
molto sottilmente, molto nascostamente un vero calcolo dutilit, un modo per
procurarsi tranquillit economica in un mondo pervaso da concettualizzazioni troppo
maschiliste, e la conseguente stabilit e sicurezza. Il problema davvero arduo.
Dobbiamo inoltre considerare lintenzionalit opposta a Dio di buona parte del
Mondo Astrale, il quale odia tutto quel che si rende limite alla sua strenua e disperata
possessivit, sovente odiosa.
Tutto Mente: e la Mente Spirito in fase discriminante, necessaria al
44
Ne deriva che tutti ci troviamo esposti a questo potere di Yesod (Yesod della
Caduta, non certo di Cristo) e i casi allora sono solamente due: o lo sappiamo elidere
distruggendone lego aggressivo, o esso ci trasformer in quello che comporta, al
limite annichilendoci.
Non c possibilit di altra scelta: o si lotta per la libert, o si schiavi, ignari ed
infelici.
Qualche brevissimo cenno su alcune strutture del campo astrale, con specifico
riferimento alle entit ed alle zone di diretta interferenza.
Le entit di Yesod si manifestano in modalit sovente subdole, e sempre con
intenzioni duramente conflittuali con le nostre idee di amore e di libert. Tuttavia se
mutano indirizzo e non detto che possano farlo nellattualit esse possono anche
entrare nel nostro piano dimensionale con la loro forma fisica, e rimanervi senza
troppe difficolt.
Questo dato significa che il contatto teurgico con enti di tipo astrale e in un
aspetto formale con noi compatibile pu rendersi possibile, e che la forma umana
nelluomo e nella donna fondamentale, archetipica nel piano della
Manifestazione: Mandala da meditare e comprendere.
In sintesi, potremmo dire che il Regno Uno, e che non n nostro n di altri:
di Dio, e quindi tutti ne possono essere partecipi, se presentano le sufficienti
qualificazioni.
Le entit di Yesod sono, nel contatto diretto, generalmente femminili:
femminilit esplicative, e quindi impersonano le potenze informanti (elementali)
dellIdeazione primordiale. Conseguentemente sono donne, e donne in senso
virtualmente globale. Nellantica tradizione esoterica di molti tempi e civilt furono
dee; furono ninfe come Circe, di lei non meno temibili o tremende.
Esse desiderano il contatto con lente maschile che si dimostri capace di rendersi
tramite ideativo, principio dattivazione delle loro facolt esplicative ed informanti; lo
desiderano a tutti i livelli possibili, ma a modo loro, e cio mediante un controllo
mentale possessivo e duramente costrittivo.
In assenza del maestro tutto ci estremamente pericoloso: la carenza dellidea
damore, di parit, dintelligenza dello Spirito (che poi intelligenza dellAmore di
Dio) pu modificare il rapporto in possessione demonica, con conseguenze distruttive
per entrambi i partecipanti.
Le femminilit astrali appaiono belle: belle e seduttive. Ma chi cede alla loro
bellezza, al loro fascino e alle loro lusinghe immancabilmente disprezzato e
corroso, perch esse comprendono le ragioni dellassenso, e le sfruttano: sono infatti
ragioni poco nobili, poco oneste, in cui v rinuncia alla propria dignit e chiarezza in
nome di gratificazioni dorigine oscura, che rendono vulnerabili e vulnerati.
Le donne astrali si identificano fin troppo nellego, nel mentalismo pi o meno
astratto ed intellettuale, e non percepiscono il Centro atmico. Guai a chi le affonda nel
loro dramma, e vi si coinvolge. Esse sono cos simbolo della tragedia che coinvolge
anche il nostro piano esistenziale, tanto incapace di riconoscersi nella luce di
Tiphereth.
46
9/04/2001
47
LALLEANZA
Lautonomia della creatura si fonda sulla libert di scelta, e questultima
sostanzialmente e fattualmente un dono elargito dal Creatore agli enti della Sua
manifestazione, fin dal principio.
Precisiamo pertanto i concetti di libert e dautonomia secondo le nostre attuali
conclusioni, suscettibili sempre e in ogni caso dulteriori precisazioni ed
approfondimenti.
Abbiamo affermato che la libert delle scelte un dono. Essa appartiene
certamente alla persona autocosciente, ma nella misura in cui questo dono
compreso ed accettato: conseguentemente la libert di cui noi facciamo uso si fonda
proprio su una basilare coerenza con il Principio informante, e quindi su un primo e
fondante atto di libert, che non legato al momento e che si evidenzia come
continuit. Ne consegue che il rapporto esistente fra il Creatore e la creatura deve
essere costantemente mantenuto, e questo dato implica appunto lalleanza
puntualizzata in un fine comune, che lesistenza nel tempo e nello spazio secondo
lIdeazione principiale.
Il dono, abbiamo detto, non cogente nel senso che esige la consapevole
volont della persona per rendersi attuale; altrimenti resta una potenzialit in attesa
della sua realizzazione, con conseguenze estremamente nefaste per chi la disattenda,
e che possono sintetizzarsi nella perdita di realt, temporanea ma dolorosissima, che
conducono al limite dellincapacit dautorappresentarsi la propria esistenza.
Questi principi consentono ulteriori discriminazioni, la prima delle quali
questa: la manifestazione di un Universo formalizzato in questi termini un atto
libero, da nulla condizionato, dellEnte supremo, che in tal modo evidenzia in S
unimmagine realissima della propria essenzialit. Immagine distinta da Lui, che
Illimite, e quindi sussistente come limite in eterno divenire.
Questa proposizione si fonda sul contenuto infinito del potenziale
dellImmagine, la quale tende naturalmente a realizzarlo e a rendersi in tal modo pi
reale. Unimplicazione necessaria questa: latto creativo, da nulla determinato,
esprime la perfetta libert dellEmanante, e questa elementare osservazione consente
innanzi tutto di specificare che un atto damore, implicante una contrazione della
Coscienza assoluta (Cit) per stabilire una spazio affidato alla coscienza relativa, la
quale assume quindi un rapporto dualistico con il Manifestante, ma proprio nel Suo
continuum. Possiamo evidentemente dedurre che questa finalit lespressione
essenziale della volont che lesprime, e cio che la vita della creatura
fondamentalmente un aspetto della Vita del Creatore. Aspetto molto particolare
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51
NOTE SULLALLEANZA
dinamicit.
Non ci dilungheremo sulle implicazioni che questa situazione comporta: diremo
semplicemente che luniverso in cui viviamo deformato e non corrisponde che
limitatamente alle intenzioni del Padre. E quindi gravemente irreale al Suo
sguardo, pur restando molto concreto ed obbiettivo per coloro che ne fanno
esperienza, e finch essi non riescono ad emendarsene. La maya in cui siamo immersi
quindi tragicamente falsificante e capace dimpietrire coloro che la vogliono
condividere, pur sovrapponendosi al sostrato, eterno ed immanente, dellesatta
Volont divina. Ritrovare questa Volont il nostro compito primario, che implica
alleanza damore con il Padre. Ogni altra direzione esistenziale, in questa prospettiva,
illogica ed illusoria, e conduce inevitabilmente alla frustrazione delle intenzioni
migliori e ad un possibile peggioramento della condizione in cui versiamo.
13 gennaio 2003
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quali, in questa funzione, sono tutti proiezioni reali del Bhudda Fondamentale! deve
necessariamente tenere in primo piano la condizione degli allievi. Ovviamente il
Bhudda sa perch , ma io tengo a distinguere - nel mio insegnamento e sempre - la
creatura (per alta che sia) dal Principio creatore, al quale essa tende: infinitamente e
in un tempo infinito. Unaltra osservazione molto intrigante, che non concerne
certamente il Bhudda Fondamentale ed i Suoi veri discepoli ma che pu rivolgersi ad
alcune Sue manifestazioni, questa: il raggiungimento di uno stato che trascenda i
propri limiti autorappresentativi esperienza mistica assorbente, tale che pu essere
intesa come svelamento di uno stato incondizionato. In questo caso lesperienza,
anche se profonda e reale, pu indurre ad ignorare la presenza di un altro e pi
remoto limite, che dovr essere comunque superato in un prosieguo di tempo: ed
quindi maya daltissimo livello. Ma la maya, se fraintesa, possiede sempre un
potenziale temibile, al quale molti miti dellantichit alludono.
Il bhuddismo ha molto da insegnare e, forse, abbisogna di qualche
puntualizzazione nel suo dispiegamento scolastico e fattivo. Sono in accordo con
queste scuole quando esse affermano che la Vita non ha un inizio e una fine, ma essa
comprende e non sidentifica con la vita di questo nostro Universo. Esso infatti, un
momento esistenziale che presuppone una causa antecedente, ma come tale nato,
e pu morire per quelli che non raggiungono uno stato sufficiente di realt. Inoltre, in
linguaggio puntuale e certamente non esaustivo, la creativit divina immanente, ed
il tempo/spazio che noi conosciamo sono semplicemente i moduli della nostra
autorappresentazione dinamica e limitata, eternamente tesa alla propria realt. Certo,
come idee del Padre (Brama, Cristo, Kether o Ra) noi siamo senza tempo o meglio
oltre il tempo; ma come jiva, persone coscienti, siamo nel tempo, nel nostro tempo.
Questa concezione del Reale ci indica che il Padre, creandoci, saddossa il peso
del nostro stato incondizionatamente e per sempre; e che quindi ci condurr
comunque a renderci alla Sua volont.
Qual dunque questa Volont?
Io comprendo questa Volont come Vita, la nostra vita. Vita libera, piena e
responsabile, capace di far emergere con lesperienza delle nostre potenzialit la vera
natura che cinforma ora e qui in un processo infinito, e che deve necessariamente
essere condotta nel sostegno divino. O il limite che ci distingue nellAssoluto
dallAssoluto stesso cindurr ad una caduta, come i miti cinsegnano.
Considero che lo studio di ogni sentiero di realizzazione sia importante, e
talvolta arricchisca in modo fondamentale la ricerca di un mio alunno. A questo
proposito affermo quanto segue:
Ogni via di rinascita ha un comune punto di verit che la trascende, e qualsiasi
distinzione nel lungo periodo destinata ad attenuarsi ed a svanire. Identica la
Causa ed il Fine. Occorre perseverare nel cammino intrapreso senza chiudersi a nulla,
con fede rivolta solo al Principio ed alla Sua immanenza. Il resto pi o meno
accessorio, utile nella misura in cui se occorresse vi sapremo rinunciare".
Mercoled 29 settembre 2004
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SULLA LIBERTA
Libert: parola molto usata, molto affermata e assolutamente ignorata nel suo
significato pi vero.
La libert coincide spesso, nella comune coscienza degli uomini, con larbitrio e
non certo con quel tipo desplicazione che indica come limite della propria azione la
libert degli altri.
Tuttavia la libert comprensibile solo se riferita al valore, e non al
dispiegamento incontrollato delle proprie capacit; conseguentemente la libert
prescinde dalla possibilit concreta dattualizzazione delle proprie valenze, in quanto
pu sussistere come pura libert interiore. Nel segno di Dio tuttavia la libert
interiore deve pi o meno presto, pi o meno tardi, e ci dipende dallo stato delle
persone riferito al globale dappartenenza diventare libert dazione.
La libert prioristicamente scelta, e la scelta la base della personalit. Mi
spiego.
Voi vi rendete persona perch Dio (nel suo aspetto emanante, il Brahma) vi d
la capacit di scegliere il vostro vettore esistenziale nel piano manifestato.
Conseguentemente, la base del vostro essere, identit e distinzione nel Brahma
(ricordiamo che Egli la Manifestazione, ed insieme oltre la Manifestazione)
proprio la scelta. Ma in ch consiste questa scelta?
La scelta lindividuazione nellIdea divina del vostro stato pi alto, pi libero e
pi confacente alle vostre qualificazioni particolari. La scelta quindi avviene sempre
nel piano emanativo del Padre, ed direzione esplicativa della Sua volont: la Sua
volont in ogni caso il punto di riferimento reale, e questo punto deve essere scelto
con la vostra volont. Ci deve essere convergenza - convergenza libera - fra la vostra
decisionalit operativa e la Volont divina: conseguentemente c' vera scelta solo
nellIdea di Dio, la quale si specifica istante per istante come dono alla vostra
esistenza.
Cosa implica questa indicazione di sostanzialit? Implica che - ogni volta in cui
esercitata - la scelta deve essere Amore perch il Padre Amore, la sua Volont
Amore e la Manifestazione, nel significato ontologico del termine, soltanto Amore.
La scelta dunque un atto damore che viene assegnato per divino decreto alla
creatura; che sostenuto da Dio in quanto Padre ma che affidato (e qui incontriamo
il massimo Mistero della vita creata) allente emanato.
Se la scelta non nel segno di Brahma, non scelta: travalicamento del
proprio stato e principio doscurit.
Ogni istante appartiene al Padre, ed in ogni istante Egli dice alla Sua
manifestazione, in ogni ente dotato dautocoscienza, quale il vero stato ottimale,
quali le direzioni pi consone dellazione e quali le mete pi adeguate. Per il Brahma
ogni via della Sua volont identit con ogni altra via, e quindi il Suo campo, quello
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58
MAESTRO E ALLIEVO
DOMANDA SULLEROS
Sono in cerca di una risposta ad un importante quesito: cosa lamore fra un
uomo ed una donna?
Lamore il momento pi qualificante delle singole personalit nel reciproco
rapporto, e quindi esso esprime la loro interit. Se due persone si amano, non sono
sole: il Padre con loro, e il sentimento che le attira reciprocamente, e che in
sostanza intuizione didentit pur nella loro particolarit individuale, di diretta
volont divina, liberamente donata fin dal Principio e affidata ad entrambi per la sua
esplicazione. Lamore fattibile, puntualizzabile a differenti stati operativi, e pu
andare dal piccolo (oggetti, cose, animali stessi) al grande (luomo e la donna,
luniverso) per centrarsi nellAssoluto che tutto comprende. Infatti, ogni cosa
espressione della creativit divina, e quindi si manifesta nel continuum del Padre.
Questa proposizione ci assicura che la radice dogni vero amore trascendente, e che
la sua manifestazione affidata alla creatura secondo il proprio grado
dautocoscienza. Il rapporto fra uomo e donna pu essere realizzato a differenti
dimensioni, ma sempre un aspetto di polarit che sevidenzia. Infatti, luomo
energizza la donna e ne attivato, e sovente in modo addirittura esoterico quando la
coppia assume la formulazione della chiave, rendendosi cos adeguata ad aprire
porte interiori (e talvolta esteriorizzate) del cammino iniziatico.
Il rapporto fisico, che poi il problema pi sentito e frainteso nei campi eterici,
esprime a livello di forma lunit principiale ed ontologica, e si realizza sempre,
quando esattamente vissuto, come libert nel reciproco dono: dono di s allaltro,
che nello stesso tempo piena disponibilit ad accogliere lidentico dono,
gioiosamente fatto. Dono, ripeto, e quindi non condizionato da nulla, neppure da
questattesa di felicit. In effetti, il dono non ammette alcuna condizione per essere
affidato al compagno, e deve come sempre rivelarsi distaccato da qualsiasi esito
prefigurato.
Il distacco dallo stesso conseguimento del rapporto intimo fondamentale: se
esso avviene, avviene in costanza di scelta e mai per retribuzione o per dovere, il
cosiddetto dovere coniugale. Questo deve essere compreso: non esiste alcun diritto
se non quello damare, e non ammissibile alcun comportamento possessivo ed in
qualche misura condizionante la libert del compagno o della compagna.
Lamore scelta continua dunit, nello spazio e nel tempo, nelle forme che si
rendono agibili e secondo lintenzione intuita al centro atmico della personalit, al pi
profondo ed alto grado di spiritualit perseguibile nellora e nel qui. La gioia di un
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momento unitivo, cercato secondo questidea, oltre che lecita necessaria: essa d il
senso e lesperienza del reale, ed insegna il cammino, quando compresa e riferita
allessenza. Amando il proprio compagno di polarit simpara ad amare tutto il
campo, e si pu raggiungere assai pi facilmente e semplicemente lintuizione della
fondamentalit dellAmore, che tutto avvolge e sostiene.
Non bisogna confondere questa gioia, purissima, intensa e trasparente, con la
comune emotivit o peggio con la passionalit che cerca un conseguimento.
Emotivit istintuale e passionalit sono, in effetti, espressioni dellego e non del S, e
conseguentemente denotano aspetti mentali pi o meno scompensati e fruitivi.
Esiste tuttavia una particolare forma dellemozione che nasce dal S, dalla
guaina spirituale: bella quanto alta, ed estremamente desiderabile perch in questo
caso esprime un momento fortemente sintetico della propria capacit damare e
dintegrarsi in amore con lamato.
Da queste note, che non esauriscono per nulla il tema, e che solamente indicano
alcuni tracciati di ricerca interiore, nasce lindicazione della necessit dapprendere
lamore, di comprendere quella che fu detta, mirabilmente, l' arte damare.
Arte damare definizione esatta perch lamore unintuizione di realt, che
si pu porre ad altissimo livello. Infatti, in determinati casi dintensa fusione degli
elementi polari, fissi nel loro amore e quindi direzionati potentemente al loro centro
interiore, pu accadere che i piani normali si aprano verso quelli causali, e la coppia
pu addivenire ad una comune e paritetica esperienza di samhadi. Questemersione
non nega il valore del rapporto di coppia trascendendolo, ma piuttosto lo colloca nel
piano principiale dellIdea del Padre. E quindi naturale in senso pieno, anche se un
tale conseguimento pi dogni altro dono di Dio ai Suoi figli, per condurli pi
fattivamente ad essere partecipi del Suo regno. Il Samhadi ha altri effetti, perfino in
comune con il rapporto veramente polare che tuttavia si ponga ad un livello meno
iniziatico: apre la porta allemersione di virtualit sopite, che appartengono allIdea
dEmanazione e che vengono attivate nel divenire dello spazio e del tempo. Questo
perch, in tal caso, la coppia ricrea per propria scelta e volont lAndrogine
fondamentale, che poi lIdea di Figlio (Adam) di cui entrambi sono ipostasi ed
emanazioni. Avvicinandosi in tal modo al Nucleo primordiale, allArchetipo divino
che li ha informati, luomo e la donna partecipano pi esattamente alla sua infinit, e
quindi possono intuire aspetti essenziali che poi saranno esplicati nellarco di tempo
intercorrente fra un momento unitivo ed il seguente. Quindi il ciclo in cui si
puntualizzano i rapporti intimi espressione del dinamismo stesso della vita, che
parte da una sintesi polare, si snoda nellanalisi dei contenuti evidenziati e compresi a
livello autorappresentativo (e la sinergia polare esercita in questo la sua potente
influenza intuitiva e discriminante), e conduce conseguentemente allopportunit di
un nuovo incontro intimo, di una sintesi che rifonda i propri stati in nuova
intelligenza e in nuove aperture capaci dattivare il processo: valide per coloro che ne
sono attori ma anche per il campo esistenziale in cui essi sussistono, il quale ne riceve
un impulso fecondo e vivificante.
In tal modo la polarit manifesta il senso stesso, il dinamismo della Creazione,
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61
a)
Sono principi esplicativi di tipo femminile, assai involute e molto, molto
conflittuali con il Padre: esse non hanno alcunidea che possa essere chiamata
damore, e al contrario sono dedite al potere, tra laltro necessario per la loro
sopravvivenza in mancanza dellEnergia che il Padre eroga incessantemente nella sua
Emanazione. Le loro qualificazioni sono in apparenza simili a quelle sussistenti nella
zona chiamata Malkuth, il Regno, che non certo esatta ma che tuttavia molto,
molto pi reale di quella delle entit in esame. Sostanzialmente queste femminilit
sono molto differenti dalle donne a voi note, perch non hanno n capacit dempatia
(la simulano) n vero erotismo (ci che inducono, infatti, passione e libidine, non
Eros). Sotto alcuni profili sono simili ai demoni delle tradizioni religiose, ed alcune di
loro sono effettivamente a quel livello. Altre meno, e pochissime no.
b)
Le entit attualmente attorno ad ogni vero nucleo di ricerca sono molte,
diremmo che in certi casi possono essere alcune centinaia. Solo pochissime di loro
hanno tuttavia qualche remota capacit a livello esoterico e teurgico, e sono prese di
mira da altre, invidiose o nemiche al pi alto grado dinfimit. Vi sono poi quelle che
hanno ben poco da dare e da dire, ma che talvolta affermano di voler capire cosa sia
un vettore cristico, e che conseguentemente dichiarano daffrontare una notevole
fatica per salvaguardare la loro autonomia dal gruppo e le proprie specificit
indipendentemente dalle altre. Tutto ci va preso con grandissima cautela e con
beneficio dinventario: la femminilit eterica di queste zone raramente sincera, ed
utilizza la menzogna come normale metodo di rapporto. Poi possiamo opinare, ma
con grande ottimismo, che in piccoli nuclei sussista un minimo dintelligenza
dellamore, in possibile fase dampliamento e dapprofondimento. Considerando tutto
un piano, affermeremmo che pochissime vi saggirino attorno non in modo
prettamente conflittuale. Gli effetti induttivi pi negativi e pi duri provengono dalle
molte, che conseguentemente devono essere condotte in una via dallontanamento
quanto pi rapida sia possibile. Il ch sempre molto difficile.
c)
Il comportamento semplice nel suo dettato, e non facile
nellesecuzione. Occorre aver un costante incentramento in Dio inteso come la Fonte
dogni realt vivente e come purissimo Amore. Egli guida la fatica di tutti quelli che
lo cercano veramente, e diremmo che questo tratto del Sentiero in fase terminale
solo se le induzioni di potere sono effettivamente ridotte al silenzio, specie dopo certi
particolari accadimenti. Le entit che non gradiscono n comprendono limportanza
62
proprie fatiche.
4 agosto 2003
64
FINALITA
rapporto che ne consegue quindi scompensato; esse come noi troppo spesso
adottano un atteggiamento di potere nei nostri confronti, che implica utilizzo delle
energie sottili e grossolane che possediamo, e la conseguente deformazione del
comune ambito vitale con effetti reciprocamente lesivi. In altri scritti abbiamo
sufficientemente esaminato certe problematiche, e a loro facciamo ora riferimento.
Qui intendiamo specificare che il conflitto inevitabile dellesoterista con queste
aree della Manifestazione non pu essere risolto con la loro distruzione, ma soltanto
con la ricerca di un nuovo equilibrio di reciproci rapporti, e cio con il preciso
riferimento allIdea fondante (di natura divina) da parte di tutti coloro che sono
coinvolti in varia misura nel processo.
Questesito arduo da realizzare, ma basilare cercarlo. Se poi, nel corso del
procedimento, alcune personalit qui come in Yesod devono essere rimosse, il
fatto va considerato funzionale al momento considerato e comunque non definitivo
ma transitorio: anche se il tempo del recupero pu essere assai lungo, e perfino molto
oltre la nostra immaginazione. Tuttavia qui interferisce ed agisce il Maestro, e quindi
a lui che lesoterista deve necessariamente far capo, in ogni momento della sua
ricerca: in altre parole, il distacco dallesito delle azioni compiute e la remissione di
tutto al Padre condizione necessaria ed ineludibile del procedimento iniziatico, che
implica sempre lalleanza della creatura con il Creatore, in ogni momento o piano
della Manifestazione.
Quali sono le implicazioni di questi fattori? Innanzi tutto, che loperatore deve
attualizzare in se stesso lintelligenza dellAmore, e quindi della Fede: infatti, senza
lAmore e la Fede nulla effettivamente possibile, e la nostra azione, comunque la
motiviamo, scivola facilmente nel piano involutivo con effetti pi o meno distruttivi.
Amore e Fede: indirizzate a chi? A tutte le personalit del campo esistenziale,
siano esse appartenenti alla comune esperienza che a quella esoterica; ma anche a ci
che lInterit contiene e ci fa quotidianamente incontrare: animali, mondo vegetale o
cose che consideriamo troppo superficialmente inanimate, le quali appartengono pur
sempre (a differenti livelli autorappresentativi) alla volont divina.
Questatteggiamento interiore, e le sue espressioni fattuali, non ammette
obbiezioni: esso chiave di volta e pietra angolare delledificio che vogliamo
costruirci, la nostra casa secondo le capacit che ora e qui ci siamo resi disponibili.
In altri termini, il processo esoterico deve ristabilire lequilibrio che noi abbiamo
colpevolmente ferito, in un passato arcaico e in epoca attuale, indifferentemente. Ne
consegue che il rapporto con i mondi sottili (sintetizzati e simboleggiati nella
sephirah Yesod) deve essere di Fede e dAmore, a prescindere da tutto quello che noi
possiamo incontrare accingendoci a questa difficilissima impresa, e quindi nonostante
la dura opposizione dei campi che siano (come noi) involuti.
La frammentazione della Manifestazione corrisponde, nel grande, alla frattura
che le singole persone vivono e talvolta sperimentano fra "Io" (mente
autorappresentativa) e S (aspetto sintetico e spirituale della personalit, che
costituisce il tramite fra la creatura e il Creatore).
Ne consegue che non pu sussistere, nel piccolo e nel grande, una
66
68
INFORMAZIONI RIASSUNTIVE
procurate: pu servire, e serve, alla loro riconduzione verso un piano meno illusorio o
pi reale.
Il compito dellIstruttore , infatti, non semplicemente quello di emancipare
lalunno sic et simpliciter, come singola personalit di un contesto pi ampio. E,
piuttosto, quello di condurre tutto il campo dellassistito ad un confronto con se
stesso mediante il confronto efficace con la Realt basale, e quindi di reintegrare
quante pi individualit sia possibile in un diverso stato esistenziale, direzionato a
risolvere il tragico problema della loro caduta. In altre parole, il problema
dellIstruttore proprio quello rappresentato dal campo globale in cui Egli reperisce
un allievo, un ente che si renda tramite della volont salvifica del Padre manifestante
a tutti coloro che vogliano ascoltarlo: perch il Maestro di uno cos come di tutti,
e la Sua visione sempre globale.
Questultima considerazione implica una fatica e un sacrificio: l'allievo, infatti,
non pu progredire con la velocit che le sue stesse acquisizioni, considerate
singolarmente, gli consentirebbero, ma deve sobbarcarsi il peso delle personalit che
abbiano diretta e concreta incidenza con lui (per situazioni karmiche precedenti ed
attuali) sia che esse appartengano al suo abito diciamo normale che a quello
sottile, percepibile solo nel processo esoterico ma non per questo meno effettivo e
tangente.
Cosa comporta tutto questo? Che lapplicazione dei principi generali ai casi
particolari, agli eventi dellesistenza deve rendersi costante e precisa, e non ammette
obiezioni; e che conseguentemente lintelligenza di quei principi propedeutica e
necessaria. Essi, infatti, costituiscono le basi di una qualsivoglia scelta vettoriale e
delle esplicazioni che in lei sincontrano, genericamente imprevedibili e sovente oltre
i normali parametri di giudizio.
Il miste deve quindi essere preparato, e questa fase lunga cos come
lunghissima quella del confronto con le altre personalit, fin dal principio ben poco
qualificate a tanto o addirittura ostiche ed involute. Risolvere la caduta cosa di
grave momento, ed implica la purificazione della mente per tutti coloro che siano
coinvolti nel processo esoterico. Soprattutto implica la dissipazione dellaspetto
inconscio dellorgano analitico ed esplicativo dellente (la mente/intelletto/io) nella
sua totalit e quindi nei suoi rapporti con il campo esistenziale globale. Il quale
campo, per conto proprio, dovrebbe affrontare analogo problema e renderselo
compito preminente ed ineludibile.
E questo ben altro discorso.
29/12/04
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PRESUPPOSTI DELLOPERATIVIT
Loperativit nel piano sottile esige, di norma, il concorso delle potenze
esplicative che sono di genere femminile.
Perch questattivit sia agevole, occorrerebbe dunque la piena partecipazione
della Donna, intesa in senso iniziatico e teurgico. Ma qui il problema diventa
estremamente arduo.
La donna, intesa nel senso di Chakti (Potenza esplicativa dellIdea), capace
quindi di agire sui piani eterici e densi, normalmente assente nel campo ordinario
desistenza, ed molto dura e nemica dellUomo in quelli di Yesod. Naturalmente
esiste per grazia di Dio anche la Donna delle Sfere elevate; ma essa
percepibile e quindi raggiungibile soltanto se si sono superate le zone inferiori, e
conseguentemente non normalmente attiva che in sede iniziatica vera e propria.
La donna a livello ordinario non semplicemente inerte od assente: , al
contrario, ostica e conflittuale. Nel campo di Yesod fortemente nemica della
Sephirah Malkuth e dellUomo in generale, ed al pi alto grado.
Per loperatore postosi al giusto livello esoterico conseguentemente necessario
procedere sulle seguenti linee direttrici.
Spostare il centro della propria personalit dallIo al S, e cio attivare il proprio
Chakra cardiaco, che il Punto dincontro fra il nostro essere/esistere relativo con
lEssere/Esistere divino, quale configurato nellAtma.
Il Centro Cardiaco si colloca nella Prima Guaina, quella dello Spirito/Fuoco,
intendendo con ci lIntelligenza dellAmore che la creatura stata in grado di darsi
nel sostegno di Dio.
Intelligenza damore Intelligenza dellEssere che si pone come Esistere, e
quindi accessibile soltanto se ci rendiamo tutti femminilit nei confronti del
Padre/Madre supremo: ricettivit completa, silenzio e capacit nel silenzio
iniziatico di percepire in sintesi il dato esistenziale nel Continuum eternamente
donatoci dalla Misericordia del Padre/Madre, di Dio.
Questo il primo, fondamentale atto che si deve compiere, puntualizzato
nellabbandono di s, attivo e completo per quanto ci possibile, allIdea di
Creazione: questatteggiamento Fede, compresa nellesatto senso di ricettivit
costantemente direzionata al conseguimento della propria realt.
Rivolgersi interiormente - nel silenzio della meditazione - al proprio Atma,
fissando in senso fondante la propria intenzione di corrispondere, al massimo livello
che ci possibile, allIdea divina: a quello che il Maestro interiore, il Testimone, sa
essere la realt e la verit del momento attualmente vissuto, nelle sue molteplici
estrinsecazioni. Latto direzionale indispensabile, cos come indispensabile, una
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4/10/2001
75
PREVARICAZIONI
Considerare le entit di campo come donne simili o identiche a quelle della
nostra comune esperienza errore esoterico, praticamente inevitabile allinizio ma
che va poi corretto con la massima attenzione.
In effetti, sotto il profilo strettamente formale le donne eteriche sono quasi
identiche alle nostre compagne, ma laspetto qui enormemente ingannevole. La
psicologia , infatti, completamente differente, e allanalisi esoterica emergono le
cause di questa lontananza, immensamente profonde e compromissorie. Il primo
aspetto che si pu rilevare purtroppo il totale incentramento delle donne yesodiche
con il centro egotico, e la conseguente perdita del proprio S. Ma le conseguenze di
questarbitrio (perch arbitrio, e gravissimo, ) sono di difficoltosa individuazione.
Quello che un allievo constata, prima con stupore, poi con crescente
disorientamento e alla fine con rassegnazione lincapacit della femminilit sottile a
mostrarsi onesta, sincera e coerente con le sue stesse asserzioni. Per lei vale soltanto
listante in cui le cose sono dette, e non oltre. E ogni affermazione o negazione
finalizzata al conseguimento di un concreto e duraturo dominio su quanto si renda
suscettibile doccupazione. Cos le entit di campo appaiono come un coacervo
temibile, assurdo ed oscurato di menzogne, velleit, bramosie ed aggressivit a tutti i
livelli possibili.
In effetti, una delle cause scatenanti (e non la sola!) di questi comportamenti la
carenza energetica, per esse cronica e pericolosa. La penuria di prana e di tutte le
energie vitali che ne derivano pari al loro allontanamento dal Centro della Realt,
che per ogni creatura senziente poi il S. Le entit da tempi remoti sopperiscono a
questa distorsione incrementando il dominio e lo sfruttamento di tutte le aree
esistenziali che non sono in grado dopporvisi, e la risultante quel velo di maya che
distorce e falsifica lAtto Creativo principiale, rendendolo quale noi stessi
sperimentiamo: cicli desistenze brevi e ricorrenti, dolore, malattie e morte.
Questa condizione generalizzata nella nostra area, ma deve essere compresa a
fondo. Cerchiamo quindi daggiungere qualche considerazione alle molte fin qui
fatte, fornendo nel frattempo qualche dato pi approfondito.
In primis, le entit di campo yesodico considerano le personalit che hanno
irretito nel loro potere induttivo come parti integrate e costitutive della loro sfera, e
ben pi che una semplice propriet. Esse, nel corso di un lento e spietato processo
dinvoluzione, hanno voluto identificare la loro forma fisica (carente ed instabile) con
quella delle persone che dominano, ottenendo una stabilizzazione e molti vantaggi a
tutto discapito delle loro vittime, ignare ma certamente karmicamente responsabili di
molti abusi. Ma a quale livello giunta una tale identificazione?
Questo il famigerato e temibilissimo nodo che vogliamo indicare: le donne
yesodiche si sono infiltrate nellaspetto formale delle personalit possedute fino a
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SPECIFICAZIONI
La condizione dellallievo particolarmente difficile quando i campi del passato
sono rimossi, perch allora il karma matura e le conseguenze non sono gradevoli.
Compito del Maestro condurre ad un esito positivo il tracciato esoterico nel
modo pi semplice possibile, evitando insieme guai seri e conducendo ad
affioramento gli effetti che devono essere smaltiti. Ecco perch proprio il periodo
della ricapitolazione di tutto un itinerario iniziatico si presenta alquanto arduo al
viaggiatore, e richiede un maggior apporto dattenzione e di fede.
La maturazione del karma deve essere controllata ma non evitata. Infatti,
praticamente impossibile eludere del tutto gli effetti di una stratificazione karmica
che ha sempre una genesi enormemente complessa, e la cosa richiederebbe comunque
un tempo assai pi lungo di quello richiesto da un metodo sotto questo profilo meno
rigoroso, ma in pratica pi efficace al fine della riabilitazione di enti incorsi nella
caduta.
Il Maestro inoltre cerca dindurre le entit che hanno provocato i maggiori
disastri sia morali che fisici nellarea considerata ad un ripensamento dei loro stati
e, se possibile, ad un recupero progressivo della condizione primordiale. La cosa
incontra in genere una dura opposizione, ed in casi particolari una strenua
determinazione ad impedire il cammino. Infatti, in certe condizioni, le persone
(particolarmente quelle del piano sottile) si trovano esposte non tanto ad una perdita
della loro deviata preminenza in ambiti definiti e limitati quanto alla totale resezione
di ogni loro potere di dominio, controllo e sfruttamento. Cos reagiscono con tutta la
durezza di cui sono capaci, e allora attraversano un periodo dulteriore oscuramento.
Insomma, esse peggiorano rispetto a quello che erano allinizio del processo, ma
contemporaneamente sono costretta a constatare, nel modo pi assiduo ed incessante,
che la loro situazione esistenziale era falsificata sia concettualmente che
praticamente, e che in verit sono ben lontane dalle loro assurde credenze di nobilt e
bellezza, quali si erano sempre illuse di essere.
Questesito immensamente traumatico per tutte e, mentre alcune lo possono
accettare con mille riserve ma con una certa sincerit, le pi non si rassegnano a
questinsorgenza, e la combattono fino ai limiti della propria autodistruzione.
E solo allora che qualcosa pu cambiare, e che il lentissimo e famigerato
processo involutivo del passato pu arrestarsi ed invertire la rotta.
Tutto questo deve essere ben compreso da coloro che simmettono in un
cammino di rinascita, il quale sempre esperienza del dolore e dellabbrutimento
ovunque sussistenti prima di sapersi rendere serenit e pace.
Sostanzialmente la maggior cura del Maestro verte sullattualizzare
laffidamento che gli allievi devono intimamente mostrare nei confronti del Padre,
perch tutto il resto dipende essenzialmente da questo fattore. Laffidamento, infatti,
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volont dessere giusti nei confronti del Reale, e quindi di saper impersonare la
Volont trascendente specificatasi nellAtto emanativo. I principi generali acquisiti
nel corso degli anni di ricerca e di sperimentazione, e negli incontri con laltro, non
manifestano il loro vero significato e il valore che sottintendono se non sono
alimentati, vivificati da una Fede vera e vissuta, la quale poi intelligenza
dellAmore: tanto nei confronti di Dio quanto verso la Sua opera.
Come stato sempre sottolineato, il Padre conduce sempre a compimento le
proprie determinazioni, quelle che assunse primieramente nel momento in cui origin
un figlio e quelle che specifica nel corso della sua vicenda esistenziale, dove la libert
delle scelte, dei giudizi e lautonomia delle conseguenti attivit sono affidate alla
creatura proporzionalmente agli stati che ella ha saputo conferirsi. Il restante
sostenuto dalla Misericordia divina, il Sacrificio di Cristo nella Manifestazione.
Queste sono le profonde ragioni dellapparente lontananza dellIstruttore proprio
quando la sua presenza apparirebbe al discepolo pi necessaria e fondamentale. Qui
egli deve sapersi mostrare allaltezza del ruolo affidatogli, che non solamente quello
di reintegrarsi nelle Case del Padre ma anche se egli ne in grado e se
oggettivamente fattibile di ricondurre a tanto le personalit che nel processo
soterico si sono rese potenzialmente capaci di rinascita.
30-09-2003
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MEDITAZIONE
IL SILENZIO
Tutto l'ingegno degli uomini e delle donne nasce da Dio.
Tutto ascolto pi o meno profondo, pi o meno perfetto, della sua voce.
Non esiste un pensiero, unidea, un momento cognitivo reale che non sia colto
nel silenzio del proprio spirito in rapporto con l'amore del Padre.
Tutto il noto, il possibile, il potenziale del progresso umano giacciono in Dio.
Ma ascoltare non sufficiente se non c' l'intelligenza di Lui.
Occorre volere ascoltare per poter trovare e, trovato ci che ci preme,
sceglierlo cos come ci appare.
E una volta scelto, condurlo spontaneamente nell'ambito mentale per tradurlo in
simboli, in relazioni e in accadimenti che da questi derivino.
Quindi non pensate.
Ascoltate e lasciate che la mente vi rappresenti quello che sentite.
Lasciate che le vostre capacit (libere e intuitive) rendano forma la vostra
ideazione.
Tutto il resto frutto di arbitrio, di concettualizzazioni che non appartengono
come tali al Cristo; e che quindi deviano e sono deviate.
Se comprenderete questo processo, che il sentiero intuitivo e specificatamente
esoterico, metterete in moto il Fuoco Centrale della vostra personalit, con
conseguenze estreme per tutto quello che siete.
25/12/98
LASCOLTO
Tutto lingegno degli uomini e delle donne nasce da Dio.
Tutto ascolto pi o meno profondo, pi o meno perfetto, della Sua Voce.
Non esiste un pensiero, unidea, un momento cognitivo reale che non sia colto
nel SILENZIO del proprio spirito in rapporto con lamore del Padre.
Tutto il noto, il possibile, il potenziale del progresso umano giacciono in Dio.
Ma ascoltare non sufficiente, se non c lintelligenza di Lui.
Occorre voler ascoltare per poter trovare e una volta trovato quel che ci
preme sceglierlo cos come ci appare.
E, una volta scelto, condurlo spontaneamente nellambito mentale per tradurlo in
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INTUIZIONE E AUTORAPPRESENTAZIONE
contatto sottile, che abbiamo indicato condensati nello Yesod di questo nostro stato.
E tuttavia impresa molto ardua dissolvere una tale illusione, perch essa permea
tutta la struttura delle singole personalit in carenza del Centro Cardiaco. Quindi
anche la forma fisica e le energie che la sostengono sono coinvolte, le pi dense fra
quelle che concorrono alla configurazione di un ente autocosciente.
Modificare questo stato cos modificare anche strutture molto stabili o
statiche, per di pi in lento o veloce declino: prime fra tutte le concettualizzazioni
della mente/intelletto polarizzatesi soltanto sullego, ed incapaci di modificarsi in
positivo in tempi ragionevolmente brevi; e spesso addirittura inerti anche in presenza
di un aiuto esterno.
Tuttavia la cancellazione di questi stati interiori indispensabile per ridare alla
mente/intelletto la sua naturale plasmabilit percettiva ed autorappresentativa, la sola
che consente limmediata coerenza con lo Spirito di cui la mente/intelletto appunto
lorgano analitico. Altrimenti essa rester imprigionata in s medesima,
completamente incapace di sentire la base reale delle proprie attivit.
Queste sono le massime difficolt del processo esoterico che voglia modificare
anche lambito prossimo al ricercatore, e non miri semplicemente alla propria
individuale realizzazione.
Rileviamo particolarmente che lautorappresentazione individuale crea una
monade priva di finestre ogniqualvolta ignori il fattore fondante del campo in cui
si definisce. Questo fattore il senso dellunit sottostante alla discriminazione che
evidenzia infiniti soggetti esistenti, senzienti e no. E proprio questa intuizione
didentit (che poi la base di quel sentire che chiamiamo Amore) la fonte della
effettiva comunicazione reale e non illusoria fra entit appartenenti a campi
comuni o contigui: in questo caso le monadi hanno una finestra reale, che possiamo
identificare nellimmanenza divina come Volont creativa.
Ecco perch nella configurazione del Glifo sephirotico i Sentieri hanno rilevanza
eguale a quella delle Sfere: esse, infatti, sono sinteticamente aree di autocoscienza e i
Sentieri ne costituiscono le viventi estrinsecazioni, analitiche e di rapporti effettivi.
Tanto le Sfere che i Sentieri sono aspetti dellunica verit del Glifo, che Vita
cos come Dio la pensa e la vuole, e che delega allAdam perch sia svelata.
23-12-2001
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LASCOLTO INTERIORE
Lintuizionismo lunico mezzo che conferisce realt alle nostre idee, se vero
intuizionismo.
Questa capacit di percezione della realt si fonda sul silenzio interiore.
Patanjali insegna, nel secondo Sutra, che Lo Yoga larresto delle funzioni
mentali, in cui il termine yoga indica lunione del S relativo al S Assoluto.
Questunione, dono estremo di Brahma, presente in tutta lesistenza delle
creature: cio immanente tanto nel samadhi quanto nella quotidianit di coloro che
sono con il Padre, e si ottiene con la profondit dellascolto nel silenzio della mente.
Dice Patanjali nel quarantunesimo Sutra: "Allorch lattivit della mente viene
posta sotto controllo, la mente diviene pura come un cristallo e riflette con precisione,
senza distorsione alcuna, colui che percepisce, ci che viene percepito e lo stesso ente
che percepisce.
Colui che percepisce il soggetto senziente; ci che viene percepito loggetto
dellattenzione, e pu essere interno o esterno al soggetto; lente che percepisce lo
strumento interiore della percezione, ma pu intendersi anche in altro modo: Colui
che percepisce il Brahma, di cui la persona particolare modalit, libera nella scelta
e autonoma nellesecuzione della scelta. Questa visione estrema, e a noi interessa
ora come Punto di Realt alla nostra esistenza: di realt e di responsabilit.
La percezione avviene attraverso lorgano mentale: la mente rappresenta lo
strumento fisico della rappresentazione di un dato rilevante in un particolare
momento, e quindi la mente ha la capacit di assumere la forma di ci che
considera o desidera. Se la forma mentale costituita da altre forme, accostate o
riunite in una concettualizzazione, la mente diventa discriminazione di se stessa, e
questo non garantisce un valido criterio di verit. Occorre che la mente si fondi su
dati obbiettivamente reali, e la realt non pu essere analizzata se prima non intuita.
Lorgano dellintuizione lo spirito: lo spirito esprime laccordo, la coerenza
dellente creato con il Principio Creatore, e cio la continuit fra Realt assoluta e
realt relativa che dalla prima procede.
La Realt del Principio Causale non ha una Forma che noi possiamo
rappresentarci: infatti Forma Assoluta, oltre il limite del relativo: Cos il Brahma
ci appare come Vuoto di Forma, che la Pienezza infinitamente oltre il nostro
limite.
Lorgano che ci relaziona relazione necessaria, perch esistiamo in Brahma
con questa Pienezza oltre le forme della nostra mente quindi adeguato, e possiede
soltanto la forma del sentire, sintetica e per noi priva di specificazioni. La mente
che si pone in relazione con lo spirito non pu essere ingombrata da contenuti
formali, ma deve mostrarsi empatica con quello che intende percepire: ne consegue
che la mente silenzio, vuoto che lo spirito deve colmare con la sua pienezza,
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MEDITAZIONI
Lordine delle Sephiroth logico e non gerarchico: questo esatto per
lArcangelo delle singole Sephirah, che lAtma di ognuna e quindi la presenza di
Dio in lei.
Lassunto ci indica che la Sephirah , nella sua coscienza, creatura, emanata da
Dio in S.
Occorre inoltre rammentare lidentit fra lAlto e il Basso nellUnit divina.
LAlto e il Basso sono, in questo caso, stilemi della nostra discriminazione che vuol
darsi unimmagine sia pure imperfetta ma sempre perfettibile della Realt
trascendente. La gerarchia soprattutto ideazione demiurgica, e quindi involutiva,
quando vuole essere sostanziale e non semplicemente funzionale ad un fine prescelto.
Kether (il Dio Creatore) non lAin, ma lipostasi di Ain: ci per valido per
la Manifestazione, e non certo per lAin Soph.
Ain Kether e Kether Ain quando lAssolutezza si pone come Centro
emanante.
Yesod la sintesi di tutte le Sephirah che sovrastano Malkuth, e Malkuth il
tramite ideativo di Kether perch impersona la capacit ideativa sotto il profilo
intuitivo sintetico per tutto il Glifo. E quindi il punto di riferimento per ogni Sfera di
coscienza.
Il concetto di Nulla Divino deve essere interpretato in questi termini: Nulla
in quanto assenza di forma.
Infatti, nel piano divino ogni aspetto la stessa Divinit, per la coincidenza di
Essere e Discriminazione dellEssere nellAssolutezza (Ananda). Le forme di
Kether sono assolute, non limitate.
Malkuth femminile, ma solo rispetto a Kether. Rispetto a Yesod
maschile perch rappresenta il tramite ideativo sintetico alle Sephiroth, le quali
sono discriminazione esistenziale dellIdea di Manifestazione.
Notiamo che in genere sussiste nei testi di metafisica una certa confusione fra il
piano strettamente trascendente e quello delle coscienze emanate. Tiphereth
femminile rispetto a Malkuth perch nelle sue forme/pensiero discriminazione
dellIdea sintetica, come tale recepita dalla Sephirah, la quale essendo essa stessa il
punto di fusione di tutte le altre sfere il naturale ricettacolo della volont
fondamentale sotto laspetto analitico. Tuttavia qui si cela un tremendo fattore.
LAlbero cos rappresentato, come lo vediamo nei Testi cabalistici (il Glifo della
nostra meditazione), non simbologia sintetica dellIdea Divina, ma la
discriminazione dei suoi contenuti. Questultima analisi valida per linterpretazione
dei dati esistenziali, ma credere che la sola discriminazione intellettualistica
(autorappresentativa) sia la vera struttura ontologica e formale del glifo causa
darbitrio. Infatti, il potere autorappresentativo delle Sfere fa s che la forma della
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I pensieri, fuorch nel caso che il Pensante rifletta Se stesso (Kether), sono finiti,
e dalla loro finitezza emerge la Maya, che la Manifestazione della Potenza di Dio.
I pensieri sono la sola realt, e questo ci che non tutti possono comprendere.
La Realt Pensiero, e mentre il Pensiero Assoluto non mente mai, i pensieri
relativi sono particolaristici, e, quindi - se non fondati sullo Spirito - mendaci.
Essi sono, infatti, solo una parte definita nellAssoluto, e non lAssoluto.
E come se il Pensatore proiettasse un Pensiero sintetico (Uovo del Mondo) e poi
ne coordinasse le infinite potenzialit ed interrelazioni (forme individuate) in una
nuova sintesi, per la quale non esiste nel Pensatore pi di quanto prima ci fosse, ma
che rende le potenzialit della Sua manifestazione Atto di per s vivente, in cui le
realt/pensiero dellIdea/Potenza emanante vivono darmonia e vita vera se si
collocano nella Sua Coscienza.
NON E LUNITA LESSENZA DEL PADRE
E NON E IL MOLTEPLICE, CHE DISPIEGA QUESTUNITA.
LESSENZA DEL PADRE E LA CONTEMPORANEA PERFEZIONE
DI QUESTI DUE MOMENTI
NEI QUALI LUNITA E LA SINTESI ABISSALE DEL MOLTEPLICE
ED IL MOLTEPLICE E LO SVELAMENTO DI TUTTI GLI INFINITI
CONTENUTI DELLUNITA.
LESSENZA DEL PADRE E QUELLINEFFABILE SAPIENZA DI SE
OLTRE LE SUE STESSE MODALIT ESSENZIALI
CHE CHIAMIAMO AMORE.
Prima meditazione
Tutto lingegno degli uomini e delle donne nasce da Dio.
Tutto ascolto - pi o meno profondo, pi o meno perfetto - della Sua Voce.
Non esiste un pensiero, unidea, un momento cognitivo reali che non siano colti
nel SILENZIO del proprio spirito, quando in rapporto con lamore del Padre.
Tutto il noto, il possibile, il potenziale del progresso umano giacciono in Dio.
Ma ascoltare non sufficiente, se non c lintelligenza di Lui.
Occorre voler ascoltare per poter trovare e trovato quello che ci preme
sceglierlo cos come ci appare alla percezione interiore.
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La Preghiera
La preghiera un atto damore, ed nel segreto del cuore che si prega.
Le parole sono un tracciato, non sono la preghiera.
La preghiera nel nostro stato daffidamento a Dio: nellamore per Ges e
Maria, silenzio che parla, e sovente grida, al Padre.
Questo linsegnamento di Ges: Egli vuole che si ami tutto, ed in particolare
chi ci vicino, chi per nesso profondo e talvolta, ma non sempre, karmico
compare nel nostro ambito di vita.
Amare darsi allaltro. Amare non prendere, non cercare un contraccambio,
non essere soddisfatti dellesito delle stesse nostre preghiere.
Amare donarsi al nostro prossimo, compreso come parte di un Tutto che
Dio.
Conseguentemente anche pregare donarsi, mostrare fattivamente la nostra
identit con lAltro, pur nella presenza di una radicale differenziazione.
Dio Unit. Dio - nellUnit - infinita Specificazione di fattori vitali. Quindi
amare sentire lUnit del Tutto.
Agire in amore insieme affermare questUnit e la propria differenziazione con
laltro.
La gioia damare intuizione di Dio, Essere e Divenire nel Suo Segno.
Seconda meditazione
Ad un certo punto del processo soterico le entit del passato devono
necessariamente essere rifiutate, e il Maestro afferma che altre verranno.
Normalmente ritornano le stesse di sempre, ma non sono veramente quelle del
passato.
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Un Maestro esige che la Fede vada oltre le sue stesse parole, che sia riposta in
Cristo.
Il Maestro dice, il Maestro disdice. Gli allievi devono essere attenti a quello che
Egli dice e disdice, per poter discriminare. O non sono allievi.
La testimonianza interiore la regola esatta: non lanalisi intellettiva ed i
contenuti mentali, ma lintuizione damore nel nostro Atma.
Un Maestro non facile. Un Maestro non mente, intelletto, ego.
Un Maestro amore, e quindi non guarda al contenuto intellettualistico
dellallievo, ma al suo cuore.
Lallievo deve saper sentire, e non limitarsi ad ascoltare a mero livello mentale.
O non un vero allievo.
Se il Maestro afferma che unentit rigettata nellInformale di Cristo, lallievo
deve udire, sentire ed amare in Cristo quellentit.
Lallievo non sa se il Maestro dice il vero o se insegna un atteggiamento dello
spirito: lallievo non pu conoscere la verit oggettiva perch questa negata a chi
debba ancora imparare ad amare senza condizioni.
Tuttavia, se lallievo afferma il proprio amore per la vita oltre ogni limite, oltre
ogni sacrificio ed apparenza, la Realt finir col mostrarsi.
Terza meditazione
Se unentit dei Campi sottili qui, essa deve essere coerente con chi la manda e
la sostiene, e cio con il vero Maestro.
Se non lo , viene e va, e con grande frustrazione e fatica.
Questo un processo costruttivo, che pu essere compiuto soltanto se c chi
sappia amare. Altrimenti si manifesta il divieto di Dio come Padre, ed il Cristo deve
scindere il grano dal loglio.
Latto di distruzione di un ente, che vita ed amore a livello potenziale,
tremendo. E finch c chi lo ami, il Padre lo sostiene.
Nel nostro tempo c dolore, c la Caduta: la Caduta ed insieme il
Sacrificio di Cristo.
Ma il nostro tempo e le forme che esso contiene appaiono per quel che sono, e
cio illusione, se la persona che ama si pone in Dio e prega per la Sua Emanazione.
Il tempo molto strano: veloce ed implacabile, ma pu rendersi lento e
dolcissimo.
Tutto dipende da come noi siamo nei confronti di Cristo.
Se un ente si libera a un livello sufficiente, pu percepire la Manifestazione
com effettivamente: Luce, Bellezza e Gioia.
Pu comprendere laltro e se stesso nel comune stato reale, ed essere fuori da
questo tempo e da questo spazio intrisi di dolore.
Morir quando Dio lo decider, ma morir soltanto per chi non lo comprende.
Per gli altri rester vivo, presente e lucente di felicit.
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Solo pochi possono percepire questo Segno di Cristo, ma pochi sono gli eletti.
I molti purtroppo si rifiutano, si negano e cercano nel loro stato quel che li
condanna alla sofferenza ed al ciclo.
Dobbiamo aiutarli. Non sar mai facile o semplice, ma dobbiamo seminare nel
campo di Ges: il prato fiorito che ora appare oscurato e deserto.
Il Maestro afferma questo: un allievo per molti anni deve disgregare la maya del
suo passato, con grande impegno e fatica. Egli deve infrangere le muraglie nate dalle
sue azioni pi oscurate, e riconvertire al Padre le entit elementali che vi si celano.
Esse prima sallarmano con enorme alterigia e sufficienza, poi scendono in guerra
aperta ed infine, sconfitte, cercano la pace vera.
A quel punto, poco rester da fare per raggiungere la meta, e lazione si render
calma e lieta. Tuttavia il Maestro raduna ascoltatori a differenti gradi di capacit e
demancipazione: essi o seguono, secondo le proprie qualificazioni, il sentiero che
tracciato o lo dovranno poi cercare a lungo con le sole loro forze.
Forze che, nella apparente lontananza del Maestro, si riveleranno presto molto
deboli e ben poco adeguate a tanto.
13/08/2001
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