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5/9/2014 MIA - Engels: Articoli per il Labour Standard

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[ Archivio Marx-Engels ]
Articoli per il Labour
Standard
Engels (1881)


Sul finire degli anni Settanta dell'Ottocento, la pace tra le classi inglesi iniziava a traballare. La Grande
Depressione, avvenuta durante il decennio, aveva colpito tutto il mondo occidentale ed era stata, come
sempre, particolarmente dura per gli operai. Il ciclo capitalistico discendente rimetteva in moto i
familiari attacchi della classe capitalista contro i compromessi riformisti ch'erano stati effettuati entro la
societ capitalistica.
George Shipton, Segretario del Consiglio sindacale inglese, faceva anche da editore per il Labour
Standard, l'organo dei sindacati inglesi. Egli chiese a Engels di contribuire ad una discussione sul
riformismo e sul movimento operaio stesso.
Engels accett e, tra il maggio e l'agosto 1881, scrisse 11 articoli, tutti apparsi in editoriali anonimi. Egli
utilizz problematiche contemporanee per elaborare principi economici di base sul socialismo scientifico
e sulla natura del capitalismo. Evidenzi in questi articoli l'inevitabilit del conflitto tra capitalisti e
proletariato - tale lotta non un'aberrazione, una caratteristica centrale del capitalismo. I capitalisti
saranno sempre interessati ad abbassare i salari e le condizioni di vita della massa delle persone prive di
propriet, semplicemente perch ci nel loro interesse.
Egli attacc la visione dei sindacati come difensori quotidiani del proletariato in tale battaglia. Nel suo
primo articolo sugger al movimento operaio di abbandonare l'insignificante slogan "Una paga equa per
un equo lavoro" - in quanto la natura intrinseca del capitalismo impedisce ai capitalisti di essere "equi"
con gli operai, i cui salari essi devono sempre tentare di abbassare - e di sostituirlo con lo slogan:
"Possesso dei mezzi di produzione - materie prime, fabbriche, macchinari - agli operai stessi!"
Nell'articolo "Un partito degli operai", Engels sottolinea come i sindacati da soli non possono liberare la
gente dal ciclo ininterrotto della schiavit salariale. Questa deve unirsi in partito politico indipendente.
L'assenza di tale partito in Inghilterra tiene la classe operaia sotto il giogo del "Grande Partito Liberale".
E ci crea confusione e demoralizzazione.
Da diverse lettere (a Marx, 11 agosto; a George Shipton, 10 e 15 agosto; a Johann Philipp Becker, 10
febbraio 1882) apprendiamo che egli smise di scrivere per tale giornale a causa della crescita di "elementi
opportunisti" all'interno del suo comitato di redazione.
Tradotto in italiano e trascritto, direttamente dagli articoli originali in lingua inglese presenti sul MIA, da
Dario Romeo, marzo 2001

07 maggio: Una paga equa per un equo lavoro
21 maggio: Il sistema salariale
28 maggio: Sindacati - prima parte
04 giugno: Sindacati - seconda parte
18 giugno: Il trattato commerciale anglo-francese
25 giugno: Due modelli di Consigli Cittadini
02 luglio: Cibo americano e la questione terriera
09 luglio: La teoria del salario e la Anti-Corn Law League
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23 luglio: Un partito degli operai
23 luglio: Bismarck e il Partito operaio tedesco
30 luglio: Cotone e ferro
06 agosto: Classi sociali - necessarie e superflue


Una paga equa per un equo lavoro

Scritto: 1-2 maggio 1881
Pubblicato: fondo No. 1, 7 maggio 1881, come articolo di fondo
Questo stato il motto del movimento operaio inglese negli ultimi cinquant'anni. Esso
ha svolto un buon servizio nel periodo della crescita sindacale avvenuta dopo
l'abrogazione delle infami Combination Laws [Leggi sull'associazionismo] avvenuta nel
1824 [1]; esso ha svolto un servizio ancora migliore all'epoca del glorioso movimento
cartista, quando gli operai inglesi marciavano alla testa della classe operaia europea.
Ma i tempi scorron veloci, e molte cose che risultavano desiderabili cinquanta, o
addirittura trent'anni fa, oggi non sono pi adeguate e sono completamente fuori posto.
Anche tale parola d'ordine, onorata dal tempo, appartiene a queste cose.
Una paga equa per un equo lavoro? Ma cos' una paga equa, e cos' un equo
lavoro? Come vengono determinati dalle leggi d'esistenza e di sviluppo della societ
contemporanea? Per rispondere a tale quesito non dobbiamo affidarci alla scienza della
morale o alla legge dell'equit, n ad alcun sentimento d'umanit, giustizia o persino di
carit. Ci che moralmente equo, ci che equo per la legge, pu esser assai lontano
dall'esser socialmente equo. L'equit o iniquit sociale sono decise da una sola scienza -
la scienza che si occupa dei fatti materiali della produzione e dello scambio, la scienza
dell'economia politica.
Ora, cosa intende l'economia politica per paga equa e per equo lavoro?
Semplicemente il saggio salariale e la lunghezza ed intensit della giornata lavorativa
determinati dalla concorrenza di datori di lavoro e lavoratori nel libero mercato. E cosa
sono queste cose, quando sono determinate in tal modo?
Una paga equa, in condizioni normali, la somma necessaria a procurare al
lavoratore quei mezzi di sussistenza che, secondo lo standard di vita del proprio paese,
gli servono a mantenersi in buono stato per lavorare e per riprodurre la propria razza. Il
saggio salariale reale, a causa delle fluttuazioni del commercio, pu essere ogni tanto al
di sopra o al di sotto di tale livello; ma, sotto condizioni eque, esso dovrebbe essere una
media tra tutte le oscillazioni.
Per equo lavoro si intendono quella lunghezza della giornata lavorativa e
quell'intensit di forza-lavoro reale che impiegano l'intera energia lavorativa giornaliera
dell'operaio senza sciupare le sue capacit per i giorni seguenti.
La transazione, allora, pu esser descritta nel modo seguente: l'operaio d al
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capitalista l'intera forza-lavoro giornaliera; cio, tutto ci che egli pu dare senza che
sia resa impossibile la continua ripetizione della transazione. In cambio egli riceve
giusto quanto necessario a far replicare il medesimo accordo giorno dopo giorno, e
nulla pi. L'operaio d tanto, ed il capitalista tanto poco, quanto consente la natura
dell'accordo. Questa una sorta di equit molto particolare.
Ma guardiamo questo fatto in modo un po' pi approfondito. Dal modo in cui,
secondo gli economisti, i salari e la giornata lavorativa vengono stabiliti dalla
concorrenza, sembra che l'equit richieda un paritetico punto di partenza per entrambe
le parti. Ma ci non corrisponde alla situazione reale. Il capitalista, se non riesce a
raggiungere un accordo con il lavoratore, pu permettersi di aspettare, e vive facendo
affidamento sul proprio capitale. Il lavoratore non ha questa possibilit. Egli non ha che
il salario per vivere e deve quindi prendere il lavoro quando, dove e nei termini in cui gli
viene offerto. Il lavoratore non dispone di un equo punto di partenza. Egli posto, dalla
fame, in una terribile condizione di svantaggio. Eppure, secondo l'economia politica
della classe capitalista, questo il massimo dell'equit.
Ma tutto ci ancora una mera inezia. L'applicazione dell'energia meccanica e
delle macchine nei nuovi settori industriali, e l'estensione ed il miglioramento dei
macchinari nei settori ad essi gi soggetti, continua a rimuovere dal lavoro sempre pi
"mani"; e ci avviene ad un tasso assai pi alto di quello con cui le "mani" soppiantate
vengono assorbite dalle, e trovano impiego nelle, manifatture del paese. Queste "mani"
soppiantate formano un vero esercito industriale di riserva ad uso del Capitale. Se il
commercio non tira, esse posson solo morire di fame, chieder l'elemosina, rubare, o
ricorrere alle Case di lavoro [2]; se il commercio tira, invece, esse sono a portata di
mano per espander la produzione; e finch l'ultimo uomo, donna o fanciullo di
quest'esercito di riserva non avr trovato lavoro - cosa che accade solo in periodi di
frenetica sovrapproduzione - fino a quel momento la sua concorrenza terr bassi i
salari, e cos, con la sua sola esistenza, rafforzer il potere del Capitale nella sua lotta
contro il Lavoro. Nella sua corsa contro il Capitale, il Lavoro non solo parte in posizione
svantaggiata, esso deve anche trascinarsi dietro una palla di cannone legata ai suoi
piedi. Eppure ci equo secondo l'economia politica Capitalista.
Ma andiamo ad indagare con quali fondi il Capitale paga questi assai equi salari.
Dal capitale, certamente. Ma il capitale non produce valore. Il lavoro, affianco alla terra,
l'unica fonte di ricchezza; il capitale in s non altro che lavoro accumulato. Cos che i
salari del Lavoro sono pagati dal lavoro, e l'operaio pagato da ci che egli stesso ha
prodotto. Secondo ci che potremmo chiamare senso comune di equit, i salari del
lavoratore dovrebbero consistere nel prodotto del suo lavoro. Ma ci non sarebbe equo
secondo l'economia politica. Al contrario, il prodotto del lavoro dell'operaio va al
Capitalista, e l'operaio ottiene da esso non pi dello stretto necessario al suo
sostentamento. E cos il punto d'arrivo di questa insolitamente "equa" corsa
concorrenziale che il prodotto del lavoro di coloro che lavorano si accumula
inevitabilmente nelle mani di coloro che non lavorano, e diviene nelle loro mani il pi
potente mezzo per assoggettare gli uomini che lo hanno prodotto.
Un equo salario per un equo lavoro! Molto si potrebbe dire anche a proposito di
un'equa giornata lavorativa, l'equit della quale esattamente uguale a quella dei salari.
Ma ci dobbiam lasciarlo per un'altra occasione. Da ci che si detto perfettamente
chiaro che la vecchia parola d'ordine ha fatto i suoi giorni, e difficilmente sar ancora
utile. L'equit dell'economia politica, che stabilisce le leggi che governano la societ
reale, tale equit pende tutta da un lato - il lato del Capitale. Lasciate, allora, che il
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vecchio motto venga seppellito per sempre e rimpiazzato con un altro:
POSSESSO DEI MEZZI DI PRODUZIONE
- MATERIE PRIME, FABBRICHE, MACCHINARI -
AGLI OPERAI STESSI!


Il sistema salariale

Scritto: 15-16 maggio 1881
Pubblicato: No. 3, 21 maggio 1881, come articolo di fondo
In un precedente articolo abbiamo esaminato un vecchio e glorioso motto, "un equo
salario per un equo lavoro", e siamo giunti alla conclusione che il pi equo salario, date
le attuali condizioni sociali, necessariamente pari all'assai iniqua divisione del
prodotto del lavoro umano, la cui pi vasta porzione entra nelle tasche del capitalista,
mentre il lavoratore deve accontentarsi di quanto basta per mantenersi in condizione di
lavorare e per riprodurre la propria specie.
Questa una legge dell'economia politica, o, in altre parole, una legge della
presente organizzazione sociale della societ, che pi potente di tutti gli statuti e di
tutte le leggi della Camera dei Comuni inglese messe assieme, incluse quelle della Court
of Chancery [3] [Corte di giustizia]. Ma la societ divisa in due classi opposte - da un
lato i capitalisti, monopolizzatori di tutti i mezzi di produzione, della terra, materie
prime e macchinari; dall'altro i lavoratori, operai deprivati di ogni propriet dei mezzi
di produzione, padroni di nient'altro che della loro forza-lavoro. Finch sussiste tale
organizzazione sociale, la legge del salario rester in pieno vigore, e continuer a
fissare, giorno dopo giorno, le catene con le quali l'operaio reso schiavo del proprio
prodotto - monopolizzato dal capitalista.
I sindacati di questo paese hanno per oltre sessant'anni lottato contro questa legge
- con che risultati? Sono riusciti a liberare la classe operaia dalla schiavit in cui il
capitale - il prodotto delle sue stesse mani - la tiene? Hanno permesso ad una sola
sezione della classe lavoratrice di superare la schiavit salariale, di divenir proprietaria
dei propri mezzi di produzione, delle materie prime, attrezzi e macchinari necessari alla
loro attivit, e cos di divenir padrona del prodotto del proprio lavoro? ben risaputo
che essi non solo non ci sono mai riusciti, ma anche che non ci hanno mai provato.
Lungi da noi l'affermare che i sindacati, per questo motivo, sono inutili. Al
contrario essi, in Inghilterra tanto quanto in ogni paese industrializzato, sono una
necessit per le classi lavoratrici nella loro battaglia contro il capitale. Il saggio medio di
salario pari alla quantit di denaro sufficiente a riprodurre la specie degli operai in un
certo paese, secondo lo standard di vita abituale di quel paese. Lo standard di vita pu
essere assai differente per diverse classi di lavoratori. Il grande merito dei sindacati,
nella loro battaglia per alzare il saggio salariale e per ridurre l'orario di lavoro, che essi
tendono a far salire lo standard di vita. Ci sono molte attivit nei quartieri orientali di
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Londra il cui lavoro non meno qualificato ed tanto duro quanto quello dei muratori
e dei loro operai, eppure in queste attivit si guadagna difficilmente la met del salario
di questi ultimi. Perch? Semplicemente perch una potente organizzazione permette
agli uni di mantenere un relativamente alto standard di vita; mentre gli altri,
disorganizzati e privi di potere, devono sottomettersi non solo all'inevitabile, ma anche
all'arbitraria usurpazione di coloro che li impiegano: il loro standard di vita viene
gradualmente ridotto, essi imparano a vivere con salari sempre pi bassi, ed i loro salari
cadono naturalmente a quel livello che essi stessi hanno imparato ad accettare come
sufficiente.
La legge del salario, allora, non di quelle che seguono una linea categorica. Non ,
entro certi limiti, inesorabile. C' in ogni momento (escluse le grandi depressioni) ed in
ogni attivit una certa libert entro la quale il saggio salariale pu esser modificato dai
risultati della battaglia tra i due gruppi contendenti. I salari sono in ogni caso fissati
dalla contrattazione, e nelle contrattazioni colui che resiste pi a lungo e meglio, ha
maggior possibilit di ottenere di pi di ci che gli dovuto. Se l'operaio isolato cerca di
condurre la trattativa con il capitalista, egli verr facilmente battuto e dovr arrendersi
all'arbitrio del capitalista; ma se un'intera categoria di operai forma una potente
organizzazione, raccogliendo fondi che le permettano, se necessario, di sfidare i loro
datori di lavoro e di mettersi cos in condizione di poter trattare con i datori come forza
unitaria, allora, e solo allora, essa avr la possibilit di ottenere persino quella miseria
che, secondo la costituzione economica della societ presente, pu esser chiamata come
un equo salario per un equo lavoro.
La legge dei salari non viene rovesciata dalle battaglie sindacali. Al contrario, essa
rafforzata da queste lotte. Senza i mezzi di resistenza sindacali, l'operaio non riceve
neppure ci che gli dovuto secondo le regole del sistema salariale. solo con la paura
dei sindacati innanzi ai suoi occhi che il capitalista pu esser costretto a tener conto
dell'intero valore commerciale della forza-lavoro del suo operaio. Volete una prova?
Guardate i salari pagati ai membri dei grandi sindacati, e poi guardate i salari pagati in
quelle innumerevoli piccole attivit di quella pozza di stagnante miseria che sono i
quartieri orientali di Londra.
Cos, i sindacati non attaccano il sistema salariale. Non sono l'altezza o la bassezza
dei salari ci che costituisce la degradazione economica della classe lavoratrice: tale
degradazione compresa nel fatto che, anzich ricevere per il suo lavoro l'intero
prodotto del suo stesso lavoro, la classe operaia deve accontentarsi di quella porzione
della propria produzione chiamata salario. Il capitalista intasca l'intera produzione (e
con questa paga il lavoratore) perch egli il proprietario dei mezzi del lavoro. E,
perci, non c' riscatto reale per la classe lavoratrice finch essa non diviene
proprietaria di tutti i mezzi di produzione - terra, materie prime, macchinari, ecc. - ed
in questo modo anche la proprietaria DELL'INTERO PRODOTTO DEL PROPRIO
LAVORO.



Sindacati
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Parte I

Scritto: 20 maggio 1881
Pubblicato: No. 4, 28 maggio 1881, come articolo di fondo
Nell'ultimo numero abbiamo considerato l'azione dei sindacati nel far applicare la legge
economica dei salari a scapito dei datori di lavoro. Torniamo ora su questa materia, la
cui comprensione approfondita fondamentale per le classi lavoratrici.
Crediamo non sia pi necessario dire ad un lavoratore inglese dei nostri giorni che
interesse del capitalista individuale, tanto quanto quello dell'intera classe capitalista,
ridurre i salari il pi possibile. Il prodotto del lavoro, dopo averne dedotto tutte le
spese, viene diviso, come David Ricardo ha provato irrefutabilmente, in due parti: una
forma il salario del lavoratore, l'altra il profitto del capitalista. Ora, essendo questo
prodotto netto del lavoro, in ogni singolo caso, una quantit data, chiaro che la parte
detta profitti non pu salire senza che la parte definita salario scenda. Negare che sia
interesse del capitalista ridurre i salari equivarrebbe a dire che non suo interesse
aumentare i profitti.
Sappiamo bene che esistono altri mezzi per far aumentare temporaneamente i
profitti, ma essi non alterano la legge generale, perci non ci creano problemi in
questa discussione.
Ora, come possono i capitalisti ridurre i salari quando il saggio salariale
governato da una distinta e ben definita legge dell'economia sociale? La legge
economica dei salari l, ed irrefutabile. Ma, come abbiamo visto, essa elastica, e lo
in due direzioni: il saggio salariale pu esser abbassato, in una particolare attivit, sia
direttamente, abituando gradualmente i lavoratori occupati in quella particolare attivit
ad uno standard di vita inferiore, sia indirettamente, accrescendo le ore lavorative
giornaliere (o l'intensit del lavoro durante le medesime ore lavorative) senza
aumentare la paga.
E l'interesse di ogni singolo capitalista di accrescere i propri profitti, riducendo i
salari dei propri operai, riceve nuovo stimolo dalla concorrenza che i capitalisti di una
stessa attivit si fanno l'un l'altro. Ognuno di essi tenta di vendere ad un prezzo pi
basso dei propri concorrenti e, a meno che egli non voglia sacrificare parte dei propri
profitti, deve tentar di ridurre i salari. E cos la pressione sul saggio salariale,
determinata dall'interesse di ogni singolo capitalista, viene accresciuta di dieci volte
dalla concorrenza tra capitalisti. Ci che era in precedenza una questione di maggiore o
minore profitto, diviene ora una questione di necessit.
Contro questa costante, l'incessante pressione dei lavoratori disorganizzati non ha
mezzi efficaci di resistenza. Quindi, in attivit prive di organizzazioni operaie, i salari
tendono costantemente a cadere e le ore lavorative ad aumentare. Lentamente, ma
inesorabilmente, il processo va avanti. Periodi di prosperit possono di tanto in tanto
interromperlo, ma periodi di recessione lo accelerano ancor di pi. Gli operai si
abituano gradualmente a sempre pi bassi standard di vita. Mentre la durata della
giornata lavorativa si avvicina al suo massimo, i salari si avvicinano sempre pi al loro
minimo assoluto - la somma sotto la quale diviene assolutamente impossibile per
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l'operaio sopravvivere e riprodurre la propria specie.
Una temporanea eccezione c' stata all'inizio di questo secolo. La rapida
espansione nell'utilizzo del vapore e dei macchinari non era tale da controbilanciare
l'ancor pi veloce crescita della domanda di prodotti. I salari pagati in tali settori,
tranne che per i bambini venduti agli industriali dalle Case di lavoro, erano di regola
alti; quelli dei lavoratori manuali specializzati, di cui non si pu fare a meno, erano
molto alti; ci che prendeva allora un tintore, un meccanico, un tagliatore di velluti o un
filatore a mano, appare oggi come meraviglioso. Nel contempo, le attivit rimpiazzate
dai macchinari erano lentamente portate alla fame. Ma macchinari di nuova invenzione
andavano poco alla volta a rimpiazzare anche i lavoratori ben pagati; vennero inventati
macchinari capaci di costruire macchinari, e ci avvenne ad un tale ritmo che l'offerta
di beni fatti a macchina non solo eguagli, ma addirittura eccedette la domanda.
Quando la pace generale del 1815 [4] ristabil la regolarit del commercio, ebbero inizio
le fluttuazioni decennali tra prosperit, sovrapproduzione e panico commerciale. Ogni
vantaggio che i lavoratori avevano conservato dai tempi andati della prosperit, e che
avevano forse incrementato durante il periodo della frenetica sovrapproduzione, gli
venivano ora sottratti nel periodo di recessione e panico; e presto la popolazione
manifatturiera d'Inghilterra si sottomise alla legge generale per cui i salari dei
lavoratori disorganizzati tendono costantemente verso il loro minimo assoluto.
Ma nel frattempo si intromisero anche i sindacati, legalizzati nel 1824, e vennero
tempi migliori. I capitalisti son sempre organizzati. Essi non hanno, nella maggior parte
dei casi, necessit di unioni formali, di regole, funzionari, ecc. Il loro numero limitato
(in confronto a quello degli operai), il fatto che essi formano una classe separata e che
stanno in costante rapporto sociale e commerciale l'uno con l'altro, tutto ci sostituisce
l'organizzazione formale; solo pi tardi, quando una branca della manifattura si
impossessata di un particolare distretto, come il commercio cotoniero del Lancashire,
che un sindacato formale capitalista diviene necessario. D'altra parte, invece, gli operai
non possono, sin dall'inizio, fare a meno di una forte organizzazione, con regole ben
definite e delegazione d'autorit a funzionari e comitati. La legge del 1824 ha reso legali
tali organizzazioni. Da quel giorno il Lavoro divenuto, in Inghilterra, una potenza. La
massa che un tempo era priva di speranze e divisa al suo interno, smise di esser tale.
Alla forza generata dall'unione e dall'azione comune venne presto aggiunta la forza di
un ben fornito fondo monetario - "denaro resistente", come i nostri fratelli francesi lo
hanno significativamente definito. L'intero stato delle cose allora mutato. Per il
capitalista divenuto rischioso tentare di appagare le proprie pretese di abbassare i
salari o di incrementare le ore lavorative.
Da qui le violente esplosioni della classe capitalista di quel tempo contro i
sindacati. Quella classe aveva sempre considerato la sua pratica, da lungo tempo
stabilita, di opprimere la classe operaia come un diritto acquisito e legittimo privilegio.
A tutto ci venne a questo punto messo fine. Non stupisce affatto che i capitalisti
protestassero con vigore e si sentissero feriti nei loro diritti di propriet tanto quanto i
proprietari terrieri irlandesi dei nostri giorni [5].
Sessant'anni di esperienza di lotta li hanno fino ad un certo punto convinti. I
sindacati sono ora divenuti istituzioni riconosciute, e la loro azione come uno dei
regolatori dei salari accettata quasi quanto i decreti sulle fabbriche e le officine come
regolatori dell'orario di lavoro. In seguito i padroni del cotone nel Lancashire hanno
persino preso spunto dai lavoratori, ed ora sanno come organizzare uno sciopero, come
e meglio di qualsiasi sindacato.
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Cos attraverso l'azione dei sindacati che la legge dei salari viene rafforzata contro
i datori di lavoro, e che gli operai di ogni attivit ben organizzata possono ottenere,
almeno approssimativamente, l'intero valore della propria forza-lavoro che prestano ai
loro datori; e che, con l'aiuto delle leggi statali, le ore di lavoro sono rese tali, quanto
meno, da non avvicinarsi troppo alla durata massima oltre la quale la forza-lavoro
prematuramente esaurita. Questo , per, il massimo che i sindacati, come attualmente
organizzati, possono sperare di ottenere; e questo solo a prezzo di una lotta costante e
di un immenso spreco di energie e denaro; e allora le fluttuazioni del commercio,
almeno una ogni dieci anni, distruggono ci che stato conquistato, e la battaglia
dev'essere combattuta nuovamente. un circolo vizioso dal quale non c' via d'uscita.
La classe operaia resta ci che era, ci che i nostri progenitori cartisti non temevano di
definire una classe di schiavi salariati. questo ci che destinato ad essere il risultato
finale di tutto questo lavoro, sacrificio e sofferenza? questo ci che deve restare per
sempre il pi alto obbiettivo dell'operaio inglese? O sar invece la classe operaia di
questo paese a cercare di spezzare questo circolo vizioso, e a trovarne la soluzione in un
movimento per l'ABOLIZIONE COMPLETA DEL SISTEMA SALARIALE? La prossima
settimana esamineremo la parte giocata dai sindacati come organizzatori della classe
operaia.


Parte II

Scritto: 20 maggio 1881
Pubblicato: No. 5, 4 giugno 1881, come articolo di fondo
Fin qui abbiamo considerato le funzioni dei sindacati solo nel loro contributo alla
determinazione del tasso salariale e nel loro assicurare all'operaio, nella sua battaglia
contro il capitale, almeno qualche mezzo di resistenza. Ma ci non esaurisce l'analisi
dell'oggetto che abbiamo in esame.
Abbiamo parlato della battaglia dell'operaio contro il capitale. Questa battaglia
esiste, checch ne dicano gli apologeti del capitale. E continuer ad esistere finch la
riduzione dei salari rimarr il pi sicuro e rapido strumento per accrescere i profitti;
anzi, finch esister il sistema salariale stesso. La stessa esistenza dei sindacati una
prova sufficiente di questo fatto; se non sono fatti per combattere contro l'usurpazione
del capitale, che vengon istituiti a fare? Non servono smancerie. Nessuna parola
mielosa pu nascondere lo spiacevole fatto che la presente societ divisa
principalmente in due grandi classi antagoniste in capitalisti, detentori di tutti i mezzi
per l'impiego del lavoro, da un lato; e in operai, detentori di nient'altro che della loro
forza-lavoro, dall'altro. Il prodotto del lavoro di questi ultimi dev'esser diviso tra
entrambe le classi, ed su questa divisione che si sviluppa costantemente il conflitto.
Ogni classe tenta di ottenere la quota pi grande possibile; e l'aspetto pi curioso di tale
battaglia che la classe operaia, lottando per ottenere una quota di ci che essa stessa
ha prodotto, spesso accusata di voler derubare i capitalisti!
Ma una battaglia tra due grandi classi sociali diviene necessariamente una battaglia
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politica. Cos stato per la lunga battaglia tra la classe media, o capitalista, e
l'aristocrazia terriera; cos anche per la lotta tra la classe operaia e questi stessi
capitalisti. In ogni lotta di classe contro classe, l'obiettivo finale per cui si combatte il
potere politico; la classe dominante difende la propria supremazia politica, che a dire
la propria maggioranza nell'Assemblea legislativa; la classe subalterna combatte,
inizialmente per una parte, poi per tutto quel potere, s da ottenere la possibilit di
cambiare l'ordine esistente in conformit dei propri interessi ed esigenze. Cos la classe
operaia della Gran Bretagna ha lottato ardentemente per anni per la People's Charter
[6], che doveva darle potere politico; stata sconfitta, ma la battaglia aveva fatto una
tale impressione sulla vittoriosa classe media che tale classe, da allora, stata fin troppo
felice di comprarsi un prolungato armistizio al prezzo di ripetute concessioni ai
lavoratori.
Ora, in una battaglia politica di classe contro classe, l'organizzazione il mezzo pi
importante. E, nella stessa misura in cui l'Organizzazione meramente politica o Cartista
cadeva a pezzi, l'Organizzazione sindacale cresceva con sempre maggiore forza, fino al
punto in cui ora ha raggiunto un grado di forza che non ha eguali nelle organizzazioni
operaie all'estero. Pochi grandi sindacati, che includono tra uno e due milioni di
lavoratori, appoggiati da sindacati pi piccoli o locali, rappresentano una forza che deve
essere presa in considerazione da qualsiasi governo della classe dominante, sia esso
Whig [Liberale] o Tory [Conservatore].
In accordo alle tradizioni della loro origine e del loro sviluppo in questo paese,
queste potenti organizzazioni si sono sin qui limitate quasi esclusivamente alla loro
funzione di partecipare alla regolazione salariale e dell'orario lavorativo, e di far
rispettare la revoca di leggi apertamente ostili agli operai. Come detto prima, essi hanno
fatto ci con tanta efficacia quanta avevano il diritto d'aspettarsi. Ma essi hanno
ottenuto ancor di pi la classe dominante, che conosce la loro forza meglio di quanto
la conoscano essi stessi, ha fatto volontariamente loro ulteriori concessioni. Il suffragio
del capofamiglia [7] di Disraeli [leader conservatore] concesse il voto a buona parte
della classe operaia organizzata. Lo avrebbe fatto se non avesse creduto che questi
nuovi votanti avrebbero poi mostrato una propria volont che avrebbero cessato di
esser guidati dai politici Liberali della classe media? Sarebbe stato capace di far
approvare tale progetto se gli operai, nella gestione dei loro colossali sindacati, non
avessero dato prova d'esser adatti al lavoro politico e amministrativo?
Questa misura ha aperto nuove possibilit per la classe operaia. Le ha dato la
maggioranza a Londra e in tutte le citt industriali, permettendole cos di entrare nella
battaglia contro il capitale con nuove armi, mandando uomini di questa classe in
parlamento. E qui, ci spiace dirlo, i sindacati hanno scordato i loro doveri di
avanguardia della classe operaia. La nuova arma stata nelle loro mani per pi di dieci
anni, ma loro la hanno scarsamente sguainata. Essi non dovrebbero dimenticare che
non possono continuare ad occupare la posizione che attualmente detengono a meno
che non riprendano realmente a marciare alla testa della classe operaia. Non nella
natura delle cose che la classe operaia inglese, che ha il potere di mandare quaranta o
cinquanta lavoratori in parlamento, si accontenti all'infinito di esser rappresentata da
capitalisti o da loro commessi, come avvocati, editori, ecc.
Inoltre, ci sono molti sintomi che indicano che la classe operaia di questo paese sta
prendendo consapevolezza di essersi mossa per un certo tempo lungo una direttrice
errata [8]; che i movimenti attuali, interessati esclusivamente a maggiori salari e alla
diminuzione dell'orario lavorativo, la tengono in un circolo vizioso dal quale non c' via
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d'uscita; che non nei bassi salari che risiede il male fondamentale, ma nel sistema
salariale stesso. Una volta che tale conoscenza si espande tra gli operai, i sindacati
devono subire considerevoli cambiamenti. Essi non goderanno pi del privilegio di
essere l'unica organizzazione dei lavoratori. Affianco, o al di sopra, dei sindacati di
categoria, deve sorgere un sindacato generale, un'organizzazione della classe operaia
nel suo intero.
Cos ci sono due punti che i sindacati dovranno considerare con attenzione: primo,
che si avvicina con rapidit il tempo in cui la classe operaia di questo paese pretender,
con voce tanto alta da non ammetter fraintendimenti, una piena rappresentazione in
parlamento; secondo, che si avvicina con rapidit anche il tempo in cui la classe operaia
avr compreso che la lotta per alti salari e minori ore lavorative, come anche l'intero
modo di agire dei sindacati attuali, non un fine in se stesso, ma un mezzo, un mezzo
necessario e assai efficace, ma solo uno fra molti altri verso un fine pi alto: l'abolizione
completa del sistema salariale.
Per la piena rappresentanza del lavoro in parlamento, tanto quanto per la
preparazione dell'abolizione del sistema salariale, diverr necessaria l'organizzazione
non di sindacati separati, ma della classe operaia come corpo unitario. E prima ci
avviene, meglio . Nessuna forza al mondo potrebbe resistere contro la classe operaia
inglese organizzata come corpo unitario.


Il trattato commerciale anglo-francese

Scritto: met giugno 1881
Pubblicato: No. 7, 18 giugno 1881, come articolo di fondo
Gioved 9 giugno, nella Camera dei Comuni, il signor Monk (Gloucester) ha proposto la
seguente risoluzione
"nessun trattato commerciale con la Francia che non tenda allo sviluppo dei
rapporti commerciali dei due paesi attraverso una riduzione dei dazi, sar
soddisfacente".
seguito un dibattito di una certa durata [9]. Sir C. Dilke, a nome del governo, ha
offerto la mite resistenza richiesta dall'etichetta diplomatica. Il signor A. J. Balfour
(Tamworth) [10] avrebbe voluto costringere le nazioni straniere, attraverso dazi di
rappresaglia, ad adottare tariffe pi basse. Il signor Slagg (Manchester) avrebbe voluto
lasciare ai francesi la possibilit di determinare il valore del nostro commercio con loro
e del loro con noi, anche senza alcun trattato. Il signor Illingworth (Bradford) si
mostrava poco speranzoso verso la possibilit di realizzare il libero scambio attraverso
trattati commerciali. Il signor Mac Iver (Birkenhead) accusava l'attuale sistema di
libero scambio di essere solo un'impostura, in quanto esso sarebbe fatto di libere
importazioni e restrizioni alle esportazioni. La risoluzione stata approvata con 77 voti
contro 49, una sconfitta che non ferir n i sentimenti del signor Gladstone n la sua
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posizione.
Questo dibattito un chiaro esemplare di una serie di ricorrenti proteste verso la
testardaggine con la quale stupidi stranieri, e persino i quasi altrettanto stupidi soggetti
coloniali, rifiutano di riconoscere la benedizione universale del libero scambio e la sua
capacit di porre rimedio a tutti i mali economici. Mai nessuna profezia stata distrutta
cos tanto come quella della scuola di Manchester School [11] il libero scambio, una
volta stabilito in Inghilterra, riverser tanti benefici nel paese che tutte le altre nazioni
dovranno seguirne l'esempio spalancando i loro porti ai manufatti inglesi. La suadente
voce degli apostoli del libero scambio rimasta isolata nel deserto. Non solo il
Continente e l'America hanno, nel complesso, accresciuto i loro dazi protettivi [12]; ma
persino le colonie inglesi, non appena hanno ottenuto il diritto all'autogoverno [13],
hanno seguito il loro esempio; e non passato molto tempo da che l'India stata posta
sotto la Corona, che un dazio del 5 percento sui beni cotonieri stato stabilito anche l
[14], come incentivo per la produzione interna.
Il perch si verificato questo, un assoluto mistero per la Scuola di Manchester.
Eppure abbastanza chiaro.
Circa a met del secolo scorso l'Inghilterra era la sede principale della manifattura
cotoniera, e perci il luogo naturale in cui, con la rapida crescita della domanda per i
beni cotonieri, vennero inventati i macchinari che, con l'aiuto dell'energia a vapore,
rivoluzionarono dapprima il commercio del cotone, e successivamente quello delle altre
manifatture tessili. Le grandi e facilmente accessibili miniere carbonifere della Gran
Bretagna, grazie al vapore, divennero a quel punto la base della prosperit del paese. Gli
estesi sedimenti di minerale di ferro in prossimit di quelli carboniferi facilitarono lo
sviluppo del commercio di ferro, il quale aveva ricevuto un nuovo stimolo dalla
domanda per locomotive e macchinari. Allora, nel bel mezzo di questa rivoluzione
dell'intero sistema manifatturiero, giunsero le guerre anti-giacobine e quelle
napoleoniche [15] che per circa venticinque anni hanno portato per i mari le navi di
quasi tutte le nazioni in competizione, dando cos ai beni manufatti inglesi
praticamente il monopolio di tutti i mercati transatlantici e di alcuni mercati europei.
Quando nel 1815 venne ripristinata la pace, l'Inghilterra era l con i suoi manufatti
prodotti con la forza del vapore pronti ad essere offerti al mondo, mentre il motore a
vapore era ancora scarsamente conosciuto negli altri paesi. Nell'industria
manifatturiera l'Inghilterra era assai pi avanti di loro.
Ma il ristabilimento della pace indusse presto altre nazioni a seguire le tracce
dell'Inghilterra. Protetta dalla Muraglia cinese delle proprie proibitive tariffe [16], la
Francia ha introdotto la produzione a vapore. Lo stesso ha fatto la Germania, per
quanto le sue tariffe fossero all'epoca assai pi liberali di quelle di tutti gli altri paesi
[17], non escluse quelle dell'Inghilterra. Cos han fatto altri paesi e, allo stesso tempo,
l'aristocrazia terriera inglese, per accrescere le proprie rendite, ha introdotto le Corn
Laws [leggi sul grano] [18], facendo cos salire il prezzo del pane e con esso i salari
monetari. Ciononostante il progresso della manifattura inglese continu ad un tasso
enorme. Dal 1830 l'Inghilterra si era apprestata a diventare "l'officina del mondo". Fare
di essa l'officina del mondo era in realt il lavoro di cui si era incaricata la Anti-Corn
Law League [19].
Non venne fatto alcun segreto, all'epoca, di quel che si voleva raggiungere con
l'abolizione delle Corn Laws. Ridurre il prezzo del pane, e quindi i salari monetari,
avrebbe permesso ai produttori britannici di sfidare qualsiasi concorrenza con la quale i
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cattivi o ignoranti stranieri li minacciavano. Cosa c'era di pi naturale del fatto che
l'Inghilterra, col suo grande avanzamento tecnologico, con la sua immensa marina
mercantile, il suo carbone ed il suo ferro, servisse tutto il mondo dei propri manufatti,
ottenendone in cambio prodotti agricoli, grano, vino, lino, cotone, caff, t, ecc.? Era un
dettame della Provvidenza a imporre che le cose fossero tali, l'opporvisi era ribellione
contro l'ordine divino. Al massimo alla Francia si sarebbe potuto concedere di offrire
all'Inghilterra e al resto del mondo quegli articoli di gusto e di moda non producibili
con l'uso di macchinari, e che erano posti completamente sotto il controllo di un
illuminato proprietario di mulini. Allora, e solo allora, ci sarebbe stata pace in terra e
benevolenza tra gli uomini; allora tutte le nazioni sarebbero state unite l'un l'altra dal
caro legame del commercio e del mutuo profitto; e allora il regno della pace e della
prosperit sarebbe stato definitivamente stabilito, e alla classe lavoratrice, alle loro
"braccia", essi dicevano: "Stanno arrivando i bei tempi, ragazzi - aspettate ancora un
pochino". Ovviamente le "braccia" stanno ancora aspettando.
Ma mentre le "braccia" erano in attesa, i cattivi ed ignoranti stranieri non lo
facevano. Essi non vedevano la bellezza di un sistema col quale i vantaggi industriali e
monetari dell'Inghilterra avrebbero potuto diventar strumenti per assicurare a questa il
monopolio delle produzioni manifatturiere per sempre ed in tutto il mondo, riducendo
tutte le altre nazioni a semplici subordinati agricoli dell'Inghilterra - in altre parole, alla
condizione assai invidiabile nella quale si trovava l'Irlanda. Essi sapevano che nessuna
nazione pu stare al passo con le altre nel campo dell'industrializzazione se deprivata
della produzione industriale, e quindi ridotta ad essere un mero agglomerato di
campagnoli. Per questo motivo, subordinando il profitto commerciale privato
all'esigenza nazionale, essi hanno protetto le loro nascenti industrie con alte tariffe, che
sembravano loro l'unico mezzo per proteggersi dall'essere ridotti alle condizioni
economiche godute dall'Irlanda.
Non intendiamo dire che questa la cosa giusta da fare in qualsiasi situazione. Al
contrario, la Francia godrebbe di immensi vantaggi da un considerevole avvicinamento
al libero scambio. Le industrie tedesche son divenute ci che sono sotto il libero
scambio, e la nuova tariffa protettiva di Bismarck [20] non dannegger nessun altro se
non le industrie tedesche stesse. Ma c' un paese in cui un breve periodo di
Protezionismo non solo giustificabile, ma questione di assoluta necessit -
l'America.
L'America si trova a quel punto dello sviluppo in cui l'introduzione dell'industria
divenuta una necessit nazionale. Questo dimostrato soprattutto dal fatto che
nell'invenzione di macchinari non pi l'Inghilterra il paese dominante, ma l'America.
Invenzioni americane soppiantano quotidianamente i brevetti ed i macchinari inglesi. I
macchinari americani vengono esportati in Inghilterra; e questo avviene in quasi tutte
le branche dell'industria. L'America gode dei maggiori possedimenti energetici del
mondo, miniere carbonifere nei confronti delle quali quelle inglesi sembrano di nessun
peso, ferro e tutti gli altri metalli in gran quantit. Ed forse corretto supporre che un
paese del genere ponga la sua giovane e crescente industria in una lunga e protratta
battaglia concorrenziale contro la ben instaurata industria inglese, quando, con un
breve periodo di una ventina d'anni di protezionismo, potrebbe alzarsi ad un livello tale
da poter competere con chiunque? Ma, dice la Scuola di Manchester, l'America, con il
suo sistema protezionistico, non sta facendo altro che frodare se stessa. Cos un uomo
che froda se stesso colui che paga un supplemento per prendere il treno espresso invece
di prendere il vecchio treno urbano - cinquanta miglia l'ora anzich dodici.
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Non c' alcun errore al riguardo, la presente generazione vedr i prodotti tessili
americani competere con quelli inglesi in India e Cina, e guadagnar gradualmente
terreno in questi due importanti mercati; macchinari e apparecchiature americane
competere con quelli inglesi in tutto il mondo, Inghilterra inclusa; e la stessa
implacabile necessit che ha rimosso le manifatture fiamminghe dall'Olanda e olandesi
dall'Inghilterra, sposter il centro dell'industria mondiale da questo paese agli Stati
Uniti. E nel ristretto spazio che rester allora all'Inghilterra, essa trover formidabili
concorrenti in molte nazioni continentali.
La realt non potr lungo sfuggire al fatto che il monopolio industriale inglese in
veloce declino. Se l' "illuminata" classe media crede sia suo interesse tacere questo fatto,
lasciate che la classe operaia guardi in faccia la realt, poich essa interessa agli operai
ancor pi che ai loro "superiori". Costoro potrebbero ancora restare per lungo tempo i
banchieri ed i prestatori di capitali del mondo, come han fatto prima di loro i veneziani
e gli olandesi nella loro fase di decadenza. Ma cosa accadr delle "braccia" inglesi
quando le immense esportazioni di questo paese cominceranno a restringersi
annualmente anzich espandersi? Se il trasferimento della produzione di navi dal
Tamigi al Clyde stata sufficiente a ridurre l'intera Londra orientale ad un cronico
pauperismo [condizione di assoluta povert], che effetti avr sull'Inghilterra il virtuale
trasferimento oltre l'Atlantico di tutte le principali industrie?
Esso far una grande cosa: spezzer l'ultimo anello che ancora lega la classe
operaia inglese alla sua classe media. Questo anello era il buon funzionamento del loro
monopolio nazionale. Una volta distrutto tale monopolio, la classe operaia britannica
sar costretta a prendere nelle proprie mani i suoi interessi, la sua propria salvezza, e
porre fine al sistema salariale. Lasciateci sperare che non occorra attendere fino ad
allora.


Due modelli di Consigli cittadini

Scritto: seconda met del giugno 1881
Pubblicato: No. 8, 25 giugno 1881, come articolo di fondo
Abbiamo promesso ai nostri lettori di tenerli informati sui movimenti dei lavoratori
esteri tanto quanto di quelli interni. Abbiamo potuto dare qua e l alcune notizie
riguardo l'America, ed oggi siamo nella posizione di poter comunicare alcuni fatti dalla
Francia - fatti di importanza tale da meritare d'esser discussi nel nostro articolo di
fondo.
In Francia non ci sono i numerosi sistemi di voto pubblico che sono tuttora in uso
qui in Inghilterra. Invece di avere un tipo di suffragio e metodo di voto per le elezioni
parlamentari, un altro per quelle municipali, un terzo per elezioni assembleari e cos
via, il suffragio universale ed il voto segreto sono in ogni occasione la regola. Quando
venne formato in Francia il partito socialista degli operai [21], venne deciso di
nominare candidati operai non solo in parlamento, ma anche in tutte le elezioni
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municipali; ed infatti, all'ultimo rinnovo dei consigli cittadini francesi avvenuto il 9
gennaio scorso, il giovane partito operaio risultato vittorioso in un gran numero di
citt industriali e di comuni rurali, per lo pi basati su un'economia mineraria. Esso,
oltre a portare candidati individuali, stato capace di ottenere in alcuni posti la
maggioranza del consiglio, ed un consiglio almeno, come vedremo, composto
unicamente da operai [22].
Poco prima della fondazione del Labour Standard, c' stato uno sciopero operaio
nella citt di Roubaix, vicino alla frontiera belga. Il governo ha mandato
immediatamente delle truppe ad occupare la citt, e quindi, con il pretesto di
mantenere l'ordine (che non mai stato minacciato), ha tentato di provocare gli
scioperanti con atti tali da poter giustificare l'interferenza di tali truppe. Ma gli operai
son rimasti tranquilli, ed una delle cause che ha permesso loro di resistere a tutte le
provocazioni stata l'azione del Consiglio cittadino. Questo era composto, nella sua
maggioranza, da lavoratori. L'oggetto dello sciopero fu portato innanzi ad esso, e l fu
ampiamente discusso. Il risultato stato che il Consiglio ha non solo dichiarato nel
giusto gli scioperanti, ma ha addirittura concesso la somma di 50.000 franchi, o 2.000
sterline, in loro appoggio. Questo sussidio non poteva esser pagato, perch, secondo la
legge francese, il prefetto del dipartimento ha il diritto di annullare qualsiasi risoluzione
dei Consigli cittadini che egli consideri eccedere i loro poteri. Ma, nondimeno, il forte
appoggio morale dato allo sciopero da parte dei rappresentanti ufficiali del distretto
amministrativo stato per gli operai di immenso valore.
L'8 di giugno la Compagnia mineraria di Commentry, nel centro della Francia
(dipartimento di Allier), ha licenziato 152 uomini che si son rifiutati di sottomettersi ai
nuovi e pi sfavorevoli termini contrattuali. Essendo tutto ci parte di un sistema
impiegato da qualche tempo per introdurre gradualmente peggiori condizioni
lavorative, tutti i minatori, circa 1.600, hanno aderito allo sciopero. Il governo ha
immediatamente spedito le sue truppe per impaurire o provocare gli scioperanti. Ma,
anche qui, il Consiglio cittadino si subito schierato affianco dei minatori. Nella seduta
del 12 giugno (la domenica del licenziamento) stata approvata una risoluzione con i
seguenti punti:
1. Premesso che dovere della societ quello di assicurare l'esistenza
di quegli uomini che, con il loro lavoro, permettono l'esistenza di tutti; e
premesso che se lo Stato rifiuta di adempire a questo dovere i comuni
sono obbligati a intervenire, questo Consiglio risolve di prendere a
prestito 25.000 franchi (1.000 sterline), col consenso degli abitanti pi
abbienti, da devolvere a beneficio dei minatori, 152 dei quali sono stati
ingiustificatamente licenziati, che si son visti costretti a scioperare dal
lavoro.
Votato all'unanimit, contro il veto del solo sindaco.
2. Premesso che lo Stato, vendendo la preziosa propriet nazionale
delle miniere di Commentry ad una societ per azioni, ha per questa via
consegnato i lavoratori ivi impiegati alla tenera misericordia della
suddetta compagnia; e premesso, conseguentemente, che lo Stato tenuto
a controllare che l'oppressione esercitata da tale societ sui minatori non
superi il grado oltre il quale la stessa esistenza di costoro posta sotto
minaccia; ma osservato d'altro canto che lo Stato, mettendo a
disposizione di questa compagnia le proprie truppe durante il presente
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sciopero, non ha neppure conservato la propria neutralit, ma si
schierato al fianco della compagnia.
Questo Consiglio, nel nome degli interessi dei lavoratori che suo dovere
proteggere, richiama il sotto-prefetto di questo distretto a:
1. Ritirare immediatamente le truppe, la cui presenza, assolutamente
non necessaria, una mera provocazione; e a
2. Intervenire nei confronti del dirigente della compagnia per indurlo a
revocare la misura che stata causa dello sciopero.
Votato all'unanimit.
In una terza risoluzione, anch'essa approvata all'unanimit, il Consiglio, temendo
che la povert del comune potesse rendere vano il prestito votato, ha aperto una
pubblica sottoscrizione a favore degli scioperanti, facendo appello a tutti gli altri
Consigli municipali francesi perch mandassero aiuti finanziari in tal senso.
Qui, allora, abbiamo una prova lampante della presenza dei lavoratori, non solo in
parlamento, ma anche nei municipi ed in tutte le altre istituzioni locali. Che esito
differente avrebbero molti scioperi inglesi se gli operai avessero alle loro spalle i
Consigli cittadini delle loro localit! I Consigli cittadini ed i Consigli locali inglesi, eletti
in gran parte da operai, sono attualmente formati principalmente da datori di lavoro,
da loro agenti diretti e indiretti (avvocati, ecc.), e, nel migliore dei casi, da negozianti.
Non passa molto da che esploda uno sciopero o una serrata, che tutto il potere morale e
materiale delle autorit locali impiegato a favore dei padroni e contro il popolo;
persino la polizia, pagata dalle tasche del popolo, impiegata esattamente come in
Francia vengono usate le truppe, per provocar gli scioperanti con atti illegali e cacciarli
via. Le autorit della Poor Law rifiutano in molti casi assistenza agli uomini che, a loro
parere, potrebbero lavorare se solo volessero farlo. E, naturalmente, agli occhi di questa
classe di uomini, uno sciopero un'aperta ribellione contro l'ordine sociale, un
oltraggio al sacro diritto di propriet. E perci, in ogni sciopero o serrata, tutto l'enorme
peso politico e morale delle autorit locali verr posto a servizio dei padroni, e ci
finch la classe operaia acconsentir ad eleggere padroni e loro rappresentanti negli
organi elettivi locali!
Ci auguriamo che le azioni dei due Consigli cittadini francesi aprano gli occhi a
molte persone. Si dovr sempre dire, anche in relazione agli operai inglesi, che "in
Francia son pi capaci di gestire queste cose"? La classe operaia inglese, con le sue
vecchie e potenti organizzazioni, le sue memorabili libert politiche, la sua lunga
esperienza di azione politica, ha immensi vantaggi in rapporto a quelli della classe
operaia di tutti gli altri paesi continentali. Eppure i tedeschi riescono a mandare in
parlamento dodici rappresentanti della classe operaia [23], e, come i francesi, hanno la
maggioranza in molti Consigli cittadini. vero, il suffragio in Inghilterra ristretto; ma
persino ora gli operai sono la maggioranza nelle grandi citt e nei distretti industriali.
Devono solo volerlo, e quella maggioranza potenziale potrebbe divenire
immediatamente effettiva, una potenza nello Stato, una potenza in tutte le localit in
cui i lavoratori sono concentrati. E, una volta che si avranno operai in parlamento, nei
Consigli cittadini e nei Consigli locali superiori [24], ecc., quanto ci vorr perch ci
siano anche magistrati operai, capaci di metter un freno nelle ruote di quei Dogberrie
che oggi cos spesso calpestano il popolo?
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Cibo americano e questione agraria

Scritto: fine giugno 1881
Pubblicato: No. 9, 2 luglio 1881, come articolo di fondo
Sin dall'autunno 1837 ci siamo abbastanza abituati a vedere situazioni di panico
monetario e crisi commerciali importate da New York all'Inghilterra. Almeno una crisi
industriale su due esplosa in America. Ma che l'America avrebbe potuto anche
rovesciare le consacrate relazioni dell'agricoltura britannica, rivoluzionare le immemori
relazioni feudali tra proprietario terriero e affittuario, far crollare le rendite e devastare
i poderi inglesi, era una visione tenuta in serbo per l'ultimo quarto del diciannovesimo
secolo.
Eppure cos. La terra vergine delle praterie dell'Ovest - che comincia ora ad
essere messa a coltura - non a spizzichi ma a migliaia di metri quadri - inizia a
governare il prezzo del grano, e, di conseguenza, la rendita della terra coltivata a
frumento. E nessuna terra vecchia pu competere con essa. un'ottima terra, piana o
leggermente ondulata, non disturbata da violenti sconvolgimenti, che si trova nelle
esatte condizioni di quella depositata sul fondo di un oceano, scevra di pietre, rocce,
alberi; adatta ad un'immediata coltivazione senza neanche alcun lavoro preparatorio.
Non necessaria alcuna pulizia o bonifica; tu vi passi sopra con l'aratro ed gi pronta
per esser seminata, e generer venti o trenta raccolti di grano consecutivi, senza
neppure esser concimata. un suolo adatto per l'agricoltura a grandissima scala, e su
grandissima scala lavorato. L'agricoltore britannico usava vantarsi dei suoi vasti
poderi in rapporto ai piccoli poderi dei contadini proprietari continentali; ma cosa sono
le pi grandi tenute del Regno Unito se raffrontate alle tenute della prateria americana,
poderi di 40.000 acri ed oltre, lavorati da eserciti permanenti di uomini, cavalli e
attrezzi agricoli, addestrati, comandati e organizzati come soldati?
Questa rivoluzione americana in agricoltura, insieme con i rivoluzionati mezzi di
trasporto inventati dagli americani, manda in Europa grano ad un prezzo talmente
basso che nessun coltivatore europeo pu competere con esso - almeno non finch egli
costretto a dover pagare la rendita. Guardate all'anno 1879, quando ci fu percepito
per la prima volta. Il raccolto fu pessimo in tutta l'Europa occidentale; fu un fallimento
in Inghilterra. Eppure, grazie al frumento americano, i prezzi restarono piuttosto
stazionari. Per la prima volta il coltivatore britannico ebbe un brutto raccolto e bassi
prezzi del grano contemporaneamente. Allora i coltivatori cominciarono ad agitarsi, i
proprietari terrieri si sentivano allarmati. L'anno successivo, con un raccolto migliore, i
prezzi si abbassarono ulteriormente. Il prezzo del grano ora determinato dal costo di
produzione americano pi i costi di trasporto. E sar cos in modo crescente anno dopo
anno, man mano che nuove terre della prateria verranno messe sotto coltura. L'esercito
agricolo necessario per questa operazione lo forniamo noi stessi europei coi nostri
emigranti.
Ora, in precedenza c'era, per il coltivatore e per il proprietario terriero, la seguente
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consolazione: se il grano non dava profitti, la carne lo avrebbe fatto. La terra messa a
coltura veniva trasformata in terra da pascolo, e tutto tornava ad essere nuovamente
piacevole. Ma adesso anche quella risorsa tagliata fuori. Il bestiame e la carne
americana vengono esportati in quantit crescente. E non solo. Vi sono almeno due
paesi grandi produttori di bestiame che sono all'erta per trovar metodi che permettano
loro di esportare in Europa, e specialmente in Inghilterra, i loro immensi eccessi di
carne, al momento attuale sprecati. Con il presente stato della scienza ed il rapido
progresso fatto nella sua applicazione, possiamo star certi che, nel giro di pochissimi
anni, barbabietola e montoni australiani e sudamericani saranno portati qui in un
perfetto stato di conservazione ed in enormi quantit. Che ne sar allora della
prosperit del coltivatore britannico e delle grosse rendite del proprietario terriero di
questo paese? Non potranno coltivare uva, fragole e cose del genere - che il mercato n
gi ben fornito. Senza dubbio il lavoratore britannico potrebbe consumare
quantitativi assai maggiori di tali prelibatezze - ma allora prima occorre alzarne il
salario.
Non c' gran bisogno di dire che gli effetti di questa nuova concorrenza agricola
americana si fan sentire anche nel Continente. Il piccolo contadino proprietario, che si
per lo pi ipotecato dalla testa ai piedi pagando interessi e spese legali in luogo delle
rendite dei coltivatori inglesi ed irlandesi, ne risente allo stesso modo. un effetto
peculiare di questa concorrenza americana il fatto che essa rende inutili non solo i
grandi possedimenti terrieri, ma anche i piccoli appezzamenti, rendendo entrambi non
remunerativi.
Si potrebbe dire che, questo sistema di estremo sfruttamento della terra
attualmente praticato nel Far West, non pu perdurare all'infinito, e che tale situazione
deve quindi riaggiustarsi. Certo, non pu durare per sempre; ma c' ancora abbondanza
di terra non ancora utilizzata da permettere di prolungare il processo per un altro
secolo. Ci sono, inoltre, altri paesi che presentano simili vantaggi. C' l'intera steppa del
sud della Russia, dove, infatti, i commercianti hanno acquistato terreni e fatto la stessa
cosa. Ci sono le vaste pampa della Repubblica argentina, e ce ne sono altre ancora; tutte
terre che si adattano allo stesso modo al moderno sistema di gigantesca coltura e
produzione a basso costo. Cos, prima che questo fatto si esaurisca, esso avr vissuto
abbastanza per uccidere tutti i proprietari terrieri d'Europa, grandi e piccoli, almeno
due volte tanto.
Bene, e la conclusione quale ? L'esito sar e dovr esser tale da imporre la
nazionalizzazione della terra e delle sue coltivazioni da parte di societ cooperative a
controllo statale. Allora, e solo allora, sar nuovamente proficuo sia per i coltivatori che
per la nazione lavorare la terra, qualunque possa essere il prezzo del grano o della carne
americani. E se i proprietari terrieri, nel frattempo, come appaiono mezzo inclinati a
fare, dovessero realmente andare in America, auguriamo loro di fare un buon viaggio.


La teoria del salario e la Anti-Corn Law
League
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Scritto: primi di luglio 1881
Pubblicato: No. 10, 9 luglio 1881, come articolo di fondo
Nell'altra colonna abbiamo pubblicato una lettera del signor J. Noble nel quale egli si
lagna di nostre alcune osservazioni fatte nell'articolo di fondo del Labour Standard del
18 giugno [Il trattato commerciale anglo-francese]. Per quanto non possiamo
trasformare il nostro articolo di fondo in veicolo per polemiche al riguardo di fatti
storici o teorie economiche, replicheremo, per una volta, ad un uomo che, bench
schierato su una posizione ufficiale di partito, evidentemente sincero.
Alla nostra affermazione secondo cui ci a cui mirava l'abolizione delle Corn Laws
era di "ridurre il prezzo del pane e quindi i salari monetari", il signor Noble replica che
questa una "fallacia protezionista" persistentemente combattuta dalla League, e
fornisce alcune citazioni dai discorsi di Richard Cobden ed un indirizzo del Consiglio
della League che lo comprovano [25].
L'autore di queste righe viveva a quel tempo a Manchester - un industriale tra gli
industriali [26]. Egli , ovviamente, perfettamente conscio di quale fosse la dottrina
ufficiale della League. Ridotta alla sua pi concisa e generalmente riconosciuta
espressione (poich ne esistono diverse varier) essa suona cos: L'abolizione del dazio
sul grano accrescer il nostro commercio con i paesi stranieri, far crescere
direttamente le nostre importazioni, in cambio delle quali i clienti stranieri
acquisteranno i nostri manufatti; in tal modo crescer la domanda di lavoro per la
nostra popolazione operaia, e quindi i salari dovranno aumentare. E, a furia di ripetere
questa teoria giorno dopo giorno ed anno dopo anno, i rappresentanti ufficiali della
League, da superficiali economisti quali sono, han potuto alla fine uscirsene con la
sbalorditiva affermazione che i salari si alzano e cadono in proporzione inversa non ai
profitti, ma al prezzo del cibo; pane costoso vuol dire bassi salari e pane a buon mercato
alti salari. E cos gli sconvolgimenti decennali del commercio che ci son stati prima e
dopo l'abolizione dei dazi sul grano erano, per i portavoce della League, dichiarati
essere dei semplici effetti delle Corn Laws, destinati a scomparire non appena queste
odiose leggi fossero state rimosse; che le Corn Laws erano l'unico grande ostacolo
frapposto tra i produttori britannici ed i poveri stranieri desiderosi di quei prodotti
manufatti, nudi e infreddoliti per mancanza di vestiti britannici. E cos Cobden poteva
realmente suggerire, nel passaggio citato dal signor Noble, che la depressione
commerciale e la caduta dei salari tra il 1839 ed il 1842 erano conseguenze dell'alto
costo del grano di quegli anni, mentre in realt non eran nient'altro che una delle tante
fasi di depressione commerciale, che ricorrono con estrema regolarit, almeno fin ora,
ogni dieci anni; una fase certamente prolungata ed aggravata dai brutti raccolti e dalla
stupida interferenza della legislazione degli ingordi proprietari terrieri.
Bene, questa era la teoria ufficiale di Cobden, il quale, malgrado tutta la sua abilit
di agitatore, era uno scarso imprenditore e un superficiale economista; egli, senza
dubbio, ci credeva tanto fedelmente quanto oggi ci crede il signor Noble. Ma il grosso
della League era composto da pratici imprenditori, pi attenti agli affari e generalmente
pi abili di Cobden nel portarli avanti. E su queste materie essi la pensavano in modo
alquanto diverso. Certamente, innanzi agli estranei e nelle assemblee pubbliche,
specialmente di fronte alle loro "braccia", la teoria ufficiale era generalmente
considerata "la cosa giusta". Ma gli imprenditori, quando si tratta dei loro affari, di
solito non esplicitano i loro pensieri ai loro clienti, e se il signor Noble dovesse essere di
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opinione differente, sarebbe meglio per lui starsene alla larga dalla Borsa di
Manchester. Una assai piccola insistenza sul modo in cui i salari avrebbero dovuto
crescere in conseguenza al libero scambio del frumento, era sufficiente per far saltar
fuori che tale crescita si supponeva dovesse riguardare i salari espressi in beni, e che
sarebbe stato fortemente possibile che i salari monetari non sarebbero cresciuti - ma
non era sostanzialmente questo una crescita dei salari? E se insistevi ulteriormente
sull'argomento ne veniva fuori che i salari monetari potevano persino cadere, mentre le
comodit offerte per questa ridotta somma di denaro dell'operaio sarebbero ancora
state superiori di quelle che egli godeva in precedenza. E se chiedevi alcune cose ancor
pi precise riguardo il modo in cui l'immensa espansione del commercio attesa si
sarebbe dovuta effettuare, avresti assai presto sentito dire che era quest'ultimo caso
quello sul quale essi si affidavano principalmente: una riduzione dei salari monetari
combinata con una caduta del prezzo del pane, ecc., ma meno che proporzionale a
quest'ultima. Era inoltre possibile incontrare imprenditori in abbondanza che non
tentavano neppure di nascondere la loro opinione che pane a buon mercato era
desiderato semplicemente per poter abbassare i salari monetari, e tramortire cos la
concorrenza straniera. E che questo, in realt, era lo scopo ed il fine della maggioranza
degli industriali e dei mercanti che componevano la gran parte del corpo della League,
non era cos difficile venirlo a sapere da chiunque fosse abituato ad avere a che fare con
i commercianti, e quindi abituato a non prendere sempre le loro parole per oro colato.
Questo ci che abbiamo detto e che ripetiamo. Sulla dottrina ufficiale della League noi
non abbiamo detto una parola. Essa era economicamente "fallace", e praticamente un
mero mantello per mascherare propositi interessati, per quanto alcuni dei suoi leader
possono averla ripetuta cos tante volte da credervi alla fine essi stessi.
Assai spassoso il modo in cui il signor Noble cita le parole di Cobden riguardo le
classi lavoratrici "che si sfregano le mani con soddisfazione" all'idea del grano a 25
centesimi al quarter. Le classi lavoratrici a quel tempo non disdegnavano il pane a buon
mercato; ma erano cos piene di "soddisfazione" nei confronti di Cobden & Co. che per
molti anni a seguire hanno reso impossibile alla League di tenere una singola assemblea
realmente pubblica in tutto il nord. L'autore di queste righe ha avuto la "soddisfazione"
d'esser presente, nel 1843, all'ultimo tentativo della League di tenere una tale
assemblea nel municipio di Salford, e di vederla quasi smembrata a causa della
semplice proposta di un emendamento a favore della People's Charter [27]. Da allora la
regola per partecipare alle assemblee della League divenuta "ammissione con
biglietto", biglietto ch'era lontano dall'essere accessibile a chiunque. Da quel momento
la "ostruzione cartista" terminata. Le masse lavoratrici hanno raggiunto il loro
obiettivo - provare che la League non li rappresentava, come invece pretendeva di fare.
Per concludere direi poche parole a proposito della teoria dei salari della League. Il
prezzo medio dei beni pari al loro costo di produzione; l'azione di domanda e offerta
consiste nel riportarlo a quel livello attorno al quale esso oscilla. Se ci vero per tutti i
beni, vero anche per il bene Lavoro (o, pi precisamente parlando, forza-Lavoro).
Allora il saggio salariale determinato dal prezzo di quei beni che entrano nel consumo
necessario e abituale del lavoratore. In altre parole, lasciando inalterato tutto il resto, i
salari salgono e cadono assieme al prezzo dei beni di consumo primari. Questa la
legge dell'economia politica contro la quale tutti i Perronet, i Thompson, i Cobden ed i
Bright saranno sempre impotenti. Ma tutte le altre cose non restano sempre inalterate,
e perci l'azione di questa legge viene in pratica modificata dall'azione concomitante di
altre leggi economiche; essa appare oscurata, talvolta a tal punto che si pu trovare una
certa difficolt nello scovarla. Ci servito come pretesto ai volgarizzatori ed agli
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economisti volgari sin dai tempi dell'Anti-Corn Law League per far credere, primo, che
il Lavoro, e quindi tutti gli altri beni, non avesse un reale e determinabile valore, ma
solo un prezzo fluttuante, regolato da domanda e offerta pi o meno senza alcuna
relazione coi costi di produzione, e che per alzare i prezzi, e quindi i salari, non si
doveva fare nient'altro che aumentare la domanda. E cos ci si sbarazzati della
sgradevole connessione tra saggio salariale e prezzo del cibo, e cos si potuto
proclamare con forza, in questa grezza e ridicola dottrina, che pane costoso significa
bassi salari e pane a buon mercato alti salari.
Chieder, forse, il signor Noble se i salari non sono generalmente tanto alti, o
addirittura pi alti, oggi con il pane a buon mercato che nel 1847 con il pane caramente
tassato? Tale domanda richiederebbe una lunga indagine per trovar risposta. Ma una
cosa certa: laddove una branca dell'industria ha prosperato, ed allo stesso tempo gli
operai si sono organizzati con forza per difendersi, i loro salari generalmente non sono
caduti, e qualche volta sono forse saliti. Ci prova semplicemente che i lavoratori erano
in precedenza sottopagati. Laddove una branca dell'industria si indebolita, o dove gli
operai non si sono organizzati con forza in sindacati, i salari sono immancabilmente
caduti, e spesso ad un livello da fame. Andate nei quartieri orientali di Londra e
guardate con i vostri occhi!


Un partito degli operai

Scritto: met luglio 1881
Pubblicato: No. 12, 23 luglio 1881, come articolo di fondo
Quante volte siam stati ammoniti da amici e simpatizzanti, "State lontani da politiche di
partito!". Ed essi avevano perfettamente ragione, per quel che riguarda l'attuale politica
partitica inglese. Un organo operaio non dev'essere n Whig n Tory, n Conservatore
n Liberale, e neppure Radicale, nel senso partitico del termine. Conservatori, liberali,
radicali, tutti questi non rappresentano altro che gli interessi delle classi dominanti e
varie sfumature delle opinioni predominanti tra proprietari terrieri, capitalisti e
commercianti al dettaglio. E se rappresentano gli interessi della classe lavoratrice, essi
li travisano completamente. La classe operaia ha interessi propri, politici tanto quanto
sociali. Ci che da essa considerato proprio interesse sociale, ci viene mostrato dalla
storia dei sindacati e dal movimento del Breve Periodo. Ma essa lascia quasi
completamente i suoi interessi politici nelle mani di Tories, Whigs e Radicali, uomini
della classe abbiente, e per quasi un quarto di secolo la classe operaia inglese si
accontentata di formare, per cos dire, la coda del "Gran Partito Liberale".
Questa una posizione politica indegna per la classe operaia meglio organizzata
d'Europa. Negli altri paesi i lavoratori son stati assai pi attivi. La Germania ha da pi
di dieci anni un partito di lavoratori (il partito socialdemocratico), che detiene dieci
seggi in Parlamento, e la cui crescita ha spaventato a tal punto Bismarck da indurlo a
quelle infami misure di repressione delle quali daremo conto in un prossimo articolo.
Eppure, malgrado Bismarck, il partito operaio progredisce stabilmente; solo nell'ultima
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settimana esso ha affrontato sedici elezioni per il Consiglio cittadino di Mannheim ed
una per il parlamento sassone. In Belgio, Olanda e Italia, l'esempio tedesco stato
imitato; in ognuno di questi paesi esiste un partito degli operai [28], per quanto il voto
qualificato l troppo alto per dar loro, al presente, qualche possibilit di eleggere
qualche membro nell'assemblea legislativa. In Francia il partito degli operai proprio
in questo momento in pieno processo di organizzazione; esso ha ottenuto alle scorse
elezioni la maggioranza in molti Consigli comunali, e otterr senza dubbio parecchi
seggi alle elezioni generali per la Camera del prossimo ottobre. Persino in America,
dove il passaggio dalla classe operaia a quella di agricoltore, commerciante o capitalista
ancora comparativamente facile, gli operai han ritenuto necessario organizzarsi in
partito autonomo [29]. Ovunque i lavoratori lottano per il potere politico, per la
rappresentanza diretta della propria classe nelle assemblee legislative - ovunque tranne
che in Gran Bretagna.
Eppure non c' mai stata in Inghilterra una sensazione tanto diffusa come quella
odierna che i vecchi partiti sono ormai condannati, che le vecchie parole d'ordine han
perso di significato, che i vecchi motti han perso credito, che le vecchie panacee non
avranno pi effetto. Individui pensanti di tutte le classi cominciano a vedere che
bisogna battere nuove strade, e che queste strade possono essere solo nella direzione
della democrazia. Ma in Inghilterra, dove la classe lavoratrice industriale e agricola
forma l'immensa maggioranza della popolazione, democrazia significa n pi n meno
che dominio della classe lavoratrice. Lasciamo, allora, che la classe operaia si prepari
per l'imminente lavoro - il governo di questo grande impero; lasciamole comprendere le
responsabilit che le cadranno inevitabilmente sulle proprie spalle. Ed il miglior modo
di far ci quello di farle usare il potere che gi nelle sue mani, la maggioranza che
essa possiede in tutte le grandi citt del regno, per mandare il parlamento uomini della
propria compagine. Con l'attuale suffragio dei capofamiglia [30], quaranta o cinquanta
operai potrebbero facilmente essere mandati a St. Stephen's [31], dove l'infusione di
forze fresche assai desiderata. Con un tale numero di operai in parlamento, sarebbe
impossibile per l'Irish Land Bill diventare, come adesso, sempre pi un Irish Land
Bull, vale a dire, un Irish Landlords' Compensation Act [Legge d'indennizzo per i
proprietari terrieri irlandesi]; sarebbe impossibile resistere alle richieste per una
ridistribuzione dei seggi, per rendere la corruzione realmente punibile, per far ricadere
le spese elettorali, come avviene ovunque tranne che in Inghilterra, sui fondi pubblici,
ecc.
Inoltre, un partito realmente democratico in Inghilterra impossibile a meno che
esso sia un partito di operai. Uomini illuminati di altre classi (che non sono cos
numerosi come qualcuno vorrebbe farci credere) potrebbero unirsi al partito e persino,
dopo aver dato prova della loro sincerit, rappresentarlo in parlamento. Cos succede
dappertutto. In Germania, per esempio, i rappresentanti degli operai non son sempre
veri e propri operai. Ma nessun partito democratico in Inghilterra, come altrove, avr
effettivo successo senza avere un chiaro carattere operaio. Abbandonato questo, altro
non resta se non un insieme di sette e di simulatori.
E ci persino pi vero in Inghilterra che altrove. Di simulatori radicali ve ne son
stati sfortunatamente abbastanza sin dal disfacimento del primo partito operaio che il
mondo ha prodotto - il partito cartista. S, ma i cartisti non si sono smembrati senza
ottenere nulla. Dei sei punti della People's Charter, due, voto segreto ed abolizione della
propriet qualificata, sono ora divenuti legge. Un terzo, suffragio universale, quanto
meno parzialmente realizzato nella forma di suffragio dei capofamiglia; un quarto, equi
distretti elettorali, chiaramente in via di realizzazione, come riforma promessa
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dall'attuale governo. Cosicch lo smembramento del movimento cartista risultato
nella realizzazione di un'intera met del suo programma. E se il semplice ricordo di una
passata organizzazione politica della classe operaia pu influenzare queste riforme
politiche ed una serie di riforme sociali, che conseguenze avrebbe la presenza attiva di
un partito politico operaio, sostenuto da quaranta o cinquanta rappresentanti in
parlamento? Viviamo in un mondo in cui ognuno costretto ad aver cura di se stesso.
Eppure la classe operaia inglese permette ai proprietari terrieri, ai capitalisti, ai
bottegai ed al loro seguito di avvocati, giornalisti, ecc., di aver cura dei suoi interessi.
Nessuna importante riforma negli interessi degli operai potr esser realizzata con tale
lentezza ed a goccioline cos miserabili. Ai lavoratori manca solo la volont di farlo, ma
loro son padroni di realizzare qualsiasi riforma, sociale e politica, che la loro situazione
richiede. Allora, perch non fare questo sforzo?


Bismarck ed il Partito operaio tedesco

Scritto: met luglio 1881
Pubblicato: No. 12, 23 luglio 1881, come articolo di fondo
La stampa borghese inglese stata ultimamente assai silenziosa riguardo le atrocit
commesse in Germania da Bismarck ed i suoi scagnozzi contro i membri del Partito
socialdemocratico dei lavoratori. L'unica eccezione, fino ad un certo punto, stato il
Daily News. In precedenza, quando governi dispotici stranieri appagavano i loro
desideri a spese dei propri soggetti, l'indignazione dei quotidiani e dei settimanali
inglesi fu davvero grande. Ma qui gli oppressi sono lavoratori, oltretutto orgogliosi
d'esserlo, e cos la stampa rappresentante della "Societ", della "aristocrazia", tace su
questi fatti e pare quasi, con l'ostinazione del proprio silenzio, che li approvi. Che
c'entrano, infatti, gli operai con la politica? Che la lascino ai loro "superiori"! Ed allora
vi un'altra ragione per il silenzio della stampa inglese: assai difficile attaccare la
legge coercitiva di Bismarck [32] ed il modo in cui egli l'ha realizzata, e
contemporaneamente difendere la condotta coercitiva del signor Forster in Irlanda
[33]. Questo un punto assai dolente, e non va toccato. Difficilmente ci si pu
attendere dalla stampa borghese che sia essa stessa ad additare quanto si sia abbassata
la posizione morale dell'Inghilterra in Europa ed America a causa dell'attuale azione
governativa in Irlanda.
Ad ogni elezione generale, il partito dei lavoratori tedeschi ne usciva con numeri in
rapida crescita; alla penultima sopra i 500,000; all'ultima pi di 600,000 voti son stati
dati ai suoi candidati [34]. Berlino ne ha eletto due deputati, Elberfeld-Barmen, Breslau
e Dresda uno l'uno; dieci seggi son stati conquistati contro la coalizione governativa che
comprendeva i partiti Liberale, Conservatore e Cattolico, contro il risentimento creato
dai due tentativi di sparare all'Imperatore [35], di cui tutti gli altri partiti erano
d'accordo a dare responsabilit al partito dei lavoratori. A quel punto Bismarck
riuscito a far passare una legge con la quale la socialdemocrazia stata messa
fuorilegge. Pi di cinquanta giornali operai son stati soppressi, le loro organizzazioni e
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associazioni smembrate, i loro fondi sequestrati, le loro assemblee disciolte dalla
polizia, e, per coronare il tutto, venne promulgato che intere citt e distretti avrebbero
potuto essere "proclamati", giusto come in Irlanda. Ma ci che neppure i Decreti
coercitivi [Coercion Bills] [36] hanno osato fare in Irlanda, Bismarck lo ha fatto in
Germania. In ogni distretto "proclamato", la polizia ha ricevuto il diritto di espellere
chiunque possa essere "ragionevolmente sospettato" di propaganda socialista. Berlino
stata, ovviamente, immediatamente proclamata, e centinaia, (migliaia, contando le loro
famiglie) di persone son state espulse. Poich la polizia prussiana espelle sempre gli
uomini con tutta la loro famiglia; i giovani non ancora sposati sono generalmente
lasciati da soli; per loro l'espulsione non sarebbe una grande punizione, ma per i
capifamiglia ci implica, nella maggioranza dei casi, una lunga carriera di miseria, se
non addirittura la rovina. In eseguito Amburgo ha eletto un operaio al parlamento [37],
ed stata immediatamente proclamata. Il primo gruppo di espulsi da Amburgo
ammonta ad un centinaio di persone, oltre trecento contando le loro famiglie. Il partito
degli operai, in due soli giorni, ha trovato i mezzi per pagar loro le spese di viaggio ed i
bisogni immediati. Ora anche Lipsia stata proclamata [38], col solo pretesto che in
nessun altro modo il governo potrebbe smembrare l'organizzazione del partito. Le
espulsioni dei primissimi giorni ammontano a trentatr, per lo pi uomini sposati con
famiglia. Tre membri del parlamento tedesco sono a capo della lista; forse il signor
Dillon spedir loro una lettera di congratulazioni, considerando che essi non se la
passano ancora tanto male quanto lui [39].
Ma non tutto. Una volta reso formalmente illegale il partito dei lavoratori e dopo
averlo deprivato di tutti quei diritti politici che gli altri tedeschi si suppone godano, la
polizia pu fare i suoi propri comodi nei confronti dei suoi membri individuali. Con il
pretesto di ricercare le pubblicazioni proibite, le loro mogli e figlie sono soggette al pi
indecente e brutale trattamento. Loro stessi vengono arrestati ogni qualvolta piace alla
polizia, da una settimana all'altra, e vengon rilasciati solo dopo aver passato qualche
mese in prigione. Nuovi reati, sconosciuti al codice penale, vengono inventati dalla
polizia, ed il codice penale viene reso elastico oltre l'inverosimile. E spesso la polizia
trova giudici e magistrati abbastanza corrotti e fanatici da aiutarla e spalleggiarla;
questo il prezzo da pagare per la promozione! Da dove deriva tutto ci mostrato dai
seguenti sbalorditivi numeri. Nell'anno tra l'ottobre 1879 e l'ottobre 1880, ci son state
nella sola Prussia, tra gli imprigionati per alto tradimento, tradimento, insulti
all'Imperatore, ecc., non meno di 1.108 persone; e per diffamazione politica, insulti a
Bismarck, denigrazione del governo, ecc., non meno di 10.094 persone. Undicimila
duecentodue imprigionati, che battono persino le prodezze irlandesi del signor Forster!
E che ha ottenuto Bismarck con tutta questa sua coercizione? Giusto tanto quanto
ha ottenuto il signor Forster in Irlanda. Il partito socialdemocratico in tale fioritura, e
possiede un'organizzazione talmente solida, quanto la Irish Land League [40]. Pochi
giorni fa ci son state le elezioni per il Consiglio comunale di Mannheim. Il partito
operaio ha nominato sedici candidati, e li ha portati tutti alla vittoria con una
maggioranza di tre a uno. Inoltre, Bebel, membro del parlamento tedesco di Dresda,
stato indicato per rappresentare il distretto di Lipsia nel parlamento sassone. Bebel
egli stesso un lavoratore (un tornitore), ed uno dei migliori, se non il migliore, tra gli
oratori tedeschi. Per frustrare la sua elezione, il governo ha espulso tutta la sua
commissione. Quale stato il risultato? Che, persino con un suffragio limitato, Bebel
stato eletto con una forte maggioranza. Quindi, la coercizione non ha portato a
Bismarck alcun vantaggio; ma, al contrario, ha esasperato il popolo. Coloro ai quali
vengono tagliati gli strumenti legali per affermarsi, passeranno un bel giorno a quelli
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illegali, e nessuno li potr biasimare per questo. Quante volte il signor Gladstone ed il
signor Forster hanno proclamato questa dottrina? E come agiscono ora in Irlanda?


Cotone e ferro

Scritto: fine luglio 1881
Pubblicato: No. 13, 30 luglio 1881, come articolo di fondo
Cotone e ferro sono le due materie grezze pi importanti dei nostri tempi. Qualunque
nazione sia prevalente nella manifattura di oggetti in cotone e ferro, essa guida la
classifica generale delle nazioni manifatturiere. E poich questa esattamente la
condizione dell'Inghilterra, essa , e rester fino al perdurare di tale situazione, la prima
nazione manifatturiera del mondo.
Ci si potrebbe aspettare, quindi, che i lavoratori del cotone e del ferro stiano
notevolmente meglio in Inghilterra che altrove; che, poich l'Inghilterra domina il
mercato, il lavoro in questi settori dovrebbe essere sempre buono, e che almeno in
queste due branche dell'industria il millennio di abbondanza, promesso ai tempi
dell'agitazione liberoscambista [41], dovrebbe realizzarsi. Ahim! Sappiamo tutti bene
che ci lontano dalla realt, e che qui, come in altre attivit, se la condizione dei
lavoratori non peggiorata, ed in qualche caso persino migliorata, ci lo si deve
soltanto ai loro sforzi continui - alle loro forti organizzazioni ed agli scioperi duramente
combattuti. Sappiamo tutti che, dopo pochi anni di prosperit attorno al 1874, c' stato
un completo collasso del commercio di cotone e di ferro [42]; le fabbriche hanno
chiuso, le fornaci son state spazzate via e, dove la produzione continuata, tempi
dimezzati erano la regola. Tali periodi di collasso erano gi conosciuti in precedenza;
essi avvengono, in media, una volta ogni dieci anni; durano quel che durano, per poi
essere alleviati da un periodo di prosperit, e cos via.
Ma ci che distingue l'attuale periodo di depressione, specialmente nel cotone e nel
ferro, questo: che esso ha superato di qualche anno la sua solita durata. Ci son stati
vari tentativi di rianimazione, diversi scatti; ma tutti in vano. Se l'epoca del vero
collasso stata superata, il commercio rimane in uno stato languido, e il mercato va
avanti incapace d'assorbire l'intera produzione.
La causa di tutto ci che, con l'attuale sistema di utilizzare i macchinari per
produrre non solo i beni finali, ma i macchinari stessi, la produzione pu essere
accresciuta con incredibile rapidit. Non sarebbe difficile, se i produttori avessero tale
mentalit, aumentare durante un singolo periodo di prosperit le fabbriche di filatura e
di tessitura, candeggio e coloritura del cotone, cos da rendere possibile la produzione
del cinquanta percento di beni in pi, e di raddoppiare l'intera produzione di articoli in
ghisa e ferro di ogni tipo. La crescita effettiva non ha raggiunto tali livelli. Ma ci
nonostante stata egualmente sproporzionata in relazione ai precedenti periodi di
espansione, e la conseguenza - sovrapproduzione cronica, depressione cronica del
commercio. I padroni possono permettersi di stare a guardare, almeno per un tempo
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considerevole, ma ai lavoratori tocca soffrire, poich per essi ci comporta miseria
cronica e la spiacevole prospettiva di Casa del lavoro.
Questo, allora, il risultato del glorioso sistema di concorrenza illimitata, questa
la realizzazione del millennio di prosperit promesso dai Cobden, Bright, & Co.! Questo
ci che i lavoratori devono attraversare se, come han fatto per gli ultimi venticinque
anni, lasciano la gestione delle politiche economiche nelle mani dei loro "leader
naturali", di quei "capitani d'industria" che, secondo Thomas Carlyle, erano chiamati a
comandare l'esercito industriale del paese. Proprio i capitani d'industria! I generali di
Luigi Napoleone del 1870 erano geni in confronto a loro. Ognuno di questi presunti
capitani d'industria lotta contro ogni altro, agisce interamente di proprio conto,
accresce i suoi impianti senza tener conto di ci che fanno i suoi vicini, e cos, alla fine,
tutti loro si accorgono, con loro grande sorpresa, che la sovrapproduzione ne stato il
risultato. Essi non possono unirsi per regolare la produzione; essi possono unirsi ad un
solo unico scopo: tener bassi i salari dei lavoratori. E cos, espandendo con
noncuranza il potere produttivo del paese ben oltre le capacit d'assorbimento del
mercato, essi derubano i loro lavoratori dei relativi sollievi che deriverebbero loro da un
periodo di moderata prosperit, e che essi si meriterebbero dopo il lungo periodo di
crisi, in modo da riportare i loro redditi al livello standard medio. Non si sar ancora
compreso che i produttori, come classe, son divenuti incapaci di dirigere i grandi
interessi economici del paese, e neppure il processo di produzione stesso? E non
un'assurdit - bench sia un fatto - che il pi grande nemico dei lavoratori inglesi la
sempre crescente produttivit delle loro stesse mani?
Ma c' un altro fatto che va preso in considerazione. I produttori inglesi non sono i
soli ad accrescere la loro forza produttiva. Lo stesso avviene in altri paesi. le statistiche
non ci permetteranno di comparare separatamente le industrie cotoniere e del ferro dei
vari paesi dominanti. Ma, considerando congiuntamente le industrie tessili, minerarie e
legate ai metalli, possiamo redigere una tabella comparativa utilizzando i dati fornitici
dal capo dell'Ufficio statistico prussiano, Dr. Engel, nel suo libro "Des Zeitalter des
Dampfs" (L'et del vapore, Berlino, 1881). Secondo i suoi calcoli, vengono impiegati nei
diversi paesi, e nelle industrie suddette, macchinari per il seguente totale di cavalli-
vapore (un cavallo-vapore equivale ad una forza che solleva un peso di 75 chilogrammi
alla velocit di un metro al secondo):
Industrie Miniere e
Tessili lavorazioni in metallo
---------------------------------------------------------------------------------------
Inghilterra, 1871 515,800 1,077,000 cavalli
Germania, 1875 128,125 456,436 "
Francia 100,000 ca. 185,000 "
Stati Uniti 93,000 ca. 370,000 "
---------------------------------------------------------------------------------------

Cos vediamo che la forza-vapore totale impiegata dalle tre nazioni che sono le
principali concorrenti dell'Inghilterra ammontano ai tre-quinti della forza-lavoro
inglese nelle industrie tessili, e quasi la eguagliano nelle estrazioni minerarie e
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lavorazioni in metallo. E poich le loro produzioni progrediscono ad un tasso pi rapido
di quelle di questo paese, c' poco da dubitare che la produzione combinata dei primi
sorpasser presto quella di quest'ultima.
Guardiamo, ancora, a questa tabella, che indica i cavalli-vapore impiegati
esclusivamente nella produzione di locomotive e motori di navi:
Cavalli-Vapore
------------------------------------------
Gran Bretagna circa 2,000,000
Stati Uniti " 1,987,000
Germania " 1,321,000
Francia " 492,000
------------------------------------------
Ci mostra ancora pi chiaramente quanto poco rimasto del monopolio inglese
dell'industria a vapore, e quanto poco il liberoscambismo riuscito a garantire
all'Inghilterra la superiorit industriale. E che non si dica che questo progresso delle
industrie straniere artificiale, che dovuto al protezionismo. L'immensa espansione
dell'industria tedesca stata raggiunta sotto il pi liberale rgime liberoscambista, e se
l'America, a causa principalmente di un assurdo sistema doganale interno [43],
costretta a ricorrere ad una protezione pi apparente che reale, l'abrogazione di queste
leggi doganali sarebbe sufficiente per permetterle di competere nel mercato aperto.
Questa, allora, la posizione in cui venticinque anni di regno quasi assoluto della
dottrina della Scuola di Manchester hanno lasciato il paese. Pensiamo che questi
risultati sono tali da richiedere una veloce abdicazione dei gentiluomini di Manchester e
Birmingham, cos da cedere il turno per i prossimi venticinque anni alle classi
lavoratrici. Di certo esse non possono far di peggio.


Classi sociali
- necessarie e superflue

Scritto: primi di agosto 1881
Pubblicato: No. 14, 6 agosto1881, come articolo di fondo
Spesso ci si chiesto fino a che punto le differenti classi sociali all'interno della societ
siano utili o persino necessarie. E la risposta stata ovviamente differente per ogni
epoca storica considerata. C' stato, senza dubbio, un tempo in cui l'aristocrazia terriera
era un elemento necessario ed inevitabile della societ. Questo, per, avveniva molto,
molto tempo addietro. Allora giunto un periodo in cui la classe media capitalista, la
bourgeoisie (come la chiamano i francesi), si sviluppata con un'inevitabilit
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ugualmente necessaria, lottando contro l'aristocrazia terriera, distruggendo il suo
potere politico e divenendo al suo posto economicamente e politicamente
predominante. Ma, dal momento in cui si sono sviluppate le classi sociali, non c' mai
stato un periodo in cui la societ potesse sopravvivere senza una classe lavoratrice. Il
nome e lo status sociale di questa classe mutato parecchie volte; il servo ha preso il
posto dello schiavo, per esser poi sostituito dal lavoratore libero - libero dalla servit
ma libero anche da qualsiasi possesso al di fuori della propria forza-lavoro. Ma ci
chiaro: qualsiasi cambiamento avvenga nelle file pi alte, non produttive, della societ,
la societ non pu vivere senza una classe di produttori. Questa classe, allora,
necessaria sotto qualsiasi circostanza - per quanto deve arrivare il momento in cui essa
non sar pi una classe, il momento in cui essa comprender l'intera societ.
Ora, che necessit c' allo stato presente per l'esistenza di ognuna di queste tre
classi?
L'aristocrazia terriera, quanto meno da un punto di vista economico, inutile
nell'Inghilterra, mentre in Irlanda e Scozia essa divenuta addirittura molesta per le
sue tendenze spopolatrici. Mandare persone oltre oceano o alla fame, e rimpiazzarle
con pecore e cervi - questo l'unico merito che i proprietari terrieri irlandesi e scozzesi
possono reclamare. Lasciate che la concorrenza dei vegetali e della carne animale da
parte dell'America si sviluppi ancora un po', e l'aristocrazia terriera inglese far lo
stesso, almeno quella parte di aristocrazia con possedimenti nelle grandi citt sui quali
rifarsi. Per il resto, la concorrenza del cibo americano ci liberer presto dagli
aristocratici. E finalmente!, perch la loro azione politica, tanto nella Camera dei Lord
che in quella dei Comuni, non altro che un fastidio nazionale.
Ma che dire della classe media capitalista, di quella classe illuminata e liberale che
ha fondato l'impero coloniale britannico e che ha dato vita alla libert britannica? Di
quella classe che nel 1831 ha riformato il parlamento [44], abrogato le Corn Laws [45], e
ridotto tassa dopo tassa? Della classe che ha creato e che tuttora dirige una gigantesca
produzione, l'immensa marina mercantile e l'inarrestabile estensione del sistema
ferroviario inglese? Di certo questa classe deve essere almeno tanto necessaria quanto
la classe operaia che essa dirige e guida di progresso in progresso.
La funzione economica della classe media capitalista stata, infatti, quella di
creare il moderno sistema di industria a vapore e la comunicazione a vapore, e quella di
spazzar via qualsiasi ostacolo politico o economico che avrebbe ritardato o intralciato lo
sviluppo di tale sistema. Senza dubbio, finch la classe media capitalista ha eseguito
tale funzione, essa stata, nelle date circostanze, una classe necessaria. Ma ancora
cos? Continua essa ad adempiere la sua funzione di gestione ed espansione della
produzione sociale per il beneficio della societ nel suo insieme? Vediamo.
Iniziando con i mezzi di comunicazione, troviamo i telegrafi nelle mani del
governo. Le ferrovie e gran parte delle navi a vapore sono posseduti non da singoli
capitalisti che gestiscono i propri affari, ma da societ per azioni i cui affari sono gestiti,
in loro vece, da impiegati salariati, da dipendenti la cui posizione quella di operai di
livello superiore e meglio pagati. Tanto il direttore quanto l'azionista sanno bene che
meno i primi interferiscono con la direzione e meno i secondi interferiscono con la
supervisione, tanto meglio vanno gli affari. Una rilassata e per lo pi superficiale
supervisione , infatti, l'unica funzione lasciata ai proprietari dell'impresa. Vediamo
cos che in realt i proprietari di questi immensi stabilimenti non hanno altra funzione
se non quella di intascare i dividendi semestrali. La funzione sociale del capitalista
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stata qui trasferita ad impiegati pagati con un salario; ma egli continua ad intascarsi,
con i suoi dividendi, la paga relativa a queste funzioni, malgrado egli abbia cessato di
svolgerle.
Ma ancora un'altra funzione lasciata al capitalista, che l'estensione della grandi
imprese in questione ha costretto a "ritirare" dalla loro amministrazione. E questa
funzione quella di speculare sulle sue azioni nella Borsa valori. Per il desiderio di aver
qualcosa di meglio da fare, i nostri "ritirati", o meglio rimpiazzati, capitalisti, giocano
d'azzardo, per la gioia dei loro cuori, in questo tempio di mammone [46]. Essi vanno l
con la dichiarata intenzione di intascare denaro che essi fanno finta d'aver guadagnato;
sebbene essi dicano che l'origine di ogni propriet siano il lavoro ed il risparmio -
l'origine forse, ma di certo non la fine. Che ipocrisia c' nel chiudere coercitivamente le
piccole case da gioco d'azzardo, quando la nostra societ capitalista non pu vivere
senza una immensa casa da gioco nella quale milioni dopo milioni sono persi e vinti!
Qui, infatti, l'esistenza dei "ritirati" azionisti capitalisti diviene non solo superflua, ma
persino dannosa.
Ci che vero per le ferrovie e per le imbarcazioni a vapore, sta diventando giorno
per giorno sempre pi vero anche per tutte le grandi fabbriche e stabilimenti
commerciali. Trasformazioni di grandi imprese private in societ a responsabilit
limitata - sono state all'ordine del giorno negli ultimi dieci e pi anni. Dai grandi
magazzini di Manchester alle ferriere e miniere carbonifere del Galles e del nord, sino
alle fabbriche del Lancashire, tutto stato, o sta per essere, concentrato in societ di tal
fatta. In tutta Oldham si trova difficilmente un'impresa cotoniera lasciata in mani
private; persino il commercio al minuto sempre pi sostituito da "negozi cooperativi",
la gran maggioranza dei quali sono cooperativi solo nel nome - ma di ci parleremo in
un'altra occasione. Vediamo cos che, con lo stesso sviluppo della produzione
capitalistica, il capitalista viene sostituito grossomodo tanto quanto il tessitore col suo
telaio a mano. Con questa differenza, per, che il tessitore a mano lentamente
destinato alla fame, mentre il capitalista soppiantato va verso una lenta morte da
indigestione. In una cosa per essi sono assai simili: nessuno sa che fare di se stesso.
Questo, quindi, il risultato: lo sviluppo economico della nostra societ attuale
tende sempre pi a concentrare, a socializzare la produzione in immensi stabilimenti
che non possono pi essere gestiti da singoli capitalisti. Tutte le immondizie dell'
"occhio del padrone", e le meraviglie che esso compie, si riducono a puro nonsenso non
appena l'impresa raggiunge una certa grandezza. Immaginate l' "occhio del padrone"
delle ferrovie londinesi e nord occidentali! Ma ci che il padrone non pu fare,
l'operaio, l'impiegato salariato della Compagnia, pu farlo, e lo fa con successo.
Cos il capitalista non pu pi pretendere il suo profitto come "salario da
supervisione", poich egli non sorveglia nulla. Ricordiamoci di questo quando i
difensori del capitale ripetono questa vuota frase nelle nostre orecchie.
Ma noi abbiamo anche cercato di mostrare, nel numero della scorsa settimana, che
la classe capitalista anche divenuta incapace di gestire l'immenso sistema produttivo
del paese; che essa, da un lato, espande la produzione tanto da inondare
periodicamente tutti i mercati di prodotti, e dall'altro lato incapace di tenersi i propri
mercati nello scontro con la concorrenza straniera. Cos arriviamo al risultato che, non
solo possiamo cavarcela molto bene senza l'interferenza della classe capitalista nelle
grandi industrie del paese, ma anche che la loro interferenza sta divenendo sempre pi
una seccatura.
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Ancora diciamo loro: "Fatevi da parte! Date agli operai la possibilit di un turno!"

Note
1. Il 21 giugno 1824, sotto la pressione delle masse, il Parlamento inglese ha abrogato il divieto
all'istituzione di sindacati adottando "Un Atto per abolire le leggi relative all'associazionismo
operaio e ad altri scopi l definiti" (si allude all'abrogazione dell' "Atto per prevenire
l'associazione illecita degli operai" del 12 luglio 1799). In ogni caso, nel 1825 pass un progetto
legislativo sull'associazionismo operaio ("Atto abrogativo delle leggi connesse
all'associazionismo degli operaio, sostituendole con altri provvedimenti", 6 luglio 1825) che,
mentre confermava l'abrogazione del divieto d'organizzazione sindacale, allo stesso tempo
restringeva enormemente le attivit sindacali stesse. In particolare, la semplice agitazione tra
gli operai per convincerli ad unirsi ai sindacati e a prender parte agli scioperi era considerata
come "coercizione" e "violenza" e punita come un crimine.
2. La Poor Law [Legge sulla povert], adottata in Inghilterra nel 1834, prevedeva un'unica
forma di assistenza per individui sani in condizioni di povert: le "Case di lavoro", istituzioni
organizzate con un regime quasi carcerario che ingaggiavano lavoratori per compiere attivit
improduttive, monotone ed estenuanti. Le persone comuni chiamavano le Case del lavoro
"Bastiglie dei poveri".
3. La Court of Chancery [Corte di giustizia], o Court of Equity [Corte di equit], una delle alte
corti inglesi che dopo la riforma giudiziaria del 1873 divenuta una delle divisioni dell'Alta
corte di giustizia. La competenza della corte, presieduta dal Lord cancelliere [ministro di grazia
e giustizia], copriva materie riguardanti l'eredit, le obbligazioni contrattuali, le societ per
azioni, ecc. In certi casi i poteri di tale corte si sovrapponevano a quelli di altre alte corti. Le
dispute dibattute presso la Court of Chancery erano condotte sulla base della cosiddetta "legge
d'equit".
4. Riferimento al Congresso di Vienna dei monarchi europei e dei loro ministri (dal settembre
1814 al 9 giugno del 1815), che mise in opera un sistema di trattati a tutto campo tra le potenze
europee e la Francia napoleonica.
5. Engels fa riferimento allo scontento dei proprietari terrieri causato dal Disegno di legge sulla
terra approvato dal governo Gladstone il 22 agosto 1881 allo scopo di distogliere i contadini
irlandesi dalla lotta rivoluzionaria. Il Disegno di legge restringeva il diritto dei proprietari
terrieri di sfrattare i locatari dai loro appezzamenti qualora la rendita non fosse stata pagata per
tempo. Malgrado il fatto che la legge del 1881 concedesse la possibilit ai proprietari terrieri di
vendere i propri possedimenti allo stato guadagnandoci sopra un buon profitto, e malgrado il
livello delle rendite fosse alto, i proprietari terrieri inglesi continuarono ad opporsi alla legge
tentando di preservare il loro illimitato dominio sull'Irlanda. Nonostante l'approvazione della
legge, in Irlanda continuarono ad esserci sfratti illegali, cosa che provoc la resistenza dei
contadini.
6. La People's Charter [Carta del popolo], che conteneva le richieste dei Cartisti, venne
pubblicata nella forma di disegno di legge parlamentare l'8 maggio 1838. Essa era composta di
sei punti: suffragio universale (per uomini maggiori di 21 anni), elezioni annuali, voto segreto,
distretti elettorali uguali, abolizione della propriet qualificata per i parlamentari e istituzione
di pagamenti per questi. Petizioni che incitavano all'adozione del People's Charter vennero
bocciate dal parlamento nel 1839, 1842 e 1848.
7. Riferimento al secondo Progetto legislativo di riforma [second Reform Bill] approvato dal
parlamento britannico il 15 agosto 1867 sotto la pressione del movimento operaio di massa e la
diretta partecipazione in esso del Consiglio generale della Prima Internazionale. Con questa
nuova legge venne abbassata la propriet qualificata richiesta per i votanti, il cui numero venne
raddoppiato, con il suffragio concesso anche a parte dei lavoratori qualificati. La gran
maggioranza della popolazione lavoratrice, comunque, rest ancora estromessa dal diritto di
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voto.
8. A partire dalla fine degli anni '70 del secolo scorso, il movimento operaio inglese si
gradualmente liberato dall'influenza del partito liberale.
Gli operai pi avanzati hanno preso parte alle attivit delle organizzazioni pi radicali ed alle
campagne per l'autodeterminazione irlandese. Nel 1879 venne istituita a Birmingham la
Midland Social-Democratic Association e nel 1881 a Londra la Lega per l'emancipazione del
lavoro. Di grande importanza stata la Federazione democratica, fondata a Londra nel giugno
1881 e ribattezzata tre anni dopo Federazione social-democratica, che ha riconosciuto
apertamente i principi marxisti.
9. La questione principale discussa nella Camera dei Comuni durante il dibattito sulla
conclusione di una trattato commerciale con la Francia, fu la nuova tariffa doganale adottata
dal governo francese l'8 maggio 1881. Tale tariffa stabiliva alcune restrizioni alle importazioni
nell'interesse dell'industria francese. Malgrado il fatto che si era pi volte discusso nel corso
dell'anno della questione di stipulare un nuovo trattato, le parti interessate non riuscirono a
concordarsi su una risoluzione accettabile.
10. A. J. Balfour fu eletto in parlamento nel distretto di Hertford, nel sud-est inglese.
11. Scuola di Manchester - tendenza del pensiero economico che rifletteva gli interessi della
borghesia industriale. I suoi sostenitori, conosciuti come Liberoscambisti, patrocinavano la
rimozione delle tariffe protettive e il non intervento dello stato nella vita economica. Il centro
dell'agitazione liberoscambista era Manchester, dove il movimento era guidato da due
industriali tessili, Richard Cobden e John Bright. Negli anni '40 e 50 dell'800 i liberoscambisti
formavano un gruppo separato, che in seguito divenne l'ala sinistra del Partito liberale.
12. Riferimento alla tariffa protettiva proposta al Congresso dal Repubblicano Justin Smith
Morrill e approvata al Senato il 2 marzo 1861. Essa accresceva notevolmente i dazi doganali. In
seguito, durante la guerra civile americana e negli anni 1867 e 1869, fu pi volte revisionata,
fino a portare nel 1869 la dimensione media dei dazi alle importazioni al 47 percento. Nel 1870
e nel 1872 questi dazi vennero ridotti al 10 percento, ma tale provvedimento venne annullato
nel 1875.
13. La prima colonia inglese ad ottenere lo status di dominio stata il Canada (nel 1867).
14. Dopo l'abolizione della Compagnia delle Indie Orientali nel maggio 1858, l'India fu messa
sotto diretta amministrazione della Corona britannica. Nel tentativo di proteggere l'industria
tessile nazionale, le autorit indiane hanno introdotto un dazio del 5 percento sui prodotti
cotonieri inglesi importati. Per, gli industriali del Lancashire sono riusciti, nel 1879, a ottenere
una abolizione di tale dazio (poi, nel 1882, vennero aboliti anche dazi su altri beni).
La Compagnia delle Indie Orientali fu fondata nel 1600. Essa godeva di un monopolio nel
commercio con le Indie orientali e gioc una parte decisiva nella creazione dell'impero coloniale
britannico.
15. Riferimento alle guerre di coalizione dei paesi europei contro la Repubblica francese (1792-
1802) e contro Napoleone (1805-15).
16. Nel 1814 e nel 1822 le autorit francesi introdussero alte tariffe all'importazione di ferro, nel
1819 all'importazione di grano, bestiame e lana, e, nel 1826, raddoppiarono le tariffe su maiali,
ferro e acciaio.
17. Lo sviluppo economico della Germania fu assai sfavorito dalla frammentazione politica,
dall'assenza di leggi commerciali universali, dalle barriere doganali interne e dalla molteplicit
di valute e di sistemi di misura e di peso. Il 26 maggio 1818 la Prussia, da sola, approv una
legge per l'abolizione dei dazi interni e per l'introduzione di una tariffa doganale universale.
18. Le Corn Laws [Leggi sul grano], la prima delle quali venne istituita gi nel quindicesimo
secolo, imponevano alte tariffe doganali sull'importazione dei prodotti agricoli s da poter
mantenere alti i prezzi per quei prodotti sul mercato interno. Le leggi sul grano servivano gli
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interessi dei grandi proprietari terrieri.
19. La Anti-Corn Law League fu fondata nel 1838 dagli industriali di Manchester e dai leader
liberoscambisti Richard Cobden e John Bright. Domandando completa libert di commercio,
essa ha lottato per l'abolizione delle Corn Laws. Per questa via ha cercato di intaccare la
posizione economica e politica dell'aristocrazia terriera e di abbassare il costo della vita,
rendendo cos possibile un abbassamento dei salari operai. Dopo l'annullamento delle Corn
Laws avvenuto nel 1846, la Lega ha cessato d'esistere.
20. La campagna per l'introduzione di leggi protezionistiche ebbe inizio in Germania con la crisi
del 1873. Il 15 febbraio 1876 diverse organizzazioni protezionistiche si unirono in un corpo
unico, la Centralverband Deutscher Industrieller zur Befrderung und Wahrung nationaler
Arbeit. Nel 1876, durante la crisi agricola, i grandi proprietari terrieri (Junker prussiani su
tutti), si unirono a tale campagna. Nell'ottobre del 1877, i sostenitori agricoli ed industriali della
riforma raggiunsero un accordo. Nel marzo dell'anno seguente venne formata
un'organizzazione non partitica, la Freie wirtschaftliche Vereinigung, alla quale si unirono nel
settembre-ottobre ben 204 deputati del Reichstag. In dicembre Bismarck sottomise un abbozzo
preliminare della riforma sul commercio estero ad una speciale commissione. Nel luglio del '79
tale disegno divenne legge effettiva, introducendo sostanziali aumenti dei dazi all'importazione
sia su ferro, macchinari e prodotti tessili, che su grano, bestiame, lardo, lino, legname, ecc.
21. Dopo che il congresso socialista tenutosi a Marsiglia nell'ottobre 1879 ebbe deciso di fondare
il Partito operaio francese, un gruppo di socialisti, guidato da Jules Guesde, mand a chiedere a
Marx ed Engels, per il tramite di Paul Lafargue, di dar loro una mano nel tratteggiare il
programma del partito.
22. Alle elezioni municipali del 9 gennaio 1881 il Partito operaio francese ottenne 40.000 voti e
vinse tutti i seggi del Consiglio cittadino di Commentry.
23. Dal 9 settembre 1879 al 5 giugno 1881, i deputati della fazione socialdemocratica al
Reichstag sono stati: August Bebel, Wilhelm Bracke, Friedrich Wilhelm Fritzsche, Wilhelm
Hasselmann, Max Kayser, Wilhelm Liebknecht, Klaus Peter Reinders, Julius Vahlteich e
Philipp Wiemer. Dopo le morti di Bracke e Reinders, i loro seggi son stati occupati da Ignaz
Auer e Wilhelm Hasenclever.
Al Congresso di Wyden tenutosi il 22 agosto 1880, Hasselmann fu espulso dal partito e,
conseguentemente, dal gruppo parlamentare.
24. Il Consigli superiori [Boards of Guardians]: corpo esecutivo locale inglese eletto per
amministrare le Poor Laws [leggi sui poveri] nei comuni o nei distretti.
25. Nella sua lettera John Noble cita i discorsi di Richard Cobden fatti alla Camera dei Comuni
il 24 febbraio 1842 ed il 27 febbraio 1846, come anche l'indirizzo adottato dall'Anti-Corn Law
League nella riunione di Manchester del 20 agosto 1842 e pubblicato sul The Times, No. 18069,
del 23 agosto 1842.
26. Engels ha vissuto a Manchester, dove ha lavorato presso l'impresa del padre Ermen &
Engels, dal dicembre 1842 alla fine di agosto del 1844.
27. Engels descrive la sua partecipazione all'assemblea dell'Anti-Corn Law League tenutasi a
Salford nel 1843 nelle sue "Lettere da Londra".
28. Nel 1879, come risultato della fusione tra dei partiti socialisti fiammingo e Brabant, nacque
il Partito socialista belga (Parti socialiste belge).
Nel 1881 i gruppi socialdemocratici olandesi formarono l'Unione socialdemocratica (Sociaal-
Demokraatische Bond).
Nello stesso anno in Italia i lavoratori coscienti e politicamente avanzati formarono assieme agli
intellettuali rivoluzionari il Partito Rivoluzionario di Romagna, che fu il primo passo nel lavoro
di costruzione di un partito operaio italiano.
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29. Alla met del 1878, partiti socialdemocratici esistevano: in Germania (dal 1869), Svizzera
(giugno 1878), Danimarca (1876), Portogallo (1875) e Belgio (1877). Negli USA, il congresso
unitario delle organizzazioni socialiste tenutosi a Filadelfia diede vita al Partito laburista [Labor
party] americano, che nel dicembre 1877 venne rinominato Partito socialista laburista [Socialist
Labor Party].
30. Il riferimento alla seconda riforma elettorale introdotta in Inghilterra nel 1867. Sotto la
nuova legge, i requisiti di propriet vennero abbassati, per i fittavoli, a 12 sterline d'affitto
annuo; nelle citt e nelle cittadine il suffragio venne garantito a tutti i proprietari e locatari di
casa, tanto quanto agli inquilini che fossero residenti nella localit da almeno un anno e che
pagassero un affitto non inferiore alle 10 sterline.
31. St. Stephen's - la cappella in cui la Camera dei comuni tenne le sue sedute dal 1547 fino
all'incendio del 1834.
32. La Legge eccezionale contro i socialisti (Gezetz gegen die gemeinefhrlichen Bestrebungen
der Sozialdemokratie - la Legge contro le nocive e pericolose aspirazioni della
socialdemocrazia) venne introdotta dal governo di Bismarck, appoggiato dalla maggioranza del
Reichstag, il 21 ottobre 1878 per neutralizzare il movimento socialista operaio. Questa legge,
meglio conosciuta come Legge anti-socialista, rese illegale il Partito socialdemocratico di
Germania, proib tutti i partiti e le organizzazioni di massa dei lavoratori e la stampa operaia e
socialista; sulla base di questa legge, la letteratura socialista venne confiscata ed i
socialdemocratici vennero fatti oggetto di rappresaglie. Comunque, durante queste operazioni,
il partito socialdemocratico, assistito da Marx ed Engels, sradic sia gli elementi opportunisti
che quelli "ultra-sinistri", e seppe rafforzare ed allargare la propria influenza tra i lavoratori
combinando abilmente metodi di lavoro legali ed illegali. Sotto la pressione del movimento
operaio di massa, la Legge anti-socialista venne abrogata il primo di ottobre 1890.
33. L'introduzione del Disegno di legge sulla terra incontr la resistenza da parte dei fittavoli
irlandesi. Utilizzando la Legge coercitiva [Coercion Act], approvata nel marzo 1881, il
segretario capo [Chief Secretary] per l'Irlanda, Forster, applic misure straordinarie mandando
truppe in Irlanda per sfrattare i fittavoli che rifiutavano di pagare la rendita.
34. Riferimento alle elezioni del Reichstag del 10 gennaio 1877 e del 30 luglio 1878.
35. Riferimento al tentato omicidio di Guglielmo I compiuto l'11 maggio 1878 ad opera di Emil
Hdel, ch'era stato in precedenza espulso dall'Associazione socialdemocratica di Lipsia, e a
quello del 2 giugno compiuto dall'anarchico tedesco Karl Eduard Nobiling, che non mai stato
membro del partito socialdemocratico tedesco. Questi eventi diedero avvio ad una maliziosa
campagna contro i socialisti e servirono da scusa per la promulgazione della Legge anti-
socialista.
36. Decreti coercitivi vennero adottati parecchie volte dal governo britannico attraverso tutto il
diciannovesimo secolo allo scopo di sopprimere i movimenti rivoluzionari e di liberazione
nazionale in Irlanda. Con essi veniva dichiarato lo stato d'assedio in territorio irlandese, e le
autorit inglesi erano fornite di poteri straordinari.
37. Il 27 aprile 1880 Georg Wilhelm Hartmann vinse il mandato alle elezioni suppletive del
Reichstag nel secondo distretto d'Amburgo.
38. Un minore stato d'assedio fu dichiarato a Lipsia il 27 giugno 1881. Precedentemente era
stato introdotto a Berlino e, il 28 ottobre 1880, ad Amburgo-Altona e dintorni.
39. Attraverso la Legge coercitiva [Coercion Act], le autorit inglesi arrestarono, tra il maggio e
l'ottobre 1881, eminenti deputati irlandesi, membri della Irish National Land League guidata da
Charles Parnell, che si opponeva all'introduzione della Land Bill del 1881. Tra i prigionieri c'era
John Dillon, un leader politico irlandese, membro del parlamento inglese, uno dei leader della
League.
40. Irish National Land League - organizzazione di massa irlandese fondata nel 1879 dal
democratico piccolo-borghese Michael Davitt. La League univa larghe sezioni dei contadini
irlandesi e dei cittadini poveri, ed era appoggiata dalle sezioni progressiste della borghesia
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irlandese. Le sue richieste agricole rispecchiavano le proteste spontanee delle masse irlandesi
contro i proprietari terrieri e l'oppressione nazionale. Tuttavia alcuni dei leader della League
adottarono posizioni incoerenti, e questo fatto venne utilizzato dai nazionalisti borghesi
(Parnell ed altri), che tentavano di ridurre l'attivit della League alla campagna per
l'autogoverno, cio, per garantire all'Irlanda poteri locali all'interno della struttura dell'Impero
Britannico. Essi non sostenevano la causa dell'abolizione della propriet terriera inglese,
richiesta avanzata invece dai democratici rivoluzionari. Nel 1881 la Land League fu bandita, ma
di fatto continu al sua attivit sino ai tardi anni ottanta.
41. Riferimento alle attivit dell'Anti-Corn Law League.
42. Negli anni 1873-78 l'Inghilterra entr in un periodo di "grande depressione", una profonda
crisi industriale aggravata da una crisi agricola, che perdur sino alla fine degli anni novanta.
L'anno 1874 testimoni un crollo della produzione di carbone e minerale ferroso. Nel 1875 cal
anche la produzione dell'industria cotoniera.
43. Il sistema doganale interno uno dei principali sistemi di tassazione indiretta che colpisce
soprattutto beni d'uso quotidiano (sale, zucchero, caff, fiammiferi, ecc.) e servizi largamente
usati come i trasporti. Con esso si include un dazio al prezzo dei beni o dei servizi, dazio che va
cos a colpire il consumatore.
Negli USA ogni stato ha il proprio sistema doganale, che investe sigarette, alcool e petrolio. Il
primo dazio sul whisky fu introdotto in USA il 3 marzo 1791.
44. Riferimento al movimento per la riforma parlamentare sviluppatosi in Inghilterra negli anni
1830-31. La riforma del 1832 garant la rappresentanza ai proprietari di case ed ai locatari con
non meno di 10 sterline di reddito annuo. Gli operai ed i piccolo borghesi, che erano la forza
motrice della campagna riformistica, non ottennero per il diritto di rappresentanza.
45. Il 26 giugno 1846 il parlamento inglese vot due leggi per abolire tutte le restrizioni
all'importazione del grano in Gran Bretagna, leggi che rappresentarono una vittoria della
borghesia industriale sull'aristocrazia terriera.
46. Mammone: voce neotestamentaria, la ricchezza terrena esaltata e quasi divinizzata; il
demone tentatore della ricchezza, quindi il diavolo stesso ("Non si possono servire
contemporaneamente Dio e mammone", Matteo 6,24; Luca 16,13)

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Ultima modifica 22.01.2003

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