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LOSSERVATOREROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt Anno CLIII n. 118 (46.362) Citt del Vaticano venerd 24 maggio 2013 . y (7 H A 3 J 1 * Q S S K K M ( + % !z !\ !$ !& NOSTRE INFORMAZIONI Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Reinhard Marx, Arcivescovo di Mn- chen und Freising (Repubbli- ca Federale di Germania), Pre- sidente della Commissione de- gli Episcopati della Comunit Europea (COM.E.C.E.); con i Vice Presidenti, le Loro Eccel- lenze Reverendissime i Monsi- gnori Gianni Ambrosio, Ve- scovo di Piacenza-Bobbio (Italia), Virgil Bercea, Vescovo di Oradea Mare dei Romeni (Romania) e Jean Kockerols, Vescovo titolare di Ieper, Au- siliare di Mechelen-Brussel (Belgio); e con il Segretario Generale della medesima Commissione, il Reverendo Padre Patrick Daly. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Angelo Sco- la, Arcivescovo di Milano (Ita- lia). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza il Signor Mauricio Funes Cartagena, Presidente della Repubblica di El Salva- dor, e Seguito. Continuano gli sforzi diplomatici della comunit internazionale Nuovo appello per il dialogo in Siria Nella Repubblica Democratica del Congo Trentamila sfollati in fuga dalle violenze Obama domenica visita la zona colpita dal tornado Solidariet e ricostruzione a Oklahoma City Il disastro a Moore il sobborgo pi colpito di Oklahoma City (Afp) Una biografia del riformatore e della sua sposa La donna che stup Lutero LUCETTA SCARAFFIA A PAGINA 4 Vertice Ue senza veri risultati WASHINGTON, 23. Il gigantesco tornado che luned scorso ha devastato la periferia meridionale della citt di Oklahoma City, nel centro sud degli Stati Uniti, spazzando via il sobborgo di Moore, ha provocato danni per almeno tre miliardi di dollari, secondo le prime stime ufficiali. Le abita- zioni danneggiate sono circa 2.500. Per gli esperti, potrebbe trattarsi del tornado pi costoso della storia degli Stati Uniti, ben oltre quello che nel 1999 colp la stessa area. Una nota della Casa Bianca informa che il presi- dente statunitense, Barack Obama, sar domenica a Oklahoma City per incontrare le famiglie colpite dal tornado e verificare di persona i danni, mentre gi tutto pronto per dare il via alla ricostruzione. PAGINA 6 BRUXELLES, 23. Un impegno for- male a combattere contro la piaga dellevasione fiscale: lEuropa non riesce ad andare oltre le parole e le cerimonie di rito. Dal vertice straordinario del Consiglio Ue, te- nutosi ieri a Bruxelles, non sono emerse misure concrete per incen- tivare i controlli e la trasparenza fiscale, e il confronto sulla disoc- cupazione giovanile la vera spi- na nel fianco dellEuropa in que- sta fase della crisi stato rinvia- to a giugno. Avrei voluto che fossero pi espliciti e precisi ha detto il presidente della Commis- sione Ue, Jos Manuel Duro Barroso, esprimendo la propria in- soddisfazione per i risultati del summit. I capi di Stato e di Go- verno hanno invece voluto sottoli- neare i p ro g re s s i , pur limitati, sul dossier dellevasione fiscale, che da anni era bloccato soprat- tutto dalle resistenze di Austria e L u s s e m b u rg o . Alla fine, il vertice Ue ha raccol- to un ampio consenso sul princi- pio dello scambio automatico di informazioni ha spiegato il presi- dente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy. Il progresso sulla carta che per la prima volta an- che Austria e Lussemburgo hanno deciso di unirsi al resto dellUe per combattere levasione attraver- so nuovi strumenti, come lo scam- bio automatico tra gli Stati di in- formazioni sui conti correnti. Vien- na e il Granducato hanno dato co- s il proprio consenso a rivedere entro fine anno la direttiva sulla tassazione dei risparmi, in vigore dal 2005 ma che va rivista per estendere il suo raggio dazione e tassare cos anche fondi di investi- mento e pensioni, nuovi strumenti finanziari e pagamenti effettuati attraverso trust e fondazioni. Germania e Francia sono con- vinte che ormai il Lussemburgo e lAustria, fino ad oggi strenui di- fensori della riservatezza sui dati bancari, abbiano definitivamente capitolato e abbracciato la lotta allevasione che lEuropa ha in- gaggiato anche per recuperare il consenso dellopinione pubblica. La direttiva sar adottata entro fine anno qualunque cosa succe- da ha detto il presidente france- se, Franois Hollande. Anche Austria e Lussemburgo si sono impegnati ha spiegato il cancel- liere tedesco, Angela Merkel. Ma a sentire il premier del Lussem- burgo, Jean-Claude Juncker, la partita non sembra affatto chiusa: lo scambio di informazioni ha detto sar vincolato ai negoziati con la Svizzera. Resta aperta la spinosa questione del lavoro. stata accolta dai lea- der Ue la richiesta del Governo ita- liano di adottare al vertice di giu- gno misure concrete per combattere la disoccupazione giovanile. DAMASCO, 23. La comunit interna- zionale cerca una soluzione alla crisi siriana. Il gruppo dei Paesi Amici della Siria ha lanciato ieri un nuovo appello per lavvio di trattative tra Governo e ribelli. Deve finire lo spargimento di sangue innocente ha detto il segretario di Stato ameri- cano, John Kerry. per questo che siamo qui; non c bisogno di ulte- riori prove che sia venuto il momen- to di agire. Al termine della riunione Kerry, ha chiesto al presidente siriano, Bashir Al Assad, di collaborare nel trovare una soluzione negoziata alla crisi durante la nuova conferenza di pace proposta da Stati Uniti e Rus- sia. In caso contrario Washington, ha sottolineato, pronta a sostene- re lopposizione nella sua battaglia. Un invito stato rivolto anche alle opposizioni, che non hanno ancora deciso se partecipare o meno alla nuova conferenza, continuando a in- sistere sulluscita di scena del presi- dente Assad quale precondizione di qualsiasi dialogo. Insieme a Kerry hanno partecipa- to alla riunione i capi delle diploma- zie di altri dieci Paesi occidentali e arabi. Era presente anche George Sabra, presidente ad interim della Coalizione dellopposizione, che og- gi si riunisce a Istanbul per eleggere i nuovi vertici. Nel corso dei lavori il ministro degli Esteri britannico, William Ha- gue, tornato a chiedere apertamen- te luscita di scena del presidente Assad. Diversa la posizione di Kerry, che ha invece seguito una linea pi prudente. Prima di tutto bisogna creare un Governo di transizione poi si decider sulle altre questioni, ma alla fine il popolo siriano dovr es- sere libero di scegliere ha detto il segretario di Stato. Sulla questione dellembargo delle armi ai ribelli intervenuto ieri il premier britannico, David Cameron, per il quale lUnione europea deve inviare il segnale che siamo pronti ad abbandonare questo embargo, a cambiarlo per mettere pressione su Assad. Daccordo con questa scelta anche Parigi, che condivide con Londra come ha detto il presiden- te francese, Franois Hollande, in una conferenza congiunta con Cameron dopo un colloquio ieri se- ra allEliseo posizioni e procedu- re comuni soprattutto in materia di politica estera. Dal canto suo, il Governo siriano sta valutando la partecipazione al- la conferenza: lo ha annunciato ieri il vice ministro degli Esteri siriano, Faisal Muqdad, durante una visita a Mosca. Muqdad ha ribadito, dopo un colloquio con il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, che Damasco sta apprendendo i detta- gli della conferenza dai russi e la decisione finale sar presa al rientro in Siria al termine della visita, che continuer anche oggi. Muqdad ha sottolineato che le autorit siriane sono in totale accordo con la posi- zione russa. Intanto, aumenta la tensione in Libano: sono almeno undici i morti in tre giorni di scontri a Tripoli. Og- gi ampie porzioni della citt si sono di fatto fermate: chiusi i negozi, ser- rate scuole e universit, strade deser- te. Tra le vittime, anche due soldati dellesercito libanese, a cui le forze politiche hanno chiesto di scendere nelle strade per fermare le ostilit. In Siria i combattimenti tra ribelli ed esercito proseguono senza tregua: almeno quaranta soldati delle forze governative legate ad Assad sono stati uccisi nella provincia di Idlib, in prossimit di Neirab, come riferi- scono gli attivisti. Udienza del Pontefice al presidente della Repubblica di El Salvador Nella mattina di gioved 23 maggio 2013, Sua Santit Francesco ha ricevuto in udien- za nel palazzo apostolico Vaticano, il presi- dente della Repubblica di El Salvador, Car- los Mauricio Funes Cartagena, il quale suc- cessivamente si incontrato con il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, accom- pagnato dallarcivescovo Dominique Mam- berti, segretario per i Rapporti con gli Stati. Durante i cordiali colloqui, stata espres- sa soddisfazione per le buone relazioni esi- stenti fra la Santa Sede e lo Stato salvadore- gno. In particolare, ci si soffermati sulla figura del servo di Dio monsignor Oscar Arnulfo Romero y Galdmez, gi arcivesco- vo di San Salvador, e sullimportanza della sua testimonianza per lintera nazione. Si apprezzato il contributo che la Chie- sa offre per la riconciliazione e per il conso- lidamento della pace, come pure nei settori della carit, delleducazione, dello sradica- mento della povert e della criminalit orga- nizzata. Si sono anche toccati alcuni temi etici quali la difesa della vita umana, del matrimonio e della famiglia. La plenaria del dicastero per i migranti e gli itineranti La Santa Sede e le migrazioni forzate DOMINIQUE MAMBERTI A PAGINA 7 Lucas Cranach il Vecchio, Caterina von Bora (1526, particolare) Lettera di Papa Francesco Il cardinale Vallini confermato vicario di Roma Papa Francesco ha confermato il cardinale Agostino Vallini suo vicario generale per la diocesi di Roma, comunicandogli la decisione in una let- tera datata 19 maggio. Il porporato, 73 anni, arciprete della basilica papa- le di San Giovanni in Laterano, era stato chiamato allincarico nel 2008 da Benedetto XVI. Lannuncio della conferma avviene significativamente a pochi giorni dalla prima visita che il vescovo di Roma compir a una co- munit parrocchiale della sua diocesi: domenica prossima, 26 maggio, il Pontefice si recher infatti nella parrocchia dei Santi Elisabetta e Zacca- ria, nel quartiere di Prima Porta. PAGINA 8 KINSHASA, 23. Oltre 30.000 persone sono fuggite dai campi profughi nel- la tormentata provincia orientale congolese di Goma, dove da giorni si stanno scontrando lesercito della Repubblica Democratica del Congo e i ribelli del Movimento del 23 marzo (M23). Lo hanno reso noto fonti dellalto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), mentre in corso nella re- gione la visita del segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon, che ha chiesto a entrambe le parti di depor- re immediatamente le armi. In una nota, lufficio regionale dellUnhcr precisa che a Goma il campo di Mugunga I, dove sono stati recensiti 55.000 sfollati, si svuotato del 45 per cento, mentre quello di Mugunga III, che conta 13.000 persone, vuoto per il 70 per cento. Dopo sei mesi di tregua, gli scontri tra esercito e ribelli si stanno concentrando nei pressi del villaggio di Mutaho, nel Nord Kivu. In base allunico bilancio ufficiale diffuso dal Governo, i combattimen- ti hanno gi provocato diciannove morti e un centinaio di feriti. E il riaccendersi delle violenze sa- r uno dei temi centrali della visita a Kinshasa di Ban Ki-moon. Con il presidente della Repubblica Demo- cratica del Congo, Joseph Kabila, e le autorit dei Paesi confinanti coin- volti nella grave crisi, Ban Ki-moon valuter lattuazione dellaccordo di Addis Abeba, firmato lo scorso feb- braio per ristabilire la pace nellest congolese, condizione necessaria per lavorare allo sviluppo economico della regione. Il presidente ha donato al Papa un reliquiario con un frammento della veste che larcivescovo Romero indossava quando stato assassinato LOSSERVATORE ROMANO pagina 2 venerd 24 maggio 2013 LOSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt 00120 Citt del Vaticano ornet@ossrom.va http://www.osservatoreromano.va GIOVANNI MARIA VIAN direttore responsabile Carlo Di Cicco vicedirettore Piero Di Domenicantonio caporedattore Gaetano Vallini segretario di redazione TIPOGRAFIA VATICANA EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO don Sergio Pellini S.D.B. direttore generale Segreteria di redazione telefono 06 698 83461, 06 698 84442 fax 06 698 83675 segreteria@ossrom.va Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va Servizio culturale: cultura@ossrom.va Servizio religioso: religione@ossrom.va Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998 photo@ossrom.va www.photo.va Tariffe di abbonamento Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198 Europa: 410; $ 605 Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665 America Nord, Oceania: 500; $ 740 Ufficio diffusione: telefono 06 698 99470, fax 06 698 82818, ufficio diffusione@ossrom.va Ufficio abbonamenti (dalle 8 alle 15.30): telefono 06 698 99480, fax 06 698 85164, info@ossrom.va Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675 Concessionaria di pubblicit Il Sole 24 Ore S.p.A System Comunicazione Pubblicitaria Alfonso DellErario, direttore generale Romano Ruosi, vicedirettore generale Sede legale Via Monte Rosa 91, 20149 Milano telefono 02 30221/3003, fax 02 30223214 segreteriadirezionesystem@ilsole24ore.com Aziende promotrici della diffusione de LOsservatore Romano Intesa San Paolo Ospedale Pediatrico Bambino Ges Banca Carige Societ Cattolica di Assicurazione Credito Valtellinese La peggior perdita in due anni C ro l l a n o i listini alla Borsa di Tokyo Audizione del presidente della Federal Reserve di fronte alla commissione del Congresso Leconomia statunitense ha ancora bisogno di aiuti WASHINGTON, 23. Bernanke apre a un possibile rallentamento del piano di acquisti programmati di titoli di Stato per sostenere leconomia a stelle e strisce. Nel corso di unaudi- zione al Congresso, ieri, il presidente della Fed ha sottolineato che, certo, lAmerica ha ancora bisogno di so- stegno, perch senza una politica monetaria aggressiva la ripresa sa- rebbe stata ancora peggiore, ma giunto il momento di una stretta agli aiuti, che potrebbe arrivare a giu- gno. Per Wall Street il segnale sta- to una doccia fredda: dopo il balzo davvio, il Dow Jones girato imme- diatamente in negativo, accantonan- do le precedenti rassicurazioni del presidente della Fed. Davanti alla commissione econo- mica congiunta del Congresso, Ber- nanke ha messo in guardia sul fatto che tutte le politiche comportano dei rischi, anche quelle che prevedo- no tassi bassi per un periodo pro- lungato e che potrebbero dar vita a eventuali bolle, sulle quali la Fed monitora. Tuttavia, Bernanke ha av- vertito che un ritiro prematuro po- trebbe portare a un aumento tempo- raneo dei tassi di interesse, a un ral- lentamento della ripresa o a un suo stop. Leconomia ha detto ha ancora bisogno degli aiuti della Fed perch cresce poco, una lentezza le- gata ai venti contrari che, comun- que, sembrano indebolirsi, soprattut- to quelli che spiravano dallE u ro p a . Wa s h i n g t o n e il nodo della propriet intellettuale WASHINGTON, 23. Le violazioni della propriet intellettuale delle imprese statunitensi da parte di gruppi stranieri fa perdere alleco- nomia americana circa trecento miliardi dollari ogni anno. Lo ri- ferisce un rapporto pubblicato mercoled da una Commissione governativa. La ricerca sottolinea che questo costo ammonta allim- porto del totale delle esportazioni annuali della Gran Bretagna ver- so lAsia. Limportanza della violazione della propriet intellet- tuale di gruppi americani di oggi, crediamo, senza precedenti ha detto uno dei membri della Com- missione, secondo la quale peral- tro la Cina responsabile del 50- 80 per cento di queste violazioni. Questa situazione dicono gli esperti della Commissione statu- nitense deriva soprattutto dalla politica commerciale di Pechino, che ha focalizzato il suo sviluppo in gran parte sulle esportazioni. La Commissione di esperti ha ag- giunto che le trattative tra Washington e Pechino sulla pro- priet intellettuale restano in alto mare. Ha quindi invitato le auto- rit statunitensi a prendere misure pi forti, come ad esempio passa- re al setaccio latteggiamento del- le societ estere in materia di pro- priet intellettuale, quando sono soggetti a controlli per il fatto di voler investire negli Stati Uniti. Ma promuove la politica monetaria LFmi sprona la Gran Bretagna a fare di pi General Motors richiama ventisettemila Cadillac WASHINGTON, 23. La General Mo- tors ha richiamato in tutto il mon- do pi di 27.ooo Cadillac SRX le cui ruote potrebbero staccarsi a causa di dadi potenzialmente allen- tati. GM ha reso noto di non avere notizia di incidenti o feriti dovuti al problema e che nessuna ruota si staccata dal veicolo sportivo, co- struito su un telaio da auto. La Ge- neral Motors ha chiesto ai proprie- tari di portare i veicoli nelle con- cessionarie, dove i pneumatici sa- ranno ruotati e i dadi verranno stretti gratuitamente. Si registra, intanto, negli Stati Uniti una ripresa della domanda di auto, tanto che gi si prevede che saranno molto brevi le vacanze, ammesso che ci siano, per i lavora- tori di alcuni degli impianti delle tre sorelle di Detroit. Tre stabili- menti di Chrysler, infatti, non os- serveranno chiusure estive. Ford ri- durr le vacanze da due a una set- timana. Anche General Motors sembrerebbe orientata a cancellare parentesi estive. Queste decisioni, rilevano alcuni analisti citati dallagenzia Ansa, inviano un se- gnale forte sul fatto che lindustria statunitense in salute. Si stima che le vendite di auto negli Stati Uniti potrebbero raggiungere que- stanno quota 15.5 milioni di unit, il livello maggiore dal 2007. Secondo Fitch sono a rischio utili e capitali Tempi duri per le banche spagnole LIstat sul disagio delle famiglie in Italia ROMA, 23. Sono quasi 15 milioni le persone che in Italia versano in condizione di deprivazione o disagio economico, circa il 25 per cento della popolazione (quaranta per cento al Sud). A riferirlo lIstat, nel suo Rap- porto annuale 2013, con dati re- lativi alla fine del 2012. In grave disagio sono 8,6 milioni di per- sone, cio il 14,3 per cento: unincidenza pi che raddoppia- ta in due anni (6,9 per cento nel 2010). A ci si aggiunge il fatto che la pressione fiscale in Italia ha toccato il 44 per cento. La principale emergenza ri- guarda per il lavoro. LItalia ha la quota pi alta dE u ro p a di giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano n studiano. Si tratta dei cosiddetti Neet, ar- rivati a due milioni 250.000 nel 2012, pari al 23,9 per cento del totale: uno su quattro. In un so- lo anno sono aumentati di quasi centomila unit. Il tasso di di- soccupazione dei giovani tra il 2011 e il 2012 incrementato di quasi cinque punti percentuali, dal 20,5 al 25,2 per cento. La di- stanza tra formazione e lavoro emerge dal fatto che solo il 57,6 per cento dei giovani laureati o diplomati italiani (tra 20 e 34 anni) lavora entro tre anni dalla conclusione del proprio percorso di formazione. TOKYO, 23. Dal traguardo dei 16.000 punti alla perdita di 1.143,28 punti: la Borsa di Tokyo ha accusa- to oggi la peggiore seduta in oltre due anni, scontando il pacchetto di fattori combinati che vanno dalle valutazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke, alle turbolenze sui tassi a lungo dei titoli di Stato (che hanno colpito i titoli immobi- liari), ai deboli dati sulla produzio- ne in Cina e al calo del dollaro che ha penalizzato le azioni del com- parto degli esportatori. In termini percentuali, il meno 7,32 per cento registrato dai listini di Tokyo il peggiore dato dal 15 marzo 2011, registrato pochi giorni dopo il sisma e lo tsunami che col- pirono il nord est del Giappone, con la crisi nucleare di Fukushima. A dare il via alle turbolenze stato lintervento al Congresso sta- tunitense di Ben Bernanke. Il nu- mero uno della Federal Reserve ha lanciato segnali ambigui sulla exit strategy dalle politiche monetarie ultra espansive di fronte alla ripre- sa delleconomia americana. Lindi- ce Nikkei, con il rafforzamento del dollaro a 103 yen, salito a unora dallavvio di seduta a 15.942,60 punti (pi due per cento), al mas- simo giornaliero. Poi, i tassi sui ti- toli di Stato a dieci anni si sono portati allun per cento, malgrado lallentamento monetario quantita- tivo e qualitativo voluto dalla BoJ, la Banca centrale. In aggiunta, il deludente dato sulla produzione industriale in Cina, sceso inaspetta- tamente sotto quota cinquanta punti e ai minimi degli ultimi sette mesi, ha rilanciato i timori sulla te- nuta delleconomia di Pechino. La fiducia dei mercati sulle con- seguenze positive delle politiche economiche del Governo giappo- nese sembra dunque venire meno. Stando agli ultimi dati sullecono- mia, nel primo trimestre il prodot- to interno lordo cresciuto al tasso annualizzato del 3,5 per cento. In sei mesi il Governo ha implementa- to un pacchetto di spesa da circa cento miliardi di euro, mentre lo yen sceso ai minimi storici sul dollaro, dopo che la Banca centrale ha annunciato un ingente program- ma di acquisto di bond. Il risultato immediato stato che i consumi e le esportazioni sono saliti ancora prima che le manovre avessero un impatto effettivo. Ma adesso questa spinta sembra avvievolirsi. Gli analisti hanno sottolineato pi volte la pericolosit di una po- litica economica aggressiva. Se si guarda al dettaglio della crescita, si vede chiaramente che met di essa deriva dalla domanda pubblica, co- me le opere pubbliche, e i consumi statali ha dichiarato Takuji Okubo, capo economista di Japan Macro Advisors. E questo preoccupante perch dimostra che leconomia giapponese ancora non autosufficiente, ovvero dipende troppo dagli aiuti statali. Insomma: non c ancora cresci- ta propriamente detta. Per questul- tima gli esperti attendono di vede- re gli effetti del pacchetto di libera- lizzazioni e deregulation che faccia ripartire le imprese e, soprattutto, gli investimenti delle imprese giap- ponesi. Questi ultimi, tra gennaio e marzo di questanno, sono rimasti in contrazione a meno 0,7 per cen- to anche a causa degli effetti nega- tivi della crisi del debito europeo, che ha colpito duramente lAsia. Il tutto nonostante leffetto positivo del cambio: lo yen ha perso il 25 per cento sul dollaro, rendendo pi competitive le merci giapponesi allestero e iniettando i profitti nel- le ultime trimestrali aziendali. MADRID, 23. Nuova mina in arrivo per le banche spagnole che potreb- bero aver bisogno di ulteriori ac- cantonamenti da dieci miliardi di euro a causa dei criteri pi rigidi fissati dal Banco di Spagna sui pre- stiti ristrutturati. quanto stima lagenzia di rating Fitch in un rap- porto, secondo cui una grande quantit di crediti attualmente clas- sificata in bilancio come normali potrebbe dover essere passata sotto la voce incagli o s o f f e re n z e , e necessitare di accantonamenti: in sostanza, alcune banche rischiereb- bero lazzeramento degli utili e lerosione di capitale. Continua nel frattempo il forte ribasso del mercato immobiliare. Si stima che nel primo trimestre di questanno le vendite siano scese del 21,5 per cento rispetto allo stes- so periodo del 2012, raggiungendo le 54.512 unit. Le cifre, in merito, sono state fornite dalle statistiche riguardanti le operazioni notarili registrate dal ministero dello Svi- luppo. Sono in aumento gli acqui- renti stranieri, la cui quota ha rag- giunto il 15 per cento del mercato. E questa mattina si appreso che la Spagna ha venduto 4.077 miliardi di euro di titoli di Stato con scadenza 2016, 2018 e 2026, ma i tassi sono in rialzo dai recenti minimi e la domanda risulta in ral- lentamento rispetto alle aste prece- denti. Intanto la situazione econo- mica della Spagna al vaglio della troika: Fondo monetario interna- zionale, Banca centrale europea, Unione europea. Giunti marted a Madrid, i rappresentanti della troi- ka sono chiamati a verificare la rea- lizzazione degli impegni assunti dal Governo nel quadro del memo- randum di intesa per il salvataggio da circa 44 miliardi di euro, accor- dato nel luglio scorso. A conclusio- ne della precedente missione, nel marzo scorso, la troika aveva di- chiarato che la Spagna sulla strada giusta. Il presidente della Fed, Ben Bernanke (LaPresse/Ap) Il cancelliere dello Scacchiere britannico George Osborne durante la conferenza stampa a conclusione della missione dellFmi (Afp) LIslanda sospende i negoziati con lUe Scontri tra giovani e polizia nelle periferie di Stoccolma STO CCOLMA, 23. Quarta notte con- secutiva di scontri a Stoccolma, do- ve ormai sono quindici i distretti periferici investiti dalle violenze, che stanno assumendo la connota- zione della protesta contro la crisi economica e la disoccupazione. Se- condo lagenzia svedese Tt, anche la notte scorsa centinaia di giovani in diversi quartieri hanno dato alle fiamme auto in sosta, lanciato sassi contro la polizia e infranto finestre. A Rgsved, nella zona sud della capitale, stata data alle fiamme una stazione della polizia. Ad Hagstra stata invece attaccata una pattuglia della polizia. Un agente rimasto ferito in modo gra- ve. A Skogs, sempre nella zona sud, stato incendiato un ristorante e scontri si sono verificati anche a Husby, nel nord, da dove domenica scorsa partita la rivolta. Le violenze sono iniziate dopo luccisione, attribuita alla polizia, di un anziano che brandiva un mache- te. Altre fonti danno notizia di due auto date alle fiamme nella citt meridionale svedese di Malm, epi- sodio che rilancia lallarme delle au- torit svedesi su una possibile esten- sione delle violenze. Il primo mini- stro svedese, Fredrik Reinfeldt, ha lanciato un appello alla calma. REYKJAVK, 23. Il nuovo Governo dellIslanda ha sospeso i negoziati per ladesione allUnione europea. Lo hanno reso noto ieri le due for- mazioni politiche (il Partito pro- gressista, di centro, e il Partito per lindipendenza, di destra, entrambi tradizionalmente euroscettici) vinci- trici delle elezioni legislative dello scorso aprile, precisando di avere trovato un accordo che prevede un referendum. Non proseguiremo nei negoziati di adesione allUnione europea fino a che non terremo un referendum ha detto alla stampa Sigmundur David Gunnlaugsson, leader del Partito progressista, che oggi si insedia come premier. La richiesta di fare parte dellUnione europea era stata pre- sentata nel 2009 dal precedente Esecutivo, una coalizione fra social- democratici e verdi, mentre il Paese era nel pieno della grave crisi eco- nomica causata dal crack delle prin- cipali banche nazionali. I negoziati erano stati per sospesi ai primi dellanno, in attesa dellesito delle legislative del mese scorso. Recenti sondaggi hanno indicato che la maggioranza degli islandesi si op- pone allingresso nellUe. LONDRA, 23. Il Fondo monetario in- ternazionale (Fmi) sprona il Gover- no britannico a fare di pi per acce- lerare la ripresa economica. Pur no- tando e apprezzando segnali inco- raggianti, lFmi sottolinea che il Re- gno Unito ancora lontano da una effettiva ripresa. Queste valutazioni sono contenute in un rapporto sulla situazione economica in Gran Breta- gna che lFmi ha presentato ieri. Nel dossier si afferma che necessa- ria una strategia che permetta il passaggio degli istituti al settore pri- vato in un modo che valorizzi al meglio gli interessi dei contribuen- ti. LFmi sottolinea quindi che il consolidamento fiscale potrebbe rappresentare un ostacolo alla cre- scita del Regno Unito. A causa della pressione legata alla riduzione della leva finanziaria in- terna e alla debole domanda ester- na, leconomia britannica, prevede il rapporto, dovrebbe tornare a cresce- re solo di poco. Nello stesso tempo, comunque, il Fondo monetario in- ternazionale elogia il Governo bri- tannico per la flessibilit mostrata nel suo programma di bilancio, defi- nendo adeguata la risposta di po- litica monetaria della Banca dIn- ghilterra la quale per oltre a considerare ulteriori acquisti di titoli dovrebbe fornire alle famiglie e agli investitori garanzie sul manteni- mento di bassi tassi fino a quando la ripresa non si sar consolidata. LOSSERVATORE ROMANO venerd 24 maggio 2013 pagina 3 Attentato dinamitardo a Quetta mentre si conclude la visita del premier cinese Il Pakistan tra violenze e impegno diplomatico Secondo Cameron ci sono forti indizi che si tratti di un atto di terrorismo Brutale assassinio di un militare a Londra Cruento attacco suicida nel sud dellAfghanistan KABUL, 23. Non si ferma la vio- lenza in Afghanistan: ieri un al- tro attentatore suicida entrato in azione nella provincia meridio- nale di Ghazni, facendosi esplo- dere vicino a un ristorante. Sette persone sono morte e altre quin- dici sono rimaste ferite. Fonti lo- cali hanno indicato che lattenta- tore suicida aveva solo diciotto anni. Il sanguinoso attacco, han- no poi precisato le stesse fonti, stato compiuto nella citt di Ma- qur e aveva come obiettivo ununit antitalebana attiva nella provincia di Ghazni. Sul piano diplomatico, intanto, si segnala che il presidente Hamid Karzai ha concluso ieri una visita di due giorni a New Delhi. I colloqui che Karzai ha avuto con il presidente indiano, Pranab Mukherjee, e con il pre- mier, Manmohan Singh, hanno riguardato i problemi della sicu- rezza regionale, le relazioni com- merciali e gli investimenti. Si anche parlato del rafforzamento dellesercito e del corpo di poli- zia afghani, soprattutto in riferi- mento al ritiro del contingente internazionale entro il 2014. Prima di imbarcarsi sulla e re o che doveva riportarlo a Kabul, Karzai ha confermato che stata consegnata al Governo indiano una lista di armamenti che lAfghanistan avrebbe interesse di ricevere dallIndia. Nessuna pre- cisazione sulle voci di questa li- sta. Ma secondo il sito on line indiano Firstpost si tratterebbe oltre che di materiale logistico per il trasporto di uomini e mez- zi e di macchinari per la costru- zione di ponti anche di canno- ni da 105 millimetri e velivoli leg- geri multiuso An-32. India e Afghanistan come ri- porta lagenzia di stampa italiana Ansa sono legati da un accor- do di cooperazione strategica fir- mato nel 2011, che prevede assi- stenza da parte di New Delhi per programmi di addestramen- to, equipaggiamento e capacit di crescita per le forze di sicurezza nazionali afghane. ISLAMABAD, 23. Dodici persone so- no morte, oggi, in un attentato a Quetta. Lattacco avvenuto vicino al quartiere del Northern Bypass. Lobiettivo era un veicolo delle for- ze di sicurezza. Secondo una prima ricostruzione, lattacco stato com- piuto con una bomba contenente cento chilogrammi di esplosivo. Nel territorio pakistano, dunque, conti- nuano a registrarsi episodi di violen- za, che vanno costantemente a mi- nare gli sforzi diplomatici di un Paese alla ricerca di un profilo signi- ficativo sulla scena internazionale. E ci trova conferma nella visita, ieri e oggi, del primo ministro cinese, Li Keqiang. Una missione diretta a ri- lanciare il ruolo di Pechino nella re- gione e, nello stesso tempo, a confe- rire nuovo slancio a Islamabad qua- le interlocutore strategico. E lo stesso premier cinese ha defi- nito il Pakistan un Paese chiave del sud est asiatico sottolineando i buoni rapporti che intercorrono tra i due Paesi. Li Keqiang che ha in- contrato, tra gli altri, il presidente pakistano, Asif Ali Zardari, e il pri- mo ministro Hazar Khan Khoso ha lodato la reciproca fiducia nelle questioni politiche e la cooperazio- ne in ambito economico. Una fidu- cia che ha portato vantaggi sia a Pe- chino sia a Islamabad. Il primo ministro cinese ha tenu- to quindi a ribadire che Pechino continuer a sviluppare e a consoli- dare le relazioni diplomatiche con il Pakistan a prescindere dai cambia- menti nella situazione internazionale o interna al Paese. Il premier ha aggiunto che la Cina offrir il soste- gno necessario affinch il Pakistan possa preservare la propria sovranit e integrit territoriale. E le autorit di Islamabad non sono solo impegnate a promuovere un rilancio della politica estera. Lattenzione si concentra anche al proprio interno. Il Paese, l11 mag- gio, andato alle urne per le elezio- ni legislative, e ora limpegno quello di dare al territorio alla lu- ce dellesito del voto uno stabile assetto politico e istituzionale. In questottica sinquadra lincontro, ie- ri, tra Asif Ali Zardari e il futuro premier, Nawaz Sharif, capo della Lega musulmana del Pakistan (Pml- N) che ha vinto le elezioni. Come scrive The Express Tribu- ne, il presidente ha assicurato a Sharif la propria collaborazione. Zardari alla guida del Partito del popolo pakistano (Ppp), che ha go- vernato il Paese per cinque anni: ora la seconda forza politica del Pae- se. Sharif e il presidente si sono in- contrati in occasione del pranzo or- ganizzato per larrivo a Islamabad del premier cinese. Sempre The Express Tribune riferisce che Li Keqiang ha invitato Nawaz Sharif in Cina. E Sharif, parlando con i giornalisti, ha dichia- rato che la nostra amicizia con la Cina profondamente radicata: e sulla base di questa amicizia viene svolto un lavoro comune con lobiettivo di realizzare numerosi, importanti progetti, anzitutto nel- lambito economico. The Express Tribune segnala, tra laltro, che Li Keqiang ha espresso apprezzamento per liniziativa, promossa dalle auto- rit competenti, di insegnare il cine- se in Pakistan, e ha quindi auspicato che tanti connazionali vengano a studiare in Pakistan: avranno cos modo, ha detto il premier cinese, di imparare lu rd u . Una donna depone fiori sul luogo dellassassinio (Reuter) Dopo il fallimento delle azioni per neutralizzare i gruppi armati Nuovo ministro dellInterno in Libia LONDRA, 23. Il primo ministro britannico, David Cameron ha presieduto una riunione del Cobra, ovve- ro il comitato di emergenza composto da responsabili della sicurezza e membri del Governo, per fare il punto sugli sviluppi dellagghiacciante episodio di ieri pome- riggio in cui due uomini entrambi britannici, ma al- meno uno di origine nigeriana hanno attaccato e uc- ciso con un machete un militare nel sud est di Londra. Il brutale assassinio avvenuto sotto gli occhi dei passan- ti alcuni dei quali sono stati costretti a filmare con i te- lefonini viene considerato un atto terroristico. Cameron ha anticipato il rientro a Londra dove giunto nella tarda serata di ieri da Parigi. E gi in una conferenza stampa allEliseo aveva affermato che ci sono forti in- dicazioni che sia un atto legato al terrorismo. Il segre- tario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha definito lefferata uccisione di un soldato britannico in una strada di Londra un crimine barbaro e nausean- te, sottolineando che questo tipo di attacchi non pos- sono essere giustificati. Rasmussen ha manifestato soli- dariet al premier, David Cameron, e a tutto il popolo britannico. Rapporto dellAiea sul programma nucleare iraniano VIENNA, 23. Lagenzia internazio- nale dellenergia atomica (Aiea) ha reso noto ieri un rapporto in cui si afferma che lIran ha am- pliato la sua capacit di arricchi- mento delluranio accelerando linstallazione di centrifughe mo- derne nellimpianto di Natanz. Il rapporto come riferisce lagen- zia France Presse precisa che Teheran ha installato circa 700 centrifughe rispetto alle 180 che aveva in febbraio e ha prodotto 324 chilogrammi di uranio arric- chito al venti per cento, di cui cir- ca 140 chilogrammi sono stati con- vertiti in combustibile. Tuttavia, aggiunge il rapporto dellAiea, si evidenzia una crescita limitata del- le riserve nucleari iraniane. Gli Stati Uniti hanno definito deplorevole per lIran il contenuto del rapporto dellAiea. Negli ul- timi dieci anni lIran ha ignorato le varie risoluzioni dellagenzia sul fatto che il suo programma di ar- ricchimento delluranio violava gli obblighi internazionali ha affer- mato il portavoce del dipartimen- to di Stato, Patrick Ventrell, sotto- lineando che lAmministrazione americana resta preoccupata per laumento delle capacit iraniane per larricchimento delluranio. Il rappresentante iraniano presso lAiea, Ali Asghar Soltanieh, ha detto come riferisce lagenzia Fars che il rapporto dimostra il carattere pacifico del programma nucleare iraniano. Un miliardo di dollari a sostegno della regione dei Grandi Laghi TRIPOLI, 23. Il premier libico, Ali Zeidan, ha nominato Mohamed Khalifa Sheikh nuovo ministro dellInterno dopo le dimissioni di Achour Chouyil, e ha invitato il Congresso nazionale ad approvare la nomina di Sheikh e permettergli di giurare il prima possibile. Lo riferi- sce il Libya Herald, spiegando che Chouyil si sarebbe dimesso do- po lapprovazione della Political Isolation Law, che esclude gli ex membri del regime di Muammar Gheddafi dalle cariche pubbliche. Ma al di l delle motivazioni uffi- cialmente personali, ci sarebbe il fal- limento dellazione per neutralizzare le formazioni terrroristiche e i grup- pi armati che agiscono nel Paese. Daltra parte la sicurezza uno dei problemi principali che devono affrontare le nuove autorit di Tripo- li. Dopo lassalto al consolato statu- nitense di Bengasi, l11 settembre dellanno scorso, in cui mor lamba- sciatore Chris Stevens e altri tre fun- zionari americani, si sono susseguiti tutta una serie di episodi di violenza in molte citt della Libia. Il 23 aprile scorso unautobomba esplosa con- tro lambasciata francese a Tripoli. E nelle capitale, recentemente, gruppi armati hanno assediato per diversi giorni il ministero degli Esteri e del- la Giustizia, oltre ad altre sedi go- vernative, per chiedere lallontana- mento dal potere di tutte le persone legate al regime di Gheddafi. Inoltre, a Bengasi negli ultimi me- si c stato un intensificarsi di episo- di di violenza con attentati, omicidi e rapimenti. Ancora nessuna notizia di Ibrahim Hadayya, il corrispon- dente algerino da Bengasi dellAfp rapito da un gruppo di uomini ar- mati nella citt libica. Luomo stava facendo una passeggiata in automo- bile insieme al fratello nel quartiere di Al Sabiri quando la vettura sta- ta bloccata da almeno altre due i cui occupanti, armati, sono scesi circon- dandola. Secondo quanto scrive lagenzia libica di informazioni, i se- questratori si sono presentati come uomini della sicurezza. Poi hanno caricato i due fratelli su differenti vetture, che sono partite in direzioni opposte. Dopo avere percorso qual- che chilometro, i rapitori del fratello di Hadayya hanno fermato la loro automobile, facendolo scendere e ri- partendo a tutta velocit. Nel frattempo, via libera del Con- siglio europeo alla missione civile Ue che avr il compito di aiutare le autorit libiche a controllare meglio le frontiere terrestri, marittime e ae- ree del Paese. La missione, battezza- ta Eubam Libia, stata decisa nellambito della Pesd, la politica comune di sicurezza e difesa Ue. Linvio degli esperti europei avr inizio a giugno. La missione Euban ha un mandato iniziale di due anni, potr contare su uno staff di 100 funzionari a pieno regime e su un budget annuo di 30 milioni di euro. Eubam una importante missione per la Libia e per lintera regione, ma anche per la sicurezza delle fron- tiere dellUnione europea, ha detto lalto rappresentante per la Politica estera e la sicurezza comune dellUe, Catherine Ashton. Kerry in Israele per rilanciare il processo di pace TEL AVIV, 23. Il segretario di Stato americano, John Kerry, in Israele per il suo quarto viaggio nella re- gione nel tentativo di rilanciare il negoziato di pace tra israeliani e palestinesi. Kerry incontrer il pri- mo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e poi si recher a Ra- mallah, dove vedr il presidente dellAutorit palestinese, Abu Ma- zen. Il volo di Kerry decollato da Amman, dove il segretario di Stato aveva partecipato a una riunione degli Amici della Siria dedicata alla preparazione di una conferenza di pace che consenta al Paese medio- rientale di uscire dal conflitto. Lobiettivo dellAmministrazione statunitense ribadito dal presi- dente Obama nella sua recente visi- ta quello di rilanciare entro bre- ve i negoziati diretti tra le due parti per raggiungere un accordo globale in vista della realizzazione della soluzione dei due popoli per due Stati. Intanto, sono tornati in libert i sette uomini della sicurezza egizia- na rapiti gioved scorso da un grup- po di militanti che chiedevano il ri- lascio di alcuni loro uomini. Gli agenti sono stati accolti al Cairo dal presidente Mohammed Mursi, dai ministri della Difesa e dellInterno e dai vertici della sicurezza egizia- na. Stando a quanto dichiarato da un portavoce della presidenza, nes- suna concessione stata fatta ai mi- liziani per consentire il rilascio dei poliziotti rapiti. A causa del sequestro, ieri, un al- tro valico alla frontiera tra Egitto, Gaza e Israele era stato bloccato da poliziotti egiziani per sollecitare la liberazione dei loro colleghi. In precedenza era stato bloccato il passaggio di Rafah, riservato al transito di persone fra Egitto e Stri- scia di Gaza, e che rappresenta per- ci un punto di snodo fondamenta- le per tutta la re a . Alla fine di giugno visita di Barack Obama in Africa Il premier libico Ali Zeidan (Afp) WASHINGTON, 23. Dal 26 giugno al 3 luglio prossimi, Barack Obama torner in Africa (Senegal, Sud Africa e Tanzania) per la seconda volta da presidente degli Stati Uni- ti. In precedenza, Obama era stato in Ghana nel luglio del 2009, quan- do sottoline come, al di l dei ne- cessari aiuti, il futuro degli africani dipenda soprattutto dagli africani. Un concetto, questo, che ribadir con forza nella sua nuova missione. Il programma del viaggio anco- ra da mettere a punto nei dettagli. Per ora la Casa Bianca si limitata a dire che Obama avr unagenda fitta di incontri a tutti i livelli, dalla politica al mondo delle imprese, al- la societ civile. La tappa in Sud Africa potrebbe essere anche lo cca- sione per un incontro con Nelson Mandela. Lunico incontro con il leader della lotta allapartheid av- venne nel 2005, quando Obama era ancora un senatore pressoch sco- nosciuto al resto del mondo. Lobiettivo del presidente spiega la Casa Bianca proseguire nel rafforzare i legami tra gli Stati Uni- ti e i Paesi dellAfrica subsahariana, attraverso lo sviluppo della crescita economica, il commercio, il raffor- zamento delle istituzioni democrati- che e linvestimento nelle nuove ge- nerazioni di leader africani. Anche stavolta, rilevano gli analisti politi- ci, Obama non visiter il Kenya, il Paese natale del padre e dove vivo- no alcuni suoi parenti. Prima del viaggio in Africa, il 7 e 8 giugno, Obama vedr in Califor- nia il nuovo leader cinese Xi Jinping: il primo incontro da quan- do questultimo stato eletto presi- dente. Il faccia a faccia tra Obama e Xi sar loccasione, a poche setti- mane dal G20 di San Pietroburgo, per uno scambio di opinioni non solo su una serie di questioni bila- terali, ma anche sulla situazione mondiale e sulle delicate questioni regionali relative allAsia orientale. KINSHASA, 23. La Banca mondiale ha annunciato lo stanziamento di un miliardo di dollari per la regio- ne africana dei Grandi Laghi, una delle aree pi densamente popolate del mondo (con una popolazione stimata di 107 milioni di persone) che comprende Burundi, Repubbli- ca Democratica del Congo, Rwanda e Uganda. I fondi, desti- nati a finanziare salute, istruzione, progetti idroelettrici e il commercio transfrontaliero, saranno un impor- tante contributo alla pace duratura nella regione, ha detto ieri il presi- dente della Banca mondiale, Jim Yong Kim, nel primo giorno di viaggio nella Repubblica Democra- tica del Congo, Rwanda e Uganda, nella missione che effettua insieme al segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Secondo fonti locali riprese dalla stampa africana, circa 100 milioni saranno spesi a sostegno del settore agricolo nelle zone rurali. Trecento- quaranta milioni saranno invece de- dicati allo sviluppo del progetto idroelettrico Rusumo (al confine con Rwanda e Tanzania) e altri 150 milioni per ripristinare alcune strut- ture per la fornitura di energia elet- trica. Inoltre, 165 milioni di dollari andranno alla costruzione di strade nella regione congolese del Kivu meridionale, mentre quasi 180 mi- lioni saranno utilizzati per la ge- stione delle risorse e delle infra- strutture attorno al confine tra il Rwanda e la Repubblica Democra- tica del Congo. Limponente finanziamento che mira a sostenere laccordo di pace regionale, firmato da undici Paesi lo scorso febbraio aiuter il rilancio economico e favorir la creazione di nuovi posti di lavoro, ha precisato Jim Yong Kim, oltre a migliorare le condizioni di vita del- le popolazioni locali, sottoposte a continue sofferenze a causa dei vio- lenti combattimenti. LOSSERVATORE ROMANO pagina 4 venerd 24 maggio 2013 Una biografia del riformatore e della sua sposa La donna che stup Lutero Hieronymus Cock e Pieter Bruegel Rinascimento da stampare Academia Belgica Suo fratello Matthijs si fatto un nome come pittore di paesaggi; Hieronymus li intagliava nel rame facendo cos entrare le stampe nel mondo dellarte. Hieronymus Cock aveva tutto per riuscire nel mondo delleditoria: abitava ad Anversa, una delle pi importanti metropoli dEuropa, era artista e artigiano con locchio per i giovani talentuosi, uomo daffari con unampia rete di contatti, intellettuale con interesse per il Rinascimento diffusosi dallItalia. Una mostra, Hieronymus Cock. The Renaissance in Print, gli attualmente dedicata (fino al 9 giugno) al Museo di Lovanio e da settembre a Parigi. Il 23 maggio Joris van Grieken, curatore della mostra, tiene una conferenza a Roma allAcademia Belgica. Ne pubblichiamo unanticipazione. di LUCETTA SCARAFFIA I n Italia non frequente leg- gere buone biografie, scritte con precisione storica e gusto narrativo, e non sono neppu- re numerose le biografie di Lutero: da salutare con piacere, quindi, la buona biografia di Lutero e di sua moglie Caterina von Bora scritta da Federico A. Rossi di Marignano (Martin Lutero e Caterina von Bora. Il riformatore e la sua spo- sa, Milano, Ancora, 2013, pagine 416, euro 22) che narra con vivacit la vita del riformatore e il suo ruolo decisivo nella storia della Chiesa. Accessibile anche a chi non conosce bene i problemi e le svolte di quel periodo storico, la narrazione anche ricca di particolari poco noti: come la storia del cognome Luther, frutto di una modifica voluta da Martino del cognome famigliare Luder, che in tedesco ha il significa- to poco onorevole di carogna. Pagi- venne rapidamente il corpulento te- desco che conosciamo dai ritratti, e probabilmente, sostiene il biografo, fu proprio lamore per i manicaretti di Caterina, a cui non voleva rinun- ciare, che ne affrett la fine. ne interessanti sono dedicate alla fa- miglia dorigine del riformatore, allascesa economica del padre, figlio di un contadino e poi minatore, che riesce per a sostenere gli studi del messa. Ma si ricredette ben presto, come provano le lettere affettuose che scriveva durante i viaggi alla moglie, che chiamava Doktor Kate proprio per ricordarne il carattere prep otente. In sostanza, il loro fu un rapporto abbastanza anomalo, che non corri- spondeva certo a quello che divenne poi il modello della moglie del pa- store: obbediente figura femminile Sulle prime lirruento riformatore avrebbe preferito una donna pi sottomessa Ma ben presto impar ad apprezzare il carattere deciso della moglie che chiamava affettuosamente Doktor Kate Ma in un primo momento il caratte- re forte della giova- ne aveva un po spaventato il pur ir- ruento riformatore, che confess nelle lettere che le avreb- be preferito unaltra ex-suora, pi sotto- Lucas Cranach il vecchio, Caterina von Bora (1528) Pieter Bruegel, Caccia al coniglio (1566, Royal Library of Belgium) Cosa significa oggi la giustificazione del peccatore Riccardo III e la solitudine del male C re s c e re tra le righe Crescere tra le righe il convegno organizzato dallO sservatorio Permanente Giovani-Editori che si svolger il 24 e il 25 maggio a Borgo La Bagnaia. Il convegno sar aperto dal presidente dellO sservatorio, Andrea Ceccherini e vedr la partecipazione di protagonisti del mondo italiano e internazionale delleditoria, tra gli altri, Gerard Baker, direttore del Wall Street Journal, Jill Abramson, direttore di The New York Times, Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera, Roberto Napoletano, direttore del Sole 24Ore, Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Rcs MediaGroup, e Mathias Dpfner, amministratore delegato di Axel Springer. Interverr anche il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che parler su Giovani e cittadinanza. I valori al tempo di Facebook. subordinata, che affiancava senza in- tervenire il marito. Anche nel legame coniugale di Lutero vediamo infatti che passa quello spirito rivoluzionario che agi- ta tutta il movimento di Riforma nei primi anni, in cui sembra che debba- no cadere steccati sociali, norme ec- clesiastiche, consolidate abitudini, e che doveva poi spaventare per i suoi possibili esiti lo stesso Lutero quan- do si concretizz nelle rivolte conta- dine, che egli condann severa- mente. In sostanza, Lutero appare s co- me un rivoluzionario riformatore, ma in fondo anche come un uomo prudente, che vuole fermare quellondata di disordine che senza volere ha messo in moto con le sue parole. Un ritratto vivace, di un uo- mo combattuto fra scrupoli e biso- gno di purezza, fra amore per la Chiesa e volont di purificarla. In sostanza un ritratto che rinuncia alle tinte forti per restituirci un perso- naggio ricco di sfumature. figlio promettente, che spera di av- viare alla carriera forense. Il rapporto di Martin con il padre complesso, a comincia- re dal cognome, ma senza dub- bio importante. Anche nel fa- vorire la decisione di sposarsi, presa comunque dopo unespli- cita proposta della ex-suora Ca- terina, originaria di una fami- glia nobile se pure decaduta, che si riveler poi una scelta molto positiva. Non solo per i sei figli che nascono dallunione, ma anche perch la donna, di sedici anni pi gio- vane di lui, si era rivelata una bravis- sima padrona di casa, attiva e con- creta nonostante avesse imparato in monastero il greco e il latino e otti- ma cuoca. Tanto che Martin, fino a quel momento ma- gro e fragile, di- di NOTGER SLENCZKA Perdono del peccato davanti al giudizio di Dio, a chi interessa? Il Dio di grazia un messaggio che trasforma la vita delle s s e re umano, la sconvolge dalle fonda- menta, la rischiara, la redime, la li- bera? Il Dio di grazia; che cosa c di particolare in questo? Sof- friamo forse, in qualche modo sot- to lo sguardo di un Dio irato? Vorrei cercare, per lappunto, di spiegare che cosabbia a che fare la giustificazione del peccatore con la nostra vita: dove compare la questione di Lutero riguardo al Dio di grazia nella nostra vita? Per lui, si tratta del rapporto con lira di Dio; dov che questo ci ri- guarda, e dove facciamo esperien- za di ci che Lutero intende con i termini giudizio universale e inferno? Il giudizio universale, linferno, lira eterna di Dio non riguardano un evento in prospettiva, un certo momento alla fine dei tempi, ma unesperienza che fa ogni essere umano: lesperienza della (cattiva) coscienza. Se ci viene domandato che cosa sia la coscienza, la maggior parte di noi si comporter come, citan- do Agostino, luomo a cui viene chiesto cosa sia il tempo: sa certa- mente che cosa , ma non sa defi- nirlo. Nella coscienza siamo, con- temporaneamente, coloro che co- noscono e che sono conosciuti, co- loro che vedono e che sono visti. La nostra coscienza siamo noi, e noi siamo, allo stesso modo, il suo oggetto. La coscienza non calcola impossibilit laddossa alla co- scienza codarda: vi in essa un codardo che si rifiuta di ubbidire alla decisione di Riccardo di di- ventare un malvagio. Shakespeare mostra ora, nel monologo, il feno- meno della coscienza come frantu- mazione dellidentit di s. Riccar- do ha perduto lidentit di s, per- ch ha perduto laccettazione di s, non riesce pi a sopportare se stesso. E proprio tale stato inte- so col termine di conscientia. Chi crede, sa che tale situazione oppri- mente non pu venire superata al- trimenti che mediante la promessa di JORIS VAN GRIEKEN Insieme alla moglie Volcxken Diericx, nel 1548 Hieronymus Cock (1517-1570) diede vita ad Anversa al- la casa editrice Ai Quattro Venti che diventer, nellambito della produzione di stampe, una delle pi famose della sua epoca. Fu lui ad aprire il mondo delle stampe sia al Rinascimento che a Pieter Bruegel: due mondi diversi, due successi. Dopo la morte della moglie Volcxken nel 1601, tutta la produ- zione fu dispersa, ma non persa. In particolare, dal 1860 la Biblioteca Reale del Belgio, tramite il suo ga- binetto delle stampe, ha lavorato alla raccolta delleredit nazionale alla quale appartiene Cock. I diver- si curatori che si sono succeduti nel sposta. In ogni caso, la proget- tazione della casa editrice Ai Quat- tro Venti si ispirava proprio al mo- dello italiano, un sistema in grado di rispondere al mercato internazio- nale. Il fondo principale della tipogra- fia Cock consiste di 1.200 lastre di rame di sua produzione. Altre quattrocento matrici appartengono ad altri fondi editoriali che Hieronymus Cock vendeva in gran- di numeri, senza per firmarle. Esse contenevano in gran parte disegni a carattere devozionale per i quali la domanda era pi ampia: probabi- le venissero venduti per finanziare le sue produzioni artistiche, certo di alto livello ma pi difficili da collo care. Ambizioso, Hieronymus Cock mirava a una grande diversificazio- Battini su carta blu con ornamenti in rilievo, e diverse mappe murali comprese quelle dellAmerica, della Penisola Iberica e dei Paesi Bassi. Tuttavia il successo pi significa- tivo di Hieronymus Cock non fu italiano. Pieter Bruegel ha venticinque an- ni quando realizza i primi progetti per Cock. Chiaramente ispirati al repertorio di Bosch in origine, essi a poco a poco rivelano per anche unimmaginazione fatta di arcaismi medievali e di ironia contempo- ranea. Le serie sui Sette peccati capitali e le Sette virt rendono Bruegel im- mortale, e Cock un uomo ricco. Philips Galle e Pieter Van der He- yden, gli incisori a cui Cock affida i senso dello spazio. Presso la casa editrice di Cock, Ghisi incise la Scuola di Atene, laffresco di Raf- faello, una rivelazione per quegli artisti che non erano andati a Ro- ma ad ammirarlo. Anche se breve, la permanenza di Ghisi ad Anversa dur abbastan- za per aprire una strada tutta nuo- va. Ben presto, Cornelis Cort supe- r il maestro con una tecnica inno- vativa capace di creare plasticit nella stampa finale facendo variare lo spessore delle linee sulla matrice. Il suo talento non sfugg agli italia- ni. Non a caso Tiziano gli affid lincisione dei suoi lavori. Nellesposizione, ad esempio, si pu cos ammirare lincisione Ma r - tirio di san Lorenzo, copia del dipin- corso degli anni sono riusciti a ri- comporre una eccezionale collezio- ne di stampe di qualit straordina- ria, collezione che alla base della mostra Hieronymus Cock. Il Ri- nascimento nella stampa in corso al Museo di Lovanio. Quando Hieronymus Cock co- minci la sua attivit, ad Anversa cerano alcuni editori di stampe che lavoravano a piccola scala per un mercato limitato. Dove quindi Cock cerc il suo modello di im- presa? Forse in Italia? Ricevette in- formazioni sullorganizzazione delle case editrici romane di Antonio Sa- lamanca e Antonio Lafreri? Si trat- ta di domande purtroppo senza ri- bert Lombard o ancora Michael Coxcie, fior fiore dei ro m a n i s t i venuti a cercare ispirazione in Ita- lia. A queste opere di alto livello se ne aggiunsero altre a soggetto ar- chitetturale, ornamentale e carto- grafico di uguale qualit. Ventisette stampe rappresentanti le Terme di Diocleziano (pubblicate ad Anversa da Cock nel 1558) possono essere considerate la prima pubblicazione archeologica illustrata di un edificio romano. Hieronymus Cock pubbli- c anche i disegni prospettici delle vedute urbane immaginarie di Hans Vredeman de Vries, una serie di incisioni stampate per Benedetto ne delle sue stam- pe, principalmente consacrate ai dise- gni dellItalia e del- la rinascita della cultura antica. Lui stesso incise una se- rie di rovine roma- ne senza i fronzoli litalienne, in cui figurava quel deca- dimento presente nella realt. Affid temi biblici e anti- chi alle mani esper- te di incisori che la- voravano ai disegni preparatori di pitto- ri famosi sia italia- ni, come Raffaello, Tiziano e Bronzino, sia fiamminghi, co- me Maarten Van Heemskerck, Lam- alcun interesse per le rovine anti- che. Gli interessava la natura. LItalia fu quindi per Hieronymus Cock il modello sia per laspetto commerciale che per lo stile della produzione di stampe. Ma limportanza del Bel Paese non si limit a questo. Anche i migliori incisori infatti ne erano originari: cos nel 1550 arruol ad Anversa Giorgio Ghisi di Mantova, noto per le sue tecniche di tratteggio e il to originale attualmente esposto al- la mostra allestita nelle Scuderie del Quirinale. Pi tardi Cort lavor anche per editori di stampe romani. Per Cock incise la serie Il ciclo delle azioni umane progettata da Maarten van Heemskerck. Dopo la morte di Cock nel 1570, la vedova ne port avanti lattivit. E cos la casa editrice pot conti- nuare a cimentarsi in quei campi che ne avevano fatto la fama. disegni del pittore fiammingo, ricevono progetti molto det- tagliati da eseguire con grande precisio- ne. Per puro caso gli schizzi prepara- tori di ambedue le serie sono ancora tutti conservati, mentre quelli della maggiore parte degli artisti del fondo so- no andati persi. Cock che con- divide con Bruegel la passione per i paesaggi fa ripro- durre in stampe (esposte alla mostra) gli incantevoli pae- saggi panoramici e in parte immaginari disegnati da Bruegel durante il suo viag- gio in Italia. Di fat- to Bruegel contra- riamente a tanti dei suoi contemporanei che come lui aveva- no fatto il grand tour non dimostr n compara, ma spunta immediata, mi aggredisce con tutta la forza durto, lindisponibilit e lineluttabilit di un sentimento travol- gente. Solo dopo, quando lo analizzia- mo, notiamo che, in questo sentimento immediato, siamo vincolati a determi- Pubblichiamo alcuni stralci dellintervento intitolato Il Dio di grazia 1517 e 2017 che Notger Slenczka, della Humboldt-Universitt di Berlino, ha tenuto presso la parrocchia luterana di Roma. nate categorie di bene e di male. Non si tratta di un giudizio e ca- stigo esteriore, ma la cattiva co- scienza stessa giudizio e castigo. Tale istanza non arbitraria, non influenzabile e il soggetto non libero nei suoi confronti: il colpe- vole non pu ridurre al silenzio questa voce giudicante. Pensiamo allultimo monologo di una delle maggiori creazioni di Shakespeare, Riccardo III. Sul pal- coscenico ci sono, da una parte, Riccardo, che sulla via del trono ha sterminato met dei parenti e che, ora, alla vigilia della battaglia di Bosworth, in cui sar sconfitto, dorme; dallaltra, il suo avversario, il Conte di Richmond, il futuro Enrico VII, che pure dorme nel suo accampamento. Gli spettri de- gli uccisi si manifestano, maledi- cendo Riccardo e benedicendo Enrico; a questo punto, Riccardo si desta dal sonno: Riccardo: Da- temi un altro cavallo! Fasciatemi le ferite! / Ges, misericordia!... Pia- no, non stato che un sogno. / O coscienza vigliacca, come mi tor- menti! / Le luci ardono azzurre; mezzanotte fonda. / Fredde stille di spavento coprono la mia carne tremante. / Di che cosa ho paura? Di me stesso? Non c nessun al- tro presente. Non occorre che passi in rasse- gna i particolari di questo testo mozzafiato. La codardia va presa alla lettera: Riccardo III, in un for- midabile monologo dingresso, si era presentato come qualcuno che ha deciso, che determinato a di- ventare un malvagio perch, spie- ga, solo da malvagio pu corri- spondere al suo corpo, deforme fin dalla nascita. Riccardo viene delineato come colui che, deciden- dosi per il male, perviene allunit con se stesso; non soffre pi per il suo corpo malformato, ma gli cor- risponde: Poich se il cielo ha formato cos il mio corpo, stato linferno a deformare in modo consono lo spirito. Il monologo di chiusura, cui ac- cennavamo prima, evidenzia il momento in cui questidea del pervenire allarmonia con se stessi nel male, va in frantumi: si dimo- stra impossibile, per Riccardo, in- cludendo il male perpetrato, essere in armonia con se stesso, e tale fondata sul perdono: un giudizio nuovo, che contraddice la coscien- za, emesso su di noi; un giudizio che diventa origine di un autogiu- dizio nuovo, in cui diventa possi- bile larmonia con se stessi. proprio questo che Paolo in- tende, quando dice: noi non giu- dichiamo nessuno secondo la car- ne, cio secondo ci che ha fatto di s durante la vita, ma come nuova creatura. Tu non sei solo te stesso. La vita di Cristo la tua vita e la tua vita sostenuta da Cristo. Non sono pi io che vi- vo, dice Paolo, ma Cristo vive in me. 1517-2017 Lucas Cranach il Vecchio, Martin Lutero (1532) LOSSERVATORE ROMANO venerd 24 maggio 2013 pagina 5 Attori e registi coinvolti nel Festival del silenzio allabbazia di Lrins Laltro Cannes dal nostro inviato SILVIA GUIDI A l Festival du silence la prima sorpresa arriva su- bito, prima ancora di raggiungere labbazia di Lrins. Prendendo da Cannes il battello per lisola di Saint-Honorat, i padiglioni bianchi della Croisette, in lontananza, sem- brano le tende di un bivacco. In fondo sembrano quello che sono: un accampamento provvisorio, un cro- cevia di storie, paesaggi, mondi inte- riori concentrati in unimmagine e riprodotti in migliaia di fotogrammi uguali, una carovana chiassosa e co- lorata destinata a ripartire presto verso altre destinazioni. Qualche coordinata per capire di cosa stiamo parlando: il Festival du silence nato da un sogno apparen- temente impossibile da realizzare: far dialogare due mondi lontani co- me una festa del cinema e un con- vento cistercense, la comunit mona- stica ancora in attivit pi antica dellOccidente e la vetrina della set- tima arte, il red carpet della Costa Azzurra. Due mondi vicini in linea daria, separati fisicamente solo da un sottile braccio di mare. La sfida stata vinta, la formula funziona: attori, registi e produttori passano un pomeriggio sullisola, pranzano in silenzio nella foresteria, assistono alla liturgia delle ore, in- contrano i monaci. Da ottobre ini- zieremo a lavorare alla quarta edizio- ne spiega Ivon Bertorello, lideato- re della rassegna, coadiuvato da An- mentale la vita di comunit e la morte dei monaci di Tibhrine. Lonsdale nel 2011 ha ricevuto un Csar per lintensit della sua inter- pretazione, il film di Xavier Beauvois il Gran premio della giuria a Cannes lanno precedente. Lin- contro con i cineasti, nel pomeriggio del 21 maggio, c stato, e autentico, nellabbazia di Lrins: pi un match dialettico che una photo opportunity formale, un botta e risposta gentile ma serrato. Jean-Pierre Mocky che i cinefili ricordano giovanissimo in Dieu a besoin des hommes di Jean De- lannoy, I vinti, di Michelangelo An- tonioni e in Gli sbandati di Citto Maselli, accanto a Isa Miranda ha rivolto ai padroni di casa una raffica di domande, incoraggiato e incurio- sito dalla sincerit e dallironia pi o meno velata delle risposte. Com per voi il mondo l fuori?, i capelli rasta e i tatuaggi di Olivier Delacroix, giornalista e documenta- rista on the road, spiegano i cister- censi, in fondo gi nel V secolo continua dom Vladimir Gaudrat santOnorato, il fondatore del mona- stero, accoglieva persone provenienti da ogni tipo di ambiente, da ogni ti- po di esperienza. Ancora oggi, fede- le al suo compito, labbazia di L- rins e il suo abate, che sono attual- mente io, sono felici di accogliere gli artisti che sembrano venire da mon- di molto diversi ma condividono una stessa ricerca. I monaci si allontanano per vede- re meglio il mondo, calamitare gra- zia e presentare a Dio la domanda di significato, le ferite e le speranze di ogni uomo, trasformando il grido in armonia e langoscia in musica, modulando la loro preghiera su anti- che melodie per assimilare parole ancora pi antiche, sette volte al giorno, usando lo strumento pi po- vero e pi misterioso che ci sia, la voce umana. Altra sorpresa: la prova pi diffici- le, per gli ospiti della foresteria, il pranzo in silenzio. I monaci chiedo- no esplicitamente di non parlare, e questa semplice regola implica con- seguenze impreviste. Mi aspettavo fosse un relitto del passato, una tra- dizione che continua per inerzia spiega un ospite dellhtellerie e in- vece dovrebbero scriverci Benvenuti nella realt aumentata alli n g re s s o del refettorio; un accesso facile a unesperienza densa di informazioni, ottenuta senza lausilio di tecnologie particolari. Si ottiene semplicemente sottraendo chiacchiera inutile e ru- more di fondo ai gesti di tutti i giorni. Ognuno reagisce in modo diverso a questa immersione insolita nella comunicazione non verbale: alcuni si sentono a casa, altri, privati di colpo dello schermo delle parole, hanno una luce di terrore negli occhi, non sapendo come gestire limbarazzo della prossimit. C chi fissa il de- cimetro quadrato di tavolo intorno al piatto per non incrociare lo sguar- do degli altri commensali e chi pro- prio non riesce a fare a meno di bi- sbigliare. Siamo di fronte a un ec- cesso di realt: ci sono io, c la Pre- senza misteriosa che mi sta creando in questo momento e ci sono le per- sone davanti a me. Da tutta questa presenza difficile scappare. Il tempo vola e si avvicina lora dei vespri: i motoscafi presto riporte- ranno la delegazione Cannes sulla terraferma, dove troveranno ad aspettarli Herv Giraux, il vescovo presidente del consiglio della comu- nicazione della Conferenza episcopa- le francese. La palma doro del Festi- val, spiegano i monaci ai loro ospiti dopo aver parlato della loro produ- zione di Syrah e Chardonnay, deriva dalliconografia di santOnorato, la palma che ricorda il suo martirio. Nonostante questa parentela grafica, il contrasto tra la Croisette, con il suo vortice di proiezioni, feste e ri- flettori e limmobilit apparente di unabbazia dove si respira la calma dei secoli e la bellezza ha la solidit delle radici, non potrebbe essere pi stridente. Ma forse proprio per que- sto il dialogo possibile. Tornando verso Cannes mi sono detto: non so- no loro che sono chiusi dentro, sia- mo noi che siamo chiusi fuori stato il commento pi interessante sentito lungo tutta la giornata, uno di quegli incontri improbabili che di solito succedono solo nei film. O meglio, in quella realt sempre pi originale di ogni possibile sceneggia- tura umana a cui i film cercano, tal- volta senza successo, di assomigliare. Pellegrini per un giorno i cineasti hanno scoperto una dimensione sconosciuta Quellintensit imprevista che si ottiene semplicemente sottraendo chiacchiera inutile e rumore di fondo ai gesti di tutti i giorni Labbazia di Lrins, nellisola di Saint-Honorat. Nella foto in basso a sinistra, uno dei chiostri dellantico monastero fortificato Il regista Olivier Delacroix e lattrice Galle Billaut-Danno con labate e il vice abate di Lrins ne Facrias (della Diaconie de la Beaut) e da unassociazione nata per sostenere liniziativa. Il presiden- te onorario del festival Michael Lonsdale, il padre Luc di Des homme et des Dieux, che racconta in modo realista e non stucchevolmente senti- piuttosto stancante ammettono i monaci. Quanti sono quelli che se ne vanno? Come fate a lasciare le vostre famiglie? Il celibato a che ser- ve?, Ges non era sposato. Tra gli ospiti capaci di ascoltare le rispo- ste, oltre che di fare domande det- taglio mai scontato cera anche lattrice Galle Billaut-Dan- no, in scena fino a luglio con Lchange di Paul Claudel al teatro di Rue de la Mouffe a Parigi. Non cos strano ve- dere accanto allabate Morto il musicista francese Henri Dutilleux Laudace erede di Debussy Henri Dutilleux, un nome che rester nella storia della musica accanto a quelli di Debussy e Ravel, di cui stato un erede diretto. Con Messiaen e Boulez, resta uno dei pochi compositori francesi che hanno segnato la storia della seconda met del ventesimo secolo si leggeva su Le Figaro il 22 maggio scorso, in occasione della morte del musicista. Descritto come un classico moderno, Dutilleux autore di opere spesso descritte come audaci ma accessibili. Lultima, C o r re s p o n d a n c e s , uscita lo scorso gennaio per il suo novantasettesimo compleanno. Misericordia e castigo nel diritto della Chiesa Per riannodare i fili della fedelt di ONORATO BUCCI Misericordia e castigo nello Jus Ecclasiae. Il titolo dato allincon- tro di Roman rispecchia un inten- so dibattito allinterno della Chie- sa su penitenza personale e proce- dura ecclesiastica che lega la con- versione personale a unop era espiatoria appropriata. La base di partenza quella di una convinzione certa e non di- scutibile: nessuno pu togliere alla Chiesa il compito di determinare, con una decisione di carattere giu- diziale, la misura dellespiazione e assolvere dalla colpa il penitente sincero. Paolo di Tarso in 1 Co- rinti, 6 raccomandava ai cristiani per ogni contenzioso di rivolgersi allautorit degli anziani e degli episcopi. Da qui si svilupp la prassi di delegare al vescovo di di- rimere le controversie tra i cristiani e, pi tardi (con la Costituzione Imperiale del 321), fra cristiani e non cristiani, attribuendo quindi al vescovo quelli che erano i poteri di giurisdizione del pretore urbano e del pretore peregrino. Il Codice di Giustiniano regol successivamente lepiscopalis au- dientia riconosciuta dai precedenti imperatori, da Costantino a Teo- dosio non solo in materia spiritua- le ma anche per le vertenze penali dei cristiani che ricorrevano alla Chiesa e per le vertenze civili fra i chierici. Tutta questa disciplina fu poi rielaborata dalla stesso Giusti- niano nella Novella 123. Era stato Costantino a ricono- scere ai vescovi autonomia giuri- sdizionale in sede civile e penale con la legge del 23 giugno 318 con cui si autorizzava i cittadini roma- ni ad abbandonare la giurisdizione dei tribunali ordinari a vantaggio della giurisdizione episcopale, e poi successivamente, ampliando le competenze dei vescovi, con le leggi del 18 aprile 321. I vescovi perci vennero pienamente assimi- lati ai magistrati romani nellattivi- t giurisdizionale con il risultato tuttavia di ampliarne la portata esecutiva perch la decisione in se- de episcopale non era sottoposta ad appello. Tale lorigine del pri- vilegio del Foro per cui la Chiesa partecipava, non controllata, alla sovranit dello Stato Questo sistema perdur fino allaffermarsi del giurisdizionali- smo con cui si chiuse ogni forma di Nazaret, che sostituisce il dato correttivo della vecchia legge del perdono giudaico e introduce nel- la pienezza storica la misericordia gi prevista dalla stessa vecchia legge con lamare il prossimo tuo come te stesso che da principio da rispettare diventa modello in- terpretativo di tutto il comporta- mento delluomo. Il risultato che m i s e r i c o rd i a non solo rahamin (attaccamento istintivo di un essere allaltro) ma Il convegno internazionale annuale della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice Dalla dottrina sociale risposte per i giovani Pi solidariet verso i giovani: la formazione e linnovazione pilastri di un domani migliore. questo il messaggio che la Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, lancia in occasione dellannuale convegno internazionale. Intitolato Rethinking Solidarity for Employ- ment: The Challenges of the Twen- ty-First Century, in corso a Ro- ma fino al 25 maggio (quando i membri della fondazione saranno ricevuti in udienza dal Papa), con la partecipazione di studiosi, reli- giosi, esponenti del mondo accade- mico e imprenditoriale provenienti da varie parti del globo. Alla fine del 2013 saranno sei anni di crisi europea con la disoc- cupazione salita al 12 per cento e quella giovanile al 25 ricorda Al- berto Quadrio Curzio, presidente del comitato scientifico della fonda- zione. In un contesto cos grave come quello che stiamo attraversan- do, per evitare che la situazione so- cio-economica peggiori ulterior- mente, oggi essenziale, per lItalia e per lEuropa intera, rilanciare loccupazione, e quella giovanile in modo particolare. Sempre pi forte, del resto, il dubbio che le politi- che socio-economiche europee sia- no sbagliate. Lo dice il confronto con Paesi come gli Stati Uniti e il Giappone, dove la crescita sta ri- prendendo e la disoccupazione scendendo. Fondamentale risulta cos il rilancio dello sviluppo con modalit pi eco-compatibili, capa- ci di dare adeguati livelli di occu- pazione soprattutto giovanile. Il convegno affronta infatti uno dei problemi pi urgenti del mo- mento: quello dei milioni di giova- ni disoccupati che nel mondo ri- schiano di perdere lopp ortunit dinserirsi in unattivit di lavoro regolare. Lintento dunque quello di incoraggiare il dialogo tra scien- ziati e persone con esperienza diret- ta nella gestione dellimpresa o del- la politica, alla ricerca di soluzioni e proposte volte a coniugare capaci- t imprenditoriale, solidariet e promozione dei talenti giovanili per il bene comune. Come ricorda Domingo Sugranyes Bickel, presidente della Centesimus Annus, la dottrina so- ciale offre immense possibilit di applicazione concreta a chi la riceve con libert e senza pregiudizi. con questo spirito che abbiamo in- vitato tra i relatori anche personali- t non cattoliche, che per manife- stano la loro adesione alla strada aperta dai Pontefici, da Giovanni Paolo II a Papa Francesco, in mate- ria sociale ed economica. Lintento quello di analizzare non solo quanto sia cambiato il contesto dal 1993 a oggi, ma anche la risposta della dottrina sociale alle nuove do- mande. Come detto dal cardinale Gianfranco Ravasi nel corso della sua lectio magistralis, civilizzare leconomia una sfida culturale prima che tecnica. Proprio a questo risponde la con- segna, per la prima volta, del pre- mio internazionale a cadenza bien- nale Economia e societ che il presidente della giuria, il cardinale Reinhard Marx, conferir a due li- bri che apportano grandi novit nellapprofondimento e nello svi- luppo dei principi della dottrina sociale della Chiesa, Ciudadana, migraciones y religin del gesuita Julio L. Martnez (Madrid, San Pa- blo, 2007) e Leconomia del bene co- mune di Stefano Zamagni (Roma, Citt Nuova, 2008). Massimo Gattamelata, segretario generale della fondazione, richiama alcuni passaggi della Caritas in ve- ritate: lintento quello di porre lattenzione sullimportanza del promuovere un giusto ed equilibra- to rapporto delluomo con lo svi- luppo economico di fronte al cre- scere delle conoscenze tecniche. Lo sviluppo impossibile senza uomini retti, senza operatori econo- mici e uomini politici che vivano fortemente nelle loro coscienze lap- pello del bene comune (Caritas in veritate, 71). In questo percorso, si legge an- cora nellenciclica di Benedetto XVI, sono necessarie sia la preparazione professionale sia la coerenza mora- le, giacch chiave dello sviluppo unintelligenza in grado di pensa- re la tecnica e di cogliere il senso pienamente umano del fare delluo- mo, nellorizzonte di senso della persona presa nella globalit del suo essere (Caritas in veritate, 70). La tecnica, pertanto, sinserisce nel mandato di coltivare e custodire la terra, che Dio ha affidato alluo- mo e va orientata a rafforzare quellalleanza tra essere umano e ambiente che deve essere specchio dellamore creatore di Dio (69). Lincontro riflette quello che lo scopo precipuo della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, istituita da Giovanni Paolo II il 13 giugno 1993, a fini di religione e beneficenza. Essa intende infatti collaborare allo studio e alla diffu- sione della dottrina sociale cristia- na, favorendo tra laltro iniziative per sviluppare la presenza e lop era della Chiesa nei vari ambiti della societ. Gli aderenti essenzial- mente imprenditori e professionisti che desiderano contribuire attiva- mente alla creazione di una nuova cultura economica e sociale sono oggi circa quattrocento. Le sedi so- no dislocate tra Germania, Italia, Malta, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti e Svizzera. (giulia galeotti) di cesaropapismo e si apr la forma della supremazia della legge dello Stato sulla Chiesa, sistema favorito non poco dalla rivoluzione protestante, di cui lo statalismo hegeliano del Volksgeist fu in- terprete diretto, che diede vita da un lato alla richiesta di pre- rogative dello Stato sulla Chiesa e dallaltra agli istituti di difesa dello Stato di fronte alla Chiesa, veri e propri diritti princi- p eschi. Non c dubbio che tutti questi tentativi da parte dello Stato di portare sotto la propria protezione la Chiesa (che in termini storici verranno poi chiamati di volta in volta febrorianesimo, gallicanismo, giuseppismo, leopoldismo, tenuci- smo, regalismo, diritto ecclesiasti- co siculo) trovano origine nel co- siddetto Concordato di Worms (23 settembre 1122) che diede vita al principio concordatario che co- munque riconosceva particolari condizioni giuridiche alla Chiesa. La Chiesa quindi titolare di una propria procedura giudiziaria che lega la conversione personale di un soggetto sui iuris sottop osto a questultima allespiazione di una condanna emessa. Certo che i termini conversione ed espia- zione, accanto a locuzioni come salus animarum e ancora: r i s u r re - zione, con il principio della retri- buzione che implica la ricompensa eterna o la dannazione, sono igno- ti alla tradizione giuridica penali- stica della societ civile. Non c dubbio che il peccato avviene sulla base della libert dellindividuo e del libero arbitrio che ha in natura, ma altrettanto indubbio che leducazione alla li- bert e al libero arbitrio non pos- sono compiersi consapevolmente senza la correzione la cui applica- zione implica laderire a un piano normativo connesso alla legge esi- stente. La legge cristiana quella delle Beatitudini dettate da Ges hesed (fedelt), sicch la miseri- cordia pu definirsi risposta ad atti contrari alla legge attraverso la piet che unisce i due esseri e che implica la volont di ritornare a riallacciare la fedelt interrotta. Il fatto che al centro della problematica del castigo inflitto dallo Jus Ecclesiae c sempre e co- munque la persona, lindividuo, mentre la fonte del castigo nella concezione statuale del diritto il Volksgeist, lo spirito del popolo, entit mistica hegeliana creata dal- la dottrina germanistica. Nello scenario della sacralit della perso- na invece il castigo ha un esito sempre aperto. Il giudizio verso chi ha sbagliato deve essere dun- que un invito alla conversione e non di condanna definitiva come avviene nella compagine statuale. Il cristiano sa che il castigo un ministero di grazia (2 Corinti, 3, 9) e di riconciliazione (2 Corinti, 3, 19 e ss.). Ecco perch il castigo se- gno di misericordia, perch conce- de sempre la disponibilit di ritor- nare a Dio (cos in Osea e cos in Luca, 15, 14 20). Se cos non il castigo produce solo vendetta, quella della legge del taglione (Esodo, 21, 23 e ss.; Levitico, 24, 19 e D e u t e ro n o m i o , 9, 21) che gi le Tavole della Legge aveva soppres- so perch la correzione, che non condanna, indica al penitente di avere fiducia in Dio (P ro v e r b i , 20, 22). Il giusto, di conseguenza, non si vendica ma lascia a Dio la cura di vendicare la giustizia (D e u t e ro - nomio, 35, 55). Canonisti in Romania Anticipiamo parte di una delle relazioni del convegno Misericordia e castigo nello Jus Ecclesiae che si svolge il 23 e il 24 maggio nel convento di Roman in Romania per iniziativa della locale Provincia francescana dei conventuali. Li n c o n t ro si concluder con la fondazione dellAssociazione Canonistica Romena. LOSSERVATORE ROMANO pagina 6 venerd 24 maggio 2013 La rete delle organizzazioni cattoliche in aiuto delle famiglie colpite dal tornado A Oklahoma City solidariet e sostegno incessanti WASHINGTON, 23. Mentre prosegue incessante lopera di aiuto delle or- ganizzazioni cattoliche alle famiglie colpite dal violento tornado che ha devastato la citt di Oklahoma City, nel centro sud degli Stati Uniti, la Conferenza episcopale assicura pre- ghiere e sostegno alla popolazione. In una lettera, il presidente dei ve- scovi, il cardinale arcivescovo di New York, Timothy Michael Dolan, esprime solidariet nei confronti della arcidiocesi di Oklahoma City e dellintera popolazione, offrendo preghiere e sostegno concreto. I nostri cuori sono con voi si legge nella missiva, nella quale si rende noto anche che il cardinale stesso in costante contatto telefonico con la comunit locale. Possano le pa- role di Ges: Ecco io sono con voi tutti i giorni aggiunge il porpo- rato portare speranza e conforto alla vostra arcidiocesi che ha gi co- nosciuto altre tragedie naturali nel passato, ma che ha saputo sempre unirsi negli sforzi coraggiosi e amo- revoli per ridare speranza a tutti. La perdita dei familiari e la deva- stazione delle infrastrutture, prose- gue il cardinale, ci spinge a stare con voi sia nella preghiera che negli sforzi delle operazioni di soccorso per alleviare le sofferenze di coloro le cui vite sono state colpite da que- sto terribile disastro. La citt era gi stata nel passato colpita da eventi meteorologici estremi ma, come ha osservato lo stesso presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, lultimo tornado stato uno dei pi distruttivi della storia. Il presidente ha assicurato che lamministrazione sar a fianco della popolazione tutto il tempo che serve per aiutare i sopravvissu- ti. In prima linea nei soccorsi vi sono le organizzazioni cattoliche. Tra queste vi la Saint Vincent de Paul. Il direttore esecutivo della lo- cale organizzazione caritativa, Elisa- beth Disco-Shearer, sta coordinan- do, assieme ad altri rappresentanti cattolici, la rete dei soccorsi. Il no- stro obiettivo ha spiegato quello di determinare gli ambiti nei quali possiamo essere di maggiore aiuto. Larcivescovo di Oklahoma City, Paul Stagg Coakley, ha espres- so forte apprezzamento per le testi- monianze di solidariet che stanno giungendo in maniera incessante. Anche lassociazione dei Cavalieri di Colombo, per esempio, ha messo a disposizione delle somme di denaro. Il presule ha indicato, fra laltro, la possibilit di velocizzare gli aiuti ri- correndo alla rete telematica. Sul si- to catholiccharitiesok.org infatti possibile effettuare delle donazioni. La parrocchia, ha inoltre osservato monsignor Coakley, non ha subto danneggiamenti e pertanto sono as- sicurati i servizi religiosi. Infine, il presule ha ribadito che le Catholic Charities di Oklahoma City e di al- tre zone del Paese stanno lavorando in maniera assidua per rendere sem- pre pi efficaci i soccorsi e lop era di ricostruzione della comunit. Il tradizionale pellegrinaggio militare internazionale Nel santuario di Lourdes per invocare la pace LOURDES, 23. Sono migliaia i milita- ri che giungeranno da tutto il mon- do a Lourdes per invocare li n t e rc e s - sione della Madonna: dal 24 al 26 maggio si svolger infatti il tradizio- nale pellegrinaggio militare interna- zionale, giunto questanno alla cin- quantacinquesima edizione. A guidare i militari italiani con le loro famiglie sar in particolare lar- civescovo Ordinario militare per lItalia, Vincenzo Pelvi. Il presule sottolinea in una lettera che la pre- ghiera alla grotta ci permetter di rendere la fede pi consapevole e di ravvivare la nostra adesione al Van- gelo, attraverso una testimonianza personale e un impegno pubblico che non possiamo trascurare. Que- sto, aggiunge, richiede unap ertura sempre pi grande alla persona di Cristo, ritrovando il gusto della Pa- rola di Dio, per realizzare una con- versione profonda del cuore e per- correre le vie del mondo, procla- mando il Vangelo agli uomini e alle donne del nostro tempo. Lourdes: una porta della fede il tema della visita alla Grotta: un appuntamento che si ripete costan- temente dal 1958, nellanno del cen- tesimo anniversario delle apparizio- ni. Tra le delegazioni presenti nel santuario mariano vi saranno anche quelle ortodosse. Al riguardo, nei giorni scorsi nella citt di Lviv, in Ucraina, a caratterizzare la prepara- zione del pellegrinaggio stata la celebrazione della divina liturgia presso la chiesa dei Santi Pietro e Paolo. A presiederla sono stati il ve- scovo Mykhailo (Koltun), responsa- bile del servizio pastorale per le for- ze armate della Chiesa greco-cattoli- ca ucraina (Ugcc) e il vescovo ausi- liare cattolico di Kyiv-Zhytomyr, Stanislav Szyrokoradiuk. Alla ceri- monia erano presenti anche sacerdo- ti e religiosi della della Chiesa orto- dossa ucraina - Patriarcato di Mosca (Uoc-Mp) e Chiesa ortodossa ucrai- na - Patriarcato di Kiev (Uoc-Kp). Lourdes si trover dunque a vive- re intensi momenti di preghiera per invocare in particolare la pace per il mondo. In unintervista pubblicata nel passato sul nostro giornale, lar- civescovo Pelvi ha osservato che quella di Lourdes unesp erienza che illustra larmonia fra i diversi popoli, magari una volta nemici ma che adesso si ritrovano tutti insieme a pregare. Durante il pellegrinaggio i milita- ri potranno anche ricevere il battesi- mo e assistere i malati. Nel sito francese dedicato allevento si sotto- linea che sono attese oltre 12.000 persone, tra militari, familiari e per- sonale civile delle forze armate. Trentacinque sono i Paesi rappre- sentati alledizione 2013. Tra questi, Francia, Italia, Germania e Croazia presenti oramai da tempo con folte delegazioni; ma anche Per, Argen- tina, Filippine, Cile, Nigeria e Bra- sile. Numerosi militari saranno ac- colti presso unapposita struttura al- lestita per loccasione, che costitui- sce, si osserva, un luogo di vera fratellanza internazionale, supporta- ta da un evento spirituale. Durante il pellegrinaggio sar dato spazio al ricordo dei militari deceduti e alla testimonianza di quelli feriti. In Francia il Congresso europeo dei ferrovieri cristiani Sul treno della fede Dalla Caritas portoghese la richiesta di misure concrete davanti al rischio povert La famiglia pilastro contro la crisi Eletto ad complendum sexennium Lo statunitense padre Perry alla guida dei frati minori Ricordato specialmente per la dedizione ai poveri La morte di don Andrea Gallo GENOVA, 23. Fraterno e rispetto- so in una dialettica e in un dialogo di lealt, di chiarezza, di paternit da parte mia; di amicizia e di affetto da parte sua. Cos il cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, ha definito il suo rapporto con don Andrea Gallo, il sacerdote genove- se morto ieri, a 84 anni. Il porpo- rato, che ha espresso la speran- za di poterne presiedere il funera- le, ha ricordato il sacerdote con un articolo sul quotidiano Il Secolo XIX, che ha dedicato al prete di strada la prima pagina speciale delledizione di oggi. Il porporato ha reso noto di es- sere andato a trovare don Gallo una settimana fa. Stava benino, abbiamo recitato lAve Maria e poi gli ho dato la mia benedizione. Bagnasco ha poi ricordato alcuni momenti della vita di don Gallo, dopo luscita dalla congregazione salesiana: Accolto in diocesi dal cardinale Siri, al quale aveva chie- sto di essere incardinato, venne in- viato prima come vice parroco nel- la parrocchia di Nostra Signora del Carmine, nel centro storico, e successivamente nella parrocchia di San Benedetto al Porto. Qui ha avviato la sua comunit, detta ap- punto di San Benedetto al Porto, impegnandosi in un recupero siste- matico dei disagiati. Si occupato di questa comunit, sempre aiutato dagli arcivescovi di Genova che si sono susseguiti negli anni. In questi sei anni, da quando sono tornato a Genova come arcivesco- vo, ha detto il cardinale, ci sia- mo incontrati diverse volte sem- pre in un dialogo di lealt e di amicizia, non mancando di af- frontare quelle situazioni che pote- vano creare qualche perplessit. Di don Gallo come un sacer- dote amato per la sua forza spiri- tuale e il suo impegno sui temi della povert, dellemarginazione e dellesclusione sociale parla il presidente della Repubblica, Gior- gio Napolitano, in un messaggio in cui afferma di averne appreso con tristezza e rammarico la no- tizia della scomparsa. Don Gallo stato ricordato nel- la preghiera anche da un suo anti- co compagno di studi, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Berto- ne, che, durante gli anni trascorsi a Genova come arcivescovo, ha avuto con lui un dialogo a volte franco e vivace. Tuttavia ha detto il porporato la dedizione in favore dei bisognosi non poteva non avere come sorgiva ispirazione la sua identit sacerdotale. ROMA, 23. Padre Michael Anthony Perry, statunitense, il nuovo mini- stro generale dellOrdine dei Frati Minori. Gi vicario generale dellO r- dine, padre Perry prende il posto dello spagnolo Jos Rodrguez Carbal- lo divenuto arcivescovo segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Societ di Vita Apostolica cui sabato scorso il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha conferito lo rd i n a z i o n e episcopale. Lelezione di padre Perry avvenuta ieri, mercoled, secondo la for- mula ad complendum sexennium, dovr cio completare il sessennio, fino dunque al prossimo capitolo che si terr nel 2015. Infatti, il suo prede- cessore padre Rodrguez Carballo era stato eletto nellultimo capitolo generale tenutosi ad Assisi nel 2009. Nato a Indianapolis nel 1954, padre Perry ha compiuto la professione solenne nel 1981 ed stato ordinato sacerdote nel 1984. Ha conseguito il dottorato in antropologia teologica e prestato servizio presso il Catholic Relief Services, lagenzia caritativa della Conferenza episcopale statuni- tense. Successivamente stato per dieci anni missionario nella Repubbli- ca Democratica del Congo. Prima di diventare vicario generale e procu- ratore dellOrdine ne era stato ministro provinciale per gli Stati Uniti. STRASBURGO, 23. Coscienza pro- fessionale, spirito di squadra, tena- cia, puntualit, preoccupazione per il bene comune, per il servizio de- gli altri: qualit che sono sempre pi richieste per laccresciuto per- fezionamento tecnico delle macchi- ne e delle reti ferroviarie: riceven- do in udienza, l8 settembre 1964, i membri dellUnione cattolica dei ferrovieri francesi, Paolo VI si sof- ferm sullinsieme delle loro quali- t professionali ma anche sul loro motto, Fidem servavi (Ho conser- vato la fede). Ma voi sottoli- ne il Papa non avete soltanto conservato la fede ma avete saputo e voluto coltivarla, approfondirla, diffonderla attorno a voi. Segni di vitalit spirituale che caratteriz- zano ancora oggi lUnion catholi- que des cheminots franais (Uccf) che, dal 23 al 28 maggio, partecipa al diciottesimo Congresso europeo dei ferrovieri e degli impiegati po- stali cristiani, a Mont Sainte-Odi- le, sede di un famoso convento, in Alsazia, vicino a Strasburgo. Il ti- tolo scelto per lincontro lo stes- so della lettera apostolica in forma di motu proprio con la quale Be- nedetto XVI ha indetto lAnno del- la fede: Porta fidei, La Porta della fede. Arriveranno da Germania, Au- stria, Belgio, Slovacchia, Unghe- ria, Bielorussia, Polonia, oltre che naturalmente da tutta la Francia, per condividere le esperienze ma- turate negli ultimi tre anni, a parti- re cio dallultimo convegno, cele- brato a Budapest nel maggio 2010. Lobiettivo di questi incontri si espresso fin dalla prima guerra mondiale tra i ferrovieri alsaziani, tedeschi e belgi al fine di costruire la pace. Ma si dovuto attendere il 1965 per veder realizzato, in Ger- mania, il primo congresso. Da al- lora ha luogo ogni tre anni, in na- zioni differenti e su argomenti di- versi che invitano a riflettere sulla responsabilit del cristiano nel mondo. A Budapest, ad esempio, si sono confrontati su come mani- festare la solidariet nel mondo del l a v o ro . Per quanto riguarda il convegno a Mont Sainte-Odile, lUnione cattolica dei ferrovieri francesi spiega il suo presidente, il diacono Jean Magail si basata sul semi- nario Una porta per la fede che ha avuto luogo a Lourdes nel no- vembre scorso. Tra i momenti cen- trali del congresso, organizzato congiuntamente dallUccf e dai ferrovieri tedeschi, c la messa presieduta venerd nella cattedrale di Strasburgo dalla rc i v e s c o v o Jean-Pierre Grallet. LUnion catholique des chemi- nots franais nata nel 1898 al Sa- cro Cuore di Montmartre, a Parigi. La condivisione della fede e della Parola di Dio hanno unito i ferro- vieri aderenti, qualunque fosse il loro grado. Oggi lUccf conta su circa quindicimila membri, in gran parte pensionati. LISBONA, 23. Politiche pi esplici- te per sostenere le famiglie, anche con la creazione di una struttura au- tonoma che coordini tutte le misure in materia: a chiederle la Caritas portoghese che con una nota, intito- lata appunto Politicas de famlia de- vem ser mais explicitas, ricorda che i cittadini si trovano ogni giorno sem- pre pi ad affrontare gravi rischi di povert. Per la Caritas, la famiglia un pilastro fondamentale del be- nessere sociale, che deve essere so- stenuta in tempo di crisi. Il presi- dente, Eugnio Fonseca, si rivolge al Governo affermando che non basta dire che ci sono politiche trasversali a tutte le aree di intervento nella vita del Paese e suggerisce listituzione di un apposito dipartimento, dipen- dente direttamente dal primo mini- stro, chiamato a coordinare le misure per la famiglia, in quanto effettiva- mente sentiamo la mancanza di una politica-quadro di sostegno, anche per risolvere un dramma che la na- zione sta vivendo, ovvero il basso tasso di natalit. Da parte sua, il segretario genera- le di Caritas Europa, Jorge Nuo Mayer, osserva che in molti casi il reddito familiare rimane al di sotto della soglia di povert, gli stipendi nel mercato del lavoro sono bassi ed alto il numero dei membri di una famiglia che non hanno occupazio- ne. E sottolinea che la probabilit che entrambi i genitori possano go- dere di un impiego remunerato di- pende anche dallesistenza di servizi per laccudimento dei bambini a prezzi accessibili. Il Rapporto di monitoraggio della crisi, recentemen- te pubblicato da Caritas Europa e presentato anche in Portogallo, esa- mina con precisione limpatto della crisi economica in Irlanda, Spagna, Portogallo, Grecia e Italia, rilevando che le forti tradizioni di appoggio alla famiglia, caratteristica in ciascu- no di questi Paesi, sono severamente messe a dura prova durante la crisi. Particolarmente colpiti dalla povert sono i nuclei familiari monoparentali o con pi di due figli. La causa spiega Nuo Mayer non sono solo i redditi bassi ma anche lassenza di politiche che riducano i costi delle famiglie: per queste ragioni che cos tanti bambini sono oggi a ri- schio povert e la povert infantile una questione preoccupante per la maggioranza degli Stati membri dellUe. Secondo la Caritas portoghese, fondamentale attirare lattenzione dellUnione europea e dei suoi Stati membri vista lurgenza di garantire una protezione adeguata della fami- glia, soprattutto in contesti dove so- no in corso di attuazione misure di austerit. Se il modello sociale eu- ropeo significa qualcosa scrive il presidente Fonseca esso deve af- fermare che la famiglia, un pilastro fondamentale del benessere sociale, sostenuta e protetta nei momenti di difficolt economica. La Caritas esprime alle famiglie, in particolare a quelle che hanno corso il pericolo di disgregarsi per colpa delle tensioni legate ai loro bisogni, una parola di solidariet: Non esistono societ forti senza famiglie unite, radicate in una comunione di valori consolidata dallamore. Il superamento delle dif- ficolt dipende anche dalla loro te- stimonianza. LOSSERVATORE ROMANO venerd 24 maggio 2013 pagina 7 Intitolata al cardinale Gantin una cattedra alla Lateranense Missionario romano in Africa Presentazione nella Sala Stampa della Santa Sede Per lo sviluppo culturale del continente Larcivescovo segretario per i Rapporti con gli Stati alla plenaria del dicastero per i migranti e gli itineranti La Santa Sede e le migrazioni forzate di DOMINIQUE MAMBERTI Le vicende di natura politica, o reli- giosa, di contrasti etnici o razziali, i disastri ambientali, le aggressioni e le occupazioni straniere ed altri eventi che hanno obbligato intere popolazioni, gruppi e singole perso- ne a spostarsi dalla propria patria per trovare accoglienza in altri terri- tori seguono un triste inventario lungo tutti i secoli e risalgono alle origini dellumanit. La Chiesa si adoperata a vari livelli in favore dei rifugiati ben prima che esistessero organismi in- ternazionali per proteggerli ed assi- sterli. A confermare la sollecitudine pa- storale per tutti coloro che si sposta- no dal proprio Paese o sono costretti a farlo Paolo VI istitu la Pontificia Commissione per la Pastorale dellEmigrazione e del Turismo, de- stinata allattenzione pastorale per le persone in movimento al di l delle frontiere, come sono i rifugiati; e il Pontificio Consiglio Cor Unum, per incoraggiare i fedeli e le organizza- zioni cattoliche a testimoniare la ca- rit di Cristo stimolando soccorsi per urgenti necessit, promuovendo iniziative di solidariet, mantenendo rapporti con gli organismi dassi- stenza. Papa Montini ebbe molto a cuore la situazione dei rifugiati, per i quali si era adoperato anche in modo con- creto negli anni della guerra, come sostituto della Segreteria di Stato, e ne parl in numerosissime esortazio- ni e discorsi. Negli stessi anni del suo pontifi- cato vediamo la Santa Sede seguire con molta attenzione nei vari fori in- ternazionali levoluzione dellatteg- giamento degli Stati verso i contesti migratori e specialmente di coloro che erano costretti a fuggire dai pro- pri Paesi per gravi ragioni. A partire dagli anni Settanta, ad esempio, molti Paesi dellEuropa oc- cidentale hanno mutato la propria fisionomia da Paesi di emigrazione a Paesi di immigrazione. Le politiche migratorie che lEuropa stava adot- tando, tuttavia, si discostavano da quelle del decennio precedente, sia per il mutato quadro economico-po- litico internazionale, sia perch si stava affermando la concezione che non si potesse risolvere con disposi- zioni adottate a livello internaziona- le il problema migratorio tanto va- riegato. Impostazione che ha tuttora importanti riflessi anche sullaccetta- zione dei rifugiati. La Santa Sede, in quegli anni partecip a numerose iniziative, in- contri, conferenze, per associarsi ai tentativi che miravano a superare, almeno per blocchi regionali, la si- tuazione di stallo che si delineava nellaccoglienza e nellassistenza ai migranti forzati. Cos fu presente al- la conferenza di Arusha del 1979 e a quella di Ginevra del 1984, che af- frontavano i problemi dei rifugiati africani, e a quella di Oslo del 1988 per i rifugiati dellAfrica australe. Ugualmente, si partecip alle confe- renze di Ginevra che intendevano ri- spondere alla gravissima situazione dei rifugiati indocinesi, nel 1979 e nel 1989, con interventi importanti. Sono cos numerosi gli interventi dei rappresentanti della Santa Sede in diversi fori internazionali per chiedere attenzione e umanit nei confronti dei rifugiati. Daltra parte, la Santa Sede, pur di preservare vite umane non si astenuta dallapp og- giare anche misure considerate ina- deguate e, tuttavia, le uniche che al- cuni Paesi erano disposti ad adottare di volta in volta di fronte a massicci esodi di rifugiati, ove diventava dif- ficile uno screening individuale ap- profondito. Cos, ad esempio, quella dellasilo temporaneo per motivi umanitari concesso da vari Stati eu- ropei nei primi anni 90 ai rifugiati dalla ex-Jugoslavia. Anche in queste occasioni la voce del Papa ed il suo sostegno concre- to, insieme a quello dei dicasteri della Santa Sede, ha affiancato lopera efficace e discreta delle isti- tuzioni cattoliche di aiuto nelle si- tuazioni pi gravi e diverse. In numerosi viaggi e nei vari con- tinenti i Pontefici hanno fatto visita ai campi di rifugiati, per testimonia- re non solo la propria vicinanza e quella di tutta la Chiesa nei con- fronti di chi costretto a fuggire e spesso mancante dei supporti ne- cessari a una vita dignitosa, ma an- che per richiamare lattenzione della comunit internazionale e dellopi- nione pubblica su tali vicende e il loro destino. Negli anni del lungo pontificato di Giovanni Paolo II ricordiamo, tra i moltissimi dedicati a questo tema, almeno alcuni documenti riguardan- ti la cura pastorale di migranti e ri- fugiati: Verso una pastorale per i rifu- giati, del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itine- ranti, del 1983; I rifugiati: una sfida alla solidariet, del 1992, curato dal precedente dicastero insieme con il Pontificio Consiglio Cor Unum; e la Carta giubilare dei diritti dei profughi, del 2000, questultima scritta in col- laborazione con lAlto commissaria- to delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur) e altre istituzioni che si oc- cupano dellassistenza ai migranti forzati. V poi unazione della Santa Se- de riguardante la situazione in sin- goli Paesi, specialmente in situazioni di conflitto, o nella fase precedente, o in seguito ai conflitti: potremmo ricordare in moltissime situazioni gli appelli dei Papi, cui facevano eco quelli dei rappresentanti pontifici nei vari Paesi e nei diversi fori inter- nazionali. Numerosi sono, poi, gli interventi allassemblea generale delle Nazioni Unite sulle questioni concernenti i rifugiati, i rimpatriati e i profughi, e sulle questioni umanitarie, con cui la Santa Sede ha chiesto il rispetto dei diritti umani e della dignit dei mi- granti forzati, sottolineando la ne- cessit di condividere i pesi dellac- coglienza con i Paesi che sopporta- no oneri insostenibili al riguardo, di favorire la riunificazione delle fami- glie smembrate nella fuga e di pro- teggere i pi vulnerabili: bambini, donne, disabili, anziani. Nello stesso tempo, si sempre sostenuto lo sforzo della comunit internazionale in moltissimi ambiti allinterno del sistema Onu e fuo- ri di esso, e anche in ambiti infor- mali di trovare, attraverso un con- fronto aperto, che comprende fasi di studio, di dialogo, di condivisione di esperienze, la via per affrontare efficacemente il problema e trovare le soluzioni durevoli pi rispondenti al bene di chi costretto a fuggire per difendere la propria vita e la propria dignit. Anche per Benedetto XVI limp e- gno e lattenzione a questi migranti forzati sono stati costanti: ne ha par- lato molte volte e in varie occasioni nelle omelie, nella preghiera allAn- gelus domenicale, negli incontri con gli ambasciatori. Nella sua terza enciclica, Caritas in veritate, Benedetto XVI dedica un intero numero (il 62) al tema delle migrazioni nellambito dello svilup- po umano. Di Papa Francesco abbiamo con- tinue testimonianze della sua vici- nanza ai migranti, specialmente ai rifugiati e alle vittime della tratta di persone, sin da quellappello lancia- to proprio il giorno di Pasqua, quando il Pontefice ha chiesto il do- no della pace in un mondo ancora ferito dallegoismo che minaccia la vita umana e la famiglia, egoismo che continua la tratta di persone, la schiavit pi estesa in questo ventu- nesimo secolo; la tratta delle perso- ne proprio la schiavit pi estesa in questo ventunesimo secolo!. In quella stessa occasione, il Papa chie- deva, tra laltro, la pace soprattut- to, per lamata Siria, per la sua po- polazione ferita dal conflitto e per i numerosi profughi, che attendono aiuto e consolazione. Non mi soffermo sulle cause che hanno spinto e che spingono tuttora milioni di persone a lasciare tutto quanto hanno di pi caro, i loro pa- renti e talvolta coniugi e figli, e ri- schiare la vita per fuggire da una persecuzione o da una situazione di grave pericolo. Cause, tuttavia, che se non affrontate con la dovuta at- tenzione e con rimedi adeguati, co- stituiscono come lesperienza ha, purtroppo, dimostrato gravi mi- nacce per la pace. Lonere dellacco- glienza di grandi masse di profughi, accompagnato a periodi di crisi eco- nomica generalizzata e a preoccupa- zioni di sicurezza hanno generato e generano tuttora una reazione che si avvicina talvolta alla paura verso i rifugiati, quando non allostilit. Reazione che si manifesta anche in modo violento e che spinge molti Paesi, in passato paladini dei diritti dei pi vulnerabili in nome di valori di civilt, a rivedere le loro procedu- re e ad adottare misure restrittive e dissuasive che bloccano indistinta- mente i migranti economici e i rifu- giati. Nelle ultime due decadi i conflit- ti, condotti spesso da attori non sta- tali, sfidano gli operatori umanitari in modo grave e imprevedibile. I ci- vili costituiscono frequentemente gli obiettivi principali e occorre studiare nuove strategie di protezione, siano esse a livello locale, regionale o in- ternazionale. Tra le sfide che si pongono in tali contesti, assistiamo a tentativi e sce- nari che la Santa Sede non ha man- cato di evidenziare in modo chiaro e fermo, e che riguardano specialmen- te i settori delleducazione e della salute dei migranti forzati, partico- larmente delle donne e dei minori. Si tratta di pratiche e di metodi (co- me quelli contraccettivi o abortivi) che risultano spesso imposti, che poco hanno a che fare con le neces- sit pi sentite dai migranti forzati e costituiscono non di rado anche for- zature culturali. Di fronte a questa situazione la Santa Sede non pu restare in silenzio. La protezione dei rifugiati riguar- da ogni uomo e ogni donna forzati a emigrare e, logicamente, dove que- ste persone soffrono, non ci possono essere distinzioni di alcun tipo. La carit, che il riferimento unico dei cristiani, suggerisce poi i modi mi- gliori per affrontare le diverse situa- zioni, preservano la dignit e i diritti di queste persone. I migranti non sono numeri ano- nimi, ma persone, uomini, donne e bambini con le proprie storie indivi- duali, con doni da mettere a dispo- sizione e aspirazioni da soddisfare per il loro bene e per quello dellumanit. Sguardo alla storia di ROBERT SARAH Ricordare la figura di questo grande prelato, decano emerito del sacro Collegio cardinalizio, significa per me innanzitutto assolvere un debito di riconoscenza personale verso una delle pi grandi figure dellepisco- pato africano, la cui sollecitudine paterna mi ha accompagnato sem- pre, prima per tutti i miei studi a Roma (1969-1974), poi nel mio inca- rico di pastore della Chiesa nel mio Paese, la Guinea, e infine nella mia attuale responsabilit in seno alla Curia romana. Anchio sono stato uno dei successori del cardinale Bernardin Gantin come segretario della Congregazione per lEvange- lizzazione dei Popoli (2001-2010). E come non vedere in ci una strizza- ta docchio della Provvidenza, che ha voluto che mi occupi oggi del Pontificio Consiglio Cor Unum, istanza della Santa Sede responsa- bile per lorientamento e il coordi- namento tra le organizzazioni e le attivit caritative promosse dalla Chiesa cattolica (Deus caritas est, n. 32), quello stesso dicastero che aveva presieduto il cardinale Gantin fin dai primi anni del suo ministero romano. per farci notare questa strizzata docchio della Provvidenza che, prima di lasciare definitivamen- te Roma, nel novembre 2002, ha detto agli ambasciatori africani riu- niti attorno a lui nel corso di un pranzo che avevano organizzato in suo onore: Oggi, sono come il ba- nano. Da voi, in Africa, quando il banano ha dato i suoi caschi, si rac- colgono quelli maturi e poi si taglia la pianta. Ma c sempre alla sua base un giovane germoglio, un vir- gulto per sostituirlo. Con questa immagine simbolica voleva desi- gnarmi ed esprimere i profondi vin- coli daffetto che ci univano in una continuit profonda al servizio della Chiesa. Il cardinale Gantin non era gran- de solamente per la sua statura fisi- ca, ma lo era anche e soprattutto per la sua regale umilt e per il suo cuore pieno di bont e di compas- sione per tutti. Per questo mi sem- bra giusto riprendere le parole del suo motto episcopale: In tuo sancto servitio, Al tuo santo servizio, per tradurre ci che rappresenta questa eminente figura ecclesiale e ci che ha vissuto fra noi. Tali parole espri- mono, a mio parere, tutta la vita di questo patriarca della Chiesa in Africa, che ha voluto fare del servi- zio il coronamento e il centro stesso della sua missione pastorale. Com- pletamente dedito a Dio e ai suoi fratelli, ha servito Dio, la Chiesa e il Papa, in modo disinteressato, cer- cando di far s che si realizzasse pri- ma di ogni altra cosa il regno dellamore di Cristo. Il cardinale Gantin era tutto permeato di amo- re a Cristo; amore che lo rendeva amabile e disponibile allascolto e al dialogo con tutti... amore che gli fa- ceva sentire il suo ruolo nei vari Uf- fici della Curia come un servizio scevro di umane ambizioni (Bene- detto XVI, 23 maggio 2008). S, es- sere umilmente e semplicemente al servizio dellamore. quel che ha scritto nel suo testamento: Dio non mi chiedeva il successo, ma lamore. Ebbene, lamore non passa innanzitutto per la parola ma per il cuore. Tutto il resto secondario e perituro. Dio solo essenziale ed eterno. E lamore ci consente di ras- somigliargli un po. Servire, per il cardinale Gantin, era innanzitutto rispondere alla chiamata del Dio di Ges Cristo e compiere in modo umile e senza al- cuna pretesa la sua volont. Di fat- to, anche nellesercizio delle pi alte funzioni curiali, il cardinale Gantin ha sempre vissuto nella modestia e nella disponibilit, consapevole che quel che era o rappresentava non era altro che puro dono di Dio. Servire, per il compianto cardina- le Gantin, era mettersi a disposizio- ne della Chiesa attraverso il Santo Padre. A tale proposito, amava ri- cordare i diversi Papi che avevano costellato il suo ammirevole percor- so ecclesiale, da Pio XII a Benedetto XVI, con spirito di profonda ricono- scenza. Per lui, laccoglienza filiale e fiduciosa della Parola del Successore di Pietro non doveva subire alcuna tergiversazione e ancora meno essere oggetto di una pur minima conte- stazione o messa in discussione. Ci spiega il suo senso di fedelt al San- to Padre, mai venuto meno e ac- compagnato da un servizio sempre umile, diligente ed efficace. Tutto il mio amore cristiano si riassume in queste semplici parole: Dio, Ges Cristo, il Papa, la Santa Vergine. Realt supreme che Roma mi ha fatto scoprire, amare e servire. Co- me potr mai ringraziare abbastan- za il Signore per tutto questo? Il suo costante riferimento alle opere eroiche dei Padri missionari era anche un segno caratteristico della sua personalit. Nellintervista concessa alla vigilia del suo ritorno definitivo a Cotonou, ricordava giu- stamente che la sua appartenenza alla Chiesa cattolica e lopzione del- la sua vita per la fede cristiana era- no profondamente legate allevange- lizzazione del Dahomey, oggi Be- nin. La sua vita rispecchiava questo cuore riconoscente di figlio, che non ha dimenticato n le sue radici n la sua storia. Il ricordo degli eventi e degli uo- mini, persino delle circostanze pi insignificanti in cui era stato com- piuto nei suoi riguardi un qualche gesto di generosit, costituiva uno dei tratti tipici del cardinale. Se po- teva ricordare agli uni e agli altri le circostanze dei loro incontri, senza mai tralasciare i minimi dettagli del loro gesto gentile che molto spes- so sfuggiva allattenzione dello stes- so benefattore era perch il senti- mento di riconoscenza che lo ani- mava non era limitato a un tempo preciso, ma restava sempre vivo. lespressione di unacuta consapevo- lezza che il bene condiviso sempre un seme di eternit e che la gratitu- dine dovrebbe esserne la risposta elo quente. Servire, per il cardinale, era sa- persi porre allascolto dei suoi inter- locutori, dai pi grandi ai pi pic- coli, ascoltare i loro pareri senza mai interromperli anche se talvolta il discorso poteva annoiarlo, aiutarli a guardare sempre allessenziale del- la vita che dura, senza perdersi nelle cose contingenti che al contrario passano rapidamente; offriva loro qualche chiarimento sempre oppor- tuno, il che rifletteva la sua ponde- ratezza nelle decisioni, e anche una grande saggezza. Da parte mia, penso che listitu- zione di unopera in sua memoria allinterno stesso di questa universi- t pontificia, appaia come un giusto riconoscimento a questo servitore di Dio che si sempre dedicato agli uomini, quali che fossero la loro condizione materiale, il loro status sociale, la loro appartenenza etnica o religiosa. Era convinto che ogni persona fosse degna di rispetto e di amore, perch creata a immagine e somiglianza di Dio. Si sarebbe potuto pensare che per un cardinale africano, dunque pro- veniente da un territorio di missio- ne, il luogo pi indicato per listitu- zione di una cattedra dovesse essere unentit universitaria missionaria. Fortunatamente la Provvidenza divi- na, ponendo la creazione di questa cattedra nellUniversit Lateranense, ci mostra ci che bisogner ricorda- re della vita e dellopera di questo grande prelato: un cuore doro, pie- no dei valori del Vangelo, che ha tracciato un solco missionario dellAfrica nel cuore della cattolici- t. Bella lezione della storia che consacra uneminente figura missio- naria africana e conferma in qualche modo il titolo che questo prelato, di luminosa memoria, si era lui stesso attribuito da vivo: quello di mis- sionario romano in Africa. Un ampio e originale excursus storico sullopera svolta dalla Santa Sede a favore dei profughi e dei rifugiati stato offerto gioved pomeriggio, 23 maggio, dallarcivescovo segretario per i Rapporti con gli Stati ai partecipanti alla ventesima assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Nel suo intervento del quale pubblichiamo quasi per intero la seconda parte in questa pagina e il testo integrale sul sito www.osservatoreromano.va il presule ha ricostruito le principali tappe di questo impegno, in particolare negli anni del secondo dopoguerra, evidenziando lazione dei Pontefici di fronte al fenomeno delle migrazioni forzate. Dalla storia allattualit, al centro dei lavori dellassemblea c stato il drammatico esodo dei profughi siriani che cercano rifugio nei Paesi vicini. Se n fatto portavoce in particolare il cardinale Bchara Boutros Ra, patriarca di Antiochia dei Maroniti. Se lattuale situazione di guerra e di violenza in Siria dovesse continuare, ha detto, le conseguenze sarebbero molto negative sul Libano e sulla sua fisionomia politica, sociale e culturale, nonch sulla pace in tutta la regione del Medio Oriente. La situazione della Siria solo una delle grandi sfide che la Chiesa in Medio Oriente si trova di fronte; proprio per questo ha bisogno di essere sostenuta e incoraggiata. Anche il cardinale Antonio Maria Vegli, presidente del dicastero, nellaprire i lavori, ha ricordato la drammatica situazione delle migliaia di rifugiati forzati e sradicati dal loro ambiente. Si parla di almeno cento milioni di persone che hanno lasciato le loro case o sono in esilio. Tra queste si annoverano sfollati e vittime del traffico di esseri umani. Questo traffico costituisce una violazione dei diritti umani. Il porporato ha anche ricordato che i rifugiati necessitano di protezione per la tutela e il rispetto dei diritti civili e politici, economici, sociali, culturali e religiosi. Tra gli interventi di gioved mattina, quello del vescovo Joseph Kalathiparambil, segretario del dicastero. Una cattedra di socializzazione politica in Africa intitolata al cardinale beninese Bernardin Gantin (1922-2008) stata istituita dalla Pontificia Universit Lateranense, allinterno dellA re a internazionale di ricerca Studi interdisciplinari per lo sviluppo della cultura africana. Lhanno presentata stamane, gioved 23 maggio, nella Sala Stampa della Santa Sede, il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum e della stessa area di studi (che nel pomeriggio interviene alla cerimonia inaugurale con la relazione che pubblichiamo quasi per intero in questa pagina); il presidente della Repubblica del Benin, Thomas Boni Yayi; monsignor Patrick Valdrini, pro rettore dellateneo romano, e il professor Martin Nkafu Nkemnkia, direttore del dipartimento delle scienze umane e sociali - studi africani della stessa universit. Nel suo intervento in Sala Stampa il cardinale Sarah ha tracciato un profilo umano e sacerdotale del cardinale Gantin primo ecclesiastico del continente a ricoprire ruoli di altissima responsabilit nella Curia Romana riprendendo le parole di Benedetto XVI in occasione della messa di suffragio, celebrata dieci giorni dopo la morte, avvenuta il 13 maggio di cinque anni fa. La sua personalit ha detto costituiva una sintesi meravigliosa delle caratteristiche dellanimo africano con quelle proprie dello spirito cristiano. Da qui lauspicio del porporato che la nuova cattedra possa dare inizio a una riflessione sulla politica in contesto africano e preparare i futuri responsabili della societ africana di domani orientata dalla dottrina sociale della Chiesa. Da parte sua il capo di Stato beninese ha richiamato la necessit di formare leader locali e limpegno del suo Paese su tale fronte. Per questo ha detto il 13 maggio 2009, nel primo anniversario della morte, sono stati istituiti, dal Governo di Cotonou insieme alla Conferenza episcopale, il Premio internazionale Cardinale Bernardin Gantin e lomonima Fondazione. Quindi ha sottolineato che la cattedra romana lavorer in simbiosi con la Fondazione. Inoltre ha aggiunto essa contribuir alla nascita dellAccademia del Benin per sviluppo locale. E tra le sue prime iniziative, vi sar una conferenza di sindaci africani sulla gestione dello sviluppo locale per la lotta alla povert. Infine intervenuto il direttore del dipartimento per illustrare il funzionamento della cattedra, che ha spiegato sar articolata in corsi e seminari e promuover convegni e congressi. Nellambito dei corsi ha proseguito saranno affrontati argomenti, di carattere filosofico e storico, per meglio inquadrare e far emergere il contributo che il continente africano pu offrire al dibattito culturale internazionale. Civili in fuga da Goma (Afp) LOSSERVATORE ROMANO pagina 8 venerd 24 maggio 2013 Messa del Papa a Santa Marta Quel sale che d sapore Il prossimo 4 ottobre il Pontefice ad Assisi Papa Francesco si recher ad Assisi il prossimo 4 ottobre. Lo ha reso noto oggi, 23 maggio, larcivescovo Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi - Nocera Umbra Gualdo Tadino, e lo ha confermato il direttore della Sa- la Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Accogliendo la richiesta dellordinario locale, formulata in comunione con i vescovi dellUmbria si legge in una nota della diocesi il Santo Padre ha comunicato che in occasione della festa liturgica del Poverello, del quale ha voluto prendere il nome, intende recarsi pellegrino nella citt di san Francesco. Per questo prosegue il comunicato la diocesi esulta per questa espressione di attenzione e di benevolenza. Insieme con le altre diocesi impegnate nel cammino regionale per laccensione della lampada votiva al patrono dItalia, interpretando i sentimenti dei figli di Francesco dei diversi ordini, come anche delle autorit cittadine e regionali, diciamo al Santo Padre il nostro grazie e la nostra fervida attesa. E conclude: Affi- diamo allintercessione del santo di Assisi il ministero del Santo Padre Francesco e il cammino morale e civile della nazione italiana. La notizia della visita del Pontefice riferisce il sito della rivista www.sanfrancesco.org. appresa con gioia e giubilo dallintera comuni- t dei frati della basilica di San Francesco dAssisi, stata seguita da un lungo suono di campane a festa. Lettera del Santo Padre Il cardinale Vallini confermato vicario di Roma Tweet di @Pontifex Te s t i m o n i di riconciliazione nella vita Porto la parola di riconciliazio- ne e di amore del Vangelo negli ambienti in cui vivo e lavoro?. Come gi aveva fatto venerd scorso, 17 maggio, proponendo ai cristiani un piccolo esame di coscienza sul posto che Dio oc- cupa nella loro vita, Papa Fran- cesco lancia un nuovo tweet sot- to forma di domanda. E invita i credenti, nel messaggio messo in rete nella mattina di gioved 23, a essere testimoni di riconcilia- zione nei luoghi in cui quotidia- namente vivono e operano. Il cristiano, secondo la metafora evangelica di Matteo (5, 13-14), chiamato ad essere sale della terra. Ma se non trasmette il sapore che il Signore gli ha donato, si trasforma in un sale insipido e diventa un cristiano da museo. di questo che Papa Francesco ha parlato a quanti hanno partecipato alla messa celebrata questa mattina, gioved 23 maggio, nella cappella della Domus Sanctae Marthae. Il vangelo del giorno (Ma rc o 9, 41-50) ha ispirato al Santo Padre una riflessione su una peculiarit che caratterizza i cristiani: quella cio di essere per il mondo ci che il sale per la massaia e per chi ha buon gusto e apprezza il sapore delle cose. Buona cosa il sale ha esordito il Pontefice. Una cosa buona che il Signore ha creato, ma se il sale diventa insipido si domandato con che cosa darete sap ore?. Si parla del sale della fede, della speranza, e della carit. Il Signore ci d questo sale, ha precisato il Santo Padre che ha poi posto il problema di come fare in modo che non divenga insipido. Come si fa, perch il sale non perda la sua forza?. Intanto il sapore del sale cristiano, ha spiegato, nasce dalla certezza della fede, della speranza e della carit scaturita dalla consape- volezza che Ges risorto per noi e ci ha salvati. Ma questa cer- tezza non ci stata data semplice- mente per conservarla. Se cos fos- se, essa finirebbe come il sale con- servato in una bottiglietta: non fa niente, non serve. Invece il sale ha spiegato il Papa ha senso quando si d per insaporire le cose. Penso che il sale conservato nella bottiglietta, con lumidit perda forza. E non serve. Il sale che noi abbiamo ricevuto per darlo; per insaporire, per offrirlo; altrimenti diventa insipido e non serve. Ma il sale ha anche unaltra par- ticolarit: quando si usa bene ha puntualizzato Papa Francesco non si sente il gusto del sale. Cos il sapore del sale non altera il sa- pore delle cose; anzi si sente il sa- pore di ogni pasto, che diventa pi buono e pi saporito. E que- sta loriginalit cristiana: quando noi annunziamo la fede, con questo sale, chi la riceve la riceve ciascu- no nella sua peculiarit, come i pa- sti. Tuttavia, ha precisato il vescovo di Roma, loriginalit cristiana non ununiformit. Prende ciascu- no com, con la sua personalit, con le sue caratteristiche, con la sua cultura, e lo lascia cos come lha trovato, perch una ricchezza; ma gli d qualcosa di pi, gli d il sapore. Se invece si tendesse alluniformit, sarebbe come se tutti fossero salati allo stesso mo- do. Lo stesso capiterebbe se ci si comportasse come quando la don- na butta troppo sale: si sentirebbe soltanto il gusto del sale e non il gusto di quel pasto insaporito con il sale. Loriginalit cristiana consiste proprio in questo: ciascuno resta quello che , con i doni che il Si- gnore gli ha dato. Ciascuno di- stinto dallaltro; dunque il sale cri- stiano quello che fa vedere pro- prio le qualit di ciascuno. Questo il sale che noi dobbiamo dare e non conservare. O almeno non con- servarlo sino a farlo rovinare. E perch il sale non si rovini ci sono due metodi da seguire, che devono andare insieme. Il Papa li ha spiegati cos: Prima di tutto darlo, al servizio dei pasti, al servizio degli altri, al servizio delle persone. Si tratta del sale della fe- de, della speranza e della carit: darlo, darlo, darlo!. Laltro meto- do implica la trascendenza, cio la tensione verso lautore del sale, il creatore, quello che fa il sale. Il sale non si conserva soltanto dandolo nella predicazione. Ha bisogno an- che dellaltra trascendenza, della preghiera, delladorazione. E cos il sale si conserva, non perde il suo sapore. Con ladorazione al Signo- re, io trascendo da me stesso al Si- gnore; e con lannunzio evangelico io esco fuori da me stesso per dare il messaggio. Senza seguire questa strada, per dare il sale ha concluso il Ponte- fice esso rimarr nella bottigliet- ta, e noi diventeremo cristiani da museo che possono solo far vedere il sale. Ma si tratter di un sale senza sapore, un sale che non fa niente. Con il Papa hanno concelebrato, tra gli altri, i cardinali Angelo So- dano e Leonardo Sandri, il quale, con larcivescovo Cyril Vasil e monsignor Maurizio Malvestiti, ha accompagnato un gruppo di dipen- denti della Congregazione per le Chiese Orientali. Hanno anche concelebrato i monsignori Edmun- do Luis Flavio Abastoflor Montero, arcivescovo di La Paz, in Bolivia, e Pier Giuliano Tiddia, arcivescovo emerito di Oristano. Papa Francesco ha confermato il cardinale Agostino Vallini suo vicario generale per la diocesi di Roma, comunicandogli la sua decisione in una lettera datata 19 maggio. Ne pubblichiamo di seguito il testo latino. Venerabili Fratri AUGUSTINO S.R.E. Cardinali VALLINI Vicario in Urbe Nostro Ex quo quidem tempore ad Petri ca- thedram sumus evecti, ediximus Nos esse Episcopum Romanum. Sedes vero haec ampliore pollet auctorita- te. Eandem enim communioni om- nium Ecclesiarum in caritate praesi- dere omnes sat sciunt. Romani Pontifices, multis districti officiis, saeculorum decursu Vicarii Generalis, qui vicaria sed ordinaria potestate Almae Urbis dioecesim re- geret, cuidam e Purpuratis Patribus destinare consueverunt. Quapropter insignis Decessor Noster Benedictus XVI, cum te agnosceret congruis vir- tutibus ac pastorali actuositate cu- mulari, per Litteras Apostolicas die XXVII mensis Iunii anno MMVIII da- tas Officium praedictum tibi, per te vel per legitimos officiales tuos exercendum, cum omnibus et singu- lis privilegiis, facultatibus, praeroga- tivis, immunitatibus, iuribus, honori- bus quoque et oneribus, quibus alii in eadem hac Urbe eiusque subur- biis et districtu Vicarii in spirituali- bus Generales Romanorum Pontifi- cum uti frui potuerunt seu etiam de- buerunt, secundum Constitutionem Apostolicam Ecclesia in Urbe concessit ac tribuit. Idem igitur Summus Pontifex, quod ad te atti- neret, edixit: Te idcirco Nostrum Urbis, suburbiorum et districtus Vica- rium in spiritualibus et Iudicem con- stituimus et renuntiamus, curam, re- gimen, administrationem, liberum- que praedicti muneris exercitium plenarie tibi committentes, una si- mul cum iurisdictione in Palatium Lateranense. Itaque quod de te statuit Idem Decessor Noster, Nos comprobare properamus. Quocirca, Apostolica Nostra ex potestate, te Nostrum Ur- bis, suburbiorum et districtus in spiri- tualibus Vicarium et Iudicem confir- mamus. Exoptamus pariter ut eccle- sialis communitas Nostra Romana, divina suffragante gratia, quam ma- xime floreat, Domini verba in se promptissime recipiat ac spiritales fructus copiose ferat. Haec omnia Benedictione Nostra Apostolica cor- roboramus, tibi in primis impertita, quam cunctis fidelibus pertinere vo- lumus, dum ab iis preces amabiliter petimus ut cum in Nostrae dioecesis, tum universi Dominici gregis benefi- cium ministerium Petrinum efficaci- ter explere possimus. Ex Aedibus Vaticanis, die XVIII mensis Maii, anno MMXIII, Pontificatus Nostri primo. FRANCISCUS