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4.
Frege (I):
Antipsicologismo, Principio del Contesto e Principio di
Composizionalit


Gottlob Frege (1848-1925), il fondatore della moderna logica matematica, anche
unanimemente riconosciuto come il padre della filosofia analitica del linguaggio. Il suo sistema di
logica simbolica, espresso nel linguaggio artificiale noto oggi come Ideografia o Notazione
Concettuale (Begriffschrift), segna un punto di svolta fondamentale in una disciplina, la logica, che
era rimasta sostanzialmente invariata da Aristotele fino al tempo di Frege. Nel perseguire il suo
obiettivo riguardante la logica e, pi in particolare, quelli che egli pensava essere i fondamenti
logici dellaritmetica, Frege mette a punto una serie di nozioni e distinzioni che sono ancora oggi
alla base della filosofia analitica del linguaggio.
Nelle prime due dispense abbiamo preso in considerazione due tipi di teorie: la teoria
ideazionale di Locke e la teoria referenziale pura nella versione che ce ne d Lycan. Abbiamo visto
come tali teorie, pur essendo entrambe intuitive, e pur nascendo entrambe da esigenze legittime,
vadano incontro a problemi difficilmente risolvibili allinterno del loro orizzonte teorico. La
filosofia di Frege pu essere vista come un tentativo di raccogliere quanto c di buono in tali teorie
conciliandole e insieme superandole in direzione di una teoria pi matura. Frege si oppone
esplicitamente al mentalismo, e quindi a teorie come quelle di Locke che identificano il significato
delle parole e degli enunciati con enti mentali; implicitamente, lo si pu considerare anche come
critico di una teoria puramente referenziale del significato. Nel far ci, propone una teoria del
linguaggio e del significato che vede questultimo come articolato nelle due nozioni di Senso e
Denotazione.
In questa dispensa ci occuperemo delle critiche di Frege al mentalismo, e di due principi che
stanno alla base della sua teoria del significato, ovvero il Principio del Contesto e il Principio di
Composizionalit.
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1. Antipsicologismo
La posizione teorica di Frege contro il mentalismo detta anche antipsicologismo.
Lantipsicologismo , grosso modo, la tesi secondo cui le parole non significano le idee. Pi
precisamente, possiamo dire che:
ANTIPSICOLOGISMO: Tesi secondo cui le parole non significano le rappresentazioni.
Le rappresentazioni sono tutte quelle immagini mentali, sensazioni e stati danimo che le parole
evocano in noi. Rappresentazione quindi un termine che indica non solo le idee lockiane
(immagini mentali), ma anche tutto ci che le parole suscitano in noi e che ha carattere
eminentemente psicologico, privato.

Le argomentazioni con cui Frege sostiene lantipsicologismo le troviamo ne I fondamenti
dellaritmetica (1884). Come si evince dal titolo, lopera dedicata alla matematica, in particolare
ai fondamenti razionali dellaritmetica; ma ci che Frege scrive contro lo psicologismo in aritmetica
pu essere generalizzato al linguaggio in generale. Le argomentazioni sono le seguenti:

1) Il significato di una parola indipendente dalle rappresentazioni ad essa associate:
Se le persone comprendono una parola, allora conoscono il significato di quella parola. Il
significato di una parola quindi ci che conosciuto da chi comprende quella parola. Il significato
di una parola, inoltre, deve essere lo stesso per tutti i parlanti (altrimenti la comunicazione sarebbe
impossibile). Le persone comprendono le parole, ovvero conoscono il loro significato, nonostante
associno nella loro testa rappresentazioni diverse a ciascuna parola. Ma allora, le rappresentazioni
sono irrilevanti per la comprensione di una parola: il significato di una parola indipendente dalle
rappresentazioni ad essa associate.

2) Il significato di una parola deve avere a che fare con ci di cui agli uomini interessa
parlare:
Quando i matematici parlano di numeri, ci a cui sono interessati sono i numeri, non le
diverse rappresentazioni di numero che ciascuno di loro ha nella propria testa: non importa a
nessuno se, ad esempio, alla parola cento uno di loro associa limmagine mentale del numerale
100, un altro limmagine della lettera C, e cos via; ci di cui vogliono parlare il numero
cento. Allo stesso modo, quando gli ingegneri edili parlano di edifici, ci a cui sono interessati sono
gli edifici, non le rappresentazioni di edificio; quando dei giardinieri parlano di piante, ci di cui
vogliono parlare sono le piante, non le diverse rappresentazioni di pianta che ciascuno di loro
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intrattiene nella sua testa. Se le cose stanno cos, e se, com plausibile pensare, il significato di una
parola deve avere un legame con ci di cui agli uomini interessa parlare, il significato delle parole
non potr consistere nelle rappresentazioni ad esse associate.

N.B. Nonostante ci sia oggi una rivisitazione del mentalismo o psicologismo, non c dubbio che la
filosofia del linguaggio si sia definita alle sue origini (anche) attraverso la sua opposizione ad esso:
buona parte della riflessione filosofica sul linguaggio e sul significato precedente a Frege, infatti,
era variamente compromessa con lo psicologismo. Lantipsicologismo rimarr pressoch indiscusso
per decenni dopo Frege .

Frege rafforza il suo antipsicologismo anche attraverso la formulazione del celebre Principio
del Contesto; vediamo allora in cosa consiste tale principio.
2. Principio del Contesto
Oltre alle critiche al mentalismo, nella Prefazione a I fondamenti dellaritmetica troviamo
anche, variamente formulato, il Principio del Contesto. Le formulazioni che Frege ne d sono
almeno le seguenti:
(PCont)
a
Non ci si interroghi mai sul significato che una parola ha in isolamento, ma solo
sul significato che quella parola ha nel contesto di un enunciato.
(PCont)
b
solo nel contesto di un enunciato che le parole hanno significato.
(PCont)
c
Le parole non hanno significato in isolamento. Il loro significato non che il
contributo che esse danno al significato degli enunciati in cui occorrono.
Noi considereremo fondamentale (PCont)
a
, e interpreteremo quindi il Principio del Contesto come
un principio metodologico da seguire nellindagine sul significato: per Frege, quando ci si interroga
sul che cos il significato dagli enunciati, e non dalle parole, che bisogna partire. Secondo tale
interpretazione, (PCont)
b
e (PCont)
c
sono modi di enfatizzare quanto Frege esprime in (PCont)
a
: in
quanto tali, non vanno presi alla lettera almeno non quando dicono che le parole in isolamento
non hanno significato.
Abbiamo detto che la formulazione del PCont da parte di Frege va a sostegno del suo
antipsicologismo. In che modo? Il ragionamento di Frege il seguente. Se non accettiamo il
Principio del Contesto (i.e. se pensiamo che le parole abbiano significato in isolamento), allora
saremo propensi a dire che le parole hanno significato in virt di una correlazione tra esse e una
qualche entit extralinguistica (il loro significato). Ma se pensiamo anche che il linguaggio serva a
comunicare i pensieri, allora saremo tentati di andare a cercare questa entit extralinguistica
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dentro la testa delle persone (i.e. saremo tentati di dire che il significato delle parole sono le idee
o rappresentazioni). Se accettiamo il Principio del Contesto, invece, saremo portati a concentrarci
sugli enunciati, e a considerare come basilare il significato di questi ultimi. Ci attenua, se non
elimina, la tentazione di pensare che le parole abbiano significato in virt di una correlazione tra
esse e una qualche entit extralinguistica di tipo mentale.

Quindi, se rifiutiamo il PCont e se pensiamo, allo stesso tempo, che il linguaggio comunichi
i pensieri, siamo spinti a identificare il significato delle parole con idee, e quindi a cadere nello
psicologismo. Se invece riconosciamo, come vuole PCont, che il significato di una parola non che
il contributo che la parola d al significato degli enunciati in cui essa occorre, una volta specificato
qual il significato degli enunciati potremo limitarci a specificare in cosa consiste tale contributo (e
avremo trovato, con ci, il significato della parola), e sar pi difficile cadere nella tentazione di
identificare tale contributo semplicemente con idee.

Unaltra utilit di PCont che esso ci offre un inizio di risposta al problema dellunit
dellenunciato (vd. dispensa 2.), ovvero al problema di spiegare che cosa distingue un enunciato da
una mera lista di parole. Per Frege, il problema sorge se tentiamo di spiegare lunit dellenunciato
come qualcosa di costruito a partire dal basso, ovvero a partire dalle singole parole: quanto fanno
la teoria referenziale pura e quella ideazionale. Ci che dobbiamo fare, invece, considerare
lenunciato come lunit basilare, primitiva. Ovviamente, ribadiamolo, questo soltanto un inizio di
risposta: se Frege si limitasse a dire che un enunciato si distingue da una lista di nomi in virt del
fatto che lenunciato ununit, mentre una lista di nomi non lo , starebbe solo riproponendo il
problema. Infatti, avremo occasione di tornare sulla questione.
3. Principio di Composizionalit
Oltre al Principio del Contesto, Frege sostiene almeno implicitamente anche il Principio di
Composizionalit, che pu essere formulato come segue:
(PComp) Il significato di unespressione complessa determinato dal significato dei suoi
costituenti e dalla sua struttura sintattica.
Ad esempio, consideriamo un enunciato come:
(1) Luca corre
PComp dice che il significato di (1) determinato dal significato dei suoi costituenti, ovvero dal
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significato di Luca e di corre, e dalla sua struttura sintattica (sintagma nominale + predicato
verbale).

N.B. Si noti che determinato da letto in senso forte: il significato di unespressione complessa
determinato dai significati dei suoi costituenti e dalla sua struttura sintattica, e da niente altro oltre a
ci. Ad esempio, il significato di (1) determinato dal significato di Luca e di corre, dal modo
in cui tali costituenti sono sintatticamente combinati, e da nessunaltra informazione oltre a queste.
In altre parole, non possono esservi casi in cui una medesima espressione lessicalmente e
strutturalmente non ambigua abbia pi di un significato.

PComp oggi considerato uno dei principi alla base della semantica (tanto dei linguaggi
artificiali, quanto di quelli naturali): laccordo sulla sua validit ampio. Uno degli argomenti
standard a favore del PComp, anchesso implicito negli scritti di Frege, largomento della
produttivit:

(1) Di fatto, i parlanti di una lingua L riescono a produrre (e comprendere) espressioni
complesse mai prodotte (o udite) prima;
(2) Siamo esseri finiti, che operano con mezzi cognitivi finiti;
(3) Quindi, la produzione (e la comprensione) di tali espressioni complesse deve potersi
fare sulla base di mezzi finiti. Deve accadere, cio, che il parlante conosca qualcosa
sulla base di cui poter determinare il significato dellespressione complessa senza
che vi sia bisogno di ricorrere ad altre informazioni;_______________________
(4) ragionevole pensare che questo qualcosa, che il parlante conosce e che determina il
significato dellespressione complessa, siano i significati dei costituenti
dellespressione complessa e la sua struttura sintattica (i.e. PComp vero).

Come avrete notato, largomento della produttivit ha una forma un po diversa rispetto agli
argomenti visti nella precedente dispensa. Nella precedente dispensa ci siamo occupati
esclusivamente di argomenti di tipo deduttivo, ovvero di argomenti in cui la nozione di validit
coinvolta quella di validit deduttiva: un argomento deduttivamente valido sse impossibile
che le premesse siano vere e la conclusione sia falsa. Largomento della produttivit invece un
argomento di tipo induttivo, ovvero un argomento in cui la nozione di validit coinvolta quella di
validit induttiva: un argomento induttivamente valido sse non probabile che le premesse siano
vere e la conclusione sia falsa. Pi in particolare, largomento della produttivit uninferenza alla
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miglior spiegazione: lidea base di questo tipo di argomenti induttivi che se un ipotesi (nel nostro
caso, lipotesi che valga il PComp) fornisce una buona spiegazione di un insieme di fenomeni (nel
nostro caso, del fatto che pur operando con mezzi cognitivi finiti, riusciamo a produrre e
comprendere espressioni complesse mai prodotte o udite prima), e se nessunaltra ipotesi fornisce
una spiegazione altrettanto buona, allora probabile che lipotesi in questione sia vera.
4. Principio del Contesto e Principio di Composizionalit: incompatibilit?
Il fatto che Frege abbia sostenuto sia il Principio del Contesto che il Principio di
Composizionalit sembra porre un problema di coerenza interna al pensiero freghiano. I due
principi, infatti, sembrano dire esattamente lopposto. PCont esorta a pensare che le parole non
abbiano significato in isolamento, ma solo allinterno di un enunciato: il significato delle parole
deriva da quello degli enunciati in cui esse occorrono. Secondo PCont, basilare il significato
degli enunciati. PComp invece sembra dire esattamente lopposto: il significato degli enunciati a
derivare da quello delle parole che li compongono (e dal loro arrangiamento sintattico). Secondo
PComp, basilare il significato delle parole.
La letteratura sul tema abbonda di tentativi di soluzione a tale problema. Noi, comunque,
abbiamo posto lenfasi sulla formulazione (PCont)
a
, e questo rappresenta gi un tipo di soluzione, e
pi precisamente un tipo di soluzione che interpreta i due principi in modo da renderli tra loro
compatibili. Abbiamo detto infatti che considereremo PCont come un principio metodologico, e
cio come un principio che deve guidare lindagine teorica sul significato: nellindagine teorica
sulla natura del significato, ci dice PCont, dagli enunciati che dobbiamo partire. Fare questo,
afferma Frege, limita il rischio di incorrere nello psicologismo e, come vedremo, aiuta a dare una
(per Frege) corretta caratterizzazione teorica del significato degli enunciati e delle loro parti.
Ma se PCont ci offre un metodo da seguire nellindagine teorica sulla nozione di
significato, allora esso non in contrasto con PComp, che piuttosto una buona spiegazione - la
migliore possibile, stando allargomento della produttivit - del come comprendiamo e produciamo
espressioni complesse sempre nuove. Nel (quotidiano) comprendere il significato di un enunciato,
quindi, dalle parole che dobbiamo partire. Nel porci la domanda che cos il significato, invece,
dobbiamo partire dagli enunciati.

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