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In Italia Nel mondo
Roma. Il governo italiano ha approvato,
ieri, il decreto sulla missione militare in Li-
bano, con circa 2.500 soldati. Il ministro de-
gli Esteri, Massimo DAlema, ha parlato di
forte ripresa delliniziativa internazionale
per la pace nellintera regione. Da Beirut,
prima tappa di un tour di undici giorni in
medio oriente, Kofi Annan, ha detto che il
disarmo di Hezbollah e il controllo dei con-
fini sono importanti per lunit nazionale
del Libano. Il segretario generale dellOnu
ha incontrato il premier Fouad Siniora e il
ministro dellEnergia, Mohammed Fneish,
membro di Hezbollah. Il presidente del
Consiglio, Romano Prodi, ha evitato di ri-
spondere nel merito ai giornalisti che chie-
devano lumi sul netto ri-
fiuto da parte del mini-
stro del Lavoro libanese,
Tarrad Hamade, dirigen-
te di Hezbollah, di ogni
ipotesi di disarmo delle
milizie: Le regole din-
gaggio sono chiarissi-
me, poi ognuno fa le sue
dichiarazioni. La posi-
zione di Hamade non riguarda
le regole dingaggio, n si li-
mita a essere semplice pro-
paganda, evidenzia invece
un secco rifiuto del senso
complessivo della risoluzio-
ne 1.701 dellOnu, mostrando
unambiguit di fondo,
non risolta, legata al
documento. Nonostan-
te Annan, ieri, abbia detto di
avere ottenuto dal governo li-
banese e da quello israeliano
limpegno a rispettare la risoluzione 1.701,
Hezbollah, protagonista del conflitto, accet-
ta soltanto la prima parte della risoluzione:
il cessate il fuoco, ma rifiuta di collaborare
alla soluzione politica. Non ha mai infatti
annunciato un disarmo.
Lipoteca che grava sulla missione del-
lUnifil in Libano non riguarda pi le rego-
le dingaggio, ma proprio il rifiuto della
principale condizione posta dallo stesso
Prodi alla missione: Hezbollah continua a
non accettare nel suo complesso la risolu-
zione 1.701 (mentre Israele lha approvata
integralmente). A tuttoggi, non esiste una
sola dichiarazione o un solo documento uf-
ficiale in cui il leader del Partito di Dio,
Hassan Nasrallah, accetta le prescrizioni
della 1.701. A fronte di questo significativo
vuoto, Prodi sostiene che il 17 agosto il pre-
mier libanese Fouad Siniora ha assicura-
to che Hezbollah ha accettato le disposizio-
ni della risoluzione 1.701 e che collaborer
con la forza dellOnu. Lassicurazione non
trovanessunriscontroedanzi smentitada
Nasrallahedai dirigenti di Hezbollah(edai
loro partner iraniani e siriani). In partico-
lare, il leader sciita rigetta apertamente,
con parole non equivocabili, il richiamo
ribadito dalla 1.701 alla risoluzione 1.559
del 2004 che intimava il disarmo di Hezbol-
lah: Rispetteremo la cessazione delle osti-
lit; ma la guerra non ancora finita. Conti-
nueremo la resistenza fino a quando il ne-
mico continuer laggressione. Non il mo-
mento per discussioni pubbliche sul disar-
modi Hezbollah, immoraleparlarneades-
so. Qualcuno afferma che il disarmo della
resistenza la condizione essenziale per
uno stato libanese forte. Io penso esatta-
mente il contrario.
Assicurazioni di seconda mano
Questa posizione sostenuta dal presi-
dente libanese, Emile Lahoud: In queste
condizioni non possibile richiedere il di-
sarmo della resistenza senza risolvere pri-
ma i problemi che la resistenza solleva. La
voluta confusione in cui i paesi che man-
dano i contingenti militari, Italia in testa,
non si fanno carico di ottenere una accetta-
zione aperta e piena da Hezbollah della ri-
soluzione dellOnu, accontentandosi di assi-
curazioni di secondamanodi unpremier li-
banese che ostaggio politico di Hezbollah
costituisce unipoteca drammatica. Si pro-
spetta, infatti, la ripetizione del quadro ti-
pico delle missioni dellOnu, a partire da
quella del Congo del 1961, in cui fu massa-
crato Patrice Lumumba: le faticose media-
zioni lessicali degli ambasciatori, definite
nellasettico Palazzo di vetro, le volute am-
biguit delle risoluzioni, sono meccanica-
mente trasferite su un terreno di battaglia,
in cui vigono ben altre regole.
Si inviano poche migliaia di Caschi blu a
far da barriera tra eserciti armati in totale
vuoto di strategia. La Francia, che ha ben
chiara linattendibilit delle assicurazioni
di Siniora su Hezbollah, non a caso ha ter-
giversatoalungo, richiedendoallOnulaga-
ranzia di regole dingaggio precise. LItalia,
invece, punta a un protagonismo effettivo
del contingente internazionale, alla sua ca-
pacit di contribuire a impostare scenari di
pace, non disarmando direttamente Hez-
bollah, ma assistendo il governo e lesercito
libanese ai quali la 1.701 assegna il compi-
to. Ma lesercito libanese molto debole e
ha limitata operativit sul piano militare.
VIALIBERADELGOVERNOALLAMIS-
SIONEITALIANAINLIBANO. Il Consiglio
dei ministri ha adottato allunanimit il de-
creto sulla missione italiana di pace in Li-
bano. Secondo il titolare della Difesa, Ar-
turo Parisi, in una prima fase saranno im-
pegnati 2496 militari (1000 impeganti a ter-
ra) che diventeranno poi 2680 (di cui 2450 a
terra). Il vicepremier e ministro degli Este-
ri Massimo DAlema ha dichiarato che lI-
talia stanzier 30 milioni di euro per la coo-
perazione e gli impegni umanitari nella zo-
na (lonere finanziario complessivo sar pa-
ri a 220 milioni di euro).
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Lampio consenso sulla missione dar so-
stegnoai nostri militari. Lo ha precisato il
capodellostatoNapolitanoapropositodel-
linvio del contingente italiano in Libano e
della convergenza che si realizzata attor-
no alloperazione. E una responsabilit
che si deve assumere, ha sottolineato sui
rischi che correranno i nostri soldati.
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Meno soldati impegnati in Afghanistan.
Questa una delle possibili conseguenze del-
limpegno militare italiano in Libano. Lo so-
stiene il ministro della Giustizia Mastella.
Da qualche parte precisa si deve pur ta-
gliare, considerando le risorse economiche
impegnate e i rischi pi elevati. Se dimi-
nuissimo le truppe a Kabul continua non
sarebbe un atto di irresponsabilit.
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Presto ci mobiliteremo contro la missione.
Lo dichiara Marco Ferrando, leader del
movimento per il Partito comunista dei la-
voratori, che annuncia per domani a Roma
una prima riunione di diversi esponenti
pacifisti, sindacali, di movimento, che ini-
zier a preparare una grande campagna
nazionale contro la missione.
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Sterminata una famiglia a Brescia. Madre,
padre e figlio di 17 anni uccisi a coltellate a
Urago Mella. E il settimo omicidio indicias-
settegiorni nellacittlombarda. Secondogli
inquirenti nonsi trattato di una rapina ma
di unregolamento di conti. Previsto per oggi
unpresidio di fronte alla prefettura. Nonci
sonoriscontri hadettoil prefettodellacitt
che porti come individuazione di respon-
sabilit, al mondo dellimmigrazione
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LItalia riporti il deficit al 3 per cento entro
il 2007. LUnione europea risponde cos al-
lipotesi di spalmare la manovra da 35 mi-
liardi su due anni. Secondo il portavoce del
commissario alle Politiche economiche e
monetarie, Joaquin Almunia, c una sca-
denza fissata e che per noi resta valida.
Parlare di proroga in questa fase sarebbe
incomprensibile ora che c unevoluzione
delleconomia.
Commenta Roberto Calderoli, coordina-
tore della Lega e vicepresidente del Senato:
Bel colpo Professore: i picciotti anche
questa volta le aprono la strada per anda-
re a infilare le mani nelle tasche dei citta-
dini, ma questa volta i prelievi del Conte
Dracula faranno morire il paziente.
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Un patto per il risparmio energetico. Lo
chiede il ministro dellAmbiente Alfonso
Pecoraro Scanio. La riduzione dei consu-
mi e la lotta agli sprechi sono i primi passi
per una nuova politica energetica.
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Siamo per il proporzionale alla tedesca.
Lo afferma il capogruppo di Rifondazione
comunista al Senato Giovanni Russo Spena.
Daniele Capezzone, segretario dei Radi-
cali italiani: Sono favorevole a un sistema
uninominale maggioritario secco, ad un
turno e allanglosassone, coerente con una
scelta referendaria fatta dall80 per cento
degli italiani e poi tradita dai partiti.
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Borsa di Milano. Mibtel a 28.891 (+0,26%).
Leuro (1,2781) guadagna 0,0023 sul dollaro.
ANNAN CHIEDE IL RILASCIO DEI
SOLDATI ISRAELIANI. Il segretario ge-
nerale delle Nazioni Unite a Beirut ha in-
contrato il premier libanese Fouad Siniora
e il presidente del Parlamento, Nabih Ber-
ri: Vogliamo una pace assoluta e duratura;
abbiamo loccasione di arrivare a un cessa-
te il fuoco permanente, ha detto Annan
che ha anche avuto un colloquio separato
con il ministro dellEnergia di Hezbollah,
Mohammed Fneish. Il capo del Palazzo di
vetro ha riferito di aver chiesto al gruppo di
consegnare alla Croce rossa i due soldati
israeliani rapiti dai guerriglieri. Annan ha
spiegato che i Caschi blu dellUnifil non
sono qui per combattere n per cercare ar-
mi casa per casa, ma se attaccati si di-
fenderanno, a prescindere da chi siano i lo-
ro eventuali aggressori. Il governo turco,
intanto, ha fissato in via di principio di
partecipare alla forza di pace dellOnu in
Libano; la decisione sar sottoposta al voto
parlamentare il 19 settembre.
La televisione libanese Lbc ha annun-
ciato che mander in onda un video della-
viatore israeliano, Ron Arad, scomparso in
Libano nel 1986.
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Tre morti in Turchia in diversi attentati e
decine i feriti. Tra domenica e luned sono
scoppiate tre bombe a Marmaris, localit
balneare del mar Egeo frequentata da eu-
ropei e da russi, e una a Istanbul: 27 i feriti.
In una caffetteria di Antalaya ieri c stata
lultima esplosione, che ha provocato le tre
vittime e il ferimento di altre diciotto per-
sone. I Falchi per la liberazione del Kurdi-
stan, un gruppo legato al Pkk (Partito dei la-
voratori del Kurdistan) hanno rivendicato
gli attentati. Nelladichiarazioneincui si as-
sume la paternit, il gruppo annuncia che
continuer a colpire nel paese.
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E stata resa nota la lettera di Ahmadinejad
inviatail 19luglioal cancellieretedesco, An-
gelaMerkel, chesi erarifiutatodi risponde-
re. Nel testoil presidenteiranianoparladel-
lOlocaustocomepretesto per imbarazza-
re la Germania. Ieri la Kanzlerin ha incon-
tratoPapaBenedettoXVI aCastel Gandolfo.
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A Baghdad tredici morti per autobomba. A
farla scoppiare, un attentatore suicida che
ha piazzato il veicolo davanti al ministero
dellInterno, dove sono riuniti i responsa-
bili di polizia di tutte le province. Dopo lat-
tentato, la polizia ha aperto il fuoco per di-
sperdere la folla e impedire che altre auto
si avvicinassero. Ieri, in Iraq 25 soldati ira-
cheni sono morti combattendo contro la mi-
lizia sciita di Moqtada al Sadr, a Diwaniya.
Uccisi anche molti civili, cinque soldati sa-
rebbero invece ancora dispersi.
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Diciassette vittime in Afghanistan in un
attentato, 43 i feriti. Secondo alcune testi-
monianze, un uomo si sarebbe fatto esplo-
dereinunbazar aLashkar Gah, nel suddel
paese, lanciandosi controlexcapodellapo-
liziaai tempi del regimecomunista.
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In Messico niente brogli vince Caldern.
Lo hanno ribadito ieri i giudici in una se-
duta pubblica. Si era votato il 2 luglio.
Morti quattro palestinesi in un raid aereo
a Gaza. Secondo la polizia i quattro uomi-
ni, membri della forza speciale del ministe-
ro dellInterno palestinese, sono stati uccisi
da un missile sparato da un drone israelia-
no. Il governo palestinese ha fatto sapere
che il soldato israeliano rapito sta bene.
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Evacuate 300 mila persone a Cuba per Er-
nesto. Il declassamento da uragano a tem-
pesta tropicale ha fatto crollare il prezzo
della benzina: la quotazione di 1,79 dollari
al gallone la pi bassa dal 27 marzo.
IL FOGLIO
ANNO XI NUMERO 203 DIRETTORE GIULIANO FERRARA MARTED 29 AGOSTO 2006 - 1
quotidiano
C da crederci?
Hezbollah non disarma
e lo dice, Prodi e Annan
fingono di non sentire
LItalia va in Libano fidandosi del premier
Siniora. Il Partito di Dio non accetta la
risoluzione 1.701 e smentisce Roma
La guerra non finita
Roma. La mortificante smentita dellen-
nesima conquista epocale in campo bio-
medico, e cio lo sbugiardamento della
scoperta di un sistema per ottenere stami-
nali da embrioni umani senza distrugger-
li, annunciata con grande enfasi dai gior-
nali di tutto il mondo la scorsa settimana,
insegna che, prima di tutto, gli articoli
scientifici andrebbero letti separatamen-
te dagli annunci e dalle interviste piene di
glamour pseudoscientifico. Bastava legge-
re leditoriale dellultimo Nature, infatti,
per apprendere che in the experiment,
the embryos were dismantled cell by cell,
cio nellesperimento gli embrioni sono
stati smantellati cellula dopo cellula: le-
ditoriale di
Nature, insom-
ma, aveva gi
chiaramente
spiegato che
lquipe del-
l Advanced
Cell T echno-
logy guidata da
Robert Lanza
aveva distrutto
tutti gli em-
brioni umani
per ricavarne
cellule stami-
nali. Lo denunciano i numeri: gli autori
scrivono che da sedici embrioni scongela-
ti (di otto-dieci cellule ciascuno) sono sta-
te isolate novantuno cellule (blastomeri),
dalle quali si sono poi ricavate due linee
cellulari di staminali embrionali. Ma per
isolare novantuno cellule si devono per
forza smontare gli embrioni, come ave-
va sottolineato anche il Los Angeles Times
del 24 agosto, nel quale si spiegava che gli
scienziati per massimizzare le loro chan-
ce di successo, hanno smantellato gli em-
brioni in novantuno blastomeri separati
anche se gli embrioni sono stati distrutti
in questo esperimento, Lanza ha dichiara-
to che non era necessario distruggerli per
far funzionare la procedura (it was not ne-
cessary to destroy the embryos for the pro-
cedure to work). Ma questo lo dice lui,
non il suo articolo, e sta di fatto che non
vero che cellule staminali embrionali
umane siano state da lui ottenute senza di-
struggere embrioni. Punto. Lanza ha uti-
lizzato la stessa tecnica della diagnosi
preimpianto, che per permettere il suc-
cessivo impianto in utero degli embrioni
manipolati prevede che da ciascuno di es-
si si isoli una sola delle otto-dieci cellule.
Ma nel lavoro pubblicato su Nature questa
tecnica stata usata per prelevare la gran
parte delle cellule. Tutti gli embrioni sono
stati distrutti (non stato scritto esplicita-
mente, lo si solo lasciato intuire) perch
la resa della tecnica bassa. Lanza, come
si detto, ha infatti ottenuto solo due linee
cellulari dalle novantuno cellule di par-
tenza. Lo aveva notato, sul New Y ork Ti-
mes anche Leonard Kass, lex presidente
del Consiglio di bioetica di Bush.
Il marketing della ricerca
Il marketing della scienza si mangia la
scienza, quindi, e distrugge, oltre agli em-
brioni umani, quel minimo di correttezza
che sarebbe richiesta in questioni anche
meno rilevanti di questa. Se lillustre
scienziato Robert Lanza presenta in un
articolo sullaltrettanto illustre rivista Na-
ture la propria ricerca, sta ben attento a
non raccontare balle. Ma si sente libero di
farlo in unintervista sul sito della stessa
rivista: Quello che abbiamo fatto, per la
prima volta, creare cellule staminali
embrionali umane senza distruggere lem-
brione. Una balla, come si visto. Poco
male che laffermazione sia in netta con-
traddizione con leditoriale di Nature e
con la dichiarazione dello stesso Lanza al
Los Angeles T imes. Lapplauso interna-
zionale scattato lo stesso, e la conqui-
sta epocale, che tale non , ha potuto fa-
re il giro del mondo. Ci sono volute le
obiezioni di Richard Doerflinger, vicedi-
rettore delle attivit pro life della Confe-
renza episcopale cattolica degli Stati Uni-
ti, per costringere Robert Lanza ad am-
mettere che gli scienziati hanno preleva-
to il maggior numero possibile di cellule
da tutti gli embrioni, distruggendoli nel
processo. La rettifica arrivata anche in
Italia, anche se a darle il giusto rilievo so-
no stati soltanto il Corriere della Sera e il
Tg2. Per tutti gli altri, allampio risalto da-
to al primo annuncio della scoperta del
metodo per ottenere staminali senza dan-
neggiare o distruggere embrioni non
corrisposto, dopo la marcia indietro di
Nature e di Lanza, nientaltro che il silen-
zio. Nonostante leditoriale di Nature
avesse spiegato bene cosera accaduto, la
rivista ha comunque permesso la pubbli-
cazione di un articolo il cui punto chiave
la sopravvivenza o meno degli embrioni
dopo il prelievo non era sufficientemen-
te esplicitato, e ha dato spazio sul sito al-
le dichiarazioni trionfalistiche e infonda-
te di Lanza.
Le staminali dello scandalo
Gli embrioni sono stati
smantellati cellula dopo
cellula. Bastava leggere
Leditoriale di Nature non lasciava dubbi.
Ma si voluta creare mediaticamente
lennesima falsa aspettativa scientifica
I nuovi oscurantisti
Si aspettano mol-
tissimo, da noi.
Daltra parte esi-
ste una lunga tra-
dizione di rappor-
ti dellItalia con i
paesi arabi ed
giusto che sia cos.
Fatto sta che da
qualche tempo si
sentono sperticate parole di lode nei no-
stri confronti. Gli Hezbollah parlano be-
nissimo dellItalia e si attendono buoni ri-
sultati dallopera nostra. Del regime ira-
niano non parliamo nemmeno, la sua
stampa ha dato enorme rilievo alla propo-
sta di Massimo DAlema sullItalia nel
gruppo dei 5+1 e ripone in noi molte spe-
ranze per i suoi programmi. Daltra parte,
giusto che chi vuole fare opera di pace e
di mediazione parli e tratti non solo con i
puri di cuore. Anche la Siria, la terribile
Siria, pare che ci adori e che faccia molto
conto sulla disponibilit italiana a pro-
porsi come cuscinetto in quella turbolen-
ta zona del mondo. E poi il Libano e altri
ancora. Insomma, si aspettano tutti che il
nostro paese faccia un gran lavoro. E tutto
ci bellissimo. Sperando solo, un doma-
ni, che quei birichini non ci bombardino
per scarso rendimento.
Questo numero stato chiuso inredazione alle 21,00
Redazione e Amministrazione: L.go Corsia Dei Servi 3 - 20122 Milano. Tel 02/771295.1 Poste Italiane Sped. in Abbonamento Postale - DL 353/2003 Conv. L.46/2004 Art. 1, c. 1, DBC MILANO
OGGI NEL FOGLIO QUOTIDIANO
DEL MAIALE
NON SI BUTTA NULLA
HA RAGIONE SCRUTON, bisogna
uccidere il porco, ma ha ragione an-
che san Giacomo quando dice che
ciascunoadescatoetrascinatodal-
la propria concupiscenza: il porco
in noi. Il saggio concupiscente di
Andrea Marcenaro (inserto I)