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SULLA CORDA TESA DELLA VITA

On Lifes Tightrope

Petruska Passos Menezes
*

*
Psicologa specialista in Gestione e Poltiche Pubbliche e Gestione Strategica di Persone / Psicanalista in Formazione per la
International Psychoanalytical Association (IPA)



Sintesi
Questo lavoro riprende il dibattito circa la ricerca di un essere integrale, che funziona
biopsicosocialmente cercando il suo equilibrio o omeostasi. Questo equilibrio occorre tra
lindividuo con s stesso il suo corpo/mente e nelle relazioni iniziate con i suoi genitori o
rappresentanti nella costruzione dellidentit dellIo. La discussione che qui si presenta aggrega
la teoria evoluzionista di Darwin, la possibilit di cambio dei ruoli nel complesso edipico
freudiano, lipotesi della costellazione edipica di Ferrari.

Parole-chiave: costellazione edipica, omeostasi, equilibrio, teoria evoluzionista.

Abstract
This paper takes up the search for a being who works full bio-psycho-socially seeking
equilibrium or homeostasis. This balance occurs between the individual himself, hisbody / mind
and relationships initiated with their parents or important in the construction of the Egos
identity. This vision is expanded when Darwins evolutionary theory is aggregated. The
possibility of changing roles is also mentioned in the Oedipus and Freudians complexand in
Ferraris hypothesis about Freudian Oedipal constellation.

Keywords: oedipal constellation, homeostasis, balance, evolutionary theory.











Indirizzo per corrispondenza: Rua Ansio Azevedo, 675. Centro Mdico Luiz Cunha, sala 1005. Salgado Filho. Aracaju SE. Brasil. CEP:
49020-235. Telefone: +55 79 3042-1009. E-mail: petruska@ymail.com

Sulla Corda Tesa della Vita Petruska Passos Menezes
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Cos', Cos?
(Gonzaguinha)

Io resto
Con la purezza
Della risposta dei bambini
la vita, bella
bella

Vivere!!!
E non avere la vergogna
Di essere felice
Cantare e cantare e cantare
La bellezza di essere
Un eterno apprendista

Ah mio Dio!!!
Lo so, lo so
Che la vita dovrebbe essere migliore
Ben migliore e lo sar
Ma ci non impedisce
Che io ripeta
bella, bella
bella

E la vita!
E la vita cos'?
Dimmi, fratello
Lei il battito
Di un cuore
Lei la dolce illusione
Eh!!! Oh!!!!!

E la vita
Lei meravigliosa
O sofferenza?
Lei allegria
O lamento?
Cos'? Cos'?
Fratello mio

C' chi dice
Che la nostra vita
un niente nel mondo
una goccia, un tempo
Che meno di un secondo

C' chi dice
Che un divino
Mistero profondo
il soffio del creatore
In unattitudine ripiena di amore...

Tu dici che lotta e piacere
Lui dice che la vita e vivere
Lei dice che meglio morire
Ma amata non
E il verbo e soffrire

Io so che ho fiducia nella ragazza
Sulla Corda Tesa della Vita Petruska Passos Menezes
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E nella ragazza ripongo la forza della fede.
Siamo noi che facciamo la vita
Come dobbiamo, o possiamo o vogliamo...

Sempre desiderata
Per quanto sia sbagliata
Nessuno vuole la morte
Solo salute e sorte...

E la domanda gira
E la testa si agita
Io resto con la purezza
Della risposta dei bambini
la vita, bella
E bella
1


In cosa consiste la vita? Quando comincia? Quando finisce? Gli scienziati, i filosofi,
le religioni, tutti cercano queste risposte. Tutto ci che sappiamo che siamo in un eterno
continuum di cambiamenti. Il bello e la saggezza della vita, in verit, saperla vivere. poter
approfittare della miglior maniera possibile ci che succede subito dopo linizio fino ai secondi
che precedono la fine. Non sono se questo lobiettivo della Psicanalisi, ma vorrei credere che
lo sia.
Per Darwin (2003), la vita una successione di adattamenti all ambiente, che lui
chiama di evoluzione. Penso che gli essere viventi cercano di adattarsi all ambiente e
trasmettono questo adattamento ai discendenti di maniera di perpetuare la propria specie e, di
una certa forma, perpetuarsi, di mantenersi vivi attraverso dellessere che continua. Darwin ci
ha fatto pensare sulla possibilit di uno sviluppo mentale e, conseguentemente, lessere psichico
essere qualcosa di evoluto. Qualcosa inventato, evoluto per lessere umano per ottenere
migliori adattamenti all ambiente che lo circonda e lottare per la sua vita. La cosa pi
interessante che, per adattarsi meglio, necessario non portare condizioni predeterminate.
Parlando pi specificamente, un cucciolo di un rettile o anfibio, nasce e si cura da solo. Non
ha bisogno di un padre e di una madre che lo alimenti, che lo accolga n che gli insegni a
cacciare per sopravvivere. Questo, nello sviluppo animale suggerito da Darwin, non succede
negli animali superiori. I mammiferi hanno bisogno di cure da parte dei genitori come qualcosa
di fondamentale per sopravvivere. Un leoncino ha bisogno di ammamentarsi, e, quando cresce
un poco, la madre andr a caccia per alimentare i cuccioli. Crescendo ancora un poco, lui
comincia a giocare e il gioco degli animali, come negli essere umani, imita la vita adulta. I
cuccioli giocano di cacciare, di rincorrersi, di mordersi. Il gioco prepara alla vita e quando
saranno giovani adulti, impareranno a cacciare o ad assumere la propria responsabilit nel

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Traduzione libera - Sergio Buonamassa
Musica brasiliana composta e cantata da Gonzaguinha.
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gruppo. Quanto maggiore la complessit dellessere vivente, pi la potenzialit di adattamento
esiste e, come conseguenza la possibilit di sviluppo e di apprendimento, meno risposte
unicamente intuitive possiede. Ci d all essere una maggiore plasticit adattabile, ma esige in
contropartita lapprendimento e lesempio. Questa dipendenza passa ad esigere da lui una
capacit di comunicazione e comprensione dellaltro, e vorrei qui speculare che tale capacit si
manifesta da pre-sensazioni e pre-emozioni. Quando mi riferisco alle pre-emozioni, voglio
infatizzare che i mammiferi, di una certa forma, passano a poter capire cosa sente laltro
attraverso la sonorit, il comportamento, il contatto corporale, e in alcuni animali, attraverso lo
sguardo.
Specialisti del comportamento animale affermano che gli animali posseggono
qualcosa che negli uomini chiamiamo personalit. Nei cani, per esempio, chiamato di
"cinolit"
2
. Cos, animali di una stessa specie hanno comportamenti differenti davanti alle
avversit. La personalit, negli uomini, come negli altri mammiferi, conseguenza della
plasticit adattabile evolutiva che permette che lessere vivo possa assorbire e imparare nuovi
comportamenti non insegnati davanti ai vari processi, per esempio, il tentativo e sbaglio,
aggregando nuove azioni ben adattate.
Essendo luomo una delle specie pi sviluppate, immaginiamo come fantastica la
malleabilit umana. Avendo la permeabilit la mente instaurata, il neonato umano pu evoluire
o imparare nella miglior forma. Si uniscono la sua memoria organica intendo come memoria
organica il DNA e RNA - e la memoria culturale della specie, cio, lontogenetico e il
filogenetico. L interazione tra la vita in quanto essere e le influenze dellambiente, danno ogni
individuo la possibilit di essere unico.
Questa costruzione o ricamo tra quel che sono e che porto con me e quel che assorbo
da ci che attorno a me soffre linfluenza della dimensione temporale, che crea un time unico
per ognuno
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. Questo time (tempo) d all individuo la possibilit di svilupparsi soffrendo le
influenze del suo corpo e le sensazioni e percezioni di ci che gli sta attorno. stato pensato in
questo modello evolutivo di Darwin che Freud e gli altri psicanalisti, in un certo modo, se ne
sono appropriati, comprendendo che la mente o funzione mentale e tutto lo psichismo coinvolto,
sono conseguenza dellevoluzione che lessere umano ha raggiunto nel suo sviluppo (Freud
1950/1996). Lo psichismo diventato unistanza posteriore (susseguente al processo evolutivo)

2
Il comportamento umano comandato, diretto e orientato dalla personalit. Per i cani, al posto della personalit,
che deriva da persona, useremo la parola cinolit, che viene da cino (dal greco kyon,kyns, dal latino cyno=cane)
Disponibile nel : www.adestramento.net/2013/01/carater-e-temperamento-docachorro.html?m=1.
3
La dimensione temporale interessante se la pensiamo anche nellambito della fisica quantica, come una
variabile, e non come qualcosa soltanto statica e lineare.
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il cui obiettivo proporzionare pi flessibilit e adattabilit davanti alle avversit e idiosincrasie
della vita. La mente, (intendendo come mente la possibilit di pensare e usufruire della
dimensione corporale a suo favore) passa a creare unorganizzazione temporale che permette
conservare le informazioni passate, pensarle e proiettare decisioni future basate sull esperienza
(vivenza) e sulle deduzioni (ipotesi-creazioni- ci che nuovo e che ancora non stato vissuto).
La memoria, in questo modello di pensiero, riceve un nuovo significato che si
sommer al funzionamento dellinconscio, presente da tutto presente, considerandosi
linconscio qualcosa di intrinseco all uomo, che ricama la coscienza e possiede una parte
inconoscibile che mai potr essere coscienza (Ferrari, 2000).
Insieme alla coscienza e all inconscio, esiste un altro funzionamento, separato soltanto
per questioni didattiche, che chiameremo per capirci, come sistema emozionale. Nell
evoluzione, cercando di capire meglio noi stessi e lambiente, le emozioni/sentimenti, portano
la possibilit di percepire la vita/piacere e evitare le situazioni sgradevoli/morte. L affettivit
passa ad essere la possibilit di interazione con tutto il nostro corpo (Esperidio-Antonio, 2008).
Se riesco a percepire ci che mi succede e questa percezione si unisce a un significato,
la situazione passa ad essere un senso per me che in direzione alla vita, all incontro con me
stesso e con laltro, o diventa qualcosa di sgradevole e che deduco (non so se correttamente)
che pu portarmi alla sofferenza o alla morte.
Davanti a tutti ci, tutta la relazione, per essere relazione, ha come caratteristica la
presenza dellaffettivit. Affettivit se si fa presente nel corpo attraverso delle risposte anche
autonimiche, endocrine, motorie e scheletriche. In questo senso, laffettivit unevoluzione
delle sensazioni che ha come forza motrice la pulsione.
Gli animali che pi si avvicinano agli essere umani e passano a convivere con noi,
sono stati i cani. Esiste una teoria
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secondo la quale loro, i cani, discendono dai lupi che,
inizialmente si approssimarono agli uomini in cerca di alimenti e, in contropartita, offrendo
protezione. Questa caratteristica ha fatto s che gli uomini selezionassero gli animali che pi
interagivano con loro, e da qui sono sorti i cani. Il cane ha una capacit molto buona di
comprendere alcuni stadi affettivi degli umani. Lui avverte quando stiamo soffrendo, quando
siamo allegri, tristi o malati. E diventa solidario affettivamente. Questi studi mi aiutano a
speculare che il nostro sviluppo affettivo conseguenza del processo evolutivo e che in alcune
specie, in una certa forma, gi presentano ci nel proprio sviluppo. Investigando un poco meglio
lessere umano, Freud gi parlava di una forza vitale che impulsionava alla vita, che la fonte

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Fogle, Bruce. Entenda o seu co. So Paulo: Globo, 2001.
Szpigel, Toms. Adestramento natural. Rio de Janeiro: BestSeller, 2010.
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motrice dello psichismo e che viene dal somatico. Questa forza si chiama forza di pulsione e la
descrive come unenergia che sta tra il somatico e lo psichismo (Freud 1915/1996, p.127).
Avendo questa visione pi ampliata del nostro funzionamento umano, vorrei poter
speculare un poco sulle nostre relazioni umane, che obbligatoriamente cominciano con i nostri
genitori o sostituti e che, come primi esempi, vanno a condurre la nostra vita come modelli che
potranno essere ripetuti o ripensati e ricostruiti.
Il primo contato del neonato, (oltre che con se stesso) senza dubbio con la mamma.
Studi indicano linterazione mamma-neonato ancora nell utero. Tali interazioni sono fisiche
(corporee) ed emozionali (separate solamente per una miglior comprensione). Quando la
mamma triste, libera nel suo corpo ormoni o altre sostanze che attraversano il cordone
ombelicale e interferiscono con il neonato. Sostanze e alimenti ingeriti anche interferiscono. La
sua voce, il suo comportamento, di una certa forma, sono percepiti dal neonato. Dopo la nascita,
questo vincolo creato nella vita uterina si trasforma, ma resta. Neonati che hanno la possibilit
si essere curati dai genitori biologici hanno una maggiore tendenza a calmarsi con il suono della
voce della mamma, che un suono conosciuto, per esempio. Il pap anche partecipa a questa
relazione, tanto con lessere presente che con la memoria (rappresentazione) e affettivit della
mamma.
Sin dall inizio, passa ad esistere una triangolazione che Freud chiam di Complesso
di Edipo. In questa nuova famiglia, il neonato chiede intense cure ai genitori e, attraverso loro
o di coloro che lo curano, riceve quanto necessario per sopravvivere, come lalimentazione e
laffetto. Queste vivenze si imparano (coscienza e inconscio) e si sommeranno a ci che il suo
corpo (fisicit) produce affinch si abbia la crescita.
Come il neonato e il bambino dipendono dai genitori, il loro valore importante. I
genitori diventano lestensione del neonato per la continuit della vita. Soltanto con la maturit
corporale e maturazione, lorganismo creer le condizioni per avere una maggiore autonomia.
Anche attraverso i genitori, il suo mondo esterno e il suo mondo interno
(emozioni/sentimenti/pensieri) iniziano a essere nominati. Il bambino avverte uno sconforto e
piange. La mamma lo prende in braccio, gli chiede se ha fame e gli offre il seno. Il bambino,
istintivamente succhia e scopre che il suo sconforto corporale diminuisce. Con la ripetizione
della scena, imparer a interagire con che laltro pensa: pianto uguale al seno. Ma, quando
piange e il seno non appare, il dolore tende ad aumentare. Il suo odio contro al seno cattivo che
non lo vuole alimentare lo mobilizza. La costruzione che Melaine Klein chiama di posizione
schizzoparanoica passa a predominare (Segal, 1975). Con il tempo, la ripetizione di adesso
piangere e ricevere il seno, adesso no, porta il bambino, insieme alla capacit della mamma di
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nominare e integrare queste esplosioni di sentimenti, a unaltra possibilit di pensiero, a un
posizionamento davanti gli oggetti pi integrati (il seno buono anche il seno cattivo, il seno
della mamma uno solo e ha caratteristiche buone e cattive).
In questo momento il vincolo con la mamma esterno, ed insopportabile pensare di
vivere senza lei. Il neonato, e dopo il bambino, vogliono questa mamma tutta per s. Una
mamma che gi corporalmente ha gi fatto parte di lui (lei) visto che erano due in uno durante
la gravidanza. Con le frequenti apparizioni del pap, il neonato passa ad interagire anche con
lui e, allo stesso modo, a ricevere alternatamente gli stimoli che possono essere sentiti come
affetto o disprezzo (nella mente dellinfante, la funzione paterna pu essere esercitata anche
dalla mamma o da una qualche altra persona). Pi grande, lui scopre che il pap e la mamma
sono differenti e si istalla definitivamente il Complesso di Edipo nelle sue infinite forme.
Infinite forme perch ogni persona reagisce in accordo con le condizioni che ha di
essere e di sentire con il rafforzarsi dellambiente. Cos, la bambina pu identificarsi con la
mamma e amare il pap, desiderando quello che lei non ha (il fallo), ma pu anche assumere
un atteggiamento che non rinuncia al suo primo oggetto di amore esterno, che la mamma, e
si identifica con il pap.
Lo stesso succede con il bambino. Per paura di essere castrato, si identifica con il pap
e desidera la mamma o, cercando di difendersi da un pap giudicato tiranno e estremamente
superegoico, ignora il suo fallo, si identifica con la mamma e desidera il pap. Esistono molte
possibilit per la conclusione edipica, ma al momento ci ristringeremo a queste.
Perch il pap e la mamma? Dunque, il pap e la mamma sono i primi oggetti esterni
che interagiscono con il piccolo. Per essere i primi, probabile che diventino il principale
riferimento per la sua interazione. Tutto ci che la vita ci garantisce passa ad essere priorit per
noi. Cos il legame affettivo con in genitori (o sostituti) fondamentale.
Freud ha utilizzato una storia greca per rappresentare tutti i sentimenti che coinvolgono
questa relazione triangolare. L essere umano un essere in mancanza per essenza. Essenza
questa che si lega anche alla necessit della vita, dato che, se non desiderassimo laltro, non
potremmo perpetuare la specie. Il Complesso di Edipo mostra la necessit di essere speciale per
qualcuno, che sia il pap, che sia la mamma. Speciale per essere imprescindibile alla vita, alla
continuit e alla crescita dellinfante. Si sta costruendo, allora, il nostro primo scenario con gli
attori presenti.
Se potessimo immaginare che questo scenario sta dentro ad un mondo interno
dellindividuo, questo individuo lo porter con se dove andr, soltanto cambiando le persone
che attueranno nei ruoli della scena edipica. Con tutta questa costruzione per eccellenza
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inconscia, ci che orienter i suoi comportamenti sono i suoi sentimenti, che inizialmente si
vincoleranno agli attori iniziali e che saranno trasferiti ai posteriori, alternandosi in accordo con
i legami affettivi coinvolti.
Questo modello di relazione triangolare sar ripetuto con altri attori, in altri scenari,
visto che il modello che si imparato. Solamente con la possibilit di pensare (pensare in
questo senso, pensare pi sentire) che queste relazioni possono essere ricostruite, modificate,
e il nuovo pu farsi presente ed essere visto.
Questo eterno continuum nell armonizzarsi, quando si riferisce alle neuroscienze e
all organismo, riceve il nome di omeostasi. Le neuroscienze utilizzano il termine omeostasi
come un tentativo dellorganismo di mantenere la costanza del suo ambiente interno
(Esperido-Antonio, 2008; Lent, 2011). Vorrei ampliare questa nomenclatura per qualcosa oltre
il corpo. Per qualcosa anche psichico. Penso che tutto il teatro edipico unoscillazione e
scambio continuo di ruoli, per proporzionare la possibilit di mantenersi in equilibrio e, cos,
pi qualit di vita, che include il funzionamento organico e mentale (separati soltanto per
finalit di spiegazioni). Includo il guardare verso il tutto, possiamo vedere un movimento
contestualizzato e le trasformazioni mentali che occorrono insieme con lo sviluppo corporale.
Vediamo: Ferrari (2000) afferma che la costellazione edipica una configurazione
dinamica che cerca lequilibrio con linternalizzazione delle immagini che lui visualizza
dellio, della mamma e del pap, dando lappoggio per unorganizzazione dellidentit del
soggetto e essendo sempre in cambiamento per ogni nuova vivenza e esperienza della vita.
Nella fase arcaica, legata agli elementi filogenetici e il punto di equilibrio dellinterazione
tra la dimensione orizzontale e verticale, essendo responsabile per la struttura iniziale delle
relazioni interpersonali. Il bambino, a partire dai vincoli affettivi, prende possesso delle
immagini dei genitori, che funzionano come veri e propri oggetti transizionali per
unontogenesi. Questa possibilit di trapassare gli oggetti affettivi permette un maggior
supporto alla realt e amplia la sua capacit di identificazioni, arricchendo la strutturazione
della costellazione edipica e permette lo sviluppo della dimensione ontogenetica. La latenza
nella costellazione edipica, permette che il bambino si conosca e si indaghi, aumentando i
processi di discriminazione e di differenziazione nel suo interno della sua capacit introiettiva,
che trarr come conseguenza una maggiore percezione del senso della sua esistenza e del suo
significato.
Ferrari indica verso una ricerca psichica di equilibrio davanti alle diverse congetture e
realt se si presentano nella vita di ognuno. Se utilizziamo il concetto di omeostasi come
qualcosa anche necessaria per il funzionamento mentale e, conseguentemente, di essere come
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un individuo pieno e completo nelle molteplici istanze, stiamo permettendo includere nello
sviluppo mentale le sensazioni corporali e, nelle sensazioni corporali, le istanze mentali.
Allora passa ad aver pi senso il concetto di oggetto originario concreto (O.O.C.) e
linterrelazione corpo/mente, attuante e presente sempre, e non come unistanza che
teoricamente solo prominente (e angosciante) nella mancanza di una struttura psichica di
contenzione. Ferrari definisce lO.O.C nella seguente forma:

Nel nostro modello, il somatico, che abbiamo definito come Oggetto Originario
Concreto(O.O.C.), deve essere inteso NON come ambiente del mentale, meno
ancora come suo supporto, ma come un insieme di funzioni (sensoriali, metaboliche,
etc.) che si articolano con le funzioni mentali. Lo sviluppo delle funzioni mentali, e
parallelamente, lapprensione (registro) delle sensazioni confuse, si realizza attraverso
un graduale distanziamento mentale dellEgo della persona in quanto persona
somatica, e occorre dopo attraverso listituzione di una relazione tra lEgo, visto come
luogo delle rappresentazioni, e il suo proprio corpo (UNO e BINARIO), e
successivamente, tra lindividuo e la sua propria mente (Ferrari, 1995, p. 23-24).
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Cos, fa parte dellessere umano cercare questa OMEOSTASI - non solo organica ma
totale- per un adattamento alla vita, e le riorganizzazioni edipiche sono basilari e intrinseche
all uomo.
naturale che, durante la vita, i nostri ruoli oscillino nel nostro scenario edipico.
Quando i nostri genitori diventano anziani, assumiamo la responsabilit di curare loro e i ruoli
si invertono. Anche quando siamo adulti, cerchiamo le braccia dei nostri genitori nei momenti
di maggior turbolenza e assumiamo il ruolo di figlio. In questa sequenza, il complesso edipiano
si riorganizza per modellarsi alla realt che si presenta.
Quando lui relativamente ben elaborato durante linfanzia ed esiste una ragionevole
continenza(holding), la paura della castrazione e la disputa per lamore materno/paterno si
modifica per una situazione depressiva (Klein, 1935; 1940) e la comprensione aiuta a convivere
con le paure e le insicurezze. Cos si pu attuare meglio nelle scene edipiche seguenti a scuola,
nel lavoro, con gli amici. Ma se le paure prevalgono e/o la pulsione della morte predominante,
la triangolazione sempre porter pi paura, sentimenti di esclusione/abbandono fino anche il
sentimento di distruzione, che mobiliteranno lindividuo a trasferire verso il nuovo contesto
della realt il suo scenario edipico interno di lotte e conflitti.
Qualcosa che salutare nella vita adulta loscillazione dei ruoli edifici nella vita in
comunit e nella propria famiglia. La paziente prova questo movimento anche con un successo,
se pensiamo che lei non si ammala organicamente come la sorella, n psichicamente come la

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Traduzione libera - Sergio Buonamassa
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madre. Dunque, cercando il suo equilibrio, la sua omeostasi, lei si sente in difficolt e soffre.
Con la continuit dellanalisi della paziente e la consapevolezza del suo ruolo, lidea che lei
che influenza tutta la famiglia, trasferendo la responsabilit che porta con se a ogni membro, e
che lei possa capire la sua necessit di assumere la responsabilit per tutti, potendo pensare ad
aspetti fino allora inconsci e lasciar perdere questo modello funzionale.

Considerazioni finali

Nella proposta speculativa del mio lavoro, ogni nuovo essere nasce rompendo la sua
simbiosi concreta con il corpo della madre, lasciando essere parte della stessa per costruire la
sua individualit e essenza. Insieme a questo rompimento organico (il parto), comincia il
movimento dellindividuazione corporale e mentale. Il piccolo ha bisogno di imparare a vivere
e a comprendersi. Ha bisogno di imparare a digerire, ingoiare, respirare e fa ci insistendo,
sentendo, facendo. Cos lessere si sviluppa. Cos il corpo apre spazio per sviluppare la mente
(sempre insieme e allo stesso tempo) e questo contatto narcisista prende forza e la
differenziazione con il sorgimento dellopposto, del non-io in relazione all io. Per quello che
non sono, posso scoprire chi sono io. Per quel che sento partendo da me e da chi mi cura, inizio
il mio lavoro, costruisco il mio scenario, scelgo i ruoli e trovo lequilibrio (omeostasi) per la
vita. Forse questo il cammino che dovrebbe essere intrapreso da questa giovane paziente.
Forse il cammino che tutti noi stiamo intraprendendo. Un cammino senza sezioni. Un
cammino dove il tutto lessere in essenza, anche quando manca. Un essere unico, ma
componente di una comunit, di un gruppo, di una specie che si sviluppa vincoladamente. E
che porta la bellezza della vita. La bellezza di vivere in un mondo di relazioni in continuo
movimento di espansione e retrazione in tutte le forme, in tutti gli aspetti e maniere, andando
sempre sulla corda tesa che la vita.
Io so che ho fiducia nella ragazza
E nella ragazza ripongo la forza della fede.
Siamo noi che facciamo la vita
Come dobbiamo, o possiamo o vogliamo...

Sempre desiderata
Per quanto sia sbagliata
Nessuno vuole la morte
Solo salute e sorte...

E la domanda gira
E la testa si agita
Io resto con la purezza
Della risposta dei bambini
la vita, bella
E bella
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Referenze

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existncia na natureza, vol. 1. E-book baseado na traduo de Joaquim da Mesquita Paul.Lello
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