Sei sulla pagina 1di 23

Europa, chi?

di Piero Pagliani

edito da Megachip.info.

INDICE
1.LEuropa al passaggio di fase della crisi sistemica !.LEuropa nello snodo tra glo"ali##a#ione e deglo"ali##a#ione .Il lascito della glo"ali##a#ione. I% pri&ati##a#ioni, finan#iari##a#ione, sfaldamento delle "orghesie na#ionali e li'uefa#ione della societ( in )ccidente $ *

$.Il lascito della glo"ali##a#ione II% dalla finan#iari##a#ione al nuo&o interesse na#ionale in )ccidente e nel resto del mondo * *.LEuropa nel sistema+mondo al "i&io tra definan#iari##a#ione e iperfinan#iari##a#ione -.LEuropa e il controllo progettuale democratico delleconomia e della finan#a ,.Il pericolo della definan#iari##a#ione dallalto e la 'uestione delle allean#e ..Euro s0, Euro no. Capitalismo "uono e capitalismo catti&o. Pro"lema della progettualit( politica /.La doppia trappola% Euro e Dollaro. La moneta come politica interna#ionale 11.La crisi sistemica e la necessit( di una programma#ione democratica 11.L2nione Europea 3 riforma"ile? Il pro"lema fondamentale% la democra#ia 1!.4ppendice I. Deglo"ali##a#ione, tapering, 5tip e nuo&a fase politica italiana 1 .4ppendice II. Il 6re"us 7ermania8 Note , . / 11 1! 1 1* 1* 1/ !1

1. LEuropa al passaggio di fase della crisi sistemica Il dibattito riguardo lEuro e l'Europa non pu essere avulso dalle ipotesi di evoluzione della coppia finanziarizzazione-globalizzazione e quindi dallo stato delle condizioni sistemiche mondiali. In secondo luogo non pu essere scisso dallanalisi delle attuali caratteristiche economiche lavorative culturali e politiche delle classi !caratteristiche quindi sia "strutturali# sia "sovrastrutturali# per usare una comoda ma a volte fuorviante classificazione$. %olo in questo modo si possono analizzare le opzioni sullEuropa in base ai tre criteri minimi con cui dovrebbero essere valutate& la loro ricaduta sullinteresse nazionale quella sullinteresse di classe e la loro praticabilit' politica. (el mio libro on-line "Al cuore della Terra e ritorno# ho avanzato lipotesi che la prossima stagione della crisi sistemica sar' caratterizzata da un processo di definanziarizzazione e deglobalizzazione o pi) precisamente di revisione del circolo finanziarizzazioneglobalizzazione come si * imposto dal Volcker shock del 1+,+ in poi. -ome ogni ipotesi deve essere continuamente rivista alla luce delle crescenti convulsioni della crisi. .olto schematicamente essa deriva dalla teoria del &alore di Mar9. /a questa teoria si pu dedurre che la finanziarizzazione attuale ha un sostegno eminentemente politico !in questo caso si potrebbe proprio dire "biopolitico#$ mentre il suo supporto materiale * costituito dallaccumulazione per rapina inter+na#ionale e dalla lotta di classe dallalto che * una rapina intra+na#ionale che coinvolge oltre a quasi tutti gli strati salariati anche la gran parte del ceto medio due rapine finalizzate alla riduzione della quota di rendita che eccede il plusvalore prodotto 1. 0uesto * solo laspetto riguardante i riflussi monetari a cui bisogna affiancare quello istituzionale-normativo riguardante le "regole# che favoriscono il ciclo di autovalorizzazione breve D-D !da denaro a denaro accresciuto senza passare per investimenti in commercio e industria$ quelle che ad esempio allungano le "leve finanziarie# o che tassano pi) il lavoro e il profitto delle rendite finanziarie o che legittimano i conflitti dinteresse tra attivit' dinvestimento e attivit' commerciali. 1a coppia globalizzazione-finanziarizzazione ha permesso di intercettare il &alore reale creato mondialmente specialmente al di fuori dei centri capitalistici storici. Essa per ha fatto emergere competitor indipendenti dal sistema di potere mondiale degli 2sa in cui lEuropa * invece inserita che hanno iniziato a incrinare in vari punti quel meccanismo basato sul /ollaro. %egnali di ci sono gli scambi allinterno dei 3rics eseguiti in valute nazionali o il progetto di nuova 3anca per lo %viluppo cos4 come lo sono i tentativi di denominare in altre valute !Euro$ beni strategici come il greggio o lo spostamento verso attivit' non denominate in dollari di riserve gigantesche come quelle cinesi. %tanti cos4 le cose la definanziarizzazione di cui parlavo non * un esito "naturale# bens4 * dettata dalle variazioni degli scenari geopolitici e politici e dal modo in cui si configurer' in questi scenari la produzione di valore e di plusvalore mondiale !e qui si innesta anche il tema ecologico$. Il ciclo finanziarizzazione-globalizzazione * stato sostenuto finora da quella che ho chiamato "finan#iari##a#ione di :tato# cio* lo svincolo del /ollaro da ogni forma di riferimento metallico e il suo aggancio esclusivo alla potenza politica diplomatica culturale e militare degli 2sa. 0uindi lindebolimento politico-finanziario del /ollaro pu verosimilmente tradursi in una insostenibilit' dei meccanismi del ciclo finanziarizzazioneglobalizzazione2. Io per lo meno la vedo cos4. 5osso sbagliarmi e infatti considero il mio libro solo un abbozzo di lettura della crisi non certo una proposta di spiegazione definitiva. 2n abbozzo influenzato dalle contraddizioni della crisi sistemica stessa. 6o 7

cercato di dare un ordine logico a queste contraddizioni a partire dalla dialettica interno8esterno ma sono consapevole che il risultato * incompiuto e meno che meno coerentizzato. 9uttavia se la mia ipotesi di "finanziarizzazione di %tato# * vera allora per parafrasare il %egretario al 9esoro di (i:on ;ohn -onnall< si pu dire che gli Stati Uniti sono il loro stato-nazione ma il nostro problema cos4 che i temi dellantimperialismo e dei rapporti tra contraddizioni principali e contraddizioni secondarie non possono essere licenziati con sufficienza o guardati con sospetto come semplici scuse per ritorni di fiamma nazionalisti. 0uesti temi al contrario sono parte integrante di ogni discorso di definan#iari##a#ione progettuale democratica. (on solo se questo * vero anche il sistema sub-imperialistico europeo che fa perno sulla =ermania rientra nello stesso ordine di problemi. /a ci si capisce che il problema "sovranit' vs imperialismo# seppur formulabile in modo relativamente semplice non ha solu#ioni semplici !banalmente perch> le contraddizioni secondarie rimangono pur sempre contraddizioni$. 2. LEuropa nello snodo tra globalizzazione e deglobalizzazione 5er ritornare al tema "definanziarizzazione# lipotesi coniugata la "deglobalizzazione# ovvero la ridistri"u#ione dello spa#io glo"ale in nuo&i compartimenti cio* in nuove aree economico-geopolitiche distinte !il Transatlantic Trade and Investment artnership o 9tip * in vista di ci$ non esclude che al loro interno persisteranno meccanismi di finanziarizzazione. ?nzi il restringersi degli spazi esterni potrebbe peggiorare la crisi di sovraccumulazione limitando le possibilit' di deleveraging non traumatico. 0uindi si pu ragionevolmente pensare che verranno escogitati nuovi meccanismi finanziari nella speranza di tenere in vita il moribondo in attesa che capiti qualche miracolo e nel frattempo si cercher' di renderli capitalisticamente pi) plausibili inglobando negli asset finanziari sempre pi) valore realmente creato di nuovo tramite rapine di classe intranazionali e ove ancora possibile !ad esempio in ?frica o a spese dei 5aesi capitalistici politicamente pi) deboli$ con rapine imperialistiche inter-nazionali. Infine utilizzando zone non ancora sfruttate della biosfera@ chiamiamola rapina ecologica. In tutti e tre i casi uno degli effetti sperati * il contrasto alla caduta del saggio di profitto ma come vedremo le modalit' con cui vengono ricercati possono interferire con questo obiettivo. ?l contempo sono convinto che si porr' mano allaspetto istituzionale-normativo per rimettere in qualche misura sotto controllo il ciclo D-D ormai insostenibile. 1a recente decisione del =ruppo dei =overnatori e dei -api della vigilanza !=6A%$ sullindice di leva finanziaria mi sembra di primo acchito che faccia proprio la prima cosa per le banche europee eurizzate mentre il concomitante appoggio del presidente della -onsob al ripristino della separazione tra lattivit' di banca commerciale e quella di banca dinvestimento indica che anche ai piani alti si sente la necessit' di porre dei limiti alla finanziarizzazione7. 2n processo contraddittorio e contrastato come ho scritto che in pi) non sar' ecumenico ma seguir' le ramificazioni della gerarchia di differenziali di sviluppo e di differenziali politici su cui si * basato il sistema capitalistico in ogni sua fase per scaricare il pi) possibile sugli altri i costi altissimi di questo processo B. Accorre qui sottolineare che c* un disallineamento tra le normative europee e quelle statunitensi in tema finanziario essendo le seconde pi) restrittive C. %i pu infatti notare che lEuropa ha regolarmente sopravanzato i meccanismi di finanziarizzazione statunitensi per cercare di superare il gap dovuto alla sua subordinazione politica.

?d ogni modo ambiti di manovra pi) ristretti condurranno verosimilmente ad esplosioni di definan#iari##a#ione &iolenta !lo scoppio della bolla della !e" #conom$ e della bolla dei subprime sono esempi di tali esplosioni$. 3. Il lascito della globalizzazione. I: privatizzazioni, finanziarizzazione, sfaldamento delle borghesie nazionali e liquefazione della societ in Occidente Il percorso sar' molto accidentato anche per via delle lotte per accaparrarsi le fette pi; succulenti di ci< che rimane del dominio pu""lico . Dagion per cui * da prevedere un ulteriore giro di privatizzazioni. Altre a quelle annunciate dal nuovo governo in Italia si pensi a istituti come la -assa /epositi e 5restiti alle manovre attorno a 3anEitalia ad asset strategici come Eni e Finmeccanica infine alle dismissioni progressive di servizi pubblici come %anit' e Istruzione alle quali corrisponder' una loro finanziarizzazione tramite lobbligatorio ricorso ad assicurazioni e a prestiti !bisogna sottolineare per chi ancora nutrisse illusioni politiche che per le pensioni %uesto processo & stato iniziato dal centrosinistra di rodi$. -i che possiamo senza esagerazione definire " finan#iari##a#ione dei diritti costitu#ionali#. 2no degli effetti collaterali di questa finanziarizzazione di servizi e di bisogni primari come la casa * linduzione nei ceti subordinati di una sorta di complicit' coi meccanismi finanziari ovvero il rendere compartecipi le &ittime degli interessi dei loro agu##ini ci che pu essere definita una "finanziarizzazione delle masse# che comporta una loro denazionalizzazione e declassizzazione. Il risultato * ci che * stata definita "societ' liquida# termine che dal mio punto di vista denota una societ' sempre meno strutturata in classi che fa propri il senso comune i termini i concetti e i miti di un avversario che invece le contrappone un modo di produzione sempre pi) di classe e la sua crisi. 0uesta asimmetria * uno dei principali problemi politici e culturali da affrontare. 2n altro effetto generale della finanziarizzazione * stato lo sfaldamento delle "orghesie na#ionali sempre pi) invischiate nella finanza internazionale. ?nche questo sfaldamento segue le gerarchie sistemiche che fanno capo agli 2sa e alla sua finanziarizzazione di %tato. 9uttavia proprio questa strutturazione gerarchica fa s4 che sarebbe un errore pensare che non esista pi) un interesse na#ionale. ?nche in questo caso lasimmetria che ne risulta si manifesta come un serio problema politico e anche teorico. 0uello teorico * sostanzialmente la trappola di pensare di essere in presenza di una forma di ultraimperialismo governato dai poteri finanziari come a suo tempo aveva ipotizzato GautsE<. In realt' le forti tensioni finanziarie commerciali e valutarie dimostrano che la struttura gerarchica !che ai livelli superiori * composta da uno %tato imperiale gli 2sa da un vicereame la 2E e da un 9erritorio a statuto speciale il =iappone cio* la "triade# di cui parla %amir ?min$ * sempre fonte di conflitti e che lentit' di questi conflitti * collegata al grado di autonomia politica che i contendenti hanno rispetto agli 2sa. ? ci * connesso un importante problema politico& come si manifesta %uesto interesse nazionale' 4. Il lascito della globalizzazione II: dalla finanziarizzazione al nuovo interesse nazionale in Occidente e nel resto del mondo 1interesse nazionale non si manifesta allo stesso modo in tutto il mondo. (egli statinazione pi) indipendenti dal potere imperiale statunitense che * ancora quello di riferimento nonostante le esagerazioni sulla sua decadenza esso * collegato agli interessi delle !emergenti$ borghesie nazionali anche se in modo ben diverso da quanto accadeva nellAttocento durante la formazione degli stati nazionali borghesi occidentali. 1a differenza * che queste nuove borghesie nazionali portano su di s> il marchio della C

globalizzazione perch> con essa sono emerse e quindi della finanziarizzazione !si veda la (ota Errore& sorgente del riferimento non trovata$. (a finanziarizzazione griffata Usa & %uindi unarma di grande potenza un altro dei motivi che fanno ritenere la definanziarizzazione un processo a$ di natura politica b$ non lineare c$ dipendente dalla struttura gerarchica sistemica e dalle sue inevitabili variazioni e quindi d$ dipendente da come viene ricompartimentalizzato lo spazio geo-socio-ecologico mondiale. 1o sviluppo dei mercati interni dei 5aesi emergenti sempre se sar' "ecologicamente# possibile potrebbe cancellare in parte quel marchio. ?nche in questo caso occorre per stare attenti alle modalit' di quello sviluppo che potrebbe dipendere da una internazionalizzazione di capitali finora nazionali !cosa che io chiamo "iperfinanziarizzazione# vedi oltre al punto HC$. .olto diversa la prospettiva se quello sviluppo avviene invece sotto un esplicita dire#ione politica che svolga anche la funzione di prote#ionismo politico come finora * avvenuto in Dussia e in -ina I. /a qui le continue accuse occidentali di mancanza di democrazia e di autoritarismo e il continuo tentativo di fare attorno a questi 5aesi il prato inglese !le aggressioni e le crisi in 1ibia %iria Iran 9ibet JinKiang .<anmar 3alcani 2craina tanto per citarne alcune clamorose pur con tutte le loro specificit' locali rientrano in questa strategia o da essa sono sfruttate$. (on bisogna tuttavia pensare che i governi anche di immense 5otenze come la Dussia e la -ina e nemmeno quello degli %tati 2niti abbiano possibilit' di manovra illimitate. Essi devono sempre fare i conti coi vincoli economici pena tagliare lerba sotto i piedi al proprio potere e quindi alla propria possibilit' dintervento e di guida. Liceversa i vincoli economici non sono il frutto esclusivo di dinamiche neutrali e dipendenti da un numero limitato di parametri ma in essi intervengono e pesantemente anche fattori di carattere politico e con sempre maggior peso di carattere ecologico. Il ruolo rilevante della decisione politica riconferma che lo sviluppo dei processi di definanziarizzazione-deglobalizzazione non sar' determinato da "leggi# e quindi i suoi passaggi saranno difficilmente prevedibili. %e quanto abbiamo detto sopra * innanzitutto rilevante per i 5aesi emergenti tuttavia anche i 5aesi di antico sviluppo capitalistico e infeudati al sistema di potere statunitense e in subordine europeo hanno un interesse nazionale. Il discorso * lungo ma si pu sintetizzare affermando che tale interesse ha come "corrispettivo oggettivo# il capitale sociale fissato in uno stato+na#ione . 0uesto concetto non deve limitarsi alle infrastrutture ma deve denotare in generale la ricchezza )capitalistica e non* accumulata in una nazione . Essa comprende le infrastrutture ma anche i macchinari i laboratori di ricerca le scuole e le universit' e persino beni pi) immateriali come le competenze scientifiche e lavorative o la cultura e le ricchezze artistiche e paesaggistiche. In qualche misura potrebbe comprendere anche le riserve auree. (on solo anche la coesione sociale rientra nel discorso cos4 come le istituzioni perch> le capacit' di gestione delle dinamiche politicosociali fanno parte della ricchezza di una nazione ,. Ara il punto * che nelle nazioni europee la sfilacciata borghesia nazionale non & pi+ la custode di %uesto capitale sociale fisso. Il tradimento dei patti costitu#ionali na#ionali ne * forse lesempio pi) macroscopico ed ha una portata storica. 1a conseguenza logica * che la difesa dei patti costituzionali e del capitale sociale fisso dovrebbe a questo punto essere presa in carico dalle classi subalterne dai salariati e da quegli strati medi professionali e produttivi che dalla finanziarizzazione ricevono briciole o danni !e che a volte ingenuamente vengono quantificati come "il ++M# vedi i movimenti " occup$#$. Il punto politico * allora& quali soggetti hanno la forza e la capacit' di assumersi un compito che finora * stato svolto dalle borghesie nazionaliN /etta in altri termini come & possibile difendere gli interessi di I

uno stato nazionale in assenza di una borghesia nazionale N 9ale situazione di doppia contraddizione cio* ?$ rapporti di produzione classisti vs destrutturazione di classe della societ' e 3$ persistenza di un interesse nazionale vs metamorfosi della borghesia nazionale in borghesia cosmopolita * irreversibile o * transitoriaN -ome si vede siamo in assenza di analisi soddisfacenti in particolare quelle riguardanti le dinamiche di classe in Italia e in Europa. E un punto che ha serie e dirette conseguenze sia sulle ipotesi di "rinazionalizzazione# delleconomia della finanza della politica e della democrazia sia su quelle opposte di loro ulteriore europeizzazione. 5. LEuropa nel sistema mondo al bivio tra definanziarizzazione e iperfinanziarizzazione (on bisogna identificare "privatizzazioni# con "finanziarizzazione#@ e nemmeno la finanziarizzazione dei servizi con la finanziarizzazione tout-court. 1e privatizzazioni e la finanziarizzazione del Oelfare non sono un modo di emettere cambiali su cambiali per dirla in termini dantan@ possono assumere questaspetto !si pensi al leveraged bu$out$ ma quel che conta in questo caso * che costituiscono un modo per "strizzare# i redditi e i risparmi cos4 che vadano a riempire i "buchi finanziari# creati. In un certo senso come si * detto sono forme di definanziarizzazione anche se sicuramente non quella a cui noi aspiriamo. 1a lettura di questi processi quindi non sar' semplice e il puro aspetto economico-finanziario potrebbe ingannare se non gli si affianca quello politico e sociale. 1a definanziarizzazione sul piano istituzionale-normativo potrebbe essere rallentata anche dalla grande inerzia dei meccanismi e delle istituzioni finanziarie. 0uesta inerzia * un dato empirico ricordato da =iovanni ?rrighi che a mio avviso * legato alla scala dei fenomeni molto maggiore rispetto a quella delleconomia reale alla loro complessit' e al ruolo preminente della finanza nel modo di produzione capitalistico. 5urtroppo ci ricorda sempre ?rrighi finora la definanziarizzazione si * sempre accompagnata a guerre mondiali !il che detto incidentalmente vuol dire che una soluzione locale alla finanziarizzazione pu forse esserci ma solo se protetta da provvedimenti politici diciamo "molto decisi#. 5u anche non piacere ma * cos4$. Aggi i venti di guerra spirano da tutte le parti. -* chi sostiene che i grandi contendenti come la -ina la Dussia e gli 2sa cercheranno in tutti i modi di evitare un conflitto globale. .a fino a quando ci sar' possibile senza rovesciare il " fine ristretto# del capitalismo cio* laccumula#ione sen#a =un> fineN E dato che lunico fine visibile dellaccumulazione capitalistica * laccumulazione di potere che a sua volta serve allaccumulazione di capitale come si pu evitare la catastrofe se non si scardina questo doppio meccanismoN E il primo passo per far ci non dovrebbe essere una redistribuzione del potere politico e finanziario globaleN E come si fa a ridistribuirloN In molti parlano di nuova 3retton Poods rievocando il "bancor# proposto allepoca da Ge<nes e rifiutato dagli 2sa. 2na variante a questo scenario sarebbe un ritorno di fatto al gold-standard. La in questa direzione la corsa alloro della -ina o i piani della =ermania per recuperare il controllo fisico del proprio oro oggi suddiviso tra diverse giurisdizioni stataliN E come reagirebbero gli 2sa che secondo alcuni si sono sbarazzati delle proprie riserve di Fort Gno: !e probabilmente anche di quelle non sue come ad esempio quelle tedesche$N Forse con unaltra variante cio* con lassorbimento dei capitali cinesi primi tra tutti quelli detenuti dalla 3anca del 5opolo nei giochi finanziari internazionali aiutando cos4 la -ina a ridurre i propri investimenti e ad ampliare il proprio mercato interno dei beni di consumo mantenendo al contempo legemonia del /ollaro. 9rattati come la Trans- acific Strategic #conomic ,

artnership !9pp$ e il citato 9tip sono fatte in vista di questo scenarioN In termini pi) generali questa iperfinan#iari##a#ione mondiale e non pi; transna#ionale sarebbe in contrasto con la ricompartimentalizzazione del sistema-mondo o noN %i pu rispondere "no# se si pensa che leventuale iperfinanziarizzazione mondiale funzionerebbe ancora allo stesso modo e con le stesse finalit' dal vecchio circuito finanziarizzazioneglobalizzazione. .a ci * discutibile perch> questultimo presupponeva una particolare divisione del lavoro internazionale sia economica sia finanziaria mentre ad esempio sgravare i capitali cinesi dallobbligo degli investimenti avrebbe come effetto laumento dei consumi finali interni cosa che ricentrerebbe sulla -ina gran parte della sua produzione. .a la domanda forse preliminare *& accetterebbe la -ina di cedere buona parte della sua "sovranit' finanziaria#N %e s4 quali contromisure politiche attuerebbeN E prima ancora& quali potrebbe attuareN Diuscirebbe anche lei a sospendere le incompatibilit' descritte dal Triangolo Impossibile di .undell e Fleming come sta facendo gli %tati 2niti da oltre quarantanni N In che modoN 0uanti 5aesi le possono sospendere contemporaneamente in un sistema-mondoN A sono tutte domande inutili perch> la -ina deciderebbe di punto in bianco "to give up#N 1a complessit' del quadro * cos4 ampia che non * chiaro se potr' effettivamente essere controllata ancorch> da parte di %tati giganteschi e organizzati come la -ina e gli 2sa. 9uttavia quando si parla di Euro ed Europa sarebbe necessario considerare questi aspetti riguardanti il sistema-mondo. E per capire le modalit' di un eventuale riordino finanziario e monetario mondiale occorre ricordarsi che 3retton Poods aveva due gambe una economico-finanziaria e una politico-militare. .a alla seconda quasi nessuno pone attenzione. 6. LEuropa e il controllo progettuale democratico delleconomia e della finanza (egli 2sa ha ricordato di recente .ichael 6udson gli hedge funds comprano massicciamente case a un prezzo scontato cos4 che le ipoteche e i prezzi degli affitti salgono "strizzando# i redditi delle persone. -i avviene anche in ?ustralia un altro 5aese che * stato caratterizzato da una grande bolla immobiliare. ?nche questa pu essere vista come una forma di "definanziarizzazione violenta# in quanto fa crescere la parte di "valore reale# incorporata nei derivati spostando verso di essi una quota maggiore dei redditi provenienti da attivit' lavorativa cio* una parte maggiore del valore e del plusvalore realmente creati. %ono stratagemmi antipopolari e para criminali dettati dal fatto che la finanziarizzazione occidentale * ormai a livelli stratosfericamente superiori alla ricchezza prodotta e alle necessit' di "leverage# delleconomia !capitalistica$ reale Q. 1a "definanziarizzazione violenta# o "definanziarizzazione dallalto# o ancora la "definanziarizzazione di mercato# - per tenerla distinta da una definanziarizzazione guidata da un processo di controllo politico progettuale democratico delleconomia e della finan#a !e i due aspetti non possono essere disgiunti$ - questo tipo di definanziarizzazione come ho sopra accennato procede lungo le gerarchie ramificate di differenziali di sviluppo e differenziali politici che da sempre tengono in piedi laccumulazione capitalistica. 0uindi sar' rivolta parallelamente contro le classi e i ceti subalterni cio* quelli pi) ampi quelli che creano valore ma anche pi) deboli politicamente e verso le nazioni politicamente pi) subordinate o subordinabili tipicamente a partire da quelle pi) piccole@ si pensi a -ipro =recia Irlanda e 5ortogallo in Europa o alla 1ibia aggredita anche per questo.

Il fattore geografico-demografico * importante come si nota@ ma la sua importanza non * esclusiva. 1a debolezza politica !e geopolitica$ ha infatti unimportanza preminente. %i pensi alla rapina di una nazione immensa come la Dussia durante lepoca del cleptocrate Eltsin e anche alle pressioni finanziarie contro lItalia. Accorre poi notare che alcune modalit' di rapina intra-nazionale provocano oltre ad una diminuzione delle spese di consumo anche un aumento del costo del lavoro e quindi unulteriore contrazione dei profitti a cui non * detto che possano sopperire misure di cost-cutting. 0uindi i loro effetti sulla "ripresa# delleconomia !capitalistica$ reale sono negativi. La definan#iari##a#ione dallalto non 3 sinonimo di ripresa. (on solo la deglobalizzazione intrecciandosi con la contrazione delle risorse naturali e la loro distribuzione geografica indurr' una penuria di natura relati&amente non capitali##ata !materie prime semilavorati beni di consumo e lavoro vivo$ proveniente dallesterno dei 5aesi capitalistici storici con unulteriore caduta del saggio di profitto e quindi degli investimenti privati. 7. Il pericolo della definanziarizzazione dallalto e la questione delle alleanze 1a definanziarizzazione violenta * anche una modalit' gestita dalle ,lite attualmente dominanti per guidare il macello e la centrali##a#ione di capitali inevitabili nelle crisi+. 5er questo lallean#a dei ceti salariati con le 5.I e le piccole-medie partite Iva gli artigiani e i produttori in proprio riveste unimportanza strategica per un progetto di controllo politico democratico delleconomia. E qui nascono gravi difficolt' di ordine culturale prima ancora che politico 1R. 1adesione ad una "eltanschauung ad una visione del mondo non * automaticamente collegata ai benefici economici o alla posizione occupata nei meccanismi di produzione e riproduzione della societ'. %e cos4 fosse non avrebbe senso il concetto di "alienazione# elaborato da .ar:. E non si capirebbe la pervasione delle parole dordine del neoliberismo in strati sociali che ne ricevono solo briciole o addirittura danni 11. 1o abbiamo accennato poco sopra parlando delleffetto culturale della finanziarizzazione dei beni e dei servizi primari. .a che altro era il discorso di 1enin sullaristocrazia operaia inglese se non un prendere atto che nelle classi esiste ed 3 rile&ante una dimensione culturale+politica !in quel caso in relazione con la dialettica centro8periferia$N 1a sinistra radicale si * sbarazzata con troppa disinvoltura di 1enin a volte nella foga di un "ritorno a .ar:# che non ha nemmeno posto attenzione sul fatto che il mar:ista ortodosso era GautsE< e non 1enin. 1o era cio* il rinnegato che vot i crediti di guerra e non colui che riusc4 a fare la rivoluzione e a tirare fuori la Dussia dallinferno della prima grande carneficina interimperialistica. ? ragione nel suo contributo scritto per il recente convegno di -hianciano " -ltre l#uro# dell11-12 gennaio scorso 3runo ?moroso ha richiamato lattenzione sullultima analisi delle classi fatta in Italia quella di 5aolo %<los-1abini dove la dimensione culturale viene sottolineata fin dalla prefazione12. E giustamente ?moroso si duole che autori come %<los1abini o ?ugusto =raziani siano stati "snobbati# dallo scolasticismo mar:ista. ?llo stesso modo aggiungo i "sinistri# dellepoca potevano snobbare =ramsci o persino accusarlo di ogni peccato17. 0uelli attuali possono quindi snobbare o ripudiare 1enin. -i che in tutti i casi si fa * snobbare e ripudiare le relazioni della dimensione politica e culturale con quella "strutturale# cos4 * facile usare la prima per far scordare la seconda.

8. Euro s!, Euro no. "apitalismo buono e capitalismo cattivo. #roblema della progettualit politica 3runo ?moroso nel suo contributo non si pronuncia con secchezza sulla dicotomia Euro s0+Euro no. E una prudenza condivisibile. -apisco benissimo che lincalzare della crisi non tolleri molto i tentennamenti. .a occorre distinguere un tentennamento dalla legittima richiesta di riflessione su mosse dimportanza nodale. -hi gioca a scacchi sa che bench> incalzato dal ticchettio dellorologio il vero giocatore a volte si sofferma a lungo su una singola particolare mossa dalla quale pu dipendere tutto lo sviluppo della partita. %iamo in una situazione analoga. /a qualche tempo cerco di portare lattenzione sugli s&iluppi differenti che possono avere unuscita dallEuro dallalto e unuscita dal "asso cio* democratica cio* ancora guidata da un processo di definanziarizzazione progettuale come detto prima. 1a questione delle alleanze rientra tutta in questa differenza. 2nalleanza senza un progetto comune significa solo che ognuno va per la sua strada. 1a strada della piccola e vivace azienda del (ord Avest che esporta in =ermania dove pu condurreN 1a strada di piccoli e medi industriali stressati dallEuro dalla finanziarizzazione e dalla tassazione ma dipendenti culturalmente organizzativamente e politicamente da una -onfindustria che tra un borbottio e un mal di pancia segue le linee geostrategiche di .archionne dove pu portareN 0uesti problemi devono sicuramente essere impostati in modo pi) completo e preciso ma non possono essere accantonati. (ecessitano di una soluzione. E una soluzione pensare di far confluire in un movimento anti-Euro soggetti disparati senza che si abbia la possibilit' di essere egemoni politicamenteN Appure ne abbiamo la possibilit'N A possiamo ragionevolmente pensare che la situazione che si verrebbe a creare con unuscita dallalto dallEuro possa comun%ue favorire tale egemonia democraticaN -osa * successo quando lItalia usc4 dallo %me nel 1++2N -erto economicamente non ci fu inflazione ma ci fu una "deflazione politica# i cui effetti si sono moltiplicati fino ad oggi. Eppure il movimento operaio era allepoca incomparabilmente pi) forte e il 5ci non era interamente inglobato nelle politiche delle ,lite bench> molti dei suoi dirigenti fossero da tempo sulla buona strada. Insomma che progettualit( politica a""iamo? -e labbiamo o ci affidiamo al casoN 5ensiamo di poter diventare egemoni in corso dopera perch> la parola dordine "2scire dallEuro# susciter' enormi consensiN .a non * una parola dordine in esclusiva. 0uale parte politica utilizzandola sar' in grado di raccogliere maggiori consensiN (elle discussioni sullEuro raramente questi nodi sono affrontati condizione necessaria per poterli eventualmente sciogliere. 1e condizioni sistemiche erano assenti dalla relazione al convegno di -hianciano di Parren .osler esponente della .odern .one$ Theor$ che prendo come esempio di un paradigma di pensiero ? parte il fatto che la sua concezione della moneta mi lascia perplesso * proprio lincipit della relazione che mi ha fatto trasalire 1B. S/era una volta uneconomia giusta0 che funzionava bene1 2uella che nel dopoguerra aveva come fine la piena occupazione1 3isogna avere la mia et4 per ricordarsene T. %ono un po pi) giovane di .osler ma me la ricordo anchio. 1a multinazionale americana per la quale lavoravo appena laureato ci faceva periodicamente delle pippe ideologiche raccontandoci che la sua mission economica era quella di sfornare prodotti migliori della concorrenza e la mission sociale era la piena occupazione. 5eccato che qualche anno dopo !cera stato il Volcker shock$ la sua mission economica principale era quella di garantire finanziariamente grandi progetti e i dividendi alle "vecchiette del .assachusetts# e la 1R

mission sociale era quella di licenziare il CRM dei lavoratori. Era la stessa azienda e il suo management non era radicalmente cambiato. Insomma come spesso accade il discorso sentito * che nei primi decenni del dopoguerra cera un capitalismo buono che * diventato cattivo per motivi esoterici come vedremo. /al nostro punto di vista possiamo dire che cera un capitalismo che riusciva ad accomodare le istanze delle classi subalterne. -erto molto meglio di adesso. .a era anche il capitalismo che ha generato la crisi sistemica annunciata al mondo col !i5on shock del 1+,1 e i cui effetti moltiplicati dai meccanismi per cercare di gestirla ci stanno travolgendo. 9ra questi effetti c* sicuramente lappropriazione indebita di prerogative sovrane !e quindi in linea di principio influenzabili democraticamente$ da parte di $lite che si sono rifugiate in territori che possiamo definire 6 politicamente offshore8 come la sede della -ommissione Europea e lEurotoOer al riparo da ogni disturbo democratico 1C. 1a domanda allora *& Ditornare purchessia alla moneta nazionale significa ritornare a poter esercitare il controllo democratico perso e contemporaneamente tornare a "crescere#N E lecito avere dei dubbiN Innanzitutto * veramente impensabile che queste ,lite riescano a ricavarsi territori offshore anche allinterno delle singole nazioni riequipaggiate con valute nazionaliN E impensabile che queste ,lite riescano a disinnescare e neutralizzare le istanze democratiche nazionali come quelle previste dalla nostra -ostituzioneN .a non * quello che stanno facendo da un pezzoN Appure queste ,lite saranno soppiantate da un progetto alternativoN E questo progetto su che basi sociali camminer' appurato che non esistono pi) "borghesie nazionali# europee sufficientemente autonome forti e motivateN In termini pi) generali credo che sia lecito chiedersi se certi modelli valgono in determinati contesti economici politici geopolitici ed ecologici ma non in altri. 0uale era il contesto degli anni -inquanta %essanta e %ettantaN -ome influivano la ricostruzione postbellica la sconfitta del nazifascismo la forza del movimento operaio la decolonizzazione l2rss la rivoluzione cinese le invenzioni messe a punto durante il conflitto !si pensi al radar al computer allenergia atomica ai motori ai Ket ai missili ma anche alla logistica$N -ome influiva limpianto di 3retton PoodsN E un contesto ripetibileN E se non * ripetibile occorre rivedere il modello o va bene lo stessoN A * il modello che crea il contestoN 0ual * lutilizzo di un modello di economia politica in un contesto sociale reale cio* determinato da variabili e meccanismi eterogenei e con relazioni complesseN In logica esiste uno strumento molto sofisticato che si chiama "calcolo di 1ambeE# 1I. -on questo calcolo si riesce a modellizzare la grammatica delle lingue naturali e ad esempio dedurre se una frase * grammaticalmente corretta o viceversa stabilire come si costruisce una frase corretta. E collegato a raffinati rami della matematica e alla linguistica computazionale. Eppure nella riabilitazione di persone colpite da lesioni corticali dellarea di 3roca non gioca nessun ruolo. Ara io immagino che come tutti quelli che hanno a che fare con modelli formali anche gli economisti si siano posti il problema dellambito di pertinenza e di utilizzabilit' dei propri sulla cui validit' formale non essendo un economista io non ho nulla da dire 1,. (on vale la pena di porsi lo stesso problema anche in questo caso e chiedersi inoltre quali rapporti sociali siano rappresentati dai vari modelliN

11

9. La doppia trappola: Euro e %ollaro. La moneta come politica internazionale 1a critica allEuro si basa fondamentalmente su tre punti& 1$ dellEuro non se ne pu pi) 2$ dallEuro si pu uscire senza traumi e infine 7$ senza il vincolo dellEuro si pu ritornare a crescere come una volta. %ulla prima affermazione sono perfettamente daccordo. 1a seconda a mio avviso dipende dalla gestione politica soggettiva e non da meccanismi formalmente coerenti. %ulla terza ho dei dubbi seri. E ho anche dei dubbi che si possa evitare di parlare di Euro senza parlare di 5tip. -osa succederebbe a una 1ira Ttip-izzataN -he cosa succeder' con un Euro Ttip-izzatoN E un problema che fa parte di un tema pi) generale& se il sistema sub-imperiale europeo guidato dalla =ermania fa parte del sovrasistema imperiale guidato dagli 2sa luscita dallEuro metterebbe i bastoni tra le ruote allintero meccanismo o servirebbe invece ad attutire le contraddizioni !ad esempio quelle tra De e Licer>$. Appure ne farebbe nascere altre !ad esempio con una 1ira dollarizzata$N A non avrebbe nessuno di questi effettiN A il fatto che la trappola del Licer> sia inglobata in quella del De non merita attenzioneN Finora nessuno o quasi ne parla. 5aradossalmente quando si discute di Euro non si considerano i rapporti internazionali se non limitatamente a quelli italiani e a parte casi rari che per fortuna ci sono si parla di politica solo fugacemente e obliquamente incorrendo nello stesso difetto che caratterizza i sostenitori dellEuro& pensare che la moneta abbia leggi proprie. .a quando la politica ritorna "al primo posto# che * quello che le compete le cose necessariamente si complicano. 0uesta complicazione traspariva a -hianciano nellintervento di %ergio -esaratto che concludeva con una dichiarazione di prudenza rispetto alla parola dordine delluscita dallEuro nonostante la sua relazione sostenesse che lo stato-nazione * il pla$ing field migliore per la classe lavoratrice. 2na conclusione quindi che in realt' apriva un dilemma1Q. 5er chi conosce gli scritti del professor -esaratto uno dei principali problemi economici che egli pone alluscita dallEuro * quello del commercio internazionale che non si svolge in valute nazionali ma in dollari. 0uesto * il lato economico della questione che riporta immediatamente al problema dei rapporti geopolitici interna#ionali e del rapporto politico che una moneta na#ionale pu< =o &uole> intrattenere col Dollaro1+. Invece nel dibattito attuale il posi#ionamento politico interna#ionale della moneta * un tema che quasi mai viene affrontato. In alcuni casi sembra che le ragioni di scambio sarebbero dettate da meccanismi "naturali# che finalmente avrebbero lopportunit' di liberarsi dei meccanismi "innaturali# imposti dai trattati europei. =li statunitensi dal canto loro a volte sembrano far implicito riferimento al funzionamento del /ollaro incuranti che esso sia una moneta imperiale. Invece per capire limportanza dei rapporti politici internazionali di una moneta basta pensare allo $en divisa di uno %tato che spesso viene portato ad esempio positivo in quanto il suo mostruoso debito pubblico che supera il 2RRM del 5il non ha provocato una crisi analoga a quella europea e questo sarebbe accreditato proprio alla supposta autonomia della sua politica monetaria. Intanto io penso che lo scudo pi) efficace del =iappone sia la sua posizione strategica come baluardo orientale verso la -ina cosa che lo pone ai ripari dai missili lanciati dalle societ' di rating statunitensi !a meno che si pensi che esse operino solo in base a criteri di mercato2R$. In secondo luogo gli %tati 2niti hanno ripetutamente dimostrato di poter fare quel che vogliono dellautonomia della politica monetaria giapponese col laza Accord del 1+QC e col 6everse laza Accord del 1++C con esiti pensantissimi sulloccupazione e la crescita il primo e unimponete fuoriuscita di capitali dal =iappone il secondo 21.

12

0uindi il posizionamento politico internazionale della moneta * uno dei grandi problemi che nei suoi termini pi) generali probabilmente sussume anche quello della limitazione ai movimenti di capitale che invece * in generale il tema di politica economica pi) ricordato. ?nche in questo caso chiedo aiuto agli amici economisti. 10. La crisi sistemica e la necessit di una programmazione democratica Dimane unultima considerazione. %i pu pensare che data la nostra debolezza politica attuale la cosa migliore che si possa fare * cercare di sostenere comun%ue quei processi come luscita dallalto dallEuro che bench> non nostri e bench> al di fuori della nostra possibilit' di intervento e di influenza possono verosimilmente limitare i danni. -he cio* permettano almeno di mantenere ci che si pu del Oelfare esistente e della capacit' di spesa esistente e in una prospettiva internazionale che agevolino la nascita di un mondo multipolare e sufficientemente equilibrato. (on * unopzione da prendere con sufficienza o da rifiutare sdegnosamente per questioni ideologiche o di purismo teoretico. (on lo * perch> la nostra societ' * veramente ammalata e i rapporti internazionali sono sottoposti a tensioni crescenti e sempre pi) preoccupanti. %embra inoltre un approccio pi) agevole perch> affronta i problemi utilizzando un filtro di grana grossa invece che quello pi) fine e complesso dellinsieme dei rapporti sociali e di quelli internazionali. .a * veramente una scorciatoia praticabileN %e la crisi sistemica * data dalla congiunzione delle contraddi#ioni dei processi di accumula#ione capitalistica con quelle indotte dal restringimento del rapporto interno8esterno !rapporto che coinvolge la configura#ione geopolitica e le condi#ioni ecologiche del glo"o$ se la crisi * data da questo "complesso dinamico# come * possibile pensare di uscirne agendo solo su due ordini di dimensioni quelli forniti dal binomio stato-nazione senza tener conto della terza dimensione cio* quella dei rapporti sociali !non ridotti per alla pur sacrosanta e necessaria redistribuzione della ricchezza$N Il dubbio * che cos4 facendo si arriverebbe semmai solo ad una calma che precede la tempesta. 9uttavia ci si pu ancora chiedere se una via eterodiretta sarebbe praticabile almeno temporaneamente almeno fino a un certo punto. Il fatto * che una manovra antiEuro eterodiretta come si * detto sarebbe utilizzata da alcuni centri di potere per condurre una lotta orizzontale contro altri centri ed esasperare la lotta di classe dallalto. Le for#e 6naturali8 delleconomia capitalistica tendono al dise'uili"rio & la concentrazione dei capitali e parallelamente la concentrazione di potere politico. 1a dimensione progettuale e democratica di unuscita dallEuro non pu dunque essere messa tra parentesi. In realt' chiunque parli di uscita dallEuro accenna in vario modo al ruolo delle istituzioni e del controllo statale. 0ui per sorgono due problemi come al solito uno "strutturale# e uno "sovrastrutturale#. -ome insegna Ge<nes linvestimento statale limita linvestimento speculativo. .a questa virt) !che tale * e tale rimane alla faccia dei neoliberisti$ e che consiste nel Svalutare il rendimento dei beni capitali in unottica di lungo periodo e sulla base dellinteresse sociale generale ? si pu esplicare per lappunto se ci sono dei rendimenti di lungo periodo dei beni capitali. %e la crisi sistemica * nata perch> i rendimenti dei beni capitali erano decrescenti si impone quanto meno una variante di cui si discuter' al capoverso successivo. Il problema "sovrastrutturale# riguarda la natura politica del controllo statale& * tout court un controllo democraticoN 0uesta domanda rimanda al problema di come costituire un fronte democratico e di come mantenerlo unito durante il processo. %iamo nuovamente davanti alla gi' accennata questione delle 17

alleanze e dellegemonia. .a siamo anche nuovamente davanti alla questione riguardante la comprensione delle ragioni profonde della crisi sistemica. 5erch> se non le si affronta eziologicamente pensando di lenire per lo meno alcune delle pi) dolorose sintomatologie il respiro sar' molto corto. ?ddirittura * da temere che non si riuscir' nemmeno a limitare o rallentare laggravamento della malattia. %i rischia di illudere le persone e di deluderle in brevissimo tempo con gravissime conseguenze sociali e politiche. Il problema "strutturale# e quello "sovrastrutturale# congiunti come si * anticipato impongono un tema che deve essere attentamente valutato& quello della programma#ione democratica. 2na programmazione imposta anche dai rapporti sempre pi) critici con lo spa#io economico esterno e dai &incoli ecologici anchessi sempre pi) critici. %iamo quindi di fronte a un bel salto in avanti rispetto alle soluzioni Ee<nesiane !chiedo conferma agli amici economisti$22. 1eclettismo delle analisi non giova ad affrontare questi problemi. =iova invece chiarire la differenza delle assunzioni anche per poter eventualmente far coesistere le conclusioni !comunque differenti anche se magari nel solito dettaglio in cui sta il diavolo$. %orge infatti il dubbio se quando si parla di crisi sistemica o di crisi strutturale si parli effettivamente della stessa cosa. /a tempo sulla scorta di =iovanni ?rrighi io dato linizio "ufficiale# della crisi allagosto del 1+,1. .a * unindicazione che non ha seguito e anzi a volte disturba. 9ipicamente si fa partire il disastro attuale dalla "crisi Internet# del 2RRR ma pi) spesso dalla crisi iniziata nel 2RRI-2RR, due crisi che in realt' sono fenomeni derivanti da quella principale. 0uesto * ci che usualmente succede nelle analisi della crisi attuale. /a quella periodizzazione per * difficile dedurre la finanziarizzazione in termini storico-logici cio* inserire la sua esistenza e la sua ragione in un processo storico evitando cos4 di giustificarla con la pseudo-teoria del "golpe# di un ,lite finanziaria globale !o "classe globale# per dirla en mar5iste$ o con lipotesi che chi governa non conosce i modelli "corretti#27. %e si ignora il processo storico in tutte le sue eterogenee dimensioni e si fanno solo le fotografie di particolari momenti di poche dimensioni omogenee allora non si pu far altro che parlare di "modelli#. ? questo punto la crisi e il suo aggravamento verranno spiegati con lassunzione di modelli "sbagliati# a fini di pura "ingordigia# o per semplice "ignoranza#. .a non si riuscir' a spiegare ad esempio come mai i modelli neoliberisti erano ben noti anche quando Dichard (i:on un presidente repubblicano reazionario e criminale di guerra si vantava dicendo "?desso siamo tutti Ee<nesiani# 2B. %e erano gi' noti perch> non furono assunti alloraN 5er inciso si faccia attenzione che "reazionario# non coincide con "antipopolare# se a questultimo termine non si aggiungono specifiche qualificazioni politiche. ?ltrimenti oltre alla politica di (i:on non capiremmo le problematiche di =ramsci sui movimenti "spuri# e sullegemonia o il concetto stesso di "populismo#. E sul piano economico non capiremmo n> la piena occupazione nazista n> lIri o lApera .aternit' e Infanzia. Liceversa "progressista# non coincide con "popolare#. ?ltrimenti non capiremmo la lotta dei comunisti contro Peimar e lasservimento di questultima alla finanza angloamericana. .a nemmeno capiremmo le politiche ai danni dei lavoratori dei governi che negli ultimi venti anni sono stati sostenuti da tutti i progressisti occidentali !e tanto meno la natura guerrafondaia del socialista 6ollande del laburista 3lair e del democratico Abama$. 0uindi la semantica di questi termini deve essere ogni volta precisata e non * data una volta per tutte. E soprattutto deve essere posizionata nello spazio e nel tempo 2C. (on possiamo dunque assecondare spiegazioni della crisi che fanno perno sullidea di "modello sbagliato# o di "golpe#2I. ? mio modo di vedere le spiegazioni della crisi 1B

sistemica devono incentrarsi sul concetto di evoluzione naturale-patologica del capitalismo. (on * una contraddizione in termini * una contraddizione reale& essendo il rapporto sociale capitalistico intrinsecamente patologico per via del suo "fine ristretto# lesplosione delle sue patologie fa parte della sua evoluzione naturale 2,. 11. L&nione Europea ' riformabile( Il problema fondamentale: la democrazia /etto ci devo finire affermando che lipotesi di riforma"ilit( dell2nione Europea e dellEuro 3 a mio a&&iso utopica . In astratto sarebbe lo sviluppo da me preferito !ma non per motivi pseudo-internazionalisti che gi' molti danni hanno arrecato per ogni dove$. 9uttavia temo proprio che non sia unopzione. I motivi sono molteplici come la non omogeneit' dei fattori economici e di quelli storici politici e culturali 2Q. -hi sogna "pi) Europa# prendendo a modello gli 2sa e la loro Fed dovrebbe ricordarsi della %toria statunitense. (on solo del padre della !con$federazione 9homas ;efferson !e del fatto solitamente trascurato che per lui e i suoi collaboratori "confederazione# e "impero# erano sinonimi$ ma anche di ?braham 1incoln e della sanguinosissima =uerra di %ecessione !a mio avviso il vero punto dinizio della storia contemporanea$2+. Il criterio principale di valutazione delle diverse opzioni dovrebbe essere costituito dalla possi"ilit( di eserci#io della democra#ia che esse promuovono o viceversa limitano. /a questo punto di vista imprescindibile * un dato di fatto che la 2E !non solo lEurozona$ * il pla$ground pi) favorevole per le ,lite europee le quali come esito di un processo non lineare !e non ineluttabile$ utilizzando una crisi dietro laltra si sono infine costruite le loro /a$man politiche con una sequenza di atti autoritari@ e danno per scontato che lEuropa non possa procedere altrimenti 7R. Avverosia si rivendica apertis verbis che lEuropa realmente costruita e costruibile * quella delle ,lite economiche finanziarie e politiche. Ed * un altro dato di fatto che il 5arlamento Europeo sia del tutto impotente di fronte a questi piani e a queste traiettorie. ?l contrario le uniche influenze su organismi come la -ommissione Europea provengono dagli stati nazionali che anche per questo sono il pla$ground pi) favorevole alle classi subalterne !lo stesso vale per lapparentemente blindata 3ce U vedi linfluenza della =ermania su di essa$. 2n altro conto * inserirsi a livello europeo nelle contraddizioni che inevitabilmente nasceranno per intralciare dallinterno i rapinosi meccanismi europei cercare per quanto possibile di neutralizzarli e sfidare i decisori europei su soluzioni anti-elitarie !o antioligarchiche se si preferisce$. E lunico modo per ricostruire una "Europa dei popoli# che per io preferisco chiamare "Europa democratica# senza altri fronzoli. 5resupposto ad ogni azione in tal senso * la denuncia della natura non democratica delle istitu#ioni europee e connessa ad essa quella della sofferen#a degli interessi na#ionali popolari. 0uesto lo dico in vista delle prossime elezioni europee una sorta di promemoria per chi vorr' presentarsi con un programma democratico incomponi"ile con 'uello delle $lite europee. -i che invece bisogna assolutamente evitare di fare * dare lillusione che le istituzioni europee si possano riformare dal loro interno in senso democratico 71. (on * possibile non per impedimenti tecnici o formali ch> quelli ci sono per essere superati ma per il semplice ma ben pi) serio fatto che se c3 una cosa che le $lite europee =e statunitensi> proprio non &ogliono pi;, 3 a&ere tra i piedi la democra#ia . 12. )ppendice I. %eglobalizzazione, tapering, *tip e nuova fase politica italiana Il riallineamento tra finanziarizzazione e produzione di valore richiede di essere sostenuto politicamente per due ordini di motivi. Il primo * che la finanziarizzazione ha fatto espandere in modo abnorme particolari centri di potere che quindi produrranno 1C

notevoli resistenze. 1a seconda * che la definanziarizzazione non ha possibilit' di successo se alla rendita non verr' sostituito un ritorno al profitto. Infatti in unottica capitalistica il ripristino di livelli accettabili di profitto non finanziario * lunico sostegno alle definanziarizzazione. Il tapering deciso dalla Fed !riduzione progressiva dellacquisto di titoli del 9esoro e ipotecari$ * un meccanismo di definanziarizzazione e al tempo stesso favorisce la ricompartimentalizzazione delleconomia-mondo nella misura in cui induce un rientro dei capitali dai 5aesi emergenti verso il vecchio centro capitalistico occidentale 2sa ed Europa. /a questo punto di vista il tapering ha lo stesso effetto che ebbe la 6eaganomics allinizio della finanziarizzazione. 1a differenza * che allinizio degli anni 1+QR esso derivava dallinnalzamento inaudito dei tassi dinteresse ! Volcker shock$ mentre ora deriva dalla diminuzione della "liquidit' aggiuntiva# !alla quale potrebbe comunque seguire un aumento dei tassi dinteresse per non da shocE e a determinate condizioni riguardanti la disoccupazione e linflazione72$. 1a seconda e pi) grande differenza * che la 6eaganomics dava lavvio alla combinazione finanziarizzazione-globalizzazione mentre oggi i segnali vanno in senso opposto. =li 2sa richiedono da tempo un allentamento dellausterit< europea perch> * un ostacolo alla creazione del compartimento 5tip che come sembra di capire richiede che la finanza venga frenata per ridare un po di fiato alleconomia reale a patto per che essa ritorni profittevole ad esempio con un aumento del potere delle multinazionali nei confronti di ogni normativa statale con lo sconvolgimento del settore pubblico e con le famose "riforme del lavoro#77. =li 2sa chiedono a tal fine che la 2E si riequilibri e ci andrebbe a spese della =ermania. Inoltre gli 2sa sono alla ricerca di personale politico che si assuma il compito di gestire lavvio del 9tip. Ecco allora in Italia il ricam"io @en#i che annuncia una battaglia europea sullinviso limite del 5atto di stabilit' del 7M debito85il. %arebbe una battaglia in linea col compito anche se non * detto che Denzi sia in grado di condurla o che la voglia veramente fare !potrebbe essere solo un pour parler di propaganda@ anche 6ollande fece annunci analoghi appena eletto$. -omunque la battaglia * iniziata da un pezzo. Agni manovra espansiva della 3ce * bollata dalla =ermania come un attacco ai risparmiatori a beneficio dei 5iigs e della quasi-pig Francia. ?d ogni modo il taglio dei tassi non beneficia di per s> il commercio e lindustria. -i sono spiegazioni tecniche di ci che illustrano come nelle circostanze date i tagli dei tassi non riescano a trasmettere impulsi alleconomia reale. .a il problema di fondo rimane la compressione dei profitti industriali e commerciali. In queste condizioni le banche non prestano alleconomia reale. 5er lo stesso motivo lenorme inondazione di liquidit' negli 2sa e in Europa degli anni precedenti * finora arrivata alleconomia reale solo come modesto rivolo residuale. 3isogna poi tener presente che se i rendimenti attesi di nuovi investimenti non vanno oltre alcune soglie desiderate !differenziali$ il capitale alla ricerca di diversificazione si sfoga oltre che nella finanza che comunque * sempre un gioco rischioso anche sulla ricchezza reale gi' in essere ovvero su asset industriali e commerciali gi' esistenti. 1a crisi * allora usata per svalorizzare questi asset e poterli cos4 comprare a prezzi vantaggiosi 7B. Dagione per cui i settori del capitale dominante che intendono dedicarsi a queste operazioni di mergers V ac%uisitions premeranno su una forma selettiva di deflazione sempre che tale selettivit' sia possibile. (el mirino di queste operazioni c* ovviamente anche il dominio pubblico sanit' istruzione aziende banche immobili risorse !come lacqua$.

1I

5er riassumere la definanziarizzazione richiede un aumento del tasso di profitto e linvasione dei capitali privati nel dominio pubblico mentre favorisce la macellazione di capitali deboli o appositamente indeboliti !perch> pi) piccoli meno invischiati con la finanza e - ci che * decisivo - non sostenuti politicamente$ a vantaggio di capitali dominanti !perch> pi) grandi transnazionali invischiati con la finanza e sostenuti politicamente$. .a c* un ulteriore problema di carattere molto generale. Il saggio di profitto non pu tornare a crescere nella misura richiesta se i capitali e le risorse utilizzate !materie prime semilavorati forza lavoro$ rimangono intrappolati nei circuiti centrali di &alori##a#ione a dispetto di tutte le misure di cost cutting attuabili. ?nzi come ben si sa queste possono deprimere la domanda aggregata. %i ha cos4 che la compartimentalizzazione del sistema mondo frenando ed eventualmente invertendo il processo di ampiamento dei circuiti di valorizzazione promosso dalla globalizzazione non riuscir' a venire a capo della contraddizione di fondo che ha generato la crisi& la sovraccumulazione. ?nzi in linea di principio * destinata ad aggravarla e maggiormente nellarea 9tip proprio perch> * quella capitalisticamente pi) forte e pi) matura7C. 1a richiesta statunitense di fine dellausterit< in Europa va nella direzione di ritardare lo scoppio di questa contraddizione. -on essa gli 2sa agiscono come potenza egemone su uno dei lati della contraddizione cio* depotenziando la finanziarizzazione per evitare lo scoppio di una bolla di ampiezza inimmaginabile in vista di un inevitabile o per lo meno molto probabile blocco dei circuiti mondiali di valorizzazione. 1a resistenza da parte della =ermania * a prima vista irragionevolmente egoista ma a ben guardare agisce sullaltro lato della contraddizione mettendo in atto una sorta di "finanziarizzazione controllata# o "ben fondata# e ha parimenti una sua logica da potenza sub-dominante. 1a =ermania sa benissimo che non conter' mai nulla politicamente nel senso che non potr' mai avere una politica estera autonoma a meno di un crollo verticale della potenza statunitense. 1o hanno sempre saputo anche i nostri governanti. .a a parit' di condizioni cio* la sconfitta nella II =uerra .ondiale Italia e =ermania hanno avuto due reazioni differenti. Il capitale dominante italiano !con a capo il gruppo ?gnelli$ ha scelto una linea di massima collaborazione con gli interessi degli ?lleati vincitori mentre la =ermania per lo meno a partire dalla riunificazione ha deciso di svilupparsi il pi) autonomamente possibile replicando se cos4 si pu dire allinterno dellEuropa i meccanismi della finanziarizzazione-globalizzazione a scapito dei partner europei non potendo sfidare gli 2sa politicamente sulla scena globale7I. -i * potuto succedere a causa di gelosie e sospetti reciproci specialmente tra =ermania e Francia e della politica levantina dellItalia. ?lla fine quella specie di gremlin che * lEuro-.arco divenne da una parte unarma micidiale in mano alla =ermania e dallaltra fu ritenuto dal grande capitale italiano gi' affetto da propensioni compradore e quindi con scarsa coscienza della propria responsabilit' nazionale un buon modo per partecipare al gioco della finanziarizzazione iniziato "ufficialmente# col Volcker shock. 1a retorica dellEuro forte che ci proteggeva dagli shocE esterni nascondeva quella ben diversa verit'. Era una protezione s4 ma non per le nazioni europee. %pesso ci si chiede se la =ermania si renda conto che il suo gioco non pu durare a lungo. Intanto bisogna specificare per quali motivi non pu durare a lungo. %i dice che si pu spennare un pollo finch> ha le penne. 5erfetto ma le penne del piccolo-medio capitale e della classe media non sono quelle del grande capitale. 1a capacit' di durata di questo gioco * quindi da studiare e capire. ?d ogni modo la =ermania cercher' di sfruttare sia lEuro sia la crisi il pi) possibile. 0uindi resister' quanto pu alla richiesta di 1,

eurobond. 5i) facile che accetti un aumento dellinflazione e dei salari tedeschi ipotesi per altro gi' ventilata un anno fa dal ministro delle Finanze Polfgang %chWuble. 3ench> non sia chiaro se questa soluzione venga agitata solo per replicare alla periodica richiesta di eurobond e di cambiamento della politica monetaria e fiscale dellEurozona dovremmo comunque porci nellottica che i decisori europei possano voler mettere mano a una correzione dellausterit' permettendo parzialmente lintroduzione di quelle misure su lavoro ammortizzatori sociali deviazioni dal famigerato 7M e investimenti selettivi che in Italia sembrano costituire il programma di Denzi. ?ttenzione quindi a non prendere lucciole per lanterne perch> le prime non risolvono la crisi ma ne "illuminano# effimeramente un possibile nuovo corso. E a questo punto richiesto uno sforzo per immaginarsi come sar' la societ' della seconda parte di questo decennio il suo grado di stabilit' la sua composizione di classe le nuove fratture e le nuove contraddizioni che vi si creeranno i nuovi apparati simbolici di cui si nutrir'. E un eserci#io inutile pensare che saranno uguali a 'uelli del secolo passato o anche solo del primo decennio di quello attuale. -hi lo far' avr' perso in partenza. %olo per fare un esempio le nuove modalit' di utilizzo e soprattutto di non utilizzo della forza lavoro pongono il problema di una mancata contiguit4 temporale e spaziale negli istituti sociali0 a partire dal lavoro tra le vecchie e la nuove generazioni che pu trasformarsi in mancata contiguit4 sociale e culturale . -ome possono inserirsi in eventuali nuovi processi produttivi che saranno allinsegna dellinnovazione di prodotto e di processo quei milioni di e: giovani e non pi) giovani tra i 2, e i BR anni il cui skill essendo stati tenuti in perenne stato di disoccupazione o sottoccupazione non ha avuto modo di aggiornarsi !altro che "learning b$ doing# e "learning on- the-7ob#X$N -hi li "terr' a bottega#N -hiunque abbia esperienza dei processi lavorativi sa che si creer' un buco di competenze coincidente con un buco generazionale che inevitabilmente si trasformer' in un buco sociale. ?vremo un gruppo sociale che avr' lo stesso status economico e gli stessi problemi dei pensionati con la minima ma pi) giovane e con una psicologia e una coscienza sociale ben diverse da chi ha lavorato per una vita nella seconda parte del JJ secolo. In conclusione la caduta del saggio di profitto e la conseguente sovraccumulazione nellAccidente capitalistico ha indotto la globalizzazione-finanziarizzazione. 0uesta ha inintenzionalmente favorito lascesa dei 3rics che a sua volta ha portato alla necessit' di ricompartimentalizzare il sistema-mondo cosa che implica una revisione dei meccanismi finanziari oggi dominanti. .a questo processo ostacola le controtendenze alla caduta del saggio di profitto e quindi proprio le possibilit' di definanziarizzare leconomia occidentale mentre aumenta linsostenibilit' della finanziarizzazione stessa. In sintesi le condizioni che ostacolano la definanziarizzazione sono le stesse che la rendono necessaria cos4 come le conseguenze inintenzionali del tentativo di dare uno sbocco alla sovraccumulazione di capitali spingono ad attuare misure come la compartimentalizzazione del sistema-mondo che acuiscono le cause di tale sovraccumulazione7,. ? lume di naso si pu ipotizzare che per venire a capo temporaneamente di questa doppia contraddizione si cercher' di invischiare i 3rics e specialmente la -ina nella finanza internazionale. In questo modo la loro prossima crescita interna cio* sempre meno dipendente dalle esportazioni oltre a fornire uno sbocco di mercato creerebbe valore reale a tutto beneficio della riduzione della quota irredimibile degli assets finanziari. 9utto ci in vista di un tentativo di 6atterraggio mor"ido8 mondiale che si render' necessario forse prima di quanto si pensi. .a sar' possibile un atterraggio morbido 1Q

mondialeN Finora gli atterraggi morbidi sono stati regionali e hanno scaricato i loro effetti allesterno. .a in un atterraggio morbido mondiale quel * lesternoN Intanto sua condizione imprescindibile sarebbe un governo mondiale mentre tutto sembra congiurare per il suo contrario. 2na variante sarebbe un accordo 2sa-Europa--ina !%udamerica ?frica$ che consideri la Dussia come spazio esterno. 0uanto * verosimileN -osa succeder' nella societ' statunitense europea e cinese prima che maturino le condizioni di un tale accordoN -ome reagirebbe la DussiaN E come incider' la distribuzione ineguale di risorse sempre pi) scarseN -ome si vede le dimensioni da considerare per poter condurre unanalisi minimamente sensata anche se sicuramente imperfetta e incompleta sono veramente molte e la loro interazione * complessa. .a non c* via duscita non ci sono scorciatoie. /altra parte se proprio ci si volesse rifare alle passate glorie non * che le dimensioni di cui 1enin dovette tener conto per fare la sua rivoluzione e poi per consolidarla fossero molto di meno. Forse erano solo un po meno contorte. Forse. 13. )ppendice II. Il +rebus ,ermaniaIl rebus dellEuropa si chiama "=ermania#. 1a crisi ucraina lo ha confermato. ? quale gioco sta giocando la =ermaniaN 5rima ha aizzato e sostenuto finanziariamente i rivoltosi moderando per lappoggio politico sapendo che per la =ermania essi sono del tutto impresentabili essendo in larga parte nazisti. Ara si propone come unica mediatrice affidabile nella crisi che si * aperta con la Dussia e che la =ermania aveva sicuramente previsto. 0uesta mediazione * accettata dai Dussi che vorrebbero che nella crisi la =ermania scalzasse il tradizionale ruolo degli 2sa 7Q. Inoltre 5utin sostiene lEuro forte. E non * solo una questione di interessi economici come generalmente pensa una sinistra affogata nel proprio economicismo. 1a crisi ucraina ha per dimostrato in tutta la sua drammaticit' che gli %tati 2niti esigono che ogni politica europea verso Est sia subordinata agli interessi strategici degli per quanto caotici possano essere e controproducenti per lEuropa& S 8uck the #U9T. 1a =ermania sa che la partita per sottrarsi alla tutela 2sa * molto difficile e complessa. Intanto non pu giocarla cavalcando una partita apertamente nazionalista. %a che la sua forza le deriva principalmente dalla 2E e dallEurozona. -he lEuro sia uno strumento formidabile nel piano di emancipazione tedesco * testimoniato dal fatto che gli 2sa hanno attaccato e sono pronti ad attaccare di nuovo i cosiddetti 5iigs per ridimensionarlo. -omunque la sola potenza economica non basta alla =ermania. 1a crisi sistemica in corso pu dar luogo a ribaltamenti anche repentini. %i ricordi che le crisi sistemiche sono momenti di profonda riconfigurazione dei rapporti di forza tra capitalisti nel sistemamondo. Il problema della =ermania * dunque come sviluppare una strategia geopolitica. 2n grosso problema dato che * occupata militarmente da decine di basi statunitensi. 2no dei pochi modi possibili * ricavarsi un ruolo di mediazione negli inevitabili !per via della crisi sistemica$ attriti tra un indebolito Accidente e una assertiva Dussia. 5aradossalmente infatti la Dussia * lunico "alleato# che la =ermania potrebbe avere. 5er la precisione questa "alleanza# sarebbe solo funzionalizzata alleventuale progressivo ma necessariamente non troppo lento smarcamento della =ermania dalla tutela statunitense ma * ben difficile che possa preludere a una duratura alleanza organica. In tempo di crisi sistemica infatti la dialettica interno8esterno acquisisce dinamiche frenetiche e anche caotiche. 0uesta dialettica esprime la necessit' per il capitalismo di organizzare lo spazio nazionale in gerarchie di classi e quello internazionale in gerarchie di stati. =rosso modo e schematizzando molto aspetti invece pi) interlacciati 1+

e complessi le prime servono ad estrarre plusvalore e le seconde a contrastare la caduta del saggio di profitto. Dagion per cui unalleanza organica e stabile tra larea dinfluenza tedesca e la Dussia * impensabile a meno di mettere in discussione laccumulazione capitalistica stessa. %contando questo limite per avvicinarsi alla Dussia senza che gli %tati 2niti possano interferire troppo la =ermania deve sfruttare ogni occasione per far valere la sua posizione di cerniera tra Est e Avest e rispondere adeguatamente alle contromosse statunitensi. (e segue& a$ che la =ermania * la chiave di volta di ogni possibile -stpolitik europea@ b$ che quindi tale -stpolitik presuppone una =ermania egemone in Europa@ c$ che di questa egemonia ne fanno le spese i 5aesi su cui essa viene esercitata a partire dai 5iigs che costituiscono i bersagli facili dei missili finanziari provenienti dalla finanza a leadership anglosassone. 0uesto * il "rebus =ermania# che diventa il "paradosso =ermania# se si considera il fatto che lalternativa a questa -stpolitik * la subordinazione ad un?merica indebolita e quindi pi) famelica e rapinosa. Avviamente esiste una terza alternativa ovvero la creazione di una diciamo cos4 "Europa bolivariana# ovvero unazione politica cosciente che punti allabbandono dellEuro !inutile aggiungere "attuale#& lEuro * solo quello attuale@ una moneta unica su altre basi non sarebbe lEuro$ alla riorganizzazione dellEuropa o di sue regioni su basi democratiche alla loro neutralit' e alla riorganizzazione mondiale di 5aesi non allineati n> sul piano politico n> su quello economico. Infine come si * accennato pi) volte * essenziale mettere in discussione il principio dellaccumulazione senza !un$ fine. 5iero 5agliani Doma 2, marzo 2R1B

2R

Si ha finanziarizzazione in senso proprio quando strutturalmente la rendita finanziaria eccede il plusvalore prodotto o, in termini pi generali, la ricchezza realmente prodotta socialmente (intesa in senso capitalistico, cio misurata col metro del valore di scambio). Paradossalmente gli effetti perversi della finanziarizzazione sono dovuti ai meccanismi per limitarla. ome dire, la finanziarizzazione un sacco vuoto che si gonfia sempre di pi. ! suoi dolorosi effetti si fanno quindi sentire quando si cerca di riempire il sacco. i" ovviamente perde di senso se non si accetta la teoria del valore e si parte da altre assunzioni. # $e politiche di quantitative easing della %ed hanno effetti contrastanti. &a una parte rischiano di tradursi in una spaccatura del mercato mondiale e anche a causa di questo rischio, la %ed ha annunciato la fine di tali politiche (il famoso 'tapering( di )ernan*e). + tale annuncio sono seguiti segnali di cedimento dei mercati finanziari ai quali la %ed ha risposto facendo melina. &opo di che seguito il famoso shutdown dovuto alla mancanza di accordo al ongresso sul bilancio, che al di l, dei giochini politici tra &emocratici e -epubblicani un segnale che i nodi stanno venendo al pettine o, per dirla in lingua franca, Americas chickens are coming home to roost. . non solo le galline americane. &all/altra parte l/inizio del tapering sta creando problemi ai )rics e agli altri Paesi emergenti, ma in misure differenti in dipendenza dell/autonomia finanziaria e politica dei singoli sistemi. i" vuol dire che una politica monetaria statunitense pesantemente restrittiva potrebbe scompigliare il composito fronte 'antiamericano(, ma anche danneggiare attuali alleati degli 0sa. !noltre questo un segno di come sia pervasiva la finanziarizzazione (si veda 11#). 2 -icordo tuttavia, perch3 a volte visto come una panacea, che il Glass4Steagall Act del 1522 che imponeva proprio questa separazione negli 0sa, ebbe un ruolo marginale nel superamento della precedente crisi sistemica che si risolse solo con la !! 6uerra 7ondiale. 8 !l capitalismo non pu" fare a meno di questa gerarchia, come ha dimostrato storicamente %ernand )raudel, logicamente 7ar9 (anche se in modo non privo di contraddizioni) e politicamente $enin. 6iovanni +rrighi ha di fatto sintetizzato questi tre aspetti. : !nfatti ;bama anche per tale motivo vuole tenere fuori i mercati finanziari dai negoziati <tip (ma soprattutto per mantenerne il controllo politico esclusivo). = 0na riedizione, in un mondo totalmente cambiato, del protezionismo politico che ha distinto tutte le nazioni che volevano affrancarsi dall/egemonia britannica, anche se in forme molto diverse. Si pensi all/isolazionismo statunitense preparato da una guerra civile che al prezzo di un immane massacro sbaragli" i difensori americani dell/egemonia mondiale britannica, cio i cotonieri del Sud. Si pensi, ove la geografia non consentiva l/isolazionismo, al prussianesimo, al fascismo, al nazismo. Si pensi al militarismo giapponese. ./ poco scientifico e politicamente improvvido negare che fascismo, nazismo e militarismo consentirono a !talia, 6ermania e 6iappone di uscire dalla trappola del sottosviluppo bench3 sconfitti. $o sviluppo capitalistico fatto anche di queste spiacevoli cose. Strano che qualcuno se ne meravigli. > Per fare un esempio, il rifiuto sia dei democristiani tedeschi sia dei socialdemocratici di emettere eurobond legato anche alla consapevolezza che ci" sposterebbe il peso della crisi anche sui lavoratori tedeschi, minando il patto sociale su cui si reggono la societ, e la politica della 6ermania e quindi l/interesse nazionale. ? @uando si parla di 'criminalit,( non una metafora n3 un/esagerazione. $/%bi ha riscontrato frodi in oltre tre quarti dei pacchetti ipotecari che ha esaminato. 5 @ueste lite sono particolarmente potenti ma non omogenee n3 tra loro solidali in quanto hanno interessi che possono confliggere e sono collegate a potentati politici differenti (bench3 tutti funzionari della stessa masnada imperiale, non solo ;bama non )ush Ar ma nemmeno BerrC la linton). 1D ; persino di ordine antropologico, perch3 la crisi trasforma l/antropologia delle persone seguendo la struttura della societ, e i cambiamenti di questa struttura. 11 . non una prerogativa del neoliberismo. hi interessato pu" andare a vedere la storia dei Bhadralok (gentiluomini) bengalesi all/inizio del -aA britannico 4 ad esempio nella ' Storia dellIndia( di 7ichelguglielmo <orri ($aterza, #DDD) o nel mio ' Naxalbari India! "insurre#ione nella $utura %ter#a poten#a mondiale ( (7imesis, #DD>). 1# Si tratta del ' Saggio sulle classi sociali( ($aterza, 15>8). 12 EA &osca' durante il II (ongresso' il compagno "unaciarsk) ha detto' in un suo discorso ai delegati italiani *!!!+ che in Italia esiste un intellettuale rivolu#ionario e che egli , -ilippo .ommaso &arinetti! I $ilistei del movimento operaio sono oltremodo scandali##ati/ , certo ormai che alle ingiurie di0 1bergsoniani' volontaristi' pragmatisti' spiritualisti2' si aggiunger3 lingiuria pi4 sanguinosa di 1$uturisti5 &arinettiani25 6oich una tale sorte ci attende' vediamo di elevarci $ino allautocoscien#a di questa nuova nostra posi#ione intellettualeF (+ntonio 6ramsci, '$/;rdine Guovo(, : gennaio 15#1, !, n. :). 18 Secondo 7osler la moneta verrebbe immessa solo per far pagare le tasse, anche se questa funzione viene alterata da quella di riserva di valore, con buona pace del noto polimorfismo della moneta, come numerario, mezzo di circolazione e infine come mezzo di pagamento, cio come denaro in senso proprio (in dipendenza di ci" il denaro pu" diventare riserva di valore). !nsomma nella relazione di 7osler ben difficile intravedere il denaro come capitale. Per non parlare del ruolo della riserva di valore come mezzo di conduzione di conflitti intercapitalistici, un concetto assente anche nella maggior parte dei mar9isti. 1: 7ario 7onti nella 'Intervista sullItalia in 7uropa( di %ederico -ampini ($aterza, 155?) chiarisce che ci" costitutivo dell/0nione .uropeaH E*"e+ istitu#ioni europee !!! hanno accettato lonere dellimpopolarit3 essendo pi4 lontane' pi4 al riparo del processo elettoraleF.

1=

; '"ambek calculus(, all/!nglese. ./ la stessa cosa, ha persino un suono praticamente identico, ma detto in !nglese fa molto pi fico. Gon veroI ./ un piccolissimo esempio della potenza culturale anglosassone. 1> +l pi posso essere maggiormente convinto da un modello 'non4)lanchard( che da un modello ')lanchard(. 7i riferisco al libro 'Anti Blanchard! 8n approccio comparato allo studio della macroeconomia( di .miliano )rancaccio (%ranco +ngeli, #D1#). 1? $a relazione era incentrata sulle differenze tra Barl 7ar9 e %riedrich $ist riguardo al ruolo dello stato nazionale e delle classi. 0na relazione importante per tutto il discorso che qui stiamo svolgendo, compreso l/aspetto culturale delle formazioni sociali. + hianciano .miliano )rancaccio ha affrontato il tema politico decisivo della differenza tra un/uscita dall/.uro da sinistra (dal basso) e da destra (dall/alto) mentre $uciano )arra aracciolo si soffermato su importanti contraddizioni tra le normative europee e la nostra ostituzione, che infatti sta subendo un attacco inimmaginabile persino ai tempi del 'regime democristiano(. 15 E.anto come moneta di conto quanto come moneta' il denaro acquista carattere locale e politico' parla linguaggi u$$iciali di$$erenti e porta uni$ormi na#ionali di$$erenti F (7ar9, '6er la critica delleconomia politica(). #D osa poco credibile, dato che l/allarme debito pubblico giapponese stato lanciato da molto tempo sui mercati finanziari, per" senza che nulla sia successo. #1 $a )anca entrale del 6iappone dopo il 6la#a Accord us" la sua possibilit, d/intervento per attuare come contromisura una politica espansiva che ebbe l/effetto di gonfiare a dismisura i prezzi degli immobili e delle azioni creando una bolla finanziaria di ampiezza storica. &a notarsi che l/effetto finale dei due accordi fu la lunghissima stagnazione giapponese, la cosiddetta 'crisi delle <igri asiatiche( del 155>, quella della -ussia l/anno seguente e un parallelo rafforzamento dei mercati finanziari negli States. ## 6li anglosassoni direbberoH EPrego, definire 'programmazione democratica(F. 6iusto. ;ccorre definirla e bisogna farlo innanzitutto ripercorrendo criticamente la storia degli Stati sviluppisti, e in !talia del Piano del $avoro, della programmazione economica e della assa del 7ezzogiornoJ ci" che era nelle intenzioni dei proponenti, come and" veramente e perch3 and" in quel modo. 6li studi non mancano, ma poich3 l/autore stato gi, citato, perch3 non dare un/occhiata al libro di +ugusto 6raziani, ' "o Sviluppo 9ell:7conomia Italiana! 9alla ricostru#ione alla moneta europea( ()ollati )oringhieri, 155?)I #2 @uesta un/ipotesi completamente insensata anche per studiosi come )runo +moroso. Per quanto riguarda il concetto di 'classe globale(, io penso che lo sfilacciamento dei tratti nazionali della borghesia dominante e il suo inglobamento nel ciclo finanziarizzazione4globalizzazione non configuri una 'classe globale(, a motivo della gerarchia conflittuale da cui il capitalismo non pu" prescindere e per ragioni storiche e culturali. #8 7ilton %riedman inizi" a pubblicare le sue tesi negli anni inquanta, era professore all/0niversit, di hicago dal 158> e nel 15>8 aveva gi, fatto in tempo a vincere il Gobel. @uel che pi interessante che i '(hicago Bo)s( sperimentarono le loro teorie in ile gi, a met, degli anni Settanta, su invito del dittatore fascista Pinochet. SK, stiamo parlando proprio di quelle teorie accolte con entusiasmo da pi di venti anni dalla sinistra occidentale a partire dalla nostra, addirittura in estasi. Ledi il capoverso seguente. #: Pena diventare dei buonisti immaginari dediti a giustificare ogni nefandezza reale. #= oncetto, quest/ultimo, che ha meno di sei gradi di separazione dal 'complotto demoplutogiudaico( di famigerata memoria, che lo si voglia o no. #> 7ar9 insisteva sul fatto che i meccanismi di accumulazione, e le loro contraddizioni, si ergono come oggettivi anche di fronte agli stessi capitalisti, sottolineando la natura di (haraktermaske degli attori sociali, per quanto potenti possano essere. i" non nega l/agire soggettivo delle lite (che da sempre discutono dei loro affari Econ discre#ioneF, come ricorda %ernand )raudel). Significa che gli spostamenti dei centri di gravit, dell/economia mondiale Enon hanno nulla a che vedere con la natura o voca#ione segreta del capitalismoF ()raudel, '"a dinamica del capitalismo(). Significa, pi in generale, che anche questi attori sociali non agiscono Ein modo arbitrario' in circostan#e scelte da loro stessi' bens; nelle circostan#e che trovano immediatamente davanti a sF (7ar9, '":ideologia tedesca(). #? Per i primi ormai la pubblicistica vasta. @ui consiglio il popolare blog 'goofCnomics( del prof. +lberto )agnai, per la sua chiarezza. Per il secondo ordine di fattori segnalo i post di Pierluigi %agan intitolati '-enomenologia dello stato na#ione europeo( sul blog 'pierluigifagan.Mordpress.com(, un piccolo classico on4line. <uttavia, diverse questioni rimangono aperte quando si tratta di ragionare su 'aree culturali( su cui eventualmente costruire aree comunitarie sub4europee, perch3 non necessariamente coincidono con quelle economiche. +d esempio alcuni studiosi ritengono che i legami culturali tra !talia e 6ermania siano pi stretti di quelli tra !talia e %rancia. #5 Per quanto riguarda Nefferson, il suo ' 7mpire o$ libert)( (ma non per i negri) era un vero impero materiale (l/extensive empire della sua lettera a Names 7adison del #> +prile 1?D5) che doveva contrastare il ben concreto impero inglese. ! motivi per cui considero la guerra civile americana il turning point che immette nella storia contemporanea, sono complessi e ho cercato di spiegarli nel mio libro on4line sopra citato. $a guerra civile americana ha avuto effetti geopolitici, politici ed economici simili a quelli dei -isorgimenti europei dello stesso periodo, una sorta di secondo atto della guerra d/indipendenza. @uindi, per ragioni storiche, culturali e politiche evidenti e per il fatto che la !! 6uerra 7ondiale si conclusa con l/inserimento organico dei singoli Paesi europei occidentali in un impero $ormale statunitense (nel senso spiegato da 6iovanni +rrighi in '"a geometria dellimperialismo(, %eltrinelli, 15>?), non si pu" paragonare quell/evento

alla guerra civile americana, nemmeno per suffragare i generosi ideali di un/.uropa unita. 2D <ommaso Padoa Schioppa, sul n. #> di ' (ommentaire( del 1555 era molto esplicitoH E"7uropa non nasce da un movimento democratico *!!!+! "7uropa , nata seguendo un metodo che potremmo de$inire con il termine di dispotismo illuminato F. 0n metodo che trae la sua linfa dalle crisiH E Non dobbiamo sorprenderci che l7uropa abbia bisogno di crisi e di gravi crisi per $are passi avanti F (7ario 7onti al convegno '-inan#a0 comportamenti' regole istitu#ioni(, $uiss, ## febbraio #D11). 21 Gon invece da escludere che il <rattato di 7aastricht e quindi anche il funzionamento della )ce possano essere rinegoziati, ma questa unaltra $accenda. +nche ci" dovrebbe essere tenuto presente da chi vuole un mandato anti4austerit, per l/.uropa. !n !talia la rinegoziazione, oppure un/uscita dall/alto dalla moneta unica, potrebbe essere sostenuta non da una 'borghesia nazionale( ma da un capitale dominante che da sempre tecnicamente conservatore e politicamente subordinato agli Stati 0niti (vedi l/+ppendice 1). 2# @uesto dicono i verbali della riunione del #?4#5 gennaio scorsi del Board o$ Governors della %ed. 22 &urante la Prima -epubblica nessuno avrebbe avuto il coraggio di proporle, per quanto reazionario avesse potuto essere, e invece oggi sono considerate negoziabili anche dalla 6!$. 28 Per il concetto di 'accumulazione differenziale(, introdotto dagli economisti N. Gitzan e S. )ichler, e le sue relazioni con la crisi sistemica e le politiche di mergers O acquisitions, si veda Al cuore della .erra e ritorno , Parte Prima, apitolo L!!.:. 2: + fronte di guadagni previsti non strepitosi. Secondo l/!fo Institut di 7onaco di )aviera, il <tip produrrebbe circa 8DD.DDD posti di lavoro in tutta la 0. e il (entre $or 7conomic 6olic) <esearch valuta che ci sar, un aumento medio di reddito annuale per una famiglia di quattro persone di :8: euro per la .0 e di =:: euro per gli 0sa. 2= ./ vero che il vantaggio tedesco si basa sulle sue esportazioni di valori reali dalle quali dipende la sua capacit, di fornire ai partner capitali, ma la 6ermania non estranea alla finanziarizzazione. <ra inizio #DD? e settembre #D1# la 6ermania ha messo a disposizione delle proprie banche =8= miliardi di euro, pari a ben il #:,1P del Pil tedesco. Ge sono stati usati #:5, pari al 1D,1P del Pil. Per confronto, si pensi che l/!talia mise a disposizione nello stesso periodo 12D miliardi cio l/?,#P del Pil, e ne furono usati solo 1:, l/1P (vi ricordate per" quanto si sbrait" contro i '<remonti bond(I). 2> Per quanto detto, la ricompartimentalizzazione del sistema4mondo non sar, solo economica, ma politico4 militare. +nzi, a mio avviso questo sar, il segno prevalente. Gon erroneamente alcuni parlano del <tip come della Gato economica.. .cco il perch3 delle spinte di conquista verso .st (0craina, aucaso) o di riconquista dell/+merica )olivariana (la procurata crisi in Lenezuela che pu" probabilmente avvalersi della nuova debolezza argentina e di quella brasiliana). 2? E8n dialogo trilaterale sul $uturo dell8craina deve aver luogo tra quel paese' la <ussia e la 87' come &osca ha proposto ripetutamenteF. (SergeC Baraganov, '-inancial .imes(, : marzo #D18 Q Baraganov preside della facolt, di Politica .stera ed .conomia !nternazionale dell/0niversit, Gazionale di -icerca4+lta Scuola di .conomia, a 7osca. @uando parla di 0. implicitamente parla della 6ermania, la pi diretta interessata).

Potrebbero piacerti anche