Sei sulla pagina 1di 23

$%% 6$&( /9 6S$

Direzione e Uffici Via Baioni, 35 I - 24123 Bergamo Tel.: +39 0 35 395236 Fax: +39 0 35 395332 Telex: 301627 ABBSAC I

Stampa della Norma, utilizzabile esclusivamente allinterno di: ABB Sace L.V. - ABB Elettrocondutture ABB Luca System - ABB Turati. Originale depositato presso ABB SACE L.V. ufficio Segreteria Tecnica LB-DOS

N O R M A
Norma Italiana

I T A L I A N A

CEI

CEI 9-14
Data Pubblicazione Edizione

1998-09
Classificazione

Prima
Fascicolo

9-14
Titolo

4656 C

Linee di contatto a terza e quarta rotaia per metropolitane

Title

Third and fourth rail contact lines for underground systems

APPARECCHIATURE ELETTRICHE PER SISTEMI DI ENERGIA E PER TRAZIONE

COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO

CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA

NORMA TECNICA

SOMMARIO
La presente Norma, elaborata in collaborazione con lUnifer, riguarda le linee di contatto non aeree per metropolitane, compresi tutti gli impianti accessori, quali alimentatori, sezionamenti, allacciamenti alle sottostazioni di conversione, ecc., atti a fornire alle vetture lenergia di trazione a tensione nominale non superiore a 1500 V a corrente continua. La presente Norma costituisce la ristampa consolidata, secondo il nuovo progetto di veste editoriale, della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 480); essa incorpora la Variante V1 pubblicata precedentemente in Fascicolo separato (Fascicolo S. 647).

DESCRITTORI
Linee di contatto; Metropolitana; Rotaia;

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI


Nazionali Europei Internazionali Legislativi

INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana Stato Edizione Varianti Ed. Prec. Fasc. Comitato Tecnico Approvata dal

CEI 9-14

Pubblicazione Data validit

Norma Tecnica 1978-11-1

Carattere Doc. Ambito validit

Nazionale

Nessuna Nessuna 9-Trazione Presidente del CEI


in Data in Data

1978-7-7

Sottoposta a Gruppo Abb. ICS CDU

inchiesta pubblica come Progetto P. 253 3


Sezioni Abb.

Chiusa in data

1977-12-15

CEI - Milano 1998. Riproduzione vietata.


Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI. Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti. importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dellultima edizione o variante.

INDICE GENERALE
Rif. Argomento Pag.

CAPITOLO GENERALIT 1 SEZIONE 1 OGGETTO

E SCOPO

SEZIONE DEFINIZIONI 2 CAPITOLO ESECUZIONE 2

DELLE LINEE GENERALI

SEZIONE DISPOSIZIONI 1 SEZIONE 2 CONDUTTORI SEZIONE 3 SOSTEGNI CAPITOLO PROVE 3 SEZIONE GENERALIT 1 SEZIONE 2 PROVE SEZIONE 3 PROVE

ISOLANTI E APPARECCHIATURE AUSILIARIE

11

11

SUI SINGOLI COMPONENTI O SU COMPLESSI MONTATI DI UNA LINEA DI CONTATTO SULLA LINEA ULTIMATA

11

15

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina iii

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina iv

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

1
CAPITOLO

GENERALIT

1
S E Z I O N E

OGGETTO E SCOPO
Oggetto
Le presenti Norme riguardano le linee di contatto non aeree per metropolitane, compresi tutti gli impianti accessori, quali alimentatori, sezionamenti, allacciamenti alle sottostazioni di conversione, ecc., atti a fornire alle vetture lenergia di trazione a tensione nominale non superiore a 1500 V a corrente continua. Le presenti Norme si applicano alle linee di contatto di nuova costruzione ed alle trasformazioni radicali di quelle gi esistenti.

1.1.01

1.1.02

Scopo
Le presenti Norme hanno lo scopo di ssare le prescrizioni fondamentali che devono essere osservate nel progetto e nella costruzione delle linee di cui in 1.1.01, ssandone le modalit di prova. Le prescrizioni della presente Norma sono complementari a quelle della CEI EN 50122-1 e della CEI EN 50122-2.

2
S E Z I O N E

DEFINIZIONI
Circuito di trazione
Insieme dei conduttori destinati a portare lenergia elettrica dallimpianto sso di erogazione (sottostazione) agli organi di presa di corrente dei mezzi di trazione. Se si hanno due polarit (trazione elettrica a corrente continua o alternata monofase) uno dei rami si chiama convenzionalmente circuito di andata e laltro circuito di ritorno. Se non stabilito altrimenti il ramo, che in qualche punto messo a terra o a isolamento denito come ridotto, prende il nome di circuito di ritorno.

1.2.01

1.2.02

Sistema con ritorno attraverso il binario


Sistema nel quale il binario di corsa utilizzato come ramo del circuito di trazione che per convenzione si chiama sempre circuito di ritorno; il binario pu avere isolamento ridotto (1.2.04) o non essere vincolato ad alcun limite inferiore di isolamento (a terra).

1.2.03

Sistema con ritorno isolato


Sistema nel quale sono utilizzati conduttori isolati, aventi pari grado di isolamento, per costituire sia il circuito di andata sia il circuito di ritorno. Nella trazione a corrente continua, quando nessun punto messo a terra, convenzionalmente prende il nome di circuito di ritorno quello collegato al polo negativo della sottostazione.

1.2.04

Sistema con ritorno ad isolamento ridotto


Sistema nel quale il ramo costituente il circuito di ritorno ha una conduttanza di dispersione verso terra maggiore di 10-5 S per chilometro di rotaia (S/km) e ogni supporto od ancoraggio ha una conduttanza di dispersione minore di 10 6 S. Per le linee in esercizio la conduttanza di dispersione deve essere minore di 2,5 S 102 S per chilometro di rotaia (S/km).

CEI 9-14:1998-09 RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE 22

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 1 di 18

1.2.05

Linea di contatto a terza rotaia


Sistema di linea di contatto in cui il circuito di andata costituito da una terza rotaia isolata generalmente disposta lateralmente al binario di corsa, mentre il ritorno della corrente avviene attraverso le rotaie di corsa.

1.2.06

Linea di contatto a terza e quarta rotaia


Sistema di linea di contatto come descritta in 1.2.05, ma col ritorno di corrente che avviene a mezzo di una quarta rotaia, generalmente disposta sullasse del binario.

1.2.07

Tensione nominale
Valore convenzionale della tensione col quale denominata la linea ed al quale sono riferiti i dati di funzionamento.

1.2.08

Sostegno
Organo elettricamente isolante, che sostiene le rotaie di contatto.

1.2.09

Isolamento funzionale
Sistema sufciente per isolare elettricamente le parti normalmente sotto tensione da altre normalmente a terra o aventi altra polarit.

1.2.10

Isolamento doppio
Sistema in cui compaiono due isolamenti in serie separati da un elemento conduttore, essendo ciascuno dei due isolamenti corrispondente a un isolamento funzionale.

1.2.11

Isolamento rinforzato
Sistema disolamento singolo equivalente meccanicamente ed elettricamente allisolamento doppio; in caso di cedimento della parte isolante la distanza di scarica fra le parti metalliche, sotto tensione, deve essere ancora uguale a quella di un isolamento funzionale.

1.2.12

Protezione
Dispositivo isolante atto a limitare la possibilit di contatti diretti delle persone o delle cose con le parti in tensione della linea di contatto.

1.2.13

Rampa di invito
Dispositivo della linea di contatto che permette alla presa di corrente di passare correttamente dalla posizione di riposo senza contatto alla posizione di lavoro con contatto pieno e con determinata pressione e quindi di corretto funzionamento, o viceversa.

1.2.14

Sezionamento
Interruzione della continuit elettrica e meccanica della linea di contatto per creare un isolamento fra due tronchi successivi.

1.2.15

Giunto di dilatazione
Dispositivo sulla linea di contatto che permette la dilatazione termica della linea stessa, attuando nel contempo la continuit elettrica del circuito e il corretto passaggio degli organi di presa in contatto.

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 2 di 18

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

1.2.16

Dispositivo di alimentazione
Dispositivo che permette il collegamento elettrico tra gli alimentatori e la linea di contatto.

1.2.17

Connessione longitudinale di rotaia


Dispositivo che stabilisce la continuit elettrica fra due tronchi di rotaia successivi.

1.2.18

Connessione trasversale di rotaia


Dispositivo che stabilisce il collegamento elettrico in senso trasversale fra tronchi di rotaia di uno stesso binario e/o di binari diversi, al ne di realizzare un collegamento equipotenziale.

2
CAPITOLO

ESECUZIONE DELLE LINEE

1
S E Z I O N E

DISPOSIZIONI GENERALI
Tensioni elettriche
La tensione elettrica effettiva in un punto qualunque di una linea di contatto a terza rotaia non deve variare rispetto alla tensione nominale di oltre il 20% in pi e il 33% in meno per le linee a corrente continua. I valori nominali risultano dalle Norme CEI EN 50124-1.

2.1.01

2.1.02

Caratteristiche delle rotaie di contatto


La terza rotaia caratterizzata dalla posizione del piano di contatto rotaia-pattino, che pu essere del tipo: a contatto superiore, a contatto inferiore, a contatto laterale. La quarta rotaia solo a contatto superiore.

2.1.03

Posizione della terza e quarta rotaia rispetto al binario


In generale la terza rotaia viene posata lateralmente al binario di corsa e, sulle linee a doppio binario, nellinterbinario. Nelle stazioni la terza rotaia deve essere posata dal lato opposto alla banchina rispetto al binario servito, tranne il caso in cui il binario sia servito da banchina su ambo i lati. La quarta rotaia viene in generale posata sullasse del binario.

2.1.04

Ingombro della presa di corrente per terza e quarta rotaia


Nessun punto della presa di corrente per terza rotaia deve sporgere in orizzontale di oltre 50 mm dal piano verticale tangente la ancata dei rotabili ammessi a circolare sulla linea e, in verticale in ogni condizione deve trovarsi a non meno di 100 mm dal piano del ferro, con tensione nominale di esercizio di 750 V, e a non meno di 120 mm, con tensioni nominali superiori. Ogni punto della presa di corrente per quarta rotaia deve trovarsi, quando la presa non a contatto della quarta rotaia, ad almeno 30 mm al di sopra del piano del ferro della linea, quando siano rispettate le distanze ssate in 2.1.06 per la quarta rotaia.

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 3 di 18

2.1.05

Ingombro della terza e quarta rotaia


Qualsiasi punto della terza rotaia e dei relativi dispositivi di sostegno e di protezione deve trovarsi ad una distanza, misurata in ogni direzione, non minore di 100 mm da qualsiasi punto del rotabile, eccetto le prese di corrente per terza rotaia dei rotabili ammessi a circolare sulla linea, questi supposti centrati rispetto al binario, a pieno carico e fermi. Nelle curve, sempre considerando il rotabile centrato rispetto al binario, si deve anche tener conto degli spostamenti laterali massimi dovuti alliscrizione in curva dei rotabili. Qualsiasi punto della quarta rotaia che sia a quota superiore al piano del ferro deve trovarsi in orizzontale a non meno di 200 mm dal piano verticale tangente la faccia interna del fungo della rotaia pi vicina.

2.1.06

Posizione del piano di contatto per la terza e quarta rotaia


La posizione del piano di contatto della terza rotaia varia a seconda del sistema (contatto superiore, inferiore o laterale). La posizione della terza rotaia denita dalle distanze del suo piano di contatto e del suo asse perpendicolare al piano stesso dal piano del ferro e dal piano verticale tangente la faccia interna del fungo della rotaia pi vicina. La tolleranza su tali distanze ssata in 5 mm. La quota del piano di contatto della quarta rotaia rispetto al piano del ferro, che sempre positiva, non deve essere minore di 60 mm con le stesse tolleranze di cui sopra.
Nota Deve essere particolarmente curata la posa della quarta rotaia afnch le quote prescritte sia-

no mantenute anche nel caso di cedimento del binario di corsa.

2.1.07

Distanze di sicurezza delle parti sotto tensione da quelle a terra


Le parti sotto tensione della linea di contatto a terza e quarta rotaia e le parti sotto tensione degli organi di presa dei mezzi di trazione, nelle condizioni di escursione pi sfavorevoli, devono avere distanze in aria dalle parti a terra (metalliche o manufatti) non minori di 50 mm per il sistema 750 V nominali e non minori di 70 mm per sistemi a tensione nominale superiore.

2.1.08

Protezioni per la terza rotaia


Allo scopo di eliminare al massimo la possibilit di contatti diretti con la terza rotaia in tensione, questa deve essere protetta con un mezzo isolante idoneo, che non interferisca con lorgano della presa di corrente del mezzo di trazione.

2.1.09

Rampe dinvito
In corrispondenza di sezionamenti della linea di contatto o in corrispondenza di scambi, la linea di contatto a terza e quarta rotaia viene interrotta. In questa interruzione lorgano di presa del mezzo di trazione deve lasciare e successivamente riprendere il contatto con la rotaia; lescursione dello strisciante della presa di corrente dalla posizione di riposo a quella di lavoro non deve superare 50 mm per la terza e 30 mm per la quarta rotaia. Allo scopo di evitare urti fra lo strisciante e la rotaia soprattutto nel passaggio dalla posizione di riposo a quella di lavoro, la rotaia deve presentare una rampa dinvito di lunghezza opportuna comprendente un imbocco e un raccordo; la pendenza del tratto lineare della rampa dinvito quando linterruzione in piena linea e pu venire affrontata in velocit, non deve essere superiore al 2%. Dove la velocit ridotta come nei binari secondari o di servizio, tale pendenza pu raggiungere al massimo il 4%. Nelle interruzioni della quarta rotaia, in corrispon-

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 4 di 18

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

denza delle intersezioni delle rotaie in corsa, le rampe devono comunque consentire il corretto passaggio dei bordini delle ruote dei veicoli.
Nota Deve essere particolarmente curata lesecuzione degli scivoli di protezione nel punto di con-

uenza della quarta rotaia di rettilineo con quella della comunicazione per evitare un potenziale agganciamento delle prese negative fra i funghi delle due rotaie.

2.1.10

Connessioni di continuit elettrica


I tronchi di terza e quarta rotaia interrotti devono essere collegati fra di loro con connessioni di continuit elettrica dimensionati in relazione al tipo di connessione e alla corrente prevista agli effetti della caduta di tensione e della portata.

2.1.11

Isolamento del sistema con terza e quarta rotaia


Per utilizzare al massimo i principali vantaggi offerti dal sistema con terza e quarta rotaia (quale in particolare quello di assicurare lesercizio anche nel caso di andata a massa di un punto qualsiasi dellimpianto o di pi punti sulla stessa polarit e di ridurre al minimo la circolazione delle correnti vaganti), occorre che oltre alla terza e quarta rotaia, siano isolati da terra, con uguale isolamento elettrico, tutti gli equipaggiamenti elettrici di alimentazione e di utilizzazione.
Nota La terza rotaia viene generalmente collegata alla polarit positiva.

2.1.12

Ritorno di corrente
Quando nel sistema a terza rotaia il ritorno di corrente avviene lungo le rotaie di corsa, allo scopo di limitare le correnti vaganti, il montaggio di dette rotaie in galleria o su viadotti in calcestruzzo e in prossimit di grosse masse metalliche deve essere eseguito in modo che esse presentino lisolamento, rispetto alla terra, come denito allart. 1.2.04. A tale scopo, in sede di costruzione, la conduttanza di dispersione tra singola rotaia e terra deve essere minore di 103 S/km semprech ogni ancoraggio deve presentare una conduttanza minore di 106 S.

2.1.13

Sezionamenti
In corrispondenza dei collegamenti degli alimentatori provenienti dalle sottostazioni di alimentazione la linea di contatto con terza rotaia deve essere sezionata e attrezzata con le rampe di cui in 2.1.09. Per consentire la continuit elettrica tra i due tronchi sezionati, in caso di andata fuori servizio della sottostazione, essi devono essere collegati con una connessione di continuit (2.1.10) munita di sezionatore. Qualora lesercizio richieda che i singoli tronchi fra le stazioni debbano essere sezionati per provvedere ad eventuali interventi in linea, analoghi sezionamenti muniti di sezionatore possono venire montati alle testate delle stazioni, dal lato di provenienza treni.

2.1.14

Connessioni equipotenziali
Per ridurre le cadute di tensione nel circuito di ritorno, le rotaie di uno stesso binario e le rotaie dei binari contigui possono essere collegate fra loro attraverso i centri delle connessioni elettriche di tipo induttivo, per consentire la coesistenza delle correnti di segnalamento con quelle di trazione.

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 5 di 18

2.1.15

Dispositivi di alimentazione
I collegamenti degli alimentatori provenienti dalle sottostazioni con la terza e quarta rotaia (costituiti da morsetti con capicorda ed eventuali piastre ecc.) devono essere isolati e protetti da eventuali contatti diretti.

2
S E Z I O N E

CONDUTTORI
Generalit
Le linee di contatto a terza e quarta rotaia per metropolitana possono essere realizzate secondo le due soluzioni seguenti: con conduttore di contatto monometallico (in generale acciaio); con conduttore di contatto bimetallico nel quale un metallo (generalmente acciaio) ha la funzione di resistere allusura di strisciamento della presa di corrente e laltro costituisce il conduttore principale.

2.2.01

2.2.02

Calcolo meccanico del conduttore di contatto


Il conduttore di contatto deve presentare una resistenza alla essione tale che la freccia elastica che si genererebbe per effetto del proprio peso e di un carico accidentale di 2000 N applicato a met del tratto compreso tra due supporti consecutivi, non superi i limiti di tolleranza stabiliti per il piano di contatto e di cui in 2.1.06.

2.2.03

Calcolo elettrico delle linee di contatto


La determinazione della sezione conduttrice della terza e quarta rotaia si effettua in base alla verica contemporanea dei due elementi fondamentali, costituiti dalla caduta di tensione e dal riscaldamento. La caduta di tensione deve essere contenuta entro i limiti indicati in 2.1.01. Se il ritorno di corrente avviene per mezzo delle rotaie di corsa, in nessun punto di binario deve esistere una differenza di potenziale rispetto alla terra maggiore di 50 V. Per evitare situazioni accidentali di sovratensioni superiori a tale valore limite, devono essere adottati dispositivi di sicurezza adeguati. Nei conduttori il riscaldamento dovuto al passaggio della corrente non deve provocare una sovratemperatura maggiore di: 25 C nel caso di rotaia monometallica, 45 C nel conduttore non di acciaio, nel caso di rotaia bimetallica, rispetto alla temperatura ambiente convenzionalmente ssata in 25 C. Va inoltre vericato che il circuito di andata e ritorno abbia una resistenza tale da consentire lo scatto degli interruttori extrarapidi posti in sottostazione in seguito a cortocircuito in linea, tenendo conto della massima distanza dalle sottostazioni.

2.2.04

Rotaie di contatto monometalliche


Per le rotaie di contatto monometalliche pu essere usato il prolo impiegato per le rotaie di corsa; per da preferire un prolato in acciaio speciale avente una resistivit inferiore. In entrambi i casi la resistivit della rotaia deve essere garantita con una tolleranza del 10% in pi. In ogni caso lacciaio impiegato deve presentare caratteristiche di buona saldabilit (basso tenore di carbonio) con una buona resistenza allabrasione. Le singole barre di rotaie, fornite dalle acciaierie nelle lunghezze normalizzate, devono es-

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 6 di 18

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

sere saldate di testa, in modo da costituire elementi rigidi di lunghezza tale da consentire una corretta dilatazione. La saldatura non deve alterare la caratteristica elettrica della rotaia.
2.2.05

Rotaie di contatto bimetalliche


Le rotaie di contatto bimetalliche sono costituite dallunione di un prolato di acciaio e di un conduttore di rame oppure di alluminio. a) Componente di acciaio La parte di acciaio delle rotaie di contatto bimetalliche deve essenzialmente costituire lelemento resistente allabrasione dovuta allo strisciamento del pattino della presa di corrente. Quando la parte di acciaio chiamata anche a svolgere la funzione di resistenza meccanica (essione), essa deve presentare una sezione con un momento dinerzia atto a garantire il valore di freccia massima indicato in 2.2.03. Per questo componente non si richiedono particolari caratteristiche elettriche. b) Componente di rame Quando il componente conduttore di rame, questo costituito da corda o prolato e non ha funzioni di resistenza meccanica, che vengono svolte unicamente dalla parte di acciaio. Il collegamento elettrico fra i due componenti (acciaio e rame) deve essere realizzato con frequenti punti di contatto in modo da garantire un facile passaggio della corrente fra i due componenti. inoltre necessario prevedere nel contatto ferro-rame linterposizione di antiossidante per impedire la formazione nella zona di contatto di ossidi, dovuti sia agli agenti atmosferici sia ad eventuali coppie elettrolitiche di contatto. c) Componente di alluminio La rotaia di contatto bimetallica acciaio-alluminio pu essere costituita da: un prolato di acciaio ed una o pi barre di alluminio, collegate fra loro per mezzo di bulloni, oppure da un prolato composto costituito da un prolato di acciaio come sopra sul quale il componente di alluminio laminato, cosicch lunione fra i due metalli data dalla pressione di laminazione, oppure da un prolato di alluminio rivestito dal lato contatto con pattino della presa di corrente, da una lamina di acciaio inossidabile; lunione fra i due metalli data dalla pressione di laminazione e da punti di saldatura. Nel primo e secondo caso la funzione di resistenza meccanica assolta dalla parte di acciaio, nella terza invece lalluminio, oltre alla funzione di conduttore, assume anche la funzione resistente; pertanto, in questultimo caso, la sezione del prolato di alluminio deve presentare un momento di inerzia tale da garantire i valori di freccia massima indicati in 2.2.03 con i carichi ivi riportati. Come gi indicato in b), nel contatto acciaio-alluminio necessario prevedere linterposizione di un antiossidante per impedire la formazione di ossidi dovuti sia agli agenti atmosferici sia ad eventuali coppie elettrolitiche di contatto. Nel caso di unione per mezzo di bulloni deve essere previsto un serraggio dei bulloni tale da mantenere un buon collegamento elettrico. La formazione di elementi di rotaie di contatto di rilevante lunghezza pu essere ottenuta per mezzo di saldatura di testa delle singole barre oppure con giunti meccanici ssi. In ogni caso le giunzioni devono essere eseguite in modo da mantenere in ogni punto le caratteristiche elettriche delle barre.

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 7 di 18

Nel caso di giunzioni meccaniche, il montaggio deve essere eseguito in modo da garantire, sulla supercie di contatto, la perfetta complanarit delle due estremit, al ne di ottenere un passaggio senza urti del pattino della presa di corrente.
2.2.06

Cavi di collegamento
Nelle interruzioni fra due tronchi contigui di terza e quarta rotaia, che debbano presentare continuit elettrica, la connessione deve essere effettuata con uno o pi cavi in parallelo di sezione complessiva commisurata alla portata di corrente delle rotaie di contatto interessate.

2.2.07

Presa di corrente
La presa di corrente di ogni equipaggiamento di trazione deve avere uno o pi pattini striscianti, ciascuno proporzionato in modo da creare una zona di contatto pattino-rotaia avente una supercie tale da garantire una corretta captazione di corrente. La presa di corrente pu essere ssa o retrattile; in ogni caso il pattino deve essere munito di un dispositivo elastico che gli permetta di esercitare una pressione costante da precisare allatto dellordinazione, sia a pattino nuovo, sia a pattino usato. Inoltre allo scopo di consentire una corretta inserzione del pattino nelle rampe di ingresso e uscita, esso deve potersi spostare normalmente alla supercie di contatto con una corsa compresa fra 50 mm 5 mm (pattino usato) e 70 mm 5 mm (pattino nuovo). La sua pressione di contatto deve raggiungere almeno il 50% del suo valore nale con una corsa di 25 mm dalla posizione di riposo.

3
S E Z I O N E

SOSTEGNI ISOLANTI E APPARECCHIATURE AUSILIARIE


Generalit
Il sostegno isolante della linea di contatto a terza rotaia pu essere realizzato con supporto metallico, cui vengono ssati gli isolatori e gli organi per reggere il conduttore, oppure pu essere costituito da un complesso unico avente contemporaneamente la funzione di sostegno e di isolamento verso terra. Tutte le parti ferrose, ad esclusione di quelle di acciaio inossidabile dei supporti, devono essere zincate a caldo, secondo le prescrizioni delle Norme CEI in vigore.

2.3.01

2.3.02

Supporto corrente
Supporto corrente quello destinato a sostenere la linea di contatto, permettendone lo scorrimento. Per il supporto corrente deve essere vericata la resistenza agli sforzi agenti nel senso trasversale e longitudinale rispetto allasse della linea. Gli sforzi agenti nel piano normale allasse della linea sono: in senso verticale essenzialmente il peso della linea di contatto coi relativi sovraccarichi accidentali nel caso di contatto superiore o inferiore; nel senso orizzontale la pressione del pattino, nel caso di contatto laterale, nonch le componenti dovute alleventuale curvatura del conduttore. Gli sforzi agenti in senso longitudinale sono dati dagli sforzi trasmessi dallo scorrimento della linea di contatto nella griffa di sostegno. Deve essere vericata la resistenza meccanica del supporto nel caso in cui ne vengano a mancare due contigui.

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 8 di 18

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

2.3.03

Supporto di punto sso


Supporto di punto sso quello destinato al sostegno della linea di contatto, con bloccaggio della stessa. Per il supporto di punto sso deve essere vericata la resistenza agli sforzi agenti in senso trasversale e longitudinale rispetto allasse della linea. Gli sforzi agenti in senso trasversale sono gli stessi indicati per il supporto corrente in 2.3.02. Gli sforzi agenti nel senso longitudinale dovuti alla dilatazione termica dovrebbero teoricamente essere compensati; tuttavia per tenere conto di eventuali difetti di scorrimento si deve tenere conto delle sforzo generato dalla massima dilatazione della met della tratta di conduttore compreso fra due giunti di dilatazione. Occorre inoltre considerare, per i tratti in declivio, lo sforzo dovuto alla componente del peso della linea di contatto dei tronchi in discesa e quello dovuto allattrito di strisciamento sulla rotaia di contatto del pattino della presa di corrente. Per contrastare gli sforzi agenti nel senso longitudinale si possono predisporre opportuni tiranti di contrasto; qualora per le particolari condizioni di posa dei binari di corsa (per es. se i binari sono posati su traverse in legno su ballast) non sia possibile prevedere tiranti di amarro, il supporto di punto sso deve essere costruito in modo da sopportare gli sforzi longitudinali di cui sopra.

2.3.04

Fissaggio dei supporti


Principio fondamentale da tenere presente nel ssaggio dei supporti che essi devono essere elettricamente isolati dalla base sulla quale vengono ssati. Qualora la base sia costituita da piastroni o longarine di calcestruzzo armato, il ssaggio deve essere effettuato mediante prigionieri annegati nel calcestruzzo per mezzo di un impasto isolante (per es. di resina epossidica e grandi di quarzo). Qualora invece la base sia costituita da traverse di legno, potendosi considerare la traversa di legno come un materiale avente isolamento ridotto, il ssaggio potr essere realizzato con linterposizione fra supporto e traversa di una piastra in materiale isolante (neoprene, PVC od altro similare) con bulloni isolati dal supporto (se questo metallico).

2.3.05

Isolamento verso terra


Per lisolamento verso terra delle linee di contatto a terza e quarta rotaia, in corrispondenza dei punti di sostegno, possono essere impiegati isolatori ssati a supporti metallici oppure complessi isolanti rigidi aventi anche la funzione di supporti. In entrambi i casi, i suddetti tipi di isolatore devono presentare i coefcienti di sicurezza - intesi come rapporto fra la tensione di prova nelle condizioni indicate e la tensione nominale della linea - precisati nella CEI EN 50124-1. Gli isolatori, o i complessi isolanti, possono essere costituiti da materiale ceramico o sintetico.

2.3.06

Isolamento di protezione
Oltre allisolamento verso terra, di cui in 2.3.05, generalmente previsto sulla terza rotaia un ulteriore isolamento - detto di protezione - in modo da impedire per tutta la sua estensione contatti diretti di persone o cose con la linea in tensione. Questa protezione, per la quale valgono tutte le prescrizioni date per lisolamento verso terra, non deve in ogni caso costituire ostacolo al passaggio del pattino della presa di corrente sulla rotaia di contatto. Essa quindi costituita in modo differente a seconda del tipo di contatto. Nel caso di rotaia a contatto inferiore, questa protezione pu essere costituita da una guaina di materiale sintetico autoestinguente. Nel caso di rotaia a contatto superiore, la protezione pu essere costi-

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 9 di 18

tuita da un cunicolo facente parte del manufatto munito di feritoie per il passaggio del pattino, oppure da prolati di materiali sintetici autoestinguenti. Nel caso invece di rotaia a contatto laterale, la protezione pu essere realizzata solo per le parti della rotaia in tensione non soggette al contatto del pattino della presa di corrente. Qualora lisolamento verso terra e quello di protezione siano elettricamente in serie, necessario che leffetto capacitivo dovuto ai due elementi in serie, sia tale da garantire una ripartizione non molto diversa del potenziale fra i due isolamenti. Nel caso che la terza e la quarta rotaia costituiscano un circuito isolato, la protezione longitudinale pu essere omessa.
2.3.07

Apparecchi per il sezionamento


Quando necessario provvedere a stabilire o interrompere la continuit elettrica fra le estremit di un sezionamento di linea, pu essere prevista linstallazione di un sezionatore oppure di un interruttore. In entrambi i casi, sia di impiego di un sezionatore sia di impiego di un interruttore, essi devono presentare una tenuta al passaggio della corrente di cortocircuito caratteristica dellimpianto, proporzionata al tempo dintervento delle apparecchiature di protezione della sottostazione di alimentazione. Il comando di questi apparecchi deve potersi effettuare sia manualmente, sia elettricamente in posto oppure a distanza per mezzo di telecomando. Nel caso dimpiego di sezionatori, poich la manovra di apertura e chiusura deve potersi effettuare soltanto in assenza di carico, il dispositivo di manovra, sia manuale, sia elettrico, deve essere asservito ad un sistema che ne permetta leffettuazione solo in assenza di carico.

2.3.08

Morsetteria - Bulloneria
La morsetteria di collegamento fra il sostegno e la rotaia di contatto deve essere prevista in modo da permettere lo scorrimento in senso longitudinale della rotaia di contatto per effetto della dilatazione termica; solo in corrispondenza del punto centrale di ciascun tronco di rotaia compreso fra due estremit libere (rampa di accesso o giunto di dilatazione) la morsetteria deve permettere il bloccaggio della rotaia di contatto, in modo da realizzare il punto sso. La morsetteria deve essere costruita con i materiali e le prescrizioni considerati nelle tabelle UNEL e Norme CEI, ove esistano. La bulloneria di unione deve avere una resistenza agli sforzi previsti; se di acciaio non inossidabile, deve essere zincata a caldo, secondo le norme CEI in vigore. Il serraggio della bulloneria deve essere effettuato con chiave dinamometrica, con lapplicazione di una coppia corrispondente al 40% del carico di rottura del bullone.

2.3.09

Circuito di ritorno
Come indicato in 1.2.02 e 1.2.03, il circuito di ritorno pu essere costituito dalle rotaie di corsa oppure dalla quarta rotaia. Esso deve rispondere alla duplice esigenza di rendere minima la circolazione di correnti vaganti e di presentare una buona protezione verso terra. In condizioni ordinarie non deve vericarsi una tensione di passo verso terra superiore a 50 V (Norma CEI 11-8). A tale scopo il circuito di ritorno deve avere una resistenza elettrica tale che in ogni punto la caduta di tensione, dovuta alla massima corrente di trazione, sia contenuta entro detto limite; in caso contrario dovr essere posato in parallelo un conduttore, di sezione adeguata, in modo da riportare il valore complessivo della resistenza elettrica entro i limiti richiesti per soddisfare alle esigenze di cui sopra.

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 10 di 18

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

3
CAPITOLO

PROVE

1
S E Z I O N E

GENERALIT
Generalit
Le prove da eseguire su una linea di contatto a terza e quarta rotaia si suddividono in due categorie: a) prove sui singoli componenti o su complessi montati, di una linea di contatto, b) prove sulla linea ultimata.

3.1.01

2
S E Z I O N E

PROVE SUI SINGOLI COMPONENTI O SU COMPLESSI MONTATI DI UNA LINEA DI CONTATTO


Generalit
Le prove da eseguire sui singoli componenti o su complessi montati di una linea di contatto a terza e quarta rotaia, comprendono: prove di tipo: hanno lo scopo di vericare le caratteristiche principali di ciascun componente o complesso montato; sono generalmente effettuate una sola volta su ciascun elemento; prove di accettazione: hanno lo scopo di vericare la rispondenza degli elementi impiegati; vanno effettuate su elementi scelti a caso nei lotti presentati al collaudo; prove di selezione: hanno lo scopo di eliminare gli elementi che presentino difetti di fabbricazione; vanno effettuate su tutti gli elementi presentati al collaudo. Le prove suddette vanno eseguite su: prolati di acciaio costituenti la linea di contatto monometallica o bimetallica, conduttori non ferrosi, isolatori, supporti metallici, protezioni isolanti costituite da materiale sintetico, parti accessorie.

3.2.01

3.2.02

Prove sui prolati di acciaio costituenti la linea di contatto mono o bimetallica


Sui prolati di acciaio costituenti la linea di contatto, oltre alle prove tecnologiche previste dalle Norme UNI e dalle tabelle UNEL devono essere eseguite le prove seguenti: a) prova di tipo: verica della saldabilit; b) prova di selezione: verica radiograca o con ultrasuoni per constatare lassenza di cavit o spugnosit nella zona di saldatura.
Nota Questa prova va effettuata a richiesta del committente, che potr prescriverne leffettuazione su

tutte le saldature o a campione.

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 11 di 18

3.2.03

Prove sui conduttori non ferrosi


Se il conduttore costituito da barre o da corda di rame, la connessione dei vari tronchi viene normalmente eseguita con morsetteria; in tal caso valgono le prescrizioni CEI/UNEL per la morsetteria di giunzione. Se il conduttore costituito da barre o da prolati in alluminio, devono essere eseguite, oltre alle prove tecnologiche previste dalle Norme UNI e dalle tabelle UNEL relative, le seguenti prove: a) prova di tipo: verica della conducibilit delle saldature. Su di una stessa barra di lunghezza opportuna, che presenti una saldatura per lunione di testa di due spezzoni di una stessa barra, devono essere eseguite due misure di resistivit, una su un tratto di barra senza saldature ed una su un tratto di barra, di egual lunghezza, che presenti la saldatura. I due valori di resistivit, oltre che rientrare nelle tolleranze circa il valore assoluto della resistivit previsto dalle tabelle UNEL non devono differire fra loro di oltre lo 0,5%. La prova deve essere ripetuta almeno due volte su campioni diversi con risultato positivo. b) prova di selezione: constatazione della perfetta esecuzione delle saldature. Su tutte le saldature deve essere fatta una verica, o col metodo radiograco o con uno dei metodi non distruttivi impiegati per i materiali non ferrosi.
Nota Uno dei metodi potrebbe essere quello della verica della resistivit elettrica della zona saldata

come previsto per la prova di tipo.

3.2.04

Prove sugli isolatori


Sugli isolatori devono essere eseguite prove meccaniche (3.2.05), prove elettriche (3.2.06) e prove termiche (3.2.07).

3.2.05

Prove meccaniche sugli isolatori


Tali prove sono prove di accettazione e consistono in: una prova di trazione in direzione dellasse dellisolatore con un carico di 10 kN applicato gradualmente e mantenuto per 60 s. Qualora le condizioni di montaggio dellisolatore prevedano uno sforzo non assiale, deve essere eseguita anche una prova di trazione in direzione di 45 rispetto allasse dellisolatore con un carico di 5 kN. Queste due prove vanno eseguite sul 10% del numero totale di isolatori, modalit previste dalle Norme CEI e sono considerate positive se tutti gli isolatori sottoposti a prova sopportano il carico prescritto; una prova distruttiva che deve confermare che la rottura avviene con carichi superiori ai seguenti valori: in direzione dellasse 30 kN a 45 rispetto allasse 15 kN Queste prove devono essere eseguite sullo 0,2% del numero totale degli isolatori.

3.2.06

Prove elettriche sugli isolatori


Tali prove consistono nelle seguenti prove di tipo, di accettazione e di selezione. a) Prove di tipo: devono essere eseguite su 5 prototipi scelti a caso su lotti diversi; esse consistono in: prova di scarica a secco; prova di scarica sotto pioggia. Queste due prove, da eseguirsi secondo le modalit, da convenire, in base alle Norme CEI per gli isolatori, non devono dare valori inferiori al doppio dei valori delle rispettive prove di accettazione di cui in seguito.

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 12 di 18

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

misura del fattore di perdita nel dielettrico a frequenza industriale. A 30 C il fattore di perdite non deve essere superiore al 3%. misura dellassorbimento di acqua. Dopo immersione per 1 h a 100 C sotto un battente di 0,5 m lassorbimento dacqua non deve essere superiore allo 0,30%. b) Prove di accettazione prova di tensione applicata dopo immersione. Si effettua dopo immersione per 50 h in acqua piovana a temperatura compresa fra 10 C e 20 C sotto un battente di 0,5 m di acqua e dopo asciugatura con un panno, sottoponendo per 60 s due isolatori per lotto ad una tensione a frequenza industriale di 10 kV per linee a 750 V e di 17 kV per linee a 1500 V. prova di tensione di tenuta sotto pioggia. Si effettua con applicazione per 60 s di una tensione di 3 kV a frequenza industriale. Questa prova deve essere eseguita su due isolatori per lotto. prova di resistenza da isolamento a secco. Si misura mediante megaohmmetro e si verica che la media dei valori trovati non sia inferiore a 200 MW con un valore minimo assoluto unitario di 50 MW. Questa prova deve essere eseguita su due isolatori per ciascun lotto. prova di ripresa di isolamento. Si effettua dopo immersione per 2 min in acqua piovana a temperatura di 15 C sotto un battente di 0,5 m di acqua; sul campione ritirato, senza asciugarlo, va ripetuta ogni 2 min la misura della resistenza di isolamento nch il valore di tale resistenza eguagli quello ottenuto secondo le prescrizioni dellalinea precedente. Dopo 30 min la resistenza di isolamento deve raggiungere almeno il 50% del valore a secco. Questa prova deve essere eseguita sugli stessi isolatori scelti per la prova precedente. prova di resistenza di isolamento dopo immersione. Si effettua dopo immersione per 24 h in acqua piovana alla temperatura compresa fra 10 C e 20 C con un battente di 0,5 m di acqua. Dopo aver asciugato lisolatore con un panno e con aria compressa, si esegue la misura dellisolamento il cui valore non deve risultare inferiore a 50 M W. Questa prova va eseguita su due isolatori per ciascun lotto. c) Prove di selezione prova di tensione applicata. Si effettua sottoponendo tutti gli isolatori di ciascun lotto per 60 s ad una tensione a frequenza industriale di 11,5 kV nel caso di linea a tensione nominale a 750 V o di 18,5 kV nel caso di tensione nominale di 1500 V.

3.2.07

Prove termiche
Tali prove consistono nelle seguenti prove di accettazione da eseguire su 5 esemplari secondo le modalit e i valori precisati nelle norme sotto indicate: per la prova di propagazione della amma: UNIPLAST CT 150 e CT 228 e ASTM D 229; per la prova antitraking: ASTM D 2303.

3.2.08

Prove sui supporti metallici


Sui rapporti metallici della terza rotaia, qualora esistano, dovranno essere eseguite le seguenti prove:

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 13 di 18

a) Prove di tipo prova di zincatura da eseguire, secondo le Norme CEI in vigore su 2 supporti per ogni lotto di 500. b) Prove di accettazione Esse consistono in: prova di essione da eseguire su 2 supporti per ogni lotto di 1000, oppure su 5 esemplari scelti a caso. Su un supporto, rigidamente imbullonato su una base robusta ed indeformabile, devono essere applicati in corrispondenza dellasse di lavoro normale, sforzi crescenti nel senso trasversale e longitudinale, misurando le relative frecce generate; lo sforzo applicato in direzione trasversale rispetto allasse del binario deve arrivare no a 10 kN, mentre quello applicato nel senso longitudinale no a 5 kN. In entrambi i casi le frecce misurate non devono superare il 5% dellaltezza libera di essione. prova di strappamento del ssaggio dei supporti. Questa prova prescritta quando il ssaggio dei supporti avviene in manufatti di calcestruzzo a mezzo di prigionieri annegati con malta isolante. Si predispone un blocchetto di calcestruzzo delle dimensioni espresse in mm, di 200 mm 200 mm 200 mm, dove viene annegato il prigioniero di ssaggio con le stesse modalit usate in linea; dopo una maturazione di almeno 5 giorni il prigioniero viene strappato; lestrazione deve avvenire con uno sforzo non inferiore a 20 kN, senza che il mastice isolante si distacchi dal prigioniero di acciaio. Questa prova va eseguita almeno su 5 esemplari scelti a caso.
3.2.09

Prove sulle protezioni isolanti costituite da materiale sintetico


Sulle protezioni isolanti in materiale sintetico devono essere eseguite prove meccaniche (3.2.10), elettriche (3.2.11) e termiche (3.2.12).

3.2.10

Prove meccaniche sulle protezioni isolanti costituite da materiale sintetico


Tali prove consistono nelle seguenti prove di tipo: una prova di resilienza al pendolo di Charpy su di un campione di manufatto secondo le modalit delle Norme UNI 6062-67; una prova di carico a trazione e essione su di un campione di manufatto secondo le modalit delle Norme UNI 5819-66 e UNI 7219-73.

3.2.11

Prove elettriche sulle protezioni isolanti costituite da materiale sintetico


Tali prove consistono nelle seguenti prove di accettazione da eseguire su due campioni per ciascun lotto di 1000 m di protezione: una prova di tensione applicata per 60 s, a frequenza industriale di 2800 V per le linee a tensione nominale di 750 V e di 5500 V per le linee di tensione nominale di 1500 V; una prova di scarica a secco secondo le modalit delle Norme UNI 4291-72; una prova di scarica sotto pioggia secondo le modalit della Norma UNI 4291-72; una prova di assorbimento di acqua dopo immersione per 1 h sotto battente di 0,5 m a 50 C; lassorbimento non deve essere superiore a 0,30%; una prova di resistenza di isolamento a secco dopo immersione per 24 h in acqua piovana, a temperatura compresa fra 20 C e 30 C con battente di 0,5 m secondo Norma UNI 4288-72.

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 14 di 18

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

3.2.12

Prove termiche sulle protezioni isolanti costituite da materiale sintetico


Tali prove consistono nelle seguenti prove di accettazione da eseguire su due campioni per ogni 1000 m di protezione: una prova di resistenza alla amma con modalit e valori secondo le Norme UNIPLAST CT 150 e CT 228 e ASTM D 229; una prova di resistenza allarco con modalit e valori secondo le Norme ASTM D 495; una prova di resistenza al traking con modalit e valori secondo le Norme ASTM D 2303; una prova di non tossicit della combustione con i seguenti valori massimi ammessi nei fumi derivati dalla combustione del materiale: Cl 3 mg/m3 CO 55 mg/m3

3.2.13

Prove sulle parti accessorie


Tali prove comprendono quelle previste sulle morsetterie, sui giunti di dilatazione e sulle placche di alimentazione, di cui in seguito.

3.2.14

Prove sulle morsetterie


Tali prove consistono nelle seguenti prove di tipo: verica dimensionale, se richieste dal committente, prove meccaniche e prove di analisi (per i materiali non ferrosi) (Norme UNEL per le morsetterie).

3.2.15

Prove sui giunti di dilatazione


Tali prove consistono nelle seguenti prove di tipo: verica dimensionale; se richieste dal committente, prove di fatica al pulsatore.

3.2.16

Prove sulle placche di alimentazione


Tali prove consistono nelle seguenti prove di tipo: una verica dimensionale; se richiesta dal committente, prova di riscaldamento alla corrente nominale (Norme UNEL per le morsetterie).

3
S E Z I O N E

PROVE SULLA LINEA ULTIMATA


Generalit
Le prove da eseguire sulla linea di contatto ultimata riguardano due campi ben distinti, e precisamente: prove elettriche; prove meccaniche.

3.3.01

3.3.02

Prove elettriche
Le prove elettriche da eseguire sulla linea di contatto comprendono: prova di continuit del circuito, prova di isolamento, prova di tensione applicata, prova sui sezionatori.

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 15 di 18

Prima della effettuazione delle prove va eseguita una ispezione della linea per accertare che non esista alcuna irregolarit nel circuito o qualche messa a terra accidentale.
3.3.03

Prova di continuit del circuito


Questa prova ha lo scopo di accertare che il tratto di linea considerato costituisce un circuito ininterrotto. Dopo aver chiuso tutti gli interruttori in linea (2.3.07) si collega la terza rotaia col circuito di ritorno in uno dei punti terminali del tratto di linea da provare e, con i sezionatori di sottostazione aperti, si applica ai terminali liberi del circuito una tensione continua e non superiore a 48 V, rilevando la continuit del circuito.
Nota Non consigliabile fare la prova con tensione alternata, perch potrebbe dare luogo a false se-

gnalazioni dovute a correnti capacitive.

3.3.04

Prova di isolamento
Questa prova deve essere eseguita con un megaohmmetro, con tensione non inferiore a 2000 V, in due fasi: fra la terza rotaia e i supporti, con una misura per ciascun supporto, fra la terza rotaia e la terra, con una misura per ciascun tronco compreso fra due giunti di dilatazione. Nella prima fase la conduttanza di dispersione misurata deve essere minore di 2 S 107 S, nella seconda la conduttanza deve risultare minore di 10 5 S/km.

3.3.05

Prova di tensione applicata


Questa prova pu essere eseguita sia in corrente alternata sia in corrente continua; se viene effettuata in corrente alternata la tensione di prova deve avere un valore efcace di 2 U + 1000 V (dove U il valore nominale della tensione della linea di contatto espresso in V). Se la prova viene effettuata in corrente continua, il valore della tensione di prova sopra indicato deve essere moltiplicato per 1,41. Per le modalit della prova vedere 3.1.01 delle Norme CEI 9-2 (1973). Il dispositivo di prova deve essere provvisto, oltre che del generatore della tensione di prova, di un voltmetro, di un amperometro e di un dispositivo per variare gradualmente la tensione di prova. Dopo aver collegato il dispositivo di alimentazione al circuito da provare, si tara a zero il dispositivo di regolazione e si chiude linterruttore generale di alimentazione. Si procede quindi ad aumentare gradualmente la tensione no al valore nale, che deve essere raggiunto in non meno di 60 s; durante questa fase della operazione si deve controllare a mezzo dellamperometro che nel circuito non si abbia una dispersione superiore a 0,04 A/km, nel qual caso la prova deve essere interrotta. Lapplicazione della tensione di prova deve avere una durata non inferiore a 5 min. La tensione deve essere ridotta a zero gradualmente nel tempo di 1 min. Se nel punto nale della linea in prova viene installato un voltmetro, si potr misurare la tensione a vuoto in tale punto. Se la prova viene eseguita in corrente continua il valore della corrente di dispersione, in condizioni normali non deve superare 20 mA per la tensione nominale di 750 V e 30 mA per la tensione nominale di 1500 V.

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 16 di 18

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

3.3.06

Prove sui sezionatori


Sui sezionatori installati in linea occorre anzitutto eseguire una prova di funzionamento fuori tensione, con una serie di almeno 10 aperture e chiusure consecutive, sia con comando manuale sia con comando a distanza, se esiste. Successivamente con il sezionatore chiuso si deve eseguire una prova di tensione, applicando la tensione di 2 U + 1000 V in corrente alternata (o tale valore moltiplicato per 1,41 se si tratta di corrente continua) fra i contatti principali e il circuito di ritorno, con le stesse modalit di cui in 3.3.05.

3.3.07

Prove meccaniche
Sulla linea ultimata devono essere effettuate le seguenti prove meccaniche: verica del corretto montaggio, prova di percorso con tensione in linea.

3.3.08

Verica del corretto montaggio


La verica del corretto montaggio dei prolati costituenti la terza e quarta rotaia delle relative rampe di imbocco in corrispondenza dei sezionamenti e degli scambi deve essere effettuata con una dima che misuri lesatto posizionamento sui piani verticale e orizzontale dei prolati stessi rispetto al piano del ferro, secondo le tolleranze indicate nel Capitolo 2. Successivamente deve essere effettuato, con una vettura trainata, lo stesso controllo previa misura del posizionamento ed escursione del pattino di presa secondo i limiti ssati al Capitolo 2. La vettura o lunit di trazione deve percorrere a passo duomo lintera linea da controllare e tutti i possibili incroci previsti dal sistema di scambi in opera, in modo da vericare visivamente se i prolati di terza e quarta rotaia siano stati montati come prescritto e da garantire in ogni punto della linea il buon contatto dei pattini di presa delle vetture. In particolare si deve vericare, che in corrispondenza dei sezionamenti e degli scambi, le rampe dimbocco consentano al pattino di presa un contatto graduale e senza urti e inoltre permettano in qualunque condizione di marcia almeno ad un pattino la captazione di corrente da parte della vettura o dellunit di trazione. Qualora la punta della rampa di imbocco preveda una parte isolata, va vericato che sia linizio del contatto sia il suo distacco avvenga nella parte metallica della rampa.

3.3.09

Prova di percorso con tensione in linea


Va effettuata dapprima a velocit moderata e successivamente alla massima velocit ammessa, controllando la buona captazione di corrente in tutte le condizioni di marcia, in particolare in corrispondenza dei giunti di dilatazione e delle rampe di imbocco.
Fine Documento

RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE

NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Pagina 17 di 18

La presente Norma stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano e benecia del riconoscimento di cui alla legge 1 Marzo 1968, n. 186. Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956 Responsabile: Ing. E. Camagni

Lire NORMA TECNICA CEI 9-14:1998-09 Totale Pagine 22

33.000

Sede del Punto di Vendita e di Consultazione 20126 Milano - Viale Monza, 261 tel. 02/25773.1 fax 02/25773.222 E-MAIL cei@ceiuni.it

Potrebbero piacerti anche