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PROIEZIONI ORTOGONALI

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Il metodo della doppia proiezione ortogonale


Il metodo attualmente conosciuto come metodo delle proiezioni ortogonali (o proiezioni ortografiche) inizialmente nacque come metodo di rappresentazione di figure tridimensionali su due piani di riferimento ortogonali tra loro, denominati, per convenzione, piano orizzontale (1) e piano verticale (2). Tale rappresentazione, che prevedeva la proiezione su due piani ortogonali, veniva chiamata metodo della doppia proiezione ortogonale. II diedro I diedro Loggetto da rappresentare viene idealmente posto in uno dei quattro diedri (normalmente il primo o il terzo). Loggetto viene proiettato da distanza infinita ortogonalmente ai due piani di proiezione 1 e 2 La rappresentazione piana viene ottenuta assumendo 1 come piano del disegno e ribaltando 2 attorno alla linea di terra.

Linea di terra (lt) III diedro IV diedro

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Rappresentazione del punto


Un generico punto P nello spazio individuato dalle sue proiezioni P e P. Prima del ribaltamento i punti P, P e P si trovano tutti in uno stesso piano perpendicolare alla lt. Durante il ribaltamento P si muove lungo tale piano. Segue che, a ribaltamento avvenuto, P e P si trovano sulla stessa perpendicolare alla lt (linea di richiamo).

Linee di richiamo

Si osserva la diversa posizione delle proiezioni dei punti appartenenti ai diversi diedri rispetto alla linea di terra
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Rappresentazione della retta


Una generica retta r nello spazio individuata dalle sue intersezioni t1r e t2r (tracce) con i piani 1 e 2. Volendo determinare le rette r ed r proiezione di r sui due piani osserviamo che la retta r passa per il punti t1r e per la linea di richiamo per t2r; la r passa per t2r e la linea di richiamo per t1r.

Per semplicit, ma senza perdita di generalit, si qui considerata una retta le cui intersezioni con i piani di proiezione giacciono nel primo diedro.
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Rappresentazione del piano


Un generico piano nello spazio individuato dalle sue intersezioni t1 e t2 (tracce) con i piani 1 e 2. facile vedere che le due tracce del piano si intersecano in un punto V appartenente alla linea di terra.

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Posizioni particolari del piano


Rappresentazione di generico piano obliquo rispetto ai piani 1 e 2. Quando diventa parallelo alla lt, la rappresentazione degenera in due rette parallele ad essa.

Rappresentazione di generico piano ortogonale a 1 e obliquo rispetto a 2. t1 obliqua rispetto ad lt; t2 ortogonale ad lt.

Rappresentazione di generico piano ortogonale a 2 e obliquo rispetto a 1. t2 obliqua rispetto ad lt; t1 ortogonale ad lt.

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Condizioni di appartenenza. Appartenenza punto/retta


Vediamo ora come si affrontano i problemi di appartenenza nella rappresentazione in doppia proiezione ortogonale, ossia quali condizioni devono verificarsi perch elementi assegnati (punti, rette e piani) si appartengano fra loro. Nel caso dellappartenenza punto/retta facile verificare che condizione necessaria e sufficiente affinch un punto A appartenga ad una retta r che le due proiezioni del punto (A e A) appartengano alle proiezioni omonime della retta (r e r).

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Appartenenza retta/piano
Condizione necessaria e sufficiente affinch una retta r giaccia su un piano che le sue tracce T1r e T2r appartengano alle tracce t1 e t2 del piano. In altri termini si ha che: retta e piano si appartengono se si appartengono i loro elementi omonimi rappresentativi.

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Il metodo delle proiezioni ortogonali


Direzione di osservazione B

Il metodo delle proiezioni ortogonali (o rappresentazioni ortografiche) rappresenta unestensione del metodo della doppia proiezione ortogonale. Loggetto da rappresentare viene proiettato su pi piani, di solito ortogonali tra loro. Su ciascun piano di proiezione si ottiene una figura denominata vista. Una vista quindi una proiezione parallela ed ortogonale associata ad una determinata direzione. La rappresentazione in proiezioni ortogonali di un oggetto consiste nel disegno di un numero di viste necessario e sufficiente a garantire la corretta interpretazione delloggetto.

II

Vista da A Vista da C Direzione di osservazione C Direzione di osservazione A

Vista da B

III
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Sistemi di proiezione del primo e del terzo diedro.


Esistono due metodi di proiezione nelle proiezioni ortogonali: il metodo del primo diedro (o europeo) ed il metodo del secondo diedro (o americano). Dividendo lo spazio tridimensionale con due piani ortogonali si individuano quattro diedri, come indicato in figura. Supponiamo ora che I diedro losservatore si trovi a destra del piano verticale (piano di proiezione). IV diedro Se loggetto posizionato nel primo diedro, esso si trova tra losservatore ed il piano di Direzione di proiezione. La proiezione che ne osservazione risulta secondo il metodo europeo. Se loggetto si trova nel terzo diedro, il piano di proiezione ad essere tra losservatore e loggetto. La proiezione che ne risulta secondo il metodo americano. III diedro
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II diedro

Piano di proiezione
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Disposizione delle viste secondo il metodo europeo.


La rappresentazione secondo il metodo delle proiezioni ortogonali prevede innanzitutto la scelta e la rappresentazione di una vista principale. Tale scelta arbitraria, ma di solito si sceglie come vista principale quella pi rappresentativa (alla quale associato il maggior numero di informazioni). Quindi le altre viste si dispongono in relazione alla vista principale (vista da sinistra a destra della principale, vista dal basso in alto, vista da destra a sinistra, vista dallalto in basso, vista da dietro a destra della vista da sinistra).
Alto

Sinistra

Dietro

Basso

Destra Principale Basso Destra Principale Sinistra Dietro Simbolo del metodo europeo (o del primo diedro) Alto

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Disposizione delle viste secondo il metodo americano.


Anche nel metodo americano il primo passo consiste nella scelta e nel disegno della vista principale. Successivamente le viste si dispongono nel modo indicato in figura (vista da sinistra a sinistra della principale, vista da destra a destra, vista dallalto in alto, vista dal basso in basso, vista da dietro a sinistra della vista da sinistra).

Alto

Alto Sinistra Dietro

Destra Principale Basso Dietro Sinistra Principale Destra

Simbolo del metodo americano (o del terzo diedro)

Basso

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Disposizione delle viste secondo il metodo delle frecce.


Nel metodo delle frecce le viste possono essere disposte liberamente. Anche in questo caso si inizia con il disegno della vista principale. Quindi attorno ad essa si posizionano delle frecce ciascuna indicante le diverse direzioni di osservazione. A ciascuna freccia si associa una lettera minuscola; la stessa lettera, maiuscola, riportata sulla vista corrispondente. Le viste cos identificate possono essere disposte indipendentemente dalla vista principale. a c A

a c d

D e

Principale b

d b E B

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Viste ausiliarie.
In alcuni casi necessario disegnare una vista di un oggetto su di un piano inclinato. Un piano inclinato perpendicolare ad uno dei due piani di proiezione ma inclinato rispetto ai due piani adiacenti. In pratica una vista su un piano inclinato (vista ausiliaria) una vista rispetto ad una direzione di osservazione diversa da quelle standard (alto, basso, sinistra, destra e dietro).
Vista dal basso

Vista principale

Vista da sinistra

Vista ausiliaria (da X)

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Quali linee si rappresentano in una vista ?


Le linee principali che si rappresentano in una vista sono gli spigoli e i contorni delloggetto. Gli spigoli rappresentano quei segmenti (rettilinei o curvilinei) dove due superfici delloggetto si incontrano formando uno spigolo vivo (senza continuit in tangenza). I contorni rappresentano quei segmenti (rettilinei o curvilinei) che, in una determinata vista, delimitano loggetto o parti di esso.

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Linee in vista e linee nascoste


In una vista non tutti gli spigoli ed i contorni delloggetto risultano visibili, in quanto alcuni di essi possono essere nascosti da altre parti delloggetto. Secondo la norma UNI 3968, gli spigoli ed i contorni nascosti si possono rappresentare con linea a tratti grossa o a tratti fine. Secondo la EN ISO 128-24 sia spigoli che contorni nascosti vanno rappresentati con linea a tratti fine. La rappresentazione degli spigoli e dei contorni nascosti si rende necessaria quando senza di essa il disegno non sarebbe comprensibile.
Rappresentazione senza spigoli e contorni nascosti Rappresentazione con spigoli e contorni nascosti

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Spigoli fittizi (convenzionali)


Le superfici degli oggetti reali spesso non si intersecano formando uno spigolo vivo, ma mantengono una certa continuit in tangenza. In questi casi si dice che le superfici sono raccordate. In questi casi, non essendoci spigolo, non vi sono, teoricamente, linee in vista. Questo in alcuni casi rende difficile linterpretazione del disegno, per cui si pu ricorrere alla rappresentazione degli spigoli fittizi (o convenzionali), rappresentati con linea fine che non tocchi i contorni.

Oggetto con spigoli non raccordati

Rappresentazione teorica

Rappresentazione teorica (poco chiara)

Oggetto con raccordati

spigoli

Spigoli convenzionali

Rappresentazione convenzionale (pi chiara)

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Assi di simmetria
Gli assi di simmetria di una figura devono essere rappresentati con linea mista fine. Nel caso della circonferenza (infiniti assi di simmetria) si rappresentano per convenzione due assi ortogonali (normalmente verticale ed orizzontale).

Figura assialsimmetrica. Si rappresenta lasse di rivoluzione nella vista longitudinale e due assi ortogonali nella vista trasversale

Rappresentazione di assi di cerchi e di altre figure simmetriche

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Oggetti simmetrici
Se una figura possiede uno o due assi di simmetria, consentito rappresentarne soltanto met od un quarto. Gli assi di simmetria devono essere allora contrassegnati da due tratti brevi paralleli.

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Viste parziali e viste interrotte


Quando un oggetto molto grande e si vuole mettere in evidenza una parte soltanto di esso si pu ricorrere ad una vista parziale. La parte rappresentata delimitata (ancora una volta secondo la UNI 3968) da linee fini irregolari. La vista interrotta consiste invece nellescludere, per motivi di spazio, una parte poco significativa delloggetto dalla rappresentazione.

Vista parziale

Vista interrotta

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Viste locali
Quando si ha necessit di evidenziare una parte di un oggetto, se la rappresentazione non risulta ambigua, possibile sostituire ad una vista completa la vista di un particolare con linea continua grossa, collegandola alla vista principale con una linea mista fine.

Vista locale

Vista principale

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Ribaltamenti
Le parti di un oggetto che, un una vista, risulterebbero rappresentate di scorcio, possono essere ribaltate, in maniera da venire rappresentate nella loro grandezza effettiva. Si indica con linea mista fine la traiettoria che subiscono i punti della parte ribaltata.
Vista dal ribaltata (ok) Vista principale Vista dal basso effettiva (da evitare) basso

Vista dallalto ribaltata (ok)

Vista principale

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Particolarit di rappresentazione
Si riportano qui alcune particolarit di rappresentazione nelle proiezioni ortogonali.

Superfici piani realizzate su parti cilindriche. Si disegnano le due diagonali con linea continua fine.

La rappresentazione di elementi ripetitivi pu essere semplificata riportando, per alcuni, solo gli assi di simmetria.

A (3:1)
Per rappresentare pi chiaramente particolari piccoli si pu ricorrere ai dettagli.

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Scelta delle viste


Nella rappresentazione in proiezioni ortogonali di un oggetto si deve utilizzare un numero di viste necessario e sufficiente alla corretta interpretazione delloggetto. Bisogna evitare lutilizzo di viste non necessarie.

Due viste sono sufficienti, la terza inutile.

Una vista sufficiente, le altre due sono inutili.

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