Talvolta si vedono alcuni insetti che camminano sullacqua; daltronde e ` noto che e ` possibile riuscire a far galleggiare una graffetta metallica (Fig. 1) o una lametta di acciaio, la cui supercie sia leggermente unta, deponendoli con delicatezza sulla supercie del liquido. Questi fenomeni, che sembrano contraddire lesistenza della forza di gravit` a e del principio di Archimede, possono essere spiegati considerando leffetto della tensione superciale. Cerchiamo prima di capire le ragioni dellesistenza di tale forza, per poi analizzarne in dettaglio gli effetti e arrivare a misurarla.
Nel primo caso le molecole sono saldamente legate fra loro da alcune forze di coesione che esistono fra molecola e molecola: queste forze fanno s` che il solido sia compatto, pi` u o meno a seconda del tipo di materiale, e mantenga un volume proprio e una forma propria. Le forze molecolari, attrattive a grandi distanze, divengono repulsive per distanze brevissime, cosicch e gli atomi di un solido non possono avvicinarsi indenitamente, ma si raggiunge una situazione di equilibrio. Gli unici movimenti permessi alle molecole di un solido sono delle vibrazioni, tanto pi` u intense quanto maggiore e ` la temperatura, attorno alla posizione di equilibrio. Nel caso in cui gli atomi che formano una molecola siano ordinati su un ideale reticolo tridimensionale, si parla di solido cristallino (nella Fig. 2 e ` mostrata la disposizione degli atomi nel reticolo cristallino per il cloruro di sodio); invece, nel caso in cui le molecole siano attaccate le une alle altre senza un particolare criterio dordine, il solido e ` detto amorfo.
Figura 2: Rappresentazione schematica tridimensionale del reticolo cristallino del cloruro di sodio (NaCl), il comune sale da cucina (gura estratta dal volume [1], che contiene anche unottima descrizione di questi fenomeni). Le sferette nere e grigie rappresentano gli atomi di sodio e di cloro.
I liquidi hanno una struttura interna costituita da molecole vicine le une alle altre, disposte in maniera disordinata come nei solidi amor, in cui per` o lintensit` a delle forze di coesione fra molecola e molecola non e ` tale da garantire la compattezza del materiale. In questo caso, infatti, le molecole possono scivolare reciprocamente andando a occupare zone collocate pi` u in basso rispetto al livello del liquido. Com` e noto, infatti, i liquidi hanno volume proprio1 , ma non forma propria, adattandosi a quella del recipiente che li contiene. Nei gas, inne, le molecole sono reciprocamente molto pi` u distanti (circa dieci volte) rispetto ai solidi e ai liquidi; pertanto, per tali sostanze, le forze intermolecolari possono essere spesso del tutto trascurate. Essendo libere di muoversi, le molecole di un gas si muovono rapidamente nello spazio a loro disposizione. Chiudendo il gas
I liquidi sono incomprimibili proprio perch e lo spazio libero fra molecola e molecola e ` piccolo e le forze molecolari ostacolano un avvicinamento ulteriore fra le molecole
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in un recipiente, le molecole urtano contro le pareti, esercitando su di esse una certa pressione. Vediamo, pi` u in dettaglio, come la struttura stessa di un liquido dia origine alla tensione superciale. Si faccia riferimento alla Fig. 3, che mostra in maniera schematica ed enormemente ingrandita la disposizione delle molecole allinterno di un liquido (le dimensioni lineari delle molecole di acqua sono di circa 0.3 milionesimi di millimetro, cio` e 3 107 mm).
Una molecola come quella indicata con la lettera A e ` circondata da altre molecole simili che la attraggono. La molecola A, sotto lazione di tali forze, tender` a a spostarsi un poco nella direzione della molecola pi` u prossima, ma manterr` a, in media nel tempo, la propria posizione. Una molecola come la B, che si trova vicino alla supercie del liquido, sentir` a anchessa la forza attrattiva esercitata dalle molecole vicine, ma queste si trovano soltanto sotto o accanto alla molecola considerata. Ne consegue che la molecola B, e tutte le altre molecole in prossimit` a della supercie del liquido, sono attratte pi` u efcacemente verso linterno del liquido stesso2. Per questo motivo il liquido si comporta come se ci fosse una pellicola invisibile che lo tiene unito. In
Sopra la molecola B non c` e liquido, ma aria, la cui densit` ae ` circa mille volte pi` u piccola. Questo signica che, a parit` a di volume, le molecole di aria sono circa mille volte meno numerose di quelle di acqua; quindi lattrazione esercitata dalle molecole di aria sovrastanti il liquido e ` praticamente trascurabile per i nostri scopi. Nella Fig. 3 sono disegnate in verde, a scopo esemplicativo, alcune molecole di aria sopra la supercie del liquido.
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Figura 4: Questa lamina di acqua saponata e ` stata fatta aderire su un contorno di lo di ferro. Sul telaio e ` legato un sottile lo di cotone che e ` annodato a cappio: rompendo con un oggetto appuntito la lamina liquida allinterno del cappio, si osserva che il foro si allarga a formare un cerchio pressoch e perfetto.
realt` a si tratta dellazione di una forza di origine molecolare. A questo fenomeno, come preciseremo meglio in seguito mediante una denizione operativa, si d` a il nome di tensione superciale. Lintensit` a della tensione superciale dipende dal tipo di liquido considerato e da quale altra sostanza e ` circondato. La tensione superciale e ` anche la causa della formazione delle gocce, che sono tenute insieme proprio da questa forza. Si prenda come esempio il mercurio, un liquido dotato di una elevata tensione superciale: si pu` o notare che il mercurio rovesciato su un tavolo si raccoglie sempre in piccole sferette compatte3 .
Le bolle di sapone sono molto istruttive perch e permettono di capire come agisce la tensione superciale. Con una opportuna miscela di acqua, sapone da cucina e glicerina si possono ottenere bolle molto stabili nel tempo. La lamina liquida delle bolle e ` una membrana elastica, che tende sempre a occupare la supercie pi` u piccola possibile. Questo spiega vari fenomeni affascinanti, come quello mostrato in Fig. 4. Un testo che contiene molte bellissime applicazioni e ` Le bolle di sapone [2].
(si e ` considerato il doppio della lunghezza AB perch e la lamina aderisce su due bordi della sbarretta metallica, il cui spessore e ` molto maggiore delle dimensioni tipiche delle molecole).
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Figura 5: Telaio metallico a forma di U con lato mobile AB
Sulla base della denizione data, per ottenere si deve dividere questo valore per la lunghezza del tratto interessato. In questo caso la lunghezza da considerare e ` pari al doppio della circonferenza dellanello, per le stesse ragioni descritte nel paragrafo precedente. Se r e ` il raggio dellanello, il valore della tensione superciale sar` a dato dunque da: = F2 F1 4r
Riferimenti bibliograci
[1] M. Ageno, Elementi di sica, Boringhieri (1976) [2] C. V. Boys, Le bolle di sapone e le forze che le modellano, Zanichelli (1963)