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Il Quotidiano domenica

13 Settembre 2009

pag. 20-21

IL PARADISO IN DISCARICA
Andreana Illiano

Spiagge sottili simili a grani di zucchero di cannella, insenature e baie naturali limpidissime, rocce di tufo e montagne dargilla, campi incolti e verdi, ecco Crotone, paradiso terrestre, dove il turismo una chimera e i soldi sono tutti concentrati su progetti di discariche da ampliare o da realizzare. scritto sulle carte, il territorio sede di criticit ambientale, c una discarica di rifiuti ambientali, che la Sovreco, una di rifiuti speciali a servizio del Consorzio per lo Sviluppo Industriale, il termovalorizzatore della societ Mida, c un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili della Biomasse Italia, una macchina di trattamento e valorizzazione di rifiuti solidi urbani di Veolia e lex discarica satura di Tufolo - Farina. Tutto in un fazzoletto di terra. E ancora progetti per altri impianti. La decisione una, da decenni: concentrare qui, a pochi chilometri dalla citt, i siti velenosi che non raccolgono solo i rifiuti solidi urbani della citt, ma anche quelli di Cosenza. Dopo la chiusura delle fabbriche lunico business che ha avuto uno sviluppo quello della spazzatura, non solo quella prodotta dai Comuni, ma anche quella delle scorie, dei rifiuti tossici. La risposta scritta nelle carte, nel piano regionale dei rifiuti della Calabria. Quello che doveva essere il sistema Calabria nord (che avrebbe dovuto servire la parte tirrenica e il cosentino)non stato mai realizzato. Ed in ritardo la gestione dei rifiuti del sistema Calabria sud. I malati di tumore a Crotone non si contano. Non si sono mai contati. Il registro delle patologie nato, in teoria, da un anno. In realt ancora non c. La nuova discarica che dovr sorgere stata autorizzata dal commissario straordinario per i rifiuti, Goffredo Sottile. Sar a servizio di Veolia (che ha qui un impianto di trattamento) ma sar grande, tanto grande. Se servisse solo alla citt sarebbe sufficiente per oltre dieci anni, ma non sar cos. Come accaduto, nel 2004, per limpianto di Ponticelli sempre della societ francese, voluto dai poteri commissariali. Ora tutto torna. Si ripete. Ineluttabile. Il commissario ordina una mega discarica di servizio di 1.170.000 metri cubi che non ha bisogno di alcuna autorizzazione locale. Il commissario ha dato il suo placet al progetto preliminare del sito, programmato dalla Veolia-Tec, societ che gestisce tutti gli impianti di smaltimento dei rifiuti del sistema Calabria Sud, compreso linceneritore di Gioia Tauro. Sottile sollecita i francesi a presentare gli esecutivi entro il 15 settembre prossimo e ad aprire il primo lotto dellimpianto entro il 30 giugno 2010. E non importante se limpianto di Ponticelli costituisce variante al Piano regolatore generale e trasforma automaticamente larea da zona agricola di versante in zona per servizi tecnologici. Il commissario pu tutto. Larea sempre la stessa: Giammiglione, alla quale sono gi interessate la Maio srl e Syndial che hanno di recente presentato due diversi progetti per una discarica di rifiuti pericolosi. In teoria dovrebbe servire a sarcofagare le scorie tossiche dellex Pertusola, ma quella di Maio Srl , sulle carte, tre volte pi grande di tutti i rifiuti tossici che contiene la fabbrica (oltre tre milioni di tonnellate). Limpianto di Veolia,ormai autorizzato, sorger su tre particelle di terreno, ma lascer spazio ad altri progetti. Nella nuova discarica, concepita inizialmente a servizio dellimpianto di Ponticelli, verranno smaltiti la frazione organica stabilizzata (in termini tecnici si dice Fos) e gli scarti provenienti dagli impianti di selezione del sistema Calabria Sud. La discarica si aggira intorno ad un costo di 12 milioni di euro, accoglier 200 mila metri cubi di rifiuti, ben al di sopra del quantitativo degli scarti di lavorazione di Ponticelli, e che nel giro di sei/sette anni si esaurir. Perch qui? Perch a Crotone? Lo dice la relazione progettuale: La scelta ricaduta proprio sulla contrada Giammiglione, territorio del comune di Crotone, in quanto essa, rispetto ad altri siti valutati, presenta idonee caratteristiche geomorfologiche nonch una posizione geograficamente centrale rispetto ad una vasta area della regione Calabria. La gente non ci sta. Si unisce in comitati, uno quello di Scandale nel cuore che su quei terreni, oggi agricoli, ha messo uno striscione, per dire no. Le nostre famiglie si ammalano di tumore e nessuno pare accorgersene, dice Igino Pingitore, il leader del movimento che organizza sit-in e fiaccolate.

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13 Settembre 2009

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A tutto questo si aggiunge la bomba ecologica dellex Pertusola, la fabbrica di rifiuti tossici, che conserva tra lamiere e scheletri di ferro circa un milione di tonnellate di scorie tossiche. La bonifica un sogno. No, in corso, dicono gli assessori regionali che per hanno a che fare con il Ministero dellAmbiente che, dopo il decreto ministeriale 208, pu tutto, senza avere neanche come interlocutori gli enti locali. Il risanamento di l da venire. Si attende da dieci anni. Le nuove attivit puntano sui progetti delle imprese straniere che qui vogliono investire in progetti sperimentali. La tutela dellambiente negli impianti eolici, distribuiti ovunque, tra Crotone e Isola Capo Rizzuto, nei luoghi dei paradisi terrestri. E come se non bastasse c anche una centrale a turbogas, sempre a poca distanza dallarea, a Scandale, oggetto di inchiesta giudiziaria che attende di essere terminata. Il centro energetico, che doveva sorgere a Crotone, uno degli ennesimi progetti mai portati a termine. Offesa. Stuprata. Vilipesa. La citt attende. Anzi alza la testa, prova ad organizzarsi contro lultimo progetto, quello previsto nel piano regionale per i rifiuti, che prevede, a Giammiglione, un megaimpianto. A chiedere di realizzarlo una societ abruzzese, la Maio Srl. Il titolare Francesco Maio comparso a dicembre 2008 in uninchiesta della magistratura di Chieti su un presunto traffico di rifiuti, dopo che nel 2005 era stato assolto dal Tribunale di Trani per unaccusa simile. Ora arriva al sud. O almeno prova ad arrivarci. La Curia ha gi sottoscritto un compromesso di contratto per vendergli i terreni, dove un tempo cera un orfanotrofio. I rifiuti urbani prodotti a Crotone e nella sua provincia sono pari a 77 tonnellate lanno. Di questi circa 53 tonnellate sono trattati in impianto, mentre la rimanente quantit smaltita da discariche private, quella di Sovreco, ampliata da poco, ma non pi utile agli enti locali per problemi giudiziari (anche se la certificazione antimafia stata sospesa e poi concessa con una decisione del Consiglio di Stato). piccola la provincia di Crotone, potrebbe diventare autonoma, trasformare i suoi rifiuti e non andare oltre. Ma cos non . Qui, nonostante la costa dincanto, deciso che debba esserci una pattumiera enorme. Utile alla regione. La discarica progettata di Veolia ha una capacit di contenimento tale da non avere solo la necessit di tumulare i rifiuti trattati, quello dello scarto del Cdr, ma potrebbe trovarsi a diventare un vero e proprio impianto di rifiuti solidi urbani. questo il timore della citt. Comune e Provincia si mobilitano. Il sindaco pronto ad adire alle vie legali contro Veolia. In realt il sistema di gestione per Calabria sud, quello del cosentino, non ancora partito. E questo significa che qui finir la spazzatura di alcuni Comuni del Tirreno. Non c alternativa che regga. Non stata mai costruita. Solo progettata. Crotone la citt dei siti inquinanti. Un tempo cera Farina, quartiere periferico a pochi chilometri dalla citt. Ora quella discarica satura. Si parte con la bonifica. Ma non si fa a tempo ad iniziare il risanamento che ecco sorgere un altro impianto. Ad oggi Veolia, la societ francese, raddoppia la sua capacit di trasformazione, non essendo stata riattivata la Sovreco. E macina spazzatura. I camion sono in fila per ore per scaricare nella macchina trita rifiuti. La gente, che vive nel quartiere accanto allimpianto, lamenta di sentire un odore acre, sempre ogni giorno. Mio padre malato di tumore, mia madre morta della stessa malattia. Io aspetto. Temo per la mia salute. Non so se c una connessione con le discariche, so che chi vive in periferia, a Crotone si ammala. Spesso, troppo spesso, dice uno degli abitanti del quartiere. Raccontare della malattia ancora tab, come se fosse vergogna. Lambiente? Certo si tutela, ma in teoria. Il verde si distrugge. Basti pensare che a Strongoli, in provincia di Crotone c un grande impianto di biomasse. E lultima battaglia sta tentando di portarla avanti un comitato di associazioni costituito da Teresa Liguori di Italia Nostra Calabria, Stefano Allavena dellassociazione Altura, Paolo Asteriti del Wwf Crotone, Giuseppe Paolillo del Wwf Calabria, Giuseppe Trocino del Movimento Aria Acqua Terra Libert, AntonioTata di Legambiente, Umberto Ferrari di Cea del Marchesato, Filippo Sestito dellArci Crotone, Angela Rizzi dellAssociazione Explora. Hanno scoperto che oltre 500 querce secolari potrebbero essere sacrificate, per volere dellamministrazione comunale di Cotronei, in localit Serra di Paola, dove sta per sorgere un altro impianto a biomasse. Si tratta di boschi di alto fusto secolari, sani, tra gli ultimi rimasti nel crotonese, situati in unarea dichiarata IBA (Important Bird

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Area) e Zona a Protezione Speciale (Marchesato-Fiume Neto) per la presenza di numerose specie tutelate dalla direttiva uccelli, tra cui il nibbio reale, il biancone, il nibbio bruno ed il picchio nero. Trattandosi, inoltre, di boschi radi e radicati in terreni di forte pendenza, non ci sono i presupposti per il taglio silvo-colturale, in ragione del rischio di possibili, gravi fenomeni di dissesto idrogeologico. Noi associazioni siamo intervenute a pi riprese, ma le nostre forze sono deboli. Facciamo appello allassessore regionale allAmbiente, Silvio Greco affinch intervenga d'imperio e faccia richiedere dal Dipartimento Ambiente la valutazione dincidenza prima di qualsiasi autorizzazione al taglio dei boschi secolari di Cotronei. - dice Teresa Liguori di Italia Nostra - Sarebbe uno scempio gravissimo per lambiente, un danno immenso per la biodiversit,un modo indegno per battere cassa monetizzando il patrimonio forestale che appartiene a tutti, un pericoloso precedente per altre amministrazioni comunali alla ricerca di fondi. Ma a Crotone e nella sua provincia per far cassa si accetta di tutto, anche di installare pale eoliche o autorizzare discariche. Magari serve a non dichiarare il dissesto. Ora c chi alza la testa. Sono le associazioni, i cittadini, i comitati spontanei. La coscienza civile cresce. E il Comune di Crotone e la Provincia provano a trasformare il dissenso in atti. Per il megaimpianto di rifiuti tossici previsto da Maio Srl serve una variante urbanistica al Prg e noi non la faremo. - dice il primo cittadino della citt capoluogo di provincia, Peppino Vallone - Per la discarica di servizio autorizzata dal commissario, possiamo poco, ma la mobilitazione iniziata. Intanto il consiglio comunale allunanimit ha gi espresso il proprio no e chiederemo lintervento alla regione Calabria. Sulla stessa linea anche il presidente della Provincia, Stano Zurlo. Per limpianto ordinato dal commissario, quello che servir a Veolia, c gi un giallo. Non si capisce perch dovr essere cos grande e non solo. Goffredo Sottile, commissario straordinario, continua a ripetere che servir solo alla selezione dei rifiuti di Ponticelli, ma negli uffici gira una lettera che egli stesso ha inviato al Ministero dellAmbiente dove scritto che Giammiglione vitale per smaltire la spazzatura di Cosenza e Crotone. Insomma qui nella citt di Pitagora, nella terra di insenature din - canto e campi di finocchi e pomodori che va organizzata la pattumiera della Calabria, il distretto dei rifiuti. Non ci sono alternative. Nessuno le ha mai previste. Basti solo pensare che nel piano regionale non sembra si sia tenuto conto che a pochi chilometri da Giammiglione in corso la costruzione della centrale a turbogas. Le carte non lo dicono. Il motivo semplice: prima ancora che sia stato redatto il piano regionale il progetto del turbogas neanche esisteva. Questione di tempi, di burocrazia. Linquinamento cresce. Crotone persa. Lo dicono in centinaia che, nei giorni scorsi, hanno preso parte a consigli comunali e provinciali. Il business fa gola a troppi e non sul turismo, sullarcheologia. Parole utili in campagna elettorale, ma non a riempire le tasche di chi fa impresa. Ora tocca alla Regione dare un segnale e al governo (almeno per il risanamento annunciato di Pertusola) o i campi verdi, le colline incolte, si trasformeranno in fumanti distretti di rifiuti tossici e non. accaduto a Napoli, ma l almeno gli impianti erano distante dai centri urbani. Qui no. Tanto il registro dei tumori non c ancora. E come si fa a contare e a legare insieme i morti per malattie che avvelenano i polmoni? Servirebbero anni. A occhi chiusi Crotone aspetta che qualcuno decida il suo destino. Uno striscione sui campi verdi grida il no della gente. Non chiaro se c qualcuno che si accorger di ci che sta accadendo e di ci che ancora pu avvenire nella terra dei veleni, dove qualcuno negli anni ha utilizzato addirittura le scorie di Pertusola per le fondamenta di case e scuole. Se ne accorta la magistratura. Da quando hanno chiuso le fabbriche trascorso un decennio. Dieci anni di silenzio. E centinaia di morti di tumore. Mai registrati.

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