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Edmund Husserl (Moravia 1859- 1938)

1876-1882 intraprende gli studi. Segue i corsi di matematica e astronomia alle universit di Lipsia e Berlino, si laurea A Berlino con Weierstrass di cui diviene per qualche tempo assistente.

1884-1901 Rapporto con Brentano, e relativo distacco: Husserl critica la sua posizione filosofica dello Psicologismo pubblicando varie opere (Filosofia dell'aritmetica 1891, ricerche logiche 1900). Nel frattempo intraprende la carriera da docente.

1901-1916 chiamato all'universit di Gottinga, attraversa un periodo difficile segnato da una crisi interiore, la ricerca filosofica si presenta molto impervia e l'unica preoccupazione riuscire a raggiungere una certa chiarezza. A Gottinga inizia a svilupparsi il metodo fenomenologico e il primo circolo di allievi. Scrive Lezioni sulla Fenomenologia della coscienza interna del tempo (1904-5), L'idea della Fenomenologia, Filosofia come scienza rigorosa (1911,confutazione del relativismo storicistico e delle filosofie irrazionalistiche), Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica (Ideen,in pi volumi). La pubblicazioni degli Ideen la svolta del pensiero filosofico, determin la rottura con gli allievi che non approvavano la nuova impostazione soggettivistica della Fenomenologia ispirata a Cartesio e Kant.

1916- Si traferisce a Friburgo seguito dalla sola allieva Edith Stein. Heidegger diventa suo assistente e futuro successore.

1929 diffusione della fenomenologia in Europa dopo sue lezioni tenute alla Sorbona, i suoi testi vengono tradotti in francese.

L'Idea della Fenomenologia (5 lezioni).

1\ lezione 1
1.

Argomento

Distinzione fra scienza naturale e filosofica. Quali siano le ragioni delle contraddizioni nell'atteggiamento naturale. Si delinea il mistero della conoscenza, e la necessit di una critica filosofica della conoscenza che dia le basi per un nuova metafisica. La critica deve incentrarsi sull'essenza del conoscere, senza presupposti naturali, e fondarsi sulla metodologia fenomenologica.
2.

Atteggiamento naturale: com il mondo?

L'atteggiamento naturale il pi comune modo umano di confrontarsi con il mondo, Husserl lo definir presa in diretta. Consiste in un'accezione strumentale del mondo: consisteste nel servirsi del mondo e delle cose che sono alla mano nell'immediato ambiente circostante, senza porsi il problema del come queste ci sono date. Nellambito dellatteggiamento naturale, non esiste una vera e propria critica del conoscere, perch la conoscenza che ne proviene perviene in modo del tutto ovvio e immediato. Per Husserl questovviet non ha nulla di vero, la conoscenza diventa per lui il vero enigma. Husserl si propone di riassumere come latteggiamento naturale conosca, cio per induzione (sintesi) dallesperito, o per analisi (deduzione) di conoscenze universali. Precisa poi, che la conoscenza naturale aumenta grazie a dei conflitti interni, come gi sosteneva Bacone. Esisteranno, o si presenteranno delle contraddizioni che porteranno a una conoscenza futura pi certa. Dei tipi di contraddizione possono avvenire fra diverse esperienze contrastanti, nella struttura formale dei giudizi, nel calcolo logico. Superando le contraddizioni, il processo del conoscere singrandisce passo dopo passo verso un indeterminato, e infinito sapere. Il procedimento quindi quello dimpadronirsi di un giro sempre pi largo di nozioni, ponendosi nuovi problemi (sfide) e superandoli.
3.

I limiti dellatteggiamento naturale.

Latteggiamento naturale non prevede la domanda trascendentale sulla possibilit stessa della conoscenza. Questo fa cadere in paradosso persino una fondazione scientifica dei saperi: un qualsiasi processo conoscitivo scientifico, infatti, presuppone lacquisizione della conoscenza. Anche quando il pensiero naturale pone come oggetto la conoscenza si creano alcuni problemi. Si crea ad esempio un parallelismo tra psicologia, logica e ontologia. Ma non si pu pensare, secondo Husserl, che le abitudini soggettivi abbiano carattere universale, o che i mezzi siano adatti a cogliere le realt a me esterne.

Husserl illustra, in unaccezione solipsistica, la conoscenza, nella sua forma e nel suo contenuto, necessariamente un vissuto psichico del soggetto, ma come pu essere adatta a cogliere la realt fuori da lui? Se il conoscere vissuto psichico, allora esiste solo lio, e il non-io si presenta puramente come oggetto fenomenico. Questo lenigma. Anche la teoria dellevoluzione di Darwin un pratico esempio della contraddizione dellatteggiamento naturale. Nella teoria ogni specie frutto di una specializzazione evolutiva della quale sono portatori via via gli individui portatori meglio adatti alla sopravvivenza. Husserl la assume come dimostrazione che la conoscenza naturale non che un mero accidente, ma avrebbe potuto svilupparsi in qualsiasi altro modo. Lo stesso pensiero prodotto dellevoluzione, e la stessa teoria dellevoluzione un prodotto della mente che un prodotto dellevoluzione, paradossale. Dunque si potrebbe parlare solo di conoscenza umana, non di conoscenza.

Husserl sostiene pertanto che si sia sempre in pericolo di cadere nello scetticismo, o nel controsenso.
4.

Critica a Hume.

Per Husserl, Hume ha intravisto lorizzonte fenomenico, non sapendolo cogliere, o non attribuendogli un senso ultimo, cio non dando ai fenomeni il primato di essere fondamento e di non nascondere al di dietro un qualche tipo dimmanenza. Hume riconduce la conoscenza alle impressioni psichiche soggettive, che poi sono elaborate dalla mente come ricordo, o come associazione. Ma tutto ci rimane in ambito psicologico, e genera s la convinzione dellesistenza della realt, ma non ne garantisce leffettiva esistenza. Sarebbe cio un fingere validit universali che non sperimentiamo. Inoltre lo stesso Hume contraddice la propria posizione solipsistica parlando di abitudine o di idee, cio inserendo una qualche sfera immanente.
5.

Atteggiamento filosofico: come mi dato il mondo?

Latteggiamento filosofico si contrappone a quello naturale e non indaga il come del mondo, ma il come di questo avere, il come della datit. E un atteggiamento di tipo trascendentale, nel suo senso costitutivo, cio indaga le condizioni dellesperienza stessa del mondo, riflette sul rapporto tra conoscenze e oggetto. Per Husserl, grazie allatteggiamento naturale, la conoscenza un mistero, o meglio, un enigma la possibilit di conoscenza. Mentre nel metodo naturale che luomo conosca gi un dato di fatto, in un pensare filosofico ci si chiede come sia possibile che luomo conosca. Proprio per uscire dal pericolo dello scetticismo in cui si continuamente immersi assumendo un atteggiamento naturale, si deve ricercare una nuova metafisica, e una nuova gnoseologia. Si deve pertanto assumere inizialmente un atteggiamento critico. In un primo momento deve distruggere le assurdit prodotte naturalmente, poi positivamente deve indagare lessenza della conoscenza, la correlazione fra il suo senso e il suo oggetto. Proprio una nuova riflessione

gnoseologica produrr la separazione fra scienza naturale e filosofica, la metafisica deve sorgere da una severa critica della conoscenza. Questa critica sar affrontata da Husserl secondo il metodo della fenomenologia. Egli la definisce come una scienza, un insieme coerente di discipline scientifiche, ma al tempo stesso come un metodo e un atteggiamento del pensiero.

2/ Lezione 2. 1. Argomento Epoch (sospensione) di ogni validit conoscitiva o scientifica. Ripresa delle teorie cartesiane sul tema delle cogitationes: i vissuti della cogitatio vengono assunti in un puro guardare, ottenendo cos una datit fenomenologica e non psichica. Il puro guardare sottolinea il lato immanente del puro guardare e si pone il problema della trascendenza. Questultima sar al contempo immanente alla coscienza, le si annuncia. 2. Epoch. Epoch il termine che Husserl utilizza per definire la pars dextruens della sua fenomenologia. Significa sospensione del giudizio, o meglio rifiuto di accogliere una qualsiasi validit logica o empirica che non sia assolutamente fondata o auto evidente. 3. Puro guardare. Non pensabile fondare alcun tipo di critica della conoscenza se non si ammette che deve pur esistere una qualche datit indubitabile e chiara. Ovviamente questo indubitabile non pu esser cercato in un sapere scientifico che cade nellenigmatico. Husserl riprende quindi il cogito cartesiano, sostenendo che anche se la trascendenza di ogni cogitationes dubitabile, non pu esserlo latto stesso: pur mettendo in dubbio loggetto percepito, io lho percepito. Dunque restano dubbi gli oggetti trascendentali verso i quali i vissuti sintenzionano, ma non i vissuti stessi, e si assume che esiste un qualche tipo di conoscenza. Per analogia Husserl include nelle cogitationes le facolt che Cartesio aveva escluso: immaginazione, percezione, riflessione. Il dubbio quindi nasce dal rapporto fra limmanenza dei vissuti e la trascendenza. Il punto di partenza per la nuova metafisica sar permanere nelle cogitationes, nellimmanenza e quindi elevare ogni percezione a un puro osservare se stessa, e cos tutte le altre facolt. Ogni vissuto dellintelletto e ogni vissuto in generale, in quanto sia attuato, pu essere ridotto alloggetto di un puro guardare e afferrare, e in questo guardate esso costituisce datit assoluta.

4. Due tipi di trascendenza.

Trascendenza materiale: Ogni atto di coscienza sempre coscienza di qualcosa, intenzionato verso qualcosa. Loggetto intenzionato non comunque contenuto nella coscienza e le in questo senso trascendente. Latto di coscienza ha comunque una sua materialit, ma non ha in s la cosa a cui si riferisce.

Trascendenza indiretta: concerne ci che non immediatamente dato, ma conseguente e che noi accettiamo e assumiamo inavvertitamente. Ad esempio percepiamo il piano del tavolo, e ne diamo per scontato le gambe su cui poggia. 5. 3 6. 3

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