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il Giornale
Marted 27 aprile 2010

Cultura
RISORGIMENTO INCOMPIUTO
dendo a una centralizzazione autoritaria di tipo bonapartista. Questa profonda intuizione, che il volume di Viarengo tende perasottovalutare,spiegaperchCavour,allavigiliadellaproclamazione del Regno dItalia del17marzo1861,confermandato al ministro dellInterno Marco Minghetti di elaborare unprogettodiriordinoamministrativo ispirato a un ampio decentramento. Su questa linea, Minghettielaborunarticolata proposta, tendente a conciliare le esigenze del nuovo Stato con le esperienze e le tradizioni di governolocali.Ilministroipotiz-

Ragazzi
Renzo Ricchi

Se il passato ci colpisce come un fulmine


voltebastaunimprevisto a cambiare la nostra vita. quello che successo a cinque ragazzi a Pozzuoli, in un pomeriggio di pioggia. Pozzuoli,losapete,unacittadinainprovincia diNapoli fondata nel 528 a. C. da esuli greci, poi conquistata dai romani. Conserva magnifici monumenti antichi (che attirano molti turisti) come lAnfiteatro Flavio e il Tempio di Serapide... Matorniamo ainostricinque amici. Per difendersi da un violento temporale si rifugiano sotto un albero che a un tratto viene colpito da un fulmine. Si ritrovano in ospedale con le teste fasciate. Il punto per non questo: non sono pi quelli di prima! Si accorgono ben presto, infatti, di avere un potere: quello di entrare in contatto, appoggiando una mano sul muro di una costruzione antica, con tutti i coetanei che nei secoli passati hanno lasciato un segno di s nei luoghi in cui si sono fermati. Quando un giorno uno dei cinque, Leo, accompagna il padre nellAnfiteatro e si appoggia a una colonna, ecco apparire un ragazzo romano, Lucio, che gli comunica a cenni che l sotto sotterrato un anello doro di grande valore. Fingendo di avere avuto la rivelazione in sogno, Leo riesce a scavare, e lanello c davvero! Grandi titoli sui giornali e in tv, lo scopritore diventa un personaggio. A questo punto per i cinque amici si rendono conto che se il loro segreto fosse scoperto diverrebbero prede dei laboratori scientifici. Quindi devono stare uniti e tacere. Quando poi verranno tolte loro le bende, si accorgeranno che ciascunodilorohaunaciocca di capelli bianchi sulla fronte.Quelfulmine,insomma, li ha legati per sempre. Il libro (Francesco Costa, Tutta colpa di un fulmine, Touring Junior, pagg. 160, euro 10), ricco di molte altreavventure, ha una morale: nelle pietre rimangono le tracce del passaggio degli uomini. Vuole inoltre dire che siamo circondati da tantimisteri: seilcasovolesse, domani potremmo vedere cose di cui nemmeno immaginavamo lesistenza. *** Certamente i bambini pi piccoli saranno interessati a sapere perch i gatti odianoicanie icaniodiano igatti. Tanto pi che un tempo canie gattinon eranonemici, anzi si volevano bene. Maaccaddecheicani dettero una festa e non invitarono i gatti; e che i gatti, a loro volta, non invitarono i cani aunacenatutta abasedipesce. Cos gli uni e gli altri si offeseroe da quel momento tra loro c sospetto e baruffa. I particolari nei libri Perch i cani odiano i gatti, testi e illustrazioni di Simona Meisser, e Perch i gatti odianoi cani, testi e illustrazioni di Cline Meisser. Li ha pubblicati Fatatrac, costano 13 euro e 50 luno.

PLEBISCITO Larrivo a Torino della delegazione del Lombardo Veneto col risultato del plebiscito sullUnit dItalia (quadro di anonimo, XIX sec.)

[Corbis]

SCONTRO La proposta fu affossata dalla vecchia burocrazia piemontese e dalla sinistra mazziniana
zava sei grandi unit territoriali (delle vere e proprie macro-Regioni) da costituire come corpi intermedi tra centro e periferia. Queste aggregazioni avrebbero riunito, sulla base di un consorziodi caratterevolontarioe permanente, le province affini per vicinanza territoriale, per storia, per interessi, per modelli culturali e tradizioni. Grazie alladislocazione amministrativa, le Regioni avrebbero introdotto con gradualit e senza forzature gli ordinamenti dello Stato unitarioconlobiettivodiarmonizzarliconleanticheprerogative dei territori e delle comunit. Minghetti proponeva dunque undisegnorealmente innovativo, del tutto inedito nel contesto europeo, che si basava sullidea di uno Stato minimo in grado di enfatizzare il principio del self-government, nel settore cruciale della spesa pubblica, ma anche di preservare il diritto naturale dei cittadini di associarsi in entit fortemente coese, per contrastare quella che Cavour aveva definito la tirannia centralizzatrice. Il progetto Minghetti, presentatoil13marzodel1861,siscontrperconlopposizionefrontale di una classe politica incapace di prendere in seria considerazionequestasoluzione.Dopo un acceso dibattito parlamentare,lanalisideldisegnodi legge venne rimandato a una Commissionedovecontrodiessosiformunlargoschieramento di opposizione composto dagliesponentidellavecchiaburocrazia piemontese ma anche dellasinistrafuoriuscitadairanghi della fazione mazziniana che ne decret la bocciatura in ragione di una malintesa difesa del carattere unitario del nuovo Regno.Unavecchialeggendarisorgimentalenarra cheCavour, poco prima della sua scomparsa, avvenuta il 6 giugno 1861, avrebbe affermato di poter morire sereno, avendo ormai fatta lItalia. Personalmente, penso che gli ultimi momenti della sua vita siano stati connotati da minore soddisfazione. Con la bocciatura della riforma Minghetti,ilnostroPaeseavrebberinunciato infatti, fino ai nostri giorni, a unarchitettura istituzionaleconnotatadaunfederalismo amministrativo che poteva meglio garantire, insieme allunit, la crescita di tutte le sue componenti territoriali senza eternareantichicontrastiecreare nuovi squilibri.

Eugenio Di Rienzo

entre lattivit del Comitato dei garanti per le celebrazioni del150anniversario dellUnit dItalia si consuma sterilmente tra mugugni, battibecchi, minacce di dimissioni, pare proprio che il compito di ricordare degnamente questo evento resti affidato all'iniziativa di qualche validostudioso e di qualche editorecoraggioso. Cos accade con la biografia di Cavour di Adriano Viarengo, in uscita in questi giorni da Salerno (pagg. 568,euro28),nellaqualelautorehasaputoricostruirelacarriera pubblica del maggiore protagonista del Risorgimento, mai dimenticando di mettere in evidenza le tensioni familiari, il temperamentoautoritario,latenace aspirazione al cambiamento, ma anche le fragilit umane e le incertezze di questo personaggio. Senza cedere alla tentazione di ingessare Cavour nella galleria dei busti della nostra storia patria, Viarengo ha creato un ritratto esemplare che ripercorre la storia umana del latifondista di Grinzane, sospesa tra vizi privati e pubbliche virt, dando posto alle accaloratediscussioniconicontadini delle sue terre, alla sua atti-

Il federalismo fiscale? Lha inventato Cavour (per unire lItalia...)


Stato minimo, macroregioni, autonomia amministrativa Ecco il progetto di legge voluto dal Conte prima di morire
vit di intellettuale europeo, allagitata vita sentimentale, ai flirt con le dame dellaristocrazia piemontese, allimpetuosa passione per una nobildonna genovese,allaffettuosa amiciziachelolegaunaintellettuale francese e a una attrice italiana. EgualeattenzionededicaViarengoallanalisidelprogettopolitico dello statista sabaudo che seppe dare sostanza al nostro processo di formazione nazionale, puntando sulle forze di quellItalia moderata, che, nel futuro prossimo e lontano, avrebbesaputosuperareledifficilisfideinterneeinternazionalicongliuominidellaDestrastorica, uscire dalla difficilissima crisi della fine del secolo XIX, grazieaGiolitti,rialzarsidalladisastrosa sconfitta della seconda guerra mondiale in virt dellazione di Alcide De Gasperi. Era a questa Italia di centro cheCavourguardavaconlungimiranza,quandoginel1846affermava che nel nostro paese una rivoluzione democratica nonavrebbenessunaprobabililordine sociale da rifiutare con fermezza le dottrine sovversive di Mazzini e di altri agitatori. Daquestopunto divista certamente possibile dire, rovesciando il senso di una famosa frase di Massimo dAzeglio, che se Cavour fece gli Italiani, il pigraveproblemadaaffrontare restava per lui quello di fare lItalia e cio quello di creare un modello di Stato, capace di unire e non semplicemente di unificare popolazioni divise da realt storiche, politiche, culturali, produttive. LItalia sarebbe stataunacorbelleria,sostenevaCavour,senzarealizzarequesta unione dal basso e se a essa si fosse voluto dare corpo sovrapponendoaltessutopolicentrico della Penisola le normative statali piemontesi o proce-

IDEE Una nuova biografia dello statista affronta, senza approfondirla, la sua intuizione federalista
tdisuccesso,datocheilpartito favorevole alle novit politiche non riscuote alcuna simpatia nelle masse, mentre la sua forza risiedenelleclassimediecosinteressate al mantenimento del-

Il documento Dobbiamo evitare il centralismo


Ilprogetto di leggefu presentato dal ministro dellInterno Minghetti nella seduta parlamentare del 13 marzo 1861. Ecco cosa disse. l moto nazionale dindipendenza e di unificazione ha per sempre annullata la personalitpolitica degli antichi Statienoidobbiamofaretaleoperachenullapossametterearepentaglio la nostra unit. Ma lunit politica comporta necessariamente lunit amministrativa? Quelle tendenze, quelle abitudini,quegliinteressichesieranostabiliti intorno ai vari Stati dItalia, si possono distruggere? Unificato tutto ci che sostanziale (la politica, le armi, la finanza, la legislazione), la parte amministrativa non pu sussistere con quella varietche si adatta allindole diversa dei popoli e alle loro presenti usanze? Io credo di s e credo che limporre subito e dovunque le identiche forme e i medesimi regolamenti recherebbe gravi inconvenienti,senzacorrispondente profitto. Eppure questa variet non pu lasciarsi alle singole Province perch sarebbe un ritornare al periodo di maggiore divisione italiana e nuocerebbe a quella meravigliosa concordia con cui gliItalianipronunciaronochesoltantoin unoStato unicopotevano trovare la forza, la prosperit, la durevole pace. La Regione invece, quale noi la concepiamo, potr essere accetta tanto da coloro che vedono in essa una naturale variet destinata a conservarsi, tanto da quanti vagheggiano come fine anche lunificazione amministrativa ma che non possono chiudere gli occhi sulledifficoltchequestaimprovvisa unificazione incontrerebbe. La Regione ha il vantaggio di fondarsi sopra uno stato di fatto abituale e quindi di poterne essere o la conferma nei giusti termini o il pi acconcio temperamento e un mezzo di transizione. Il governatore dellaRegione sar un delegato del ministro dell'Interno, per esercitaremoltiufficichenonpossono abbandonarsi ai prefetti. Il suo compito una ruota novella nell'organizzazione amministrativa, ma la ruota necessaria ad impedire il centralismo.

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