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Sete di Parola

a cura di www.qumran2.net

Lampada per i miei passi la tua parola, luce sul mio cammino
Salmo 118

12/1/2014 18/1/2014 Battesimo del Signore Anno A

Vangelo del giorno, commento e preg iera

Domenica 12 gennaio 2014


! "al Vangelo secondo #atteo 3,13-17
Appena battezzato, Ges vide lo Spirito di Dio venire su di lui.
$n %uel tempo, &es' dalla &alilea (enne al &iordano da &io(anni, per )arsi *atte++are da lui, &io(anni per- (ole(a impedirglielo, dicendo. Sono io c e o *isogno di essere *atte++ato da te, e tu (ieni da me/, #a &es' gli rispose. Lascia )are per ora, perc 0 con(iene c e adempiamo ogni giusti+ia, Allora egli lo lasci- )are, Appena *atte++ato, &es' usc1 dall2ac%ua. ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli (ide lo Spirito di "io discendere come una colom*a e (enire sopra di lui, 3d ecco una (oce dal cielo c e dice(a. 4uesti il 5iglio mio, l2amato. in lui o posto il mio compiacimento,, c e "io ed nel seno del 6adre, lui c e lo a ri(elato,

SPUNTI DI RIFLESSIONE
Nel motto che proviene dalla rivoluzione francese troviamo tre parole d'ordine: libert, uguaglianza, fraternit. stato acutamente osservato che mai i tre valori sono stati realizzati assieme. ove si ! cercata l'uguaglianza a farne le spese fu la libert, mentre la libert senza regole incrementa le disuguaglianze. "uanto alla fraternit, dall'#ttocento in poi ! rimasta una bella parola senza risultati concreti. $d un certo punto essa divenne questione di prezzo dei banchetti. $ %arigi uno dei membri del &lub della rivoluzione si era impegnato nell'organizzazione di un grande 'banchetto del popolo'. (n breve tempo raccolse centinaia di migliaia di adesioni a venticinque centesimi a testa perch) questa sarebbe stata 'la vera fraternit' e non i pranzi a sei franchi della *uardia Nazionale. (l convito non 2

7don "aniele #uraro8

ebbe mai luogo. $lla domanda chi sono i miei fratelli un deputato affermava: 'tutti quanti', ma il problema era che 'tutti quanti' non ! la risposta di 'tutti quanti'. +acilmente approvata a livello ideale, a livello pratico la fraternit soffre di molte eccezioni. +u nel ,edioevo che si incominci- ad usare il termine nell'accezione che rimane la nostra. .an +rancesco per primo defin/ il gruppo dei religiosi uniti intorno a s) 'fraternit' e i suoi seguaci furono chiamati appunto 'frati', cio! fratelli. '0oi siete tutti fratelli' dice *es1 nel 0angelo e intende riferirsi a coloro che hanno accolto il suo messaggio e professano la fede in un solo io. .e a motivo dell'unico %adre che noi cristiani dobbiamo stimarci tutti fratelli, ! in ragione di ,aria sua madre che il +iglio di io diventa nostro fratello. "uesto mistero l'abbiamo meditato

nel Natale. (l cammino di *es1 incontro all'umanit non si arresta alla nascita, ma proseguendo segna una tappa decisiva al momento del 2attesimo. (n quell'occasione presentandosi a *iovanni &risto dimostr- di voler essere in tutto simile ai fratelli escluso il peccato, ma dentro la storia. 3ssere fratelli vuol dire avere un passato in comune. 3cco perch) *es1 si mette in fila con i penitenti in attesa di scendere nelle acque del fiume *iordano. 3gli dimostra cos/ di non disprezzare gli sforzi umani di meritare la salvezza. i fronte all'improvvisa comparsa di colui che avrebbe reso sorpassato il suo gesto di pentimento, *iovanni ha un moto di meraviglia e di ripulsa, ma dopo avere ascoltato le intenzioni del .ignore: '4ascia fare per ora, perch) conviene che adempiamo ogni giustizia', si lasci- persuadere. $llora per la prima volta si manifestlo .pirito della fraternit che resta inseparabile dall'unica paternit divina: '.i aprirono per lui i cieli ed egli 5*es16 vide lo .pirito di io discendere come una colomba e venire sopra di lui. 3d ecco una voce dal cielo... a quel momento in poi per un cristiano la fraternit non purestare una preferenza, ma diventa legge. "uesto ideale ! cos/ travolgente nel cristianesimo che alle origini esso fu proposto perfino agli sposi, con il suggerimento di trasformare il legame coniugale in una sorta di fraternit spirituale. soprattutto nei monasteri che l'ideale della fraternit trov- il suo sviluppo, di modo che alcuni autori sostennero che la famosa profezia di (saia sulla pace messianica si era realizzata di fatto nella vita religiosa realizza. 9

$ll'interno delle stesse mura si poteva vedere il vitello 5l'uomo pacifico che allevato fin da bambino in quello stile di vita6 pascolare insieme con il leone 5cio! l'uomo d'armi6 e tutti e due partecipare alla comune sobria mensa di modo che anche il leone si accontentava di paglia, come il bue. $i nostri giorni in molti sostengono che la fraternit ! il destino universale del genere umano, non il privilegio di chi si ! ritagliato uno spazio lontano dagli intrighi del mondo. $ questo riguardo ! bene non essere ingenui. 7na volta le famiglie erano numerose e il sentimento della fraternit sorgeva spontaneo. #ra nelle nostre societ acquisire la consapevolezza della fraternit ! pi1 complicato. (n certi ambiti poi un appiattimento dei rapporti pu- risultare negativo come nella relazione tra genitori e figli o tra i diversi gradi delle gerarchie dove ! in gioco la responsabilit. ,a le parole di san %ietro nella seconda lettura rimangono ancora valide e ancora non hanno espresso tutto il potenziale di applicazioni che permettono: '(n verit sto rendendomi conto che io non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga'. $bbiamo detto che condizione per sentirsi fratelli ! di condividere uno stesso passato. %er noi cristiani esso ! un avvenimento, il nostro battesimo che ci ha inserito in &risto e attraverso cui le diverse storie di ciascuno si unificano in una sola. (noltre noi abbiamo un luogo dove siamo gi famiglia, riunita intorno alla mensa, ed ! la ,essa con il rito dell'3ucaristia. 8orna fuori il tema del banchetto. 4o scambio della pace prima della comunione suggella

questa verit che rimane un dono del .ignore. (nfatti non ! la nostra piena intesa a consentire l'eucaristia 5dovremmo aspettare a lungo per questo6: piuttosto ! l'eucaristia a creare tra noi un'autentica fraternit cristiana. .i tratta perci- di vivere in conformit al dono del .ignore,

riconoscendoci anche fuori di chiesa tali quali ci interpella la liturgia mentre stiamo assieme: fratelli e sorelle nel nome del .ignore. 8ale corrispondenza tra la grazia e il nostro impegno esistenziale ! il vero sacrificio gradito a io per cui pregheremo fra poco nell'#ffertorio.

PER LA PREGHIERA

7santa 9eresa di Lisieu:8

6er tanto tempo mi sono c iesta perc 0 il ;uon "io a(e(a delle pre)eren+e, perc 0 non tutte le anime rice(ono un li(ello uguale di )a(ori, e mi mera(iglia(o c e a(esse prodigato )a(ori straordinari ai Santi c e lo a(e(ano o))eso, come San 6aolo, Sant<Agostino e c e 3gli costringe(a, per dire cos1, ad accogliere i suoi )a(ori= oppure leggendo la (ita dei Santi c e >ostro Signore a (oluto accare++are dalla culla alla tom*a, sen+a lasciare sul loro cammino alcun ostacolo c e impedisse loro di innal+arsi )ino a lui, e pre(enendo le loro anime con tali )a(ori c e esse non anno mai potuto o))uscare lo splendore immacolato della loro (este di ;attesimo, mi domanda(o perc 0 i po(eri sel(aggi, per esempio, mori(ano in cos1 grande numero prima di a(er persino sentito il nome di "io,,, &es' si degnato di )armi Lui da istruttore, su %uesto mistero, #i a messo da(anti agli occ i il li*ro della natura e io o capito c e tutti i )iori c e 3gli a creato sono *elli, c e lo splendore della rosa e il candore del &iglio non tolgono il pro)umo della (iola o la semplicit? incante(ole della marg erita,,, @o capito c e se tutti i )iorellini (olessero essere rose la natura perdere**e il suo a*ito di prima(era, i campi non sare**ero pi' *rillanti di )iorellini,,,

Luned 13 gennaio 2014


! "al Vangelo secondo #arco
Convertitevi e credete nel Vangelo. ;

1,14-20

"opo c e &io(anni )u arrestato, &es' and- nella &alilea, proclamando il (angelo di "io, e dice(a. $l tempo compiuto e il regno di "io (icino= con(ertite(i e credete nel Vangelo, 6assando lungo il mare di &alilea, (ide Simone e Andrea, )ratello di Simone, mentre getta(ano le reti in mare= erano in)atti pescatori, &es' disse loro. Venite dietro a me, (i )ar- di(entare pescatori di uomini, 3 su*ito lasciarono le reti e lo seguirono, Andando un poco oltre, (ide &iacomo, )iglio di Ae*edeo, e &io(anni suo )ratello, mentre anc 2essi nella *arca ripara(ano le reti, Su*ito li c iam-, 3d essi lasciarono il loro padre Ae*edeo nella *arca con i gar+oni e andarono dietro a lui,

SPUNTI DI RIFLESSIONE
<iprende il tempo ordinario, dopo la breve ma intensa parentesi del tempo natalizio. *es1 condivide con noi la quotidianit: solidale con gli uomini, non ha paura di assaporare le gioie e le fatiche che sperimentiamo nelle nostre piccole vite. ( trent'anni di Nazareth, passati a piallare assi, ci rivelano molto della logica di io, del suo stile, della sua volont salvifica. "uel tempo che noi consideriamo inutile, perso, noioso, io lo ha riempito di stupore, abitandolo. +acciamo esperienza di io esattamente nell'ordinariet, andando al lavoro, giocando con i nostri figli, pianificando le bollette da pagare. questa la novit del cristianesimo: io

76aolo Burta+8

abita ogni luogo, ogni tempo, ogni spazio, con discrezione. Non recluta i suoi discepoli in una scuola teologica, in un seminario vescovile, ma fra i pescatori che stanno riassettando le reti, alla fine di una faticosa giornata di pesca. &i- che siamo chiamati a fare ! spalancare lo sguardo, accorgerci della sua presenza, riconoscerlo nelle pieghe dei piccoli eventi che riempiono una giornata. %erci-, con costanza, ci dedichiamo qualche minuto di preghiera: per riconoscere i segni della sua presenza.

PER LA PREGHIERA

7don 9onino ;ello8

3ccoci, Signore, da(anti a te dopo a(er tanto camminato lungo %uest<anno, 5orse mai, come in %uesto crepuscolo dell<anno, sentiamo nostre le parole di 6ietro. A**iamo )aticato tutta la notte, e non a**iamo preso nulla, Ad ogni modo, (ogliamo ringra+iarti ugualmente, =

6erc 0, )acendoci contemplare la po(ert? del raccolto, ci aiuti a capire c e sen+a di te non possiamo )ar nulla, Bi agitiamo soltanto, &ra+ie, Signore, perc 0 se ci )ai sperimentare la po(ert? della mietitura e ci )ai (i(ere con dolore il tempo delle (acc e magre, tu dimostri di (olerci (eramente *ene, poic 0 ci distogli dalle nostre presun+ioni corrose dal tarlo dell<e))icientismo, ra))reni i nostri desideri di onnipoten+a, e non ci esponi al ridicolo di )ronte alla storia. an+i di )ronte alla cronaca,

Marted 14 gennaio 2014


! "al Vangelo secondo #arco
Ges insegnava come uno che ha autorit.
$n %uel tempo, &es', entrato di sa*ato nella sinagoga, Ca Ba)arnao,D insegna(a, 3d erano stup1ti del suo insegnamento. egli in)atti insegna(a loro come uno c e a autorit?, e non come gli scri*i, 3d ecco, nella loro sinagoga (i era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominci- a gridare, dicendo. B e (uoi da noi, &es' >a+areno/ Sei (enuto a ro(inarci/ $o so c i tu sei. il santo di "ioE, 3 &es' gli ordin- se(eramente. 9aciE 3sci da luiE, 3 lo spirito impuro, stra+iandolo e gridando )orte, usc1 da lui, 9utti )urono presi da timore, tanto c e si c iede(ano a (icenda. B e mai %uesto/ Fn insegnamento nuo(o, dato con autorit?, Bomanda persino agli spiriti impuri e gli o**edisconoE, La sua )ama si di))use su*ito do(un%ue, in tutta la regione della &alilea,

1,21-28

SPUNTI DI RIFLESSIONE
4'attivit di *es1 si concentra in una giornata a &afarnao 5,c >,2>?;=6, poi la sua missione si allarga a tutta la *alilea. 4a 'giornata di &afarnao' ! il @

7padre Lino 6edron8

modello in piccolo di quello che sar tutto il ministero di *es1. 4o riassumiamo cos/: *es1 insegna, caccia i demoni, guarisce i malati,

prega. "uesto ! il ritmo fondamentale della vita di *es1: attivit e preghiera. 4'attivit di *es1 comprende due elementi: parole e opere. ,arco ama rilevare soprattutto la potenza e l'autorit con cui *es1 parla e agisce. 3gli si presenta cos/: una potenza sovrumana, una compassione che si avvicina a ogni povero, malato, peccatore. *es1 incontra gli uomini del suo tempo l/ dove essi sono normalmente: mentre celebrano il sabato o si dedicano alle loro occupazioni. 4i avvicina nelle situazioni in cui si trovano: tormentati interiormente, colpiti da malattia, immersi nella loro miseria. 4a potenza di *es1 si manifesta nella sinagoga, poi in casa, quindi alla porta della citt: tutto lo spazio, sacro e profano, viene riempito dalla sua presenza. '.pirito immondo'. 4a 2ibbia definisce immondo o impuro tutto ci- che si oppone alla santit divina. ( demoni sono forze d'opposizione all'azione di io, quindi sono detti immondi. 4a proclamazione del vangelo scatena la guerra. 8ra *es1 e satana c'! un contrasto netto e irriducibile. 4a novit del vangelo ! la vittoria di *es1 sul male sotto qualunque forma si presenti. (l male non viene solo dall'uomo: dentro di lui c'! un inquilino che lo degrada e lo distrugge. *es1 !

venuto a scacciarlo. .enza &risto siamo tutti in balia delle forze del male e incapaci di entrare in comunione con io, anche se siamo nella sinagoga 5v. 296: la religione che salva non ! la pratica di un culto o la presenza materiale nei luoghi sacri o l'adempimento di un precetto, ma l'incontro personale con &risto. '(l .anto di io'. "uesto titolo rivela la vera identit di *es1 e la sua autorit divina. (l .anto di io ! l'avversario dichiarato del peccato che solo io pu- smascherare e perdonare. opo la guarigione dell'indemoniato, la meraviglia di tutti si manifesta in forma corale. 4'avvenimento ! provocante perch) *es1 non ha agito come gli esorcisti del suo tempo, con incantesimi o formule magiche, ma soltanto con la sua parola. *es1 libera dal potere di satana. ,a gli uomini sono disposti ad accettare la libert di &ristoA 4a risposta ! solo in parte affermativa. .e vi sono i discepoli che lo seguono, vi sono per- altri, la massa, che si limitano all'entusiasmo inconcludente e alle belle parole. 4a gente per ,arco ! sempre una massa che vive nell'indecisione e spesso preferisce una schiavit1 comoda a una libert esigente. ,a il discepolo non puessere cos/.
7don

PER LA PREGHIERA
Luigi Serent ?8

Signore &es', 9u sei i miei giorni, non o altri c e te nella mia (ita, 4uando tro(erun %ualcosa c e mi aiuta, te ne sar- immensamente grato= per- Signore, B

%uand<anc e io )ossi solo, %uand<anc e non ci )osse nulla c e mi d? una mano, non ci )osse neanc e un )ratello di )ede c e mi sostiene, 9u, o Signore, mi *asti, con 9e ricomincio da capo, 9u mi *asti, Signore. il mio cuore, il mio corpo, la mia (ita, nel suo normale modo di (estire, di alimentarsi, di desiderare tutta orientata a 9e, $o (i(o nella semplicit? e nella po(ert? di cuore= non o una )amiglia mia, perc 0 9u sei la mia casa, la mia dimora, il mio (estito, il mio ci*o, 9u sei il mio desiderio,

Mercoled 15 gennaio 2014


! "al Vangelo secondo #arco 1, 29-39
Ges guar molti che erano a litti da varie malattie.
$n %uel tempo, &es', uscito dalla sinagoga, su*ito and- nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di &iacomo e &io(anni, La suocera di Simone era a letto con la )e**re e su*ito gli parlarono di lei, 3gli si a((icin- e la )ece al+are prendendola per mano= la )e**re la lasci- ed ella li ser(i(a, Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli porta(ano tutti i malati e gli indemoniati, 9utta la citt? era riunita da(anti alla porta, &uar1 molti c e erano a))etti da (arie malattie e scacci- molti dem-ni= ma non permette(a ai dem-ni di parlare, perc 0 lo conosce(ano, Al mattino presto si al+%uando ancora era *uio e, uscito, si ritir- in un luogo deserto, e l? prega(a, #a Simone e %uelli c e erano con lui, si misero sulle sue tracce, Lo tro(arono e gli dissero. 9utti ti cercanoE, 3gli disse loro. Andiamocene altro(e, nei (illaggi (icini, perc 0 io predic i anc e l?= per %uesto in)atti sono (enutoE, 3 and- per tutta la &alilea, predicando nelle loro sinagog e e scacciando i dem-ni,

SPUNTI DI RIFLESSIONE

7#onaci ;enedettini Sil(estrini8

*es1 passava spesso le notti in preghiera. 4e sue giornate erano spese in lunghi viaggi, con soste nei villaggi e nelle citt dove si radunavano grandi folle, desiderose di ascoltarlo e dove incontrava l'umanit pi1 povera e bisognosa delle sue guarigioni fisiche e spirituali. Nel vangelo di oggi, dopo l'episodio dell'indemoniato, l'evangelista ,arco ci narra di *es1 che entra nella casa di .imone, che era quasi accorpata alla sinagoga. (l primo atto di *es1 ! ancora una guarigione: ad essere risanata ! la suocera di %ietro. *es1 si accosta, la prende per mano, la solleva e la guarisce all'istante. 2ello e significativo questo gesto del .ignore di prendere per mano e sollevare. "uante volte con accenti diversi abbiamo desiderato e gli abbiamo chiesto la stessa cosa per noi. sera, ma la giornata di *es1 non ! ancora terminata: 'dopo il

tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 8utta la citt era riunita davanti alla porta. *uar/ molti che erano afflitti da varie malattie e scacci- molti demoni'. &os/ egli adempie alla sua missione, cos/ si manifesta al mondo: *es1 ! colui che guarisce e che salva, colui che si cala dentro la nostra storia per redimerla. "uesta citt riunita dinanzi alla porta della &asa di %ietro ci fa pensare a quella parte di umanit, che pur non essendo dentro la chiesa, da essa si attende gesti concreti di salvezza, per la potenza del suo fondatore, &risto *es1. $nche ai nostri giorni molti rimangono ai margini della nostra chiesa, magari la contestano per le sue umane debolezze, ma non smettono di sperare un aiuto, un soccorso, un orientamento dal vangelo, da &risto stesso, dai suoi testimoni, da ciascuno di noi.
7&io(ani A)ricani8

PER LA PREGHIERA

$o lancio la mia gioia (erso il cielo come un (olo d<uccelliE L<ala della notte s< allontanata e io gioisco nella luce, 3cco un nuo(o giorno, un giorno ancora, SignoreE $l tuo sole a *e(uto la rugiada dei campi e %uella dei nostri cuori, $n noi, intorno a noi, tutto riconoscen+a, gra+ie, mio "io, per le gioie c e mi dai e prima di tutto per %uella di esistere, &ra+ie per il mio corpo ogni giorno pi' )orte,,, #io "io mi rallegra il creato. o(un%ue la tua presen+a,,, 5a< *attere in noi a lode tua il tamtam dei nostri cuori,

Gioved 1 gennaio 2014


! "al Vangelo secondo #arco 1, 40-45
!a lebbra scomparve da lui ed egli u puri icato.
$n %uel tempo, (enne da &es' un le**roso, c e lo supplica(a in ginocc io e gli dice(a. Se (uoi, puoi puri)icarmiE, >e e**e compassione, tese la mano, lo tocc- e gli disse. Lo (oglio, sii puri)icatoE, 3 su*ito, la le**ra scompar(e da lui ed egli )u puri)icato, 3, ammonendolo se(eramente, lo cacci- (ia su*ito e gli disse. &uarda di non dire niente a nessuno= (a2, in(ece, a mostrarti al sacerdote e o))ri per la tua puri)ica+ione %uello c e #os a prescritto, come testimonian+a per loro, #a %uello si allontan- e si mise a proclamare e a di(ulgare il )atto, tanto c e &es' non pote(a pi' entrare pu**licamente in una citt?, ma rimane(a )uori, in luog i deserti= e (eni(ano a lui da ogni parte,

SPUNTI DI RIFLESSIONE
$l tempo di *es1 la lebbra era una malattia che rendeva la vittima, Emorte', abbandonato da io e dagli uomini. 4a persona colpita non aveva nessun diritto di fronte alla legge. Nonostante tutto questo, il lebbroso che viene da *esu dimostra una grande fiducia e umilt:"Se vuoi, puoi purificarmi". &erto *es1 voleva, per questo ! venuto in mezzo a noi per purificarci, per darci diritto al regno di io. (nfatti, *es1 lo tocc-: "sii purificato!". 4'amore compassionevole di io ! come un fiume immenso che scende ovunque per abbracciare tutti, senza eccezione: "Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e vi dar ristoro" 5,t >>,2D6. *es1 tocc- il lebbroso e in quel momento egli fu purificato: diventava un uomo nuovo con il diritto di essere reinserito nella societ dopo il dovuto rituale. 7n'invocazione accorata, brevissima. "uasi un grido. %er- quanta lucida >G

73remo san ;iagio8

fede in questa preghiera esistenzialeF '.e vuoi, puoi'. l'intuizione interiore, profonda del lebbroso che la %ersona davanti a cui si trova non ! uomo soltanto ma io. %erch) la volont e il potere di realizzare qualcosa di grande, addirittura il far nuova la carne in putrefazione del lebbroso, nell'uomo non coincidono. ,i ricordo quando lessi l'autobiografia del famoso drammaturgo 0ittorio $lfieri. $ proposito del suo voler imparare a ogni costo il greco mentre era avanzato negli anni scrisse: '0olli, sempre volli, fortissimamente volli'. (n quell'intento pare sia riuscitoF ,a per il restoA 4'uomo non ! onnipotente. $nche se, oggi, l'ebbrezza di un prodigioso progresso tecnologico pudare, a volte, quest'illusione. $nzi, il tendere fino all'eccesso la propria volont di potenza conduce alla pazzia o, almeno, alla patologia. <iposi dunque il cuore su questo

coincidere dell'onnipotenza di io con la sua volont che, sempre, ! volont di amore. (n *es1 essa guarisce, perdona, ricrea 'cieli nuovi e terra nuova' l dove la fede diventa pienezza di interiore fiducia.

$nche oggi *es1 ! con noi per liberarci dalla lebbra morale e spirituale ma ci vuole da parte nostra la volont di essere purificato e l'umilt di chiedere.
76reg iera8

PER LA PREGHIERA

5a< c e niente possa in%uinare la mia pace, Signore ma c e io riesca a parlare di salute, gioia e prosperit? ad ogni persona c e incontrer-, Aiutami, soprattutto, a sapere guardare il (olto assolato di %uelli con cui (i(o, #i di))icile a (olte sor(olare sui loro di)etti e )ermarmi un po< sulle loro %ualit? migliori, 5ammi o))rire in ogni momento un (olto )elice e un sorriso amico ad ogni uomo, tuo )iglio e )ratello, Apri i miei occ i all<in(isi*ile perc 0 niente arri(i a spegnere l<entusiasmo di %uelli c e credono in 9e e c e credono nell<uomo, c e sperano in 9e e c e credono nell<uomo,

Sant2Antonio A*ate

!enerd 17 gennaio 2014


! "al Vangelo secondo #arco 2,1-12
"l #iglio dell$uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.
&es' entr- di nuo(o a Ba)?rnao, dopo alcuni giorni, Si seppe c e era in casa e si radunarono tante persone c e non (i era pi' posto neanc e da(anti alla porta= ed egli annuncia(a loro la 6arola, Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da %uattro persone, >on potendo per- portarglielo innan+i, a causa della )olla, scoperc iarono il tetto nel punto do(e egli si tro(a(a e, )atta un2apertura, calarono la *arella su cui era adagiato il paralitico, &es', (edendo la loro )ede, disse al paralitico. 5iglio, ti sono perdonati i peccati, 3rano seduti l? alcuni scri*i e pensa(ano in cuor loro. 6erc 0 costui parla cos1/ ;estemmiaE B i pu- perdonare i peccati, se non "io solo/, 3 su*ito &es', conoscendo nel suo spirito c e cos1 pensa(ano tra s0, disse loro. 6erc 0 pensate %ueste cose nel (ostro cuore/ B e

>>

cosa pi' )acile. dire al paralitico G9i sono perdonati i peccatiH, oppure dire GIl+ati, prendi la tua *arella e camminaH/ Jra, perc 0 sappiate c e il 5iglio dell2uomo a il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te disse al paralitico . ?l+ati, prendi la tua *arella e (a2 a casa tua, 4uello si al+- e su*ito prese la sua *arella, sotto gli occ i di tutti se ne and-, e tutti si mera(igliarono e loda(ano "io, dicendo. >on a**iamo mai (isto nulla di simileE,

SPUNTI DI RIFLESSIONE
(l vangelo inizia dicendo: ' opo alcuni giorni si seppe che era in casa' 5,c 2,>6. ,a perch) solo dopo alcuni giorniA 0i ricordate domenica scorsaA *es1 aveva guarito il lebbroso. ,a non poteva toccarlo perch) si sarebbe contaminato. ,a *es1 lo fa lo stesso: per lui le persone e l'amore sono pi1 importanti dell'onore e delle regole. .olo che adesso tutti lo sanno e *es1 si deve nascondere. %er questo all'inizio nessuno sa che *es1 ! a &afarnao.(l vangelo dice che *es1 ! di nuovo a &afarnao 5,c 2,>6 e che *es1 annuncia la parola. #gni volta che nel vangelo troviamo che *es1 'annuncia la parola' 5,c 2,26 vuol dire che *es1 annuncia che l'amore di io ! rivolto a tutti quanti: nessuno escluso. $nche il lebbroso domenica scorsa annunciava 'la parola' 5ton logon ,c >,;=: 2,26: quale parolaA &he io non ! un io buono ma esclusivamente buono. &he io viene non per diminuire l'umanit ma per potenziarla 5infatti *es1 definisce se stesso come il +iglio dell'7omo6. io non ti chiede di rinunciare alla tua affettivit, alla tua creativit, alla tua realizzazione, alla tua sessualit, ai tuoi desideri, ai tuoi sogni: 4ui viene per potenziare nel bene tutto questo. 4ui ! per tutto ciche esalta l'umano. 8utto ci- che ! veramente umano ! veramente >2

7don #arco 6edron8

divino. 3 ogni volta che io ci viene presentato come nemico dell'umanit, come un vigile, come un ispettore, un controllore, non ! il io del vangelo. #gni volta che pu-, nel vangelo io guarisce, esalta l'umanit. ,io nonno diceva: '(o a messa non ci vado. %erch) se vai a messa non puoi fare nulla: non puoi bere il vino, non puoi ballare, non puoi fare l'amore: questo no, quello no, quell'altro neanche. (o a messa non ci vado cos/ tutte queste cose le faccio'. io ! il io dell'uomo, dell'umanit: ! venuto non per ridurla ma per esaltarla, guarirla, espanderla. "ui si dice che molta gente si era radunata e si utilizza il verbo sHn?ago 5Iriunirsi, raccogliersi insieme6, da cui sinagoga. ,a non ! la sinagoga: ! una casa. (n questa casa c'! un sacco di gente, tanto che non c'! pi1 un posto liberoF Nella sinagoga, invece, di posti ce n'erano, eccome. 4a vera sinagoga, dice ,c, non ! la costruzione ma dove io c'! veramente. 4a vera &hiesa non ! l'edificio ma dove io viene vissuto, annunciato, sperimentato, toccato. 3 cosa succede finch) *es1 fa questoA $rrivano 'quattro' 5,c 2,96 che trasportano un paralitico. (l personaggio, come domenica scorsa, ! anonimo: vuol dire che ciascuno di noi pu- essere quell'uomo.

8ra l'altro il verbo 'vennero' 5,c 2,96 non ! al passato ma al presente: '0engono'. &i- che accade non ! nel passato ma adesso, oggi. .ei tu che sei portato in quella lettiga. 7n paralitico nella cultura dell'epoca ! 'un cadavere che respira'. ,ai nella 2ibbia, mai nel 8almud, mai nei formulari di preghiera dell'epoca, si trova una sola preghiera per richiedere la guarigione del paralitico. %er il paralitico si pensava che non ci fosse guarigione 5un cadavere che respira6. (l paralitico, nella mentalit biblica, ! il prototipo dell'invalido: l'uomo che non pu- muoversi e non ha libert d'azione. .ei l/ fermo, immobile, dipendente e non puoi far nulla: sei morto. *iacere perennemente senza capacit di movimento ! una situazione di rimedio identica alla morte. 4a differenza tra un paralitico e un morto ! che il paralitico respira ancora, ma la situazione ! la stessa. "uattro uominiA No, il vangelo non dice quattro uomini, dice solo quattro. 2eh, ma ! ovvio, dice uno, che sono quattro uomini: cosa vuoi che fosseroF 'accordo, ma perch) ,c non lo dice 54c e ,t, invece, no6A (l termine 'quattro' da sempre ha un valore simbolico. (o oggi posso dire: '8i ho confidato questa cosa e sei andata a dirla ai quattro venti', vuol dire 'a tutti'. ,a 'quattro' vuol dire anche 'nessuno': '&'erano quatto gatti'. (l quattro, al nostro tempo, ha vari significati. 3 a quel tempoA &osa voleva dire 'quattro'A '"uattro', come da noi, significava i 'quattro punti cardinali': era un modo per dire 'l'umanit'. '"uattro' era tutta l'umanit fuori di (sraele. (sraele era la nazione eletta, santa: al di fuori >9

c'erano i pagani che erano esclusi dall'azione di io. ( pagani, infatti, meritavano soltanto di morire, andavano soltanto sterminati, tanto poi non sarebbero resuscitati: per i pagani non c'era salvezza. $llora qui ,c, sotto la figura del paralitico, ci presenta l'umanit pagana, peccatrice e lontana da io: anche per lei c'! salvezza. io viene per tutti anche per questi 'quattro'F $llora: questi quattro e il paralitico 5cinque pagani6 sono desiderosi e bisognosi di salvezza e vanno da *es1. ,a cosa accade quando i quattro pi1 uno arrivano da *es1A $ccade che non possono arrivare da *es1 perch) la folla glielo impedisce. 3 uno si chiede: ',a quando hanno visto il paralitico non potevano spostarsi e farlo passareA'. 4a cosa ! strana. %oi ,c aggiunge: '3 fatta un'apertura calarono il lettuccio su cui giaceva' 5,c 2,;6. ( pagani vogliono andare da *es1 ma non possono perch) (sraele 5la folla6 lo ha sottratto, lo nasconde. "uesto ! stato il dramma della &hiesa primitiva: gli ebrei resistevano, non volevano che i pagani si accostassero a *es1. "uando *es1 vede questo dice: '0ista la loro fede, disse al paralitico: '+igliolo, ti sono rimessi i peccati'' 5,c 2,=6. "ui c'! qualcosa che non va ad una prima lettura. *es1 vede la fede dei quattro e dice al paralitico: '8i sono rimessi i peccati'. %erch) se vede la fede dei quattro condona i peccati del paralitico e non quelli del quattro 5che qualche peccatuccio di certo l'avranno anche fattoF6A *es1 vede il paralitico e gli dice: '8i sono rimessi i peccati'. ,a cosa vuoi che al paralitico interessino i peccati: lui era paralitico, gli interessava tornare a camminare

non i peccati. 3 poi: che peccati vuoi che avesse uno che ! paraliticoA 8utta quella sofferenza non bastava per scontare i peccatiA 3' una tecnica di ,c: lo sdoppiamento. "uei quattro e il paralitico sono la stessa persona. & ! una parte di te che vuole guarire, che vuole andare da *es1, che vuole essere diversa 5i quattro6. 3 la parte di te che resiste, che sa che la cosa ha un costo, che non accetta le conseguenze 5paralitico6. *es1 dice all'uomo: '8i sono rimessi i peccati' 5,c 2,=6. (l verbo afiemi 5Icondonare, cancellare, mandare via6 non vuol dire perdonare ma cancellare. Nel vangelo di ,c 5ma cos/ anche altrove6 i peccati 5amartia6 si trovano prima di incontrare *es1 e mai dopo. ,a allora uno non fa pi1 peccati dopo che ha incontrato *es1A No, non ! cos/. %eccato per il vangelo ! 'sbagliare direzione': una freccia che non centra il bersaglio. $llora: il peccato !, per il vangelo, la vita senza *es1, senza il %adre. "uando poi l'hai incontrato, non puoi pi1 peccare: puoi sbagliare, puoi fare degli errori, ma non puoi pi1 peccare. 3sistono le offese, le mancanze, gli sbagli, gli insulti, ecc., ma non i peccati. 8utto filerebbe via bene se non ci fossero gli scribi 5,c 2,@6. *li scribi sono il magistero infallibile, l'istituzione religiosa giudaica: loro interpretavano la parola di io e la loro opinione, in caso di dissidio, era pi1 importante della stessa 2ibbia. .ono l'ortodossia. 3 dicono: '%erch) costui parla cos/A' "ui c'! uno che guarisce, che d libert e vitalit agli uomini. entro di te lo senti: '.e uno mi guarisce, non pu- che venire da io: se uno ti porta liberazione, compassione, tenerezza, amore, da >;

dove vuoi che vengaA obbiamo diffidare da tutti quelli che ci tolgono il potere personale, che ci impediscono di ascoltarci e di ascoltare il nostro cuore e il nostro io che ci abita e che vuole incontrarci. ,a *es1 dice loro: '%erch) pensate cos/ nei vostri cuoriA' 5,c 2,C6. %er gli antichi il cuore non era il luogo degli affetti ma della coscienza, del ragionamento. $llora, cosa dice *es1A .i pensava cos/: paraliticoIinguaribile 5mai avvenuta una guarigione6. (l paralitico sono i pagani: quindi nessun perdono per loro: non possono salvarsi. *es1 che faA *uarisce il paralitico: vedete, io ! anche per loroF *li scribi pensavano: './, s/, ! facile dire 'ti sono rimessi i peccati', ma solo io pu- farloF'. *es1: '3 io lo faccio. .iccome per voi guarire il paralitico ! impossibile, io lo guarisco per farvi vedere chi ! io. io vuole la 0ita per tutti'. 3 al paralitico dice: '$lzati prendi il tuo lettuccio e va a casa tua' 5,c 2,>>6. 3 quello lo faF %rende il lettuccio e se ne va. 3 non si dice pi1 'suo' 5anche se purtroppo viene tradotto: cosa che si diceva invece al versetto 2,D6: non ! pi1 suo quel passato, se ne ! liberato. $llora questo vuol dire che il condono dei peccati e alzarsi, prendere il lettuccio, andarsene sono due azioni di uno stesso movimento. 3d ! ovvio: se cambi dentro, il cambiamento si produce anche fuori. .e hai incontrato io non si vede da quante volte sei andato a confessarti o preghi, ma se la tua vita cambia. "uesto uomo ha incontrato *es1 e non ! pi1 stato lo stesso. '3 tutti si meravigliano e lodano io: ',ai visto nulla di simileF'' 5,c 2,>26. 3 di fronte a ci- che vedono le persone si rendono conto:

'./, s/, gli scribi possono dire quello che vogliono, ma ! chiaro che questo qui viene da io: guarda cosa faF'. "uesto rimane un criterio fondamentale per tutti noi: 'Non

basare la tua vita, il tuo credo, su ciche si dice ma su ci- che tu hai conosciuto di persona, su ci- che tu hai visto e 'toccato''. 4'esperienza ! ben pi1 di tutte le teorie.
76reg iera a sant2Antonio A*ate8

PER LA PREGHIERA

S, Antonio, esempio di peniten+a e di )orte++a cristiana, ardente di +elo per la sal(e++a delle anime e di carit? per il *ene del prossimo, c e ottenesti da "io la speciale (irt' di li*erare l<aria, la terra, il )uoco e gli animali da ogni mor*o e da ogni male)ica in)luen+a, aiutaci,

"a#ato 18 gennaio 2014


! "al Vangelo secondo #arco 2,13-17
%on sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
$n %uel tempo, &es' usc1 di nuo(o lungo il mare= tutta la )olla (eni(a a lui ed egli insegna(a loro, 6assando, (ide Le(i, il )iglio di Al)eo, seduto al *anco delle imposte, e gli disse. Seguimi, 3d egli si al+- e lo segu1, #entre sta(a a ta(ola in casa di lui, anc e molti pu**licani e peccatori erano a ta(ola con &es' e i suoi discepoli= erano molti in)atti %uelli c e lo segui(ano, Allora gli scri*i dei )arisei, (edendolo mangiare con i peccatori e i pu**licani, dice(ano ai suoi discepoli. 6erc 0 mangia e *e(e insieme ai pu**licani e ai peccatori/, Fdito %uesto, &es' disse loro. >on sono i sani c e anno *isogno del medico, ma i malati= io non sono (enuto a c iamare i giusti, ma i peccatori,

SPUNTI DI RIFLESSIONE
,arco presenta *es1 che, raggiunto dalla folla lungo il mare, si sofferma con essa e l'ammaestra. (n questo contesto di insegnamento ! collocata >=

7#essa #edita+ione8

la chiamata di 4evi, il figlio di $lfeo. $ncora una volta, ,arco non rivela il contenuto dell'insegnamento, ma, il fatto che la chiamata di 4evi si

collochi in un tale contesto, sembra quasi suggerire che la vocazione di questo esattore delle tasse fa parte integrante dell'insegnamento che il .ignore sta offrendo. &ome era accaduto per i primi discepoli, la chiamata alla sequela raggiunge 4evi nel pieno delle sue attivit, nel suo quotidiano. $nche la risposta del chiamato ! simile a quella di %ietro, $ndrea, *iacomo e *iovanni: egli si alza e segue *es1. 4a prima tappa di questa sequela porta 4evi a mangiare insieme con *es1, condividendo, per-, questo momento con i pubblicani e i peccatori. %rima di diventare discepolo del .ignore, 4evi era uno di loro, un pubblicano, considerato dalla gente un peccatore a causa del suo lavoro. #ra, da discepolo del .ignore, ! invitato a condividere con loro la mensa. 3d ! questa situazione di condivisione che provoca la reazione degli scribi, perch), nell'antichit, il mangiare

insieme impegnava tra loro i commensali, li faceva entrare in una comunione di vita. &ome pu- dunque, un uomo come *es1 mangiare con peccatori e pubblicaniA %er rispondere alla critica mossagli, *es1 rivela lo scopo della sua missione: Jnon sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatoriK. &on questo parole, il .ignore esplicita l'insegnamento contenuto nella chiamata di 4evi e nel mangiare insieme ai peccatori e pubblicani: egli desidera chiamare a s) coloro che pi1 hanno bisogno della sua misericordia perch) entrino nella comunione con io. Non solo, anche ai discepoli di *es1 viene chiesto di condividere la sua 'passione' per chi ! 'lontano da io': anche noi siamo chiamati, nel nostro quotidiano, a 'mangiare insieme a peccatori e pubblicani', a testimoniare concretamente il volto misericordioso e compassionevole del %adre.
7KesleL88

PER LA PREGHIERA
5ate tutto il *ene c e potete con tutti i me++i c e potete, in tutti i modi c e potete, in tutti i luog i c e potete, tutte le (olte c e potete, a tutti %uelli c e potete, sempre, )inc 0 potrete,

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