Sei sulla pagina 1di 100

Capitolo I ORIGINI DELLARCHITETTURA BIOCLIMATICA CENNI INTRODUTTIVI

1.1 I criteri ispiratori cui la casa ecologica deve informarsi sono tre: la salute del corpo, la serenit dello spirito e larmonia con lambiente. 1 Questi principi trovano la propria ragion dessere nellesperienza umana e nella tradizione della tecnica costruttiva delle culture indigene di tutto il mondo. na breve riflessione su !uesti aspetti ci permette di comprendere come la funzione primaria della casa sia inscindibilmente legata a una necessit di soddisfacimento del benessere psicofisico delluomo. In !uesto senso " necessario prendere in considerazione la possibilit di assicurare un adeguato comfort abitativo, cos# come anc$e lintimit e larmonia della casa in rapporto allambiente esterno. %roprio per !uesto motivo, possiamo concludere c$e la casa, luomo e lambiente sono elementi strettamente legati tra loro e di conseguenza costituiscono lespressione di ununica entit c$e si caratterizza essenzialmente in scambi reciproci e in una mutua collaborazione. & ' !uesto punto " necessario spostare langolo visuale della nostra indagine sul significato e le origini dellarchitettura bioclimatica e sulla sua evoluzione nel corso dei secoli. Il termine bioclima e il relativo aggettivo bioclimatico " composto da due parole grec$e distinte: bios c$e significa vita e (lima c$e indica letteralmente l inclinazione della terra dalle!uatore ai poli, passando in seguito ad indicare un tratto della terra rispetto alla sua posizione geografica e la relativa temperatura e, nellaccezione corrente il complesso delle condizioni meteorologic$e di una data zona. Il concetto di bioclima " stato elaborato dalla bioclimatologia, un particolare ramo della scienza, sviluppatasi allinizio del )) secolo, c$e studia linsieme dei di fattori climatici in !uanto regolatori della distribuzione dei grandi tipi biotici e c$e costituisce una parte importante di scienze pi* generali come l+ecologia. ,itornando alle origini della pratica bioclimatica, !ueste devono essere ricercate nella nascita del genere umano. -e prime forme spontanee darc$itettura rurale risalgono, com" noto, alla %reistoria, cos# come anc$e i primi insediamenti edilizi conosciuti. ' partire da !uesto momento le tecnic$e costruttive furono oggetto di una continua evoluzione improntata a garantire principalmente il benessere e il comfort degli spazi abitativi. -a !uasi totale assenza di mezzi tecnologici non imped# in seguito alle civilt classic$e di dedicare la propria attenzione a tutti !uei problemi riguardanti il cosiddetto controllo climatico degli edifici. .on potendo disporre, com" ovvio, delle attuali apparecc$iature per il riscaldamento e il raffrescamento domestico, si era necessariamente portati a ricorrere allo sfruttamento delle risorse naturali disponibili con lo scopo di sopperire, per !uanto fosse possibile, al proprio fabbisogno energetico. -a realizzazione dellarc$itettura era, proprio per !uesto motivo, inscindibilmente legata allofferta delle risorse naturali del luogo geografico dappartenenza. -o sfruttamento di tali risorse naturali non poteva per/ esaurirsi semplicemente nel ricorso ai materiali edilizi del luogo nella realizzazione della struttura edilizia, ma anc$e della forma, della sagoma e dellaltezza dei muri. 0utto

!uesto doveva trovare, in ultima analisi, il proprio compimento nella ricezione della luce solare. 1olo in !uesto modo per i nostri predecessori era possibile ottenere dal cielo !uei vantaggi necessari al soddisfacimento del proprio fabbisogno energetico. Il rapporto con le forze della .atura si basava, a differenza di !uanto accade oggi, su precisi e!uilibri c$e portavano a concepire il rispetto per lambiente circostante soprattutto nellottica delle possibili influenze anc$e negative c$e i fenomeni naturali 2terremoti, eruzioni vulcanic$e, alluvioni ecc.3 svolgevano o potevano svolgere sulla terra e sulle attivit umane. Inoltre, sotto il profilo meramente speculativo, si ricorreva allosservazione diretta dei fenomeni naturali col fine di trarne dei vantaggi nella vita !uotidiana. In tal senso gli antic$i erano soliti seguire scrupolosamente i risultati provenienti dalle loro osservazioni nel preciso intento di trovare un corretto e!uilibrio tra bisogni materiali e risorse naturali del luogo. 1otto il profilo strettamente arc$itettonico, " noto sin dallantic$it, come la realizzazione di una casa, di un tempio, di una strada o in epoca romana di un foro o di una basilica fosse soggetta a tutta una serie di precetti con valore normativo. 4 5i sono tutta una serie di leggende c$e narrano di citt realizzate seguendo lispirazione divina in relazione a una precisa geometria sacrale rispondente non solo allorientamento del sole, ma anc$e alla configurazione delle costellazioni zodiacali, alle !uattro direzioni cardinali e agli elementi naturali, !uali il fuoco, laria, la terra e lac!ua. 6 'nc$e i 7reci, gli 8trusc$i, i ,omani, come altri popoli antic$i, erano soliti attribuire allarc$itettura un carattere divino. Infatti prima di accingersi ad edificare una citt, si era soliti interrogare le divinit propizie del luogo attraverso

culti e rituali prestabiliti. .on dobbiamo inoltre dimenticare c$e la consapevolezza della presenza di suoli non completamente salubri e !uindi particolarmente aggressivi per la salute umana $a origini antic$issime. %er !uesto motivo lattivit insediativa era preceduta da unattenta osservazione deventuali anomalie del comportamento vegetale e animale. 5I0, 5I9, arc$itetto e ingegnere militare del I secolo d.C., ci informa c$e gli antic$i erano soliti esaminare il fegato dei capi di bestiame c$e si trovavano a pascolare nei luog$i in cui si decideva di fondare una citt o un accampamento stabile e se alla prima prova !uesto risultava bluastro e infetto, sacrificavano altri animali, essendo in dubbio se lorgano fosse stato danneggiato da una malattia o da un difetto dellalimentazione. ' !uesto punto si procedeva alla verifica dell ac!ua e della pastura. Questindagine permetteva di appurare le condizioni di salute e di consistenza del fegato e se erano riscontrate delle anomalie, allora se ne deduceva c$e lac!ua e il cibo disponibili per natura in !uei luog$i sarebbero stati nocivi anc$e allorganismo umano e per !uesto motivo si preferiva trasferirsi altrove, per poter assicurare la salubrit degli abitanti. : Come abbiamo avuto modo di rilevare in precedenza, lapproccio naturalistico allarc$itettura era comune a molte tra le civilt antic$e e sar un punto di riferimento ine!uivocabile anc$e in epoc$e successive e, come vedremo pi* approfonditamente nei prossimi capitoli, anc$e per -eon ;attista '-;8,0I. 0ra le civilt antic$e di cui parlavamo ricordiamo in particolare !uella cinese, la cui cultura tradizionale, ferme restando le diverse origini e il diverso contesto geografico dappartenenza, presenta alcune sorprendenti analogie con la civilt greca e in particolare con il pensiero filosofico presocratico. In !uesto caso notiamo,

infatti, come losservazione diretta dei fenomeni naturali !uali, ad esempio, i cicli stagionali e lalternanza giorno < notte, visti nelle loro costanti mutazioni e nelle loro opposizioni, sia uno degli elementi fondamentali della speculazione filosofica della civilt cinese. 1ulla stessa matrice culturale del pensiero taoista si colloca il =eng<1$ui, la cui radice etimologica si riferisce a due dei !uattro elementi naturali: =eng significa infatti vento, e per traslato aria, mentre 1$ui indica lac!ua, intesa come elemento energetico e vitale. .on si tratta, si badi bene, solo di una tecnica urbanistica, ma anc$e di una sorta di medicina dell$abitat c$e, in base a precise indagini arc$itettonic$e, astrologic$e, astronomic$e e geologic$e, $a elaborato in !uattromila anni le conoscenze per edificare, ristrutturare e proteggere una casa, un tempio o un palazzo reale, tenendo sempre presente c$e i principi energetici, masc$ili e femminili, noti come, >in e >ang fluiscano armonicamente, senza prevalere luno sullaltra. Il =eng viene visto nella sua accezione di etere impalpabile, sottile e trasparente, tale da essere sul momento modellato dal vento e dal vapore. Questi due elementi naturali, a seconda di come vengono intesi e sfruttati, possono essere tra i responsabili principali sia del benessere c$e del malessere delluomo. %roprio per !uesto motivo era ritenuta indispensabile, ai fini della realizzazione dellarc$itettura, unadeguata conoscenza delle condizioni ambientali e climatic$e del luogo geografico dove sintendeva costruire. 1olo attraverso il rispetto di !ueste regole era possibile assicurare la sanit fisica delluomo oltre c$e il suo benessere spirituale e psic$ico. Il =eng<1$ui " una disciplina scientifica assimilabile da !uesto punto di vista allattuale geobiologia, la !uale, come

indica letimo stesso della parola, mette in relazione la geologia intesa come studio dei fenomeni terrestri e la biologia c$e invece si occupa dei fenomeni vitali !uali !uesti si presentano nellinsieme degli esseri viventi. Il =eng<1$ui pu/ essere inoltre inteso come una scienza volta alla progettazione e allorganizzazione degli spazi interni ed esterni attraverso il riferimento costante alle forze della .atura. ?i fatti nella realizzazione di unabitazione, di una strada, o di un intero villaggio " necessario tener conto dellorientamento solare, della direzione dei venti, e dellorografia. .ella Cina settentrionale, ad esempio, esistono ancora oggi villaggi c$e si sviluppano lungo assi ortogonali rettilinee. I percorsi urbani sono, per !uesto motivo, intenzionalmente stretti, curvi o spezzati in modo tale da rendere possibile laccelerazione dei moti daria in e garantire cos# una ventilazione adeguata alle costruzioni. -o sviluppo della rete viaria era, infatti, scandito dai vicoli, e dagli spazi aperti delle corti esterne e pertanto dalle rispettive condizioni di scuro e c$iaro c$e conseguono da !uesto tipo di disposizione. Questa soluzione doveva assicurare il cosiddetto Qi, da intendersi sia come circolazione dellaria, ma anc$e, secondo la superstizione popolare, come ricc$ezza o cattiva sorte. na tale scansione permetteva !uindi di far s# c$e allinterno del villaggio vi fosse un ricambio daria appropriato, c$e sostasse negli slarg$i per penetrare !uindi nelle abitazioni, i cui ingressi non sono mai disposti sullo stesso asse ortogonale al percorso, in modo tale da assicurare non solo la privac@, ma soprattutto lassenza di correnti trasversali violente e pertanto nocive, i cui effetti erano indicati come cattivo Qi. -ingresso di ogni abitazione era per !uesto motivo provvisto di un muro paravento con lo scopo di regolare i flussi daria provenienti dai cavedii interni alle

abitazioni, c$e ricordano lontanamente le corti della casa tradizionale classica cinese. Questa concezione naturalistica dellarc$itettura affonda, nella nostra cultura, le proprie origini nellopera di 5I0, 5I9. .el suo De Architectura ci viene mostrato come le civilt classic$e abbiano saputo stabilire, nel tempo, un rapporto utile e proficuo con la .atura, nellottica di assicurare unefficace realizzazione dellarc$itettura. 8gli dice, a riguardo, nel 5I libro di !uestopera c$e gli edifici saranno disposti correttamente se in primo luogo si far attenzione a in !uali regioni o in !uali latitudini del mondo siano costituiti. 8 infatti sembra opportuno siano istituiti tipi di edifici in un modo in 8gitto, in un altro in 1pagna, non nella stessa maniera del %onto, diversamente a ,oma, cos# pure a seconda delle altre peculiarit di terre e regioni, poic$A in una parte la terra " premuta dal corso del sole, in un+altra si trova a una lunga distanza da

!uesto, in unaltra lungo la sezione mediana " temperata. %er !uesto motivo possiamo aggiungere c$e come il mondo $a avuto origine in rapporto allambito della terra sullinclinazione del cerc$io dello zodiaco e sul corso del sole con peculiarit diverse, altres# sembra c$e le costituzioni degli edifici debbano essere disposte in rapporto ai caratteri delle regioni e alle variet del cielo. B Questo passo di 5I0, 5I9 risulta sin da una prima lettura estremamente significativo in !uanto riferisce sul procedimento seguito, sin dallantic$it, dagli arc$itetti o dai costruttori nella realizzazione di un !ualun!ue edificio. Questo consisteva essenzialmente nel trovare una corretta collocazione delledificio in relazione alle caratteristic$e ambientali del luogo prescelto e alle relative condizioni climatic$e ed atmosferic$e 2fig. 13.

1. Rosa di Vitruvio a 24 venti

1empre a tal proposito sar necessario, in ogni opera, vagliare ed esaminare anc$e la tipologia stessa dei materiali utilizzati, la forma delledificio e la vicinanza con altri edifici, ecc. Questa procedura permetteva di sfruttare nel modo adeguato i vantaggi energetici derivanti dalla luce solare e da altri fattori naturali utili ai fini della climatizzazione interna degli edifici.

.on dobbiamo, infatti, dimenticare c$e due edifici situati nella stessa zona o, comun!ue prossimi tra loro, possono avere un diverso microclima ed essere soggetti a fattori naturali e climatici differenti e ric$iedere pertanto approfondimenti e indagini ulteriori e la revisione del progetto inizialmente previsto 2fig. &3.

2. -a figura mostra come due edifici situati a breve distanza luno dallaltro oltre ad avere un diverso microclima, sono soggetti a fattori naturali e climatici differenti e pertanto ric$iedono tipi diversi di studi e di progettazione. -a casa a sinistra essendo collocata sulla cima del colle e c$iaramente pi* soggetta alle correnti daria fredda.

Questa concezione dellarc$itettura, c$e, come " stato detto in precedenza, veniva condivisa da numerose tradizioni edilizie nel passato, " stata abbandonata a partire dal secondo dopoguerra. -enorme disponibilit di materie prime e la loro riconversione a fini energetici, $a portato le attuali concezioni edilizie a fare utilizzo indiscriminato di sofisticati impianti artificiali di climatizzazione indipendentemente dal clima e dalla latitudine. Questa forma di omologazione subita dallarc$itettura $a fatto s# c$e ovun!ue nel mondo sia possibile ununica soluzione abitativa il pi* delle volte

completamente estranea alle caratteristic$e ambientali del luogo prescelto e alle tradizioni arc$itettonic$e autoctone. Questo modo di intendere larc$itettura e ledilizia finisce inoltre per scontrarsi con lidentit stessa delle popolazioni del luogo. Ci/ comporta inevitabilmente un dispendio notevole del patrimonio energetico e in particolare delle materie prime e dellenergia artificiale oltre a essere tra le cause principali di in!uinamento ambientale e di distruzione di interi ecosistemi naturali C. In un contesto potenzialmente drammatico come !uesto, larchitettura

bioclimatica pu/ esserci di notevole aiuto nella tutela e nella conservazione delle risorse naturali non ricostituibili e nella difesa degli ecosistemi ambientali. 1i profila !uindi la necessit di un ripensamento globale dellarc$itettura e specificamente dellurbanistica in rapporto al clima e alle risorse del luogo, nellauspicio c$e !uesto possa portare a una presa di coscienza da parte di molti professionisti nella progettazione e nelle sue concezioni di base. -a via c$e conduce ad un rinnovamento dellarc$itettura in unottica di tipo bioclimatico passa principalmente da una riduzione sensibile dello sfruttamento dellenergia artificiale e al recupero di !uelle soluzioni costruttive bioclimatic$e a cui la nostra tradizione arc$itettonica $a fatto nei secoli ricorso, le !uali dovranno successivamente essere integrate da studi di climatologia applicati alle costruzioni e alla salute delluomo. 1.2 -a nostra indagine a !uesto punto deve necessariamente soffermarsi su una panoramica c$e, lungi dallessere esaustiva, possa confermare !uanto esposto prima sulla necessit di un ripensamento dellarc$itettura in unottica bioclimatica. -e costruzioni edilizie, c$e passeremo ora a descrivere, appartengono a contesti geografici diversi sia sotto il profilo climatico c$e della latitudine. %er !uanto la loro realizzazione sia avvenuta attraverso il ricorso a materiali, stili e

tecnic$e costruttive distinte, !ueste tipologie arc$itettonic$e rispondono a una appropriata lettura dei fenomeni climatici del luogo prescelto ai fini della costruzione. Questo particolare approccio costruttivo aveva permesso la realizzazione di soluzioni abitative originali, razionali e altamente confortevoli. Come " risaputo, laddove lirradiazione solare " molto forte, come ad esempio in 8gitto, gran parte delle abitazioni del passato ricorrevano a coperture a forma di cupola o pseudocilindric$e sviluppate in altezza. Questa scelta tipologica trova principalmente la propria ragion dessere nel tentativo di ridurre le superfici di copertura, c$e a !uesta latitudine risc$ierebbero di essere troppo esposte alla luce solare. -e rimanenti superfici al pian terreno ricevono cos# una maggiore ombreggiatura. Queste sono solitamente occupate da cortili o c$iostri interni c$e sono di per sA esposti allombra. In !uesto modo allinterno degli ambienti prospicienti i cortili o i c$iostri si crea un processo naturale di condizionamento dellaria. In Darocco troviamo, ad esempio, alcune particolari abitazioni i cui soffitti sono tagliati verticalmente attraverso una serie di condotti c$e $anno la funzione di permettere allinterno la circolazione e !uindi il ricambio dellaria viziata o comun!ue troppo calda 2figg. 4,6,:,B,C3.

3. Casa tradizionale del Marocco : vengono praticati dei tagli nei soffitti per permettere, attraverso il passaggio del vento, il raffrescamento degli ambienti interni

4. Sezione di casa marocchina con prese daria in direzione delle brezze.

-Iran ci fornisce un altro esempio interessante sotto il profilo costruttivo nelle cosiddette torri a vento o badgir. Queste possono essere elementi autonomi o integrate nelledificio e generano al loro interno un movimento daria. 0ale soluzione arc$itettonica " particolarmente efficace nel raffrescamento degli edifici in climi molto aridi. Queste torri di altezza superiore rispetto alle costruzioni circostanti sono orientate secondo la direzione del venti del luogo. 8sse sfruttano durante la notte il vento fresco c$e attraversa dei condotti c$e raggiungono linterno dellabitazione

permettendo cos# il raffrescamento. .-a massa muraria cede calore allaria contenuta nella torre c$e si riscalda. .e deriva un moto ascensionale di circolazione dellaria c$e, ric$iamata da aperture poste alla base delledificio favorisce il raffreddamento della torre c$e accumula il freddo. ?urante il giorno laria calda esterna viene a contatto con la massa muraria fredda della torre, raffreddandosi e aumentando di conseguenza la propria densit per scendere verso il basso e consentire il raffrescamento dellintero edificio.

5. $orri acchiappa vento 2!ad"ir3 di %alazzo &olestan 2'ran3

6. Altro esempio di !ad"ir 2'ran3

7. Sezione di una casa in Medio- riente con torre a vento 2!a"dir3 In o captatore daria mediante tunnel umidi#icato India troviamo poi un alcuni tipi di con la ve"etazione.

'ltri esempi di arc$itettura bioclimatica possono essere rintracciati nelle case afgane i cui tetti sono realizzati con pagliericci inumiditi con lo scopo di abbassare la temperatura interna.

costruzioni le cui coperture vengono realizzate con cisterne dac!ua e le cui mura esterne vengono intarsiate per permettere il raffreddamento degli ambienti interni. -e costruzioni di cui abbiamo finora parlato si caratterizzavano inoltre per lessere dotate di una pesante struttura

muraria esterna in grado di offrire il miglior isolamento termico ed acustico possibile. .ei climi caldi lo spessore murario delle abitazioni consente, durante il giorno, di trattenere il calore del sole, rallentando, per effetto dellinerzia termica dei materiali, la velocit con cui gli interni si riscaldano. ?opo il tramonto, infatti, la radiazione solare accumulata allinterno della struttura muraria, viene ceduta allinterno dellabitazione. 0utto !uesto " importante poic$A consente di mitigare gli sbalzi di temperatura durante la notte. ?inverno, nei climi temperati, il riscaldamento domestico viene attuato attraverso la massiccia muratura dei camini i !uali, come " noto, sono dotati di cappa e comignolo. Questultimi $anno la funzione di immagazzinare il calore di giorno, !uando il camino " acceso, per poi restituirlo lentamente durante la notte !uando il fuoco viene spento. In !uesto contesto si inseriscono tutte !uelle soluzioni adottate nelle case romane o

negli ambienti termali per consentirne il raffrescamento e il riscaldamento. .elle case patrizie il riscaldamento avveniva per mezzo dellaria calda prodotta dai focolai sotterranei ad ipocausto, i !uali venivano costantemente alimentati dalla combustione della legna. -aria calda prodotta veniva fatta circolare sotto i pavimenti rialzati delle case attraverso un sistema di pile di mattoni, la cui altezza variava dai sessanta agli ottanta centimetri. In certi casi si ricorreva allutilizzo di pareti verticali c$e fungevano da superfici radianti allinterno delle !uali laria calda era fatta circolare attraverso un sistema di intercapedini, costituito da tubi e tegole con peduncoli, per essere infine evacuata attraverso le canne fumarie poste sul tetto. Questa particolare soluzione permetteva di mantenere pi* o meno costante la temperatura interna. Inoltre lac!ua c$e si trovava allinterno delle costruzioni era riscaldata attraverso delle caldaie e successivamente riciclata ed utilizzata in vario modo 2figg. E e F3.

8. 'l riscaldamento del (calidarium) nellassetto indicato da Vitruvio.

9. Caldaia sopra il #orno della Villa Rustica della %ianella di !oscoreale: C3 calidarium G =3 caldaia G ,3 cisterna dac*ua #redda.

Inoltre esisteva un altro tipo di sistema di riscaldamento c$e, oggi diremo centralizzato, di cui beneficiavano intere zone residenziali e complessi termali. -aria, portata ad elevata temperatura, in ununica grande caldaia, veniva poi immessa nelle intercapedini delle pareti e sotto i pavimenti. %er !uanto riguardava invece il raffrescamento degli ambienti, si riteneva indispensabile accertarsi della disposizione dei locali in base allorientamento del sole e alla direzione dei venti dominanti. 1i era soliti sfruttare

le brezze estive marine, come ad esempio, nel caso di ,oma, il cosiddetto ponentino. In alternativa si poteva fare ricorso ad una disposizione razionale della vegetazione dei giardini in modo da procurare delle adeguate zone dombra e un grado dumidit confortevole o servirsi dellevaporazione prodotta dallac!ua delle fontane, delle vasc$e o delle piscine. Quanto sopra descritto permetteva unintegrazione pressoc$A perfetta tra le costruzioni e lambiente del luogo geografico in !uestione. 2figg. 1H, 11, 11 1&, 14 e 163.

10.

Dise"no anonimo che rappresenta il (+ri"idarium) delle $erme di Diocleziano con la ricostruzione dei tre ordini di nicchie o""i non pi, visibili. Meta del -V sec. Iunstbibliot$e(. !erlin. ,ipr. da 'rc$eo, n. 64, sett. 1FEE, .ovara, Istituto 7eogr. ?e 'gostini

11.

Restituzione "ra#ica di interno di atrio tuscanico della Villa di Sette#inestre presso Cosa, datato al /0 a.C. circa

12. %ianta e veduta prospettica della domus si"norile centroitaliica nel ''' sec. a.C.

13. Ricostruzione del Calidarium delle $erme di Caracalla. Deta del )5 sec. Iunstbibliot$e(, !erlin. ,ipr. da 'rc$eo, .. 64, sett. 1FEE

14. $erme romane del ' sec. d.C. 'n"hilterra 2!ath3 ,ipr. da Costruire in laterizio, =eb. 1FF4, 'nno BJ

K noto infine come gli arc$itetti, nellesecuzione dei loro progetti, spesso si siano trovati ad affrontare avversit climatic$e talora impreviste e come, un puntuale ricorso a materiali appropriati, !uali ad esempio mattoni o pietre reperiti in loco, abbiano consentito loro di escogitare soluzioni costruttive non solo ardite, ma anc$e, e soprattutto, confortevoli. 0ali esperienze dovrebbero proprio per !uesto motivo fungere, al giorno doggi da esempio per gli arc$itetti. I frutti di !uesta ricerca trovano, infatti, precise rispondenze nel rapporto c$e i nostri predecessori erano riusciti a stabilire con lambiente in cui vivevano. Questaspetto " particolarmente importante in !uanto evidenzia unavanzata concezione progettuale e insediativa e soprattutto molto pi* attenta rispetto a !uella odierna alle condizioni ambientali, climatic$e e geografic$e. 1.3 ?opo aver illustrato !uesta rapida panoramica rivolta allarchitettura bioclimatica, riteniamo dobbligo tentare una !ualc$e riflessione in proposito, pur non pretendendo, ovviamente, di fornire una soluzione risolutiva ai numerosi problemi c$e un approccio bioclimatico dellarc$itettura pu/ comportare. K necessario fare presente, in !uesto contesto, come a tuttoggi manc$i una vera e propria storia di !uesta disciplina, fatte le dovute eccezioni per !ualc$e contributo scientifico proveniente, nella maggior parte dei casi non da addetti ai lavori, come potremmo pensare, ma addirittura da arc$eologi, medici o scienziati.

7li storici dellarc$itettura $anno spesso e volentieri, allinterno delle loro ricerc$e, affrontato non con la dovuta preparazione e competenza i problemi legati al rapporto esistente tra arc$itettura e fattori ambientali, trascurando, a seconda dei casi, i numerosi aspetti e implicazioni legati alle influenze meteo, macro e microclimatic$e. .onostante in epoca antica non vi fossero tecnologie sufficientemente adeguate, !uali, ad esempio, gli attuali pannelli e serre solari, cellule fotovoltaic$e, turbine eolic$e, apparecc$iature per laccumulo di calore o !uantaltro, per sfruttare al meglio i fattori ambientali del luogo, nelle soluzioni edilizie adottate e nei materiali adottati si avvertiva in misura maggiore un approccio legato al controllo climatico dellarc$itettura. Questi cenni introduttivi, pur rappresentando un esiguo contributo nella descrizione delle soluzioni abitative adottate nel tempo, intendono fornire al lettore unidea generale in proposito. ?obbiamo comun!ue rilevare, a scanso di e!uivoci, c$e non tutti le abitazioni avevano re!uisiti di tipo bioclimatico: !uesto non per trascuratezza da parte del progettista, ma perc$A !uesto tipo di criteri adottati venivano seguiti principalmente nelle abitazioni patrizie, anc$e se dobbiamo riconoscere c$e !uesta tradizione si " diffusa successivamente anc$e nellarc$itettura rurale o spontanea, in !uanto gli abitanti della campagna, risentendo pi* da vicino del contatto diretto con i fenomeni ambientali e climatici, sono naturalmente portati a ricorrere al loro impiego.

Cfr. ?avid %earson, 1a casa ecolo"ica. Dilano, 0ouring Club Italiano, 1FEF, p. 1:
&

centro sacro, diviso in due parti, raffiguranti il cielo e la terra.


:

In !uesti ultimi tempi si sta affermando nei movimenti ecologisti il concetto dellarc$itettura ecologica: la casa " considerata come un piccolo ecosistema c$e interagisce con lecosistema pi* grande di 2terra3 c$e " il concetto greco di madre terra ovvero sia della nutrice di tutti gli organismi viventi ivi compreso luomo e conse!uenzialmente dellarc$itettura come sua diretta emanazione. %er gli antic$i greci la madre terra dava vita a ogni cosa e il suo favore si rivelava di grande aiuto nellottenimento di un buon raccolto.
4 6

Cfr. 5itruvio Darco %ollione, De Architectura, a cura di 8. ,omano, '. Corso, %. 7ros, 0orino, 8inaudi, 1FFC, 5ol. I, -ibro I, p. 4F.
B

Cfr. 5itruvio Darco %ollione, De Architectura, 9p. cit.,5ol. II, -ibro 5I, p. E&C.
C

Cfr. 5itruvio, De Architectura

Cfr. 8mile Lola, Che cos2 la tradizione, Dilano, 1FC1, p. 16E. -autore scrive: -a citt arcaica fu anzitutto un simbolo, luogo di contemplazione mistica, soltanto in un secondo tempo si ridusse a borgo fortificato e centro di lavoro e di scambio. Il suo sito era scelto per ispirazione divina e determinato secondo un rituale di geometria sacrale. -a sua compagine forniva una ricapitolazione del cosmo si poneva come centro della terra dell omo ?ivino. 0utto vi era funzionale a fini contemplativi e stellariM. Cos# fu per 1ippar in Desopotamia, la citt c$e aveva il suo arc$etipo nella costellazione del Cancro, per .ippur c$e si ispirava allorsa Daggiore, per .inive c$e era stata costruita dal ,e 1ennac$erib secondo la configurazione del cielo. Come racconta 8rodoto, ?ioce nellantica Dedia aveva sette cerc$ia di Dura ognuna di un colore diverso dallaltro, ciascuna delle !uali simboleggiava un pianeta < 0eoti$uacan la capitale del 0oltec$i, nel Dessico precolombiano aveva un

Cfr. Dizionario dellambiente voce ecosistema, a cura di ,. ;oltri e '. -ev@, ,oma, 8ditori ,iuniti, p. 1H4 e p. 1FE. 0utte le comunit di una data area, considerate insieme con il loro ambiente abiotico in cui si $a una rete trofica pi* o meno completa. necosistema naturale " di solito unarea ben riconoscibile. 9ggi lambiente fisico di molte citt del mondo industrializzato e notevolmente in!uinato, sia dagli scaric$i del riscaldamento domestico sia dal traffico automobilistico c$e dalle varie industrie e attivit delluomo. 1econdo il Rapporto della Commissione Mondiale per lAmbiente e lo Sviluppo, Dilano, ;ompiani, 1FEE: stando ai dati registrati e conservati in molte citt come -ondra, %arigi, C$icago, Dosca, Delbourne ecc. 2M3 gran parte delle rispettive popolazioni era alle prese con una situazione di grave in!uinamento c$e ne rendeva disperate le condizioni di vita 2M3 G " crescente la preoccupazione per limmissione di in!uinanti c$imici nellaria, nellac!ua potabile e per le conseguenze c$e i rifiuti tossici $anno sulle falde ac!uifere.

Capitolo II CENNI SUL PENSIERO NATURALISTICO DI LEON BATTISTA ALBERTI TRA NATURA E ECOLOGIA DEL COSTRUIRE

2.1 .el primo capitolo abbiamo avuto modo di vedere come larc$itettura si basasse principalmente sullofferta delle risorse naturali del luogo. Il carattere divino c$e veniva attribuito alla pratica arc$itettonica presupponeva c$e ogni singola costruzione fosse la rappresentazione di una manifestazione simbolica e sacrale del gesto divino di creazione delluniverso. 1otto !uestaspetto " noto come le civilt antic$e possedessero molteplici visioni riguardo la cosmogonia. Il creato, in !uesta concezione, veniva considerato specc$io dellarmonia, dellordine e della meraviglia, emanazione diretta di un supremo gesto divino, !ualera latto stesso della creazione. Qualun!ue tipo di costruzione, fosse !uesta, una casa, un tempio o una c$iesa, era in !uestottica manifestazione diretta di !uellordine divino insito nella .atura, regolato dallarmonia delle leggi delluniverso. Questa visione trover in epoca rinascimentale le ragioni di una sua ulteriore specificazione. Inoltre essa risulta essere complementare al pensiero naturalistico di -eon ;attista '-;8,0I. Questa concezione della bellezza arc$itettonica, definita dal concetto di concinnitas, intendeva sostituire la famosa triade formulata da 5I0, 5I9: firmitas, utilitas e venustas 1 con la nuova triade: numerus, finitio e collocatio &. Il termine concinnitas, usato dall'-;8,0I, nel suo De re edi#icatoria, "

mutuato probabilmente da Cicerone, dato c$e nei 1ibri della #ami"lia, dove lo adopera per la prima volta, lo riferisce secondo il modello ciceroniano, alla musicalit delle espressioni poetic$e. 1uccessivamente il termine travalica i limiti dellambito letterario per diventare nel De %ictura lelemento costitutivo della bellezza pittorica e nel De re aedi#icatoria il principio dominante c$e pervade lintero cosmo e consente al creatore di unopera darte di partecipare alla perfezione della .atura. Questo termine inoltre coinvolge nella valutazione dellopera umana le!uilibrio cosmico. Il numero deve essere inteso, invece, come suddivisione e misura o meglio come numero adatto per la scelta delle membrature, mentre la delimitazione va vista come misura dei rapporti mutevoli tra le parti del corpo a seconda dei movimenti compiuti e infine collocazione come convenienza, cio" concordanza tra diversi parti c$e rendono alla fine ununit globale dellorganismo arc$itettonico identica a !uella di un animale, di un organismo viventeG espressione dellunit razionale del cosmo regolato dalle leggi universali dellarmonia. Questa concezione dascendenza s!uisitamente filosofica tende a legare larc$itettura e lambiente e trova le proprie ragioni nelluniversalit della formazione culturale dell'-;8,0I, c$e, com" risaputo, non solo investe le arti, ma la scienza, le lettere, la linguistica e la filologia 2fig. 1: e 1B3.

15. 'nonimo fiorentino, Ritratto di 1eon !attista Alberti 216CH circa3. ,oma, ;iblioteca nazionale.

16.

'ncipit di una copia manoscritta del De Re Aedi#icatoria 2seconda met del )5 secolo3. Dodena, ;iblioteca estense.

0utte !ueste discipline, pur nella loro apparente diversit, finiscono per essere connesse tra di loro nel far riferimento costante alla .atura come maestra delle cose 4. K c$iaro come nel pensiero dell'-;8,0I, la .atura sia considerata non solo il bene pi* prezioso per luomo e per la sua sopravvivenza, ma anc$e in relazione alle sue attivit siano esse materiali o spirituali. 1otto !uesto profilo, infatti, il rapporto tra luomo e la .atura diventa un punto di riferimento costante nellevoluzione della cultura, della scienza e della tecnica. Questaspetto " ritenuto importante anc$e da =rancesco ?8 1'.C0I1, il !uale nella sua Storia della letteratura italiana afferma c$e la materia delle sue investigazioni " la morale e la fisica con tutte le sue attinenze e in particolare !uei rapporti e implicazioni c$e si stabiliscono tra luomo

e la .atura. Ci/ c$e realmente interessa l'-;8,0I !uindi non " tanto la natura in sA stessa bens# luomo come parte inscindibile del contesto naturale stesso 6. na corretta interpretazione del pensiero naturalistico dell'-;8,0I non pu/ !uindi prescindere dal concetto di integrazione tra arc$itettura, uomo e ambiente. Questi tre elementi si pongono tra di loro in uninterazione costante nellottica di raggiungere un corretto e!uilibrio. -edificio " !uindi assimilabile a un vero e proprio organismo vivente dotato di un suo microclima interno con il !uale interagisce biologicamente per adattarsi, in seguito alle variazioni climatic$e esterne. In altre parole il corpo interno, o volume arc$itettonico, viene considerato parte integrante del sistema climatico esterno. Questo concetto risulta essere di capitale importanza nella

comprensione di !uello c$e oggi diremmo lapproccio bioclimatico dell'-;8,0I . Dan mano c$e a un singolo edificio cominciano ad aggregarsene altri, !uesti formano un sistema ambientale. Questo non reagisce unicamente alloriginario sistema naturale modificandone i fattori geomorfologici, ma tende ad interagire anc$e con il proprio microclima. 0utto !uesto si spiega facendo riferimento a svariati fattori, !uali ad esempio la collocazione degli edifici, le molteplici sollecitazioni con cui le forze atmosferic$e esterne influenzano lo stesso sistema urbanistico e infine le attivit umane. n breve esempio potr sicuramente c$iarire meglio !uesto concetto: " noto infatti come un edificio o un gruppo di edifici, se trovano unadeguata collocazione rispetto allinclinazione del sole allorizzonte, alla direzione e velocit dei venti dominanti e alla morfologia del luogo, potranno ricevere dalle forze della .atura !uei vantaggi necessari non solo al soddisfacimento del proprio fabbisogno energetico, ma anc$e far s# c$e i propri ambienti interni possano godere di una temperatura e di livello di umidit confortevoli per la salute umana. 'l contrario se gli stessi edifici sono ubicati in modo non corretto rispetto ai parametri sopra citati, i microclimi c$e verranno prodotti nei locali interni non potranno considerarsi adeguati da un punto di vista abitativo. Questi problemi costituivano gi allepoca di '-;8,0I oggetto di studio. Questo fa si c$e la figura dellarc$itetto non possa essere considerato nel senso abituale del termine: spesso infatti '-;8,0I e altri suoi colleg$i erano portati ad affrontare le loro difficolt progettuali con locc$io dello scienziato, il !uale va oltre il semplice studio delle leggi della statica, nellintento di costruire un corretto sistema interpretativo mirato alla

comprensione dei fenomeni climatici e delle loro interazioni, in termini di positivit o negativit dellimpatto, sullambiente interno delledificio. 0utto !uesto aveva come fine ultimo lo studio delle conseguenze dellintervento arc$itettonico sulla salute delluomo per assicurarne gli opportuni rimedi. na riflessione su !uanto sopra esposto conduce necessariamente a porsi i seguenti interrogativi: come agiscono le forze della .atura sullarc$itettura e sulluomo N 8 poi in c$e modo e con c$e fine luomo, attraverso il ricorso alla scienza e alla tecnica, pu/ arrivare a conoscere e dominare !uelle leggi universali c$e governano la .atura N In primo luogo " necessario soffermarci su !uale sia la corretta interpretazione delle!uilibrio c$e si deve stabilire tra luomo e la .atura. Questo rapporto con la .atura implica da parte delluomo non solo scelte di tipo artistico, scientifico o tecnico, ma principalmente una responsabilit etica individuale nei suoi confronti. 1olo partendo da !uesto presupposto sar possibile unadeguata comprensione del pensiero naturalistico dell'-;8,0I, soprattutto per !uel c$e riguarda le manifestazioni di !uello spirito c$e oggi non avremmo difficolt a definire ecologista, una definizione !uestultima c$e molto probabilmente avrebbe potuto riguardare da vicino non solo l'-;8,0I, ma anc$e altre personalit sue contemporanee nel campo dellarc$itettura. .ella premessa alla prima edizione fiorentina del De re aedi#icatoria 216E:3, %9-ILI'.9 afferma, infatti, c$e '-;8,0I fu un uomo cui non sfuggirono le cognizioni pi* riposte nA le pi* ardue discipline :. %ossiamo concludere, infatti, c$e tutta !uella scienza sia !uesta letteraria c$e scientifica e tecnica, appare nellopera di '-;8,0I, coerente interdipendente, e

fondamento di ununica visione del mondo, delluomo e della .atura B. na corretta interpretazione di !uesto passo implica necessariamente una riflessione sulluomo e sulle sue attivit intese come centro delluniverso. ?i conseguenza il progresso e la storia risultano essere strettamente legate con la stessa esistenza umana. -uomo deve essere considerato, inoltre, come parte integrante della .atura ed " in !uesto senso c$e " necessario esigere dalluomo una vera e propria responsabilizzazione in senso etico e morale rispetto alle leggi ordinate e armonic$e della .atura e del cosmo. -arc$itettura deve essere intesa non solo come la sintesi delle arti, della scienza e della tecnica, ma anc$e e principalmente come emanazione diretta dellessere umano. %roprio per !uesto motivo, perc$A le sia possibile assicurare la felicit e il benessere degli uomini, deve essere in grado di realizzarsi a misura umana. K c$iaro !uindi come larc$itettura non possa ridursi unicamente alle sue implicazioni utilitaristic$e o tecnologic$e, ma deve perseguire obiettivi finalizzati alla sua integrazione con gli elementi naturali salubri, !uali il sole, il vento, lac!ua e il paesaggio in genere. 2.2 Ci siamo c$iesti in precedenza se e come luomo possa arrivare a conoscere e !uindi a dominare le forze della .atura. ?alla lettura degli scritti dell'-;8,0I ricaviamo una risposta sufficientemente esauriente a !uesto nostro interrogativo. 8gli dice infatti c$e luomo non potr mai dominare lordine cosmico della .atura, ma si potr solo avvicinare ad esso per poterlo comprendere. Questa possibilit sembra, !uindi, preclusa, ma " importante mettere in evidenza come una corretta interpretazione dei fenomeni naturali possa aiutare, almeno in parte luomo, nella loro comprensione.

.el cosiddetto 8logio della mosca, tratto dagli 'ntercoenales 2traduzione collo!uiale: Discorsi a tavola3, scritti in modo discontinuo ventanni prima del De re aedi#icatoria, '-;8,0I ci riferisce di un tempo in cui le mosc$e erano industriose, intelligenti e attive . 8sse, spinte da un certo orgoglio e volont di dominio sullordine naturale delle cose, decisero di mutare il volto della .atura e spostare monti e mari. -o scopo di tutto ci/ era !uello di realizzare opus nature infesum , ovverosia unopera contro la .atura e per !uesto motivo in contrasto con limmutabile ordine cosmico. %roserpina per evitare le conseguenze c$e sarebbero derivate dalla follia orgogliosa delle mosc$e, decise di condannarle a vivere una vita breve e a una morte immatura. C -a domanda c$e ci dobbiamo porre verte sulle possibilit e sulle azioni delluomo nel mondo fisico e nella societ. -a risposta comporta principalmente una concezione della .atura e delle sue leggi non in contrasto con gli e!uilibri armonici c$e le sono propri. Questo racconto sembra, infatti, voler ribadire con forza come lopera umana non possa in nessun modo assicurarsi il dominio sulla .atura e sulle sue forze e come nessuna attivit antropica possa realizzarsi in contrasto con lordine naturale delle cose. Questatteggiamento potrebbe, infatti, rivelarsi controproducente per gli e!uilibri stessi degli ecosistemi naturali. .on dobbiamo comun!ue pensare c$e l'-;8,0I intendesse precludere alluomo ogni possibile intervento sulla .atura. 8gli semmai intendeva metterlo in guardia dinanzi alle forze della .atura e alle loro possibili influenze negative e invitarlo al loro massimo rispetto. .el De re aedi#icatoria, luomo viene esortato, infatti, a non illudersi di poter mutare il cielo attraverso il proprio ingegno e la propria potenza, perc$A molte sono le

opere c$e sono andate in rovina solo perc$A si sono trovate in conflitto con la natura o perc$A non si sono accordate completamente con lordine naturale. E -o sfruttamento irrazionale delle risorse naturali da parte della scienza e della tecnica moderna non $a potuto fare a meno di innescare un vero e proprio conflitto tra il progresso tecnologico e le esigenze della biosfera. Questo tipo atteggiamento, c$e investe a molteplici livelli la nostra civilt, $a creato tutta una serie di aspettative basate sulla semplificazione e sulla prosperit della vita, c$e $anno portato gli uomini ad accettare lidea di un possibile dominio delle forze della .atura o !uanto meno di un loro asservimento alle proprie necessit !uotidiane. 0utto !uesto elude la possibilit di una riflessione attenta sulle possibilit reali di una catastrofe ecologica c$e risc$ia di invalidare definitivamente le attivit umane. .on dobbiamo infatti dimenticare c$e la .atura " solita ristabilire gli e!uilibri alterati, mentre, come " stato spesso dimostrato, le modific$e apportate dalluomo possono avere carattere irreversibile. F ?obbiamo tenere presente c$e l'-;8,0I, nel corso della propria vita, $a sempre avuto dinanzi a sA come scopo fondamentale la ricerca del vero attraverso la comprensione della .atura e del cosmo. .el De Statua. egli sente di dover nuovamente tornare su !uestaspetto del proprio pensiero naturalistico e pi* specificatamente sul fatto c$e ogni arte e disciplina debbano trovare nella .atura certi principi e perfezioni o regole 1H. 'ncora una volta, sembra ovvio, c$e una corretta interpretazione di !uanto sopra " stato esposto, debba necessariamente trovarsi nella feconda .atura e in particolare in !uei principi e in !uelle regole c$e larte deve essere in grado di ricavare dalla sua osservazione.

sembra essere intimamente convinto c$e le idee pi* proficue e le conclusioni pi* certe in !uesto ambito non possono c$e derivare da uno studio razionale della .atura. In tal senso una lettura pi* approfondita del De %ictura pu/ illuminarci. 8gli riferisce, in !uestopera, sulla necessit, per c$i cerca la grazia e la bellezza delle cose, di avere come punto di riferimento costante la .atura e di riflettere su come la natura, maravigliosa artefice delle cose, bene abbia in be corpi composte le superficie . 1embra !uindi c$iaro c$e solo losservazione diretta dei fenomeni naturali possa essere ritenuta oggetto reale di conoscenza. Questo non esclude c$e i dati ac!uisiti debbano essere sottoposti ad una verifica sperimentale attraverso il ricorso alla matematica applicata alle diverse discipline e, in particolare, alla scienza delle forme ovverosia la geometria. '-;8,0I mette in evidenza, in proposito, limportanza delle arti liberali in genere, ma soprattutto della geometria per c$i pratica unattivit artistica. Queste discipline dovranno, per/, essere studiate ed esercitate con metodo scientifico, perc$A sia possibile, per lartista, comprendere e imitare le forme perfette della .atura. 11 K evidente c$e, in !uesto contesto, il ricorso alla geometria e alla matematica possano trovare la propria giustificazione nellintento di fornire un corretto sistema interpretativo dei fenomeni naturali. -arc$itettura, la matematica e la prospettiva !uindi devono essere intese non tanto come discipline scientific$e fini a se stesse, ma come dirette emanazioni di un pensiero filosofico c$e trova i propri fondamenti nelle leggi universali del creato.
'-;8,0I

2.3 .el capitolo precedente abbiamo messo in rilievo come tutte le discipline e

le attivit umane debbano trovare una rispondenza precisa nello studio della .atura e nel confronto con essa. .el De %ictura si parla, come abbiamo avuto gi modo dire, per la prima volta della possibilit dellapplicazione della matematica alla rappresentazione reale e prospettica della .atura. .el trattato emerge, inoltre, una visione completamente nuova, rispetto alla tradizione, dellartista, c$e lo riduceva semplicemente a fabbro o ad artigiano: egli ora viene elevato !uasi alla stregua di un altro Iddio, c$e ricrea, attraverso una dotta imitazione, la .atura stessa. -o scopo dellarte, secondo l'-;8,0I, deve essere cercato in una vera e propria attivit creatrice, c$e sia, principalmente, lespressione interpretativa del rapporto esistente tra luomo e la .atura. Questo aspetto viene ribadito dall'-;8,0I nel De re aedi#icatoria nel momento in cui !uesti asserisce c$e per la fabbricazione delle navi gli arc$itetti erano soliti ispirarsi nel disegno alla forma dei pesci. Il dorso corrisponde, infatti alla c$iglia, la testa alla prua, la coda al timone, le branc$ie e le pinne ai remi 1&. -'-;8,0I, in !uesto passo, sembra, per/ andare oltre le pure esigenze imitative della .atura, ma tende a entrare nel vivo dei meccanismi delladattamento allambiente in relazione alle funzioni c$e le navi sono c$iamate a svolgere. .el De Statua sostiene inoltre c$e la sede dellispirazione e !uindi della creazione delle opere delluomo, deve trovarsi principalmente nel proprio intelletto e nel contempo nel sistema ordinato, armonioso e perfetto delle forme viventi della .atura 14. Questi aspetti vengono ripresi inoltre sia nel De %ictura e nel De re aedi#icatoria. In !uesti trattati '-;8,0I sostiene a pi* riprese c$e le creazioni umane possono raggiungere la bellezza, la perfezione e le!uilibrio solo attraverso la comparazione. '-;8,0I ricorrere in tal

senso allidea di concinnitas ovverosia ad un principio c$e " attivo solo nel modo del confronto. .el De %ictura, egli afferma, infatti, di aver misurato e trascritto non solo la bellezza c$e si trova in !uesto o !uel corpoG ma nella misura del possibile, la perfezione c$e la .atura distribuisce, per cos# dire in proporzione costante fra tanti corpi diversi 16 . 'ppare c$iaro come il significato della bellezza non debba !uindi esaurirsi unicamente da un punto di vista estetico < formale, ovverosia come pura imitazione, da parte dei manufatti artificiali, della .atura, !uanto piuttosto nei complessi meccanismi funzionali c$e !uesti esplicano attraverso la loro struttura interna e esterna. 2.4 .egli scritti teorici notiamo come '-;8,0I insista sulla necessit di comprendere, pi* c$e di dominare, le leggi c$e governano le forze della .atura. -a .atura pu/ essere indagata, in !uanto emanazione diretta della ?ivinit, solo con il dovuto riguardo. Questa concezione viene debitamente approfondita negli 'ntercoenales dove larc$itetto sembra voler incitare luomo a entrare in armonia e contatto profondo con le leggi stesse della .atura evitandone cos# il timore, affinc$A sappia trarre dalle sue invenzioni linsegnamento opportuno e la giusta ispirazione, ma sempre e comun!ue nel rispetto di !uei principi c$e governano i suoi e!uilibri armonici. .on dobbiamo infatti dimenticare c$e la .atura con la sua forza e la sua potenza cosmica, pu/ scatenare la propria ira contro luomo e c$e per !uesto motivo pu/ generare eventi imprevedibili e catastrofici. Questo concetto viene ripreso in considerazione anc$e nel De re aedi#icatoria nel momento in cui parla dei danni c$e spesso le opere umane $anno dovuto subire perc$A si sono trovate in conflitto con la .atura, la cui potenza "

tale da avere sempre e comun!ue ragione di tutto ci/ c$e le si oppone come ostacolo. Qualun!ue impedimento c$e cerc$i in !ualc$e modo di contrastarla risc$ia infatti di essere destinato con la sua costanza incredibile e col tempo a essere eliminato 1:. ; ,IO',?0, nella sua Civilt3 del Rinascimento, nel riferirsi alla figura dell'-;8,0I, scrive c$e !uesti considerava ogni produzione dellingegno umano c$e si uniformasse alle leggi del bello come emanazione della divinit stessa 1B. %roprio per !uesto motivo luomo c$e intende proporsi come scienziato non deve avere nei confronti della .atura un atteggiamento di supremazia o comun!ue di orgoglio intellettuale, ma piuttosto deve tentare di cercare nella sua grandezza !uei principi di saggezza e di virt* c$e possono tornargli utili nella realizzazione della propria opera. Questa ricerca trova la propria giustificazione non solo nel progresso delle arti e delle scienze, ma anc$e e soprattutto nella propria crescita individuale. -'-;8,0I sembra !uindi voler ric$iamare luomo ad ispirare la propria azione a una precisa filosofia etica, c$e assicuri il rispetto e la salvaguardia di !uei principi e di !uegli e!uilibri c$e sovrintendono alle forze della .atura stessa attraverso la loro conoscenza. Questa visione viene condivisa non solo dall'-;8,0I, ma anc$e da numerosi umanisti suoi contemporanei, !uali ad esempio Darsilio =ICI.9 e %ico ?8--' DI,'.?9-'. Darsilio =ICI.9 vede, infatti, il mondo come uno specc$io a vari piani c$e riflette e riproduce lunico volto di ?io. -o splendore del suo volto viene moltiplicato in tutto luniverso, ricevendo da !uestultimo un sigillo di bellezza 1C. .el De hominis di"nitate, %ico ?8--' DI,'.?9-' lascia alluomo la libert di degenerare nella brutalit o

rigenerarsi, tramite la scienza morale e la filosofia naturale, nella ?ivinit di cui la dimora del mondo, creato secondo le leggi di unarcana sapienza, ci appare come il tempio augustissimo 1E. Come possiamo notare !uindi, a differenza delluomo del !uattrocento, luomo moderno considera luniverso come una serie di elementi da piegare, attraverso il dominio, alla propria volont. -uomo del !uattrocento era in grado di stabilire con la realt e con gli oggetti un legame stabile indipendentemente dal proprio potere. Il mondo continua infatti a essere nella sua idea una vera e propria figura divina 1F. Il fisico =ritPof C'%,', in un suo libro intitolato 'l punto di svolta, afferma in proposito c$e la visione cartesiana delluniverso, come sistema meccanico, forn# una sanzione scientifica alla manipolazione e allo sfruttamento intensivo delle risorse naturali c$e erano diventati tipici della cultura occidentale. -autore sembra voler !ui andare alle origini di !uesta alterazione del rapporto tra luomo e la .atura. -a scienza e la tecnica moderne $anno voluto, infatti, operare una riduzione e una classificazione rispetto allunicit e allorganicit della .atura. C'%,' sostiene c$e !uestaspetto sia legato alla crescente separazione c$e si " voluto porre tra gli aspetti biologici e culturali della .atura umana &H. 'lbert O' 18, scrive in proposito c$e la perfezione dellepoca rinascimentale si spiega principalmente nella visione totale delle cose, la !uale " conseguibile non per semplice addizione, ma solo attraverso una completa integrazione delle parti in un tutto &1. -uomo rinascimentale, e di conseguenza anc$e l'-;8,0I, considerava la .atura e le opere umane come parti inscindibili di un ordine

superiore, c$e, come " comprensibile, appare destinato a rimanere comun!ue inaccessibile alla mente umana. -essere umano, in !uanto parte integrante dellordine naturale, deve cercare, attraverso la propria attivit conoscitiva, di indagare sulla propria condizione di dipendenza rispetto alla .atura per poter trarne motivi ispiratori per la propria creativit. K necessario attualmente perseguire il raggiungimento di un rapporto e!uilibrato fra le attivit antropic$e sul territorio e la successione dei cicli naturali di trasformazioni della materia e dellenergia degli ecosistemi terrestri. %er '-;8,0I, inoltre, esiste un legame di complementarit tra il microcosmo costituito dal corpo umano e il macrocosmo costituito dalla .atura. 1ia luomo c$e la .atura, infatti, partecipano degli stessi elementi e degli stessi principi e si caratterizzano per un vero e proprio rapporto simbiotico. %er !uesto motivo ogni possibile aggressione allordine naturale verrebbe a ritorcersi contro il proprio artefice, ovverosia contro luomo.

In !uesti ultimi cin!uantanni, come " oramai risaputo, il progresso economico, in termini di rapporti e mutazioni, tra luomo e lambiente, $a provocato, purtroppo, tutta una serie di scompensi e s!uilibri, c$e sarebbero stati impensabili in migliaia di anni di armonica coesistenza tra le attivit umane e le risorse naturali. ?al nostro punto di vista il pensiero ecologico dell'-;8,0I $a potuto nel tempo esercitare un influsso significativo non solo sulla sua filosofia progettuale, ma anc$e sulla stessa concezione della scienza e pi* in generale sulla stessa cultura della civilt rinascimentale sia italiana c$e europea. -a sua azione " riuscita, infatti, a condizionare in modo essenziale lopera di numerosi scienziati e artisti suoi contemporanei e posteriori, i !uali seppero rivelarsi sensibili alla profondit e allintensit del suo messaggio filosofico e umano.

14

Cfr. 8rnst O. 7ombric$, Arte e illusione, 0orino, 8inaudi, 1FB:, pp. 14HS41
1

Cfr. 5itruvio Darco %ollione, De Architectura, 9p. cit., 5ol. I, -ibro I, p. 4&.
&

16

Cfr. -eon ;attista 'lberti, De %ictura in Vol"ari, 9p. cit., pp. 146S4:.
1:

pere

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, testo latino e traduz. it. a cura di 7. 9rlandi, Introduzione e note di %. %ortog$esi, Dilano, Il %olifilo, 1FBB, -ibro I), Cap. 5, p. E16.
3

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR. 9p. cit., -ibro I
1B

Cfr. Tacopo ;ur($ardt, 1a civilt3 del Rinascimento in 'talia, =irenze, 1ansoni, 1F:&.
1C

Cfr. -eon ;attista 'lberti, De %ictura in pere vol"ari, a cura di Cecil 7ra@son, ;ari, -aterza, 1FC4, 5ol. III, p. C.
4

Cfr. Darsilio =icino in Storia della letteratura italiana, 9p. cit., 5ol. III, p. &FF.
1E

Cfr. =rancesco ?e 1anctis, Storia della letteratura italiana, a cura di 7ianfranco Contini, Dilano, 0.8.'., 1FEF, pp. 614S616.
:

Cfr. %ico ?ella Dirandola, De hominis di"nitate, 6eptaplus, De ente et uno e scritti vari, a cura di 8. 7arin, =irenze, 1F6&., p. 1H6
1F

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ettera dedicatoria, p. &
B

Cfr. %ierre =rancastel, Studi di sociolo"ia dellarte, ,izzoli, Dilano, 1FCB, p. 1CC
&H

Cfr. Cecil 7ra@son, 1eon !attista Alberti4 vita e opere in 1eon !attista Alberti, Dilano, 9livetti< 8lecta, 1FF6, p. 4C
C

Cfr. =ritPof C'%,', 'l punto di svolta, Dilano, =eltrinelli, 1FE6, p. :1.
&1

Cfr. '. Oauser, Storia sociale dellarte, 8inaudi, 0orino, 1FC:, 5ol. II, p. 4CC.

Cfr. -eon ;attista 'lberti in Storia della letteratura italiana, a cura di 8ugenio 7arin, Dilano, 7arzanti, 1FBB, 5ol. III, p. &BB
E

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro I, Cap. III, p. &6 G -ibro II, Cap. II, p. 1HH G -ibro II, Cap. II, p. 1H&.
F

Cfr. 8. 9dum, 5colo"ia, ;ologna, Lanic$elli, 1FCF, pp. ::S:C


1H

Cfr. -eon ;attista 'lberti in Storia della letteratura italiana, 9p. cit , 5ol. III, p. &CH

11

Cfr. -eon ;attista 'lberti, De %ictura in pere vol"ari, 9p. cit., -ibro II, p. B& e -ibro III, p. F&.
1&

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro 5, Cap. )II, p. 4EE.

Capitolo III LO STUDIO SCIENTI!ICO DELLAMBIENTE NEL "UATTROCENTO. LE SCIEN#E GEOGRA!ICHE E LA CARTOGRA!IA

3.1 -'-;8,0I, al pari di altri arc$itetti suoi contemporanei, era riuscito a comprendere limportanza delle condizioni ambientali e climatic$e del luogo geografico ai fini della realizzazione dellarc$itettura. Questindagine aveva, tra i suoi scopi principale, la conservazione dei manufatti edilizi e !uindi la loro salvaguardia nel tempo. In altre parole, attraverso il controllo climatico degli ambienti interni, era possibile provvedere al benessere e alla salute degli abitanti. 9ltre a ci/, egli aveva compreso limportanza degli elementi naturali per la salute delluomo e di conseguenza lopportunit del vivere a contatto diretto con la .atura. ?ifatti se larc$itettura riesce a trovare la propria collocazione in un luogo ricco di vegetazione e soleggiato, ben protetto dai venti freddi e umidi, nonc$A una realizzazione appropriata nella forma compositiva in modo da ric$iamarsi al paesaggio circostante, !uesta risulter, alla fine pi* salutare, rispetto ad una residenza urbana, c$e, per diversi motivi, non pu/ godere di !uesti privilegi. '-;8,0I afferma, in proposito, c$e i costruttori devono essere in grado di sfruttare adeguatamente tutti i vantaggi e le piacevolezze !uali ad esempio la ventilazione, lesposizione al sole, il panorama offerte dal luogo prescelto 1 e c$e " prerogativa delluomo saggio non lasciar nulla di intentato affinc$A le fatic$e e le spese del costruire non possano andare perdute, e perc$A lopera abbia a riuscire durevole e salubre 2M3. & -a comprensione di !uestapproccio bioclimatico dell'-;8,0I " condizionata, da parte nostra, ad un indagine scientifica preliminare sulla cartografia, sullastronomia, sulla meteorologia e infine sullagrimensura. -a base su cui, a !uesta data, venivano costruite le mappe terrestri era ancora costituita, com" noto, dallastronomia tolemaica. 'ccanto alla

cartografia si sviluppa parallelamente la ricerca sulle tecnic$e agrimensorie e gromatic$e, utili per la misurazione dello spazio, per la catalogazione e la descrizione delle risorse agricole. 'ssistiamo infatti in !uesti anni alla costruzione delle prime mappe descrittive del territorio. Queste, in seguito, sarebbero state rese funzionali alla redazione delle prime forme elementari di catasto, !uali strumenti analitici di controllo e gestione razionale della propriet privata. Questo tipo di catasto era destinato a creare un mutamento essenziale nella catalogazione e nella descrizione dei beni immobili e delle risorse agricole. I possidenti si erano infatti resi conto c$e, in assenza di un controllo razionale del patrimonio agricolo, silvicolo e idrico, si potevano verificare, nel tempo, conseguenze anc$e gravi sul raccolto e sulla rendita. 1i sviluppa !uindi tra di loro una maggiore consapevolezza e una certa sensibilit per ci/ c$e riguardava la conservazione delle risorse naturali della propriet e per la tutela degli e!uilibri ambientali, c$e fino a !uel momento, sia per trascuratezza, c$e per ignoranza, non venivano tenuti nella giusta considerazione. -e fonti attestano c$e le prime forme catastali fiorentine risalgono al 16&C. =u infatti merito della fazione, c$e deteneva allora il potere a =irenze, laver riconosciuto come improrogabile la necessit di un sistema fiscale c$e si potesse dire, seppur relativamente, pi* e!uo. -invenzione del catasto, da parte di ,inaldo ?87-I '-;ILI, costitu# un passo decisivo in tale direzione 4. na testimonianza ulteriore " costituita a riguardo dalle tavole delle possessioni delle famiglie borg$esi fiorentine, le !uali stabilivano i confini della propriet e descrivevano la consistenza e il tipo di attivit produttive c$e vi erano svolte al suo interno. -a rendita immobiliare dei

cittadini veniva inoltre calcolata sulla base dei prezzi pi* bassi dei prodotti della terra 6. .el !uattrocento, con laumento delle ric$ieste inerenti una maggiore informazione ambientale per lo sviluppo delle attivit umane, si ampliano i campi di applicazione della cartografia ai fini della descrizione del territorio. -a cartografia ac!uista di conseguenza, soprattutto in ambito agricolo, ma anc$e da un punto di vista progettuale, unimportanza sempre maggiore. ?al nostro punto di vista possiamo aggiungere c$e !uesto tipo particolare di indagine trover una sua applicazione specifica nella ricerca di una migliore collocazione

insediativa delle costruzioni in un determinato contesto paesaggistico e urbano. 5erso la met del !uattrocento si cominciano infatti ad effettuare tutta una serie di rilievi planimetrici sul territorio e anc$e sul tessuto urbano delle citt. ,isalgono infatti a !uestepoca la scienza topografica, c$e, seppur ai suoi primi esordi, trovava gi, a diversi livelli, una larga diffusione. n esempio, in tal senso, " costituito dalla Descriptio urbis Romae, il trattato cartografico scritto da '-;8,0I nel 166C, in cui sono anticipati i principi della topografia iconografica moderna 2figg. 1C, 1E, 1F e &H3.

17. 'ncipit di una copia della Descriptio 7rbis Romae 2Chi". M. V'' 849 #ol. / recto arch0: $&.80 3: 'll'lberti fu commissionato da papa .iccol/ 5 il primo di molti progetti di ricostruzione urbanistica di ,oma. In !uelloccasione larc$itetto condusse unindagine conoscitiva sugli antic$i edifici di epoca romana.

18. 'ncipit della &eometria di 5uclide 216:C3. Vat. lat. 2224 #ol. 9: recto arch80 $&.;2: 1i ritiene c$e !uesta vista panoramica di ,oma sia stata la prima per la !uale si sia ricorsi al metodo descritto dall'lberti nella Descriptio. -a vista " posta sul lato di Donte Dario, dietro il 5aticano. 1ono identificabili monumenti cristiani come lAra Coeli.

19.

Alessandro Strozzi. pianta di Roma 216C4S16C6 ca.3. ?isegno a %enna. =irenze, ;iblioteca Dedicea -aurenziana. Cod. ,edi.

20.

Veduta di Roma dal 1iber Chronicorum di 6artmann Schedel . 2.orimberga 16F43 con incisioni di Michael <ol"emut e <ilhelm %le=den>ur##

in veste di urbanista e di arc$eologo, era riuscito a eseguire, avvalendosi di uno strumento in legno, noto come disco calibrato con raggio tutta una serie di calcoli topografici. .ei manoscritti della Descriptio molti dati sono infatti presenti in forma tabulare. Il disco della Descriptio veniva infatti posto su un piedistallo orizzontale e veniva utilizzato per sc$izzare una mappa di punti di distanza nella citt o anc$e, come dice '-;8,0I, per localizzare una fonte dac!ua. '-;8,0I rivendica, per !uel c$e ci riguarda pi* da vicino, linvenzione di una bilancia atta a misurare la pressione e la siccit dei venti e dellaria, sulla base di un esperimento c$e mostrava come una spugna assorbe lumidit dallatmosfera. Questo strumento " descritto dall'-;8,0I anc$e nel De re aedi#icatoria :. Questi apparecc$i, per limportanza applicativa c$e rivestivano, divennero ben presto punto di riferimento costante nella lettura e nella descrizione grafica degli aspetti ambientali del luogo geografico. %er numerosi arc$itetti e progettisti rinascimentali, la prospettiva, cos# come anc$e la cartografia, divennero in seguito non solo strumenti tecnici finalizzati alla rappresentazione, attraverso il ricorso alla proiezione ortogonale, della trama paesaggistica di un luogo naturale, ma anc$e la base documentativa per studiare e interpretare lassetto urbano ai fini di una migliore previsione insediativa e nel contempo per indagare meglio gli esiti legati alla realizzazione del progetto nel sito prescelto. 3.2 Quanto detto finora costituisce la base essenziale dellapproccio bioclimatico dellarc$itettura in -eon ;attista '-;8,0I. -a formulazione di nuova e pi* completa definizione dellarc$itettura, intesa come organismo energetico c$e interagisce con il macroclima esterno, trover la propria rispondenza in !uesti principi. -e

'-;8,0I,

condizioni climatic$e del luogo vengono considerate infatti dal nostro arc$itetto come veri e propri dati progettuali essenziale per la realizzazione di una !ualun!ue opera, proprio perc$A anc$e luomo, come gli edifici, prospera in salute o si ammala per il clima B. naffermazione di !uesto tipo implica, da parte del progettista, unindagine climatica preventiva sul sito insediativo. Questo tipo di analisi dovr avvenire sia attraverso losservazione diretta in loco, sia attraverso le verific$e cartografic$e sopra ricordate. 0utto ci/ dovr essere finalizzato, come avverte '-;8,0I, ad armonizzare la corretta collocazione delledificio in armonia allordine e alle proporzioni naturali perfette del contesto fisico<ambientale. -arc$itetto deve !uindi essere consapevole di dover operare, nella realizzazione dei propri progetti, con la massima prudenza onde evitare !uegli inconvenienti legati alla scarsit di informazioni sulle condizioni ambientali e atmosferic$e del sito. .on dobbiamo pensare, per/, c$e il ricorso a !uesto metodo comporti, da parte del progettista, delle rinunce o comun!ue della limitazioni alla propria creativit e allespressivit stilistico<formale della propria opera. Ci/ c$e conta " c$e egli sappia tenere nel dovuto conto lopportunit di porre luomo e le sue esigenze materiali e spirituali come punto di riferimento fondamentale nello sviluppo organico del proprio progetto. Quanto finora esposto trova, nel pensiero dell'-;8,0I, la propria giustificazione in un recupero funzionale dei classici, basato su unattenta ricognizione delle fonti e su una loro revisione critica. Di riferisco, in particolare, al De Architectura di 5I0, 5I9 e al confronto obbligato c$e lumanista fiorentino $a voluto stabilire con la sua opera, le cui copie medievali, conservate in codici, erano talora corrotte o addirittura lacunose.

8gli si propone, !uindi, agli occ$i dei suoi contemporanei come colui c$e intende rendere funzionali alle esigenze della propria epoca gli insegnamenti dei classici, i !uali possono essere rinnovati o addirittura superati. Questo ritorno allantico deve essere considerato nellottica di un progetto moderno, oramai scevro da ogni ricorso passivo al principio dautorit. .ella sua opera 5I0, 5I9 stabilisce, infatti, non solo !uei canoni sui !uali larc$itettura si sarebbe basata nei secoli a venire, ma ribadisce anc$e lopportunit c$e gli edifici siano realizzati, tenendo presente la possibilit di una loro integrazione con le condizioni climatic$e del luogo prescelto. 8gli scrive, in proposito c$e gli edifici possono trovare una collocazione adeguata solo nel rispetto delle propriet dei luog$i, degli aspetti del cielo e della natura dei popoli.

delle condizioni climatic$e del luogo insediativo prescelto. Questa considerazione aveva spinto l'-;8,0I ad approfondire gli scritti corografici di 09-9D89 basati sullo studio delle regioni terrestri sotto laspetto fisico e antropico. .on " da escludersi, infine, c$e '-;8,0I sia potuto entrare anc$e in contatto diretto con lopera di ',I10908-8 e in particolare i suoi Meteorolo"icolorum libri, c$e riguardavano, appunto lo studio dellatmosfera e dei fenomeni c$e la caratterizzano.

-a ricerca di una corretta soluzione abitativa ", come abbiamo avuto modo di ribadire, strettamente collegata allo studio

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro 5, Cap. 5II, p. 616.

&

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro I, Cap. 5I, p. :H
4

Cfr. ?en@s Oa@, %ro#ilo storico del Rinascimento italiano, 1ansoni, =irenze, 1FBB, p. 146.
6

In proposito cfr. anc$e 7ustina 1caglia, Alberti e la meccanica della tecnolo"ia descritta nel (De re aedi#icatoria e nei (1udi Matematici in 1eon !attista Alberti, 9p. cit., p. 4&1.
B

Cfr. 5. .iccoli, Sa""io storico biblio"ra#ico della"ricoltura italiana, 0orino, 1FHH.

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro III

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro ), Cap. III, p. EFH

Capitolo I5

PER UNA NUOVA IPOTESI DI LETTURA DI ALCUNI ASPETTI DEL $DE RE AEDI!ICATORIA%
4.1 'bbiamo visto in precedenza come sia necessario c$e l$abitat umano sia costruito su principi volti ad assicurare il benessere psicofisico dellessere umano. 8sso deve infatti configurarsi come luogo dell e!uilibrio armonico tra le sue forze static$e interne e !uelle naturali esterne. -o sfruttamento delle forze naturali trova, in !uesto contesto, la propria ragion dessere nellintento garantire un adeguato controllo climatico degli edifici. .on dobbiamo comun!ue dimenticare c$e l$abitat deve essere concepito inoltre come lespressione pi* autentica dell $omo faber, c$e con l intelligenza, la saggezza e la virt* della propria azione modifica il mondo 1 e configura il proprio $abitat tenendo presenti gli aspetti paesaggistici, i fattori ambientali e le tradizioni locali. Questaspetto " affrontato naturalmente anc$e dall'-;8,0I, il !uale afferma c$e luomo, attraverso la propria capacit costruttiva, pu/ arrivare a cambiare il mondo. -'-;8,0I considera, infatti, larc$itettura come una tra le attivit intellettuali pi* importanti per luomo in !uanto, attraverso un adeguata realizzazione dello spazio fisico, !uesto pu/ arrivare a migliorare la propria condizione, ma anc$e ad assicurare la !ualit della vita. -$abitat appare in !uesta concezione come il luogo deputato allaccoglimento degli ideali e delle aspirazioni umane. -arc$itettura diviene !uindi !uella disciplina c$e fa da cerniera non solo tra i bisogni del singolo, le tradizioni e i valori condivisi dalla comunit, ma anc$e tra luomo e !uei delicati e!uilibri c$e caratterizzano lambiente circostante. 1ta di fatto c$e !uesta concezione dellarc$itettura era condivisa dai maggiori arc$itetti dell epoca rinascimentale, tra i !uali =ilippo ;, .8--81COI, ?onato ;,'D'.08, =rancesco ?I 7I9,7I9 D',0I.I, -uciano -' ,'.', 7iuliano ?' D'I'.9, 'ntonio e 7iuliano ?' 1'.7'--9 e ;ernardo ,9118--I.9 2=ig. &1 e &&3

21. Attribuita a +rancesco di &ior"io Martini . Citt3 ideale 216CH3. 7rbino. &alleria ?azionale delle Marche: " nella pittura, in apposite immagini di gruppi di edifici in prospettiva c$e prendono forma ambienti e paesaggi non realizzabili nella realt , come ad esempio in !uesta tavola di rbino, come in !uella di ;altimora e ;erlino.

22. Antonio Averlino detto il +ilerete. $rattato sullarchitettura 2ca. 16BHSB:3: Il trattato, scritto a Dilano, descrive una citt immaginaria 1forzinda, di cui vediamo !ui alcuni edifici

nel De re aedi#icatoria, partendo da una ricognizione generale dei complessi problemi relativi allarc$itettura, intesa come disciplina scientifica e umanistica, arriva ad una definizione delle sue idee guida. 8ssa si configura infatti come !uella scienza c$e $a lo scopo di organizzare lo spazio per proteggere gli uomini dai rigori dei climi e dagli altri pericoli provenienti dallambiente esterno nei luog$i privati e pubblici. 8ssa " assimilabile ad un involucro destinato ad accogliere luomo, la sua famiglia e la collettivit, oltre a essere lo spazio intimo c$e protegge la salute delluomo e la sua spiritualit. '-;8,0I insiste nel De re aedi#icatoria sullo stretto rapporto fra casa e citt: la casa " una citt in miniatura, mentre la citt " una grande casa &. %i* avanti, verso la fine del libro I), '-;8,0I si sofferma in modo pi* esplicito sulla .atura dellopera arc$itettonica. 8gli afferma c$e costruire

'-;8,0I,

convenientemente risponde sia ad una necessit c$e ad unutilit, ma anc$e c$e labilit di costruire in modo da ottenere lapprovazione degli uomini di costumi splendidi, senza peraltro essere riprovati dagli uomini frugali pu/ appartenere solo ad un artista dotto, saggio e 4 giudizioso . -opera dellarc$itetto deve !uindi rispecc$iare la societ nelle sue manifestazioni, siano !ueste politic$e, economic$e e culturali e ac!uistare un valore morale e civico, ma anc$e e soprattutto democratico. -a sua attivit deve essere in grado di trovare, per !uesto motivo, il consenso degli uomini virtuosi, ma anc$e degli uomini semplici. ?alla sua opera, infatti, dipende in gran parte la sicurezza, lautorit, il decoro dello stato, ma anc$e la possibilit di vivere dignitosamente e fuori dei pericoli 6. -arc$itetto deve sapere mostrare, per !uesto motivo, la propria virt* e il proprio

ingegno nella competenza, nella saggezza e nel giudizio in modo da evitare !uei capricci e !uegli impeti c$e $anno caratterizzato lopera di una parte dei moderni progettisti, i !uali $anno perso, in !uesto modo, !uasi definitivamente il contatto con le esigenze delluomo e della .atura. '-;8,0I ribadisce limportanza di !uesti principi, laddove afferma c$e c$i costruisce in modo da essere lodato per lopera sua < e c$i non vuol ci/, " senza cervello < deve basarsi su criteri esatti e costanti : come larte stessa esige. -e arti e le discipline tecnic$e, in genere, devono possedere necessariamente, come abbiamo affermato in precedenza, un fondamento scientifico c$e le giustific$i. 'llepoca dell'-;8,0I, sia la casa c$e la citt erano il risultato pi* evidente dello sviluppo di !uesta concezione. 9ltre a !uesto, esse si configuravano come lespressione diretta delluomo, dei suoi ideali, sentimenti e valori intimi. Il soddisfacimento dei bisogni materiali e spirituali delluomo diveniva !uindi la spinta per lattuazione di !uelle condizioni ottimali volte ad assicurare un adeguato comfort arc$itettonico. Questaspetto trova la propria giustificazione in !uel rapporto di interdipendenza e connessione tra arc$itettura e luogo insediativo c$e, come " noto, si era stabilito gi in epoca romana e c$e si rivelava fondamentale ai fini di una sua proficua realizzazione. -'-;8,0I, recuperando in modo funzionale !uei criteri c$e avevano ispirato la tradizione arc$itettonica classica, riesce ad adeguarla alle esigenze della sua epoca, attraverso lintegrazione di alcune discipline scientific$e, !uali ad esempio la matematica, la geometria, la cartografia e lottica, c$e erano in !uel momento oggetto di indagini accurate. K noto come '-;8,0I abbia voluto accludere al De re aedi#icatoria alcuni libri sullaritmetica e sulla geometria, i !uali, sfortunatamente sono andati perduti B. '

rendere !ueste discipline e il loro studio maggiormente funzionali sarebbero intervenute le nuove scoperte scientific$e sui fenomeni terrestri e i nuovi strumenti analitici finalizzati alla descrizione morfologica del territorio. -a sua ricerca parte infatti dal presupposto, e in !uesto si ricollega nuovamente allopera di 5I0, 5I9, c$e la conformazione geomorfologia del territorio e le condizioni climatic$e e atmosferic$e, rappresentino un insieme di fattori naturali atti a determinare la tipologia edilizia ai fini dellottenimento di un adeguato comfort abitativo. I !uattro elementi naturali, fuoco, aria, ac!ua e terra vengono, come " gia stato detto in precedenza, recuperati e utilizzati in termini di parametri ambientali oppure ai fini dellosservazione della morfologia del sito climatico. I dati ottenuti venivano !uindi utilizzati ai fini della determinazione della collocazione dellinsediamento abitativo e successivamente per la realizzazione del progetto arc$itettonico. '-;8,0I, in !uesto senso, attribuisce al parametro termico un valore essenziale nella valutazione del corretto apporto di energia solare sulledificio. I parametri dellaria e dellac!ua risultano, invece, essere funzionali rispetto al controllo climatico degli edifici e in particolare per ci/ c$e riguarda le correnti daria e la loro intensit. n altro indicatore fondamentale " dato dalla .atura del terreno e dalla sua conformazione sotto il profilo geologico. Questaspetto trova la sua importanza nella possibilit di una verifica concreta della stabilit del terreno, per !uel c$e riguarda la probabile presenza di ac!ue superficiali e sotterranee, ma anc$e rispetto alla collocazione c$e si intende dare alledificio. %ossiamo concludere c$e !uesti indicatori parametrici costituiscono, nella filosofia progettuale dell'-;8,0I,

delle vere e proprie priorit o comun!ue dei punti di riferimento costante. Questi principi troveranno una loro specificazione ulteriore in epoc$e successive, dove si dimostrer una maggiore attenzione per la salute delluomo, ma anc$e una ricc$ezza notevole nelle forme compositive, c$e porteranno ad una concezione spaziale sempre pi* vicina alle necessit della societ civile. 4.2 -'-;8,0I pone luomo al centro della creazione arc$itettonica e dellordine naturale. %roprio per !uesto motivo le costruzioni non devono solo ricercare !uelle proporzioni insite nellordine naturale cos# come voluto da ?io, ma anc$e riferirsi a dei criteri c$e rispondessero ai bisogni reali delluomo. 8gli scrive infatti c$e larte " necessario e degno ricovero e ambiente delluomo, ma " anc$e specc$io dellintera .atura e armonia della sua mente e del suo corpo C . %roprio per !uesto motivo non possiamo escludere c$e ogni spazio artificiale influisce o possa influire sulla salute umana. -uomo, inoltre, tende ad adattare il proprio metabolismo in funzione allo spazio arc$itettonico. Questultimo pu/ manifestare, infatti, i suoi effetti deleteri dapprima nei confronti dellintegrit e tenuta del bene edilizio nel tempo e, successivamente, nei confronti della salute psicofisica degli abitanti. ' !uesto riguardo il teorico dellurbanistica Daurice =ranUois ,9 78, mette in evidenza nei propri scritti i rapporti esistenti tra biologia e unit urbane. 8gli scrive in proposito c$e se si esamina la serie di !uadri successivi nei !uali si sviluppa la vita degli individui, la citt pu/ essere considerata, dopo la casa, come uno di !uesti involucri. -a casa e lintera citt devono, per !uesto motivo, partecipare al carattere biologico

delluomo e alla sua natura organica e di conseguenza alla sua dimensione E. .on dobbiamo dimenticare c$e anc$e l'-;8,0I vedeva lo stato di salute del corpo umano, inserito allinterno dellorganismo arc$itettonico, come lindicatore del livello di nocivit o di salubrit di !uestultimo. 8gli infatti ricorda gli sforzi compiuti dai popoli antic$i per rendere lambiente scevro di ogni elemento nocivo, ma anc$e le attenzioni c$e !uesti riponevano nellevitare un clima molesto e malsano. Questultima precauzione viene considerata assai saggia e anzi indispensabile F. 5a ricordato c$e, ai suoi tempi, non esistevano le moderne apparecc$iature in grado di determinare con esattezza lo stato di salubrit e abitabilit di un edificioG proprio per !uesto motivo si ricorreva, per ottenerne la diagnosi, al metodo dellosservazione empirica diretta. '-;8,0I ci riferisce sullopportunit del ricorso a !uesto tipo di criterio affermando c$e " possibile ottenere utili indicazioni circa il clima e i venti anc$e dallosservazione dei corpi inanimati. %otr essere di aiuto una verifica scrupolosa dello stato di conservazione delle murature degli edifici circostanti. .el caso in cui !ueste saranno divenute scabre e consunte, sar segno c$e la zona soffre di particolari mali. n altro indicatore fondamentale, ai fini dellaccertamento della salubrit del sito insediativo, sar dato dalla presenza di alberi piegati o spezzati tutti !uanti in una sola direzione. Questo segno dovr essere interpretato come conseguenza della violenza del vento. n altro elemento da non sottovalutare " losservazione diretta della parte superiore delle pietre del luogo o di !uelle c$e sono state trasferite. 1e !ueste tendono a sgretolarsi pi* del normale, ci/ indic$er c$e il clima del luogo " sottoposto a sbalzi notevoli di temperatura. Queste

variazioni termic$e influiranno negativamente sulle condizioni di salute degli abitanti, il cui corpo sar costretto a subire un violento riscaldamento o raffreddamento e a indebolirsi nel suo complesso 1H. -a correttezza o meno di !uesta indagine dipendeva principalmente dal grado di preparazione e dallesperienza del progettista. 1appiamo anc$e c$e le condizioni di salute nellorganismo umano dipendano essenzialmente dallazione congiunta delle temperatura, dellumidit e della circolazione dellaria. K noto infatti c$e il caldo riesce pi* difficile da sopportarsi, a parit di temperatura, !uanto pi* " elevato il grado di umidit nellaria e !uanto minore " la ventilazione. ' ogni valore di umidit relativa, corrisponde, infatti, un valore limite di temperatura, superato il !uale lorganismo avverte i primi sintomi di disagio da afa. %ertanto il microclima interno allabitazione " subordinato ai valori relativi della temperatura interna, allumidit presente e alla ventilazione. 'l giorno doggi " risaputo c$e una variazione considerevole di !uesti parametri naturali $a come conseguenza lalterazione delle condizioni globali di comfort ambientale. Il ricorso a murature troppo umide, ad esempio, pu/ infatti avere effetti nocivi non solo sullambiente arc$itettonico, ma pu/ esercitare uninfluenza negativa sugli e!uilibri termici e igrometrici, le cui conseguenze risc$iano di ripercuotersi sullattivit metabolica delluomo e pi* in generale sul proprio benessere, causando in !uesto modo dei risc$i per la propria salute. K stato infatti dimostrato c$e, allinterno di uno spazio abitato, laumento del tasso di umidit nellaria pu/ comportare delle sensazioni di disagio per gli abitanti c$e possono risentire degli s!uilibri avvertiti dallinvolucro edilizio, provocati, in !uesto caso, dalla presenza di vapore ac!ueo sulle pareti. Questultimo, infatti,

viene ceduto allambiente circostante provocando cos# una repentina diminuzione della temperatura, sia per evaporazione superficiale, sia per la conseguente riduzione delle capacit termoisolanti della zona in !uestione. K !uindi c$iaro, come nel pensiero dell'-;8,0I, lo spazio arc$itettonico non possa essere concepito senza tener conto delle sue interazioni con lo spazio esterno e con le continue variazioni atmosferic$e e climatic$e c$e lo caratterizzano durante lanno. %er !uesto motivo, la realizzazione dellarc$itettura deve trovare una precisa rispondenza nellessere umano e nelle sue esigenze vitali. Questa concezione trova una giustificazione nelle stesse parole dellarc$itetto, il !uale, nel De re aedi#icatoria, afferma c$e ogni opera deve adattarsi ai pi* importanti bisogni delluomo 11. %er concludere risulta evidente c$e una realizzazione assennata dello spazio arc$itettonico non possa prescindere dallavere come punto di riferimento fondamentale !uel rapporto dinamico, basato su interazioni reciproc$e, c$e si stabilisce tra il corpo umano e lambiente artificiale in cui !uesto vive. 4.3 -approccio bioclimatico di -eon ;attista '-;8,0I era destinato a rappresentare un vero e proprio punto di svolta nella discussione sullarc$itettura, c$e si era profilata in epoca rinascimentale. ,iteniamo c$e !uestaspetto sia ampiamente sufficiente per riconoscere , a !uesta grande figura di uomo e di artista, il merito di aver conferito dignit umana allarc$itettura del proprio tempo. -intervento arc$itettonico, deve infatti, avere come punto di riferimento costante la possibilit di assicurare agli uomini una migliore !ualit della vita. -arc$itettura, inoltre, come testimoniano molte tra le sue opere, deve cercare di farsi interprete delle esigenze, delle aspirazioni degli abitanti.

.el capitolo precedente abbiamo definito larc$itettura, sulla scia dell'-;8,0I, come un organismo animale. .on dobbiamo per/ dimenticare c$e un organismo animale " anc$e un organismo energetico, c$e, come tale, possiede una capacit di scambio energetico con lambiente esterno. -a forma e i componenti edilizi di tale organismo devono essere in grado di svolgere unazione di climatizzazione naturale sia nella stagione estiva c$e in !uella invernale. Qualun!ue essere vivente sceglie di vivere in un determinato $abitat non solo per motivi legati alle fonti di approvvigionamento materiale: ladattamento allambiente circostante " infatti legato anc$e alle condizioni climatic$e del luogo prescelto. 'nc$e linvolucro edilizio, alla stregua di un !ualun!ue organismo animale, cerca di interagire con le condizioni climatic$e e di adattarsi ai cambiamenti dellambiente circostante, c$e, com" noto, " costituito principalmente dal sole, dallac!ua, dallaria. -e risorse climatic$e naturali devono, per !uesto motivo essere, intese come componenti integranti dellarc$itettura e non come elementi separati. -a morfologia del sito, la temperatura, lumidit, le correnti daria dominanti, la pressione, lesposizione, laltitudine devono essere considerati i fattori costituenti dellapproccio bioclimatico e ambientale. -a forma, la geometria compositiva, i componenti strutturali dellinvolucro edilizio devono, di conseguenza, essere progettati in modo tale da poter sfruttare adeguatamente lapporto energetico dei fattori sopramenzionati. Questaccorgimento consente di fornire agli ambienti interni il giusto comfort termoigrometrico e una climatizzazione naturale ottimale. 1econdo l'-;8,0I, ledificio e la sua struttura compositiva non si devono

c$iudere a guisa di corazza o di roccaforte, rispetto allambiente esterno. ?eve assumere, al contrario, i connotati edilizi di una forma aperta, i cui spazi interni, attraverso le aperture 2finestre, scale, intercolumni, intercapedini, sfiatatoi, porticati, podi e gallerie3, si protendono verso lesterno, sfruttando gli elementi naturali. In altri termini, ledificio deve essere strutturato in modo tale da garantire la presenza di veri e propri diaframmi edilizi, in grado di filtrare e proteggere gli ambienti interni dalle correnti daria fredde e umide. Questo accorgimento tecnico riguardava non solo le strutture verticali 2le pareti3, ma anc$e !uelle orizzontali 2i solai3. ,obert 0'58,.9,, parlando del progetto albertiano della c$iesa di 1an 1ebastiano a Dantova, afferma c$e la costruzione di un solaio su unintercapedine vuota, avrebbe conseguito una maggiore efficacia rispetto ad alzare il livello del suolo con del pietrisco. Questa operazione, infatti, avrebbe comportato un impiego non indifferente di materiali senza eliminare completamente il risc$io di umidit. Inoltre, lesecuzione di aperture permanenti, nei muri laterali inferiori, avrebbe consentito di ricevere, allinterno dello spazio, un maggior apporto di luce e di ventilazione, in modo tale da mantenere i muri pi* asciutti. Questo sotterraneo non doveva, per !uesto motivo, servire ad altri scopi, !uali, ad esempio, la funzione, recentemente ac!uisita di cripta 1&. Ci/ c$e !ui viene sostenuto sta a indicare c$e, nelle intenzioni dell'-;8,0I, lintercapedine doveva assolvere prevalentemente a una funzione bioclimatica, ovverosia le aperture laterali permanenti, poste sulle pareti inferiori, dovevano permettere lafflusso sia della luce, del calore e della ventilazione in modo da proteggere e mantenere il piano superiore e la struttura verticale e orizzontale asciutti e ben areati.

-involucro edilizio, inoltre, " costituito non solo da materiali fisici 2mattoni, pietra, legno, calce, rame, ferro, piombo, vetro e simili3, ma anc$e da materiali eterei 2aria, vapore, calore e luce3. 0utto !uesto " reso possibile attraverso una particolare disposizione delle strutture spaziali verticali e orizzontali, le !uali possono essere sia aperte c$e c$iuse e sono poste tra lo spazio interno ed esterno delledificio, in modo da essere permeabili o meno alle correnti daria, alla luce e al calore. -edificio deve essere predisposto !uindi in modo tale c$e !uesto sia in grado, nel corso dellanno, di regolarsi opportunamente da un punto di vista termico. In altri termini, !uesto deve saper accogliere solo !uegli agenti atmosferici positivi, vale a dire la giusta dose daria, dumidit, di luce e di calore. 0utto !uesto permette di determinare, al proprio interno, una situazione confortevole da un punto di vista termico. -edificio diventa in !uesto modo !ualcosa in pi*, rispetto ad una semplice massa muraria, c$e racc$iude un certo volume, ovverosia uno spazio vivo c$e interagisce, in senso dinamico, con i fattori ambientali esterni.

Questo spazio vivo pu/ assumere un valore ambientale, solo nel caso in cui riesca a stabilire un rapporto energetico scambievole con lambiente esterno. Questultimo " uno tra i principi basilari dellarchitettura bioclimatica. K risaputo, infatti, c$e le correnti daria calda, fredda e umida esplicano conseguenze importanti non solo sul fabbisogno termico delledificio, ma anc$e sul suo stato conservativo. K opportuno precisare, inoltre, c$e gli effetti dellinterazione tra edificio e correnti daria sono !uelli c$e concorrono a determinare il microclima interno. 0utto !uesto avviene sempre su scala microambientale. Questultima rappresenta la scala sulla !uale $a luogo comunemente lesperienza umana. 'llesterno di un !ualun!ue edificio esistono, infatti, numerosi microclimi, c$e sono oggetto nel tempo di continue variazioni, causate da tutta una serie di complessi fattori naturali e artificiali, legati, ovviamente, alla medesima zona climatica. 0ra !uesti possiamo annoverare la presenza di vegetazione, la vicinanza del mare, dei lag$i, e pi* in generale, di corsi dac!ua, pianure, monti e addirittura lo stesso insediamento urbano.

1 &

Cfr. %ico della Dirandola, pere vol"ari.

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro I, Cap. I), p. B6
4

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro III
E

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro I), Cap. ), p. E:6
6

Cfr. '. Doles, 'nvolucri 21e nicchie delluomo3 in %s=cholo"ie de lespace, 1FC&
F

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., %rologo, p. 1&
:

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro I, Cap. III, p .&6
1H

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro 5I, Cap. II, p. 66E
B

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro I, Cap. 5, p. 66
11

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., %rologo, p. 1B . In proposito cfr. anc$e C. 7ra@son, $he composition o# 1.!. Albertis Decem libri de re aedi#icatoria , in DVnc$ner Ta$rbuc$ der bildenden Iunst, s. III, )I 21FBH3, p. 1B1, n. 4E.

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., %rologo, p. B
1&

Cfr. ,obert 0avernor, ' &onza"a committenti dei pro"etti albertiani per San Sebastiano e SantAndrea a Mantova e per la tribuna della Santissima Annunziata a +irenze in 1eon !attista Alberti, 9p. cit., p. 4E4.

Capitolo 5 LAPPROCCIO BIOCLIMATICO PRINCIPI& CONSIGLI TECNICI E REGOLE EMPIRICHE DELLARCHITETTURA RINASCIMENTALE. LA CLIMATI##A#IONE DEGLI EDI!ICI
5.1 -o storico dellarte 7iulio Carlo ',7'. sostiene c$e l'-;8,0I " il primo arc$itetto c$e concepisca larc$itettura come una realt fisica, come luce, calore, penombra, atmosfera e coloreM, oltre a essere il primo a considerare, sotto il profilo psicologico, il trapasso emozionale dalla luminosit e dalla concretezza volumetrica dellesterno alla penombra, alla cavit interna e c$e faccia materialmente e visivamente comunicare lo spazio esterno con !uello interno, attraverso arc$i profondi, gallerie, porticiM 1 2fig. 233

23. -.;. 'lberti, San Sebastiano 2progetto del 16BH ca.3, facciata e internoG Dantova

-e osservazioni fatte da ',7'. ci fanno intuire c$e per l'-;8,0I, !uesti elementi fisici rappresentano la base per delineare la tipologia e la geometria compositiva in relazione allambiente e al

clima del luogo. Questi parametri permettono di garantire !uello c$e " comunemente c$iamato benessere abitativo.

.el tracciare unanalisi degli aspetti legati alla concezione dellarc$itettura in -eon ;attista '-;8,0I, abbiamo voluto insistere sulla complessit delle funzioni interne ed esterne del sistema abitativo. In tal senso abbiamo voluto prendere in considerazione le molteplici articolazioni dei processi inerenti gli scambi energetici tra linterno e lesterno delledificio. 0utti !uesti processi appaiono legati tra di loro e interagiscono con le variabili climatic$e del sito insediativo prescelto, !uali ad esempio le precipitazioni atmosferic$e, lindice di soleggiamento e ombreggiamento, la direzione e velocit dei venti e le temperature stagionali medie, ecc. I principi c$e permettono di garantire, in modo soddisfacente, condizioni adeguate di comfort termico per !uel c$e riguarda gli spazi interni degli edifici sono complessi. Il controllo climatico degli edifici implica principalmente, da parte del progettista, una conoscenza e una valutazione approfondita dei fenomeni meteorologici, la cui intensit pu/ variare nel tempo e nello spazio. In proposito dobbiamo necessariamente tener conto di tre aspetti fondamentali: a3 la collocazione delledificio allinterno del sito prescelto rispetto alle condizioni climatic$eG b3 la collocazione delledificio rispetto ai volumi edilizi preesistenti allinterno del tessuto urbanoG c3 linfluenza reciproca degli effetti macro e microclimatici e le interazioni da !uesti provocati su un particolare $abitat termico interno e sul tessuto urbano esterno. Questultimo parametro si lega direttamente con !uelli precedenti. -a !ualit abitativa degli involucri edilizi " !uindi necessariamente subordinata ad una verifica attenta di !uesti aspetti. In !uesto capitolo intendiamo prendere in considerazione !uegli aspetti climatici e la relazione c$e intercorre tra

!uestultimi e gli insediamenti urbani e come !uesti vengono sviluppati allinterno del pensiero dell'-;8,0I. 8gli aveva capito c$e la realizzazione di un !ualun!ue edificio doveva trovare una precisa rispondenza non solo nei principi della statica, ma anc$e e principalmente nelle variabili climatic$e esterne. 1olo a !uesto punto il progettista poteva stabilire la tipologia della forma, la sua eventuale compatibilit con la morfologia del terreno, per prendere successivamente in considerazione lubicazione dei volumi edilizi preesistenti e occuparsi della determinazione delle aperture esterne 2porte e finestre3 al fine sia di dare luce sia di ricambiare laria . Questultime, inoltre dovranno essere fatte in modo da adattarsi allo scopo cui il luogo " adibito e allampiezza del muroG s# c$e risultino in numero non eccessivo nA insufficiente e forniscano una !uantit di luce non maggiore nA minore di !uanto sia necessario. Il progettista deve, !uindi, regolarsi in base alla direzione e alla velocit delle correnti daria alle !uali saranno esposte le aperture. -e finestre, c$e ricevono le brezze salutari, dovranno essere particolarmente ampie, in modo c$e laria possa circolare tra i corpi degli abitanti. -e finestre, c$e sono, invece, esposte in direzione delle correnti daria nocive, saranno collocate in alto in modo tale c$e il muro frapposto difenda gli abitanti dai venti e c$e !uestultimi penetrino per !uel tanto c$e basti al ricambio daria, ma solo dopo aver perso la loro forza e la loro pericolosit. ;isogner, inoltre, prevedere in !uale modo la luce e il calore del sole filtrino attraverso le finestre. -'-;8,0I assume come principio c$e ogni ambiente deve avere le aperture collocate secondo i punti cardinali, in modo da ricevere, dallalba a mezzogiorno, una !uantit di luce prestabilita, cos# come anc$e a partire da mezzogiorno fino al crepuscolo. Infatti le

finestre esposte ad est riceveranno molta pi* luce in un arco di tempo c$e va dallalba a mezzogiorno, mentre !uelle esposte ad ovest riceveranno, a loro volta, la maggior parte della luce durante il pomeriggio. 1e le aperture sono, invece, esposte a sud, !ueste godranno di luce e calore per lintera giornata. -a collocazione a settentrione, pur non assicurando luce solare diretta, permette, comun!ue, di usufruire di una buona illuminazione diffusa, c$e pu/ rivelarsi utile per determinate funzione abitative. -a circolazione dellaria, afferma '-;8,0I, sar facilitata se i davanzali saranno abbassati in modo tale c$e c$i si trovi allinterno delledificio possa esser visto dalla strada e vedere a sua volta i passanti &. Il ricorso a !uesto elemento arc$itettonico trova la propria giustificazione nellagevolare lafflusso di !uelle brezze provenienti dal mare e da terra o da monti o valli e c$e vengono meglio recepite ai piani inferiori delledificio. Questi principi comportano, inoltre, la realizzazione di altre aperture !uali i vestiboli esterni. 0utto ci/ deve avvenire in modo indiretto e non ortogonale rispetto allasse delle stanze e ai disimpegni interni. Ci/ consente di evitare laccelerazione delle correnti daria trasversali, le !uali sono fredde, umide e violente. - '-;8,0I indica, infatti, !uesto tipo di correnti come tra le meno salubri per la salute delluomo. Questa soluzione servir ad evitare la formazione di muffe e di condense, le !uali, come " risaputo, possono mettere a repentaglio, nel tempo, la buona conservazione dei piani superiori dei palazzi e il comfort abitativo. Quando, invece, laria giunge allinterno di un edificio, attraverso una galleria ampia e abbastanza soleggiata, !uestaria diverr tiepida. 'l contrario notiamo c$e, se il vestibolo " stretto e ombroso, la corrente daria sar pi* rapida nei movimenti e pi* fresca. %er rendere pi* comprensibile

!uesto processo, l'-;8,0I ricorre a un esempio e dice c$e c$i cammina esponendosi al sole non si abbronza, mentre c$i sta seduto al sole si abbronza. -a spiegazione di !uesto fenomeno sta nel fatto c$e il movimento, facendo vento, annulla il potere dei raggi solari 4. %arlando poi degli spazi fissi aperti, !uali i portici, possiamo sostenere c$e !uesti elementi arc$itettonici sono essenziali per la protezione la regolazione, sotto il profilo termico, della muratura principale inferiore esterna delledificio. %er !uesto motivo la loro funzione non " unicamente di tipo ornamentale o estetico, come si pu/ pensare, ma consente di preservare gli abitanti dalleccessivo calore del sole, dalle precipitazioni atmosferic$e e dal vento, ma anc$e a isolare ledificio dal piano stradale. Queste strutture permettono, inoltre, di modificare la direzione della pioggia e di attutire, in inverno, lintensit delle correnti daria fredda e umida. In !uesto modo " possibile assicurare, nel tempo, la conservazione della struttura muraria inferiore e creare un microclima interno pi* confortevole per la salute umana. ?urante la stagione fredda, lorientamento a sud dei portici e la bassa inclinazione del sole allorizzonte, facilitano, allinterno, la penetrazione dei raggi solari. ?estate, invece, !uando il sole " alto allorizzonte, i raggi colpiscono la copertura del portico, creando nella zona sottostante una zona dombra c$e attutisce la calura 6. -'-;8,0I, inoltre, afferma c$e il portico non era soltanto riservato alle persone, ma serviva anc$e come riparo per le bestie da soma, onde proteggerle dal sole e dalla pioggia :. %ossiamo immaginare, c$e !uesti, pur non soffermandosi in modo dettagliato nei suoi scritti sulla funzione bioclimatica di !uesto tipo particolare di struttura arc$itettonica, fosse a conoscenza delle sue origini classic$e, c$e furono

tramandate ai posteri dal soldato greco )8.9%O9., vissuto attorno al 6HH a.C., il !uale " stato tra i primi a scrivere del concetto di portico da un punto di vista bioclimatico. In epoca moderna, -8 C9,; 1I8, recuperer in modo funzionale i principi bioclimatici dei portici, attraverso la realizzazione di pilastri in cemento armato, c$e sorreggono al pian terreno un fabbricato o pi* fabbricati, permettendo di risolvere anc$e i problemi legati alla circolazione pedonale e automobilistica. .ei palazzi dotati di podi rialzati, piani seminterrati, nella stagione fredda, come ci riferisce l'-;8,0I, le finestre sulla parete nord dovranno essere piccole ed essere situate in alto. Questaccorgimento permette di attutire limpatto provocato dalla forza del vento allinterno dei podi stessi. Dentre sulla facciata sud esse dovranno essere molto

pi* ampie in modo da favorire la penetrazione, durante linverno, dei raggi solari bassi, ma anc$e delle brezze salutari. -arc$itettura rinascimentale faceva comun!ue ricorso non solo a !uei principi e a !uei suggerimenti, c$e possiamo trovare negli scritti teorici dell'-;8,0I o di =rancesco ?I 7I9,7I9 D',0I.I, ma anc$e a tutta una serie di accorgimenti e sistemi di termoregolazione climatica naturale degli ambienti interni agli edifici. 'lcuni anni fa, in seguito ad unindagine arc$itettonica, condotta dagli autori di !uesto libro su alcuni edifici storici nella citt di %rato 20oscana3, " stato possibile scoprire allinterno di un palazzo !uattrocentesco, denominato Cini < ;enassai, un sistema di ventilazione naturale di aria fresca e calda 2figg. 24 e 253

24. %alazzo Cini - !enassai 216HH ca.3. +acciata ?ord. %rato 2$oscana3

25. Vista della #acciata del palazzo (Cini - !enassai) con lentrata sul vicolo dove sono collocate le "rate di ventilazione per la captazione di aria #resca. +acciata sud @ ovest. ri#atta nel 8A00 circa.

-attuazione di !uesto sistema avveniva attraverso la depressione formata da un grande camino solare costruito in laterizio, il !uale era posto lateralmente in comunicazione con le cantine sottostanti ledificio prospiciente un vicolo. Questultime, durante la stagione calda, lasciavano affluire nei locali superiori laria fresca immagazzinata nelle cantine favorendone il raffrescamento. Questo sistema di raffrescamento si basava sul cosiddetto effetto fumaiolo, dovuto alle differenze di pressione e di temperatura createsi allinterno, allesterno e allaltezza del camino solare. 'ffinc$A fosse possibile c$e la ventilazione raggiungesse ogni locale del palazzo, erano state disposte in corrispondenza di ciascun piano, sulla parete verticale in basso delle grate regolabili collegate direttamente al camino. In inverno le stanze, orientate a sud<ovest, venivano protette e riscaldate attraverso intercapedini o doppie pareti. -a parete esterna dellintercapedine, esposta a sud< ovest, veniva riscaldata dal sole invernale basso allorizzonte, in modo tale c$e il calore, accumulato tra le due pareti

esterne, penetrasse, per conduzione, negli ambienti interni delledificio tramite opportune prese daria disposte in alto. -a circolazione di !uestaria calda avveniva in modo spontaneo, grazie alla variazione c$e si stabiliva tra la temperatura esterna e !uella interna alledificio. Questo sistema di riscaldamento generava, allinterno delledificio, un gradevole tepore. .el contempo permetteva di evitare, attraverso le finestre, il ricambio dellaria e di conseguenza la dispersione del calore esterno accumulato durante il giorno. 1empre allinterno di !uesto palazzo " stato possibile osservare alcune tecnic$e particolari di isolamento termico c$e possiamo considerare, per lepoca, abbastanza efficaci. 'llinterno dei locali " stata riscontrata, inoltre, la presenza di doppi solai, realizzati in laterizio e legno simili a dei soppalc$i con sovrastante soletta formata di calce spenta e gesso nel cui impasto vi erano piume, crini di cavallo e paglia. Questo sistema risultava essere particolarmente efficace per la conservazione del calore accumulato durante il giorno 2figg. 26& 27 e 283.

Schema #unzionale del sistema di ra##rescamento a vuoto 7rata di ventilazione collocata alla base del muro verticale delle stanze del palazzo e alla colonna del camino daria in mattoni

al tetto 'ria c$e entra nel camino

pietra calcarea aria estiva fresca e secca

26.

1ezione illustrativa del sistema di circolazione dellaria #resca ne"li 28400 ca.3 @ %rato 2% 3.

ambienti del

%alazzo

Cini @!enassai

27. %alazzo Cini @ !enassai 28400 ca.B @ %rato: grate per la ventilazione e la captazione daria fresca in collegamento con le cantine.

delle correnti

28. %alazzo Cini @ !enassai 2ca. 84003 - %rato 2% 3: griglia dareazione per il raffrescamento estivo. -a griglia " munita di valvola interna per regolare la circolazione dellaria allinterno de locali

' dimostrazione di !uanto sopra esposto, sappiamo c$e l'-;8,0I, !uando si occupa dei sistemi utilizzati per il raffrescamento interno degli edifici, tiene a far presente c$e per far s# c$e lombra si mantenga fresca, sar utile ricoprire il tetto con altro tetto, e le pareti con altre pareti. Inoltre egli afferma c$e laria tra le due pareti si manterr pi* fresca !uanto pi* largo sar lintervallo di spazio tra loro. Questaccorgimento consentir di far s# c$e lambiente si riscaldi meno degli altri. ?ifatti, aggiunge l'-;8,0I, il vuoto lasciato tra i due muri $a un effetto pressoc$A identico a !uello di un muro di eguale spessore B. K ovvio c$e, nel !uattrocento, i sistemi di climatizzazione naturale potevano sfruttare principi e accorgimenti anc$e diversi rispetto a !uelli precedentemente descritti. 1coprirli ric$iederebbe, come " immaginabile, unindagine arc$itettonica lunga e approfondita, poic$A molti tra !uesti edifici $anno subito, nel corso dei secoli variazioni e tutta una serie di ristrutturazioni c$e $anno fatto perdere gran parte della loro originaria connotazione bioclimatica. 0uttavia, anc$e in mancanza di appositi studi

approfonditi sulla climatizzazione naturale degli edifici !uattrocentesc$i, possiamo affermare c$e il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici, attraverso la manipolazione della correnti daria calde e fresc$e e opportune soluzioni tecnico< costruttive, costituiva un punto di riferimento costante nella filosofia progettuale degli arc$itetti dellepoca. 1i pu/ obiettare c$e il comune sistema di riscaldamento, rappresentato dai camini fosse sufficiente a riscaldare gli ambienti interni alledificio. ?obbiamo osservare in proposito c$e !uesto sistema di riscaldamento si limitava unicamente alle zone circostanti il camino, escludendo la maggior parte dei locali. %er impedire !uesto, infatti, sarebbe stato necessario collocare un camino o una stufa allinterno di ogni stanza, il c$e non era sempre possibile. %ertanto si presume c$e gli arc$itetti rinascimentali siano ricorsi, nei periodi invernali, allintegrazione del riscaldamento domestico attraverso il calore emanato dai camini, dalle stufe e ovviamente dal sole. ?estate venivano invece sfruttate le correnti daria fresc$e utili al raffrescamento 2fig. 293

29. !ernardo !uontalenti @ Villa (1a +erdinanda) o dei (Cento Camini 21:E13. +acciata Sud- vest: -orientamento a 1ud 9vest e il ricorso ai numerosi camini contribuiscono al riscaldamento invernale. Il loggiato, destate, contribuisce con lombra c$e produce al raffrescamento degli ambienti interno. -a parte esposta a .ord delledificio " protetta da una barriera verde c$e funge da frangivento, rallentando la forza dei venti in inverno.

5.2 nattenta lettura degli scritti teorici dell'-;8,0I sullarc$itettura, lascia emergere c$e la !ualit esterna e interna degli edifici non si limita a una semplice integrazione di tipo estetico con il paesaggio circostante, ma si concretizza in unintegrazione razionale e compositiva sia con lambiente urbano c$e con le variabili condizioni atmosferic$e del paesaggio. Questultimo deve essere inteso !uindi come un vero e proprio organismo vivente. -arc$itettura, a sua volta, deve tornare a concepire il paesaggio, e la sua integrazione con il tessuto urbano, non pi* da un punto di vista esclusivamente estetico, ma in relazione alle manifestazioni vitali del paesaggio stesso e a ci/ c$e !ueste comportano rispetto alluomo e al suo benessere. nintegrazione funzionale tra tessuto urbano e vegetazione pu/, infatti, grazie allapporto antiossidante del vapore ac!ueo sprigionato da !uestultima, influire positivamente sul microclima del tessuto urbano, favorendo il benessere degli abitanti. 1empre dall'lberti veniamo a sapere c$e, secondo Cornelio, !uando la citt di ,oma fu allargata di strade da .erone, !uesta divenne pi* calda e di conseguenza meno sana. ?ove invece le strade sono pi* strette, laria sar pi* fresca e in estate avremo una maggiore ombra. -'-;8,0I raccomanda c$e le case siano realizzate in modo tale c$e siano almeno per !ualc$e ora al giorno illuminate e riscaldate da sole. -'-;8,0I intendeva la citt come un sistema morfologico basato sulla simmetria degli assi prospettici c$e evidenziano la leggibilit e laccessibilit dei diversi spazi aperti, in sintonia con le forme, le tipologie edilizie e le varie funzioni espletate dagli edifici stessi in rapporto con gli spazi aperti esterni. 7li spazi aperti fissi della citt: strade, piazze,

gallerie di passaggio, arc$i di collegamento, vicoli, ponti, porticati e cortili dovevano formare un unico organismo urbano integrato alle condizioni climatic$e del contesto ambientale circostante. 0utti !uesti elementi urbani non assolvono !uindi funzioni legate esclusivamente alle comunicazioni o ai trasporti, ma si inseriscono in unottica ben precisa volta a salvaguardare gli abitanti e le attivit esterne dagli eccessi del clima. -a loro articolazione, allinterno del tessuto urbano, " finalizzata, durante la stagione calda, ad evitare i risc$i causati da abbagliamento o da eccessiva insolazione, favorendo unadeguata ombreggiatura e la circolazione dellaria. 7li spazi urbani devono, inoltre, essere dotati di strutture edilizie capaci di attenuare limpatto del sole, delle precipitazioni atmosferic$e e dei venti. -articolazione del tessuto urbano deve !uindi rispondere a particolari esigenze spaziali, caratterizzate dalla presenza di volumi aperti e c$iusi e dotati di una particolare orientazione e disposizione in funzione dellapporto energetico delle forze climatic$e prima ricordate. In !uesto senso, svolgono una funzione di notevole importanza i porticati continui, fianc$eggianti le strade e le piazze, c$e sono situati, com" noto, al livello inferiore dei palazzi e c$e preservano dalle intemperie gli edifici perimetrali ai lati delle strade e delle piazze. .ella stagione fredda, infatti, le pareti esterne risultano essere maggiormente protette dalla forza delle raffic$e di vento e dalle precipitazioni atmosferic$e, mentre destate al loro interno " possibile trovare delle gradevoli zone dombra c$e favoriscono il raffrescamento dellambiente circostante. .on dobbiamo dimenticare c$e !uesto tipo particolare di elemento arc$itettonico era una fra le caratteristic$e principali delle citt rinascimentali. I porticati

continui erano, infatti, coperti al pian terreno e utilizzavano come elemento caratterizzante le arcate. =ra gli esempi pi* rilevanti di porticati continui risalenti al !uindicesimo secolo troviamo !uelli di %iazza 1ignoria a =irenze, %iazza 1an Darco a 5enezia e %iazza delle 8rbe a Dantova, ecc. -'-;8,0I intendeva la citt come un sistema morfologico basato sulla simmetria degli assi prospettici c$e evidenziano la leggibilit e laccessibilit dei diversi spazi aperti, in sintonia con le forme, le tipologie edilizie e le varie funzioni espletate dagli edifici stessi in rapporto con gli spazi aperti esterni. 7li spazi aperti fissi della citt: strade, piazze, gallerie di passaggio, arc$i di collegamento, vicoli, ponti, porticati e cortili dovevano formare un unico organismo urbano integrato alle condizioni climatic$e del contesto ambientale circostante. 0utti !uesti elementi urbani non assolvono !uindi funzioni legate esclusivamente alle comunicazioni o ai trasporti, ma si inseriscono in unottica ben precisa volta a salvaguardare gli abitanti e le attivit esterne dagli eccessi del clima. -a loro articolazione, allinterno del tessuto urbano, " finalizzata, durante la stagione calda, ad evitare i risc$i causati da abbagliamento o da eccessiva insolazione, favorendo unadeguata ombreggiatura e la circolazione dellaria. 7li spazi urbani devono, inoltre, essere dotati di strutture

edilizie capaci di attenuare limpatto del sole, delle precipitazioni atmosferic$e e dei venti. -articolazione del tessuto urbano deve !uindi rispondere a particolari esigenze spaziali, caratterizzate dalla presenza di volumi aperti e c$iusi e dotati di una particolare orientazione e disposizione in funzione dellapporto energetico delle forze climatic$e prima ricordate. In !uesto senso, svolgono una funzione di notevole importanza i porticati continui, fianc$eggianti le strade e le piazze, c$e sono situati, com" noto, al livello inferiore dei palazzi e c$e preservano dalle intemperie gli edifici perimetrali ai lati delle strade e delle piazze. .ella stagione fredda, infatti, le pareti esterne risultano essere maggiormente protette dalla forza delle raffic$e di vento e dalle precipitazioni atmosferic$e, mentre destate al loro interno " possibile trovare delle gradevoli zone dombra c$e favoriscono il raffrescamento dellambiente circostante. .on dobbiamo dimenticare c$e !uesto tipo particolare di elemento arc$itettonico era una fra le caratteristic$e principali delle citt rinascimentali. I porticati continui erano, infatti, coperti al pian terreno e utilizzavano come elemento caratterizzante le arcate. =ra gli esempi pi* rilevanti di porticati continui risalenti al !uindicesimo secolo troviamo !uelli di %iazza 11. 'nnunziata a a =irenze, %iazza 1an Darco a 5enezia e %iazza delle 8rbe a Dantova, ecc 2=igg. 30 e 31'.

30. %iazza SS. Annunziata . Chiesa della SS. Annunziata e Spedale de"li 'nnocenti .: la piazza fu iniziata ai primi del Quattrocento dal ;runellesc$i con lo 1pedale degli Innocenti ed " c$iusa su tre lati con portici ad arco a tutto sesto. -a contrapposizione tra spazi ombreggiati e soleggiati provoca fenomeni utili allabbassamento della temperatura allinterno del porticato.

31. +aenza , %iazza del %opolo: -a piazza " caratterizzata da due porticati di forme rinascimentali, sormontate da logge arc$itravate. 1i tratta di un esempio classico di piazza rinascimentale dove le esigenze formali sono risolte nel modo pi* appropriato rispetto alle necessit del clima locale.

n altro elemento arc$itettonico presente in molteplici palazzi rinascimentali erano i cosiddetti cornicioni sporgenti o tetti aggettanti, i !uali non si limitavano unicamente a una funzione statica o ornamentale, ma potevano assolverne anc$e una di tipo bioclimatico, basata sulla protezione dalla pioggia e sulla ricezione della luce riflessa del sole, escludendo !uella diretta, la !uale pu/ rivelarsi fastidiosa per i passanti. I tetti aggettanti perimetrali si integrano bene da un punto di vista strutturale con i piani soffitti sopraelevati dei palazzi, cos# come anc$e le logge situate allultimo piano. Insieme formano, da un punto di vista arc$itettonico, un unico elemento c$e, a seconda del giro delle ombre, c$e si sviluppano allesterno della parete, proiettandosi verso i marciapiedi e sulla strada e producono in loco. durante lestate. una temperatura dellaria pi* gradevole. -a gronda sporgente del tetto, tipica soluzione dei palazzi rinascimentali fiorentini, scarica, inoltre, le ac!ue piovane al centro della strada, proteggendo cos# le facciate e i pedoni. Il controllo climatico della citt e dei singoli edifici ", purtroppo, al giorno doggi, sottovalutato o addirittura trascurato da gran parte degli arc$itetti, i !uali ritengono pi* attuabile un ricorso sistematico alla climatizzazione artificiale interna non tenendo nella dovuta considerazione gli effetti nocivi c$e !uesto tipo di soluzione pu/ procurare sulla salute degli abitanti. Questa visione sembra essere condivisa da Walter 7,9%I 1, esponente di primo piano del funzionalismo arc$itettonico moderno. Questi scrive in proposito c$e un autentico carattere regionale non si pu/ trovare attraverso un approccio sentimentale o imitativo, incorporando i vecc$i emblemi con le mode locali, c$e scompaiono con la stessa

rapidit con cui compaiono, ma se si accolgono 2M3 le differenze fondamentali imposte alla progettazione arc$itettonica dalle condizioni climatic$e 2M3, nA pu/ risultare una diversit di espressione 2M3 se larc$itettura utilizzer i rapporti, profondamente contrastanti, fra interno e esterno 2M3 come centro focale della concezione arc$itettonica C. 5.3 .egli ultimi venti anni assistiamo, infatti, sempre pi* fre!uentemente allinsorgere di malattie o situazioni di malessere tra coloro c$e lavorano o vivono in edifici adibiti ad uffici, ospedali scuole o alberg$i. 0ali patologie vengono solitamente indicate in medicina come malattie correlate con gli edifici E. 1ebbene alcuni degli episodi riscontrati si siano verificati in edifici di costruzione non recenti e con ventilazione naturale, la maggior parte dei casi segnalati riguarda gli abitanti di edifici moderni, di grandi dimensioni, dotati di ventilazione artificiale e, spesso, di impianti di condizionamento dellaria. 7li studiosi sono concordi nel ritenere c$e le cause di tali malattie siano dovute allin!uinamento indoor legati alla presenza di in!uinanti di varia natura 2fisica, c$imica e biologica3 allinterno degli edifici eXo allalterazione dei parametri microclimatici. -aria $a, infatti, due funzioni fondamentali: permettere lo scambio di gas necessario per la respirazione e di favorire lo scambio termico tra luomo e lambiente circostante. no studio del .ational Institute for 9ccupational 1afet@ and Oealt$ 2..I.9.1.O.3 condotto su 66B edifici, con problemi sanitari denunciati dagli occupanti $a mostrato c$e in pi* della met dei casi, la !ualit scadente dellaria " da attribuirsi ad una ventilazione inadeguata F.

-a composizione dellaria allinterno di !uesti ambienti deve, infatti, rientrare entro limiti ben precisi 2re!uisiti standard di !ualit3 dal momento c$e laria deve consentire lo scambio di gas utile alla respirazione e favorire lo scambio termico tra uomo e lambiente circostante. -e malattie correlate con gli edifici possono essere suddivise in due gruppi sulla base di considerazioni di ordine epidemiologico, eziopatogenico, clinico, diagnostico e prognostico. 'l primo gruppo appartengono malattie, !uali lasma bronc$iale, le alveoliti allergic$e estrinsec$e, la febbre da umidificatore, le infezioni da le"ionella pneumophilia 2malattia dei legionari e febbre di %ontiac3, le ,ic(ettsie 2febbre Q3. Queste entit nosologic$e presentano caratteristic$e simili: la loro prevalenza tra gli occupanti un dato edificio " solitamente bassa, lagente casuale pu/ essere isolato negli impianti di ventilazione e condizionamento dellaria, linsorgenza di nuovi cassi cessa con la rimozione dellagente eziologico e la patogenesi " di tipo allergico o tossico infettivo. 'l secondo gruppo appartiene invece la cosiddetta SicC !uildin" Sindrome, nota in Italia come 1indrome delledificio malsano o 18D, caratterizzata da una sintomatologia di modesta entit, aspecifica e polimorfa: cefalea, sonnolenza, bruciore oculare, senso di irritazione alla gola, tosse e irritazione cutanea. 0ale sintomatologia si manifesta durante la permanenza in un determinato ambiente e si risolve o si attenua rapidamente con lallontanamento dallo stesso. I principali in!uinanti c$e pertanto si possono rinvenire negli edifici sono: a3 di natura c$imica 2composti organici volatili, formaldeide, monossido di carbonio, ossidi di azoto, anididride carbonica3G b3

fisica 2fibre di asbesto, fibre di vetro, polveri, radon ecc.3 e c3 biologica 2virus, batteri, actinomiceti, spore fungine, acari, alg$e, amebe, peli e forfora umana, frammenti di insetti3. I sistemi di condizionamento dellaria gli umidificatori e, in generale le superfici umide, costituiscono un ambiente favorevole per lo sviluppo e la diffusione di microrganismi: lumidit e le temperature elevate facilitano la crescita di muffe e fung$i. I disturbi collegati ad una temperatura ambientale eccessiva sono essenzialmente correlati ad un maggiore affaticamento sia fisico c$e mentale e ad una eccessiva perdita di li!uidi con la comparsa conseguente di sintomi aspecifici, !uali cefalea e scarsa capacit di concentrazione. -e soluzioni da adottare per garantire una temperatura ambientale ottimale 2c$e si ricorda deve essere compresa tra i 1FJ e &4J in estate e 1CJ e &1J in inverno sono: a3 garantire un buon isolamento termico dellambienteG b3 predisporre un adeguato impianto di riscaldamento e condizionamento dellambienteG c3 evitare gli eccessi di superfici vetrate c$e aumentano, in estate, il calore da irraggiamento solare e in inverno contribuiscono alla dispersione di calore. numidit eccessiva pu/, inoltre, influire negativamente sulla temperatura effettiva esasperando i disagi del caldo e del freddo. 'l contrario in un ambiente eccessivamente secco, vengono registrati disturbi a carico delle prime vie aeree 2secc$ezza delle mucose3 e in particolare a carico degli occ$i: bruciore, prurito, irritazione, senso di corpo estraneo. ;isogna pertanto prevedere un adeguato impianto di climatizzazione ambientale in modo da garantire valori di umidit relativa compresi tra il 4H Y e il CH Y, con valori ottimali tra il :H Y e il BH Y.

ventilazione eccessiva pu/ inoltre influire negativamente sulle condizioni microclimatic$e in modo eccessivo la dispersione di calore dellorganismo, mentre una ventilazione scarsa, oltre a favorire lin!uinamento indoor, riduce la dispersione di calore dellorganismo. ;isogna garantire pertanto almeno 4S6 ricambi daria allora con una velocit dellaria di H,4 mXs nellambiente -a 18D sembra !uindi dovuta allinsorgenza di molteplici fattori c$e, associandosi variamente tra loro, agiscono in maniera sinergica. n ruolo di rilievo sembra comun!ue avere una inadeguata ventilazione: diversi studi mostrano, infatti, c$e migliorando la ventilazione e il ricambio daria si riduce in modo significativo la prevalenza di sintomi. -a soluzione dei problemi posti dallinsorgenza della 18D non si riduce esclusivamente al trattamento medico dei soggetti affetti, ma anc$e al trattamento delledificio stesso. K pertanto di fondamentale importanza nei casi accertati condurre una accurata indagine ambientale volta a identificare le cause possibili dei disturbi e rimuoverle, pur tuttavia " stato notato c$e non sempre a un simile intervento riesce a determinare completamente la scomparsa della sintomatologia tra gli abitanti delledificio. 5.4 '-;8,0I, nel concepire il De re aedi#icatoria, intendeva giungere alla formulazione di un nuovo codice arc$itettonico, c$e si proponesse, in primo luogo, come la sintesi, se non addirittura il consuntivo, della tradizione arc$itettonica a lui precedente. Questultima, come abbiamo visto, viene rinnovata attraverso lapporto di nuovi contributi scientifici e tecnologici. Il rapporto c$e l'-;8,0I stabilisce con larc$itettura si basa non solo sullo sviluppo di una vera e propria coscienza critica rispetto alloggetto

na

studiato, ma anc$e su un forte senso etico e spirituale, c$e sembra voler permeare di sA tutta lopera. Come abbiamo visto, per/, la sua trattazione si caratterizza per avere come punto di riferimento costante !uellapproccio bioclimatico, c$e scaturisce direttamente dalla sua visione della .atura e delluomo. Questaspetto, seppur sporadicamente, ritorner a far parte della concezione dellarc$itettura dei moderni progettisti, come, ad esempio, -8 C9,; 1I8,, il !uale, circa sessantanni fa, aveva affermato c$e la sinfonia del clima non era stata ancora compresa e c$e unelaborazione originale del pensiero arc$itettonico si doveva basare su un carattere regionale c$e potesse trovare, in !uesto contesto, una collocazione adeguata 1H. ?a una lettura di !uesto passo sembra c$iaro come nel pensiero di !uesto grande arc$itetto, unomologazione delle soluzioni arc$itettonic$e non possa essere accettata e come sia auspicabile c$e unautentica progettazione razionale, mirata al comfort abitativo, trovi la propria ragion dessere nelladattamento alle condizioni climatic$e del sito prescelto. na lettura attenta del De re aedi#icatoria ci fa capire inoltre c$e anc$e per l'-;8,0I non era possibile in nessun modo prescindere, nella ricerca di un corretto e!uilibrio insediativo, dalle condizioni e dalle particolarit tipic$e del clima e del luogo prescelto e dalle loro interazioni con la morfologia urbana. -a stretta osservanza di !uesti principi era lunico modo possibile per preservare nel tempo larc$itettura e il benessere degli abitanti. 7li uomini, in epoca rinascimentale, erano consci c$e tutto !uesto sarebbe stato possibile solo attraverso un rapporto reciproco di convivenza armoniosa e proficua tra ambiente naturale circostante, arc$itettura e abitanti.

-a possibilit di ottemperare a !uesti principi implica, per l'-;8,0I, una corretta ed efficace soluzione dei problemi riguardanti la .atura stessa del progetto arc$itettonico. In primo luogo larc$itetto deve tener presente c$e egli " responsabile di ogni intervento c$e compie, al fine di attuare il proprio progetto, sullambiente circostante. -a propria attivit, inoltre, non deve sottovalutare, neanc$e per un momento, la possibilit di tutelare la salute degli abitanti ai !uali " destinata la propria arc$itettura. -ultimo nodo problematico riguarda lattenzione, da parte del progettista, per le risorse naturali del sito e la loro utilizzazione allinterno del progetto. Quello c$e '-;8,0I $a voluto fornire ai posteri " !uasi un vero e proprio codice deontologico, basato non solo su principi o regole, ma anc$e e soprattutto sul rispetto delletica professionale. '-;8,0I raccomanda, inoltre, una valutazione di tipo cautelativo sugli effetti conseguenti alle scelte insediative e agli interventi progettuali. 0utto !uesto " possibile non solo attraverso lesperienza e la raffinatezza della tecnica progettuale, ma anc$e e soprattutto attraverso una scelta oculata dellambiente in cui verr collocato ledificio. 5engono inoltre stabiliti !uei criteri progettuali e !uelle procedure tecnic$e per mezzo dei !uali " possibile giungere ad una definizione compiuta delle forme compositive, ma anc$e le motivazioni c$e $anno portato nel tempo la tradizione arc$itettonica a orientarsi in !uesta direzione. -arc$itetto, come abbiamo detto, deve tenere comun!ue sempre presente c$e attraverso la propria opera non potr mai giungere a ostacolare il corso inarrestabile degli eventi naturali. K evidente come, per !uesto motivo, si ponga la necessit di tenere nella giusta considerazione gli e!uilibri e le interazioni tra le forze interne delledificio e tra !uelle esterne

della .atura e dellambiente circostante. -uomo, avverte l'-;8,0I, deve essere consapevole inoltre dei limiti c$e la propria condizione di essere umano gli impone nei confronti delle forze della .atura e delle loro manifestazioni. I problemi c$e l'-;8,0I pone rispondono ad esigenze ben precise, c$e, ricorrendo ad un lessico moderno, potremmo definire di pianificazione ambientale. K noto come !uesto tipo di indagine non possa prescindere dal trovare un corretto e!uilibrio insediativo nella tipologia delle risorse naturali, nelle variazioni climatic$e, ma anc$e e principalmente nella ricerca di una migliore !ualit della vita. 0utto ci/ permette di far s# c$e sia l$abitat domestico c$e !uello collettivo possano trovare una propria realizzazione secondo le esigenze e le aspirazioni di c$i vive al suo interno. 5i sono alcuni studi recenti c$e $anno affrontato !uesto problema e c$e $anno accertato c$e la costruzione di un insediamento urbano su un area non adatta a !uesto scopo, in !uanto in contrasto con le forze naturali e climatic$e, pu/ essere, nel corso del tempo, allorigine non solo di un processo degenerativo delle parti edilizie c$e lo compongono, ma anc$e della salute e dellintelletto umano. -o stesso '-;8,0I era comun!ue al corrente di !uesta possibilit e non tralascia infatti di riferirci c$e gli abitanti di un territorio dal clima favorevole sono pi* intelligenti di coloro c$e vivono in unatmosfera densa e umida e c$e laria c$e respiriamo " ci/ c$e pi* contribuisce ad alimentare e conservare la vita 11. Il clima e lambiente arc$itettonico, in cui gli uomini vivono, sono dun!ue tra i fattori determinanti della possibilit di una vita sociale e spirituale. Tan D'C O',7 suggerisce, in tal senso, agli arc$itetti e ai progettisti, di verificare, prima di realizzare un !ualun!ue edificio o unintera citt, in maniera opportuna la

sostenibilit dellintervento urbanistico in rapporto alle risorse naturali e al clima del luogo geografico prescelto. Questa indagine permette di accertarsi della compatibilit ambientale tra lorganizzazione urbana e lambiente naturale locale. Ci/ permette di identificare un sistema di parametri ambientali o indicatori di sostenibilit urbana, c$e consentono non solo di comprendere gli effetti del proprio intervento arc$itettonico sulle risorse naturali del territorio, ma anc$e per approfondire meglio, in generale, la conoscenza dellambiente fisico nelle sue caratteristic$e essenziali e definire c$iaramente i limiti entro cui lutilizzo di !ueste risorse deve collocarsi 1&. %i* volte abbiamo fatto presente come !uestaspetto, pur nella sua importanza e nella sua c$iarezza, sia stato talora trascurato o interpretato in modo non del tutto esatto, da alcuni progettisti. .ei casi in cui si " verificata !uestomissione, non sono stati, infatti, tenute nella giusta considerazione le conseguenze e talora i danni causati dallimpatto ambientale prodotto dallambiente arc$itettonico sul luogo. I mezzi e le capacit tecnic$e, infatti, tendono a far s# c$e luomo sopravvaluti le sue reali possibilit. Questa eccessiva considerazione di se stesso e la conseguente sottovalutazione delle forze della .atura " allorigine di !uei tanti fallimenti c$e $anno caratterizzato tante opere umane, c$e si sono basate sulla mancanza di interazione con le forze della .atura e col territorio. -'-;8,0I non dimentica mai, infatti, di far presente come la realizzazione dellarc$itettura implic$i da parte del progettista uno studio approfondito delle forze della .atura, affinc$A ci si possa avvalere del loro impiego in modo razionale allinterno del proprio progetto. -arc$itettura deve !uindi imparare a

cooperare con le forze della .atura e non a opporvisi, per poter trarne i migliori benefici e soddisfare le esigenze e le aspirazioni degli esseri umani. 5.5 -'-;8,0I, come altri autori dellantic$it, !uali ad esempio 5I0, 5I9, considerava larc$itettura, e !uindi gli edifici alla stregua di un organismo animale, la cui progettazione " subordinata allimitazione della .atura 14. Questorganismo instaura con le forze della .atura un vero e proprio e!uilibrio e tende ad adattare la propria forma e le proprie funzioni secondo le condizioni ambientali e climatic$e del luogo geografico. Questo confronto tra organismo vivente e arc$itettura necessita, per/, di una corretta interpretazione. -a forma c$e protegge un organismo vivente, unitamente alle parti c$e la compongono, assolve in natura a tutto un complesso di funzioni biologic$e, il cui scopo " !uello di assicurarne lo sviluppo, la protezione e la sopravvivenza. 0enute presenti tutte le differenze del caso, notiamo c$e la forma c$e costituisce linvolucro edilizio, ovverosia il guscio, oltre ad assolvere la funzione principale di protezione dalle intemperie, dovrebbe essere in grado di garantire, al proprio interno, !uelle condizioni di salubrit fisica, necessarie alla sopravvivenza degli esseri umani. -o stesso '-;8,0I intendeva la copertura come una protezione per tutto ledificio senza la !uale lintera costruzione va in rovina e c$e consente di preservarlo dagli assalti del tempo. 8ssa giova inoltre alla salute degli abitanti e difende dal freddo della notte, dalla pioggia e soprattutto dai raggi cocenti del sole 16. Questa protezione o guscio deve essere in grado di esplicare un efficace processo di traspirazione e di scambio energetico con latmosfera, in modo da rendere lambiente interno biologicamente

compatibile con le attivit vitali delluomo. In altre parole, !uesto guscio o involucro edilizio deve essere in grado di ricreare allinterno della sua cavit un microclima c$e sia confortevole per gli abitanti. 0ale microclima " un prodotto dello spazio interno dellinvolucro abitativo, la cui separazione dallatmosfera esterna genera delle condizioni climatic$e meglio adeguate allesistenza e alla vita umana. In !uesto contesto assume un rilievo particolare la forma del progetto arc$itettonico. Questultima, secondo l'-;8,0I, deve trovare una precisa rispondenza nella situazione ambientale, climatica e urbana del luogo. 8ssa deve !uindi configurarsi come una coltre benefica, caratterizzata dalla presenza di un guscio esterno, modellato su materie solide, !uali, ad esempio, pietre, mattoni o calce e su una cavit interna fatta di aria, luce, caldo e fresco. Questa coltre $a come scopo fondamentale !uello di proteggere linterno del guscio dalle escursioni termic$e c$e si verificano nellatmosfera esterna. In !uesto modo " possibile evitare il passaggio di correnti daria troppo fredde, di radiazioni solari troppo forti ed altri agenti atmosferici nocivi per la salubrit abitativa. -a citt e il villaggio si caratterizzano, in !uesto senso, come un insieme di coltri o involucri edilizi. -e loro eventuali diversificazioni strutturali e organizzative possono sortire effetti negativi sulla vita sociale. ,ecenti studi medici $anno, infatti, dimostrato, come abbiamo visto in precedenza, c$e sussiste un legame ben preciso tra lambiente costruito, le attivit antropic$e e certi tipi di patologie. Questo si verifica, nel caso in cui, lambiente urbano si trovi in conflitto con i fattori e le vocazioni naturali del sito prescelto. -e attivit antropic$e in!uinanti tendono, allinterno della citt, ad accentuare sempre di pi* il degrado ambientale e il malessere degli abitanti.

-uomo moderno ", infatti, costretto a vivere in edifici c$iusi e strutturati come vere e proprie barriere artificiali impermeabili, per potersi difendere dallin!uinamento atmosferico e acustico esterno. ?i conseguenza laria, allinterno degli edifici, viene ripetutamente filtrata, condizionata e forzata dagli impianti di climatizzazione. Il disagio urbano provocato da !uesto sistema era sconosciuto alle civilt preindustriali ed " destinato, nel tempo, a compromettere seriamente la salute e il benessere degli abitanti. ?ifatti, al giorno doggi, molti luog$i arc$itettonici possono essere assimilati a delle vere e proprie scatole c$iuse, grigie, vere e proprie macc$ine energivore c$e rispondono pi* alla moda o addirittura ai capricci stilistici dei progettisti, c$e alle reali esigenze degli abitanti e del loro $abitat. Ci/ avviene non solo per una certa debolezza spirituale dellarc$itettura rispetto ai veri bisogni delluomo ma anc$e per la sua incompatibilit ambientate con i fattori naturali della localit geografica, c$e come abbiamo visto era praticamente inesistente nelle arc$itetture rinascimentali. Queste particolari scelte progettuali di gran parte degli arc$itetti contemporanei sembrano voler diventare sempre pi* preponderanti rispetto alle vocazioni naturali del luogo e ai bisogni biologici delluomo e degli e!uilibri naturali. 0ranne alcune eccezioni, infatti, larc$itettura moderna, viene realizzata, in tempi troppo brevi per motivi legati anc$e alle speculazioni edilizie e alla carenza di normative rigorose c$e le evitino. 0utto !uesto risc$ia di trascurare i fattori ambientali esterni del luogo, la salute degli abitanti e lo stato conservativo degli edifici c$e, a causa di tutto ci/, necessitano di continue e costose manutenzioni. Questi problemi erano gi avvertiti, in nuce. gi a partire dalla

seconda met del !uattrocento. .e fa testimonianza lo stesso '-;8,0I, il !uale invita ogni arc$itetto a non avventurarsi in !ualun!ue sorta di progetti, indipendentemente dai committenti, i !uali spesso, ora come allora, e soprattutto per ragioni, diremmo oggi, speculative, non tengono nel debito conto i delicati e!uilibri ambientali. Questo comportamento, aggiunge l'-;8,0I " tipico di !uegli arc$itetti superficiali e, pi* in generale, di coloro c$e soggiacciono a uno smodato desiderio di gloria 1:. .e consegue c$e !uestultimi, seppur non del tutto coscienti delle cause, finiscono col soffrirne. Questo modo di intervenire sul territorio, oltre a alterarne gli e!uilibri naturali, produce in!uinamento e soprattutto un dispendio intollerabile di energia artificiale. -a citt, come " noto, rappresenta lambiente vitale della maggioranza degli abitanti del nostro pianeta. Questultima pu/ essere assimilata, come !ualsiasi altro ambiente naturale, ad un ecosistema vivente complesso. -o sviluppo recente della citt " stato allorigine di un impoverimento drammatico di !uesto ecosistema. In nome della tecnica " delleconomia, la citt " stata oggetto di un processo di denaturamento: le zone verdi, precedentemente destinate ad uso agricolo, sono state, infatti, rimpiazzate da edifici e asfalto. 0utto ci/ $a comportato costi sempre pi* elevati, c$e stiamo pagando in termini di in!uinamento, benessere individuale e collettivo, e!uilibrio psicofisico e !ualit della vita. Questi aspetti pongono di conseguenza il problema di un vero e proprio riassetto degli spazi urbani. -arc$itettura moderna, inoltre, sembra non volersi porre la !uestione delle enormi !uantit di combustibile, energia elettrica e ac!ua, c$e vengono giornalmente consumati. 8ssa contribuisce, assieme alle industrie, e

ad altre attivit antropic$e ad in!uinare le nostre citt e di conseguenza anc$e lecosistema. 0utto !uesto rende il nostro $abitat invivibile 1B. 1u !uesto problema si sofferma anc$e 0$omas D'-?9.'?9, il !uale asserisce c$e i tre elementi del nostro sistema biotico, aria, ac!ua e suolo, sono stati atrocemente maltrattati sino al punto c$e in parecc$ie aree del nostro sistema, soprattutto nei grandi insediamenti urbani e industriali, si deve ormai constatare una sostanziale e irreversibile rottura delle!uilibrio ecologico. Questo significa, in pratica, c$e in !ueste porzioni di superficie ambientale, labitabilit umana diverr, nel tempo, sempre pi* insostenibile. ?obbiamo riconoscere, per !uesto motivo, c$e se non si prenderanno delle energic$e contromisure, il maltrattamento da noi inferto allambiente potrebbe compromettere, secondo gli ecologi, il destino di ogni forma di vita umana sulla superficie terrestre 1C. 5.6 .ei capitoli precedenti abbiamo tentato una ricognizione generale sullapproccio bioclimatico in -eon ;attista '-;8,0I. Ci proponiamo, ora, di stabilire unanalogia tra organismo arc$itettonico e un !ualun!ue organismo vivente appartenente al mondo naturale. .el secondo capitolo abbiamo preso in considerazione lattivit dell'-;8,0I in ambito scientifico, soprattutto per ci/ c$e riguarda da vicino lo studio dei fenomeni terrestri. 8gli, infatti, non si stancava mai di ammirare, osservare, studiare e ricreare larmonia del creato, le cui forme perfette erano strutturate e organizzate fisicamente per adattarsi e far fronte a !ualsiasi condizione ambientale locale. In proposito l'-;8,0I tiene a far presente c$e laria c$e respiriamo " ci/ c$e pi* contribuisce ad alimentare e a conservare la vita 1E. 1i pu/ affermare c$e per l'-;8,0I !ueste forme perfette non sono

altro c$e il riflesso delle!uilibrio cosmico, c$e governa tutte le forme animate e inanimate della .atura, ivi compreso luomo e tutte le sue possibili ingerenze sul mondo naturale. K opinione degli autori c$e l'-;8,0I, attraverso !uestaffermazione, introduce, seppur inconsapevolmente, nella storia naturale il concetto di legge dadattamento allambiente delle forme viventi. Questo passo indica, inoltre, c$e gli esseri viventi, per poter sopravvivere ad una certa latitudine e a un certo clima, devono possedere delle particolari caratteristic$e anatomic$e perfettamente idonee alle loro esigenze vitali. In !uesto senso l'-;8,0I cercava nel clima del luogo una rapporto funzionale tra lodierna biologia e larc$itettura. 'ttraverso unosservazione analitica delle forme viventi, l'-;8,0I aveva potuto intuire c$e molti edifici malsani, realizzati in contrasto con la natura climatica del sito, erano la causa principale di alcune patologie anc$e importanti nellessere umano. 8gli partiva dal presupposto c$e, se un edificio " sano, anc$e gli abitanti potranno prosperare in salute, mentre, se ci/ non accade, !uesti finiranno con lammalarsi. 'ttraverso lanalogia c$e aveva stabilito tra forme viventi e arc$itettura, e in particolare le costruzioni malsane, l'-;8,0I cercava di andare allorigine delle cause c$e stavano dietro il degrado conservativo di !uesti edifici. 8gli ricorre, infatti, a un particolare esempio tratto dagli antic$i secondo cui le foglie c$e cadono per prime in autunno sono solitamente !uelle c$e sono situate nella parte dellalbero rivolta a mezzogiorno, ovverosia verso 'ustro. '-;8,0I si era reso conto c$e le cause del progressivo degrado e indebolimento della struttura muraria erano dovute alla violenza di !uesto vento caldo e umido, il !uale faceva seccare anzi tempo gli umori della calce. Inoltre

il suo imperversare procurava lindebolimento, nel tempo, della struttura muraria, la !uale finiva per sgretolarsi definitivamente. %er !uesta ragione ledificio doveva cooperare con le forze naturali del sito, per poter trovare in !uesto il proprio e!uilibrio insediativo. 1econdo l'-;8,0I !uesto obiettivo era perseguibile solo attraverso una concezione c$e vedeva il progetto arc$itettonico strutturato come un !ualsiasi organismo vivente, il !uale doveva essere organizzato da elementi strutturali di base rigidi e flessibili, ovverosia da sc$ermature verticali e orizzontali c$iuse e aperte, e di volumi edilizi pieni e vuoti. 0utte !ueste parti strutturali dovevano fare perno su un baricentro sul !uale dovevano essere filtrati e convogliati lenergia solare, la luce e gli elementi benefici dellaria, !uali le brezze estive e invernali per poi dirigerli verso lo spazio interno. -analogia tra organismo vivente e arc$itettura implica c$e !uestultima, oltre a essere dotata di un involucro esterno, possegga al proprio interno degli elementi in grado di regolare il proprio microclima interno in relazione alle variazioni climatic$e ed atmosferic$e esterne. In altre parole deve essere capace di scegliere tra !uelli elementi atmosferici esterni salubri e di attutire, per !uanto possibile, !uelli dannosi. 0utti gli organismi viventi, come affermano i biologi, sono dotati, infatti, di un vero e proprio motore atto ad autoregolamentare, sotto il profilo termico, il proprio metabolismo in rapporto alle condizioni macro e microclimatic$e esterne. In assenza di !uesto motore essi non sarebbero in grado di espletare le proprie funzioni vitali essenziali, mettendo cos# a repentaglio la loro sopravvivenza. Questi dispositivi di regolazione termica possono essere ritrovati nella maggior parte dei processi appartenenti al mondo naturale e

artificiale. K noto c$e, per evitare i pericoli derivanti dalla siccit, gli animali possiedono numerose forme di difesa e, per alleviare le conseguenze derivanti dalleccessivo calore, ricorrono a una maggiore traspirazione. %er rendere meglio comprensibile al lettore !uesto processo, possiamo usare alcuni esempi: il pipistrello pu/ sopravvivere a una variazione di temperatura superiore ai 4H JC rispetto alla sua temperatura corporea, mentre lelefante pu/ raffreddare il suo sangue agitando le orecc$ie, c$e sono dotate di una struttura spugnosa. 'lcune razze di conigli, inoltre, collocano le tane, con efficace previdenza, in relazione allac!ua e al vento 1F. -importanza di !uesti meccanismi " stata riconosciuta per lungo tempo dagli uomini, anc$e se le cause c$e ne determinano gli effetti non sono state sempre adeguatamente comprese. -a costruzione di manufatti basati su criteri di autoregolamentazione non costituisce comun!ue uninnovazione. %ossiamo, infatti, affermare c$e la storia di tali dispositivi risale a molto tempo fa. 'l giorno doggi possiamo trovare tutta una serie di macc$ine semplici o complesse basate sul ricorso a !uesti congegni, i !uali intervengono al momento giusto per sopperire a !ualc$e inconveniente riscontrabile durante la loro attivit. %ossiamo, in tal senso, ricorrere ad un esempio c$e riteniamo alla portata di c$iun!ue: " risaputo c$e la valvola di sicurezza di una pentola a pressione si apre allorc$A la pressione del vapore diviene eccessiva. .ei frigoriferi domestici il motore si attiva nel momento in cui la temperatura dellarmadio raggiunge un certo livello e si arresta, invece, !uando essa ritorna su livelli normali &H. I componenti c$e sovrintendono a !uesto sistema di controllo automatico impiegano, inoltre, una !uantit energetica minima rispetto a !uella utilizzata dallintero sistema.

Questo consente di aumentare o diminuire, a seconda dei casi e delle necessit, la !uantit energetica fornita, ma anc$e di sopperire allapporto energetico ric$iesto da eventuali mutamenti ambientali. -analisi fin !ui condotta di !uesti fenomeni $a tentato di mettere in evidenza certe analogie esistenti fra le esigenze di una macc$ina e !uelle di un organismo vivente in genere. -o stesso essere umano " provvisto di appositi meccanismi di termoregolazione: uno tra !uesti " il sudore, la cui funzione principale " !uella di contribuire, appunto, alla regolazione della temperatura corporea, mediante il raffreddamento della superficie cutanea provocato dallevaporazione dellac!ua, c$e costituisce la maggior parte del secreto. -a !uantit di sudore prodotta da una persona nelle venti!uattro ore " proporzionale alle esigenze stesse della termoregolazione e in particolare aumenta con laumentare della temperatura ambientale e del lavoro muscolare. %ossiamo concludere c$e lautoregolamentazione " una caratteristica insita in innumerevoli processi naturali, ma anc$e nei manufatti artificiali, ivi compresa la stessa arc$itettura per le ragione sopra esposte. 5.7 5ogliamo ora introdurre, nella nostra trattazione, un paragone tra un albero e un edificio come organismi bionergetici. 1e osserviamo, infatti, un !ualsiasi albero, al di l della sua forma e della sua struttura, notiamo c$e le foglie rappresentano, per i processi vitali a cui sovrintendono, la parte pi* importante. ' !ueste seguono, in ordine dimportanza, gli altri elementi strutturali, !uali il tronco e le radici. Questultimi servono a far s# c$e le foglie siano provviste di un sostegno, c$e permetta loro di essere esposte il pi* possibile allaria, alla luce e al calore dellatmosfera. -e foglie assolvono ad una precisa funzione energetica c$e le

caratterizza come e un vero e proprio laboratorio energetico, c$e capta e trasforma lenergia solare. Questo processo prende, com" noto, il nome di #otosintesi cloro#illiana. 8sso impiega, come sappiamo, lac!ua e lanidride carbonica come materie prime e utilizza la clorofilla per trasformare lenergia luminosa in energia c$imica 2zucc$eri e ossigeno3. Questo processo contribuisce a mantenere in vita lalbero. %erc$A !uesto avvenga nel modo migliore " necessario c$e lalbero possa esporre allaria e alla luce del sole la maggiore !uantit possibile di superficie fogliaria. %ossiamo dire, in sintesi, c$e le foglie dellalbero si comportano come un collettore solare vivente. -a superficie fogliare serve, come abbiamo detto, a captare lenergia solare cos# come accade per un collettore solare. %ur tenendo conto delle opportune diversit, possiamo affermare c$e un edificio, per assolvere alla funzione bioclimatica, dovr essere concepito e progettato similmente a un collettore solare e di conseguenza possedere superfici sc$ermanti, verticali e orizzontali 2aperte e c$iuse3, esposte alla luce, al calore, allaria e in grado di captare lenergia solare per trasformarla in un microclima interno confortevole al benessere fisiologico delluomo.

In sintesi sia la superficie fogliaria dellalbero c$e superficie esterna delledificio assolvono a una funzione bioclimatica, essenziale per gli scambi energetici tra linterno e lesterno dei due organismi. Questa concezione dellarc$itettura era ritenuta, fino a poco tempo fa, inverosimile soprattutto per la moderna arc$itettura energivora e consumistica, c$e, oltre a provocare un dispendio notevole di energia artificiale, finisce, nel contempo, con lin!uinare lambiente circostante a causa degli scaric$i del riscaldamento domestico. -arc$itettura, al pari di ogni organismo vivente, deve !uindi possedere una forma e una struttura corretta, c$e le permetta di adattarsi alle forze della .atura e di conseguenza alle mutevoli condizioni climatic$e esterne, per trovare le difese necessarie contro le insidie ambientali.

1: 1

Cfr. 7iulio Carlo 'rgan, Storia dellarte italiana, =irenze, 1ansoni, 1FC6, 5ol. II, p. 1BH.
&

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro I), Cap. )I, p. EB&.
1B

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro I, Cap. )II, p. EH< E&.
4

Cfr. ;runo 7ambino, 5ssere secondo natura, n. &&, =ebbraio 1FE:, p. &F
1C

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro ), Cap. 5III, p. FCB.
6

Cfr. 0$omas Daldonado, 1a speranza pro"ettuale. Ambiente. Societ3. 0orino, 8inaudi, 1FC1, p. CC<EH.
1E

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro 5, Cap. )5II, p. 61E
:

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro I, Cap. III, p. &6.
1F

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro 5, Cap. III, p. 466
B

Cfr. 5ictor 9lg@a@, %ro"ettare con il clima < 7n approccio bioclimatico al re"ionalismo architettonico, %adova, Duzio, 1FFH, pp. E<F.
&H

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro ), Cap. )III, p. FCB
C

Cfr. T.8. -oveloc(, &aia. ?uove idee sullecolo"ia, 0orino, ;ollati [ ;oring$ieri, 1FEF, pp. B:<C1.

Cfr. Walter 7ropius, Architettura inte"rata, Il 1aggiatore, Dilano, 1FBE.


E

Cfr. ;urge %1., SicC !uildin" S=ndrome, in 9ccup. 8nviron. Ded , &HH6, n. B1, p. 1E:S1FH.
F 1H

Cfr.: ZZZ.cdc.govXnios$X$omepage.$tml

Cfr. -e Corbusier, Architectural +orum, 1ettembre 1F:4, p. 16&<16F.


11

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro I, Cap. III, p. &6.

.1&

Cfr. Tan Dac Oarg, Desi"n >ith nature, .ational Oistor@ %ress, 1FBF.
14

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit., -ibro I), Cap. 5, p. E1H
16

Cfr. -eon ;attista 'lberti, 1architettura QDe re aedi#icatoriaR, 9p. cit, -ibro I, Cap. )I, p. C6

Capitolo 5I !ILIPPO BRUNELLESCHI E LEON BATTISTA ALBERTI. UNA NUOVA CULTURA DEL PROGETTO ARCHITETTONICO.

%er fare della scienza occorre non rimanere inerti di fronte a ci/ c$e suscita meravigliaG bisogna passare dal puro stato di contemplazione a !uello di azione. -atto di nascita della scienza " legato a !uesta azione, cio" alla produzione di mezzi per scandagliare il meraviglioso. -. 7e@monat

.1 =ilippo ;, .8--81COI 214CC<166B3, al pari di -eon ;attista '-;8,0I, pu/ essere considerato, a ragione, uno tra i massimi esponenti dell manesimo fiorentino. -eon ;attista '-;8,0I aveva nel suo trattato sullarc$itettura dato una opportuna sistemazione teorica a una prassi c$e era condivisa in larga misura da molti progettisti suoi contemporanei, primi tra tutti =ilippo ;, .8--81COI, 'ntonio =I-',808 e =rancesco ?I 7I9,7I9 D',0I.I. .ella fattispecie, il ;, .8--81COI era stato in grado di tradurre, in forma tangibile, nella propria opera arc$itettonica anc$e !uei principi, basati su un approccio bioclimatico, c$e sarebbero stati successivamente assorbiti nella trattazione teorica dell'-;8,0I. Come testimonia il prologo del De %ictura, l'-;8,0I nutriva una profonda ammirazione e amicizia per il ;, .8--81COI e per la sua opera. .on dobbiamo dimenticare c$e un altro personaggio importante dellepoca, come lo scienziato %aolo ?'- %9LL9 091C'.8--I rappresentava, inoltre, per i due arc$itetti unamicizia comune. %er !uel c$e riguarda ;, .8--81COI !uesto dato ci viene attestato da una fonte contemporanea, !uale la Vita di +ilippo !runelleschi, scritta dal matematico, arc$itetto e astronomo 'ntonio D'.800I 216&4S16FC3 1. 1appiamo, inoltre, c$e tra 091C'.8--I e l'-;8,0I vi era un fitto scambio epistolare. ?a 091C'.8--I, ;, .8--81COI apprende la geometria e la scienza dei numeri, c$e gli permetteranno poi di raggiungere la proporzione musicale e di tradurre nel proprio linguaggio i valori

dellarc$itettura romana, la sua armonia e il suo e!uilibrio. %ossiamo immaginare !uindi c$e allepoca la necessit di un confronto e di un dibattito tra gli intellettuali era molto sentita e c$e sovente provocava discussioni e vivaci polemic$e. Questo clima faceva s# c$e, tra gli addetti ai lavori, potesse affluire una maggiore informazione filosofica, scientifica e tecnica. .on possiamo fare a meno di affermare c$e in !uesto contesto culturale, cos# innovativo e proficuo, larc$itettura svolge un importante ruolo di mediazione tra il benessere materiale e spirituale delluomo e pi* in generale dellintera societ. Questultima inoltre era stata oggetto, sotto il profilo scientifico e tecnologico, di tutta una serie di importanti mutamenti 2Cfr. cap. 4.13. -arc$itettura, in !uesto stesso periodo, doveva essere in grado di far fronte alle necessit della societ civile e in particolare della borg$esia, la cui affermazione sotto il profilo sociale e culturale, era sempre di pi* sotto gli occ$i di tutti. Questultima era, inoltre, sempre pi* attratta dalle recenti scoperte in campo artistico, scientifico e tecnologico. .on dobbiamo dimenticare c$e sia il potere civile c$e !uello ecclesiastico erano, com" noto, soliti circondarsi di uno stuolo sempre maggiore di valenti arc$itetti, pittori e scultori. -a complessit delle funzioni arc$itettonic$e ric$iedeva ai fini della propria realizzazione il contributo di altre importanti discipline scientific$e e tecnologic$e, senza le !uali, sarebbe stato impossibile sopperire in modo adeguato ai numerosi problemi tecnici, costruttivi e

bioclimatici. 1embra !uindi c$iaro c$e il soddisfacimento di !ueste esigenze implicava un vero e proprio ripensamento della cultura progettuale. -arc$itettura doveva rispondere ad un progetto globale, la cui compiutezza era subordinata ad uno studio approfondito, c$e non trascurasse i minimi dettagli, sia attraverso lapporto di altre discipline scientific$e, c$e sotto il profilo bioclimatico. 0ale studio doveva essere in grado di garantire le!uilibrio della costruzione rispetto al sistema ambientale esterno e nel contempo assicurare il benessere fisico e spirituale delluomo. In !uestottica possiamo affermare c$e sia ;, .8--81COI c$e l'-;8,0I sono stati dei veri e propri pionieri della scienza delle costruzioni. 8ssi avevano, infatti, compreso il valore dellinterdisciplinarit allinterno del progetto arc$itettonico. -a sintesi tangibile di !uei principi c$e costituiranno la base della teoria bioclimatica dell'-;8,0I " rappresentata dalla cupola di 1anta Daria del =iore. 8ssa risente inoltre del contributo delle pi* recenti conoscenze scientific$e, ma anc$e di !uegli elementi estetici, simbolici e religiosi del pensiero rinascimentale.

Questaspetto viene ripreso da =,'.C'108-, il !uale, nei suoi Studi di sociolo"ia dellarte, afferma c$e la speculazione del ;, .8--81COI trova una precisa rispondenza nei suoi grandi lavori del momento. ',7'. $a c$iarito i rapporti esistenti tra spazio e massa arc$itettonica nella realt della cupola di 1anta Daria del =iore. ;, .8--81COI, in !uestopera, non intendeva innalzare al cielo unenorme massa di pietra e mattoni c$e configurino allinterno il pi* vasto spazio c$e sia mai stato racc$iuso da una cupola: egli cerca, piuttosto, di misurare e disciplinare la distesa infinita del cielo, collegandola ai costoloni e alle superfici della sua opera. .on dobbiamo inoltre dimenticare c$e ;, .8--81COI rifiuta la tradizione meccanica dei maestri di bottega medievali, i !uali accumulavano le pietre per rinc$iudere sotto le volte un determinato volume fatto di aria e di luce. 8gli assume una concezione completamente nuova dellarc$itettura secondo cui la cupola $a valore unicamente nellaria libera. 8ssa non " una composizione c$iusa, ma " il punto di raccolta delle luci c$e circolano nella vasta cerc$ia delle colline attorno =irenze & 2fig. 323

32. Veduta della Cupola del !runelleschi da +orte !elvedere. =aciasi unaltra cupola di fuori sopra !uesta per conservalla dallo umido, e perc$A la torni pi* magnifica e gonfiata 2M3 =. ;runellesc$i

6.2 %rima di entrare nello specifico dei principi e dei parametri ambientali caratterizzanti la climatizzazione della cupola, vorrei accennare a una nostra personale esperienza risalente ai tempi in cui io eravamo studenti all niversit di =irenze. .elle giornate di caldo afoso, con la citt c$e sembrava esploderci addosso a causa del rumore assordante del traffico urbano e storditi dagli odori mefitici provenienti dagli scaric$i delle automobili, trovavamo rifugio nella cattedrale di 1anta Daria del =iore. 1apevamo c$e al suo interno era possibile trovare un ambiente fresco, gradevole e silenzioso e c$e ci avrebbe ritemprato nel corpo e nello spirito. Il luogo preferito era situato vicino allaltare maggiore, al di sotto della cupola del ;, .8--81COI. 'llepoca non eravamo in grado di spiegarci il perc$A di !ueste nostre sensazioni, volgevamo lo sguardo verso la maest della cupola, pi* ci sembrava

c$iaro c$e sarebbe stato possibile trovare una spiegazione appropriata a !uesti interrogativi in !uelle c$e Carlo -udovico ,'77OI'.0I c$iamava le pieg$e della pelle di !uellenorme catino, frutto di miracoloso e geniale e!uilibrio. Questa nostra impressione era condivisa anc$e dagli uomini del tempo dell'-;8,0I. Questultimo, nei %ro#u"ii ab aeumna 2Della tran*uillit3 dellanima3, compie, per bocca di 'gnolo ?I =I-I%%9 %'.?9-=I.I, un vero e proprio elogio della bellezza di 1anta Daria del =iore. Il %'.?9-=I.I ci racconta, infatti c$e !uesto tempio racc$iude in sA grazia e maiest, ma anc$e una gracilit vezzosa con una sodezza robusta e piena c$e permette di preservare, nel tempo, la continuit delledificio. 'l suo interno possiamo trovare un clima c$e diremmo primaverile, !uando allesterno imperversano vento, gelo e brina. Quando, invece, in estate e in autunno il

calore del sole " intenso, troviamo nellinterno un temperatissimo 4 refrigerio . 7i allora ci sorgeva spontanea la domanda su come era stato possibile realizzare, ricorrendo semplicemente ai mezzi c$e offriva lepoca del ;runellesc$i una tale meraviglia di $abitat collettivo infinitamente superiore agli $abitat moderni, i !uali, com" noto, ricorrono, per rendere gli ambienti interni fresc$i destate e caldi dinverno, a sofisticati impianti di climatizzazione per il condizionamento dellaria. n !ualun!ue involucro edilizio non pu/ !ualificarsi semplicemente come un insieme di diverse parti strutturali, c$e racc$iudono tra di loro un determinato volume: si tratterebbe, infatti, di una visione probabilmente banale o !uantomeno riduttiva. na costruzione pu/ essere, infatti, ritenuta veramente tale solo se consente di trarre dalla .atura tutti !uegli elementi c$e contribuiscono a favorire il benessere delluomo. -arc$itettura moderna si basa sul contributo c$e le deriva dalle innovazioni tecnologic$e in campo edilizio, trascurando di stabilire un e!uilibrio armonico e proficuo con la .atura. n ritorno alla .atura non avrebbe !uindi una valenza poetica o idilliaca, ma risulterebbe indispensabile per luomo, per la sua salute e !uindi per la conservazione della specie. 6.3 =acciasi unaltra cupola di fuori sopra !uesta per conservalla dallo umido e perc$A la torni pi* magnifica e gonfiataM 6.

5olendo compiere unanalisi del significato nascosto nelle parole del D'.800I, dobbiamo considerare c$e ;, .8--81COI intendeva esprimere la necessit di realizzare una cupola provvista di un doppio guscio, munito di una sorta di diaframma frapposto, il !uale doveva separare lo spazio interno da !uello esterno, in modo tale da rendere possibile il passaggio dellaria calda e fredda, per poi bilanciarla con il ricambio di !uella interna. Questa soluzione arc$itettonica pu/ apparentemente sembrare banale, ma, come spieg$eremo in seguito, risponde alla precisa necessit di preservare dallusura del tempo i materiali componenti la cupola. n altro importante aspetto, c$e sar oggetto di approfondimento nei successivi capitoli e c$e !ui mi limito ad accennare, " le!uilibrio rigenerativo dei materiali c$e costituiscono lossatura e la tamponatura della cupola, attraverso apposite aperture esterne c$e $anno una funzione di filtro e c$e contribuiscono, assieme ad altre componenti, ad attutire limpatto delle correnti daria troppo fredde e troppo calde. 'ppare c$iaro, per i motivi a cui sopra accennavo, come gli intenti di ;, .8--81COI, fossero legati alla realizzazione di !uei principi bioclimatici c$e caratterizzano lintero complesso arc$itettonico. 8ssendo collocata la cupola al di sopra di tutti gli edifici della citt di =irenze, era necessario c$e fosse idoneamente protetta dalle precipitazioni atmosferic$e, dalle correnti daria umida, dal vento, dal sole e da !ualun!ue altra avversit climatica in genere. 2=ig. 333.

33. Ripresa satellitare della Cupola nel centro antico di +irenze 2,ipr. 7oogle 8art$ &HHB3

6.4 .ei capitoli precedenti abbiamo preso in considerazione linflusso esercitato dalle forze della natura sulla forma dei manufatti arc$itettonici e in generale sugli organismi viventi. K risaputo come, in natura, una tra le leggi biologic$e fondamentali riguardi ladattamento da parte degli organismi viventi allambiente circostante. Questultimi, per poter sopravvivere, necessitano di una forma esterna e di una struttura o anatomia interna, c$e sia perfettamente congrua al luogo ambientale in cui vivono e al genere di vita c$e conducono. Il compito primario assegnato alla forma dellinvolucro edilizio " !uello di salvaguardare luomo dalle intemperie, dai pericoli esterni e procurare !uindi un ambiente interno in grado di favorire il suo benessere fisico e psic$ico.

%er far s# c$e !uesto sia possibile, il microclima interno allinvolucro edilizio deve possedere unatmosfera in leggero movimento c$e sia priva di correnti daria troppo fredde e calde e possibilmente ricca di aria pulita e ossigeno e con una temperatura e un livello di umidit confortevoli, una buona illuminazione e un buon isolamento acustico. 2=ig. 343

34.

!enessere e clima : per funzionare nel modo migliore lorganismo umano deve mantenere una temperatura media di 4BJ S 4CJ. %ertanto perc$A la temperatura venga contenuta su livelli ottimali, parte del calore prodotto dai processi metabolici deve essere disperso. Il corpo umano perde normalmente circa il 6: Y del suo calore per Irradiazione, il 4H Y per convezione e il &: Y per evaporazione. Questi tre fattori devono restare in e!uilibrio se si vuole ottenere una sensazione di benessere. 1econdo molti la fascia del benessere ottimale per lorganismo umano allinterno di uno spazio abitativo si situa solitamente tra i 1EJ e i &HJ.

?ifatti laria, allinterno dellinvolucro edilizio, " oggetto di una continua alterazione a causa dellattivit respiratoria. 1i pu/ asserire, parlando dellin!uinamento dellaria, c$e la causa di !uesto fenomeno, per gli ambienti c$iusi, " lemissione di antropotossine. -utilit del ricambio daria con la relativa ossigenazione in un involucro edilizio " assolutamente necessaria negli

ambienti c$iusi o ad alto tasso di umidit e in presenza di sostanze in!uinanti. In !uesto senso " importante verificare, in !uanto indice din!uinamento, la presenza di anidride carbonica. K oramai convenuto c$e, se !uestultima supera nellaria confinata l1 per mille 2concentrazione del tutto innocua3, laria deve considerarsi tossica. In una certa misura il ricambio dellaria avviene in modo naturale sia attraverso le finestre, le porte e, seppur pi* lentamente, attraverso la porosit delle murature. Questo accade sia per effetto dellazione dei venti, ma soprattutto a causa delle variazioni di temperatura e pressione tra lambiente esterno e linterno dellinvolucro edilizio. 0ra le propriet dei materiali edilizi c$e meglio assolvono a !uesta funzione di traspirabilit troviamo !uelli permeabili allaria. Queste caratteristic$e dei materiali sono strettamente dipendenti e influiscono sul grado di umidit e conduttivit del calore. 5engono considerati semipermeabili allaria le pietre naturali compatte o !uelle artificiali compresse o vetrificate e il cemento. 'l contrario i materiali pi* permeabili sono il tufo, i mattoni e la malta di calce consolidata. ;isogna aggiungere c$e la permeabilit allaria di un !ualun!ue materiale diminuisce con laumentare dellumidit om esso contenuta, fino ad annullarsi completamente !uando lac!ua si sostituisce nei pori allaria. Il potere capillare del vapore ac!ueo, la rapidit di prosciugamento e la conduttivit del calore dipendono, infatti, dalla grandezza dei pori del materiale. In altre parole occorre c$e linvolucro edilizio sia in condizioni di svolgere un efficace processo traspirativo con latmosfera esterna, in modo da rendere il microclima interno bioclimaticamente compatibile con lorganismo umano. %er meglio comprendere i meccanismi bioclimatici legati alla cupola, dobbiamo

presupporre c$e !uesta reagisca in modo simile alluomo per !uel c$e riguarda la sua capacit di traspirazione. Il ricorso a !uesta similitudine permette di c$iarire il confronto tra la cupola intesa come $abitat arc$itettonico e il corpo umano come organismo traspirante. 5ista dallo spazio esterno, infatti, la cupola ci appare come una costruzione priva di vita o comun!ue inerte. 8ssa " in realt un organismo arc$itettonico vivente, dinamico e costituito da tutta una serie di organi, o se vogliamo di componenti strutturali, visibili e non visibili ai !uali si associano diversi tipi di forze interne in e!uilibrio con altre forze esterne c$e tra di loro interagiscono costantemente. ,ispetto a

!ueste forze esterne, la cupola assume un comportamento analogo a !uello del corpo umano, ovverosia svolge una funzione traspirante e !uindi di evaporazione. Questa funzione viene esercitata principalmente a livello delle murature e delle aperture esterne, attraverso le !uali, com" noto, laria viene assorbita allinterno e emessa, sotto forma di vapore ac!ueo, nellatmosfera esterna. 2=ig. 353

35.

1a cupola immersa nellaria: cos# come luomo, la Cupola e costantemente immersa nellaria. Questa miscela di gas c$e tutti gli esseri viventi respirano e indispensabile anc$e per la Cupola. Ci/ contribuisce a produrre !uel particolare microclima interno c$e si rivela benefico per lorganismo umano. 8ssa assorbe dallesterno aria calda e fredda, c$e viene utilizzata per ricreare il microclima interno, restituendo allesterno calore e umidit in eccesso e comun!ue nocivo alla salute del corpo umano. -illustrazione ci mostra la cupola sospesa nellaria c$e continuamente partecipa del flusso degli eventi naturali. -a cupola pu/ essere infatti paragonata ad un grande ombrello c$e si apre sul paesaggio. 8ssa non domina lambiente circostante, ma fornisce uno spazio interno riparato in perfetta armonia con la natura del luogo c$e lo circonda. -insieme esterno ed interno costituisce il culmine di una lunga tradizione di definizione e trattamento dello spazio a partire dalluso particolarmente appropriato dei materiali per arrivare alla perfetta integrazione tra ledificio stesso, il paesaggio e latmosfera. Il capolavoro del ;runellesc$i e pertanto una di !uelle rare creazioni umane c$e, trascendendo il mero utilitarismo, sanno rispondere alle esigenze dello spirito umano e alle sue necessit fisic$e e biologic$e.

%er far s# c$e !uesto sia possibile, la cupola " dotata di un complesso sistema strutturale, attraversato da un insieme di componenti o organi, o se vogliamo, da una spessa muratura porosa fatta di leganti in calce e da intonaci traspiranti, tra di loro intercomunicanti. 'llinterno di !uesta struttura sono presenti microscopic$e cavit interne ed esterne paragonabili ai pori presenti sulla nostra epidermide. Questi pori sono tra di loro collegati attraverso una rete di finissimi capillari c$e consentono alla muratura di sottrarre in modo costante lumidit presente nella muratura per poi espellerla nellatmosfera esterna. 8ssi vengono continuamente irrorati di vapore ac!ueo e di correnti daria c$e favoriscono lossigenazione, similmente a !uanto accade nel corpo umano. Questo complesso sistema strutturale, formato da una fitta rete di componenti edilizi, !uali le murature o pelli, dotate di traspirabilit, assolve ad una precisa funzione bioclimatica. In sostanza la cupola $a la capacit di stabilire tra il proprio microclima interno e !uello dellatmosfera esterna una relazione di scambio energetico. Come vedremo pi* dettagliatamente nel corso di !uestanalisi, la cupola subisce per un verso linfluenza dellandamento climatico esterno mentre per laltro tende a condizionarlo al proprio interno per poterlo adattare al proprio $abitat termico. Questa relazione costituir il filo conduttore di !uestanalisi sui criteri bioclimatici riguardanti la cupola. 5orrei far presente c$e, nel corso di !uesta trattazione, lutilizzo del termine modello dinamico, attribuito alla cupola, esula da !ualun!ue implicazione dordine statico o strutturale. Questo concetto " infatti strettamente connesso con il nostro campo di indagine, ovvero: larchitettura

bioclimatica, e trova una precisa applicazione nellessere stato correlato al sistema cupola. .ella fattispecie il ricorso al termine sistema, afferisce sempre allargomento della nostra trattazione. -e caratteristic$e bioclimatiche di !uesto sistema saranno infatti prese in considerazione attraverso unanalisi dettagliata dei componenti edilizi c$e lo caratterizzano e c$e, come vedremo, sono tra di loro connessi in un rapporto di reciproca dipendenza rispetto alla mutevolezza delle condizioni climatic$e ed atmosferic$e, tramite !uel complesso sistema di scambio energetico, c$e avviene costantemente tra lo spazio interno e !uello esterno alla cupola. -e illustrazioni c$e accompagnano !uesto studio vogliono, infatti, dimostrare la pertinenza dei principi bioclimatici applicati alla cupola, in modo tale da renderci conto come !uestultimi fossero al centro della filosofia progettuale di ;, .8--81COI, c$e, come " noto, era volta allo studio delle forze naturali del sito e al loro utilizzo a fini energetici. %er !uesto motivo ;, .8--81COI, nonostante gli ostacoli c$e gli si erano frapposti e c$e risc$iavano di impedire la realizzazione del progetto, " stato un arc$itetto dalle soluzioni ardite e c$e come tale $a saputo precorrere i tempi nella convinzione del valore dei principi ingegneristici legati allarchitettura bioclimatica o ecolo"ica. 6.5.1 1ulla base dei criteri bioclimatici descritti nei capitoli precedenti, possiamo affermare c$e linvolucro edilizio possiede attitudini comportamentali simili per molti versi alle attivit metabolic$e espletate da un !ualun!ue organismo vivente. %er rendere meglio comprensibile !uesto concetto, possiamo dire c$e linvolucro edilizio deve essere in grado di sviluppare un processo di traspirazione e di scambio

energetico con lambiente esterno, tale da rendere il proprio ambiente interno bioclimaticamente compatibile per la salute umana. Questa capacit comportamentale, simile allattivit biologica di un organismo vivente, riguarda, sotto il profilo del metabolismo, anc$e il modello della cupola di 1anta Daria del =iore c$e ci siamo proposti di analizzare nella nostra trattazione. 5ogliamo in tal senso proporre unanalogia, anc$e sotto il profilo puramente strutturale, tra la superficie sferoidale leggermente appuntita di un uovo e !uella della cupola. nosservazione pi* attenta delle parti

strutturali dei modelli proposti ci permette di giungere alla conclusione c$e la forma esterna e interna dei due involucri possiedono caratteristic$e comuni: sia luovo c$e la cupola sono infatti accomunate da un guscio protettivo o tetto e al loro interno possiamo notare la presenza di due membrane, nel caso della cupola di murature, separate tra di loro e c$e, viste in sezione, formano una cavit o camera daria. .el caso della cupola si tratta dello spazio c$e viene racc$iuso entro le due calotte sferic$e, mentre per !uel c$e riguarda luovo ci si riferisce allo spazio frapposto tra le due membrane 2=ig. 36'

36. Sezione di un uovo e della cupola: luovo presenta forma sferica ed $a lestremit appuntit. Il guscio " poroso ed " fatto in modo tale da essere penetrato dallaria. 0ra le due membrane c" una cavit detta camera daria. 'nalogamente la cupola $a una forma sferica ed estremit appuntita. Il tetto " poroso e laria vi penetra allinterno. Come nelluovo, tra le due murature " presente una cavit detta camera daria o intercapedine.

Questo confronto tra luovo e la cupola pu/, a !uesto punto, apparirci come una straordinaria coincidenza della natura. Come abbiamo gi accennato nel secondo capitolo, una riflessione attenta in proposito ci permette di giungere alla conclusione c$e !uesta corrispondenza tra le forme naturali e i manufatti arc$itettonici $a sempre affascinato o !uanto meno incuriosito gli arc$itetti e gli

intellettuali fin dallantic$it. .on " infatti un caso c$e pi* di una volta, la genesi dellispirazione artistica trova la propria origine nellosservazione delle forme meravigliose della natura. Come vedremo subito, il confronto c$e abbiamo stabilito tra luovo e la cupola non trova alcuna rispondenza di tipo simbolico o strutturale, ma si basa sulla comune identit del nesso

funzionale. Questanalogia viene giustificata da !uella complessa relazione c$e sta alla base del processo fisico di termoregolazione. Questo fenomeno, com" abbiamo avuto gi modo di dire nel capitolo precedente, riguarda da vicino tutti gli organismi viventi, dal pi* piccolo al pi* grande e gli stessi manufatti artificiali ivi compresi gli involucri edilizi. 1appiamo c$e una tra la propriet fondamentali degli organismi viventi " !uella di stabilire e sviluppare un e!uilibrio con le forze esterne e !uindi produrre condizioni fisic$e e ottimali compatibili per lo svolgimento delle proprie funzioni vitali. In !uesto senso possiamo stabilire unanalogia tra la vita delluovo, inteso come micro$abitat di un organismo vivente, e la cupola, intesa come macro$abitat di un organismo umano. 1e prendiamo in considerazione come le forze dellambiente esterno agiscono su entrambi gli involucri, noteremo c$e sia luovo c$e la cupola, seppur in modo diverso, possono essere accomunati dalla presenza di alcuni organi costitutivi finalizzati alla creazione, al proprio interno, di un microclima adeguato allo svolgimento delle proprie funzioni vitali e c$e consenta cos# di reagire agli sbalzi di temperatura esterni. na corretta comprensione del significato dellanalogia c$e abbiamo voluto stabilire tra !ueste due cellule abitative, presuppone, in primo luogo, lapprendimento dei complessi meccanismi biologici legati alluovo, !uale involucro vivente e alla cupola !uale involucro arc$itettonico. -uovo, per poter assolvere alla sua funzione primaria c$e " di tipo riproduttivo, deve necessariamente essere covato o !uanto meno incubato da una fonte di calore naturale o artificiale, in modo da rendere possibile lo sviluppo e la nascita dellessere c$e vi " contenuto. Di ricordo, infatti, c$e mio nonno, in mancanza di c$iocce, faceva covare le

uova disponendole con cura sotto un cumulo di sterco di mucca asciutto, situato in un luogo ben esposto al sole e ben protetto dal vento. ?opo un certo periodo, le uova si disc$iudevano, dando vita ai pulcini. ' !uellepoca non ero in grado di spiegarmi !uale strana magia celasse !uel cumulo di sterco secco. 1appiamo c$e la prima regola biologica " c$e la temperatura e lumidit interna devono mantenersi pressoc$A costanti durante lintero ciclo fecondativo. -a cupola, ad un livello diverso, seppur simile a !uello delluovo, per potersi mantenere, nel tempo, in uno stato di salute adeguato deve far s# c$e, al proprio interno, il livello di temperatura e di umidit interna, non subisca repentine escursioni termic$e. 8ssa deve, al contrario, cercare, come accade per luovo, di mantenere al proprio interno un microclima c$e possa ritenersi adeguato allo sviluppo delle funzioni metabolic$e umane c$e vi si svolgono. 1otto !uestaspetto appare evidente come la funzione principale degli involucri descritti sia !uella di mantenere, al proprio interno, delle condizioni di comfort ottimali rispetto alle mutevoli condizioni atmosferic$e esterne. 0entiamo, a !uesto punto, di esaminare pi* dettagliatamente le parti componenti la struttura delluovo e della cupola, cercando di metterne in evidenza il funzionamento e le interazioni tra i rispettivi involucri e latmosfera esterna. Come abbiamo accennato in precedenza, luovo " costituito da un involucro calcareo e da un guscio esterno poroso, in grado di lasciar filtrare laria e di far affluire il calore necessario alla camera daria, senza disperderlo troppo rapidamente. -e due membrane frapposte evitano, inoltre, uneccessiva evaporazione dellac!ua contenuta nellalbume e di conseguenza la penetrazione dellaria. Questa camera daria si profila !uindi come un

dispositivo termostatico, c$e registra e tiene sotto controllo i possibili mutamenti del livello di temperatura e umidit interna proveniente dal corpo scaldante 2per es. la c$ioccia o lincubatrice3. -a sua funzione " inoltre !uella di normalizzare la !uantit di calore e di umidit presente allinterno dellinvolucro in modo da portarla a livelli compatibili per lo sviluppo della vita. %ossiamo riassumere, in altre parole, c$e essa si comporta come una vera e propria cavit termica, c$e interrompe, alloccorrenza, leccessivo apporto energetico, in modo tale da assicurare la presenza di una temperatura adeguata allo sviluppo biologico. Quanto finora asserito pu/ sembrare scontato, ma non dobbiamo prescindere dal fatto c$e laria ferma, racc$iusa allinterno della cavit termica 2o camera daria3, garantisce un effetto termoisolante notevole. Questo " reso possibile dal fatto c$e i materiali c$e la compongono sono dotati di un elevato grado di inerzia termica. -a camera daria, inoltre, essendo ricca al proprio interno di ossigeno, si presenta, a seconda delle sollecitazioni dovute dalla temperatura e dalla pressione esterna, in continuo movimento dinamico. -aria c$e " racc$iusa allinterno della cavit termica, oltre ad avere uno scarso potere di conduzione termica, cambia la propria densit per effetto della temperatura e della pressione c$e viene esercitata dalla fonte di calore esterna diretta sui gas contenuti al proprio interno. -a conseguenza derivante dallattuazione di !uesto complesso processo fisico " c$e, allinterno delluovo, si produce un costante e!uilibrio dinamico, c$e vede favorire, da parte della temperatura esterna, una reazione endotermica, a differenza di !uanto accade nel caso si registri un abbassamento della temperatura c$e ne provoca una esotermica. -958-9CI, afferma in proposito, c$e una tra le propriet salienti degli organismi

viventi, " proprio la capacit di sviluppare, far funzionare e mantenere sistemi c$e stabiliscono un obiettivo e !uindi lottano per poterlo raggiungere, attraverso il processo cibernetico del tentativo e dellerrore. 0ale sistema funziona su scala globale e $a come obiettivo il mantenimento delle condizioni fisic$e e climatic$e ottimali per lo sviluppo della vita B. %ossiamo affermare c$e, similmente alluovo, la cupola di 1anta Daria del =iore possiede un proprio e originale sistema di regolazione termica. 8ssa, infatti, per evitare le conseguenze derivanti dalle repentine escursioni termic$e " dotata di una copertura esterna, in grado di assorbire, nelle ore diurne, la radiazione solare e di far filtrare laria calda e fredda. ?obbiamo comun!ue riconoscere c$e ci/ non " comun!ue sufficiente a salvaguardare linvolucro interno da altri agenti esterni, !uali le correnti daria troppo calde e fredde e i venti umidi. %er ovviare a !uesti inconvenienti, la cupola viene dotata di unulteriore protezione interna rappresentata dalla doppia muratura 2si tratta, infatti, di due cupole distinte3, la !uale $a un alto potere traspirante. -o spazio c$e si frappone tra !ueste due calotte sferic$e forma lintercapedine. Questultima, sia pure con alcuni elementi di diversificazione rispetto alluovo, $a la capacit di regolare la temperatura e lumidit interna. 1i tratta di una funzione di primaria importanza in !uanto consente di assicurare, allinterno dello spazio abitato, un adeguato e!uilibrio termico. In effetti laria c$e penetra tra le due calotte, attraverso le aperture esterne, non solo protegge fisicamente le medesime dagli sbalzi di temperatura, dalle precipitazioni atmosferic$e e dallumidit, ma arresta gli effetti derivanti dai cosiddetti ponti termici, i !uali potrebbero, addirittura, giungere a compromettere lo stesso

e!uilibrio statico dellintero complesso arc$itettonico. ?opo !uesto confronto tra la cupola e luovo, sar pi* facile, per il lettore, comprendere il modello bioclimatico della cupola e !uindi il complesso sistema di termoregolazione c$e si sviluppa tra latmosfera esterna e lo spazio interno. Ci/ sar esaminato in modo pi* dettagliato, !uando affronteremo il bilancio energetico della cupola attraverso i parametri !ui sotto indicati:
13 Condizioni climatic$e esterne locali: a3 temperatura G b3 radiazione solare G c3 venti dominanti G d3 umidit G ,apporto tra la forma della cupola e lambiente circostante G ,esistenza termica delle murature G ?ispersione di calore e ventilazione della camera daria G Dovimento delle correnti daria esterne e interne alla cupola G -ivello termico interno ed esterno alla cupola 2media mensile3 G Caratteristic$e solari della cupola: a3 orientamentoG b3 esposizione delle facciateG c3 superficie complessiva e trasmissione G 'perture trasparenti esterne.

comportato, da parte, sua unattenta riflessione sui caratteri meteo e microclimatici dellarea di =irenze e il suo tessuto urbanistico, compatibilmente ai mezzi c$e la propria epoca gli metteva a disposizione. Inoltre egli avr sicuramente tenuto conto dellorientamento del sole, dei venti dominanti, dellandamento stagionale della temperatura, dellumidit dellaria e di tutti gli altri aspetti legati alla geometria e alle procedure di costruzione. Questi parametri dovrebbero, a mio avviso, ancora oggi essere attentamente valutati prima di porre in essere !uella sorta di guscio protettivo c$e " ledificio. 6.5.2 ' differenza di altre regioni italiane, la 0oscana non registra sbalzi rilevanti di temperatura tra le zone interne e le zone costiere. Il clima della 0oscana nordS orientale pu/ essere definito prettamente mediterraneo e !uindi temperato. 0uttavia, nellarea geografica di =irenze, possono essere riconosciute alcuni situazioni climatologicamente tipic$e, c$e si alternano, con fre!uenze variabili, contribuendo a caratterizzare le stagioni. ?urante linverno le alte pressioni siberiane si instaurano sovente nellarea del bacino di =irenze, determinando condizioni meteorologic$e stabili e con temperature minime anc$e molto basse e con gelate notturne. In primavera e in autunno la zona in !uestione " raggiunta da masse daria umida provenienti dall'tlantico, c$e determinano condizioni di tempo stabile con piogge c$e talvolta possono essere estese e persistenti. I massimi di piovosit sono registrabili nei mesi di ottobre e di novembre. Questi dati sono confermati da altri importanti indicatori, !uali la velocit e la direzione del vento. Questo spira, durante il periodo invernale, in prevalenza da nordSest, mentre in primavera e autunno dominano i venti di provenienza occidentale. In estate, durante il periodo pi* caldo, la direzione prevalente " sud. 1pesso, infatti, da sudS

&3 43 63 :3 B3 C3

E3

Il ricorso a !uesti parametri ci permette di compiere unanalisi sulle componenti della cupola in relazione alle variabili atmosferic$e esterne c$e ne condizionano il microclima interno. Come " noto tutte !uelle valutazioni e indagini, c$e oggi diremmo bioclimatiche, facevano parte di una prassi arc$itettonica e progettuale universalmente condivisa. %er !uesto motivo " lecito supporre c$e =ilippo ;, .8--81COI si sia voluto ispirare, nellattuazione della proprio progetto, a criteri di !uesto tipo. Questo avrebbe

est spira lo scirocco c$e produce, sulle costruzioni, il caratteristico effetto di rasatura. .ei mesi di ottobre e aprile sono, invece, prevalenti i venti provenienti da nordSovest. .ei mesi di gennaio e febbraio predominano i venti freddi nord, ovest e sudSovest. .ellarea presa in considerazione dal nostro studio non sono riscontrabili escursioni termic$e di ampiezza rilevante, come risulta dal confronto delle temperature massime e minime rispetto alle medie. I dati relativi alle precipitazioni atmosferic$e e, pi* generalmente, alla loro fre!uenza mostrano mediamente dei massimi e dei minimi compatibili con le caratteristic$e stagionali. 1i pu/ concludere, !uindi, c$e larea della pianura di =irenze " abbastanza soleggiata, " esente da fattori climatici anormali e, in definitiva, il clima relativo " perfettamente compatibile con la sua latitudine la sua altitudine. 6.5.3 -a situazione climatica del luogo geografico prescelto e pi* precisamente linsieme di !uei fattori c$e concorrono a definirne il clima, varia entro le scale spaziali del clima locale e del microclima. -o studio di !ueste caratteristic$e, sotto il profilo meteorologico, risulta essere determinante per la progettazione del controllo climatico ed energetico del sistema cupola, nonc$A per il benessere dellambiente costruito. In un primo momento si compie unindagine c$e copre lintero anno, proceduta a sua volta da unanalisi c$e, sulla scorta dei valori della temperatura e dellumidit, definisce i periodi sottoriscaldati, !uelli surriscaldati e !uelli in cui si registra una situazione di benessere. 1uccessivamente si procede ad individuare eventuali differenze microclimatic$e fra il sito in esame e la localit sede della stazione di rilevamento dati. Questindagine presuppone, ovviamente, c$e il progettista sia a

conoscenza delle caratteristic$e del luogo in cui " collocata la stazione di rilevamento pi* vicina 2nel nostro caso laeroporto di %eretola3. %er il periodo invernale si considerano i seguenti dati:

a3 -a temperatura giornaliera del mese


pi* freddo G b3 -umidit relativa media del mese pi* freddo G c3 -a radiazione solare media giornaliera del mese pi* freddo G d3 %er il soleggiamento si considera il valore medio del mese pi* freddo, o il soleggiamento medio del periodo invernale G e3 %er il vento si prendono in considerazione le direzioni invernali prevalenti e la velocit media.

1i proceder, analogamente, nella definizione delle caratteristic$e climatic$e del periodo estivo, facendo, in particolare, riferimento al mese pi* caldo.%er !uel c$e ci riguarda da vicino " oltremodo, durante il periodo estivo, far riferimento al mese pi* caldo in modo da poter stabilire la temperatura media radiante, attraverso unanalisi dellintensit della radiazione solare e della geometria dellarea considerata 2vedi, ad esempio, presenza di ostacoli, pareti verticali3, unita ad una valutazione delle caratteristic$e intrinsec$e dei materiali. 1ar necessario, allinterno della nostra indagine, considerare !uei dati specifici c$e definiscono il benessere termoigrometrico di uno spazio costruito. Inoltre sar indispensabile unanalisi delle precipitazioni atmosferic$e in un arco di tempo c$e comprende il periodo inverno < autunno e primavera < estate. 'nterpretazione delle condizioni climatiche dellarea #iorentina. Analisi

macro e "eo"ra#ico.

microclimatica

del

sito

1. Coordinate geografic$e: -atitudine nord di =irenze: 64J 6B G -ongitudine: 11J 1:. &. 0emperatura: -a temperatura massima registrata " di \ 4E,F JC, variabile tra i \ 4:,B JC e \ 4F,H JC G la media della temperatura minima " di <&,B JC, variabile tra i <1,B JC G la media pi* bassa si registra a gennaio: <6,C JC. -a temperatura media pi* alta si registra, invece, nel mese di luglio: \&6,B JC. .elle varie stagioni si mantiene oscillante intorno a \1E,6 JC. 4. %recipitazioni atmosferic$e: 1ono riscontrabili variazioni anc$e notevoli, a seconda della zona, sulla loro intensit: esse sono pi* concentrate, rispetto alla pianura, nei rilievi appenninici. .ella zona di =irenze 2bassa pianura3 riscontriamo una !uantit media annuale variabile tra circa E6H mm e C61,B mm. -a massima intensit fu registrata nel novembre del 1FBB 2anno dellalluvione3 : 11BH,6 mm, mentre la punta minima fu rilevata nel 1FBC: C61,B mm. .ella pianura di =irenze le precipitazioni nevose non sono fre!uenti, tranne c$e in alcuni mesi invernali, e sono per lo pi* di scarsa durata e limitata altezza. 6. midit relativa e pressione: -a media annuale di umidit relativa varia dal 6B Y al BB Y. Questa " minore durante il periodo invernale e maggiore durante i mesi estivi. In !uesti mesi pu/ raggiungere, infatti, livelli compresi tra il CH Y e lEH Y

per pi* di !uattro mesi. -a pressione raggiunge i livelli massimi tra luglio e agosto, con una media di &6 mmXOg 2millimetri di mercurio3. ?urante i mesi estivi raggiunge !uesto picco massimo. :. 1ole: -a distribuzione delle giornate serene e nuvolose ", durante il corso dellanno, abbastanza uniforme. Il massimo soleggiamento probabile " registrabile nel periodo tra luglio e agosto 2CH Y3, !uello minimo in gennaio 2:4 Y3. Il calore solare " apprezzabile anc$e nel periodo sottoriscaldato. Come ordine di grandezza " possibile stimare in 1 IZ$ la !uantit di energia incidente su un metro !uadrato di involucro edilizio in un giorno invernale. B. 5enti: I venti dominanti, caldi e freddi, provengono dalle !uattro direzioni cardinali. .ella stagione estiva soffia da nord<ovest il maestrale, c$e attenua il clima da mezzogiorno fino alla sera, dopo di c$e sopravvengono le brezze di terra, c$e spira durante il giorno dal mare e di notte dalla terra fino alle prime ore del mattino. I venti del secondo !uadrante, c$e succedono per fre!uenza ai boreali predominanti, apportano notevole nuvolosit, con un minimo registrabile in agosto e due massime nel mese di dicembre e aprile, per una fre!uenza media di 6,E giorni su 4H. -e nebbie sono infre!uenti. -a velocit del vento " generalmente stabile nel corso dellanno con una velocit media di 4,: mXs in estate e 6,6 mXs dinverno 2moderato3.

vento coefficienti di pressione

37. 1a cupola e la pressione del vento !()*+),-) ., /),0)1.2. 3)4 5),06 ,)447()7 3)447 /+8647 3. !. B(+,)44)1/9. Dedie di 1H anni registrati. Calme H,H6 nodi. =ino a 1H nodiX$. 5elocit media 1H < 1C mXsec. ?ebole: forza HX4, moderato f. 6X:, forte f. BXC -a struttura portante o sc$eletro della Cupola, oltre a resistere agli attacc$i c$imici e fisici degli agenti atmosferici tipici dellarea geografica di riferimento, resiste anc$e alle forze meccanic$e della gravit, del vento, delle scosse sismic$e ecc. -a Cupola assorbe !ueste forze e le distribuisce e!uamente tra le parti strutturali al suolo. Quando la Cupola vibra sotto la forza della pressione delle raffic$e di vento, la sua struttura aerodinamica fa fronte alle sollecitazioni ricevute, diminuendo cos# la pressione esercitata dal vento scomponendola, per poi deviarla al di sopra della Cupola in prossimit della lanterna. 0ale fenomeno e causato dalla superficie ricurva esterna c$e fa aumentare la velocit del vento. I materiali c$e compongono la Cupola essendo dotati al loro interno di una struttura molecolare elastica sfruttano le vibrazioni provocate dal vento come delle onde meccanic$e consentendo la circolazione dellaria allinterno tra le due calotte. In regime estivo la differenza di pressione esterna ed interna fa s# c$e laria accumulata nei livelli superiori della volta tra le due calotte venga aspirata ed evacuata allesterno attraverso le aperture circolari superiori 2occ$i3 e le aperture della lanterna. In !uesto modo i venti c$e spirano dal !uadrante nordSovest e periodicamente da sud 2scirocco3 possano attenuare il caldo afoso estivo ?ati: 1tazione meteorologica di %eretola e I.1.D.8.1 S ;ergamo

38. Schema della velocit3 media e della #orza del vento in prossimit3 della Cupola 21ez. orizzontale3 Circolazione dellaria con moto a spirale, lento in prossimit della calotta interna della Cupola

6.6 1truttura urbana -a massa volumetrica della cupola si colloca in un contesto urbano ad alta densit insediativa e domina su tutti gli edifici del centro urbano. .on sono rari nella campagna fiorentina i toponimi l'pparita, l'pparenza, riferiti al fatto c$e dal sito cos# denominato " riconoscibile la citt attraverso la presenza della figura della cupola. Questa particolare posizione consente lesposizione diretta dellirradiamento solare 2luce e calore3, a differenza di !uanto accade per le strade e le piazze limitrofe allinterno del medesimo tessuto urbano, dove lilluminazione viene, inevitabilmente, condizionata dalla posizione degli edifici, a causa della formazione di ombre proprie e di !uelle portate 2riflesse3. Inoltre la sua collocazione la espone direttamente ai numerosi agenti atmosferici e meccanici 2aria, pioggia, neve, vento e umidit3. 1ulla base di !uanto finora esposto possiamo concludere, infatti, c$e gli eventi meteorologici esercitano una notevole influenza, nel tempo, sullo stato conservativo dellintero complesso strutturale.

9rientazione -a cupola, in virt* della particolare forma compositiva c$e la caratterizza e per la sua collocazione al di sopra degli altri edifici del tessuto urbano, risulta essere orientata rispetto tutti i punti cardinali. -a sua particolare esposizione determina !uindi un comportamento analogo a !uello di un orologio solare o meridiana, c$e scandisce, attimo per attimo, lo scorrere del tempo e le alternanze delle luci e delle ombre sulla sua superficie esterna convessa e di conseguenza sugli edifici circostanti. %er !uesta ragione, allinterno di !uesto complesso arc$itettonico, come mise in rilievo gi dal 1C:C il gesuita -orenzo )ID8.81, lastronomo %aolo ?'- %9LL9 091C'.8--I volle realizzare, sul pavimento sottostante la cupola, un meridiano, per misurare la posizione del sole. 1i trattava di un vero e proprio osservatorio astronomico. 1ul pavimento della cattedrale veniva fatto corrispondere un cerc$io di marmo c$e contrassegnava il solstizio destate 1:1H. ' tal fine era stato ricavato, allinterno della sommit della lanterna, un foro gnomico dellapertura di & cm. ricavato in una tavoletta bronzea detta ;ronzina. ?a fine maggio a fine luglio, prima o dopo mezzogiorno, i raggi solari passavano per il foro e raggiungevano il pavimento in ombra. 2=ig. 393.

39. $avola ra##i"urante la pianta e la sezione trasversale del transetto della Cattedrale di Santa Maria del +iore : si noti nellimmagine a sinistra il percorso dei raggi solari attraverso lo gnomone della cupola. ,ipr. da -. )imenes, ?el vecc$io e nuovo gnomone fiorentino e delle osservazioni astronomic$e, fisic$e ed arc$itettonic$e fatte nel verificarne la costruzione. -ibri I5, =irenze, 1C:C.

Con#ormazione e volume -a cupola si presenta compatta e sferica. -a superficie esterna arrotondata risulta essere notevolmente maggiore della base. -a sua sfericit contribuisce a diluire lirradiamento solare per effetto dellinclinazione dei raggi solari. 8ssa consente, inoltre, di provocare, nei periodi estivi, !uando il sole " molto alto allorizzonte, una diminuzione della temperatura superficiale. n ulteriore abbassamento di temperatura viene favorito dalla presenza del vento. .el periodo invernale, invece, !uando il sole " molto basso allorizzonte, la superficie della cupola, orientata a sud<ovest, riceve e trattiene il calore allinterno delle murature. ?urante la notte, essa si adatta anc$e alla diminuzione della temperatura dovuta allescursione termica notturna provocata dalla presenza di brezze, le !uali, durante la stagione estiva, favoriscono il raffrescamento diurno della struttura. Questo fenomeno " provocato, com" noto, dallinerzia termica dei materiali. -a forma sferica offre, inoltre, una bassa resistenza alla forza e alla pressione esercitate dal vento, come anc$e la forte pendenza del tetto consente alle pioggia e alla neve di scorrere rapidamente.

40.

1a cupola "uida il vento : -illustrazione mostra come la forma aerodinamica della Cupola si plasmi e si determini, regolandosi sulla pressione e velocit del vento e ne sfrutti la forza per la circolazione e la ventilazione delle correnti daria interne oltre c$e per proteggere la seconda calotta interna dagli impatti violenti c$e ne possono derivare. -a geometria aerodinamica presenta un profilo curvilineo c$e contribuisce a potenziare lefficacia della risposta dellintera struttura, convogliando la maggior parte del vento sui livello superiori dellestradosso al di sopra della sommit . 1olo una parte del vento penetra con onda ripida nelle aperture circolari detti occ$i. 8ssi sono infatti situati simmetricamente sui diversi livelli della copertura. -azione di !uesto vento provoca una pressione interna allintercapedine c$e favorisce grazie alla differenza di pressione esistente tra interno e esterno la circolazione dellaria. .ei periodi molto caldi durante i !uali riscontriamo un elevato tasso di umidit, laria calda e umida c$e proviene da sud 2scirocco3 penetra allinterno della seconda calotta e in parte nellintercapedine della prima calotta e viene incanalata e convogliata, grazie alla differenza di temperatura e pressione tra esterno e interno, verso !uella specie di imbuto rovesciato c$e " la lanterna dalle cui aperture esterne fuoriesce.

%areti. copertura e materiali -a cupola " costituita da due distinte calotte parallele, voltate sul tamburo: la muratura esterna $a uno spessore pari a circa un metro, mentre !uella interna pi* robusta misura in basso &,6: m. e &,1H superiormente G !uella esterna, il cui profilo " molto pi* rialzato, $a uno spessore costante di cm. BH. -e due calotte sono collegate tra loro da otto costoloni posti ai vertici dellottagono e da sedici altre costole intermedie 2ogni lato del padiglione ne possiede due3. Questultime si uniscono in c$iave in corrispondenza dellanello c$e sostiene la lanterna. -a struttura della cupola " incatenata da due massicce travi di castagno, le !uali sono collegate da tavole di !uercia e ferri piatti collocate a distanza di m. 6,CH dalla base. 'llaltezza di m. E,E: e 1F,EH della cupola, si trovano due gallerie formate da lastre di pietra poste su arc$itravi di pietra, incastrate nelle due calotte, le !uali costituiscono un altro efficace mezzo di

collegamento. Il materiale impiegato per la realizzazione degli speroni e della parte inferiore della cupola " la pietra da taglio, mentre per la parte superiore, per ridurre il peso, venivano utilizzati mattoni. -a cupola " eretta su un tamburo ottagonale sul !uale gravitano otto piloni o pilastri. 0ra i due gusci o calotte esiste unintercapedine larga circa 1,&H m., c$e va aumentando verso lalto fino a raggiungere 1,BH m. in corrispondenza della sommit, dove " collocata la rampa c$e permette di accedere alla lanterna sovrastante. -a copertura " formata da una volta a padiglione con le linee di imposta sui lati del tamburo. -a struttura in !uestione " realizzata, inoltre, in muratura di blocc$i di pietra s!uadrati con scarsa interposizione di malta di calce, mentre la maggior parte della cupola " costituita in muratura di mattoni e calce. Questi materiali furono ricavati, allepoca, nelle cave c$e circondano i monti di =irenze. 2fig. 41 e 423

41.

Dise"no dimostrativo della struttura della Cupola corredato della relative componenti edilizie4 1. calotta esterna &. calotta interna 4. costolone 2sprone3 6S:. costoloni 2sproni3 intermedi B. catena enelastica di pietra di livello inferiore C. catena di pietra di livello medio E. catena di pietra di livello superiore F. catena elastica di legno 1H. volticciuole a botti o arcarecci 11. anello di c$iusura della cupola e di imposta della lanterna 1&. aperture circolari detti occ$i.

B. c

42 Vista de"li occhi e della cortina muraria. ,ipr. =oto 'linari 1F4H.

Aperture solari o (#inestre ener"etiche) -o spazio interno compreso tra le due calotte o gusci viene messo in comunicazione con latmosfera esterna attraverso settantadue aperture di forma cilindrica, le !uali variano, nellinclinazione, a seconda dei livelli della cupola. Queste vengono comunemente denominate occ$i e, da un punto di vista bioclimatico, assolvano a una precisa funzione di aeroilluminazione. Inoltre sono disposte simmetricamente sulle otto vele del padiglione esterno a gruppi di tre sui diversi livelli della copertura. 'lla base della cupola, il tamburo " collegato con lesterno attraverso otto finestre strombate circolari collocate su ognuna delle otto pareti c$e lo compongono. 'lla sua sommit "

collocata una lanterna dotata di aperture verticali e di una orizzontale alla base. In proposito " necessario aggiungere c$e nel 164B, per la realizzazione della lanterna c$e suggella la cupola, era stato imbandito un nuovo concorso tra ;, .8--81COI e 7OI;8,0I. 'nc$e in !uesto caso la realizzazione del progetto fu affidata a ;, .8--81COI. .el 166B, per/, la morte di !uestultimo impedisce la prosecuzione dei lavori, i !uali furono ultimati solo nel 16BE. ?opo aver preso in considerazione gli aspetti climatologici relativi allarea di =irenze e allubicazione urbana e ambientale della cupola, sar sicuramente pi* semplice per il lettore comprendere alcune peculiarit del sistema cupola e in particolare il rapporto esistente tra la forma compositiva assegnatale, lambiente atmosferico esterno e !uello urbano.

2fig. 43 e 443

43. : 44. Spaccato assonometrico della cupola e vista delle aperture circolari sulla calotta esterna .

6.7 Il contenuto di !uesta parte segue, a grande linee, lanalisi gi compiuta in precedenza. .el capitolo B.:.1 abbiamo voluto porre unanalogia tra la cupola come organismo dotato di una vita propria e un $abitat vivente, assimilabile, da un punto di vista termoregolativo, ad un organismo vivente e in particolare ad un uovo. 'desso cerc$eremo di approfondire ulteriormente !uestaspetto per poter comprendere meglio i meccanismi connessi alla termoregolazione applicati al sistema cupola in relazione ai mutamenti delle condizioni climatic$e e atmosferic$e locali a cui prima accennavamo. %i* avanti vedremo come essa riesca a ricreare un proprio microclima interno facendo ricorso allenergia solare, alla temperatura, alla forza e alla direzione dei venti e delle brezze e pi* in generale al clima stagionale. Inoltre prenderemo in considerazione le modalit con cui il sistema cupola riesce, grazie alle forze naturali a cui attinge, a rendere il proprio microclima biologicamente compatibile con le attivit metabolic$e del corpo umano. %rocediamo, a !uesto punto, sia pure per sommi capi, a unanalisi conoscitiva dei fenomeni legati alla radiazione solare. Questo " possibile, in primo luogo, attraverso uno studio delle interazioni esistenti tra le forze naturali e il complesso arc$itettonico in esame. Questo tipo di approccio bioclimatico trova la propria ragion dessere nellintento di comprendere !uei complessi fenomeni cinetici e c$imici c$e si sviluppano nellatmosfera esterna e in !uellinterna alla cupola. n interrogativo pu/ sorgere spontaneo a !uesto proposito. In particolare ci possiamo domandare: !uali sono la modalit con cui si attua lo sviluppo del microclima stazionario allinterno della cupola N 8 poi: c$e cosa contribuisce a far s# c$e le parti dei

componenti edilizi condizionino la temperatura e lumidit esterna in modo da poter modificare e ricreare allinterno dellintero sistema cupola una temperatura fresca destate e mite dinverno N %er poter fornire una risposta soddisfacente a tutti !uesti interrogativi, " necessario studiare i meccanismi e le funzioni delle singole interazioni tra i componenti edilizi esterni e interni e la loro azione reciproca simultanea, in modo da rendere meglio comprensibile il processo di termoregolazione della cupola. 6.8 -a radiazione solare, originata dalle fusioni nucleari, c$e avvengono allinterno del sole e c$e liberano energia sotto forma di radiazione elettromagnetica a diverse lung$ezze donda, pu/ essere considerata lagente climatico fondamentale: essa determina, infatti, la temperatura media della terra ed " lorigine indiretta di ogni fenomeno climatico. -e caratteristic$e del sole e la sua relazione geometrica con la terra fanno s# c$e, al di fuori dellatmosfera terrestre, lintensit della radiazione solare si mantenga pressoc$A costante, a meno di trascurabili differenze dovute allenergia totale emessa dal sole 2 1,: Y3 e determinate dalla stessa distanza della terra dal sole stesso 2 4 Y3. 1i definisce costante solare e si assume il valore di Is ] 14:4 WXm & lenergia proveniente dal sole c$e incide nellunit di tempo sullunit di una superficie ortogonale alla radiazione, posta nello spazio a una distanza dal sole pari alla distanza media 0erra<1ole. -a superficie del suolo riceve comun!ue una !uantit di energia notevolmente minore. Infatti, di tutta la radiazione solare c$e raggiunge latmosfera terrestre, una minima parte arriva al suolo sotto forma di radiazione diretta, cio" senza subire deviazioni di direzione da parte dellatmosfera, mentre !uella rimanente interagisce con latmosfera in modo c$e

parte di essa viene rimandata nello spazio, parte viene assorbita e parte diffusa. %ertanto la radiazione solare ricevuta da una superficie disposta ortogonalmente alla radiazione diretta varia al variare dellassorbimento e della diffusione provocata dalle molecole daria, dal vapore dac!ua, e dalle polveri presenti nellatmosfera. -a !uantit di energia assorbita e diffusa dipende, a parit di condizioni atmosferic$e, dalla massa daria c$e la radiazione diretta deve attraversare: tanto !uesta " maggiore, tanto minore risulter lenergia diretta c$e arriva al suolo. ' causa della rotazione e dellinclinazione della terra, il tratto datmosfera varier al variare della posizione del sole nel cielo, ovvero in funzione della latitudine, dellora del giorno e del mese dellanno. 'i fini di una sua corretta valutazione, " necessario considerare langolo dincidenza c$e i raggi solari formano con la superficie considerata G lampiezza di tale angolo dipender sempre dalla posizione del sole. -angolo dincidenza definisce !uindi la !uantit di energia ricevuta da una determinata superficie. %oic$A la radiazione solare raggiunge la terra in raggi praticamente paralleli, una superficie di essi perpendicolare intercetter la massima !uantit di energia. .on dobbiamo dimenticare c$e la !uantit totale di energia intercettata da una superficie si compone, in realt non della

sola radiazione diretta, ma anc$e di !uella riflessa e reirraggiata dallambiente circostante. Il vetro e altri materiali trasparenti non consentono il passaggio di radiazione di lung$ezza maggiore o minore di !uelli solari, perc$A i raggi solari infrarossi sono pi* corti dei raggi visibili. Ci/ significa, sostanzialmente, c$e il calore delle superfici riscaldate dal sole non ritorna indietro verso lesterno se trova delle superfici di materiale adatto in grado di assorbire e accumulare il calore dellenergia solare. 0ale principio, se applicato in modo razionale alle costruzioni, consente di manipolare e dosare, secondo le proprie necessit, la temperatura degli ambienti interni, a condizione c$e si scelgano una collocazione e unorientazione adeguate, dei materiali con forte inerzia termica e !uindi in grado di accumulare il calore e cederlo lentamente allambiente interno. Importante risulter infine una disposizione ottimale delle funzioni degli ambienti interni. Questi principi, come avremo modo di vedere, sono stati saggiamente applicati dal ;, .8--81COI nella progettazione della cupola. .on " un caso c$e lenergia solare rappresenti per la cupola un vero e proprio motore naturale indispensabile ai fini del riscaldamento e del raffrescamento dei locali interni. 2fig. 453

45. Suddivisione della radiazione indiretta di##usa e ri#lessa. ,ipr. da Stato dellarte delle #onti ener"etiche nuove e rinnovabile, Ises 2Italia3

Cfr. 'ntonio Danetti, Vita di +ilippo !runelleschi, ,oma, 1alerno 8ditrice, 1FF&, p. BF.
&

Cfr. 'ntonio Danetti, !runelleschi, 9p. cit., p. EB.


:

Vita

di

+ilippo

Cfr. %ierre =rancastel, Studi di sociolo"ia dellarte, Dilano, ,izzoli, 1FCB, pp. 1:&<1:E.
4

Cfr. 7iuseppe Dontalenti, 'ntroduzione alla biolo"ia, ,oma, 8ditori ,iuniti, 1FE4, pp. 6&<:4.
B

Cfr. -eon ;attista 'lberti in 1etteratura italiana del *uattrocento, a cura di 7ianfranco Contini, =irenze, 1ansoni, 1FCB, p. 116.

Cfr. T.8. -oveloc(, &aia @ ?uove idee sullecolo"ia, 0orino, ;ollati [ ;oring$ieri, 1FEF, pp. B:<CH.

Capitolo 5II LA CUPOLA& MODELLO ENERGETICO SOLARE DI RISCALDAMENTO E RA!!RESCAMENTO NATURALE.

7.1 'i fini di una corretta interpretazione dei complessi meccanismi legati alla climatizzazione del sistema cupola, ci siamo avvalsi dei dati medi della temperatura stagionale 2sole, aria, vento e pioggia3 tipici della latitudine nord 64J 6B di =irenze, per altro gi ricordati allinterno di !uesta trattazione 2cfr. cap. B.:.43, registrati all9sservatorio meteorologico di %eretola 2=irenze3. Questindagine consente, inoltre, unadeguata comprensione dei cosiddetti caric$i di riscaldamento e raffrescamento di un edificio costruito sulla base di criteri bioclimatici. Questi dati si accompagnano alle rilevazioni termometric$e effettuate dallI.1.D.8.1. di ;ergamo sulla cupola. Queste rilevazioni sono state effettuate attraverso linstallazione di cin!uantasette termometri, disposti sia allesterno c$e allinterno della cupola. 8ssi registrano la temperatura dellaria e sono collocati in diversi punti della struttura: dieci allesterno dellintradosso, altri dieci allinterno della doppia calotta o intercapedine, mentre i rimanenti sono stati installati negli strati superficiali delle due murature frapposte e negli interstizi interni alle stesse. 'ltri sono stati collocati nel volume interno dello spazio vuoto e pi* precisamente dove si trovano gli affresc$i dello L CC',I e del 5'1',I. ?obbiamo premettere c$e !uestanalisi, pur non pretendendo di essere, sotto il profilo bioclimatico, completamente esauriente, il c$e comporterebbe problemi dordine pratico ed economico, tenta di fornire uninformazione generale, ma sufficiente a formarsi unidea sui meccanismi legati

al comportamento termico e al bilancio energetico complessivo del sistema cupola. %rima di entrare nel dettaglio sui dati riguardanti il vento e le temperature dellatmosfera interna e esterna della cupola, vorrei ribadire, se mi " permesso, limportanza dei principali elementi naturali esterni c$e concorrono a determinare un microclima, allinterno del manufatto arc$itettonico, in grado di favorire la salubrit dellambiente e il benessere degli abitanti. Il comfort, allinterno di uno spazio arc$itettonico, " principalmente di termoigrometrico, respiratorio, olfattivo, tattile, uditivo e visivo. =ra !uesti elementi !uello c$e " di maggior rilievo " sicuramente l$abitat termico, il !uale " condizionato dai valori relativi alla temperatura dellaria interna radiante, dallumidit c$e " presente al suo interno, dalla ventilazione, dalla circolazione, dal ricambio e dalla velocit dellaria. -apporto di calore, da un punto di vista termotecnico, viene calcolato sulla base dei dati della temperatura esterna massima e di !uella minima prevista. Inoltre non si dovr dimenticare di rilevare lorientamento delle pareti della costruzione rispetto al sole, la direzione e la velocit delle correnti daria fredda, calda e umida. K risaputo, infatti, c$e !uando laria viene riscaldata da una sorgente di calore, !uesta diviene relativamente pi* secca. 'l contrario, !uando laria subisce un processo di raffreddamento, diventa pi* densa e relativamente pi* umida. Questaria, al di sotto del punto di rugiada, diventa satura e si forma la cosiddetta condensa 1. -a mancanza di controllo di !uesto fenomeno

pu/ accelerare lusura dei materiali edilizi e creare problemi alla salute. ?i conseguenza diventa indispensabile miscelare laria fredda satura 2ricca di condensa interna3 con laria esterna calda e asciutta, in modo da determinare un aumento della temperatura interna e abbassare lumidit relativa creata la condensa. %er !uanto riguarda la cupola, possiamo osservare c$e il raffrescamento, il riscaldamento e la circolazione dellaria interna e esterna al sistema cupola " la risultante di un insieme di parametri ambientali tra cui:
la diversa esposizione delle murature esterne ed interne allirraggiamento solare G la temperatura, pressione e umidit esterna G le caratteristic$e strutturali, geometric$e dei componenti edilizi, sia opac$i 2murature3 c$e trasparenti 2aperture esterne3 G le propriet termofisic$e dei materiali edilizi G

la resistenza o inerzia termica : parametro c$e misura lefficacia di una muratura nellopporsi al passaggio di calore. na buona resistenza " maggiore di 1 G Il peso specifico della massa muraria G lo strato daria frapposto tra le due murature 2intercapedine3 G le aperture esterne.

I principali componenti edilizi c$e controllano gli sbalzi di temperatura c$e si verificano nellatmosfera esterna al sistema cupola sono costituiti da:
a3 b3 c3 d3 e3 la copertura o guscio esterno G la prima muratura o membrana G lintercapedine o camera daria G la seconda muratura o membrana G linvolucro interno abitato G

-e propriet termofisic$e dei materiali edilizi c$e contribuiscono, sotto il profilo bioclimatico ed energetico, a rendere lambiente interno confortevole sono:

la porosit e traspirabilit delle


murature laterizie G

-integrazione unitaria dei componenti edilizi sopradescritti e le loro interazioni con il contesto meteo e microclimatico locale, costituisce la base del sistema energetico solare di riscaldamento e raffrescamento del modello cupola. -accumulo principale di energia radiante solare " costituito dalla copertura sferoidale opaca laterizia, dalle due murature frapposte, dalle aperture trasparenti e dallaria circolante nellintercapedine. Questi componenti si integrano con la massa aerea dellintercapedine e con il volume daria interno formato dalla cupola vera e propria. 7li accumulatori principali di calore solare sono costituiti dal tetto, dalla prima muratura, c$e converte, per conduzione, la radiazione solare indiretta, e dalle aperture esterne, le !uali ricevano lirradiamento diretto. 7ran parte del calore immagazzinato viene trasferito, per conduzione e convezione, nellintercapedine, c$e, a sua volta, lo ritrasmette, come vedremo tra breve, attraverso complessi meccanismi di scambi energetici naturali allinterno dellinvolucro edilizio, costituito dalla seconda calotta sferica della cupola. In sintesi, il riscaldamento, il raffrescamento e la circolazione dellaria, allesterno e allinterno del sistema cupola, " la risultante di un complesso processo termodinamico, c$e " efficacemente controllato non solo dai componenti strutturali e dalle propriet termofisic$e dei materiali edilizi, ma

anc$e dallinsieme della geometria compositiva c$e forma il modello cupola. %er !uesto motivo, se vogliamo comprendere, sia pure a livello informativo, i meccanismi legati alla circolazione e alla ventilazione dellaria calda e fredda, c$e si forma allinterno del sistema cupola, " necessario considerare laria alla stregua di un fluido termodinamico. %remetto c$e la circolazione dellaria, allinterno della cupola, avviene in modo naturale, attraverso le aperture esterne e, indirettamente, attraverso la porosit e traspirabilit delle spesse murature. Questo fenomeno si basa sugli effetti derivanti dallazione del vento prevalente e delle brezze. 0utto ci/ dipende dalle variazione di temperatura e di pressione fra linterno della cupola e latmosfera esterna. .e consegue c$e la circolazione delle correnti daria " di tipo termico e dinamico. -e circolazioni daria di tipo termico sono determinate dalla scarsa presenza di vento attorno alla cupola e si verificano rilevanti dislivelli termometrici fra latmosfera interna e !uella esterna. In presenza di vento, invece, la circolazione delle correnti di aria sar di tipo dinamico, indipendentemente dalla temperatura dellaria. %ossiamo concludere c$e i movimenti dellaria, allinterno e allesterno dellinvolucro edilizio, avvengono naturalmente, per differenza di

densit tra masse daria e tra masse daria a diversa temperatura, per differenza di densit tra pareti opposte, disposte secondo i venti dominanti, su esposizioni opposte per insolazione. In base a !uanto sopra descritto ci possiamo rendere conto di come la struttura della cupola sia stata concepita con lo scopo di trarre il maggior vantaggio possibile dagli elementi naturali esterni sopradescritti. 8ssa ricorre allapporto dellenergia solare e del vento. -o spazio frapposto fra le due calotte sferic$e o intercapedine, attraverso le sue aperture esterne, rappresenta, !uindi, il cuore di !uesto complesso meccanismo di termoregolazione, in !uanto latmosfera esterna ad essa risulta sempre in stretta interazione con la sua temperatura interna. In altre parole, in condizioni di maggiore o minore temperatura, essa riceve dallatmosfera esterna aria troppo calda o fredda e in un certo senso possiamo dire c$e assolve alla funzione di filtro microclimatico c$e controlla e regola in modo e!uilibrato lo sviluppo di un clima confortevole ed evita gli sbalzi di temperatura allinterno della cupola vera e propria. In sintesi, il microclima interno alla cupola " strettamente connesso ai mutamenti di temperatura c$e si verificano nellintercapedine, la !uale, a sua volta, interagisce con le variazioni delle condizioni climatic$e esterne.

la cupola " stata realizzata in modo da 46. 1a cupola scaldata dal sole e andamento del campo di captare, convertire, accumulare e velocit3 del vento: Il sistema a riscaldamento solare cattura, ridistribuire il calore proveniente dalla assorbe e immagazzina e ridistribuisce il calore del sole. radiazione solare. -a figura mostra c$e nella cupola la circolazione e la ^ la pressione sul lato sopravento " in genere trasmissione delle variazioni di temperatura dellaria positiva, mentre sulla zona sottovento si dipendono da tutti e tre i sistemi di trasmissione del calore: forma una zona di depressione con .((73.7-.6,)& /6,5)-.6,) ) /6,3+-.6,). 8ssi sono formazione di vortici. 0ale depressione sia direttamente proporzionali a , 2indice totale di resistenza allesterno c$e allinterno della cupola termica dei materiali edilizi3 e inversamente proporzionali a avviene in misura minore. 5 coefficiente di trasmissione del calore. =. ;runellesc$i " ricorso a principi termodinamici c$e $a zona di ricircolo dellaria ventosa 2riduce la dispersione termica3. poi messo in relazione con i fattori climatici locali nellintento di soddisfare nei locali interni della cupola il zona turbolenta 2trascina al suolo la benessere fisiologico e psicologico dei fedeli. corrente gassosa e la disperde allesterno del complesso edilizio.

7.2 8saminiamo, adesso le modalit con cui " possibile ottenere in tutte le stagioni, allinterno del sistema cupola, un microclima interno stazionario e confortevole e come !uesto si deve distribuire in tutte le parti del complesso edilizio. ?obbiamo aggiungere, in primo luogo, c$e per favorire !uesto processo " necessario un impianto strutturale c$e si possa dire idoneo a tale esigenza e c$e sia !uindi in grado di :
a3 liberare laria dalleccessiva umidit e condensa durante alcune stagioni G b3 fornire, al suo interno, una portata costante ed una ventilazione adeguata G c3 raffrescare in modo efficace laria troppo calda interna durante la stagione estiva G d3 riscaldare o contribuire a riscaldare il volume nello spazio interno durante la stagione invernale G

Quanto finora esposto avviene in modo naturale e senza lausilio di mezzi meccanici. ?iciamo c$e, in generale, laria ferma c$e viene intrappolata fra due superfici solide con forte inerzia termica, costituisce un potente isolante termico. K risaputo, c$e da un punto di vista termodinamico, il movimento delle correnti daria influisce, in relazione alla velocit e alla direzione c$e le caratterizza, sul raffrescamento e sul riscaldamento di una costruzione, strutturata con materiali con forte inerzia termica. 'bbiamo accennato c$e, per ottenere, allinterno di un ambiente costruito, delle condizioni termoigrometric$e confortevoli, " necessario, durante i periodi caldi, eliminare il calore in eccesso proveniente dallesterno e !uello emanato, per

irraggiamento, dalle persone o da altre eventuali sorgenti di calore presenti nellambiente abitato. .ei periodi freddi, invece, risulta indispensabile, per mantenere confortevole lambiente interno, immettere una !uantit di calore pari a !uella ceduta allesterno. .el periodo estivo, !uando il sole, durante il giorno, segue una traiettoria alta rispetto allorizzonte, la forma della cupola, convessa allesterno e perpendicolare rispetto allasse cardinale nord<sud, contribuisce a ridurre il coefficiente dincidenza dei raggi obli!ui solari. Questo fenomeno determina un considerevole abbassamento della temperatura superficiale della copertura laterizia, la !uale " fortemente assorbente, a causa dellinerzia termica dei materiali c$e la caratterizzano. -o spostamento graduale della sua ombra, proiettata sulla superficie delle vele della cupola 2opposte alla posizione del sole3, produce una sensibile riduzione del calore assorbito dalla copertura esterna e !uindi un abbassamento ulteriore della temperatura dellaria calda superficiale tra un settore e un altro. I temporali estivi, con la loro massa dac!ua pi* o meno considerevole, c$e si abbatte sulla superficie convessa della copertura, contribuiscono ad attenuare ulteriormente, per un processo di evaporazione, il calore accumulato dai laterizi. -a presenza dei venti prevalenti estivi e in particolare le correnti daria fresc$e 2brezze3, c$e spirano dal tramonto fino alle prime ore dellalba, consente di mantenere attivo il processo di diminuzione della temperatura esterna della cupola e, contemporaneamente, ad attivare attorno ad essa, attraverso le aperture esterne circolari, il ricambio dellaria allinterno dellintercapedine. 2figg. 47, 48 ) 493.

conduzione aria calda aria calda interna allintercapedine aria calda interna estiva evacuata allesterno 2effetto convezione3 brezze estive corrente daria ventosa estiva aria calda estiva evacuata allesterno moto convettivo ascensionale dellaria calda allinterno della Cupola 'ria fredda notturna estateSinverno 'ria fresca estiva con moto ?iscendente 2effetto depressione3 -a forma aerodinamica della Cupola guida il vento, riducendo cos# limpatto statico e termico 2aria fredda e calda3

47.

Schema sintetico di #unzionamento passivo 2riscaldamento e ra##reddamento3 del sistema cupola @ le*uilibrio termico: la grande massa delle murature durante la stagione estiva assorbe e riflette il fresco della notte precedente. 'l contrario durante linverno assorbe e accumula il calore del giorno per poi cederlo lentamente durante la notte. Il risultato di !uesto processo " una temperatura ritardata c$e tende alla media stagionale. Questa temperatura allinterno della Cupola " prodotta dallinerzia termica c$e rallenta notevolmente leffetto dei caric$i termici esterni durante i periodi pi* caldi e pi* freddi. 0rasmette inoltre la bassa temperatura notturna ai periodi pi* caldi del giorno.

-atitudine =irenze 43; 46 N; Clima temperato

zona comfort aria calda interna allintercapedine aria fredda interna allintercapedine conduzione

%ianta della Cupola

48.

Circolazione dellaria esterna e interna alla cupola: -e due colonne daria c$e scorrono in senso opposto rispettivamente riscaldano e raffreddano laria intrappolata nellintercapedine o camera daria. -aria pi* calda c$e penetra nellintercapedine a contatto con le superfici pi* fredde subisce un cambiamento di struttura allinterno della stessa massa daria. -ungo tale superficie si forma una lieve ondulazione verso le pareti interne a nord con un centro di bassa pressione. 0ale fenomeno tende ad accentuarsi nei livelli superiori dellintercapedine: laria fredda sollevando sempre pi* in alto laria calda occludendola e separandola definitivamente dallaria bassa. 1i origina cos# una corrente daria calda ascensionale lenta c$e assume per differenza di pressione un moto a spirale curvilineo in senso antiorario. Quando !uesta massa daria allinterno dellintercapedine raggiunge la medesima temperatura e pressione dellaria esterna allinvolucro edilizio il moto dellaria lentamente si estingue. In regime ventoso la circolazione dellaria allinterno dellintercapedine viene azionata dalla forza e pressione del vento dominante. 2cfr. figg. 4C e 4E3 -a cupola attraverso i suoi orifizi di areazione 2occ$i3 disposti su tutta la superficie convessa scambia continuamente aria con latmosfera esterna.

49. &ra#ico di correlazione tra le temperature esterne mensili con *uelle interne alla Cupola. 8laborazione dati I.1.D.8.1. 2;ergamo3

-atitudine =irenze 43; 46 N; 'ngolo di incidenza: &&J ` &:J 8laborazione dati I.1.D.8.1. S ;ergamo

50. Variazione nel tempo e nello spazio della temperatura 2esterna X interna3 della Cupola: il grafico mostra gli effetti dellinerzia termica delle due murature e dello strato daria dellintercapedine: le variazioni di temperatura sulla muratura esterna della parete si manifestano su !uelle dellinvolucro interno con un ritardo compreso tra le E e le 1& ore circa. ?ai dati forniti dal sistema di monitoraggio termometrico si evince c$e lescursione termica massima delle due murature della Cupola tra il periodo estivo e !uello invernale e di circa _ EJ 2cfr. sopra3. ?ati monitoraggio I.1.D.8.1. < ;ergamo 8sploring solar energ@ e 8uro 1tar

?ota sullener"ia solare: Il totale di energia c$e raggiunge la 0erra sotto forma di raggi solari e circa trenta volte !uella c$e otterrebbe da tutti i giacimenti di carbone, petrolio e gas del mondo. 0uttavia meno dell1Y dellelettricit mondiale proviene dal 1ole.

-atitudine =irenze 43; 46 N Clima temperato

51. Massimi "radienti termici nella muratura della Cupola 2Sud @ vest3. .ellandamento del grafico sono evidenti i valori stagionali c$e confermano una distribuzione non uniforme nel corso dellanno. -estradosso della Cupola subisce una variazione termica massima dellordine di _ &HJ. 'llinterno si registrano variazioni di temperatura dellordine di _ EJ. =onte: I.1.D.8.1. < ;ergamo =irenze 1FEE

Variazioni della capacit3 termica delle due pareti in #unzione della posizione dello strato daria nellintercapedine e dellaria interna alla Cupola: lenorme massa muraria laterizia a forte inerzia termica ritarda e attenua le variazioni giornaliere di temperatura sulla muratura esterna della Cupola trasmesse a !uella interna 2tra le due calotte3, ovvero la sua capacit di opporsi a tali variazioni con la propria inerzia termica.

Spaccato assonometrico della Cupola

0raspirazione X evaporazione ,adiazione sulle pareti opac$e ,adiazione diretta sulle pareti trasparenti 2aperture3 'ndamento curvilineo del flusso di aria calda nella camera daria 47. Riscaldamento solare invernale. Circolazione dellaria esterna e interna in re"ime invernale . 2senso antiorario3 5isualizzazione dei valori della temperatura registrati alle ore H.HH del &1 dicembre 1FEE nei settori .ord < 8st. =onte: I.1.D.8.1. < ;ergamo. 1ud < 9vest e

-a figura mostra come laria piu calda allinterno delle due calotte sferic$e c$e formano la cupola 2camera daria o intercapedine3 si trasferisca verso le murature opposte interne pi* fredde 2.ordS8st3. -a spinta del moto e la velocit dellaria e esercitata dalla differenza di temperatura e pressione dellaria interna alla camera daria e !uella esterna alla cupola. 8ssendo i pesi delle colonne daria tra i settori della camera daria non bilanciati abbiamo lattivazione della ventilazione dellaria calda c$e lentamente viene assorbita dalla seconda muratura e trasferita, per conduzione, allinterno dellinvolucro della Cupola vero e proprio. .ei periodi invernali molto freddi e umidi si creano condizioni di condensa nei settori a .ordS8st della Cupola. Il vento di tramontana c$e spira nel periodo invernale $a un effetto prosciugante sulla condensa spesso superiore rispetto a !uello dei venti caldi estivi.

Potrebbero piacerti anche