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VITTORIO GIANNELLA

PISCINAS
il nostro Sahara
VITTORIO GIANNELLA
PISCINAS
il nostro Sahara
DI METELLO VENÈ

“È stata un po’ come una storia d’amore, di quelle brevi e vio-


lente, che ti rimangono per sempre qui”. La manona tocca il
cuore e il Grande Arrabbiato, con le iniziali maiuscole come

piace a lui, si riscopre Grande Innamorato. Di più: “Prigioniero di


una magia che mi terrà avvinto a sé fino all’ultimo dei miei giorni”,
dice Giampaolo Pansa, 66 anni, condirettore de L’Espresso, notista
✦ politico al vetriolo e scrittore di rara maestria. Travolto da un’insoli-
ta passione nell’azzurro mare di Sardegna: non donne, ma dune.
Quelle di Piscinas, in Costa Verde: 5 chilometri quadrati di Sahara
in provincia di Cagliari, maestose colline d’ocra alte fino a 60 metri che il
vento ha cesellato granello su granello e la natura ha guarnito qua e
DOVE SI TROVA là di erbe spartane e ginepri secolari. “In Italia non c’è nulla di più
bello”, gongola l’illustre Stregato dalla Duna. E ti racconta di un
L’area di Piscinas occupa amore nato nel più classico dei modi: la voglia di vacanza, un cono-
circa 5 chilometri quadrati scente che fa le presentazioni... “Un giorno di pochi anni fa ti leggo
lungo la Costa Verde un trafiletto di un collega che parla di un paradiso di sabbia e mare
(Sardegna sud-occidentale), a cristallino, con in mezzo uno strano alberghetto ricavato da un anti-
circa 100 chilometri da co deposito minerario. Così, a scatola chiusa, ho prenotato una ca-
Cagliari. È attraversata dal mera per qualche giorno: avevo in mente la trama di un nuovo ro-
Rio Piscinas e dal Rio manzo e tanto bisogno di un posto tranquillo”.
Naracauli. I centri abitati Il seguito della storia è scritto proprio fra le righe di quel romanzo,
più importanti della uscito nel 1998 e appena ristampato: Ti condurrò fuori dalla notte (Sper-
zona sono Arbus e Guspini. ling Paperback, 14.500 lire). Trama: un giornalista del Corriere della
Sera sparito nel nulla, un’intraprendente ragazza francese che lo cer-

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ca. E lo trova: fuggito da tutto e da tutti, indovinate un po’ dove? “In
NELLA PAGINA A FRONTE: LO
SPARTO (AMMOPHILA LITTORALIS), verità, pensavo di farlo finire in Maremma. Ma un paio di giorni a Pi-
PIANTA TIPICA DI QUESTI AMBIENTI, scinas sono bastati a farmi cambiare idea: il luogo ideale per esiliarsi
CONSOLIDA LE DUNE. PAGINE
dalla realtà non poteva essere che qui”.
PRECEDENTI: LA MOLE DELLE DUNE,
ALTE FINO A 60 METRI, SI STAGLIA E già lo immagini, mentre pensa, e scrive, e arranca sugli immensi Angela era tesa a un solo obiettivo: scorgere la striscia azzurra del mare, sotto il globo ros-
SUL VERDE DELL’ENTROTERRA. pendii sabbiosi, ed entra in un mondo “che ti accoglie e ti parla”. Il so del sole che si avviava al tramonto. E di lì a poco, finalmente, si rese conto di essere al
fustigatore dei piani alti del Pa- primo traguardo del suo viaggio: una calma distesa d’acqua, di un bel grigio lucente, e at-
lazzo che cede ai piani alti della torno la perfezione delle dune, macchiate di arbusti verde scuro, mentre la sabbia le sembrò
Costa Verde, “le dune come regine una crema spalmata dovunque, di colore identico a quello del cappuccino con la panna.
COME ÈPROTETTA che mostrano al mare le loro corone Ma qualche istante dopo, Angela fece la prima delle tante scoperte che il mondo di Pisci-
L’area delle dune fa parte della Riserva naturale del Monte Arcuentu di ginepro”. Il cronista di razza nas teneva in serbo per lei: le dune possedevano mille facce, e le esibivano una dopo l’altra
e Rio Piscinas, che si estende per 10.972 ettari; che si appassiona, e, pur riba- in un batter d’occhio, per ordine del sole e del cielo. Difatti, nell’avvicinarsi all’albergo, la
a sud confina con la Riserva naturale di Capo Pecora, promontorio
tufaceo (con imponenti cordoni di dune) di 1.659 ettari. dendo “non sono un ecologo”, sabbia le parve già più scura, quasi marrone, la pelle liscia di un enorme e pacifico anima-
Nel cuore del piccolo Sahara sardo, l’antico deposito minerario trascorre le serate a documentar- le, sdraiato ventre a terra per scrutare il mare. (Giampaolo Pansa, 1998)
collegato alla miniera di Ingurtosu, oggi trasformato si nella piccola biblioteca del-
in un alberghetto, è stato dichiarato monumento nazionale l’Hotel Le Dune, l’alberghetto ex
(1985) dal ministero dei Beni Culturali
per il suo particolare interesse storico e artistico. deposito che da queste parti è
un esempio di come archeologia

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DANIELE PELLEGRINI
APPUNTI DI NATURA
Lo scenario fatato di Piscinas si spalanca
all’improvviso davanti agli occhi del visitatore che
percorre la strada. Questa scende in strette
curve, fra ruderi spettrali e bosco magnificamente
invadente, da Montevecchio, paese-mausoleo
dell’epopea mineraria. Le dune si ergono alte e si
allontanano per più di 3 chilometri dal mare,
insinuandosi nel bosco e nella rigogliosa macchia.
La sabbia, sottilissima e ambrata, copre
tutto, assecondando gli umori dei venti, così che
il paesaggio è perennemente mutevole. A dare
fissità ci provano tenaci lentischi, cespugliosi ginepri
coccoloni, filliree, corbezzoli e rudi olivastri,
resi striscianti dalla violenza dei venti. Cannucce
selvatiche, sparse tamerici e giunchi indicano
che in passato c’era l’acqua. E poi euforbie e cisti, e
soprattutto una diffusa presenza floreale che,
all’approssimarsi della precoce primavera, spruzza
di colori la sinuosa coltre dorata. Caute pernici
frequentano il limitare delle dune, mentre le lepri vi
si addentrano costantemente. Come le volpi,
che scavano la tana sotto le radici dei ginepri. In
primavera arrivano i gruccioni, che nidificano
a frotte nei pressi del vicino rigagnolo. Topi selvatici,
scarabei, piccoli passeriformi tessono trame di segni
sulla sabbia, per testimoniare la vita sulla duna.
MA LA SCARICA PESANTE di adrenalina al naturalista
curioso l’assicura la visione delle evidenti tracce
del cervo sardo (Cervus elaphus
SOPRA: UN RAMO SECCO CREA DELICATI GIOCHI D’OMBRA SULLA SABBIA DELLE DUNE. A FRONTE: CERVI (UNA FEMMINA

DOMENICO RUIU
corsicanus). Orme inconfondibili
CON IL CERBIATTO E UN MASCHIO) NELLA MACCHIA CHE SI ESTENDE ALLE SPALLE DELLE DUNE DI PISCINAS.
svelano lunghe traversate
QUASI STERMINATA, LA SOTTOSPECIE PROPRIA DELL’ISOLA (CERVUS ELAPHUS CORSICANUS) È OGGI IN NETTA RIPRESA.
allo scoperto, raccontando una
frequentazione che parrebbe
industriale e turismo possano andare d’amore e d’accordo. fuori luogo soltanto immaginare.
Perché nasce la duna? In che modo il vento costruisce castelli di Scampato a uno stermino
sabbia che cambiano forma ma non cascano mai? Fa un certo effetto che sembrava incombente, il cervo
sentirselo spiegare da uno che non s’è mai occupato di ecosistemi, sardo sta conoscendo qui nuova
ma la competenza acquisita scarpinando tra mare e montagna è in-
discussa: “Volevo impadronirmi del segreto di un piccolo universo,

‘‘
abbondanza. Diversi esemplari
vivono ai confini delle dune, che
FRANCO TESTA/COLL. NATTA

dove tutto sembra finito e, invece, tutto è rimasto vivo”. Finito come attraversano regolarmente,
il mondo minerario, di cui pure Piscinas fa parte (vedere il servizio a offrendo all’osservatore paziente
pagina 56); vivo come le dune, le sue piante e i suoi animali. E allora e fortunato un’emozione
ecco la storia del vento, che per millenni soffia da nord-ovest e rin- indescrivibile. (Domenico Ruiu)
tuzza la sabbia verso l’entroterra; ecco i cumuli color crema coloniz-
zati da vegetali psammofili (letteralmente,
amici della sabbia): la gramigna delle spiag-
GRUCCIONE ge, lo sparto pungente, i ginepri che si prostrano Angela comprese di essere soltanto una formicuzza al cospetto della Grande Duna: un’entità che ti catturava,
(MEROPS APIASTER)
assecondando le raffiche. Piante che chiedono ti rimpiccioliva e ti annullava. Si fermò a osservare Viotti che marciava più spedito ed era già abbastanza lon-
poco, sopportando alti tassi di salinità e fa- tano, dentro la vallata di sabbia costeggiante il bastione rivolto all’hotel. Gli sembrò un microscopico bambino
cendo quasi a meno dell’acqua, e danno mol- che procedeva lasciandosi alle spalle orme come capocchie di spillo. E destinato, di lì a poco, a diventare invi-
to: è il fitto reticolo delle loro radici, infatti, sibile sullo sfondo della piana di Piscinas. (Giampaolo Pansa, 1998)

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DOMENICO RUIU
SOTTO:
IL TRACCIATO DEL BREVE che consolida e stabilizza la duna, un po’ come succede con l’inte-
ITINERARIO CHE PROPONIAMO. laiatura metallica nel cemento armato.
PAGINA A FRONTE: GLI UNICI MODI
PER ESPLORARE LE DUNE SONO
“Con la storia di documentarmi per ambientare il libro, in quel pe-
A CAVALLO O, COME QUI, A PIEDI; riodo a Piscinas ci sono tornato spesso, in ogni stagione”, rivela Pan-
NON SONO ASSOLUTAMENTE sa. E dall’album dei ricordi saltano fuori, nell’ordine: i bagni in piena
AMMESSI I MEZZI MOTORIZZATI.
estate nell’acqua “di un turchese perfetto, ma calda no”; l’escursione
in una notte d’inverno per scovare i cervi sardi (vedere anche il riqua-
dro a pagina 85), con “i loro occhi brillanti nel buio, piccoli faretti fissi,
o gemme fosforescenti”. E un paesaggio che contrappone la mobi-
lità nervosa della duna, mai uguale a se stessa, pronta a cambiar for-
ma e colore a seconda di come la accarezzi il sole, all’immutabilità
assoluta del mare. “Ho letto da qualche parte che piace a chi invec-
chia proprio perché è sempre lo
stesso e non ti fa pensare al tempo
che scorre. Il tempo qui è fermo”, di-
ce Pansa. E l’ha fatto dire pure a
Bruno Viotti, quello del libro, quel
giornalista Stregato dalla Duna che
gli assomiglia fin troppo e, guar-
dacaso, è protagonista “del roman-
zo che mi è più caro”.

A CAVALLO SULLE DUNE E-


PAOLO RONDINI

splorare le montagne di sabbia


di Piscinas a piedi è affascinan-
te, ma piuttosto faticoso. Una
buona alternativa è una bella

invito alla visita cavalcata che, partendo dai din-


torni di Guspini, arrivi pratica-
mente sul mare (vedere la car-
I CONTATTI
Per qualsiasi informazione
Chi va a Piscinas non può fare memoria) e reinvestirlo in ver- tina). La proposta è del Centro turistica sulla zona di Piscinas,
a meno di pernottare (o quan- de urbano” (da Montevecchio, ippico Grazia Deledda ( 338 Guspini, Montevecchio e Arbus
tomeno fare una visita) al sug- edito dal Comune di Guspini, li- 5443679; minimo 5-6 persone, si può contattare
Informacittà ( 070 972537;
gestivo Hotel Le Dune ( 070 re 15.000). Così un’area abban- prezzo da concordare), situato valido anche per chiedere
977130, fax 070 977230). Rica- donata ai margini della città si in località Coa Nueddas, a un una guida naturalistica, utile
vato da un deposito minerario è trasformata in giardini a te- paio di chilometri dal centro a- soprattutto se si vogliono
organizzare escursioni per
della vicina miniera di Ingur- ma: c’è l’Aiuola dei ricordi, bitato. Si comincia seguendo u-
vedere i cervi) oppure
tosu, grazie all’intraprendenza con la bicicletta e i ferri del me- na vecchia ferrovia, attraver- Promoserapis ( 368 53899).
del proprietario Sergio Caroli, stiere dell’ex minatore Angeli- sando le interessanti strutture
ospita tra l’altro un’interessan- no; il Giardino delle donne del minerarie di Montevecchio; poi
te biblioteca sulla zona. Da non mondo, con canti, poesie e favo- ci s’immette nel bosco (si può
perdere, inoltre, la vicina citta- le raccontati da ragazze di tut- anche incontrare il cervo sardo)
dina di Guspini. te le età; il Giardino del Paradi- e si costeggia il Rio Piscinas fi-
LA BANCA DEL TEMPO Si trova so, con le piante e le essenze no alle dune. Il tempo di percor-
proprio a Guspini. Scopo: “rac- dell’Antico Testamento; e addi- renza dell’itinerario è di circa 4
cogliere il patrimonio dei citta- rittura il Giardino della “libridi- ore. A seconda delle esigenze, si
dini (non quello finanziario ma ne”, aiuole dedicate a libri e no- può fare colazione e cena al sac-
l’altro, quello delle idee e della tizie utili. Info:  070 974362. co oppure al ristorante.

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