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151

Capitolo 9
Elettrodinamica
L
elettrodinamica quantistica, denotata con la sigla QED, `e la teoria di
campo che descrive le interazioni tra il campo elettromagnetico e particelle
di spin 1/2 con carica elettrica non banale come gli elettroni [b5,b6]. Lazione
della teoria `e data da
S =
_
d
4
x (x) i

+ ieA

(x)] m (x)

1
4
_
d
4
x(

(x)

(x)) (

(x)

(x)) ,
(9.1)
dove (x) rappresenta il campo spinoriale di Dirac a quattro componenti che
descrive gli elettroni e positroni, A

(x) `e il quadrivettore potenziale dellelet-


tromagnetismo, ovvero il campo vettoriale associato al fotone, e la costante
di accoppiamento denotata con e `e adimensionale. Tra le varie teorie di
campo che si possono considerare, lelettrodinamica quantistica ha un ruolo
speciale; in eetti, la teoria quantistica dei campi `e nata proprio con lo studio
dellelettrodinamica [9,10,11,12]. In questo capitolo verranno discussi alcuni
aspetti basilari dellelettrodinamica quantistica.
9A. Scelta della gauge e trasformazioni di BRST
La propriet`a pi` u importante dellelettrodinamica `e linvarianza dellazione
(9.1) per trasformazioni locali di gauge
(x)
(x)
(x) = e
ie(x)
(x) , (x)
(x)
(x) = (x)e
ie(x)
A

(x) A
(x)

(x) = A

(x)

(x) ,
(9.2)
dove il parametro reale (x) delle trasformazioni di gauge `e una funzione arbi-
traria delle coordinate. La parte quadratica dellazione che si riferisce ai campi
commutanti, ovvero alle componenti del campo vettoriale, si pu`o scrivere come
S
(2)
=
_
d
4
x
1
2
A

(x) Q

(x) , (9.3)
dove loperatore dierenziale Q

`e dato da
Q

. (9.4)
152 E. Guadagnini Fisica Teorica
Utilizzando linvarianza di gauge dellazione si pu`o mostrare facilmente che
loperatore Q

possiede autovalori nulli in corrispondenza di autofunzioni


normalizzabili; infatti vale la relazione Q

(x) = 0 per la funzione (x)


arbitraria e, in particolare, per (x) che va rapidamente a zero allinnito.
Quindi Q

non `e invertibile; in altri termini, non esiste una funzione di


Green associata alloperatore Q

. Pertanto, non `e evidente come denire il


propagatore per il campo A

(x).
Nota 1 Come tutti i principi di simmetria, linvarianza di gauge ha un ruolo
fondamentale nella teoria e determina numerose propriet`a dellelettrodinamica
quantistica. Per esempio, in assenza di rottura spontanea (che verr`a discussa
in seguito) linvarianza di gauge implica che, in accordo con quanto si osserva in
Natura, il fotone abbia massa nulla e possieda solo due stati di polarizzazione
indipendenti (questo `e dovuto al fatto che la componente longitudinale del
campo vettoriale non descrive gradi di libert`a propaganti). Daltra parte,
linvarianza di gauge pone un problema nella denizione del propagatore per
il campo vettoriale.
La soluzione di questo problema `e basata sul fatto che le osservabili del si-
stema non sono descritte da funzioni arbitrarie dei campi. Tutte le osservabili
ovvero le quantit`a che si misurano in laboratorio sono descritte esclusi-
vamente dalle combinazioni dei campi che sono invarianti di gauge, come per
esempio F

(x) =

(x)

(x). Quindi se si cambia la lagrangiana in


modo tale che la dinamica delle osservabili non venga modicata, il contenuto
sico della teoria rimane inalterato.
ll metodo che si utilizza per modicare la lagrangiana originale (9.1) della
teoria senza alterare i valori delle osservabili viene chiamata scelta della gauge
o procedura di gauge xing; essa consiste nellintrodurre (in aggiunta ai campi
A

(x), (x) e (x)) nuovi campi nella teoria e nel modicare la lagrangiana
(9.1) in modo tale che:
(i) si possa denire il propagatore per il campo A

(x) e per tutti gli altri


campi della teoria;
(ii) i valori medi di tutte le quantit`a invarianti di gauge che dipendono es-
clusivamente dai campi originali della teoria A

(x), (x) e (x) non


subiscano variazioni.
Simmeria BRST La procedura di gauge xing `e basata su un nuovo principio
di simmetria associato alle cosiddette trasformazioni di Becchi-Rouet-Stora-
Tyutin o, pi` u semplicemente, trasformazioni di BRST [13,14,15,16]. I passaggi
fondamentali del gauge xing sono:
(A) Si introducono tre nuovi campi scalari: un campo commutante B(x)
Elettrodinamica 153
chiamato campo ausiliario e due campi anticommutanti c(x) e c(x) chiamati
rispettivamente il campo di ghost e il campo di antighost. Le trasformazioni di
BRST sono

G
A

(x) =

c(x)

G
(x) = ie c(x) (x) ,
G
(x) = ie c(x) (x) ,
(9.5)

G
B(x) = 0 ,
G
c(x) = 0 ,
G
c(x) = B(x) . (9.6)
Dalle equazioni (9.5) risulta che le trasformazioni di BRST agiscono sui campi
originali della teoria A

(x), (x) e (x) come trasformazioni innitesime di


gauge in cui il campo del ghost c(x) ha un ruolo simile a quello del parametro
locale (x), vedi equazioni (9.2). Pertanto, essendo invariante per trasfor-
mazioni di gauge, lazione (9.1) `e necessariamente invariante anche per trasfor-
mazioni di BRST.
(B) Le trasformazioni di BRST hanno la fondamentale propriet`a di essere
nilpotenti; ovvero, le trasformazioni (9.5) e (9.6) iterate due volte producono
il risultato nullo su tutte le componenti dei campi. Questa propriet`a viene
indicata nel modo seguente

2
G
=
G

G
= 0 . (9.7)
Per vericare la validit`a dellequazione (9.7) si utilizza il fatto che i campi di
ghost sono anticommutanti, e quindi c(x)c(x) = 0. Siccome i campi c(x) e c(x)
sono anticommutanti, occorre fare attenzione alla posizione degli operatori di
campo nelle equazioni (9.5) e (9.6); inoltre, lo stesso operatore di BRST
G
risulta essere di tipo anticommutante; per esempio, vale la seguente relazione

G
(c A

) = (
G
c ) A

c (
G
A

).
(C) Si modica lazione (9.1) mediante laggiunta di un nuovo termine S

(termine di Faddeev-Popov) che `e la variazione di BRS di un funzionale locale,


S

=
G
_

_
d
4
x c(x)
_

(x) +

2
B(x)
_
_
=
_
d
4
x
_
B(x)

(x) +

2
B
2
(x) c(x)

c(x)
_
,
(9.8)
dove `e un parametro reale arbitrario denominato parametro di gauge. Les-
pressione (9.8) del termine di gauge xing si riferisce ad una scelta covariante
della gauge; in linea di principio, si possono introdurre forme pi` u generali di
gauge xing.
154 E. Guadagnini Fisica Teorica
(D) Lazione totale S
TOT
assume quindi la forma
S
TOT
=
_
d
4
x (x) i

+ ieA

(x)] m (x)

1
4
_
d
4
x(

(x)

(x)) (

(x)

(x))
+
_
d
4
x
_
B(x)

(x) +

2
B
2
(x) c(x)

c(x)
_
.
(9.9)
Per costruzione, il funzionale (9.9) non `e invariante per trasformazioni di gauge
(9.2) poiche il termine di gauge xing viola linvarianza di gauge; daltra parte,
questo `e necessario per poter denire il propagatore per il campo A

(x). Come
conseguenza della nilpotenza delloperatore
G
, il funzionale (9.9) `e BRST
invariante, ovvero
G
S
TOT
= 0.
Nota 2 Per ricostruire correttamente lalgebra delle trasformazioni di BRST,
pu`o risultare utile introdurre un parametro anticommutante e identicarlo
con il parametro innitesimo delle trasformazioni di BRS. In questo modo,
loperatore
G
=
G
si comporta come il generatore di tipo commutante
di usuali trasformazioni di simmetria globali, poiche il parametro non dipen-
de dalla coordinata x. Si ha per esempio
G
A

(x) =

c(x),
G
(x) =
iec(x)(x),
G
(x) = iec(x)(x),
G
c(x) = B(x). Quando si tra-
sforma un polinomio dei campi, occorre riportare il parametro sempre nella
stessa posizione, per esempio a sinistra di tutti gli operatori di campo; in questo
modo si determina correttamente il risultato della trasformazione. Terminati
tutti i calcoli, il parametro pu`o essere sostituito con lunit`a.
In generale, il campo di ghost rappresenta una variabile anticommutante a
valori nellalgebra di Lie del gruppo di gauge e corrisponde quindi ad un campo
reale. Le dimensioni dei campi ed il loro numero di ghost sono mostrati nella
seguente tabella.
campo A

B c c
dimensione 1 3/2 2 0 2
numero di ghost 0 0 0 1 -1
Loperatore di BRST
G
aumenta di una unit`a il numero di ghost che rap-
presenta un numero quantico conservato. Tra le equazioni del moto, che si
ottengono dalla azione totale (9.9), compare la relazione

(x) + B(x) = 0 , (9.10)


che vincola la parte longitudinale del campo vettoriale A

. Per questo motivo,


lintroduzione del termine S

nellazione elimina la libert`a di gauge del campo


Elettrodinamica 155
A

e, in questo senso, ssa la gauge. Si noti che variando il parametro di gauge


si modica il vincolo di gauge (9.10), ovvero variando si modica la scelta
della gauge. La dimostrazione che la procedura di gauge xing permette di
denire il propagatore per il campo A

e non modica le osservabili del sistema


`e riportata nelle prossima sezione.
9B. Propagatore del campo vettoriale e osservabili
Si consideri lo sviluppo perturbativo denito dallazione (9.9). I campi di ghost
e di antighost contribuiscono allazione totale mediante un termine quadratico
(o libero); essendo completamente disaccoppiati dai campi rimanenti, i campi
c(x) e c(x) si possono semplicemente ignorare. La parte quadratica di S
TOT
che contiene i campi (x) e (x) coincide con la corrispondente parte quadra-
tica dellazione (9.1); quindi, il propagatore per il campo spinoriale coincide
col propagatore di Feynman mostrato in equazioni (5.73) e (5.74). Il vertice
di interazione

non `e modicato dalla presenza del termine di gauge


xing. In conclusione, il termine di gauge xing modica esclusivamente la
parte quadratica dellazione che si riferisce ai campi commutanti; infatti, dalla
espressione (9.9) si ottiene
S
(2)
TOT
=
_
d
4
x
1
2
(A

, B)
_
Q


__
A

B
_
. (9.11)
Conseguentemente, le varie componenti del propagatore per i campi A

e B
devono soddisfare le seguenti relazioni
_
Q


_
_
_
A

(x) A

(y) A

(x)B(y)
B(x)A

(y) B(x)B(y)
_
_
=
_
i

4
(x y) 0
0 i
4
(x y)
_
.
(9.12)
La soluzione del sistema di equazioni (9.12) `e data da
A

(x) A

(y) = i
_
d
4
k
(2)
4
e
i k(xy)
k
2
+ i
_

+ ( 1)
k

k
2
+ i
_
, (9.13)
A

(x) B(y) =
_
d
4
k
(2)
4
e
i k(xy)
k

k
2
+ i
, B(x) B(y) = 0 . (9.14)
Siccome il vertice di interazione

non dipende dal campo B, lespres-


sione (9.13) rappresenta lunica componente rilevante (del propagatore dei
156 E. Guadagnini Fisica Teorica
campi commutanti) per il calcolo dei diagrammi di Feynman. Il valore del
parametro di gauge pu`o essere scelto in maniera arbitraria. Questo mostra
in base alla dipendenza da del propagatore (9.13) che la componente
longitudinale del propagatore, cio`e la componente proporzionale a k

, non
contribuisce al calcolo dei valor medi delle osservabili. La gauge di Landau
si ottiene ponendo = 0, mentre la scelta = 1 corrisponde alla cosiddetta
gauge di Feynman.
Sia F[A

, , , B, c, c ] una funzione o funzionale dei campi che ammette


uno sviluppo in potenze dei campi; utilizzando lazione (9.9) `e possibile calco-
lare perturbativamente il valore di aspettazione di tale funzione
F[A

, , , B, c, c ] =
0[ Te
iS
I
F[A

, , , B, c, c ] [0
0[ Te
iS
I
[0
, (9.15)
in cui S
I
= e
_
d
4
x

. Linvarianza di S
TOT
per trasformazioni di
BRST implica che, qualora la simmetria di BRST sia mantenuta a tutti gli
ordini perturbativi, vale la seguente relazione, che segue dallequazione (7.47),

G
F[A

, , , B, c, c ] =
G
F[A

, , , B, c, c ] = 0 . (9.16)
Osservabili Le varie funzioni dei campi che sono BRST invarianti e che non
dipendono dal campo ausiliario e dai campi di ghost e di antighost sono de-
nite essere le osservabili del sistema. Se O[A

, , ] rappresenta una os-


servabile, allora
G
O[A

, , ] = 0. Siccome le trasformazioni di BRST agi-


scono sui campi A

, e come le trasformazioni di gauge innitesime, le


osservabili coincidono precisamente con le usuali quantit`a invarianti di gauge
dellelettrodinamica.
Proposizione 9 Lintroduzione della procedura di gauge xing non modica i
valori medi delle osservabili.
Dimostrazione. Per poter controllare gli eetti dovuti alla introduzione del
termine S

nellazione, si consideri il seguente funzionale dazione


S

= S[A

, , ] + S

[A

, B, c, c ] , (9.17)
in cui denota un paramentro reale che verica 0 < 1; nel limite 0
il termine di Faddeev-Popov tende ad annullarsi, mentre per = 1 si ottiene
il funzionale S
TOT
mostrato in equazione (9.9). Il funzionale S

`e invarian-
te per trasformazioni di BRST per qualunque valore di . Nella teoria di
Elettrodinamica 157
campo denita dallazione S

, si consideri il valore di aspettazione del prodotto


O
1
O
2
di un numero arbitrario di osservabili
O
1
O
2

=
0[ Te
iS
I
O
1
O
2
[0

0[ Te
iS
I
[0

. (9.18)
Come stabilito dalla Proposizione 6E, eettuando la derivata nel parametro
si ottiene
O
1
O
2

= i
_
S

O
1
O
2

O
1
O
2

_
. (9.19)
A questo punto si utilizza il fatto che il termine di Faddeev-Popov `e uguale
alla variazione di BRST di un funzionale X, S

=
G
X. In elettrodinamica
quantistica il campo vettoriale di gauge A

accoppia in maniera simmetrica


alle componenti destrorse e sinistrorse del campo spinoriale (x); pertanto
come verr`a discusso nelle prossime sezioni le anomalie chirali di gauge sono
assenti e la simmetria BRST `e esatta. Quindi lequazione (9.16) implica
S

=
G
X

= 0 . (9.20)
Inoltre, siccome per ciascuna osservabile O
i
vale
G
O
i
= 0, si ricava
S

O
1
O
2

=
G
XO
1
O
2

=
G
_
XO
1
O
2

_

= 0 . (9.21)
Pertanto vale
O
1
O
2

= 0 , (9.22)
ovvero i valori medi delle osservabili non dipendono dal valore del parametro ,
che appare nellazione (9.17), nellintervallo 0 < 1 . In particolare, i valori
medi delle osservabili per = 1 che sono calcolati in presenza del termine
di gauge xing quando lazione vale S
TOT
coincidono coi valori medi delle
osservabili nel limite 0, in cui il termine di gauge xing tende formalmente
ad annullarsi.
Largomento che `e stato presentato nella dimostrazione della Proposizio-
ne 9 pu`o essere utilizzato anche per mostrare lindipendenza delle osservabili
dalla scelta della gauge. Infatti, nel caso in cui S

contenga un parametro
di gauge come per esempio variando il quale si pu`o modicare la scelta
della gauge, si ottiene
O
1
O
2

= 0 . (9.23)
158 E. Guadagnini Fisica Teorica
Lequazione (9.23) `e una semplice conseguenza del fato che S

/ =
G
Y ,
dove Y rappresenta un oppurtuno funzionale dei campi.
Il parametro di gauge permette di modicare la gauge nellambito delle
cosiddette gauge covarianti. Se il valore del parametro viene lasciato libero,
lindipendenza da dei risultati ottenuti per i valori di aspettazione della
quantit`a BRST invarianti rappresenta una verica della indipendenza delle
osservabili dalla particolare scelta della gauge covariante.
Nota 3 In elettrodinamica, il problema del gauge xing pu`o essere discusso in
maniera piuttosto approssimativa anche senza introdurre le trasformazioni di
BRST. La soluzione corretta del problema del gauge xing in teorie di gauge
non-abeliane `e stata ottenuta per la prima volta da Faddeev e Popov [18]
utilizzando metodi funzionali senza far uso delle trasformazioni di BRST. Il
vantaggio di usare le trasformazioni di BRST consiste nel fatto che il problema
del gauge xing viene risolto mediante lintroduzione di un principio di sim-
metria. Questo risulta di fondamentale importanza nella rinormalizzazione e
nella verica della unitariet`a della teoria.
Come prima applicazione del propagatore (9.13) nella gauge di Feynman,
si consideri il calcolo della sezione durto per un processo di scattering tra due
elettroni.
p
1
p
2
(a)
p
4
p
3
p
1
p
2
(b)
p
4
p
3
Figura 9.1. Diagrammi per lo scattering elettrone elettrone.
9C. Scattering elettrone elettrone
Nello scattering elettrone elettrone
e

+ e

+ e

siano p
1
e p
2
gli impulsi degli elettroni nello stato iniziale e p
3
e p
4
gli impulsi
nello stato nale. Avendo ssato gli stati di polarizzazione, il primo contributo
Elettrodinamica 159
perturbativo allampiezza di transizione A si ottiene dallespressione
A =
e
2
2
_
d
4
x
_
d
4
y 0[ b(p
3
, r
3
) b(p
4
, r
4
)
T
_
(x)

(x)A

(x) (y)

(y)A

(y)
_
b

(p
1
, r
1
) b

(p
2
, r
2
) [0 .
(9.24)
I campi vettoriali sono soggetti ad una contrazione di Wick, mentre i campi
spinoriali determinano le funzioni donda degli stati iniziale e nale. La com-
binatorica consiste in un fattore due dovuto alla simmetria dei due vertici
di interazione; inoltre, lampiezza `e la somma coerente di due contributi cor-
rispondenti ai due diagrammi di Figura 9.1. Lampiezza invariante vale
/= i e
2
_
u(p
4
, r
4
)

u(p
2
, r
2
)
1
(p
1
p
3
)
2
u(p
3
, r
3
)

u(p
1
, r
1
)
u(p
4
, r
4
)

u(p
1
, r
1
)
1
(p
1
p
4
)
2
u(p
3
, r
3
)

u(p
2
, r
2
)
_
.
(9.25)
Per elettroni non polarizzati, la sezione durto si ottiene prendendo la somma
sugli stati nali di polarizzazione e mediando su quelli iniziali. Introducendo
la costante di struttura ne elettromagnetica
em
, la sezione durto assume la
forma
d =

2
em
16E
1
E
2

4
(p
3
+ p
4
p
1
p
2
)
[ v
1
v
2
[
d
3
p
3
E
3
d
3
p
4
E
4
_
1
(p
1
p
3
)
4
Tr [

( p
1
+ m)

( p
3
+ m)] Tr [

( p
2
+ m)

( p
4
+ m)]

1
(p
1
p
3
)
2
(p
1
p
4
)
2
Tr [

( p
1
+ m)

( p
3
+ m)

( p
2
+ m)

( p
4
+ m)]
+ (p
3
p
4
)
_
.
(9.26)
Nel sistema del centro di massa e per elettroni relativistici con energia E che
soddisfa la relazione E m si ottiene [3]
d
d
=

2
em
8E
2
_
1 + cos
4
(/2)
sin
4
(/2)
+
2
sin
2
(/2) cos
2
(/2)
+
1 + sin
4
(/2)
cos
4
(/2)
_
, (9.27)
dove rappresenta langolo di scattering.
160 E. Guadagnini Fisica Teorica
9D. Annichilazione in due fotoni
Una coppia di particelle composta da un elettrone ed un positrone pu`o an-
nichilarsi producendo due fotoni
e
+
+ e

+
Nello sviluppo perturbativo, il primo contributo allampiezza di transizione si
ottiene dallelemento di matrice
A =
e
2
2
_
d
4
x
_
d
4
y 0[ a(k
1
,
1
) a(k
2
,
2
)
T
_
(x)

(x)A

(x) (y)

(y)A

(y)
_
b
+
(p
1
, r
1
) d
+
(p
2
, r
2
) [0 .
(9.28)
Utilizzando gli operatori di annichilazione e di creazione, si ottengono due
termini che sono descritti dai diagrammi di Figura 9.2.
p
1
p
2
(a)
k
2
k
1
p
1
p
2
(b)
k
1
k
2
Figura 9.2. Diagrammi per lannichilazione di e
+
e

in due fotoni.
La corrispondente ampiezza di transizione risulta essere
/= ie
2
_
v(p
2
, r
2
)
2
(k
2
)
p
1

k
1
+ m
(p
1
k
1
)
2
m
2

1
(k
1
) u(p
1
, r
1
)
+ v(p
2
, r
2
)
1
(k
1
)
p
1

k
2
+ m
(p
1
k
2
)
2
m
2

2
(k
2
) u(p
1
, r
1
)
_
.
(9.29)
Le polarizzazioni siche dei due fotoni sono descritte da
1
e
2
. Lelettrone
ha impulso p
1
ed energia E
1
mentre il positrone ha impulso p
2
ed energia E
2
.
Si consideri il sistema di riferimento in cui lelettrone ha velocit`a nulla; in
questo caso, si ha E
1
= m e le polarizzazioni siche dei due fotoni soddisfano
Elettrodinamica 161

1
p
1
= 0 =
2
p
1
; inoltre, si ottiene (p
1
k
1
)
2
m
2
= 2m[k
1
[ e (p
1
k
2
)
2

m
2
= 2m[k
2
[. Lespressione (9.29) pu`o essere ulteriormente semplicata
utilizzando la relazione a

b =

ba + 2a b. Siccome
1
p
1
= 0, si ricava
( p
1
+m)
1
u(1) =
1
( p
1
+m) u(1) = 0 dove lultima uguaglianza segue dalle
relazioni (3.57). Similmente, si ottiene ( p
1
+m)
2
u(1) =
2
( p
1
+m)u(1) = 0.
Lampiezza (9.29) assume quindi la forma
/=
i e
2
2m
v(p
2
, r
2
)
_

2

k
1

1
[ k
1
[
+

1

k
2

2
[ k
2
[
_
u(p
1
, r
1
) . (9.30)
La sezione durto associata al processo di annichilazione, per elettrone e posi-
trone non polarizzati, si ottiene mediando sugli stati di polarizzazione iniziali
d =

2
em

4
(k
1
+ k
2
p
1
p
2
)
16 mE
2
[ v
2
[
d
3
k
1
[k
1
[
d
3
k
2
[k
2
[
_
Tr
_

2

k
1
[ k
1
[

1
p
1
+ m
2m


1

k
1
[ k
1
[

2
p
2
m
2m
_
+ Tr
_

2

k
1
[ k
1
[

1
p
1
+ m
2m

2

k
2
[ k
2
[

1
p
2
m
2m
_
+ Tr
_

1

k
2
[ k
2
[

2
p
1
+ m
2m

1

k
1
[ k
1
[

2
p
2
m
2m
_
+ Tr
_

1

k
2
[ k
2
[

2
p
1
+ m
2m

2

k
2
[ k
2
[

1
p
2
m
2m
__
.
(9.31)
Il calcolo esplicito delle tracce delle matrici gamma `e riportato per esempio in
referenza [3xx].
9E. Annichilazione e produzione di coppie
Un elettrone ed un positrone possono annichilarsi e produrre una nuova cop-
pia particella-antiparticella, ciascuna delle quali possiede carica elettrica non
banale; allordine perturbativo pi` u basso, il corrispondente diagramma di
Feynman contiene un propagatore fotonico. Per illustrare le caratteristiche
di questo processo, si consideri per esempio la reazione
e
+
+ e


+
+

Il leptone `e una particella simile allelettrone; essa possiede spin 1/2, ha la


stessa carica elettrica dellelettrone ed una massa di circa 105.6 MeV. Se si
162 E. Guadagnini Fisica Teorica
denotano con
1
e
2
i campi spinoriali associati rispettivamente allelettrone
ed al muone, le interazioni elettromagnetiche degli elettroni e dei muoni sono
descritte dalla lagrangiana
/ =
1
[i

+ ieA

(x)) m]
1
+
2
[i

+ ieA

(x)) M]
2

1
4
(

(x)

(x)) (

(x)

(x)) ,
(9.32)
Fig.9.3. Diagramma per e
+
e

che vanno in
+

.
dove i parametri m ed M rap-
presentano la massa dellelettrone
e la massa del muone rispettiva-
mente. Il termine di gauge-xing
non appare in equazione (9.32).
Allordine pi` u basso dello svilup-
po in potenze della costante di ac-
coppiamento, ovvero della carica
elettrica e, lampiezza per il pro-
cesso di annichilazione e di pro-
duzione di coppie elettricamente
cariche `e descritto dal diagramma
di Feynman mostrato in Figura
9.3. Il punto di partenza per il
calcolo dellampiezza di transizione `e dato da
A = e
2
_
d
4
x
_
d
4
y 0[ d
2
(k
2
, s
2
)b
2
(k
1
, s
1
)T
_

2
(x)

2
(x) A

(x)

1
(y)

1
(y) A

(y)
_
b
+
1
(p
1
, r
1
) d
+
1
(p
2
, r
2
) [0 .
(9.33)
Eettuando le contrazioni dei vari operatori, in gauge di Feynman si ottiene
/= ie
2
u
2
(k
1
, s
1
)

v
2
(k
2
, s
2
)
1
(p
1
+ p
2
)
2
v
1
(p
2
, r
2
)

u
1
(p
1
, r
1
) . (9.34)
Siano E
1
ed E
2
i valori dellenergia dellelettrone e del positrone, mentre c
1
ed c
2
rappresentino le energie del

e del
+
. Per particelle non polarizzate,
la sezione di scattering assume la forma
d =

2
em
m
2
M
2
E
1
E
2
[v
1
v
2
[
d
3
k
1
c
1
d
3
k
2
c
2

4
(k
1
+ k
2
p
1
p
2
)
[(p
1
p
2
)
2
]
2

Tr
_

k
2
M
2M

k
1
+ M
2M
_
Tr
_

p
1
+ m
2m

p
2
m
2m
_
.
(9.35)
Elettrodinamica 163
Calcolando le tracce delle matrici gamma, si deriva
d =
2
2
em
E
1
E
2
[v
1
v
2
[
d
3
k
1
c
1
d
3
k
2
c
2

4
(k
1
+ k
2
p
1
p
2
)
[(p
1
p
2
)
2
]
2

_
(p
1
k
2
)(p
2
k
1
) + (p
1
k
1
)(p
2
k
2
) + m
2
(k
1
k
2
) + M
2
(p
1
p
2
) + 2M
2
m
2

.
(9.36)
Nel sistema del centro di massa della coppia e
+
e

, si ha p
1
= (E, p), p
2
=
(E, p), (p
1
+ p
2
)
2
= 4E
2
. Dalla equazione (9.36) segue allora
d
d
=

2
em
16 E
2
[ k
1
[
[ p[
_
1 +
m
2
+ M
2
E
2
+
(p k
1
)
2
E
4
_
. (9.37)
Utilizzando le relazioni
[ p[ = E
_
1
m
2
E
2
, [ k
1
[ = E
_
1
M
2
E
2
, (9.38)
p k
1
= [ p[ [ k
1
[ cos , (9.39)
si ottiene il risultato nale
d
d
=

2
em
16E
2

1
M
2
E
2
1
m
2
E
2
_
1 +
m
2
+ M
2
E
2
+
_
1
m
2
E
2
__
1
M
2
E
2
_
cos
2

_
.
(9.40)
Quando lenergia nel centro di massa `e molto maggiore delle masse delle parti-
celle, E M e quindi E m, la sezione durto dierenziale si pu`o approssi-
mare mediante lespressione
d
d


2
16E
2
_
1 + cos
2

, (9.41)
a cui corrisponde una sezione durto totale
()
e
+
e

2
E
2
. (9.42)
9F. Correzione radiativa al momento magnetico
Le particelle elementari di spin 1/2 e con carica elettrica non banale, il cui
operatore di campo `e uno spinore di Dirac a quattro componenti, possiedono
164 E. Guadagnini Fisica Teorica
un momento magnetico non nullo. Si consideri per esempio un elettrone in
presenza di un campo elettromagnetico esterno descritto da A

(x); lazione `e
S =
_
d
4
x i

+ ieA

(x)] m , (9.43)
e le corrispondenti equazioni del moto sono
i

+ ieA

(x)] m (x) = 0 . (9.44)


La riduzione non relativistica dellequazione (9.44) per lelettrone si ottiene [3]
ponendo
(x) e
imt
_
(x)
(x)
_
. (9.45)
Eliminando algebricamente le componenti piccole (x) dello spinore, la re-
lazione (9.44) d`a origine alla seguente equazione per le componenti grandi
(x)
i

t
=
_
(p eA)
2
2m
+ eA
0

e
2m
B
_
, (9.46)
dove B = A rappresenta il campo magnetico. Lequazione (9.46) mostra
che lelettrone possiede un momento magnetico dato da (ripristinando le co-
stanti h e c)
=
0
,
0
=
e h
2mc
0.927 10
20
erg/gauss . (9.47)
Il valore di
0
riportato in equazione (9.47) `e anche chiamato il magnetone di
Bohr. Per un sistema di cariche in moto, che possiedono lo stesso rapporto di
carica su massa, il momento magnetico dovuto al moto orbitale
orb
risulta
proporzionale [xx] al momento angolare (Teorema di Larmor)

orb
=
e
2mc
L . (9.48)
In analogia con la relazione (9.48), per una particella di spin S il momento
magnetico si pone uguale a
= g
e
2mc
S , (9.49)
dove g `e chiamato il fattore di Lande. Nel caso di una particella con spin 1/2,
loperatore di spin `e dato da S = h/2. Pertanto, confrontando le equazioni
Elettrodinamica 165
(9.47) e (9.49), risulta che per lelettrone si ha g = 2. In realt`a, il risultato
g = 2 corrisponde al valore cosiddetto semiclassico (o esatto) del fattore
di Lande perche nel derivare lequazione (9.46) non si sono tenute in conto
le correzioni radiative dovute alla quantizzazione del campo elettromagnetico.
In questa sezione verr`a calcolata la prima correzione radiativa al momento
magnetico dellelettrone nellambito dello sviluppo perturbativo.
Parte di spin dellinterazione elettromagnetica Per evitare le inutili com-
plicazioni del limite non relativistico, `e opportuno utilizzare un formalismo
manifestamente covariante e separare, nellaccoppiamento elettromagnetico,
la cosiddetta parte orbitale dalla parte che coinvolge i gradi di libert`a di
spin. Usando lequazione del moto (9.44), si ottiene
i

eA

m = 0 , i

+ e

+ m = 0 . (9.50)
Vale quindi la seguente relazione
_
i

+ e

+ m
_

(i

eA

m) = 0 ,
che si pu`o scrivere come
2m

= i
_

_
e (

) A

. (9.51)
Utilizzando lidentit`a

, (9.52)
dallequazione (9.51) si ricava

=
i
2m
_

e
m
A

+
1
2m

_
. (9.53)
Pertanto, il termine dellazione che descrive linterazione tra gli elettroni ed il
campo elettromagnetico assume la forma
e
_
d
4
x

=
_
d
4
x
_

i e
2m
_

_
A

+
e
2
m
A

e
4m
_
d
4
x F

,
(9.54)
dove F

. I primi due termini del secondo membro dellequa-


zione (9.54) coinvolgono esclusivamente le variabili orbitali degli elettroni men-
tre lultimo termine descrive laccoppiamento del campo elettromagnetico coi
166 E. Guadagnini Fisica Teorica
generatori del gruppo di Lorentz che agiscono sulle componenti degli spinori.
Volendo studiare il momento magnetico, occorre considerare questultimo ter-
mine di interazione che si pu`o riscrivere come
S
spin
=

0
2
_
d
4
x F

. (9.55)
Nota 4 Lidentit`a (9.54) `e conseguenza delle equazioni del moto per il campo
spinoriale; pertanto, la decomposizione (9.54) vale solamente per fermioni on-
shell ovvero che soddisfano lequazione del moto in campo esterno.
Le correzioni radiative al vertice di interazione elettromagnetica sono de-
scritte, allordine perturbativo di un loop, dal diagramma di Figura 9.4.
Figura 9.4. Correzione al vertice.
Il vertice proprio corrispondente al diagramma di Figura 9.4 `e dato da
i = e
3
_
d
4
xd
4
yd
4
z A

(y)
0
(x z) (x)

S(x y)

S(y z)

(z) ,
(9.56)
che si pu`o riscrivere come
i = e
3
_
d
4
xd
4
yd
4
zA

(y)
d
4
p
1
d
4
p
2
(2)
8
e
ip
1
(xy)
e
ip
2
(yz)
(x)

(p
1
, p
2
)(z)
= e
3
_
d
4
y
d
4
p
1
(2)
4
d
4
p
2
(2)
4
e
iy(p
1
p
2
)
A

(y) (p
1
)

(p
1
, p
2
) (p
2
) ,
(9.57)
dove

(p
1
, p
2
) =
_
d
4
k
(2)
4

_
p
1

k + m
_

_
p
2

k + m
_

(k
2
+ i)[(p
1
k)
2
m
2
+ i] [(p
2
k)
2
m
2
+ i]
.
(9.58)
Elettrodinamica 167
Per elettroni esterni sul mass-shell, si ha p
2
1
= m
2
= p
2
2
; inoltre
p
2
(p
2
) = m(p
2
) + O(e) , (p
1
) p
1
= m(p
1
) + O(e) . (9.59)
Lalgebra delle matrici gamma e le condizioni di mass-shell implicano

= 4
_
d
4
k
(2)
4
_
p
1
p
2
(p
1
+ p
2
) k + k
2
/2

mk

+ (p
1
+ p
2
k)

k
(k
2
+ i)[k
2
2p
1
k + i] [k
2
2p
2
k + i]
(9.60)
Lequazione (9.60) mostra che

`e una funzione simmetrica nelle variabili p

1
e p

2
che assume la forma

= G(q
2
)

+ (p

1
+ p

2
)H(q
2
) , (9.61)
dove q

= p

1
p

2
denota limpulso trasferito che `e portato dal campo elet-
tromagnetico esterno. Daltra parte, utilizzando le propriet`a degli spinori, la
funzione di vertice si pu`o sempre decomporre nel modo seguente
(p
1
)

(p
2
) = (p
1
)

(p
2
)F
1
(q
2
) i(p
1
)

(p
2
) q

F
2
(q
2
) , (9.62)
in cui F
1
(q
2
) ed F
2
(q
2
) sono chiamati i fattori di forma. La funzione F
1
(q
2
)
contiene divergenze ultraviolette ed infrarosse; ad F
1
vanno imposte le oppor-
tune condizioni di normalizzazione che verranno discusse in seguito. Insieme
alla polarizzazione di vuoto ed alla rinormalizzazione di funzione donda per
lelettrone, il termine proporzionale ad F
1
(q
2
) denisce, nel limite q
2
0, la
costante di accoppiamento rinormalizzata. Pertanto, F
1
(q
2
) non modica il
fattore giromagnetico delle particelle. Il fattore di forma F
2
(q
2
) risulta nito e
privo di divergenze infrarosse; F
2
(0) determina la correzione al momento ma-
gnetico dellelettrone. Per passare dallespressione (9.61) allequazione (9.62)
si utilizza la relazione (9.53) che, nello spazio degli impulsi, assume la forma
(decomposizione di Gordon generalizzata)
(p
1
)

(p
2
) =
1
2m
(p

1
+ p

2
)(p
1
)(p
2
) +
i
2m
(p
1
)

(p
2
)q

+ O(e) .
(9.63)
Si ottiene quindi
F
1
(q
2
) = G(q
2
) + 2mH(q
2
) , F
2
(q
2
) = H(q
2
) . (9.64)
Per determinare il valore di F
2
(0), occorre perci`o calcolare H(0) che, in base
allequazione (9.61), risulta essere ssato dalla parte di

(p
1
, p
1
) che non
dipende dalle matrici gamma

(p
1
, p
1
)

no
= 2p

1
H(0) . (9.65)
168 E. Guadagnini Fisica Teorica
Dalla espressione (9.58) si ricava

(p
1
, p
1
) = 4
_
d
4
k
(2)
4
_
m
2
2p
1
k + k
2
/2

mk

+ (2p
1
k)

k
(k
2
+ i)[k
2
2p
1
k + i]
2
(9.66)
Il primo termine del numeratore `e proporzionale a

e si pu`o dunque trascu-


rare; il secondo termine `e rilevante per il calcolo di H(0), mentre lultimo ter-
mine contiene una parte rilevante che, per il momento, non `e manifestamente
individuabile. Occorre quindi procedere al calcolo esplicito dellintegrale sugli
impulsi. Utilizziando lidentit`a
1
(k
2
+ i)[k
2
2p
1
k + i]
2
= 2
_
1
0
d
(1 )
[k
2
+ (1 )(k
2
2p
1
k) + i ]
3
= 2
_
1
0
d
(1 )
[(k (1 )p
1
)
2
(1 )
2
m
2
+ i]
3
(9.67)
si ricava

(p
1
, p
1
)

no
= 8
_
1
0
d(1 )

_
d
4
k
(2)
4
mk

+ (2p
1
k)

k
[(k (1 )p
1
)
2
(1 )
2
m
2
+ i]
3

no
.
(9.68)
Cambiando variabili di integrazione k

+ (1 )p

1
, si ottiene

(p
1
, p
1
)

no
= 8
_
1
0
d(1 )
_
d
4
k
(2)
4
B

[k
2
(1 )
2
m
2
+ i]
3

no
(9.69)
dove
B

= m(k

+ (1 )p

1
) + (2 p
1
k (1 )p
1
)

k + (1 ) p
1
)
= m(1 )p

1
m(1 )k

+ (1
2
)p

1
p
1
+ (1 + )p

k (1 )k

p
1
k

k .
(9.70)
Tra i vari termini della espressione (9.70), quelli lineari in k non contribuis-
cono allintegrale (9.69); il termine quadratico in k, inserito nellintegrale, pu`o
essere sostituito con k

k = k

k
2

/4 ed `e quindi irrilevante perche


Elettrodinamica 169
proporzionale a

. Inoltre, in base alle relazioni (9.59), il fattore p


1
pu`o
essere sostituito con m. In denitiva, si ha

(p
1
, p
1
)

no
= 8mp

1
_
1
0
d(1 )
2
_
d
4
k
(2)
4
1
[k
2
(1 )
2
m
2
+ i]
3
.
(9.71)
Mediante continuazione analitica nellEuclideo e utilizzando la relazione per il
dierenziale di integrazione d
4
k
E
= 2k
3
E
dk
E
=
2
k
2
E
dk
2
E
, si ottiene
_
d
4
k
(2)
4
1
[k
2
(1 )
2
m
2
+ i]
3
= i
_
d
4
k
E
(2)
4
1
[k
2
E
+ (1 )
2
m
2
]
3
=
i
32
2
1
(1 )
2
m
2
.
(9.72)
Lequazione (9.71) diventa quindi

(p
1
, p
1
)

no
=
i
4m
2
p

1
_
1
0
d =
i
8m
2
p

1
, (9.73)
da cui risulta
F
2
(0) = H(0) =
i
16m
2
. (9.74)
Si riconsideri ora il vertice proprio (9.57) nel limite in cui il campo elettro-
magnetico esterno sia costante nello spazio e nel tempo; utilizzando la de-
composizione (9.62) e limitatamente alla parte di spin, che risulta nita, si
ottiene
i
spin
= ie
3
_
d
4
y
d
4
p
1
(2)
4
d
4
p
2
(2)
4
e
iy(p
1
p
2
)
A

(y) (p
1
)

(p
2
)(p
1
p
2
)

F
2
(q
2
)
(9.75)
Ponendo
A

(y) =
1
2
y

, (9.76)
lequazione (9.75) diventa
i
spin
=
e
3
2
_
d
4
y
d
4
p
1
(2)
4
d
4
p
2
(2)
4
_

(p
1
)

e
iy(p
1
p
2
)
_

(p
1
)

(p
2
)(p
1
p
2
)

F
2
(q
2
) .
(9.77)
170 E. Guadagnini Fisica Teorica
Nel limite di campo esterno F

costante, lespressione (9.77) assume la forma

spin
= i
e
3
2
_
d
4
p
1
(2)
4
F

(p
1
)

(p
1
)F
2
(0)
=

0
2

2
_
d
4
xF

(x)

(x) .
(9.78)
In conclusione, sommando il contributo (9.55) del livello ad albero con il con-
tributo (9.78) ad un loop, il vertice elettromagnetico che coinvolge la parte di
spin dellelettrone diventa

spin

TOT1LOOP
=

0
2
_
1 +

2
_
_
d
4
xF

(x)

(x) . (9.79)
Lequazione (9.79) mostra che, ad un loop, la correzione radiativa al momento
magnetico dellelettrone vale /2 in unit`a del magnetone di Bohr [19,20].
Il confronto tra le previsioni teoriche ed i dati sperimentali sul momento
magnetico rappresenta una delle veriche pi` u importanti dellelettrodinamica.
I dati sperimentali attualmente disponibili sono in accordo con le previsioni
teoriche, basate sul calcolo a tre loop, con una precisione pi` u accurata di
una parte per milione. Questo notevole accordo tra teoria ed esperimento
conferma la validit`a dellelettrodinamica quantistica e, pi` u in generale, della
teoria quantistica dei campi nella descrizione delle particelle elementari.

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