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Capitolo 9
Elettrodinamica
L
elettrodinamica quantistica, denotata con la sigla QED, `e la teoria di
campo che descrive le interazioni tra il campo elettromagnetico e particelle
di spin 1/2 con carica elettrica non banale come gli elettroni [b5,b6]. Lazione
della teoria `e data da
S =
_
d
4
x (x) i
+ ieA
(x)] m (x)
1
4
_
d
4
x(
(x)
(x)) (
(x)
(x)) ,
(9.1)
dove (x) rappresenta il campo spinoriale di Dirac a quattro componenti che
descrive gli elettroni e positroni, A
(x) A
(x)
(x) = A
(x)
(x) ,
(9.2)
dove il parametro reale (x) delle trasformazioni di gauge `e una funzione arbi-
traria delle coordinate. La parte quadratica dellazione che si riferisce ai campi
commutanti, ovvero alle componenti del campo vettoriale, si pu`o scrivere come
S
(2)
=
_
d
4
x
1
2
A
(x) Q
(x) , (9.3)
dove loperatore dierenziale Q
`e dato da
Q
. (9.4)
152 E. Guadagnini Fisica Teorica
Utilizzando linvarianza di gauge dellazione si pu`o mostrare facilmente che
loperatore Q
(x).
Nota 1 Come tutti i principi di simmetria, linvarianza di gauge ha un ruolo
fondamentale nella teoria e determina numerose propriet`a dellelettrodinamica
quantistica. Per esempio, in assenza di rottura spontanea (che verr`a discussa
in seguito) linvarianza di gauge implica che, in accordo con quanto si osserva in
Natura, il fotone abbia massa nulla e possieda solo due stati di polarizzazione
indipendenti (questo `e dovuto al fatto che la componente longitudinale del
campo vettoriale non descrive gradi di libert`a propaganti). Daltra parte,
linvarianza di gauge pone un problema nella denizione del propagatore per
il campo vettoriale.
La soluzione di questo problema `e basata sul fatto che le osservabili del si-
stema non sono descritte da funzioni arbitrarie dei campi. Tutte le osservabili
ovvero le quantit`a che si misurano in laboratorio sono descritte esclusi-
vamente dalle combinazioni dei campi che sono invarianti di gauge, come per
esempio F
(x) =
(x)
(x), (x) e (x)) nuovi campi nella teoria e nel modicare la lagrangiana
(9.1) in modo tale che:
(i) si possa denire il propagatore per il campo A
G
A
(x) =
c(x)
G
(x) = ie c(x) (x) ,
G
(x) = ie c(x) (x) ,
(9.5)
G
B(x) = 0 ,
G
c(x) = 0 ,
G
c(x) = B(x) . (9.6)
Dalle equazioni (9.5) risulta che le trasformazioni di BRST agiscono sui campi
originali della teoria A
2
G
=
G
G
= 0 . (9.7)
Per vericare la validit`a dellequazione (9.7) si utilizza il fatto che i campi di
ghost sono anticommutanti, e quindi c(x)c(x) = 0. Siccome i campi c(x) e c(x)
sono anticommutanti, occorre fare attenzione alla posizione degli operatori di
campo nelle equazioni (9.5) e (9.6); inoltre, lo stesso operatore di BRST
G
risulta essere di tipo anticommutante; per esempio, vale la seguente relazione
G
(c A
) = (
G
c ) A
c (
G
A
).
(C) Si modica lazione (9.1) mediante laggiunta di un nuovo termine S
=
G
_
_
d
4
x c(x)
_
(x) +
2
B(x)
_
_
=
_
d
4
x
_
B(x)
(x) +
2
B
2
(x) c(x)
c(x)
_
,
(9.8)
dove `e un parametro reale arbitrario denominato parametro di gauge. Les-
pressione (9.8) del termine di gauge xing si riferisce ad una scelta covariante
della gauge; in linea di principio, si possono introdurre forme pi` u generali di
gauge xing.
154 E. Guadagnini Fisica Teorica
(D) Lazione totale S
TOT
assume quindi la forma
S
TOT
=
_
d
4
x (x) i
+ ieA
(x)] m (x)
1
4
_
d
4
x(
(x)
(x)) (
(x)
(x))
+
_
d
4
x
_
B(x)
(x) +
2
B
2
(x) c(x)
c(x)
_
.
(9.9)
Per costruzione, il funzionale (9.9) non `e invariante per trasformazioni di gauge
(9.2) poiche il termine di gauge xing viola linvarianza di gauge; daltra parte,
questo `e necessario per poter denire il propagatore per il campo A
(x). Come
conseguenza della nilpotenza delloperatore
G
, il funzionale (9.9) `e BRST
invariante, ovvero
G
S
TOT
= 0.
Nota 2 Per ricostruire correttamente lalgebra delle trasformazioni di BRST,
pu`o risultare utile introdurre un parametro anticommutante e identicarlo
con il parametro innitesimo delle trasformazioni di BRS. In questo modo,
loperatore
G
=
G
si comporta come il generatore di tipo commutante
di usuali trasformazioni di simmetria globali, poiche il parametro non dipen-
de dalla coordinata x. Si ha per esempio
G
A
(x) =
c(x),
G
(x) =
iec(x)(x),
G
(x) = iec(x)(x),
G
c(x) = B(x). Quando si tra-
sforma un polinomio dei campi, occorre riportare il parametro sempre nella
stessa posizione, per esempio a sinistra di tutti gli operatori di campo; in questo
modo si determina correttamente il risultato della trasformazione. Terminati
tutti i calcoli, il parametro pu`o essere sostituito con lunit`a.
In generale, il campo di ghost rappresenta una variabile anticommutante a
valori nellalgebra di Lie del gruppo di gauge e corrisponde quindi ad un campo
reale. Le dimensioni dei campi ed il loro numero di ghost sono mostrati nella
seguente tabella.
campo A
B c c
dimensione 1 3/2 2 0 2
numero di ghost 0 0 0 1 -1
Loperatore di BRST
G
aumenta di una unit`a il numero di ghost che rap-
presenta un numero quantico conservato. Tra le equazioni del moto, che si
ottengono dalla azione totale (9.9), compare la relazione
, B)
_
Q
__
A
B
_
. (9.11)
Conseguentemente, le varie componenti del propagatore per i campi A
e B
devono soddisfare le seguenti relazioni
_
Q
_
_
_
A
(x) A
(y) A
(x)B(y)
B(x)A
(y) B(x)B(y)
_
_
=
_
i
4
(x y) 0
0 i
4
(x y)
_
.
(9.12)
La soluzione del sistema di equazioni (9.12) `e data da
A
(x) A
(y) = i
_
d
4
k
(2)
4
e
i k(xy)
k
2
+ i
_
+ ( 1)
k
k
2
+ i
_
, (9.13)
A
(x) B(y) =
_
d
4
k
(2)
4
e
i k(xy)
k
k
2
+ i
, B(x) B(y) = 0 . (9.14)
Siccome il vertice di interazione
, non
contribuisce al calcolo dei valor medi delle osservabili. La gauge di Landau
si ottiene ponendo = 0, mentre la scelta = 1 corrisponde alla cosiddetta
gauge di Feynman.
Sia F[A
, , , B, c, c ] =
0[ Te
iS
I
F[A
, , , B, c, c ] [0
0[ Te
iS
I
[0
, (9.15)
in cui S
I
= e
_
d
4
x
. Linvarianza di S
TOT
per trasformazioni di
BRST implica che, qualora la simmetria di BRST sia mantenuta a tutti gli
ordini perturbativi, vale la seguente relazione, che segue dallequazione (7.47),
G
F[A
, , , B, c, c ] =
G
F[A
, , , B, c, c ] = 0 . (9.16)
Osservabili Le varie funzioni dei campi che sono BRST invarianti e che non
dipendono dal campo ausiliario e dai campi di ghost e di antighost sono de-
nite essere le osservabili del sistema. Se O[A
= S[A
, , ] + S
[A
, B, c, c ] , (9.17)
in cui denota un paramentro reale che verica 0 < 1; nel limite 0
il termine di Faddeev-Popov tende ad annullarsi, mentre per = 1 si ottiene
il funzionale S
TOT
mostrato in equazione (9.9). Il funzionale S
`e invarian-
te per trasformazioni di BRST per qualunque valore di . Nella teoria di
Elettrodinamica 157
campo denita dallazione S
=
0[ Te
iS
I
O
1
O
2
[0
0[ Te
iS
I
[0
. (9.18)
Come stabilito dalla Proposizione 6E, eettuando la derivata nel parametro
si ottiene
O
1
O
2
= i
_
S
O
1
O
2
O
1
O
2
_
. (9.19)
A questo punto si utilizza il fatto che il termine di Faddeev-Popov `e uguale
alla variazione di BRST di un funzionale X, S
=
G
X. In elettrodinamica
quantistica il campo vettoriale di gauge A
=
G
X
= 0 . (9.20)
Inoltre, siccome per ciascuna osservabile O
i
vale
G
O
i
= 0, si ricava
S
O
1
O
2
=
G
XO
1
O
2
=
G
_
XO
1
O
2
_
= 0 . (9.21)
Pertanto vale
O
1
O
2
= 0 , (9.22)
ovvero i valori medi delle osservabili non dipendono dal valore del parametro ,
che appare nellazione (9.17), nellintervallo 0 < 1 . In particolare, i valori
medi delle osservabili per = 1 che sono calcolati in presenza del termine
di gauge xing quando lazione vale S
TOT
coincidono coi valori medi delle
osservabili nel limite 0, in cui il termine di gauge xing tende formalmente
ad annullarsi.
Largomento che `e stato presentato nella dimostrazione della Proposizio-
ne 9 pu`o essere utilizzato anche per mostrare lindipendenza delle osservabili
dalla scelta della gauge. Infatti, nel caso in cui S
contenga un parametro
di gauge come per esempio variando il quale si pu`o modicare la scelta
della gauge, si ottiene
O
1
O
2
= 0 . (9.23)
158 E. Guadagnini Fisica Teorica
Lequazione (9.23) `e una semplice conseguenza del fato che S
/ =
G
Y ,
dove Y rappresenta un oppurtuno funzionale dei campi.
Il parametro di gauge permette di modicare la gauge nellambito delle
cosiddette gauge covarianti. Se il valore del parametro viene lasciato libero,
lindipendenza da dei risultati ottenuti per i valori di aspettazione della
quantit`a BRST invarianti rappresenta una verica della indipendenza delle
osservabili dalla particolare scelta della gauge covariante.
Nota 3 In elettrodinamica, il problema del gauge xing pu`o essere discusso in
maniera piuttosto approssimativa anche senza introdurre le trasformazioni di
BRST. La soluzione corretta del problema del gauge xing in teorie di gauge
non-abeliane `e stata ottenuta per la prima volta da Faddeev e Popov [18]
utilizzando metodi funzionali senza far uso delle trasformazioni di BRST. Il
vantaggio di usare le trasformazioni di BRST consiste nel fatto che il problema
del gauge xing viene risolto mediante lintroduzione di un principio di sim-
metria. Questo risulta di fondamentale importanza nella rinormalizzazione e
nella verica della unitariet`a della teoria.
Come prima applicazione del propagatore (9.13) nella gauge di Feynman,
si consideri il calcolo della sezione durto per un processo di scattering tra due
elettroni.
p
1
p
2
(a)
p
4
p
3
p
1
p
2
(b)
p
4
p
3
Figura 9.1. Diagrammi per lo scattering elettrone elettrone.
9C. Scattering elettrone elettrone
Nello scattering elettrone elettrone
e
+ e
+ e
siano p
1
e p
2
gli impulsi degli elettroni nello stato iniziale e p
3
e p
4
gli impulsi
nello stato nale. Avendo ssato gli stati di polarizzazione, il primo contributo
Elettrodinamica 159
perturbativo allampiezza di transizione A si ottiene dallespressione
A =
e
2
2
_
d
4
x
_
d
4
y 0[ b(p
3
, r
3
) b(p
4
, r
4
)
T
_
(x)
(x)A
(x) (y)
(y)A
(y)
_
b
(p
1
, r
1
) b
(p
2
, r
2
) [0 .
(9.24)
I campi vettoriali sono soggetti ad una contrazione di Wick, mentre i campi
spinoriali determinano le funzioni donda degli stati iniziale e nale. La com-
binatorica consiste in un fattore due dovuto alla simmetria dei due vertici
di interazione; inoltre, lampiezza `e la somma coerente di due contributi cor-
rispondenti ai due diagrammi di Figura 9.1. Lampiezza invariante vale
/= i e
2
_
u(p
4
, r
4
)
u(p
2
, r
2
)
1
(p
1
p
3
)
2
u(p
3
, r
3
)
u(p
1
, r
1
)
u(p
4
, r
4
)
u(p
1
, r
1
)
1
(p
1
p
4
)
2
u(p
3
, r
3
)
u(p
2
, r
2
)
_
.
(9.25)
Per elettroni non polarizzati, la sezione durto si ottiene prendendo la somma
sugli stati nali di polarizzazione e mediando su quelli iniziali. Introducendo
la costante di struttura ne elettromagnetica
em
, la sezione durto assume la
forma
d =
2
em
16E
1
E
2
4
(p
3
+ p
4
p
1
p
2
)
[ v
1
v
2
[
d
3
p
3
E
3
d
3
p
4
E
4
_
1
(p
1
p
3
)
4
Tr [
( p
1
+ m)
( p
3
+ m)] Tr [
( p
2
+ m)
( p
4
+ m)]
1
(p
1
p
3
)
2
(p
1
p
4
)
2
Tr [
( p
1
+ m)
( p
3
+ m)
( p
2
+ m)
( p
4
+ m)]
+ (p
3
p
4
)
_
.
(9.26)
Nel sistema del centro di massa e per elettroni relativistici con energia E che
soddisfa la relazione E m si ottiene [3]
d
d
=
2
em
8E
2
_
1 + cos
4
(/2)
sin
4
(/2)
+
2
sin
2
(/2) cos
2
(/2)
+
1 + sin
4
(/2)
cos
4
(/2)
_
, (9.27)
dove rappresenta langolo di scattering.
160 E. Guadagnini Fisica Teorica
9D. Annichilazione in due fotoni
Una coppia di particelle composta da un elettrone ed un positrone pu`o an-
nichilarsi producendo due fotoni
e
+
+ e
+
Nello sviluppo perturbativo, il primo contributo allampiezza di transizione si
ottiene dallelemento di matrice
A =
e
2
2
_
d
4
x
_
d
4
y 0[ a(k
1
,
1
) a(k
2
,
2
)
T
_
(x)
(x)A
(x) (y)
(y)A
(y)
_
b
+
(p
1
, r
1
) d
+
(p
2
, r
2
) [0 .
(9.28)
Utilizzando gli operatori di annichilazione e di creazione, si ottengono due
termini che sono descritti dai diagrammi di Figura 9.2.
p
1
p
2
(a)
k
2
k
1
p
1
p
2
(b)
k
1
k
2
Figura 9.2. Diagrammi per lannichilazione di e
+
e
in due fotoni.
La corrispondente ampiezza di transizione risulta essere
/= ie
2
_
v(p
2
, r
2
)
2
(k
2
)
p
1
k
1
+ m
(p
1
k
1
)
2
m
2
1
(k
1
) u(p
1
, r
1
)
+ v(p
2
, r
2
)
1
(k
1
)
p
1
k
2
+ m
(p
1
k
2
)
2
m
2
2
(k
2
) u(p
1
, r
1
)
_
.
(9.29)
Le polarizzazioni siche dei due fotoni sono descritte da
1
e
2
. Lelettrone
ha impulso p
1
ed energia E
1
mentre il positrone ha impulso p
2
ed energia E
2
.
Si consideri il sistema di riferimento in cui lelettrone ha velocit`a nulla; in
questo caso, si ha E
1
= m e le polarizzazioni siche dei due fotoni soddisfano
Elettrodinamica 161
1
p
1
= 0 =
2
p
1
; inoltre, si ottiene (p
1
k
1
)
2
m
2
= 2m[k
1
[ e (p
1
k
2
)
2
m
2
= 2m[k
2
[. Lespressione (9.29) pu`o essere ulteriormente semplicata
utilizzando la relazione a
b =
ba + 2a b. Siccome
1
p
1
= 0, si ricava
( p
1
+m)
1
u(1) =
1
( p
1
+m) u(1) = 0 dove lultima uguaglianza segue dalle
relazioni (3.57). Similmente, si ottiene ( p
1
+m)
2
u(1) =
2
( p
1
+m)u(1) = 0.
Lampiezza (9.29) assume quindi la forma
/=
i e
2
2m
v(p
2
, r
2
)
_
2
k
1
1
[ k
1
[
+
1
k
2
2
[ k
2
[
_
u(p
1
, r
1
) . (9.30)
La sezione durto associata al processo di annichilazione, per elettrone e posi-
trone non polarizzati, si ottiene mediando sugli stati di polarizzazione iniziali
d =
2
em
4
(k
1
+ k
2
p
1
p
2
)
16 mE
2
[ v
2
[
d
3
k
1
[k
1
[
d
3
k
2
[k
2
[
_
Tr
_
2
k
1
[ k
1
[
1
p
1
+ m
2m
1
k
1
[ k
1
[
2
p
2
m
2m
_
+ Tr
_
2
k
1
[ k
1
[
1
p
1
+ m
2m
2
k
2
[ k
2
[
1
p
2
m
2m
_
+ Tr
_
1
k
2
[ k
2
[
2
p
1
+ m
2m
1
k
1
[ k
1
[
2
p
2
m
2m
_
+ Tr
_
1
k
2
[ k
2
[
2
p
1
+ m
2m
2
k
2
[ k
2
[
1
p
2
m
2m
__
.
(9.31)
Il calcolo esplicito delle tracce delle matrici gamma `e riportato per esempio in
referenza [3xx].
9E. Annichilazione e produzione di coppie
Un elettrone ed un positrone possono annichilarsi e produrre una nuova cop-
pia particella-antiparticella, ciascuna delle quali possiede carica elettrica non
banale; allordine perturbativo pi` u basso, il corrispondente diagramma di
Feynman contiene un propagatore fotonico. Per illustrare le caratteristiche
di questo processo, si consideri per esempio la reazione
e
+
+ e
+
+
+ ieA
(x)) m]
1
+
2
[i
+ ieA
(x)) M]
2
1
4
(
(x)
(x)) (
(x)
(x)) ,
(9.32)
Fig.9.3. Diagramma per e
+
e
che vanno in
+
.
dove i parametri m ed M rap-
presentano la massa dellelettrone
e la massa del muone rispettiva-
mente. Il termine di gauge-xing
non appare in equazione (9.32).
Allordine pi` u basso dello svilup-
po in potenze della costante di ac-
coppiamento, ovvero della carica
elettrica e, lampiezza per il pro-
cesso di annichilazione e di pro-
duzione di coppie elettricamente
cariche `e descritto dal diagramma
di Feynman mostrato in Figura
9.3. Il punto di partenza per il
calcolo dellampiezza di transizione `e dato da
A = e
2
_
d
4
x
_
d
4
y 0[ d
2
(k
2
, s
2
)b
2
(k
1
, s
1
)T
_
2
(x)
2
(x) A
(x)
1
(y)
1
(y) A
(y)
_
b
+
1
(p
1
, r
1
) d
+
1
(p
2
, r
2
) [0 .
(9.33)
Eettuando le contrazioni dei vari operatori, in gauge di Feynman si ottiene
/= ie
2
u
2
(k
1
, s
1
)
v
2
(k
2
, s
2
)
1
(p
1
+ p
2
)
2
v
1
(p
2
, r
2
)
u
1
(p
1
, r
1
) . (9.34)
Siano E
1
ed E
2
i valori dellenergia dellelettrone e del positrone, mentre c
1
ed c
2
rappresentino le energie del
e del
+
. Per particelle non polarizzate,
la sezione di scattering assume la forma
d =
2
em
m
2
M
2
E
1
E
2
[v
1
v
2
[
d
3
k
1
c
1
d
3
k
2
c
2
4
(k
1
+ k
2
p
1
p
2
)
[(p
1
p
2
)
2
]
2
Tr
_
k
2
M
2M
k
1
+ M
2M
_
Tr
_
p
1
+ m
2m
p
2
m
2m
_
.
(9.35)
Elettrodinamica 163
Calcolando le tracce delle matrici gamma, si deriva
d =
2
2
em
E
1
E
2
[v
1
v
2
[
d
3
k
1
c
1
d
3
k
2
c
2
4
(k
1
+ k
2
p
1
p
2
)
[(p
1
p
2
)
2
]
2
_
(p
1
k
2
)(p
2
k
1
) + (p
1
k
1
)(p
2
k
2
) + m
2
(k
1
k
2
) + M
2
(p
1
p
2
) + 2M
2
m
2
.
(9.36)
Nel sistema del centro di massa della coppia e
+
e
, si ha p
1
= (E, p), p
2
=
(E, p), (p
1
+ p
2
)
2
= 4E
2
. Dalla equazione (9.36) segue allora
d
d
=
2
em
16 E
2
[ k
1
[
[ p[
_
1 +
m
2
+ M
2
E
2
+
(p k
1
)
2
E
4
_
. (9.37)
Utilizzando le relazioni
[ p[ = E
_
1
m
2
E
2
, [ k
1
[ = E
_
1
M
2
E
2
, (9.38)
p k
1
= [ p[ [ k
1
[ cos , (9.39)
si ottiene il risultato nale
d
d
=
2
em
16E
2
1
M
2
E
2
1
m
2
E
2
_
1 +
m
2
+ M
2
E
2
+
_
1
m
2
E
2
__
1
M
2
E
2
_
cos
2
_
.
(9.40)
Quando lenergia nel centro di massa `e molto maggiore delle masse delle parti-
celle, E M e quindi E m, la sezione durto dierenziale si pu`o approssi-
mare mediante lespressione
d
d
2
16E
2
_
1 + cos
2
, (9.41)
a cui corrisponde una sezione durto totale
()
e
+
e
2
E
2
. (9.42)
9F. Correzione radiativa al momento magnetico
Le particelle elementari di spin 1/2 e con carica elettrica non banale, il cui
operatore di campo `e uno spinore di Dirac a quattro componenti, possiedono
164 E. Guadagnini Fisica Teorica
un momento magnetico non nullo. Si consideri per esempio un elettrone in
presenza di un campo elettromagnetico esterno descritto da A
(x); lazione `e
S =
_
d
4
x i
+ ieA
(x)] m , (9.43)
e le corrispondenti equazioni del moto sono
i
+ ieA
e
2m
B
_
, (9.46)
dove B = A rappresenta il campo magnetico. Lequazione (9.46) mostra
che lelettrone possiede un momento magnetico dato da (ripristinando le co-
stanti h e c)
=
0
,
0
=
e h
2mc
0.927 10
20
erg/gauss . (9.47)
Il valore di
0
riportato in equazione (9.47) `e anche chiamato il magnetone di
Bohr. Per un sistema di cariche in moto, che possiedono lo stesso rapporto di
carica su massa, il momento magnetico dovuto al moto orbitale
orb
risulta
proporzionale [xx] al momento angolare (Teorema di Larmor)
orb
=
e
2mc
L . (9.48)
In analogia con la relazione (9.48), per una particella di spin S il momento
magnetico si pone uguale a
= g
e
2mc
S , (9.49)
dove g `e chiamato il fattore di Lande. Nel caso di una particella con spin 1/2,
loperatore di spin `e dato da S = h/2. Pertanto, confrontando le equazioni
Elettrodinamica 165
(9.47) e (9.49), risulta che per lelettrone si ha g = 2. In realt`a, il risultato
g = 2 corrisponde al valore cosiddetto semiclassico (o esatto) del fattore
di Lande perche nel derivare lequazione (9.46) non si sono tenute in conto
le correzioni radiative dovute alla quantizzazione del campo elettromagnetico.
In questa sezione verr`a calcolata la prima correzione radiativa al momento
magnetico dellelettrone nellambito dello sviluppo perturbativo.
Parte di spin dellinterazione elettromagnetica Per evitare le inutili com-
plicazioni del limite non relativistico, `e opportuno utilizzare un formalismo
manifestamente covariante e separare, nellaccoppiamento elettromagnetico,
la cosiddetta parte orbitale dalla parte che coinvolge i gradi di libert`a di
spin. Usando lequazione del moto (9.44), si ottiene
i
eA
m = 0 , i
+ e
+ m = 0 . (9.50)
Vale quindi la seguente relazione
_
i
+ e
+ m
_
(i
eA
m) = 0 ,
che si pu`o scrivere come
2m
= i
_
_
e (
) A
. (9.51)
Utilizzando lidentit`a
, (9.52)
dallequazione (9.51) si ricava
=
i
2m
_
e
m
A
+
1
2m
_
. (9.53)
Pertanto, il termine dellazione che descrive linterazione tra gli elettroni ed il
campo elettromagnetico assume la forma
e
_
d
4
x
=
_
d
4
x
_
i e
2m
_
_
A
+
e
2
m
A
e
4m
_
d
4
x F
,
(9.54)
dove F
0
2
_
d
4
x F
. (9.55)
Nota 4 Lidentit`a (9.54) `e conseguenza delle equazioni del moto per il campo
spinoriale; pertanto, la decomposizione (9.54) vale solamente per fermioni on-
shell ovvero che soddisfano lequazione del moto in campo esterno.
Le correzioni radiative al vertice di interazione elettromagnetica sono de-
scritte, allordine perturbativo di un loop, dal diagramma di Figura 9.4.
Figura 9.4. Correzione al vertice.
Il vertice proprio corrispondente al diagramma di Figura 9.4 `e dato da
i = e
3
_
d
4
xd
4
yd
4
z A
(y)
0
(x z) (x)
S(x y)
S(y z)
(z) ,
(9.56)
che si pu`o riscrivere come
i = e
3
_
d
4
xd
4
yd
4
zA
(y)
d
4
p
1
d
4
p
2
(2)
8
e
ip
1
(xy)
e
ip
2
(yz)
(x)
(p
1
, p
2
)(z)
= e
3
_
d
4
y
d
4
p
1
(2)
4
d
4
p
2
(2)
4
e
iy(p
1
p
2
)
A
(y) (p
1
)
(p
1
, p
2
) (p
2
) ,
(9.57)
dove
(p
1
, p
2
) =
_
d
4
k
(2)
4
_
p
1
k + m
_
_
p
2
k + m
_
(k
2
+ i)[(p
1
k)
2
m
2
+ i] [(p
2
k)
2
m
2
+ i]
.
(9.58)
Elettrodinamica 167
Per elettroni esterni sul mass-shell, si ha p
2
1
= m
2
= p
2
2
; inoltre
p
2
(p
2
) = m(p
2
) + O(e) , (p
1
) p
1
= m(p
1
) + O(e) . (9.59)
Lalgebra delle matrici gamma e le condizioni di mass-shell implicano
= 4
_
d
4
k
(2)
4
_
p
1
p
2
(p
1
+ p
2
) k + k
2
/2
mk
+ (p
1
+ p
2
k)
k
(k
2
+ i)[k
2
2p
1
k + i] [k
2
2p
2
k + i]
(9.60)
Lequazione (9.60) mostra che
1
e p
2
che assume la forma
= G(q
2
)
+ (p
1
+ p
2
)H(q
2
) , (9.61)
dove q
= p
1
p
2
denota limpulso trasferito che `e portato dal campo elet-
tromagnetico esterno. Daltra parte, utilizzando le propriet`a degli spinori, la
funzione di vertice si pu`o sempre decomporre nel modo seguente
(p
1
)
(p
2
) = (p
1
)
(p
2
)F
1
(q
2
) i(p
1
)
(p
2
) q
F
2
(q
2
) , (9.62)
in cui F
1
(q
2
) ed F
2
(q
2
) sono chiamati i fattori di forma. La funzione F
1
(q
2
)
contiene divergenze ultraviolette ed infrarosse; ad F
1
vanno imposte le oppor-
tune condizioni di normalizzazione che verranno discusse in seguito. Insieme
alla polarizzazione di vuoto ed alla rinormalizzazione di funzione donda per
lelettrone, il termine proporzionale ad F
1
(q
2
) denisce, nel limite q
2
0, la
costante di accoppiamento rinormalizzata. Pertanto, F
1
(q
2
) non modica il
fattore giromagnetico delle particelle. Il fattore di forma F
2
(q
2
) risulta nito e
privo di divergenze infrarosse; F
2
(0) determina la correzione al momento ma-
gnetico dellelettrone. Per passare dallespressione (9.61) allequazione (9.62)
si utilizza la relazione (9.53) che, nello spazio degli impulsi, assume la forma
(decomposizione di Gordon generalizzata)
(p
1
)
(p
2
) =
1
2m
(p
1
+ p
2
)(p
1
)(p
2
) +
i
2m
(p
1
)
(p
2
)q
+ O(e) .
(9.63)
Si ottiene quindi
F
1
(q
2
) = G(q
2
) + 2mH(q
2
) , F
2
(q
2
) = H(q
2
) . (9.64)
Per determinare il valore di F
2
(0), occorre perci`o calcolare H(0) che, in base
allequazione (9.61), risulta essere ssato dalla parte di
(p
1
, p
1
) che non
dipende dalle matrici gamma
(p
1
, p
1
)
no
= 2p
1
H(0) . (9.65)
168 E. Guadagnini Fisica Teorica
Dalla espressione (9.58) si ricava
(p
1
, p
1
) = 4
_
d
4
k
(2)
4
_
m
2
2p
1
k + k
2
/2
mk
+ (2p
1
k)
k
(k
2
+ i)[k
2
2p
1
k + i]
2
(9.66)
Il primo termine del numeratore `e proporzionale a
(p
1
, p
1
)
no
= 8
_
1
0
d(1 )
_
d
4
k
(2)
4
mk
+ (2p
1
k)
k
[(k (1 )p
1
)
2
(1 )
2
m
2
+ i]
3
no
.
(9.68)
Cambiando variabili di integrazione k
+ (1 )p
1
, si ottiene
(p
1
, p
1
)
no
= 8
_
1
0
d(1 )
_
d
4
k
(2)
4
B
[k
2
(1 )
2
m
2
+ i]
3
no
(9.69)
dove
B
= m(k
+ (1 )p
1
) + (2 p
1
k (1 )p
1
)
k + (1 ) p
1
)
= m(1 )p
1
m(1 )k
+ (1
2
)p
1
p
1
+ (1 + )p
k (1 )k
p
1
k
k .
(9.70)
Tra i vari termini della espressione (9.70), quelli lineari in k non contribuis-
cono allintegrale (9.69); il termine quadratico in k, inserito nellintegrale, pu`o
essere sostituito con k
k = k
k
2
(p
1
, p
1
)
no
= 8mp
1
_
1
0
d(1 )
2
_
d
4
k
(2)
4
1
[k
2
(1 )
2
m
2
+ i]
3
.
(9.71)
Mediante continuazione analitica nellEuclideo e utilizzando la relazione per il
dierenziale di integrazione d
4
k
E
= 2k
3
E
dk
E
=
2
k
2
E
dk
2
E
, si ottiene
_
d
4
k
(2)
4
1
[k
2
(1 )
2
m
2
+ i]
3
= i
_
d
4
k
E
(2)
4
1
[k
2
E
+ (1 )
2
m
2
]
3
=
i
32
2
1
(1 )
2
m
2
.
(9.72)
Lequazione (9.71) diventa quindi
(p
1
, p
1
)
no
=
i
4m
2
p
1
_
1
0
d =
i
8m
2
p
1
, (9.73)
da cui risulta
F
2
(0) = H(0) =
i
16m
2
. (9.74)
Si riconsideri ora il vertice proprio (9.57) nel limite in cui il campo elettro-
magnetico esterno sia costante nello spazio e nel tempo; utilizzando la de-
composizione (9.62) e limitatamente alla parte di spin, che risulta nita, si
ottiene
i
spin
= ie
3
_
d
4
y
d
4
p
1
(2)
4
d
4
p
2
(2)
4
e
iy(p
1
p
2
)
A
(y) (p
1
)
(p
2
)(p
1
p
2
)
F
2
(q
2
)
(9.75)
Ponendo
A
(y) =
1
2
y
, (9.76)
lequazione (9.75) diventa
i
spin
=
e
3
2
_
d
4
y
d
4
p
1
(2)
4
d
4
p
2
(2)
4
_
(p
1
)
e
iy(p
1
p
2
)
_
(p
1
)
(p
2
)(p
1
p
2
)
F
2
(q
2
) .
(9.77)
170 E. Guadagnini Fisica Teorica
Nel limite di campo esterno F
spin
= i
e
3
2
_
d
4
p
1
(2)
4
F
(p
1
)
(p
1
)F
2
(0)
=
0
2
2
_
d
4
xF
(x)
(x) .
(9.78)
In conclusione, sommando il contributo (9.55) del livello ad albero con il con-
tributo (9.78) ad un loop, il vertice elettromagnetico che coinvolge la parte di
spin dellelettrone diventa
spin
TOT1LOOP
=
0
2
_
1 +
2
_
_
d
4
xF
(x)
(x) . (9.79)
Lequazione (9.79) mostra che, ad un loop, la correzione radiativa al momento
magnetico dellelettrone vale /2 in unit`a del magnetone di Bohr [19,20].
Il confronto tra le previsioni teoriche ed i dati sperimentali sul momento
magnetico rappresenta una delle veriche pi` u importanti dellelettrodinamica.
I dati sperimentali attualmente disponibili sono in accordo con le previsioni
teoriche, basate sul calcolo a tre loop, con una precisione pi` u accurata di
una parte per milione. Questo notevole accordo tra teoria ed esperimento
conferma la validit`a dellelettrodinamica quantistica e, pi` u in generale, della
teoria quantistica dei campi nella descrizione delle particelle elementari.