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Nota di presentazione.

LAPIS, Intensive Program in Landscape Studies un modulo intensivo promosso dalla Commissione Europea nellambito del Lifelong Learning Program Erasmus che vede la partecipazione di tre scuole di architettura (Barcellona, Ferrara, Lisbona) con il coinvolgimento di circa 40 studenti e 10 docenti. LAPIS, giunto alla sua seconda edizione, ha come obiettivo lo sviluppo di un programma di didattica innovativa e di ricerca sui temi della pianificazione del territorio e del paesaggio. Lidea di strutturare un corso con queste finalit nasce da un gruppo di docenti italiani e stranieri raggruppati attorno al CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI SUI PAESAGGI CULTURALI (CISPC), struttura di ricerca e di formazione che opera sin dal 2002 allinterno del Dipartimento di Architettura dellUniversit degli Studi di Ferrara e che a partire 2008 entrata nel network UNISCAPE (The European Network of Universities for the Implementation of the European Landscape Convention). Terreno di azione comune tra queste diverse iniziative costituito dallimpegno a promuovere gli obiettivi della Convenzione Europea del Paesaggio e a prefigurare nuove modalit di gestione del territorio in cui i piani - o pi in generale qualunque altro progetto sul territorio - e le politiche costituiscano una dimensione progettuale in cui lo scarto tra i diversi approcci tecnici e disciplinari venga ridotto se non addirittura superato. LAPIS strutturato con un programma didattico allinterno del quale sono previsti seminari preparatori (Progetto di citt per la Terza Italia), cicli di conferenze (Territorio e dintorni) e esercizi sul campo (Workshop internazionale). Attraverso questi diversi momenti di approfondimento e confronto LAPIS cerca di costruire le condizioni affinch a si diffonda la consapevolezza dellurgenza di una nuova concezione del progetto territoriale e di paesaggio realizzabile a partire da una attivit didattica capace di interpretare i cambiamenti imposti alle pratiche di pianificazione e gestione urbana e territoriale.

Workshop internazionale

Intesive Programme in Lanscape Studies

Citt Collina
Vicenza: il progetto di paesaggio per una nuova visione della qualit urbana e territoriale
VICENZA, 3-12 MAGGIO 2010 @ Informagiovani, Contr delle Barche 55, Vicenza

IP_LAPIS
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura Coordinatore Universitat Politcnica de Catalunya Escuela Tcnica Superior de Arquitectura Campus San Cugat del Valles partner Universidde Tecnica de Lisboa Faculdade de Arquitectura partner
coordinamento scientifico: Francesca Leder

Universit degli Studi di Ferrara


in collaborazione con:

CISPC_Centro Internazionale di Studi sui Paesaggi Culturali (DA, Unife) Lezioni di Piano_laboratorio permanente per lo studio e la pratica della pianificazione urbana e territoriale (DA, Unife)
con il patrocinio del Comune di Vicenza

Contenuti.

come strumento per rafforzare le relazioni sociali e culturali di cui la citt espressione cos come per favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte di governo, stimolandone non solo le capacit propositive ma anche gli intenti autoorganizzativi finalizzati, sempre pi spesso, alla cura dei luoghi Lobiettivo progettuale del workshop quello di definire un masterplan della collina urbana, inteso come uno strumento flessibile ma al contempo capace di rendere visibili le opportunit che derivano dalla costruzione di un ossatura verde, ovvero la connessione tra le aree verdi della citt consolidata (dagli ambiti pi estesi di paesaggio periurbano, ai parchi e giardini, ai viali alberati sino ai singoli episodi verdi), attribuendo proprio alla collina il ruolo di giacimento di naturalit pi importante e di catalizzatore urbano in termini presenza notevolissima di patrimonio culturale e, allo stesso tempo di meta privilegiata per attivit legate alle pratiche del tempo libero. La collaborazione tra le tre facolt render possibile lindividuazione di interessanti casi studio e buone pratiche gi sperimentati a livello europeo e internazionale che verranno illustrati durante gli incontri aperti al pubblico (OPEN HOUSE). Gli stessi riferimenti potranno costituire una banca dati di informazioni tecniche e di gestione, da intendersi come utili strumenti di azione per le diverse esigenze locali che il gruppo di LAPIS intende mettere a disposizione dellAmministrazione comunale come contributo culturale e tecnico. Le esplorazioni progettuali condotte durante il workshop si muoveranno su due livelli: quelli volti ad individuare possibili interventi trasformazione a carattere strategico, lavorando sulla formulazione di figure territoriali; e quelli di medio e micro dettaglio, volti principalmente al miglioramento della qualit paesaggistica dell'area collinare e delle sue pi o meno ampie pendici. Nellinsieme lobiettivo quello di giungere a comporre un catalogo di azioni (per la gestione dello spazio pubblico, del verde, per la progettazione dell'arredo urbano, per l'incentivo di virtuosi rapporti con i privati finalizzati a produrre benefici di tipo collettivo in termini di presidio dello spazio, di erogazione di nuovi servizi, etc.) nellintento di contribuire al miglioramento della qualit della vita urbana prendendo a modello lesperienza condotta da alcune importanti citt medie europee.

La seconda edizione di LAPIS sviluppa il proprio obiettivo di azione didattica sul campo scegliendo di lavorare nel contesto della citt storica di Vicenza includendovi anche la sua collina. A partire dal 2 maggio, per dodici giorni, un gruppo di studenti e docenti di tre scuole europee di architettura (Barcellona, Ferrara, Lisbona) saranno impegnati ad elaborare alcune idee-guida per un progetto territoriale basato sul riconoscimento del ruolo del paesaggio inteso come risorsa strategica dello sviluppo e come tramite per migliorare la qualit della vita. Centrare un progetto territoriale sulle azioni di tutela e di valorizzazione del paesaggio significa riconoscere il suo essere patrimonio culturale, dunque elemento di radicamento e appartenenza, nonch risorsa economica tra le pi significative in termini di attrattivit e di potenzialit, dunque un paradigma a cui i processi di programmazione, pianificazione e trasformazione vanno indirizzati per conseguire lobiettivo del miglioramento della qualit della vita preservando o attribuendo unidentit anche ai territorio della quotidianit (G. Poli, Progetto L.O.T.O., 2005). Lattenzione di LAPIS sar rivolta principalmente alle componenti paesaggistiche ed ambientali del territorio nella convinzione che solo questo radicale cambiamento di prospettiva pu essere in grado di offrire unopportunit di riscatto ad un contesto, quello della mega-city-region padano-veneta (nella quale cui la provincia di Vicenza ha un peso assai rilevante), segnato da un riconosciuto sviluppo industriale ed economico, da un pressoch diffuso benessere sociale ma anche da un pesantissimo degrado territoriale inquinamento ambientale, processi perlopi irreversibili, le cui conseguenze negative segneranno il futuro delle prossime generazioni. In una chiave di lettura ampia, il progetto di paesaggio, oltre ad affrontare le questioni pi strettamente attinenti alla trasformazione fisica del territorio, si offre

INDICE
1] Citt + Collina Il progetto di paesaggio per una nuova visione della qualit urbana e territoriale 1| Introduzione 2| Vicenza: scenari di progetto 3| La perimetrazione dellarea di lavoro: la fascia pedecollinare 4| I gruppi di lavoro internazionali 5| Esiti progettuali attesi 6| LAPIS come esperimento di didattica 2] IP_ Lapis Contesti territoriali di riferimento: materiali preliminari di analisi 1| Regione Veneto 2| Provincia di Vicenza 3| Comune di Vicenza 4] Suggestioni progettuali Ambiti ed interventi strategici per un nuovo modello di urbanit 1| 2| 3| 4| 5| 6| 7| 8|
Pi centro. I miles Boulevard pedemontano Tecnopolo mile Mile inter-quartieri Corridoi Sistema parco Citt di Reti Vicenza Lab

5] Calendario workshop
Partecipanti | Atelier | Incontri | Sopralluoghi

1| Atelier_momenti di lavoro 2| Meeting and discussing_incontri, discussioni collettive 3| Excursions_visite guidate_momenti di sociallizzazione

3] Paesaggio come medium Strumenti teorici e strategie operative: un nuovo approccio ad un territorio complesso 1| Parole chiave_ keywords 2| Citt collina: questione aperte_ issues / opportunities 3| Diagrammi per Vicenza: verso sistemi spaziali abilitanti 4| Vicenza_ permanent landscape LAB

6] Letture e proposte di paesaggio


5 work groups | 5 keywords

1| 2| 3| 4| 5|

Produzione Comunit Paesaggio Infrastrutture Patrimonio

7] Bibliografia
Morin E. (1993), Introduzione al pensiero complesso, Sperling & Kupfer, Milano.[cap. II, Tracciato e disegno, p.13] Simmel G. (1913), Filosofia del paesaggio, in Sassatelli M. (2006), p. 53 Bateson G. (1977), Verso una ecologia della mente, Adelpi, Milano.[Perch le cose finiscono in disordine?, Dei giochi e della seriet; Perch un cigno?,p.34; ] Perulli P. (2004), Citt strategiche, Franco Angeli, Milano. [cap.6, Il mondo degli attori, p.83] Calafati A. (2009), Economie in cerca di citt, Donzelli Editore, Roma.[cap.III, Una rivoluzione territoriale, p.63] Turri E. (2000), La megalopoli padana, Marsilio, Venezia. [cap. 8, Il bel paesaggio divorato dalla metropoli, p.209] Berta G. (2007) (a cura di), La questione settentrionale, Feltrinelli, Milano. [Berta, Il Nord Italia: una trasformazione in atto, p.IX] Leder F. (2009) (a cura di), Paesaggi in piano, Compositori, Bologna. [Leder, Leffimero nel paesaggio: lorizzonte rurale tra continuit e mutamento, p.35] Sievers T. (2003), Al centro del margine: da periferia a paesaggio urbano regionale, passando per la citt intermedia, materiale del XIV corso sul governo del paesaggio, Nella citt diffusa. Idee, indagini, proposte per la nebulosa insediativa veneta. Fondazione Benetton Studi Ricerche.

Marini D, Oliva S. (2009), Nord Est 2009. X Rapporto sulla societ e leconomia, Sintesi, Marsilio, Venezia.

1] Citt + Collina
Il progetto di paesaggio per una nuova visione della qualit urbana e territoriale

1] Citt + Collina Il progetto di paesaggio per una nuova visione della qualit urbana e territoriale

1| Introduzione
Argomento centrale della prima edizione del workshop internazionale LAPIS (2009), dal titolo Paesaggio lento o veloce?ad alta o bassa visibilit? Tensioni territoriali nella regione padana est stato il rapporto tra trasformazioni territoriali e paesaggio in unarea vasta e trans regionale identificata con la regione padana est, attraverso lo studio dei casi delle citt di Vicenza e Ferrara, entrambi riconosciute a livello internazionale per le peculiarit del proprio patrimonio storico-culturale, riconosciuto dallUnesco patrimonio dellumanit. Lapprofondimento nello specifico ha interessato le diverse velocit di trasformazione che interessano le due realt locali, in rapporto ai complessi fenomeni spaziali, economici, sociali e culturali riconducibili alla globalizzazione, a partire dalla appartenenza a sistemi territoriali profondamente diversi in particolare in relazione alle traiettorie storiche di sviluppo. LAPIS II (2010) fa seguito alla prima esperienza di workshop internazionale stringendo il campo di osservazione prima al Nord Est veneto poi nello specifico alla citt di Vicenza individuando in questa porzione di territorio una delle aree pi dinamiche e ricche del paese che, allo stesso tempo, presenta costi ambientali e sociali tra i pi alti. Ne testimonianza sia il modello insediativo disperso con impatti elevati sui livelli di congestione territoriale e sulla qualit paesaggistica dei territori e, sempre pi, sul modello sociale che manifesta evidenti segnali di disgregazione, di chiusure localiste e di incapacit di visione del futuro. In tempi di crisi economica emergono con forza le contraddizioni di un modello di sviluppo dissipativo delle risorse comuni e la necessit di formulare quanto pi rapidamente scenari urbani e territoriali nuovi capaci di farsi carico della cura del territorio e del paesaggio cos come di nuove e innovative forme di inclusione sociale e di coinvolgimento dei cittadini alle decisioni sul futuro dei propri ambienti di vita e di socialit.

2| Vicenza: scenari di progetto


La citt di Vicenza, al pari di altre realt urbane italiane, ha vissuto negli ultimi anni una condizione di lontananza dal dibattito sulla citt e sul paesaggio che ne ha in parte atrofizzato le capacit creative e progettuali locali. Tuttavia alla fine del 2009 la citt ha adottato il Piano di Assetto del Territorio (PAT) che ha riaperto i margini per una nuova stagione propositiva e che rappresenta lo strumento di cornice entro il quale progettare gli interventi per il futuro della citt (i piani con carattere operativo in base alla distinzione operata dalla legge regionale veneta sulla base della riforma urbanistica ormai a regime in gran parte del territorio nazionale). In questa fase di transizione tra le grandi scelte di carattere strategico alla scala comunale e la selezione dei progetti prioritari per la citt, LAPIS si propone di riflettere su una serie di questioni ancora aperte per la citt, tracciando un percorso di libero confronto tra diverse scuole di architettura europee (Ferrara, Barcellona e Lisbona). I temi di riflessione sono: la qualit ambientale e paesaggistica della collina e in generale dei monti Berici; il rapporto tra le cosiddette invarianti urbane (centro storico, aree di valore e di pregio storico culturale, etc.) e aree in trasformazione; il nodo della stazione ferroviaria come cesura urbana ma anche come potenziale collegamento rapido attraverso un nuovo sistema di trasporto collettivo verso le porte dellalta velocit (Verona e Padova); la qualit e la vivibilit di alcuni quartieri urbani limitrofi al centro storico ormai caratterizzati da mixit sociale; il rapporto tra area industriale, qualit urbana, innovazione.

3| La perimetrazione dellarea di lavoro: la fascia pedecollinare

4| I gruppi di lavoro internazionali


La fase di avvio del programma di lavoro del workshop sar caratterizzata da due giorni di sopralluoghi nellarea di lavoro finalizzati a una conoscenza diretta del territorio vicentino. A partire dal terzo giorno gli studenti saranno divisi in gruppi di 6/7 persone (minimo 2 italiani, 2 spagnoli e 2 portoghesi per ogni gruppo) ai quali verr assegnata una delle seguenti gruppi di parole chiave da sviluppare attorno a un tema prevalente:

I temi sollevati trovano una loro sintesi territoriale in forma ancora estremamente conflittuale nella fascia pedecollinare a cavallo della ferrovia e lungo gli assi fortmente urbanizzati del fiume Retrone e Bacchiglione.

LUOGHI PRODUZIONE innovare | riqualificare | aprire COMUNIT abitare | molteplicit | conflitto PAESAGGIO stare bene | consumare | identit INFRASTRUTTURE spazio pubblico | connettere | dialogare PATRIMONIO trasformare | rappresentare | conservare

5| Esiti progettuali attesi


Ciascun gruppo di lavoro attraverso il confronto con i docenti italiani, spagnoli e portoghesi produrr, sulla base della parola chiave assegnata, uno schema strategico per la fascia pedecollinare selezionando potenziali interventi, azioni, attori da coinvolgere. Successivamente, anche attraverso la ulteriore suddivisione in gruppi di minore entit (2 o 3 studenti) verranno prodotti simulazioni progettuali alle diverse scale di lavoro a scelta del singolo gruppo purch finalizzati a dare sostanza alle scelte strategiche individuate.

6| LAPIS come esperimento di didattica


LAPIS propone un approccio conoscitivo multidisciplinare ai temi affrontati in particolare ricorrendo alle discipline economiche, geografiche, sociologiche, ecologiche. Inoltre lesito progettuale del workshop di Lapis dovr mostrare la confluenza di una cultura progettuale pi propriamente territoriale, urbana e darea vasta con una cultura progettuale pi di tipo architettonica e del paesaggio ricorrendo laddove possibile alla multiscalarit. In questa maniera loccasione di incontro e dialogo tra Ferrara, Barcellona e Lisbona potr essere un esperimento di didattica finalizzato a superare una cultura progettuale che negli ultimi anni ha privilegiato la settorializzazione e la specializzazione a scapito spesso di una profonda comprensione dei processi complessi del territorio e della societ attuali.

2] IP_ Lapis
Contesti territoriali di riferimento: materiali preliminari di analisi

2] IP_ Lapis Contesti territoriali di riferimento: materiali preliminari di analisi

3] Paesaggio come medium


Strumenti teorici e strategie operative: un nuovo approccio ad un territorio complesso

3] Paesaggio come medium Strumenti teorici e strategie operative: un nuovo approccio ad un territorio complesso

1| Parole chiave_ keywords


Il lavoro del workshop si struttura attorno a cinque parole chiave utilizzate come strumenti analitici per la conoscenza di un territorio complesso come quello di Vicenza: _ paesaggio; _ comunit; _ luoghi di produzione; _ patrimonio; _ infrastrutture.

A dieci anni dalla Convezione Europea sul Paesaggio (Firenze, 2000) LAPIS, Intensive Programme in Landscape Studies, si propone di riflettere in maniera innovativa e interdisciplinare attorno al tema del paesaggio come medium per superare le tradizionali pratiche di pianificazione urbanistica e territoriale. Il paesaggio infatti luogo in cui convergono i segni e si materializzano le intenzioni degli attori di cui il paesaggio espressione. infatti verso questa direzione, indicata nella stessa CEP, che occorre indirizzare le politiche pubbliche pi di quanto finora sia avvenuto.

Le parole chiave sono state scelte tra una molteplicit di concetti che permettono una lettura trasversale del territorio. Questo per interpretare istanze nuove imposte dalla attuale crisi mondiale, che pone radicalmente al centro dellattenzione lesigenza di abbandonare le partizioni chiuse e le prospettive settoriali. La dimensione dincertezza che si manifesta anche sui territori della contemporaneit richiede sempre pi una attitudine sperimentale capace di fare i conti con limprevedibilit, metaforicamente rappresentata dal vulcano islandese che, coprendo i cieli dEuropa di polveri, limita campi di azione prima dati per assunti. Emerge dunque la necessit, prima analitica poi relativa alle forme di gestione del territorio, di costruzione di strumenti flessibili per affrontare le trasformazioni socio-economiche che gi ora producono mutamenti territoriali inediti e sfide culturali nuove.

2| Citt collina: questione aperte_ issues / opportunities La seconda edizione di LAPIS ha come oggetto di studio la fascia pedecollinare della citt di Vicenza, stretta tra la presenza del Monte Berico e una molteplicit di formazioni urbano-rurali che si relazionano in maniera spesso conflittuale alla collina: la citt storica, la ferrovia, larea industriale, i quartieri residenziali pianificati dallintervento pubblico o nati in forma spontanea, le aree agricole residuali, etc. Tale fascia territoriale lesito di una stratificazione continua di segni e di pratiche differenti, che manifestano e evidenziano le difficolt di gestione di corpi territoriali che non dialogano pi. Questo territorio attraversato da forze opposte va ripensato come campo interattivo di pratiche duso in grado di ristabilire nuovi spazi di dialogo. Questo significa in concreto ristabilire nuove relazioni di paesaggio tra citt e collina riattivando e riutilizzando dispositivi territoriali esistenti (I luoghi della ferrovia, I percorsi storici collinari interrotti dalle infrastrutture, I contenitori industriali spesso sottoutilizzati, etc.) e abilit presenti non valorizzate (dalle nuove figure professionali del postfordismo ai nuovi abitanti del territorio) che potrebbero incontrare in questi luoghi potenziali risorse per ripensare in chiave di sostenibilit nuove opportunit di sviluppo.

3| Diagrammi per Vicenza: verso sistemi spaziali abilitanti Il lavoro dei gruppi del workshop produce rappresentazioni diagrammatiche, mappe, immagini per ciascuna parola chiave per sperimentare nuove modalit di progettazione del territorio, selezionando ambiti spaziali intermedi capaci di intercettare in maniera efficace le questioni aperte. Vicenza attualmente si trova in una fase di transizione tra l adozione del Piano di Assetto del Territorio e la prossima definizione dei progetti di trasformazione della citt. In questa fase appare opportuno e utile introdurre dei paradigmi che definiamo sistemi spaziali abilitanti come luogo e momento di incontro per favorire la selezione di dispositivi e attori, spesso estranei ai processi di decisione del futuro della citt, in grado di riconoscersi e combinarsi come energie innovative. Le pratiche participative nella fase di elaborazione e definizione dei progetti per la citt, cos come avviene ormai da tempo in altri contesti europei, sono essenziali per la delimitazione degli ambiti di intervento, delle modalit di trasformazione fisica dello spazio e delle finalit economiche, sociali, culturali. Daltra parte tali sistemi spaziali abilitanti alludono a una dimensione fisica che nel contesto del workshop prende il nome di miles ovvero di miglia progettuali capaci di intercettare una molteplicit di fenomeni urbani/territoriali.

4| Vicenza_ permanent landscape LAB l gruppo di lavoro multidisciplinare di LAPIS appartiene a tre scuole di architettura di Ferrara, Barcellona e Lisbona che nel corso del prossimo anno saranno impegnate a portare avanti a distanza, ma anche attraverso momenti di riflessione in commune, il lavoro iniziato a Vicenza. In questa maniera si propone la nascita di un Vicenza permanent landscape lab per sviluppare le sinergie delle tre scuole attraverso una serie di attivit: - un workshop allanno da svolgere nel periodo di maggio-giugno relativo a temi che di volta in volta potranno essere concordati con lAmministrazione Comunale di Vicenza; - tesi di laurea da sviluppare nellambito delle tre facolt; - forme di gemellaggio per attivare nuove modalit di apprendimento collettivo e interattivo (seminari intensivi, conferenze internzionali, discussione pubbliche con la cittadinanza, etc.) nellambito delle attivit di UNISCAPE e RECEP finalizzate allimplementazione della Convenzione Europea sul Paesaggio; - corsi facoltativi attivati nelle diverse facolt relativi a tematiche analoghe a quelle emerse per il territorio vicentino (aree della produzione, dellinnovazione, della cultura, di valore patrimoniale e paesaggistico); -pubblicazione e divulgazione dei risultati ottenuti.

4] Suggestioni progettuali
Ambiti ed interventi strategici per un nuovo modello di urbanit

4] Suggestioni progettuali Ambiti ed interventi strategici per un nuovo modello di urbanit

1| Pi centro: i miles

Durante questa settimana il Laboratorio ha lavorato sulla comprensione del paesaggio di Vicenza. Abbiamo studiato il paesaggio come uno strumento di conoscenza del territorio che, congiuntamente alla storia e alla biografia della citt, potesse costituire il medium capace di gestire le trasformazioni urbane che la popolazione e i tempi richiedono, al fine di creare una nuova abitabilit capace di incidere sulle risorse economiche e culturali della citt, in un ottica di sostenibilit ed equilibro ambientale. Vicenza una citt ricca di valori sia storici che ambientali, determinati soprattutto dalla sua misura urbana e territoriale. Parliamo del mile [miglio], ununit di misura che ci permette, come uomini, come persone, di camminare, scoprendo la citt in maniera molto ordinata. Il mile ci ha suggerito di pensare alla citt di Vicenza attraverso questa unit di misura e le sue intersezioni. I miles, incrociandosi, permettono di individuare nuovi ambiti progettuali che oltre ad essere funzionali alla popolazione consentirebbero di ampliare il centro. Ampliare il centro quindi, coinvolgendo non soltanto le aree storiche ma anche quelle aree soggette, secondo il PAT, a trasformazione

2| Boulevard pedemontano

alla ferita rappresentata dalla Ferrovia che si presterebbe a diventare Pensiamo un boulevard pedemontano attraverso la riurbanizzazione e la messa in rete degli ambiti strategici in trasformazione; pensiamo inoltre allarea del Tribunale e a tutti quegli ambiti dove vi sono aree industriali dismesse o vuoti urbani, ovvero residuali. Tutti ambiti che potrebbero concorre ad ampliare il centro. Il centro dove c la cultura, la grande accessibilit, il terziario e i servizi in genere, dove c lincontro e lo scambio, di persone e merci

3| Il tecnopolo mile

altro mile digitale che abbiamo individuato il quartiere di S.Agostino dove Un ripensare le strutture produttive dismesse od oramai obsolete. Il mile digitale presenta la possibilit di ripensare i rapporti tra popolazione, borghi, larea rurale di grande pregio e soggetta a vincolo idrogeologico, in quanto facilmente inondabile, ed infine larea produttiva di grande valore aggiunto. In poche parole lidea quella di innescare un progetto di trasformazione sulla base della strada, strada che potrebbe ospitare nuove architetture, nuovi usi e anche spazi verdi, che permetterebbero di creare i filtri tra larea di produttivit e larea agricola

4| Mile Inter-quartieri

su questa linea vediamo che anche le distanze dei nuovi quartieri Continuando rientrano nellarea di influenza di questa distanza minima, del mile, pari a circa 1,6 km ovvero quelli che si attraversano in poco pi di 15 minuti. Quelle distanze quindi che hanno unaccessibilit incentrata soprattutto sul pedone e che per semplicit abbiamo chiamato mile interquartiere. Lobiettivo di trovare le strade e i percorsi che potrebbero collegare le attrezzature esistenti, o di progetto, che facciano s che si possa pensare ad una centralit diffusa, ad un centro che arriva in periferia. Non si tratta di un policentrismo a scala vasta ma di cercare di individuare le aree specifiche dove ogni quartiere si riconosce e si mette in rapporto, in rete con gli altri e quindi anche con il centro, dando lopportunit di integrare, sia ad est che ad ovest, il nostro mile

5| I corridoi

sembra interessante pensare ad un sistema della mobilit pi complesso; Poi Vicenza, pur essendo sul tracciato dellAlta Velocit non ne una stazione e proprio per tal ragione risulta necessario pensare a dei corridoi interni, pi protetti, dove il trasporto pubblico possa assumere una nuova importanza. Diventa perci importante collegare Vicenza alle due pi vicine stazioni della Freccia Rossa , Padova e Verona, collegare il centro con laeroporto e ovviamente collegare questo con tutti i quartieri pi periferici. Una possibilit potrebbe essere quella di pensare ad una piccola metropolitana di superficie e, pi in generale, ad una mobilit leggera che metta in rete e colleghi in modo morbido e sottile i quartieri pi popolati

6| Sistema Parco

Questo ci consente di parlare di una rete verde, di un green park system Questo ci permette di pensare non ad una citt costituita da grumi, da ambiti ben specifici che funzionano autonomamente, bens ad una rete di rapporti dove ognuno di questi frammenti di citt, di porzioni di mosaico gioca il suo ruolo

7| Citt di reti

sovrapponiamo queste strategie possiamo pensare non ad una Vicenza Se monocentrica e monofunzionale, organizzata attorno a dei poli, ma piuttosto ad una Vicenza che lavora per reti, dove quindi ognuna di queste reti colleghi aree di progetto anche molto puntuali e specifiche. Come detto sopra esiste la possibilit di ripensare la trasformazione dellarea della Ferrovia; fare massa critica, collegare e mettere in rapporto congiunto le aree dello Stadio e del Tribunale pensando di non farli funzionare da soli. Per questo parliamo di una Vicenza in rete, di una Vicenza net.

8| Vicenza Lab

Tutto ci fa pensare che Vicenza, pur avendo un PAT, ovvero un programma di pianificazione a lungo termine, si doti di un Laboratorio permanente di progettualit che individua in queste proposte la scelta di portare avanti dei progetti alla scala e alla misura dei cittadini. Far in modo quindi che il progetto divenga un arma o meglio uno strumento di Abitabilit. Riteniamo che Vicenza sia una citt nella quale i progetti intermedi possano divenire le strutture abilitanti del programma di pianificazione. Progetto e Paesaggio, e dunque Paesaggio come mezzo per pensare assieme alla cittadinanza e al settore tecnico e politico un progetto di riabilitazione di molti spazi, basato sul concetto della rete, attraverso la sovrapposizione di diverse reti, a diverse scale, velocit e funzioni.

5] Calendario workshop
Partecipanti | Atelier | Incontri | Sopralluoghi

5] Calendario workshop Partecipanti | Atelier | Incontri | Sopralluoghi


FERRARA STUDENTI
Jacopo Mari Antonio Falcone Vincenzo Ventura Francesco Ferretti Viola Bentivogli Yulia Rubanska Chiara Ludovici Ilaria Paulin Laura Murri Laura Solmi Elena Bottazzi Santiago Rubio Aguayo Luis Ricardo Monsivais Daniel Cordobs Roger Pedro Plans Alan Latre Cabrera Marta Banach Gorina Anna Assam Pelez Alba Roca Font Georgina Cortijo Ana Rodrguez Anguita Elisabeth Pujol Slvia Cruells Lado Maria Gell Ayza Mike David Mendes MauroFernandes Pereira

BARCELONA

LISBOA

Luis Filipe Pereira


Celso De Almeida Teixeira Ana Filipa Costa Joana Gomes Caldeira Joana Gomes Godinho Vera Lucia Portugal Claudia Reino Moreira Diana Barbosa Maria Deolinda Farinha Margarida Castro Pereira

DOCENTI Francesca Leder Silvano Custoza Giulio Verdini TUTORS Davide Luca Alessandra Mossa Matteo Verzelloni
Carles Llop Albert Ibanez de Sus

Francisco Serdoura Luis Sanchez Carvalho

5] Calendario workshop Partecipanti | Atelier | Incontri | Sopralluoghi

domenica 2 maggio 2010


pomeriggio arrivo a Vicenza, alloggio @ Albergo San Raffaele dopocena: meeting di apertura del Workshop

luned 3 maggio 2010


mattino e pomeriggio: primo sopralluogo tardo pomeriggio OPEN HOUSE @ Informagiovani: incontro con i rappresentanti dellAmministrazione comunale ass. Lazzari e Tosetto

marted 4 maggio 2010


mattino: secondo sopralluogo pomeriggio: atelier e lavoro in gruppo @ Informagiovani tardo pomeriggio OPEN HOUSE: incontro con larch. Umberto Saccordo

mercoled 5 maggio 2010


mattino: terzo sopralluogo pomeriggio: atelier e lavoro in gruppo @ Informagiovani tardo pomeriggio OPEN HOUSE @ Informagiovani: incontro con larch. Antonio Bortoli, Dirigente Servizio urbanistica e pianificazione, Comune di Vicenza Comune di Vicenza

5] Calendario workshop Partecipanti | Atelier | Incontri | Sopralluoghi


gioved 6 maggio 2010 mattino: quarto sopralluogo pomeriggio: atelier e lavoro in gruppo @ Informagiovani tardo pomeriggio OPEN HOUSE @ Informagiovani: incontro con il dott. agr. Roberto De Marchi, LANDLAB, consulente Comune di Vicenza

venerd 7 maggio 2010


mattino: quinto sopralluogo pomeriggio: atelier e lavoro in gruppo @ Informagiovani tardo pomeriggio OPEN HOUSE @ Informagiovani: incontro con Maria Giovanna Govoni e Cristiana Mattioli, collaboratrici Associazione ESTERNI, Milano

sabato 8 maggio 2010


mattino: partecipazione alla Festa del Silenzio, Valletta del Silenzio, Vicenza pomeriggio: visita libera

domenica 9 maggio 2010


mattino: atelier e lavoro in gruppo @ Informagiovani tardo pomeriggio OPEN HOUSE @ Informagiovani

5] Calendario workshop Partecipanti | Atelier | Incontri | Sopralluoghi luned 10 maggio 2010


mattino: atelier e lavoro in gruppo @ Informagiovani pomeriggio: atelier e lavoro in gruppo @ Informagiovani tardo pomeriggio OPEN HOUSE

marted 11 maggio 2010


mattino: atelier e lavoro in gruppo @ Informagiovani pomeriggio OPEN HOUSE @ Informagiovani: presentazione dei risultati del Workshop Tavola Rotonda partecipano i docenti del Workshop e gli ass.Lazzari e Tosetto

mercoled 12 maggio 2010


mattino: riunione di chiusura del Workshop pomeriggio: partenza

Letture e proposte di paesaggio


5 work groups | 5 keywords

1| Produzione 2| Comunit 3| Paesaggio 4| Infrastrutture 5| Patrimonio

PRODUCCION
Anna Assam_ Alan Latre_ Cludia Moreira_ Elisabet Pusol_ Ilaria Paulin_ Margarida Pereira_ Yulia Rubanska

Introduccion
El lugar de Vicenza precisa la conexin entre el paisaje mas potente de la ciudad como es la colina del Monte Berico y su estrecha relacin con la ciudad y sus habitantes. Podemos llegar a conectar ambas tomando mbitos distintos que observndolo con ms proximidad concluyes que qualquiera de estos; cuelga de la interelacion basada fundamentalmente en la infrestructura que domina el lugar i da la mano a otros externos e internos al pas. Tomando la palabra clave lugar de Produccion; es decir todo aquello que enriquece el cuerpo de ciudad mas colina; como un cuerpo de sensaciones, de experiencias , de posibilidades, de relaciones, de conexiones Si definimos de forma mas concreta las palabras que recogeran dicho mbito, hablaramos de; sociedad, con manca de pedagoga, apreciacin al paisaje como como un lugar que pertenece a la ciudad i que debe entrar i conectar con nostros como unos dedos que se guntan, que se abrazan desevaneciondo por completo qualquier fisura pasada i entregando una relacin mas tranquila, menos forzada entre el ciudadano Vicentino con el paisaje. Respecto al mundo industrial empezaremos observando que la ciudad de Vicenza, se encuentra totalmente sectorizada en todos los mbitos i siutada toda la industria en lugar estratgico en la economa pero totalmente inoportuno en relacin al paisaje puesto que es un lugar inundable sobre el que debos trabajar aceptando esa disconformidad i proproner soluciones entendiendo que ese lugar hoy es industria, maana ser terciario i pasado maana podra haber un retorno hacia el sector secundario, el vescambio del lugar deber ser trabajado para prestar las distintas situaciones en cada intante. Actualmente el sector patrimonial de la ciudad se encuentra en el centro de una forma muy potente i basada en Adrea Paladio, nos damos cuenta que esto es errneo puesto que el patrimonio son muchas cosas ms. El tema patrimonial basado en turismo, precisa de una conexin global puesto que actualmente hay lugares patrimoniales externos al centro de la ciudad que deben ser reconocidos y relacionados. Precisamos de una red de conexin entre los distintos puntos que hemos analizado y es en este punto quando el mayor esfuerzo es crear una infraestructura basada en conexiones exteriores a nivel nacional e internacional (proponiendo un baips que dejara entrar de form, i bajado de escala un lugar en el paisaje aparece en nuestro analisi como un un lugar en la ciudad basado en el intercambio modal, de movilidad ( la incoporacion de un Tramvia da la posibilidad de conectar esa red i de crear un paisaje urbano de ciudad tranquilo) pero tambin en el intercambio social, de relaciones entre paisaje y ciudad. Este lugar, genera un gran pulmon de bienvenida i puerta a la ciudad.

COMUNIT
Luis Borunda_ Ana Filipa Costa_ Silvia Cruello_ Mike David_ Francesco Ferretti_ Laura Murri _ Roger Pedro_ Luis Pereira

Introduzione
Lintento del nostro percorso progettuale stato quello di lavorare sul territorio della citt non considerando gli aspetti fisici come separati da quelli sociali e pi immateriali. Infatti questi ultimi connotano in modo altrettanto forte un territorio in termini spaziali e fisici. La domanda che ci siamo posti in partenza stata: quali sono gli ostacoli, i limiti e i conflitti, sia materiali che mentali che rendono difficile lo sviluppo di relazioni? A partire da questo abbiamo progressivamente definito il nostro metodo di analisi e il nostro approccio per lo sviluppo del progetto. La seconda fondamentale domanda stata: quali sono gli elementi che permettono a un sistema sociale di funzionare? A questo proposito abbiamo svolto unindagine per provare a comprendere chi sia luomo post-moderno e quali siano le relazioni che questo sviluppa con la societ, mostrando come si innova attraverso concetti come la modernit liquida, le comunit fluide e lesistenza di differenti identit che convivono in una singola persona e la possono mettere in relazione con le altre facendo emergere delle ragioni comuni. Lobiettivo principale del progetto non stato tanto quello di creare uno scenario territoriale perfettamente definito a livello spaziale ma capire la complessit della societ presente sul territorio di Vicenza e dare una risposta ai bisogni di questa e delle persone che la formano. Partendo dalla scala della citt e individuando le principali barriere/limiti/interfacce, tramite le quali si sono potute definire delle macrocomunit, si focalizzata progressivamente lattenzione sulla porzione urbana lungo la via S. Agostino. La scelta nasce dalla ricchezza di funzioni e comunit che linfrastruttura intercetta (spesso senza per connettere) e il particolare legame con il fiume e la collina. Le azioni, sia specifiche (per esempio la riconversione e il potenziamento degli spazi della comunit esistenti) sia strategiche, mirano a riconnettere non rigidamente le differenti identit sociali e spaziali (per esempio gli elementi naturali). Fondamentale stato partire dalla consapevolezza che differenti comunit implicano differenti identit e, di conseguenza, differenti situazioni sociali e relazioni pubblico/privato. Da ci si definisce una nuova strategia di servizi e spazi pubblici che crei opportunit di incontro tra le diverse parti della comunit creando dei confini porosi e lavorando non solo con gli spazi ma soprattutto con le attivit.

PAESAGGIO
Elena Francesca Bottazzi_ Georgina Cortijo_ Antonio Falcone_ Celso Feixeira_ Jacopo Mari_ Vera Potugal_ Ana Rodrigues

Introduzione
Interrogandoci su cosa significasse per noi la parola paesaggio, abbiamo scomposto il termine nel suo significato etimologico:

Paes | aggio

Pais | aje

Paes |agem

Una rappresentazione come relato (racconto), espressa attraverso tre azioni: protezione; trasformazione (intesa come dinamismo); preservazione. Dopo un primo approccio semantico, ci siamo confrontati, con la realt spaziale del territorio vicentino. Un territorio intriso di conflittualit differenti, in cui il monte Berico viene a rappresentare il punto di partenza per una lettura del sistema territoriale cittadino. A ovest la collina entra in relazione con la polarit industriale, dove viene identificato come limite fisico viale S.Agostino, il quale sancisce una frattura urbana netta. Lazione proposta di sfumare tale frattura attraverso lo sviluppo del settore terziario, il quale si esplica nel riutilizzo dei casali rurali (politiche di partenariato, tra cittadini e amministrazione comunale). Un'altra proposta stata quella di rafforzare il rapporto con il fiume: andando a creare servizi e nuove connessioni. A nord il rapporto con il centro storico della citt viene interrotto, visualmente e fisicamente, dalla presenza della stazione ferroviaria e della viabilit su gomma di V.le Risorgimento. Successivamente ad un analisi in loco, si riscontrato la difficolt fisica nellattraversamento, per cui si pensato al potenziamento della viabilit dolce con il portico di Monte Berico e larco delle Scalette. A est la configurazione del territorio si mostra attraverso la rarefazione tipica del veneto, in particolare la mancanza di una gerarchia tra i piccoli insediamenti e il patrimonio artistico (rappresentato dal sistema delle ville). Altro sistema identificativo il sistema agricolo, segno e traccia storica del suolo quindi parte del patrimonio da preservare e da valorizzare. La complessit che presenta il paesaggio vicentino, concepito nella sua totalit, ci spinge a pensare un intervento che si formalizza nella creazione di un sistema di viabilit dolce che collega i punti focali da noi individuati poich espressione della molteplicit estetica e fisica. La rete di percorsi in parte si appoggia sulle infrastrutture presenti rendendole funzionali allo scopo, in parte invece viene progettata ex-novo dove per superare limiti morfologici e fisici tenta a livello semantico di unire le varie realt urbane di Vicenza.

INFRASTRUTTURA
Marta Banach_ Daniel Cordobs_ Deolinda Farinha_ Joana Godinho_ Chiara Ludovici_ Alba Roca_ Vincenzo Valentino Ventura

Introduzione
Cosa significa infrastruttura? la prima domanda che come gruppo ci siamo posti. Infra ci che sta sotto; Struttura organizzazione, armatura. La seconda domanda che ci siamo posti quali significati hanno i temi affrontati dagli altri gruppi: patrimonio, comunit, paesaggio e produzione. Se linfrastruttura ci che sta sotto la struttura, chiaro che questa la connessione fra questi importanti temi. Il territorio vicentino, tuttavia, frammentato: c carenza di connessioni fra i vari ambiti territoriali, sociali, produttivi. La nostra parola dordine integrare: raccogliere i flussi di persone, traffico, energie, capitale e informazioni. La strategia da noi formulata tocca varie problematiche: come incrementare le connessioni est-ovest e nord-sud; recuperare il rapporto con il sistema collinare; creare una pi veloce connessione tra i nodi pi rilevanti della citt; in ultimo, garantire una efficiente intermobilit. Le nostre proposte suggeriscono diverse modalit dintervento: seguendo le indicazioni del PAT, potenziare i corridoi verdi lungo i fiumi Retrone e Bacchiglione, per interpretare i bisogni dei cittadini, ad una scala umana composta dagli spazi vuoti della citt, ripensati come spazi pubblici connessi tra loro. Inoltre, cogliere loccasione del passaggio della linea dellAlta Velocit per riqualificare linfrastruttura della stazione, ora semplice barriera fra la citt e la collina, in modo da renderla unimportante porta daccesso alla citt ma anche al sistema collinare. Pensare ad un sistema di trasporto pubblico su tramvia ad energia pulita, connesso con tutti i nodi chiave della citt, che permetta la riduzione del traffico e la percorrenza di lunghe distanze in poco tempo e con facilit. Infine, sfruttare laeroporto per creare unaltra porta daccesso internazionale alla citt, per incrementare limportanza di Vicenza sul territorio regionale, nazionale e internazionale.

PATRIMONIO
Santiago Rubio Aguayo_ Maria Guell Ayza_Diana Barbosa _ Viola Bentivogli_ Joana Caldeira Mauro Pereira_ Laura Solmi

Introduction
Talking about Patrimonio in the city of Vicenza is a really complicated issue, not just for the historical Palladian Villas, but because Vicenza is Patrimonio itself. Taking this as an initial point, we started thinking and fixing what really Patrimonio means. We understand Patrimonio as the identity or identities of a site. According to this definition, and working with it, we considered that Patrimonio could be classified in two big boxes: Tangible and Intangible Patrimonio. Being the Tangible-Patrimonio the landscape as the perspective and the skyline of Vicenza, talking in general terms; and the monuments itself (as the physical part). And being the Intangible-Patrimonio the cultural part of it, the community of Vicenza and its traditions. Focusing on the city, we started recognizing this Patrimonio and analyzing witch types of it are present in Vicenza. The fisrt one and the most recognized and known is the city itself and the Palladian Villas, the ones recognized by the UNESCO.Then theres the Natural System: the hill and its surroundings; the rural landscape and the river. But theres also a third group of Patrimonio: the industrial area and the residential part attached to it, which makes part of the production area. In our view, the way to reactivate the city is fallowing the river,: potencialising the Patrimonio, by creating a new reading of the different types of Patrimonio, so in the end the city acts all like a total organism, and not like fragmented cellules without any relation between itselfs; we want to develop an only speech. The heritage in the city of Vicenza, where we can find in the territory important elements, is a really complicated issue, not just because of the historical Palladian Villas, but because Vicenza is heritages in itself. For heritage we mean traditions, knowledge, as the spaces associated to them, that we recognize as a patrimonio, and that gives us the sense of identities and continuity. We consider heritage as the key of the others keys, and we divided it into intangible, like culture, and industrial know how, and tangible, as monuments, buildings and natural elements that compose landscape. We choose one of this natural elements, the river, to read again the city and create a path between the others, who can speak and interact with them. We are interested in this element because we thought about the lost meaning of this river: in the past, it had an important role in the city as an element of morfological development, and also to improve commercial dynamics, to drain, to irrigate land, and now it has to be brought back again to town. We want to restore its meaning to create new kind of public spaces that can create a path between the heritages, connecting with other actions of humans life, and to give to the citizens the suggestion that can create that identities and continuity that we are searching. On this path we found different key places to work about, in three different parts of the city, outside, tangential and inside the city, where we can transform, represent and also conserve. We choose for first the part of the river that from the edge of the city go to San Agostinos church, passing near the industrial area, and near the residential neighborhood of the railway, to create a natural path that can be a slow green door for the city. The second choice to work is the intersection between the railway and the river, where we can create new spaces that give a better understanding of the development of the landscape around us and an immedial perception of the different path that we can choose, using the dead zone of the old rail lines. We also choose to work in the centre, near Piazza Mateotti, that is the confluence of the cultural path of the city centre, with a transformation of the actual park zone, and with a mobile platform , to reorganize spaces to perceive, live and also enjoy the river. Finally we choose to transform the spaces in the base of Villa Rotonda, that actually have a problem of perception of his importance in the visual hierarchy, to create spaces more large also for visitors that coming by the road can stop and recognize and contemplate this heritages more inside his historical connection with nature. We understand that this proposal can transform the habits of the citizens in different temporal ways so we decide to create some little interviews in each places, be also temporary, only to create a reflections about this meanings that communicate with the perceptional senses.

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