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1 dicembre 2011

gabriella pravettoni
Gabriella Pravettoni nata a Milano. Nel 1991 si laureata in Psicologia Sperimentale allUniversit di Padova e nel 1995 ha conseguito un Dottorato in Scienze Cognitive allUniversit di Pavia. In seguito si trasferita allUniversit della California a Los Angeles (Stati Uniti) per un post-doc in Scienze Cognitive. Professore ordinario di Scienze Cognitive allUniversit degli Studi di Milano, Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca e Intervento sui Processi Decisionali (IRIDe) e coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Cognitive e Processi Decisionali della stessa Universit. I suoi interessi principali includono lo studio dei processi cognitivi, lergonomia cognitiva, i meccanismi decisionali, lautonomia dei pazienti e la psicologia della salute. autrice di molti articoli scientifici su riviste internazionali con referaggio e di vari libri sui processi decisionali.

Questa giornata vuole riunire esperti provenienti da discipline eterogenee, ma accomunati da un interesse comune: lo studio della mente. Attraverso la psicologia, la biologia, la medicina, la fisiologia, la logica e la filosofia la mente cresce, lindividuo acquisisce conoscenze e le usa per decidere, per muoversi nel mondo, per modificare il mondo. La mente diventa plurale, mente e menti in cui esperienze diverse generano saperi complessi, credenze, valori, ideali che cooperano e competono generando

il cambiamento individuale e sociale e garantendone il futuro e il benessere. Le scienze cognitive hanno accettato questa sfida e per studiare la pluralit della mente si sono fatte multidisciplinari. Approcci complementari e talvolta opposti, non saturi di una sola ideazione dominante, producono idee diverse e alimentano il cambiamento che genera, a sua volta, vita e conoscenza.

paolo veronesi
Laureato in Medicina e Chirurgia presso lUniversit degli Studi di Milano nel 1986, si specializzato in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva nel 1991 e in Chirurgia Generale nel 1996 presso la stessa Universit. Professore a contratto dal 1994 al 1997 presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale dellUniversit degli Studi di Perugia, attualmente Direttore dellUnit di Chirurgia Senologica Integrata dellIstituto Europeo di Oncologia e Professore Associato in Chirurgia Generale presso lUniversit degli Studi di Milano. Ha collaborato al perfezionamento delle tecniche di chirurgia conservativa del carcinoma mammario e, pi recentemente, allo sviluppo della tecnica del linfonodo sentinella e della radioterapia intraoperatoria quale complemento della chirurgia conservativa. Membro del Consiglio Direttivo della Societ Italiana di Chirurgia Oncologica (SICO) stato relatore invitato ad oltre 150 congressi nazionali ed internazionali. Docente presso i Master di Senologia dellUniversit di Milano e di Siena, autore di oltre 140 pubblicazioni scientifiche oltre a 22 capitoli di libri.

Il primo obiettivo della Fondazione Veronesi , da sempre, la promozione del progresso scientifico, compagno insostituibile della vita sociale, etica e civile di ogni uomo. Questo principio regola ogni attivit realizzata dalla Fondazione, un principio al quale hanno aderito con entusiasmo molti sostenitori ed amici che seguono il nostro percorso. Per non disperdere preziose energie, il secondo passo della Fondazione stato quello di focalizzare lattenzione e limpegno in tre aree operative, la formazione scientifica, la divulgazione scientifica e la ricerca, che ad oggi comprendono molteplici progetti. Il progresso scientifico non pu crescere senza una

formazione allavanguardia, in grado di recepire gli stimoli provenienti da paesi diversi e di favorire lo scambio virtuoso. Divulgare il pensiero scientifico per la Fondazione un dovere: significa aprire la mente ai giovani studenti, offrire nuove opportunit a studiosi promettenti, far conoscere i grandi traguardi raggiunti ad un numero sempre maggiore di persone. La ricerca continua a svolgere il ruolo di vero e proprio motore del progresso scientifico. E cos vissuta da parte della Fondazione. Un ringraziamento sentito, quindi, a tutti coloro che ci incoraggiano ogni giorno a proseguire nel nostro operato e che dimostrano di apprezzare e condividere i valori espressi dalla Fondazione.

sebastiano bagnara

Sebastiano Bagnara Professore Ordinario di Psicologia Cognitiva al Dipartimento di Architettura, Design e Pianificazione Urbana della Universit degli Studi di Sassari ad Alghero, dove presiede il Corso di Laurea in Design. stato Segretario Generale della International Ergonomics Association, Chairman della European Association of Cognitive Ergonomics, e Presidente della Societ Italiana di Ergonomia. stato Direttore dellIstituto di Psicologia del CNR, fondatore e Direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione dellUniversit di Siena. membro di numerose societ scientifiche e professionali, e membro della redazione di alcune riviste scientifiche nazionali ed internazionali. Associate Editor di Theoretical Issues in Ergonomic Sciences. Ha pubblicato pi di duecento contributi su riviste scientifiche internazionali e nazionali, ed autore o coautore di dieci libri. stato membro (1999-2001) del CIVR (Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca) del MUR, coordinatore (2004-2005) del G.d.L. Metodologia della Commissione Inter-ministeriale Permanente Uso delle ICT in favore delle categorie deboli e svantaggiate, e (1999-2001) dellarea Servizi del Forum per la Societ dellInformazione della Presidenza del Consiglio.

carlo umilt

Medico e psicologo, Carlo Arrigo Umilt professore emerito di Neuropsicologia allUniversit di Padova. Nellambito della psicologia e della neuropsicologia dei processi cognitivi, i suoi principali interessi di ricerca riguardano lo studio delle basi nervose dei processi cognitivi, in particolare dellattenzione selettiva, dellattenzione spaziale, della cognizione numerica, delle funzioni esecutive e dellintegrazione visivo-motoria. In precedenza ha insegnato alla facolt di medicina dellUniversit di Parma, ove stato dal 1983 al 1989 direttore dellIstituto di Fisiologia Umana, ed stato visiting professor in prestigiose universit in Europa, USA, Australia. Gi presidente del Comitato Scientifico dellIstituto di Psicologia del CNR di Roma (1997-2001) e membro del Comitato Scientifico del Max Planck Institute for Psychological Research di Monaco (2000-2004), oggi fa parte delladvisory board scientifico del Max Planck Institute for Cognitive and Brain Sciences di Lipsia e Monaco ed direttore della Scuola Galileiana di Studi Superiori di Padova. stato inoltre presidente della Associazione Italiana di Psicologia, della Societ Italiana di Neuropsicologia e della European Society for Cognitive Psychology. I suoi numerosi studi sono stati pubblicati sulle pi importanti riviste scientifiche internazionali (bibliografia). Fra i volumi pubblicati in Italia: Manuale di Neuroscienze (1999), Il Cervello (2007), Neuro-Mania. Il cervello non spiega chi siamo (2009).

edoardo boncinelli

Edoardo Boncinelli insegna nella Facolt di Filosofia dellUniversit Vita-Salute di Milano. stato Direttore della SISSA, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, dopo essere stato Capo del Laboratorio di Biologia Molecolare dello Sviluppo presso il Dipartimento di Ricerca Biologica e Tecnologica dellIstituto Scientifico H San Raffaele di Milano. Fisico di formazione, si dedicato allo studio della genetica e della biologia molecolare degli animali superiori e delluomo prima a Napoli, e poi a Milano. membro dellAcademia Europaea e dellEMBO, lOrganizzazione Europea per la Biologia Molecolare, ed stato Presidente della Societ Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare. Ha dato contributi fondamentali alla comprensione dei meccanismi biologici dello sviluppo embrionale degli animali superiori e delluomo, individuando e caratterizzando una famiglia di geni, detti omeogni, che controllano il corretto sviluppo del corpo, dalla testa al coccige. Queste scoperte sono riconosciute come una pietra miliare della biologia del XX secolo, se non della biologia di tutti i tempi. A partire dal 1991 si poi dedicato alla studio del cervello e della corteccia cerebrale individuando altre due famiglie geniche che giocano un ruolo cruciale in questi processi. Ha scritto numerosi libri tra cui: I nostri geni (Einaudi), Il cervello, la mente e lanima (Mondadori), Le Forme della Vita (Einaudi), Genoma: il grande libro delluomo (Mondadori), Io sono tu sei (Mondadori), Verso limmortalit? con G Sciarretta (Rallaello Cortina), Prima lezione di biologia (Laterza), Lanima della tecnica (Rizzoli) e Il male (Mondadori), Letica della vita (Rizzoli), Cos il tempo (Luca Sossella), Come nascono le idee (Laterza), Perch non possiamo non dirci darwinisti (Rizzoli), I miei lirici greci (Editrice San Raffaele), Mi ritorno in mente (Longanesi), Lettera a un bambino che vir 100 anni (Rizzoli). Scrive regolarmente su Le Scienze e sul Corriere della Sera.

La mente collegata allattivit del cervello, uno degli organi del nostro corpo al quale dedichiamo maggior attenzione e che prediligiamo, fino al punto di ritenerlo spesso e volentieri avulso dal corpo stesso, una specie di ospite pi o meno soddisfatto e pi o meno riottoso. Quando si nella piena maturit della nostra vita, il cervello sembra effettivamente vivere di vita propria

e ci possiamo anche, orgogliosamente ma a torto, dimenticare del corpo e parlare di mente. Sono i primi e gli ultimi tempi della vita che ci costringono a rivedere questa concezione e a prestare attenzione anche a quello. Accenner ad alcune acquisizioni per me particolarmente rilevanti delle moderne neuroscienze: lazione dei sensi, le passioni, la coscienza.

michele di francesco
Michele Di Francesco professore ordinario di Logica e Filosofia della scienza presso lUniversit Vita-Salute San Raffaele di Milano, dove preside della Facolt di Filosofia e direttore della Scuola di dottorato in Filosofia e scienze della mente. autore e curatore di vari volumi nellambito della filosofia della mente tra cui Lio e i suoi s (Raffaello Cortina, 1998), La coscienza (Laterza, 2000), Introduzione alla filosofia della mente (Carocci 2002), Il soggetto. Scienze della mente natura dellio (con massimo Marraffa, Bruno Mondadori, 2009), Che Fine ha fatto lio? (con Edoardo Boncinelli, Editrice San Raffaele, 2010), Neuroetica. La nuova sfida delle neuroscienze (con Vittorio Sironi, Laterza 2011). E stato presidente delle Societ Europea ed Italiana di Filosofia Analitica e collabora dal 1993 allinserto culturale del Sole 24 Ore.

Dove finisce la mente e inizia il resto del mondo? Questa domanda, posta originariamente dai filosofi Andy Clark e David Chalmers, allorigine di alcune delle pi importanti riflessioni sulla natura del pensiero, del ragionamento e della natura umana che sono state proposte nellambito delle scienze cognitive e delle neuroscienze. Se lEgo di Cartesio era idealmente separabile dal suo mondo, cosa dobbiamo dire della mente descritta dalla scienza contemporanea? Essa va concepita come uno spazio interno di elaborazione dellinformazione e rappresentazione del

mondo? Oppure dobbiamo immaginarla come immersa nel mondo fisico e sociale? Il pensiero umano vincolato dalle propriet biologiche del cervello, o in qualche misura pu trascenderle? La tecnologia ci cambia la mente? Dobbiamo concepirci come uomini neuronali, oppure noi esseri umani siamo nati cyborg? La relazione affronta queste tematiche ricostruendo i nodi essenziali del dibattito e proponendo una difesa moderata del modello della mente estesa.

mauro maldonato
Mauro Maldonato medico-chirurgo e psichiatra. professore di Psicologia generale allUniversit della Basilicata. Ha studiato nelle Universit La Sapienza (Roma), Federico II (Napoli), London School of Economics (Londra), cole des hautes tudes (Parigi). stato recurrent visiting professor alla Pontificia Universidade Catlica de So Paulo e alla Duke University. Dirige il Cognitive Science Studies for the Research on Research Group alla Duke University (Durham, North Carolina). autore e curatore di volumi e articoli scientifici in inglese, francese, portoghese e spagnolo. direttore scientifico della Settimana Internazionale della Ricerca.

La coscienza lespressione di unenorme e complessa variet di eventi neurobiologici, fenomenologici e psicologiciche, sin dalle prime fasi dello sviluppo, in un processo che va dal corpo al cervello e dal cervello a se stesso,prepara il terreno allemergere del S. Sebbene determinata da attivit cerebrali al pi alto livello, la coscienza indissociabile dal contenuto mentale. Si tratta di un complesso di caratteri materiali e immateriali tra loro distinti infrastrutture neurali, consapevolezza, temporalit, soggettivit qualitativa, intenzionalit a tal punto saldati dasembrare facce di uno stesso prisma.

La coscienza non una semplice funzione della mente, ma la sua stessa organizzazione. In quanto espressione diprocessi neurali distribuiti, il suo ordinamento non rigidamente gerarchico, ma sostenuto da molteplici livelliorizzontali, ognuno dei quali in uncontinuumstrutturale e funzionale con le diverse sopravvenienze fenomeniche. In questo schema, lIo non lo spettatore di un immaginifico teatro filosofico, ma lattore dei diversi gradi costitutivi della coscienza, che ascende fino al suo ordinamento pi elevato: meta dellapertura al mondo, di un orizzontecategoriale, costituito da valori e gerarchie di valori, da norme e decisioni, da libert e necessit.

marcello massimini
Medico neurofisiologo, ricercatore in Fisiologia Umana allUniversit di Milano e Invited Professor presso il Coma Science Group dellUniversit di Liegi. Ha lavorato in Canada e, successivamente, con Giulio Tononi nel dipartimento di psichiatria dellUniversit del Wisconsin. Sempre in collaborazione con lUniversit del Wisconsin, sta attualmente mettendo a punto, in Italia, nuovi strumenti per lo studio del sonno, della coscienza e delle loro alterazioni. Su questi argomenti ha pubblicato sulle pi prestigiose riviste scientifiche internazionali, fra cui Science e Nature.

La coscienza, dalla teoria al letto del paziente. Nella vita quotidiana, e nella pratica clinica, valutiamo il livello di coscienza di altri individui basandoci sulla loro capacit di interagire e comunicare con lambiente circostante. Tuttavia, sappiamo bene che la coscienza pu essere interamente generata allinterno del cervello, anche in assenza di qualsiasi interazione con il modo esterno; ci accade, quasi ogni notte, quando sogniamo. A causa di questa discrepanza, non di rado, pu accadere che la presenza di coscienza venga misconosciuta, o sottovalutata, in pazienti portatori di gravi

lesioni cerebrali, i quali sono pienamente coscienti, ma completamente paralizzati. Secondo una teoria di recente formulazione, la coscienza di un sistema fisico dipende dalla sua capacit di integrare informazione. Oggi, misure empiriche condotte durante sonno profondo, sogno, anestesia e coma sembrano confermare questa predizione teorica. Queste stesse misure, portate al letto del paziente, ci consentono di individuare la presenza di coscienza anche allinterno di cervelli che sono completamente isolati dal mondo esterno.

andrea moro

Professore ordinario di linguistica generale presso la Scuola Superiore Universitaria ad Ordinamento Speciale IUSS di Pavia studia la teoria della sintassi delle lingue umane e il rapporto tra linguaggio e cervello. stato per un decennio ordinario presso lUniversit Vita-Salute San Raffaele e associato presso lUniversit di Bologna. Varie volte visiting scientist presso il MIT e la Harvard University, ha tenuto corsi e seminari in Europa e negli Stati Uniti. Laureato a Pavia in lettere classiche, studente Fulbright negli Stati Uniti, ha conseguito il dottorato di ricerca in Linguistica presso il consorzio di Padova e il Diplme dtudes suprieures en thorie de la syntaxe et syntaxe comparative presso lUniversit de Genve. Al San Raffaele di Milano stato tra i fondatori del Dipartimento di Scienze Cognitive nel 1993,membro del comitato ordinatore della facolt di psicologia e di filosofia del nascente Ateneo e presidente del corso di laurea interfacolt in neuroscienze cognitive fino al 2010. Ha pubblicato numerosi articoli in riviste internazionali tra le qualiNature Neuroscience,Proceedings of the National Academy of Science e Linguistic Inquiry. Tra i suoi libri: The raising of predicates, Cambridge University Press, Cambridge, 1997;Dynamic Antisymmetry, The MIT Press, Cambridge, Massachusetts, 2000;I confini di Babele, Longanesi, Milano, 2006 (trad. ingl.The Boundaries of Babel, MIT Press);Breve storia del verbo essere, Adelphi, Milano, 2010.

Due discipline scientifiche, la neurologia e la linguistica, hanno accumulato a partire dalla fine dell800 scoperte distinte sulla facolt di linguaggio della specie umana: tipicamente, la neurologia, basandosi su dati legati alle patologie, ha evidenziato il ruolo selettivo dellemisfero sinistro del cervello, mentre la linguistica formale ha mostrato che decomponendo le strutture linguistiche in componenti modulari possibile ricondurre le differenze tra le grammatiche ad una struttura soggiacente comune. Le nuove tecniche di neuroimmagine, messe a pun-

to a partire dagli anni 80 (in particolare la PET e la fNMRI), consentono ora di verificare in vivo alcuni aspetti dellelaborazione linguistica aprendo nuovi spazi di indagine. In particolare, si reso possibile mettere in relazione neurologia e linguistica in modo diretto. Nella presentazione mostrer come sia possibile isolare le aree che sottendono alle attivit legate alla sintassi ed indagare alcuni aspetti dellapprendimento portando dati a favore dellipotesi di una struttura comune a tutte le lingue di matrice biologica.

piergiorgio odifreddi
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, negli Stati Uniti e in Unione Sovietica, e ha insegnato Logica presso lUniversit di Torino, lUniversit Vita-Salute San Raffaele e la Cornell University. Collabora a la Repubblica, Lespresso e Le Scienze. Ha vinto nel 1998 il premio Galileo dellUnione Matematica Italiana, nel 2002 il premio Peano della Mathesis e nel 2006 il premio Italgas per la divulgazione. Tra i suoi libri: Il Vangelo secondo la Scienza (1999), Cera una volta un paradosso (2001), Le menzogne di Ulisse (2004), Il matematico impertinente (2005) e Perch non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (2007), Matematico e impertinente (2007), Il Club dei matematici solitari del prof. Odifreddi (2009), Hai vinto, Galileo! (2009), C spazio per tutti (2010), Una via di fuga. Il grande racconto della geometria moderna (2011) e C spazio per tutti. Il grande racconto della geometria classica (2011).

Il computer stato concepito da turing come un modello meccanico della mente.in seguiro allo sviluppo teorico e pratico dellinformatica, soprattutto nel campo dellintelligenza artificiale, oggi le carte si sono invertite e la mente si pu considerare come

un modello biologico del computer. Pi in generale, si pu sviluppare unanalogia tra hardware e software da un lato, e corpo e mente dallaltro, che pu essere istruttiva e stimolante per entrambi i punti di vista, biologico e informatico.

alberto oliverio

Alberto Oliverio lavora nel campo delle basi biologiche del comportamento, professore di psicobiologia nellUniversit di Roma La Sapienza dove fa parte del Centro di Neurobiologia. Ha lavorato in numerosi istituti di ricerca internazionali tra cui il Karolinska di Stoccolma, Il Brain Research Institute dellUCLA a Los Angeles, il Jackson Laboratory nel Maine, il Center for Neurobiology of Learning and Memory dellUniversit di California a Irvine. Dal 1976 al 2002 ha diretto lIstituto di Psicobiologia e Psicofarmacologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche Fa parte del comitato editoriale di diverse riviste scientifiche, ha organizzato e partecipato a numerosi congressi nel campo delle neuroscienze e della biologia del comportamento e, pi in generale, dei rapporti tra scienza e societ. autore di oltre 400 pubblicazioni scientifiche, di saggi professionali, didattici e di divulgazione tra cui i pi recenti sono Biologia e filosofia della mente (Laterza 1995, 1999), Larte di ricordare (Rizzoli 1998) Esplorare la mente (Raffaello Cortina, 1999), Prima lezione di neuroscienze (Laterza, 2002, 2008, 2011). Gli ultimi saggi riguardano i rapporti tra comportamento e strutture cerebrali (Geografia della mente, Raffaello Cortina, Milano, 2008) e i rapporti tra cervello e inconscio (La vita nascosta del cervello, Giunti, 2009).

Noi riteniamo di essere consapevoli di gran parte dei nostri processi mentali ma in realt gran parte dei processi mentali, dalla visione alla memoria e alle decisioni avvengono a livello inconscio. Un inconscio diverso rispetto a quello freudiano ma non per questo meno inquietante poich numerose funzioni mentali occorrono nostro malgrado o pi semplicemente a nostra insaputa. Gli stessi processi della memoria possono essere consapevoli o scaturire da automatismi inconsapevoli che dipendono da differenti aree e nuclei cerebrali. In genere, esiste un minor livello di consapevolezza per le funzioni implicite, in cui la memoria di lavoro non pi coinvolta, mentre quelle esplicite, di cui

abbiamo maggior consapevolezza, comportano un sovraccarico della memoria di lavoro. C anche da dire che le funzioni esplicite ricorrenti possono andare incontro a una proceduralizzazione, vale a dire passare gradualmente in un registro automatico che consente di svolgere attivit motorie, scelte e decisioni in modo quasi inconsapevole, il che presenta il vantaggio di scaricare il cervello ma anche leventuale svantaggio di non monitorare con accuratezza landamento delle funzioni esecutive. Questi livelli complementari del comportamento dipendono dal ruolo esercitato dalla corteccia cerebrale e dai gangli della base.

Francesca Simion

Professore ordinario dal 1986 presso lUniversit di Padova, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e Socializzazione titolare degli insegnamenti di Psicologia dello Sviluppo Cognitivo e Psicologia dello Sviluppo. Promotore della serie di conferenze finanziate dalla European Science Foundation sulle capacit neonatali ha collaborato con due laboratori Europei dellMRC di Londra e del CNRS di Parigi per un progetto finanziato dalla Comunit Europea finalizzato allo studio delle basi neurali dei processi cognitivi nel periodo neonatale. responsabile del laboratorio per losservazione del neonato presso il Dipartimento di Pediatria dellUniversit di Padova. Incarichi Istituzionali: Presidente della Commissione Scientifica dellArea di Scienze Psicologiche dal 1986 al 2003 e dal 2008 ad oggi. Vicepresidente della Commissione Scientifica di Ateneo dal 1998 fino al 2003. Membro del Nucleo di Valutazione dellUniversit di Padova nel triennio 2001/2003. Dal 2003 al 2007 Delegato per la Formazione alla ricerca Universit di Padova, dal 2008 al 2010 Pro Rettore per la Formazione alla Ricerca, Universit di Padova, Membro della Commissione Scientifica di Ateneo, Membro della Commissione per linternazionalizzazione dei dottorati. Incarichi Scientifici: Membro della American Association for the Advancement of Science, Membro della Society for Research on Child Development (SRCD), membro della International Society for Infants studies (ISIS), Membro della Societ di Neuropsicologia, Membro della Societ Italiana di Psicologia, Membro dellEditorial Board delle Riviste Developmental Science e Journal of Developmental Psychology. Membro del Comitato Scientifico della Rivista Psicologia Clinica dello Sviluppo. Interessi di ricerca: Basi neurali dei processi cognitivi nella prima infanzia, sviluppo percettivo nei primi mesi di vita, capacit neonatali, plasticit del cervello, sviluppo della memoria e dei processi di apprendimento nella prima infanzia, riconoscimento dei volti nei primi mesi di vita.

Studi comportamentali e di neuroimmagine hanno dimostrato che nelladulto esiste una specializzazione funzionale e neurale per lelaborazione degli stimoli sociali (e.g., Kanwisher, 2000; Farah, Wilson, Drain, & Tanaka, 1998). Alcuni autori sostengono lesistenza di meccanismi specifici per lelaborazione dei volti fin dalla nascita ( Johnson, 2005), altri sostengono che la preferenza per i volti , documentata sia nei neonati della specie umana che in altre specie ( Sugita, 2008) sia spiegabile sulla base di meccanismi pi generali ossia di bias attenzionali, non specifici per i volti ( Simion et. al. 2006). Una prospettiva evolutiva diventa pertanto critica per rispondere allinterrogativo, ancora aperto, se la specializzazione del sistema umano per gli stimoli sociali sia innata o sia il prodotto dello sviluppo

derivante dallesperienza con tale categoria di stimoli ( Gauthier, 2006). Verrano presentati sia i dati sia sulle preferenze per i volti alla nascita che quelli sulla preferenza per il movimento biologico. I neonati infatti preferiscono guardare delle configurazioni di punti che si muovono con movimento biologico rispetto agli stessi punti che mi muovono con movimento meccanico o casuale ( Simion et al, 2008). La discussione si focalizzer sui meccanismi sottostanti tali preferenze per dimostrare che la specializzazione funzionale per lelaborazione di stimoli sociali emerge gradualmente dallinterazione tra predisposizioni e bias attenzionali generali del sistema umano alla nascita e lesperienza con questa particolare categoria di stimoli.

Convegno organizzato con

Con il supporto di
Dipartimento di Scienze Economiche Universit degli Studi di Milano

VIII CONVEGNO ASSOCIAZIONE ITALIANA SCIENZE COGNITIVE

Scienze Cognitive e Processi Decisional i

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