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Dialoghi Questi articoli sono stati redatti dagli studenti di Rav Michael Laitman a partire dalle audiocassette di registrazione

di colloqui e di dialoghi.

Testi Autentici Isaac Luria - L'Ar Baal HaSulam Il Rabash Rav Laitman Glossario Kabbalistico

TESTI AUTENTICI Home / Testi Autentici / Rav Michael Laitman / Dialogo all'uscita di Iom Kippur, 1995 Dialogo all'uscita di Iom Kippur, 1995

La preghiera e il "lavoro del cuore", essa esprime i desideri che provengono dal cuore. L'uomo non ha potere sui suoi desideri, e fatto in modo che possa sapere raramente a cosa aspira, quali sono le sue vere intenzioni. La natura intima della sua preghiera gli sfugge. Tutto ci che e espresso in un libro di preghiere costituisce quello a cui l'uomo deve giungere con le sue domande. In altre parole, se l'uomo lavora su di s per riparare i suoi desideri ed i suoi pensieri, giunge a quello che riguardano i desideri e le domande degli autori del libro di preghiere, dei

membri della Grande Assemblea che hanno redatto il libro di preghiere ebraiche da 2000 anni, alla soglia di un lungo esilio. Per giungere ad un'armonia tra i desideri della persona che prega e quelli degli autori del libro di preghiere, e necessario passare da moltissime tappe preliminari, prendere coscienza del male, comprendere ci che porta in se, che siamo fatti totalmente d'egoismo, e che e ci la fonte del male. Bisogna prenderne coscienza e sentirlo nel piu profondo delle proprie fibre. Per giungervi, bisogna accedere alla conoscenza del Creatore perch tutto si comprende unicamente per paragone, per contrasto tra i Suoi attributi ed i nostri, quando abbiamo preso coscienza della Sua grandezza e della nostra inconsistenza. Bisogna comprendere ed avere consapevolezza della Sua magnificenza, della Sua onnipotenza. La fede, e sentire il Creatore nel nostro essere, percepire la Sua presenza in noi. Le anime passano dai seguenti stadi: La fase che precede la loro discesa nel nostro mondo. La fase, durante la quale ricevono un certo handicap costituito d'egoismo, e cio che le anime sentono come l'incarnazione in un corpo fisico in seguito alla quale il "loro universo" si riduce ai limiti del "nostro" mondo. La fase durante la quale le anime si percepiscono, esse e l'insieme dell'universo spirituale, dopo il completamento della riparazione. La fase che precede la discesa delle anime nel nostro mondo, cio che sentono, e designata dai termini "olam ein sof", il mondo dell'eternit, l'anima riceve allora la luce del Creatore senza limite alcuno. Poi, l'anima e rivestita d'egoismo, il suo legame con lo spirituale diventa cosi sottile che prende la forma di un corpo fisico e, dopo la sua discesa "nell'olam ha ze", questo mondo, (l'uomo), non prova pi il Creatore, non ha piu la percezione di cio che costituiva il suo universo precedentemente. "Questo mondo" corrisponde alla percezione dello stato del momento, in altre parole, a quella parte della creazione, del Creatore che sentiamo nell'immediato per mezzo dei nostri organi dei sensi impressi d'egoismo e che designiamo con i termini, "questo nostro mondo". Il seguente grado, piu elevato perch si acquista con la riparazione degli organi dei sensi, perch corrisponde ad una percezione allargata della creazione che ci conferir la loro riparazione, e sentito prima del processo della riparazione come "il mondo futuro", in altre parole il mondo che percepiremo rispetto a quello in cui ci troviamo. Percepiamo al presente questi due mondi nel nostro corpo fisico: ci percepiamo noi stessi ed il nostro ambiente naturale in un certo modo, percepiamo "questo nostro mondo". Tuttavia, e nel momento presente che consideriamo il futuro, e la sensazione indotta dalla proiezione nel futuro e designata dai termini "il mondo futuro". Il processo si ripete "l'indomani" dove il mondo futuro sar diventato "questo mondo", e cosi via. Una lettura attenta di alcuni scritti del Baal Sulam ci aiuta a comprendere quando e necessario, il processo di cui facciamo l'oggetto ad ogni momento.

Nel comportamento spirituale dell'uomo, l'ascesa si svolge solamente secondo la linea "mediana". Progredire "secondo la linea mediana" significa che per l'uomo "la Torah - il Creatore - Israele" e obiettivamente un solo e stesso tutto: Il Creatore e la sorgente alla quale l'uomo aspira, La Torah e la luce che riempie l'uomo al momento presente, Israele e l'uomo stesso, il suo desiderio di unirsi al Creatore. Com'e possibile che tre concetti che non hanno assolutamente nessun rapporto possono essere identici? Lo scopo dell'insieme della creazione consiste nel creare l'uomo in questo mondo affinch si unisca col Creatore vivente nel suo corpo fisico, cio, che l'uomo, con le sue qualit, si eleva superando tutti i mondi spirituali per accedere al Creatore, e piu esattamente, affinch tutti i mondi spirituali lo penetrino a tal punto che egli ed il Creatore non formano pi che un solo e stesso tutto. Questo grado corrisponde all'unione col Creatore, amare il Creatore, improntare tutte le Sue vie, osservare i Suoi comandamenti. E a questo grado che tutte le qualit, tutti i desideri, gli attributi dell'uomo sono diventati identici a quelli del Creatore. La Torah e data all'uomo affinch accede a questo grado eterno perfetto, affinch realizza il disegno della Creazione. La Torah e data solamente all'uomo dopo la sua discesa in questo mondo, dopo la sua penetrazione nell'egoismo, in un corpo fisico, e non agli angeli perch solo l'uomo tra tutte le creature e dotato di un egoismo assoluto. Se l'uomo sceglie la via della Torah, puo arrivare a neutralizzare il suo corpo egoista, i suoi desideri, in modo tale che smettono di fare schermo tra lui ed il Creatore, questo e mentre si produce l'unione tra il Creatore e gli uomini, unione che corrisponde allo stato esistente prima della discesa dell'anima in questo mondo, prima che sia dotata di un "handicap" fatto di egoismo. Inoltre, procedendo alla riparazione del suo egoismo, l'uomo puo elevarsi sui gradi della scala spirituale fino al grado del Creatore. Certe creature sono prive di egoismo, non dispongono di conseguenza di attrezzi per progredire e rimangono al loro livello iniziale. Ad eccezione dell'uomo, tutte le creature sono dette "spiritualmente inanimate, immobili". Anche gli angeli, le forze divine per mezzo dalle quali il Creatore dirige la creazione, non sono delle forzedesideri indipendenti, ma solamente degli esecutori della Sua volonta. L'uomo puo trasformando i suoi desideri egoistici straordinariamente evoluti, diventare uguale del Creatore. L'anima e una parte del Creatore posta nell'uomo. Venendo al mondo in un inviluppo fatto di egoismo, l'uomo non percepisce piu il Creatore n lo spirituale perch tutti i suoi organi dei sensi sono impressi di egoismo, di qualita opposte allo spirituale. Trasformando il suo egoismo in altruismo, l'uomo si separa dal suo inviluppo fatto di egoismo e comincia a percepire la creazione nella sua autenticita al punto che piu niente, piu nessun desiderio, piu nessun attributo egoista, lo separa dal Creatore. E' allora che i tre concetti si uniscono. Il nostro compito e di eliminare, con l'aiuto della Torah, gli ostacoli tra le anime ed i Creatori. Di tutto lo studio della Torah, e la Cabala che e della piu grand'efficacia perch attira sull'uomo uno sfavillio della piu forte intensita al momento del suo studio. Non c'e movimento "nello spazio" spirituale, di un mondo verso un altro, non ci sono che le trasformazioni di stati interiori che ci permettono di vedere il nostro inviluppo interiore. E il Creatore che percepiamo, ma questa percezione e filtrata dagli schermi che sono le diverse

manifestazioni del nostro egoismo. La percezione del Creatore, la percezione della creazione, dello spazio in cui ci troviamo si rivelano a misura della loro soppressione, ma non n'abbiamo consapevolezza. Le graduazioni, le porzioni di egoismo che tagliamo da noi, le graduazioni della riparazione corrispondono ai gradi della scala spirituale o mondi. Cioe, i mondi non sono nient'altro che le graduazioni della percezione che abbiamo del Creatore. L'egoismo che parassita la nostra percezione della vera conoscenza e presente solamente nell'uomo, il Creatore non ne puo fare prova perch la perfezione e l'apertura caratterizzano la Sua relazione all'uomo. La dissimulazione e provata o meno dall'uomo unicamente se si nasconde da solo ai mondi, come se si nascondessero dietro i veli costituiti dal suo egoismo. La trincea dell'egoismo non si effettua tutto ad un tratto. In principio, il Creatore da all'uomo dei periodi che corrispondono alle vite in questo mondo, come una chance per elevarsi. A parte l'incitamento iniziale che lo fa aspirare allo spirituale, e l'uomo che e poi maestro di tutto il processo. Durante ciascuna delle sue vite, l'uomo deve tagliare da se una certa parte della sua natura egoista ed avvicinarsi un poco di piu al Creatore. Queste vite si ripeteranno finch l'uomo non avra effettuato la sua riparazione in modo tale che i suoi desideri nominati dalla Cabala col termine di "corpo" non costituira piu una barriera tra egli ed il Creatore, momento dove i suoi attributi lo uniranno al Creatore, indipendentemente dal mondo in cui si trova fisicamente. Lasciare il suo inviluppo egoista e designato dai termini "morte terrestre" alla quale succede una nuova nascita nel nostro mondo. Le parti riparate dell'egoismo dell'anima generale si fondono, e si produce come un tipo di "ridistribuzione" perch tutte le anime costituiscono una sola e stessa creazione e gli inviluppi, un solo e stesso egoismo. Non e che affinch sia possibile procedere alla riparazione dell'anima generale che si e prodotto un frazionamento della creazione sola ed unica, (l'anima di Adamo), in parti, in anime individualizzate perch e piu facile effettuare la riparazione di ciascuna di queste parti del tutto. Questo spiega il movimento delle anime di un mondo verso un altro ed il processo della loro riparazione. Alla fine della riparazione, tutte le anime individualizzate saranno unite di nuovo in un desiderio generale, l'anima generale che riceve tutta la luce del Creatore, manifestazione della Sua perfezione. Esiste solamente il mondo dell'infinito, il mondo dell'unione totale col Creatore. All'infuori di questo mondo, cio che percepisce l'uomo sono solamente dei frammenti della perfezione infinita, del Mondo dell'infinito. Un frammento del mondo dell'infinito e designato dai termini "Uomo primordiale", il secondo Beria, il successivo Ietsira, poi Assia. Il frammento piu piccolo, piu "stretto", corrisponde al nostro mondo. Cioe, il mondo dell'infinito come lo percepiamo per mezzo dei nostri sensi, contrattasi fino alla taglia del nostro mondo. A misura dell'allargamento della nostra percezione, possiamo chiamare questo mondo, per esempio, il mondo di Beria, ecc. Tutto dipende dalla superficie della nostra percezione. L'oggetto dei nostri studi si riferisce unicamente all'uomo. Eccetto l'uomo e le sue sensazioni, esiste solamente il mondo dell'infinito. Le riparazioni di cui devono fare l'oggetto il Malkhut del mondo dell'infinito designato dai termini "anima", "creazione", sono molto numerosi. Niente e creato in vano. Il Baal Sulam cita l'esempio di un piccolo insetto nella giungla alla ricerca per tutta la sua vita del suo sostentamento e di cui praticamente nessuno conosce l'esistenza. Tuttavia, non solo

quest'insetto ma anche ciascuna delle sue parti e di grande importanza per il completamento della riparazione. Niente e creato invano dal Creatore, e tutti gli avvenimenti si producono in armonia con lo scopo con cui ci avviciniamo. Per cio che ci riguarda, questo processo si svolge secondo il nostro pieno gradimento o contro, lo comprendiamo o siamo totalmente ermetici. Indipendentemente dal nostro atteggiamento, tutto progredisce verso il completamento della riparazione conformemente al progetto divino, verso la Sua rivelazione totale alle creature di questo mondo. Proprio come le diverse parti della Malkhut del mondo dell'infinito che differiscono unicamente tra esse per l'intensita del loro desiderio e corrispondono nel nostro mondo ai diversi livelli della natura inanimata, vegetale, animale, umana, esistono parimenti, tra gli uomini diversi tipi, popoli, ecc. Perch s'interessano molto alla differenza tra l'uomo e le donne e non alla riparazione che devono effettuare le pietre, anche queste sono state poste tuttavia nel nostro mondo e devono giungere all'obiettivo dell'insieme della creazione? Eccetto l'uomo, la riparazione dell'insieme della natura dipende solamente dalla riparazione umana. Lavorando su di s, l'uomo "anima" la natura in vista del completamento della sua riparazione. N gli animali, n i vegetali hanno bisogno, delle loro forze, per effettuare la loro riparazione, non dispongono di libero arbitro, della liberta di dominare il loro egoismo perch la Torah non e stata data loro. Per cio che riguarda gli uomini, non tutti hanno ricevuto la Torah del nostro mondo in modo identico: i popoli del mondo hanno ricevuto 7 comandamenti, gli ebrei 613. Si tratta dell'osservazione fisica dei Comandamenti al livello spirituale-inanimato. Gli uomini osservano questi Comandamenti in modo differente, tutto dipende dalla quantita di riparazione che ogni anima deve effettuare scendendo in questo mondo. Non c'e nessun privilegio a nascere tra le nazioni o tra il popolo ebraico, uno deve effettuare piu riparazione, l'altro meno. N'e parimenti per cio che riguarda la donna e l'uomo che devono osservare uno e l'altro i comandamenti che corrispondono alla loro natura. Tuttavia, cio non dipende dalla loro inspirazione ad avvicinarsi al Creatore, e molti credenti e non credenti non si pongono alcuna domanda a proposito del Creatore, del disegno della creazione, della riparazione. Questi uomini non hanno ricevuto affatto dall'alto il desiderio di trasformarsi ed eseguono meccanicamente cio che la loro educazione ha insegnato loro. Sono i gesti meccanici da eseguire nel nostro mondo che differenzia, infatti, gli uomini, i popoli, l'uomo e la donna, il piccolo bambino e l'adulto. E chiaro che un uomo che aspira ad alzarsi spiritualmente, e mosso da una forza interiore, e perch ha ricevuto quest'inspirazione dal Creatore perch il suo tempo per crescere era arrivato, sara differente da un altro uomo dunque che non avra ricevuto ancora dall'alto un desiderio di questa natura. E la ragione per la quale, non bisogna dividere gli uomini secondo il loro aspetto, la loro appartenenza razziale o sessuale. La domanda di studiare la Cabala non si pone. Studia chi ha ricevuto la chiamata dall'alto che aspira alla Cabala e che desidera studiarla. Le eccezioni sono rare, ma esistono degli esempi di donne cabaliste, le nostre profetesse, Deborah, Hulda, ecc.

Gli angeli sono dei robot che eseguono un certo lavoro nel mondo spirituale: essi "spostano" "qualcosa" "da un luogo" verso "un altro luogo", niente di piu. Non si alzano n scendono sui gradi spirituali come gli uomini, non crescono spiritualmente. Sono delle forze spirituali eseguite che agiscono ad ogni grado spirituale. I gradi della profezia sono i frutti di un lavoro su s stesso. Non c'e nel nostro mondo che il Creatore, l'uomo e la via secondo la quale l'uomo progredisce verso il Creatore, via chiamata Torah. L'ambiente naturale dell'uomo, la societa, la famiglia, gli amici, e solamente un inviluppo, un vestito che separa l'uomo dal Creatore e per mezzo dei quali agisce sull'uomo ponendolo nelle situazioni complesse, insopportabili che portano spesso sofferenze e delusioni. Come penetriamo in questo mondo? Schematicamente, il Creatore estrae da lui una piccola parte ed insoffia dell'egoismo. Dopo lo scoppio del desiderio generale creato dal Creatore, in piccoli frammenti egoisti, una riparazione progressiva permette la creazione dei mondi superiori, Atsilut, Beria, Ietsira, Assia. I "frammenti" piu puri permettono la creazione dei mondi spirituali piu elevati. Poi, i desideri i piu autenticamente egoisti, il cuore stesso della creazione, il Malkhut del Mondo dell'infinito permette la formazione dell'anima dell'uomo primordiale, Adamo che si divide poi in piccoli frammenti, le nostre anime. Il principiante nello studio della Cabala fa spesso una confusione a proposito di cio che regge questo mondo: da chi, dal Creatore o da noi, dipendono le nostre azioni? Prima che l'uomo intraprenda qualcosa, deve essere persuaso che tutto dipende da lui, dopo il completamento del suo compito, deve dirsi che tutto dipendeva solamente dal Creatore. Se agiamo cosi, progrediamo correttamente. Ci sono delle cose inspiegabili che possono essere provate solamente, perch l'incarnazione dello spirituale nel materiale si esprime difficilmente con le parole. La scienza del nostro mondo puo spiegarsi, la scienza dello spirituale anche, ma come si spiegare il processo che ha luogo quando un mondo prende la forma di un altro. Tutte le spiegazioni cabalistiche hanno per limite la spiegazione della frammentazione dell'anima di Adamo. Non e che i cabalisti non vogliano dare piu spiegazioni, ma perch cio non viene dalla spiegazione ma dal sentimento in particolare di ogni uomo. L'egoismo e un'immensa forza spirituale, e noi non sentiamo nient'altro che lei a tal punto che non abbiamo neanche idea di cio che ci serve per sbarazzarcene. Per conoscerci, dobbiamo guardarci dall'esterno, sentire qualcosa distinta da noi, paragonarci a qualcosa di esterno a noi. Vediamo gli oggetti che ci circondano perch sono costituiti da questo stesso egoismo, altrimenti non potremmo vederli. L'egoismo comporta parecchie fasi e tipi. La parte piu piccola, piu primitiva, e quella che percepisce solamente se stessa. Si tratta della percezione che ha l'uomo nel nostro mondo. Siamo talmente egoisti che percepiamo solamente noi stessi. Quando "cresciamo" un poco, il nostro egoismo supera i limiti del nostro mondo oltre le quali cominciamo a percepire il Creatore. E' allora che il nostro egoismo e qualificato come spirituale. L'oggetto dei nostri desideri non riguarda piu dei piaceri fisici, "ner dakik", i piaceri del nostro mondo, ma i piaceri spirituali procurati dalla luce del Creatore. L'uomo non agisce che mosso solamente dai suoi desideri coscienti o incoscienti. La ragione e data come meccanismo ausiliare che permette di meglio riconoscersi nei nostri desideri. Da questo fatto, l'uomo non puo essere superiore ai suoi desideri. Possiamo dire che e grazie ai suoi desideri, alle "sue emozioni" che l'uomo agisce e non ne prende coscienza che in seguito.

Come prendere coscienza di un avvenimento? Con le azioni compiute dall'uomo, il Creatore manifesta la Sua onnipotenza affinch l'uomo possa prendere poi coscienza e, la volta seguente, agire secondo le sue conclusioni. E dal Creatore che dipende il fatto che ci ricordiamo a modo nostro delle nostre azioni, e le nostre azioni saranno ragionevoli o Egli c'insegnera facendoci improntare la strada delle sofferenze. La nostra educazione e un processo di ogni istante, ma non ci da la possibilita di ripararci in qualunque cosa questa sia. Dobbiamo prendere unicamente coscienza che siamo degli egoisti assoluti e senza forza alcuna davanti al nostro egoismo. Il Creatore s'incarica di tutto cio che non riguarda questa presa di coscienza. Piu l'uomo progredisce sulla strada spirituale, meno l'uomo ha stima di s, piu conosce la sua vera natura. Piu il Creatore si svela a lui, piu vede cio che e rispetto al Creatore. Questa presa di coscienza corrisponde ad una progressione sulla strada spirituale. Prendiamo per esempio una persona che avrebbe realizzato la sua riparazione al 99%, la porzione dell'un per cento non riparata gli appare ingrandita estremamente in considerazione ai 99% gia riparati. La piccola "pagliuzza nell'occhio" gli appare enorme. Quest'atteggiamento e quella di un giusto, la luce che c'illumina e percepita da noi come luce e le nostre tenebre. Cioe, le nostre azioni ed il nostro studio ci permettono di prendere coscienza del Creatore e di noi stessi. Quando l'uomo percepisce solamente la sua inconsistenza assoluta, affonda nella disperazione. Non percepisce il Creatore, ed il mondo intero gli appare scuro. Se l'uomo passa da questi stati di disperazione pure tenendo in mente che la loro fonte spirituale non e altro che il Creatore a cui puo inviare delle domande, che puo inveire, a cui puo presentare le sue esigenze, ma che comprende che tutto dipende da Lui, quest'uomo ha preso gia coscienza del suo legame spirituale col Creatore. Avendo la percezione di s stesso e del Creatore, l'uomo non si oscura piu nella disperazione, comprende che i suoi stati gli sono mandati temporaneamente dall'alto in modo incontornabile. Il modo con cui si rivolge al Creatore gli importa poco, l'essenziale e che l'uomo comprenda che esiste. Il Creatore ci manda dunque dei desideri affinch abbiamo verso lui delle reazioni, che noi sviluppiamo. Lo "Studio delle dieci sefirot" del Baal Sulam comincia dalla descrizione dei 4 gradi della creazione del primo desiderio, cioe dalla descrizione della fase che esiste prima del principio della creazione. Cosi come scrive il Baal Sulam peraltro, le sue descrizioni corrispondono a cio che ha percepito in tutta la sua grandezza intrinseca. back to top

Dialoghi Dialoghi all'uscita di Iom Kippur, 1995 A proposito della reincarnazione

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