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LA SCHEDA

r:

SCHEDE E SCHEDARI EPIGRAFICI


ricerca epigraflrca che miri ad avere risultati utili in tempi brevi deve essere organizzata in modo

...'orazione) necessaria a raggiungere gli obbiettivi previsti. Per soddisfare i tre punti indicati, si soliti costruire archivi di schede cartacee, i quali soggiacciono - ir,r\ i limitazioni. Innanzitutto occorre che le schede siano poste in una successione progressiva (numerica elo alfa' :r*;) che non pud essere alterata pena la rinunzia alla "chiave di accesso" prescelta (numero - .::rariale; classe di oggetto, ecc.), il che perd comporta un riordinamento completo dell'intero archivio ..::rdo la nuova chiave (luogo di collocazone; provenienza,ecc.) e la perdita di quella precedente. Esiste poi un altro limit rappresentato dal fatto che la reperibilit di una scheda (secondo la chiave .::::ata) in s poca cosa rispetto alla necessit di rinvenire i singoli dati in essa contenuti scegliendo

. -:lsiasi -' :rantire: la rcolta della maggiore quantit di dati; la loro razionale organizzazione; il reperimento ..ie di ogni singolo dato o di gruppi di essi. Solo su queste basi consentito d'avviare l'analisi (o

-:porta), oppure iervirsi di schede a perforazione marginale, adatte alla selezione manuale, bench genere i supporto permetta il reperimento veloce delle sole informazioni binarie (ad es.: "edito" -..:o ' :e diio") e soggiacia ad ltre limitazioni che ne consigliano f impiego in quantit ridotte.z I1 solo modo :.:: isolvere dEnitivamente il problema del recupero dei dati quello di costruire un archivio
-

.: ej.: "marmo"). Per rendere ci attuabile con imezzi tradizionali, occorrerebbe allestire tanti schedari : :rre sono le categorie di dati contenute in ogni scheda (con i problemi logistici che una simile scelta
:

-::: quelli appartnenti a una determinata categoria (ad

es.: "matea"), equivalenti a uno specifico valore

.:puterizzato, ma di questo abbiamo gi scritto.s Per dare un'idea dei criteri con cui si pu impiantare uno schedario epigrafico cartaceo descri::i:ro quello orgarizzato da Silvio Panciera per il Supplemento al vol. VI (Roma) del CIL. Esso rir:r-ito in cinque sezioni: Schedario principale: formato con schede a busta (cm. 28,5 x 19,5) recanti le seguenti voci (qui in
.

-::erro. anche lucidi, fotocopie, disegni, dattiloscritti, appunti, vecchie schede e tutto ci che potrd essere :- ::uro. Le schede sono poste per gruppi nell'ordine previsto per la pubblicazione. Schedario fotograftco: costituito da cartoni (cm. 14 x 19,5) recanti una foto del reperto (formato l0 x 13) e pochi dati fondamentali: bibliografia, collocazione, n. di inventario, n. di negativo. I -: -::uroi sono ordinati per luogo di conservazione dei reperti e per numero progressivo di negativo. Schedario bibtiograftco: composto da schedine (cm. 12 x 7) messe in ordine alfabetico di titoli di :r::dici e repertori gi sottoposti a spoglio. Ciascun periodico o repertorio suddiviso per annate e/o :r: ragina. Ogni schedina contiene un elemento identiltcatore del testo epigrafico e il rinvio alla scheda
----i^ole - - ---!Hsv.

::rre alfabetic): dimensioni (altezza,Iarghezza, spessore massimi del reperto; altezza e larghezza dello ,:r.';hio epigraflrco; altezza delle lettere); descrizione e storia del monumento; luogo di conservazione; -:go di ritrovamento; materiale; n. di inventario; n. di negativo; pubblicazione (trascrizione del testo e l,Lrgrrfia); stato di conservazione. All'interno di ciascuna scheda si collocano, oltre alle foto del

Schedario topograftco: costituito da schedine identiche alle precedenti, ma divise secondo l'ordine -'retico dei luoghi di provenietua o conservazione dei reperti.

Schede perforate a selezione manuale, Roma 1977.Il loro uso torna utile per ricerche di limitata es:ensione, ristrette ad argomenti specifici. Per le applicazioni in archeologia: F. Frdric, Manuale pratico di t,cheologra, Milano 1970, pp. 312-314.

F. Pater,

\':di la nota

l.

34

MESTIERE DI EPIGRAFISTA

Addenda e corrigenda: su foglietti di taccuino (cm.

del vol.
epigraf,r

VI del CIL e contenenti le indicazioni bibliograflche

l3 x l0), collocati secondo il numero progressivo


che costituiscono l'aggiornamento alle

ivi pubblicate.

s.2. LA SCHEDA RA (REPERTI ARCHEOLOGTCI)


La scheda RA (reperti archeologici) in uso presso le Soprintendenze italiane, alta, aperta, cm. 48 e larga 3l; chiusa misura cm.22,5 x 3l con l'aggiunta di cm.3,5 di lembo, da piegare lungo la linea superiore. Le voci sono 44 cosi impaginate:
facciata: totale 26 <fig. 5 n.

l-26>;

retro: totale

l0 <fig. 6 n.27-36>;
6 <fig. 7 n.37-42>; 2 <frg.8 n. 43-44>.

interno superiore: totale interno inferiore: totale


Ove

lo spazio di talune voci (ad es. "descrizione") risultasse insuff,rciente, si ulllizzer,1o spazio bianco frontale < fig. 9 n. 46 > - ed eventualmente il retro - del foglio intercalare, dopo aver riempito su di esso le 4 voci di rinvio alla scheda madre <fig. 9 n. 1,2,3, l0> e numerato l'intercalare stesso come un qualsiasi allegato < fig. 9 n. 45 > . La riproduzione fotograhca dell'oggetto va incollata nello spazio bianco della facciata, in alto a destra . fig. 5 n. 24> . Daremo qui l'elenco alfabetico di tutte le voci, aggiungendovi un breve commento e i rinvii alle pagine di questa Guida ove si esaminano in dettaglio i singoli problemi. Per alcune voci comuni ad altri tipi di scheda si rinvierd ai fascicoli: Norme 1972, Norme 1977, Norme 1984, Material 1980, editi a cura dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Aggiornamenti < fig. 6 n. 36 > : vi si elencano i titoli delle voci aggiornate, le date degli aggiornamenti, i nomi di coloro che li hanno eseguiti e, se necessario, il rinvio all'intercalare allegato. Il contenuto dell'aggiornamento, se vi spazio bastevole, pu essere direttamente scritto sotto la singola voce interessata, purch i nuovi dati siano posti in coda a quelli gi eventualmente esistenti e preceduti sempre dalla parola: aggiornamento. Qualora lo spazio non fosse sufficiente, il contenuto dell'aggiornamento (preceduto dal termine: aggornamento e dal titolo della voce aggiornata) va inserito nel foglio intercalare
Allegati q f,rg. 6 n. 30 > : "si elencheranno qui, con il numero progressivo che viene su di essi apposto, gli intercalarT" .hg. 9), "i documenti, le fotografie, gli appunti vari che formano il dossier contenuto nella scheda" (Norme L977, p. 23, n. 27). Ogni allegato recher, oltre al numero progressivo, anche quello di catalogo generale (vedi pi avanti, n.26). Attibuzione 1fig. 5 n. 16 >: i dati da porre qui riguardano:

.fig.9t.

1. Il luogo di fabbricazione 16.41. 2, I nomi degli artisti, degli artigiani o anche dei soli responsabili o titolari dell'officina di produzione. 3. I nomi che convenzionalmente si adottano per identificare un'officina o un gruppo di off,rcine o una
paleografia.

cava, la cui attiva presenza sia deducibile in determinate zone dall'esistetua di manufatti che mostrino analogie sul piano della forma, della tecnica di lavorazione, dell'apparato figurativo, della

Bibliografia, Inventari <fig. 7 n.40>: i rinvii ai grandi repertori, come ad es. il CIL, e i riferimenti utili ad aggiornare lo stato degli studi e della documentazione che riguarda il manufatto (inventan manoscritti, lettere, codici, cataloghi dattiloscritti, schede di umanisti ecc.) andranno elencati in ordine cronologico (Norme 1977, pp. 2l-22, n. 22; Mqteriali 1980, p. 16, n. l8). Codici < fig. 5 n. 'l >: la colonna va lasciata in bianco, trattandosi di riferimenti necessari per la
schedatura elettronica dei dati.

5. LA SCHEDA

35

:-- :

.-.u11&

Compilatore della Scheda < fig. 6 n. 27 > : autografa.

il

suo nome e cognome dattiloscritti per esteso, seguiti

' - . '9s0. p. 16, n. 13.

ConzioneGiuridica <fi5.5n.22>:siconsultinoariguardoNormelgTT,pp. 17-l8,n. 12eMa-

Consistenza Attuale del Materiqle <fig. 5 n.20>: vedi qui 7.13. Data < fig. 6 n. 28 e n. 33 >: giorno, mese, anno di consegna della scheda compilata; giorno, mese

:r

sottoscrizione della formula impegnativa da parte del consegnatario dell'oggetto (Norme 1977,
18).

Descrizione 1fig. 5 n.25 >: inseriremo qui i dati riguardanti la forma[9],1'apparato frgurativo [14], ::.:ografia [13]. Se ci consentito diilizzare lo spazio disponibile (senza cio dover ricorrere a un - -:::.lare), trascriveremo qui l'epigrafe [9] e aggiungeremo brevi note di commento al testo, capaci di --::-:ire le notizie pi importanti fornite dal titulus. Disegni < fig. 7 n. 42 > : da elencare in ordine cronologico. Per ciascun disegno preciseremo, se :- .;-rile: autore, epoca, luogo di conservazione, n. di inventario e/o di catalogo e altra bibliografia si-- -:lir.a. Eventuali copie fotografrche o fotocopie di tali disegni, se inserite nella scheda, andranno .':--ate. con un rinvio al n. dell'allegato, nella voce "allegati" (Materiali 1980, p. 16, n. 19). Esame dei Reperti <ftg. 5 n. 2l >: scriveremo qui: "Autopsia del compilatore" (o di chi per lui) :- :::a..." ed eventualmente aggiungeremo: "Eseguito da parte di ..., in data..., l'esame litologico di la- , r:lrrrio" (vedi alla voce: "matertale e tecnica"). Segnaleremo poi le radiograhe e ogni altro tipo di
::.: lll3.

: : ,: 3sso d collocato al momento della catalogazione: dono, acquisto da privati (con nomi, data e :":---'r. acquisto sul mercato antiquario, deposito, legato ecc. (Norme 1977, p. 16, n. l0; Materali 1980, - r. ,\.orme 1984, pp. l3-15).

Datazione < fig. 5 n. 15 > : cfr. il capitolo 20. Dati di Scavo o ultra Acquisizione <f,rg. 5 n. 13 >: indicheremo oltre all'epoca della scoperta, anche : - ::. dello scopritore e tutte le coordinate riferite alla pianta dello scavo da cui proviene il reperto t6.5]. ::;':rer inoltre il tipo di acquisizione, vale a dire le circostanze che hanno condotto il manufatto l

n. ll>: classe, funzione, tipo di manufatto [9] e classe, epigrafico [0]. Osservazioni <frg.6 n. 3l >: in bianco (Norme 1977, p.23, n. 30). Provqnienza < g. 5 n. 12 >: vedi il capitolo 6 (Materiali p. 14,, n. 5). Provincia e Comune < fie. 5 n. 8 >: vedi 6.5.

.\-orme 1984,

::golare. Luogo diCollocazione ahg. 5 n.9>: vedi il capitolo 6(Materiali 1980, p. 13, n.3). Materiale e Tecnica < fig. 5 n. L7 > : indicare la materia o le materie che costituiscono il reperto, :urnch gli aspetti della tecnica di lavorazione meritevoli di segnalazione [7]. Misure < frg. 5 n. 18 > : vedi qui 16.6. Negativo < fig. 5 n. 26 > : il n. di negativo della foto o delle foto incollate nell'apposito spazio della :cciata (vedi f,rg. 5 n.24). Notiliche <fig. 5 n.23 >: vedi Norme 1977, p. 18, n. 13; Materiali 1980, p. 16, n. 14. IYumero a frg. 5 n. 6 >: qui va il "numero d'ordine che sar dato alla scheda nel gruppo di schede :elativo a uno stesso complesso monumentale o raccolta" (Norme 1977, p.9 n. lf; Norme 1984, p. l3). Numero di Catalogo Generale <fig.5 n. I >: da lasciare in bianco (Norme 1977, p. 8, n. I ). Numero diCatalogo Internazionale <fig. 5n.2>: da lasciare in bianco (Norme 1977,p.9,n. I c;

::i--iso in cui giace [6.1] o da cui proviene [6.7lil reperto, ivi compresi cenni sulla sua posizione (eretta, . . ,:sciata, sul f,tanco destro/sinistro, capovolta ecc.), quale apparve al momento della scoperta (Norme :!;. p. 18 e segg.). Firma < fig. 6 n. 34>: fltrma autografa della persona "che in proprio o come rappresentante ::ii Ente proprietario, responsabile dell'opera catalogata" (Norme 1977, p.23, n. 28). Fotografie 4 frg. 7 n. 4I > : i numeri di negativo di tutte le foto esistenti dell'opera catalogata \-ornte 1977, p. 19, n. 16; Materiali 1980, p. 16, n. 19). Inventario a hg. 5 n. 10 >: il n. di inventario generale [6.9] del Museo, Collezione, Raccolta ecc. Inventario di Scavo < fig. 5 n. 14 > : il numero identiflrcatore del reperto proveniente da uno scavo

-:.:ira allo scavo [6.5] o al luogo di ritrovamento,

Esame dei Siti e dei Terreni < fig. 7, n. 43 > : qualora si disponga

di un'accurata documentazione

metteremo qui la descrizione dettagliata del sito

p. 13). Oggetto 4f,r9. 5

tipo di documento

36

MESTIERE DI EPIGRAFISTA

n.2l).

Procementi Seguiti <fie.7 n. 39>: vedi qui 7.14. Regione < fig. 5 n. 5 >: vedi qui 6.5. Restauri <fig. 7 n. 37-39>: vedi qui 7.14. Riferimenn Oggetti dello stessg QompQslo a fig. I n. 44>: qualora il reperto non sia isolato, ma ^ faccia parte di un insieme di manufatti solidali rispeito all'area di ritrova-.nto, al monumento d appartenenza ecc., nomineremg 9ui l'area o il monumento rinviando per i dettagli alle schede: MA (-bnumenti archeologici), CA (complessi archeologici), e SAS (saggio stratigrafi" lUoterial 1980, p'. 17,

allegate, ne sard. fatta menzione anche nella voce: "al\egati". Stato di Conservazione < fig. 5 n. 19 >: vedi qui 7.13. Visto del Funziongrio Responsabile < fig. 6 n. 29 >: data, nome, cognome dattiloscritti e firma autografa del funzionario che prende in consegna la scheda compilata. Visto del Soprintendente a fig. 6 n. 35 > : come sopra. Si apporr anche il timbro della Soprintendenza nei casi di cui alle Norme 1977, p.23, n. 28.

Rifertmento Yecchie Schede fig. 0 n. 32>: si elencheranno le schede inventariali preesistenti alla RA, specihcando, se possibile, la data di compilazione e il nome del compilatore. Se tali ichede vengono

5.3. LE SCHEDE DEL CIL


Riteniamo utile, pe1 le diffrcolt di consultazione che taluni incontrano, dare qualche ragguaglio sulla struttura delle schede del CIL, nonch sugli accorgimenti tipografrci, le abbreviature e le frmule pi ricorrenti < fig. l0 > . Le schede pubblicate nei diversi volumi del Corpu.r hanno un'ampiezza clte varia non solo in rapPprtg all'importuy? e alla lungbezza dell'epigrafe, ma anche in propor2ione alla mole della bibliografia che la riguarda. Nella stesura si segue un modello fondamentalmente rimasto invariato. che ora eiamineremo.

5.3.

l.

Lemma descrittivo

L'identificazione del reperto iscritto si ha attraverso:

l.

facsimili, calchi in carta o in gesso fornitigli da eventuali collaboratori o corrispondenti,.ma s. grivo di qualsiasi informazione, riassume in latino o trascrive (nella lingua del test) i dati che ricava dalle fonti al momento disponibili (orali o scritte, edite o inedite), cuiando perd di inserire nei fascicoli di Additamenta ogni nuova aggiunta signif,rcativa. Poich succede speJso che le notizie siano poco attendibili, vaghe, incomplete o fra loro discordi, sta al lettore vagliarle una per una e servirsene in maniera prudente. In qualche caso la qualit o l'antichit dei caratteri del testo definita con frasi generiche (ltteris pessims, mals, bons, vetusts, recentioris aetatis, ecc.).

L'indicazione della classe e della forma dell'oggetto. Se il compilatore della scheda ha visto l'originale ne dd sempre n succinto ragguaglio (in genere carente dal punto di vista archeologico) in lingua latina, giovandosi taiora di altre indicazioni cavate da autori diversi (il toro cognome appare in caratter maiuscoletto abbreviato, mentre in apparato scritto per intero) se testimoni di un migliore stato di conservazione del testo scritto. Nei casi dubbi o controversi a questa descrizione ueogooo accostate tutte quelle che forniscono una diversa identifi cazione della nafura del reperto. Se il compilatore del CIL non ha eseguito di persona l'esame autoptico, utilizza trascrizioni, copie, disegni,

2.

L'indicazione della localit di ritrovamento e/o di conservazione: frequente che ignorandosi la venga data solo la seconda. Occorre appurare (ove non venga detto esplicitamente) se tali localit siano quelle di origine e non quelle di antico reimpiego. Tutti gli spstamenti subiti dal reperto, se noti, sono elenca_ti assieme ai passaggi di proprietd in successione cronologica posponendo a ciascuna notizia il cognome (abbreviato in maiuscoletto) dell'autore che li riieriice. L'autore el volume del CIL lndica se steiso con: EGO (in maiuscoleto). La parola: RELIeUI accomuna tutti.gli a_ut9ri dei quali.in apparato (vedi punto 5.3.3) si danno i nomi e i rinvii all opere o ai manoscritti. Informazioni di evidente inattendibilit compaiono per ultime, stigmatizzate con

priml

5. LA SCHEDA

5t

parola come: fraude, errore, tmere. L'abbreviatura s(ne) l(oco) segnala che la fonte non fornisce
alcuna indicazione topograftca.

.3.2. Trascrizione del testo

\elle

schede del CIL i tituli sono trascritti in carattere tipograhco MAIUSCOLO TONDO, impaginato nell'originale, con eventuali integrazioni delle lacune in corpo minuscolo corsvo.ln MAIUSCOLO - --\:ne :ORSIVO appaiono le lettere e le righe, che gi note da passate trascrizioni, sono poi andate perse per danni successivamente patiti dal reperto (per il criterio oggi usato: 19.11). A volte (ad es. nel n'. --,lumentum degli schiavi di Livia) il maiuscolo corsivo segnala che il testo scritto n litura. Una serie :. sbarrette: llll, indica che la superficie del testo danneggiata (o scalpellata) a tal punto da rendere -:ggibile la scrittura, mentre i puntini sotto i caratteri suggeriscono che questi sono scalpellati (gli attuali :::eri di trascrizione, invece, danno al punto sotto la lettera un significato diverso: si veda 19.9). Per ::':inguere frammenti non contigui di un medesimo testo si usano le lettere minuscole a, b, c, ecc. Tal,:-'. specialmente con l'nstrumentum domesticum (oggetti d'uso comune, spesso realizzati in serie), gli :",.e:rplari identici o quelli che presentano minime varianti di testo, sono raggruppati sotto una medesima .::eda. ma distinti con numeri progressivi (ad es. CIL, XI,6868, 1,2,3) o con lettere minuscole (CIL, \ -. 6699. a, b, c). L'eventuale presenza di hgure (non sempre) segnalata con una piccola didascalia in - : -o minuscolo tondo, impaginata in modo tale da suggerire al lettore la posizione che tali figure hanno -:::lo all'epigrafe nell'originale. Errori, forme inusitate o incomprensibili del testo sono segnalate a " - JoD un: sic. La numerazione delle righe, per multipli di 5, posta sulla sinistra, mentre a destra si -, . datazione in anni ab Urbe condita o ante I post C. n.,1 dove esistano datazioni consolari o altri

- ::.-enti

cronoloeici.

: -: -: Bibliografra
-'-.r l'autore del volume del CILpone una delle seguenti parole o frasi convenzionali: descripsi,che : r.: ,::-de re: "ho visto e schedato l'originale" (inedito); contuli, che vale: "ho controllato l'originale" (gi r"r : : tntuli quae supersunt; "ho controllato quel che rimane del testo" (gi edito); recognov: "ho nr-:--r:iur errori non gravi nel testo" (gid edito); recognov et emendavi: "ho controllato il testo (gi edito) - :::.ggendo gravi errori di trascrizione"; recognovi, quantum potui emendavi: "ho controllato il testo (gi :o) corpggendo, per quanto mi fu possibile (visto il precario stato di conservazione), gravi errori di ---=--rizione;;-frustra- quaisivi: "ho invano cercato il reperto (gi visto da altri)". Seguono i riferimenti :.: rografrci e le s.gntot. di archivio in ordine cronologico. Se il largo uso di sigle e abbreviature rende :. rcile f identihcaiione dei titoli delle pubblicazioni che si citano, potremo ricorrere agli elenchi di :-.,ioress che il compilatore pone all'inizio del volume oppure, volta per volta, riferisce per esteso nelle
:sine introduttive a ciascuna cittd o localitd (numerate con cifre romane progressive).

Elenchi di studiosi, eruditi, umanisti o anche semplici cultori di Antichit che dal tardo Medio Evo sino ar eiorni nostri hanno raccolto (in manoscritti e opere a stampa) materiale epigrafico soqg rePgribili in:_C1I: II, i.pp.V-XXVI;11,2, pp. XCII-CV; III, 1, pp.XIX-XXXIV; III, 4,pp. LXXI-LXXXIII; IV, 1, pp. VIXV; V,

: pb XIII-XXIV; VI, pp. IX-LXVI; VII, pp.5-12; VIII, l, pp.XXIII-XXXN; IX, pp.XXV-LXIX (include nhe quelli del vol. Xt XII, pp. XIV-XXVII; XIV, 1, pp. XI-XX. Altri elenchi aggiornati, per singole citt, :: hanno nei vol. delle /. /.. e dei Sup. It.. Vedi inoltre ICUR,I, pp. XVII-LXIV.

{ncora utile ll Dizionario di Erudizione storico ecclesiatic di G. Moroni, Venezia 1840-1861, con 6 voll. di Irdici, rvi 1878-1879, ora in parte aggiornata dall'Enciclopedia Cattolica, Roma 1948-1954. Si vedano poi: I. E. Sandys, A History of Classical Scholarship, Cambridge 1903-1908; H. Leclercq, in DACL, VII, 1, coll. 50-1029, s. v. "Histoire des recueils d'inscriptions"; M. E. Cosenza, Biographical and Bibliographical Dictionary :.'rhe ltalian Humanists andof the Worldof Classical Scholarship in Italy: 1300-1800, Boston 1962; Calabipp.
_:c-

D:zionari biografici nazionali: per l'Italia Dizionario Biografico degli ltaliani, Roma 1960-; EI,IlN{ilano, Roma -9:9-1939 con 6 voll. di App. (l'ultimo del 1961). Austria: Neue tisterreichische Biographie ab 1815, Wien \{nchen 1923-1972. Belgio: Biographie Nationale... de Belgique, Bruxelles 1866-1980; Nationaal Biografisch it'oordenboek, Brussel 1964-1981. Danimarca: Biografisk Lexikon, Copenhaghen 1890-1905. Francia:

I10.

38

MESTIERE DI EPIGRAFISTA

5.3.4. Apparato critico


Quando l'originale irreperibile e le fonti tramandano testi discordanti, dopo l'apparato bibliografico si elencano, riga per riga, le varianti di lettura che l'autore del volume de| CIL ha ritenuto di dover scartare.

5.3.5. Commento e scioglimento di abbreviature


L-a_ presenza del commento un'eccezione (in genere sono solo poche righe), mentre lo scioglimento delle abbreviature d pi ricorrente, soprattutto si tratta di sigle inconsuete.

5.4. SCHEDA PER PUBBLICAZIONE


Poich l'attivit di catalogazione si accompagna spesso alla pubblicazione, daremo qui lo schema orientativo (derivato dalla scheda del CIL) attualmente impiegato nella collana di aggiornamento epigraflrco
Supplementa Italica.

5.4.1. Lemma descrittivo


Vi si raccolgono i dati che si riferiscono all'aspetto del manufatto
e le notizie relative alla sua storia:

l. 2. 3.

Def'rnizione della classe e del tpo di manufatto e accenno alla suaforma (anche un semplice aggettivo sufhciente) [9].

Defrnizione della classe e del tpo di documento epigrafrco [10]; questi dati possono essere fusi con quelli del punto precedente.

I\{ateria, stato di conservazione [7.131, aspetti tecnici notevoli, riconducibili alla lavorazione artigianale, alla funzione originaria del manufatto, ai reimpieghi antichi o postclassici [8.3], agli interventi antichi e moderni eseguiti per motivi di restauro [7.14] o di sistemazione museografica: notizie da fondere con le informazioni precedenti, semprech i singoli dati siano rappresentati da aggettivi o da espressioni f,isse facilmente inseribili in un unico periodo, come ad es. il seguente: "frammento angolare superiore sinistro (: stato di conservazione e tipo di frammento) di lastra (: classe di manufatto) marmorea (: materia), palinsesta (: aspetto tecnico), con foro di fissaggio e chiodo ferreo in situ, liscia sul davanti e sul retro (: aspetti tecnici), pertinente all'arredo interno di un monumentum columbarorum (: edificio di pertinenza) e recante un'epigrafe sepolcrale (: classe di documento), con sole tre mezze righe superstiti (: stato di cons. del testo) a causa di un taglio curvilineo di reimpiego in basso e di una frattura accidentale sulla destra (: altri aspetti tecnici)". Per maggiore precisione si vedano i paragrafi ove si parla di cave, marmi e pietre l7.Il, artigiani e strumenti di officina l7 .21, taglio, squadro e sbozzatura [7 .31, fori [7.5], incassature 17 .6), scalpellature U.71, scheggiature, incrinature, fratture, sfaldature, erosione, incrostazioni [7.11], accessori ed elementi metallici [7.9], superficie dello specchio [1.3], palinsesti U8.61. Saraltresi utileindicareil tipo di lacuna [5.1] o di frammento U5.21, ricorrendo se necessario alle definizioni uniformate [15.3-7]. Apparato frgurativo: descrizione compendiata, da aggiungere ai dati di cui ai punti precedenti (ogni considerazione in merito al significato simbolico o reale degli elementi ornamentali presenti sul manufatto va fatta al punto 3).
Dictionnaire de Biographie Frangaise, Paris 1933-. Germania: Allgemeine Deutsche Biographie, Leipzig 1875-1912; Neue Deutsche Biographie, Berlin 1953-. Inghilterra: Dictionary of National Biography, London I 908- 1966. Iugoslavia: Slovenski Biografski Leksikon, Ljubljani 1925-. Olanda: Nieuw Nederlandsch
Leiden I9ll-1937. Svezia: Biographis.kt Lexicon fver Namnkunnige Svenska Mrin, 1835-1856; Svenskt Biographiskt Lexkon, Orebro i857 - Stockholm 1907. Svizzera'. Hisrorisclt-Biographisches Lexikon der Schweiz, NeuenburgI92l-1934. Si vedano infine: Biographie Universelle lttcienne et Motlerne, Paris 1854 - s.d. Nouvelle Biographie Gnrale, Paris 1854 - 1877.
Biogra-fisch..Woordenboek,

4.

Upsala

- Orebro

5. LA

SCHEDA

39

5.

Misure [16.6]: prima quelle del manufatto, poi quelle dello specchio [ 1] e infine quelle delle lettere e dell'inlerlineatura; es.: "mm. 180 x240 (incompleta) x 35; specchio 150 x 180 (incompleta); lettere 35-25: interlinea 25-15" .
Provenienza'. data e circostanze del ritrovamento [6.7], luogo di scoperta (ubicazione in situ ed extra situm t6.ll) indicato con parametri alrtichi [6.5] e moderni [6.6]. In totale assenza di notizie scrivere:

6.
.1

"Luogo, data e circostanze di ritrovamento ignote".

Spostamenti successivi alla scoperta, purch significativi per la storia del manufatto

16.71.

8.

Luogo di collocazione del manufatto al momento della stesura della scheda e informazioni musografiche: inventario, ubicazione, numeri di negativi fotografici [6.9]. Menzionare qui la presenza i iscrizioni postclassiche [7.31, e riportarne il testo nella sezione della scheda dedicata al commento.
Bibliografia: in forma abbreviata (ad es.: M. Rossi 1978 p. fl, n. 7) solo se all'inizio dell'articolo o della silloge la bibliografta stata riferita per esteso in un elenco generale sistemato per ordine alfabetico di autore. Coi reperti mai pubblicati aggiungere: "inedito".
15

9.

10. Data (o date) dell'autopsia: "Autopsia del

Marzo 1987", "Autopsia su foto e calco cartaceo"

ll.

Rinvio alla hgura del manufatto e n. del negativo fotografico utllizzato.

5.4.2. Trascrizlone
Eseguire quella interpretativa, preferibilmente riga per riga [19], preceduta da quella in maiuscole (senza

scioglimenti i abbrviature) solo quando non sia disponibile una riproduzione fotografica del testo o
un disegno equivalente.

5.4.3. Apparato critico, paleograf,la, ordinatio


Vi si elencano e se necessario si discutono le varianti o gli errori di lettura presenti nelle edizioni a stampa o nei manoscritti di altri autori, nonch le loro proposte di integrazione; si giustifrcano le proprie ipotesi di trascrizione e integrazione; si segnalano tutti gli aspetti paleografici notevoli [13h si indicano gli antichi interventi sul testo: aggiunte [19.19.11, correzioni, cancellature, modifiche e ripensamenti [19.19.3-4]; si rilevano i particolari notevoli dell'ordinatio [2]; si menzionano le eventuali copie moderne 17.41.

5.4.4. Commento storico/antiquario


La sua ampiezza dipende dalla rarit e dalle qualit artistiche del manufatto, unitamente alf imporfanza delle notizii contenute nell'epigrafe. In ogni caso d'obbligo limitare i confronti allo stretto indispensabile e sintetizzarein breve i soli elementi d novtd che il manufatto reca. Si fornisce in questa sede la datazione [20].

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