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RISCHIO BASSO
APRILE 2009
Giuseppe Turrisi Salvatore
PREVENZIONE
PROTEZIONE
MISURE
GESTIONE DEL SISTEMA SICUREZZA
PRODUCE UN DANNO
RISCHIO x Tempo e Spazio
PERICOLO
SICUREZZA =
CONOSCENZA
IL FATTORE k (CONOSCENZA)
Giuseppe Turrisi Salvatore Aprile 2009 ©
L’UNICA ARMA
CONTRO IL RISCHIO
E’
CONOSCERLO
STUDIARLO
TUTTO ACCADE
SECONDO QUANTO PREVISTO!!?
Giuseppe Turrisi Salvatore Aprile 2009 ©
LA SCIENZA DELLA SICUROLOGIA
PREVENZIONE
PROTEZIONE
SISTEMA DI GESTIONE DELLA
SICUREZZA (SGS)
L’ANTINCENDIO
E’ UNA BRANCA DELLA SICUREZZA
(UNA DELLE PIU’ SVILUPPATE)
Giuseppe Turrisi Salvatore Aprile 2009 ©
ANCHE L’ANTINCENDIO E’ FATTO DA:
PREVENZIONE
PROTEZIONE
GESTIONE
(IN EMERGENZA - NELLA NORMALITA’)
MAGNITUDO ⇒ PROTEZIONE
FREQUENZA ⇒ PREVENZIONE
• MISURE PREVENTIVE
• MISURE PROTETTIVE
• LA GESTIONE (L’UOMO)
COMBURENTE
OSSIGENO
AUTOCALISI
INNESCO
Il fuoco, trattandosi di una reazione chimica, con la sottrazione di uno dei componenti si blocca.
Le prime due componenti sono sempre presenti. La terza comporta la reazione chimica, questa temperatura
varia in relazione del tipo di combustibile.
La reazione chimica detta fuoco è una reazione di ossidazione che produce: gas, luce, calore, braci e
cenere. Si può affermare che complessivamente tale reazione chimica produce:
LA TEMPERATURA DI INFIAMMABILITÀ (T di I), è invece definita come la minima temperatura alla quale i
combustibili liquidi emettono vapori infiammabili ed è una caratteristica dei liquidi infiammabili.
- Anche la presenza di piccole fiamme, costituisce spesso un apporto di calore sufficiente a provocare l'accensione di
un liquido infiammabile (ad esempio benzine e olii), di un gas (si pensi al metano) o di un solido (carta, fibre tessili
o gomma piuma). E' utile aver presente che tutto ciò che ci circonda è potenzialmente infiammabile, quello che
cambia, nei "combustibili", cioè, in tutte le sostanze, è la quantità di calore necessaria a raggiungere la "temperatura
d'accensione". Questo consente di classificare tutti i materiali secondo il loro grado di infiammabilità, valutare il loro
utilizzo e capire, in casi di emergenza, quali sono gli interventi più idonei. L'innalzamento di temperatura, sino al
raggiungimento della "temperatura d'accensione" può avvenire anche in presenza di corpi incandescenti, i quali
offrono, per irradiazione, un'intensa sorgente di calore.
SCINTILLE DI ORIGINE MECCANICA
- Sono prodotte, in genere, dall'urto o dallo sfregamento di parti metalliche ed hanno sufficiente energia termica per
poter essere causa di innesco. Particolare attenzione deve essere posta all'uso, specie in ambienti chiusi, da utensili
da taglio, mole o similari.
SOVRACCARICHI SCINTILLE DI ORIGINE ELETTRICA
- Gli impianti elettrici sono spesso causa di innesco, in occasione, per esempio, di corto circuito, che può provocare
scintille o surriscaldamento dei cavi.
- Si possono generare durante i temporali e raggiungono tensioni nell'ordine dei milioni di "volts". La loro energia può
essere causa di innesco.
• FERITI
• MATERIALI
• DISTRIBUZIONE DEI MATERIALI
• DESCRIVERE L’INCENDIO
• DIRE SUBITO DOVE SIETE (VIA NUMERO PIANO SOCIETA’)
• NELLA CHIAMATA FARSELO RIPETERE
• IN DUE DIVIDERSI I COMPITI
• La sicurezza
• L’emergenza
• Il fuoco
• La gestione del fuoco
• L’Addetto antincendio
Definizione di estintore
L'estintore è una attrezzatura contenente un agente estinguente, la cui
pressione interna ne permette la proiezione sul fuoco.
L'estintore consente un intervento e spegnimento immediato di un
incendio di limitate proporzioni anche se impiegato da persone inesperte.
Estintori a polvere - Questo tipo di estintore è composto internamente da due camere distinte, una caricata con
Co2 o con aria compressa, mentre l'altra con 6 Kg di polveri descritte precedentemente. Agendo sulla leva di
attivazione, il Co2 o l'aria compressa, si mescola con le polveri facendole uscire. Come indicato sulla apposita
etichetta, questi estintori sono adatti su incendi di classe "A", "B" e "C" dipendentemente dal tipo di polvere
impiegata.
Nell’estinzione di qualsiasi tipo di incendio è sempre molto importante che il tempo di intervento sia il minore
possibile e siano soddisfatte le seguenti ulteriori importanti condizioni:
- indossare i dispositivi di protezione individuale in dotazione
- prevedere le adeguate attrezzature
- usare il giusto estintore
Estintore portatile
a polvere ABC, Kg. 1
Omologato 8A 34BC
a pressione permanente.
Gli incendi, sono classificati a seconda dello stato fisico del materiale
coinvolto nella combustione:
- Classe A: I solidi (legname, carta, tessuti, gomma, ecc.)
- Classe B: I liquidi (petrolio, catrame, olii, ecc.)
- Classe C: I gassosi (idrogeno, gas naturali come metano, etano, butano,
propano, ecc.)
Altre sostanze chimiche, spontaneamente combustibili in presenza di
ossigeno, o reattive con l'acqua, appartengono alla "Classe D". Alla "Classe
E" appartengono le combustioni di apparecchiature elettriche in genere.
Specie per gli estintori al Co2, non è assolutamente opportuno dirigere il getto
Giuseppe Turrisi Salvatore Aprile 2009 ©
contro persone, anche se queste fossero avvolte dalle fiamme. L'azione delle
sostanze estinguenti sul corpo umano, in particolar modo su parti ustionate può
provocare conseguenze gravi. In questi casi è consigliabile l'uso di una "coperta
estinguente", avvolgendo la persona, oppure usare acqua. Eseguendo un'azione di
spegnimento in due persone, e quindi, con due estintori, queste dovranno agire in
maniera tale da non investirsi con i getti.
Si intende, per attrezzature antincendio fisse, quegli impianti che offrono garanzia
di continuità di azione per contrastare incendi di dimensioni rilevanti.
http://www.youtube.com/watch?v=uk6WO8YTzK0
http://www.youtube.com/watch?v=khoi3olCPhA&feature=related
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http://www.arestintori.com/prodotti.htm
http://www.arestintori.com/Home%20page.htm
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