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Il re medievale
Ugo Capeto
941- 956 -996
Segni di regalit
Corona Soglio (trono / dai Merovingi, VII e VIII secolo) Mano di giustizia (scettro / da Luigi IX il Santo, XIII secolo) Manto (qui simile al piviale episcopale) azzurro con seminato di gigli doro
Max Weber Wirtschaft und Gesellschaft Tubingen 1922 [trad. it. Economia e societ, Edizioni di comunit, Milano 1961]
Parte I: Teoria delle categorie sociologiche Capitolo 3: I tipi di potere 1 La validit della legittimit
Potere
Per POTERE si deve intendere la possibilit per specifici comandi (o per qualsiasi comando) di trovare obbedienza da parte di un determinato gruppo di uomini, e non gi qualsiasi possibilit di esercitare potenza o influenza su altri uomini. Inteso in questo senso il POTERE (autorit) pu fondarsi, nel caso singolo, sui pi diversi motivi di disposizione a obbedire, cominciando dalla cieca abitudine fino a considerazioni puramente razionali rispetto allo scopo. Ad ogni autentico rapporto di potere inerisce un minimo di volont di obbedire, cio un interesse (interno o esterno) allobbedienza.
(M. Weber, Economia e societ, I, p. 207)
Obbedienza
LOBBEDIENZA indica che lagire di colui che obbedisce si svolge essenzialmente come se egli, per suo stesso volere, avesse assunto il contenuto del comando per massima del proprio atteggiamento e ci semplicemente a causa del rapporto formale di obbedienza, senza riguardo alla propria opinione sul valore o sul non-valore del comando in quanto tale.
(M. Weber, Economia e societ, I, p. 209)
Autorit
Etimologia: latino auctoritas,-atis, da augeo = accrescere ZINGARELLI: Ragione, diritto, facolt, podest legittima di comandare
Autorit (2)
ENCICLOPEDIA ITALIANA TRECCANI: Si dice autorit il principio dellazione di una volont su di unaltra. Questa azione suppone da un lato la forza determinante, dallaltro il riconoscimento di essa. La forza determinante non pu essere fondata che sulla sintesi del volere con la legge. Fuori di questa sintesi non esiste lautorit, ma solo gli elementi astratti di essa, e cio o la legge che pu attuarsi o non attuarsi o il volere senza legge, che il volere che non sa quello che vuole, ossia vuole e disvuole e perci non possiede autorit. Lautorit non riconosciuta poi un concetto che da se stesso si annulla Nellambito giuridico e politico la parola autorit indica la posizione di chi sia investito di uno ius imperii, ossia poteri e funzioni di comandi: una preminenza, una superiorit in senso politico o giuridico Al concetto di autorit si ricollega quello di gerarchia, quasi come misura, possiamo dire, dellautorit. La determinazione del fondamento razionale dellautorit costituisce il problema pi importante della filosofia della politica, soprattutto quando al concetto di autorit si ricolleghi e si contrapponga il concetto di libert; si tratta in vero non di due problemi e di due concetti, ma di unico problema e unico concetto. Ci risulta evidente quando si pensi che lautorit non esiste allinfuori del riconoscimento e della partecipazione dellattivit spirituale di coloro su cui si esercita.
LEGITTIMITA
Lesperienza mostra che nessun potere pu accontentarsi per sua volont di fondare la propria permanenza su motivi esclusivamente affettivi o razionali rispetto al valore. Ogni potere cerca piuttosto di suscitare e di coltivare la fede nella propria legittimit. A seconda della specie di legittimit a cui pretende, per fondamentalmente diverso anche il tipo dellobbedienza, dellapparato amministrativo determinato a sua garanzia, del carattere dellesercizio del potere e quindi anche la sua efficacia. Di conseguenza opportuno distinguere i tipi del potere a seconda della loro tipica PRETESA DI LEGITTIMITA. (M. Weber, Economia e societ, I, p. 208)
LEGITTIMITA: definizione
Qualit di legittimo. Conformit al diritto e alla legge LEGITTIMO: che secondo la legge, che ha le condizioni richieste dalla legge e perci valido, regolare; che tale in virt o per volont della legge; lecito, giustificato.
(cfr. Lessico Universale Italiano, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma 1972)
Poggia sulla credenza quotidiana nel carattere sacro delle tradizioni valide da sempre e nella legittimit di coloro che sono chiamati a rivestire una autorit. Caratteri: - storicit - consuetudine - anzianit - continuit.
Poggia sulla dedizione straordinaria al carattere sacro o alla forza eroica o al valore esemplare di una persona e degli ordinamenti rivelati o creati da essa. Caratteri: - personalit - straordinariet - precariet.
SOVRANITA
E la qualit per cui il potere oltrepassa i gruppi particolari che compongono la societ, ponendosi al di sopra di tutti e rivolgendosi a tutti. Verso lesterno sovranit significa autonomia e indipendenza
(Claude Rivire, Introduzione allantropologia, il Mulino, Bologna 1995)
La monarchia
La monarchia medievale si legittima prevalentemente su base TRADIZIONALE. In essa sono presenti anche elementi razionali e carismatici. I tipi weberiani infatti non si manifestano puri ma coesistono in tutte le forme di autorit, in dose varia.
RITI DI PASSAGGIO
INCORONAZIONE
- Lincoronazione il centro del rito di passaggio. - Essa perfeziona la legittimazione del nuovo monarca, garantendo la presenza di tutti i requisiti - Tramite questo rituale il re ottiene i poteri legittimi che gli sono propri Ciascuna monarchia elabora uno specifico rituale.
Bibliografia elementare
Marc Bloch, I re taumaturghi. Studi sul carattere sovrannaturale attribuito alla potenza dei re particolarmente in Francia e in Inghilterra [1924], Einaudi, Torino 1973 Jean Barbey, Etre roi: le roi et son gouvernement en France de Clovis a Louis XVIe, Fayard, Paris 1992 Jacques Krynen, Lempire du roi. Ides et croyances politiques en France XIIIe-XVe sicle, Gallimard, Paris 1993 Jacques Le Goff, Il re nelloccidente medievale [Gallimard 2004], Laterza, Roma-Bari 2006
Le Goff
Aspetti tipici della regalit medievale: unicit (indivisibilit) del potere regale; carattere cristiano del re carattere nobile del re carattere originario della figura del re (non subordinato a papa o imperatore) - legittimazione di tipo simbolico e sacrale
Re cristiano
Sul carattere cristiano del re, la specificit maggiore con riferimento al medioevo: - il re figura di Dio [rex imago Dei]; - analogia dei re medievali con quelli dellAntico Testamento [Davide] o del Nuovo [re magi] - analogia del re con Cristo [le gioiose entrate come rievocazione della domenica delle palme] - Il re che deve a Dio il suo ministero [rex a Deo coronatus] Ma il re non autosufficiente, non autocrate: necessita della mediazione della Chiesa, oltre che del riconoscimento della comunit.
Re nobile Sul carattere nobile del re, sulla sua appartenenza alla nobilt del regno: - re come Knig, o king, dal gotico kuni = stirpe - concetto di derivazione germanica, non latina il latino deriva la parola dal verbo regre - da qui il rilievo dellelemento dinastico, della parentela, del tema del sangue, che accomuna il re ai nobili - re come primus inter pares
Derivante da: - Vittoria militare - Elezione da parte dei Grandi e manifestazione di consenso da parte del Popolo - Designazione del successore da parte del re vivente - Principio dinastico pienamente affermato (XIIIXIV secolo), con successione del primogenito maschio (di norma)
In Francia il fattore pi efficace di legittimazione di tipo sacrale, cio che chiama in causa la potenza simbolica della religione
- Investitura - Unzione - Consegna dei regalia [oggetti emblematici della regalit e dei suoi poteri e ministeri] - Incoronazione - Intronizzazione
Unzione
La consacrazione culmina nel rito dellUNZIONE con olio santo [crisma]: - lunzione istituisce analogia con i re dIsraele, - quindi con Cristo; - Il rito celebrato in un luogo deputato, la cattedrale di Reims, dove si conserva lampolla dellolio santo.
auctoritas potestas o imperium dignitas majestas [dal XIII secolo] sovranit [rex est imperator in regno suo / dalla fine del XIII secolo]
Aspetto controverso, perch spesso non giuridicamente definito nei vari ordinamenti. Secondo Le Goff il potere del re medievale non legibus solutus, ma limitato dal diritto del regno.
Re e religione
Rex sacer. Il re deve soprattutto allelemento religioso la sua legittimazione / egli consacrato / quindi sacro Rex sacerdos. Il re simile al sacerdote: come questo consacrato (unzione, pianeta retta sul braccio, comunione sotto le due specie durante la cerimonia) ed esercita un ufficio e un ministero Rex sanctus. Il re pu essere considerato santo dal popolo o anche canonizzato (San Luigi, Santo Stefano); egli pu manifestare poteri miracolosi Tuttavia egli resta un laico, non ordinato come il sacerdote: la sua sacralit deriva dalla Chiesa e dalla cerimonia religiosa.
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Studio di storia della cultura e della mentalit collettiva Bloch insiste sulla distanza che separa lidea moderna del potere politico e della regalit con quella medievale: questultima collocava questi concetti nella sfera del sacro e del meraviglioso NOVITA STORIOGRAFICA
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Di che cosa si tratta ? il potere taumaturgico del re medievale nasce come generale nel tempo diventa specifico: man mano sempre pi strettamente connesso alla guarigione della scrofolosi, cio da tutte le forme di gonfiore e infiammazione purulenta dei linfonodi (sintomo di molte patologie diffuse fra medioevo ed et moderna, come la tubercolosi); come avviene la guarigione: il re tocca le scrofole, cio i rigonfiamenti, e fa il segno della croce. il potere del re solo, non anche dei suoi famigliari
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In quali contesti? I poteri taumaturgici dei re si riscontrano in Francia e in Inghilterra Francia: a partire dallanno 1000 circa Inghilterra: dal 1100 lInghilterra imita il modello francese altri contesti europei presentano qualche traccia o tentativo, che per non si consolida in una TRADIZIONE
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Francia : per merovingi e carolingi non ci sono testimonianze di questa attivit. Sono i capetingi a adottare questa tradizione Bloch individua lorigine della tradizione del potere taumaturgico del re in ROBERTO II il Pio (996-1031, secondo re della dinastia capetingia, ma gi dal 987 associato al trono del padre Ugo) A Roberto fu riconosciuto il potere di guarire i malati, in via personale, in virt della sua piet i successori rivendicano lo stesso potere di guarigione come dote ereditaria il potere taumaturgico si lega alla dinastia capetingia, da Roberto fino a Luigi XVI
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Francia : Fonte principale sul consolidamento della tradizione: Gilberto, abate di Nogent-sous-Coucy, Trait des reliques des Saints (inizio secolo XII Che dico? Non abbiamo visto il nostro signore, il re Luigi, far uso di un prodigio consuetudinario? Ho veduto con i miei occhi dei malati sofferenti di scrofole nel collo o in altre parti del corpo, accorrere in gran folla per farsi toccare da lui, - al quale tocco aggiungeva un segno della croce. Io ero l, vicinissimo a lui, e lo difendevo persino contro la loro importunit. Il re per mostrava verso di essi la sua generosit innata; avvicinandoli con la mano serena faceva umilmente su di essi il segno della croce. Anche suo padre, Filippo, aveva esercitato con ardore questo stesso potere miracoloso e glorioso; non so quali errori. Da lui commessi, glielo fecero perdere. La testimonianza fa riferimento a: 1) Filippo I (1060-1108 / quarto re della dinastia capetingia, dopo Ugo Capeto, Roberto II il Pio, Enrico I) 2) Luigi VI (1108-1137)
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Inghilterra fonte Pietro di Blois, chierico francese alla corte di Enrico II Plantageneto: Confesso che assistere il re equivale a compiere una cosa santa; perch il re santo; egli lUnto del Signore; non invano ha ricevuto il sacramento dellunzione, la cui efficacia, se per caso qualcuno lignorasse o la mettesse in dubbio, sarebbe ampiamente dimostrata dalla scomparsa di quella peste che colpisce linguine e dalla guarigione delle scrofole
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Inghilterra - per gli anglosassoni non c testimonianza coeva attendibile potere.. - Bloch ipotizza che gi il predecessore, Enrico I, abbia toccato gli scrofolosi Quindi il primo re taumaturgo inglese sarebbe: ENRICO I, detto Beauclerc, figlio del duca di Normandia Guglielmo (detto il Conquistatore dopo la vittoria di Hastings, 1066) Il rito inizia attorno al 1100, con i re normanni
(miniatura del XIII secolo, dalla Illuminated Chronicle di Matthew Paris, British Library, MS Cotton Claudius D. VI, F.9)
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Da dove viene questa sacralit? dalla tradizione germanica precristiana, che attribuisce virt sacrali ad alcune stirpi e da esse trae i re [Tacito] dalla tradizione romano-orientale, che considerava sacri gli imperatori [interrotta con le invasioni, poi recuperata] dalla tradizione ebraico-cristiana [religione come principio di legittimazione utilizzata da Carlo Magno i re carolingi, usurpatori della corona merovingia, devono inventarsi una nuova sacralit: essi diventano sacri attraverso una cerimonia religiosa di nuova elaborazione: la CONSACRAZIONE ecclesiastica attraverso lUNZIONE
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Nella santa chiesa dellillustre citt di Reims, Clodoveo, allora re di Francia, ud la predica del gloriosissimo confessore il beato Remigio, vescovo di quella citt famosa; l, mentre questi battezzava il predetto re con il suo popolo, lo Spirito Santo, o un angelo, apparve sotto forma di una colomba discendente dal cielo e recante unampolla colma del liquore del sacro crisma; da quel crisma questo stesso re, e dopo di lui tutti i re di Francia nostri predecessori e io stesso a mia volta, nei giorni della consacrazione e dellincoronazione, col favore di Dio, ricevemmo lunzione, con la quale, sotto linflusso della clemenza divina, nei re di Francia discendono una virt e una grazia tali che essi, con il solo contatto delle loro mani, salvano i malati dal male delle scrofole: cosa dimostrata chiaramente dallevidenza dei fatti, sperimentata su innumerevoli persone.
[carta di concessione di privilegi da parte del re Carlo V di Francia al capitolo della cattedrale di Reims, secolo XIV, Bloch p. 101]
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CONSACRAZIONE richiede la mediazione ecclesiastica non sacralit = santit (esempio di Melchisedec) ma il divenire sacri per la forza del rito Unzione: nel cerimoniale ebraico essa costituiva la procedura normale per trasferire un uomo o un oggetto dalla categoria del profano alla categoria del sacro / un rito di passaggio / in Europa essa arriva con lantico testamento, utilizzata per i catecumeni, per lordinazione dei preti e dei vescovi (a partire dal regno visigotico) Pipino il breve per legittimarsi il primo re di Francia a farsi ungere non per ricevere battesimo, come Clodoveo, ma per consacrarsi come re; Nel VIII anche i re inglesi adottano il rito, pare per imitazione dei francesi; poi esso si diffonde in tutta Europa occidentale. Poi associata alla INCORONAZIONE (Introdotta da Carlo Magno, Roma, San Pietro, 25 dicembre 800, Leone III; il cerchio doro ricorda il diadema imperiale, mutuato dagli imperatori romani dalle monarchie orientali)
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PRIMA CERIMONIA UNIFICATA: sovrano: Ludovico il Pio 816 Reims officiante: Papa Stefano IV Elevazione alla dignit imperiale Unzione + incoronazione
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La sacralit condizione del POTERE TAUMATURGICO. Questo non compare subito, ma in seguito a esigenza specifica di legittimazione da parte di nuova stirpe regia: Francia: i Capetingi hanno eliminato gli ultimi carolingi. Cos indebolito il principio dinastico / rischio che torni a prevalere il principio elettivo, adottato ora per le cariche ecclesiastiche Utilizzano le virt guaritrici come strumento di legittimazione agli occhi del popolo. Con Roberto, noto per essere uomo pio, si verifica anche la condizione specifica per introdurre il rito, perch la santit era spontaneamente associata al miracolo
Inghilterra. Enrico I, figlio di Guglielmo, ha anche lui problemi di legittimazione e di consolidamento della dinastia. Mutua il rituale taumaturgico dallesempio dei re dei Franchi, essendo vissuto in Francia Egli non ammette il plagio e fa attribuire dal suo storico di corte (Guglielmo di Malmesbury, Historia regum, 1124 circa) lorigine non ai re francesi, ma al re anglosassone e santo Edoardo il Confessore.
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Francia e Inghilterra sviluppano poi due rituali arricchiti di particolari diversi: in Inghilterra si include il lavaggio delle mani da parte del re e la distribuzione dellacqua, bevuta dai malati come un medicinale; in Francia si pronuncia una formula etc La guarigione si fa dapprima saltuariamente e a richiesta, poi su base regolare, quotidiana, settimanale e simili, dopo la messa. I malati vengono sottoposti prima a diagnosi; si raccolgono nella residenza reale e si presentano al re; ricevono unelemosina.
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La durata del rito nellet moderna: - nonostante la Riforma (v. Elisabetta I, che abbandona il rito degli anelli contro lepilessia, ma conserva limposizione delle mani agli scrofolosi; Giacomo I teme di peccare di magia o di idolatria, ma continua, modificando solo la formula); - nonostante la volont della Chiesa di affermare il proprio monopolio del sacro; - nonostante il modificarsi della concezione della regalit nel senso del razionalismo e della secolarizzazione (v. in Francia con Luigi XIV, dove si continua anche la pratica integrativa del pellegrinaggio alle reliquie di San Marcolfo, patrono della guarigione delle scrofole). Lostacolo maggiore posto dalla condotta immorale del re Luigi XV, e poi dallavvento della Rivoluzione, che sopprime la sacralit della figura regia e poi la monarchia tout court. il rituale compiuto per lulYma volta in Inghilterra dalla regina Anna nel 1714 e in Francia da Carlo X nel 1825.