Sei sulla pagina 1di 1

l'li Medioevo/Italia IV, Comuni (;enesi del Comune Intorno all'anno 1000, la societ feudale comincia a manifestare i primi

sintomi di decadenza. La popolazione rurale, chiusa nel feudo ma demograficarncntc in notevole sviluppo, aspira a stabilire migliori condizioni di vita emancipandosi dallo stato di asservimento; strappando concessioni di vario genere al signore, viene gradualmente a costituire una classe di semiliberi o di contadini liberi. Non pi sufficiente la ristretta economia curtcnse, e la citt, scomparso l'incubo delle incursioni dei popoli orientali, torna a rifiorire e ripopolarsi, grazie anche all'impulso delle attivit commerciali e artigiane. Si formano e sviluppano, col favore dei vescovi-conti e per l'opera pacificatrice della Chiesa, le prime fiere e mercati. Dal disfacimento feudale sorge la borghesia cittadina, nuova classe che via via acquista poteri politici e vantaggi economici sempre pi importanti, fino a raggiungere funzioni preminenti nella vita della citt. Nel clima rinnovato, anche le attivit culturali, spirituali e artistiche rifioriscono. Ne sono espressione gli Studiar (scuole di diritto) come quello bolognese, in cui insigni giuristi leggono e commentano il Corpusjuris, che rappresenta l'antitesi al feudalesimo fondato sulle consuetudini barbariche. 170 trionfo dell'elemento latino, fino ad allora sopraffatto da quello germanico. Si costituisce soprattutto nelle citt, particolarmente in quelle favorite dalle grandi vi di comunicazione (Milano, Bologna, Como). - E, comunque, sempre un istituto tipico dell'Italia settentrionale e centrale. Nel Meridione non riesce mai ad avere pieno sviluppo, soffocato com' dalla prepotenza feudale normanna e, successivamente, angioina. Ordinamento politico. Il Comune sempre un'associazione giurata, libera, volontaria, di cittadini che decidono di governarsi autonomamente per mezzo di propri rappresentanti. La forma caratteristica del governo comunale comporta sempre: un'assemblea di cittadini liberi (Arengo, Parlamento) che detiene la somma dei poteri, delibera sulle questioni pi importanti ed elegge: i consoli (o giudici) i quali durano in carica un determinato periodo di tempo e costituiscono i capi dei Comuni; i Consigli, pure elettivi, che hanno per lo pi funzioni consultive e assistono i consoli nel disbrigo delle pratiche di governo. A seconda delle localit e delle vicende storiche, n Comune sub varie modificazioni di struttura, conservando per sempre le stesse (o analoghe) caratteristiche per tutte le sue fasi evolutive, e cio: a) periodo consolare: tutto il potere esecutivo ai consoli, quasi sempre espressioni della piccola feudalit laica (Consorterie delle Torri). Funzionano: un Consiglio Maggiore e un Consiglio di Credenza. Le cariche sono riservate ai nobili, ma la borghesia si coalizza in associazioni d'arte; b) periodo podestarile: il graduale disinteresse dei cittadini per la vita politica lascia l'amministrazione affidata a un'oligarchia di nobili. Sorgono le fazioni e i consoli non esprimono pi la volont popolare. Gli interessi privati interferiscono nei negozi pubblici e si sente l'esigenza di un governo imparziale, che sia al di sopra delle fazioni, ed emanazione delle varie forze politiche. Si crea cos una nuova magistratura, il podest, che rappresenta la fine dell'oligarchia, pur mantenendo al Comune un carattere aristocratico. Assai sovente il podest scelto fra i notabili di altri Comuni (podest forestiero) ed soggetto a vincoli che ne garantiscono l'imparzialit (limiti di tempo, impegno a non stringere relazioni con i cittadini); c) periodo del governo delle Arti: contro le consorterie dei nobili e la tracotanza dei potenti, i popolani (borghesia) danno struttura politica alle corporazioni e pongono a capo di esse i priori. Si nomina un capitano del popolo, che protegga il popolo contro le sopraffazioni dell'aristocrazia. Talora nel Comune le due autorit coesistono, dando luogo a veri conflitti civili. La lotta di classe, esasperata attraverso le fazioni, rende molto irrequieta la vita comunale. Spesso la fazione vittoriosa pone al bando gliavversari, costringendoli alasciare la citt. La decadenza del Comune in atto. L'esigenza di un ritorno alla pace e all'ordine favorisce l'avvento di un principe o di un signore che governer in modo assoluto. 171 rnunale ha una organizzazione chiaramente classista. Generalmente comprende le classi seguenti: l. i Grandi o magnati. Sono, all'inizio, i nobili cittadini (milites-capitanei). Successivamente si uniscono i feudatari minori inurbatisi. Pi avanti, anche i ricchi borghesi divengono nobili per privilegi imperiali; 2. il popolo (civitas). Comprende tutti coloro che esercitano attivit economiche con diritto a partecipare alla vita politica. Si distingue il popolo grasso, composto di banchieri, grossi mercanti, industriali e professionisti (giudici, notai, medici), e il popolo minuto (artigiani, maestri d'arte, bottegai); 3. la plebe. Comprende tutti i dipendenti (servi, operai, salariati) privi di diritti politici. Medioevo/Italia IV, Comuni, Civilt, Arti coltivata dalla Scuola Siciliana si evolve attraverso l'opera di GUITTONE sino al raffinatissimo dolce stil novo (GUIDO GUINIZELLI, GUIDO CA VALCANTI), che associa temi mistico-amorosi (la donna angelicata) a temi filosofico-politici e ricerca una sublime perfezione stilistica. Nella prosa non ha gran rilievo la narrativa (il "Novellino"), mentre ha inizio la fioritura delle cronache municipali (a Firenze, DINO COMPAGNI e GIOVANNI VILLANI). Una sintesi altissima della civilt comunale data, proprio nel momento in cui essa si avvia a profonde trasformazioni, dal fiorentino Dante A1ighieri (1265-1321). Il suo poema in terzine, la "Divina Commedia", descrizione di un viaggio nei tre regni d'oltretomba, non solo rappresenta simbolicamente l'ascesi dell'uomo dalle tenebre del peccato Le associazioni d'Arte. A fondamento della vita alla luce della grazia, ma d concreta espressione comune sta il sistema associativo. Tutta la popola- alle strutture della societ medievale, tutte suborzione si trova organizzata in esso. I nobili costitui- dinate al fine ultimo della trasformazione della scono consorterie spesso legate da vincoli di paren- citt dell'uomo nella celeste citt di Dio. Altre tela. Il popolo grasso fonda corporazioni mercanti- opere dantesche (il "Convivio", sorta di enciclopeli (Arti maggiori). Il popolo minuto associazioni dia, e il "De monarchia", trattato politico che si d'Arti e Mestieri per regolare i rapporti di lavoro riallaccia alla pubblicistica di parte imperiale) dan(maestri, compagni o garzoni, apprendisti) che or- no la misura della personalit culturale di Dante, ma soprattutto per la "Divina Commedia" che ganizzano le forze produttive cittadine. possiamo a buon diritto considerarlo il creatore Commercio ed economia. L'attrezzatura industria- della tradizione poetica italiana, destinata a evolle si appoggia a una organizzazione commerciale versi lungo il XIV secolo con altre eccezionali figuche va sempre pi consolidandosi. Dopo un primo re, quali il PETRARCA (p. 218) e il BOCCACCIO (p. periodo in cui il commercio limitato al mercato 218), che la prepareranno ai triouli dell'et umaniinterno e agli scambi con la campagna attraverso il stica. baratto, ricompare lo scambio monetario; i traffici si estendono a largo raggio fino ai limiti del mondo Arte. caratterizzata dallo stile romanico, cos detconosciuto, attraverso i mercanti che si spingono to per alcuni richiami a motivi romani e perch ai pi lontani paesi d'Oriente. La tecnica commer- contemporaneamente, si formano le lingue rociale escogita nuove forme di credito (partita dop- manze. - Il suo centro pi vivo l'Italia settenpia); nascono la cambiale e l'istituto del cambio, trionale, dove corporazioni murarie (maestri coche si sviluppa fino a divenire attivit speculativa macini e campionesi) diffondono le correnti rinnospecifica. Le principali citt (Milano, Firenze) vatrici nell'architettura. Sorgono cattedrali in cui aprono succursali bancarie all'estero. Firenze in- dominano un senso plastico della materia e uno cetta la lana inglese e olandese, diffonde il suo fio- spazio circoscritto da pareti robuste, rafforzate da rino; Milano diventa centro di smistamento e nervature. Si introducono la crociera e sottili coconcentrazione dei prodotti francesi, tedeschi, lonne nelle navate. Le facciate, divise da pilastri e fiamminghi. !esene, hanno ampi portali sormontati da protiri. Predomina lo stile lombardo (cattedrali di ModeCultura. La nascita di un vasto ceto cittadino desi- na, Pavia, Parma, Ferrara). L'architettura civile si deroso di prender parte attiva nella vita pubblica esplica nel palazzo comunale quasi sempre affianfa sorgere nuovi istituti d'istruzione, spesso pro- cato da alte torri campanarie (arengo). Nell'Italia mossi dal Comune. La cultura, liberatasi dal mo- centrale pi sentito l'influsso classico (Battistero nopolio dei conventi, si diffonde nel mondo laico. e Duomo di Firenze, Battistero di Pisa). La scultuLe attivit liberali si adeguano a esigenze pi mo- ra esprime una solida plasticit. Portali e facciate derne e pratiche. Fioriscono scuole di diritto ovun- di chiese illustrano temi sacri con profondo realique, con illustri maestri (a Bologna: IRNERIO, BUL- smo (WILIGELMO, ANTELAMI). La pittura rappresentata da vasti affreschi e mosaici, quasi sempre GARO, MARTINO). Diffusione del diritto romano. Notevole impulso ricevono anche gli studi di me- di soggetto sacro. Successivamente anche l'Italia dicina (Scuola salernitana e padovana) che si av- risente l'influsso dello stile gotico, accettando dai valgono dei contributi della scienza araba. - La let- modelli stranieri (soprattutto francesi) l'accentuateratura, uscita dalle corti, abbandona i temi caval- to verticalismo e l'alleggerimento delle strutture lereschi della tradizione francese e provenzale e si portanti, innestandole per sulla robusta struttura diffonde anche tra il popolo. L'ispirazione ascetica romanica. La stilizzazione plastica si esprime nella francescana si esprime nel teatro religioso (misteri, scultura di GIOVANNI PISANO, mentre nella pittura sacre rappresentazioni) e diviene irruenza passio- emergono la Scuola fiorentina (Cimabne, Giotto), nale in JACOPONE DA TODI ("Laudi", "Compianto caratterizzata da un vigoroso realismo e quella sedella Madonna"). Accanto a forme di poesia reali- nesetouccro DI BONINSEGNA), in cui l'estremarafstico-borghese culminanti nella caratteristica per- finatezza dello stile esprime una profonda ispirasonalit di CECCO ANGIOLIERI, la lirica d'amore zione mistica.

L'antagonismo fra Papato e Impero, con la conseguente <dottaper !e investiture, costringe i vescovi-conti a chiedere l'appoggio del popolo. Nelle popolazioni cittadine aumenta la coscienza della propria forza, per cui, nella necessit di riammettere in citt i nobili, la borghesia impone patti di alleanza che comportano nuove immunit ed esenzioni. Quando i vescovi, vedendosi esautorati, cercano di imporsi, si trovano di fronte cittadini ormai organizzati e sono costretti ad accettare le nuove strutture istituzionali. N asce cos il Comune con caratteristiche del tutto particolari, in Italia, rispetto a consimili istituti europei, che non riuscirono mai ad assumere vere e proprie forme di entit politicamente autonome e persino indipendenti, come invece accadde nel sistema comunale italiano. La nascita del Comune favorita da una serie di cause concomitanti. E cio: a) dal frazionamento dei feudi maggiori in seguito alla Constitutio de feudis, che concedeva l'ereditariet ai feudatari minori; b) dalla lotta per le investiture, che, impegnando Papato e Impero in pi gravi cure, rese facile l'emancipazione delle citt; c) dalle Crociate, che costrinsero numerosi signori ad abbandonare i loro territori e che stabilirono un nuovo movimento migratorio dalle campagne verso le citt; d) dal fiorire dei commerci e delle attivit industriali ridestati dalle Crociate e dall'apertura dei traffici con l'Oriente; cl dal diminnito valore della propriet fondiaria per la concorrenza delle nuove attivit economiche fondate sul lavoro e sul capitale; 1) dall'organizzazione dei mercanti e artigiani in associazioni d'arte (Corporazioni). Il Comune, rinnovando in parte le forme politiche degli antichi municipi romani, rappresenta il Struttura sociale del Comune. La popolazione co-

III

Potrebbero piacerti anche