MARTEDÌ

19 MAGGIO 2009 CRONACA DI CORTINA E CADORE Corriere delle Alpi 27

COSTERNAZIONE A CALALZO
La presidentessa della sezione Cai incredula; domani i funerali, un’amica lo piange su Facebook

«Un esempio per tutti i giovani»

Giovanna Del Monego ricorda Claudio Del Favero
CALALZO. «Posso solo dire che
tutto il paese è costernato. Tutti di-
cono che una disgrazia così non do-
veva capitare, specie a quella fami-
glia». Sono le parole commosse di
Giovanna Del Monego, presidente
della sezione Cai di Calalzo, com-
mentando l’incidente che domeni-
ca è costato la vita a Claudio Del
Favero, il 22enne caduto nel cana-
lone Oppel sull’Antelao: «Ho cono-
«Tutti a Calalzo conosceva-
no la disponibilità di Claudio e
della sua famiglia nel prodi-
garsi verso la collettività. A di-
mostrazione di ciò, la sorella
Cristina si è candidata per le
elezioni comunali. Per un cer-
to tempo Claudio ha lavorato
anche al rifugio Chiggiato, in-
sieme ad Anna Valcanover. Ul-
timamente lavorava invece
con il padre nella piccola im-
presa di famiglia».
Il funerale, si svolgerà doma-
ni alle 14,30 con partenza dalla
casa del giovane.
Il dolore della presidente del
Cai è il dolore di tutti i calalti-
ni, che si sono stretti alla fami-
glia di Claudio. La costernazio-
ne si legge sui volti anche di
quelle persone anziane che
di Vittore Doro
sciuto Claudio», aggiunge, «sin da
ragazzino. L’ho visto crescere e ne
ho apprezzato le qualità, di ragaz-
zo prima e di atleta poi. Sì, di atle-
ta, perché fino a poco tempo fa era
molto impegnato nella corsa. Solo
in tempi recenti ho saputo che pra-
ticava lo sci alpinismo. Per questo
l’incidente è stata un’autentica sor-
presa. Era un ragazzo d’oro che
nella vita aveva sempre lavorato».
spesso sono critiche verso i
giovani: Claudio era un ragaz-
zo che veniva additato ad
esempio per le nuove genera- Il giovane
zioni. Sono però i giovani che Claudio
spesso riescono a sintetizzare Del Favero
meglio ciò che la gente sente
dentro; è il caso di un’amica
del ragazzo, Silvia Giacomelli,
che ha lanciato un messaggio
su Facebook che, in poche pa- zione di Pieve sono anch’essi portato fino in località Diassa,
role, esprime tutto: «La vita a sconvolti. Stando al loro rac- tra il rifugio Capanna degli Al-
volte è ingiusta e si riprende conto, l’incidente sarebbe suc- pini e la pizzeria “La Pineta”
ciò che di bello ha creato... un cesso nella fase di rientro, di Praciadelan. Qui è stato pre-
saluto a Claudio che ci guarda quando Claudio e chi era con so in consegna nuovamente
da lassu». lui, dopo avere iniziato la di- dal Soccorso Alpino, che ha
Su come e perché sia succes- scesa, avrebbero iniziato a provveduto a trasportarlo nel-
so l’incidente, non ci si può scattare delle fotografie. La la cella funeraria del cimitero
che basare sul racconto di chi tragedia sarebbe accaduta pro- di Calalzo, dove subito dopo è
in montagna c’è stato per recu- prio in quella fase. Il corpo è iniziata una vera processione
perarne il corpo. Gli uomini stato recuperato dall’elicotte- di persone che volevano parte-
del soccorso alpino della sta- ro con un cavo baricentrico e cipare al dolore della famiglia.

CORTINA
Sono intervenuti
Allarme per il Boite che si tinge
i vigili del fuoco Lo strano colore rossiccio causato dai detriti di una frana
Un movimento piuttosto vasto ma che non interessa abitati
CORTINA. Il Boite si tinge di rosso e la
gente, allarmata, chiama i vigili del fuoco:
è avvenuto ieri mattina a Cortina, intorno
alle 9; ma non era un allarme ambientale
quello in corso lungo il torrente. Il colore
terrognolo, in verità abbastanza particola-
re da vedere scorrere a Cortina sul noto
corso d’acqua, era dovuto al fatto che a
monte si stava scaricando una frana di di-
verse proporzioni, causa disgelo.
L’allerta è arrivato da persone che hanno
visto il Boite di quel colore nella zona di
Soccol, nella parte bassa della città: i vigili
del fuoco del distaccamento hanno subito
immaginato che potesse trattarsi di mate-
riale e terreno frutto di qualche smottamen-
to: hanno risalito il corso d’acqua fino in lo-
calità Boa Cinque Torri, dove hanno notato
un cedimento franoso anche di diverse pro-
porzioni.
Si tratta di una località dove insiste un
terreno delle Regole: la frana, almeno dalle
Uno scorcio del torrente Boite prime ricostruzioni, ha un fronte abbastan-
za vasto: almeno 300 metri di larghezza e
quasi un chilometro di lunghezza. Non mi-
naccia case o abitati: l’unico problema che
potrebbe creare può essere quello di ottura-
re un tombino della strada provinciale 638
per il passo Giau. Questo è quanto hanno
potuto riscontrare i vigili del fuoco di Corti-
na subito dopo essere intervenuti.
Motivo per cui i vigili del fuoco, oltre ad
allertare di quanto accadeva i proprietari
del terreno interessato (cioè la Regola), han-
no avvertito anche Veneto Strade per il da
farsi.
Ieri l’intervento si è concluso con le veri-
fiche e i sopralluoghi, dal momento che è
inutile intervenire: la frana era in movi-
mento e ha continuato a scaricare per tutto
il tempo.
Un cedimento che è probabilmente dovu-
to al disgelo in atto in questi giorni.
Il materiale si è riversato dapprima sul
torrente Falzarego che, a sua volta, conflui-
sce nel torrente Boite. (cri.co.)

PIEVE DI CADORE. Emilio shus, meravigliosa costruzio-

Fundone è in viaggio in queste
ore verso Bergen, dopo tre
giorni passati a Oslo. Il giova-
ne si Pieve conta di arrivare in
treno fino a Lhasa, passando
per Capo Nord, la Russia e la
Cina (solo per citare le ferma-
te principali). Resterà lontano
da casa per circa due mesi (chi
lo desiderasse, può seguire la
sua avventura”live” sul blog
eurasiaintreno.overblog.it
rintracciabile anche su Goo-
gle). «Il viaggio verso Oslo, ve-
nerdì scorso, era iniziato con
un inconve-
niente: il tre-
no ha dovuto IL «RAID» IN
aspettare un-
’ora appena
fuori città
perchè un in-
cidente ferro-
viario aveva
«Tre giorni di quasi relax»
paralizzato
tutta la rete. Emilio Fundone ha lasciato ieri Oslo verso Bergen
Ma alla fine,
dopo sette ore di viaggio che in
teoria dovevano essere sei, fi-
nalmente sono arrivato. Ad
aspettarmi, un poliziotto nor-
vegese che ha un sacco di do-
mande ed un pò di pregiudizi
su chi viaggia zaino in spalla.
Zaino che sarò costretto ad
aprire per dimostrare di non
avere nulla fuori posto. Saba-
to», dice Fundone, «lascio l’o-
stello diprima mattina per
quella che sarà una giornata
all’insegna della cultura. Pri-
ma tappa è l’Akershus Fe-
stning, o Fortezza di Aker-
ne del XIV secolo eretta per di-
fendre una Oslo da poco capita-
le. Dopo una cotruzione medie-
vale, un quartiere settentesco:
mi dirigo verso Damstredet,
una serie di bizzarre case di le-
gno che si scostano nettamen-
te dall’architettura moderna
del resto della città. Nata co-
me baraccopoli, è ora un quar-
tiere residenziale molto ricer-
cato. Pomeriggio dedicato al
Nasjonalgallerie, la meravi-
glliosa galleria che conserva
numerose operre di Munch
fra cui il fa-
moso Urlo.
TRENO DA PIEVE A LHASA Questo mu-
seo ha una im-
barazzante
storia
sue
alle
spalle.
Nel 1994 il fa-
migeratoqua-
dro venne ru-
bato utiliz-
zando dei me-
todi un po’ artigianali: sempli-
cemente rompendo il vetro del-
Emilio la finestra e prendendo il qua-
Fundone dro utilizzando una normalis-
al parco sima pinza. Domenica, il 17
intitolato maggio, era il “giorno della Co-
a Vigeland stituzione”, la festa più sentita
e (a sinistra) dagli abitanti di Oslo. I norve-
uno scorcio gesi sono molto amichevoli ed
del pittoresco una meravigliosa atmosfera
porto avvolge la città quando è festa.
della Per rilassarmi e recuperare
città decido di andare al Vigelan-
norvegese dsparken, un parco al cui in-
terno si trovano le opere dello
scultore Vigeland».