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UN

CONTRIBUTO CRITICO ALLAPPROFONDIMENTO E ALLA SOLUZIONE DELLE

PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANAAISENSIDELLALEGGEREGIONALEN.16/2006PERLAREAEXSGLCARBON.


PROBLEMATICHE INERENTI LA PROPOSTA DI

ALLACORTESEATTENZIONE: DELSINDACODELCOMUNEDIASCOLIPICENO DELPRESIDENTEDELLAPROVINCIADIASCOLIPICENO DELPRESIDENTEDELLAREGIONEMARCHE DELPRESIDENTEDIRESTARTSRL DELDIRETTOREDELLASCUOLADIARCHITETTURAEDESIGNUNICAM DELPRESIDENTEDELLISTITUTONAZIONALEDIURBANISTICA ALLACITTADINANZA. *** Lepresentiosservazionisonofruttodinumerosiconfrontieapprofondimentisuaspetti giuridicicheinvolgonoquestionidilegittimitedopportunitamministrativa:pertanto, esse intendono porsi su un piano giuridico e politico inteso nel senso pi alto del termine, quale contributo costruttivo al dibattito istituzionale e cittadino in corso sullArea ex Carbon, oggi di propriet del Consorzio Restart, in piena conformit ai principi della Legge 241/1990, che reggono la buona azione amministrativa e la partecipazioneadessadeicittadini. Uncontributopubblicoeapertoasuggerimentierettifiche,chemetteadisposizionedi tutti alcuni elementi di valutazione critica del progetto avviato con il Programma di Riqualificazione Urbana, pur nel presupposto della positivit delliniziativa di un soggetto privato allargato alla partecipazione di imprenditori locali, che ha inteso assumere le numerose criticit dellarea Carbon per formulare alle istituzioni competentiunapropostadiriqualificazionediunareacrucialeperilfuturodellacittdi AscoliPiceno. A fronte del mutare dei presupposti e dellemergere di nuove valutazioni, la migliore tuteladellacollettivitrisiedeproprionellacapacitdelleAmministrazionidiesercitare illegittimoedoverosopoteredoverediripensarelepropriescelte. Lauspicio quello di aprire uno spazio dedicato al dibattito civile e allapprofondimento, il cui unico fine sia quello di contribuire allindividuazione e al superamentodellecriticitrilevate,indirezionediunasoluzionecondivisa. La trasformazione dellArea ex Carbon insieme una sfida e una opportunit enorme perlacittdiAscoliPiceno,perleistituzionieperilConsorzioproprietario:unasfida che si vince o si perde ragionando e confrontandosi, anche se talvolta in modi

conflittuali, in ogni caso nel comune interesse a realizzare un progetto condiviso, funzionaleaibisognidellacittesostenibile,infinevincentepertutti. ***

ANTEFATTO.
Nel rimettere alla lettura delle numerose pubblicazioni sulla storia urbanistica e industriale dellArea ex Carbon, si evidenziano di seguito alcuni dei passaggi pi funzionaliallacomprensionedelleproblematicheriscontrate. A seguito della definitiva cessazione dellattivit produttiva, nel 2008 liter amministrativo aveva condotto allapprovazione con prescrizioni del Piano di caratterizzazione del sito, secondo la procedura di bonifica definita dallart.242 del Dlgs 152/2006 (Codice dellAmbiente). A seguire, in caso di superamento delle ConcentrazioniSogliadiContaminazione(CSC),SglCarbonavrebbedovutopresentare lAnalisi di rischio sito; se lesito della procedura di analisi rischio avesse dato valori superiori alla Concentrazione Soglia di Rischio (CSR), la Sgl Carbon avrebbe dovuto presentare il progetto operativo degli interventi di bonifica o di messa in sicurezza, operativaopermanente,e,ovenecessario,leulteriorimisurediriparazioneediripristino ambientale,alfinediminimizzareericondurreadaccettabilitilrischioderivantedallo statodicontaminazionepresentenelsito(art.242co.7Dlgs152/2006). Tuttavia,unaConferenzadiServizidel23febbraio2009accantonlAnalisidirischioe invit lazienda a presentare un progetto preliminare di bonifica 1 ai sensi del co.8 dellart.252bisdelCodiceAmbiente. E a questo punto che si abbandona la procedura di bonifica ex art.242 e si passa alla procedura di bonifica con riconversione industriale, disciplinata dallart.252bis del medesimo Dlgs 152/2006 2, sulla prospettiva di accesso ad un finanziamento ministeriale di 30 milioni, sulla scorta dell'inclusione dell'area tra i potenziali 26 siti nazionaliprioritarisecondoladel.CIPEn.166/2007,avaleresuifondiFASdelProgetto StrategicoSpeciale(PSS). Tuttavia, le Amministrazioni avevano stabilito che restasse "fermo lonere della bonificaadesclusivocaricodellazienda3.
1 comerisultadalDocumentoIstruttorioall.toallaDet.n.1971del14dic2009diapprovazione

del progetto preliminare di bonifica ("alla luce dei recenti sviluppi ministeriali che prevedevano un possibile inserimento del sito tra quelli di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale (art.252bis Dlgs 152/2006) invitando conseguentemente l'azienda a predisporre un progetto preliminare di bonifica ai sensi del comma 8 del suddetto art.252bis)".
2introdottoperattuareprogrammiedinterventidiriconversioneindustrialeedisviluppo

economicoproduttivo,(susiti)contaminatidaeventiantecedential30aprile2006.

3 Del. GP n.106 del 6apr09 Riconversione dellex SGL Carbon di AP. La Determinazione del

Comune (Dirigente Settore Dr. Paolo Ceccarelli) 14 dic 2009 n.1971 di approvazione del progettopreliminaredibonifica:

QuestalafasechehavistoancheilcoinvolgimentodellafacoltdiarchitetturaUnicam, cheelabordapprimaunostudiodifattibilittecnicoeconomico,quindiunincaricodi progettazione preliminare sulle infrastrutture e la viabilit; mentre a Tecnomarche fu affidatounostudiopreliminaresulpoloscientificotecnologicoavanzato. Il 24giugno2010 SglCarbonvendetteilsitoalConsorzioRestart,percirca6milionidi euro. Condel.GR947del14giugno2010Pianoregionaleperlabonificadiareeinquinatela Regione individuava larea Carbon come Sito di interesse regionale: in sostanza, un downgradedelsito,giricompresoinpotenzatraquellinazionaliaifinidellaccessoal fondospecialeperlabonificaericonversionediareeindustriali. Tramonta a questo punto, ufficialmente e definitivamente, la possibilit di accesso ai fondinazionali.ElacontropartedelleamministrazionicompetentinonpiCarbonSgl, mailnuovosoggettoproprietarioRestart. Si giunge cos al Protocollo dintesa del 31 maggio 2011 tra RestartRegione ProvinciaComuneOO.SS.Confindustria,incuilabonificaindicatacomepropedeutica aprogrammidivalorizzazioneimmobiliareedinterventidiriconversioneindustrialeedi sviluppo economico e produttivo, attraverso lubicazione di un Parco scientifico, tecnologico e culturale e quindi linsediamento di unattivit di ricerca e sviluppo in unotticadiriconversioneproduttivasostenibileedieccellenza,conlimpegnodiRestart a bonificare con capitale privato, coerentemente con le destinazioni urbanistiche gi individuateconirichiamatiattidiindirizzo. Tuttavia, gli atti di indirizzo richiamati nel Protocollo dintesa prevedevano la sola riconversione industriale e non un utilizzo misto anche residenzialecommerciale dellarea. Pur con lapprezzabile iniziativa degli imprenditori locali, volta ad assumere le gravi criticit dellarea, il Protocollo del 2011 segna una resa evidente della funzione pubblica di pianificazione, che espressamente affida al soggetto privato proprietario delle area industriale ex SGL Carbon la proposta di riqualificazione urbana ed allAmministrazione comunale la predisposizione della variante urbanistica4.
stabilisce in relazione all eventuale trasferimento della propriet del sito che dovr essere trasmesso il relativo atto di compravendita e lo stesso dovr contenere le dovute specificazionisulsoggettocheattuerlabonifica; reca dettagliate prescrizioni per la redazione del progetto definitivo di bonifica in relazione allevarieareeoggettodiintervento(areastabilimento,a.spondafiume,a.vascaprimapioggia).
4

Cos si legge nella premessa della Del.GM 149 del 22 lug 2011 INDIRIZZI PER LA FORMAZIONE DEL PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA (P.R.U.) AREA SGL CARBON EX LEGGEREGIONALEN.16/2005.

Il Comune e gli enti territoriali competenti consegnano alliniziativa del privato la pianificazionediunareacrucialeperilfuturodellacitt. Difatti, al Protocollo dintesa collegato a doppio filo liter del Programma di Riqualificazione Urbana (PRU) disciplinato dalla L.R.16/2005, che ha valore di Piano Particolareggiato 5edstatoindividuatodalleparticomelostrumentocelereperla suaattuazione. DopoilTavolotecnicoinRegionetenutosiafinemaggio,incuisipresoattodellerrato proseguimento ai sensi dellart.252bis in assenza di riconversione industriale (e, soprattutto, in assenza di soldi per la riconversione) il procedimento tornato sul binario originario dellart.242 Dlgs 152/2006 (bonifica senza riconversione), con la differenzasostanzialeche lacontropartenonpiSglCarbon,manelfrattempo
5Art.5LR16/2005"Programmadiriqualificazioneurbana".

1.IlPRUlostrumentodiprogrammazioneedattuazionedegliinterventidarealizzarenellearee da riqualificare, individuate nel Quadro, nei piani territoriali di coordinamento provinciali di cui all'articolo 12 della L.R. 5 agosto 1992, n. 34 (Norme in materia urbanistica, paesaggistica e di assetto del territorio), o negli strumenti urbanistici comunali, ed ha valore di piano particolareggiato. Il PRU interessa ambiti urbani unitari ed finalizzato ad incrementare la qualit urbana e architettonica delle aree da riqualificare e il loro corretto inserimento nel contesto urbano, promuovendo l'integrazione sociale degli abitanti, il risparmio energetico, l'architetturaecosostenibileelarealizzazionediabitazioni,conparticolareriferimentoaquelleda offrireinlocazione.IlPRUprevedeilcontestualeinterventodipisoggetti,l'utilizzazionedirisorse pubbliche e private e disciplina le diverse categorie di intervento, ivi comprese le opere di urbanizzazione. 2.IlPRUcontiene: a)ladettagliatadescrizionedegliinterventidarealizzare,ivicompreseleoperediurbanizzazione, con l'indicazione del prevalente interesse pubblico degli stessi e delle risorse necessarie e disponibili; b)lerisultanzedelleconsultazionipubbliche,voltealladefinizionedisoluzionicondivise; c) l'elenco delle unit immobiliari da riqualificare con l'indicazione delle propriet e delle destinazionid'usoattualiediprogetto; d)lesoluzioniprogettualielaborateinscalaadeguataelemodalitdipartecipazionedeisoggetti interessatiall'attuazionedelprogramma; e)icostidegliinterventielaripartizionedeglistessitraisoggettipartecipanti; f) l'individuazione dei nulla osta, permessi, autorizzazioni, atti di assenso necessari alla realizzazionedegliinterventiconl'indicazionedeitempinecessariperillororilascio; g)lediversefasidirealizzazionedegliinterventielalorodurata; h)l'individuazionedelleeventualivarianticheilPRUcomportaaglistrumentiurbanisticigenerali delComune. 3.IlPRUinteressaleareeedificateaventiqualunquedestinazioneurbanistica,adesclusionedelle Zone E agricole di cui al D.M. 2 aprile 1968, n. 1444 del Ministro dei lavori pubblici, anche se altrimentidenominateneglistrumentiurbanisticicomunali. 4.LaRegione,conproprioregolamento,daadottarsientroseimesidalladatadientratainvigore della presente legge, approva i criteri per la determinazione della prevalenza dell'interesse pubblico di cui al comma 2, lettera a), che tengano conto della relazione sulle convenienze economiche che rispettivamente realizzano il soggetto pubblico e il soggetto privato a seguito dell'attuazione del PRU, sulla base di specifici indicatori e costi parametrici, considerando tra l'altrolavalorizzazionefondiariaconseguenteall'eventualevarianteurbanistica".

diventato un soggetto privato che deve autoremunerarsi degli ingenti costi della bonifica. ***

POSSIBILI PROFILI DI ILLEGITTIMIT DEL PRU TRAMITE ACCORDO DI PROGRAMMA IN VARIANTEALPRGNONADEGUATOALPPAR.


LepartihannoconvenutodiapprovareunPRUaisensidellaL.R.16/2005invarianteal Piano Regolatore Generale (PRG) non ancora adeguato al Piano Paesistico Ambientale Regionale(PPAR),perdipiconAccordodiProgramma(AdP)aisensidellart.34Tuel6 (unostrumento di semplificazione procedimentaleconcuiirappresentantilegalidelle amministrazioni interessate allintervento esprimono contestualmente il consenso, tramiteunaconvenzioneche,costituendovariante,deveessereratificataentro30ggdai rispettiviorganicompetenti:periComuni,ilConsiglioComunale). AlloscopodiimpedirecheiPRUsianoutilizzatipermodificareimpropriamenteiPRG tramiteiltropporapidoesemplificatoAdPexart.34Tuel,lastessaleggeregionaleche ha introdotto il PRU introduce anche, nella legge urbanistica regionale n.34/92, un procedimento rinforzato di AdP, che si avvicina al procedimento urbanistico ordinario7.
6Art.34Dlgs267/2000(Tuel).

4. L'accordo, consistente nel consenso unanime del presidente della regione, del presidente della provincia, dei sindaci e delle altre amministrazioni interessate, approvato con atto formale del presidentedellaregioneodelpresidentedellaprovinciaodelsindacoedpubblicatonelBollettino Ufficiale della regione. L'accordo, qualora adottato con decreto del presidente della regione, produceglieffettidellaintesadicuiall'art.81deldecretodelPresidentedellaRepubblica24luglio 1977, n. 616, determinando le eventuali e conseguenti variazioni degli strumenti urbanistici e sostituendoleconcessioniedilizie,semprechevisial'assensodelcomuneinteressato. 5.Ovel'accordocomportivariazionedeglistrumentiurbanistici,l'adesionedelsindacoallostesso deveessereratificatadalconsigliocomunaleentrotrentagiorniapenadidecadenza.
7 L.R. 34/92 Art.26bis. Varianti agli strumenti urbanistici [Articolo inserito dall'articolo 13

dellaL.R.n.16del23022005.] 1. Le disposizioni dell'articolo 34 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, in merito al procedimento di formazione, approvazione ed efficacia degli accordi di programma aventi rilevante interesse regionale, provinciale o comunale, che comportano la variazione degli strumenti urbanistici generalicomunali,sonospecificateedintegrateinbaseaquantostabilitonelpresentearticolo. 2. Il Presidente della Regione o il Presidente della Provincia o il Sindaco che, in relazione alla competenzaprimariaoprevalentesugliinterventi,intendepromuovereunaccordodiprogramma che comporta variazione di strumenti urbanistici generali comunali, convoca la conferenza preliminareprevistadall'articolo34delD.Lgs.n.267/2000. 3.Qualorainsedediconferenzapreliminaresiaverificatalapossibilitdiconsensounanimedelle amministrazioni interessate alla stipula, la proposta di accordo di programma, che deve contenerele ragionidiprevalenteinteressepubblicochehannodeterminatolasuapromozione, corredata del progetto, dei relativi elaborati e degli elaborati rappresentativi della variante urbanistica,nonchdellerisultanzedelleconsultazionipubbliche,depositatapressolesedidegli enti partecipanti per sessanta giorni consecutivi. L'avviso di deposito, insieme con l'accordo

Ma, soprattutto, al fine di evitare che si "approfitti" dal PRU per modificare i PRG mai adeguati al Piano Paesistico Regionale (quello di Ascoli l'ultimo PRG rimasto dei Comuni superiori a 10mila abitanti), la legge urbanistica regionale, modificata ad hoc dalla legge regionale sui PRU, stabilisce che gli AdP siano ammessi in variante urbanisticasoltantoperiPRGgiadeguati. *** Ladestinazioneurbanisticadell'areaCarbondiventacosdeterminante,perchdaessa dipendelapossibilitomenodifarericorsoalPRUconAdP,invarianteadunPRGmai adeguatoalPPAR. Difatti, l'art.60 delle NTA del PPAR stabilisce che le prescrizioni di base del Piano Paesisticononsiapplichinoallezonegiurbanizzate8,chesonoquelledefinitedauna
preliminare,pubblicatoall'albopretoriodelComuneinteressatoperlostessoperiododitempo. inoltre pubblicato apposito avviso in un giornale quotidiano a diffusione regionale, contenente l'indicazione degli enti presso i quali depositata la proposta di accordo di programma e dei terminientroiqualichiunquepuprendernevisione. 4. Entro la scadenza del termine di deposito di cui al comma 3 chiunque vi abbia interesse pu formulareosservazionieproposte. 5.Entroitrentagiornisuccessiviallascadenzadeltermineperlapresentazionedelleosservazioni indicatoalcomma4,ilPresidentedellaRegioneoilPresidentedellaProvinciaoilSindacoconvoca tutti i soggetti pubblici e privati interessati alla conclusione dell'accordo, che viene sottoscritto tenendocontodelleosservazioniepropostepresentate,eindividua,ovenecessario,isoggettiche provvedonoallavigilanzasull'esecuzionedell'accordo,nonchsuglieventualiinterventisostitutivi, aisensidell'articolo34,comma7,delD.Lgs.n.267/2000. 6.Ildecretodiapprovazionedell'accordodiprogrammaproduceglieffettidell'approvazionedelle variazioniaglistrumentiurbanisticigenerali,purchl'assensodiciascunComuneallaconclusione dell'accordoeallavariantesiaratificatodalConsigliocomunaleentrotrentagiornidalladatadi emanazionedeldecretodiapprovazione. 7.Ildecretodiapprovazionedell'accordodiprogrammaemanatodalPresidentedellaProvincia pergliaccordiinvarianteastrumentiurbanisticicomunali,neirestanticasidall'autoritavente competenzaprimariaperlarealizzazionedegliinterventi. 8.Ildecretodicuialcomma7pubblicatonelBollettinoUfficialedellaRegionedopol'intervenuta ratifica del Consiglio comunale e sostituisce il permesso di costruire per tutti o parte degli interventiprevistinellostesso,acondizionechenesussistanoirequisiti. 9.Gliaccordidiprogrammachedeterminanovariantiparzialiaglistrumentiurbanisticigenerali comunalisonoammessiesclusivamenteperiComunichehannoadottatodefinitivamenteilPRGin adeguamentoalPPAR. 8Art.60NTAPPAR.Esenzioni. Incoerenzaconquantodispostodalsestocommadellarticolo82delD.P.R.24luglio1977,n.616, neltestodicuiallalegge8agosto1985,n.431,etenutocontodellaL.R.21agosto1984,n.24,le prescrizionidibasedicuiallaletterac)dellarticolo3delpresentePiano,nonsiapplicanoper: 1a)leareeurbanizzate,coscomedefinitealquintocommadellarticolo27dellepresentinorme salvoquantodispostodalsettimocommadelmedesimoarticoloeconesclusionedelleareecostiere demaniali;(...) Art.27 NTA PPAR: (...) Si intendono per aree urbanizzate le zone omogenee A, B e D di completamento, rispondenti ai requisiti di cui allarticolo 2, lettera b del D.M. 2 aprile 1968, n. 1444,anchesealtrimentidenominateneglistrumentiurbanistici,nonchlezoneF,dicuial

direttiva regionale del 1997, emanata allo scopo di uniformare gli interventi di trasformazione in variante: sono da considerare urbanizzate (quindi, esenti dalle prescrizioni del PPAR e possibile oggetto di variante al PRG non ancora adeguato) le Zone A, B, D di completamento ed F, queste ultime a condizione che siano gi parzialmenteattrezzatesecondolalorodestinazione9. All'areaCarbonilvigentePRGBenevolodel1972assegnavaunaoriginariadestinazione urbanistica di Verde pubblico ex art.13 NTA, corrispondente alla Zona F del DM 1444/1968 sugli standards urbanistici. A tale destinazione l'area tornata, alla scadenzadellaprorogaurbanisticaconcuiilComunediAPelaRegioneapprovaronola prosecuzionedell'attivitproduttivaper25anni(quindi,finoalfebbraio2007),conuna variantecoronatadaconvenzioneconladittadel30ottobre198410. Quindi, l'area risulta priva dei requisiti per essere considerata come urbanizzata: e pertanto,insuscettibiledivariantealPRGnonancoraadeguato. Per superare lo scoglio, il Comune forza le norme regionali e la destinazione urbanisticadellareagrazieaduepareridellaRegione 11 12(cheallerichiestediparere
succitato decreto, gi prevalentemente urbanizzate e parzialmente dotate di attrezzature con esclusionedelleareecostiere(...). 9 CapoIIArt.1(cosasiintendeperareeurbanizzate) lett.b)leareecheglistrumentiurbanistici generalivigentiqualificanoconunaterminologiadiversadaquellaprevistadall'art.2delD.M.2 aprile1968,n.1444,mache,perirequisitipossedutialladatadientratainvigoredelP.P.A.R.(10 febbraio 1990) sono da considerare come zone A, B, D di completamento ed F. Per le aree da considerare come zone D di completamento ed F, si osserva quanto disposto dalla precedente lettera a)", (e cio che) "Le zone F devono essere prevalentemente urbanizzate e parzialmente dotatedelleattrezzaturenecessarieperlaloroprevistadestinazione";
10 con tale variante, approvata con DPGR n.5019 dell'11.2.82, larea divenne Zona 13 bis nella

quale, per un periodo non superiore a 25 anni, si consentiva la prosecuzione dellattivit produttivaedanchelarealizzazionedinuovivolumi.
11prot.n.248881del27aprile2011en.119691del26febbraio2010.

12 Del. GM n.149 del 22 lug 2011: PRESO ATTO CHE tale soluzione trova piena e completa

legittimazione, in termini di fattibilit tecnica e giuridica, nel parere della Regione Marche, Servizio Territorio Ambiente Energia, P.F. Urbanistica ed Espropriazione, prot. n 248881/27/04/2011/RM/GRM/URB/P, "Possibilit di apportare una variante parziale al vigente PRG del Comune di Ascoli Piceno relativa all'area industriale dismessa ex SGL Carbon , individuatacomesitodiinteresseregionale,medianteaccordodiprogrammadicuiall'art.34del D.Lgs.n267/2000edell'art.26bisdellaL.R.n34/1992"; TENUTO CONTO che il parere della Regione Marche, Servizio Territorio Ambiente Energia, P.F. Urbanistica ed Espropriazione, prot. n 248881/27/04/2011/RM/GRM/URB/P condiziona lammissibilit della procedura urbanistica sopra indicata allaccertamento, in fatto ed in diritto, dei requisiti di cui allart. 2, lett. B, del D.M. 2 aprile 1968, n. 1444 che permetterebbero di considerarel'areainoggettocomezonaDproduttivadicompletamento,ovvero: 1. esente dalle prescrizioni di base, transitorie e permanenti, del Piano Paesistico Ambientale Regionaleaisensidelcitatoart.60,primocomma,punto1a)delleN.T.A;

deglientidovrebberisponderesolointerminiastrattienonspecifici)incui,insintesi, si ipotizza che larea "potrebbe essere considerata" (da sottolineare luso del condizionale) alla stregua di Zona di completamento D, evidentemente tenendo conto dellostato difattodell'areanel1990(entratainvigoredelPPAR)eignorando,invece, che la vera destinazione urbanistica, assegnatale dal Piano Benevolo e ribadita con gli atti deliberativi della cd. proroga produttiva 25ennale, di zona F, solo temporaneamenteadibitaadusoproduttivo13. Pertanto,lacostruzionedellastessapossibilitdimodificareilPRGnonancoraadeguato al PPAR con un PRU tramite Accordo di Programma poggia su una forzatura interpretativaforieradiunprobabileviziodilegittimit. LastessaRelazioneTecnicaProgrammaticaallegataallapropostadiPRUinsistemolto su questa premessa giuridica: che larea stata accertata come Zona produttiva D e, pertanto,esentedalleprescrizionidelPPAR:pertanto,suscettibilediformareoggetto diunPRUinvarianteconAdPadunPRGmaiadeguatoalPPAR. Erappresentativodella ratiocapitolatricedelpianificatoredelPRU(lostessodelPRG) che nella Relazione si dica chiaro e tondo che non ci sono finanziamenti pubblici, pertanto la questione pu soltanto essere rimessa alle risorse private: altre possibili
2. oggetto di variante urbanistica da eseguirsi pur non avendo il Comune di Ascoli Piceno adeguato il proprio Piano Regolatore Generale al P.P.A.R. con laccordo di programma di cui all'art.34delD.Lgs.n267/200012edell'art.26bisdellaL.R.n34/1992.(...) PresoattocheilSettoreAssettodelTerritoriohapredispostoperlefinalitdicuiallart.6,comma 1,dellacitataleggeregionaleunadocumentazionedibasecostituitada: a. tavola 1 Individuazione ex art. 6 Legge Regionale 16/2005 del perimetro delle aree da riqualificare; b. relazione accertamento della sussistenza dei requisiti di zona D produttiva di completamentodicuiallart.2lett.BdelD.M.2aprile1968,n.1444;(...) (...) delibera: (omissis)diapprovarelarelazioneaccertamentodellasussistenzadeirequisitidizonaD produttivadicompletamentodicuiallart.2lett.BdelD.M.2aprile1968n.1444predisposta dalSettoreAssettodelTerritorio(omissis); di dichiarare e certificare, conseguentemente, che larea oggetto del Programma di RiqualificazioneUrbana(PRU)exareaSGLCarboncomeindividuataedescrittanellatavola1, individuazioneexart.6LeggeRegionale16/2005(omissis)hairequisitidileggeperpoteressere consideratazonaDdicompletamento;(...). Segue nella stessa direzione anche la del. Del.CC n.42 del 27lug11. PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA AREA SGL CARBON INDIVIDUAZIONE EX ART. 6 DELLA LEGGE REGIONALEN.16/2005DELPERIMETRODELLEAREEDARIQUALIFICARE.
13IlParereprot.248881del27apr11poggialafattibilitdelPRUconAdPsudueargomenti:

a) essendo scaduto gi nel 1977 il vincolo espropriativo del Verde Pubblico, l'area pu essere considerataperquellochedifatto,ciozonaDdicompletamento(invece,ilvincoloscaduto soltanto nel 2012 e alla data di entrata in vigore del PPAR doveva fare fede la destinazione urbanistica"sospesa"maeffettivadelPRG,cioVerdePubblico); b) il PRU non pu contrastare con gli scopi del PPAR perch , per definizione, strumento di riqualificazioneedeliminazionedeldegrado(evidenteiltautologismo).

soluzioni non vengono neppure considerate (ricerca di altri pi recenti finanziamenti,concorsopubblico,SocietdiTrasformazioneUrbana,responsabilitdel soggettoinquinante). Rinviando ad altri gli approfondimenti sui contenuti e le modalit del PRU, resta la percezionediunPianoincuimancadeltuttolindispensabilefunzioneriequilibratrice della mano pubblica sulla proposta privata: il Comune abdica alla funzione pianificatoria, per consentire al soggetto proprietario di realizzare ben 350mila metri cubidivolumetriaresidenziale/commercialesuddivisiin15lotti,alfinediremunerarsi degli ingenti costi della bonifica, quantificati nellordine di 35 milioni di . Nella sostanza, si perpetua la logica largamente superata del classico Piano di Lottizzazione, con cui il Comune cede la risorsa irriproducibile il territorio alledificazione di esclusivautilitprivata,peravereincambiounmerovantaggioeconomico. ***

POSSIBILE ERRORE NELLA QUALIFICAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO PER MANCANZA DI APPORTODIRISORSEPUBBLICHE.
Dagli stessi pareri consultabili nellarchivio della Regione Marche si traggono ulteriori elementicontrariallapossibilitdifarericorsoallostrumentodelPRUinvariante. Un parere prot. 139556 del 10 marzo 2011 deduce da numerose disposizioni della stessa l.r. 16/2005 che il PRU si caratterizza per lapporto concorsuale di utilit dalla parte pubblica e dalla parte privata: in difetto dellapporto di risorse pubbliche (conferimenti,finanziamentietc.),sisarebbeinpresenzadistrumentiattuatividiversi dalPRU14.
14

(dalparere10marazo2011) Laleggeregionale23febbraio2005,n.16,stabilisce: allart. 2, comma 2, lett. h) che i PRU comprendono, fra gli altri, i programmi, comunque denominati,cheprevedonoilrecuperodiareeedificatedegradatetramitelinterventounitariodi pisoggettipubblicieprivati,contempidiattuazionedefiniti; allart.3,comma3,chetralefunzioniesercitatedaicomuniinmateriaviquellarelativaalla organizzazionedellemodalitdipartecipazionedeisoggettipubblicieprivatiaiPRU, allart.5,comma1,lett.c)ede),cheilPRUfralaltrocontienelelencodelleunitimmobiliarida riqualificare con lindicazione delle propriet e delle destinazioni duso attuali e di progetto e i costidegliinterventielaripartizionedeglistessifraisoggettipartecipanti; allart. 6, comma 2, che il Comune promuove il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati nellaformazionedelPRUattraversounconcorsopubblico; allart.11,comma1,cheiprogrammiegliinterventidicuiallart.5,cioquelliattuatitramiteil PRU,possonoessereattuatiancheattraversounasocietditrasformazioneurbana,costituitaai sensi dellarticolo 120 del d.lgs. 267/2000, cio di una societ per azioni per progettare e realizzareinterventiditrasformazioneurbanacostituitadalComune,ancheconlapartecipazione dellaProvinciaedellaRegione. Dalle predette disposizioni della L.R. n. 16/2005 risulta che allattuazione dei PRU debbono concorreresoggettipubblicieprivaticonlelororispettiverisorse,macheisoggettipubblicinon debbano essere necessariamente rappresentati dalle Amministrazioni comunali, potendo concorrere altri Organismi o Enti. In mancanza di altri soggetti pubblici allattuazione dei PRU debbono concorrere i Comuni con proprie risorse o con propri immobili da recuperare, non potendosiquestilimitarearaccogliereifruttiderivantidallattuazionedelPianosenzaalcun

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POSSIBILEIMMODIFICABILITDELLADESTINAZIONEUTILIZZATAAIFINIDELL'ESENZIONE DALPPAR.
Ancora, la Direttiva regionale n.14/1997 stabilisce che in ipotesi di destinazioni urbanistiche ricadenti nella casistica delle esenzioni, la variante ammissibile purch venganosalvaguardateleragionichedeterminanoleesenzioni: staadirecheuna Zona pure accertata come D di completamento non potrebbe poi mutare in Zona di espansioneC,coseludendolaratiodelleesenzioni15. ***

POSSIBILE OMISSIONE REGIONALE15/2006.

DELLA PROCEDURA CONCORSUALE PREVISTA DALLA

LEGGE

IlmodellodiPRUoffertodallaL.R.15del2006privilegiaespressamentelostrumento delconcorsopubblico16elacostituzionedisocietditrasformazioneurbana17.
coinvolgimento diretto, perch in tal caso saremmo in presenza di un ordinario Piano particolareggiatoaisensidellaleggeurbanistican.1150/1942odiunPianodirecuperoaisensi dellaleggen.457/1978.
15CapoIIIArt.1lett.bDirettivareg.len.14del1997:

B)leareeinteressaterientranotraquelleallequalisiapplicanoleprescrizionidibasedelP.P.A.R. aisensidell'art.60delleN.T.A.:lavarianteammissibilepurchvenganosalvaguardateleragioni chedeterminanoleesenzioni. Parere Prot. n. 0027436 del 15/02/2007 OGGETTO: Richiesta di parere sulla possibilit di apportarevariantiparzialiadareeesentidalleprescrizionidibasedelP.P.A.R.aisensidellart.60, punto1a),delleN.T.A.dellostesso. LaProvincia chiedeseunareaconsideratanelP.R.G.adeguatoalP.P.A.R.esentedalleprescrizioni di base del P.P.A.R. ai sensi dellart. 60 punto 1a delle N.T.A. dello stesso, in quanto zona D artigianale rispondente ai requisiti del completamento previsti dallart. 2 del D.M. n. 1444/68, possa considerarsi ancora esente nel caso in cui con una variante parziale venga modificata la destinazioneurbanisticadazonaDazonaCdiespansioneresidenziale.IlServizioUrbanistica dellaProvinciaritieneancheconriferimentoaquantostabilitodallart.3,punto2,letteraBdella Direttivaregionalen.14/97checonlamodificadelladestinazioneurbanisticalareaperderebbe le caratteristiche di zona urbanizzata di completamento, requisito in base al quale stata dichiarata esente, per cui verrebbero meno i motivi che determinavano lesenzione e pertanto allareainquestionesiritienedebbanoessereimposteleprescrizionidibasedelP.P.A.R.. 16LR16/2005Art.6.FormazioneeapprovazionedelPRU. 1. Ai fini della formazione del PRU, il Comune individua il perimetro delle aree da riqualificare, definendone il prevalente interesse pubblico, nonch le risorse necessarie e disponibili per la realizzazionedegliinterventieindirizzaecoordinaaltreslapartecipazionedeisoggettipubblicie privaticoinvolti. 2.IlComunepromuoveilcoinvolgimentodeisoggettipubblicieprivatinellaformazionedelPRU attraversounconcorsopubblico,apertoatuttiisoggettiinteressatiaparteciparealla

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Risulta, invece, che il Comune abbia immotivatamente abdicato sia alla possibilit di ricorrere ad una gara pubblica (magari su scala europea, data la unicit, rilevanza e centralitdell'areainuncapoluogodiprovinciaaridossodiuncentrostorico);siaalla ipotesidiunaSTU,nellaqualeessereparteattivaneiprocessidecisori. ***

POSSIBILENATURAATTUALEDIZONABIANCADELL'AREACARBON.
Un ulteriore profilo critico, che suggerisce ulteriormente di ricondurre le scelte pianificatorie nellalveo naturale del PRG, risiede nella possibilit che larea sia nel
realizzazionedellariqualificazione,stabilendoitempielemodalitdipresentazionedellerelative proposte. 3. Le proposte avanzate dai soggetti di cui al comma 2 devono contenere lo studio di fattibilit degliinterventieilloroprogettopreliminare. 4.Nelcasoincuinell'ambitodelleareeinteressatedalPRUsitrovinoimmobilidiproprietprivata oappartenentialpatrimoniodisponibiledialtrientipubblici,ilComunepuattivare,inluogodel concorso pubblico di cui al comma 2, procedure negoziali con gli interessati volte a definire le formedellaloropartecipazionealprogramma,fissandoneiterminielemodalit. 5.Primadell'adozionedelPRU,aisensidiquantoprevistoall'articolo5,comma2,letterab),della presentelegge,ilComunegarantisceleformepiappropriatedipartecipazionepubblica. 6. Qualora nei termini fissati ai sensi del comma 4 non si raggiunga l'intesa con i proprietari interessati,ilComuneinvitaglistessiaparteciparealconcorsopubblicodicuialcomma2. 7. Espletate le procedure partecipative di cui ai commi precedenti, il Comune elabora il PRU secondoledisposizionidicuiall'articolo5. 8.IlPRUadottatodalComuneeddepositatopersessantagiorniconsecutivipressolasegreteria del Comune medesimo. Dell'avvenuto deposito data notizia al pubblico mediante avviso affisso all'albo pretorio e pubblicato nelle pagine locali di almeno un giornale quotidiano a diffusione regionale, nonch mediante appositi manifesti. Durante i sessanta giorni del deposito i soggetti interessatipossonopresentareosservazioniedopposizioni. 9. Il Comune, entro i sessanta giorni successivi alla scadenza del termine di cui al comma 8, approvailPRU,decidendocontestualmentesulleosservazioniedopposizionipresentate. 10. Per l'acquisizione di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni, si procede mediante conferenzadiservizi,aisensidegliarticoli14eseguentidellalegge7agosto1990,n.241(Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi). 11.LevariazionialPRUchecomportanolasoppressionetotaleoparzialedegliinterventiodelle opere di urbanizzazione previsti, o cambi di destinazione d'uso degli immobili che utilizzano risorsepubbliche,sonoapprovatedalComunepreviaconvocazionediunaconferenzadiservizicon tuttiglientiinteressati. 12.IlComunestabilisceicasiincuiilPRUsostituisceilpermessodicostruire. 13. Nei casi di cui all'articolo 5, comma 2, lettera h), il PRU approvato mediante accordo di programma ai sensi dell'articolo 34 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamentodeglientilocali)edell'articolo26bisdellaL.R.n.34/1992. 17 Conla STU,entipubbliciesoggettiprivaticostituisconounasocietmistapergliinterventidi trasformazione urbana e per lacquisizione, la trasformazione e la commercializzazione di immobili. Si tratta di uno strumento elettivo della riqualificazione urbana nei paesi del Nord Europa,cuisipotrebbeguardarepertrarresoluzionialternativeaquellaintrapresa.

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frattempo divenuta Zona Bianca 18, laddove il vincolo connesso alla destinazione di Verde Pubblico dovesse intendersi come espropriativo 19 e, dunque, decaduto per decorrenzadelterminediefficaciaquinquennale20. In tale ipotesi, il vincolo risulterebbe decaduto nel 2012, ovvero cinque anni dopo la scadenza della cd. proroga Carbon (2007), giacch in tale occasione, con atti amministratividivenutiinoppugnabili,fureiterataladestinazioneurbanisticadiVerde Pubblico e, con essa, fu apposto un nuovo vincolo espropriativo quinquennale stabilendoespressamentechetaledestinazioneavrebberipresoefficaciaafardatadalla scadenzadellaproroga25ennale21.
18Art.9DPR327/2001.Vincoliderivantidapianiurbanistici.

1. Un bene sottoposto al vincolo preordinato all'esproprio quando diventa efficace l'atto di approvazionedelpianourbanisticogenerale,ovverounasuavariante,cheprevedelarealizzazione diun'operapubblicaodipubblicautilit. 2. Il vincolo preordinato all'esproprio ha la durata di cinque anni. Entro tale termine, pu essere emanatoilprovvedimentochecomportaladichiarazionedipubblicautilitdell'opera. 3. Se non tempestivamente dichiarata la pubblica utilit dell'opera, il vincolo preordinato all'esproprio decade e trova applicazione la disciplina dettata dall'articolo 9 del testo unico in materiaediliziaapprovatoconD.P.R.6giugno2001,n.380. 4.Ilvincolopreordinatoall'esproprio,dopolasuadecadenza,puesseremotivatamentereiterato, con la rinnovazione dei procedimenti previsti al comma 1, e tenendo conto delle esigenze di soddisfacimentodeglistandard. 5.Nelcorsodeicinqueannididuratadelvincolopreordinatoall'esproprio,ilconsigliocomunale pumotivatamentedisporreoautorizzarechesianorealizzatesulbenevincolatooperepubbliche odipubblicautilitdiversedaquelleoriginariamenteprevistenelpianourbanisticogenerale.In talcaso,selaRegioneol'entedaquestadelegatoall'approvazionedelpianourbanisticogenerale non manifesta il proprio dissenso entro il termine di novanta giorni, decorrente dalla ricezione della delibera del Consiglio comunale e della relativa completa documentazione, si intende approvata la determinazione del Consiglio comunale, che in una successiva sedutane dispone l'efficacia. 6.Salvoquantoprevistodalcomma5,nullainnovatoinordineallanormativastataleoregionale sullaadozioneesullaapprovazionedeglistrumentiurbanistici. 19 Consiglio di Stato, Sez. IV, n. 2254, del 23 aprile 2013: La destinazione verde pubblico attrezzatohadiregolanaturaconformativa,dovendoperverificarsicasopercaso,allastregua della concreta disciplina urbanistica posta dallo strumento generale, se questa comporti la preclusionepressochtotalediogniattivitedilizia,conconseguentesvuotamentosostanzialedel dirittodipropriet:solointaleultimaipotesipotendoseneritenereilcarattereespropriativo.
20Anchesecondounparereregionaledel5giugno1991:

leZoneFnonpossonoessereconsideratezoneurbanizzateaifinidell'esenzionedalPPAR; se le attrezzature pubbliche previste non sono state realizzate, il vincolo espropriativo decadutoelazonadiventatabianca.
21 Ladisciplinanormativadellacd.VarianteCarbonstabilisceperlaZona13bischeLapresente

norma ha carattere non permanente per cui, una volta trasferita lIndustria Elettrocarbonium e comunqueunavoltatrascorsi25anni,tornaavalerelattualenormativadiP.R.G.eprecisamente quelladiZona13VerdePubblico.

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***

OPPORTUNIT DI RICONDURRE LE VALUTAZIONI STRATEGICHE ALLINTERNODELNUOVOPRGINADEGUAMENTOALPPAR.

SULLAREA

CARBON

In disparte i profili di possibile illegittimit, resta in ogni caso la manifesta inopportunit/illogicit di procedere a modificare in variante semplificata il PRG del 1972 senza attendere il nuovo PRG, di cui gli Amministratori preannunciano la imminente adozione, per di pi in assenza di motivazioni di urgenza, tali da giustificare una anticipazione urbanistica che, per vastit e complessit, finir inevitabilmentepercondizionarelassettodelnuovoPianoGenerale. La mancanza di risorse finanziarie che affligge gli enti territoriali non pu e non deve rappresentare un alibi per rinunciare alla fondamentale funzione pianificatoria, che esprime il livello pi alto della discrezionalit amministrativa e conforma l'assetto del territorioedellastessavitadellacomunitperidecenniavenire. Semmai, vero il contrario: proprio la mancanza di risorse pubbliche deve indurre gli Amministratori ad utilizzare gli strumenti della riqualificazione urbana nel modo migliore, per stimolare il coinvolgimento dei soggetti privati e per dirigerne l'investimento su obiettivi pianificatori negoziati, ma in ogni caso preselezionati ed orientatialperseguimentodell'interessepubblico. Linteresse pubblico nella pianificazione non pu e non deve ridursi ad una mera utiliteconomica. Untaleapproccio svilisce ibisogni dellapopolazione, percondurre inevitabilmente ad abbandonareilterritorioallelogichedellaspeculazioneedilizia,dicuitristeesempioil PRG di Roma, snaturato a colpi di Accordi di Programma che hanno consentito alle imprese costruttrici di edificare lagro romano, in cambio di (pochi) soldi per le urbanizzazioni(comelafamosalineaCdellaMetro). Perlasuaposizione,rilevanza,estensione,perlesuecriticitintrinsecheedopportunit urbanistiche,lAreaCarbonnonpuesseresottrattaadunavalutazione contestualeal nuovo Piano Generale, entro un dibattito di pi ampio respiro allargato allintera citt nel corretto bilanciamento dei contrapposti interessi 22, nel quale la proposta del
Pertanto, risulta errato che larea sarebbe Zona Bianca a far data dal 1977 per scadenza delloriginario vincolo espropriativo, come si opina nel parere regionale del 2011, apparentemente ritraendosene in via implicita la possibilit di determinare la destinazione urbanisticaal1990(entratainvigoredelPPAR)dallasituazionedifatto.
22 Deverilevarsilacontraddittorietconidichiaratiintentipartecipativieinformativichesisia

chiamato il Consiglio Comunale a votare un recente atto di indirizzo su un progetto di trasformazione urbana complessa, gi formalizzato da molte settimane, senza che lAmministrazione abbia preventivamente promosso una serie di incontri pubblici per illustrarneicontenutielemodalit.Tantopi,dopoilrecenteDlgsn.33/2013sugliobblighidi pubblicitdellepp.aa.,aisensidelqualeleproposteprivateditrasformazioneurbanadebbono esserepubblicatesulsitowebdelComune,cosdapermettereaqualunqueinteressatodiaverne pienaetempestivaconoscenza.

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soggetto privato sia bilanciata da quella indispensabile funzione riequilibratrice della manopubblicache,adoggi,mancata. Auspicando un approfondimento critico da parte di soggetti e professionalit competenti, peraltro gi stato osservato che il progetto del nuovo insediamento (un potenzialedi4500nuoviabitanti): non tiene debito conto delle conseguenze della congestione urbanistica, del pregiudiziodeiserviziedellavivibilitchesiriverserebberosuiquartierilimitrofi; nonapprofondisceglieffettiacaricodel CentroStorico,principalerisorsaturisticae culturale di Ascoli gi candidata a divenire patrimonio dellUNESCO; che, secondo le stesse Linee Guida del nuovo PRG 23, dovrebbe essere "recuperata" con investimenti privati di qualit; e che, invece, subirebbe una ulteriore deprivazione di risorse economiche; nonvalutalimpattonegativosul valoredelleproprietimmobiliari,inuncontesto gipenalizzatodauncrollodelmercatoedaunasaturazioneresidenzialeconseguente
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Linee guida per lelaborazione della proposta del nuovo Piano Regolatore Generale in adeguamentoalP.P.A.R.approvatecondel.GCn.99del4maggio2010. (...) le attuali criticit del territorio ascolano dimostrano la necessit che il nuovo modello di sviluppovengaancoratoallerisorseculturaliedallapossibilitdivincolareataledestinazionegli interventiconcernentilareaCarbonedilCentroStoricocittadinocherappresentanounagrande opportunitperlavalorizzazionedellacitt. Il Centro Storico rappresenta una grande risorsa culturale che merita di essere adeguatamente valorizzata nella prospettiva di unautentica crescita turistica con una serie di azioni amministrativevolteafavorire: - interventi di qualit che permettano il recupero di nuovi residenti attraverso il recupero dellevolumetrieesistenti; - insediamentodinuoveattiviteconomicheenascitadiundistrettoculturalecheattuinola vocazionediepicentroculturale(econseguentementeturistico)dellacitt;(...) Lelaborazione del nuovo P.R.G. rappresenta loccasione per avviare un reale processo di pianificazione,partecipatoecondiviso,chediaallacittunanuovaidentit. Il punto di partenza per la riprogrammazione o rigenerazione della Citt del III millennio datodalsuofascinoracchiusoquasituttonellabellezzadellapartestorica,nelsuorapportocon un paesaggio verso nord e verso sud ovest, nonch nella cultura spirituale e materiale ancora presente.(...) Un minore consumo di suolo per abitante e una radicale riforma della mobilit (unitamente alla pressanterichiestadilavoroediunadeguataqualitdellavitacittadina),diventanoicardiniper unadeguamentoeconomicoalfuturo. La riqualificazione /rigenerazione urbana non si ottiene solo con le nuove case, bens con il recupero, la manutenzione, il miglioramento dellesistente ed il potenziamento dei borghi e soprattuttomediantelavalorizzazionedelpaesaggio.(...) InquestaotticailpercorsoavviatodallAmministrazioneperilriconoscimentodellacitt,delsuo territorio e del suo paesaggio quale sito dellUNESCO (o meglio patrimonio dellUmanit) rappresentaunadelleazionicostitutivediunanuovavisionepoliticachecreisviluppoeconomico inunotticadisalvaguardiadeivaloriambientalieculturalicheilPianoRegolatoreGeneraledovr perseguire,uniformandosiallastessavisioneispiratrice.(...)

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ai recenti interventi di trasformazione urbana (anchessi, approvati in variante con AccordodiProgramma). Le possibilit di un utilizzo, anche edificatorio, dellArea Carbon sono molteplici e non possono essere ridotte ad un mero calcolo di volumetria compensativa degli oneri di bonifica, ma opportuno che siano contestualizzate ad una indagine approfondita dei bisogniedellefunzionicollettive(ufficigiudiziari,servizicondivisiperiComuniminori, strutture universitarie e sportive, Villaggio del Volontariato menzionato anche nelle citateLineeGuida,etc.)24. Perlasuairreversibiliteperilpoterediconformarelavitadiunainteracollettivit,la pianificazionedellAreaCarbonimponechelasceltapielevatatralesoluzionipossibili siacondottanelsuocontestonaturale,cheilnuovoPianoRegolatoreGenerale. Ilcheconduceadunulterioreaspettocriticodelpercorsointrapreso. ***

SOVRAPPOSIZIONE DELLINCARICO GI CONFERITO DI PIANIFICAZIONE PER IL PRG CON LINCARICO DI PREDISPOSIZIONE DEL PRU RETRIBUITO DAL SOGGETTO PROPRIETARIO: POSSIBILECONFLITTODIINTERESSI.
UnacriticitimportanterisiedenellostessometododielaborazionedelPRU,affidatoai medesimiprogettistidelPRG,conaccollodicostidapartedelsoggettoproprietario. Laccordo esposto negli atti amministrativi e, dunque, "trasparente" anche nel suo essereviziatodaunpossibileconflittodiinteressi 25,eventualmenterilevanteancheai finidellart.41bisdellaL.1150del194226.
24ancoradalleLineeGuidaperilPRG:

D.Sistemadelleoperepubblicheascalaurbanaeterritoriale. LelaborazionedelnuovoP.R.G.dovrcomportarelapreventivaricognizionedelleoperepubbliche a grande scala territoriale, attraverso lanalisi dei bisogni di attrezzature dinteresse collettivo, qualicaserme,edificipenitenziari,giudiziariestruttureatteadospitareufficipubbliciarilevanza regionalenazionale. La preventiva ricognizione dellesistente dovr consentire ai progettisti di individuare allinterno della programmazione comunale nuove aree in cui insediare attrezzature di interesse collettivo. (...) Per le aree nelle quali le ricognizione e le valutazioni avviate, testimoniano un elevato grado di saturazione delle volumetrie gi realizzate, dovranno essere privilegiati esclusivamente gli interventidiriqualificazioneerecuperourbanosenzalapossibilitdiincrementourbanistico. Inalcuneareechepresentanounacapacitedificatoriaresiduarispettoaipianiparticolareggiati scadutipossonoessereprevistesoluzionichemantenganotalecapacitpurchgliinterventisiano finalizzatiadottimizzareglispaziliberi.(...)
25

Del.GM 149 del 22 lug 2011: CONSIDERATO CHE la centralit e le dimensioni dellarea assumono unimportanza strategica per la complessiva pianificazione della citt, tanto da determinare lopportunit che la proposta di riqualificazione urbana sia predisposta, se pur con lassistenzadelServizioPianificazioneUrbanisticacomunale,daglistessiprogettistidellaVariante

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alPianoRegolatoreGeneralecononerifinanziariacaricodeiproprietaridelleareeinteressate,cui spettacomestabilitodalProtocollolapropostadiriqualificazioneurbana;(...) vedasi anche del.GM 227 23 nov 2011, in cui si parla di "complementariet" del PRU e si espongonoleragionidell'accollo: CONSIDERATO CHE il Consiglio comunale con la delibera n. 25 del 12.03.2009 nel fornire alcuni indirizzi propedeutici alle attivit di progettazione urbanistica che interessano la riconversione dellareaSGLCarbonhastabilito,altres,diindividuarelezoneadestedadovestditalenucleo centrale come quelle a maggiore suscettivit dintervento privato, stabilendo che per quanto riguardano i parametri dimensionali, gli stessi dovranno essere studiati di concerto con la pianificazionedelnuovoPRG; RITENUTOopportunoriconfermareisuindicatiindirizzichesigiustificano,perquantoriguardai soggetti cui affidare la progettazione del Programma di Riqualificazione Urbana in variante al P.R.G.,perleseguenticonsiderazionigenerali: checonDeliberazionedellaGiuntaComunalen.320del29.11.2003vennetralaltroridefinitala struttura professionale interdisciplinare per la redazione del nuovo Piano Regolatore Generale, confermandoilProf.Arch.(omissis)nellincarico,asuotempoconferitogliconDeliberazionedella Giunta Comunale n.1200 del 22.08.1996, di coordinamento tecnico scientifico generale di una strutturaprofessionaleinterdisciplinareecomprendendovigliArchitetti(omissis)giincaricati delladeguamentodelPRGvigentealPPAR; iprofessionistisopraindicatipossono,invirtdell'incaricogiconferito,eseguirelaprestazione richiesta,ovverolaprogettazionedelProgrammadiRiqualificazioneUrbanainvariantealP.R.G.., instrettacorrelazioneedinconformitallapianificazionedelnuovoPianoRegolatoredellacitt; iprofessionistidispongonosempreinvirtdell'incaricogiconferitoilknowhownecessarioper eseguirelaprestazionerichiestainsintoniacongliobiettivistrategicidelnuovoPianoregolatore dellacittcoscomedeterminatidallaGiuntaedalConsigliocomunale; la centralit e le dimensioni dellarea assumono unimportanza strategica per la complessiva pianificazione della citt tanto da determinare lopportunit che la progettazione de quo sia affidataaglistessiprogettistidellaVariantealPianoRegolatoreGenerale;(...) 26 Art. 41bis L.1150/1942 (Articolo aggiunto dall'articolo 14, della legge 6 agosto 1967, n. 765). I professionisti incaricati della redazione di un piano regolatore generale o di un programma di fabbricazione possono, fino alla approvazione del piano regolatore generale o del programma di fabbricazione, assumere nell'ambito del territorio del Comune interessato soltanto incarichi di progettazionediopereedimpiantipubblici. Ogni violazione viene segnalata al rispettivo Consiglio dell'ordine per i provvedimenti amministratividelcaso. Cass.civileIII3marzo2011n.5116 Le limitazioni poste dall'art. 41 bis della l. n. 1150/42 ai professionisti incaricati di redigere strumentiurbanisticisussistonosinoall'approvazionedefinitivadeglistessi,purseilprofessionista sia chiamato alla mera adozione dello strumento senza doversi occupare delle successive controdeduzioniedosservazioniprimadell'approvazione(inapplicazionedelsuespostoprincipio, la Corte ha confermato la sanzione disciplinare emessa nei confronti di un architetto che, dopo aver predisposto per il Comune una variante parziale al Piano Regolatore Generale, nel periodo subito successivo all'adozione da parte dell'Ente della variante stessa aveva presentato per una societ privata una proposta di Piano attuativo inerente un'area compresa nella suddetta Variante). L'architetto che abbia redatto, unitamente ad altri professionisti, la variante parziale al Piano regolatore generale comunale e, successivamente all'adozione dello strumento urbanistico, abbia presentato,conunasocietprivata,unapropostadipianoattuativoinerenteadun'areacompresa

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Difatti,se,daunlato,innegabilechelaccollodeglionorarirealizzaunaeconomiaperil bilancio comunale, dallaltro la contropartita di tale economia di bilancio risulta, nella suaobiettivarilevanza,ilvenirmenodella indispensabileterzietedesclusivitdel pianificatore del PRG, remuneratodallo stessosoggettoprivatobeneficiario del PRU, redattoinvarianteanticipataalPRG. Oltre la indiscussa professionalit e affidabilit dei progettisti coinvolti, tale assetto configura ex se e nella sua oggettivit un tipico conflitto di interessi, che suggerisce lopportunitdiricercareunasoluzionealternativa. Dal quadro normativo si evince che il pianificatore di un PRG deve avere riguardo necessariamenteesclusivoallacuradellassettopialtodeipubbliciinteressicoinvolti dalgovernodelterritorio,nellasuaglobalitecomplessit;laddoveilpianificatoredi unPRU nonpuprescinderedagliobiettivieconcretiinteressiedallecondizioni difattibilitdelsuosoggettopromotore. Aquestecondizioniintrinsecheeirrinunciabili,inrelazionealladiversitdellanaturae degliscopideiduestrumenti,appareinopportunocheipianificatoricoincidano. Il che finisce per ricondurre alla opportunit che ogni possibile proposta di utilizzo dellArea Carbon sia rimessa alla valutazione, su scala pi complessa e integrata, del nuovoPRG. ***

NECESSIT/OPPORTUNIT DELLOPERADIBONIFICA.

DI GARANZIE ADEGUATE DI COMPIMENTO E COLLAUDO

nellavariantemedesima,incorrenell'illecitodisciplinaredicuiall'art.41bisdellaleggen.1150del 1942 (introdotto dall'art. 14 della legge n. 765 del 1967) e all'art. 29 del codice deontologico (approvatocondeliberadelConsiglionazionaledel20dicembre2006einvigoredal1gennaio 2007), applicabile ratione temporis, ai sensi dei quali non possono essere assunti incarichi di natura privata da parte dei professionisti cui sia stata demandata la redazione di strumenti urbanistici fino alla loro definitiva approvazione, dovendosi escludere che il divieto in questione possaesseretemporalmentelimitatoalmomentodell'adozionedellostrumentoanchenell'ipotesi incuil'incaricopubblicosiastatocontenutoneilimitidellastesuradeglielaboratisenzaestendersi alla fase dell'assistenza del Comune relativamente alle osservazioni e deduzioni, atteso che l'interessepubblicoallosvolgimentodell'incaricoinmododisinteressatoedimparzialeeilrispetto delle regole di corretta concorrenza tra i professionisti impongono la persistenza temporale del divietofinoall'approvazionedefinitivadellostrumentourbanisticomedesimo. La norma di cui all'art. 29 del codice deontologico degli architetti, approvato dal Consiglio nazionalenellasedutadel20dicembre2006einvigoredal1gennaio2007,applicabileratione temporis secondo la quale il professionista iscritto che esegue per incarico di pubbliche amministrazioni strumenti urbanistici e loro varianti deve astenersi, dal momento dell'incarico e fino alla loro approvazione definitiva, dall'assumere incarichi privati di progettazione nell'area oggetto dello strumento urbanistico riempie di contenuto la previsione legislativa generale contenutanell'art.41bisdellaleggen.1150del1942(introdottodall'art.14dellaleggen.765del 1967) che vieta, ai professionisti incaricati di redigere parti degli strumenti urbanistici, di accettare incarichi privati relativi all'attuazione del Prg fino alla definitiva approvazione del medesimoe,pertanto,assumeilrangodinormadidirittoaifinidelsindacatodilegittimit.

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Ladisaminaquilimitataadalcuniaspettipigeneralidiopportunitamministrativa, nella premessa che una regolamentazione chiara garantisce sia le istituzioni che il soggettoprivatodaambiguitinterpretativeedalconseguenterischiodicontenzioso. LastoriadellaSglCarbonlegataadoppiofiloallacittdiAscoli,cuihadatolavoroe ricchezza, ma anche inquinamento e malattie letali. E di unanime condivisione che unopera di bonifica non possa prescindere da garanzie adeguate, a tutela di quanti vivonoelavoranosulterritorioedellegenerazionifuture. L'AreaCarboncontieneoggiilrisultatodeldepositoedellastratificazionedimateriali altamente inquinanti per le persone e per l'ambiente (peci, catrami di lavorazione, amianto, ricaduta IPA). Da una cos alta criticit ambientale discendono necessariamentelinteresseeildirittodellacittariceveregaranzieadeguateaffinch non si insedino attivit umane di nessun genere e affinch non si commercializzino le relativearee,primachelabonificasiaintegralmentecompiutaecollaudata. Lamisuracongruapuesserericavatadallart.242delDlgs152/2006,cheperlobbligo di bonifica a carico del soggetto responsabile stabilisce una garanzia nella misura massimadelcinquanta%delcostostimatodiintervento27. Sempre a massima garanzia della corretta propedeuticit dellopera di bonifica, una opportuna prescrizione potrebbe subordinare la possibilit di edificare e commercializzareleareeprimadelcollaudo 28.Inconsiderazionedellasuafunzionedi garanzia del diritto costituzionale della salute, tale disposizione potrebbe utilmente essere tradotta in una specifica Norma Tecnica Attuativa, per sottrarla alla modificabilitattraversosuccessiviattideliberativi. Restano fuori dal presente contributo i pur complessi aspetti legati alle procedure di valutazioneambientale,suiqualisiconfidainapprofondimentiulteriori. ***

POSSIBILENECESSITDIGARAPUBBLICAPERL'OPERADIBONIFICA.
Ai fini della disciplina del Codice dei contratti pubblici (Dlgs 163/2006), inoltre, la bonifica qualificabile tra le opere di urbanizzazione secondaria 29 di rilevanza
27Art.242Dlgs152/2006co.7:

Con il provvedimento di approvazione del progetto sono stabiliti anche i tempi di esecuzione, indicandoaltresleeventualiprescrizioninecessarieperl'esecuzionedeilavoriedfissatal'entit delle garanzie finanziarie, in misura non superiore al cinquanta per cento del costo stimato dell'intervento,chedevonoessereprestateinfavoredellaregioneperlacorrettaesecuzioneedil completamentodegliinterventimedesimi.
28Ladel.GMn.176del2012,incuisistabilivachel'integralecompletamentodellabonificafosse

preliminarealledificazione,risultagiparzialmentemodificatadalladel.GM1072013,incuile prescrizionitecnichedelResp.delprocedimentoappaionopiattenuate.
29 DPR 380/2001 Art.16 co.8. Gli oneri di urbanizzazione secondaria sono relativi ai seguenti

interventi: asili nido e scuole materne, scuole dell'obbligo nonch strutture e complessi per l'istruzionesuperioreall'obbligo,mercatidiquartiere,delegazionicomunali,chieseealtriedifici

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comunitaria dovrebbe essere affidata tramite procedura di evidenza pubblica, sulla quale le Amministrazioni competenti dovranno vigilare, affinch il ribasso economico nonavvengainnessuncasoinpregiudiziodellapienaaffidabilitedefficaciadell'opera. ***

ESTENSIONEDELLAPROPEDEUTICITDELLABONIFICAALL'UTILIZZODIVILLATOFANI.
Per le medesime problematiche illustrate al riguardo dellArea Carbon, risulta opportuno che le Amministrazioni competenti verifichino, mediante i necessari ed opportunicontrolliscientifici,sesussistonolecondizionidiutilizzodi VillaTofani,gi destinataadivenireincubatorediimprese. Nellemoredelcompletamentodelloperadibonificadellareainteressata(0,4Ha) 30,i progettidi StartUp,voltiaprocurarenuoveimpreseepositivericaduteeconomichesul territorio,potrebberoessereaccettabilmentetrasferitiinunadiversasede. ***

POSSIBILEELUSIONEDELLARESPONSABILITDELSOGGETTOINQUINANTE.
Alcune considerazioni sul principio di derivazione comunitaria Chi inquina paga, recepitodalCodicedellAmbienteDlgs152/200631. Ci si chiede se la scelta di non intraprendere nessun tipo di azione nei confronti del soggettoinquinantepossaaveresottrattoallacitteallastessariqualificazionedellarea lachancediimportantirisorse. Lemotivazioniditalescelta,inpioccasioniribadite,sonocheunacausaduratroppo e rischia di essere inutile; che bloccherebbe le possibilit di futuro sviluppo legate allarea; che i soggetti titolari dellindustria sono mutati nel tempo; che il Comune avrebbedovutoagireinviadirivalsa.Ragionamentisiffatti,laddovenonsupportatida adeguatiparerilegali,espongonoalrischiodidisattendereladoverosatuteladellacitt e della popolazione; tanto pi, perch Ascoli non si trova pi sotto scacco
religiosi, impianti sportivi di quartiere, aree verdi di quartiere, centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie. Nelle attrezzature sanitarie sono ricomprese le opere, le costruzioni e gli impianti destinati allo smaltimento, al riciclaggio o alla distruzione dei rifiuti urbani, speciali, pericolosi,solidieliquidi,allabonificadiareeinquinate.
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Coerenza amministrativa imporrebbe di verificare anche se le medesime condizioni di sicurezzaperlasalutepubblicaesistonoperilcampodicalcioadiacenteaVillaTofani,sulquale siallenanoigiovaniascolani. Gli oneri connessi alla messa in sicurezza e alla bonifica nonch quelli conseguenti all'accertamento di ulteriori danni ambientali sono a carico del soggetto responsabile della contaminazione,qualorasiaindividuato,esistenteesolvibile.Ilproprietariodelsitocontaminato obbligatoinviasussidiariapreviaescussionedelsoggettoresponsabiledell'inquinamento.

31Art.252bisco.2Dlgs152/2006.

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occupazionale, come accade nella drammatica realt dell'ILVA a Taranto; tanto pi, perchlaCarbontuttoggiunamultinazionalecheoffregaranziedisolvibilit. Apparesommamenteopportuno,anchealloscopodiescludereprofilidiresponsabilit erariale, che le condizioni di fattibilit di un eventuale contenzioso siano tempestivamenteverificatedagliufficilegalideglienticompetenti32. ***

POSSIBILIPERCORSIALTERNATIVI.
Lariqualificazioneurbanalanuovafrontieradellurbanisticaedellaqualitdelvivere comune. Essa si contraddistingue per il coinvolgimento delle risorse private in luogo di quelle pubblichenonpidisponibili;perlarigenerazionedellesistenteinluogodelconsumo ulterioredisuolo;perprocedimentidiformazionestrutturalmentediversidaquellidei tradizionalipianiurbanistici. MoltopicheinItalia,lariqualificazioneurbanaviveinEuropa unastagionericcadi esperienze che rivitalizzano e riattualizzano citt e quartieri, spazi comuni e privati.Enontantoperchlemunicipaliteuropeecontinuanoadisporredirisorseche quelle italiane hanno perso: ma perch lEuropa sa ingaggiare le migliori progettualit sullacomplessiteinterazionedegliaspettidellapianificazione(funzioniurbanistichee bisogni collettivi, sostenibilit dei costi di realizzazione e gestione, remunerativit del privatoe/odelpubblico,ancheattraversoformepartecipate). Un tale approccio richiede la capacit di uscire dai tracciati noti della pianificazione. Richiede sinergie professionali che apportino non soltanto la capacit (comunque indispensabile) di comporre progetti urbanistici, ma anche di integrare nella stessa progettazionelasostenibilitdiprogettifunzionaliaibisogniconcretamenteindagatie accertati sul territorio, dei costi di realizzazione e delle forme di gestione, della stessa remunerativitdeglioperatoriprivati. Lapprocciodiedificare"aprescindere",persostenereicostidiurbanizzazione,appare deltuttosuperatoeinadeguato.

32 Deve anche darsi conto che Cons. St. VI del 21 maggio 2013 n.2740 ha deciso che Va

rimessa allAdunanza Plenaria del Consiglio di Stato la quaestio iuris se, in base al principio di matrice comunitaria compendiato nella formula "chi inquina, paga", la P.A. possa imporre al proprietariodiunareainquinata,chenonsiaanchelautoredellinquinamento,lobbligodiporre inesserelemisuredimessainsicurezzadiemergenzadicuiallarticolo240,comma1,letteram) del decreto legislativo n. 152 del 2006 (sia pure, in solido con il responsabile e salvo il diritto di rivalsaneiconfrontidelresponsabileperglionerisostenuti),ovveroseinalternativainsiffatte ipotesi gli effetti a carico del proprietario incolpevole restino limitati a quanto espressamente previstodallart.253delmedesimodecretolegislativointemadionerirealieprivilegispeciali.

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Soltanto un approccio pianificatorio interdisciplinare di alto profilo pu affrontare la sfidapostadallAreaCarbon. Inconcreto,semprenellambitodelleprevisionidelnuovoPRG,lasfidapotrebbeessere rilanciata alle professionalit e agli studi interdisciplinari italiani ed europei, formulando, con lausilio dei soggetti istituzionali e culturali competenti (la Scuola di Architettura e Design Unicam e lINU, ad esempio), un bando che ponga a base della gara,conpunteggioproporzionaleallarilevanzadegliaspetti,ilreperimentodifondiper la bonifica (a prescindere dalla esperibilit dellazione nei confronti del soggetto inquinante); un progetto sostenibile sulla base di un piano economico finanziario; modalitdigestioneeredditivitsuunarcotemporalediscalapluridecennale. Il progetto potrebbe includere volumetrie contenute e in ogni caso orientate alla soddisfazionedellefunzionicollettiveconcretamenteindagatesulterritorio. Taleconcorsopotrebberappresentareunaeccellentevetrinadivisibilitperisoggetti promotori della gara. Sulla base di un bando meditato, articolato e chiaro nei suoi obiettivi, il progetto vincitore fornirebbe al soggetto proprietario e alla citt una soluzionechiaviinmanofunzionale,sostenibileedautoremunerativa. Gli esempi europei esistono e vale la pena di studiarli a fondo, per eventualmente importareglistrumentielemetodologiedellapianificazionemoderna,chesaaccettare e vincere la sfida di perseguire la qualit della vita, malgrado la mancanza di risorse pubbliche. PaolaRomanucci,avvocatoinAscoliPiceno.

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