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DISABILITA'

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06/06/2013

Condomini, cambia la legge: pi difficile eliminare le barriere architettoniche


Associazioni sul piede di guerra per la nuova normativa in vigore dal 18 giugno: cambia la maggioranza necessaria per rimuovere barriere architettoniche. Orlandi (Superabile.it): "La persona disabile avr pi difficolt a far valere un proprio diritto" ROMA Sta per entrare in vigore (il 18 giugno, a sei mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale) la legge 220/12 che modifica la disciplina del condominio. Tante le questioni contenute nei 32 articoli, tra cui laccesso agli atti, gli impianti di energia da fonti rinnovabili esclusivi, la mediazione, il sito web condominiale, la videosorveglianza. Ma su un aspetto focalizzano la loro attenzione associazioni di persone con disabilit (come Simona Petaccia di Diritti diretti onlus) e professionisti che lavorano sui temi dellaccessibilit (come larchitetto Daniela Orlandi responsabile in qualit di esperta del canale tematico Senza Barriere di Superabile.it dellInail), due delle tante voci che, sulle pagine di siti specializzati sui temi del diritto e delle disabilit, in modo unanime giudicano un passo indietro le nuove disposizioni. Questo il centro della questione: in materia di rimozione delle barriere architettoniche negli spazi comuni, si modifica la maggioranza (finora agevolata, come previsto dalla legge 13 del 1989 "Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati") necessaria per decidere tale rimozione: non basta pi una maggioranza agevolata, come previsto dalla legge 13 ancora per qualche giorno in vigore, lapprovazione da parte di un terzo dei partecipanti al condominio e un terzo del valore millesimale, ma occorre (articolo 5 della nuova legge) la maggioranza indicata dal secondo comma dellarticolo 1136 del Codice civile. Pu sembrare poca cosa, ma cos non , perch nella sostanza per le persone disabili si fa pi irta di difficolt la strada per ottenere un diritto (quale pu essere, per fare un esempio, linstallazione di un ascensore nello stabile). Un altro passo indietro verso il diritto all'autonomia e alla libert personale scrive Simona Petaccia di Diritti diretti onlus sul blog Legafax; critico anche il commento di Pietro Membri, presidente nazionale dellAssociazione amministratori condominiali immobiliari (Anaci): Le norme oggi modificate hanno consentito alla giurisprudenza, in questi anni, di estendere sempre di pi fronte delle tutele proteggendo cos non soltanto i disabili residenti negli edifici condominiali ma anche tutti coloro che hanno occasione di accedervi per qualsiasi motivo. Abbiamo cos dimostrato che la battaglia per leliminazione delle barriere riguarda tutti i cittadini e non soltanto i disabili. Altrettanto dure le critiche di Rosario Calabrese, presidente dellUnione nazionale amministratori Immobiliari (Unai),

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pubblicate qualche settimana fa sul portale della Regione Emilia-Romagna: Un pasticcio, si litigher di pi. La riforma ha cancellato 70 anni di giurisprudenza, in particolare sui cambi di destinazione duso delle parti comuni. Per giurisprudenza consolidata il cambio di destinazione ormai considerato uninnovazione, e fino allaltro ieri, con le vecchie norme, una richiesta di questo tipo otteneva il via libera in assemblea con un quorum pi basso. Ora, invece, la situazione sar molto pi complicata. E che dire dei disabili e dei permessi per ottenere labbattimento delle barriere architettoniche, compresa linstallazione di un ascensore negli stabili? La riforma cambia le regole, e anche in questo caso stabilisce un nuovo quorum, stravolgendo prassi ormai consolidate. Secondo Daniela Orlandi, architetto ed esperta per il sito dellInail Superabile.it, sarebbe necessario un atto che chiarisca alcuni commi della legge 11 dicembre 2012, n. 220 che tacitamente modifica la legge 13/89 nella parte relativa alle maggioranze agevolate per leliminazione o il superamento delle barriere architettoniche negli spazi comuni. In una paese continua Orlandi - dove dal 1989, anno di emanazione della legge 13, continuiamo a vedere realizzati stabili non conformi a queste normative ancora pi negativo questo passo indietro. I contenziosi condominiali per le opere di abbattimento o superamento delle barriere saranno pi frequenti e la persona disabile avr pi difficolt a far valere un proprio diritto. Quello che si chiede, conclude Orlandi, un po di chiarezza: una deroga esplicita - e non tacita - a garanzia dei diritti delle persone con disabilit. (ep)

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