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Corriere della Sera

02/06/2013 MARIA GIOVANNA FAIELLA ed. Nazionale p. 53

La crisi del lavoro ancora pi aspra per chi disabile


Le cause Incidono l'insufficiente flessibilit nelle mansioni e i pochi ausili Indagine Le limitazioni portano la disoccupazione all'80% O rari di lavoro poco flessibili, mansioni non adeguate (per esempio, trasportare carichi pesanti, lavorare all'aperto o in piedi), difficolt a raggiungere il posto di lavoro a causa di barriere architettoniche, carenza di attrezzature speciali come computer con lettore di schermo in braille o telefoni con sintetizzatore vocale. Se trovare lavoro gi difficile per molti, per chi ha una malattia cronica o una disabilit diventa un percorso davvero irto di ulteriori ostacoli. Secondo la recente indagine Istat "Limitazioni nello svolgimento dell'attivit lavorativa delle persone con problemi di salute", lavora circa il 16% di chi ha malattie croniche o difficolt funzionali, come disabilit motorie, psichiche o sensoriali, o anche problemi a sedersi o alzarsi in piedi, salire le scale, tenere in mano oggetti comuni, ricordare o concentrarsi. Dati, questi, confermati dall'Ufficio per i diritti dei portatori di handicap delle Nazioni Unite. Tra chi ha una disabilit, la disoccupazione fra il 50% e il 70% nei Paesi industrializzati, con punte dell'80% in Italia, nonostante la nostra legislazione (a partire dalla legge n. 68 del 1999) preveda percorsi specifici per l'inserimento nel mercato del lavoro. Secondo l'Istat, a non lavorare sono soprattutto coloro che hanno pi problemi di salute o difficolt funzionali (oltre il 50% dei casi). Dei non occupati, il 25% dichiara che avrebbe bisogno di almeno una forma di assistenza per poter avere un'occupazione; in particolare, il 40% teme che potrebbe avere impedimenti a lavorare per un determinato numero di ore o nello svolgimento di una particolare attivit. Secondo l'indagine, per, la flessibilit nelle modalit di prestazione lavorativa permetterebbe a circa il 25% dei non occupati con problemi di salute di affacciarsi al mercato del lavoro. A causa di problemi di salute o difficolt funzionali, - commenta Gianlorenzo Bagata, dirigente del Servizio istruzione, formazione e lavoro dell'Istat - pi di 2 milioni e mezzo di persone accusano limitazioni sul lavoro (si veda l'infografica). Le percentuali pi alte le abbiamo registrate al sud, con picchi in Puglia, Calabria e Sardegna. In base ai dati dell'Istituto nazionale di statistica, sono oltre un milione le persone che hanno bisogno di assistenza per lavorare, ma solo il 6,9% degli occupati con problemi di salute pu disporre di modalit di prestazioni flessibili, mentre appena il 2% dei lavoratori usufruisce di attrezzature speciali, di adattamenti all'ambiente di lavoro o di assistenza personale, cio di aiuto da parte di familiari e amici oppure da parte di personale messo a disposizione dal datore di lavoro (per esempio, l'interprete della lingua dei segni). La flessibilit nelle prestazioni lavorative consentirebbe a chi ha problemi di salute di poter continuare a lavorare svolgendo mansioni in base alle proprie capacit funzionali - commenta Gabriella Voltan, presidente di Anmar, Associazione nazionale dei malati reumatici - . Per esempio, per chi soffre di una malattia reumatica sono preferibili mansione pi "leggere"che non richiedano troppa forza fisica, oppure lavorare in ufficio invece che all'aperto. Si eviterebbe cos anche di perdere ore di lavoro a causa del peggiorare delle condizioni di salute, con risparmi sui costi della mancata produttivit. RIPRODUZIONE RISERVATA Per saperne di pi L'indagine Istat su malattie croniche e occupazione si trova sul sito www.istat.it

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