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LA SANIT

A MUSSOMELI
La presidente Tania Nigrelli
scrive al presidente della
Regione e allassessore
regionale Borsellino:
Da dicembre del 2011
lapparecchiatura non
funziona: lAsp che fa?
Mammografo guasto da un anno
Lassociazione Vita Onlus denuncia limpossibilit di effettuare la prevenzione oncologica
La Pediatria del Longo rischia di chiudere
LALLARME DELLA CGIL
Si deve verificare se c inquinamento
Serradifalco. Il geologo La Rosa interviene sul rischio della presenza di sostanze nocive nelle miniere di Bosco e Pasquasia
IL DOTT. ANGELO LA ROSA
Pi luce vicino gli spartitraffico
San Cataldo. Sollecitata linstallazione di lampioni nella nuova rotatoria di Pizzo Carano
MUSSOMELI
Centro salute mentale
due infermieri trasferiti
Da sinistra la presidente
dellassociazione di
volontariato Vita Onlus,
Tania Nigrelli, e il
mammografo guasto
dellospedale Longo
di Mussomeli
MUSSOMELI. Come si pu fare prevenzione
oncologica, soprattutto il cancro al seno, se
lo strumento principe per la diagnosi preco-
ce, ovvero il mammografo guasto da oltre
un anno? E cos, stufi di gridare contro i mu-
lini a vento, la presidente dellassociazione
di volontariato Vita Onlus, Tania Nigrelli,
ha scritto una lettera/denuncia al presiden-
te della Regione Rosario Crocetta ed allas-
sessore alla Salute Lucia Borsellino.
Lassociazione Vita Onlus si legge- ha
finalit volte alla tutela della salute dei cit-
tadini ed opera nel territorio di Mussomeli.
Dalla sua nascita essa ha rivolto la sua prin-
cipale attenzione al tema della prevenzione
oncologica, scelto non solo perch rientra
nelle finalit dellassociazione, ma anche,
per fare fronte ai numerosissimi casi di tu-
more che colpiscono il territorio di Musso-
meli e dei paesi circostanti. Lassociazione
collabora gratuitamente, coi propri soci,
con lASP 2 di Caltanissetta, dal giugno 2011,
mese in cui si sono avviati nel territorio di
Mussomeli e nei paesi circostanti i pro-
grammi di screening oncologici finalizzati
alla lotta dei tumori al colon-retto, alla cer-
vice uterina e alla mammella. I nostri soci,
svolgono presso i locali del poliambulatorio
di Mussomeli lattivit di distribuzione/riti-
ro di kit necessari alla ricerca di sangue oc-
culto nelle feci e assistenza e informazione
ai cittadini interessati dagli screening onco-
logici.
Ed ancora: Visto: la situazione di stallo
del servizio di screening mammografico
che manca dal 6 dicembre 2011; visto: le
numerose donne in attesa di essere sotto-
poste a screening mammografico (ad oggi si
scrinato solamente il 21% delle donne
rientranti nella fascia di et dello scree-
ning); visto: i programmi di screening av-
viati dallASP; visto: le numerose segnala-
zioni del disservizio portate a conoscenza
dallassociazione Vita Onlus allASP; visto:
la petizione popolare dellottobre 2009 con
la raccolta di oltre 6.000 firme con la quale
la cittadinanza chiedeva anche lattivazione
in modo efficiente dellattivit di screening
oncologico nel nostro territorio, lassocia-
zione Vita Onlus ha deciso di portare a sua
conoscenza tale disservizio dopo averlo se-
gnalato, invano, agli organi di competenza
nonch al Prefetto, allASP2 (in particolare al
dott. Paolo Cantaro direttore generale del-
lASP e alla dott. ssa. Marcella Paola Santino
direttore del Distretto Sanitario di Musso-
meli e coordinatrice degli screening oncolo-
gici nellarea nissena). Dai primi giorni del
dicembre 2011 il mammografo, presente
presso il presidio ospedaliero Maria Imma-
colata-Longo di Mussomeli, non pi in
funzione.
Va sottolineato che tale macchinario, nei
suoi soli 5 mesi di funzionamento da luglio
a dicembre 2011, ha svolto solamente 34 se-
dute di cui 11 sospese per il guasto dello
stesso, nonostante lacquisto sia avvenuto
nei primi mesi del 2011. Non entrando nel
merito delle cause del guasto del mammo-
grafo, inaccettabile che nessuno degli or-
gani competenti si sia interessato a risolve-
re il problema; pertanto lassociazione e i
cittadini chiedono alla S. V. un tempestivo
intervento. Se queste inadempienze da par-
te dellASP 2 continueranno, lassociazione
sar costretta ad avviare azioni che smuova-
no lopinione pubblica, per riuscire a risol-
vere linterruzione di un servizio fortemen-
te richiesto dalla cittadinanza e di fonda-
mentale importanza per la salute della co-
munit del Vallone.
In particolar modo tale stato di fatto vani-
fica tutti gli sforzi fatti sia dallASP che dal-
lassociazione, volti a promuovere gli scree-
ning oncologici in un territorio come il no-
stro cos profondamente isolato dallasse
viario provinciale e colpito da frequenti ca-
si di tumore. Ricordiamo inoltre che chie-
diamo alle istituzioni preposte solamente
un diritto civile e una maggiore efficienza
affinch possa essere tutelato il cittadino
stesso.
R. M.
SERRADIFALCO. Ancora oggi le miniere di Bosco e Pa-
squasia, che per anni sono state occasione di svilup-
po economico e di lavoro per molti abitanti delle
province di Caltanissetta ed Enna, sono fonte di
preoccupazione per la salute pubblica, non fosse al-
tro per le ingenti quantit di materiale alterabile e
inquinabile che occupa gran parte delle superfici
circostanti. Ad affermarlo stato il geologo Ange-
lo La Rosa. Il professionista sancataldese, allindo-
mani della messa in onda dellinchiesta Le minie-
re di Stato su Rai News, voluto intervenire su que-
sto tema alquanto spinoso.
Le preoccupazioni ha precisato - si fanno an-
cora pi forti se da pi parti, e da tempo, si solleva-
no i dubbi di possibili stoccaggi, nei meandri delle
gallerie sotterranee dei due siti summenzionati, di
materiale pericoloso; il recente reportage di Rai
News, con una sequela di dichiarazioni e argomen-
tazioni di ambientalisti, ex parlamentari, magistra-
ti, giornalisti, funzionari della pubblica ammini-
strazione, ex minatori e pentiti di mafia, ha certa-
mente squarciato il velo dellindifferenza e del silen-
zio su questa vicenda; e le perplessit emerse han-
no certamente portato a riflettere sulla mancata ve-
rit sul ventilato riutilizzo di questi siti come disca-
riche di rifiuti pericolosi.
Di certo, una problematica, quella legata allipo-
tesi secondo cui i siti minerari dismessi delle pro-
vincie di Enna e Caltanissetta potrebbero essere sta-
ti utilizzati per stoccarvi materiale radioattivo o ri-
fiuti speciali, che fa discutere. Ancora oggi secon-
do Angelo La Rosa - molti si chiedono se i siti mine-
rari dismessi di Bosco e Pasquasia nascondono o
meno nel loro interno scorie radioattive, rifiuti
ospedalieri e quantaltro ritenuto tossico e nocivo
per la salute degli abitanti dei diversi paesi insisten-
ti nei due bacini minerari. I registri dei tumori sono
stati istituiti da poco e quindi ancora presto, se-
condo gli specialisti, mettere in relazione eventua-
li incrementi di neoplasie o di malattie invalidanti
con fonti inquinanti.
In ogni caso, per dare una risposta adeguata a
queste domande, secondo Angelo la Rosa, un modo
ci sarebbe: accertare strumentalmente e in modo
inequivocabile, lungo lasse Bosco - Pasquasia, il li-
vello di inquinamento dellaria, dei corsi dacqua e
di tutta la superficie sovrastante il reticolato di gal-
lerie delle due miniere, non limitandosi cos ad in-
dagare solo intorno agli impianti. In questo senso,
il geologo sancataldese ha indicato alcuni elemen-
ti di valutazione dai quali partire: E sufficiente os-
servare la famosa montagna di sale, i tralicci ab-
bandonati sugli argini dei corsi dacqua, gli impo-
nenti impianti in strutture in ferro ed amianto, i
percolati di olio, e chi ne ha pi ne metta, per dire
ancora una volta: basta, andiamo verso il recupe-
ro. Angelo La Rosa ha poi concluso sostenendo: Il
vero obiettivo deve essere quello di approntare un
serio progetto di bonifica dei due territori, semmai
dovessero risultare compromessi anche in sotto-
suolo, ridando serenit a intere popolazioni e rista-
bilendo un equilibrio eco-ambientale da tempo in
sofferenza, con guasti conclamati; anche perch
ci che rimane oggi in superficie non archeologia
industriale ma disastro ambientale.
Ma a chi spettano eventuali interventi di bonifi-
ca dei siti minerari dismessi? In base ad una recen-
tissima sentenza del Tar la competenza della Re-
gione Siciliana. Il Tribunale amministrativo regiona-
le ha infatti respinto un ricorso che era stato presen-
tato da parte del Comune e della Provincia di Enna
affermando a chiare lettere che la bonifica di com-
petenza spetta eventualmente alla Regione. In pre-
cedenza, era stata la Provincia ed il Comune di En-
na a diffidare la Regione a non occuparsi della bo-
nifica e del ripristino ambientale dellarea minera-
ria di Pasquasia. Una presa di posizione forte, quel-
la di Comune e Provincia che avevano poi diffidato
la Regione. Il Tar, tuttavia, pronunciandosi in meri-
to a questo ricorso, ha ribadito come ogni interven-
to di bonifica spetti alla Regione e non al Comune o
alla Provincia in cui insiste il sito minerario.
CARMELO LOCURTO
SAN CATALDO. La sicurezza della viabilit e del
transito pedonale al centro di alcune segnala-
zioni da parte dei cittadini, che chiedono inter-
venti atti salvaguardare la pubblica incolumit,
sia in auto che al momento di attraversare le
strade a piedi. In questottica, lo sguardo rivol-
to alle aiuole spartitraffico ed alla rotatoria di re-
cente istituzione poste allingresso della statale
122, che da San Cataldo (quartiere Pizzo Carano)
conduce in direzione Serradifalco.
Infatti, pi di qualcuno ha sottolineato la pe-
ricolosit per il transito veicolare nella zona, in
entrambi i sensi di marcia, dovuta alla scarsa vi-
sibilit delle strutture nelle ore serali oppure in
condizioni di nebbia e maltempo. Per questo, in
diversi chiedono la predisposizione di uno o
pi corpi illuminanti, per evidenziare la presen-
za degli spartitraffico e del senso rotatorio.
Oltre a ci, per, sembra siano necessari altri
interventi riguardanti marciapiedi ed illumi-
nazione: come nei pressi di via Canonico Paga-
no, allingresso del quartiere San Domenico Sa-
vio (ex Mimiani). Qui, alcuni residenti afferma-
no che, nella zona, era precedentemente attivo
un locale-pizzeria, le cui insegne e luci illumina-
vano il la zona. Da qualche mese, lesercizio
chiuso e, di conseguenza, il tratto rimane al
buio nelle ore serali, senza contare lassenza di
una porzione di marciapiede.
Della necessit di aumentare il numero di
lampioni si parla anche in altri quartieri. Su tut-
te queste questioni, ieri, stato interpellato il vi-
cesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici, Gian-
fraco Scarciotta, il quale ha spiegato: Siamo a
conoscenza del fatto che la zona allingresso
della statale 122 sia poco illuminata e consape-
voli delle necessit dei cittadini. Dovremo coor-
dinarci con Enel Sole per illuminare il tratto, ma
riteniamo di poter intervenire al pi presto. Per
quanto riguarda i marciapiedi, gi previsto
un intervento a seguito di ulteriori risparmi di
spesa, che non riguardano la manutenzione
delle strade. Sui corpi illuminanti, abbiamo gi
riferito che in corso un ampliamento della lo-
ro presenza nelle diverse zone della citt.
CLAUDIO COSTANZO
MUSSOMELI. r. m.) Che i locali del centro del
Sistema territoriale tutela salute mentale di
Mussomeli, ubicati in pieno centro, abbiano
bisogno di pi attenzione da parte degli
organi preposti, lo dimostra oltre alla
ruggine, anche la dicitura tuttora affissa che
richiama lUsl n. 15, ovvero lUnit Sanitaria
Locale di Mussomeli, dismessa da molti anni,
dopo le riforme sanitarie che hanno
accorpato le Usl in Asl e poi in Asp.
Ma a suscitare la presa di posizione dei
sindacalisti della Cgil Polito, Cardinale e
Buttic, ieri stata la notizia di un ordine di
servizio che riguarda due infermieri (su
quattro in servizio), chiamati a prestare la
propria opera presso il centro di San Cataldo.
Se tale ordine di servizio diverr operativo,
denunciano i sindacati, verr meno
lassistenza territoriale pomeridiana.
Ieri pervenuto questo ordine di servizio
per due unit infermieristiche. Come Cgil -
dicono i sindacalisti - siamo assolutamente
contrari perch se due infermieri saranno
spostati a San Cataldo, gli altri due potranno
garantire soltanto lapertura antimeridiana,
mentre di pomeriggio tale importante
struttura sar chiusa. Noi ipotizziamo anche
linterruzione di pubblico servizio perch
dopo ventanni di apertura dalle 8 alle 20,
non si pu interrompere un servizio di tale
importanza.
Non solo quindi contestiamo con fermezza
tale ordine di servizio - continua la Cgil - ma
chiediamo ai responsabili di effettuare un
sopralluogo presso il Centro di salute
mentale che negli anni diventato un
tugurio. Servono immediati lavori di
manutenzione, a cominciare dalla
tinteggiatura dei locali. I pazienti assistiti da
tale centro hanno gi i loro problemi, ma
arrivare in una struttura fatiscente, certo non
li aiuta, da qui la nostra richiesta di interventi
urgenti. Cos come da molti anni chiediamo
la sostituzione dellauto di servizio che
ormai ha ventanni e non pi funzionale.
LESTERNO DEL CENTRO SALUTE MENTALE DI MUSSOMELI
MUSSOMELI Chi vuole fare chiudere il nostro
ospedale facendolo scendere sotto la soglia
minima degli ottanta posti letto e quindi espo-
nendolo alla scure del decreto Balduzzi che
prevede il taglio dei piccoli ospedali?
E seriamente preoccupata la Cgil che elenca
una lunga serie di inadempienze a cominciare
dalla carenza di personale sanitario e dalla
mancata sostituzione di figure di primo piano
nellassistenza agli utenti del Vallone e della
Valle del Platani, inadempienze che giorno do-
po giorno, hanno fatto intraprendere una me-
sta china allospedale cittadino. Ieri mattina,
Lillo Polito e Giuseppe Buttic, Rsu Cgil, e Salva-
tore Cardinale, segretario della Camera del la-
voro, hanno lanciato un nuovo allarme, invitan-
do il sindaco Cal ad attivarsi politicamente in
tutte le sedi, per tutelare il diritto alla salute del
comprensorio.
Bene ha fatto il Nursind - dicono i sindaca-
listi - a denunciare lo scippo dei 16 posti letto di
Riabilitazione, battaglia che condividiamo, an-
che perch con tale scippo, il nostro ospedale
scende sotto gli 80 posti letto e come noto, ta-
li ospedali sono a rischio chiusura. E questo non
deve avvenire! Ma le problematiche non fini-
scono qua ed giusto che il nuovo direttore ge-
nerale dott. Virgilio, a cui fin dora chiediamo
un incontro non appena si recher a Mussome-
li, ne sia dettagliatamente informato. In Pe-
diatria ad esempio, su quattro pediatri previsti
in pianta organica, erano presenti in servizio
soltanto tre. Uno andato in pensione lo scor-
so dicembre e sono rimasti soltanto due, di
cui uno a contratto. I due pediatri finora hanno
fatto i salti mortali per garantire lutenza, ma
adesso arrivato il momento di dire basta per
garantire la dovuta continuit assistenziale ai
piccoli pazienti, perch la Pediatria rischia dav-
vero di chiudere se non si prenderanno imme-
diati provvedimenti.
Lo stesso dicasi per le anestesiste che sono
rimaste soltanto in due dopo che la dott. ssa
Longo andata via. E se pure vengono tampo-
nate saltuariamente da altri anestesisti, si trat-
ta appunto di provvedimenti tampone che im-
pediscono alle due professionisti di lavorare
con la dovuta serenit in un ospedale come il
nostro. E che dire - continuano i sindacalisti -
delle nostre denuncie circa la cronica carenza
dei tecnici di Laboratorio analisi? In servizio ve
ne sono soltanto due ed oltre al loro servizio
devono assicurare almeno 20 reperibilit men-
sili a testa e sono stressatissime. E lo stesso di-
scorso vale per i tecnici di Radiologia dove ser-
ve almeno un altro tecnico per fare fronte alla
gran mole di lavoro che viene dal territorio.
Cronica diventata anche la carenza di per-
sonale ausiliario con le unit costrette ad occu-
parsi contemporaneamente di pi reparti e a
volte a prestare anche lorario spezzato che
non previsto dal Contratto di lavoro. Rimar-
chiamo anche la necessit di attivare in loco i
servizi di Gastroscopia e Rettoscopia. Da anni i
pazienti sono costretti a recarsi altrove e quin-
di va attivato senza altri indugi, il servizio di En-
doscopia presso il nostro ospedale anche per-
ch i locali ci sono.
R. M.
I SINDACALISTI POLITO, CARDINALE E BUTTIC
LO SPARTITRAFFICO DI NUOVA REALIZZAZIONE
LA SICILIA
CALTANISSETTA PROVINCIA
DOMENI CA 20 GENNAI O 2013
34.
IL REGISTRO DEI TUMORI. Allarme per la zona nord
Miniere del Vallone
emergenza scorie
TRIBUNALE RELIGIOSO
Tanti matrimoni
finiti in 5 anni
Con la relazione del Vicario Giudiziale
don Vincenzo Murgano si aperto
lanno giudiziario 2013 del Tribunale
Ecclesiastico Regionale Siculo alla
presenza del cardinale Paolo Romeo,
moderatore del Tribunale.
Linaugurazione dellAnno
giudiziario unoccasione di verifica
e nello stesso tempo di ripresa di
nuovo slancio nello svolgimento del
delicato compito della ricerca della
verit sul vincolo coniugale, ma i dati
del 2012 esprimono una
problematicit e interpellano la
comunit ecclesiale e la societ tutta
su quali siano le dinamiche
strutturanti il fidanzamento e il
matrimonio e su quali siano le
problematiche che ineriscono le
giovani coppie.
Il dato pi inquietante, dice don
Murgano,
proviene dalla
constatazione
della grande
fragilit che le
coppie
sperimentano
nei primi anni
di matrimonio.
Su 267 cause
introdotte nel
2012 in Sicilia,
in ben 179 la
convivenza coniugale si interrotta
entro il primo quinquennio; stata
inoltre registrata unalta percentuale
dei matrimoni che falliscono entro i
primi 5 anni, ma ancora pi
preoccupante vedere come vi sono
ben 7 casi di matrimoni durati meno
di 3 mesi e 58 meno di un anno.
Le 267 cause si sono aggiunte alle
894 pendenti al 1 gennaio 2012 e
pertanto ne sono state trattate
1161; sono state pubblicate 341
sentenze, cui vanno aggiunte le 21 in
attesa di pubblicazione.
Dati interessanti anche per la diocesi
di Caltanissetta dove nellanno
giudiziario 2012 sono state trattate
37 cause di cui 8 sono state
introdotte nel 2012 e 29 precedenti
al 2012.
Nel computo delle cause concluse
con sentenza emerso che nella
diocesi nissena le sentenze sono
state sette e tutte hanno avuto un
esito affermativo.
WILLIAM SAVOCA
DA SIN. ARCANGELO LACAGNINA, CARMELO CULORA, MELCHIORRE FIDELBO, PAOLO LA PAGLIA, ROSARIO TUMINO, SALVATORE SCONDOTTO
Serve il coraggio di dirle apertamente alcune cose,
senza nasconderle: lincidenza delle malattie onco-
logiche che si verificano nella nostra provincia pre-
valente nella zona del Gelese dove il petrolchimico
non ha creato certamente una situazione ambien-
tale salubre e nei paesi che insostono nella zona del
Vallone, dove prima cerano le miniere ed adesso
non si sa cosa vi hanno messo dentro. Molta atten-
zione va adesso riposta alla zona di Niscemi, dove
sarebbe stato meglio realizzare il Muos in una zona
molto lontana dai centri abitati evitando cos i dan-
ni alla salute degli abitanti che potrebbero arrivare
dal sistema satellitare elettromagnetico: sono sta-
te queste le preoccupazioni espresse ieri dal dott.
Renato Mancuso, dirigente della Provincia regiona-
le nissena, nel corso del convegno svoltosi ieri mat-
tina a Caltanissetta a Villa Barile, dove sono stati
presentati ufficialmente i dati raccolti per il Registro
Tumori di Caltanissetta e riguardanti i casi di malat-
tie verificatisi in provincia nel periodo 2007-2009.
Tra i relatori il direttore scientifico del Centro
Tumori di Caltanissetta Paolo La Paglia, il presiden-
te del Consorzio Gruppo Servizi e Progettazione
Carmelo Culora, il responsabile organizzativo del
Registro Tumori di Catania, Messina, Enna e Siracu-
sa Melchiorre Fidelbo e quello di Ragusa Rosario Tu-
mino, i quali hanno anche sottolineato che i tumo-
ri maligni registrati nel triennio esaminato sono sta-
ti in tutto 3.788, dei quali 2.034 con malattie che
hanno colpito gli uomini e 1.704 le donne.
Sono pure intervenuti il vicario della diocesi di
Caltanissetta mons. Pino La Placa il quale ha detto
che quello realizzato un progetto che mette al
centro luomo e i suoi limiti fisici, che costituisce un
passo avanti verso la cultura della salute e che lo-
biettivo di tutte le istituzioni deve essere quello di
avere maggiore cura dellammalato, e il presiden-
te dellOrdine provinciale dei medici dott. Arcange-
lo Lacagnina il quale ha ribadito che il conoscere
deve essere una condizione indispensabile per po-
tere agire e potere farlo per il meglio, e che lutiliz-
zazione di questi dati possono fare acquisire una
maggiore consapevolezza al fine di ottimizzare i no-
stri stili di vita.
Numerosi i presenti in sala, tra cui il deputato re-
gionale Giancarlo Cancelleri che era assieme alla so-
rella Azzurra, molti primari e medici dellAsp di
Caltanissetta, diversi amministratori e consiglieri
comunali, ed i responsabili delle associazioni di
volontariato che si occupano delle problematiche
procurate dalle malattie tumorali, tra cui Ersilia
Sciandra del Procetto Luna.
GIUSEPPE SCIBETTA
Il dott. Lacagni-
na: Bisogna
ottimizzare i
nostri stili di
vita
CONGRESSO PROVINCIALE AUSER. Boccadutri resta presidente
Uno stato sociale innovativo
segretario generale della Cgil Nino
Giannone e del presidente regionale
Auser Pippo Di Natale.
I 46 delegati presenti ai lavori, in
rappresentanza di 1974 soci della
provincia, hanno eletto il comitato
direttivo composto dal presidente
Boccadutri, Lina Paola Cal Scavone,
Calogero Cimino, Emanuele Gulizzi,
Giancarlo Picchioni, Nino Rizzo,
Mirella Pelonero, Riccardo Pettineo e
Calogero Pulci che, insieme ad Enzo
Palermo, sono anche i delegati al
congresso regionale.
Gli altri componenti del nuovo
comitato direttivo sono Gerlando
Bennardo, Mimmo Marchiano,
Francesco Montana, Maria Tricoli,
Giuseppina Salvaggio, Antonio
Occorre uno Stato sociale innovativo,
che possa diventare concretamente
un volano di crescita e di sviluppo per
il paese. Con queste parole, il
riconfermato presidente provinciale
dellAuser, Nicola Boccadutri ha
inaugurato l8 congresso territoriale
dellassociazione di volontariato e
promozione sociale, dedicata alla
terza et. Di crisi economica e delle
difficolt dei pensionati si parlato
ieri, ma anche del momento difficile
per i giovani.
Il congresso che si svolto ieri
mattina nella Cripta della Cattedrale,
sul tema Un progetto sociale per
tutte le et, i diversi colori della
solidariet, ha registrato gli
interventi di Giovanna Caruso, del
Savatta, Salvatore Termini, Elena
Costa, Nunzio Cannizzo, Giuseppe
Incardona, Stefano Bellini, Salvatore
Pelonero, Roberto Ferreri, Calogero
Alagona, Rina Formica, Pino Testa,
Manuel Bonaffini, Daniela
Lamendola, Giuseppe Carluzzo,
Giovanna Caruso, Rita Pasqualetto,
Giuseppe Dolce, Filippo Marino e
Lucia Badani.
I nuovi sindaci revisori dellAuser
sono Salvatore Di Francesco,
Alessandro Bognanni, Saverio
Carbone, Michelangelo Puzzangara e
Anna Foscari, affiancati dai sindaci
supplenti Salvatore Spinello, Enrico
Toscano, Vincenzo Volpe e Salvatore
Lavattiata.
MARCELLAGERACI
I NUMERI
IN APPENA TRE ANNI
660 DECEDUTI
Sono stati 660 (di cui
388 uomini e 272
donne) le persone
decedute nel triennio
2007-2009, un dato
questo che colloca la
provincia nissena tra
quelle a pi alto rischio
di mortalit in Italia a
seguito di malattie
oncologiche.
Le zone dove pi alta
(nel rapporto tra
popolazione e casi
verificatisi)
lincidenza di mortalit
sono quelle del Gelese e
- da quello che emerso
recentemente - anche
del Vallone, ed in
particolare a
Serradifalco,
Campofranco,
Acquaviva, Marianopoli,
Milena, Montedoro. I
cinque tumori pi
frequenti tra gli uomini
sono quelli ai polmoni
(19%), prostata (16%),
ematologici (16%),
colon retto (13%) ed alla
vescica (7,5%). Nelle
donne le patologie
oncologiche pi
frequenti sono quelle
riscontrate al seno
(26%), colon retto
(15%), tumori
ematologici (13%),
corpo dellutero (5,5%)
e tiroide (5%). La fascia
det pi colpite nelle
donne quella tra i 40
ed i 43 anni, mentre
negli uomini i tumori
insorgono pi
frequentemente dai 50
anni in su.
IL TAVOLO CON I RELATORI UNO SCORCIO DEL PUBBLICO PRESENTE
DON ENZO MURGANO
LA SICILIA DOMENI CA 17 FEBBRAI O 2013
.31
CALTANISSETTA
18]01]13 MInIere sIcIIIane, daIIa rIcchezza aIIa maIIa Lo smaItImento IIIecIto dI rIIIutI In un vIdeo { CTzen
1]2 ctzen.It].]mInIere-sIcIIIane-daIIa-rIcchezza-aIIa-maIIa-Io-smaItImento-IIIecIto-dI-rIIIutI-In-un-vIdeo]

Miniere siciIiane, daIIa ricchezza aIIa mafia
Lo smaItimento iIIecito di rifiuti in un video
Di CIaudia Campese | 16 gennaio 2013| 1 commento
SuuI CuIu e RosurIo SurdeIIu, gIornuIIsLI IreeIunce sIcIIIunI, sono purLILI duI rucconLI deI resIdenLI deIIe
zone dI CuILunIsseLLu, AgrIgenLo ed Ennu. Per rIpercorre II IIIo deI vIu vuI dI cumIon sospeLLI dopo cIe I sILI
dI esLruzIone eruno ormuI cIIusI du unnI e I`uILo Lusso dI LumorI neIIu zonu nonosLunLe I`ussenzu dI
IndusLrIe. n mezzo, IncIIesLe gIudIzIurIe, InLreccI poIILIco-muIIosI e nessun conLroIIo. u Ioro
vIdeoIncIIesLu, IInuIIsLu uI premIo MorrIone zo1z, verru Lrusmessu sLuseru, uIIe zo.qo su RuI News zq e In
dIreLLu sLreumIng su RuI.Lv
Gli abitanti raccontano di un via vai di camion, piccoli e grandi. Nessuno sa cosa trasportino, ma tutti li vedono
dirigersi alle ex miniere. Oggi chiuse e abbandonate. SauI Caia, insieme a Rosario SardeIIa, l'autore di
Miniere di Stato, videoinchiesta che andr in onda stasera su Rai News 24 aIIe 20.40 suI canaIe 48 deI
digitaIe terrestre e in diretta streaming suI portaIe Rai.tv e che racconta di quel che resta delle circa 800
miniere siciIiane, per lo pi nelle province di CaItanissetta, Enna ed Agrigento. Un tempo fonte di ricchezza
per l'isola, dagli anni '90 considerate il punto nevralgico per lo smaItimento iIIecito di rifiuti, anche radioattivi.
mpossibile dire con precisione che tipo di rifiuti spiega Caia, giornalista freelance siracusano ma residente
a Catania Nonostante i racconti passino di bocca in bocca tra gli abitanti, nessuno mai andato
effettivamente a controllare. Sulla questione, le procure di PaIermo e CaItagirone hanno aperto delle
inchieste. L'Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambiente ndr) ammette di aver rilevato un aIto tasso
radioattivit nelle zone, ma di non essere riuscita a capire se derivi dal potassio presente o da qualcosa che
c' sotto il terreno. Nessuno si mai avvicinato abbastanza da scoprirlo. Ma in filigrana si legge una storia di
misteri, criminaIit organizzata e intrecci poIitici che i due giornalisti hanno cercato di condensare nei 25
minuti di videoinchiesta, selezionata tra i progetti finalisti al premio Morrione 2012 tra altri cento lavori.
Siamo partiti da quelle che potevano sembrare leggende metropolitane racconta Caia Vicino alla miniera
di Pasquasia, in provincia di Enna, gli abitanti raccontano di aver visto in questi anni diversi camion dirigersi
alle miniere, nonostante queste fossero ferme. l contenuto dei mezzi ignoto, ma tutti vociferano di rifiuti
smaltiti illegalmente. Una prima ricerca on line conferma le voci e spiega come la criminalit organizzata,
tramite eventuali ditte compiacenti, non abbia scoperto proprio nulla: Gi degli studi Enea degli anni '80
indicavano Pasquasia come possibiIe sito naturaIe tra i 170 adatti aIIo smaItimento di scorie radioattive.
Poco dopo, nel 1992, quella che era la miniera pi produttiva d'Europa chiude improvvisamente, senza
motivo. Da quel momento iniziano i via vai sospetti. E non va meglio alla miniera Bosco PaIo, vicino a
SerradifaIco, nel Nisseno, dove i due giornalisti fanno anche un importante ritrovamento. Anche qui gli
abitanti raccontavano di camion che si dirigevano verso una villetta appena fuori dalla miniera, oggi
abbandonata e diroccata, racconta Caia. Quando i due cronisti entrano, trovano le stanze spoglie, senza
mobili, forse rubati, ma diversi documenti sparsi per terra. Quasi un Iibro contabiIe di una societ attiva fino al
'94 che, invece di smaltire i rifiuti a ForI come dichiarato, li interrava l, a Bosco Palo. Documenti subito
consegnati alla procura di Caltanissetta, che intanto aveva aperto un'indagine.
mpossibile, dopo tanti anni, risalire ai possibili responsabili. Gli eventuali reati ambientaIi sarebbero oggi
prescritti. Eppure degli interessi di Cosa nostra nel traffico illecito di rifiuti, ricordano i giornalisti nella
videoinchiesta, aveva gi raccontato il collaboratore di giustizia Leonardo Messina al giudice PaoIo
BorseIIino. Secondo Messina, dentro la miniera i boss si riunivano e nascondevano armi e scorie, spiega il
giornalista. Oggi, per, le risposte giudiziarie potrebbe comunque servire alla popolazione. Che da anni
denuncia un aumento anomaIo dei fenomeni tumoraIi e non soIo. Nella parte nord di Caltanissetta il registro
tumori esiste da solo un anno dice Caia ma i responsabili ci hanno confermato un andamento anomaIo
deIIe maIattie, anche rare, nonostante l'assenza di industrie. Una cosa certa: la copertura delle miniere in
18]01]13 MInIere sIcIIIane, daIIa rIcchezza aIIa maIIa Lo smaItImento IIIecIto dI rIIIutI In un vIdeo { CTzen
2]2 ctzen.It].]mInIere-sIcIIIane-daIIa-rIcchezza-aIIa-maIIa-Io-smaItImento-IIIecIto-dI-rIIIutI-In-un-vIdeo]
amianto e servir una bonifica. La Procura, intanto, ha gi sequestrato le aree. Mi sembra impossibile perch
molte gallerie sono gi tappate ma, dopo la bonifica conclude Caia se si avr la forza economica per
controllare all'interno delle miniere, si potr verificare se davvero ci sono scorie e di che tipo.
[Foto di Duhangst]
Ctzen una testata registrata presso il Tribunale di Catania n. 25 del 7/11/2011
Editore: Associazione culturale Step2 Catania
PROBLEMA
O RISORSA?
Interessante e affollato
incontro organizzato dalla
Camera di Commercio di
Caltanissetta e dalla
Regione Siciliana
Le miniere dismesse vanno bonificate
Dal convegno di Serradifalco lappello ad intervenire subito a Bosco-Palo. Limpegno della Regione
NISCEMI. No ai radar: lintera Giunta e i consiglieri stamane in Piazza San Pietro con uno striscione
La protesta si trasferisce a Roma
SERRADIFALCO. Affrontare senza timori il problema
legato alla possibile presenza di fattori inquinanti
nei siti minerari dismessi di Bosco - Palo, ma anche
gettare le basi al fine di promuoverne la bonifica
nel rispetto sia dellambiente che della salute dei
cittadini, trasformando un problema serio in una
opportunit concreta per lo stesso territorio. E
stato questo lo spirito che ha caratterizzato lincon-
tro di ieri, moderato da Giuseppe Martorana, sul te-
ma Miniere: problema o risorsa? La salubrit la
salute dei cittadini.
Organizzato dalla Camera di Commercio di Cal-
tanissetta e dalla Regione Siciliana, lincontro, con-
siderato che verteva su una problematica alquan-
to delicata e complessa come quella legata ai siti
minerari dismessi, ha visto la significativa presen-
za di assessori regionali, oltre che di numerose
autorit e personalit. Tra i presenti il sindaco di
Serradifalco Giuseppe Maria Dacqu, gli assessori
Francesco Valenti e Cettina Gibaldi, il presidente
del consiglio Carmelo Magro Malosso, i consiglie-
ri Graziano Cipollina e Salvatore Virgadauro, il
presidente del consiglio di Terre di Collina, Rosario
Ristagno, il sindaco di Bompensiere Salvatore Gioa-
chino Lo Sardo, il direttore del Cefpas, dott. Miche-
le Ricotta e rappresentanti delle forze dellordine.
La proiezione di un video che raccoglieva spez-
zoni di servizi e reportage televisivi sui siti mine-
rari dismessi di Bosco Palo e sullipotesi che tali
siti rappresentino potenziali fonti di inquinamen-
to, ha fatto da cornice introduttiva ad un incontro
nel quale, preliminarmente, dopo un breve inter-
vento da parte dellarciprete Giovanni Galante,
stato il presidente della Camera di Commercio di
Caltanissetta e di Confindustria Sicilia, Antonello
Montante, a portare i saluti. Nel ringraziare il neo
procuratore Lia Sava, per la sua illustre presenza,
Antonello Montante ha sottolineato: Ho voluto
che questo incontro si svolgesse in Chiesa per lan-
ciare un preciso messaggio di speranza per il no-
stro territorio e la nostra gente; fino a poco tempo
fa decine di compaesani mi chiamavano per avan-
zare richiesta per qualche posto di lavoro; in que-
sti ultimi tempi, invece, telefonano per chiedermi
di fare qualcosa per il nostro territorio nel quale le
morti per tumore sono ormai allordine del giorno;
senza voler puntare il dito contro nessuno, lincon-
tro di oggi vuole essere una riflessione su come in-
tervenire; e anzi chiedo a chi ne sa anche poco di
queste vicende di darci una mano per ricostruirle
e trovare la verit.
Antonello Montante ha poi chiesto un applauso
in memoria dellex vice comandante della Pm,
Carlo Butera, morto qualche giorno fa per un ma-
le incurabile. Fu lui, ha poi spiegato il responsabi-
le delle problematiche ambientali del Tavolo uni-
co Tot Alaimo nel suo intervento, che nel 1990
ferm un camion carico di rifiuti ospedalieri alla
cui guida cera un autista polacco. Il camion fu
fermato lungo la strada provinciale che collega
Mussomeli a Serradifalco in prossimit di una vil-
letta, di propriet di una persona pugliese, nella
quale gli scatoloni contenuti nel camion venivano
poi posizionati nel suo terreno retrostante. La vil-
letta, ha ricordato Alaimo, la stessa nella quale, lo
scorso anno, sono stati ritrovati da due giornalisti,
Saul Caia e Rosario Sardella, documenti facenti ri-
ferimento alla consegna di rifiuti ospedalieri per-
ch venissero smaltiti. Documenti che sono stati
poi consegnati alle autorit inquirenti. Scoperta
della quale Tot Alaimo ha ampiamente parlato nel
corso del suo applauditissimo intervento di ieri. Un
intervento forte, il suo, con il quale ha posto in evi-
denza, dati tecnici e scientifici alla mano, lesigen-
za di intervenire affinch si proceda alla bonifica di
un territorio nel quale la presenza dellenorme
montagna composta da scarti di flottazione della
lavorazione del sale potassico, ma anche quella del
potassio 40 e di percentuali di boro superiori alla
media, rischiano di provocare effetti negativi, in
termini di inquinamento e radioattivit, sulla salu-
te dellambiente e delle persone che ci vivono.
Prima di lui ad intervenire era stato il presiden-
te della Corte di Assise di Caltanissetta, il dott. An-
tonio Balsamo, che aveva parlato di responsabilit
sociale della giustizia, sostenendo che le ecoma-
fie rappresentano organizzazioni criminali per le
quali allo studio la realizzazione di una super Pro-
cura europea per combattere i reati ambientali. Il
dott. Balsamo aveva anche evidenziato che, co-
munque, per affrontare questioni tanto comples-
se, occorre dotare la giustizia di figure di esperti
con competenze scientifiche.
Interessante anche lintervento del geologo, dott.
Angelo La Rosa, che ha fatto rilevare come lEnea
avesse, tempo fa, posto la sua attenzione sulla cri-
ticit dellarea di Bosco. Il sale che si scioglie dal-
la montagna posta accanto al sito minerario di-
smesso si riversa sul torrente Stincone che fa par-
te del Fiume Salito, che giunge sino al Fiume Gal-
lodoro che, a sua volta, un affluente del Platani
che si riversa in mare; pertanto, gli effetti deleteri
che se ne possono ricavare sono ad ampio raggio e
non in un contesto ristretto. In ogni caso, Angelo
La Rosa ha ribadito: Quella dei siti minerari di-
smessi non archeologia industriale, ma disastro
ambientale.
E stata poi la volta di Rosetta Anzalone del Tri-
bunale del Malato e di Cittadinanzattiva che ha
parlato anche a nome delle 35 associazioni firma-
tarie di un corposo dossier sui siti minerari dismes-
si. Gli studi di Alaimo e La Rosa su questo proble-
ma ci hanno permesso di studiare questo fenome-
no; ci sono dati preoccupanti di morti per tumore
che emergono dal Registro dei tumori e dietro i
quali ci sono tante sofferenze; e la percentuale
dei tumori, si badi bene, elevata in paesi come
Bompensiere e Montedoro che dovrebbero essere
oasi di pace! Lungi dal voler creare allarmismi, sia-
mo stanchi delle belle parole, vogliamo fatti con-
creti, vogliamo conoscere e sapere.
Il presidente del tavolo unico provinciale per la
legalit e lo sviluppo Salvatore Pasqualetto ha riba-
dito: Il nuovo Governo regionale del cambia-
mento, per questo gli chiediamo uno sforzo straor-
dinario per la bonifica del territorio. Dopo linter-
vento di Giuseppe Regalbuto, presidente della
Commissione miniere dismesse dellUrps, secon-
do cui nel sito di Bosco Palo ci sarebbe materia-
le inquinante e radioattivo, stata la volta dellas-
sessore regionale alla Sanit Lucia Borsellino. Las-
sessore della Giunta Crocetta, nel ribadire la vo-
lont, sua e della Giunta regionale, attraverso un
gioco di squadra interassessoriale, di impegnarsi in
direzione della bonifica dei siti minerari dismessi,
ha rilevato: Salute e salubrit sono un binomio in-
scindibile; non pu non esistere un nesso di causa-
lit tra dati che emergono dal registro tumori e am-
biente; stiamo mettendo a punto uno screening
oncologico cercando di rafforzare gli strumenti di
prevenzione, ma per fare questo occorre integrare
i dati sanitari con quelli ambientali. Lassessore
Borsellino ha anche proposto la presenza di un rap-
presentante di Cittadinanzattiva nel tavolo delle
aree a rischio ambientale.
Concetti che sono stati ribaditi dallassessore
regionale allo Sviluppo economico Linda Vanche-
ri che ha sottolineato: Come possiamo parlare di
modelli di sviluppo se non riusciamo ad incardi-
narle in una politica territoriale? Se vogliamo por-
re la priorit sullambiente, dobbiamo farlo salva-
guardando la salute dei cittadini a partire dalla co-
noscenza e dalla prevenzione con un serio proget-
to di rilancio e bonifica del territorio.
Dopo gli interventi del biologo Roberto Pace,
del dott. La China e dellambientalista Gina Torto-
rici, stata la volta dellassessore regionale al ter-
ritorio e ambiente Mariella Lo Bello. Questultima,
nel far rilevare il merito del presidente di Confin-
dustria Antonello Montante nellaver sollevato la
questione legata allemergenza ambientale dei si-
ti minerari dismessi, ha sottolineato come il gover-
no regionale stia lavorando su questo fronte per
dare risposte adeguate ad un problema sul quale la
gente vuole risposte e non belle parole. Lo stesso
assessore, soffermandosi sullo smaltimento della-
mianto, ha sottolineato come ci possa avvenire sia
seppellendolo e coprendolo in un deposito, che
trasformandone la molecola in materiale per pia-
strelle. Unopportunit economica che potrebbe
venirsi a determinare.
Infine, lassessore regionale alla pubblica istru-
zione Nelli Scilabbra, ha posto lesigenza di avvia-
re una educazione ambientale che consenta di
porre al centro dellattenzione la salute dei cittadi-
ni in una prospettiva di prevenzione e salubrit.
CARMELOLOCURTO
NISCEMI. Non si placano le reazioni di
protesta da parte delle istituzioni politi-
che cittadine e dei vari movimenti, co-
mitati e delle mamme No Muos, alla
continuit dei lavori di ultimazione del
nuovo sistema satellitare Muos nella Ba-
se della Marina militare americana di
Ulmo. Ripresa dei lavori nellimpianto
che gli attivisti No Muos hanno docu-
mentato con videoriprese e fotografie
in cui si vedono operai e mezzi a lavoro
nel cantiere militare statunitense e che
hanno consentito di accertare nel giro di
soli due giorni il sollevamento e la posa
del terzo carrello di sostegno di una del-
le tre gigantesche antenne Muos. E que-
sto accaduto nonostante la revoca de-
finitiva delle precedenti autorizzazioni
regionali ai lavori Muos emessa il 29
marzo scorso dal Governatore siciliano
Rosario Crocetta.
Motivi che hanno indotto il sindaco
Francesco La Rosa, gli assessori ed i con-
siglieri comunali a raggiungere stamane
Roma a spese proprie per attuare a Piaz-
za San Pietro uneclatante protesta con-
tro linstallazione della stazione Muos ad
Ulmo con uno striscione con la scritta:
Anche noi veniamo dalla fine del mon-
do.
Domani invece gli amministratori ed i
consiglieri comunali di Niscemi prote-
steranno con lapertura dello stesso stri-
scione No Muos davanti palazzo Chigi.
Alle 17, inoltre, il sindaco Francesco La
Rosa stato convocato a prendere parte
ad un tavolo tecnico sul problema Muos
insieme ai ministri dellInterno, della Di-
Per quando riguarda la Uil invece i No
Muos aggiungono: si ritiene il problema
sollevato dalla Uil strumentale ed inop-
portuno, dato che i lavori Muos hanno
avuto continuit e gli operai hanno lavo-
rato. La Uil inoltre sembra avere pi a
cuore loccupazione dei 150 lavoratori
nella Base militare americana di Ulmo
che la salute umana degli stessi e degli
abitanti di Niscemi e del comprensorio
che potrebbe essere messa in pericolo
dallalta emissione di onde elettroma-
gnetiche del Muos e delle attuali 46 an-
tenne attive nel sito. E paradossale e
scandaloso che anzich le istituzioni re-
gionali e nazionali ed i sindacati come la
Uil, che dovrebbero rappresentare le
istanze dei cittadini per garantirne la sa-
lute, si occupino di fare rispettare la re-
voca definitiva emessa dalla Regione sol-
tanto gli attivisti dei movimenti, comita-
ti e delle mamme No Muos.
Messaggi No Muos anche attraverso lo
sport, con la squadra allievi della Nuova
Niscemi di calcio, prima in classifica, che
ieri sera scesa in campo al Comunale
Santa Maria nellultimo match casalin-
go di campionato contro il Santa Croce
Camerina, indossando le magliette con
la scritte No Muos. Era presente anche il
sindaco La Rosa.
ALBERTO DRAGO
fesa, degli Esteri ed al presidente della
Regione Sicilia Rosario Crocetta, mentre
gli attivisti dei movimenti, comitati e
delle mamme No Muos, continuano a te-
nere alta la guardia con lintensificazio-
ne dei presdi nella strada vicinale Apa-
Ulmo, volti ad impedire con scudi uma-
ni lingresso nella Base militare america-
na di veicoli con a bordo militari ameri-
cani ed operai, per il timore che i lavori di
completamento delle antenne Muos
possano proseguire in violazione da par-
te della Marina militare americana del
provvedimento di revoca emesso dalla
Regione.
Inosservanza del provvedimento di
revoca che ha determinato la presenta-
zione di quattro denunce-querele caute-
lative contro la Marina militare degli
Stati Uniti dAmerica: la prima denun-
cia-querela stata presentata dallex as-
sessore Giuseppe Maida come primo fir-
matario, dalle mamme e dagli attivisti
del Movimento No Muos Sicilia; la se-
conda da parte del sindaco La Rosa; la
terza dal Consiglio comunale e la quarta
dal Coordinamento regionale dei comi-
tati No Muos.
Intanto i movimenti, i comitati e le
mamme No Muos si dichiarano indigna-
ti per le dichiarazioni rilasciate dal Go-
vernatore siciliano Crocetta in merito
alla vicenda della ripresa dei lavori Muos
ed anche per il recente intervento della
Uil sul paventato rischio dello stop lavo-
rativo causato a 150 operai dai blocchi
attuati dai No Muos.
Altro che muretti da parte degli ame-
ricani, il presidente della Regione Crocet-
ta, come Pilato, sembra essersi lavato
completamente le mani del problema
Muos - si legge in una nota congiunta dei
No Muos - al punto tale che d limpres-
sione di non capire che gli statunitensi,
proseguendo ugualmente i lavori ad Ul-
mo, hanno calpestato il provvedimento
di revoca che ha emesso lo stesso presi-
dente Crocetta e quindi la sua stessa di-
gnit istituzionale di presidente della
Regione. Per tale ragione si ritiene che il
presidente Crocetta non pu lasciare
qualsiasi iniziativa di denuncia-querela
soltanto agli attivisti No Muos ed agli
amministratori comunali.
ALCUNI DEI RELATORI CON IL MODERATORE
O
IL CONSIGLIO APPROVA LA MOZIONE CHE VIETA LUSO
Lerbicida avvelena i rapporti
tra i consiglieri di Mussomeli
Contro il Muos e la temuta ripresa dei lavori oggi
lennesima iniziativa. E domani sit-in a Palazzo
Chigi. Un logo sulle maglie della Nuova Niscemi
LA SQUADRA ALLIEVI DELLA NUOVA NISCEMI INSIEME ALLE MAMME NO MUOS
MUSSOMELI. Lerbicida non avvelena
soltanto le erbacce ma anche la poli-
tica e, in qualche modo, rischia di
pregiudicare lapertura che il sindaco
Salvatore Cal aveva offerto al Gam
per uneventuale impegno in Giunta.
Ne riprova linfuocata seduta di
venerd sera (dopo che gioved per
due volte era mancato il numero le-
gale per lassenza del Pd), col capo-
gruppo del Gam Toti Nigrelli che, fat-
ture alle mano, ha perfi-
no accusato lammini-
strazione di avere com-
perato i 160 litri di di-
serbante utilizzato, non
a Mussomeli ma in un
centro dellagrigentino,
con un aggravio di spesa
del 40% rispetto ai pre-
ventivi in suo possesso
che sera fatto rilasciare
dai rivenditori di Mus-
someli, e quindi con un
aggravio per le casse co-
munali di circa 800 eu-
ro.
Insomma una seduta
straordinaria ed urgente
al veleno, in tema con
lunico punto allordine
del giorno, ovvero la
mozione presentata
dallopposizione per so-
spendere luso di erbi-
cida chimico. Mozione
approvata dallopposi-
zione che, a causa di al-
cune assenze nelle file
del Partito democratico,
quindi passata e pone un veto for-
male dora in avanti, sullutilizzo del
diserbante da parte del Comune.
La seduta cominciata alle 18.45
circa e s conclusa poco prima delle
21. Il consigliere Enzo Nigrelli del-
lUdc ha accusato gli amministratori
locali di aver dato un indirizzo politi-
co ben distante dalla linea nazionale
del Pd al quale gli stessi fanno capo.
Il capogruppo del Pd Gianni Gera-
ci ha replicato asserendo che lutiliz-
zo dei diserbanti autorizzato dal
ministero e quindi in perfetta linea
con lideologia del proprio partito.
Toti Nigrelli intervenuto dicendo
di non volere fare politica sulla deli-
cata questione e si appellato alla
sensibilit dei consiglieri. A seguire
lintervento di Salvuccio Alessi, che
ha denunciato lassenza di autorizza-
zione da parte dellAsp
nissena e che lultima
autorizzazione rilasciata
al Comune di Musso-
meli risale al 2003. Ales-
si ha messo in evidenza
che lAsp ha negato lau-
torizzazione al Comune
di Sutera per lutilizzo
dei diserbanti, conte-
stando quindi le argo-
mentazioni portate
avanti dal vicesindaco
Sorce.
I consiglieri comunali
Giuseppe Mancuso e
Pasquale Mistretta, han-
no snocciolato le pro-
prie perplessit sulluti-
lizzo dei diserbanti. Giu-
seppe Rizzo ed Enzo
Mun hanno difeso lo-
perato del vicesindaco
ed hanno richiamato
lautorizzazione del Mi-
nistero della Salute. A
quel punto Toti Nigrelli,
forte delle sue indagini,
ha denunciato il fatto
che lamministrazione aveva acqui-
stato le sostanze chimiche fuori dal
territorio comunale, ad un prezzo
ben superiore a quello di mercato,
procurando un danno erariale allEn-
te. Immediata la reazione del Pd col
presidente del consiglio comunale
DAmico costretto a riportare lordine
in aula.
R. M.
GLI ASSESSORI REGIONALI LO BELLO, VANCHERI, BORSELLINO E SCILABRA
ENZO NIGRELLI
GIANNI GERACI
LA SICILIA
CALTANISSETTA PROVINCIA
DOMENI CA 14 APRI LE 2013
36.
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TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE CONTRIBUTI PUBBLICI COME PREVEDE LA LEGGE N 250/90
mercoled 1 maggio 2013 ANNO LXIX N. 119
E 1,20
San Giuseppe la Rena
Tragico scontro tra Smart e furgone
morto limprenditore Gioacchino Russo
Malore mentre era alla guida, muore sul colpo anche un suo dipendente
CONCETTOMANNISI PAGINA 25
Domani niente giornali
Oggi, 1 maggio, nei giornali non si lavora. Domani pertanto i
quotidiani non saranno in edicola. LA SICILIA ripren-
der le pubblicazioni con il numero di venerd 3 maggio.
1 MAGGIO: SINDACATI A PERUGIA
La disoccupazione
tra i giovani
a livelli record: 38,4%
Alla vigilia della festa dei lavoratori lIstat rileva dati allar-
manti sulla disoccupazione giovanile, che a marzo schizza-
ta al 38,4% con un incremento di 3,2 punti su base annua.
Cgil, Cisl e Uil, intanto, celebreranno insieme il Primo Mag-
gio con una manifestazione unitaria a Perugia per ricordare
le due dipendenti regionali uccise il 6 marzo scorso. A Roma,
invece, il concertone di Piazza San Giovanni sar blindato.
PAOLOR. ANDREOLI, GIUSEPPEATTARDI PAGINE 4, 19
LAVORO, SERVE UN NUOVO CORSO
RAFFAELE BONANNI
n tante piazze italiane, dal Nord
al Sud, il sindacato oggi far
sentire la sua voce per ribadire
lurgenza di interventi di sostegno
per i lavoratori che rischiano il li-
cenziamento. Il tempo scaduto.
Abbiamo salutato positivamente
larrivo del nuovo governo compo-
sto da ministri giovani ed autorevo-
li. Ed abbiamo apprezzato il discor-
so fiducioso del nuovo presidente
del Consiglio: il paese ha bisogno di
maggiore coesione sociale e della
collaborazione di tutti, superando
le sterili contrapposizioni politiche
dellultimo ventennio. Ma ora
aspettiamo i fatti.
Il primo provvedimento che il
nuovo esecutivo dovr assumere
rifinanziare la cassa integrazione
in deroga e dare garanzie anche a
migliaia di esodati senza salario e
senza pensione. Per questo abbia-
mo protestato davanti al Parla-
mento nei giorni scorsi e proteste-
remo ancora nelle prossime setti-
mane, in tutte le regioni italiane.
Ma non chiediamo solo assisten-
za. Vogliamo un vero e proprio
new deal che possa far ripartire
la crescita, gli investimenti ed i
consumi. Non ci sono scorciatoie:
occorre ridurre le tasse ai lavora-
tori, ai pensionati, alle imprese
che investiranno ed assumeranno
i disoccupati. Questa la strada
per alzare i salari e dare ossigeno
alleconomia italiana.
I
Se invece si lasciano le cose co-
me stanno, avremo un aumento
ulteriore delle povert e delle disu-
guaglianze sociali. In tal senso,
giusto eliminare una imposta odio-
sa come lImu, ma a chi ha una so-
la casa. Dallaltro lato, occorre col-
pire penalmente levasione fiscale e
premiare invece con maggiori sgra-
vi fiscali chi assumer i giovani pre-
cari e soprattutto le donne. La nuo-
va occupazione verr solo da una
buona economia e dalla capacit di
favorire gli investimenti. Sblocchia-
mo con un decreto tutti quei pro-
getti di opere pubbliche fermi da
anni per i veti incrociati degli enti
locali, delle lobbies e financo della
magistratura. Parliamo di energia
pulita, trasporti, strade, incenerito-
ri, opere di bonifica del territorio.
Anche le regioni e gli enti locali
possono fare di pi per aiutare le
aziende in crisi, dimezzando le tas-
se locali e i costi dellenergia, facen-
do funzionare meglio i servizi. In-
vece tutto fermo. Immobile.
Il paese ha bisogno di una fru-
stata, di ridurre gli sprechi e la
spesa pubblica improduttiva. Non
c un prima ed un dopo. Lavoro,
tasse pi basse e riforme istitu-
zionali devono arrivare insieme.
Questo impegno ci aspettiamo dal
governo Letta e da tutte le forze
politiche.
SEGUE APAGINA11
Serradifalco: miniere ed ecatombe di tumori. La Procura indaga su ecomafia e complicit LINCHIESTA.
Le nuove verit
sulla Chernobyl
del Vallone
MARIOBARRESI PAGINE 8-9
REGIONE. In un clima di confusione varata la manovra. Il metodo Crocetta mette daccordo Pdl e M5S
La finanziaria salva 30mila precari
Agli ex Pip 833 euro al mese pi assegni: la protesta diventa festa
Ieri la fiducia anche al Senato
Letta a Berlino: ora la crescita
Alt allImu, gi scontro Pd-Pdl
BELLUCCI, BUSSA, DELLOMO, GARIMBERTI, RAPETTA PAGINE 2-3
Il metodo Crocetta
mette daccordo in Si-
cilia Pdl e 5 Stelle. E
allArs la manovra fi-
nanziaria taglia le au-
to blu, introduce il ca-
none per le cave
(emendamenti targa-
ti M5S), ma salva
contemporaneamen-
te 30mila precari (di
enti locali e Regione).
Crocetta propone la
norma che salva 3mi-
la precari, cosiddetti
ex Pip: avranno un
sussidio di 833 euro
al mese (pi assegni
familiari) fino al 31
dicembre di que-
stanno. E la protesta
diventa festa.
MICELI, CIANCIMINO
PAGINA5
SCHOLZ, COMPAGNIADELLE OPERE
La Merkel
non fermer
il rilancio
dellItalia
ANDREALODATO PAGINA 4
Calciomercato
Gioielleria Catania
Gomez-Lodi: Inter
Trattativa con il club nerazzurro che
darebbe i difensori Biraghi e Bianchetti
GIOVANNI FINOCCHIARO PAGINA 13
linchiesta
Misteri nel Vallone. Lex giacimento di kainite
fonte di radioattivit. Sospetto di traffico di rifiuti
Serradifalco, miniere e tumori
la macabra conta dei morti
le testimonianze
LE CARTE. In alto, carte e cartacce che si trovano
allinterno del casolare dei misteri. Tra queste anche
documenti che testimoniano il traffico e lo
smaltimento di rifiuti speciali (a destra, un particolare)
[FOTOSERVIZIODAVIDEANASTASI]
IL CASOLARE DEI MISTERI. In alto ledificio dove
ancora si trovano prove del traffico di rifiuti
speciali. A destra, una veduta di Serradifalco
Quel mostro di sale da trentanni fonte di danni per la salute e lambiente
MARIO BARRESI
NOSTRO INVIATO
SERRADIFALCO. Un sessantenne occhialuto irrompe
ansimante nel ufficio-bugigattolo: Tot, viri ca ni
mossi nautra. Giovane, manco cinquantanni. Tu-
more al colon. Domani mattina c il funerale, ci
dobbiamo andare. Qualche interminabile secondo
di silenzio, appena interrotto da un abbozzo di so-
spiro. E il destinatario della funerea notizia stacca,
con gesto quasi meccanico, una costellazione di
post-it nascosti dietro il monitor del pc. Ne estrae
uno e aggiunge una crocetta accanto a decine di al-
tre. Le conta e le riconta: Siamo arrivati a 21. Poi ti-
ra fuori un altro pizzino e anche in questo aggiunge
una croce: E con questa sono 12. Il primo post-it
larchivio delle persone decedute dallinizio del-
lanno; il secondo il sottoinsieme di quelle che ave-
vano tumori o leucemie. Quindi: nel 2013 finora 21
croci, di cui 12 per neoplasie; lanno scorso furono
rispettivamente 69 e 31. Il paese - Serradifalco, nel
Nisseno - piccolo, la gente mormora. E quando
muore basta guardare le carte sui muri, per essere
aggiornati. O magari un caff con i becchini. Sono
diventato un frequentatore di funerali, si scherni-
sce il geometra Tot Alaimo. Che qui - per tutti, nel
bene e nel male - una specie di Erin Brockovich dei
sulfarara. Il geometra diventato epidemiologo e
detective, fra studi, dossier ed esposti. Lo faccio per
la memoria di tutti quelli che non ci sono pi e per
il futuro di chi resta qui. Dove la paura trasuda dal-
le viscere della terra, ondeggia nellaria limpida dei
boschi, scorre nei laghi e dei torrenti.
Pi morti di cancro che a Gela
Ma perch quasi una croce su due dovuta ai tumo-
ri? Al di l delle statistiche da cimitero di paese, so-
no alcuni dati del Registro Tumori di Ragusa e Cal-
tanissetta a togliere il sonno a questa gente. Negli
11 comuni del Vallone si muore di tumori molto pi
che a Gela. Sui 3.788 nuovi casi registrati nel trien-
nio 2007/09, il numero pi sconvolgente riguarda
gli uomini, nel rapporto tra casi osservati e casi at-
tesi: rispetto a Ragusa (in linea con la media nazio-
nale) leccesso di rischio di sviluppare un tumore
del 12% in pi a Gela e del 43% nel Vallone; pi con-
tenuta la forbice fra le donne. Il rischio di tumori
ematologici: se a Gela c un comunque preoccu-
pante +42%, nel Vallone il dato schizza al 108%.
A questi elementi si aggiungono 31 casi di tumo-
ri infantili, che rappresentano il 58% in pi rispetto
allatteso, secondo il Registro, ricorda Rosetta An-
zalone, presidente del Tribunale del malato di San
Cataldo e portavoce di 35 associazioni del Nisseno.
Anzalone ricorda anche le migliaia di malati di
sclerosi multipla oltre che il picco impressionante di
bambini autistici. E Alaimo aggiunge che nel rap-
porto non sono nemmeno stati interrogati i medi-
ci di famiglia, e con 700mila euro di fondi non si
andati alla radice del problema e cio lo studio con-
nesso alle cause tumorali.
Le radiazioni del mostro di sale
E quando si parla di nesso causa-effetto gli sguardi
sono tutti puntati l, sul mostro di sale a sei chilo-
metri da Serradifalco. Bosco Palo, allorigine mi-
niera di zolfo prima che si scoprisse la kainite. Nel
1956 divenne uno stabilimento industriale che alla
fine degli anni 60 dava lavoro a 600 persone (indot-
to escluso) con tre pozzi e un milione di tonnellate
annue di produzione. Fino al 1973 di propriet del-
la Montecatini, la concessione del complesso mi-
nerario pass poi allIspea Spa, con capitali pubbli-
ci. Lattivit dur fino al 29 luglio 1988.
Eppure i fantasmi di Bosco Palo aleggiano anco-
ra. Il primo punto la pericolosit naturale del si-
to: La montagna di sale - spiega il geologo Angelo
La Rosa - da oltre un trentennio sorgente di dan-
ni alla salute e allambiente di vaste proporzioni per
la presenza dellisotopo radioattivo K40 e per la sa-
lificazione delle acque superficiali, con un rischio di
desertificazione per i terreni. La concentrazione di
potassio in grandi volumi, spiega Calogero La China,
specialista di Radiodiagnostica e medicina nuclea-
re, una fonte di radioattivit naturale del K40 che
viene generato con lesposizione ai raggi solari e si
propaga a distanza di chilometri viaggiando nella-
ria. Ci costituisce possibile causa di mutazioni nel
Dna, oltre che di malattie autoimmuni croniche,
neurodegenerative e tumorali. come se gli abi-
tanti di Serradifalco (e non solo) si fossero infilati
dentro una radiografia lunga trentanni.
I residui e le analisi dellArpa
Alla radioattivit indotta dalla natura potrebbe es-
sersi aggiunta quella - ancor pi devastante - provo-
cata dalluomo. Innanzitutto per i residui di lavora-
zione: Le stesse societ presumibilmente sono re-
sponsabili per la pregressa attivit mineraria, si leg-
ge nel documento di Programma-Accordo redatto
nel 1988 dalla Regione. Nel 1999 i tecnici dellEnea
- ricorda La Rosa - rilevano una serie di criticit nel-
larea mineraria, compresa la subsidenza dellinte-
ro sito Bosco.
Si ritenne necessario eseguire un monitoraggio
con strumenti di precisione, ma soltanto nel 2006
avvenne il primo sopralluogo dellArpa nel sito di
Bosco. Il risultato fu rassicurante, perch i dati fuo-
ri norma erano verosimilmente attribuibili alliso-
topo radioattivo naturale del potassio. Ma seguiva
una precisazione: I valori si devono intendere co-
me puramente indicativi poich le radiazioni era-
no al di fuori dellintervallo dutilizzo dello stru-
mento e lo stesso non permette di identificare gli
emettitori della radiazione ionizzante prodotta. I
tecnici non fecero alcuna misurazione nel sito di Pa-
lo, perch non ritenuta necessaria. Una seconda
campagna di misurazione avvenuta nel 2012. Ri-
scontrando uno sforamento della Csc (Concentra-
zione della soglia di contaminazione) relativa al
boro nei campioni delle acque di Bosco, che fareb-
be supporre - sostiene Alaimo - la presenza di sca-
richi di industrie metalliche e farmaceutiche. I da-
ti complessivi furono rassicuranti Lassenza di ra-
dioattivit nellarea superficiale del sito minerario -
si legge nella relazione finale - pur essendo un da-
to rassicurante per la popolazione residente nei
suoi pressi, non ci fornisce alcuna certezza riguardo
la presenza o assenza di eventuali materiali ra-
dioattivi che qualcuno presume siano stati deposi-
tati allinterno della miniera.
Il traffico dei rifiuti speciali
E questultimo passaggio apre lultimo file della
cartella sui misteri di Bosco Palo. Lipotesi che il si-
to di Bosco Palo sia una delle pattumiere di scorie
radioattive, business miliardario dellecomafia. In
effetti ci fu anche unipotesi ufficiale di utilizzo di
Serradifalco per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari:
Nel 2003 la Sogin present uno studio per indivi-
duare un deposito nazionale per i rifiuti - ricorda il
geologo La Rosa - e vennero analizzati 45 bacini sa-
liferi italiani, di cui 36 in Sicilia, compreso Bosco-Pa-
lo, che fu escluso per mancati requisiti di isola-
mento dei rifiuti. Lunico bacino idoneo risult
Scanzano Jonico, ma se la miniera di Serradifalco
stata utilizzata lo stesso come
deposito di scorie nucleari -
sbotta lesperto - stato com-
messo un atto criminoso di
vaste proporzioni, avendo
trasformato un sito geo-
morfologicamente non ido-
neo in una bomba ecologica.
E a questo punto Tot Alai-
mo diventa un pozzo senza
fondo. Di notizie, corredate
da esposti, testimonianze, do-
cumenti consegnati ai magi-
strati. E quasi si commuove,
quando racconta di Gaetano
Butera, morto qualche setti-
mana fa di tumore: Un dili-
gente e coraggioso vigile ur-
bano di Serradifalco che
svent un traffico illecito per lo stoccaggio e forse
anche lo smaltimento di rifiuti pericolosi, speciali e
radioattivi, provenienti da fuori della Sicilia. Bute-
ra, impegnato nei lavori della sua villetta di campa-
gna, aveva notato un viavai strano di Tir che si fer-
mavano al bivio fra le Provinciali 40 e 37, allimboc-
co della strada per la miniera Bosco. Dal camion sca-
ricavano scatole e cartoni, che andavano dentro
piccoli furgoni, e una mattina il solerte vigile indos-
s la divisa e ferm un autista polacco, che gli mo-
str unautorizzazione (scaduta) per il trasporto, ma
non per lo scarico, di rifiuti ospedalieri. La pista del-
lautista dellest port in un casolare poco distante:
Accertai che cerano rifiuti - raccont il vigile - po-
sizionati nel terreno retrostante, da dove si godeva
di unampia veduta panoramica delle miniere. Bu-
tera fece la sua bella relazione di servizio e il suo co-
mandante pass le carte ai carabinieri. Ma subito
dopo il terreno (venduto assieme al casolare da un
minatore per 50 milioni di lire allepoca in cui un ap-
partamento in paese ne costava 30, ricorda Alaimo)
venne liberato dai rifiuti. Ma non dalle carte, fattu-
re, bolle di trasporto di materiale nocivo e pericolo-
so di varia provenienza, che nel marzo 2012 Alai-
mo rinvenne nel casolare accompagnando Rosario
Cardella e Saul Caia autori di uninchiesta per Rai-
News. Ho consegnato tutte le carte allautorit
giudiziaria, dice Alaimo mostrandoci un verbale in-
finito di documenti dal 1990 almeno fino al 1995, e
quindi anche dopo la storia del vigile urbano.
S rotto il muro del silenzio
E un residuo di quei documenti si trova ancora l, nel
casolare dei misteri. Li abbiamo trovati dentro il for-
no, alcuni in parte bruciati e nel salone diroccato. Ri-
fiuti ospedalieri speciali, con bolle che ne certifica-
no la provenienza ma non la destinazione. Dove so-
no stati depositati? Chi pu provare che non siano
finiti nelle miniere? Ci sono altri casi nascosti?
Negli ultimi tempi, lo studio di Alaimo stato me-
ta di pellegrinaggio di altri potenziali testimoni.
Raccontano di centinaia di fusti strani depositati
in laghetti artificiali e poi mischiati allolio di sansa
per coprire il tanfo. Altri episodi, altri racconti. Tut-
ti finiti sul tavolo della magistratura. Cosa si sta
aspettando - si chiede Alaimo - per intervenire in
maniera risolutiva a tutela dei cittadini di un terri-
torio che per tanti anni stato succube di intrecci fra
mafia, politica e affari? Certi traffici - sentenzia - non
si sarebbero potuti realizzare senza coperture ad al-
tissimo livello. Restiamo un altro po. Affacciando-
ci dalla collina, fissiamo il mostro di sale, sovrasta-
to dallex villaggio degli operai e dalla funivia sega-
ta. Il silenzio meraviglioso. Tanto da farci paura.
twitter: @MarioBarresi
Pattumiera. Si
teme che la zona sia
stata usata per
nascondere scorie
radioattive, business
delle ecomafie
LERIN BROCKOVICH DELLE MINIERE
Il geometra Tot Alaimo in anni di
studi e indagini sulle miniere di
Serradifalco diventato anche un po
epidemiologo e un po detective tra
dossier ed esposti presentati
Gli ex minatori
Noi, sopravvissuti
allecatombe
Tra paura e speranza. In paese tutti hanno la lista dei lutti
e i giovani si risvegliano: Complicit e danni, fuori la verit
Ma la bonifica potrebbe essere occasione di lavoro per 200
NOSTRO INVIATO
SERRADIFALCO. Si sentono un po tutti dei
sopravvissuti. A partire da chi, lavorando
fra zolfo e kainite, ci ha sfamato la fami-
glia. Ma anche i giovani, a Serradifalco,
guardano al mostro di sale come la
macchina di morte che fagocita lenta-
mente interi pezzi di famiglie. La sensa-
zione, in paese, quella di una comunit
impaurita dalla catena di morti per tu-
mori. Gente che ascolta con attenzione
tutto ci che riguarda il legame fra i lut-
ti e le miniere dei veleni. Molti cercano
rassicurazioni e magari - come ha fatto
lo stesso sindaco Giuseppe Maria Dacqu
dopo la pubblicazione dellultimo studio
dellArpa - invitano a evitare inutili al-
larmismi, senza per abbassare la guar-
dia. Che non significa mettere la testa
sotto il cuscino, ma vedere le cose da una
prospettiva meno colpevolista.
Eppure, nella giornata che abbiamo
trascorso nel Paese delle Miniere e del-
le Tradizioni, come recita il cartello al-
lingresso, prevale la paura. Vissuta nel-
la lotta quotidiana con il male incurabile
LA SICILIA
i FATTI
MERCOLED 1 MAGGI O 2013
8.
CALTANISSETTA. La Procura indaga su traffico di rifiuti, disastro ambientale e omissioni degli enti
E sotto la Chernobyl del Vallone
le nuove verit da disseppellire
Test del Noe dei carabinieri a Serradifalco: ipotesi anche dinquinamento delle falde
MARIO BARRESI
NOSTRO INVIATO
CALTANISSETTA. Un amaro viaggio nella macchina del
tempo. Fra quelle che Leonardo Sciascia defin gra-
vi leggende di terra e di zolfo, raccontando nella
sua Ad un paese lasciato di come fosse cupo il pas-
so degli zolfatari, come se le strade coprissero cavi
sepolcri, profondi luoghi di morte. Non sar facile,
il lavoro della Procura di Caltanissetta. Che, da qua-
si un anno indaga sulla Chernobyl del Vallone. Un fi-
lo complicato da dipanare, anche perch spezzato in
alcune parti dallincuria del tempo e dalle omissio-
ni degli uomini. Ma c di tutto nei brandelli di ve-
rit che il procuratore capo Sergio Lari e il nuovo
battagliero procuratore aggiunto, Lia Cava, stanno
cercando di mettere assieme. Lavorando gomito a
gomito con la Dia nissena, diretta dal colonnello
Gaetano Scillia, con in prima linea in questindagi-
ne il tenente colonnello Letterio Romeo. Le minie-
re di Serradifalco, un vaso di Pandora dove dentro,
ipoteticamente, c quanto di pi schifoso si possa
immaginare: il traffico di rifiuti tossici, business
miliardario che unisce gli interessi dellecomafia a
quelli di imprenditori senza scrupoli e politici cor-
rotti; il disastro ambientale e i danni indotti alla sa-
lute dei cittadini; le responsabilit di chi doveva fa-
re (vigilare, bonificare, analizzare) e non ha fatto.
Lindagine, si apprende da fonti del Palazzo di giu-
stizia nisseno, stata avviata nel 2012, natural-
mente a carico di ignoti. Sul versante dellimpatto
delle miniere sullambiente stato commissionata
unindagine agli specialisti dei carabinieri del Noe
(Nucleo operativo ecologico) di Palermo. Che han-
no gi eseguito numerosi rilievi sulle miniere, e in
particolare nel sito di Bosco Palo. Oltre alla presen-
za di rifiuti in superficie e al tasso di radioattivit, si
sta valutando anche leventuale impatto del mostro
di sale sulle falde acquifere, circostanza che - se fos-
se confermata - sarebbe una pietra tombale sullam-
biente (e di riflesso sulla salute dei cittadini). Prati-
camente un danno irreparabile. Ma i militari dellAr-
ma non sono entrati dentro i pozzi, che risultereb-
bero allagati, quasi del tutto impraticabili. La buona
volont dei Noe, oltre che con la natura dei luoghi,
si scontra anche con la scarsa disponibilit di mez-
zi tecnici e di risorse. Non a caso, nel corso di un re-
cente convegno organizzato a Serradifalco sullallar-
me-miniere, pi di un esperto ha invocato un tavo-
lo permanente che possa coinvolgere le istituzioni
statali e regionali, oltre che la magistratura e le for-
ze dellordine, ipotizzando anche luso di risorse
comunitarie per finanziare ricerche pi approfondi-
te.
Laltro aspetto riguarda quello che sarebbe nasco-
sto a Serradifalco. Rifiuti ospedalieri speciali, come
dimostrerebbe un approfondimento dellindagine
sul casolare in agro di San Cataldo (ma a meno di un
chilomentro dalle miniere di Serradifalco), dove -
secondo la testimonianza del vigile urbano Gaeta-
no Butera - sarebbero stati depositati materiali tos-
sici, poi misteriosamente spariti dopo linformativa
del vicecomandante della polizia municipale. E fu il
geometra Tot Alaimo, ex assessore provinciale e
autore di numerosi esposti agli atti dellindagine, a
consegnare - nel 2012 una corposa documentazio-
ne: materiale partito da tutta Italia senza la prova
dello smaltimento finale, accatastato nello stesso
casolare segnalato da Butera. Il fondo e limmobile,
secondo quanto accertato dalla Procura, sarebbero
intestati a una 60enne nata a Bisceglie e domicilia-
ta in Sicilia, la quale ha per sostenuto pi volte di
essere estranea alla vicenda. Ma nel vecchio com-
promesso preliminare, la controparte del minatore-
artigiano che vendette i beni risulterebbe essere un
pregiudicato di San Cataldo, tra laltro imparentato
in cui talvolta si vince, ma spesso si per-
de. Carmelo Territo, al bancone del bar,
fa la sua lista: uno zia di 55 anni morta
di tumore allutero, uno zio di 46 per
cancro al pancreas, un cugino ventot-
tenne malato di Sla, che se n andato
appena un mese fa. Ma fino a poco
tempo fa non se ne parlava, la sensibi-
lit verso questi temi c da poco. La
stessa che ha Alessandro Middione (se
gli devo fare lelenco dei morti nella
mia famiglia non le basta il bloc-no-
tes), che per accusa le complicit del
passato: Tutti hanno fatto finta di nul-
la, per i politici stata una minnedda di
soldi e di voti e ora ne piangiamo le
conseguenze. Anche se Vincenzo Salo-
mone, presidente dellassociazione libe-
ri professionisti della vicina San Cataldo,
auspica che dalla bonifica del sito si
possa creare unoccasione di lavoro per
i giovani del Vallone, citando un pro-
getto che potrebbe creare 200 posti.
Ma i veri dead men walking sono gli
ex operai delle miniere di Serradifalco.
I colleghi del settore di Michele Marti-
no, responsabile della flottazione, non
ci sono pi. Erano cinque, un turno a
testa per una sola persona perch l era
il posto peggiore. Si lavorava con lura-
nio, per dividere la kainite dalle altre so-
stanza, ma anche gli altri impiegati che
passavano di l sono quasi tutti morti.
Paura? No, allepoca non ce nera perch
cera ricchezza. Ma di quello che succe-
deva l dentro non si doveva parlare.
Uno dei pi battaglieri stato Salva-
tore Pelonero, ex sindacalista e poi pre-
pensionato che si oppose alla dismissio-
ne della teleferica che collegava la mi-
niera con lo stabilimento di Campo-
franco. Quella battaglia la perdemmo,
oggi sarebbe un patrimonio di archeo-
logia industriale e di turismo per i figli e
i nipoti dei minatori. Oggi ha paura
per lecatombe in corso, ma altrettanta
fiducia nella magistratura di Caltanis-
setta, che spero arrivi presto alla ve-
rit.
Giuseppe Cordaro un minatore-
poeta. Ho gi scritto quattro libri, altri
due sono gi pronti ma aspetto qualcu-
no che mi aiuti a pubblicarli. I primi se
li fece finanziare dalla miniera: Guada-
gnavo 60mila lire al mese e il padrone
se ne teneva 20mila per i soldi che mi
aveva dato per pubblicare le mie poesie.
E col resto io e la mia famiglia pagavamo
laffitto e mangiavano, e soldi ci restava-
no. Pochi, ma ci restavano. Ricorda il bi-
vio che gli si present da bambino: Ero
il primo della classe, il maestro voleva
che contiunassi a studiare. Ma mio pa-
dre scelse per me: il pezzo di pane al
posto del pezzo di carta. Voleva diven-
tare carabiniere, fin a fare u carusu di
pirrera. Il suomostro, lui, lha tolto dal
fegato; combattendo come un leone.
Ma in quattro, nella sua famiglia, non ce
lhanno fatta. Compresa lamata mo-
glie, Rosa. La ricorda in lacrime, mentre
sfoglia la raccolta dedicata a lei e a Ser-
radifalco. Sintitola E le stelle stanno a
guardare. Ne ho una copia sola, non
lho stampato. Ma sono bellissime. Par-
lano di amore e di morte... .
MA. B.
Un anno di lavoro.
Agli atti gli esposti
e il traffico scoperto dal
vigile. Ma anche pi
recenti casi di rifiuti
tossici nelle miniere
con ex amministratori della zona. Il fascicolo nelle
mani di Procura e Dia di Caltanissetta arricchito
anche da denunce pi recenti, compresa quella sul
presunto smaltimento di fusti di materiale tossico in
prossimit di due laghetti nelle immediate vici-
nanze delle miniere.
E poi c la parte pi delicata. Le mani della crimi-
nalit organizzata sulle miniere fu attestata nel
1992 dal pentito Leonardo Messina (che aveva lavo-
rato come caposquadra a Pasquasia) in una testimo-
nianza resa al giudice Paolo Borsellino, in cui mise
nero su bianco che le gallerie sotterranee venivano
utilizzate per smaltire scorie radioattive. Messina
fu anche membro della cupola di Cosa nostra, un li-
vello pi alto di quello delle cosche del Vallone; ma
i boss della zona, se il traffico illecito di rifiuti (nu-
cleari o non) fosse davvero avvenuto, non sono sta-
ti certo a guardare. E anche molti ex operai, diven-
tati custodi delle miniere, sono stati colti da unim-
provvisa ondata di benessere. Tanto pi che, al con-
vegno di Serradifalco, stato Giuseppe Regalbuto,
presidente della commissione Urps per le miniere
dismesse, a dichiarare che le leggendarie scorie ra-
dioattive di Pasquasia oggi si trovano anche a Bosco
Palo, ipotizzando un sistema di vasi comunican-
ti sui quali per non c ancora stato un riscontro
giudiziario. Ma che gli inquirenti nisseni, nel ri-
spetto della competenza territoriale dei colleghi
ennesi, stanno pure verificando, attingendo a un
corposo dossier sui misteri di Pasquasia.
Lultimo profilo riguarda lomissione datti duffi-
cio da parte degli enti - dello Stato e della Regione -
che avevano un ruolo istituzionale nella gestione
delle miniere, soprattutto nella fase successiva alla
revoca della concessione. E anche l ci sono tante co-
se da spiegare: a partire dalla circostanza che due
dei tre pozzi di Bosco Palo erano ancora aperti nel
2002 (e cio 14 anni dopo la dismissione), come si
evince dal verbale della conferenza di servizi Siti mi-
nerari dismessi dellassessorato regionale allIndu-
stria; e proprio di recente la copertura di un pozzo
sarebbe stata divelta. Ma anche le altre due minie-
re di zolfo dismesse - Stincone e Apaforte - risulte-
rebbero totalmente incustodite.
Unimpresa titanica, una vera e propria sup-
plenza della magistratura su materie e compiti
delicatissimi, spettanti ad altre istituzioni. Bocche
cucite al Palazzo di giustizia sugli esiti e sui tempi.
Ma lunica cosa di cui non dobbiamo avere paura -
avrebbe rivelato il procuratore Lari ai suoi pi stret-
ti collaboratori - la ricerca della verit.
AGLI ATTI DUE LAGHETTI NEI QUALI SAREBBERO STATI VERSATI FUSTI DI MATERIALE TOSSICO
GIUSEPPE CORDARO SALVATORE PELONERO MICHELE MARTINO
Volevo studiare e
fare il carabiniere
ma diventai presto
carusu di pirrera
Ho vinto il cancro
al fegato, ma
piango mia moglie
Da sindacalista
vinsi la battaglia
per loccupazione
dopo la chiusura
Ora timore per la
salute ma fiducia
nei magistrati


IL VILLAGGIO DEI MINATORI NELLA ZONA DEL GIACIMENTO DI BOSCO [FOTO DAVIDE ANASTASI]
I numeri
3.788
1.704 2.084
Totale
Nuovi casi di tumori
I cinque tumori pi frequenti
Eccesso di rischio di sviluppare un tumore
Tumori ematologici
Uomini Uomini Donne
631
media annuale
di casi tra
maschi e femmine
Polmone 19%
Prostata 16%
Ematologici 16%
Colon-retto 13%
Vescica 7,5%
Mammella 26%
Colon-retto 15%
Ematologici 13%
Corpo utero 5,5%
Tiroide 5%
Vallone Gela
14%
12%
11%
43%
42%
63% 61%
108%
78%
(tutti i tumori escluso pelle)
Linfomi di Hodgkin e non Hodgkin, leucemie e mielomi
Gela Caltanissetta S. Cataldo Vallone
Provincia di Caltanissetta nel triennio 2007-09
I colleghi del mio
reparto sono morti
tutti: cera luranio,
era il peggiore
Dovevamo stare
zitti, ma in cambio
cera la ricchezza
LA SICILIA MERCOLED 1 MAGGI O 2013
.9
i FATTI
linchiesta
Enna. Chiusa da 20
anni, la miniera al
centro di un giallo
su presunti test
nucleari sotterranei
MARIO BARRESI
NOSTRO INVIATO
ENNA. La primavera trascina con s bran-
delli di novit; spruzzi dacqua fresca
sulla superficie di una profondissima
palude dove sono inabissati molti se-
greti e qualche menzogna. Laggi, nelle
viscere del cuore brullo della Sicilia. Pa-
squasia sempre l, in tutta la sua appa-
rente immobilit maestosa. Ferma. Co-
me un sole di sale con mille pianeti di
veleno che continuano a girarle attorno,
nonostante sia chiusa da pi di ventan-
ni. Era la terza miniera al mondo per le-
strazione di sali alcalini e kainite, oggi
il monumento ai misteri di Sicilia. Nel si-
to (di propriet della Regione, ammini-
strata dapprima dallEnte minerario sici-
liano e poi dallassessorato allIndustria
con la partecipazione dellItalkali) latti-
vit di estrazione, cominciata nel 1959,
termin bruscamente il 27 luglio 1992.
Un mese prima il pentito Leonardo Mes-
sina aveva raccontato al giudice Paolo
Borsellino che a Pasquasia le gallerie
sotterranee venivano utilizzate per
smaltire scorie nucleari. Secondo Mes-
sina, che nella miniera lavor come ca-
posquadra, le attivit illegali cominciaro-
no gi nel 1984. Ma in molti sostengono
che quei 70 ettari a met fra Enna e Cal-
tanissetta siano una pattumiera inter-
nazionale, con complicit a tutti i livel-
li, e lipotesi di un incidente nucleare av-
venuto nel 1995 al culmine di un test a
centinaia di metri di profondit, a cui
corrispose, due anni dopo, una presenza
abnorme di Cesio-137 (sostanza prodot-
ta dalla fissione nucleare), rilevata dal-
lUsl di Enna.
Ma partiamo dalla fine: potrebbero
cominciare i tanto attesi lavori di bonifi-
ca del sito dai cumuli di amianto. Si
tratta di almeno un milione di metri cu-
bi di fustoni, olii, materiali di risulta e
ogni altro tipo di schifezza accumulata
nel tempo che finalmente potranno es-
sere rimossi a conclusione di una lunga
querelle giudiziaria, spiega Giuseppe
Regalbuto, presidente della commissio-
ne Uprs per le miniere siciliane dismes-
se. Fra qualche giorno (si parla di luned
prossimo), infatti, il Tar del Lazio do-
vrebbe depositare la sentenza emessa lo
scorso 10 luglio sul contenzioso fra le
aziende - la Consap di Milano e la
1Emme di Brescia - sullappalto della
bonifica, per la quale il ministero del-
lAmbiente ha stanziato 21 milioni di
euro. Un altro risvolto giudiziario il
processo a carico di Pasquale La Rosa, in-
gegnere di 57 anni, dellUfficio di coordi-
namento dei siti minerario, ex conse-
gnatario di Pasquasia: il Tribunale di En-
na lha assolto per non aver commesso
il fatto dalle accuse di disastro ambien-
tale. Decisiva stata la deposizione di un
funzionario della Resais, societ per il Ri-
sanamento e sviluppo delle attivit in-
Pasquasia, via lamianto
Ma i misteri atomici
restano nelle viscere
Luned decisione del Tar del Lazio sul contenzioso
tra imprese per la bonifica esterna da 21 milioni
I DOCUMENTI
Gli studi nucleari in un
laboratorio di ricerca
sotterraneo a Pasquasia
sono stati interrotti per
ragioni politiche
COMMISSIONE EUROPEA nel
report Scienza e tecnologia
nucleare del 1989
La mafia usava le
gallerie sotterranee:
venivano utilizzate per
smaltire scorie nucleari
sin dal 1984
LEONARDO MESSINApentito di
Cosa nostra, interrogato da Paolo
Borsellino nel 1992
Esiste un procedimento
penale, archiviato nel
2003, per reati ambientali
su smaltimento di rifiuti
anche radioattivi
PROCURA DI CALTANISSETTA
negando alla Provincia di Enna
laccesso agli atti perch coperti
da segreto
Esiste una sorgente
radioattiva a 300 metri
di profondit, che
potrebbe essere collegata
a esperimenti dellEnea
RAFFAELE LOMBARDOinterrogato
dal pm ennese Marina Ingoglia
nellindagine sullinquinamento
del sito nellaprile 2011
dustriali siciliane, il quale ha sostenuto
che a intervenire, per eliminare i perico-
li e bonificare il sito, doveva essere la Re-
gione.
Sembrano tasselli che ricompongono
un rassicurante mosaico: il caso Pasqua-
sia chiuso. Non cos. Perch resta
sempre aperto il mistero sulluso del si-
to per test nucleari, ma anche come de-
posito di scorie radioattive. Che la minie-
ra ennese fosse oggetto dinteresse inter-
nazionale comunque risaputo. La let-
teratura comincia nel 1982, quando il
report annuale del programma della Co-
munit europea sui rifiuti radioattivi af-
ferma che la rampa nella miniera Pa-
squasia (170 m di profondit) viene
considerata, assieme alla galleria di ser-
vizio al casello di Orte, fra i due siti pi
favorevoli. Il report 1989 Scienza e tec-
nologia nucleare della Commissione
europea conferma studi in un laborato-
rio di ricerca sotterraneo a Pasquasia,
che sono stati interrotti per ragioni po-
litiche. LEnea ha sempre e comunque
smentito ogni attivit che sia andata ol-
tre indagini geologiche che non hanno
comportato lutilizzo di alcun tipo di
materiale radioattivo, come si legge un
documento reperito dalla commissione
speciale dinchiesta istituita dalla Provin-
cia di Enna. La quale, nel 1997, si vide ne-
gare laccesso agli atti (non ostensibili in
quanto coperti da segreto) da parte del-
la Procura di Caltanissetta, che conferm
per lesistenza di un procedimento
penale, archiviato nel 2003, a carico di
noti indagati per reati ambientali corre-
lati allo smaltimento di rifiuti anche ra-
dioattivi allinterno della miniera in que-
stione. Sempre la Procura aveva dispo-
sto unispezione su una galleria profon-
da 50 metri, costruita dallEnea dentro il
sito di Pasquasia, dove furono rinvenute
delle centraline di rilevamento. Ma per
rilevare che cosa, se non la radioatti-
vit?
Anche numerose interrogazioni parla-
mentari sono rimaste senza risposta.
Compresa quella di Giuseppe Scozzari, il
quale nel 1986 rifer che a Washington,
nel corso di una conferenza sul combu-
stibile nucleare esausto, era stato diffu-
so un report in cui si annoverava Pa-
squasia tra quella mezza dozzina di si-
ti perfettamente funzionanti, dove in
Europa occidentale si depositano scorie
di basso e medio livello. Nessuna noti-
zia dai governi, ma nel 2003 al termine
di un incontro coordinato dal presiden-
te Silvio Berlusconi si annovera Pasqua-
sia fra uno dei venti siti nazionali idonei
allo stoccaggio di materiale radioattivo.
Nellaprile 2011, il governatore Raffaele
Lombardo, interrogato dal sostituto en-
nese Marina Ingoglia, fa riferimento a
una sorgente radioattiva, rilevata a 300
metri di profondit, che potrebbe essere
collegata ad alcuni esperimenti condot-
ti dallEnea. Nello stesso anno lItalkali
parla di almeno mille posti di lavoro
dalla ripresa dellattivit a Pasquasia,
ipotizzando la produzione di carnallite,
la cui unica miniera europea si trova in
Belgio. Ma a Enna stanno ancora aspet-
tando. Non tanto i posti, quanto le rispo-
ste ai tanti misteri. A partire dai dati sul-
la radioattivit del sito, che, nel 2012,
secondo le prime risultanze di un test
dellArpa non presentano alcuna sor-
gente di radioattivit. Ma i rilievi sono
stati condotti in superficie perch la
miniera messa in sicurezza e non si
pu scendere se non con mezzi speleo-
logici.
Oggi si potrebbe trovare qualche ri-
sposta grazie agli effetti collaterali del-
lindagine aperta dalla Procura di Calta-
nissetta sulle miniere di Serradifalco, i
cui contenuti sono stati rivelati dal no-
stro giornale in uninchiesta pubblicata
mercoled. Il fascicolo contro ignoti - su
cui lavorano il procuratore Sergio Lari e
laggiunto Lia Sava (e non Cava, come ri-
portato per un refuso di cui ci scusiamo)
- seguirebbe le piste di ecomafia, disa-
stro ambientale e omissioni delle istitu-
zioni competenti, con riflettori puntati
sulle miniere nissene. Le quali, per, co-
me dimostra una corposa serie di prove,
sono legate a Pasquasia da un filo tuttal-
tro che invisibile. tutto sepolto, basta
scavare. Nel vero senso della parola.
twitter: @MarioBarresi
O
LINTERVISTA AL MAGISTRATO DI CALTANISSETTA
Una Dda sui reati ambientali
con pi mezzi contro lecomafia
NOSTRO INVIATO
CALTANISSETTA. Richiama un concetto di respon-
sabilit sociale della giustizia e, ammettendo il
fortissimo impatto sociale dei reati di tipo am-
bientale, invoca lo stesso sforzo creativo che
port alla creazione della Dda, parlando di una
superprocura con competenze e mezzi specia-
li. La sensibilit della magistratura nissena ai te-
mi delle ecomafia senza se e senza ma. E men-
tre la Procura indaga sui misteri di Serradifalco,
un prestigioso giudice come Antonio Balsamo -
presidente della I Sezione della Corte dAssise di
Caltanissetta, in protagonista in delicatissimi
processi di mafia - rilancia la necessit di una ri-
sposta pi efficace allemergenza ambientale in
Sicilia, ma anche a livello nazionale.
InunrecenteconvegnoaSerradifalcohaparla-
todellanecessitdi unimpegnostraordinario
controchi devastail territorioemettearepen-
tagliolasalutedei cittadini. Acosasi riferiva?
Alla necessit di rinnovare lapproccio a una
questione che ultimamente ha assunto connota-
ti diversi. Prima cera una maggiore tensione al-
la tutela degli interessi dellambiente, ma erano
questioni meno complesse. Adesso a un aumen-
to della complessit del problema deve corri-
spondere una risposta pi articolata da parte
delle istituzioni.
Si riferisceallamagistraturaealleforzedellor-
dine?
La giustizia ha sempre bisogno di una sinergia
con le altre istituzioni, per la preparazione e la
conoscenza dei problemi. Per questo sui reati
ambientali oggi c bisogno di una diversa strut-
tura giudiziaria, con competenze extragiudizia-
rie internalizzate, cos come si sta sperimentan-
do in Francia.
Tantopichedanoi cdi mezzolamafia...
La lotta allecomafia, non soltanto in Sicilia,
linsieme di pi tasselli di un mosaico: i reati am-
bientali tout court, ma anche la comprensione
degli interessi della criminalit organizzata. A
questa esigenza di rinnovata complessit si pu
rispondere soltanto in un modo: con lo stesso
sforzo creativo che port allistituzione della
Dda. Una superstruttura, la cui organizzazione
andr comunque definita a livello territoriale,
che abbia a disposizione maggiori competenze
giuridiche e tecniche in materia di reati, ma an-
che un livello di coordinamento con altre istitu-
zioni.
CosapensadellindaginedellaProcuradi Calta-
nissettasui misteri delleminieredi Serradifalco?
Sul profilo specifico, naturalmente, non voglio
entrare. Lunica considerazione che le attivit
dindagine su queste materie, cos come leven-
tuale istituzione della nuova struttura giudizia-
ria per i reati ambientali, rientrano in un concet-
to molto importante come quello della respon-
sabilit sociale della giustizia.
MA. B.
Antonio Balsamo
C bisogno
di una
risposta pi
moderna a
tutela del
territorio e
della salute
LA SICILIA VENERD 3 MAGGI O 2013
.7
i FATTI

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