[USA] La Federal Trade Commission al lavoro per una legge ad hoc
sul buzz marketing Si va dalla prova in anteprima su un cellulare di ultima genera- essere citati in giudizio se sorpresi a fornire informazioni false zione, al campione omaggio di un prodotto, dal viaggio pre- sui prodotti o servizi che stanno testando. Un’idea che ha su- mio alla partecipazione sponsorizzata a una conferenza. Tutto scitato, c’era da aspettarselo, un certo nervosismo nel mondo sponsorizzato dalle grandi aziende. Grosso modo è questa la della agenzie. Alcune temono che una stretta sui social media ‘bella vita’ di un A-List blogger che, in uno scenario di sostanzia- possa allontanare i big spender; altre che il loro business venga le Far West etico ed economico, traduce ridotto o compromesso da una regola- la sua autorevolezza online in una lun- mentazione trasparente. Il problema, a ga sequela di benefit. La commistione ben vedere, è un altro. Tutto sta a capire tra blogger, evangelisti dei social media cosa si intende per ‘informazioni false’: e agenzie di comunicazione e marke- una definizione troppo grossolana per ting è sempre più stretta, e i vincoli etici poter far luce sulla miriade di spot, più imposti dalla Word-of-Mouth Marke- o meno occulti, nascosti tra le pieghe di ting Association (www.womma.org) certi blog. Sarebbe più sensato equipa- talvolta sono rimasti lettera morta. rare, sotto tutti i punti di vista, i blogger Qualcuno ha deciso di dire basta a tut- ai giornalisti e, in quanto tali, obbligarli to ciò. È la Federal Trade Commission che, negli Stati Uniti, a non pubblicizzare eventi, prodotti o servizi, separando net- sta lavorando a una severa regolamentazione delle attività di tamente l’informazione dalla pubblicità. Insomma, stessi diritti buzz marketing, in modo da tutelarne la trasparenza e, non ma anche stessi doveri. Se non è trasparenza questa! dimentichiamolo, il diritto dei consumatori a una corretta in- formazione. Tra le proposte, quella di fare in modo che blogger, agenzie di marketing virale e iscritti ai social network possano [ Social ] La scalata di FriendFeed Sarà anche il momento di Facebook e di Twitter, ma al di là di questi nomi blasonati il 2.0 si sta muovendo [ Marketing ] La fine della a passi da gigante verso una dimensione real-time. E segmentazione e l’avvento del in questa partita nessuno riesce a tenere il passo di FriendFeed. Avevamo già parlato consumatore-manager proprio su queste pagine del su- per-aggregatore lifestream, segna- Con l’avvento dei media interattivi, le aziende hanno perso landolo come una delle novità più almeno due privilegi. Il primo è il diritto esclusivo di parlare interessanti in ambito ‘social’. Oggi, dei propri marchi e servizi, il secondo quello di segmentare forte di una nuova interfaccia e di l’audience. Sì perché in tempi di ‘long tail’ e nicchie di acqui- un agguerritissimo pubblico di nic- sto, alla lunga, risulta quasi impossibile ridistribuire il pro- chia, formato da geek, appassiona- prio pubblico di riferimento in una serie di cluster omogenei ti, giornalisti online e blogger, l’ag- e, soprattutto, definiti. Gli stili di vita mutano più veloce- gregatore sembra voler compiere il mente, identità sociale e strategie di consumo si stratificano salto quantico verso un’audience di e si complicano, cala l’esposizione ai media tradizionali e massa. La ricetta pare quella vista sull’online ci si muove alla ricerca di informazioni, intratte- altrove: una timeline pubblica con gli aggiornamenti e nimento e sempre meno banner. In breve, il consumatore uno stuolo di conversazioni private, spesso riunite at- si è ripreso in mano il controllo delle attività di marketing. torno a un tema comune o a un brand. Ma a fare la dif- Da qui la proposta di Advertising Age di spingere sull’auto- ferenza, quella vera, è una migliore integrazione con la segmentazione. Come? Quattro le strade individuate: crea- piattaforma mobile e la possibilità di importare il pro- re relazioni più strette tra i cluster, offrire opportunità di prio profilo pubblico di 57 servizi differenti, da Twitter networking sulla base di interessi esplicitati, fornire conte- a YouTube, da del.icio.us a StumbleUpon, passando nuti di tipo alert sulla base di questi ultimi, inserire a pieno per gli Rss del proprio blog. Cominciano a far capolino titolo commenti e feedback prodotti dagli utenti nell’oriz- anche le prime aziende, interessate alla nuova piattafor- zonte cognitivo del proprio brand e dei suoi valori. ma: tra queste Fiat, Webank, Pepsi e 3 Italia.
PUBBLICITÀ ITALIA TODAY / NEXT Giovedì 16 aprile 2009
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