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AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO

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BRASILE

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DUEMILA

RAPPORTO 2013

Open letter to the authorities of the Plurinational State of Bolivia in the context of the dispute concerning the Isiboro Scure Indigenous Territory and National Park (TIPNIS) (AMR 18/002/2012)

BRASILE
REPUBBLICA FEDERATIVA DEL BRASILE
Capo di stato e di governo: Dilma Rousseff

I livelli di criminalit violenta sono rimasti elevati. Le autorit hanno risposto ricorrendo spesso a un uso eccessivo della forza e a torture. Giovani uomini di colore hanno continuato a costituire una percentuale sproporzionatamente elevata tra le vittime di omicidio. Sono pervenute notizie di tortura e altri maltrattamenti nel sistema carcerario, caratterizzato da condizioni crudeli, disumane e degradanti. Braccianti agricoli, nativi e comunit quilombola (discendenti di schiavi fuggitivi) sono stati vittime di intimidazioni e aggressioni. Sono rimasti motivo di grave preoccupazione gli sgomberi forzati, sia negli insediamenti urbani che nelle campagne.

CONTESTO
La situazione socioeconomica ha continuato a migliorare e un numero crescente di persone si affrancato da condizioni di povert estrema. Ciononostante, le abitazioni e i mezzi di sussistenza delle popolazioni native, dei braccianti agricoli senza terra, dei pescatori e degli abitanti delle baraccopoli urbane hanno continuato a essere minacciati da progetti di sviluppo. A novembre, il Brasile stato rieletto al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Il Brasile ha criticato le violazioni compiute nel conflitto armato in corso in Siria ma si astenuto nella votazione di una risoluzione dellAssemblea generale che esprimeva preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Iran. A maggio, la camera dei deputati ha approvato un emendamento costituzionale che autorizza la confisca di terreni laddove siano riscontrate condizioni di lavoro in schiavit. A fine anno la riforma era in attesa di approvazione al senato.

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IMPUNIT
A maggio, la presidente Dilma Rousseff ha istituito la commissione di verit nazionale, con il mandato di indagare le violazioni dei diritti umani commesse tra il 1946 e il 1988. Nel corso dellanno la commissione ha iniziato ad ascoltare le testimonianze e a esaminare i dati raccolti, sebbene abbia destato preoccupazione in alcuni casi il ricorso a udienze a porte chiuse. La creazione della commissione di verit nazionale ha a sua volta portato allistituzione di diverse commissioni di verit a livello statale, ad esempio negli stati di Pernambuco, Rio Grande do Sul e San Paolo. Tuttavia, sono rimasti dubbi sulla capacit di affrontare limpunit per i crimini contro l'umanit e la legge di amnistia del 1979 rimasta in vigore; questultima era stata dichiarata nulla e inapplicabile da una sentenza della Corte interamericana dei diritti umani nel 2010. Procuratori federali hanno avviato procedimenti penali nei confronti di membri dei servizi di sicurezza, accusati di rapimenti durante i governi militari (1964-1985), sostenendo che si trattava di reati reiterati e pertanto non rientranti nella legge di amnistia.

PUBBLICA SICUREZZA
Gli stati hanno continuato ad adottare metodi di ordine pubblico repressivi e discriminatori, per fronteggiare la violenza della criminalit armata. Decine di migliaia di persone sono state uccise nel contesto di crimini violenti, con un numero sproporzionatamente elevato di vittime tra giovani uomini di colore, specialmente nel nord e nel nord-est del paese. Il tasso di uccisioni diminuito in alcuni stati, spesso come conseguenza di programmi locali in materia di pubblica sicurezza. Ad esempio, a Rio de Janeiro, il progetto delle unit della poliza pacificatrice si esteso ad altre favelas e ha contribuito a una riduzione del tasso di omicidi. A gennaio, il governo federale ha tagliato quasi la met dei fondi destinati al progetto di sicurezza nazionale (Programa nacional de segurana pblica com cidadania Pronasci). Nonostante la promessa del governo di realizzare alcuni importanti progetti al fine di garantire una maggiore protezione, come il piano di prevenzione della violenza contro i giovani di colore (conosciuto come Giovent che vive), ha destato preoccupazione il fatto che questi programmi in realt non fossero sufficientemente finanziati. Negli stati di Rio de Janeiro e di San Paolo, le uccisioni per mano di agenti di polizia hanno continuato a essere registrate come atti di resistenza o resistenza seguita da morte. Pochi, per non dire nessuno, di questi casi sono stati indagati efficacemente, malgrado le prove delluso eccessivo della forza e di sospette esecuzioni extragiudiziali. Il consiglio nazionale per i diritti umani ha approvato una risoluzione a novembre che esorta tutti gli stati a smettere di registrare le uccisioni da parte della polizia come atti
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di resistenza o resistenza seguita da morte. La risoluzione chiedeva inoltre di indagare tutte le uccisioni avvenute per mano della polizia, di preservare le prove giudiziarie e di rendere regolarmente noti i dati relativi alle uccisioni da parte di poliziotti. A fine anno, la risoluzione era allesame del governo dello stato di San Paolo, con la prospettiva di modificare la definizione delle uccisioni da parte della polizia e di attuare provvedimenti per preservare il luogo del crimine, nel corso del 2013. Lo stato di San Paolo ha visto un drammatico incremento del tasso di omicidi, ribaltando la tendenza verso una diminuzione degli otto anni precedenti. Tra gennaio e settembre stato registrato un aumento del 9,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011, con 3539 omicidi. Le uccisioni di poliziotti sono anchesse aumentate vertiginosamente: nel solo mese di novembre sono state pi di 90. La polizia, il mondo accademico e la stampa hanno collegato questo aumento al contesto di scontri sempre pi frequenti tra la polizia e la principale banda armata dello stato, il Primo comando della capitale (Primeiro comando da capital Pcc). Per combattere la violenza stata annunciata uniniziativa congiunta a livello federale e statale, sotto il controllo del segretario di stato per la pubblica sicurezza, nominato di recente. A maggio, sono stati arrestati tre membri delle truppe dassalto della polizia militare, accusati dellesecuzione extragiudiziale di un sospetto membro del Pcc durante unoperazione di polizia a Penha, nella regione orientale dello stato di San Paolo, avvenuta lo stesso mese. Un testimone ha descritto il modo in cui gli agenti avevano arrestato uno dei sospettati, picchiandolo e uccidendolo a colpi darma da fuoco a bordo di un veicolo della polizia. La polizia ha continuato a essere coinvolta in attivit criminali e corruzione. A Rio de Janeiro, nonostante alcuni progressi nel mantenimento della pubblica sicurezza, le milcias (gruppi formati da agenti delle forze di sicurezza in servizio o in congedo) hanno continuato a controllare molte favelas della citt. A ottobre, sono giunte notizie che membri della milcia Lega della giustizia (Liga da justia) avevano minacciato di morte i proprietari di una delle societ di autobus non ufciali della citt, ammonendoli a smettere di prestare il servizio in quattro aree urbane. Ci ha di fatto tolto ogni mezzo di trasporto ad almeno 210.000 persone. Le minacce sono state lanciate proprio quando il gruppo tentava di conquistare il controllo dei servizi di trasporto nellovest della citt.

TORTURA E CONDIZIONI CRUDELI, DISUMANE E DEGRADANTI


A luglio, il Sottocomitato delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura ha espresso preoccupazione per il dilagante impiego della tortura e per lincapacit delle autorit di garantire indagini e procedimenti giudiziari efficaci a tal riguardo. Gli sforzi delle autorit federali e di alcune autorit statali per combattere e prevenire la tortura sinserivano nel contesto del piano dazione integrata per prevenire e combattere la tortura. Essenziale a
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tal proposito era lattesa legge federale per la creazione di un meccanismo nazionale di prevenzione, in linea con quanto richiesto dal Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. Tuttavia, gruppi per i diritti umani si sono detti preoccupati per la modifica apportata alla legge, che d facolt al solo presidente di selezionare i membri del comitato nazionale per la prevenzione e la lotta alla tortura. Questo punto stato visto come una violazione del Protocollo opzionale delle Nazioni Unite e dei Principi delle Nazioni Unite relativi allo status e al funzionamento delle istituzioni nazionali (per la protezione e promozione dei diritti umani), i cosidetti Principi di Parigi. Il Sottocomitato delle Nazioni Unite sulla prevenzione della tortura si congratulato con lo stato di Rio de Janeiro per aver istituito un meccanismo per salvaguardare lindipendenza dei propri criteri di selezione, struttura e mandato. Tuttavia, sono stati espressi timori per il fatto che tale meccanismo non avesse completa copertura finanziaria. Ha continuato ad aumentare il numero delle persone in detenzione. La mancanza di oltre 200.000 posti ha fatto s che il sistema carcerario fosse caratterizzato da condizioni di vita disumane e degradanti. Nello stato dellAmazzonia, i detenuti erano rinchiusi in celle maleodoranti, sovraffollate e insicure. Donne e minori erano detenuti nelle stesse unit degli uomini e sono pervenute numerose notizie di tortura, come semisoffocamento con un sacchetto di plastica, percosse e scosse elettriche. Queste denunce coinvolgevano soprattutto membri della polizia militare statale.

DIRITTI SULLA TERRA


Centinaia di comunit sono state condannate a vivere in condizioni deplorevoli per lincapacit delle autorit di garantire i loro diritti costituzionali alla terra. Attivisti della terra e leader comunitari sono stati minacciati, aggrediti e uccisi. Gli appartenenti a comunit native e quilombola sono stati particolarmente a rischio, spesso a causa di progetti di sviluppo. Una controversa risoluzione (Portaria 303), resa pubblica a luglio dalla procura generale, ha scatenato le proteste delle popolazioni native e di Ngo in tutto il Brasile. La risoluzione consentirebbe la realizzazione di progetti minerari e idroelettrici oltre che di installazioni militari su terreni nativi, senza il libero, anticipato e informato consenso delle comunit colpite. A fine anno, la risoluzione stata sospesa, in attesa di un pronunciamento della Corte suprema. A fine anno era allesame del congresso un emendamento costituzionale che avrebbe trasferito la responsabilit di demarcare la terra nativa e quilombola dagli organi ufficiali al congresso nazionale. Si teme che, se approvato, lemendamento finirebbe col politicizzare il processo e mettere a repentaglio le garanzie costituzionali.

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I progetti di sviluppo hanno continuato ad avere un impatto deleterio sulle popolazioni native. Gli annosi tentativi di identificare e demarcare i terreni nativi sono rimasti a un punto di stallo. Malgrado una serie di ricorsi giudiziari e di proteste, proseguita la costruzione della diga di Belo Monte. Ad agosto, i lavori sono stati interrotti a seguito di una sentenza di un tribunale federale, secondo la quale le popolazioni native non erano state adeguatamente consultate ma la sentenza stata successivamente ribaltata dalla Corte suprema. Nello stato di Mato Grosso do Sul, le comunit guarani-kaiow hanno continuato a subire intimidazioni, violenze e a vivere sotto la minaccia di sgombero forzato dalle loro terre ancestrali. Ad agosto, dopo aver messo in atto una rioccupazione delle loro terre ancestrali nel Mato Grosso do Sul, la comunit guarani-kaiow di Arroio-Kor stata attaccata da uomini armati che hanno bruciato i raccolti, gridato insulti e sparato colpi darma da fuoco. Secondo i testimoni, gli uomini armati hanno rapito Eduardo Pires. A ne anno, non si avevano sue notizie. A fronte di unordinanza di sgombero, la comunit pyelito kue/mbarakay del Mato Grosso do Sul ha inviato una lettera aperta al governo brasiliano e alla magistratura, in cui protestava per il fatto di vivere in pratica sotto assedio, circondata da uomini armati e senza adeguato accesso a cibo e assistenza medica. A ottobre, secondo le notizie ricevute, una donna della comunit pyelito kue/mbarakay stata stuprata da otto uomini armati che lhanno poi sottoposta a un interrogatorio sulla sua comunit. La settimana successiva, un tribunale federale ha sospeso lordinanza di sgombero, in attesa del completamento di un rapporto antropologico che identicasse ufcialmente le loro terre. Le comunit quilombola, in lotta per laffermazione dei loro diritti costituzionali alla terra, hanno continuato a essere vittime di violenze e a vivere sotto la minaccia di sgombero forzato per mano di uomini armati al soldo di proprietari terrieri. La situazione nello stato di Maranho rimasta critica, con almeno nove comunit oggetto di intimidazioni violente e decine di leader comunitari minacciati di morte. A novembre, la comunit di Santa Maria dos Moreiras, nella municipalit di Cod, nello stato di Maranho, stata invasa da uomini armati che hanno aperto il fuoco sullinsediamento. Lattacco faceva parte di un tentativo sistematico messo in atto da proprietari terrieri locali per cacciare la comunit dalla terra, avvalendosi di metodi come la distruzione dei raccolti e minacce di morte contro i leader della comunit.

DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI


Difensori dei diritti umani sono stati vittime di minacce e intimidazioni come diretta conseguenza del loro lavoro. Particolarmente a rischio erano coloro che sfidavano interessi
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economici e politici acquisiti. La protezione dei difensori non stata costante a causa dellincapacit di applicare in maniera efficace il programma federale di protezione. A maggio, Nilcilene Miguel de Lima, unattivista per la terra della municipalit di Lbrea, nello stato dellAmazzonia, stata minacciata, percossa e portata fuori dalla sua abitazione, dopo che aveva denunciato labbattimento illegale di alberi nella regione. Alla donna era stata assegnata una protezione armata tramite il programma nazionale di protezione ma questo era stato poi ritirato dalla regione, dopo che si erano intensicate le minacce. Dal 2007, almeno sei lavoratori agricoli sono stati uccisi nella regione, nel contesto di conitti sulla terra. Lambientalista Lasa Santos Sampaio, dellinsediamento di Praia Alta Piranheira, a Nova Ipixuna, nello stato di Par, ha continuato a ricevere minacce di morte. Le minacce erano iniziate a seguito delluccisione di sua sorella, Maria do Esprito Santo da Silva, e del cognato, Jos Cludio Ribeiro da Silva, da parte di killer assoldati, avvenuta nel maggio 2011. A ne anno, non le era stata assegnata la protezione a causa della mancata applicazione del programma nazionale di protezione. A Mag, nello stato di Rio de Janeiro, il presidente dellassociazione locale della pesca (Associao de homens e mulheres do mar Ahomar), Alexandre Anderson de Souza, e sua moglie, Daize Menezes, hanno ricevuto una serie di minacce di morte. Ahomar aveva realizzato una campagna contro la costruzione di una rafneria petrolchimica nella Baia di Guanabara, a Rio de Janeiro. A ne giugno, i cadaveri dei due pescatori, membri attivi di Ahomar, Almir Nogueira de Amorim e Joo Luiz Telles Penetra sono stati trovati nella Baia di Guanabara. I due erano stati legati luno allaltro prima di essere affogati.

DIRITTO ALLALLOGGIO
Progetti di sviluppo di infrastrutture urbane, molti in preparazione della Coppa del mondo del 2014 e dei Giochi olimpici di Rio del 2016, hanno portato durante lintero anno allo sgombero forzato di famiglie in diverse comunit in tutto il Brasile. Gli sgomberi sono stati condotti senza fornire ai residenti informazioni complete e tempestive circa i programmi del governo che avrebbero interessato le loro comunit. Le autorit non hanno inoltre provveduto a intrattenere negoziati concreti con le comunit, per esplorare tutte le alternative allo sgombero e, se necessario, a offrire piena compensazione o un alloggio alternativo e adeguato nella zona. Al contrario, le famiglie sono state spostate a notevole distanza in alloggi inadeguati, spesso con limitato accesso ai servizi essenziali e in zone caratterizzate da gravi problematiche in materia di sicurezza. A Providncia, nel centro di Rio de Janeiro, durante lanno sono state demolite 140 case, nel contesto di un progetto di riqualicazione urbana nella zona del porto, dove stata programmata la rimozone di almeno 800 case. Alcune comunit sgomberate sono state spostate a notevole distanza nella zona occidentale di Rio de Janeiro, dove molte aree sono controllate dalle milcias. Le famiglie
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residenti in complessi abitativi nei quartieri di Cosmos, Realengo e Campo Grande hanno raccontato di essere state minacciate e vessate da membri delle milcias e che alcune sono state cacciate dai loro appartamenti con la forza. A gennaio, pi di 6000 persone sono state spostate dal sito conosciuto come Pinheirinho di So Jos dos Campos, nello stato di San Paolo. Gli abitanti vivevano l dal 2004. Durante lo sgombero la polizia ha impiegato cani, gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Lo sgombero stato attuato malgrado la sospensione dellordinanza che lo disponeva e mentre erano in corso negoziati con il governo federale per trovare una soluzione che avrebbe permesso ai residenti di rimanere. Gli abitanti non ne erano stati informati anticipatamente e non era stato dato loro tempo sufciente per prendere le loro cose. Le autorit non hanno offerto un alloggio alternativo e, a ne anno, la maggior parte di queste persone viveva in condizioni degradanti in ripari provvisori e in altri insediamenti irregolari. Nella citt di San Paolo stata avviata uninchiesta parlamentare al fine di indagare lelevata incidenza di incendi che avevano distrutto una serie di favelas, molte delle quali erano situate nelle vicinanze di quartieri benestanti. A settembre, 1100 persone sono rimaste senza casa a seguito dellincendio della favela Morro do Piolho. A novembre, 600 abitanti hanno perso la casa in un incendio che ha distrutto la favela Aracati. Circa 400 sono rimaste senza tetto a causa di un incendio divampato a luglio nella favela Humait. I residenti della favela Moinho hanno denunciato che la polizia aveva impedito loro di ricostruire gli alloggi, dopo che a settembre un incendio aveva distrutto diverse abitazioni della comunit.

DIRITTI DELLE DONNE


I diritti sessuali e riproduttivi delle donne hanno continuato a essere minacciati. A marzo, lAlta corte di giustizia ha prosciolto un uomo che aveva stuprato tre ragazze dodicenni, con la motivazione che erano presumibilmente lavoratrici del sesso. La decisione, che ha suscitato condanne a livello nazionale e internazionale, stata annullata dallAlta corte ad agosto.

MISSIONI DI AMNESTY INTERNATIONAL


Delegati di Amnesty International hanno visitato lo stato dellAmazzonia a marzo per condurre ricerche sui maltrattamenti in detenzione.

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