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SABATO 1 NOVEMBRE 2008

il manifesto

pagina 9

UNA MANIFESTAZIONE FUORI DALLA BANCA CENTRALE DI REYKJAVIK /REUTERS

Lisola dellOceano Atlantico, gi sede di banche estere che offrivano tassi agevolatissimi, si avvia verso il default a causa della crisi finanziaria. Colpa di un sistema che non si mai interrogato sulla propria solidit e della sua scarsa importanza strategica

UNO SCOGLIO SEPOLTO

Haukur Mr Helgason
REYKJAVIK

dai debiti
il mio linguaggio vale quanto il contante che ho in tasca. E ci sempre per il medesimo motivo: non c tempo per il criticismo n spazio per tirar fuori le cose negative. Il pericolo incombente della morte non permette che un linguaggio sia limitato alla gestualit. E, la prima parola che si scambiarono non fu amami ma aiutami. Cos disse Rousseau in merito alla nascita del linguaggio nei paesi del Nord Europa. Diciamo pure che in Islanda il gesto non sostituisce la parola, che si dovuta certo evolvere per spiegare situazioni spinose allestero. Molte parole, comunque, sono inadeguate. Egemonia. Struttura il concetto stato tradotto ma lequivalente islandese sembra troppo artificioso per essere venuto fuori naturalmente. E poi c la strategia, un altro concetto non tradotto. La repubblica dIslanda dichiar la propria indipendenza dalla Danimarca nel 1944, due anni, fino alloccupazione Usa che sarebbe durata 60 anni. Lesercito americano ci ha fatto ricchi, durante la guerra benedetta come la chiamano i pi anziani e si trattenne fino a che la montagna nel bel mezzo dellAtlantico fu strategicamente importante. La cosa and avanti fino al 2006, quando lamministrazione Bush si invent qualcosa di meglio da fare con due aerei a reazione. Il loro centralinista chiam il nostro ministro per dire ciao e grazie per il pesce, e poi se ne andarono via. Mentre il dollaro Usa sostenuto dal rischio di un intervento militare e da una cospicua popolazione, la corona islandese per lo pi sostenuta dal merluzzo. Dopo che lesercito se ne fu andato ci volle un attimo perch gli economisti locali e la politica realizzassero che non avevamo pi terra sotto i piedi. In questa sorta di poema epico, che pu appena costituire del materiale utile a Marquez o a Don DeLillo, il momento pi critico per le autorit islandesi pu essere arrivato un attimo prima del crollo delle banche. Alla fine di settembre, la Federal Reserve annunci che avrebbe sostenuto le banche centrali di Svezia, Norvegia e Danimarca con un accordo sul cambio di valuta ma non lIslanda. Per i paesi del Nord che almeno a livello di autorit aristocratiche si identificano in una comunit, il segnale era piuttosto chiaro: affonda, Islanda, affonda! La prima risposta del paese fu di passare al contrattacco e il direttore della Banca centrale Dav Oddsson dichiar che la Russia avrebbe concesso allIslanda il denaro di cui aveva bisogno. La Russia non fu daccordo. S, lIslanda affonda, ma nel movimento si adegua alla legge fisica dei cartoni animati, dove un personaggio precipita ma poi si ferma a mezzaria: e solo quando guarda gi e realizza che sta appeso nel vuoto o anche, solo quando ammette tale situazione con un gesto esplicito precipita. Sintomaticamente negli ultimi due anni in Islanda hanno proliferato notizie positive fino allo scorso febbraio, sulle copertine delle pi prestigiose riviste islandesi, abbiamo visto costantemente immagini di soli splendidi e splendidi animali. Tutte e tre le riviste sono a favore del libero mercato e due di esse sono gestite dalla stessa azienda, di propriet di Bjrglfur Gudmundsson, che

o scorso aprile il governo ha pubblicato un rapporto sullimmagine dellIslanda, scritto da una commissione formata dagli imprenditori che contano nel paese. Il rapporto sintetizza cos la storia dellIslanda: Per lungo tempo la nazione ha vissuto in ristrettezze, ma da quando ha conquistato la libert e lindipendenza, in meno di un secolo, da un paese in via di sviluppo che era si trasformata in una delle nazioni pi ricche del mondo. In questi mesi lunico settore daffari in crescita in Islanda quello delle guardie del corpo. Un vero boom. Per la prima volta nella storia dellIslanda, il capo dello stato, i politici e gli imprenditori della borsa sono accerchiati da professionisti pieni di muscoli. Dopo una privatizzazione durata da sei ai dieci anni, e una sbalorditiva, costante crescita, le tre maggiori banche islandesi, impossibilitate a pagare i loro debiti, sono crollate nel giro di una settimana. Lo stato, governato dalla banca centrale le ha rinazionalizzate tutte e tre, una dopo laltra. Il Parlamento ha promulgato una legge demergenza che d allo stato il controllo del settore finanziario, e il governo alla disperata ricerca di prestiti dallestero per risarcire il denaro che sembra essersi vanificato nel nulla. Parte di quel denaro veniva dai risparmiatori inglesi e olandesi, che dal 2006 avevano messo i propri soldi sui conti on line di Icesave, ad elevato tasso dinteresse, in un piano che il direttore di banca Sigurjn rnason, nel corso di unintervista, aveva definito ingegnoso: La sola cosa che devo fare controllare quotidianamente e vedere quanto denaro entra ha detto sghignazzando, almeno a detta del giornalista; poi ha sollevato la cornetta del telefono e un attimo dopo ha detto: 50 milioni di sterline in entrata, solo venerd scorso! Ma ci che arriva facilmente, facilmente se ne va. Quando il direttore della banca Centrale Dav Oddsson e il ministro delle Finanze (peraltro gran conoscitore del settore) rni Mathiesen dichiararono, dopo la statalizzazione della banca responsabile, che lIslanda non avrebbe pagato quei debiti o forse ne avrebbe pagato una parte, questa la versione di Mathiesen il Regno unito ha applicato la legge anti terrorismo per congelare i fondi delle banche in Inghilterra. LIslanda rimasta scioccata: Ma... non vedete che siamo bianchi? Il livello di paradosso cresce cos come crolla il valore della nostra corona. Se il valore della corona sembra ora dimezzato rispetto a otto mesi fa, solo perch la banca centrale lo ha opportunamente fissato. un dato di fatto che il valore della corona sia vicino allo zero. Gli esperti del mercato usano lespressione tecnica tossica per descrivere la valuta: ed una realt, con il 24% di inflazione. Ecco lo stato attuale di un paese neoliberalizzato, quello che fino ad aprile si considerava uno dei pi ricchi della terra. Questa non una nazionalizzazione ha dichiarato, sollecito e con lo sguardo impenetrabile, il primo ministro Geir H. Haar-

LISLANDA DELLA FINANZA UN PAESE IN BANCAROTTA


de quando ha statalizzato le prima delle tre banche. Ovviamente, allapparenza, queste parole erano una bugia eclatante. Ma sotto sotto, cera una cosa da capire: anche se lo stato ora sta gettando svariati miliardi in questo pozzo senza fondo, riacquistando banche privatizzate di recente, non fatevi ingannare: il governo non ha cambiato politica e non ha intenzione di agire per il benessere della popolazione. Queste misure mirano semplicemente a salvare chi possiede denaro, e probabilmente a mettere il cappio al collo a chi non ce lha. Robert Aliber, esimio docente di economia allUniversit di Chicago, dichiara a gran voce che la situazione non avrebbe potuto essere affrontata peggio se i ministri fossero stati scelti a caso dallelenco telefonico. Gli islandesi devono mediamente 30.000 sterline agli istituti di credito. Il possesso di una casa nella norma, non leccezione, e la gente prende prestiti per comprarsi un appartamento ma i giovani prendono prestiti anche per andare alluniversit, acquistare una macchina, viaggiare. La situazione debitoria si estende dagli investitori stranieri e le banche internazionali, fin dentro le radici che tengono assieme questo bizzarro paese in una complessa ragnatela di debiti. Visto che la nazione ha la sua valuta locale, la corona, non c molta differenza fra questo sistema di debito e i cosiddetti pagamenti in natura, dove un lavoratore compra beni dalla stessa azienda per cui lavora. Mentre il suo lavoro e la sua fatica vengono annotati nel registro unico del debito e del credito, il lavoratore vede un esiguo, quando non reale compenso al proprio lavoro. I giovani che hanno preso grossi prestiti per pagare case sovrapprezzo in un mercato inflazionato, si ritrovano bloccati in quelle case, impossibili da vendere in un mercato immobiliare al collasso, mentre tenetevi forte! i prestiti sono indicizzati ai costi di consumo, cosicch in fase di inflazione i debiti crescono in proporzione allaumento dei prezzi. Negli ultimi mesi, sono aumentate le ipoteche: la gente deve pi denaro alle banche di quanto riesca a pagare. Finora questo intricato sistema ha portato a un gran malessere sociale dove le persone vengono sopraffatte da un mare di preoccupazioni, e dove ognuno arranca, perch forse non ha lavorato abbastanza - oggi, o tutta la settimana, o il mese intero - per pagare le spese mensili; e se lo fanno in ritardo prima o dopo si ritroveranno addosso un carico enorme di interessi passivi da pagare. A tale situazione negativa e ai problemi finanziari aggiungete i tab - cosa di cui non si parla mai - come un consumo da record mondiale di antidepressivi, e avrete unidea di come vadano le cose in Islanda, dove il monopolio del denaro copre una realt nascosta: il paese appartiene ed gestito da 14 famiglie, quelle famiglie che hanno ereditato un cognome. Se la realt economica sopra descritta pu apparire ingiusta al di l del credibile, pazientate: allislandese comune la legge non permette di avere un cognome. Solo 14 famiglie di antica aristocrazia ce lhanno, gli altri portano il nome del padre, alla vecchia maniera pagana: Haukur, figlio di Helgi e Brynds, la figlia di Bjrgvin, il figlio di Sigurur. In breve: lIslanda una societ spietatamente classista. Ma questo sistema creer divisioni di base quando esaurir stupidamente le capacit della gente a tirare avanti o peggio ancora, quando si arriver al corretto, violento, sistematico equilibrio di massimizzare i profitti ottenuti strizzando ogni essere vivente del paese fino allultima goccia. Presumibilmente, 300 mila persone non bastano a sostenere una valuta fluttuante sui mercati internazionali. 300mila persone, molte delle quali sono troppo occupate a lavorare per interessarsi di politica, sono anche meno di quanto occorra per sostenere un linguaggio adatto a un mondo globalizzato. LIslanda assai facilmente manipolata da forze pi forti. Una banca non deve neppure attaccarla deliberatamente ma solo colpirla accidentalmente alle spalle, e dimprovviso unintera nazione incapace di pensare librandosi oltre la ristrettezza di metafore finanziarie. Per dirla tutta, le competenze dellislandese medio nel linguaggio finanziario sono inesistenti gli studenti del liceo pi avanzato sono in grado di parlare a ragion veduta di tassi dinteresse e di dibattere sui benefici degli investimenti a breve termine. Ma per ogni altro target

CRACK DEI CRACK

LUcraina in difficolt, a rischio i campionati europei di calcio


La crisi finanziaria internazionale metterebbe a serio rischio la tenuta dei prossimi Campionati europei di calcio, previsti per lestate del 2012 in Ucraina. Diversi cantieri sono stati per il momento chiusi per mancanza di liquidit, a detto dello stesso presidente del comitato organizzatore Evhen Chervonenko. L80 per cento degli alberghi in costruzione per il prossimo evento sportivo sono fermi a causa del rifiuto delle banche di concedere prestiti. La crisi finanziaria ha colpito lUcraina in modo particolarmente violento, tanto che una pesante recessione si aspetta nel paese dellEuropa orientale per il 2009. Il parlamento ucraino dovrebbe votare in questi giorni un pacchetto di misure volte a ottenere un prestito demergenza da parte del Fondo monetario internazionale.

stato il pi grande azionista europeo della Landsbanki e dellIcesave, un avido sostenitore del partito al governo, il pi brillante tra i banchieri del paese e il pi popolare secondo una statistica realizzata lo scorso anno dalla rivista Frttablai: Chi il pi grande miliardario dIslanda? Il giornale ora appartiene a Mr. Gudmundsson. Le buone notizie corrono veloci fino al grande giorno: Luned 27 ottobre il centro della prima pagina del giornale conservatore Morgunblai riportava la fotografia di una montagna innevata, qualche pecora e un uomo a cavallo. Lultima pagina ostentava unimmagine di fiori e uccelli. Quattro giorni dopo alcuni abitanti della montagna formalmente conosciuta come Islanda chiedevano aiuto al Fondo Monetario Internazionale, a causa del nevoso ottobre. Chiss quanto avranno dovuto lottare i fotografi per convincere gli uccelli e i fiori. come una colpa collettiva. Io sono colpevole, di essere associato a questo clan, di aver partecipato al casin del capitalismo, mentre molte persone credevano di essere dalla parte giusta del grande spartiacque. Di avere una talento naturale per le slot machines e il poker. Quando lo spartiacque ora si muove con il massacrante impatto di un terremoto, molti di quelli che credevano di avere hanno finito per non avere, e molti di quelli che pensavano di restare in gioco hanno finito per essere imbrogliati; non sono triste solo nel vedere noi cos imbrogliati, imbavagliati, legati, costretti a faticare. Ci che anche rattrista che molta di questa gente, molti di noi, non sono stati poi cos disturbati dallingiustizia. Non sono stati disturbati dal gioco, ma solo dal fatto di avere perso. Ci significa che io non ho il senso della giustizia, ma solo del profitto e del non profitto. La crudelt non mi disturba. per questo che lIslanda non solo soffre, ma piange. Noi abbiamo avuto loccasione di essere un popolo decente e non lo siamo stati. Per niente. E si procede, con questa associazione, e io non ho neppure il senso della vergogna. Qualcuno ha appena dato inizio allidiota campagna che apre un sito web, dove islandesi offesi mandano foto scattate nelle loro case, mentre tengono in mano un pezzo di carta con su scritto Vi sembro un terrorista? Il motivo la stesso che caus lassoluta indignazione e lo sbigottimento del primo ministro Haarde quando linglese Gordon Brown ha usato misure antiterrorismo per congelare i fondi delle banche islandesi nel Regno Unito: Non vedete che sono bianco? Al tempo stesso c un gran senso di liberazione. Dopo un claustrofobico decennio di generale omologarsi a un modello consumistico delluomo e ai benefici del libero mercato, rabbia e risentimento sono ancora fattibili. ufficiale: il Capitalismo mostruoso. Provate a pronunciare una frase sui benefici del libero mercato e verrete trattati come uno che parla dei benefici della violenza. Questonesto spirito di risentimento ora possibile e apre la speranza che un giorno la lingua potr rimpossessarsi di alcune capacit critiche, e che sappia di nuovo descrivere le realt sociali. Traduzione di Silvana Pedrini

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