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Marchionne detta le regole e tutti si mettono a pecorone: assalto finale alle ceneri dello Stato italiano?

Scritto da Fabio PRETTO

I progressisti della terza rete TV del regime demoborghese gettano del tutto la maschera, si adeguano al modo di agire della borghesia (o lavevano gi fatto?) e Fabio Fazio fa da zerbino alluomo del giorno, quel Marchionne che oramai considerato, dal pantano dello stato borghese, linnovatore dei rapporti fra industriali e lavoratori.

Il multinazionale cosmopolita complice degli Elkann e degli Agnelli ha detto che in pratica se ne frega di tutti e se ne frega del fatto che la fabbrica da lui ora diretta abbia succhiato il sangue del popolo italiano per quarantanni. Lui va avanti e non permetter che nessuno di quei malandrini di operai che frequentano per divertimento i suoi stabilimenti si ribelli alle sue iniziative, per lui lItalia e i lavoratori sono solo un impiccio. Preoccupa a questo punto la totale accondiscendenza del regime demoborghese nei confronti del Marchionne e delle sue iniziative.

Il governo con alcuni suoi ministri, quando ragiona dei fatti FIAT, parla di avvenimenti storici per i rapporti nel mondo del lavoro. Lopposizione (sempre pi di sua maest) accenna a qualche timido raglio poich non deve scontentare chi al suo interno sulle stesse posizioni del manager italo/svizzero/canadese. I commentatori televisivi nei loro contenitori invitano tutti a parlare della questione ma mai abbiamo visto rappresentanze di operai in questi contenitori. Ultimo arrivato in questo campo quel Fabio Fazio che considerato uno dei punti di forza della squadra dei progressisti della RAI. Una squadra che mette in campo nomi quali Santoro, Travaglio, Floris, Vauro ecc. Da questa squadra mai venuta unaccusa dura e precisa contro il Marchionne e la FIAT che usano il territorio italiano per fare i loro affari senza distribuire nessuno dei lauti profitti con i lavoratori e con lo Stato che mette nelle loro tasche i denari sotto forma di ammortizzatori sociali. Sulle organizzazioni sindacali meglio stendere un velo pietoso, perch tutti si sono messi a pecorone davanti alle imposizioni della FIAT. Tutti meno la federazione metalmeccanici della CGIL (FIOM), ripetiamo meno la FIOM, poich la Confederazione di riferimento (CGIL) ci sembra un po tiepida e anche possibilista nei confronti della FIAT.

Purtroppo negli ultimi giorni di ottobre CGIL-CISL-UIL (a volte ritornano!) hanno raggiunto lintesa con la Confindustria per un nuovo patto sociale. Con la firma di questa intesa si rafforza la posizione collaborazionista delle organizzazioni sindacali di regime a scapito dei lavoratori. Ancora una volta in nome della lotta alla crisi economica si scaricano le colpe sui lavoratori italiani, dimenticando che in Europa sono gli ultimi per quanto riguarda il valore degli stipendi

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Marchionne detta le regole e tutti si mettono a pecorone: assalto finale alle ceneri dello Stato italiano?
Scritto da Fabio PRETTO

mentre si trovano al primo posto per quello che riguarda la scarsa (per non dire nulla) sicurezza sui posti di lavoro e per quanto riguarda i ritmi di lavoro. Come abbiamo scritto prima se la posizione della FIOM intransigente, per contro quella della CGIL alquanto tiepida e possibilista e lo dimostra il fatto che il segretario generale Epifani dopo aver minacciato lo sciopero generale ora partecipa allelaborazione di questo nuovo patto sociale che molto parla delle esigenze delle imprese mentre non parla per niente delle priorit dei lavoratori. E una posizione da respingere senza riserve perch deve essere ben chiaro che eventuali interessi comuni fra imprese e lavoratori si possono avere solo se ai lavoratori data la possibilit di partecipare direttamente alla gestione delle aziende e agli utili delle stesse. Grazie a questo patto, inoltre, si vanno a penalizzare, ancora una volta, i giovani poich grazie al patto sullapprendistato i neo lavoratori dovranno sottostare a un vero e proprio contratto dingresso con diritti fatiscenti e salari pi bassi. In questo nuovo patto sociale si chiedono soldi per le aziende sotto forma di crediti dimposta e si chiede di far prevalere i contratti aziendali nei confronti di quelli nazionali. necessario che i lavoratori contrastino decisamente questo nuovo patto sociale, grazie al quale stipendi e diritti diventano sempre pi precari. Inoltre grazie allapripista Marchionne, che nessuno contrasta, anche il diritto di sciopero sta per diventare carta straccia. Ma per quanto credono i dirigenti delle organizzazioni sindacali di regime di farla franca nei confronti dei lavoratori? Per quanto ancora credono di avere la fiducia dei lavoratori?

Andando oltre agli argomenti di cui abbiamo parlato finora per necessario mettere in evidenza alcuni fattori molto importanti e probabilmente sottovalutati da chi invece dovrebbe farli risaltare. Un chiarimento prima di proseguire. Non vorremmo che queste nostre affermazioni possano suonare come una difesa dufficio del governo del cavaliere. Detto ci dobbiamo per far notare che durante le ultime settimane gli attacchi al governo Berlusconi si sono intensificati e sono attacchi che vanno a colpire soprattutto la sfera personale e privata del presidente del consiglio, poich lopposizione di sua maest del centrosinistra sa benissimo che una volta al governo continuerebbe la politica antisociale e deficitaria nei confronti delle classi meno abbienti del governo precedente. Una politica imposta dal Fondo Monetario Internazionale, al quale tutti i governi europei sinchinano. E chi, vedi Ungheria, osa uscire dalle righe e tassare i lauti introiti delle banche immediatamente bacchettato e minacciato. Questo non altro che il solito andazzo dello stato demoborghese e neoliberista, potrebbe dire qualcuno ma nelle ultime settimane le cose stanno cambiando. Le bordate contro il governo partono sempre pi frequenti da parte dellamministratore delegato della FIAT Marchionne e lapice di questattacco si toccato, come abbiamo gi scritto, durante una delle trasmissioni progressiste per eccellenza, quella condotta da Fabio Fazio che dovrebbe parlare di meteorologia ma parla di tutto altro. In questa sede il manager cosmopolita ha detto che lItalia un intralcio per la FIAT (se ne vada pure assieme agli Elkann!) e nei suoi discorsi fa sempre trasparire la possibilit per la FIAT di andare a produrre allestero. Immediatamente, per bocca della signora Marcegaglia, gli industriali italiani si sono accodati al Marchionne e mentre il governo applaudiva senza capire che il cosmopolita li stava attaccando lopposizione si accodava chiedendo la morte del governo Berlusconi e la nascita di un governo tecnico.

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Marchionne detta le regole e tutti si mettono a pecorone: assalto finale alle ceneri dello Stato italiano?
Scritto da Fabio PRETTO

Siamo di fronte allultima fase dellattacco portato dal capitalismo allo Stato e ai lavoratori. Ci sbilanciamo in una previsione e diciamo che qualora questo governo se ne andasse gi pronto un governo tecnico pronto a prendere il suo posto e alla cui guida ci sarebbe una persona gradita ai potentati economici mondialisti (Draghi?). Questo governo porterebbe a compimento lopera iniziata dai governi (destri e sinistri) della borghesia imposti dal cosmopolitismo tecnocratico dando la spallata finale ai diritti dei lavoratori e a quel poco di stato sociale che rimasto in Italia.

necessario pi che mai, a questo punto, che i lavoratori e le organizzazioni sindacali non compromesse con il regime demoborghese siano pronte a reagire duramente alleventuale attacco del capitalismo che, attraverso questo strumentale attacco contro il governo, intendono colpire invece i lavoratori e lo stato sociale.

Di fronte alla carica del capitalismo e degli industriali la risposta dei lavoratori deve essere chiara e dura. Non governo dei capitalisti ma governo del popolo e dei lavoratori.

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