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La chiesa di San Domenico a Pistoia

Sull'antico tracciato della via Francigena, al di fuori del secondo cerchio di mura ma non molto lontano dal centro della citt, fu fondato a Pistoia sullo scorcio del secolo XIII il complesso conventuale di San Domenico dei Frati Predicatori. La vasta, austera aula della chiesa, ad un'unica navata, col semplice tetto a capriate, ispirata ai valori fondamentali della povert e della umilt propri degli Ordini Mendicanti, quel l'Ordine istituito da S. Domenico di Guzman, suscita nel visitatore un senso di profonda devozione. Illuminata, oltre che da una duplice fila di finestre secentesche, dalla vetrata della grande esafora dellabside, alle spalle del Crocifisso sovrastante laltare maggiore, accoglie i fedeli invitandoli alla preghiera e all'ascolto della Parola di Dio che i Domenicani nel corso dei secoli hanno portato in tutto il mondo sullesempio del loro fondatore la cui devota memoria testimoniata da molte opere darte che, in gran parte risalenti alla fine del secolo XVI o ai primi anni di quello successivo, ornano gli altari laterali della chiesa le cui pareti un tempo erano certamente affrescate con scene tratte dalle Sacre Scritture o con storie della vita del Santo destinate ad illustrare i temi predicati dai frati nel corso delle liturgie. Di esse restano attualmente poche tracce mentre alcuni brani staccati in epoca recente si conservano affissi sulle pareti dell'antico refettorio. La maestosa tela che orna il primo altare a sinistra, opera di Cristoforo Allori, testimonia con la scena della Maddalena in gloria (1) la devozione che i Domenicani hanno portato nel corso del tempo a questa figura di santa penitente, testimone dell'infinita misericordia di Dio, mentre la tela dell'altare successivo, opera del celebre artista fra Paolino del Signoraccio, allievo del Beato Angelico attraverso Bartolomeo della Porta e fervente discepolo di Girolamo Savonarola, trasmette ai fedeli il senso alto della spiritualit domenicana riflessa nel doloroso gesto col quale la figura di un santo frate, forse S. Domenico, abbraccia la grande croce di Cristo tra la Vergine e S. Giovanni (2). Sul grande arco absidale, segno della originale struttura gotica della chiesa, da un capitello allaltro dei pilastri si svolge una sequela di immagini di sedici santi, da S. Domenico a sinistra per finire con S. Tommaso a destra, a mezzo busto, che, disposte entro cornici esagonali, si richiamano a particolari temi e momenti della cultura religiosa domenicana, mentre a sinistra e a destra dello stesso arcone le figure dell'Angelo Annunziante e della Vergine Annunziata (3) sembrano accogliere, per trasmetterlo ai fedeli, il mistero della Incarnazione. L'attenzione all'umanit di Cristo tratto peculiare della spiritualit domenicana. Nelle cappelle situate a destra e a sinistra dellabside sono disposti alcuni monumenti sepolcrali di antiche famiglie pistoiesi, quali i Rospigliosi, i Cellesi, i Melani, che hanno lasciato con tali opere d'arte testimonianza della loro devozione allOrdine dei Predicatori, testimonianza che si ripete sulle residue lapidi tombali, che un tempo facevano da pavimento alla chiesa, e sugli stemmi familiari che indicano per ogni altare il relativo patronato. Al di sopra dellaltare di sinistra, presso l'abside, si erge maestosa una grande tela sulla quale Cristoforo Allori ha magnificamente rappresentato la Madonna che affida a S. Domenico la Missione del santo Rosario (4), ispirandosi ad una devozione particolarmente cara ai Domenicani, mentre sulla tela che sovrasta l'altare di destra rappresentata la Deposizione di Ges dalla croce con angeli e santi opera di Pietro Marchsini (5). Nellambito di una iconografia che traduce in immagini aspetti della spiritualit dei frati Predicatori, da ammirare nella pala del quarto altare a destra la scena della Apparizione di S. Domenico in Soriano (6). Sulla stessa parete, sopra il quinto altare, ancora il culto della Vergine e S. Domenico presente nella pala sulla quale il fiorentino Matteo Rosselli ha rappresentato lAssunta che, adorata dai due santi Domenico e Francesco inginocchiati in basso, appare in alto in uno squarcio di luce, circondata da cherubini (7). Due monumenti sepolcrali posti sulla parete destra della chiesa, sono memoria di due domenicani pistoiesi: quello in pietra serena del beato Andrea Franchi (8), che fu vescovo di Pistoia alla fine del

secolo XIV, e quello in marmo del beato Lorenzo da Ripafratta opera pregevole di Bernardo da Settignano della met del secolo XV (9). Ci riporta al rapporto di devozione che i cittadini pistoiesi coltivarono nei secoli passati con i frati domenicani il bellissimo monumento sepolcrale, opera dello stesso Rossellino, addossato sulla parete destra della chiesa subito dopo il primo altare, eretto in memoria del giureconsulto Filippo Lazzari morto nel 1441 (10). Queste sono alcune tracce di una storia secolare di religiosit e spiritualit che tuttora i frati domenicani tengono viva e trasmettono ai fedeli sia mediante la vita liturgica e di preghiera che scandisce l'arco di tutto l'anno, sia mediante le numerose iniziative di carattere culturale che periodicamente vengono attivate nell'ambito di quel fraterno, costante rapporto con la citt che i Domenicani hanno tenuto vivo nel corso dei secoli.

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