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Gli occhi della Coscienza

Quando non esisto pi, allora sono un uomo? Edipo a Colono, v.393
Di Corrado Malanga

Premessa. Molti anni fa, abbiamo cominciato il nostro studio sulla presenza aliena sul nostro pianeta. Dopo tutto questo tempo, ci sembra quasi impossibile poter dichiarare che, il problema dellalieno e delle sue interferenze, sia stato risolto. A posteriori, scavando in questa problematica, ci siamo resi conto che, dietro agli alieni, esistevano altre responsabilit e, nello scavare sempre pi a fondo, siamo arrivati alla vera radice del problema. La poca consapevolezza che lessere umano ha di s e di conseguenza, la grande capacit di essere fregato da chi ne sa di pi. Lalieno, in fondo, come il politico, il furbo del quartierino, il cretino che crede di fregarti perch crede di essere pi intelligente di te. Nella vita, abbiamo scoperto che esistono persone che, nel vivere, assumono differenti strategie di sopravvivenza. Ci sono i predatori, che sbranano le gazzelle, che scappano; ci sono i parassiti che usano il tuo lavoro per far credere, agli altri, che le scoperte importanti sono le loro e non le tue. Ci sono i mentitori, che per sopravvivere, mentirebbero alla loro madre, ci sono gli emulatori che, di riflesso, vivono imitando un altro, ci sono i bugiardi, che credono di sopravvivere seguendo un percorso di minor impatto sociale, ci sono i ladri che usano il tuo lavoro perch ritengono che mors tua sia vita mea. Insomma di tutto di pi. Io, nello studiare i fenomeni di interferenza aliena, mi sono, trovato ad affrontare, oltre agli alieni, anche tutti questi alienati, che peraltro non facevano altro che perseguire una strategia di sopravvivenza, scelta sulla base della loro esperienza personale. Scoprivo, cos, che in genere, la gente, non interessata a quello che sostieni ma interessata a verificare se, quello che dici, gli pu essere di qualche utilit. Se lo , divieni, per loro, un eroe, ma se non lo , divieni per loro, un acerrimo nemico. Certo se qualcuno pensa che Dio esiste e tu gli dici che se Dio esistesse sarebbe uno stronzo, la prima cosa che far, sar tentare di ostacolare in tutti i modi, le tue idee. Infatti costui non lotta per le idee ma lotta per se stesso e, di conseguenza, contro se stesso. Se hai ragione, allora lui ha torto e, se lui ha torto, allora gli Dei non lo salveranno. Ognuno di noi, conosce perfettamente la realt delle cose, anche se non se ne vuole rendere conto. A volte pi facile credere nelle favole che nella realt. Sei ricco e dunque hai rubato. Non che esiste una seconda ipotesi di lavoro. Sei ricco dunque hai rubato e se non hai rubato tu, ha rubato tuo padre, lasciandoti in eredita i soldi che lui aveva in precedenza rubato. Non si diventa ricchi infatti se non si ruba. Se poi, dentro di te, ti va di credere che non sia cos, oppure se sai che cos e per alleviare questa ipotesi di pensiero, tu fai della beneficenza, solo perch credi di aver rubato ma credi anche che, se doni soldi in beneficenza, forse, la tua coscienza ti assolver, tutto questo sono fatti tuoi. A volte, le persone che fanno beneficenza, mi inquietano. Le trovo colpevoli di qualcosa. Anche perch la beneficenza che fanno sembra dimostrare che queste persone ritengono che i soldi siano un bene. Come dice Mario Monti, in questi tempi nelle sue dichiarazioni. Io ritengo che i soldi non siano un bene (forse voleva dire una risorsa? N.d.A.). Allora se tu credi che i soldi siano un bene, ecco che doni i soldi. Ma ho visto donare anche affetto, ho visto donare comprensione, ho visto donare tempo, da coloro che credono che tempo, affetto e comprensione siano beni veri e non i soldi. I soldi sono la rappresentazione dellavere e si confondono con lessere: Sono ricco perch ho i soldi. Sbagliato. Si dovrebbe dire: ho i soldi e credo di essere qualcosa che non sono.

Avere i soldi come avere la cultura. Mi ricordo che quando studiavo alluniversit, cerano alcuni docenti che, durante il corso, dicevano delle cose, ma non tutte, cos, allesame, avevano ancora domande da fare che ti avrebbero potuto porre in difficolt. Questo concetto di cultura legato allavere la nozione, non allessere la cultura. Il docente deve dare tutto di s in un modo in cui il dare non sia dare ma far comprendere al discepolo che, anche lui, sa le stesse cose che sai tu, solo che non le ha presenti. La cultura non si ha ma si . Credere di poter vendere la cultura, come si fa nel mondo, dai corsi universitari, ai seminari di New Age, vuol dire credere che la cultura sia un bene che tu hai ed altri no. Mi fanno ridere quelli che parlano di cultura e poi si fanno pagare migliaia di euro per insegnarla. La cultura non si insegna ma si rievoca nel discepolo, si tramanda, da coscienza a coscienza. Non so se ci avete fatto mai caso ma quelli che parlano della fine del mondo e che fanno corsi per spiegare come salvarsi la vita, durante lavvento della fine del mondo, si fanno pagare migliaia di euro. Eppure dicono che la fine del mondo, anche finanziario, vicina. Allora cosa se ne fanno di tutti quei soldi che vi chiedono? Avete mai partecipato ad un corso della provincia o della regione in cui vi spiegano qualcosa che va dal cucito a come si accende un computer? In quei corsi intanto vi si fa pagare e poi vi si dice che, con quelle nozioni ricevute, potreste in linea di principio, essere competitivi sul mercato del lavoro. Intanto, la regione, prende i soldi, poi voi scoprirete che il corso non vi insegna nulla di importante. Volete venire alluniversit? Intanto pagate una tassa di iscrizione, poi si vedr. Si vedr che finirai disoccupato come migliaia di altre persone, in primis, perch luniversit non ti insegna niente di importante, poi perch non esiste mercato del lavoro. Dunque luniversit ti fa credere che, con una laurea, avrai uno stipendio: il che non . Ma soprattutto ti fa credere che, avere un pezzo di carta, serva per sopravvivere, mentre ti dovrebbe dire che, essere consapevoli ti garantir di comprendere. Vivere nel mondo della finzione ha un prezzo. Alcuni comprendono ed altri no, ma non perch siano scemi, ma perch hanno a monte fatto la scelta di non comprendere. La politica dello struzzo ti permette di vivere inconsciamente ma alla fine devi pagare i conti. Perch io non pagher mai i tuoi conti. Che sia ben chiaro. http://bruma8848.altervista.org/articoli/scienza%20della%20coscienza/Scienzacoscienza_versione%20finale.htm La vita serve a capire. Durante la mia ricerca nel campo alienologico, ho dovuto prendere coscienza che si deve prendere coscienza. Non si pu assistere ad una fenomenologa come quella aliena e studiare il fenomeno essendone incontaminati. Il curatore della malattia non si ammala perch si protegge dal contagio. Ma la malattia solo la richiesta di un ammalato, di essere ascoltato ed aiutato a comprendere, perch la sua anima, non riesce a parlare con la sua mente. Non si pu rimanere incontaminati nel curare una malattia. Ci si deve confondere con la malattia e farne esperienza. Tutto questo io non lho fatto, fino ad un istante. Ho avuto in passato diversi collaboratori che mi aiutavano nel campo dello studio delle interferenze aliene, con le tecniche che, io, mettevo loro a disposizione. Lipnosi, la PNL, la grafo analisi, eccetera. Devo dire che questi collaboratori, sebbene allinizio sembrassero dotati di buona volont, duravano poco. Chi si faceva prendere da crisi di coscienza, chi da problematiche di

transfert, chi si innamorava delle addotte che curavano, chi impazziva letteralmente e si ricoverava in manicomio, chi ad un certo punto, cominciavano a dire che gli alieni erano buoni e ci volevano tanto bene, chi sosteneva che io ero impazzito e che la parte animica non serviva a niente, ma era alla stregua di un parassita, che doveva essere eliminato. Molte sono le ragioni da cui scaturiscono simili comportamenti aberranti ma non stiamo facendo un corso di psicoanalisi e dunque, in questa sede, il discorso non ci interessa. Ognuno ha gli strumenti, dentro di s, per comprendere quali siano le ragioni perch Andreotti sia sfuggito al carcere, cos come DellUtri o Berlusconi. In questo contesto vorrei sottolineare come, nella mia vita, abbia effettuato, o tentato di effettuare, un cammino di consapevolezza che portasse da qualche parte. Non avevo la pi pallida idea di dove esso mi avrebbe portato. A quindici anni ho cominciato a studiare il problema degli alieni, perch credevo che, se gli alieni esistevano, bastava chiedere a loro, se Dio esisteva e loro, essendo pi evoluti di noi, ce lo avrebbero detto, risparmiandoci di fare tutta sta fatica nellascoltare le cretinate che il Papa ci racconta ogni domenica dalla finestra della sua camera da letto. Le cose presero subito una brutta piega. Il Karma si ripete. Dopo aver cominciato ad acquisire un barlume di coscienza, ho cominciato a comprendere come, nel mio lavoro, si ripetessero sempre le stesse situazioni. Cacciato dal CUN (in realt mi ero dimesso) perch non sopportavo che, i dirigenti del centro ufologico nazionale, fossero servi dei padroni. Cacciato dalla redazione di Ufonetwork perch credevo che ai lettori andasse detta la verit e che questa non dovesse essere addolcita per vendere pi copie. Cacciato da Sentistoria perch dicevo che non si doveva diventare una nuova religione. Cacciato dal gruppo di Ufomachine (www.ufomachine.org) perch alcuni miei ex collaboratori, di punto in bianco, dicevano che ero impazzito a causa di una neurite al nervo ottico che mi aveva privato della vista quasi totalmente. Avevo perso la vista e questo trauma mi aveva portato a credere che avessimo fatto degli errori. In particolare mi si accusava del fatto che lidea di abbattere le barriere di qualsiasi tipo, fosse una stronzata. Esistevano gli alieni di la e gli addotti di qua. Esistevano gli addotti di qua e gli addetti agli addotti di la. In altre parole, in questo universo duale, era facile capire che gli ultimi adduttori degli addotti, erano i miei ex collaboratori, a cui avevo fornito degli strumenti per essere qualcosa, ed ora, glie li ritoglievo. Quelli che si credevano i massimi esperti al mondo di adduzioni, tornavano ad essere umili studenti di informatica, programmatori senza lavoro, rappresentanti, di commercio, studenti universitari falliti. Nel giro di ventiquattro ore, si scaten la rivolta e, coloro che dicevano di volermi aiutare nella risoluzione del problema alieno, si rivelarono i soggetti che oggi, tutti conosciamo, e che credono che anima sia un parassita. Questi soggetti cominciarono a spargere sul web, informazioni diffamatorie sulla mia persona. Io ero colluso con gli alieni, ero parassitato dal Lux (un alieno parassita che fa parte dello scenario da noi studiato). Ero stato visto a Camp Darby, la base logistica degli USA in mediterraneo, parlare con militari americani, con i quali ero colluso. Fingevo di essere non vedente ma mi avevano visto guidare lautomobile nella citt in cui vivo. Ero incapace di badare a me stesso e non mi sarei nemmeno lavato se non ci fosse stata mia moglie a gestirmi. Ero sessualmente incapace di gestire i miei sentimenti. Le stesse accuse che mi mosse il centro ufologico nazionale, la redazione di Ufo-network e Sentistoria. Tutto si ripeteva ancora una volta.

In realt, anche nelluniverso del mio lavoro, la Chimica Organica, i miei colleghi, una volta capito che io non ero assoggettabile a ricatti, n di tipo economico n di tipo politico, cercarono di emarginarmi, a livello carrieristico. Succedeva sempre la stessa cosa. Era dunque questo il mio karma? Ma poi il Karma, ma che cazzo era? Vedere e non vedere. A causa di una neurite al nervo ottico, avevo perso, quasi totalmente, la vista, nel giro di quindici giorni, allocchio sinistro. Mi ricordo che avevo avuto lo stesso problema allocchio destro diciotto anni prima e quellocchio non lo usavo pi da tempo. Non so se avete la possibilit di immaginarvi cosa accade ad una persona che, di giorno in giorno, vede morire il mondo esterno, con il quale visivamente non ha pi contatto. Ogni giorno senza che nessuno possa farci nulla, tu vedi meno e sai che vedrai domani ancora meno. Il mio pensiero era diretto ai miei familiari stretti che non avrei pi potuto aiutare, perch non avrei nemmeno pi potuto guidare la macchina. Nel frattempo, le richieste di aiuto, aumentavano ed, i miei ex collaboratori, facevano trapelare notizie sulla mia falsa cecit. Dico questo perch il discorso che far in seguito, e che pi importante di questa memoria, vi potrebbe far capire quale fosse il mio stato danimo. Alcuni addotti, in verit cinque o quattro, aizzati dai miei ex collaboratori, si scagliavano contro di me su il web, ed alcuni volevano investirmi con la macchina, altri mi minacciavano solo se avessi respirato una volta in pi. Gli stessi che avevo creduto di aiutare, gli stessi che avevo aiutato a fare chiarezza dentro di loro, ora, dichiaravano che io mettevo ordini post ipnotici dentro le menti degli addotti per legarli a me allinfinito, non ho capito per quale recondito scopo. In questo contesto ho sentito il bisogno di fare qualcosa. Ed il fare qualcosa non era, questa volta, diretto fuori di me ma dentro di me. Mi dovevo chiedere perch tutte queste persone, mi volessero vedere morto. Dalloggi al domani. Cos mi sono chiesto perch mi ero ammalato. Lho chiesto alla mia parte animica di allora, adottando quelle tecniche che io stesso avevo inventato e mai usato su di me. In quellistante il mio mondo cambiato ed ho compreso cose che non avrei potuto comprendere se non avessi perso la vista. Il mito di Edipo Re. Non far, in questa sede, un discorso personale, che non interesserebbe nessuno ma parler dellidea che ho del significato archetipico di perdere la vista in questo contesto. Io sono un sostenitore della visione hammeriana della medicina, dove anima o spirito producono le malattie sul corpo. In altre parole, io mi ammalo perch voglio ammalarmi ed, in questo contesto, guarisco perch voglio guarirmi. In altre parole la malattia lespressione di un tentativo di anima di parlar con la mente. Quando la mente non recepisce il messaggio animico, anima stessa, parla direttamente al corpo, facendolo modificare, nella speranza che il malato si accorga del messaggio animico. La mia parte animica mi aveva detto chiaramente che questo, era lunico modo, a sua disposizione, perch io guardassi dentro di me. Ed io lho fatto! In fondo io ero la rappresentazione del mito di Edipo. Nel mito si nasconde la realt delle cose e non nella storia. Abbiamo gi sottolineato, alcune volte che, il mito, la soluzione degli enigmi della vita. Edipo, un Re che uccide il padre ed avr successivamente rapporti sessuali con la madre. E chiaro che la psicanalisi vecchia sostiene che questo

mito la rappresentazione di un cattivo rapporto tra la figura materna, in competizione verso laffettivit paterna. Ma la psicanalisi moderna va oltre questa visione. Nellarticolo dal titolo: PERFEZIONE E COMPLETEZZA: EDIPO TRA CASTRAZIONE E SACRIFICIO, di Salvatore Pace, si mette in evidenza una nuova e pi credibile visione del problema edipico. http://www.fundacion-jung.com.ar/ingles/cuadernos/perfezione_e_completezza.htm La storia di Edipo Re estremamente interessante, da un punto di vista simbolico. Edipo la figura del salvatore dellumanit, cio del suo popolo, che sar distrutto se egli non risolver il mistero della Sfinge (http://it.wikipedia.org/wiki/Enigma_della_sfinge) . Edipo risolve lenigma della Sfinge ma, per punizione, essa lo far divenir cieco. In realt Edipo si strapper gli occhi da solo, dopo aver scoperto che ha avuto un rapporto sessuale con la madre. Infatti Edipo, non la riconosce allinizio, come tale. Il mito reinterpretato, in chiave moderna, vede la figura del padre e della madre di Edipo come il maschile ed il femminile. Noi diremmo di spirito ed anima. Edipo ha un conflitto interno a s, dove il suo spirito comanda in un luogo dove anima non ha potere, perch nemmeno riconosciuta. Edipo uccide spirito nel senso che lo estromette dalle decisioni e si affida ad anima, la madre, perch deve conoscerla. Edipo conoscer anima, avendo con lei un rapporto sessuale, che nel mito, in realt rappresenta la conoscenza vera. Edipo non uccide nessuno ma cerca di capire e, quale eroe, egli lotta dentro di s. Dentro di s, tra anima e spirito e fuori di s, con la Sfinge. Edipo riconosce la madre, cio anima ed il suo ruolo, ma crede di averla profanata. Anima libera di s e lui lha presa ed in ci ha anche ghettizzato spirito al ruolo di padre ucciso. Esternamente Edipo sconfigge la sfinge che la rappresentazione dellanimale incognito, dellenigma, del mistero, dellalieno, del Dio prevaricatore. Il problema di Edipo non tanto quello di aver risolto lenigma proposto dalla sfinge, cio di aver, in chiave moderna, risolto il mistero alieno, ma quello di non aver toccato la sfinge. In altre parole Edipo ha risolto il problema con la sua bravura ma non si mescolato con esso, non sceso in piazza, non ha toccato gli alieni n la sfinge, si sente esterno al problema ed invece egli nel problema, come tutta lumanit. Edipo viene punito e diviene cieco perch non si mischiato al problema e non ha voluto fare lesperienza del problema. In questo contesto Edipo siamo noi, che passiamo da uno stato di inconsapevolezza del problema, uno stato che la psicanalisi moderna chiama schizofrenico, ad uno stato in cui esiste il problema: uno stato paranoide. Quando luomo schizofrenico esso non comprende che anima e spirito assieme devono sopravvivere e divenire una cosa sola, per vincere la sfinge. Quando hai capito il problema, diventi cieco di fronte alla sua soluzione risolta perch sai di essere cieco, sai di aver perso la vista, sai di aver compreso delle cose ma non sai come uscire dal problema. Questo stato di paranoia, psicoanaliticamente parlando, colpisce colui che ha superato il problema della divisione e che ha spirito ed anima uniti assieme ma non sa ancora come cavarsela, nella presa di coscienza totale. Solo chi riuscir ad eliminare la paranoia riacquisir la vista esterna, dopo aver acquisito quella interna. La Sfinge ed il suo mistero. http://it.scribd.com/doc/59895725/Antigone-e-la-Sfinge Nel contestualizzare il mito di Edipo, si scopre che il mitico animale, mezza donna e mezzo leone, con tanto di ali, rappresenta archetipicamente il mistero celato, linganno che gli Dei preparano per lumanit, la sapienza nascosta che per, con la sua presenza, non

si nasconde alluomo, ma nasconde solo il suo mistero. In altre parole, la sfinge la custode delle forze degli Dei che, se venissero in mano alluomo, renderebbero lui, simile o eguale, o forse superiore agli Dei stessi. Cos, ancora una volta, nel film La Storia Infinita, che abbiamo gi citato in un altro nostro lavoro dal titolo Genesi 3, il personaggio che archetipicamente incarna Spirito, un ragazzo di nome Atreiu, che vuole liberare Anima, la regina del mondo delle favole, dal Nero che avanza ed inghiottir tutto il suo mondo, deve comprendere il mistero e, tale mistero si comprende compiendo alcune prove iniziatiche. Tra queste, egli deve passare attraverso lo sguardo pietrificatore di due sfingi, poste a guardia del luogo dove il mito di Anima custodito ed incarcerato.

Dunque nel film La Storia Infinita, la psicanalisi moderna rivede il modello simbolico della sfinge, come il nemico necessario alla evoluzione umana poich, attraverso il confronto con essa, luomo risolver il suo mistero, il mistero di chi , il mistero che la sfinge stessa, quale creatura del divino, ma non divina, cela alluomo, che per volont altrui, non deve sapere chi, in realt, egli sia. Se luomo sapesse chi si ricorderebbe di essere il Creatore degli Dei e ne prenderebbe il posto, esautorando i suoi stessi incubi sia che essi siano veri o falsi, ma comunque sempre da lui creati. Il veggente cieco. Salvatore Pace, nel suo articolo, riportato in precedenza, sostiene che Il veggente cieco,
quanto agli occhi del corpo, ma vede il vero nella luce dello spirito. E per questo che Edipo, che vede la luce del sole ma cieco nei riguardi di s stesso, acceder allautocoscienza solo

diventando egli stesso il veggente cieco (P.Ricoeur, Dellinterpretazione: Saggio su Freud, Libro III, cap.IV, p.560). Il dramma edipico e la tragedia della verit, secondo Ricoeur, non sono che le due estremit di una scala simbolica che si determina attraverso i due momenti antitetici del travestimento e dello svelamento. Se prevale il primo momento, il sacrificio e la sofferenza non sono che punizione nella tragedia del sesso. Ma nella tragedia della verit, laccecamento diventa rivelazione, svelamento di un senso spirituale diverso, motore e veicolo di "valori capaci di far progredire la coscienza verso una nuova comprensione di s stessa", verso lautocoscienza. La stessa "materia del desiderio" circola tra un estremo e laltro: " la resistenza nata dalla situazione edipica e dalla dissoluzione del complesso infantile che conferisce la propria energia alla collera del re nei riguardi del veggente". Questa stessa materia alimenta la collera del re nei confronti di s stesso, e lo precipita nella catastrofe, preparandola al sacrificio e alla trasformazione.

In parole semplici, la mia parte animica, in guisa di parte femminile di me, ma anche ideicamente coscienza e cio divina, ad un certo punto della mia esistenza, aveva deciso di farmi vedere cosa io fossi dentro e, siccome mi rifiutavo di prendere coscienza di ci, non ha trovato nulla di meglio che candidamente togliermi la vista esterna, costringendomi ad auto analizzarmi. James Hillman, in un suo scritto sulla schizofrenia, sostiene che le patologie a sfondo paranoico religioso, vedono i soggetti parlare con gli Dei che danno loro indicazioni. Hillman sostiene che, questi soggetti, non sono malati mentali ma semplicemente soggetti che per un verso o per un altro, non riescono a colloquiare con la loro parte animica, od essa, non in grado di trasferire correttamente i messaggi in forma archetipale alla parte mentale. Cos, la loro parte animica, viene scambiata, da questi signori, per il Dio che si manifesta attraverso la Rivelazione, classica componente di tutte le locuzioni con Dio. La verit ti viene svelata dalla tua anima ma, in quel contesto psicopatologico, il soggetto non in grado di comprendere che lui stesso, o meglio, la parte divina, a manifestarglisi. Il paranoico non in grado, sovente, nemmeno di comprendere il vero significato della Rivelazione rivelata, che viene misinterpretata da una mente poco consapevole di s. Dunque, la mia parte animica, che io peraltro riconoscevo immediatamente, mi aveva forzato a guardarmi dentro e comprendere cose che non avrei mai voluto vedere. Ma in quel contesto io comprendevo anche linganno delluniverso e ne prendevo atto. Non vedevo fuori la realt virtuale ma vedevo da dentro quella reale. Una realt senza tempo, in cui linganno che si perpetrava, aveva una forma ed un nome. Si chiamava dualit. Certo lo avevo sempre detto che il duale era finto: ma un conto comprenderlo con lemisfero maschile, il sinistro ed un altro comprenderlo con quello destro. La comprensione a met dellaspetto schizofrenico in cui vessa la societ di oggi veniva, dentro di me, azzerato in un sol colpo. Ora vedevo, con la consapevolezza, quello che non potevo pi vedere con il corpo.
Edipo, come scrive Kerny, un heros, un eroe, e come tale, un semidio votato al tragico, alla morte(K.Kerny, Gli dei e gli eroi della Grecia, pp.240 sg.; "Lindividuazione , nello steso tempo, un compito eroico tragico" C.G.Jung, Saggio dinterpretazione del dogma della trinit, in Opere, vol.XI, p.156). La sua colpa una colpa "eroica", hybris, alterigia e tracotanza, titainein, un tendere oltre il limite e la misura, ed , nello stesso tempo, tisis, punizione, e tragodema, materia per la rappresentazione tragica. La ridondanza divina parente alla dismisura edipica; in lui coscienza inflazionata, prometeica, luciferina. Ed questa a consentirgli di fronteggiare il mostro, di sconfiggerlo, di ucciderlo. Ora, uccidere il mostro "vuol dire incorporarlo, sostituirlo", assumerlo e guarnirsi delle sue spoglie. Edipo, invece, rifiuta il contatto con la Sfinge, i loro corpi non sono avvinti nella lotta, non c mescolanza, commistione. Edipo penetra e scioglie lenigma con lintelletto, annienta e uccide con la parola.

In queste parole cera la mia tragedia ma anche quella di tutti quelli che, senza bisogno di perdere la vista, non vedevano quello che io ero stato costretto a vedere. Io avevo, in effetti, abbandonato la mia parte animica, perch credevo che essa non dovesse essere intrappolata dentro un corpo e ne volevo la libert. Ero da un lato eroico perch facevo senza, rinunciavo ad una parte di me ed ero tracotante perch la mia superbia mi aveva fatto credere di poter rinunciare ad una parte di me. Ma ormai la frittata era fatta. Ma qualcosa si poteva ancora fare. Edipo salva i Tebani dal dominio della Sfinge ed io cercavo di salvare gli umani dal dominio degli Alieni? Edipo risolveva il problema con lintelligenza ma senza toccare la sfinge cio dal di fuori, ed io facevo lo stesso, senza sapere che invece nella accettazione della condivisione della esperienza, che lesperienza stessa ti trasforma in realt esistente. Non sei se non fai, mi diceva la coscienza, dentro di me. Tutti sono dentro al problema adduttivo (MA NON TUTTI ADDOTTI FISICAMENTE) perch esso non solo il problema adduttivo ma quello della presa di consapevolezza, attraverso il quale gli alieni, (la Sfinge), si manifestano. Quando qualcuno mi chiedeva: ma tu hai anima?.. io gli rispondevo: ma chi se ne frega della mia anima, ora pensiamo alla tua. Questo era il non toccare la sfinge con le mani. Accortomi di tutto ci potevo dire a tutti dove avevo sbagliato. Almeno loro non avrebbero perpetrato lo stesso mio errore. Lunione delle parti. Il segreto era labbattimento di tutte le barriere esistenti. Io vedevo ora, in qualche modo, che le barriere, nelluniverso virtuale, non esistono ma vengono da noi percepite a causa di un errore grossolano della nostra mente, quale espressione di Brahma il divisore. Da una parte Shiva e dallaltra Vishnu, il che sarebbe stato come dire, il male ed il bene, lo scuro ed il chiaro, il senza corpo ed il corporeo, il diavolo e il Dio buono. Ma voleva anche dire: il vuoto ed il pieno, la sinistra e la destra, il maschio e la femmina, il buono ed il cattivo, il fascista ed il comunista, il ricco ed il povero, il padrone e loperaio. Tutto ci, non poteva esistere, perch era solo frutto dellesistenza della barriera. La barriera decideva se stavi a destra od a sinistra, in una categorizzazione che qualcuno aveva effettuato su di te, senza ascoltare il tuo volere. In realt non cerano barriere e non esisteva il duale ma esisteva solo un gruppo di esseri viventi, con grado di consapevolezza differente. In altre parole eravamo tutti nella stessa trappola virtuale. La trappola aveva uno scopo: quello di farti credere di appartenere ad un gruppo nel quale ti riconoscevi. In altre parole, chi comanda, sia esso alieno o alienato, per poter governare, utilizza sempre il trucco di dividere la gente in buoni e cattivi o in meglio e peggio. Se tu non hai coscienza di chi sei, sei invece alla ricerca della tua identit. Troverai una identit precotta per te, che il tuo governante ti sforna calda, calda, su un piatto dargento. Sei cattolico o mussulmano? Come sarebbe a dire che non sei niente! Allora sei un nemico di tutti (leggi anarchico per i servizi segreti e la polizia di stato che quando non sanno a chi dare una colpa sfoderano gli anarchici. N.d.A.). Chi non sa chi , cio chi non ha consapevolezza di s, costretto a scegliere come si sceglie se fare il tifo per la Juventus o per Linter. E ti ritrovi felicemente una identit di interista o juventino e non saprai mai perch sei interista o juventino. Qualcuno dice che quelli di destra amano lordine sociale e quelli di sinistra combattono i padroni: e tu ti fai fregare da questi luoghi comuni che ti servono per scegliere linsieme di appartenenza.

Poi, se diventi cieco, cominci a comprendere che, dietro i partiti, ci sono solo i nostri governanti, che utilizzano il processo inconscio di categorizzazione per allinearti da una parte o da una altra. Dopo di ch, puoi essere usato per fare le guerre allaltro gruppo mentre tu credi di fare la tua guerra, fai invece la loro. Non esistono schiavi e padroni se non per il fatto che qualcuno, artificialmente, costruisce una divisione. Le divisioni servono a qualcuno che non siamo noi. In quel contesto, lalieno, il falso Dio o il diavolo, hanno deciso di essere diversi. Io avevo deciso di essere solo pi cosciente. Ciecato ma cosciente! Meglio tardi che mai. Cos cercai di dire che le barriere andavano abolite e che una barriera contro un alieno avrebbe creato solo una divisione tra noi e loro. Non cera bisogno di barriere: la barriera serviva a dichiararci diversi mentre lunica differenza vera che esiste tra noi e loro la consapevolezza, che loro hanno in quantit minore della nostra, a paragone con i nostri governanti. Non doveva esistere la barriera, perch essa sarebbe stata una misura di quanto noi avessimo paura di loro ed proprio attraverso la paura, che loro potevano contare sulla caduta della barriera stessa. Ma se la barriera non c, perch noi non ne avevamo bisogno. Togli la barriera e nessuno sapr che dietro la barriera c uno che si deve difendere, uno che ha paura. Noi non abbiamo bisogno di difenderci dagli alieni ma solo da noi stessi, come del resto gli alieni stessi, il cui peggior nemico il loro ego. Non dovevano esistere professori e studenti ma solo persone con diverso grado di consapevolezza, cos non era necessario creare una barriera tra addotti ed addetti agli addotti che, dunque, perdevano il loro ruolo di salvatori dellumanit. La salvezza nella comprensione. Dunque nessuno poteva salvare un addotto dalla sua tragedia se prima non aveva salvato se stesso dal proprio ego. Invece le persone attorno a me, che si pregiavano di essere miei collaboratori e spargevano questa notizia ai quattro venti, si rivelavano sovente persone prive di consapevolezza, utilizzavano gli addotti per loro scopi, per cercare sovente se stessi attraverso gli altri, per dialogare con Dio attraverso le parti animiche delle loro vittime. Vittime si, perch laddetto agli addotti, diveniva in questo contesto, lultimo rapitore e violentatore mentale degli addotti stessi. Io avevo dato degli strumenti ad alcuni soggetti che si erano offerti, negli anni passati, di aiutarmi. Gli strumenti della comprensione attraverso lipnosi, la simulazione mentale, eccetera. Io ero colui che aveva assegnato finalmente una identit a coloro che non lavevano ed avevo involontariamente creato la figura delladdetto agli addotti. Non sei nessuno e domani sei laddetto agli addotti. Altra roba! Io ora ero quello che andava a dire a tutti che avevo sbagliato qualcosa e che non esistevano le barriere e dunque nemmeno gli addetti agli addotti perch tutti erano, con consapevolezze differenti, dentro al problema adduttivo, nelle diverse forme che questo problema comporta. Avevo, in un sol colpo, tolto ai miei collaboratori, le armi e le funzioni che io stesso gli avevo dato. Avevo cio fatto tornare, alcuni di loro, nelloblio della non consapevolezza di s. Il giorno prima erano addetti agli addotti ed il giorno dopo, semplici esseri umani, che non avevano pi niente di speciale, ma che ben presto, si doveva capire, non lo avevano mai avuto. Qualcuno di loro ha pensato di cominciare a denigrare tutto quello che avevamo fatto assieme, fino al giorno prima. Era la loro ultima possibilit di rimanere in vita, con una struttura ed un ruolo, dietro il quale, si nascondeva un ego gigantesco, sovente inversamente proporzionale alla loro levatura.

Nella Matrix la realt. Il mito attraverso la filmologia decisamente attuale. Vorrei ricordare, in questa sede, che il mito in ogni dove. Il mito nel bicchiere che stiamo osservando, nella favola, nella storia, nei film in qualsiasi cosa noi vediamo. Ce ne accorgiamo solo se abbiamo la coscienza per farlo. E come se lintero universo virtuale, esterno a noi, ci dicesse in continuazione chi siamo e cosa ci facciamo qua. Chi non sa osservare, non vede, ma invece evidente che i registi o gli autori di alcuni romanzi, film, storie, hanno preso inconsapevolmente le loro vicende dal Dentro di Loro. Gli stessi autori sovente non capiscono che, le loro storie, sono vere, al di la dellimmaginario. Una di queste storie sicuramente Matrix http://it.wikipedia.org/wiki/Matrix_%28trilogia%29. Il mondo di matrix il nostro mondo, fatto di falsit, di virtualit, costruita da un Creatore. Il Creatore, vuole conoscere se stesso e mettersi in qualche modo alla prova ed essendo totalmente amorale, costruisce un universo in cui si diverte a verificare le reazioni delle sue creature. Un universo guidato da macchine. Alcuni aspetti del film ci avevano incuriosito. Esiste una iniziale scelta del personaggio principale del film che lo porter a scegliere tra una pillola blu od una rossa. I colori del tutto archetipici indicano se vuoi stare a destra od a sinistra della virtualit, cio se la vuoi vedere con gli occhi di spirito o di anima. Vederla con gli occhi che ti hanno detto di usare o vederla ANCHE con laltra parte di te. Chi decide di vedere tutto comprender che esiste una dicotomia tra il credere di essere e lessere reale. Comprender che tutto costruito da macchine (vedi Genesi III) e comprender che il Creatore, altro non che, qualcuno che ti usa e poi ti getta. Ma allinterno di questa realt virtuale, qualcuno si accorge che qualcosa non torna. Leroe del film dovr divenire cieco per vedere e per salvare lumanit; dovr unirsi alla sua parte femminile, interpretata da un personaggio di eroe al femminile. Nellistante in cui anima e spirito si uniscono, nulla pu pi fermare la distruzione delle macchine. Il Creatore si ritira in buon ordine, come la Sfinge, che cade dalla rupe e scappa. Anche in questo caso il personaggio del film, leroe essendo divenuto maschio e femmina e cieco, muore, come Edipo che rimane cieco per sempre. Lumanit salva ma leroe si sacrifica. Il film pieno di significati simbolici ma, uno di quelli che ci ha colpito in particolar modo, stato luso che il regista ha fatto degli occhiali neri da sole. Si noter come i personaggi del film, se sono al di fuori della matrix, non portano gli occhiali, ma allinterno di essa, tutti, portano occhiali neri. Il significato simbolico di questo aspetto della vicenda sta, secondo noi, nel fatto che gli occhi sono lo specchio delanima. Allinterno della matrix, tutto senza anima e sei solo una macchina, ma fuori, sei anima e sei realmente colui che esiste. I nemici delleroe, nel film, sono tutti eguali, costruiti con lo stampino, perch prodotti dalla tua virtualit. Tu, cosciente di ci, sai che la virtualit finta e che la puoi distruggere. Nellistante in cui le macchine perdono di potere e smettono di funzionare, il falso Dio e creatore se la da a gambe e lumanit diviene cosciente di s.

Ma per ottenere il risultato della liberazione, ci vuole leroe che perde la vista ma la acquisisce dentro di s. Ci vuole colui che accetta di divenire anche femmina o meglio di essere tutto assieme, senza separazione, altrimenti lalchimia della trasformazione alchemica del piombo in oro non funzioner. I tre personaggi principali, una donna e due uomini, salvano lumanit. Essi, sono la rappresentazione ideico archetipica di anima, mente e spirito ed incarnano le tre parti delleroico Edipo, tutti ciechi nella virtualit e tutti con gli occhiali neri. Da un lato gli occhiali neri simboleggiano limpossibilit di scrutarti dentro e dallaltro, limpossibilit che la luce, cio la gnosi, possa ferirti. Come nellultimo e mai prodotto film di Bruce Lee, lultimo combattente, che Lee dovr affrontare nella pagoda a cinque piani, un gigante nero, foto fobico, con occhiali neri, che verr ucciso dalla gnosi, cio dalla luce della verit. Insomma, nella mitologia antica e moderna il significato della visione mistica, della gnosi, della acquisizione di consapevolezza, viene incarnata dal problema della vista del mondo virtuale. Quando smetti di vedere nella virtualit allora forse, potrai vedere nella realt. Ovviamente il mito non ha et e non cambia nel tempo, essendo atemporale, come invece la storia, che viene manipolata storicisticamente ad ogni cambio di tendenza politica dei governanti. Il mito , e basta. Si pu comprendere totalmente, parzialmente o per niente ma il mito non cambia mai. Qualcuno in questo periodo ha sostenuto che io avessi recitato il ruolo di finto non vedente per chiss quale misterioso motivo. Purtroppo per me ci non cos, ma tutto questo mi ricorda una commedia di Eduardo De Filippo, in cui lui il personaggio da lui interpretato, si finge cieco e scopre cos, da finto cieco, che la moglie lo tradiva, che la figlia faceva la puttana e che tutti si approfittavano di lui. Forse in questo senso avrei dovuto fingere veramente ma fingere qualche anno fa, e non attendere che la mia parte animica, nella sua totale ingenuit, mi costringesse a guardarmi dentro in questo modo. La fortuna cieca ma la sfiga ci vede benissimo?. Questa frase ci chiarisce come stanno in realt le cose. Non esiste la fortuna o la sfortuna (la sfiga in accezione popolare: N.d.A.). In realt esiste la consapevolezza di un evento che, se alta, viene vista come sfortuna ma se bassa come fortuna. La questione che lessere umano vede le cose con consapevolezza alta o bassa. In termini quantistici, vede un evento o come onda (consapevolezza bassa), o come particella (consapevolezza elevata). Da questo punto di vista (si fa per dire) se io sono colpito da un evento nefasto, lo conosco, lo comprendo e lo identifico. Ma se un giorno vinco cento miliardi al gioco del lotto, non sono in grado di capire da dove questi soldi vengano. La fortuna cieca nel senso che io non ho consapevolezza del fatto che io ho deciso di vincere quei soldi. Ma la sfortuna ci vede bene quando mi capita addosso

qualcosa di doloroso e negativo che il mio cervello in grado di interpretare come un evento prestabilito nel tempo e nello spazio. Dunque sostenere che la fortuna cieca ma la sfiga ci vede benissimo come dire che, a volte, ho coscienza di un evento, mentre altre volte no. In realt la sfortuna e la fortuna sono in relazione tra loro come londa e la particella, nel mondo quantico. Se hai compreso il fenomeno che ti investe, lo vedrai, nel tempo, come una particella, ancora una volta ben caratterizzata, nello spazio e nel tempo; ma, se non ne hai conoscenza, lo sentirai come una onda delocalizzato nello spazio e nel tempo. Vedere o non vedere un evento vuol dire solo esserne cosciente o non esserne cosciente. Non esiste la fortuna o la sfortuna, ma esiste il modo con il quale tu ti avvicini ad un evento, con coscienza o senza coscienza. Se la fortuna e la sfortuna non esistono non esiste nemmeno lessere ciechi o il vederci benissimo. Tutto diviene relativo in questo universo, fintamente duale, perch la dualit la base dellerrore percettivo che luomo compie ogni giorno, solo perch gli stato detto che luniverso duale. No. Luniverso non duale ma serve che si creda che sia cos. Serve ai nostri padroni o meglio, ex padroni. Serve a quelli che si fingono Dei, serve a tutti coloro che non possono far a meno di pensare che devono comandare su di te, togliendoti la facolt di crescere. Morale della favola. Io non sono un eroe, poich, nella misura in cui, tutti sono Edipo, lo siamo tutti. Quello che voglio dire che, attraverso qualcosa che successo a me, nella mia vita, e che poi mi sono in fondo scelto io stesso, ho capito delle cose e forse ne capir altre. Mi sembrava un peccato che queste cose andassero perse se le avessi tenute tutte per me e cos le ho dette in giro. Sapevo che qualcuno si sarebbe internamente opposto ciecamente ma sapevo anche che questo non ha importanza perch tutti siamo Edipo e tutti siamo in qualche forma, ciechi . Prima siamo schizofrenici e poi paranoici. Forse ora giunto il momento di scrivere quello che nel mito manca: la guarigione dalla cecit. Io continuer a guarire dalla mia, ma i lettori che ci seguono potrebbero fare prevenzione per evitare di arrivare a perdere la vista, ascoltandosi preventivamente dentro.

Letture consigliate 1. 2. 3. 4.
F. Capra, Il Tao della Fisica , Biblioteca scientifica V. 4, Adelphi Edizioni S.P.A. , Milano, 1982. G. Zukav, La danza dei maestri Wu Li , Corbaccio, 1995. Swami Sri Yukteswar, The Holy Science, Self-Realization Fellowship, Los Angeles, 1977 J.D. Barrow, La luna nel pozzo cosmico , Biblioteca scientifica V. 20, Adelphi Edizioni S.P.A. , Milano, 1994. 5. C. Castaneda, Lisola del Tonal, Biblioteca Universale Rizzoli, Rizzoli Libri Spa, Milano, 1997 6. D.R. Hofstader, Gdel, Escher, Bach: un'Eterna Ghirlanda Brillante , Biblioteca scientifica V. 6, Adelphi Edizioni S.P.A. , Milano, 1984. 7. D.R. Hofstader, l'Io della Mente , Biblioteca scientifica V. 7, Adelphi Edizioni S.P.A. , Milano, 1985. 8. D.R. Hofstader, Concetti fluidi e analogie creative , Biblioteca scientifica V. 23, Adelphi Edizioni S.P.A. , Milano, 1996. 9. R.Penrose, Ombre della Mente , Rizzoli. , Milano, 1996. 10. J. Horgan, Pu la scienza spiegare la coscienza? , Le Scienze, LIII,313,1994, pp. 80-86 11. M. Bruschi, Does a Chinese brain understand Chinese?, http://www.roma1.infn.it/rog/group/frasca/b/mbsearle.html

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