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I Mitici

Esperienze di cinema incontrollato vol.1

Introduzione
Quello che avete tra le mani la raccolta dei primi 40 film apparsi nella rubrica I Mitici, del mio blog Il Cinema Spiccio. Suddetta rubrica altro non che un viaggio personale nel mio passato cinematografico. Una specie di autobiografia cinefila la cui domanda cardine, la domanda delle domande, la domanda che ha dato il La a tutto : "quali film hanno influenzato la mia esistenza?". La risposta non credo sia stata ancora data e ho parecchi dubbi circa il fatto che lo sar mai, ma comunque ci provo che non si sa mai. Molti di questi 40 film sono riconosciuti unanimamente come cult, altri sono condivisi, per comuni esperienze generazionali, con tanti miei coetanei mentre altri ancora potrebbero non dire un cazzo di niente a nessun'altro all'infuori di me. Ma siccome ognuno rigetta sui film la propria vita su quest'ultima affermazione tocca starci. Le recensioni (termine inappropriato) nascono singolarmente, ma ogni tanto si citano e rimandano tra loro... in maniera del tutto autonoma. Talvolta narrano di fatti miei personali, altre volte sono pi generiche mentre altre ancora sono isterismi da fan. Non vi una sequenza logica e/o temporale e l'unico ordine dato da come li ho ri-visionati. (Non vi stupite se utilizzo termini come post et similia poich, in linea di massima, ho fatto praticamente un copia/incolla di quello gi pubblicato sul blog.) La mia psichiatra mi ha detto che tutto ci potrebbe aiutarmi, ma mentre lo diceva stava alzando il volume dello stereo perch in radio stava passando Walk dei Pantera, e sinceramente non so se si riferisse a quanto le avevo detto circa la rubrica o alla canzone. Io, da parte mia, non ho mai indagato. Vi lascio ai film.

Perdonatemi eventuali problemi di formattazione, sappiate che la mia prima volta alle prese con la creazione di un ebook e non mi sono preso neanche la briga di leggere guide o altro.

Il blog Il Cinema Spiccio: http://frank-manila.blogspot.it/ La pagina Facebook: https://www.facebook.com/CinemaSpiccio Il profilo Twitter: http://www.twitter.com/FrankManila

Quest'opera distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia. Per la creazione di questo ebook ho adoperato Sigil.

Rambo
Regia di Ted Kotcheff. Con Sylvester Stallone e Brian Dennehy. Titolo originale First Blood. Anno 1982.

"Non sono qui per salvare Rambo da voi, ma voi da Rambo!"

Intorno ai 6/7 anni per me la parola Cinema era l'equivalente di Rambo. Non sapevo chi fosse Sylvester Stallone, lui era solo Rambo, il fratello gemello di Rocky. Adoravo Rambo. Lo adoravo cos tanto che da grande volevo fare "il rambo" di mestiere. Mi esercitavo a casa assaltando chiunque con coltello di plastica e fascia rossa in testa. Uccidevo spietati cattivi immaginari e strisciavo nella palude che si trovava tra il divano e la porta del balcone. Ricordo ancora le lacrime (poco rambesche) versate quando mia madre mi imped di vestirmi da Rambo per carnevale. Diceva che non potevo andare a petto nudo per strada a febbraio. Diceva che avrei preso freddo. Quella folle di mia madre non mi capiva. Ma come poteva? Provai a spiegarle che se lo faceva Rambo ero obbligato a farlo pure io. Dovevo vestirmi cos, era necessario, se no da grande non avrei mai potuto intraprendere quella carriera. Ma non ci fu verso di farla ragionare, cos dovetti ripiegare per un anonimo e banale cowboy.

Tutto ci non ha nulla a che fare col film Rambo in s. solo un'inutile preambolo per farvi capire che io a parlare di Rambo, con cognizione di causa, "professionalit" e rigore, non sono e non sar mai capace. Abbiamo un passato, io e Rambo, che non si pu cancellare. Un film che da bimbo apprezzi perch avventuroso, eroico e quant'altro, mentre da grande per il forte messaggio di denuncia che porta ecc. Ma non vado oltre, concludo solo dicendo che: Rambo Rambo non ci sono cazzi. Prendere o lasciare!

Un messaggio per John Rambo: Scusami Rambo se in questi anni ti ho un po' snobbato. Se ti ho messo in disparte per fare spazio ad altri eroi che sono giunti in seguito. Sappi che in questi anni di lontananza non ti ho dimenticato. Ti ho sempre portato con me. Tu sei e sarai sempre il primo, nonch l'unico che io abbia mai imitato (ok, confesso di aver imitato pure Karate Kid... ma solo un paio di volte e senza troppa convinzione, e poi solo per la mossa). Scusa ancora. Con sentito affetto, Frank p.s. - Salutami tuo fratello Rocky... che ci voglio bene pure a lui!

Scuola di Eroi
Regia di Daniel Petrie Jr. Con Sean Astin, Wil Wheaton e Louis Gossett Jr. Titolo originale Toy Soldiers. Anno 1991.

"Great, the school gets taken over by terrorists and I'm still on pots and pans."

Da ragazzino ho sognato spesso di essere uno degli alunni della scuola di Scuola di eroi! Volevo anche io salvare i miei amici di collegio dal commando di narcotrafficanti colombiani che ci avrebbe preso in ostaggio. Ma purtroppo a scuola mia i narcotrafficanti colombiani non sono mai venuti e cos i miei sogni di gloria sono andati in fumo. Grazie tante narcotrafficanti! Scuola di eroi fa parte del mio periodo di crescita combat. In quel frangente della mia vita, il mio training da piccolo rambo prese un'evoluzione. Strisciare per i salotto non mi bastava pi, necessitavo di studio. E quale miglior studio se non quello di analizzare chi mi aveva preceduto? I film con piccoli eroi, in quest'ottica, erano perfetti, variegati e davano un ampio raggio di azione. Oltre a Scuola di eroi "studiai" moltissimo il capostipite Alba Rossa (per combattere l'invasore comunista), Terminator 2 (per essere preparato contro i cyborg), Target (per conoscere appieno le tecniche della CIA), Wargames (per avere un'infarinatura informatica) e persino L'impero del sole (per apprendere l'umanit e la sofferenza). Tutti grandi film, senza dubbio, ma Toy Soldiers era il mio preferito. Aveva - e ho scoperto che ce l'ha ancora - un cos forte ascendente su di me, che mi port a consumare letteralmente la VHS. Poi con la morte della suddetta anche i sogni di essere rapito dai narcotrafficanti colombiani si spensero. Fu un duro colpo realizzare che a loro del figlio del fornaio, dell'operaio o dell'impiegato al comune non fregava una beneamata mazza.

Schegge di Follia
Regia di Michael Lehmann. Con Winona Ryder, Christian Slater e Shannen Doherty . Titolo originale Heathers. Anno 1988.

"I love my dead gay son!"

Di Schegge di follia avevo solo ricordi molto vaghi. Pi che altro erano immagini nascoste in qualche cono d'ombra del mio cervello. Ricordavo il titolo, gli attori e che mi piaceva tantissimo. Alcune immagini non pensavo appartenessero a questo film. Me lo ricordavo come un pulp cazzuto... si rivelato altro!

Schegge di follie ha come protagonista principale la generazione x, la generazione del nulla, figlia della falsit reaganiana e totalmente vuota di contenuti. I due amanti assassini J.D. e Veronica, provano a rendere il mondo un posto migliore "suicidando" i loro pessimi e idioti compagni di scuola. Si credono paladini, quando in realt sono loro stessi dei cancri da estirpare. Temi forti e importanti per un film, e per questo credo si sia deciso di smorzare i toni con il grottesco (spesso spinto fino all'estremo). La pellicola infatti non si risparmia in attacchi alla borghesia, all'assenza totale dei genitori o allo spaesamento dei ragazzi, che sembrano non essere assolutamente abilitati a vivere. Una scrittura molto interessante quella di Waters (lo sceneggiatore) che per, nonostante sia presente un acume di genio, non manca di un senso di stantio e di appesantimento.

Non saprei se consigliarla o meno questa black comedy dal sapore molto vintage (nel senso che invecchia male). Di certo offre uno spunto, molto estremizzato, della societ giovanile e provinciale dell'america di fine anni '80, e potrebbe non essere poco. Un Mitico un po' anomalo. Ma va bene cos!

True Lies
Regia di James Cameron. Con Arnold Schwarzenegger, Jamie Lee Curtis e Bill Paxton. Titolo originale True Lies. Anno 1994.

questo il problema con i terroristi, se ne fregano altamente dei programmi altrui

Non molto tempo fa sul blog ilgiornodeglizombie si parlava di True Lies. Il relativo post mi aveva portato, nei suoi commenti, a esternare la voglia di rispolverare la mia vecchia VHS del film e vedermelo. Mettere in atto questa mia voglia per significava farmi 456 km di viaggio, spolverare la VHS e cercare di ridare vita al videoregistratore. Il giorno seguente mentre mi scervellavo per venire a capo di questo mio dilemma, ecco che la provvidenza, sotto forma di bancarella distante soli 5 minuti a piedi da casa mia e al costo di 3, mi offriva il DVD di True Lies. Dio, il destino, Tom Savini o chi per lui, aveva risposto alle mie preghiere.

True Lies me lo ricordavo ancora alla perfezione. divertente, intrattiene alla grande e ti fa venire voglia di prendere James Cameron per le orecchie e intimargli di tornare a fare i film che piacciono a me. Tutto il film votato all'intrattenimento puro, un cinema giocoso e che non stanca. Ogni singolo dettaglio curato alla perfezione, mentre le imperfezioni sono quel qualcosa in pi che danno alla pellicola lo status di cult. S, perch per me True Lies un cult. inutile che continui dicendovi quanto sia divertente e sexy il balletto di Jamie Lee Curtis o di quanto sia weird vedere Schwarzenegger ballare il tango. Vi dico solo, sempre se non l'avete gi fatto, di: 1) recuperare True Lies, 2) sorvolare il fatto che questo mio invito potrebbe essere visto come istigazione a delinquere, e 3) godervi lo spettacolo. E che Spettacolo!

Tartarughe Ninja alla riscossa


Regia di Steve Barron. Con Judith Hoag e Elias Koteas. Titolo originale Teenage Mutant Ninja Turtles. Anno 1990.

Quattro Tartarughe sempre pronte sempre all'erta come i ninja...ninja Quattro Tartarughe tutte identiche d'aspetto tutte ninja... ninja Per la pizza vanno pazze sai e ne mangian sempre pi che mai

Le mitiche Tartarughe Ninja hanno educato (tutti noi dell'epoca sappiamo chi sono Donatello, Raffaello ecc. solo grazie a Splinter) e intrattenuto schiere di ragazzini affamati di arti marziali in quei primi anni '90. L'arrivo del Film, che avallava la teoria che le Tartarughe Ninja esistessero davvero (se esistevano sullo schermo significava automaticamente che esistevano anche nella realt, come Robocop), fu una delle cose che pi ho atteso in vita mia. Una roba da X sul calendario. Fu affidato, come al solito, a mio padre (che in queste occasioni subiva anche la beffa della rinuncia al riposino pomeridiano) l'ingrato compito di portare al cinema bimbi eccitatissimi, sia per via del film che per un alto tasso di glucosio nel sangue, mentre mia madre e mia zia ne approfittavano per deliziarsi nell'altro cinema con un film pi "da grandi". Ricordo con precisione che la sala era piena da scoppiare, anche se le teste che spuntavano dalle spalliere dei sedili erano relativamente pochissime. Ogni tanto qualcuno gridava kawabonga o pizza ninja e solo ora, dopo 20 anni, mi viene da pensare ai mal di testa che quei poveri genitori hanno dovuto sopportare in quella geldra infernale di marmocchi assatanati e iperattivi.

Ah, il film ancora una figata... o forse no. Ma chissenefrega!

UOU UOU Il gruppo dei ninja UOU UOU coraggio ci d UOU UOU Il gruppo dei ninja UOU UOU giustizia faraaaaa... Ninjaaaaaa

In seguito il mio preferito divenne Tartarughe Ninja II, ma un'altra storia.

Clerks
Regia di Kevin Smith. Con Brian O'Halloran e Jeff Anderson. Titolo originale Clerks. Anno 1994.

"This job would be great if it wasn't for the fucking customers."

Il mio rapporto con Clerks stato, in passato, un qualcosa molto simile all'ossessione.

Arriv nelle mie mani per caso, in un periodo durante il quale registravo random i film che passavano di notte in televisione. Nel 1996 su Italia 1, verso le 4 di notte, trasmisero Clerks e il timer del videoregistratore part piratamente immortalando quello che da l a pochissimo sarebbe diventata una vera a propria religione. Come potete immaginare fu amore a prima vista, una folgorazione mistica e istantanea che mi port a voler diventare esattamente come Randal e prendere per il culo tutti i clienti della mia videoteca.

Presi, da bravo missionario, l'oneroso compito di portare altri adepti al culto di Clerks. La tecnica era sempre la stessa. Prima cercavo di inserirlo in qualsiasi discorso con nonchalance, poi facevo una faccia stupita seguita da una frase del tipo "NON HAI MAI VISTO CLERKS?", poi sciorinavo qualche battuta e poi offrivo, al mal capitato di turno, il favore e l'onore di visionarlo insieme. Quasi tutti quelli che conoscevo all'epoca l'hanno visto (non tanto per la mia tecnica di persuasione ma perch so essere veramente rompipalle se mi ci metto)... quasi nessuno divenuto un vero fedele. Ora ho leggermente abbandonato la mia personale crociata ma, anche se le visioni del film sono di molto diminuite (comunque resta il film che ho pi visto in vita mia), ancora oggi quando sento qualcuno dire che non conosce Clerks la mia mascella si allunga, gli occhi mi si spalancano e dalla mia bocca urlo "NON HAI MAI VISTO CLERKS?".

SubUrbia
Regia di Richard Linklater. Con Giovanni Ribisi, Steve Zahn e Jayce Bartok. Titolo originale SubUrbia. Anno 1996.

"Didn't you see their video on MTV?" "No, I shot my TV."

SubUrbia fu un macigno. Arriv all'improvviso in quel particolare momento della vita dove ci si sveglia dall'incoscienza infantile e ci si ritrova catapultati nel mondo vero. Era bastata un'estate e un passaggio repentino e velocissimo, e senza intermezzi, da Topolino a Dylan Dog. Avevo realizzato, praticamente dall'oggi al domani, che il mondo faceva schifo e che le uniche persone (Jim Morrison e Kurt Cobain) che avrebbero meritato di vivere erano gi morte.

SubUrbia entr nella mia vita in quel passaggio e io mi ritrovai senza via di scampo. Mi vedevo di l a poco (facevo le medie ma gi pensavo al post-Liceo) a bazzicare il parcheggio del drugstore tutta la notte come i protagonisti del film. Il dramma, poco dopo, si amplific quando mi resi conto che di drugstore aperti tutta la notte non ce n'erano. Non c'era manco il drugstore. Dove vivevo io c'era l'alimentari o la Despar. Senza contare che mia madre mi avrebbe preso a calci se non rientravo ad un orario decente. Caddi in depressione e decisi di raggomitolarmi nelle camice a quadri e nei jeans strappati con Kurt che urlava Rape me nelle orecchie. Come per i ragazzi di SubUrbia mi sentivo incastrato. Non lo ero, sia ben chiaro, ma la sensazione era quella. Agivo per empatia e capivo benissimo il loro stato d'animo e la loro frustrazione di vivere in un buco di culo del Texas. Cazzo, io non potevo manco esternare la mia insoddisfazione alla vita in un parcheggio per tutta la notte! Loro si potevano ritenere anche fortunati.

Con SubUrbia non attuai un'ossessione simil Clerks (i due film anche se su toni diversi, hanno tematiche molto simili) perch era un film per me intimista. Da momenti di solitudine.

Poi arriv il momento di varcare il cancello del Liceo e il primo anno pass e arriv una nuova estate. Quell'estate trovammo il nostro muro del cazzeggio vicino a un simil-drugstore (in realt un Alimentari) aperto (quasi) tutta la notte... e non era per niente deprimente. Ok, forse un po' lo era ma almeno avevamo anche noi il nostro angolo.

Tartarughe Ninja II: il segreto di Ooze


Regia di Michael Pressman. Con Paige Turco e David Warner. Titolo originale Teenage Mutant Ninja Turtles II: The Secret of the Ooze. Anno 1991.

Ninja, Ninja, RAP! Ninja, Ninja, RAP! GO GO GO GO!

Nella chiusura di Tartarughe Ninja alla riscossa vi avevo promesso un'altra storia. Eccola qui. Siete contenti?

Nell'anno domini MCMXCI (pi o meno) il fenomeno delle quattro tartarughe ancora non si era attenuato. Noi ancora ci si esaltava da matti con la serie animata e il primo capitolo non aveva fatto altro che portare i nostri entusiasmi fino alle stelle - con "noi" sono quasi certo di riferirmi a TUTTI i ragazzini del periodo. Eravamo, quindi, ancora belli galvanizzati che SBAM esce il secondo film! Prima ci fu incredulit, poi un passa parola generale tra i grandi che dicevano cose del tipo "Ancora?" o "Di nuovo?" o "Stavolta ti ci porta tua madre!" (quest'ultimo era mio padre ma, come da copione, tocc di nuovo a lui), e piccini che si urlavano a vicenda frasi sconnesse tipo "UOU UOU Il gruppo dei ninja", "Kawabonga" o "Pizza ninja" tutte un po' caso. Lo stato di eccitazione quasi febbrile sal fino alle stelle, ma proprio quando sembrava che sarebbe esploso e avrebbe devastato tutto, questo si spense. Tutti i bambini si azzittirono all'istante e si misero a sedere composti e con le mascelle penzoloni. Il film era cominciato.

Sin dalla prima scena, con l'entrata di prepotenza delle tartarughe che fanno man bassa di tutti i cattivi, avevo decretato il film come IL PI BELLO DI TUTTI I TEMPI. Il primo era eccezionale ma il secondo era di pi, molto di pi. E ancora oggi non so cosa fosse questo "di pi". Potrei tentare affermando che forse fu per via del livello marziale nettamente superiore - sia per qualit che per quantit- , o forse per Rahzar e Tokka, o forse per il personaggio di Keno che ci fece credere che chiunque sarebbe potuto diventare amicissimo dei quattro ninja verdi. Ma non vi sono certezze.

Ovviamente il Frank di oggi non pensa che sia il film PI BELLO DI TUTTI I TEMPI, ma rispetta il Frank di 20 anni fa e lo comprende. Effettivamente Tartarughe Ninja II: il segreto di Ooze ancora una figata pazzesca... e senza alcun forse questa volta. cos e basta, un postulato... semplicemente di pi!

Go Ninja, Go Ninja, GO: Go Ninja, Go Ninja, GO! Go Ninja, Go Ninja, GO: Go Ninja, Go Ninja, GO! GO GO GO GO!

Robocop
Regia di Paul Verhoeven. Con Peter Weller e Nancy Allen. Titolo originale Toy Soldiers. Anno 1987.

"Vivo o Morto, tu verrai con me!"

Robocop entr nella mia vita sotto forma di pubblicit, a mo' di promessa. L'apparecchio televisivo mi diceva che presto quei pochi strabilianti frame sarebbero stati molti di pi, ma gi quei pochi secondi mi avevano elettrizzato. Anche se debbo ammettere che al contempo mi fecero provare invidia. Cio a Detroit avevano uno sbirro cazzuto e corazzato mentre a noi toccava il brigadiere Rossi (nome di fantasia) che, senza nulla togliere all'arma, non si pu proprio paragonare. Robocop batte Carabinieri 10 a 0... non c' partita.

E insomma trasmisero il film e, come al solito (in questa rubrica ormai cosa ovvia), me ne andai sotto. Ma, se ci pensate, fu inevitabile. Quale bambino di circa 6 anni non andrebbe sotto a Robocop? praticamente impossibile. Robocop un super poliziotto, per met uomo e per met macchina, che nel corso del film tra sparatorie, esplosioni e violenze di ogni tipo, riscopre il suo lato umano che riaffiora e quindi l'amore. Rivedendolo ora, a distanza di anni, tanti anni, dall'ultima volta e con una certa "maturazione" si notano anche altri aspetti nel film. Come la martorizzazione della carne e una certa assonanza tra Robocop e Cristo (non me lo sto inventando certamente io Verhoeven a dirlo, e guardando bene ha pure ragione). Ma poi vogliamo parlare del titolo? ROBOCOP. Un titolo perfetto, una parola che dice tutto.

Ovviamente sono passati parecchi anni dalla realizzazione e molti degli effetti speciali risultano ormai teneri, ma va bene lo stesso... perch tanto l'edizione dvd in commercio riporta il film cos come doveva essere, senza i tagli imposti dalla tv, equilibrando lo scompenso temporale. Quindi abbiamo effetti d'epoca ma abbondanza di sangue e violenza. Questo Robocop, quello che io chiamo un Cult!

Ghost Dog - il codice del samurai


Regia di Jim Jarmusch. Con Forest Whitaker e Henry Silva. Titolo originale Ghost Dog: The Way of the Samurai. Anno 1999.

"If a warrior's head were to be suddenly cut off, he should still be able to perform one more action with certainty - What the fuck does that mean?" "It's poetry. The poetry of war."

Ghost Dog un mitico relativamente nuovo ed entra di diritto tra queste pagine per l'importanza che ha avuto sulla mia persona.

Vidi Ghost Dog che ero gi abbastanza grande, frequentavo le superiori, ed ero nel pieno periodo di crescita autoriale. Un periodo dove Godard e Truffaut la facevano da padrone, un'era oscura dove confesso di aver denigrato quei film di serie b che tanto amo e che guardavo di nascosto senza dirlo a nessuno perch me ne vergognavo. Un'epoca in cui, con il mio atteggiamento da snob, esternavo pubblicamente la mia sapienza sciorinando cazzate pseudo intellettuali mentre a casa vigeva la regola del rutto libero lontano da orecchie indiscrete. Ora sono profondamente pentito e rammaricato, ma che ci posso fare? andata cos e ringrazio Dio (per Dio intendo Internet) che mi ha fatto capire di non essere solo a questo mondo e che l fuori, da qualche parte, si celano fan di Van Damme e Bombolo.

Ghost Dog fu importante perch mi fece ricongiungere leggermente alle origini. Fu, in pratica, un ottimo film di passaggio essendo in parte un gangster movie con sparatorie ecc. e in parte un film d'autore. Ma i meriti del film non si fermano qui. Perch Ghost Dog, grazie ai suoi inserti tratti dall'Hagakure e a tutta la menata sui samurai, mi fece avvicinare a Kurosawa (cos come a Le Samoura di Melville perch qualcuno, non ricordo chi, mi disse che i due film c'entravano qualcosa l'uno con l'altro e mi fidai) nonch al cinema nipponico che trattava, appunto, di samurai. Me li fece vedere, questa volta, con un altro occhio, diciamo un occhio pi profondo che sorvol le semplici katane che tagliano arti a met in un tripudio di sangue... ogni riferimento a Lupo Solitario e il suo cucciolo casualmente voluto.

Per queste semplici cose Ghost Dog entra di diritto ne I Mitici... e poi pure un gran bel film!

L'Armata delle tenebre


Regia di Sam Raimi. Con Bruce Campbell, Embeth Davidtz e Marcus Gilbert. Titolo originale Army of Darkness. Anno 1992. "Good. Bad. I'm the guy with the gun."

Pi che i suoi due (e aggiungerei strepitosi) predecessori, della saga de La Casa di Raimi, il mio Mitico il terzo capitolo. Ebbene si, proprio L'armata delle tenebre.

Non saprei dire quale sia il motivo che negli anni passati mi ha spinto sempre a prediligere questo piuttosto che gli altri due, ma resta il fatto che le visioni dedicate alla terza avventura di Ash sono di gran lunga superiori alla somma di quelle che ho dedicato agli altri due messi insieme. Le opzioni che mi sono dato a riguardo sono principalmente due. La prima che l'uscita del film coincise con un determinato periodo della mia vita durante il quale mi aprivo alla settima arte e ne sono rimasto in qualche modo affezionato. La seconda ipotesi che qui il grande Sam non si proprio regolato, facendo cos breccia nel mio cuore e dimostrandomi che qualsiasi cazzata ti possa passare per la mente la si pu mettere su pellicola.

L'armata delle tenebre qualcosa che io definirei un film adatto a tutti. E gi cari miei! Secondo me infatti un film da famiglia e forse Raimi, che stupido non , questo ben lo sa. Se vedete bene, all'interno della pellicola c' tutto quello che potrebbe piacere a membri medi di una famiglia media. C' la storia romantica per le mamme; sangue e lotta su sfondo medievale per i babbi; geyser di sangue, squartamenti con in pi un esercito di scheletri per i giovini figlioli. Per tutti c' poi il viaggio nel tempo, una tematica che, secondo me, non ha n sesso n et. Visto? Non siete daccordo? Come? Le giovini figliole? Be, le giovini figliole nella sera dedicata a L'armata delle tenebre possono benissimo uscire con le amiche o scrivere sul diario. Non colpa mia n di Raimi se, con le loro assurde pretese di peluche e treccine, rovinano un equilibrio familiare costruito in modo cos certosino.

Perci famiglie, cogliete l'occasione per riunirvi e godervi quella grandissima figata che si chiama... L'Armata delle tenebre!

Arma Letale
Regia di Richard Donner. Con Mel Gibson e Danny Glover. Titolo originale Lethal Weapon. Anno 1987. "Sono troppo vecchio per queste stronzate!"

Non poteva di certo mancare tra I Mitici anche Arma Letale. Un film che ha fatto epoca e dettato le regole del buddy cop.

Durante quel leggiadro e imberbe periodo Mel ancora non aveva dato di capoccia, impersonava solamente sullo schermo quel personaggio che il mio babbo ribattezz amorevolmente U Pacc' (Il Pazzo), nome che da Arma Letale in poi ha sostituito in toto quello dell'attore. Es: "stanno dando un film con U Pacc'"; "U Pacc' ha vinto l'oscar"; "In centro ho visto U Pacc'" (true story)

Fu cos che, con questa pellicola, quel buon antisemita di Gibson divenne uno dei grandi eroi dell'action. Non solo per via delle sue peripezie o delle sue uscite sfarzose, ma perch era apparentemente normale e non iper-pompato come altri suoi famosi colleghi. Ci diceva, in pratica, che anche uno smilzo di altezza media, psicologicamente instabile e con una verve comica spigliata, poteva spaccare culi e sparare col mitra nel traffico congestionato di Los Angeles. Mel era come noi, un po' matterello forse, ma essenzialmente come noi... o meglio come saremmo stati. Con Arma Letale, per concludere, cominciai a sviluppare anche un odio per i biondi ma questa una storia che forse esplicher in futuro.

1997: Fuga da New York


Regia di John Carpenter. Con Kurt Russell, Lee Van Cleef e Ernest Borgnine. Titolo originale Escape from New York. Anno 1981.

"I don't give a fuck about your war... or your president!"

Snake (Iena per gli italiani) Plissken che parla, e in questa semplice frase - proprio questa qui sopra - esplica tutto il suo essere.

Kurt Russel e John Carpenter creano forse il loro personaggio pi iconico (e i due insieme hanno dato vita a Jack Burton e R.J. MacReady), quello pi cazzuto, quello pi anarchico, quello pi... quello pi cool. Oh Yeahh!!! Fuga da New York entr sin dalla sua prima visione nell'olimpo dei cult, tanto che per un paio di giorni seguenti alla visione sono andato in giro con la benda sull'occhio. Benda del costume di carnevale da pirata di mio fratello. Mi sentivo un vero duro!

E il suo posto d'onore pi che meritato. Il viaggio negli inferi di Snake, in una sorta di discesa dantesca, non il solito viaggio di formazione che tante volte abbiamo visto in quel di Hollywood. L'eroe stavolta non ritorna cambiato, non ritorna con un nuovo modo di vedere la vita, perch lui (ma sono solo supposizioni) all'inferno non solo c'era gi stato ma lo porta dentro di s. Quando riesce, dopo mille peripezie e tanti morti, a tornare alla civilt, si ritrova di nuovo al punto di partenza. Il suo un viaggio senza fine, un cavaliere errante che per sopravvivere costretto a combattere. Perch l'unica cosa che sa fare, perch ben al di l di una qualsiasi salvezza e perch uguale ai suoi nemici.

Questo Snake Plissken. Non un eroe ma solo un gran figlio di puttana. E per questo io l'adoro!

Target - scuola omicidi


Regia di Arthur Penn. Con Gene Hackman e Matt Dillon. Titolo originale Target. Anno 1985.

"You speak French?"

Vi stato un periodo della mia vita durante il quale cominciai ad osservare, con occhio clinico, i miei genitori per cercare di capire se fossero degli agenti della CIA (i Servizi Segreti nostrani avevano poco appeal) sotto copertura. Vi state domandando il perch? Semplice, avevo visto Target... e forse pure Frantic. I ricordi non sono proprio nitidi.

Comunque sia, era diventata una vera e prorpio fissazione. Insidiavo i miei con domande sulla Germania dell'Est, sul disinnescare bombe e altre cose da spie che ora non ricordo e delle quali non sapevo (e non so) un bel niente. Il mio metodo era quello di andare alla cieca cercando una falla nelle loro risposte. Devo ammettere che sono stati bravi e hanno sempre mantenuto bene la loro "copertura". Loro rispondevano come potevano e col senno di poi credo di averli illusi facendogli credere di avere in casa un piccolo genio che si interessava precocemente di storia, politica o chimica. Col tempo ho perso interesse e pazienza restando per inconsciamente convinto che alla prima crisi si sarebbero trasformati in perfetti agenti segreti e mi avrebbero insegnato tutto quello che c' da sapere sul fare i pedinamenti, sul blocco Sovietico (che gi all'epoca era bello che andato) e persino sulla lingua Russa. Ora come ora qualche dubbio di aver preso una cantonata inizia a palesarsi, ma cerco di tenere duro e aspetto questo benedetto "risveglio".

Mi ero trovato pure il nome in codice... mi sarei dovuto chiamare Rambo! Vedete come tutto torna?

Breakfast Club
Regia di John Hughes. Con Emilio Estevez, Judd Nelson e Molly Ringwald. Titolo originale The Breakfast Club. Anno 1985.

"Non ho nessuna vite, le viti cadono, purtroppo viviamo in un mondo imperfetto."

Grande cult degli anni '80 e miglior film di John Hughes.

Breakfast Club un Mitico un po' sui generis*, un po' come SubUrbia. I due film, nella mia mente, vengono immancabilmente collegati tra loro, e sebbene la visione di Breakfast Club sia stata antecedente a quella del film di Linklater la comprensione reale del film avvenne pi o meno nello stesso periodo.

Le prime volte che l'ho visto per me era solo un film divertente, a tratti un po' drammatico, dove dei ragazzi facevano casino a scuola... le parti intimiste era come se si cancellassero automaticamente. Ma poi ad un tratto, durante un passaggio in tv, le porte della percezione si spalancarono e mi resi conto che la bellezza del film era dovuta proprio ai confronti interiori dei protagonisti. Incredibile. Io, cos come tanti altri, ero esattamente come i ragazzi del film. E sebbene quel senso di incomprensione e insoddisfazione che si manifesta quando si giovini sia un momento cruciale e, diciamolo pure, anche banale della crescita; un passaggio obbligato che tocca, chi pi e chi meno, quasi tutti, c' da dire che pu essere a tratti devastante e persino difficile da sopportare. Il Breakfast Club in questa visione non ag da deterrente, non ha dato risposte ma fu, pi che altro, uno specchio dove guardarsi e scoprire che in fondo abbiamo tutti gli stessi pensieri e problemi. E attenzione perch non cosa ovvia e poi all'epoca non c'era l'internet con tutti i blog ecc.

Confesso che vi stato anche qualche recondito desiderio di avere anche nella scuola che frequentavo io la reclusione punitiva nella biblioteca nonch di esservi recluso per avere un Breakfast Club tutto mio... ma questa usanza non era contemplata dal nostro sistema e ad oggi son contento che questa voglia non sia mai stata attuata. In fin dei conti di sabato gi ci si andava regolarmente a scuola.

*sui generis poich fanno parte dei pochi film dell'epoca non tamarri.

Matinee
Regia di Joe Dante. Con John Goodman e Cathy Moriarty. Titolo originale Matinee. Anno 1993.

"He's not a monster, he's a shoe salesmen"

Da queste parti a uno come Joe Dante ci si vuole tanto, ma davvero tanto, bene. Al Joe Dante vero e proprio anche di pi.

Elencare su cosa si basa il mio affetto verso il buon vecchio Joe sarebbe superfluo, ma mi accingo a farlo per quelli poco attenti. Pronti? Via: L'ululato, Greemlins, Explorers, Salto nel buio, L'erba del vicino e pure Small Soldiers... e anche La seconda guerra civile americana. Non so per voi ma secondo me la percentuale di capolavoro quasi al 90%. E se avessi messo pure Matinee nella lista la percentuale sarebbe salita come minimo al 97%. Poi mi sta simpatico pure nelle interviste, perch si vede che quando parla di cinema gli si illuminano gli occhi.

A questo punto dovrei parlare anche un po' di Matinee. Matinee caruccio assai. Un film che sprigiona passione da qualsiasi punto lo si guardi e pur essendo un film anche imperfetto, a tratti un po' banalotto e bonario, vince su tutti i fronti grazie al suo cuore. una dichiarazione d'amore di Dante verso i brutti film, quelli che oggi si potrebbero definire Scult.

Joe uno troppo forte!

Bad boys
Regia di Michael Bay. Con Will Smith e Martin Lawrence. Titolo originale Bad Boys. Anno 1995.

Bad boys, bad boys whatcha want Whatcha gonna do?

Che il signor Michael Bay sia una calamit abbattutasi sulla settima arte, ormai cosa assodata. Ma ci che giusto giusto e mi tocca affermarlo. Bad Boys spacca, ha sempre spaccato e continuer a spaccare.

Il Bay dell'epoca era uno che veniva dai videoclip, uno giovane, spigliato e truzzo il giusto. Gli attori erano un divetto della Tv che ancora si doveva svezzare sul grande schermo mentre l'altro, fino ad allora, non l'avevo mai visto. E che ti combinano questi? Creano il vero action americano anni '90. Esteticamente giallino, pieno di ralenty e riprese dal basso, tamarrissimo e che strizza l'occhio ai giovini pre-internet che vedevano i videoclip su Mtv. Poi tutto andato in malora. Bay con The Rock ha giocato le sua ultima carta e quel che ne rimasto solo il gusto truzzo. Will Smith diventato Will Smith, mentre Martin Lawrence ha fatto tutta una carriera incentrata su film orribili. Ta Leoni l'unica rimasta uguale a se stessa.

Bad Boys una pellicola che ha fatto pi danni che altro, tipo farmi vestire con i gilet di raso traslucido, con delle camice dai colori improponibili in perfetto copri-divano style o farmi vedere parecchi dei brutti film di Lawrence e di Bay. Ma che volete che vi dica? Io, a Bad Boys, ci voglio bene lo stesso!

Piccoli omicidi tra amici


Regia di Danny Boyle. Con Kerry Fox, Christopher Eccleston e Ewan McGregor. Titolo originale Shallow Grave. Anno 1994.

"I've never seen a dead body before. I saw my grandmother of course, but I don't think that counts. I mean, she was alive at the time."

Esordio sul grande schermo dell'eclettico Boyle.

Piccoli omicidi tra amici uno dei tanti film del mio periodo post-adolescenziale, quel determinato periodo dove capisci tante cose che di solito si rivelano essere sbagliate. Mi colp sin dalla prima visione (assieme a tanti altri capolavori usciti nel grandissimo 1995) perch era un film comico, cattivo, teso, drammatico e brutale. E raramente si trova tutto cos ben congegnato in un unico film. Boyle in seguito ha girato Trainspotting e cos via fino a The Millionaire e 127 Ore ma Shallow Grave (questo il titolo originale), con la sua impurezza e le sue imperfezioni, ancora oggi fa la sua porca figura e nel ri-guardarlo si evince tutta l'influenza data a molto cinema della seconda met degli anni '90. Grande anche il cast che vede Ewan McGregor, nel suo primo ruolo importante, e il futuro nono Dottore Christopher Eccleston.

Piccoli omicidi tra amici ha i suoi detrattori, questo lo so, come so che Boyle qui ancora acerbo e che Trainspotting di molto superiore, ma per me resta un film strepitoso.

Men in black
Regia di Barry Sonnenfeld. Con Tommy Lee Jones, Will Smith e Linda Fiorentino. Titolo originale Men in black. Anno 1997.

"Elvis non morto, tornato a casa!"

Quando usc, nell'autunno del 1997, Men in Black fu una specie di evento da non lasciarsi assolutamente sfuggire. Le promesse del film era molte: alieni, esplosioni, un carlino parlante e l'Edgar-abito!

Devo confessare che ero un tantinello scettico specialmente dopo la mezza delusione subita da Independence Day che, pur essendo fracassone e tamarro (elementi spesso indispensabili ai miei occhi), non mi aveva proprio esaltato.

Fu cos che armato di coraggio, spalleggiato da un compagnio di classe e con la bellezza di 10.000 Lire in tasca (per biglietto e schifezze varie) mi recai al cinema. Lo spettacolo fu totale! Tutto quello promesso venne mantenuto, Will Smith era veramente in forma ed ebbi il piacere di scoprire Tommy Lee Jones, che avevo visto solo nei panni di Due Facce in Batman Forever. Insieme, questi due personaggi, spaccavano lo schermo creando siparietti oggi diventati veri e propri cult. Gli effetti speciali erano qualcosa di strabiliante, gli alieni erano incredibili - qualcosa mai visto prima -, variegati nelle loro fattezze e anche comici.

Nel rivederlo oggi si ride ancora tanto e ci si diverte alla grande. Lo so che il film quanto di pi vicino alla cazzata, un semplice entertainment, ma il suo lavoro e il suo scopo lo svolge alla grande.

Piramide di paura
Regia di Barry Levinson. Con Nicholas Rowe e Alan Cox. Titolo originale Young Sherlock Holmes. Anno 1985.

"Elementare Watson!"

Un classico del cinema per ragazzi nonch un vero e proprio must, siamo al pari de I Goonies o Explorers.

Nell'epoca di formazione combat (accennata su Scuola di Eroi) avevo dimenticato di citare anche Piramide di paura, perch mi sembra ovvio che gli insegnamenti di Sherlock possono sempre tornare utili.

La pellicola figlia del suo tempo, nel senso che si percepisce a pelle sia la vena produttiva dello Spielberg del periodo (la scena del rito che ricorda moltissimo quella di Indiana Jones e il tempio maledetto), che quella creativa dello sceneggiatore Chris Columbus (sceneggiatore de I Goonies e Gremlins e regista di Tutto quella notte).

Una pellicola oggi ancora divertente, con effetti speciali per l'epoca all'avanguardia (contiene il primo personaggio nato completamente in Computer Graphic), una sceneggiatura spumeggiante - anche se le parti "investigative" sono un po' risicate - e degli interpreti convincenti. A livello formativo non imparai niente, ma almeno era un film divertente.

Ammazzavampiri
Regia di Tom Holland. Con Chris Sarandon, William Ragsdale e Amanda Bearse. Titolo originale Fright Night. Anno 1985.

"Welcome to Fright Night! For real."

Chi l'avrebbe mai detto che a distanza di tanti anni, dopo averlo assaporato in chiss quale delle tante notti horror su Italia 1, Ammazzavampiri (Fright Night) si sarebbe rivelato un cult?

Un perfetto mix di horror, citazionismo e commedia e con un ritmo davvero invidiabile da molto cinema recente. A vederlo oggi, dopo tantissimo tempo, la parte comica ampiamente esaltata da effetti speciali che definirei un po' vintage, dei quali ancora non mi capacito di come possano avermi terrorizzato all'epoca.

Il lavoro di Tom Holland (che ricordo essere anche l'artefice de La Bambola Assassina), regista e sceneggiatore, davvero eccellente sia per il sopracitato mix che per le caratterizzazioni dei personaggi e in particolar modo quelli di Chris Sarandon, perfetto vampiro yuppie, e Robby McDowall, maestro del terrore televisivo nonch improvvisato Van Helsing.

Film da (ri)scoprire perch divertente, molto estivo e che batte senza indugi il suo remake digitale!

Scuola di Polizia
Regia di Hugh Wilson. Con Steve Guttenberg, G.W. Bailey e Kim Cattrall. Titolo originale Police Academy. Anno 1984.

"Mahooooneeeey!!!"

Scuola di Polizia, primo capitolo di una serie lunga ben 6 titoli nonch capostipite anche di una serie animata uscita successivamente, quasi un punto saldo per tutti i ragazzini tirati su dalla tv tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90.

Sfido chiunque a non accennare almeno un sorriso, i pi nostalgici forse spenderanno anche qualche lacrimuccia, al solo ricordare i nomi dei protagonisti. Vogliamo provare? Mahoney, Hightower, Tackleberry, Jones, Hooks, Barbara, Tenente Harris, Comandante Lassard, Zed e Sweetchuck (questi ultimi due per appariranno solo dal secondo film). Allora? Avevo o non avevo ragione?

Come dicevo, trattasi di un cult generazionale, una pellicola che, seppur si mantiene ancora bene nonostante i quasi 30 anni, deve molta della sua riuscita al ben volere del pubblico. Rivederla cos, quasi per caso, dopo tanti anni di martellamento (l'hanno passato in tv a getto continuo per quasi un decennio) stato in partenza quasi una sfida, perch avevo come la sensazione di averne avuto abbastanza. E invece stata una visione piacevole e anche parecchio divertente, soprattutto nel gioco di ricordarsi cosa sarebbe successo.

Che altro dire, un must per quelli della mia generazione... per gli altri... chiss.

Trappola di cristallo
Regia di John McTiernan. Con Bruce Willis e Alan Rickman. Titolo originale Die Hard. Anno 1988.

"Vieni in California, vedrai che bello, ci divertiremo da matti..."

Cult assoluto dell'action anni '80. Il film che ha creato un'icona indimenticabile della settima arte, John McClane, ed elevato il tamarro a vero e proprio modello.

Questo post molto probabilmente sar del tutto inutile, perch Trappola di cristallo uno di quei film che hanno visto tutti. Un film che per la sua ironia, il suo ritmo e il suo eroe, entrato dritto dritto nel cuore degli spettatori, i quali al solo sentire "Yippee-ki-yay, motherfucker" annuiscono sogghignando mestamente... manco fosse un codice segreto o alta letteratura russa del tardo '700. Tante, anzi tantissime, le scene e le frasi cult, come cult la canotta sfoggiata da McClane fin da subito che in seguito diverr un vero e proprio marchio di fabbrica.

Bruce Willis, qui al suo secondo film di rilievo dopo la commedia Appuntamento al buio, diventa istantaneamente star grazie alla sua interpretazione, da vero duro, del personaggio di McClane. Il motivo abbastanza semplice: lui la vera forza, il segreto, del film. Un eroe grezzo e volgare, un figlio di puttana che proprio non ne vuole sapere di morire. Aggiungendo poi la maestria di McTiernan e un comprimario del calibro di Alan Rickman (qui, ma vado a memoria, per la prima volta villain), il cerchio di questo capolavoro si chiude e noi spettatori devotamente ringraziamo.

Point Break
Regia di Kathryn Bigelow. Con Patrick Swayze, Keanu Reeves e Gary Busey. Titolo originale Point Break. Anno 1991.

"Io credo che neanche tu hai ancora capito il vero spirito del surf. uno stato mentale, dove prima ti perdi e poi ti ritrovi."

Mi sembra ovvio e doveroso far rientrare la pellicola della Bigelow nella schiera dei Mitici. il minimo che possa fare, dal momento che non sono n surfista n tanto meno rapinatore di banche - ma solo perch non riesco a trovare le maschere degli ex-presidenti... che senn... Proprio come giusto omaggio. Il posto se l'era guadagnato gi tanto tempo fa, persino prima dell'esistenza stessa di questa pseudo rubrica. Figlio dell'action anni '80 (e si vede tutto, con tanto di frasi affettatissime) possiede al suo interno quello spirito di sregolatezza, incertezza e voglia di libert, oserei dire grunge, tipico dei primi anni '90 diventando cos, in poche parole, ben altro. Insomma, una pellicola unica nel suo genere. Senza contare che ha la peculiare capacit, come pochi altri (e per pochi altri mi riferisco a Un mercoled da leoni), di saper raccontare e mostrare quell'effimera filosofia di vita chiamata surf... che tanto mi ha fatto sognare, nonch maledire i nostri mari perennemente piatti. Dal punto di vista prettamente filmico ed action la Bigelow ci regale delle scene strepitose, come l'inseguimento a piedi tra i vicoli e le case di Los Angeles o l'assalto al covo dei surf-nazi. Ma anche quelle pi introspettive o se vogliamo di "poetica surfistica" non sono niente male, cos come le scene paracadutistiche. Ma mi fermo se no finisco col fare la scaletta del film.

Point Break un cult. Aggiungere altro sarebbe superfluo.

I Mitici
Regia di Carlo Vanzina. Con Claudio Amendola, Monica Bellucci e Ricky Memphis. Titolo originale Die Hard. Anno 1994.

"Te dico solo 'na cosa: SE CHIAMA DEBBORA CON L'ACCA!!"

Checch si dica in giro i fratelli Vanzina, tra vari film pecorecci e boiate assurde, nel corso della loro lunghissima carriera nei meandri del cinema popolare italiano, hanno sfornato autentici cult e prodotti per lo meno guardabili. Tra i cult io annovero, senza alcuna vergogna, Vacanze di natale, Sotto il vestito niente e, per l'appunto, I mitici. Saranno anche solo 3 titoli su oltre una cinquantina, ma a me non sembrano pochi. I Mitici molto probabilmente rispetto agli altri due il meno cult. Vuoi perch c' chi inserisce in questa particolare classifica altre pellicole dei due figli d'arte, vuoi perch in realt (e lo so bene) non poi tutto sto grande film. Ma io ci sono affezionato.

Perch considero I Mitici un film mitico? Perch un film semplice, dalla trama un po' bizzarra ma funzionale, colorato da vari dialetti, con battute anche un po' volgari ma mai veramente scadenti, perch a distanza di quasi 20 anni risulta ancora divertente e gli attori protagonisti sono affiatati e in parte. per me un cult pi per fattori nostalgici... un film che si guarda che un piacere in tutto relax.

Da segnalare l'ottima prova (forse l'unica) della Bellucci - fu lanciata da questo film - dove sfoggia un pesante accento umbro per interpretare la procace Debora con l'acca. Bravi anche i due romani Claudio Amendola e Ricky Menphis, che si ritrovano nuovamente assieme dopo Ultr. Forse alcuni storceranno il naso, ma che volete che vi dica... per me mitico e tale resta.

48 Ore
Regia di Walter Hill. Con Nick Nolte e Eddie Murphy. Titolo originale 48 Hrs. Anno 1982.

"Sono stato in prigione per tre anni, il mio cazzo diventa duro se soffia il vento"

Vi stato un tempo durante il quale in Tv bastava annunziare: "Nell'arco di pochi d, all'ora che volge al deso, trasmitto sar una pellicula dal gaudio intento cum Eddie Murphy", per far innalzare l'hype delle genti a palla.

Che fosse un film action o una commedia, ma molto probabilmente erano entrambe, poco importava. Che il film fosse stato trasmesso appena tre settimane prima poco importava. L'unica cosa che importava era Eddie Murphy. Eravamo gente semplice e con poche pretese, all'epoca. Poi un bel giorno, credo tra il 1995/1996, tutto svan come per magia. Per un po' ho sperato che fosse solo un momento di passaggio, ma giunto alla terza delusione di fila e con delle prospettive per il futuro pessime, abbandonai Eddie al suo destino.

Che sia 48 Ore il primo Mitico "ufficiale" di Eddie (tempo fa ho postato Una poltrona per due) non una casualit, l'ho scelto perch tutto inizi con questa strepitosa pellicola di Walter Hill. Il film esattamente come lo ricordavo, un action bello spinto e con battute lontane chilometri da un qualsiasi barlume di finezza.

That's Mitico!

58 minuti per morire


Regia di Renny Harlin. Con Bruce Willis e William Atherton. Titolo originale Die Hard 2. Anno 1990.

"Motherfuckin' motherfucker!"

Sequel del gi mitico Trappola di cristallo. Come accadeva gi nel primo capitolo, il greve John Mc Lane si trova semplicemente nel posto sbagliato al momento giusto. E anche se cambiano ambientazione e cattivi, la solfa rimane la stessa. E non dico solfa in senso denigratorio... fosse stato cos non sarebbe tra I Mitici. A me la solfa di Die Hard 2 (nome apocrifo poi ufficializzato nella ristampa in dvd, ma sto divagando) piace, e pure parecchio.

Dicevo, le cose sono pi o meno le stesse del primo film ma solo di pi. Il gruppo di cattivi stavolta pi addestrato, pi numeroso e pi cattivo. Le persone da salvare sono migliaia, c' il consueto "uno contro tutti", i tipici superiori che non si rendono conto di niente e tante, ma tante, belle sparatorie e scazzottate. Unica pecca, se cos la si vuole chiamare, l'apparizione della canotta solo nella scena finale. Ma va bene cos visto che torner alla grande con il terzo, eccezionale, capitolo. Buona anche la regia di Harlin, colui che pochi anni dopo film quel gran pezzo di tamarrata di Cliffangher... e scusate se poco.

Nella mia personale classifica sulla serie finisce al terzo posto, ma il distacco con Duri a morire in seconda posizione irrisorio.

Die Hard - Duri a morire


Regia di John McTiernan. Con Bruce Willis, Jeremy Irons e Samuel L. Jackson. Titolo originale Die Hard: With a Vengeance. Anno 1995.

"Listen, you fail I cover your ass. I fail you cover my ass!" "And if we both fail?" "Then we're both fucked!"

E poi un bel d del 1995 John McClane torn. John McTiernan, regista del primo capitolo, riprende in mano la sua creatura regalandoci il sequel migliore dei 4 (ad oggi) Die Hard.

L'avvenimento del ritorno, sul grande schermo, di McClane ricordo che mi mise una scimmia clamorosa, non ci potevo credere che finalmente anche io avrei potuto gustare le avventure dell'uomo in canotta sul grande schermo. E ricordo che fu anche il primo film che vidi scompagnato da genitori o chi per loro, perch al cinema ci mandarono da soli... liberi di ingozzarci di pop corn e coca cola. Le prime scene di quel fantastico pomeriggio (ovviamente ci mandarono al primo spettacolo) sono ancora impresse nella mia memoria, con quella mano piena di pop corn ferma a mezz'aria tra il contenitore e la bocca a pochissimi minuti dall'inizio per via dell'improvvisa esplosione nel centro di Manhattan. Memorabile. Inutile dire che l'aggiunta di Samuel L. Jackson, che trasforma il film in buddy movie, non fa altro che amplificare il livello delle battute nel film nonch delle stronzate che Willis/McClane sputa fuori.

Grande grandissimo film, intrattenimento puro, un cattivo esemplare (Jeremy Irons in canotta blu), campo da gioco (New York) vasto e livello di tamarraggine altissimo.

Beverly Hills Cop


Regia di Martin Brest. Con Eddie Murphy, Judge Reinhold e John Ashton. Titolo originale Beverly Hills Cop. Anno 1984.

"A heh-heh-heh-heh."

Del periodo in cui Eddie Murphy era qualcuno gi ne ho parlato. Ma per i meno attenti vi far un breve riassunto: Film con Murphy in TV = Tutti guardavano la TV.

Beverly Hills Cop il film manifesto, il film simbolo, il film di maggior successo (non ho dati certi, sto sparando a caso con la speranza che sia effettivamente cos). Tra le pellicole dell'attore il film che tutti (leggi la parentesi precedente) hanno visto pi volte. E se ancora non siete convinti pensate che talmente un filmone da aver reso famoso anche Tonino Accolla, il doppiatore. Questi sono fatti. Capito di che livelli parliamo?

Ora per capire il perch Beverly Hills Cop un film porr delle semplici e banali domande alle quali mi dar risposta. Pu sembrare una pratica da psicopatico, o da Marzullo, ma se le risposte il larga parte coincidono con quelle che avreste dato voi... fatevi un'esame di coscienza e pentitevi di avermi dato dello psicopatico o, peggio, del Marzullo.

- Beverly Hills Cop un film noioso? NO - Ha Beverly Hills Cop un ritmo coi controcazzi? SI - La sceneggiatura di Beverly Hills Cop ha dei cali di ritmo e/o non calibra bene tensione, azione e commedia? ASSOLUTAMENTE NO - Beverly Hills Cop un film divertente? SI - Credi che Beverly Hills Cop stia invecchiando male? NO - Ci sono in Beverly Hills Cop delle divertenti scene action? SI - Ti ricordi a memoria il motivetto musicale di Beverly Hills Cop? SI... pa-pa-papapa-pa-pa... difficilissimo da scrivere. - E ti piace? SI - Secondo te Beverly Hills Cop un film perfetto? Non saprei, ma di sicuro siamo da quelle parti - Beverly Hills Cop un film divertente? Si... e mi ero gi posto questa domanda.

Ok finiamola qua.

Tutto questo per dire che Beverly Hills Cop figo assai e che a quasi 30 anni di distanza ancora diverte come se fosse uscito ieri.

Beverly Hills Cop II


Regia di Tony Scott. Con Eddie Murphy, Judge Reinhold e John Ashton. Titolo originale Beverly Hills Cop II. Anno 1987.

"Quanto ci mette di solito a depilarsi le gambe?" "Devo supporre che si tratti di un complimento..." "No, a dire il vero cercavo solo di offrirle il mio aiuto!" "Non credo che accetter..."

Dopo aver fatto un film clamoroso e mitico come Beverly Hills Cop, qual secondo voi la migliore delle mosse possibili per un sequel? Ovvio, farlo girare a Tony Scott.

Tony all'epoca di Beverly Hills Cop II non era certamente un cult man riconosciuto com' oggi, aveva fatto giusto un paio di film e gli mancava ancora qualche anno per raggiungere la fama di action-director. Per che succede, qualcuno ha l'intuizione che il ragazzo uno con le palle - secondo me stato Jerry Bruckheimer - e gli affida la regia. Ti voglio bene Jerry!

Il risultato come sappiamo sorprendente, cos tanto che non solo riesce ad eguagliare il primo film del 1984 ma addirittura a superalo, infondendo un qualcosa in pi aumentando, quantitativamente e qualitativamente, l'escalation action. Eddie Murphy in formissima e pronto a spaccare, si amplifica la componente buddy dando maggior risalto ai due sbirri Rosewood e Taggart e si condisce tutto con la chicca della cavalla glaciale Brigitte Nielsen. Era praticamente ovvio che ne sarebbe uscito fuori un secondo mitico.

Cosa fare a Denver quando sei morto


Regia di Gary Fleder. Con Andy Garcia, Christopher Walken e Christopher Lloyd. Titolo originale Things to Do in Denver When You're Dead. Anno 1995.

"My new motto: Fuck the head!"

Era met degli anni '90, Pulp Fiction era il top e tutti cercavano in qualche modo di cavalcare l'onda del cool creata da Tarantino. Tanti provarono e altrettanti fallirono nell'impresa di raggiungere la perfezione toccata dal regista di Knoxville. Solo in pochi riuscirono a dare un reale contributo e quei pochi riuscirono ad arrivare anche qui nel bel paese - la distribuzione italiana ha, in questo senso, importato prevalentemente i migliori. All'epoca (parlo di periodo che va dal 1995 al 1999... pi o meno) io ero letteralmente affamato di film criminali/cool/cazzuti come Pulp Fiction perci, quando nel 1997 arriv, dopo due lunghissimi anni, Cosa fare a Denver quando sei morto ovviamente mi fiondai a vederlo e ovviamente divenne uno dei tanti miei cult (sono uno dal cult facile, lo so!).

Nel corso degli anni Cosa fare a Denver quando sei morto rimasto s nel mio cuore ma comunque in una posizione gregaria cos, nonostante possedessi la VHS, quando mi capitava di rivedere un film andavo spesso a prendere i must - che poi spesso, se rivedevo un film, era per fare opera di educazione e diffusione a parenti, amici o avventori. Comunque tutto ci era per dire che Cosa fare a Denver quando sei morto mi sempre piaciuto ma non me lo sono inculato pi di tanto, almeno non quanto si sarebbe meritato. E mi dispiace pure, perch un film figo, girato bene, con un cast da paura che interpreta bei personaggi, una Denver cattiva e spietata e seppure il plot sia semplice e lineare il gioco funziona alla grande.

Un film che ha pagato l'essere venuto al mondo dopo Pulp Fiction. Ok, resta comunque due o tre scalini al di sotto del predecessore ma una rivalutazione secondo me se la merita.

Il ragazzo dal kimono d'oro


Regia di Fabrizio De Angelis. Con Kim Rossi Stuart e Ken Watanabe. Titolo originale Il ragazzo dal kimono d'oro. Anno 1987.

"Hai paura? Tu stato molto spiritoso ieri, adesso si diverte Quino"

Come nasce Il ragazzo dal kimono d'oro: 1984 - gli americani producono un film che si chiama Karate Kid. 1986 - sempre gli americani, producono il sequel, ovvero Karate Kid 2. 1987 - in Italia un produttore dice "Famio pure noi er film co' li regazzini che se pistano!". Nello stesso anno Il ragazzo dal kimono d'oro prende vita.

Dovete sapere che questi due film, Il ragazzo dal kimono d'oro e Karate Kid (con i loro rispettivi sequel), hanno influenzato non poco il corso della mia vita essendo la causa scatenante dell'avermi fatto fare karate nei primi anni '90 - se non ricordo male dal febbraio 1991 al maggio/giugno del 1995. Ebbene si, c'ho delle armi al posto di mani e piedi... no, non vero. Per 4 quattro anni ho, in pratica, fatto da sacco umano a futuri campioni italiani. Sono cose che capitano quando una pippa (cio io) finisce in una delle palestre pi forti d'Italia. Viviamo in un mondo generalmente ingiusto.

Ma torniamo a Il ragazzo dal kimono d'oro. Ambientato nelle Filippine, dove anche i filippini quando parlano tra loro non coniugano i verbi, racconta di un giovanissimo Kim Rossi-Stuart che prima si fa pestare a sangue dal temutissimo Quino (ovvero il quindicenne pi cazzuto delle Filippine) per poi, dopo un training intensivo di due/tre giorni di karate (ovviamente dentro una foresta), tornare e sconfiggerlo grazie al magico "colpo del drago". Vabb ho spoilerato, ma sto parlando di un film del cazzo quindi state buoni che non fa niente.

Non vedevo Il ragazzo dal kimono d'oro credo dal mio periodo di karateka. Del film mi ricordavo giusto un paio di scene e nulla pi e durante la visione mi sono cos tanto stupito dal me stesso del passato da aver chiesto alla mia spalla usuale di "film di mazzate" (che poi uno di quelli che vinse il titolo italiano di karate... questo per dire che sono uno che non porta rancore) com' stato possibile che all'epoca non ci importasse un cazzo di recitazione, plausibilit, di inseguimenti in moto alla folle velocit di 10 km/h, di un karate che in realt non karate, della mega-cazzata del "colpo del drago" o della mancanza di un qualsiasi altro elemento che renderebbe un film almeno decente. La risposta non me l'ha saputa dare e manco io ne ho trovata una, per vi posso dire che per quanto Il ragazzo dal kimono d'oro sia una coglionata resta un film mitico... cos come il secondo della saga. No regrets!

Nico
Regia di Andrew Davis. Con Steven Seagal, Pam Grier e Henry Silva. Titolo originale Above the Law. Anno 1988.

"You guys think you're above the law... well you ain't above mine!"

Tempo fa vi avevo promesso che un giorno saremmo arrivati a parlare anche di Steven Seagal. Quel giorno giunto!

Nico, ma forse inutile dirlo, al suo tempo lo adoravo. Parliamo come al solito dei primi anni '90, io ero un ragazzino e vedere un action man cos statico ma anche cos letale aveva un che di affascinante. La staticit tipica di Seagal, ora ancora di pi visto che ha assunto le sembianze di una cabina armadio, e ben si contrastava con i calci volanti di Norris, le spaccate di Van Damme o le acrobazie di Don "The Dragon" Wilson. La tecnica recitativa di Seagal consiste semplicemente nello stare per tutto il tempo con le braccia conserte, poi quando c' da menare lui si posiziona, dopodich gli avversari volontariamente si schiantano contro le sue mani. Ora ditemi se questo non rivoluzionario! Come facevi a non voler essere pure tu uno capace di torcere qualsiasi parte del corpo dello sfidante cos, senza manco sudare?

Personalmente per la voglia di Seagal dur poco, non sono mai stato un grande seguace dei suoi film a parte questo, Trappola in alto mare, Trappola sulle montagne rocciose e non ricordo pi se Decisione Critica o Programmato per uccidere. Scusate ma sono passati tanti anni e finch non li rivedr non posso fare affermazioni certe.

Nico oggi rientra a pieno titolo nella categoria dei "film del cazzo", totalmente banale e con una delle scene action pi idiote mai viste (nel senso che le azioni dei personaggi non hanno alcun senso logico). Per pu tornare molto utile nel caso si volesse fare uno studio sulle pettinature pi orribili di fine anni '80. Ci sono tutte, dal caschetto, al mullet, al cotonato, al mullet cotonato, alla permanente fino al seagal-hairstyle. Perch un mitico? Non lo so, ma cos!

Black Rain - Pioggia sporca


Regia di Ridley Scott. Con Michael Douglas, Andy Garcia e Ken Takakura. Titolo originale Black Rain. Anno 1989.

"Vi piover tanta di quella merda addosso che maledirete il mio nome tra una doccia e l'altra!"

Quando un thriller non poteva essere considerato tale se dentro non ci mettevi qualcosa di asiatico. Perch l'Asia nei thriller anni '80 tirava un casino.

Siamo tutti d'accordo (credo) che Scott dopo quella fantastica tripletta degli esordi (I Duellanti, Alien e Blade Runner) si sia leggermente adagiato sugli allori. Certo la sua carriera in seguito ha riscosso parecchi successi commerciali, ma le vette raggiunte da quei primi tre film non sono mai state raggiunte. Tra i tanti alti e bassi della sua carriera vi anche Black Rain. Prima di trasformarmi in una groupie del film, mi tocca premettere che sono assolutamente cosciente del fatto che Black Rain sia ben lontano dall'essere un film perfetto, essendo una pellicola piena di banalit, largamente inverosimile, con parecchia retorica e un sacco di "Noi Americani facciamo come cazzo ci pare e voi giappo di Osaka non capite niente e meno male che sono venuto io... oh, yeahh!!!", che potrebbe facilmente essere letto come un pelo razzista. Sono anche cosciente che se l'avessi visto per la prima volta oggi, l'avrei blastato (dall'inglese to blast = distruggere) con tutte le mie forze. Ma non andata cos.

Il film mi ha plagiato quando ero ancora inerme e grazie alla sua semplicit e retorica mi ha fatto suo, rendendolo automaticamente un Mitico. E sempre grazie a questo plagio sono tutt'ora convinto del fatto che gli sbirri giappo di Osaka devono essere istruiti dai poliziotti corrotti di New York perch non sono capaci. Ma proprio che devono fare i corsi di aggiornamento. Capito come sto messo?

Black Rain un adorabile tripudio di tamarro style di fine anni '80, dal ritmo strepitoso che il buon Tony deve essere stato tanto fiero del fratellone. Black Rain un filmone e merita tutti i privilegi dello status di cult... cio, non manca neanche la ferrea regola del "solo una volta sospeso, lo sbirro risolver il caso".

The Karate Kid - Per vincere domani


Regia di John G. Avildsen. Con Ralph Macchio, Pat Morita e Elisabeth Shue. Titolo originale The Karate Kid . Anno 1984.

Questo un dojo di Karate, non una scuola di ricamo. Lei non pu venire da noi, lanciare una sfida e poi andarsene, amico.

Se avete letto quanto scritto su Il ragazzo dal kimono d'oro, gi sapete che Karate Kid stato un tassello importante della mia esistenza.

La visione di Karate Kid fu come travolgente. Lo vidi la prima volta in tv credo verso i 5 o i 6 anni di et, e cominciai subito a imitarne le mosse pur non avendo ricevuto alcun training. A tal riguardo chiesi a mio padre di lasciarmi pittare lo steccato, ma lui mi fece notare che vivevamo in un condominio quindi lo steccato me lo sarei potuto pure scordare. Incalzai subito tirando in ballo la macchina, ma la risposta fu un semplice "Vedremo!". Il training alla karate kid non inizi mai, ma continuai comunque ad esercitarmi arrivando a saltare addirittura tutti gli step per concentrarmi esclusivamente sulla Mossa della Gru... che a parer mio riusciva anche benissimo. Quando poi cominciai a fare karate come si deve, arriv la prima grande delusione della mia vita con lo scoprire che, nella palestra che avevo iniziato a frequentare, la fatidica mossa non l'avrei mai imparata e tanto meno mai usata. Le ore passate davanti allo specchio, in un niente, finirono letteralmente nel cesso.

Essendo Karate Kid una specie di Rocky per piccini fu chiamato a dirigere la baracca Avildsen, e la scelta ovviamente fu azzeccatissima, tanto che il film ebbe un successo clamoroso da aver generato ben 3 sequel, un remake e svariate imitazioni. Col passare degli anni, e delle visioni, cominciai anche a provare un pelo di empatia per i ragazzi del Cobra Kai. Nel senso che, pur essendo stronzi, mi facevano quasi pena per come venissero plagiati dal loro maestro... e poi tocca dirlo, Daniel San un coglionissimo e almeno in un paio di occasioni le mazzate se le va a cercare. Non sto certo giustificando le azioni bullistiche dei biondini, ma tocca dare a Cesare quel che di Cesare.

Karate Kid ad oggi ancora un mega-film senza se e senza ma, nel rivederlo si scopre anche una sotto-trama proletaria, uno scontro tra ricchi e poveri il cui fulcro, molto probabilmente, avviene nella scena motocross vs. bmx. Almeno, cos credo!

Ghostbusters - Acchiappafantasmi
Regia di Ivan Reitman. Con Bill Murray, Dan Aykroyd e Sigourney Weaver. Titolo originale Ghost Busters. Anno 1984.

"Beh, dove sta il problema? Avete visto, un marinaio, qui a New York, lo portiamo a scopare ed abbiamo risolto il problema!"

Molti sono stati gli eventi accaduti nell'anno di grazia 1984. Qualche esempio: Al Bano e Romina vincono Sanremo; muoiono Berlinguer, Indira Gandhi e quello che, leggenda vuole, sia stato il paziente zero dell'AIDS; Maradona passa al Napoli; viene presentato il primo computer della Apple; nasce Frank Manila; Mastelloni dice una bella bestemmia in diretta Tv; vengono dati alle stampe album come Born in the USA, Ride The Lightning dei Metallica e quello su "la fava grossa" di Madonna; al cinema escono autentici cult come Karate Kid, C'era una volta in America, Terminator, Scuola di Polizia, Nightmare, Alba Rossa e appunto Ghostbusters.

Vi starete chiedendo (probabilmente no, ma tanto ve lo dico lo stesso) il perch di questa lista di avvenimenti. La motivazione, tanto idiota quanto semplice, che non volevo partire in quarta, in preda a esaltazione, per poi ritrovarmi, a causa di mancanza di parole, un post di due sole frasi del cazzo che non dicono nulla. Ok. Vi confesso che in realt, preso dall'emozione, ho effettivamente cominciato a scrivere il post e che mi sono bloccato a sole due frasi. Queste due frasi: Ghostbusters, cari miei, uno di quei cult, ma talmente cult, che manco ve lo sto a dire. Ghostbusters non solo un film Mitico (appellativo che spesso appioppo per meri fattori nostalgici) ma tipo giga-Mitico. E ho detto tutto!

Resa dei conti a Little Tokyo


Regia di Mark L. Lester. Con Dolph Lundgren e Brandon Lee. Titolo originale Showdown in Little Tokyo. Anno 1991.

"There's nothing wrong with my form!"

Resa dei conti a Little Tokyo era uno di quei film che la tv generalista italiana trasmetteva a getto continuo, non si sa bene il perch ma cos... stateci. Io poi, non contento degli innumerevoli passaggi e per prevenire un'eventuale cambio di rotta, mi feci pure una bella copia personale e quindi capitato che nell'attesa, tra una messa in onda e l'altra, me lo rivedessi pure cos da arrivare sempre pi preparato alla visione successiva. - All'epoca se mi affezionavo a qualcosa non c'erano cazzi, diventavo praticamente ossessivo. -

Comunque sia, Resa dei conti a Little Tokyo oggi rientra di diritto tra I Mitici per svariati motivi che non vi sto ad elencare perch tanto sono sempre gli stessi, motivi che si possono riassumere nella sola parola nostalgia. Ovviamente trattasi di un film tamarrissimo, ma attenzione perch non si ferma qui poich del 1991, una data cruciale che fa aumentare esponenzialmente la sua tamarraggine. Provo a spiegarmi. Prendiamo ad esempio i costumi. Questi sono di un orripilante che difficile pure parlarne, tra abiti dai colori pastello, paiette, camice dai motivi floreali/copridivani/tende e Superga bianche... cio gli yakuza con le Superga bianche!!! Altro esempio pu essere la scelta "stilistica" di far recitare Dolph nelle seguenti modalit: con chiodo di pelle e canotta, solo canotta, a petto nudo, a petto nudo con mini-shorts e anfibi, con un bel kimono nero ma senza allacciare la giacca e fascia in testa con simboli nipponici (ma tranquilli la giacca del kimono avr vita breve).

Ma sorvoliamo i costumi e parliamo dei combattimenti e delle scene action...

... vabb si vede il trampolino, ma che importa? Sappiate che comunque si picchiano, si sparano, si mutilano, si esplodono e ci sono donnine nude praticamente sempre. Per dirla in modo spiccio, c' tanta robetta mitica.

Lo chiamavano Trinit...
Regia di Enzo Barboni. Con Bud Spencer e Terence Hill. Titolo originale Lo chiamavano Trinit... Anno 1970.

"Ehi tu, elegantone!"

Lo chiamavano Trinit... credo sia stato un "Mitico universale" sin da principio. Fece il botto eclatante quando usc, gener svariati cloni (dopo cominciarono a fare quasi esclusivamente western-comici) e ben due sequel.

Per quanto mi riguarda non ricordo assolutamente il mio primo approccio al film e la mia teoria che il film di Barboni ci sia sempre stato. Per qualcuno ad esserci sempre stato Dio, per me Trinit. Voi direte che che si tratta solo di un film, che ce ne sono molti di cult (e questa rubrica lo conferma) pari se non addirittura migliori di Lo chiamavano Trinit, e io non posso che darvi ragione. Ma c' un dato di fatto incontestabile, e cio che quando la pellicola con Bud e Terence viene mandata in onda fa sempre e comunque milioni di spettatori. E la cosa va avanti da almeno 30 anni. Nessun altro film, per quanto cult o Mitico, ha questo potere e non c' trasmissione concorrente che sia mai riuscita a contrastare il fenomeno. Come ve lo spiegate? Come stato possibile anche solo riuscire a creare un film di tale portata? Sono certo che tutti voi avete ben presente il film. Giusto? Ora pensateci un attimo e ditemi se non ho ragione quando dico che una qualche forza divina debba aver contribuito a tutta l'operazione. Cio parliamoci chiaro, qua siamo di fronte alla creazione di un'unica scena cult, lunga ben 106 minuti, e con in pi uno dei leitmotiv pi fighi di sempre e l'unica spiegazione possibile e razionale, secondo me, resta lo zampino di Dio. Non ve ne possono essere altre. Per concludere, se Lo chiamavano Trinit dovesse diventare una religione io sarei ben lieto di osservarla... e senza pormi alcun dubbio!

Dredd
Regia di Danny Cannon. Con Sylvester Stallone, Armand Assante e Rob Schneider. Titolo originale Judge Dredd. Anno 1995.

"Io non ho infranto la legge! Io sono la legge!"

Avendolo citato nel post del Dredd nuovo, quello che sembra tanto The Raid Redemption, mi venuta voglia di rispolverare questo classico (ovviamente in termini puramente autobiografici) della seconda met degli anni '90. Per chi non l'avesse ancora capito sto parlando del primo Dredd, cio quello con Sylvester... come potete comodamente leggere qui su. Dredd entr nella mia vita un po' cos, quasi per caso, quasi per noia. Pi come film con Stallone che per altri motivi come potrebbe essere la trasposizione di un fumetto, l'ambientazione futuristica o quant'altro. Non era manco un film che attendessi pi di tanto e non mi ha mai letteralmente esaltato, diventato un Mitico per inerzia. Nel senso che l'ho visto cos tante volte che mi entrato dentro senza che me accorgessi. Non so se riesco a farmi capire. Non sto dicendo che non mi piace, anzi lo trovo molto divertente, ma al tempo stesso non lontanamente paragonabile a quasi tutti i film presenti in questa rubrica. l'equivalente di un parente, tipo un cugino a cui vuoi bene per il legame di sangue ma non detto che se fosse stato un estraneo sareste diventati amici. Dredd come quel cugino che quando c' il pranzo di famiglia fate comunella, ridete, scherzate ma poi "ciccia, ci vediamo l'anno prossimo".

Dredd del 1995 con Stallone ti voglio tanto bene ma, oltre ad essere un cugino, resti un film del cazzo.

Little Odessa
Regia di James Gray. Con Tim Roth, Edward Furlong e Vanessa Redgrave. Titolo originale Little Odessa. Anno 1994.

"C'mere. How'd you know I was here? I won't do anything, just tell me."

Era la seconda met degli anni '90 e, come ho gi spiegato in altre occasioni, io andavo alla ricerca spassionata di film coi criminali. Storie dure, cazzute... insomma, avevo una rota micidiale (ma quanto anni '90 il temine "micidiale"?) causata da Le Iene e Pulp Fiction. Un bel d al videonoleggio spunt fuori questo film e vedendo in copertina il faccione incazzato di Tim Roth lo noleggiai al volo e tutto contento, con tanto di rigolino di bava che usciva dall'angolo della bocca, lo portai a casa. Mi aspettavo fosse una cosa iper-cool e pieno di groove, si rivel essere un qualcosa di diverso. Quello che i miei giovani occhi videro era come una gemma grezza ma splendente. Un misto di amore e glacialit, un qualcosa che era s coi criminali e gli omicidi ma era anche pieno di domande interiori, dramma familiare, difficili rapporti umani, scelte e confronti col passato. Ne rimasi affascinato, tutto sembrava cos vero da farmi quasi paura, cos reale. Una cosa molto diversa dalle esagerazioni pulp viste nei film di Quentin e di quelli che lo scimmiottavano.

Fu cos, quindi, che James Gray cre, a soli 25 anni, il suo primo Mitico e fu cos che inizi la nostra amicizia.

Conclusioni
Se siete arrivati a questa pagina vuol dire due cose, o avete effettivamente letto tutto il libello oppure siete corsi a vedere come sarebbe andato a finire. Se rientrate tra quelli della seconda categoria sappiate che non c' un finale. Cio non un romanzo, quindi non so proprio che dirvi. Se ne volete uno vi posso dire che stato "il maggiordomo". Che poi non si sa perch dovrebbe essere il finale pi scontato per un giallo. Cio io, andando a memoria, non ricordo nessun libro o film con questo finale. Ma vuoi vedere che questa mia piccola raccolta sia il primo "libro" ad avere questo finale? E senza essere n un giallo n un romanzo? Ah! Comunque tornando a noi volevo porgere i miei ringraziamenti a coloro che in qualche modo hanno permesso molte delle cose presenti in queste pagine e molto altro ancora. E non mi riferisco ai solo registi, attori ecc. ma proprio a tutti: genitori, parenti, amici (presenti e passati), viandanti... Ma ora non riesco a non pensare alla storia del maggiordomo perci vi ringrazio tutti indistintamente. Grazie mille, se sono cos tutta colpa vostra.

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