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UCLA Valesi, Stefania, UCLA Publication Date: 1982 Publication Info: Carte Italiane, Department of Italian, UCLA, UC Los Angeles Permalink: http://escholarship.org/uc/item/2025r2tb Keywords: Italian literature; Italian Studies; 1900-1999; Novecento; Valesio, Paolo; interview; intervista
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INTERVISTA
CON PAOLO
VALESIO
Paolo Valesio, in
visita a
UCLA
in occasione del
convegno Ameri-
novembre, 1981), ha gentilmente concesso a Carte Italiane l'interche ora pubblichiamo. La conversazione ha avuto luogo presso la facolt d'Italiano a UCLA dopo una conferenza in cui Valesio ha sviluppato ulteriormente un lavoro d'analisi sul canto quinto zW Orlando Furioso gi iniziato su Yale Italian Studies, primavera
vista
UCLA,
e Lucia Re,
di Italiano e Letteratura
Comparata
UCLA.
sia in
numerose pubblicazioni
citare
campo
lo
scientifico
che
pi gi note.
relievo:
di
maggior
1981,
Prose in poesia,
Guanda
1981, e
il
romanzo pubblicato da
L 'ospedale di Manhattan.
Ted Cachey
Stefania Valesi
analisi di stamattina
sem-
Ora
io
mi domando
CARTE ITALIANE
quanto pu
essere utile
le
un procedimento
di questo
genere e pi in
critica?
mi sembra,
e di
un
Uno
la ricerca genealogica,
il
simbo-
da Tirant lo Blanch
e l'altro
me
pare essenziale.
Si tratta di un movimento molo pre-freudiano, in cui sia che si usino le fonti sia che non si usino, non si vedono certe cose. una lettura che mi sembra insoddisfacente: io la chiamo razionalistica ma in molti casi semplicemente una parafrasi. Come antitesi a questa tesi si scopre Freud,
prima
c'
un
discorso, chiamia-
diciamo
cos,
ma insomma, un
pensiero
gi
abbastanza
stabilito,
moderno; e allora uno rivisita il testo in questo modo. A me preoccupa molto il fatto che gran parte della critica che io conosco, e della migliore devo dire (non mi preoccuperebbe se non fosse la migliore), in America soprattutto, resta al primo stadio; e non a caso si occupa per lo pi di letteratura moderna, dove allora la differenza diventa solo fra una parafrasi ingenua e una parafrasi intelligente del testo. Ma restiamo troppo spesso alla parafrasi, e non mi pare che questo basti: l'introduzione delle fonti ha un aspetto storico, che io adopero soprattutto in senso di strategia retorica.
Un
solo per
li
la letteratura
contemporanea o seguente
si
tratta dell'irruzione di
una citazione
freu-
le parti:
Freud che glossa questi studiosi; anche in linea con un discorso contemporaneo che venuto fuori qualche anno fa in Yale French
Studies nel
tori
numero che
si
cura-
che non
si
tratta di applicare la
ma
un
reciproco scambio
dalla psicanalisi.
impara dalla letteratura e la letteratura impara Ecco, secondo me questo un punto veramente
importante.
Il
momento
un momento cono-
INTERVISTA
scitivo,
Con
quando uno veramente si cimenta con gli intertesti. miei studenti l'anno scorso abbiamo letto il Boiardo: ci sono
viene
basta: voglio dire,
tante cose intelligenti da dire sul Boiardo senza uscire dal Boiardo.
Ma non
non
possibilmente e sperabilmente inserirlo avanti o indietro: allora Boiardo- Ariosto, Boiardo e l'altro Boiardo, Boiardo che fa poesie d'amore o che
traduce, ec. Questo molto importante e va fatto. Perci io adopero
la
sibile e intelligente
ma
me non
la
genealogia, cio
modo
in cui
nasce
un episodio
dell'Ariosto
il
mi pu
D'Annunno con
il
zio, per
esempio. Quindi
non posso
viene prima di B, se no
il
non
pu
rapporto con
forse
l'inconscio, cio
un inconscio
io
collettivo direi, in
un senso
un po'
mia
ma
certamente l'inconscio di
contraddi-
Per
mi rendo conto
analisi
zioni all'interno del discorso di un personaggio. un problema che mi stato fatto notare anche a proposito del mio pezzo su Cordelia e Re Lear nel libro Novantiqua, dove il mio punto di vista generale che c' un inconscio del discorso, per cos dire, e quindi da una parte l'inconscio di Cordelia non mi interessa, ma dall'altra va a finire che mi interessa. Nella mia analisi io parlo delle contraddizioni di Cordelia, parlo di Cordelia che dice di fare una cosa e ne fa un'altra, come stamattina parlavo di Dalinda che dice una cosa e ne fa un'altra. Io direi che si tratta di un tragitto, e per arrivare del discorso il quale passa attraverso certi personaggi. Il luogo a cui arriviamo un luogo comune. Si tratta di un discorso ontologico. Il problema che suscita Freud un problema fenomenologico e non ontologico, cio Freud uno storicista, un materialista. Io penso che questo non vada pi bene. C' per una parola che non voglio ancora pronunziare, e per il momento uso la parola ontolgico. Cio io non credo pi a un esame storicistico della storia. Credo alla possibilit di un esame
astorico della storia,
dove cio
la
CARTE ITALIANE
Erodoto
poi
Ariosto,
poniamo)
va
giocata
contro
una
non
successione, in cui esistano insieme; quella che Heidegger chiama la permanenza del medesimo . I problemi di fondo sono sempre
quelli e le
mosse
possibili
sono
in
numero relativamente
la
limitato,
quindi
la storia a
me
pare che
sia in
Voglio dire, c' un luogo, io a questo punto per chiarire lo chamerei luogo spirituale, non userei pi tanto la parola inconscio; ga
parie
ha
in
questo
mente quando
dice
ga parie.
lui
un miscuglio di
voglia distinguere.
non credo
me
citando
Dio
un aforisma della Gaia Scienza, dice ...prima di morto bisogna aver amato la religione come madre e
nutrice
quasi
di
tutti
gli
aforismi
di
Nietzsche
ho passato met
un
de la Barca a smontare il discorso di Nitezsche sul Dio morto. Il mio smontaggio consisteva nel dire che c' una retorica modernistica di Nietzsche che va contro il Nietzsche maggiore e migliore. Ci sono
tante Gaie Scienze; quella che hai citato tu la linea portante.
Non
un'innovazione
moderna, coesistente al sorgere di ogni atto religioso e questo, secondo me, Nietzsche genealogista lo capisce meglio. Quella linea del Dio morto della Gaia Scienza troppo compiaciuta e quella che citi tu invece la tendenza giusta.
Nietzsche aggiungerei un
nome meno
il profano
alla
moda
che quello di
anche
se in
eccitante di Nietzsche e
meno
un
ele-
gante di Lacan. Dice che l'idea stessa che esista una sfera del profano
un'idea tarda,
certo
omnicomprensivit
INTERVISTA
CON PAOLO
VALESIO
della lingua.
basta. Io
sione
Quando sei arrivato a questo, allora capisci che non mi rendo conto benissimo che, se alla fine di una discussulla retorica in cui ho detto che tutto retorica, vengo fuori
tibi
con silentium
Per noi non dobbiamo stupirci a priori che un discorso sulla retorica finisca nel silenzio. Non mi preoccupa l'ossimoro come tale, anzi
me un problema empiricome una critica che ha per motto silentium tibi laus si differenzi da una critica che abbia alla base, qualunque sia il motto, un discorso materialistico di demistifilo cerco
francamente.
Il
problema secondo
il
co, cio
come
far parlare
silenzio,
cazione. Quello che sto cercando di fare io adesso far sentire nella
un pensiero che dice tutto retorica (un ti mostra come ogni formazione culturale sia una superstruttura su parole), e un pensiero che in fondo un pensiero classico, un pensiero che recupera la grande tradizione
scrittura la differenza fra
retorica, la
quale
sia nel
paganesimo,
il
sia nel
giudeocristianesimo non
della retorica perch
di evocare
potere
il
immenso
comunque
dietro c'era
mio parere
questo vero anche dei pagani, forse non per Aristotele ma certo dei grandi presocratici: per esempio quando loro parlano del linguaggio
ne sanno
allo stesso
dovremmo
recuperare questo senso. Io penso che una critica scritta su questa base suoni diversa.
il
parlandone,
il
princi-
meno
Non
mai
silenzio
la
ma non
non
ci
sar
sola parola.
A me interessano
che
io trovo
punto
gli scrittori
materialisti. Solo
non
ce la
maggiori non materialisti oggi, (penso a Derrida), vogliono dire cos la storia, e il religioso loro lo mettono
che
i
avanti in
modo
se volete
Per quest'eleganza a
me non
molto elegante, cio senza dire teologia. basta pi. A questo punto sento l'esi-
genza di un chiarimento. Qui approfitto di voi in fondo, cio dell'occasione per dire le cose che urgono senza star a fare dieci mediazioni ogni volta. Il parlo del sacro in generale approffitando di
CARTE ITALIANE
me
s
questa
il
la
grande
far parlare
sacro,
emo
no? Io spero di
perche a
ma riuscirme la cosa
interessa vitalmente.
Lucia Re: Ho l'impressione che tu sia arrivato a questa dimensione che adesso cerchi di raggiungere criticamente molto prima, per esempio fin dalla tua poesia Pregando a Manhattan .
Paolo ValesiO:
abbastanza
S,
per
me
la
facile capire
poesia dica
le
domanda mi
fa
me
il
Io
mi sono
bene
due cose
in testa, in
un
certo
combinare nel discorso Uno il sacro, che io ho anche chiamato in un articolo su Scienze Umane teologia degradata . quello che si vede in Pregando a Manhattan , perch parlare di uno che non sa pregare e va
arsi
ma
che secondo
me non
facile
critico.
in
una
chiesa
episcopale
credendo
puristico.
che
sia
cattolica
non
evidentemente
un
discorso
L'altro
il
discorso
del
mondano,
registrare
cio per
la
me
la
tempo
la possibilit di
bellissima
parola
quotidiana.
Sono
nel
non
ma
me
la
poesia
ed ancora,
la trascrizione
del
mondano.
Da un
gini che
si sentono intorno, dall'altro quello che James chiama disegno nel tappeto, che per me un disegno teologico. E io vorrei che anche nei saggi venissero fuori tutti e due gli aspetti, e mi pare
sia
pi
difficile.
momento io prendo degli appunti, mi viene quando la metto gi, e infatti esito moltissimo a scriverla, se possa essere una poesia, un episodio di romanzo o un saggio critico. Non so nemmeno se io debba essere molto preoccupato di stabilire a tutti i costi una distinzione cos. Pero, se vogliamo.
sviluppo.
certo
un'idea,
Ad un ma non
so
INTERVISTA
CON PAOLO
VALESIO
almeno un problema tecnico nel senso che ad un certo punto devo mi conviene sviluppare in primis. La poesia mi servita moltissimo in questo senso, per non mi ha
il
risolto
problema.
il
testo coordi-
Pregando a Manhattan . Fra non a caso Pregando a Manhattan nato come saggio: io ho un lungo saggio per Nuovi Argomenti in cui ho messo tutte le
ci
cose che
altre considerazioni.
Ted CachEY:
of the
uno
il
Joyce di Ulisse,
Joyce della combinatoria nel senso laico. Il Joyce di Carlo Cassola il Joyce dei Dublinesi, cio un alibi per una narrativa neocrepuscolare.
testo
il
lecito
che
ognumo
trovi
tempo
in cui finiva
V Ulisse avrebbe
l'epifania di
me
l,
la letteratura
che io
vdeo come letteratura del futuro, la letteratura che sento di dover fare quella che il giovane Stephen Dedalus vuole fare, non quella
di cui parla
dei Dublinesi.
domanda.
Infatti arrivo a
punto.
Ho
letto
un
ma
secondo
me non
le
A un certo punto dice una There are no ghosts in the machine. E qui arriviamo al punto: cio, io penso che tutti gli scrittori laici sarebbero d'accordo con me nel dire che esiste il sacro. Per esemLa sua ermeneutica per resta materialista.
pio Croce era
ripeto:
un
laico
There are ghosts. Il Rorty cita insieme, a un certo punto. Henry e William James; e questo secondo me molto interessante,
CARTE ITALIANE
Henry James quello che dice There are ghosts . lo gioco tutte le mie carte, a parte la simpatia per il letterato, su Henry James. Cosa voglio dire? Voglio dire che il problema per me che, nei momenti chiamiamoli di crisi, nel senso greco o nel senso che ha ripreso la letteratura della crisi, cio di giudizio nel senso di dtscnmen, io sento
adesso una presenza magica dello spirito.
C' un passo straordinario dei Vangeli in cui Ges tra, la folla e una donna che soffre di flussioni di sangue continue lo tocca di nascosto, gli tocca
il
lembo
del mantello, e
Ges
fa
si
ferma
e dice
Chi
mi ha
gente,
toccato?
un'osservazione
intelli-
Guarda, c' la folla intorno a noi come facciamo a saperlo? . E Ges invece insiste: No, io voglio sapere chi mi ha toccato, perch ho sentito il potere andare via da me. Allora la donna terrorizzata si fa avanti e dice: Ti ho toccato io. E Ges ha allora una risposta da gX2.n(\c politician\ siccome sente che la donna guarita, dice: Non le azioni, ma la tua fede ti ha guarita. Ci sono due Ges: uno il Ges della grande tradizione cattolica. Oggi un
gli dice:
quei
momenti imbarazzanti
in
cui
Ges guarisce
le
flussioni
di
sangue o distrugge
figurazioni di
penso che
quello per
ci
il
il fico perch non d pi fichi? Dice: queste sono un potere spirituale. Questo secondo me non basta, io sia una presenza. Il Ges pi interessante il mago, il
quale
al
suo mantello.
Uno
ha
il
sacro
come
energia, che
lui
si
comunica
si
col
tocco,
non
esprimer
mai
Il
ma nel
sia
mia
laico, superficiale,
che tutto ci
il
un'assurdit.
vista
pi
sottile, c'
una creatura
Quello
questo
tnvially
ristretta a
quindi
falsificabile, nel
s,
senso generale,
true, direbbero
linguisti.
It is
a magician.
Ma
io dico:
un rnago, voglio
momen-
INTERVISTA
to in cui la
come
spirito,
il
opposto
cio
alla materia.
Per questo
io
ho una
patia
che
gnosticismo,
ad
ogni
ripensamento del
i
manicheismo.
teologi,
Io credo
che
di
il
laici,
sia
parlano solo
quelli
Quando
dico
non voglio dire la teologia vincente della Chiesa cattolica, le mie radici e non voglio rifiutarle, non posso purtroppo diventare buddista. Se io parlo di religione, debbo in qualche
teologia,
anche
se
sono
modo
la
loro nodosit.
il
Credo che
lotta.
la
mi
La tua
domanda
suscita
il
pericolo di
i
una
linguisti,
in cui
sacro diventa
non
pi nulla.
si
questo
io
oppongo una
legiati,
il
sacro
trova in
momenti
Il
privi-
che
si
non poter
sembra
angeli.
come
laici,
di distinguere fra
demoni
e gli
guere. tutto
problema dell'ortodossia cattolica, per cui molto serio quando si fanno processi per decidere se uno santo o no. In questo non vedo nulla di ridicolo: cio dal punto di vista di una teolole
Giovanna d'Arco), o una santa (teoria francese), perfettamente legittimo come dibattito. Chi ha bruciato Giovanna d'Arco non era un cattivo che era contro Io spirito, ma aveva fatto una certa analisi teologica. Io direi che il numinoso di Jung forse la cosa che ho pi chiara in mente per la mia proposta: cio tu senti un nume, numen habes. I latini hanno capito benissimo, meglio dei cristiani; e non si sa se buono o cattivo perch il sacro al di l del buono o del cattivo, si sa che qualcos'altro. Ecco, l'altro di cui parlo non l'altro di Lacan,
strega (teoria inglese di
una
l'altro di Eliade.
Io
penso
parlare anche di
uno che crede in Dio e nel diavolo e ho l'impressione di un certo tipo di letteratura, che pu essere il giovane
IQ
CARTE ITALIANE
Dedalus, pu essere Henry James, pu essere, per dire uno, Gozzano, Il santo, questo tipo di narrativa cattolica, e D'Annunzio,
direi, in
Il
un
certo senso.
tempo
il
demone,
il
rivelatrice la
confusione fra
demone
demonio. un'ambiguit
demone,
demone
socratico, che va
Lucia Re: Per quanto riguarda Novaniqua, ci siamo chiesti genere appartiene, perch evidente che non un libro di
facilmente inseribile in una tradizione gi esistente, tu
a che
critica
come
lo
vedi?
Paolo ValesiO:
l'altro
limite,
natura positiva.
limite la
divergenza che
fra la
prima
e la seconda parte.
La prima parte rappresenta quello su cui ancora mi batto, cio un discorso chiamiamolo cos, filosofico. La seconda parte per me vale
soprattutto
come
si
reductio
ad absurdum. Un esperimento da
di idiosincrasia esterna
fare
una
Ultimo punto
presenta.
ma
importante
come
Quel
il
libro
Non
me
un
libro di filosofia.
un lungo
una
saggio;
come lungo
saggio
pu portare
i
chi
suoi
libri, in
due
tivo
direzioni:
lungo conta
pii
libri
insomma.
L'altra
scelta
come
epistemologica e
stilistica radicata.
Quindi
movimento
Per questo
mio prossimo
una
raccolta,
non
sar
una
credo,
ma comunque
la filosofia si fa
l;
secondo
me
capitolo di
Novantiqua
di cui ancora
non
esiste
ontologicamente, che
INTERVISTA
11
il
proleta-
Non
vero,
ma
bellissimo
cio
una
struttura retorica.
altri
autori
contemporanei seguano
Paolo VALESIO:
come
sacro,
stile.
io
ho evocato
che
una
pu
pu
essere profano e
sempre anche un po' mondano, sempre una ricerca di L'altro il discorso del sacro, che non che evochi uno stile
ma
particolare
ma
viene fuori in
modo molto
diverso.
Quindi
il
lavoro
sempre un po' idiosincratico. L'idiosincrasia che adesso m'interessa cerca di combinare l'elemento spirituale con la mondanit del saggio, e penso per esempio, seriamente e non come caricatura o bersaglio polemico, a Oscar Wilde. Penso in generale, insomma, alla letteratura
decadente.
americana che non conoscevo, che ho un film che mi piaciuto molto IVise Blood. Flannery O'Connor scrive un romanzo molto bello, ma secondo me non retorico saggistico. Wtse Blood e lo straordinario romanzo di uno che si acceca come atto ascetico per provare la sua devozione a qualcosa che non Ges Cristo. Ora questo viene fuori non in uno stile saggistico ma direi in uno stile naturalistico piatto che ha un suo
Mi ha colpito una
scrittrice
letto in occasione di
effetto
molto
forte.
A me
eliminare
mi pare
il
modo
migliore di
in varie direzioni.
C' Merton
ma
c' Oscar
Wilde.
poi
A me
tratta
interessa
una direzione
molto
difficile,
si
anche
di
modo
of the
di leggere, cio io
Red Night mi
Burroughs
fa capire
cos,
il
modo in cui io leggo oggi The Cities Ges come mago. Credo che se io lo
leggessi a
dire, cio
non
questo
non capirebbe letteralmente cosa voglio suo punto di riferimento. Lui sta pensando
12
CARTH ITALIANE
alla fantascienza
lo
di lettura
una
possi-
bilit interpretativa di
Ted Cachey:
cente mi
lecito fare
re-
ricorda
un p
la
al
positivismo.
un
simile confronto?
Paolo ValesiO: Sono arrivato in gran parte a queste riflessioni prendendo molto sul serio decadenti. Ho trovato che esistono momenti, non credo storici, parlo piuttosto di esperienza individuale, in cui il pensiero va molto in fretta, pi della persona che pensa, cio negli ultimi anni mi sono trovato portato dalla logica dei miei pensieri. Insomma ho capito che mi piaceva D'Annunzio: ci sono tanti modi in cui a uno pu piacere D'Annunzio. A me piace la sua ripresa selvaggia dello spirito che selvaggia nel senso di non teologale, per anche una ripresa estremamente raffinata esteticamente. La cosa che non venuta fuori ancora e che a mio parere risolve
i
esattamente
una
decadenti
venivano presi
in giro.
marxista a dire
mio
non
siano
pili
come importante.
l'estetico e
Parlo di
si
tutto ci con
che quindi
in parte
un pensiun vanno
ero di superficie.
Poi,
il
discorso continua,
il
dialogo continuer.
i
Ma
dico rivaluto
l'incenso
fiori
superficia-
la ripresa religiosa
debba
essere un'ucci-
sione dell'estetico.
me
un momento
di
mio pensiero in questo senso un pensiero della tradizione, spero non un pensiero reazionario, ma certo un pensiero conservatore. La cosiddetta teologia radicale che entra per esempio nel vivo dell'impegno politico mi sembra una cosa
possibile attingere a tratti
al sacro. Il
INTERVISTA
13
bellissima e condividibile
politica,
al livello
vogliamo parlare
di
ma non
a
Pregando
Manhattan
non
era
un vero
Ma
Quinta Strada a Manhattan e entrare in St. Thomas: un'esperienza importante secondo me. Non sto parlando di fede, sto parlando d'un certo modo di vagheggiare, oso dire, vagheggiare nel senso forte, cinquecentesco. Invito ad un pensiero estetico del sacro. Sospetto che ci sia sempre un forte momento fideistico in questo pensiero, e mi va benissimo.
uscire dalla